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Bando INAIL 2015: finanziamenti per la sicurezza sul lavoro

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  • 22 Dicembre 2015

Anche quest’anno l’INAIL ha messo a disposizione circa 276 milioni di euro a favore delle Imprese che investono sulla sicurezza, privilegiando le micro, piccole e medie imprese, agevolando le imprese con lavorazioni caratterizzate da rischi rilevanti, promuovendo la collaborazione tra le imprese e le strutture paritetiche, gli Organismi bilaterali, le Parti sociali e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e garantisce omogeneità nella distribuzione delle risorse a livello territoriale. Il bando mette a disposizione delle imprese, anche individuali, su tutto il territorio nazionale oltre 244 milioni di euro, già previsti, da incrementare con le risorse economiche residue dei bandi ISI precendenti nonchè ulteriori risorse straordinarie. Le risorse saranno ripartite in budget regionali e destinate a progetti di investimento volti al miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro. L’incentivo consiste in un contributo in conto capitale che copre fino al 65% dei costi del progetto. Il contributo massimo erogabile per ogni progetto è pari a 130.000 euro, quello minimo a 5.000 euro. Nella prima fase le imprese potranno inserire la domanda online tramite il portale dell’Inail. Se le caratteristiche del progetto sono in linea con quelle richieste dal bando e la domanda raggiunge o supera la soglia minima di ammissibilità, pari a 120 punti, è possibile partecipare alla fase successiva di invio telematico della domanda. I finanziamenti a fondo perduto verranno assegnati fino a esaurimento, secondo l’ordine cronologico di invio con possibile scorrimento delle graduatorie in caso di mancata presentazione della documentazione richiesta entro il termine di 30 giorni. L’Inail conferma il suo impegno nella lotta contro l’amianto, destinando il 30% delle risorse al finanziamento dei progetti finalizzati alla bonifica nei luoghi di lavoro dei materiali contenenti il materiale cancerogeno. Per ulteriori informazioni, anche riguardo i nostri corsi di web marketing, Qualità, Sicurezza, non esitate a contattarci al numero 800300333 o visitate il nostro sito www.modiq.it.

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Il disagio dell’animo e lo squilibrio chimico: nessuna prova!

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  • 24 Settembre 2014

 

La Dott.ssa Joanna Moncrieff è senior lecturer in psichiatria presso il London
University College ed autrice di «The Myth Of The Chemical Cure» [Il mito
delle cure chimiche].

«Esercito nel campo della psichiatria da oltre 20 anni, e per la mia
esperienza gli antidepressivi non fanno nulla di buono. Non li assumerei in
nessuna circostanza, nemmeno se fossi a rischio di suicidio.

Tutti gli studi mostrano che – nel migliore dei casi – gli antidepressivi ti
fanno sentire un po’ meglio di quanto non farebbe un placebo, il che non
significa che curino la depressione.
Dopo anni di scannerizzazione del cervello, non abbiamo una sola prova che la
depressione sia collegata ad un qualche squilibrio chimico cerebrale, dunque è
discutibile l’idea in sé di trattarla con sostanze chimiche.

Ritengo la depressione una reazione estrema alle circostanze, ed il modo
migliore per uscirne è di eliminare le cause, il che a volte vuol dire
psicoterapia, a volte modificare la situazione trovando un nuovo lavoro o
risolvere i problemi relazionali.

Naturalmente esistono alcune persone che sono depresse senza un apparente
motivo, ma ugualmente non abbiamo ancora alcuna prova né che soffrano di un
disturbo cerebrale né che gli antidepressivi siano loro di aiuto. La cosa
migliore rimane cercare e trovare delle novità che spezzino i circoli viziosi
nel pensiero e nel comportamento.

Gli antidepressivi sono delle sostanze psicoattive, che alterano la mente come
fanno l’alcool o la cannabis ed io ho sempre pensato che se fossi stata
depressa avrei voluto conservare tutta la mia lucidità e le mie facoltà per
venir fuori dal pantano e non il ritrovarmi immersa in una nebbia
farmacologica della quale non avrei nemmeno capito gli effetti».

 

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