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Seminario a Palazzo Pirelli: l’avv. Marco Carra a favore della ricerca sulle cure palliative per i malati terminali.

Lo scorso mese presso il Palazzo Pirelli di Milano, si è tenuto un importante incontro sulle cure palliative, con l’obiettivo di definire la situazione attuale italiana sul tema. Tra i protagonisti del seminario era presente l’avvocato mantovano Marco Carra, che, nel suo intervento, si è espresso a sostegno del programma delle cure palliative. Dopo l’incontro ha  dichiarato: “Il seminario è partito da importanti dati scientifici per andare poi a toccare gli aspetti umani della questione. Le cure palliative e la terapia del dolore si inseriscono in un quadro di elaborazione del lutto che coinvolge sia il paziente che la sua famiglia. Dunque lo sforzo che va fatto è quello di accompagnare non solo i malati terminali, ma anche chi resta ad affrontare la sofferenza della perdita, con una necessaria integrazione tra servizi sanitari e sociali”. Il noto Consigliere Regionale della Lombardia Carra si schiera inoltre a favore della ricerca e dell’approfondimento dei sistemi palliativi continuando “la ricerca permette di capire lo stato dell’esistente e cosa andrebbe fatto per migliorare. Per le Istituzioni è fondamentale l’ascolto delle esperienze”.

 

Accanto a queste questioni è stata compiuta un’analisi della realtà della Lombardia, che come ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo “è la Regione che ha maggiormente sviluppato questo settore, tanto che ha avuto la funzione di apripista e dovrà continuare ad avere un ruolo guida”. L’Avv. Carra, che è anche Consigliere Segretario della Commissione Sanità, sottolinea quindi l’importanza di proseguire in questa direzione, approfondendo le problematiche e le mancanze del sistema palliativo regionale, con l’obiettivo di perfezionare costantemente questa fondamentale branca del sistema assistenziale sanitario.

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Al Seminario Regionale della Lombardia l’ Avv. Marco Carra sostiene le riforme favorevoli alla conciliazione famiglia-lavoro

A Milano si è recentemente tenuto un importante Seminario della Regione Lombardia sull’attuale delicato rapporto tra lavoro e famiglia. L’incontro ha coinvolto la realtà di piccole e grandi imprese e ha implicato le più importanti personalità pubbliche e politiche della Lombardia, tra cui il noto Avv. Marco Carra, consigliere regionale e Segretario della Commissione Sanità e Politiche Sociali. Il dibattito si è incentrato prevalentemente sulla figura femminile nel contesto lavorativo rapportato alla famiglia e alla maternità.

Dal dibattito sono emersi importanti dati: le donne sono attualmente più istruite dei loro coetanei (con una percentuale di laureate che supera quella degli uomini) e hanno migliori performance di studio; nonostante questo fanno più fatica a trovare a lavoro. Anche il guadagno delle donne è inferiore: la retribuzione media giornaliera è pari a 76,5 euro contro i 109 del lavoro maschile. Da non sottovalutare il fatto che molte donne al giorno d’oggi lasciano il posto di lavoro dopo una maternità; in Lombardia succede meno che nel resto d’Italia e comunque con una tendenza a ridursi negli ultimi anni. Dal 2008 al 2011 la percentuale di mamme che lascia il lavoro è sceso dal 8,9 al 6%. La Lombardia infatti è stata una delle prime Regioni a sperimentare modelli di conciliazione, con l’apertura di asili nido aziendali, l’introduzione di forme di telelavoro ed e-work e l’istituzione della dote conciliazione.

Su questi dati si è soffermato l’Avv. Carra, esperto giuslavorista, che ha dichiarato: “Si tratta di misure positive ma insufficienti a colmare carenze troppo ampie, soprattutto per quanto riguarda gli interventi pubblici diretti sui servizi, come ad esempio i nidi per la prima infanzia e gli asili nido”. Da sempre coinvolto e partecipe a queste tematiche sociali, Carra sostiene fortemente la ricerca e il miglioramento dei modelli welfare inerenti alla tematica. Aggiunge quindi: “Appare necessario inoltre individuare e garantire misure più incisive, superando l’eccessiva frammentazione attuale”. A favore di un’urgente passo in avanti verso la risoluzione di queste mancanze l’avvocato conclude sottolineando la necessità di “sviluppare una cultura della conciliazione: un disegno a 360° che consideri tutti i bisogni che ci sono per capire quali interventi possono essere fatti; promuovere una nuova cultura di responsabilità sociale, l’innovazione nell’organizzazione degli orari di lavoro potrebbe favorire le scelte di conciliazione senza aumentare i costi per le imprese”.

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Il rinomato Avv. Marco Carra assiste all’ultimo divertente show di Christian De Sica, Cinecittà

Il Teatro Arcimboldi di Milano ha recentemente accolto l’ultimo strepitoso spettacolo di Christian De Sica, dal titolo “Cinecittà”, brillante interpretazione della storia e dei retroscena dello studio cinematografico italiano. Un mondo indimenticabile universalmente riconosciuto che ha segnato la storia culturale e artistica italiana e che ancora oggi continua a produrre successi. Questa volta Cinecittà diventa protagonista di uno show in suo onore, che ne racconta le vicende, i fatti storici, gli episodi conosciuti e quelli dietro le quinte, nonché i personaggi e gli attori che ne hanno fatto parte. Ad interpretare il brioso spettacolo un altro simbolo del cinema e della televisione italiana, Christian De Sica, che ha garantito un successo straordinario. Ospite alla serata l’Avv. Marco Carra, che ha potuto sottolineare la buona riuscita dello show e apprezzare la bravura e il talento di De Sica “un artista versatile che ha saputo interpretare al meglio i protagonisti e gli aneddoti di Cinecittà, donando all’esibizione il suo immancabile tocco comico”. Il Consigliere Regionale della Lombardia, sempre al centro delle tematiche sociali e d’attualità, continua “la sua personalità e la sua abilità nell’immedesimazione e nell’improvvisazione arricchiscono ulteriormente l’esibizione, rendendola ancora più frizzante e divertente”.

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All’esilarante performance teatrale di Christian De Sica assiste l’Avv. Marco Carra

Il Teatro Arcimboldi di Milano ha recentemente accolto l’ultimo strepitoso spettacolo di Christian De Sica, dal titolo “Cinecittà”, brillante interpretazione della storia e dei retroscena dello studio cinematografico italiano. Un mondo indimenticabile universalmente riconosciuto che ha segnato la storia culturale e artistica italiana e che ancora oggi continua a produrre successi. Questa volta Cinecittà diventa protagonista di uno show in suo onore, che ne racconta le vicende, i fatti storici, gli episodi conosciuti e quelli dietro le quinte, nonché i personaggi e gli attori che ne hanno fatto parte. Ad interpretare il brioso spettacolo un altro simbolo del cinema e della televisione italiana, Christian De Sica, che ha garantito un successo straordinario. Ospite alla serata l’Avv. Marco Carra, che ha potuto sottolineare la buona riuscita dello show e apprezzare la bravura e il talento di De Sica “Un artista versatile che ha saputo interpretare al meglio i protagonisti e gli aneddoti di Cinecittà, donando all’esibizione il suo immancabile tocco comico”. Il Consigliere Regionale della Lombardia, sempre al centro delle tematiche sociali e d’attualità, continua “La sua personalità e la sua abilità nell’immedesimazione e nell’improvvisazione arricchiscono ulteriormente l’esibizione, rendendola ancora più frizzante e divertente”.

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L’Avv. Marco Carra, consigliere della Commissione Sanità e Politiche Sociali, a favore del programma per gli aiuti alimentari

Sono alcuni milioni gli italiani costretti a vivere sotto la soglia di povertà alimentare. Il programma europeo PEAD portato avanti da AGEA, per la distribuzione di derrate alimentari alle categorie più indigenti non verrà più finanziato. Nel 2013 ne hanno beneficiato 4 milioni e 800 mila poveri attraverso la distribuzione capillare effettuata da 15.000 associazioni caritative, con un aumento di ben 1 milione e 200 mila persone rispetto al 2012. In tutto il territorio nazionale sono stati distribuiti prodotti alimentari per un valore complessivo di 100 milioni di euro. Fino al termine del 2014, non vi saranno aiuti dall’UE, e il governo ha approvato lo stanziamento di 10 milioni di euro per colmare la grave situazione.

L’avvocato Marco Carra, consigliere regionale in Lombardia e Segretario della Commissione Sanità e Politiche Sociali, è particolarmente attento alla questione e commenta “Si tratta di un’iniziativa molto positiva, che per quanto limitata rispetto agli anni scorsi, consente di non azzerare queste fondamentali politiche di sostegno alle persone talmente in difficoltà, da non avere nemmeno risorse sufficienti per il cibo. E’ però un finanziamento largamente insufficiente“. E aggiunge ” Ora però bisogna aprire il fronte europeo, considerato l’aumento costante delle persone che vivono sotto la soglia di povertà nel nostro Paese. Auspico quindi che una percentuale consistente delle risorse destinate al futuro apposito fondo sociale europeo venga spesa per questi particolari aiuti. Trattandosi si sostegno sociale, si passa dalla gestione di questi fondi europei da parte del Ministero dell’Agricoltura a quello del Welfare. Occorre però che il governo, immediatamente, si faccia carico di trovare altri fondi con strumenti diversi dalla legge di stabilità È una battaglia di civiltà che dobbiamo intraprendere da subito“.

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Il Consigliere Regionale della Lombardia Avv. Marco Carra a favore delle realtà cooperative agricole con la modifica del testo unico

L’ Avv. Marco Carra, Consigliere Regionale della Lombardia, nonché membro della VIII Commissione Agricoltura, è stato convinto sostenitore dell’inserimento nella legge di uno specifico articolo che richiama il valore della cooperazione agricola. Carra ha dichiarato che “data l’elevata e crescente quantità di realtà cooperative regionali e nazionali, era divenuto fondamentale affrontare una modifica al testo unico in materia di agricoltura volto al riconoscimento delle stesse forme di aggregazione. Obiettivo basilare è quello di facilitare i contributi regionali del Piano di sviluppo Rurale verso le strutture associative, e favorirne in questo modo il mantenimento e il progresso.”

Sostenuta dall’Osservatorio nazionale della cooperazione agricola, istituito presso il Ministero delle Politiche agroalimentari e forestali, la Commissione ha potuto monitorare e approfondire l’intero fenomeno cooperativo del territorio, ricavandone un prezioso patrimonio informativo. A questo proposito erano presenti all’incontro i rappresentanti di Fedagri Lombardia, che hanno riportato significativi dati numerici: le cooperative aderenti alla federazione regionale di Confcooperative, che raggruppa le cooperative agricole e agroalimentari lombarde, sono 255 per un numero di soci pari a 32.564, di occupati pari a 3.456 e per un volume di affari di quasi 3 miliardi di euro (dati al 31.12.2011), nei settori dei servizi olivicolo, macelli cooperativi, stalle sociali, avicunicole, zootecniche varie, lattiero casearie, vitivinicolo, ortofrutticolo, forestali.

L’Avv. Marco Carra ha dunque concluso: “Ne emerge una realtà associativa sintomatica ed esemplificativa delle esigenze attuali nel settore agricolo regionale. Le imprese agricole che in Lombardia aderiscono a organismi economici associativi sono più del 34%; è comprensibile quanto fosse fondamentale dare anche a loro un riconoscimento di legge. Era necessario il superamento delle singole realtà distrettuali e associative per fornire un assetto regionale più stabile e allo stesso tempo più flessibile”.

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Il noto Consigliere Regionale Marco Carra si schiera a tutela dei servizi per l’infanzia e la famiglia

L’avvocato mantovano Marco Carra, nominato segretario della III commissione “Sanità e politiche sociali” del Consiglio Regionale della Lombardia si schiera a tutela dei servizi per l’infanzia e la famiglia collocandoli come situazione da gestire in modo prioritario a livello regionale.

Carra concepisce i servizi per la prima infanzia come luoghi universalmente idonei ed estremamente utili per lo sviluppo psico-fisico e per il primo apprendimento cognitivo di tipo scolastico del bambino. È importante evidenziare il ruolo educativo dei genitori, anche in relazione ai processi evolutivi delle strutture famigliari e delle nuove condizioni di lavoro, che richiedono una flessibilità di orari spesso poco attenta a conciliari i tempi lavorativi con i tempi per la famiglia.

L’avvocato dice “L’offerta e la qualità dei servizi per l’infanzia, è una priorità che la Regione Lombardia deve perseguire al fine di garantire in ogni comunità locale la costruzione di un sistema integrato di questi servizi: asili nido comunali, asili nido aziendali, servizi integrativi al nido, spazi genitori, spazi gioco. È necessario tendere al raggiungimento dell’obiettivo europeo di Lisbona, cioè 33 posti nido ogni cento bambini da 0 a 3 anni, traguardo ancora lontano da raggiungere. Inoltre, va ricercata la piena attuazione alla legge regionale del garante per l’infanzia“.

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L’AVV. MARCO CARRA AFFRONTA GRANDI TEMI DI ATTUALITÀ: FEMMINICIDIO E STALKING

 

Marco Carra, affermato avvocato e Consigliere regionale della Lombardia, da sempre attivo nell’ambito del sociale e molto vicino alla comunità, affronta, in un’intervista esclusiva, i grandi temi di attualità del femminicidio e dello stalking.

 

1-UNA RIFLESSIONE SUL CRESCENTE AUMENTO DEI FEMMINICIDI?

Il crescente aumento dei femminicidi è il frutto della crisi economica, morale, etica dovuta ad un ventennio dominato da una  cultura politica  che ha umiliato, svilito denigrato l’essere donna. Tocca agli uomini per primi farsi carico della necessità di spazzare via quella cultura patriarcale ancora così radicata nel nostro Paese. Il femminicidio è un’emergenza sociale, una “strage” e proprio per questo, la politica, a tutti i livelli deve farsene carico. Secondo i dati nazionali più recenti nei primi sei mesi del 2013 sono state uccise 81 donne, di cui il 75% nel contesto familiare o affettivo.

 

2-QUALI PENSA POSSANO ESSERE LE CARENZE EDUCATIVE CHE SCATENANO QUESTE STRAGI INGIUSTE?

Bisogna rompere le barriere culturali di una società che per certi aspetti è ancora primitiva e arretrata e, al contempo, agire sul fronte istituzionale perché come ha recentemente affermato Laura Boldrini: “Nessuna nuova norma ha senso se non cammina insieme a un profondo cambiamento del nostro modo di pensare, parlare, guardare”. Nessuna forma di repressione e nessun decreto, nemmeno il più repressivo porteranno a risultati se non si insite sulla prevenzione a partire dalla scuola. Bisogna formare i giovani sin dall’infanzia educandoli al rispetto del genere, all’affettività, alla sessualità promuovendo incontri di sensibilizzazione nelle scuole e nelle università. Un’ottima soluzione potrebbe essere quella di includere nei programmi scolastici di ogni grado, una disciplina finora inedita, una sorta di “educazione sentimentale” incentrata sul rispetto reciproco, sulla parità tra i sessi, sul controllo delle emozioni più intense.

3-COSA DOVREBBE FARE LO STATO PER BLOCCARE QUESTE CONTINUE VIOLENZE?

Incrementare e favorire la nascita di centri antiviolenza, fare in modo che i pochi che esistono non chiudano i battenti per mancanza di fondi, promuovere centri di ascolto e aiuto per uomini abusanti, agevolare la nascita di osservatori che monitorino i femminicidi dicendoci quanti sono davvero e come avvengono. Solo attraverso un monitoraggio preciso del fenomeno si potrà avere un quadro realistico del fenomeno a cui far seguire provvedimenti opportuni ed efficaci.

 

4-COSA DOVREBBE FARE LA FAMIGLIA IN AMBITO FORMATIVO PER INCULCARE I GIUSTI ORIENTAMENTI COMPORTAMENTALI FIN DALLA GIOVANE ETÀ?

La famiglia per prima, deve educare i giovani alle sessualità e al rispetto dei generi crescendo maschi e femmine allo stesso modo a partire dalla partecipazione alla vita familiare e domestica.

La dimensione familiare deve mettere al centro l’affettività e rispetto della differenza dei generi facendo si che queste componenti siano il motore della crescita emotiva delle nuove generazioni. E’ necessario che i genitori educhino i figli al rifiuto e li abituino fin dalla più tenera età all’autonomia emotiva.

 

5-COME VEDE LA CONDIZIONE DELLE DONNE NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI? C’È MAGGIOR TUTELA E PREVENZIONE DEI REATI?

Il primo dato su cui riflettere, paradossalmente, è relativo all’occupazione. Una donna che lavora, che è economicamente indipendente più difficilmente rimane vittima di un marito o compagno violento. Sull’occupazione femminile occorre fare molto di più. La maggiore presenza delle donne nella vita economica, sociale e politica è il primo imprescindibile step per la realizzazione delle parità di genere e per una vera emancipazione. In Italia siamo lontani dagli obiettivi europei. Non siamo ancora un paese delle pari opportunità, vero strumento di tutela e della prevenzione dei reati di genere. Per prevenire il femminicidio si deve intervenire anche sulle politiche del lavoro, facendo sì che anche le donne italiane, raggiungono lo stesso grado di occupazione e ed emancipazione sociale. I dati sul femminicidio sono ricchi di luci ed ombre. Un fatto rimane: la violenza di genere esiste, ma i dati più allarmanti non sono in Italia. È la evoluta Germania ad avere il primato con 350 vittime nel 2009, pari al 49,6% delle 706 vittime di omicidio totali e un indice di rischio pari a 0,8 per 100 mila donne residenti, seguita dalla Francia (288 vittime, pari al 34,3% e un indice pari a 0,9) e dal Regno Unito (245, pari al 33,9% e un indice pari a 0,8). Nel dato complessivo per una volta non abbiamo noi la maglia nera.

 

6-UN COMMENTO SULLO STALKING E SULLE VITTIME CHE POI SPESSO DIVENTANO ANCHE OGGETTO DI VIOLENZA FISICA E FEMMINICIDIO.

Un problema serio, un fenomeno in crescita anche quello dello stalking che spesso si traduce nell’atto estremo del femminicidio. Anche in questo caso la prevenzione e l’aiuto alle vittime si deve alle svariate iniziative di collaborazione con le associazioni e i centri antiviolenza, in un lavoro di “rete” utile per la protezione di chi subisce violenze, aggressioni o stalking. In caso di stalking, va ricordato il ruolo di fondamentale importanza della Polizia di Stato  per la vittima, che può cadere nell’errore di isolarsi o di sottovalutare il problema. Al contrario, il confronto con gli operatori di Polizia consente di predisporre mirate strategie di protezione. Sinergia e lavoro di squadra tra centri antiviolenza, forze dell’ordine, personale medico e attenzione legislativa sono le uniche armi vincenti per combattere lo stalking evitando che degeneri nella forma più estrema di violenza.

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INTERVISTA: L’AVV. MARCO CARRA PARLA DELLA SUA FORMAZIONE

Intervistato Marco Carra, rinomato avvocato, nonché consigliere regionale in Lombardia, parla della sua passione per la Giustizia e racconta la sua formazione.

 

1- COME NASCE LA PASSIONE PER IL DIRITTO E LE MATERIE DI TIPO GIURIDICO/GIURISPRUDENZIALE?

Nasce dalla mia passione per la Giustizia. Credevo e credo tuttora nel senso di Giustizia, sin da quando frequentavo il liceo scientifico e sentivo che quella sarebbe dovuta esser la mia strada.

2- QUANDO SI È LAUREATO E DOVE HA FREQUENTATO GLI STUDI UNIVERSITARI?

Mi sono laureato nel 2003 a Parma, ma la pratica l’ho fatta a Mantova. Sono specializzato in Diritto del Lavoro,perché mi sono sempre interessato alle tematiche sociali.

3- DA QUANTI ANNI SVOLGE LA CARRIERA DI AVVOCATO?

Ho iniziato la pratica nel 2004, dunque da circa 10 anni ormai.

4- IN QUALE RAMO DEL DIRITTO SI È SPECIALIZZATO E SVOLGE IN PREVALENZA LA SUA ATTIVITÀ?

Come anticipato prima, sono specializzato in Diritto del Lavoro a 360 gradi, da quello puro a quello sindacale e alla gestione d’impresa.

 

5- SI È EVOLUTA/TRASFORMATA IN QUESTI ANNI LA PROFESSIONE DI AVVOCATO?

Devo dire che la professione di avvocato si è trasformata negli ultimi anni, purtroppo in peggio a causa della crisi economica e del deterioramento della società.

6- SI RISENTE ANCHE NELLA SUA PROFESSIONE DELLA CRISI ECONOMICA GENERALE?

Sì, anche l’ordine degli avvocati ha risentito della crisi contingente, in particolare alcuni studi e certi miei colleghi si trovano in difficoltà.

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L’AVV. MARCO CARRA SOSTIENE LA RIFORMA SANITARIA IN LOMBARDIA

Il nome dell’avvocato e consigliere regionale Marco Carra spicca tra i più convinti promotori e sostenitori della riforma della sanità in Lombardia. Carra afferma “La sanità lombarda va riformata, correggendone storture, sprechi e disequità. Innanzitutto, va riaffermato il principio indeclinabile del diritto alla salute per ogni cittadino, a prescindere dalle proprie condizioni di reddito o di età. Questo principio potrebbe essere meglio attuato tagliando la pletora di poltrone e le duplicazioni di direttori e dirigenti operata in questi anni. In tal modo si risparmierebbero molti milioni di euro da dedicare a cura e assistenza per i cittadini. Poi si dovrebbe esentare dal ticket tutti coloro, che appartengono a nuclei famigliari con redditi sotto i 20mila euro, sfruttando a copertura i proventi ricavati ogni anno dall’evasione fiscale. Inoltre, bisogna ascoltare di più le associazioni e gli operatori impegnati negli ambiti assistenziali e va modificato anche il sistema attuale dei voucher mal funzionante“.

 

Carra da lungo tempo si prodiga attivamente anche sul piano dei servizi assistenziali e del volontariato e sostiene che molte delle problematiche esistenti sono state aggravate dall’incalzante crisi sociale ed economica ed è necessario intervenire prontamente per supportare questi servizi primari per i cittadini su tutti i piani, a livello economico, legislativo e amministrativo. Sul sostegno agli anziani dice “Meritano tutela della salute, della sicurezza, dignità economica e sociale. Meritano attenzione, coinvolgimento e ascolto, sempre“.

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L’avv. Marco Carra sostiene la “Green economy

L’affermato avvocato mantovano Marco Carra, eletto segretario della III commissione “Sanità e politiche sociali” del Consiglio regionale della Lombardia, è un convinto sostenitore dei progetti connessi all’economia verde, la “Green economy” sulla quale sta già investendo una buona percentuale di aziende italiane, che spiccano per innovazione, export e occupazione.

Carra dichiara “Questa crisi ha cambiato tutto e la green economy può venirci in soccorso. Innanzitutto, dobbiamo agganciare il treno dell’Expo 2015 per promuovere la nostra produzione agroalimentare. In secondo luogo, la green economy può offrire soluzioni concrete per il polo petrolchimico, dalle bonifiche dei terreni inquinati al polo scientifico tecnologico proposto dalle associazioni ambientaliste, passando per la ricerca e lo sviluppo della chimica verde, un passaggio quest’ultimo fondamentale per garantire il mantenimento dell’occupazione“.

Carra sostiene, che deve finire il consumo indiscriminato di suolo e serve quanto prima una legge, che contrasti la cementificazione e tuteli il patrimonio storico-artistico, il paesaggio e i terreni agricoli. È necessario rilanciare l’economia e produrre occupazione investendo nella sostenibilità e preservando la bellezza. Questa è la ricetta anti-crisi scaturita dalla green economy. Bisogna comprendere qual’e’ il posto dell’Italia in un mondo che cambia. Il paese deve investire sui suoi tradizionali punti forti, la ricerca e la cultura incrociandoli con qualità, innovazione e con la capacità, che ci appartiene di “produrre belle cose all’ombra dei campanili” citando lo storico Carlo Cipolla.

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L’avv Marco Carra sostiene le associazioni del volontariato

L’avvocato mantovano Marco Carra, eletto consigliere regionale in Lombardia è da sempre attivo nell’ambito del volontariato e delle principali associazioni operative a livello sociale e comunitario, fornendo un contributo costante a supporto dei progetti e delle iniziative perseguite da queste strutture. Carra spiega “Da molti anni esercito la professione di avvocato. Sono specializzato e mi occupo principalmente di tematiche legate al diritto del lavoro e al diritto sociale sanitario. Per un quinquennio ho presieduto l’azienda del Comune di Mantova dedicata ai servizi alle persone e alle famiglie. Sono padre di due splendide bimbe, anche a loro devo la forza e la voglia di guardare al mondo e al futuro con grande fiducia, con la voglia di dare un contributo utile a migliorare il presente“.

Carra ritiene, che è questione di prioritaria importanza risolvere il deficit di ascolto e di consultazione delle associazioni, da parte soprattutto della Regione Lombardia e di altre istituzioni locali rispetto ai bisogni affrontati nel quotidiano e alle strategie da adottare insieme. Carra sottolinea “Da più parti mi è stato evidenziato come il volontariato venga spinto sempre più ad erogare servizi di elevata complessità, a fronte della quale sussiste una legislazione inadeguata ed un’insufficienza di fondi“. Nell’analisi proposta Carra afferma, che bisogna garantire un maggiore supporto economico all’azione del volontariato, che affronta grandi emergenze ed è particolarmente vicino a chi soffre e a chi si trova in gravi difficoltà.

Secondo Carra “Molte problematiche di certo si sono aggravate nel contesto della crisi sociale ed economica. Il mio impegno, affinché il volontariato venga meglio supportato da parte della regione su tutti i piani, da quello economico a quello legislativo e amministrativo, sarà totale“.

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L’avv. Marco Carra relatore al seminario “Anziani, al lavoro e in salute” al Pirellone parla di invecchiamento attivo

L’Avv. Marco Carra, Segretario della III Commissione “Sanità e Politiche Sociali” del Consiglio Regionale della Lombardia, ha partecipato recentemente ad un interessante seminario tenutosi presso la Sala Gonfalone del Palazzo Pirelli, detto comunemente “Pirellone”, a Milano.

Durante l’incontro dal titolo “Anziani, al lavoro e in salute”, sono stati presentati i risultati della ricerca di Éupolis Lombardia “L’invecchiamento attivo come politica di welfare” promosso nel 2012 dal Consiglio regionale ed è stata un’occasione di dialogo e confronto tra legislatori regionali, esperti e rappresentanti del mondo economico e sociale.

Invecchiamento attivo significa invecchiare con una visione positiva ad ottimista, godere di una buona salute e avere le possibilità per farlo, partecipare appieno nella vita della comunità tramite la socializzazione e il volontariato. Invecchiare attivamente significa sentirsi bene con sé stessi e con la collettività, sentirsi realizzati nel lavoro e nella vita familiare, riscoprire l’arricchimento culturale e interiore dell’intercambio di idee, opinioni, momenti, tra generazioni.

Carra è convinto che serva una spinta anche dal punto di vista legislativo per far si che questo fenomeno aumenti e che diminuiscano, al contrario, i casi di vecchiaia “non attiva”, promuovendo ad esempio la reale partecipazione degli anziani al volontariato e all’associazionismo, sapendo che questo avrà ripercussioni ampliamente positive, non solo dal punto di vista sociale e di qualità della vita comunitaria, ma anche dal punto di vista individuale, perché l’anzianità non deve essere mai intesa e vissuta come l’attesa di una fine, ma come una felice ed attiva continuazione.

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L’avv. Marco Carra a Mantova incontra il ministro Kyenge

Il noto Avv. Marco Carra, ha recentemente incontrato il Ministro per l’Integrazione e per le Politiche Giovanili Cécile Kyenge, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Articolo 3, Osservatorio sulle discriminazioni, a Mantova.

 

Carra, rinomato avvocato e Segretario della III Commissione “Sanità e Politiche Sociali” del Consiglio Regionale della Lombardia, ha parlato con l’On. Kyenge di integrazione, welfare, solidarietà e giustizia, temi di comune interesse e a lui alquanto vicini. Il Ministro ha voluto inoltre affrontare assieme a Carra, l’argomento relativo alla proposta di legge per l’assistenza pediatrica ai figli degli immigrati irregolari in Lombardia, in quanto, oltre ad essere stato Presidente dell’Aspef (Azienda Servizi alla Persona e alla Famiglia) del Comune di Mantova, Marco Carra è attivo ed occupato in particolare sulle tematiche riguardanti il diritto sociale sanitario.

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