Lo scandalo e la leggenda di un prete peccatore nell’arte eccezionale di Bevilacqua «Laggiù sono tutti scomunicati. In un modo o nell’altro ti ammazzeranno!». Urla così la madre disperata a don Ersilio. I superiori lo hanno infatti destinato a Parma, dove infuria la resistenza antifascista degli Arditi del Popolo. Ma perché questo giovane prete deve abbandonare la sua tranquilla chiesetta piacentina, con le sue enormi ragnatele e i campi “coi pomodori più grossi d’Emilia”? Perché è stato spedito fra gli anticlericali in armi di Parma? La ragione sta tutta nella formula protocollare del suo trasferimento: “Errore giovanile, con motivo di scandalo e leggenda”. Si tratta, insomma, di una punizione. Don Ersilio, enormi occhi azzurri e un corpo troppo bello per un prete, è caduto e ricaduto nel peggiore dei peccati: quello della carne. Ma sarà proprio vero che non sia possibile chiamarlo “amore”? Che non sia anche questa una forma di umanissima santità? Che non vi sia posto al mondo in cui il prete peccatore possa amare a modo suo nella grazia del Signore? Lo scandalo e la leggenda di don Ersilio, detto Bell’Arma, narrati in pagine sensuali e liriche, mistiche e storiche: l’arte eccezionale di Alberto Bevilacqua. Alberto Bevilacqua, scrittore, poeta, giornalista, regista e sceneggiatore, è nato nel 1934 a Parma. Ha esordito nel 1955 con La polvere sull’erba. Ma è La califfa (1964) a consacrarlo fra i più grandi scrittori italiani del Novecento. Con Questa specie d’amore nel 1966 vince il Premio Campiello. Bevilacqua stesso adatta al cinema questi ultimi due romanzi, conquistando con la pellicola tratta dal secondo il David di Donatello per il miglior film. Le sue opere sono tradotte in Europa, Brasile, Cina, Giappone e Stati Uniti. Pagine: 48Formato: 14 x 21EAN 978-88-567-0980-3 Gruppo Albatros Il FiloSede LegaleVia Sistina, 12100187 Roma RedazioneVia Ippolito Nievo, 2701100 Viterbo Tel. 0761344202mail: [email protected]
Comunicati
No Comments Found