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Lo stupore dellAja a seguito delle dichiarazione dellassessore Marino Finozzi

“Forse l’assessore Finozzi quando parlava di sprechi si riferiva all’affitto che i privati ( il consorzio di promozione ed associazioni di categoria) sono costretti a sborsare  all’ente pubblico per offrire da oltre 5 anni quel servizio di informazione turistica e di booking che l’apparato pubblico non era in grado di offrire. Quindi sono ben felice che si ponga rimedio allo spreco dei privati, laddove però non si trattava di spreco, ma di un servizio reso ai milioni di turisti che ogni anno vengono nella nostra regione e scelgono giustamente Jesolo come meta marittima. Certo rimango stupito: fino ad oggi, per sopperire alle carenze del servizio pubblico, Jesolo grazie alla lungimiranza e all’impegno e al denaro dei privati ha rappresentato un’eccellenza anche nei servizi ai turisti: nello Iat di Jesolo infatti, con la collaborazione della Provincia, l’ottima ed efficente operatività del Consorzio di Promozione Turistica e l’Associazione Jesolana Albergatori, si è organizzato a spese dei privati un corner informativo con la possibilità anche del booking on-line, che grazie alla nostra tecnologia consente di dare una risposta immediata al turista mettendo in rete l’offerta di quasi 300 Hotels sul territorio. Davvero pochi gli esempi analoghi di sinergia tra pubblico e privato in tutta la regione Veneto che spesso hanno consentito, come in questo caso di sopperire alle carenze di organico e di risorse dell’ apparato pubblico fornendo servizi ed informazioni anche in orari di chiusura degli uffici Iat o in giorni festivi. Quindi come non essere felici (o stupiti) delle dichiarazioni dell’assessore? Felici perché finalmente la Regione proverà a porre rimedio a questa situazione, stupiti perché a Jesolo non c’è nessuno spreco: solo un gruppo imprenditoriale da ringraziare per la propria attività che da anni svolge verso la comunità e i turisti” dichiara il presidente dell’Aja Massimiliano Schiavon.

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Jesolo: Emergenza spiagge l’AJA interviene

Spiagge Jesolo: richiamati da molti albergatori collaboratori e dipendenti per aiutare nei lavori di sistemazione delle spiagge

 

In queste ore il Comune di Jesolo, FederConsorzi e tutti i soggetti deputati alla preparazione delle spiagge stanno lavorando senza sosta per garantire in pochi giorni il ripristino della spiaggia jesolana.

Anche l’AJA sta contribuendo: molti colleghi hanno richiamato i loro dipendenti, che erano stati messi in permesso o in giornata di riposo, per aiutare e sostenere i lavori nelle zone interessate dalle mareggiate di ieri.

La situazione si sta stabilizzando e le previsioni metereologiche locali (le uniche affidabili) rassicurano sulle condizioni che, già dalla prossima settimana, danno un netto miglioramento.

Jesolo sarà pronta per accogliere i propri turisti e per garantire spiagge attrezzate e sicure.

 

 

 

Damiano Beltotto

Ufficio Stampa AJA

3397456813

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Lettera al Sindaco di Jesolo Valerio Zoggia

 

Egregio Signor Sindaco,

come sa un albergatore della nostra città è stato messo in enorme difficoltà dalla scelta miope, e a dir la verità poco comprensibile, di aprire un cantiere edile nel mese di Giugno  nei pressi del suo albergo. Il problema, oltre all’evidente disagio di avere un cantiere in attività adiacente alla propria struttura ricettiva, è che la maggior parte dei tour operator inseriscono come clausola nei loro contratti di non avere cantiere adiacenti a meno di 600 metri dalla struttura. Per farla breve, il collega sta ricevendo disdette senza aver nessuno strumento legale per difendersi. Ora, non le nascondo che se il cantiere rappresentasse un’esigenza per la collettività e un’urgenza per i cittadini jesolani, potrei arrivare a comprendere che dare l’avvio ai lavori possa avere un senso logico. Ma, vede, lei è a perfetta conoscenza che quel cantiere è stato richiesto da un privato (peraltro un altro albergatore) che costruirà appartamenti, quindi in nessun modo e in nessuna maniera rappresenta un’esigenza collettiva urgente. Non dovrei essere io a ricordarle che l’unico indotto della nostra località è il turismo e che nello specifico noi albergatori rappresentiamo una delle voci di indotto più importante, e un’azione di questo tipo non può passare inosservata. Il collega entro un paio di giorni chiuderà, e le riconsegnerà chiavi e licenza. Se ciò accadrà non solo avrà fallito lui (per colpe altrui), ma avrà fallito ognuno di noi, lei in testa proprio perché primo cittadino (da poco, ma questo non può essere un alibi) di una località che fa dell’accoglienza e dell’ospitalità la sua eccellenza. Mi chiedo: la dirigenza del comune non poteva autorizzare i lavori da settembre? Mi chiedo: è possibile che un dirigente, un assessore, un sindaco non comprendano che se non si usano misura ed equilibrio nelle proprie scelte si rischia il tracollo? Io non voglio insegnare nulla a nessuno, ma sono anni che a Jesolo parliamo di sinergia, lavoro in gruppo tra categorie, fare squadra… Ecco, se il buon giorno si vede dal mattino, immagino, Signor Sindaco, che non ci sia né voglia né volontà di fare squadra con gli oltre 300 imprenditori del settore turistico che assicurano a questa città una media di 450 milioni di euro di indotto annuo ed occupano, nel solo settore alberghiero, più di 5000 addetti con rispettive famiglie. Spero che lei riesca a prendere in mano la situazione e a far tornare razionalità ed equilibrio nei suoi uffici. 

Massimiliano SchiavonPresidente Associazione Jesolana Albergatori

 

 

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Massimiliano Schiavon: “BASTA MORTIFICARE IL TURISMO DI JESOLO”

A distanza di due giorni dalla decisione del Comune, il presidente dell’Aja Massimiliano Schiavon dichiara: “Apprendo dalla stampa che quest’anno il Comune ha previsto una riduzione di dieci minuti dello spettacolo pirotecnico che da sempre caratterizza il Ferragosto jesolano per risparmiare diecimila euro”.“Le considerazioni da fare sono due” continua Massimiliano Schiavon “la prima: oggi Jesolo non deve chiudersi a riccio, ma reagire a questo momento di crisi premiando i milioni di turisti che ci hanno ancora scelti come loro meta preferita, cercando così l’effetto traino. Dobbiamo reagire: invece di tagliare lo spettacolo di dieci minuti proponiamo di aumentarlo di quindici minuti così da regalare una serata esclusiva e di grande divertimento ai nostri ospiti. Secondo, e forse più importante: non alimentare la macchina turistica oggi, e anzi continuare a mortificarla, significa generare nuova povertà e togliere al turismo quella funzione di ammortizzatore sociale che, con i suoi 24 milioni di presenze ogni anno, la costa veneziana garantisce alla Regione e alle economie dei singoli Comuni.Mettendo a rischio la macchina del turismo si riducono gli organici e si crea disoccupazione di cui si dovrà far carico, a propria volta, l’amministrazione”.

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Per competere nel turismo di adesso servono strumenti efficaci e grande visione

“È necessario che il turismo veneto si doti di strumenti e professionalità capaci di darci il metro del cambiamento che stiamo vivendo”. A lanciare l’appello è Massimiliano Schiavon presidente dell’associazione jesolana albergatori. “Ad oggi non esistono strumenti efficaci per monitorare la soddisfazione del cliente. In un contesto in continua evoluzione e mutamento non è possibile che la nostra offerta si basi su statistiche e studi che non si adeguano nel tempo. Oggi il cliente è mutato, come è naturale che sia. Non è solo una questione di crisi, ma di capire che la nostra offerta deve essere in grado di soddisfare pienamente le esigenze del turista. Ma come possiamo farlo se non abbiamo gli strumenti di studio? Stiamo parlando di 24 milioni di presenze sulle spiagge veneziane, sul dato complessivo di 60 milioni di presenze in tutta la Regione. Dobbiamo crescere a livello professionale, abbandonando i personalismi e i campanilismi che purtroppo ci contraddistinguono. Altrimenti il rischio è che non studiando e non formandoci su strumenti moderni, i seri i player che ci fanno concorrenza a livello europeo guadagnino fette di mercato che sarà complesso recuperare. Non è più possibile lavorare su approssimazione e sensazioni personali: dobbiamo studiare, capire e condividere strumenti, azioni e profili dei nostri turisti per migliorarci sia a livello personale, sia a livello di strategia complessiva. E dobbiamo farlo in fretta, coinvolgendo le istituzioni, i privati, i consorzi, le associazioni di categoria, ovvero tutti quei soggetti che oggi non riescono per diversi motivi a ragionare in termini di macro turismo, ma solo per difendere posizioni talvolta così arroccate da sembrare fossilizzate. Io sono convinto che il Veneto oggi, e Jesolo su tutti, sia in grado di essere un punto di riferimento nazionale e anche internazionale, a patto che si compia un cambio di marcia a livello di mentalità e di coraggio”.

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Steward Jesolo: i primi risultati per una spiaggia più sicura e legale

L’Associazione Jesolana Albergatori esprime la propria soddisfazione nei confronti di un servizio unico a livello nazionale che vede coinvolti 40 persone che coprono il 90% del territorio gestito da Federconsorzi. “Innanzitutto” spiega Massimiliano Schiavon, presidente dell’Aja “il lavoro svolto dagli steward è un lavoro di sensibilizzazione. Oggi il progetto è in una fase pilota, ma sono certo che potrà diventare negli anni una solida realtà. I tre punti fondamentali sono la sensibilizzazione, la tutela delle attività commerciali a 360 gradi, e la prevenzione. Un progetto nuovo porta sempre discussioni e qualche polemica, ma a differenza di altre località a Jesolo spiagge e ricettività vanno di pari passo. Allora credo sia giusto trovare dei sistemi, come gli steward, che possano essere d’aiuto per i turisti. In nessun modo si parla di repressione, e chi lo fa sbaglia: primo, le nostre spiagge devono essere il più sicure possibile, e anche il più legali possibile. Secondo, dobbiamo arginare il fenomeno dei falsi, sostenendo le attività commerciali legali. Terzo, dobbiamo informare e prevenire prima che controlli a tappeto possano regalare brutti scherzi a turisti ignari delle regole o semplicemente distratti. Sono convinto che questa idea possa dare a Jesolo ulteriore lustro e ottenere ottimi risultati. In questo senso il feedback dei turisti è già molto buono.” Parliamo di circa 700/900 abusivi che quotidianamente praticano attività illegali sulle spiagge. Per ora i volantini informativi distribuiti sono stati 70 mila su 13 mila ombrelloni da coprire con il servizio. “Gli Steward” conclude Schiavon “rappresentano un servizio in più che in nessun modo è da considerarsi alternativo o similare a quello delle forze dell’ordine. Vogliamo semplicemente che questa attività sensibilizzi il turista e sia efficace come deterrente per chi svolge attività illegali e talvolta pericolose.”

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