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Arte & Parole

Esposizione Collettiva di Arte Contemporanea e Poesia

TITOLO: Arte & Parole
ARTISTI: Lorenza Bucci Casari – Vinicio Butò – Melchiorre Carrara – Mauro Crisari – Carla Federici – Stefania Federici – Sonia Mazzoli – TrasformArte
A CURA DI: Sonia Mazzoli – STAFF: Silvia Cicio
PRESENTAZIONE READING POETICO a cura di: Melchiorre Carrara
DOVE: GARD Galleria Arte Roma Design – V. Dei Conciatori 3/i (giardino interno) M Piramide
INAUGURAZIONE: Martedì 21 Novembre – dalle ore 19.00
DURATA : Dal 21 Novembre al 4 Dicembre 2017
ORARI: Dalle 16.30 alle 19.00 – dal lunedì – al venerdì – ( altri giorni e orari su appuntamento)
INGRESSO: libero – Infotel: +39 340.3884778 – Infomail: [email protected]

La Galleria GARD presenta da martedì 21 novembre 2017 la IX° edizione della mostra ARTE & PAROLE , esposizione collettiva di Arte Contemporanea, sono sette gli artisti selezionati diversi per stile, linguaggi e tecniche usate, l’obbiettivo è creare un’esposizione ricca di generi artistici che rende omaggio alla parola creando una con-fusione tra comunicazione verbale e visiva, il comune denominatore delle opere in esposizione è l’unione dell’opera con la parola, intesa non solo come parola reale, ma come verso, poesia, a volte immaginaria, collegata inconsciamente all’opera stessa.

Parte della serata inaugurale sarà dedicata ad una Presentazione Reading a cura di: Melchiorre Carrara Che ci introdurrà al suo ultimo lavoro poetico, VERSI ESPOSTI – Poesie in 5 focali
Edizioni Progetto Cultura, con Prefazione di Maria Letizia Avato e Postfazione Luciana Raggi.
Accompagneranno la serata alcuni fra i più significativi nomi della poesia contemporanea , con performance poetiche live

Artisti esponenti:

Lorenza Bucci Casari: Nasce a Roma, da padre italiano e madre francese, cresce in un ambiente artistico ed internazionale. Scrive da sempre, di tutto ed in varie lingue, ma la poesia è la sua prima spontanea forma di espressione ed anche la più costante,che spesso accompagna i suoi quadri. Medico per molti anni non smette mai di scrivere. ma da una quindicina d’anni… si scopre artista eclettica: dipinge, fa installazioni ed opere tridimensionali anche grandi e spesso luminose. Crea Gioielli, molto vari, anche per l’alta moda, collaborando con vari stilisti. anche per Raffaella Curiel tra Roma e Milano. Ha esposto in tutto il mondo e vinto vari premi .La sua ultima personale con retrospettiva si è svolta nel 2012, a Roma. Nel 2013, nelle Marche, allestisce “Trasparenze”, una sua personale, presentando una collezione inedita realizzata in plexiglass. Poi, 9 anni fa , realizza il suo sogno e crea di sana pianta, un Art Hotel a Bahia in Brasile www.aossinosdosanjos.com – www.lorenzabuccicasri.com.

Vinicio Butò: Fin da bambino ha avuto a che fare con il disegno, ma non come di solito fanno i bambini che fanno disegni di fantasia. A lui piaceva fare ritratti, riprodurre le sembianze umane. Quando aveva otto anni i genitori gli regalarono una scatola di acquerelli. Cominciò così ad avere a che fare con il colore. Intorno ai 14 anni inizia ad utilizzare l’olio. Dipingeva principalmente paesaggi ed alcuni suoi quadri vennero venduti a turisti americani che visitavano Napoli, città dove viveva. Terminato il Liceo scelse la facoltà di Ingegneria, e dopo la laurea ha lavorato come ingegnere per 50 anni, senza però mai lasciare la pittura e soprattutto, la voglia di esprimere, in modo personale, il suo mondo interiore. Fu presentato al pittore Emilio Notte, che accettò di fargli da maestro. Erano gli anni ’60. L’incontro con Emilio Notte è stato per lui determinante; gli insegnò a guardare la realtà con occhio da pittore e ad esprimere sulla tela la realtà che aveva dentro, non quella oggettiva esterna. Ha cominciato a seguire la filosofia del cubismo e della pittura metafisica. Ha utilizzato tutte le tecniche: grafite, pastello, olio, acrilico, collage, materica. I temi dei suoi quadri sono sempre stati storie di vita, avvenimenti recenti che lo avevano colpito. In quel periodo conosce altri pittori importanti. La moglie di Emilio Notte, Maria, pittrice anch’essa, che apprezzò la sua pittura e che volle presentarlo a Mario Persico. Bruno Donzelli. A Parigi conobbe Lucio Del Pezzo, che lo accolse con amicizia essendo anche egli allievo di Emilio Notte. Gli diede utili consigli soprattutto di carattere tecnico. Negli anni 2000 sono rimane isolato per molto tempo. A seguito della malattia di sua moglie. Nel 2015 riprende in mano i pennelli e ritrova la sua pittura. Ha pensato, studiato e realizzato un ciclo di quadri ispirati alle forti emozioni provate a seguito di eventi drammatici della nostra storia recente. Rappresentano il suo desiderio di partecipare al dolore con la visione purificatrice della pittura.

Melchiorre Carrara: Nasce l’11 novembre 1953 a Roma dove vive. Si interessa prestissimo alla fotografia, “scoperta” durante i primi anni del liceo. Sono gli anni del bianco e nero, di notti di lavoro in camera oscura, della sperimentazione a tutto campo di tecniche, inquadrature, generi fotografici e rispettivi linguaggi; una formazione da autodidatta, coadiuvata da studi e approfondimenti continui, che seguitano ancora oggi. Negli anni ‘90 si avvicina al mondo del teatro, maturando esperienza nelle foto di scena; occasione che lo porterà anche ad accostarsi alla recitazione. Oggi fotografa prevalentemente in digitale, pur conservando l’atteggiamento del fotografo che usa la pellicola, dotato della necessaria parsimonia nello scattare, della curiosità paziente, necessaria per catturare l’immagine giusta, senza la frenesia che porta a riempire velocemente le “schede di memoria” e a perdere il vero “attimo fuggente”. Unisce l’estetica fotografica alla poesia, che coltiva sin dall’adolescenza, e che riversa nelle sue fotografie, sempre indirizzate alla ricerca del dettaglio, del particolare rivelatore che, seppure sembri allontanare dalla “totalità” dell’immagine, restituisce, invece, il senso estetico ed etico della “visione” che vuole suggerire ma non indicare in modo troppo esplicito. Nel 2010 pubblica la raccolta di poesie “Ad altezza d’uomo”

Mauro Crisari: Nasce a Roma. Si diploma all’Istituto Tecnico per Geometri “ Leon Battista Alberti”. Alla fine degli anni 70, inizia il percorso universitario iscrivendosi alla Facoltà di Architettura di Fontanella Borghese. Da sempre affascinato dal mondo dell’Arte, frequenta corsi di Storia dell’Arte e di Pittura. Ma la sua formazione avviene in modo naturale, con le varie esperienza maturate nel corso degli anni, nell’azienda fondata dal nonno nel 1954, che opera nel settore degli allestimenti fieristici e scenografici. Dal 1993 al 2008 è responsabile della Pages & Pages, società leader nel campo della Grafica computerizzata e della Comunicazione. Le sue opere attingono costantemente dalla grafica, dalla comunicazione e al vissuto quotidiano, la sua arte è molto vicina alla Sreet Art, meglio definibile come una New Pop Art. Già protagonista di diverse esposizioni personali e collettive, attualmente vive e lavora a Roma dove partecipa alla realizzazione di grandi eventi per primarie aziende Italiane e Straniere.

Carla Federici: Nasce a Roma. Fin da piccola è attirata da tutte le forme d’arte, dalla pittura alla scrittura, musica, cinema. Il suo mondo immaginario è molto fertile e inizia a scrivere come forma di conoscenza prima ancora di avvicinarsi alla pittura. Dopo gli studi frequenta la Scuola d’Arte a Roma, e poco dopo esporrà suoi lavori in alcune mostre. Ha occasione di viaggiare molto approfondendo sempre più il suo rapporto con la natura e l’arte. Nel 1985 partecipa alla mostra “Forme d’acqua Colori d’Ombra”, Galleria Underwood di Roma, nel 1985 alla Galleria Incontro d’Arte è presente in una collettiva con suoi lavori su carta e interviene nel 1988 nella mostra “L’ Oggetto scultura”: Al di là della Funzione quando L ‘Oggetto diventa Opera” curata da Emanuele Marano e Mario Verdone “Galleria Perspectiva” Roma. Negli anni 90 lascia Roma e si trasferisce a Buenos Aires dove sarà a stretto contatto con l’ambiente artistico bonaerense . Nel 1993 per la cura di Guido Novi con testi di Simona Weller e Laura Russo interviene nella collettiva “Guido io vorrei..” con l’opera “Nel tempo” Palazzo Ducale Mantova- Mostra itinerante. Seguiranno altre esposizioni, tra cui quella al Casal de Catalunya di Buenos Aires. Rientra a Roma nel 2001 dove esporrà in “Collezione di Farfalle”. 100 Farfalle d’Artista” a cura di Paolo Balmas e M. Ruiu presso lo Studio Oscar Turco Roma.

Stefania Federici : Nasce a Roma il 28 marzo 1959 in una famiglia dove l’arte e la musica avevano uno spazio importante. Inizia un percorso molto personale da autodidatta, in cui intreccia il disegno a china, quasi miniaturistico con parole e poesie ispirate ai segni stessi o a stati interiori. Più tardi frequenta il corso pittorico della Scuola d’arti Ornamentali San Giacomo, sperimentando varie tecniche pittoriche e ha modo di sperimentare le antiche tecniche di preparazione dei colori. Partecipa con altri artisti ad alcune collettive.
Nel 1984 viene invitata a partecipare ad uno studio sulle forme d’arte ed espressione delle persone con disturbi della personalità. Nel 1989 si trasferisce ad Hamburg, dove scopre la fotografia e i boschi incantati nordici, collezionando tanto materiale con cui preparerà la base di collage anche digitali. Nel frattempo viaggia soprattutto nelle isole, continuando il suo lavoro di scrittura, pittura e fotografia.

Sonia Mazzoli: Nasce a Roma il 30 dicembre del 67, inizia il suo percorso creativo giovanissima manipolando argilla in un ambiente familiare molto creativo che assieme al gusto del creare dal nulla le dà la spinta iniziale. Comincia realizzando gioielli per poi proseguire le sue sperimentazioni con disparati materiali come pietre dure, cartapesta , con una spiccata predilezione per il riciclo. Le sue principali fonti di approvvigionamento sono le discariche e la mania di conservare sempre tutto! Consegue il Diploma di Maestro d’Arte al Silvio D’Amico di Roma e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma sez. Scenografia. Nel 95 è socia fondatrice di GARD Galleria Arte Roma Design.

TrasformArte: Daniela di Gregorio Zitella nasce in Francia il 17 10 66 vive a Sulmona. Una madre musicista un padre elettricista, una nonna sarta e un nonno nelle costruzioni. L arte e la creatività sono da sempre il suo pane quotidiano. Inizia come vetrinista, ma la sua fantasia si fa largo nelle scenografie teatrali, nelle tradizioni popolari, negli eventi musicali e fumettistici. Il tutto ha sempre un comune denominatore l’Arte del riciclo creativo “ far vivere il vecchio con il nuovo, la tradizione con il futuro”.

Cenni Storici – Galleria Arte Roma Design:
Nasce nel 1995, con la funzione di editore, promotore, produttore e distributore di Arte e Design Autoprodotto. Nel tempo le sono stati riconosciuti contenuti di particolare creatività e fantasia sia da Istituzioni Pubbliche sia dai media che hanno seguito sempre con grande interesse l’evoluzione della Galleria diventata un importante punto nevralgico per gli artisti emergenti, un punto di raccordo e sperimentazione. Negli anni, numerosi personaggi del mondo della pittura, del design, della poesia, del teatro e del cinema, si sono avvicinati alla Galleria collaborando con il suo staff in numerose iniziative. Dal 1997 GARD sceglie come ubicazione uno spazio di 600 mq. tra il Gazometro e la Piramide Cestia, ex zona industriale del vecchio porto fluviale di Roma; spazio multifunzionale che si presta periodicamente per esposizioni ed eventi di arte, design e cultura, affiancando attività di promozione a laboratori creativi dedicati alla manualità, dedicando una specifica attenzione alla sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e all’utilizzo di materiali di recupero e riciclo. Il 20 ottobre 2011 la Galleria viene coinvolta nell’alluvione di Roma ed è costretta a chiudere. Ci vogliono tre anni per poter bonificare e riqualificare i locali, tamponare e far fronte ai molti danni, viene fatto un progetto e un intervento di riduzione spazi e nuova destinazione d’uso di alcune aree. GARD, ha saputo tuttavia far fronte, specie in questi ultimi anni, agli innumerevoli problemi insorti con la solita volontà e grinta che l’hanno sempre contraddistinta.

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Ri-Tratto in tutte le sue forme – Galleria Gard -Roma

TITOLO: RI-TRATTO IN TUTTE LE SUE FORME

ARTISTI: Romeo Albini – Gemma Celino – Alessandra De Leoni – Anna Maria Maggiore – Gabriele Tambutini – Enrico Tubertini

A CURA DI: Sonia Mazzoli – STAFF: Silvia Cicio e Tiziana Monoscalco

DOVE:GARD Galleria Arte Roma Design Via Dei Conciatori 3/i (giardino interno) M Piramide

INAUGURAZIONE: Mercoledì 22 Giugno 2016 ore 19,00

DURATA ESPOSIZIONE : Dal 22 al 29 Giugno

ORARI: Dalle 16.30 alle 19.00 – dal lunedì – al venerdì ( altri giorni e orari su appuntamento)

 

ASSAGGI GASTRONOMICI: Meating Restaurant www.meatingrestaurant.com

INGRESSO: libero – Infotel: +39 340.3884778 – Infomail: [email protected]

 

La GARD Galleria Arte Roma Design,   realtà nata nel 1995, rivolta da sempre alla promozione e diffusione di arte emergente e design autoprodotto, presenta la I° Edizione della mostra denominata “RI-TRATTO IN TUTTE LE SUE FORME” – Volti… Fuori dal Comune, gli artisti selezionati per questa prima tappa romana, sono sei, ( Romeo Albini – Gemma Celino – Alessandra De Leoni – Anna Maria Maggiore – Gabriele Tambutini – Enrico Tubertini), diversi per tecniche, e tipologia di lavoro.
Il ritratto classico è richiesto ed apprezzato in tutto il mondo, da sempre, a volte commissionato per catturare un istante, un’espressione, come ricordo di una persona cara, o come segno di un’epoca, di un momento storico, anche semplicemente, un fermo immagine della vita, nasce nei secoli passati , viene un pò accantonato con l’arrivo della fotografia, ma rimane un desiderio di molte persone avere un bel ritratto in casa o da regalare.
Questa mostra nasce da un progetto di Sonia Mazzoli , l’obbiettivo è proporre delle valide alternative di ritratti un pò fuori dagli schemi… dare la possibilità di scegliere tipologie di ritratti nuove, sperimentali, decisamente diverse, un Ri-Tratto Artistico è un mix, tra colore, gioco, follia e libera interpretazione. Si prova a proporre ritratti pittorici, grafici. digitali e fotografici, decisamente fuori da ogni schema canonico e classico. E se è vero che per il ritratto, il desiderio dell’essere umano di guardarsi e farsi guardare è affidato all’occhio esperto del fotografo o del pittore, oggi, daremo la possibilità al visitatore di poter commissionare un Ri-Tratto decisamente moderno.
Sarà un’esposizione quindi che lascia libero spazio alla fantasia ed all’immaginazione. Inoltre il progetto prevede diverse tappe da farsi durante l’estate in località d’ Abruzzo selezionate tra “ I Borghi più Belli d’Italia, con la possibilità di integrare nuove opere.

Pertanto Ritrattisti proponetevi ” .

 

 Cenni Storici : Galleria Arte Roma Design: Nasce nel 1995, come editore, promotore, produttore e distributore di arte e design autoprodotto. Nel tempo le sono stati riconosciuti contenuti di particolare creatività e fantasia sia dalle Istituzioni Pubbliche sia dai media che hanno seguito sempre con grande interesse l’evoluzione della Galleria, diventata un importante punto nevralgico per gli artisti emergenti, un punto di raccordo e sperimentazione. Negli anni, numerosi personaggi del mondo della pittura, del design, della poesia, del teatro e del cinema, si sono avvicinati alla Gard collaborando con il suo staff in numerose iniziative. Nel 1997 si trasferisce in uno spazio di 600 mq. tra il Gazometro e la Piramide Cestia, ex zona industriale del vecchio porto fluviale di Roma. Spazio multifunzionale che si presta periodicamente per esposizioni ed eventi di arte, design e cultura, affiancando attività di promozione a laboratori creativi dedicati alla manualità, dedicando una specifica attenzione alla sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e all’utilizzo di materiali di riciclo. Il 20 ottobre 2011 la Galleria viene coinvolta nell’alluvione di Roma è costretta a chiudere. Ci vogliono tre anni per poter riqualificare i locali, far fronte ai molti danni, un progetto e un intervento di riduzione spazi e nuova destinazione d’uso di alcune aree, garantirà la riapertura, a novembre 2014.

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Vertical Concept

Esposizione Personale di Arte Contemporanea: Vertical Concept.

Artista: Bruno Biondi.

Curatore: Pamela Cento.

Dove: Caffè Letterario, Via Ostiense 95, Roma (Metro Piramide).

Quando: da venerdì 6 al 20 maggio.

Inaugurazione: venerdì 6 maggio 2016, dalle 19.30 alle 23.00.

Diretta Streaming: ore 21.30 www.verticalconcept.net

Concerto (ore 22.00): Jerry Cutillo & Friends.

Info: www.brunobiondi.net

QUAL’E’ LA FORMA E IL RITMO DEL NOSTRO PENSARE?

Una risposta visiva la troviamo nelle opere di Bruno Biondi (in esposizione dal 6 al 20 maggio presso il Caffè Letterario di Roma), nella linea retta ripetuta, angosciata, ossessionata, imperfetta, a volte liberata e libera, a volte lasciata nella propria solitudine, a volte affiancata da una o più linee con la speranza che prima o poi si possano incontrare in quello spazio umano-non umano costituito dall’infinito.

 

La linea prevale nell’ovunque all’interno dello spazio materico e formale delle opere pittoriche di Bruno Biondi, dove la ripetizione, evidente e insistente, non è solo sperimentazione gestuale e materica ma è ricerca per oltrepassare i limiti del proprio pensare dandogli una forma e un ordine. Una improrogabile esigenza di sistemare i concetti, mettendoli in fila, uno per uno, riempiendo razionalmente lo spazio bidimensionale: questo è il primo punto da cui partire per liberarsi e accedere a traiettorie di infinito.

 

Le opere di Bruno Biondi sono create da materia corposa, acrilico, segatura, materiale utilizzato nell’edilizia: sostanza spessa e solida che racchiude la contrapposta immaterialità del dinamismo mentale.

Sperimenta e dosa bene la materia compositiva con un metodo del tutto razionale, dal bozzetto realizzato a mano passa al trasporlo sul supporto di media o grande dimensione sempre attraverso un approccio rigoroso che lo porta a segnare, a volte arrivando a graffiare o perfino a solcare la materia; di istintivo nel processo pittorico c’è ben poco, c’è invece una analisi a priori, un guardarsi nel profondo del sé, scavandosi dolorosamente ben prima di trovarsi di fronte al grande supporto vuoto che sarà riempito da elementi compositivi prima di tutto psichici e solo dopo tangibili.

Opere che nascono da un approccio catartico e dall’urgenza di portare fuori da sé il pensiero, quel pensiero che produce concetti (verticali perché aspirano all’infinito, andando oltre loro stessi) che entrando nella tela, e immaginariamente uscendo da essa, si liberano.

La comunicazione nell’arte pittorica avviene attraverso segni, si dice linguaggio e mai lingua, perché i significati dei segni sono ben più ampi di quelli di una lingua (come quella verbale), sono ambigui per loro natura e aperti alla pluralità di interpretazioni di chi guarda (più o meno bene…). Nell’operato artistico di Bruno Biondi la comunicazione avviene sempre attraverso lo stesso segno, la linea retta appunto, concetto primitivo affascinante che, nelle sue declinazioni sempre estremamente perfette e raffinate nella loro semplice complessità, ci parla della difficoltà di esistere e resistere nel percorso delle elaborazioni mentali che si mostrano prendendo forma e diventando veri e propri insiemi di concetti. Bruno Biondi ci parla del suo mondo psichico con un linguaggio dei segni, come se fossimo sordi, una via altra per comunicare senza fronzoli attraverso la metrica del segno verticale. Non è facile saperlo ascoltare, ma superato il primo spaesamento che deriva dal ritmo lineare e incessante, a guardare meglio ci si accorge che ogni linea retta ha una propria storia, nel suo farsi energia, concetto e materia.

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Donne a Soqquadro

Donne a Soqquadro

Un progetto di Marina Zatta

Casa Internazionale delle Donne – Sala Atelier – 6/8 maggio 2016

 

Soqquadro organizza tre giorni di esposizione di Arte, Moda e Design dedicati alle artiste dell’Associazione, nella settimana successiva alla Festa dei Lavoratori del 1° Maggio, perché le partecipanti possano auto-dedicarsi una Festa del Lavoro Creativo dello Donne. L’evento lascia alle Artiste in mostra tutte le possibilità di esprimersi con i propri personali linguaggi, artistici, tecnici e di settori di ricerca, unico comun denominatore è l’appartenenza al genere femminile.

 

La Casa Internazionale delle Donne è uno spazio vitale situato nel noto e caratteristico quartiere Trastevere, nel centro di Roma. Lo spazio occupa il seicentesco palazzo del Buon Pastore, dove per oltre tre secoli sono state rinchiuse donne imputante di “trasgressione” alle quali venivano imposti dei rigidi percorsi di “pentimento”. Questo spazio è stato riscattato dal movimento femminista romano che lo ha trasformato in un luogo dedicato alle donne, fulcro di energie vitali.

 

Soqquadro nasce nell’ottobre del 2000 e da allora ad oggi ha realizzato più di 150 mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all’Estero, collaborando con circa 500 artisti, pittori, scultori, fotografi, video artisti, performer, designer.

 

Artiste partecipanti: Martina Buzio, Valeria Di Blasio, Serena Facchiano, Sabrina Faustini, Flavia Manfroncelli, Tina Parotti, Angela Scappaticci, Maria Tindara Pruiti, Angela Valentini

 

Ecodesigners: Gloria Tranchida, Simona Vitello

 

Moda: Zero Spaccato

Eventi:

Venerdì 6 maggio ore 19.00 presentazione del libro

“Come è il panorama?” di Martina Buzio – “Echos Edizioni”

 

Domenica 8 maggio dalle ore 17.00 presentazione dei libri

“La vita a rovescio” di Simona Baldelli – Giunti Edizioni.
“Un caso come gli altri”  Di Pasquale Ruju – E/O Edizioni

 

Collaborazione presentazione libri: Libreria Ubik – Monterotondo

 

 

Quando: 6-7-8 maggio 2016 orari: venerdì 18.00/20.30 – sabato e domenica 10.00/19.00

Dove: Casa Internazionale delle Donne, Sala Atelier

via della Lungara 19 – via San Francesco di Sales 1/A

Info: tel. 333.7330045 – [email protected]www.soqquadroarte.it

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Giovanni Mangiacapra Spazio Dentro – Pitture & Installazioni

Giovanni Mangiacapra

Spazio Dentro – Pitture & Installazioni

 

a cura di Pasquale Lettieri e Marcello Palminteri

 

testimonianze di Ermenegildo Frioni e Giovanni Leto

 

apertura mostra

20 aprile | 3 maggio 2016

 

presentazione catalogo & rinfresco

sabato 23 aprile 2016, ore 17.30

 

catalogo

Edizioni FriArte-Roma

 

CASTEL DELL’OVO

Via Eldorado, 3 (Via Partenope)

NAPOLI

 

NAPOLI. Sabato 23 aprile alle ore 17.30, presso le Sale delle Terrazze di Castel dell’Ovo si inaugura la mostra personale dell’artista napoletano GIOVANNI MANGIACAPRA. “SPAZIO DENTRO”: questo il titolo dell’esposizione: sono esposte oltre 50 opere ed alcune installazioni, in cui la materia (specialmente carta e cartone, oltre a materiale di riciclo) dialoga con lo spazio della superficie e del luogo, cercando, al di là di limiti ed apparenze, prospettive possibili ed immaginarie. La pittura di Giovanni Mangiacapra è concepita come scoperta e sperimentazione, generata da graffiante critica, narrativa e poetica, di meditazione e di azione, stacchi sui generis, di sguardo, gesto e colore. Un immaginario confluire di amore e pathos, messi in bella evidenza in tutta la loro magnificenza, che appunto il titolo sottolinea, confermando una sinergia tra ciò che l’arte può presagire e ciò che la vista può evidenziare. Questa mostra è un corpo teorico e materiale, steso in una deformante complicità, rispetto ad affermazioni sospese tra il tragico e il sacrale, imprevedibili, mai del tutto comprensibili, ma etimologicamente emotive, fenomeniche, transeunti, connotando la contaminazione di una sorprendente attualità, con l’orizzonte chiaro della libertà. Curata da Pasquale Lettieri e da Marcello Palminteri “SPAZIO DENTRO” è corredata da un catalogo edito da FriArte-Roma, con testi dei curatori e testimonianze di Ermenegildo Frioni e Giovanni Leto.

 

La mostra si potrà visitare sino al 3 maggio 2016, tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 19.00 (la domenica dalle ore 9.30 alle 13.30).

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Se Caravaggio fosse un dolce

Da bambini avete mai giocato al gioco Se fossi?

Se fossi un animale sarei una farfalla, se fossi un colore sarei il verde (o il giallo..dipende dall’ umore gioioso o speranzoso),se fossi una principessa delle favole sarei la Sirenetta (l’idea di stare tutto l’anno in costume a fare il bagno la trovo entusiasmante!)..Questa mattina, non so per quale motivo astrale, mi sono svegliata molto presto, all’alba, più precisamente alle 5.45..e quando ho guardato l’ora una sola domanda ha occupato la mia testa.. “E mo che faccio???”. Dopo aver provato a riprendere sonno (senza risultati), mi sono alzata con l’idea di fare una torta..e non una torta qualunque! Avevo la precisa intenzione di fare una torta al cioccolato, con succo di arancia ed una punta di alcool (che ci sta sempre bene!).

Mentre preparavo tutti gli strumenti e gli ingredienti sul bancone della mia cucina nuova (scusate, ma non ho resistito a sottolineare orgogliosa il particolare), associazioni mentali degne dell’irlandese James Joyce mi hanno fatto giungere ad una conclusione: questa torta è Caravaggio..o meglio..se Caravaggio fosse una torta sarebbe una torta al cioccolato, con succo d’arancia ed una punta di alcool! Gioia, ilarità ed interminabili viaggi mentali hanno accompagnato la preparazione della torta Caravaggio (il titolo è ovviamente venuto da sé), ed una quantità d’amore spropositata per l’artista, per la cioccolata e per la punta di alcool, hanno affiancato ogni giro di frusta..ed è così che la torta è divenuta alta e soffice!!
Ma le storie, come le ricette, vanno raccontate dall’ inizio, altrimenti non si capisce nulla: chi sono i personaggi, quante uova mettere, dove è ambientata la storia, va messo prima lo zucchero o la farina? Partiamo quindi dall’inizio..
Credo sia necessario specificare una cosa, visto che ultimamente mi è capitato di trattare la questione e suscitare estrema sorpresa nel mio interlocutore: Caravaggio non si chiamava davvero Caravaggio..che razza di genitore chiamerebbe suo figlio così?? (vabbè che ci sono persone che chiamano il proprio figlio Falco..). All’anagrafe era Michelangelo Merisi…da Caravaggio, ovvero una cittadina del bergamasco: immaginiamoci quindi quel bell’uomo moro, che un tempo occupava fiero le vecchie centomila lire (il disegno era dell’incisore seicentesco Ottavio Leoni, per gli amici Padovanino..indovinate perché??),che con voce grossa e pesante tipica della pianura lombarda urla “Pòtaaaa!!!” Era infatti consuetudine a quel tempo identificare una persona in base alla città in cui era nata; altre volte invece si usavano i patronimici, per cui capita si ritrovino nomi lunghissimi, come Giovanni di Niccolò di Pietro di Guido (che se il tipo si trovava in una situazione di pericolo e tu lo dovevi chiamare al volo per salvarlo facevi prima a dirgli direttamente “Addio!”..o a chiamarlo Ugo, come suggeriva Massimo Troisi in “Ricomincio da tre”). Ma quando nacque? Ehhhh… tanto bello, tanto amato e tanto misterioso il nostro Miky (ormai siamo amici extratemporali!), ma possiamo orientativamente affermare che negli anni ’70 del 1500 Dio, Buddha, Allah o chi per loro, decisero di mandarci sulla terra IL GENIO!! Ma tornado alle cose golose..dice (per chi non lo sapesse a Roma è un classico iniziare le frasi così) che

c’entra il cioccolato con Caravaggio?? La mia mente malata ha associato questo elemento culinario alla sua pittura, caratterizzata da forti contrasti di luci ed ombre ( “presso il cardinal del Monte iniziò ad ingagliardire gli scuri”), ed essendo il cacao uno dei principali cibi ritenuti afrodisiaci, l’assonanza con la vita dissoluta dell’artista non poteva che tradursi, sempre nella mia testa, in una perfezione cosmica!
L’arancio rappresenta dunque quella radiazione luminosa che si poggia sui protagonisti delle sue tele, i quali emergono da fondi bui grazie ad espedienti come fiaccole, finestre, che colgono la realtà quotidiana alla ricerca della verità.
Riguardo la punta di alcool forse Miky non sarebbe stato proprio d’accordo..sulla punta intendo..credo avrebbe gradito l’intera bottiglia all’interno dell’impasto..ma obiettivamente avrei creato un “mappazzone” (come direbbe lo chef Barbieri).

Se è vero che l’Italia è conosciuta nel mondo per la buona cucina e per la straordinaria quantità di artisti, credo che non ci sia modo migliore per spiegarle che “impastarle” per riempire non solo la pancia, ma anche gli occhi!

Spero di non dovermi svegliare tutte le mattine all’alba, ma ormai mi sento ispirata ad iniziare questo tour arte-gastronomico,

Se you soon, Smack smack,

B.

Dove incontrare Caravaggio a Roma:

San Giovanni nel deserto – Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini,Via della Lungara, 10

Storie di San Matteo – La vocazione di San Matteo; Il martirio di San Matteo; San Matteo e l’angelo (Cappella Contarelli) – Chiesa di San Luigi dei Francesi, Via Santa Giovanna D’Arco, 5

San Giovanni nel deserto; Bona ventura (o La zingara)– Musei Capitolini, Piazza del Campidoglio, 1

Madonna dei Pellegrini (o di Loreto) – Chiesa di Sant’Agostino in Campo Marzio, Piazza di Sant’Agostino, 80

Narciso; Giuditta e Oloferne – Galleria Nazionale d’arte Antica in Palazzo Barberini, Via delle Quattro Fontane, 13

Deposizione – Musei Vaticani, Viale Vaticano

Riposo durante la fuga in Egitto; La Maddalena penitente; San Giovanni Battista nel deserto – Galleria Doria Pamphilj, Via del Corso 305

Ragazzo con la canestra di frutta; David e Golia; Ritratto di Papa Paolo V; La Madonna dei Palafrenieri – Galleria Borghese, Piazzale del Museo Borghese, 5

Crocifissione di San Pietro e Conversione di San Paolo – Basilica di Santa Maria del Popolo, Piazza del Popolo, 12

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