Ben otto italiani su dieci sarebbero disponibili a cambiare lavoro se solo potessero guadagnare di più. L’aumento di stipendio, ancor prima della crescita professionale o dell’aderenza al percorso di studi, si dimostra la motivazione capace, più di ogni altra, di spingere i lavoratori alla ricerca di un nuovo impiego. Un dato, quello a favore dell’incremento salariale, non solo molto elevato ma persino in parziale contraddizione con il forte gradimento espresso nei confronti della posizione lavorativa già occupata: il 61% degli italiani è infatti pronto a definire “ideale” il proprio impiego.
«In Italia, si registra una curiosa parità tra chi sostiene di svolgere il lavoro ideale e chi lo ritiene esclusivamente una fonte di reddito. In realtà, la motivazione a cambiare lavoro è elevata, giustificata dalla diffusa esigenza di migliorare il livello retributivo, oltre che all’aspirazione di un percorso di crescita professionale – osserva Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia -. Meno forte è la spinta verso un percorso più coerente con i propri studi, che fortunatamente appare un campo di maggiori conferme se 7 italiani su 10 dichiarano di svolgere un lavoro che si addice alla loro formazione e 6 su 10 sceglierebbero lo stesso percorso formativo se dovessero ricominciare da capo».
È questo il quadro emerso dall’indagine sul mondo del lavoro realizzata da Randstad, il Randstad Workmonitor. In 33 diversi Paesi, tra cui l’Italia, un nutrito campione di lavoratori di età compresa tra i 18 e i 65 anni ha permesso al secondo player mondiale nei servizi di risorse umane di raccogliere preziose informazioni sul tema della mobilità, protagonista del secondo trimestre 2014.
Tra i lavoratori europei, i più inclini alla mobilità si dimostrano proprio i dipendenti italiani, sì più propensi alla ricerca di un nuovo impiego ma, al tempo stesso, convinti della necessità di muoversi con grande prudenza. La generale propensione alla mobilità non si traduce infatti in Italia in un’urgenza di cambiare lavoro al più presto: al contrario, il 62% degli italiani crede sia possibile farlo in qualsiasi momento. In pochi, tuttavia, sperano in una vera svolta di carriera, tanto che il 79% degli intervistati sostiene di non confidare in un autentico slancio professionale.
E come trovare un nuovo posto? Grazie alle agenzie specializzate, sempre con maggiore fiducia considerate da chi cerca lavoro capaci di aiutare gli aspiranti dipendenti sia nella ricerca del proprio impiego ideale sia nella definizione del miglior percorso di carriera. In particolare, il 69% degli intervistati ritiene che il lavoro temporaneo possa costituire un trampolino di lancio per ottenere un contratto a tempo indeterminato, soprattutto per i giovani. Il 54% del campione la considera infatti una formula particolarmente adatta ai più giovani.
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