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VMC a doppio flusso: il sistema di areazione confortevole ed economico

Qualità dell’aria e comfort termico sono fattori indispensabili per rendere l’abitazione un ambiente sano e accogliente per tutta la famiglia. Specialmente nelle nuove costruzioni a basso consumo energetico, dove la riduzione delle dispersioni di calore e infiltrazioni esterne rende l’edificio termicamente isolato al prezzo di una peggiore qualità dell’aria, è il corretto impianto di areazione a fare della propria casa un ambiente vivibile e salutare: la ventilazione meccanica controllata a doppio flusso è un sistema di rinnovo dell’aria che abbina un’immissione di aria nuova filtrata nei locali di vita, a bassa produzione di inquinanti (soggiorni e camere da letto), a una simultanea estrazione di aria viziata dai locali tecnici (bagni, cucine e lavanderie).

Le particelle nocive contenute nell’aria, insieme ad altri tipi di inquinanti chimici e biologici, tendono a stagnare negli ambienti chiusi, diventando responsabili di asma, allergie e problemi di respirazione. Se alcune di queste particelle sono visibili e facilmente percepibili, come pollini, muffe e odori sgradevoli, altre costituiscono un rischio per la salute proprio per la loro impercettibilità: radon, monossido di carbonio e polveri sottili sono inquinanti invisibili estremamente diffusi nei centri abitati. Per questo motivo si rivela indispensabile un efficace ricambio d’aria che sia in grado di filtrare l’aria in ingresso e sfruttare un canale riservato per espellere l’aria viziata.

La norma UNI EN 15251:2008 afferma che la certificazione energetica di un edificio non può non considerare una valutazione relativa alla qualità dell’aria negli ambienti progettati. La ventilazione meccanica controllata a doppio flusso offre garanzie di un rinnovo d’aria continuativo, con portate controllate in base all’effettivo bisogno dell’ambiente. Grazie alle bocchette regolabili, è possibile effettuare una riduzione delle portate quando i locali non sono occupati. Con l’aggiunta di un recuperatore di calore ad alta efficienza, la ventilazione meccanica controllata diventa un mezzo per raggiungere la più alta efficienza energetica di tutto il complesso edificio-impianto. È importante sottolineare che il consumo dei ventilatori di questi sistemi non è superiore al consumo di lampadina da 30-40 watt.

La riqualificazione energetica di un edificio offre la possibilità di una detrazione d’imposta del 55% delle spese sostenute da ripartire in rate annuali entro un limite massimo. Si tratta di riduzioni dall’Irpef, concesse per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti ed in particolare la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il raffreddamento, la ventilazione e l’illuminazione.

Grazie anche agli incentivi, i tempi di pay-back sono estremamente vantaggiosi. Il periodo in cui un impianto di ventilazione meccanica si ripaga varia a seconda della zona climatica e delle dimensioni dell’appartamento, ma offre sempre un comfort termico ad altissima efficienza (con un recupero superiore al 90%) e consumi ridotti, oltre a contribuire al mantenimento sano delle strutture dell’edificio e della qualità dell’aria, proteggendo gli ambienti domestici dai danni causati da un’areazione non ottimale.

Atlantic offre una vasta gamma di prodotti VMC, che vanno dal residenziale al terziario, tra cui Optimocosy HR plus, la centrale doppio flusso per tutte le abitazioni nuove o in ristrutturazione, con uno scambiatore ad alto rendimento (recupero del 92%) e telecomando radio esclusivo multifunzione. Tra le funzioni disponibili annoveriamo la sovraventilazione, possibile in tre modalità (cucina, boost, raffrescamento) e la modalità assenza, che permette una riduzione della portata totale dell’alloggio con un guadagno fino al 33% su una portata costante. Grazie alla sonda CO2 ad infrarosso, in a grado di monitorare la qualità dell’aria, il flusso della ventilazione si adatta automaticamente in base alla occupazione e alle esigenze dell’abitazione mentre lo scambiatore ad alto rendimento permette un recupero del 92% delle calorie dell’aria estratta. È possibile controllare in remoto la propria centrale grazie a Cozybridge, il kit di collegamento per app Cozytouch.

Duocosy invece è una centrale doppio flusso per tutte le abitazioni nuove o in ristrutturazione, con uno scambiatore ad alto rendimento che garantisce un recupero del 92%. Tra i punti di forza annoveriamo le dimensioni compatte, l’accesso diretto ai filtri dal pannello frontale, la segnalazione tramite spia luminosa della sostituzione dei filtri e l’attivazione della sovraventilazione cucina con tasto (incluso).

Ecocompact è una centrale doppio flusso con scambiatore ad alto rendimento in alluminio, ideale per le ristrutturazioni e gli spazi contenuti, grazie ad uno spessore della macchina di solo 27 cm. L’ installazione è possibile in verticale o in orizzontale, dispone di un pannello controllo a tre velocità ed è disponibile in due varianti, semplice o “plug and play”. Fra le opzioni è possibile inserire batterie per il preriscaldamento o la sonda CO2.

Per la gamma terziario Atlantic propone invece la gamma Duotech con portate da 300 fino a 7800 mc/h, con scambiatori ad alto rendimento. È una centrale precablata pronta al funzionamento con pannelli in profilato d’alluminio estruso nero assemblato con angoli in nylon nero, pannelli doppio strato in acciaio prelaccato internamente e in acciaio trattato alluminio-zinco esternamente e pannelli di accesso posizionati secondo il lato d’ispezione scelto. Lo scambiatore a contro corrente ad alta efficienza è in alluminio e offre una possibilità di funzionamento fino a 80°C (certificato Eurovent). È dotato di una vasca raccolta condense in acciaio galvanizzato con scarico da ½” sul lato ispezione e filtri ad alta efficienza a basse perdite di carico aria nuova F7 e aria aspirata G4. Fra le opzioni può essere dotato di batterie elettriche o ad acqua per il riscaldamento e raffreddamento per un vero e proprio trattamento aria.

Atlantic rappresenta insomma un valido aiuto per rinnovare l’aria in tutti gli ambienti che necessitano di una salutare e pronta aerazione.

ATLANTIC ITALIA – YGNIS ITALIA – Via Lombardia 56, 21040 Castronno (VA)

Tel. (00 39) 0332 895240 – Fax. (00 39) 0332 893063 – www.ygnis.it – www.atlantic-comfort.it

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Ipercolesterolemia: Risultati positivi associazione fissa di acido bempedoico/ezetimibe

Daiichi Sankyo ha annunciato i primi risultati positivi dello studio di fase 2 sulla associazione fissa di acido bempedoico / ezetimibe

L’Acido Bempedoico è un inibitore dell’adenosina trifosfato (ATP) citrato liasi (ACL), che riduce la sintesi del colesterolo nel fegato, in monosomministrazione giornaliera per via orale. In uno studio di fase II su pazienti con ipercolesterolemia e concomitante diabete di tipo 2, l’associazione fissa di acido bempedoico/ezetimibe ha determinato una riduzione del 40% del colesterolo LDL (placebo-corretto), e una riduzione dell’hsCRP del 25% senza compromissione dei parametri glicemici.

Monaco, 29 agosto 2019 – Daiichi Sankyo Europa ha annunciato oggi i primi risultati positivi dello studio di fase 2 sulla associazione fissa di acido bempedoico / ezetimibe (noto anche come Studio 058) per il trattamento di pazienti con ipercolesterolemia e concomitante diabete di tipo 2.
L’acido bempedoico in monoterapia ed in associazione con ezetimibe sono attualmente in corso di valutazione da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per l’autorizzazione all’immissione in commercio.

Lo studio 058 ha valutato l’efficacia e la sicurezza dell’associazione fissa di acido bempedoico / ezetimibe rispetto al solo ezetimibe e al placebo, in pazienti affetti sia da ipercolesterolemia che da diabete di tipo 2. I partecipanti ricevevano anche terapia per il diabete.
Questo studio, della durata di 12 settimane, ha raggiunto i suoi endpoint primari e gli endpoint secondari chiave, dimostrando che nei pazienti che hanno ricevuto il trattamento con acido bempedoico / ezetimibe:

  • il colesterolo a bassa densità (C-LDL) si riduceva del 40% rispetto al placebo
  • la proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP), un importante marker di infiammazione associato a malattie cardiovascolari, si riduceva del 25% (p <0,001)
  • i valori di emoglobina A1c (HbA1c) rispetto al placebo non si riducevano
  • il numero di eventi avversi totali era paragonabile a quanto osservato nel gruppo placebo
  • gli eventi avversi muscolo-correlati, gli eventi avversi gravi, i casi di interruzione della terapia conseguente a eventi avversi, e il valore dei test di funzionalità epatica non erano aumentati rispetto a quanto osservato nel gruppo placebo
  • il livello di C- LDL <70 mg/dl era raggiunto nel 39% dei pazienti ed era ridotto di più del 50% nel 41% dei pazienti
  • ulteriori parametri lipidici quali l’apoliproteina B e il colesterolo non ad alta densità (non HDL-C) erano consistentemente ridotti“La riduzione del colesterolo LDL e le riduzioni di hsCRP osservate con acido bempedoico/ezetimibe senza compromissione dei parametri glicemici, sono molto importanti per i medici come me che gestiscono frequentemente pazienti affetti sia da ipercolesterolemia che da diabete di tipo 2. Inoltre, le sostanziali riduzioni dell’apolipoproteina B e del colesterolo non-HDL osservate in questo studio, possono essere particolarmente importanti per i pazienti con ipercolesterolemia e concomitante diabete di tipo 2 – ha affermato il dott. Harold Bays, direttore medico e presidente del Centro di ricerca metabolica e aterosclerotica di Louisville – I pazienti traggono vantaggio dall’avere più opzioni terapeutiche, in particolare quelle che migliorano più fattori di rischio per le malattie cardiovascolari”.

Lo studio 058 non ha evidenziato differenze cliniche tra acido bempedoico / ezetimibe e placebo ed ezetimibe relativamente alla frequenza di:

  • Eventi avversi (43%, 37% e 30%, rispettivamente)
  • Eventi avversi seri (0%, 2% e 2%, rispettivamente)
  • Interruzione del trattamento dovuta a eventi avversi (0%, 0% e 2%, rispettivamente)

Non è stato osservato alcun aumento dei valori dei test di funzionalità epatica (alanina aminotransferasi (ALT)/alanina aminotransferasi (AST)) maggiore di tre volte il limite superiore della norma, ripetuto e confermato).

“Questo studio evidenzia il potenziale di questa associazione in monosomministrazione giornaliera nel trattamento di persone con condizioni metaboliche sempre più comuni, che spesso lottano per raggiungere i target suggeriti dalle linee guida cliniche per ottenere la massima protezione dagli eventi cardiovascolari. – ha affermato Wolfgang Zierhut, MD, responsabile del dipartimento Antithrombotic and Cardiovascular Medical Affairs di Daiichi Sankyo Europa – Le persone affette da diabete di tipo 2 presentano un rischio cardiovascolare elevato, e poiché l’incidenza del diabete di tipo 2 in Europa continua ad aumentare, abbiamo bisogno di nuove opzioni che aiutino le persone a ridurre i livelli di colesterolo senza compromettere il loro quadro glicemico.”

Disegno del Trial di Fase II (1002FDC-058)
Questo studio di Fase II multicentrico, in doppio cieco, a gruppi paralleli, ha randomizzato 242 pazienti affetti da ipercolesterolemia e diabete di tipo 2 in trattamento farmacologico stabile per il diabete e sottoposti a wash-out per quanto riguarda la terapia ipolipemizzante. I pazienti sono stati randomizzati 1:1:1 per ricevere associazione fissa di acido bempedoico 180mg /ezetimibe 10mg, ezetimibe 10mg oppure placebo. Gli obiettivi co-primari comprendevano la valutazione della riduzione del C-LDL con la somministrazione della associazione fissa rispetto al solo ezetimibe e al placebo. Tra i 179 pazienti inclusi in questa analisi, l’acido bempedoico/ezetimibe ha ridotto del 40% il C-LDL (corretto rispetto al placebo). Gli obiettivi secondari comprendevano la valutazione dell’effetto sulla CRP ad alta sensibilità (hsCRP), sull’emoglobina A1c (HbA1c), sul non-HDL-C, sul colesterolo totale e sull’apolipoproteina B (apoB) dopo 12 settimane di trattamento, e infine la caratterizzazione del profilo di sicurezza e la tollerabilità della associazione fissa acido bempedoico/ezetimibe rispetto al solo ezetimibe e al placebo.

Acido Bempedoico
L’acido bempedoico è un inibitore orale, in monosomministrazione giornaliera, dell’ATP citrato liasi (ACL) che, con un meccanismo d’azione mirato, riduce la biosintesi del colesterolo nel fegato, riducendo i livelli di C-LDL in circolo 1,2. È destinato a pazienti affetti da ipercolesterolemia e/o ad alto rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) che necessitano di una ulteriore riduzione di C-LDL, nonostante abbiano ricevuto statine alla massima dose tollerata.
L’acido bempedoico ha una modalità d’azione unica e innovativa, che è complementare ad altre terapie ipolipemizzanti come le statine. 2 Grazie alla sua specifica modalità d’azione sul fegato, l’acido bempedoico ha un ridotto potenziale nell’indurre effetti collaterali muscolo-correlati rispetto alle statine, e determina un’ulteriore riduzione del C-LDL rispetto alla monoterapia con statine nei trial clinici.2

Daiichi Sankyo Europa ha ottenuto da Esperion la licenza esclusiva per la commercializzazione di questi prodotti nell’area economica europea e in Svizzera. L’acido bempedoico in monoterapia (180mg) e la associazione fissa di acido bempedoico/ezetimibe (180 mg/10 mg) in compresse, sono attualmente in corso di valutazione da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per la riduzione del colesterolo LDL nei pazienti che non hanno raggiunto i loro livelli ottimali di C-LDL. Le decisioni in merito all’approvazione sono attese per la prima metà del 2020.

Associazione Acido Bempedoico / Ezetimibe in compresse
https://www.daiichi-sankyo.eu/media/bempedoic

FonteDaiichi Sankyo Italia

Daiichi Sankyo
Daiichi Sankyo è un Gruppo attivamente impegnato nello sviluppo e nella diffusione di terapie farmaologiche innovative con la mission di migliorare gli standard di cura a livello globale e di colmare i diversi bisogni dei pazienti ancora non soddisfatti, grazie ad una ricerca scientifica e una tecnologia di prima classe. Con più di 100 anni di esperienza scientifica e una presenza in più di 20 Paesi, Daiichi Sankyo e i suoi 15.000 dipendenti in tutto il mondo, possono contare su una ricca eredità di innovazione e una valida linea di farmaci promettenti per aiutare le persone. Oltre a mantenere il suo solido portafoglio di farmaci per il trattamento delle malattie cardiovascolari, e con la Vision del Gruppo al 2025 di diventare una “Global Pharma Innovator con vantaggi competitivi in area oncologica”, Daiichi Sankyo è impegnata nella ricerca di nuove terapie oncologiche e in altre aree terapeutiche incentrate su malattie rare e disordini immunitari.
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.daiichi-sankyo.it

Contatti
Daiichi Sankyo
Elisa Porchetti
Tel.+39 0685255-202
[email protected]

Valeria Carbone Basile
Tel: +39 339 1704748
[email protected]

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Il Congresso Internazionale di Psicologia ed Educazione PSYEDU® valorizza la ricerca

Dal 30 settembre al 2 ottobre 2019, presso la UNITRE di Milano, si terrà PsyEdu® 2019, il Congresso internazionale di psicologia ed educazione organizzato da UNITRE, CRIFU e IELIT. L’obiettivo del Congresso è di divulgare e promuovere opere e ricerche scientifiche elaborate nell’ambito dei principali settori scientifici della pedagogia e della psicologia, incoraggiando l’incontro e il dibattito tra esperti e professionisti.

Per partecipare è necessario inviare la propria relazione entro e non oltre il 30 di agosto p.v. agli indirizzi e-mail [email protected] o [email protected], seguendo la procedura e le scadenze indicate sul bando. I costi di registrazione variano a seconda del tipo di iscrizione prescelto. Sono presenti vantaggi per i ricercatori, dottorandi e dottori di ricerca, che possono proporsi per una borsa congressuale (fellowship) che contribuirà al riconoscimento dell’attività di ricerca svolta e sarà attribuito il primo PsyEdu® Award per il miglior articolo e libro del Congresso, valutati sulla base di rilevanza, chiarezza, originalità e qualità metodologica attraverso il comitato scientifico internazionale.

Gli argomenti di interesse per la presentazione includono ma non sono limitati a:

Apprendimento basato su progetti, Robotica educativa, Racconti transmediali, Proposte tecnologiche innovative, Alfabetizzazione digitale, Trattamento delle nuove dipendenze tecnologiche, Educazione degli adulti ed Educazione Permanente, Educazione non formale, Formazione continua, Politica, Legislazione e storia dell’educazione, Politica educativa, Legislazione educativa e storia dell’educazione nell’ambiente locale e internazionale, Riforme e policy educative, Crisi dell’istruzione, Psicopedagogia e leadership, Psicologia e orientamento educativo, Psicologia evolutiva, Psicologia nell’istruzione, Psicologia sociale e sociologia applicata all’istruzione, Difficoltà comportamentali e disturbi dello sviluppo, Programmi di lavoro di intervento professionale, Bambini in situazioni di esclusione sociale: abuso di minori, Istruzione integrata, inclusiva e cooperativa, Organizzazione scolastica, Leadership docente, Leadership e direzione strategica nei centri educativi, Valutazione della qualità educativa, Piani di miglioramento come generatori di qualità nel processo di insegnamento-apprendimento, Istruzione per l’inserimento del lavoro, Formazione professionale e formazione professionale, Outplacement o trasferimento professionale.

Per presentare le candidature al premio è necessario inviare il prodotto scientifico entro il 9 settembre 2019 insieme a tutta la documentazione di supporto (consultabile sul bando) all’indirizzo [email protected]

Segreteria Unitre Milano – Via Ariberto n. 11  Tel. 02 89422307  – 02  89415017 – 02 58102458 – Cell. Anna 3336092746

mail: [email protected] orario continuato da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 21.00

Ufficio Stampa: Studio Binaschi, Ripa di Porta Ticinese, 39 – 20143 – Milano Tel: 02- 36699126 [email protected]

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Comunità Miste per Tossicodipendenti

La Comunità Narconon Gabbiano, è una delle varie comunità miste per tossicodipendenti presenti sul territorio nazionale, ed accoglie ospiti sia di sesso femminile che maschile, i quali sono seguiti da costantemente da operatori qualificati durante tutto il programma di recupero.

Ciò che contraddistingue la Comunità Narconon Gabbiano, rispetto a molte altre comunità miste per tossicodipendenti presenti sul territorio nazionale, è il programma di recupero di cui si avvale in quanto è del tutto naturale ed aiuta la persona a spezzare tutti i meccanismi, fisici e mentali, implicati nella tossicodipendenza.

La Comunità Narconon Gabbiano, attiva dal 1998, è specializzata nel recupero dalla tossicodipendenza ed adotta un efficace programma di recupero che agisce non solo sull’uso di droga in sé ma anche sui motivi che hanno indotto la persona ad iniziare a farne uso in primo luogo.

Il vantaggio d’intraprendere un programma di recupero presso una delle comunità miste per tossicodipendenti è quello di potersi confrontare con persone ed esperienze differenti in modo da recuperare tutte quelle capacità relazionali che la droga aveva soffocato.

Il programma di recupero adottato dalla Comunità Narconon Gabbiano parte dal presupposto che la tossicodipendenza non è una malattia da curare ma deriva da una condizione di disagio ben precisa, fisica o mentale, che la persona non è riuscita ad affrontare e che ha cercato di risolvere facendo uso di una sostanza.

Grazie al metodo adottato dalla Comunità Narconon Gabbiano, la persona dapprima viene aiutata a disintossicarsi fisicamente, tramite delle specifiche saune, e poi va ad individuare e risolvere i motivi per cui ha iniziato a fare uso di droga.

Inoltre, grazie a dei corsi specifici, basati sull’etica e la responsabilità, acquisisce gli strumenti necessari per affrontare le difficoltà della vita senza più ricorrere a nessuna sostanza stupefacente.

Grazie alla Comunità Narconon Gabbiano migliaia di persone hanno risolto un problema di tossicodipendenza ed ora conducono una vita felice, serena e libera dalla droga.

Per ulteriori informazioni visita il sito della Comunità di Recupero per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano oppure chiama il Numero Verde Gratuito 800 178 796 – Attivo 24 ore su 24 – 7 giorni su 7

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Come Comportarsi con un Figlio Cocainomane

A chiedersi come comportarsi con un figlio cocainomane sono tutti quei genitori che, ormai stanchi della situazione, vogliono sapere qual’è la strada corretta da seguire per aiutarlo a smettere.

Molti genitori che desiderano aiutare un figlio cocainomane, spesso, incontrano diverse difficoltà perchè non appena provano ad affrontare l’argomento lui si chiude in sé stesso oppure avanza diverse giustificazioni per sminuire la gravità del problema.

E’ per questo motivo che ond’evitare che il proprio caro vada avanti a fare uso di cocaina è meglio rivolgersi subito a degli esperti in grado di gestire una situazione di questo tipo.

La Comunità Narconon Gabbiano, attiva dal 1988, è specializzata nel recupero dalla tossicodipendenza ed offre il proprio supporto a tutti quei genitori che si chiedono come comportarsi con un figlio cocainomane.

Per aiutare un figlio cocainomane è necessario insistere in tutti i modi possibili finchè lui non ammette di avere un problema di dipendenza da cocaina e non accetta di risolverlo.

Per riuscirci può essere utile adottare nei suoi confronti comportamenti differenti: alcune volte pacato, per metterlo a suo agio, in modo da fargli capire che lo scopo dei suoi genitori è quello di tornare a vederlo stare bene; altre volte, invece, può essere utile parlargli con un tono più duro, per scuoterlo ed indurlo a prendere la decisione di farsi aiutare.

Può succedere che, nonostante l’insistenza e le varie strategie adottate, non portano a quanto desiderato e quindi i genitori che non sanno più cosa fare potrebbero arrendersi ed attendere che sia lui stesso, prima o poi, a farsi avanti e chiedere una mano, ma ciò potrebbe anche non accadere mai.

Pertanto, in questi casi la cosa migliore da fare è quella di rivolgersi subito a degli esperti.

Gli operatori della Comunità Narconon Gabbiano sanno come parlare con una persona che fa uso di cocaina e sono in grado di gestire qualsiasi obiezione possa avanzare pur di non farsi aiutare.
Se necessario, inoltre, possono affiancare la famiglia direttamente a domicilio organizzando un colloquio finalizzato a convincere il proprio caro ad intraprendere il Programma Narconon.

Grazie alla Comunità Narconon Gabbiano migliaia di persone hanno risolto un problema di tossicodipendenza ed ora conducono una vita felice, serena e libera dalla droga.

Per ulteriori informazioni visita il sito della Comunità di Recupero per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano oppure chiama il Numero Verde Gratuito 800 178 796 – Attivo 24 ore su 24 – 7 giorni su 7

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Lampade da parete di design per interni ed esterni

 

L’ illuminazione della propria casa è importante per creare un ambiente accogliente e confortevole. Una casa luminosa è sinonimo di forza e potenza nonché di protezione e sicurezza. È importante che venga studiata la planimetria della casa e creare un progetto illuminotecnico che sia in grado di illuminare ogni metro quadrato di superficie per poter debellare il buio che si rifugia in ogni angolo nascosto.

Il buio sarà il nemico più temuto soprattutto all’esterno della casa dove è più difficile illuminare il perimetro della casa e il giardino. Le lampade da pareti però sono il tipo di illuminazione ideale per le zone più buie e meno abitate della casa sia al suo interno come le pareti delle scale, dei corridoio o del garage, sia all’esterno per illuminare la casa anche sul retro.

Installare delle applique sulle pareti esterne a distanza costante l’ una dall’ altra infatti sarà come avere delle sentinelle postate attorno alla vostra casa che la vigileranno la notte proteggendovi da ladri e altri pericoli.

Vediamo assieme dove potrete installare le vostre applique da muro e quali sono le migliori lampade da parete per il design di casa vostra!

Lampade da parete di design per l’illuminazione interna

Per illuminare una casa non è sufficiente avere una lampada da soffitto in ogni stanza. Sebbene questa sia un po’ la regina della stanza che è in grado di diffondere una luce forte e diffusa grazie ad un fascio luminoso molto ampio, essa da sola non è sufficiente per soddisfare le esigenze illuminotecniche di uno spazio. L’ausilio di altri corpi luminosi di diverso genere con diverse caratteristiche e funzionalità andranno a rinforzare la luce generale emessa dal lampadario.

Tra le varie tipologie di luci da sostegno, se così le vogliamo chiamare, ci sono le applique da parete, che in generale forniscono una luce d’appoggio suppletiva. Ma quali sono i luoghi in cui è meglio installare le lampade da parete e soprattutto qual è il design che meglio si adatta arredamento della stanza? Per quanto riguarda il design di queste luci, le applique da parete da interno sono di tutte le forme e tipologie, dal design più rustico e tradizionale, al design più moderno ed innovativo a quello più standard e funzionale per luoghi di lavoro come la stanza degli attrezzi. Per quanto riguarda la collocazione, le lampade da parete trovano una sistemazione ideale negli spazi intermedi tra una stanza e l’altra come per esempio nell’atrio o nei corridoi, che sono solitamente lunghi e stretti in cui la luce di un lampadario al centro non riuscirebbe a raggiunge omogeneamente è  tutta la sua lunghezza. Oppure ci sono lampade sono ideali anche da posizionare in camera da letto, da posizionare sopra i comodini da orientare la luce durante lettura serale ad ambo i lati del letto.

Lampade da parete di design per l’illuminazione esterna

Se pensate che le luci da esterni siano brutte poiché devono essere solo funzionali vi sbagliate. Anche l’illuminazione da esterni può essere di design e funzionale allo stesso tempo. Tra le principale fonti di illuminazione per esterni ci sono sicuramente le lampade da parete. Esse infatti all’esterno diventano un po’ le protagoniste e possono trovare la giusta sistemazione un po’ ovunque.

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Nel capoluogo umbro Dentix apre il suo terzo centro ad alta specializzazione della regione

Dentix sceglie il capoluogo umbro per il suo terzo centro ad alta specializzazione dell’Umbria, dopo quelli di Foligno e Terni. Il nuovo centro aprirà al pubblico lunedì 5 agosto nella centralissima via Guglielmo Marconi, 75 con l’assunzione di 15 professionisti del territorio e uno staff ancora da ampliare con direttore, vicedirettore, odontoiatri, assistenti alla poltrona e receptionist. È possibile candidarsi per posizioni mediche e non attraverso la sezione “lavora con noi” sul sito www.dentix.it (per la ricerca delle posizioni aperte nella regione e in tutta Italia consultare i portali infojobs e indeed). Grazie a questa nuova apertura salgono a quota 800 i posti di lavoro creati nei 57 centri aperti in tutta Italia.

Dentix aprirà in uno spazio da 300 metri quadri precedentemente occupato da un negozio di articoli per l’infanzia e, come da prassi, sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20. Il nuovo centro odontoiatrico sarà guidato da un Direttore Sanitario che con uno staff di professionisti qualificati si prenderà cura dei pazienti mettendo a loro disposizione le migliori cure personalizzate a prezzi accessibili.

Secondo il VIII Rapporto RBM – Censis sulla Sanità in Italia nell’ultimo anno gli italiani hanno speso almeno 8 miliardi di euro per le cure odontoiatriche che registrano un costo medio più elevato rispetto ad altre prestazioni sanitarie, pari a circa 551 euro e per questo, percepite come poco accessibili. Le cure dentistiche, infatti, sono caratterizzate per il loro collegamento diretto con il reddito dei cittadini e da ciò ne deriva che le persone con redditi inferiori a 15.000 hanno una frequenza di accesso a queste cure inferiore del 14% rispetto alla media degli altri paesi. 

Lo conferma anche l’ISTAT, secondo cui oltre 4 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a visite e trattamenti odontoiatrici per motivi economici. In un anno, soltanto 1 cittadino su 2 è stato visitato da un dentista, di cui l’11,7% in una struttura pubblica, e circa il 38% delle classi più deboli non ha effettuato né una visita di controllo, né altri trattamenti dal dentista. In modo particolare, nel centro Italia la frequenza di fruizione delle cure odontoiatriche è pari al 35,9%, 2,1 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale. Se al giorno d’oggi, nel settore odontoiatrico, le parole d’ordine sono accessibilità del professionista e sostenibilità delle cure, Dentix risponde grazie ai suoi servizi di qualità a prezzi accessibili: in una recente indagine svolta su un campione di oltre 1.200 pazienti, la catena ha ricevuto il pieno apprezzamento da parte del 99% degli intervistati.

«Dopo la prima apertura a Foligno nel 2018, siamo entusiasti di tornare in Umbria, a Perugia, con questo nuovo centro odontoiatrico che ci permette di ampliare la nostra offerta nel centro Italia. Come evidenziato dal VIII Rapporto RBM – Censis, infatti, proprio in quest’area la frequenza di fruizione delle cure odontoiatriche è inferiore rispetto alla media nazionale. Il nostro nuovo centro proprietario del capoluogo umbro ci da quindi modo di offrire cure odontoiatriche più vicine alle esigenze dei cittadini perugini, oltre a servizi di alta qualità e di massima prossimità» – afferma Giorgio Radice, Direttore Operations Italia di Dentix.Nel capoluogo umbro Dentix apre il suo terzo centro ad alta specializzazione della regione

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Daiichi Sankyo Europe annuncia i risultati dello Studio 053

Pubblicati sull’EJPC i risultati di Fase III: l’associazione fissa acido bempedoico/ezetimibe riduce significativamente i valori di colesterolo del 38%

L’Acido Bempedoico è un inibitore orale dell’adenosina trifosfato (ATP) citrato liasi (ACL), che in monosomministrazione giornaliera in associazione fissa con Ezetimibe, riduce la sintesi del colesterolo e degli acidi grassi nel fegato. Nei pazienti in trattamento con statine alla massima dose tollerata, la terapia con questa associazione ha ridotto i valori di colesterolo del 38% e quelli della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) del 35%, dimostrando di essere ben tollerata e di avere un profilo di sicurezza favorevole. I risultati del trial di Fase III sono stati pubblicati sull’European Journal of Preventive Cardiology.

Monaco, 30 luglio 2019 – Nei pazienti in terapia con statine alla massima dose tollerata, la associazione fissa acido bempedoico/ezetimibe riduce i valori di colesterolo del 38% e quelli della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP), un importante marker dell’infiammazione associato a malattia cardiovascolare, del 35%. Daiichi Sankyo Europe ha annunciato oggi che i risultati finali dello studio registrativo di Fase III sulla associazione fissa acido bempedoico/ezetimibe somministrata a 382 pazienti per 12 settimane (noto anche come Studio 053), sono stati pubblicati sull’European Journal of Preventive Cardiology. L’acido bempedoico in monoterapia ed in associazione con ezetimibe sono attualmente in corso di valutazione da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per l’autorizzazione all’immissione in commercio.

Lo studio chiave di Fase III, 053, ha valutato l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità dell’acido bempedoico in associazione ad ezetimibe per il trattamento di pazienti con malattia cardiovascolare ad alto rischio (CVD) già in terapia con statine alla massima dose tollerata (compreso chi non assumeva statine per intolleranza). La pubblicazione sull’European Journal of Preventive Cardiology mette in luce i risultati relativi all’endpoint primario (riduzione del colesterolo LDL) e agli endpoint chiave secondari a 12 settimane, che dimostrano che l’associazione ha significativamente ridotto i valori di colesterolo LDL del 38% rispetto al background ottenuto con le statine alla dose massima tollerata e ha significativamente ridotto del 35% la proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP), un importante marker dell’infiammazione sottostante associata a malattia cardiovascolare. Tale associazione ha dimostrato, inoltre, un profilo di sicurezza favorevole ed una buona tollerabilità quando aggiunta alla terapia con statine alla dose massima tollerata. Infine, l’incidenza di eventi avversi, di eventi avversi a carico dei muscoli, di eventi avversi seri, così come dell’interruzione del trattamento dovuta a un evento avverso, era simile nei gruppi con trattamento attivo. Tali evidenze supportano l’associazione fissa di acido bempedoico/ezetimibe come potente e conveniente terapia complementare all’attuale regime terapeutico ipolipemizzante.

“I risultati di questo studio mostrano che l’associazione di acido bempedoico e ezetimibe ha ulteriormente ridotto, in modo significativo, i valori di colesterolo LDL-C e di hsCRP quando aggiunta alla terapia con statine alla dose massima tollerata – ha dichiarato Christie M. Ballantyne MD, professore di medicina presso il Baylor College of Medicine di Houston in Texas, e sperimentatore principale dello studio – Per i pazienti che non raggiungono i loro livelli target nonostante le terapie attualmente accessibili, la riduzione di LDL-C e di hsCRP osservata dopo somministrazione dell’associazione acido bempedoico/ezetimibe, fa di questa associazione un’opzione terapeutica molto importante.”

L’efficacia delle statine per trattare l’ipercolesterolemia è provata, tuttavia in Europa un elevato numero di soggetti che non raggiungono i livelli ottimali di LDL-C, perché intolleranti alle statine o perché in terapia con la massima dose tolleratai, rimane ad alto rischio di malattia cardiovascolare (CVD). Anche nella fascia di pazienti ad altissimo rischio, solo il 22-32% raggiunge il livello target di LDL-C.ii,iii

“Siamo lieti di presentare i benefici di riduzione di LDL-C e hsCRP che l’associazione fissa di acido bempedoico con ezetimibe ha comportato per i pazienti ad alto rischio di CVD in corso di terapia con statine alla massima dose tollerata o per i quali le statine non costituivano un’opzione terapeutica possibile. Questi risultati si aggiungono al crescente numero di prove a supporto dell’acido bempedoico e della sua associazione fissa con ezetimibe per somministrazione orale. – Ha affermato Wolfgang Zierhut, MD, responsabile del dipartimento Antithrombotic and Cardiovascular Medical Affairs di Daiichi Sankyo Europe – Con la sua specifica modalità di azione sul fegato, l’acido bempedoico evita gli effetti collaterali debilitanti a carico dei muscoli spesso associati alle statine, e potrebbe rappresentare un’importante alternativa per i pazienti con ipercolesterolemia che non raggiungono i loro obiettivi con le opzioni di trattamento esistenti”.

Acido Bempedoico
Con un meccanismo d’azione mirato, l’acido bempedoico è il primo farmaco appartenente alla classe degli inibitori dell’ATP citrato liasi (ACL), orale, in monosomministrazione giornaliera, che riduce la biosintesi del colesterolo e degli acidi grassi e riduce il C-LDL agendo sul recettore LDL. Come le statine, l’acido bempedoico riduce anche la proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP), un marcatore chiave dell’infiammazione associato alla malattia cardiovascolare.iv L’acido bempedoico è un profarmaco che è attivato dalla acil-CoA sintetasi a catena molto lunga-1 (ACSVL1). Inoltre, è stato dimostrato che l’assenza di ACSVL1 nel muscolo scheletrico permette all’acido bempedoico di non provocare la miotossicità associata alla terapia con le statine.v Gli studi di fase II e di fase III condotti su quasi 4.800 pazienti, con circa 3.100 pazienti trattati con acido bempedoico, hanno messo in evidenza una ulteriore riduzione del colesterolo LDL del 20% quando utilizzato con statine alla massima dose tollerata, fino al 30% quando utilizzato in monoterapia, e una riduzione del 35% in associazione ad ezetimibe se usato con statine alla massima dose tollerata, e fino al 48% di C-LDL in associazione ad ezetimibe senza somministrazione concomitante di statine.5 La frequenza di eventi avversi osservati durante il trattamento, di eventi avversi a carico dei muscoli e di interruzioni del trattamento, è risultata sovrapponibile nel gruppo trattato con acido bempedoico e in quello trattato con placebo.7

L’effetto dell’acido bempedoico sulla morbilità e mortalità cardiovascolare non è stato ancora determinato. L’azienda ha avviato uno studio globale sugli eventi cardiovascolari, al fine di valutare gli effetti dell’acido bempedoico sulla frequenza di eventi cardiovascolari maggiori in pazienti con malattia cardiovascolare o ad alto rischio, che non tollerano neanche la più bassa dose giornaliera di statine approvata, e dunque sono considerati “statino-intolleranti”. Il trial – noto come CLEAR Outcomes – è uno studio event-driven, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo che prevede l’arruolamento di circa 12.600 pazienti con ipercolesterolemia ad elevato rischio di malattia cardiovascolare, in oltre 1.000 centri distribuiti in circa 30 Paesi.vi

Associazione Acido Bempedoico / Ezetimibe in compresse
L’associazione di acido bempedoico e ezetimibe è una terapia non-statinica, disponibile per via orale (compresse), in monosomministrazione giornaliera, per ridurre i livelli di C-LDL, mediante i meccanismi di azione complementari di inibizione della sintesi del colesterolo (acido bempedoico) e inibizione dell’assorbimento del colesterolo (ezetimibe). L’inibizione dell’adenosina trifosfato (ATP) citrato liasi (ACL) da parte dell’acido bempedoico riduce la biosintesi del colesterolo e riduce il C-LDL agendo sul recettore LDL. L’inibizione del gene NPC1L1 (Niemann-Pick C1-Like 1), grazie a ezetimibe, si traduce in un ridotto assorbimento del colesterolo dal tratto gastrointestinale che, di conseguenza, riduce l’apporto di colesterolo al fegato, con effetti conseguenti sui recettori LDL.I dati di Fase III hanno dimostrato che questa associazione ben tollerata determina una riduzione del 35% del C-LDL quando utilizzato con statine alla massima dose tollerata, una riduzione del 43% del C-LDL quando usato in monoterapia, e una riduzione del 34% della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP). La frequenza di eventi avversi osservati durante il trattamento, di eventi avversi a carico dei muscoli e di interruzioni del trattamento, è risultata sovrapponibile nel gruppo trattato con acido bempedoico e in quello trattato con placebo vii

Disegno del Trial di Fase III (1002FDC-053) sulla associazione fissa Acido Bempedoico/Ezetimibe1
Lo studio multicentrico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, della durata di 12 settimane, ha valutato l’efficacia e la sicurezza di una associazione fissa di acido bempedoico (BA) ed ezetimibe (EZE) nella riduzione dei valori del colesterolo LDL nei pazienti ad alto rischio CVD che richiedono una riduzione aggiuntiva di LDL-C dopo le statine. Lo studio ha arruolato pazienti in terapia con statine alla massima dose tollerata (compreso chi non assumeva statine per intolleranza) affetti da malattia cardiovascolare aterosclerotica e/o ipercolesterolemia familiare eterozigote e LDL-C ≥2.6 mmol / L, o con più fattori di rischio cardiovascolare e LDL-C ≥3.4 mmol / L. Un totale di 301 pazienti sono stati randomizzati (2:2:2:1) a BA 180 mg + EZE 10 mg (n = 86), EZE 10 mg (n = 86), BA 180 mg (n = 88), o placebo (n = 41). L’obiettivo principale era quello di valutare l’efficacia di una associazione fissa di BA + EZE nella riduzione dei valori di colesterolo LDL rispetto alle monoterapie con placebo, BA ed EZE. Gli obiettivi secondari comprendevano la valutazione dell’effetto sulla CRP ad alta sensibilità (hsCRP), sul non-HDL-C, sul colesterolo totale e sull’apolipoproteina B, e infine la sicurezza e la tollerabilità.

Daiichi Sankyo
Daiichi Sankyo è un Gruppo attivamente impegnato nello sviluppo e nella diffusione di terapie farmaologiche innovative con la mission di migliorare gli standard di cura a livello globale e di colmare i diversi bisogni dei pazienti ancora non soddisfatti, grazie ad una ricerca scientifica e una tecnologia di prima classe. Con più di 100 anni di esperienza scientifica e una presenza in più di 20 Paesi, Daiichi Sankyo e i suoi 15.000 dipendenti in tutto il mondo, possono contare su una ricca eredità di innovazione e una valida linea di farmaci promettenti per aiutare le persone. Oltre a mantenere il suo solido portafoglio di farmaci per il trattamento delle malattie cardiovascolari, e con la Vision del Gruppo al 2025 di diventare una “Global Pharma Innovator con vantaggi competitivi in area oncologica”, Daiichi Sankyo è impegnata nella ricerca di nuove terapie oncologiche e in altre aree terapeutiche incentrate su malattie rare e disordini immunitari.
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.daiichi-sankyo.it

Contatti
Daiichi Sankyo
Elisa Porchetti
Tel.+39 0685255-202
[email protected]

Valeria Carbone Basile
Tel: +39 339 1704748
[email protected]

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Salute e Benessere

Centro Medico Rocca | Poliambulatorio Piacenza

Il Centro Medico Rocca è un poliambulatorio Piacenza che offre al cittadino la possibilità di ricevere diagnosi avanzate e cure in maniera rapida, efficiente e veloce. I macchinari in questa moderna struttura ospedaliera privata sono infatti tutti di nuova generazione, e sfruttano tecnologie di indagine tra le più valide ed efficaci. Diversi sono poi gli specialisti qui operativi ed i settori medici di loro competenza.

Il Centro Medico Rocca offre dunque la possibilità ai pazienti di godere di trattamenti all’avanguardia, di avvalersi di consulti clinici eventualmente effettuati sinergicamente da più specialisti, di sottoporsi ad esami sanitari di varia natura e persino di usufruire di una palestra funzionale. La struttura è presente anche in rete, basta collegarsi al sito ufficiale per accedere a tutte le informazioni di cui si ha bisogno per trpvare tutte le indicazioni sui servizi disponibili e sul tipo di esami diagnostici eseguibili, nonchè di poter prenotare visite e controlli, ad esempio.

Grazie al portale è possibile apprendere comunicazioni di servizio o leggere delle informazioni utili aventi valore temporaneo. Alla sezione “News” del menu infatti si possono agevolmente trovare note relative a promozioni speciali riguardanti ad esempio la medicina estetica o notizie circa dei trattamenti normalmente a pagamento effettuati gratuitamente per un certo lasso di tempo. Non mancano poi delle sezioni di approfondimento; stavolta la pagina interessata è rintracciabile sotto la voce “Magazine”. Qui si trattano temi inerenti la medicina o la farmacologia.

Dal sito poi è possibile ricavare informazioni circa gli specialisti qui operativi, i contatti utili e le eventuali convenzioni stipulate (l’azienda permette alle imprese commerciali di stringere accordi di assistenza medica che agevolino i dipendenti) e persino inviare una candidatura per di entrare a far parte dello staff (basta in questo caso cliccare sulla voce “Lavora con noi”del menu).

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Professionista HSE: come migliorare le proprie competenze

Comunicato Stampa

Professionista HSE: come migliorare le proprie competenze

Un corso a Brescia il 31 ottobre 2019 permetterà ai professionisti HSE di potenziare le competenze personali e manageriali e di ottimizzare i propri risultati.

 

Il professionista HSE (manager HSE) è un’importante figura di riferimento, nelle organizzazioni pubbliche e private, per il coordinamento, la consulenza e il supporto dei processi legati alla salute, alla sicurezza ed all’ambiente (Health, Safety & Environment).

Un’attività di grande rilevanza che ha come obiettivo più generale il concorso all’efficienza complessiva dell’organizzazione e che dipende dalla presenza nel professionista di tutte le conoscenze, abilità e competenze necessarie alla gestione complessiva e integrata di tutti questi processi.

 

Come acquisire le competenze necessarie all’attività dell’HSE Manager? Esistono dei corsi per fornire a questi professionisti gli strumenti per ottimizzare i risultati lavorativi?

 

Il corso per migliorare le competenze del professionista HSE

Per fornire ai professionisti HSE e a tutti gli altri attori della gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro la possibilità di arricchire le competenze personali e manageriali, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 31 ottobre 2019 a Brescia un corso di 8 ore in presenza dal titolo “Essere un professionista HSE – Competenze personali e manageriali”.

 

Il corso si propone diversi obiettivi:

  • far capire ai professionisti come poter migliorare le competenze personali e manageriali, al fine di gestire funzionalmente dinamiche individuali e di squadra, nell’ottica di un miglioramento dei propri risultati;
  • comprendere come la gestione delle emozioni e la comunicazione impattano in termini di motivazione, appartenenza, proattività, abbassamento stress, efficacia ed efficienza;
  • fornire le conoscenze necessarie per una gestione strategica del capitale umano.

 

La nuova norma UNI 11720:2018

Nel 2018 l’Ente Italiano di Normazione (UNI) ha realizzato una norma tecnica – la UNI 11720:2018Attività professionali non regolamentate – Manager HSE (Health, Safety, Environment) – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza” – sulle attività non regolamentate con riferimento specifico ai professionisti in ambito HSE.

 

La norma che è entrata in vigore poco più di un anno fa, il 19 luglio 2018, delinea in particolare due diversi profili professionali del Manager HSE:

  • il Manager HSE Operativo che svolge la propria attività in una posizione organizzativa dotata di una piena autonomia decisionale relativamente alla gestione di aspetti operativi. L’attività è tuttavia limitata con riferimento agli aspetti strategici definiti e decisi ad un livello più elevato dell’organizzazione;
  • il Manager HSE Strategico che opera in una posizione organizzativa dotata di piena autonomia decisionale e con riferimento alle scelte strategiche in ambito HSE definite dell’organizzazione. Il ruolo è individuato dal vertice dell’organizzazione per disporre di una figura professionale che possa supportarla nella definizione delle scelte strategiche e dei relativi obiettivi in materia di salute, sicurezza e ambiente.

 

Il programma e le informazioni per iscriversi

Il corso “Essere un professionista HSE – Competenze personali e manageriali”, organizzato dall’Associazione AiFOS, si terrà dunque il 31 ottobre 2019 – dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00 – a Brescia presso Aifos Service in via Branze n. 45.

 

Questi gli argomenti del corso:

  • il “ciclo del successo”
  • Essere – Fare – Avere
  • Fisiologia – Focus – Linguaggio
  • l’intelligenza emotiva e il perchè delle neuroscienze
  • le 5 scoperte dell’intelligenza emotiva
  • le 4 dimensioni dell’intelligenza emotiva
  • cos’è la leadership: breve introduzione storica
  • assonanza e dissonanza
  • i 6 stili di leadership
  • test di verifica dell’apprendimento

 

La partecipazione al corso vale come 6 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, Formatori qualificati (area 3) e Coordinatori alla sicurezza. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (Legge 4/2013).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi-qualificati/formatori-comunicazione/formatori-comunicazione/essere_un_professionista_hse_competenze_personali_e_manageriali

 

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

 

 

01 agosto 2019

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Salute e Benessere

Cosa Fare se Tuo Figlio Fuma Spinelli

Ci sono sempre più genitori che si chiedono cosa fare se tuo figlio fuma spinelli perchè vogliono sapere qual’è il modo corretto d’intervenire per aiutarlo a smettere.

Quando i genitori vogliono aiutare il figlio a smettere di fumare spinelli, spesso incontrano delle difficoltà perchè lui afferma che si tratta di una sostanza leggera, che la usano tutti e che non è nociva.

I genitori, che invece vogliono aiutarlo, non devono credere a ciò che lui potrebbe dire bensì devono smontargli tutte le informazioni sbagliate che ha circa l’uso di questa sostanza.

Pertanto, devono fargli capire che non si tratta di una sostanza leggera bensì di una droga che, come tutte le altre, crea dipendenza e può portare a conseguenze anche irreversibili.

Nel caso in cui, la persona continua a fumare spinelli, è necessario rivolgersi a degli esperti in grado di gestire una situazione di questo tipo.

Il Centro per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano, attivo dal 1988, è specializzato nel recupero dalla tossicodipendenza ed offre il proprio supporto a tutti quei genitori che non sanno cosa fare se tuo figlio fuma spinelli.

Per aiutare un figlio che fuma spinelli bisogna innanzitutto sapere che, alla base di qualsiasi tossicodipendenza, vi è sempre un disagio, fisico o emotivo, che la persona ha cercato di “risolvere” facendo uso di droga.

E’ per questo motivo che, non appena gli si propone di smettere di fumare spinelli, lui potrebbe rifiutarsi perchè non vuole abbandonare ciò che gli permette di stare apparentemente “bene”.

Gli operatori del Centro Narconon Gabbiano sanno come parlare con una persona che fuma spinelli, conoscono le giustificazioni che potrebbe avanzare per sminuire la gravità del problema e sono in grado di smontargliele fino a farle comprendere l’importanza d’intraprendere un percorso di recupero.

Se necessario, inoltre, sono anche disponibili ad affiancare la famiglia direttamente a domicilio, organizzando un colloquio finalizzato a convincere la persona ad intraprendere nell’immediato il Programma Narconon.

Grazie al Centro Narconon Gabbiano migliaia di persone hanno risolto un problema di tossicodipendenza ed ora conducono una vita felice e libera dalla droga.

Per ulteriori informazioni visita il sito del Centro di Recupero per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano oppure chiama il Numero Verde Gratuito 800 178 796 — Attivo 24 ore su 24–7 giorni su 7

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Comunicati Salute e Benessere

Nel centro storico di Foggia | Dentix apre il suo secondo centro ad alta specializzazione in Puglia

In Corso Garibaldi, 1, via che sin dall’antichità delimita il centro storico, lunedì 29 luglio aprirà il nuovo centro ad alta specializzazione di Dentix. L’azienda leader nel settore della cura dentale avvierà il suo secondo centro pugliese dopo quello di Bari assumendo 15 professionisti del territorio. È possibile candidarsi per posizioni mediche e non nei due centri pugliesi attraverso la sezione “lavora con noi” sul sito www.dentix.it (per la ricerca delle posizioni aperte consultare i portali infojobs e indeed). Salgono così a 790 i nuovi posti di lavoro creati nei 56 centri di tutta Italia. 

Dentix aprirà in uno stabile da circa 250 metri quadri, negli spazi che precedentemente ospitavano un istituto di credito e sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20. Il centro sarà guidato da un Direttore Sanitario che insieme a professionisti qualificati si prenderà cura dei pazienti instaurando un rapporto di fiducia e mettendo a disposizione le migliori cure personalizzate a prezzi accessibili.

Questo è un aspetto fondamentale perché secondo il VIII Rapporto RBM – Censis sulla Sanità in Italia nell’ultimo anno gli italiani hanno speso almeno 8 miliardi di euro per le cure odontoiatriche che registrano un costo medio più elevato rispetto ad altre prestazioni sanitarie, pari a circa 551 euro, quindi percepite come poco accessibili. Le cure dentistiche hanno un collegamento diretto con il reddito dei cittadini e da ciò ne deriva che le persone con redditi inferiori a 15.000 hanno una frequenza di accesso a queste cure inferiore del 14% rispetto alla media degli altri paesi. 

Lo conferma anche l’ISTAT, secondo cui oltre 4 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a visite e trattamenti odontoiatrici principalmente per motivi economici. In un anno soltanto 1 cittadino su 2 è stato visitato da un dentista, di cui l’11,7% in una struttura pubblica, e circa il 38% delle classi più deboli non ha effettuato neanche una visita di controllo, né altri trattamenti dal dentista. In modo particolare, il sud Italia è l’area in cui si registra la minor frequenza di fruizione delle cure odontoiatriche, pari solo al 29,4% (8,6 in meno rispetto alla media nazionale). Al giorno d’oggi, nel settore odontoiatrico, le parole d’ordine sono accessibilità del professionista e sostenibilità delle cure: il modello Dentix, infatti, grazie ai suoi servizi di qualità a prezzi accessibili, ha ricevuto in una recente indagine svolta su un campione di oltre 1.200 pazienti il pieno apprezzamento da parte del 99% degli intervistati. 

Secondo l’VIII Rapporto RBM – Censis sulla Sanità in Italia, nel sud Italia si registra la minore fruizione delle prestazioni odontoiatriche, l’8,6% in meno rispetto alla media nazionale. Per questo motivo siamo orgogliosi di rafforzare la nostra presenza in Puglia aprendo la 56° clinica proprietaria della penisola per rispondere alle esigenze dei cittadini foggiani, che potranno finalmente accedere a un servizio professionale, economicamente accessibile e di alta qualità” – afferma Giorgio Radice, Direttore Operations Italia di Dentix

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I convegni e workshop di AiFOS ad Ambiente Lavoro 2019

Comunicato Stampa

I convegni e workshop di AiFOS ad Ambiente Lavoro 2019

Dal 15 al 17 ottobre l’Associazione AiFOS organizza ad Ambiente Lavoro di Bologna numerosi convegni e workshop: logistica, rischio chimico, sicurezza eventi, vie respiratorie, processi formativi, multitasking, manager HSE, diversity management, …

 

Come ogni anno e con tutta la forza dell’esperienza accumulata in questi anni, di organizzazione di eventi, di elaborazione di nuovi strumenti di formativi, di ricerche e monitoraggi, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) partecipa alla manifestazione “Ambiente Lavoro” che si terrà a Bologna dal 15 al 17 ottobre 2019 presso il quartiere fieristico.

Ricordiamo che “Ambiente Lavoro”, il Salone della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, è ormai uno dei punti di riferimento per gli operatori del settore e un’occasione preziosa per un’Associazione come AiFOS per presentare nuove strategie di prevenzione e formazione e promuovere e diffondere una reale cultura della sicurezza.

 

I convegni di AiFOS ad Ambiente Lavoro 2019

L’Associazione AiFOS ad “Ambiente Lavoro” presenta due diversi convegni.

 

Convegno – Rischio chimico: buone prassi ed esperienze di prevenzione

AiFOS in qualità di partner nazionale della Campagna Europea salute e sicurezza nei luoghi di lavoro propone un convegno relativo alla delicata tematica rischio chimico negli ambienti di lavoro. L’intento è quello di sensibilizzare i partecipanti circa questo problema molto diffuso e di illustrare esperienze di buone prassi circa la gestione del rischio connesso.

Martedì 15 ottobre – 14.00/17.00

Sala da definire – Pad. 21/22

Convegno gratuito riservato a massimo 100 partecipanti con iscrizione obbligatoria.

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 2), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Convegno – La sicurezza tra eventi e manifestazioni

A seguito dei fatti di cronaca verificatisi negli ultimi anni riguardanti la safety e la security nel corso di eventi sportivi, musicali e di pubblico interesse, diviene sempre più importante comprendere quali siano le competenze che i tecnici del settore debbano sviluppare in tale ambito. Il convegno si pone l’obiettivo di ampliare le conoscenze dei partecipanti circa il quadro normativo di riferimento, le relative opportunità nel settore manifestazioni/eventi e le attività di plan, monitoring, review che occorre espletare per una buona gestione delle molteplici attività che si realizzano durante un evento pubblico.

Mercoledì 16 ottobre – 14.00/17.00

Sala da definire – Pad. 21/22

Convegno gratuito riservato a massimo 100 partecipanti con iscrizione obbligatoria.

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

I workshop di AiFOS ad Ambiente Lavoro 2019

Sono dieci i workshop organizzati a Bologna dall’Associazione AiFOS su diversi temi in materia di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

 

Workshop – Logistica di magazzino: manutenzione periodica e verifica delle scaffalature

Durante il workshop verranno fornite indicazioni sulla gestione di un magazzino, sulla manutenzione delle scaffalature e sui metodi di segnalazione delle anomalie e dei danneggiamenti. Si farà luce sulla nomina e formazione del responsabile della sicurezza dell’attrezzature di immagazzinaggio e del responsabile tecnicamente competente per svolgere le ispezioni periodiche.

Martedì 15 ottobre – 9.15/11.15

Sala da definire – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 2), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Workshop – I processi cognitivi nella sicurezza sul lavoro

Creare una solida cultura della sicurezza significa porre l’attenzione non solo sugli aspetti tecnici del lavoro, ma soprattutto sui processi cognitivi. Dietro ad un atteggiamento apparentemente attento del lavoratore si potrebbe individuare, invece, un automatismo psicologico non sempre consapevoli che determina azioni che permettono, da un lato di compiere svariate attività lavorative, ma possono anche determinare i cosiddetti infortuni comportamentali.

Martedì 15 ottobre – 11.30/13.30

Sala da definire – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 3), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Workshop – La flessibilità come opportunità: nuove forme contrattuali

Lo scopo del workshop è comprendere quali siano le regole di riferimento e le migliori procedure di gestione della salute e sicurezza nel lavoro agile, con particolare riguardo alla necessità di valutare i rischi prevenzionistici della prestazione lavorativa svolta all’esterno rispetto alla sede usuale di lavoro.

Mercoledì 16 ottobre – 9.15/11.15

Sala da definire – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Workshop – Lo speaker efficace

La comunicazione è uno dei fattori cardine nel campo della salute e sicurezza sul lavoro. Un formatore dotato di talento è in grado di emozionare e coinvolgere i propri interlocutori. Il carisma è la forza di attrazione che una persona produce sugli altri attraverso i suoi comportamenti, la sua storia e il suo modo di relazionarsi.

Mercoledì 16 ottobre – 11.30/13.30

Sala da definire – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 3), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Workshop – Il FIT-TEST: la protezione efficace delle vie respiratorie

I DPI per le vie respiratorie sono considerati di terza categoria, hanno quindi la funzione di proteggere il lavoratore da danni gravi o permanenti e dal rischio di morte. Dopo aver individuato il DPI più idoneo è necessario passare alla fase di validazione dello stesso ed all’addestramento dei lavoratori. La prova di tenuta tramite FIT-TEST è in grado di valutare se il DPI scelto abbia un’aderenza corretta sul viso del lavoratore e quindi se sia in grado di proteggerlo adeguatamente dai rischi presenti. Il FIT- TEST permette anche al lavoratore di apprendere il modo corretto di utilizzo del dispositivo fornito.

Mercoledì 16 ottobre – 14.30/16.30

Sala da definire – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 2), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Workshop – La gestione dei processi formativi: dall’analisi dei bisogni alla verifica delle ricadute formative

L’efficacia della formazione si concretizza nel trasferimento al lavoro di quanto appreso e nell’uso delle conoscenze e delle capacità in maniera coerente con gli obiettivi dell’organizzazione. Il corso si propone, attraverso un percorso metodologico, di verificare quanto l’iniziativa formativa sia stata efficace per lo sviluppo ed il miglioramento delle competenze in termini di apprendimento, variazione positiva dei comportamenti, gradimento e di quantizzare, attraverso appositi ed appropriati indicatori, il miglioramento del livello di performance dell’organizzazione aziendale raggiunto a distanza di tempo grazie all’iniziativa formativa.

Mercoledì 16 ottobre – 9.30/11.30

Saletta AiFOS – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 3), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Workshop – Multitasking: valore o rischio per il lavoratore?

Il workshop analizza come nascono le worst practices ed evidenzia, attraverso esercizi metaforici, alcune modalità per arginare le attività limitanti/negative così da poterle sostituirle con quelle positive e coerenti per promuovere operativamente il miglioramento della salute e sicurezza nel proprio contesto lavorativo.

Giovedì 17 ottobre – 9.15/11.15

Sala da definire – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 3), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Workshop – Il manager HSE: formazione e ruolo

A distanza di alcuni mesi dall’entrata in vigore della norma UNI 11720:2018 è giunto il momento di fare chiarezza sulla figura del manager HSE – Health, Safety Environment. Il gruppo di Lavoro UNI ha identificato un percorso formativo per la qualificazione di tale figura che prevede il raggiungimento di un monte ore minimo in ciascuna delle cinque aree di riferimento: area organizzativa e gestionale, area giuridica, area sicurezza sul lavoro, area salute occupazionale ed area ambientale. Durante il workshop si entrerà nel merito della questione e nei contenuti della norma.

Giovedì 17 ottobre – 11.30/13.30

Sala da definire – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Workshop – Diversity Management: un’opportunità per un’organizzazione sana e produttiva

Le formatrici si soffermeranno su ricerche, dati e strumenti, anche normativi, che possono rendere un’organizzazione più sana, sicura e produttiva, proprio grazie alla adeguata gestione di ciò che è diverso, con interventi mirati a rafforzare la cultura di appartenenza, a fornire strumenti pratici che migliorino anche le relazioni interpersonali e quindi riducano lo stress percepito.

Giovedì 17 ottobre – 14.30/16.30

Sala da definire – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 2), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

 

Workshop – Yin e Yang della sicurezza: comunicare in modo dinamico e integrato

Quando si parla di sicurezza spesso ci si imbatte nella logica degli opposti, le dissonanze del sistema secondo cui c’è antitesi tra dire e non dire, tra produzione e sicurezza, tra formazione teorica ed esperienziale. Come uscirne?

Giovedì 17 ottobre – 10.30/12.30

Saletta AiFOS – Pad. 21/22

Evento valido per n. 2 crediti di aggiornamento valevoli per le seguenti figure professionali: Formatore (area 3), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Ricordiamo che i workshop sono riservati a massimo 30 partecipanti con iscrizione obbligatoria e pagamento della quota di partecipazione pari a € 20,00.

 

Questo è il link per avere informazioni e iscriversi agli eventi:

https://aifos.org/home/eventi/fiere/ambiente_lavoro_2019

 

 

Alla manifestazione modenese AiFOS sarà presente anche con uno stand espositivo dedicato ai soci, alle aziende e a tutti coloro che vogliano conoscere le attività di questa realtà associativa.

 

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS: via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it   – [email protected]  – [email protected]

 

 

18 luglio 2019

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Salute e Benessere

Come Aiutare un Marito Cocainomane

 A chiedersi come aiutare un marito cocainomane sono tutte quelle mogli che, ormai stanche di vedere il proprio consorte fare uso di cocaina, vogliono sapere cosa fare per aiutarlo a smettere.

Quando una moglie prova a parlare con il proprio marito, nella speranza di fargli capire che deve smettere di usare cocaina, spesso, si scontra con una persona molto chiusa in sé stessa e che cerca in tutti i modi di sminuire la gravità della situazioni in cui si trova o che, addirittura, nega di fare uso di cocaina.

Proprio per questo motivo, onde evitare che il proprio consorte continui a fare uso di cocaina, la cosa più giusta da fare è quella di farsi aiutare da esperti in grado di risolvere una situazione di questo tipo.

La Comunità di Recupero per Cocainomani Narconon Gabbiano, attiva dal 1988, si avvale di un efficace programma di recupero ed è in grado di aiutare tutte quelle mogli che non sanno come aiutare un marito cocainomane.

Spesso, ciò che impedisce di capire come aiutare un marito cocainomane, è il fatto di pensare che il problema sia esclusivamente l’uso di droga in sé, ma in realtà non è così.

Infatti, alla base di qualsiasi tossicodipendenza vi è sempre un disagio, fisico o emotivo, che la persona non riesce ad affrontare e che ha cercato di “risolvere” facendo uso di cocaina.

Ed è proprio per questo motivo che, non appena si propone ad un cocainomane di smettere di usare cocaina lui avanza delle scuse o rimanda sempre il momento giusto per farsi aiutare, in quanto non è disposto ad abbandonare ciò che, dal suo punto di vista, gli permette di stare “bene”.

Ecco perché, onde evitare che il proprio coniuge continui a fare uso di cocaina, è meglio farsi aiutare da esperti.

Gli operatori della Comunità Narconon Gabbiano sanno come parlare con una persona che fa uso di cocaina e sono in grado di gestire qualsiasi obiezione possa avanzare pur di non farsi aiutare.
Se necessario, inoltre, possono affiancare la famiglia direttamente a domicilio organizzando un colloquio finalizzato a convincere il proprio caro ad intraprendere il Programma Narconon.

Grazie alla Comunità Narconon Gabbiano migliaia di persone hanno risolto un problema di dipendenza da cocaina ed ora conducono una vita felice e libera dalla droga.

Per ulteriori informazioni visito il sito della Comunità di Recupero per Cocainomani Narconon Gabbiano oppure chiama il Numero Verde Gratuito 800 178 796 – Attivo 24 ore su 24 – 7 giorni su 7. 

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Salute e Benessere

Come Uscire dalla Tossicodipendenza

Sempre più persone si chiedono come uscire dalla tossicodipendenza perchè sono alla ricerca della strada corretta da seguire per smettere di usare droga.

Chi vuole uscire dalla tossicodipendenza, spesso, pensa erroneamente che per smettere di usare droga basti semplicemente interromperne nell’assunzione, in qualsiasi momento, e resistere al desiderio di farne nuovamente uso finchè non svanisce del tutto.

Purtroppo, però, agendo in questo modo ci si focalizza solo su un aspetto della tossicodipendenza ossia quello fisico tralasciando, invece, tutti quei meccanismi mentali che se non vengono risolti nella maniera corretta portano inevitabilmente ad una ricaduta.

E’ proprio per questo motivo che, se si vuole risolvere un problema di tossicodipendenza, è meglio rivolgersi a degli esperti.

Il Centro per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano, attivo dal 1988, è specializzato nel recupero dalla tossicodipendenza ed ha aiutato migliaia di persone ad uscire dalla schiavitù imposta dalla droga.

Per aiutare un tossicodipendente bisogna innanzitutto sapere che alla base di un problema vi è sempre un disagio, fisico o emotivo, che la persona non è riuscita ad affrontare ed ha pensato di “risolvere” facendo uso di droga.

Il metodo adottato dal Centro Narconon Gabbiano è del tutto naturale in quanto non ricorre a nessun farmaco, psicofarmaco o sostitutivo ed aiuta la persona a risolvere un problema di tossicodipendenza in tutti i suoi aspetti, fisici e mentali.

Infatti, la persona viene aiutata dapprima a disintossicarsi tramite delle specifiche saune e poi ad individuare e risolvere i motivi per cui ha iniziato a fare uso di droga.

Infine, grazie a dei specifici corsi basati sull’etica e la responsabilità la persona acquisisce gli strumenti necessari per affrontare e risolvere le difficoltà della vita senza dover più ricorrere a nessuna droga.

Grazie al Centro Narconon Gabbiano migliaia di persone hanno risolto un problema di tossicodipendenza ed ora conducono una vita felice, serena e libera dalla droga.

Per ulteriori informazioni visita il sito del Centro di Recupero per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano oppure chiama il Numero Verde Gratuito 800 178 796 – Attivo 24 ore su 24 – 7 giorni su 7

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Salute e Benessere

Cosa Fare con un Figlio che si Droga

Ci sono sempre più genitori che si chiedono cosa fare con un figlio che si droga in quanto vogliono capire qual’è la strada corretta da seguire per aiutarlo ad uscire dalla tossicodipendenza.

Spesso, quando una mamma o un papà prova a far capire al proprio figlio che deve smettere di usare droga si scontra con tutta una serie di giustificazioni che lui avanza con lo scopo di sminuire la gravità della situazione o rimandare il momento giusto per risolvere il suo problema di tossicodipendenza.

In questi casi, pertanto, la cosa migliore da fare è non perdere tempo ed affidarsi ad esperti in grado di gestire una situazione di questo tipo.

Il Centro per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano, attivo dal 1988, è specializzato nel recupero dalla tossicodipendenza ed offre il supporto necessario a tutti quei genitori che non sanno cosa fare con un figlio che si droga.

Come spesso accade, nel momento in cui un genitore propone al figlio di fare qualcosa di concreto per uscire dalla tossicodipendenza lui si giustifica dicendo, per esempio: “Non sono un drogato”, “Smetto da solo quando voglio”, “Non sono da comunità”, “Se sbaglio un’altra volta mi faccio aiutare”, ed altre frasi simili.

I genitori, però, anche di fronte a questi tentativi non devono arrendersi o cedere a ciò che lui potrebbe dire per minimizzare il suo problema bensì devono insistere in più modi finchè lui non ammette di avere un problema e non accetta di risolverlo.

Per riuscirci, solitamente, ci provano in diversi modi: alcune volte pacatamente, per metterlo a suo agio e farsi raccontare cosa non va nella sua vita; altre volte, invece, con un tono più rigido, per fargli capire che l’ultima opportunità che gli viene data è quella di curarsi.

Nel caso in cui l’insistenza non dovesse portare a quanto desiderato, allora è meglio rivolgersi a degli esperti.

Gli operatori del Centro Narconon Gabbiano sanno come parlare con un tossicodipendente e sono in grado di gestire le obiezioni che potrebbe avanzare per non farsi aiutare.

Se necessario sono anche disponibili ad affiancare la famiglia organizzando un colloquio, anche a domicilio, con lo scopo di convincere la persona ad intraprendere subito il Programma Narconon.

Grazie al Centro Narconon Gabbiano migliaia di persone hanno risolto un problema di tossicodipendenza ed ora conducono una vita serena, felice e libera dalla droga.

Per ulteriori informazioni visita il sito del Centro di Recupero per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano oppure chiama il Numero Verde Gratuito 800 178 796 – Attivo 24 ore su 24 – 7 giorni su 7

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Salute e Benessere

Come Aiutare un Tossicodipendente che Non Vuole Essere Aiutato

A causa della continua diffusione dell’uso di droga ci sono sempre più persone che si chiedono come aiutare un tossicodipendente che non vuole essere aiutato perché vogliono capire qual’è il modo corretto d’intervenire per indurlo ad uscire dalla tossicodipendenza.

Infatti, non appena un familiare o un amico prova a parlare con un tossicodipendente potrebbe incontrare delle difficoltà perchè lui, spesso, non è disposto ad affrontare l’argomento e cerca in tutti i modi di sminuisce la gravità del problema in cui si trova.

Pertanto, in casi come questi, la cosa più giusta da fare è quella di rivolgersi a degli esperti in grado di risolvere una situazione di questo tipo.

Il Centro per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano, attivo dal 1988, è specializzato nel recupero dalla tossicodipendenza ed offre il proprio sostegno a tutti coloro che non sanno come aiutare un tossicodipendente che non vuole essere aiutato.

Per far in modo che un tossicodipendente accetti l’aiuto è necessario insistere in tutti i modi possibili finchè lui non accetta di fare qualcosa di concreto per smettere di usare droga.

Per riuscire in ciò, spesso, familiari ed amici, provano ad assumere nei suoi confronti comportamenti differenti: alcune volte pacato e tranquillo, per indurlo a confidarsi con i suoi cari e decidere di farsi dare una mano; altre volte, invece, più duro ed aggressivo, per metterlo con le spalle al muro e fargli capire che l’unica possibilità che gli viene data è quella di accettare l’aiuto.

Può succedere che l’insistenza e le varie strategie adottate non portano a quanto desiderato e, quindi, anziché attendere che sia lui a chiedere una mano, cosa che potrebbe anche non accadere mai, è meglio rivolgersi a degli esperti.

Gli operatori del Centro Narconon Gabbiano sanno come parlare con un tossicodipendente, conoscono le giustificazioni che lui potrebbe avanzare per non farsi aiutare e sono in grado di smontargliele fino a fargli prendere la decisione di accettare l’aiuto.

Se necessario, sono anche disponibili ad affiancare la famiglia, organizzando un colloquio direttamente a domicilio con lo scopo di convincere il proprio caro ad intraprendere nell’immediato il Programma Narconon.

Grazie al Centro Narconon Gabbiano migliaia di persone hanno risolto un problema di tossicodipendenza ed ora conducono una vita felice e libera dalla droga.

Per ulteriori informazioni visito il sito del Centro di Recupero per Tossicodipendenti Narconon Gabbiano oppure chiama il Numero Verde Gratuito 800 178 796 — Attivo 24 ore su 24–7 giorni su 7

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Salute e Benessere

Come Aiutare un Cocainomane che Non Vuole Essere Aiutato

Comprendere come aiutare un cocainomane che non vuole essere aiutato è un’esigenza di tutti coloro che vogliono capire qual’è il modo corretto d’intervenire per convincerlo a smettere di usare cocaina.

Spesso, quando si prova a far capire ad un proprio caro che deve trovare una soluzione per smettere di usare cocaina, ci si ritrova di fronte una persona molto chiusa in sé stessa, non disposta ad affrontare l’argomento e che cerca in tutti i modi di sminuire la gravità della situazione in cui si trova.

E’ per questo motivo che, onde evitare che il proprio caro vado avanti a fare uso di cocaina, è meglio rivolgersi a degli esperti in grado di gestire una situazione di questo tipo.

Il Centro per Cocainomani Narconon Gabbiano, attivo dal 1988, è specializzato nel recupero dalla dipendenza da cocaina ed offre il proprio sostegno a tutti coloro che non sanno come aiutare un cocainomane che non vuole essere aiutato.

Familiari ed amici che vogliono aiutare un cocainomane devono parlare con lui in modo diretto, senza giri di parole, e non devono arrendersi di fronte ai suoi tentativi di negare di avere un problema o di rimandare sempre il momento giusto per risolverlo.

Per aiutare un cocainomane, può essere utile parlargli in modo amorevole, per metterlo a suo agio e fargli capire che lo scopo è quello di tornare a vederlo stare bene.

Nel caso in cui nulla dovesse cambiare in meglio, allora è necessario adottare un tono più duro, per metterlo con le spalle al muro e fargli capire che l’unica possibilità che gli viene data è quella di accettare l’aiuto e smettere di usare cocaina.

Può succedere che nessuna delle strade intraprese porti a quanto desiderato in quanto una persona che fa uso di cocaina fa fatica ad ammettere che ha bisogno d’aiuto pertanto, in casi come questi, la cosa più giusta da fare è chiedere il supporto di esperti.

Gli operatori del Centro Narconon Gabbiano sanno come parlare con una persona che fa uso di cocaina e sono in grado di superare i vari ostacoli che potrebbe mettere pur di non farsi aiutare.

Se necessario, inoltre, sono anche disponibili ad affiancare la famiglia, organizzando un colloquio a domicilio, con lo scopo di convincere il proprio caro ad intraprendere subito il Programma Narconon.

Grazie al Centro Narconon Gabbiano migliaia di persone hanno risolto un problema di dipendenza da cocaina ed ora conducono una vita felice e libera dalla droga.

Per ulteriori informazioni visito il sito del Centro di Recupero per Cocainomani Narconon Gabbiano oppure chiama il Numero Verde Gratuito 800 178 796 — Attivo 24 ore su 24–7 giorni su 7

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News Salute e Benessere

Ghiaccio alimentare: ancora alto il rischio di contaminazione

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  • 14 Luglio 2019

Scarsa igiene, mancanza di sanificazione dei macchinari, manipolazione impropria: sono diverse e numerose le cause della contaminazione del ghiaccio che finisce nei nostri bicchieri, a casa e fuori casa. Si tratta di un problema su cui, con l’arrivo dell’estate, diventa sempre più urgente intervenire, per prevenire ogni possibile ricaduta negativa sulla salute, soprattutto quella dei soggetti più deboli, come bambini e anziani.

E’ un tema che è stato evidenziato recentemente anche su alcuni media nazionali, dove l’Istituto nazionale per il ghiaccio alimentare INGA – l’associazione che raccoglie le più importanti aziende nazionali produttrici di ghiaccio alimentare e che lavora per studiare, promuovere e diffondere una corretta informazione sul Ghiaccio Alimentare -, ha sottolineato l’importanza di attenersi a quelle poche e basilari regole per tutti coloro che producono o autoproducono ghiaccio alimentare che viene a diretto contatto con altri alimenti o lo stesso consumatore.

Da una ricerca condotta da INGA, in collaborazione con l’assessorato alla Salute della Regione Sicilia e le Asp della Regione, è infatti emerso che circa 1 locale su 4 produce e utilizza ghiaccio non conforme alle normative, risultando contaminato per una mancanza di attenzione igienica nella fase della produzione, della conservazione e della manipolazione.

Un dato che ha incoraggiato l’INGA, ormai un vero e proprio riferimento, in Italia e in Europa, per la tutela della sicurezza dei consumatori, a rendere ancora più incisivo e capillare il suo intervento al fianco delle aziende, degli operatori di settore e dei gestori dei locali. A partire dalla Sicilia, territorio tradizionalmente legato alla produzione di ghiaccio, che al momento è l’unica regione ad essersi occupata della questione, elaborando un piano regionale estremamente utile per intervenire sulla problematica, più diffusa di quanto si pensi.

Già nel 2015, INGA pubblicava il Manuale di corretta prassi igienica per la produzione di ghiaccio alimentare, approvato dal Ministero della Salute, vademecum tuttora unico nel suo genere in Europa dedicato all’approfondimento degli aspetti igienici e di sicurezza alimentare legati alla produzione industriale di ghiaccio confezionato e alla produzione per autoconsumo (nei locali e a casa) di ghiaccio alimentare. Sono seguite pubblicazioni di materiali informativi per aziende, operatori di settore e semplici consumatori, e di strumenti pratici, come la check-list per l’autovalutazione da parte degli stessi operatori della propria produzione di ghiaccio, fino alle collaborazioni con le Autorità e le associazioni di settore, con l’obiettivo primario di fare informazione, affinché il ghiaccio alimentare resti privo di contaminanti fisici, chimici, ma soprattutto biologici, e, quindi, sicuro per il consumatore.

In particolare, per supportare al meglio gli esercenti che autoproducono ghiaccio, INGA ha attivato una stretta collaborazione con la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) – una collaborazione di fondamentale importanza per assicurare la salubrità e l’igiene del ghiaccio alimentare.

Sebbene la situazione sia migliorata rispetto al passato, c’è ancora molta strada da fare. Un operatore su quattro non produce correttamente il ghiaccio alimentareha affermato Carlo Stucchi, Presidente INGA. “Il passo fondamentale è prevenire situazioni ad alto rischio di contaminazione attraverso un’educazione consapevole alla produzione e all’utilizzo del ghiaccio, che tuttora stenta ad essere considerato un alimento.”

Non tutti, infatti, sono consapevoli del fatto che il ghiaccio alimentare, che sia utilizzato come refrigerante (ad esempio nelle preparazioni culinarie) o come ingrediente, va considerato a tutti gli effetti un alimento – e quindi trattato prestando la massima attenzione a come viene prodotto, manipolato e conservato -, con il risultato che la tendenza generale è quella di sottovalutare il rispetto di norme e prassi igieniche. Il ghiaccio può essere infatti contaminato da diverse specie di batteri e agenti chimici a causa dell’utilizzo di acqua non pura e/o di carenze igieniche in fase di stoccaggio, manipolazione e utilizzo, con conseguenze per i consumatori che vanno da piccoli disturbi che possono colpire un individuo sano, a effetti ben più gravi se a consumare ghiaccio contaminato sono bambini, persone anziane o malate.

Anche quest’anno sono stati molteplici gli episodi che hanno interessato piccole e medie imprese che non hanno superato i necessari controlli per la sicurezza alimentare. Ma il rischio si rivela alto anche per le produzioni casalinghe, a cui sempre più famiglie ricorrono nei caldi mesi estivi. Per questo INGA ha ideato un utile e pratico decalogo delle regole da rispettare per fare il ghiaccio in casa in tutta sicurezza: dalla corretta pulizia del freezer e delle vaschette per il ghiaccio, alle temperature e ai tempi di conservazione, fino alla manipolazione dei cubetti. Per ovviare al rischio contaminazione, tanto a casa quanto nei locali, il consiglio è quello di affidarsi ad aziende certificate che producono ghiaccio alimentare confezionato: la strada giusta per tutelare al meglio il mercato, ma soprattutto la salute del consumatore.

 

***

INGA Istituto Nazionale Ghiaccio Alimentare è un Ente Non Profit, con sede in Roma, che si pone l’obiettivo primario dello studio, della promozione e della diffusione di una corretta informazione sul Ghiaccio Alimentare.

L’Associazione si propone inoltre le seguenti finalità a carattere:

  • Operativo: attraverso la diffusione di una corretta informazione sul tema del Ghiaccio Alimentare presso l’Opinione Pubblica e la sensibilizzazione delle Autorità Centrali, Regionali e Locali in merito alle politiche da attuare ai fini dello sviluppo del relativo mercato;
  • Diplomatico: attraverso l’instaurazione ed il mantenimento di rapporti di tipo istituzionale con Enti caratterizzati da finalità analoghe e/o complementari aventi sede in Italia come in altre Nazioni, con particolare riferimento all’Europa ed agli Stati Uniti;
  • Filantropico: attraverso la promozione e valorizzazione delle risorse intellettuali e materiali inespresse, relative al settore specifico del Ghiaccio Alimentare, presenti su tutto il territorio italiano.


Per saperne di più:
www.ghiaccioalimentare.it

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Comunicati Salute e Benessere

Dentix sceglie Borgo Sanzio per il suo secondo centro ad alta specializzazione della Sicilia

Martedì 16 luglio nella centralissima via Gabriele D’Annunzio 140/B nel quartiere Borgo-Sanzio, aprirà il nuovo centro ad alta specializzazione di Dentix, il secondo della regione dopo quello di Siracusa. L’azienda leader nel settore della cura dentale avvierà il suo nuovo centro con l’assunzione di 15 professionisti del territorio e uno staff ancora da ampliare con odontoiatri, protesisti, assistenti alla poltrona e receptionist. È possibile candidarsi per posizioni mediche e non in tutti i centri laziali attraverso la sezione “lavora con noi” sul sito www.dentix.it (per la ricerca delle posizioni aperte consultare i portali infojobs e indeed). Salgono così a 770 i nuovi posti di lavoro creati nei 55 centri di tutta Italia. 

Dentix aprirà in uno stabile da 336 metri quadri parte di un condominio anni ’60, che precedentemente ospitava un negozio di una catena di elettronica ed elettrodomestici e sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20. Il nuovo centro odontoiatrico sarà guidato da un Direttore Sanitario che con uno staff di professionisti qualificati si prenderà cura dei pazienti instaurando un rapporto di fiducia e mettendo a disposizione le migliori cure personalizzate a prezzi accessibili.

Aspetto fondamentale visto che secondo il VIII Rapporto RBM – Censis sulla Sanità in Italia solo nell’ultimo anno gli italiani hanno speso almeno 8 miliardi di euro per le cure odontoiatriche che registrano un costo medio più elevato rispetto ad altre prestazioni sanitarie, pari a circa 551 euro e per questo, percepite come poco accessibili. Le cure dentistiche, infatti, sono caratterizzate per il loro collegamento diretto con il reddito dei cittadini e da ciò ne deriva che le persone con redditi inferiori a 15.000 hanno una frequenza di accesso a queste cure inferiore del 14% rispetto alla media degli altri paesi. 

Una tendenza confermata anche dall’ISTAT, per cui oltre 4 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a visite e trattamenti odontoiatrici principalmente per motivi economici. In un anno soltanto 1 cittadino su 2 è stato visitato da un dentista, di cui l’11,7% in una struttura pubblica, e circa il 38% delle classi più deboli non ha effettuato neanche una visita di controllo, né altri trattamenti dal dentista. In modo particolare, il sud Italia è l’area in cui si registra la minor frequenza di fruizione delle cure odontoiatriche, pari solo al 29,4% (8,6 in meno rispetto alla media nazionale). Al giorno d’oggi, nel settore odontoiatrico, le parole d’ordine sono accessibilità del professionista e sostenibilità delle cure: il modello Dentix, infatti, grazie ai suoi servizi di qualità a prezzi accessibili, ha ricevuto in una recente indagine svolta su un campione di oltre 1.200 pazienti il pieno apprezzamento da parte del 99% degli intervistati. 

Come dimostrato dal VIII Rapporto RBM – Censis sulla Sanità in Italia, il sud Italia è la regione in cui si registra la minore fruizione delle prestazioni dentistiche, l’8,6% in meno rispetto alla media nazionale. Per questo motivo siamo felici di poter ampliare la nostra presenza in Sicilia con il nuovo centro odontoiatrico di Catania. Dopo l’apertura a Siracusa nel novembre 2018 torniamo nella regione per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini catanesi, che nel nostro centro avranno la possibilità di accedere a un servizio professionale, economicamente accessibile e di alta qualità” – afferma Giorgio Radice, Direttore Operations Italia di Dentix

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Comunicati Etica e Società Salute e Benessere

Come partecipare al primo monitoraggio del D.Lgs. 81/2008

Comunicato Stampa

Come partecipare al primo monitoraggio del D.Lgs. 81/2008

Sono già oltre 2000 i questionari compilati per il monitoraggio nazionale organizzato da AiFOS sull’applicazione del D.Lgs. 81/2008. Disponibili dieci questionari destinati alle diverse figure della sicurezza individuate dal Testo Unico.

 

I dati forniti dall’Inail sugli infortuni e sulle malattie professionali denunciate nel 2018 mostrano come ci sia stato un incremento sensibile, rispetto al 2017, sia di infortuni mortali che di malattie. E anche i primi dati del 2019 non sono rassicuranti: nei primi quattro mesi dell’anno, rispetto al 2018, si è registrato anche un incremento del numero complessivo delle denunce di infortunio.

Di fronte a questi dati negativi è ormai indispensabile iniziare una seria opera di analisi dello stato della salute della nostra normativa attraverso il monitoraggio dell’applicazione del Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

 

Il monitoraggio del D.Lgs. 81/2008

Ecco perché in occasione del decennale del D.Lgs. 81/2008 (e del successivo decreto correttivo D.Lgs. 106/2009), l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) ha avviato da qualche mese un vero e proprio monitoraggio relativo alla sua applicazione attraverso i dati forniti dalle figure della sicurezza individuate dal Testo Unico.

Con questa nuova e importante attività di ricerca, che verrà a costituire il Rapporto AiFOS 2019, l’Associazione AiFOS non si propone, chiaramente, di modificare direttamente il D.Lgs. 81/2008, ma di fornire un’attenta lettura e interpretazione sull’andamento complessivo del decreto al fine di fornire utili indicazioni per un suo idoneo aggiornamento e revisione. Una revisione coerente e razionale in grado di cogliere tutte le modifiche operate da altre norme, di risolvere le eventuali lacune, anche in relazione all’evoluzione del mondo del lavoro, e di colmare i ritardi delle norme applicative mancanti.

Come si articola il monitoraggio?

Il monitoraggio elaborato dall’Associazione AiFOS si concretizza in dieci questionari riferiti ciascuno ad una delle figure della sicurezza individuate dal Testo Unico: RSPP/ASPP, Formatori, Coordinatori della sicurezza, Medici Competenti, Datori di lavoro, Dirigenti, Lavoratori, RLS, Addetti al Primo Soccorso, Addetti Antincendio.

I dati raccolti nei questionari sono elaborati e analizzati esclusivamente in forma anonima e aggregata – nel pieno rispetto della normativa sulla privacy – e non sono riconducibili a singoli operatori o singole aziende.

 

A questo link è possibile accedere ai singoli questionari:

https://aifos.org/home/associazione/int/comunicazioni_associati/monitoraggio_aifos_81_2008

 

I risultati di questo monitoraggio si basano essenzialmente sulle risposte e sui dati forniti dalle figure della sicurezza individuate dal Testo Unico che in questi dieci anni hanno operato all’interno delle aziende con riferimento alle tutele e agli obblighi previsti dal decreto.

Come già raccontato anche nell’articolo di lancio del monitoraggio, l’efficacia di questa attività di ricerca si basa proprio su un’inversione di tendenza rispetto alle più usuali indagini accademiche: si parte direttamente dalla realtà vissuta dei soggetti coinvolti. E successivamente i dati emersi dal monitoraggio saranno messi a disposizione degli esperti, degli studiosi e di quanti inizieranno un’opera di analisi per una attenta revisione ed aggiornamento della normativa.

 

L’ottima partenza del monitoraggio

A distanza di pochi mesi dell’attività di monitoraggio sono già arrivati ben 2101 questionari compilati da vari professionisti, a conferma dell’attesa, anche da parte degli operatori, di un serio lavoro di ricerca sui possibili problemi correlati all’applicazione del D.Lgs. 81/2008.

Tuttavia per rendere questa attività di ricerca ancora più significativa e per raccogliere il maggior numero di dati utili ad una corretta revisione del D.Lgs. 81/2008, l’Associazione AiFOS invita tutti gli operatori che ancora non l’hanno fatto a contribuire attivamente al monitoraggio.

 

 

Chi volesse avere informazioni su come visionare, ricevere, utilizzare i questionari può fare riferimento a AiFOS via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it – [email protected].

 

 

11 luglio 2019

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Salute e Benessere

Estate ed anziani, mandiamo via la solitudine!

La solitudine negli anziani nel periodo estivo può essere una delle problematiche più difficili da affrontare, se non altro perché ciò può comportare conseguenze più gravi come la depressione.

Come prendersi cura di un anziano in estate

Abitudini che cambiano ed assenza dei propri cari: per un anziano l’estate può essere un momento di profonda solitudine, condizione che può comportare anche stati di depressione o altre conseguenze.

È bene cercare di tenere l’anziano sempre occupato, magari facendolo partecipare alle tante attività che vengono organizzate da parrocchie, centri sportivi, associazioni di volontariato o dal Comune: basta informarsi e scegliere quelle più indicate e/o interessanti per l’anziano.

Non dimenticare che la tua presenza è fondamentale per evitare all’anziano stati di solitudine: cerca di essere presente quotidianamente. Se non puoi, opta per una persona di fiducia, una dama di compagnia o un breve soggiorno in una struttura per anziani.

Le conseguenze della solitudine nell’anziano

Un anziano che soffre di solitudine può lasciarsi andare e non prendersi cura di sé, dimenticare di bere e/o di mangiare, provocando una serie di problemi di salute anche molto importanti. Ancora, c’è lo spettro della depressione senile del quale tener conto, una condizione davvero complessa da gestire.

Naturalmente, tutte queste condizioni possono essere evitate se si pone la giusta attenzione al caso, così come consigliavamo nel precedente paragrafo: prevenire è meglio che curare, anche in questo caso!

Si ringrazia per la consulenza lo staff del portale italiano Casefamigliaecasediriposo.it specializzato nella ricerca di case famiglia e case di riposo per anziani in Italia.

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Comunicati Salute e Benessere

A Bergamo Università e ATS insieme per la promozione di una filiera dell’eccellenza della salute

Gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo svolgeranno attività di tirocinio nelle strutture organizzative e negli enti ed associazioni aderenti all’Ats di Bergamo. E’ questo uno dei punti della convenzione-quadro siglata quest’oggi nella sala Consiglio del Rettorato da Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli studi di Bergamo e da Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats di Bergamo.

Un accordo che, a partire dal prossimo anno accademico, mira allo sviluppo di attività di ricerca, alla condivisione di risorse qualificate e strumenti adeguati e ad offrire agli studenti l’opportunità di una migliore conoscenza del mercato del lavoro, favorendo attività didattiche integrative a compendio della formazione accademico-professionale.

I tirocinanti lavoreranno a stretto contatto con tecnici specializzati e ricercatori dell’Ats: scriveranno tesi e progetti di laurea, svolgeranno esercitazioni e tutorati, stage didattici, parteciperanno a conferenze, dibattiti e seminari. L’Università di Bergamo metterà a disposizione del personale di Ats le biblioteche dei Dipartimenti dell’Università e avvierà corsi di aggiornamento e formazione specifici.

Numerosi gli obiettivi alla base di questa collaborazione: avviare attività di ricerca e consulenza in settori di comune interesse, collaborare per studi ed indagini e partecipare aprogrammi di ricerca nazionali ed internazionali promuovendo anche l’avvio di una “Filiera dell’eccellenza della salute” nell’area provinciale di Bergamo, vettore di sviluppo del territorio basato su una forte caratterizzazione e specializzazione dell’offerta di servizi sanitari, socio – sanitari e sociali con punte di eccellenze riconosciute in tutto il mondo.

«Questa convenzione-quadro – sottolinea Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli studi di Bergamo – rappresenta una grande opportunità per i nostri studenti che avranno la possibilità di collaborare con persone di grande esperienza che daranno loro preziosi strumenti per affrontare il mondo del lavoro. È compito dell’ateneo favorire sia lo sviluppo della ricerca scientifica che la formazione intellettuale degli studenti. Per questo, è importante per noi poter fornire opportunità valide di ricerca e formazione in un sistema d’eccellenza sanitaria nel panorama italiano»

«Segno particolare della vision di Ats Bergamo è l’apertura al territorio con la conseguente volontà di dialogare e collaborare con i suoi attori, a partire da quelli istituzionali – aggiunge Massimo Giupponi, direttore generale dell’Agenzia della Salute di Bergamo – In quest’ottica il rapporto con una realtà come l’Università, con cui peraltro abbiamo progetti e partnership già avviati, è imprescindibile. Se le nostre risorse umane, a qualsiasi livello, possono mettere a disposizione degli studenti la loro professionalità e la loro competenza, gli studenti sono portatori di idee, entusiasmo e innovazione. Il tutto sotto l’egida di un ateneo che ha saputo conquistare un ruolo riconosciuto nel panorama dell’istruzione universitaria italiana. Il nostro sguardo va anche oltre l’ambito locale. Mi riferisco al progetto sperimentale Centro Notturno Alzheimer, entrato nella fase operativa proprio una settimana fa, realizzato dal sistema sanitario bergamasco anche grazie alla collaborazione con l’Università di Bergamo: un unicum a livello europeo, un esempio concreto di quello che le nostre due realtà possono contribuire a realizzare insieme»

L’accordo è un’ulteriore conferma dell’impegno dell’Università nell’ambito della Salute. Per quanto riguarda la formazione diverse sono le offerte, dai corsi di laurea a Master e Summer School, sia in italiano sia in lingua inglese.  Nell’ambito delle scienze psicologiche è attivo un corso di Laurea triennale in Scienze Psicologiche ed una magistrale in Psicologia Clinica con un curriculum  Clinical Psychology for Individuals, Families and Organizations. Inoltre,  in questi ultimi anni sono stati attivati due nuovi corsi di studio In ambito ingegneristico (corso di laurea in Ingegneria delle Tecnologie per la Salute e la Laurea magistrale in inglese Engineering and Management for Health con un focus sulle malattie croniche) e l’International Medical School (IMS) corso di laurea in medicina e chirurgia, in lingua inglese, in collaborazione con l’Università di Milano Bicocca (sede amministrativa), l’Università del Surrey (UK)  con sede all’’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

 Infine, è alla sua II edizione i Master di I Livello in Management delle aziende ospedaliere in collaborazione con Il Gruppo Ospedaliero San Donato e da diversi anni viene organizzata la Summer School in Applied Health Econometrics and Health Policy.

Per quanto riguarda la ricerca, diverse le attività ed i progetti in essere che coprono un ampio spettro di discipline da quelle socioeconomiche a quelle tecnologiche, con applicazioni in ambiti quali: la Medical Imaging e l’intelligenza artificiale, la simulazione del corpo umano, la sensoristica, le tecniche di riabilitazione e l’ingegneria tissutale e infine, la Health Economics.

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Salute e Benessere

Estate, come impostare il condizionatore a deumidificatore

Il deumidificatore è una funzione del condizionatore molto interessante e spesso trascurata, utilissima soprattutto di notte. In estate, si sa, il caldo attanaglia e si cerca di trovare refrigerio negli ambienti dove c’è aria condizionata, ma non sempre le impostazioni sono “sane” e prendere un vero colpo di freddo in piena estate è un rischio abbastanza comune.

I vantaggi del deumidificatore

Il deumidificatore agisce non sull’abbassamento diretto della temperatura mediante l’aria fredda, ma “assorbendo” l’umidità in eccesso nell’aria: in questo modo, la temperatura ambientale si abbassa ed il caldo si smorza.

Tale processo è utile soprattutto di notte, magari in camera da letto, così da creare un ambiente fresco e piacevole, dove si riesca a dormire senza problemi. Ricordiamo che la temperatura ideale del climatizzatore in camera da letto e nel resto della casa deve essere di 3-4 gradi inferiore rispetto alla temperatura esterna.

Impostazioni climatizzatore a deumidificatore

Partendo dal presupposto che ogni apparecchio ha una sua specifica modalità d’uso, in genere l’icona che contraddistingue il deumidificatore è quella caratterizzata da una o più gocce d’acqua.

È importante far riferimento al libretto d’istruzione dell’apparecchio e ricordare che la modalità d’uso non va mai cambiata quando la macchina è in funzione, ma da spenta.

Si ringrazia per la consulenza tecnica lo staff del centro assistenza caldaie Ferroli di Roma, Domus Caldaie Ferroli.

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Comunicati Eventi Salute e Benessere

Fare prevenzione con i corsi e i convegni di AiFOS a Safety Expo 2019

Comunicato Stampa

Fare prevenzione con i corsi e i convegni di AiFOS a Safety Expo 2019

Dal 18 al 19 settembre a Safety Expo 2019 di Bergamo l’Associazione AiFOS organizza sei corsi in aula, vari corsi per la guida in sicurezza e un convegno per migliorare la prevenzione e offrire nuovi strumenti a operatori e formatori.

 

Per migliorare nel nostro Paese la qualità della formazione alla sicurezza è necessario offrire agli operatori, ai formatori, ai consulenti e alle aziende nuovi strumenti formativi innovativi, efficaci e in grado di coinvolgere i lavoratori e incidere sui loro comportamenti.

 

La partecipazione di AiFOS a Safety Expo 2019

Proprio per offrire idonei strumenti ai professionisti della salute e sicurezza e migliorare la prevenzione di infortuni e malattie professionali, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) partecipa alla manifestazione “Safety Expo 2019” che si terrà a Bergamo il 18 e 19 settembre 2019, un imperdibile evento per chi si occupa di prevenzione incendi e di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

La manifestazione raccoglierà più di 100 eventi, tra cui un convegno e diversi corsi in aula e corsi con attività pratica organizzati dall’Associazione AiFOS, e si terrà presso le strutture di Bergamo Fiera (Via Lunga snc – Bergamo).

 

I sei corsi in aula presentati da AiFOS

Ci soffermiamo sui programmi dei sei corsi organizzati a “Safety Expo 2019” dall’Associazione AiFOS.

 

L’ANIMA DELLE PAROLE: PILLOLE DI PUBLIC SPEAKING

Per ottenere l’ascolto attivo dei nostri interlocutori, siano due o duecento, tecniche e strumenti devono essere solo il mezzo per esprimere al meglio la nostra personalità. I tempi veloci a cui ci hanno abituato i sistemi di comunicazione contemporanei, ci chiedono di essere altamente d’impatto per mantenere viva l’attenzione di chi ci ascolta e ottenere un risultato efficace sul pubblico con cui interagiamo. Questo potrebbe aumentare ulteriormente la soglia di stress in una delle attività ai primi posti tra le paure più diffuse a livello mondiale. Gestire e trasformare questo stress in emozione sana e funzionale è la strategia vincente per animare le nostre conversazioni professionali e personali, durante un discorso con un team di lavoro, con clienti, fornitori, o semplicemente nel nostro spazio familiare e di relazioni amicali. Ricordare la nostra unicità è il fondamento.

Docenti: Paola Olini, formatrice ed esperta di comunicazione e risorse umane

Mercoledì 18 settembre – 09:15 – 11:15 – Aula da 35 posti

Valido come 2 crediti di aggiornamento per ASPP e RSPP, RLS, Formatori Area 3, CSP/CSE

 

FARSI AMICO LO STRESS LAVORO CORRELATO

Come, quando e perché siamo in grado di convertire lo stress lavoro correlato nell’occasione giusta per migliorare le relazioni e vivere un lavoro da favola. Nel corso del workshop verrà affrontato il tema dello stress lavoro correlato con una metodologia esperienziale ed innovativa perseguendo due obiettivi: adempiere all’obbligo normativo e coinvolgere in modo dinamico ed efficace gli stakeholders coinvolti. Il benessere dei lavoratori è fondamentale per la salute degli individui e può essere inoltre utile ai fini di una maggiore produttività aziendale e rendimento organizzativo. Durante l’incontro verranno inoltre proposti esercizi pratici utili ad una buona gestione dello stress.

Docenti: Adele De Prisco, esperta dei processi formativi – Paola Favarano, psicologa del lavoro

Mercoledì 18 settembre – 11:30 – 13:30 – Aula da 35 posti

Valido come 2 crediti di aggiornamento per ASPP e RSPP, RLS, Formatori Area 2, CSP/CSE

 

DAL CONFLITTO AL CONSENSO: LE POTENZIALITÀ DELLA MEDIAZIONE INTERPERSONALE

Il conflitto non ha né una natura imprescindibilmente benigna né, al contrario, maligna: è il nostro agire di conseguenza che può farlo diventare una reale occasione di crescita o un momento di scontro aperto e di rottura della relazione. Intendere il conflitto come uno spazio di possibile creatività, in cui attivare competenze legate alla negoziazione ed alla comunicazione, vera e propria arte di gestione del conflitto, quindi come “arte di vivere e arte della convivenza”.

Docenti: Sara Calì, formatrice esperienziale nell’ambito delle relazioni umane

Mercoledì 18 settembre – 14:30 – 16:30 – Aula da 35 posti

Valido come 2 crediti di aggiornamento per ASPP e RSPP, RLS, Formatori Area 3, CSP/CSE

 

LA GESTIONE DEI PARTECIPANTI DIFFICILI

Molto spesso per essere formatori efficaci non bastano le sole conoscenze, bensì prontezza, capacità di gestione delle relazioni e dei processi comunicativi. Partendo da tale presupposto, l’intervento proposto intende affrontare il tema della gestione dei partecipanti “difficili in aula” dando particolare spazio all’esamina di alcune tecniche comunicative utili al formatore per far fronte ai cosiddetti contro-dipendenti. Nel corso dell’intervento verrà inoltre messa in rilievo l’importanza di poter comprendere e gestire correttamente le dinamiche d’aula affinché la formazione possa trarne il massimo beneficio.

Docenti: Sonia Colombo, psicologa e psicoterapeuta

Giovedì 19 settembre – 09:15 – 11:15 – Aula da 35 posti

Valido come 2 crediti di aggiornamento per ASPP e RSPP, RLS, Formatori Area 3, CSP/CSE

 

SICUREZZA NELLA GESTIONE DEGLI EVENTI

Il workshop ha come obiettivo quello di proporre un’analisi critica dello stato dell’arte nella progettazione e gestione delle manifestazioni all’aperto. Alla luce dei fatti di cronaca susseguitisi post circolari del Ministero dell’Interno, e delle esperienze dei professionisti del gruppo di progetto Gestione Eventi di AiFOS, ci si focalizzerà, passando dalla teoria alla pratica, su ciò che ancora risulta inapplicabile o che viene puntualmente disatteso, sulle difficoltà tecniche e operative e sulle conseguenze di tali criticità tenendo come focus gli eventi di medie e piccole dimensioni.

Docenti: Lara Calanni Pileri, architetto e referente del Gruppo di Progetto AiFOS “Gestione eventi”

Giovedì 19 settembre – 11:30 – 13:30 – Aula da 35 posti

Valido come 2 crediti di aggiornamento per ASPP e RSPP, RLS, Formatori Area 2, CSP/CSE

 

I FALSI MITI DEL CORPO: COME GUARDARE I NOSTRI INTERLOCUTORI

Il contatto visivo avviene quando due persone si guardano nello stesso istante, contestualmente si attiva un processo di comunicazione non verbale legato principalmente alle espressioni facciali. Le espressioni facciali forniscono importanti informazioni sociali emotive ed intenzionali. Un volo radente dalle “espressioni facciali” alla “manipolazione dell’espressione sentita” saranno primi indicatori per analizzare le componenti di una “buona” conversazione.

Docenti: Gianluca Grossi, formatore aziendale e Presidente dell’Associazione Neurogiardinieri

Giovedì 19 settembre – 14:30 – 16:30 – Aula da 35 posti

Valido come 2 crediti di aggiornamento per ASPP e RSPP, RLS, Formatori Area 3, CSP/CSE

 

Il convegno e i corsi con attività pratica presentati da AiFOS

Per la manifestazione “Safety Expo 2019” l’Associazione AiFOS ha organizzato anche un convegno sul professionista della salute e sicurezza e vari corsi con attività pratica per la guida in sicurezza di auto e moto.

 

IL PROFESSIONISTA DELLA SALUTE E SICUREZZA: NUOVI ORIZZONTI ED OPPORTUNITÀ (convegno)

Mercoledì 18 settembre: 11.30 – 13.30

Nel luglio 2018 è entrata in vigore la norma UNI 11720:2018 denominata “Attività professionali non regolamentate – Manager HSE (Health, Safety, Environment) – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”. Tale norma ha l’obiettivo di definire i requisiti relativi all’attività professionale del Manager HSE, ovvero di un professionista avente conoscenze, abilità e competenze che garantiscono la gestione complessiva e integrata di processi e sotto processi in ambito Salute, Sicurezza ed Ambiente. L’obiettivo del convegno sarà quello di analizzare le caratteristiche della norma, valutandone le opportunità concrete ed i nuovi orizzonti di sviluppo per il professionista della salute e sicurezza.

Relatori:

Matteo Fadenti, consulente per la salute e sicurezza sul lavoro, con specializzazione nel settore alimentare

Marco Magro, professionista esperto nel settore ambientale

Simona Ziliotti, consulente aziendale per i sistemi di Gestione su salute e sicurezza e sistemi integrati

Paola Olini, formatrice, con esperienza nelle organizzazioni e sviluppo del benessere aziendale

Rocco Vitale, Presidente AiFOS

 

GUIDA DELL’AUTO IN SICUREZZA

·         Mercoledì 18 settembre: 10.15/12.15 – 11:30/13:30

·         Giovedì 19 settembre: 9:00/11:00 – 10:15/12:15 – 11:30/13:30 – 14:00/16:00

Parte teorica: Guida sicura e normativa sicurezza sul lavoro – Statistiche incidenti e lavoro – Distrazioni e multitasking – Alcol e guida

Parte pratica: La corretta posizione di guida – Corretta impostazione delle traiettorie in curva – Coordinazione tra volante e acceleratore – Frenata e frenata di emergenza – Manovra di emergenza per evitare ostacoli

Valido come 2 crediti di Aggiornamento per Coordinatore della sicurezza, ASPP e RSPP, RLS, Formatori Area 2

 

GUIDA DELLA MOTO IN SICUREZZA

·         Mercoledì 18 settembre: 09:00/11:00 – 14:00/16:00

Parte teorica: Guida sicura e normativa sicurezza sul lavoro – Statistiche incidenti e lavoro – Gli incidenti sulle due ruote – La protezione del conducente

Parte pratica: Proteggersi alla guida – La corretta posizione di guida – Perfezionamento nell’uso dei freni: anteriore, posteriore e frenata combinata – Frenata d’emergenza e corrette tecniche per evitare blocco della ruota anteriore e chiusura dello sterzo

Valido come 2 crediti di Aggiornamento per Coordinatore della sicurezza, ASPP e RSPP, RLS, Formatori Area 2

 

Le informazioni per la partecipazione agli eventi

Per tutti gli eventi, a parte il convegno gratuito a cui è possibile assistere previa registrazione gratuita alla fiera, è prevista una quota di iscrizione obbligatoria pagabile online.

 

Riportiamo il link per avere informazioni e registrarsi agli eventi:

https://aifos.org/home/eventi/fiere/fiere/safety_expo_2019

 

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS: via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected][email protected]

 

 

04 luglio 2019

 

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Salute e Benessere

Dentix apre a Rieti il terzo centro ad alta specializzazione del Lazio

Nella centralissima Piazza Marconi, 2, all’angolo con Viale Maraini, Dentix, leader nel settore della cura dentale, apre a Rieti il suo terzo centro ad alta specializzazione del Lazio, dopo quello di Guidonia e Roma Tiburtina. Il nuovo centro aprirà le sue porte lunedì 8 luglio con l’assunzione di 15 professionisti del territorio e uno staff ancora da ampliare con odontoiatri, protesisti, assistenti alla poltrona e receptionist. È possibile candidarsi per posizioni mediche e non in tutti i centri laziali attraverso la sezione “lavora con noi” sul sito www.dentix.it (per la ricerca delle posizioni aperte consultare i portali infojobs e indeed). Salgono così a 740 i nuovi posti di lavoro creati nei 54 centri di tutta Italia.

Dentix aprirà in uno stabile da 270 metri quadri che prima ospitava la sede di una banca e sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20.

Dentix risponde ai bisogni di salute dei cittadini reatini con un nuovo centro odontoiatrico guidato da un Direttore Sanitario che con il suo staff di professionisti e una strumentazione all’avanguardia si prenderà cura dei pazienti istaurando un rapporto di fiducia e mettendo a disposizione le migliori cure personalizzate a prezzi assolutamente accessibili. Un aspetto fondamentale visto che secondo il VIII Rapporto RBM – Censis sulla Sanità in Italia gli italiani hanno speso almeno 8 miliardi di euro per le cure odontoiatriche. Cure che hanno un costo medio più elevato rispetto ad altre prestazioni sanitarie, pari a circa 551 euro e per questo, spesso percepite come poco accessibili. Infatti, i cittadini con redditi inferiori a 15.000 hanno una frequenza di accesso a queste cure inferiore del 14% rispetto alla media degli altri paesi. 

Lo conferma anche l’ISTAT, secondo cui oltre 4 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a visite e trattamenti odontoiatrici principalmente per motivi economici. In un anno soltanto 1 cittadino su 2 è stato visitato da un dentista, di cui l’11,7% in una struttura pubblica, e circa il 38% delle classi più deboli non ha effettuato neanche una visita di controllo, né altri trattamenti dal dentista. Inoltre, nel centro Italia la frequenza di fruizione delle cure odontoiatriche è pari al 35,9%, 2,1 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale. Al giorno d’oggi, nel settore odontoiatrico, le parole d’ordine sono accessibilità del professionista e sostenibilità delle cure: il modello Dentix, infatti, grazie ai suoi servizi di qualità a prezzi accessibili, ha ricevuto in una recente indagine svolta su un campione di oltre 1.200 pazienti il pieno apprezzamento da parte del 99% degli intervistati.

“Siamo orgogliosi di poter rafforzare la nostra presenza nel Lazio aprendo il nostro terzo centro proprietario a Rieti, dopo quelli di Guidonia e Roma Tiburtina. Il nuovo centro ci darà la possibilità di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini reatini offrendo cure odontoiatriche più vicine alle loro esigenze e servizi di prossimità a prezzi accessibili, affinché più nessuno debba rinunciare a prendersi cura del proprio sorriso” – afferma Giorgio Radice, Direttore Operations Italia di Dentix.

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Notizie dal mondo Salute e Benessere

Canada, niente più Viagra gratis all’esercito

Soldati canadesi ottengono Viagra gratis

Tagli sulle spese sanitarie per le truppe canadesi

La Difesa nazionale canadese intende sospendere la distribuzione gratuita alle truppe del noto farmaco contro la disfunzione erettile, il Viagra. È allo stesso tempo in esame la cancellazione del contributo finanziario da parte dell’esercito per gli interventi di chirurgia volti al cambiamento di sesso, di cui fino ad ora potevano beneficiare i membri delle forze armate. Fonti della Difesa hanno rivelato che l’eliminazione dei due programmi comporterebbe un risparmio complessivo di 2 milioni di dollari l’anno. Questi suggerimenti fanno infatti parte di un processo in corso per la revisione della spesa dipartimentale.

Nessun cambiamento per I veterani

Il programma per il Viagra prevede attualmente una prescrizione personale limitata a 6 pillole blu al mese, per un costo per compressa compreso tra i 15 e i 22 dollari. La distribuzione di Viagra gratis a beneficio dell’esercito è stata introdotta nel 2000, motivata dal governo come una politica sanitaria per far sì che i soldati siano sempre mentalmente in forma e pronti per il campo di battaglia. La proposta, comunque, non riguarderà i veterani di guerra che, come rivela un portavoce del Veterans Affair, saranno esonerati da tale modifica. D’altra parte la copertura del costo del Viagra è stata ottenuta da parte dei veterani dopo anni di pressioni nei confronti del governo federale, già dalla fine degli anni ’90. Stati Uniti ed Australia hanno programmi simili per i loro soldati.

Interventi transgender

Il taglio sugli interventi per il cambiamento di sesso potrebbe avere una motivazione ideologica, più che economica come è per il Viagra Generico.

“L’esercito canadese è più aperto e progressista, soprattutto se paragonato a quello che si vede a Sud del confine. Questo taglio potrebbe essere ideologico e giocare su base conservatrice”, ha detto Errol Mendes, esperto di diritto costituzionale. La politica sui contributi alle operazioni per il cambiamento di sesso ha origini nel 1998, quando prese le mosse da una decisione della Difesa canadese che intendeva consentire agli omosessuali di servire apertamente il proprio Paese senza timore di rappresaglie.

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Salute e Benessere

Quando ad essere un problema sono le dimensioni, utilizza uno sviluppatore pene a pompa

Le frontiere del piacere sono tante e c’è a chi piace avere dei rapporti che siano considerati “normalmente tradizionali” e chi invece ama stravolgere le regole del gioco e sperimentare, spingersi sempre un po’ più al di la del limite. Molti sono gli articoli che è possibile trovare nei sexy shop e con cui è possibile sperimentare nuove sensazioni e piaceri. Tra le varie disponibilità di sex toys forse i primi a cui possiamo pensare sono sicuramente i vibratori, ma per chi invece non è un neofita dell’argomento sa che ce ne sono davvero per tutti i gusti, ma quando il problema principale risulta essere la dimensione? In questo caso una buona alternativa è quella di scegliere uno sviluppatore pene a pompa. Un sex toys di questo tipo riesce a portare notevoli vantaggi non solo a chi lo utilizza in prima persona, ma anche e soprattutto nel rapporto di coppia. Per molti le dimensioni spesso non sono un problema, ma in moltri atri casi c’è chi potrebbe viverlo come un problema per se stesso ma anche all’interno del rapporto di coppia.

Sviluppatore pene a pompa e non solo

Gli sviluppatori peni presenti in commercio sono davvero tanti e adatti a qualsiasi tipo di esigenza. Chi ricorre a questo piccolo oggetto generalmente non è solo alla ricerca di un piacere personale, ma anche ad un piccolo aiuto in termini di grandezze. Gli sviluppatori a pompa più moderrne inseriscono all’interno della struttura compositiva tecnologie all’avanguardia, come dei sistemi di soffietti per ottenere risultati migliori e più veloci. Per una massima sensazione di comfort questo tipo di sistema a soffietto utilizza un particolare anello alla base del pene in modo da ridurne la pressione oltre ad avere la capacità di rotazione fino a 360 gradi. I modelli e le tipologie degli sviluppatori pene sono davvero tanti alcuni manuale altri elettronici, variano da tecnologie base a quelle più articolate studiati per ottenere il massimo risultato con il totale controllo di tutti gli stadi. Caratteristiche particolari date dalla guaina a forma di vagina, dal manometro analogico per vedere la pressione esercitata sul pene e davvero moltro altro ancora.

Come usare un sviluppatore pene a pompa

Come detto in precedenza gli sviluppatori pene a pompa sono davvero tanti ed è possibile reperirli in commercio sotto molte forme e con molti dettagli diversi tra loro. Ogni sviluppatore è facilmente utilizzabile vediamo le due tipologie estreme, quindi uno sviluppatore a pompa ed uno a sviluppatore pene idraulico. Lo sviluppatore base è studiato per mantenere il totale controllo di tutti gli stadi ed avere il massimo risultato. Il funzionamento è molto semplice, basta esclusivamente inseririvi il pene ed iniziare a risucchiare l’aria attraverso la comodissima levetta, in alcuni casi un manometro analogico indicherà la quantità di pressione che state esercitando sul pene. Lo sviluppatore pene idraulico dall’altra parte risulta essere lo sviluppatore tecnologicamente più all’avanguardia tra i tutti gli sviluppatori peni. Le sue massime prestazioni si sviluppano sotto la doccia o nella vasca da bagno in cui i particolari soffietti disposti all’interno applicheranno una pressione sul pene. Il sistema di blocco della valvola rende possibile agire con una sola mano, per uno utilizzo facile e confortevole!

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Salute e Benessere

Come Lavare un Tappeto? Accorgimenti, Prevenzioni e Consigli

 

I tappeti sono senza dubbio uno degli elementi più ricercati per arredare casa vostra. Infatti, data la loro pressochè infinita varietà di colori, tonalità e dimensioni, si adattano ad ogni tipo di stanza e arredamento. Ovviamente ogni elemento d’arredo necessita di alcune attenzioni e i tappeti, sotto questo punto di vista, richiedono cure ancora maggiori, in particolar modo se sono realizzati in materiali pregiati o sono ormai antichi. Un tappetto proprio per il luogo che occupa nella casa è soggetto infatti a diversi tipi di usura e sporicizia. Vi sarete sicuramente chiesti: come lavare un tappeto? La risposta non è immediata. È infatti opportuno distinguere due tipi di trattamenti: la manuntenzione ordinaria da compiere regolarmente, circa una-due volte al mese e quella extra-ordinaria, ogni circa quattro anni. Per quest’ultima, la fase in cui è consigliato un lavaggio vero e proprio, è necessario affidarsi a dei professionisti poichè per la pulizia dei tappetti è richiesta un’accurata conoscenza dei diversi trattamenti da effettuare su ogni singolo materiale e colore, per non rischiare di compromettere il valore e la pregevolezza del tappeto trattato.

Come Lavare un Tappeto: Manutenzione Ordinaria

Prima di tutto iniziamo con le classiche procedure che avrete sentito una miriade di volte da amici e parenti. Per una pulizia superficiale si può utilizzare l’aspirapolvere. È infondato infatti il timore di tanti secondo cui l’aspirapolvere danneggerebbe le fibre del tappeto. Se infatti viene utilizzato ad una potenza media, questa non comporta nessun danno per il tappeto. Uno strumento che viene comunemente utilizzato nella pulizia quotidiana del tappeto è proprio il battitappeto. Il suo utilizzo è consigliato al massimo due volte al mese: è certamente efficace in termini di pulizia ma, anche non volendo e prestando attenzione, questo strumento può rovinare e indebolire gravemente le fibre del tappeto. In alternativa al battipanni, anche la scopa di saggina garantisce ottime prestazioni in termini di pulizia e preserva al massimo l’integrità del tappeto e delle sue fibre. Se questi erano alcuni suggerimenti su come compiere una manutenzione ordinaria come si deve, elenchiamo per completezza di informazione anche gli interventi altamente sconsigliati come: in primo luogo l’utilizzo di prodotti chimici e shampoo a secco ma anche spray per le pulizie domestiche e prodotti a base di silicone.

Se Devi Lavare un Tappeto, Affidati a degli Esperti

Per la pulizia più profonda  e complicata del tappeto, tutti i rivenditori e gli esperti del settore,  consigliano di far trattare il nostro tappeto alle sapienti cure di una lavanderia specializzata o comunque di quella dalla quale siamo soliti servirci. Nel momento in cui si va ad effettuare un lavaggio profondo dei filamenti, deve essere effettuato un trattamento specifico in base al materiale con cui il tappeto è realizzato e in base ache tipo di colori sono stati impiegati.Possiamo comunque informare la lavanderia e richiedere esplicitamente che non venga effettuato alcun candeggio. Infine il tappeto verrà asciugato soltanto attraverso la centrifuga e non attraverso altri macchinari riscaldanti, strumenti che indebolirebbero le trame. In alcuni rari casi i tappeti necessitano anche di altre tipologie di trattamento,può capitare per esempio che venga consigliato un lavaggio manuale.  Il listino prezzi di ogni trattamento è definito dall’esercente al quale chiediamo di lavare il nostro tappeto e variano per tipologia di lavaggio, tessuto e colore del tappeto. In generale per un lavaggio di un antico tappeto persiano di media grandezza, con trattamento ammordbidente ed antitarmico, il costo totale si aggira intorno ai 100 euro.

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Comunicati Etica e Società Salute e Benessere

Salute, sicurezza e sostenibilità: il concorso per le tesi di laurea

Comunicato Stampa

Salute, sicurezza e sostenibilità: il concorso per le tesi di laurea

 Fino al 31 ottobre è ancora possibile inviare gli elaborati per partecipare al premio 2019 indetto dalla Fondazione AiFOS per le migliori tesi di laurea su salute, sicurezza sul lavoro e sostenibilità.

 

Sono già oltre 50 gli elaborati ricevuti dall’organizzazione del “Premio Tesi di laurea nell’ambito della salute, sicurezza sul lavoro e sostenibilità”, un premio che offre l’opportunità agli studenti di raccontare, nel proprio percorso scolastico, la necessità, nel mondo del lavoro, di sviluppare e conciliare i temi della salute, della sicurezza sul lavoro e della sostenibilità dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Sottolineando che la partecipazione al premio è completamente gratuita, segnaliamo che gli studenti hanno tuttavia ancora molto tempo per l’invio delle tesi: il termine ultimo per l’invio degli elaborati è fissato al 31 ottobre 2019.

 

Il Premio 2019 Tesi di laurea su salute, sicurezza sul lavoro e sostenibilità

Per favorire l’analisi sul tema sicurezza e sostenibilità e creare un ponte tra elaborazione teorica e applicazione pratica delle proposte universitarie, la Fondazione AiFOS, in collaborazione con l’Associazione AiFOS e il patrocinio di Global Compact Network Italia, ha indetto il Bando Tesi di Laurea 2019 riservato agli studenti per tesi, discusse tra il primo novembre 2018 ed il 31 ottobre 2019, che trattino i seguenti temi:

  • Salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, declinata in uno dei seguenti ambiti:
    • ambito giuridico, normativo, organizzativo;
    • ambito tecnico, ingegneristico, medico;
    • ambito psicologico, educativo, formativo, relazionale.
  • Sostenibilità ambientale, economica e/o sociale.

 

Ricordiamo che la Fondazione AiFOS nasce nel 2016 con l’intenzione di dar vita ad una realtà filantropica attenta ai temi di promozione della cultura della sicurezza sul lavoro, dell’istruzione e della formazione, con particolare attenzione allo sviluppo ed all’uso di buone prassi.

L’attività della Fondazione si pone l’obiettivo di sviluppare un modello di intervento che, attraverso la cultura, l’educazione, la formazione possa portare alla consapevolezza che vivere in un mondo sano e sicuro, ricco di sapere, di coscienza riguardo i temi comuni e di benessere sociale sia la base per uno sviluppo sostenibile della comunità.

 

Il bando del premio e la commissione valutatrice

Al “Premio Tesi di laurea nell’ambito della salute, sicurezza sul lavoro e sostenibilità” possono partecipare gli studenti laureati/laureandi autori di tesi di laurea triennale, specialistica, magistrale, dottorati di ricerca o master di primo livello e secondo livello, che non siano già risultati tra i vincitori nelle precedenti edizioni del premio.

Quest’anno saranno premiati 8 diversi elaborati e agli studenti meritevoli del premio verrà assegnato un riconoscimento economico del valore di 500 euro.

 

Il link per poter scaricare il bando del premio e la domanda di partecipazione:

https://www.fondazioneaifos.org/index.php/premio-tesi-di-laurea

 

La Commissione valutatrice, nominata dal Presidente della Fondazione AiFOS e coadiuvata dalla segreteria tecnica della Fondazione, selezionerà:

  • 3 tesi di lauree triennali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una per ciascuno dei tre ambiti individuati (ambito giuridico, normativo, organizzativo; ambito tecnico, ingegneristico, medico; ambito psicologico, educativo, formativo, relazionale);
  • 3 tesi di lauree magistrali/master di primo livello in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una per ciascuno degli ambiti individuati;
  • 1 tesi di dottorato/master di secondo livello in materia di salute e sicurezza sul lavoro rientrante in uno degli ambiti individuati;
  • 1 tesi in materia di sostenibilità ambientale, economica e/o sociale.

 

Oltre al riconoscimento economico le 8 tesi selezionate avranno diritto a:

  • pubblicazione della tesi sul sito della Fondazione AiFOS, di AiFOS, di Fondazione Global Compact Network Italia (per la sezione sostenibilità ambientale, economica e/o sociale);
  • attestato di partecipazione al concorso;
  • abbonamento annuale ai “Quaderni della Sicurezza”, la rivista scientifica AiFOS.

 

La partecipazione al premio 2019

Coloro che intendono partecipare al premio devono inviare la domanda di partecipazione debitamente compilata e la tesi in formato digitale (formato pdf) alla mail [email protected] entro la data del 31 ottobre 2019.

Entro il mese di dicembre 2019 verrà comunicato l’elenco delle tesi vincitrici del premio.

 

Convinti che il futuro appartenga a coloro che credono nella bellezza e nella forza dei propri sogni e idee, invitiamo i laureandi di tutte le università italiane ad elaborare e presentare le proprie tesi alla segreteria del Premio e i docenti a valorizzare i lavori dei propri studenti tramite la diffusione del bando di concorso.

 

 

Segreteria del Premio: Fondazione AiFOS c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia, via Branze, 45 – 25123 Brescia Tel. 030.6595037 Fax 030.6595040 [email protected]

 

 

27 giugno 2019

 

 

 

Ufficio Stampa Fondazione AiFOS

[email protected]

www.fondazioneaifos.org

 

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