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I sentieri del Parco delle Orobie Bergamasche

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  • 1 Dicembre 2017

Le Comunità Montane della Valle Brembana e di Scalve hanno ricevuto un contributo da 45 mila euro per gli interventi di manutenzione ordinaria dei sentieri del Parco delle Orobie Bergamasche.

Il contributo prevede: 15 mila euro alla Comunità Montana Valle Brembana per il progetto dedicato agli interventi di manutenzione ordinaria che saranno effettuati nei comuni di Piazzatorre (Prati di Pegherolo – Begna), Carona (Carona – Sardegnana) e Mezzoldo (via Priula – Ponte Acqua – Ala Ancogno). I restanti 30 mila euro sono destinati alla Comunità Montana di Scalve per i progetti dedicati agli interventi di manutenzione ordinaria del sentiero «Delle Pale» sito nel comune di Azzone e agli interventi di manutenzione ordinaria del sentiero «Vivione – Gardena» nel comune di Schilpario.

Si tratta di progetti che consentiranno di tutelare l’ambiente del Parco, proteggendo la natura e al tempo stesso rendendola fruibile per un uso culturale, ricreativo e sociale della comunità dei residenti e dei visitatori, sempre più attirati dalle bellezze e dalla biodiversità del Parco.

«La manutenzione ordinaria del territorio è un’azione complessa, da pianificare e ripetere periodicamente nel tempo. Un’attività che siamo contenti di poter sostenere in valle di Scalve e in val Brembana, a favore dei sentieri del nostro Parco. Il nostro compito è, infatti, intervenire preventivamente per difendere il suolo, per mantenere l’identità dell’ambiente e per garantire situazioni di sicurezza per chi in questi ambienti vive, opera o per chi ne fruisce anche solo saltuariamente. I progetti che abbiamo ricevuto e analizzato hanno incontrato le finalità del Parco e per tanto sono stati meritevoli dei nostri contributi. Non ci resta dunque che dare avvio ai lavori, con la certezza che ognuna delle azioni in campo non potrà far altro che migliorare l’autenticità del nostro Parco» – dichiara il presidente del Parco delle Orobie Bergamasche, Yvan Caccia.

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A Lucca il nuovo centro Dentix

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  • 1 Dicembre 2017

Dopo Prato, arriva in Toscana la seconda clinica Dentix. L’azienda spagnola, leader nel settore della cura dentale, martedì 5 dicembre, inaugura un nuovo centro ad alta specializzazione a Lucca. Salgono così a 25 le cliniche aperte da Dentix in Italia.

A Lucca Dentix aprirà come di consueto in pieno centro: in via Beccheria 29, nell’immobile da 320 mq in cui precedentemente aveva sede l’Ina Assitalia, a pochi passi dal Duomo. Qui, saranno impiegati 15 professionisti del territorio. Dentix, infatti, metterà a disposizione dei pazienti un servizio attento e accurato, nonché le ultime novità in campo tecnologico, con aperture dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20, prima visita senza impegno e controlli gratuiti ogni sei mesi, per sempre.

Una formula che ha già conquistato il cuore degli italiani. Oltre 1.200 pazienti, infatti, hanno valutato le cure di Dentix ritenendosi per il 99% soddisfatti. Questo, unito al fatto che, secondo Audit PWC, il ranking di gradimento dei pazienti è di 8,5 su 10 e al fatto che la Borsa di Londra l’ha indicata come una delle mille aziende che ispirano l’Europa, fa di Dentix un centro sicuro, professionale e di altissima qualità. A testimoniarlo, anche il basso tournover delle cliniche: inferiore alla media del settore.

«Dentix è arrivata in Italia dal 2014 e questa è la 25esima clinica aperta nella penisola ed entro la fine dell’anno intendiamo arrivare un totale di 30 nuove cliniche di proprietà, non in franchising, con la creazione di 450 nuovi posti di lavoro con professionisti assunti sul territorio italiano – dichiara Paolo Marzo, Marketing Manager Italia. – Questo perché amiamo la provincia italiana e vogliamo dedicarle servizi di prima qualità usufruibili da tutti. È la nostra più grande sfida. E i giudizi dei pazienti sul nostro operato dimostrano che siamo sulla strada giusta».

 

Dentix in Italia – Dentix, dal dicembre 2014 a oggi ha aperto 25 cliniche, di cui 2 in Toscana. Secondo Audit PWC, il ranking di gradimento dei pazienti, che in 1 caso su 2 arrivano a Dentix grazie al passaparola, è di 8,5 su 10. Basso il tournover nelle cliniche Dentix, inferiore alla media del settore, e grazie a un fatturato da 390 milioni di euro, oltre 5 mila occupati nel mondo (700 in più solo nel 2016) e ben oltre 250 cliniche di proprietà in tutto il mondo, Dentix è stata riconosciuta anche dalla Borsa di Londra come una delle «1000 companies to inspire Europe 2016», le mille aziende che ispirano l’Europa.

DENTIX: Con un’esperienza di oltre 15 anni, Dentix è una compagnia leader del settore odontoiatrico, creata da un odontoiatra. È un’azienda familiare e con un modello di business differente rispetto ad altre catene o alle assicurazioni sanitarie private e che si sviluppa grazie a cliniche di proprietà e non a cliniche in franchising. Ogni clinica di Dentix è composta da un’équipe di professionisti con il Direttore Sanitario che si occupa del coordinamento del lavoro degli odontoiatri, offrendo così un servizio completo che permette di soddisfare le richieste dei pazienti. Inoltre, un gruppo di esperti odontoiatri compone il dipartimento di qualità che, a livello nazionale, garantisce la massima qualità nei trattamenti per ottenere la soddisfazione dei pazienti. Tutti i centri Dentix dispongono delle ultime novità tecnologiche, come la tecnologia CAD-CAM e l’apparecchiatura Digital TAC e la radiografia panoramica con risparmio di tempi e attese. Per quanto riguarda gli impianti, Dentix usa solamente impianti di alta gamma. Grazie all’impegno della compagnia per la soddisfazione dei propri pazienti, questi godono di un’attenzione personalizzata e cortese e di una garanzia scritta e a lungo termine. Questa filosofia si riflette nell’alto indice delle raccomandazioni, tanto che circa il 40% dei pazienti si rivolge a Dentix grazie al consiglio di amici, familiari o conoscenti.

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L’apprendistato di terzo livello al servizio dei settori sociosanitari, assistenziali ed educativi

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  • 28 Novembre 2017

Venerdì 1 dicembre, alle ore 11, nella sala Consiglio del Rettorato dell’Università degli Studi di Bergamo, Confcooperative Bergamo, Provincia di Bergamo, Mestieri Lombardia, L’Università degli Studi di Bergamo – Dipartimento di Scienze Umane e Sociali e Ats Bergamo firmeranno il protocollo finalizzato alla sperimentazione dell’apprendistato di terzo livello ex. Art. 45 D.Lgs 81/2015 all’interno dei servizi sociosanitari, educativi e socioassistenziali e, in particolare, per quanto attiene all’acquisizione della Laurea Triennale in Scienze dell’Educazione.

 

Il progetto nasce con la convinzione che il sistema duale della formazione possa garantire una maggiore qualità dei percorsi e dei risultati formativi, un rafforzamento dell’efficacia della rete dei servizi e una maggiore occupazione dei giovani iscritti al corso di laurea in oggetto. La sperimentazione, infatti, prevedrà l’attivazione di percorsi di formazione integrati in corrispondenza con quanto stabilito dalla normativa con la finalità dell’acquisizione del titolo di studio, ritenuta prioritaria dal protocollo.

 

I dettagli del progetto verranno illustrati nel corso della conferenza stampa.

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A Rho il nuovo centro Dentix

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  • 28 Novembre 2017

Dopo Brescia, Bergamo, Monza, Cremona, Milano (piazza Argentina, via De Amicis, corso San Gottardo), Mantova e Como, arriva in Lombardia la decima clinica Dentix. L’azienda spagnola, leader nel settore della cura dentale, venerdì 1 dicembre, inaugura un nuovo centro ad alta specializzazione a Rho. Salgono così a 23 le cliniche aperte da Dentix in Italia.

A Rho Dentix aprirà come di consueto in pieno centro: in via Matteotti 21, nell’immobile da 300 mq in cui precedentemente aveva sede un negozio di abbigliamento. Uno spazio ora completamente affittato a Dentix, in piena zona pedonale, dove saranno impiegati 15 professionisti del territorio. Dentix, infatti, metterà a disposizione dei pazienti un servizio attento e accurato con aperture dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20, prima visita senza impegno e controlli gratuiti ogni sei mesi, per sempre.

Ogni paziente sarà affidato a uno specialista con cui potrà instaurare un rapporto di fiducia destinato a durare nel tempo, godendo di cure personalizzate a prezzi assolutamente accessibili. Ogni clinica Dentix è composta da un’équipe di professionisti con il Direttore Sanitario che si occupa del coordinamento del lavoro degli odontoiatri con l’obiettivo di soddisfare ogni richiesta anche grazie all’utilizzo di macchinari all’avanguardia, come la CAD-CAM, l’apparecchiatura Digital TAC e la radiografia panoramica.

Una formula che ha già conquistato il cuore degli italiani. Oltre 1.200 pazienti, infatti, hanno valutato le cure di Dentix ritenendosi per il 99% soddisfatti dell’attenzione medica ricevuta, della cortesia dello staff, dell’aspetto generale e della pulizia del centro; il 97% ha apprezzato moltissimo le spiegazioni date dagli specialisti riguardo al loro stato di salute e alle opzioni terapeutiche e il servizio ricevuto; 95%, poi, si dichiara soddisfatto per il tempo necessario ad avere gli appuntamenti, per l’ottimo rapporto qualità prezzo e per il trattamento che, una volta terminato, ha risposto perfettamente alle aspettative iniziali. Per tutte queste ragioni, il 96% dei pazienti si rivolgerebbe di nuovo a Dentix e lo raccomanderebbe a un familiare o a un amico.

Questo, unito al fatto che secondo Audit PWC, il ranking di gradimento dei pazienti, che in 1 caso su 2 arrivano a Dentix grazie al passaparola, è di 8,5 su 10 e al fatto che la Borsa di Londra l’ha indicata come una delle mille aziende che ispirano l’Europa, fa di Dentix un centro sicuro, professionale e di altissima qualità. A testimoniarlo, anche il basso tournover delle cliniche: inferiore alla media del settore.

«Mettiamo il cuore in ciò che facciamo e lo dimostriamo in ogni nostro nuovo centro. Così sarà per Rho in cui siamo davvero felici di poter aprire. Gli abitanti di Rbo meritano servizi di prima qualità, dando la possibilità, grazie a un prezzo accessibile, anche a coloro che con la crisi si sono allontanati dalle cure dentistiche, di tornare a prendersi cura del proprio sorriso – dichiara Paolo Marzo, Marketing Manager Italia Dentix è arrivata in Italia dal 2014 e questa è la 23esima clinica aperta nella penisola ed entro la fine dell’anno intendiamo arrivare un totale di 30 nuove cliniche di proprietà, non in franchising, con la creazione di 450 nuovi posti di lavoro con professionisti assunti sul territorio italiano. Questo perché amiamo la provincia italiana e vogliamo dedicarle servizi di prima qualità usufruibili da tutti. È la nostra più grande sfida. E i giudizi dei pazienti sul nostro operato dimostrano che siamo sulla strada giusta».

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Dentix in Italia – Dentix, dal dicembre 2014 a oggi ha aperto 23 cliniche, di cui 10 in Lombardia. Secondo Audit PWC, il ranking di gradimento dei pazienti, che in 1 caso su 2 arrivano a Dentix grazie al passaparola, è di 8,5 su 10. Basso il tournover nelle cliniche Dentix, inferiore alla media del settore, e grazie a un fatturato da 390 milioni di euro, oltre 5 mila occupati nel mondo (700 in più solo nel 2016) e ben oltre 250 cliniche di proprietà in tutto il mondo, Dentix è stata riconosciuta anche dalla Borsa di Londra come una delle «1000 companies to inspire Europe 2016», le mille aziende che ispirano l’Europa.

DENTIX: Con un’esperienza di oltre 15 anni, Dentix è una compagnia leader del settore odontoiatrico, creata da un odontoiatra. È un’azienda familiare e con un modello di business differente rispetto ad altre catene o alle assicurazioni sanitarie private e che si sviluppa grazie a cliniche di proprietà e non a cliniche in franchising. Ogni clinica di Dentix è composta da un’équipe di professionisti con il Direttore Sanitario che si occupa del coordinamento del lavoro degli odontoiatri, offrendo così un servizio completo che permette di soddisfare le richieste dei pazienti. Inoltre, un gruppo di esperti odontoiatri compone il dipartimento di qualità che, a livello nazionale, garantisce la massima qualità nei trattamenti per ottenere la soddisfazione dei pazienti. Tutti i centri Dentix dispongono delle ultime novità tecnologiche, come la tecnologia CAD-CAM e l’apparecchiatura Digital TAC e la radiografia panoramica con risparmio di tempi e attese. Per quanto riguarda gli impianti, Dentix usa solamente impianti di alta gamma. Grazie all’impegno della compagnia per la soddisfazione dei propri pazienti, questi godono di un’attenzione personalizzata e cortese e di una garanzia scritta e a lungo termine. Questa filosofia si riflette nell’alto indice delle raccomandazioni, tanto che circa il 40% dei pazienti si rivolge a Dentix grazie al consiglio di amici, familiari o conoscenti.

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AVIS COMUNALE BERGAMO PREMIA I SUOI MIGLIORI DONATORI

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  • 28 Novembre 2017

Sette uomini e una donna, più di 120 donazioni a testa nel corso di una vita intera.

 

Questi i numeri della generosità per cui Avis Comunale Bergamo venerdì 24 novembre ha dedicato ai suoi soci più attivi la “La Giornata del Donatore”, iniziativa di riconoscimento del valore del dono.

 

Nella sala consiliare di Palazzo Frizzoni, Avis Comunale Bergamo e l’amministrazione comunale hanno consegnato la benemerenza con diploma ai  donatori più meritevoli del 2017: Luigi Bossi, Giampiero Colleoni, Giuseppe Lanzini, Osvaldo Licini, Natalino Lorenzi, Riccardo Pezzotta, Germano Sana, Giuseppina Mirella Scudeletti.

 

«La giornata del donatore per noi è un momento molto importante, è nata con la stessa Avis Comunale Bergamo nel 1936 e nel 1970 è stata valorizzata anche grazie all’attenzione dell’amministrazione cittadina. Una vicinanza che tutt’ora è presente e che oggi, ancora una volta, ci ha visti consegnare questi riconoscimenti proprio a Palazzo Frizzoni. Perché siamo convinti che lo spirito del dono faccia bene non solo a chi dona e a chi riceve, ma all’intera cittadinanza, all’intera comunità. Per questo, ringrazio i nostri premiati e dico a tutti voi: donate, donate, donate» – ha commentato Roberto Guerini, presidente di Avis Comunale Bergamo.

 

“La donazione di sangue è un gesto di grandissimo valore civile – sottolinea il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori e anche per questo motivo da oltre 30 anni l’Amministrazione comunale apre le porte della Sala del Consiglio Comunale in occasione della cerimonia di consegna delle benemerenze AVIS. Si tratta di un momento dall’alto valore simbolico, un riconoscimento a chi dona una parte di sé a beneficio degli altri. “Ogni donatore è un eroe”, recitava una campagna per la donazione di sangue qualche anno fa. È bello sapere che solo nella nostra città ci sono 3372 donatori e 400 aspiranti.

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L’associazione Voce e Persona, il Seminario Veronelli, IWF insieme per la cena del cuore

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  • 23 Novembre 2017

La magia del canto si unisce all’emozione dell’alta cucina per una serata di solidarietà in favore dell’associazione Voce e Persona Onlus di Bergamo, una realtà attiva dal 2013 che, attraverso le voci “speciali” di coristi normodotati e coristi con varie forme di disabilità, si impegna ad aiutare persone svantaggiate nel loro percorso di autonomia e consapevolezza. L’appuntamento è per mercoledì 29 novembre alle ore 20 presso la Tenuta Casa Virginia di Villa d’Almè, noto ristorante dello chef Antonio Lecchi che, per l’occasione, presenterà un menù interamente ispirato alla bontà dei formaggi bergamaschi.

La serata sarà l’evento di punta del progetto “Cuore Divino”, un piano di solidarietà sposato nei mesi scorsi da numerose realtà del territorio con l’obiettivo di sostenere l’associazione Voce e Persona. A condurre la cena saranno Andrea Alpi e Andrea Bonini, rispettivamente responsabile della didattica e direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli di Bergamo, associazione senza fini di lucro intitolata al padre della critica gastronomica italiana, Luigi Veronelli, da lui fondata nel 1986 con un sodalizio di vignaioli e personalità del settore agroalimentare e della ristorazione.

Grazie alla preziosa collaborazione del Seminario Veronelli, infatti, ogni piatto che avrà per protagonista un’eccellenza casearia lombarda sarà sapientemente abbinato ad un vino delle aziende aderenti al progetto Arizziwine, Corteaura, Ghiomo, Marenco e Casa Virginia: un connubio prezioso tra mondo del latte, alta cucina e perle enologiche.

«Ringraziamo tutti i protagonisti del progetto per il sostegno e la fiducia che ci hanno donato organizzando questa splendida cena in nostro onore – spiega Nicoletta Lucato, presidentessa dell’associazione. Per questo un grazie di cuore va al Seminario Permanente Luigi Veronelli, all’Iwf di Emilio Baldoni, allo chef Antonio Lecchi e a tutte le cantine che hanno aderito al progetto donando alcune delle loro più importanti etichette. Avremo modo di degustare in una sola serata vini eccelsi e piatti altrettanto speciali: un’occasione unica per sostenere il nostro Coro e tutti i nostri coristi “speciali”».

Menù

BERGAMO CAPITALE EUROPEA DEI FORMAGGI

IN ABBINAMENTO A SELEZIONATI VINI D’ITALIA

Calamaro morbido con Provola Lombarda su spuma rosa di barbabietola
GIOIA IL LATO ROSA DEL VIVERE TOSCANO ROSATO 2016
Arizziwine

Tortino di porri e guanciale su fondente di Taleggio e mandorle tostate
FRANCIACORTA BRUT ADRO SBOCCIATURA 2017
Corteaura

Millefoglie di grano saraceno, Formai de Mut, patate e biete
VIGNA GRANDA NEBBIOLO LANGHE 2012
Ghiomo

Fassone piemontese alla viti biturica, polenta targata di mais rosso on Bitto
ESSENZA VIOLINO 2012
Casa Virginia

Muffin alla banana e gelato al Gorgonzola crema cacao
SCARPONA MOSCATO D’ASTI 2016
Marenco


Il costo della cena è di 50 euro (vini inclusi).

Il ricavato andrà interamente a favore dell’associazione Voce e Persona Onlus

Per informazioni e prenotazioni: Antonio 329.79.59.101

L’associazione Voce e Persona

L’associazione Voce e Persona Onlus nasce nel 2013 con un motivo ispiratore ben preciso: il canto. L’espressione canora è una meraviglia umana che unisce il corpo alla fantasia e ai sentimenti, per entrare in comunicazione con tutto ciò che ci circonda e con le persone vicine. L’educazione al canto è la nobile arte che ha ispirato la formazione del Coro Polifonico “Voce e Persona”, con l’obiettivo primario di accompagnare coristi normodotati e coristi con forme di disabilità al fine di arrivare insieme alla scoperta e alla valorizzazione della propria voce. Si tratta in effetti di una vera e propria attività integrativa, per allenare persone meno dotate a una normale attività, e nel caso del coro, a una espressione impegnativa, che viene facilitata perché realizzata insieme ad altri: così si genera autoconsapevolezza e quindi, di conseguenza, più sicurezza e più padronanza di se stessi. Maggiori info su www.voceepersona.com

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Emozioni e economia: i massimi esperti a Bergamo

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  • 21 Novembre 2017

Nei luoghi di lavoro circolano sistematicamente molte emozioni, ritenute fenomeni propri della natura umana, che spesso passano inosservate e si tende a non affrontarle dando loro inadeguata attenzione. La cultura organizzativa le conosce poco, non sa spiegarle e soprattutto il management non è in grado di governarle adeguatamente.

Mobbing, difficoltà a lavorare in team, problemi di comunicazione e altro ancora, possono quindi essere fatti risalire, almeno in parte, al risultato di alcune situazioni emozionali.

Su questi argomenti si confronteranno alcuni dei massimi esperti delle discipline di settore mercoledì 22 novembre 2017 al Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, per capire quali sono gli approcci professionali e relazionali utili a un orientamento strategico delle finalità istituzionali.

Interverranno, tra gli altri:

APERTURA LAVORI

  • Mara AzziDirettore Generale ATS Bergamo

ETICA E INCERTEZZA

  • Cesare MaffeiOrdinario di Psicologia Clinica Università Vita-Salute San Raffaele Milano
  • Achille OrsenigoStudio APS Milano

INVIDIA ED EMOZIONI

  • Mario PeriniPsichiatraPsicoanalista e Consulente organizzativoDirettore scientifico IL NODO group Torino
  • Giovanni ForestiPsichiatra e Psicoanalista con funzioni di training della SPI e dellIPA,Dirigente Sanitario

L’incontro, organizzato dalle Direzioni Sociosanitarie ATS BergamoASST Papa Giovanni XXIIIBergamo Est e Bergamo Ovest in convenzione con il Consiglio Regionale della Lombardia dell’Ordine degli Assistenti Sociali, sarà l’occasione per approfondire, riflettere e discutere sulle emozioni e gli elementi che, sebbene spesso siano poco evidenti, condizionano gli esiti delle prestazioni, i rapporti interpersonali nonché il clima organizzativo, incidendo sui risultati degli investimenti e degli sforzi organizzativi prodotti dalle istituzioni Sanitarie, Sociosanitarie e Sociali.

Il danno più consistente che tali sentimenti infliggono alla produttività aziendale dipende dal fatto che le persone creative e di talento, per timore di essere additate dagli altri, ridimensionino le proprie potenzialità, incidendo negativamente sui risultati del team.

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Commercialisti: il futuro della professione tra equo compenso e le nuove sfide del fisco

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  • 21 Novembre 2017

Dalla dichiarazione dei redditi pre compilata alla fatturazione elettronica tra privati: sono numerose le sfide che l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si troverà ad affrontare nel 2018. Uno scenario che, oltre a diversi rischi, offre numerose opportunità per la categoria, chiamata a ridefinire e rafforzare ulteriormente il proprio ruolo.

Temi che sono stati affrontati nel corso dell’Assemblea Generale tenutasi questa mattina a Bergamo. Appuntamento durante il quale si è ricordato come l’evoluzione legislativa in atto rischi di incidere moltissimo sulla professione, in particolare sugli studi di piccola e media dimensione maggiormente dediti alla gestione degli adempimenti fiscali dei contribuenti in contabilità semplificata. La nuova disponibilità dell’Agenzia delle Entrate, infatti, comporterà l’eliminazione di taluni adempimenti, come ad esempio lo “spesometro”, e la semplificazione di altri (si pensi alla possibilità per il Fisco di rendere disponibili i dati delle liquidazioni periodiche IVA e la dichiarazione annuale IVA precompilata) e il CNDCEC, già nel programma di mandato, sta lavorando per il riconoscimento di un ruolo del Commercialista nel processo di fatturazione elettronica, quale “certificatore” della corrispondenza tra i dati contenuti nel flusso telematico trasmesso all’Agenzia delle Entrate e i dati confluiti nelle dichiarazioni annuali presentate dal contribuente.

Con l’approvazione del Progetto per la costituzione delle Scuole di Alta Formazione (SAF), avvenuta nel marzo del 2015, infatti, il CNDCEC ha deciso di puntare sulle specializzazioni al fine di consentire ai propri iscritti di rispondere, con la competenza richiesta, alle esigenze sempre più specifiche di un mercato da anni in costante evoluzione.

Inoltre, il Governo ha riformulato l’emendamento al decreto fiscale riguardante l’introduzione, nell’ambito dell’ordinamento professionale degli avvocati di cui alla legge n. 147/2012, dell’art. 13-bis recante la disciplina dell’equo compenso per le prestazioni professionali, prevedendone l’estensione anche ad altre categorie professionali. Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, da sempre in prima linea nella battaglia per l’introduzione dell’equo compenso, non può che rallegrarsi di questa opportuna estensione, che costituisce un corollario della norma sul divieto di abuso di dipendenza economica previsto nel Jobs act degli autonomi e rafforza le tutele a garanzia dei colleghi, soprattutto di quelli contrattualmente più deboli.

«Mai come oggi – ha dichiarato la presidente dell’Ordine, Simona Bonomelli – vi è la necessità di semplificare e tagliare le inefficienze. E di puntare ancora di più sull’alta specializzazione. Se è vero infatti che la figura del commercialista è più che mai centrale sia nel sistema impresa che nell’ambito della pubblica amministrazione, è altrettanto vero che tale centralità ad oggi non è adeguatamente riconosciuta dal legislatore attraverso l’attribuzione di riserve o esclusive. Sono fermamente convinta, del resto, che la professione debba continuare ad evolversi verso un ruolo di garanzia nell’ambito delle dinamiche economiche e che il nostro Ordine debba rappresentare per ciascuno un valore aggiunto nella quotidianità e nello svolgimento della professione. Ogni professionista dovrà rappresentare un patrimonio positivo per il sistema italiano, non solo per le proprie competenze, ma anche da un punto di vista sociale».

Continuano a crescere intanto gli iscritti all’ordine: erano 1709 nel 2016, ora sono 1716.

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Il ristorante didattico TASTE cambia formula

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  • 21 Novembre 2017

Gusti, sapori, scuola e tendenze si incontrano a Bergamo. Il cibo si fa arte in via Torquato Tasso 49 C, nell’eclettica piazzetta di Palazzo Zanchi, dovevenerdì 24 novembre alle ore 18.00 apre rinnovato nello stile e nella personalità “TasteA School Restaurant Experiece”, il ristorante didattico dell’Istituto Alberghiero iSchoolhttp://taste.ischool.bg.it/

 

Taste, capace di coniugare ricerca, creatività e innovazione, luogo in cui la tecnica incontra la pratica, le materie di studio diventano creazioni gastronomiche, invita assaggiatori curiosi e appassionati di cucina a Palazzo Zanchi, dove future promesse del mondo del food mettono alla prova le competenze apprese durante il percorso di studi, confrontandosi con una cucina vera e con veri commensali. Un’esperienza iniziata nella Domus di piazza Dante nell’aprile del 2016 e che ha conquistato fin da subito il cuore degli avventori: basti pensare che solo negli ultimi sei mesi Taste ha contato più di 4mila coperti.

 

Numeri che hanno convinto la scuola a confermare ai propri studenti dell’Istituto professionale per l’enogastronomia e l’ospitalità per il servizi alberghieri di iSchool un’esperienza unica in Italia: un vero e proprio ristorante aperto al pubblico con ai fornelli gli studenti, guidati, come da tradizione, dallo sguardo attento dello chef Marco Crippa e coordinati dai docenti tecnico-pratici della scuola e in sala i compagni dell’indirizzo di sala che forniscono a ogni ospite una dettagliata illustrazione del menù, dei prodotti che lo compongono e delle tecniche di preparazione.

 

«Non vediamo l’ora di sperimentare la nuova location e il nuovo mood di Taste. Un luogo dell’anima per noi di iSchool, soprattutto per i nostri ragazzi che grazie alla pratica del ristorante didattico aperto al pubblico hanno beneficiato di una straordinaria crescita professionale. Grazie a un corpo docente formato da cuochi e formatori accreditati ed esperti del mondo della ristorazione, stiamo collaborando con i più riconosciuti professionisti del settore riuscendo ad offrire ai nostri ragazzi esperienze uniche, anche all’estero, permettendo agli studenti un confronto diretto con le esperienze di altri paesi e fornendo occasioni di contatto e di scambio. E oggi, con la nuova apertura sulla piazzetta di Palazzo Zanchi, siamo pronti a una nuova sfida, per dare un ulteriore sostegno alla loro formazione e per contribuire al tempo stesso alla crescita di un centro cittadino vivo con un programma di ristorazione che si affianca all’arte in uno dei cortili più suggestivi di Bergamo. Un ambiente che, siamo certi, contribuirà a ispirare i nostri ragazzi mettendoli in condizione di esprimere al meglio la loro personalità e la loro professionalità» – anticipa Valentina Fibbi, titolare con Francesco Malcangi di iSchool.

 

Gli studenti di iSchool, infatti, integreranno un’alta e qualificata formazione che prevede anche la formula del catering didattico, rafforzata dall’eccellente supervisione dello chef Marco Crippa, con stimoli culturali ricchi di energia, cucinando in un ambiente carico di creatività tra il celebre Giroscopio di Arnaldo Pomodoro, ospitato nel cortile del palazzo e le sculture dal fascino senza tempo firmate da Giuseppe Spagnuolo, Ascesa Diagonale già esposta a Palazzo Reale e alla Galleria Annunciata di Milano, fino ad Alberto Viani, con Odalisca e Nudo Seduto, della Galleria Lorenzelli di Bergamo e la misteriosa Donna con le chiavi di Arman.

 

E a consolidare questo caleidoscopio di arte, cultura ed enogastronomia, la collaborazione con la 255 Raw Gallery http://www.255.gallery/raw/ il polo d’arte e creatività ospitato a Palazzo Zanchi e impegnato nella costante ricerca di nuove realtà espressive, come la mostra «Diabolika Mano», ospitata dal 25 novembre al 26 gennaio 2018 negli spazi del polo artistico della 255 Raw Gallery per poi proseguire a marzo con la mostra «Piga & Catalano Mystic Light» e dal 26 maggio al 27 luglio con «Ylenia Manzoni 10 anni Vinil».  Una contaminazione che arriverà tra i tavoli di Taste con suggestioni artistiche e creative.

 

Infine, altra grande sorpresa: l’arredamento. Grazie alla partnership con Ghirardelli e altre realtà specializzate, Taste proporrà la formula «Take it. It’s yours» ovvero: ogni pezzo d’arredo potrà essere toccato, spostato, modificato, finanche… portato via a un prezzo d’eccezione. Perché tutto è un ingrediente: della cucina, dell’ambientazione, dell’atmosfera unica di Taste.

 

Curiosi? Cosa aspettate: prenotate su http://taste.ischool.bg.it/ per assicurarvi un posto d’onore e un’esperienza tutta da vivere. Taste conterà 35 coperti per il servizio in sala e sarà aperto tutte le settimane per pranzo, dal martedì al venerdì mentre la sera aprirà solo su prenotazione da giovedì a sabato.

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il Parkinson non ferma la vita: in Ats Bergamo una mostra

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  • 21 Novembre 2017

In attesa che la ricerca scientifica scopra il farmaco che possa prevenire e guarire la Malattia di Parkinson, oggi rimangono fondamentali: la strada farmacologica, in alcuni casi l’intervento chirurgico e l’attività riabilitativa motoria.

L’esperienza ha inoltre dimostrato come le terapie espressive, fisiche e psicologiche (musica, teatro, canto, disegno ecc..) e la conseguente apertura verso gli altri, siano importanti per rendere la vita del malato di Parkinson e dei suoi famigliari più accettabile.

In questa logica l’Associazione Italiana Parkinsoniani – sez. di Bergamo quest’anno ha realizzato, in via sperimentale un corso di acquerello dedicato a persone con la malattia di Parkinson, familiari e amici, con lo scopo di creare relazione, accettare e affrontare la malattia.

Il risultato di questa esperienza si è concretizzato nella mostra “Il Parkinson non ferma la vita” che verrà inaugurata martedì 21 novembre alle ore 11 in Ats Bergamo, via Gallicciolli 4, e che fino al 15 dicembre, sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 08 alle 18.30 e il venerdì dalle 08 alle 17.00.

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La Cooperativa Sociale “L’Impronta” festeggia 25 anni di attività

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  • 15 Novembre 2017

25 anni di progetti di solidarietà made in Bergamo, dedicati all’infanzia, alle famiglie, a persone con disabilità e adulti con fragilità. La Cooperativa Sociale L’Impronta festeggia i suoi primi 25 anni di attività con operatori, partner e tante famiglie con un evento a teatro per pensare a un futuro insieme.

Nata nel 1992 da un gruppo di volontari guidati dal sogno di “abitare la nostra terra”– mission condivisa con altre realtà del privato sociale e del pubblico con cui negli anni ha collaborato e co-progettato -, la Cooperativa Sociale L’Impronta condivide i risultati del proprio impegno con “Il coraggio di abitare un sogno: rappresentazioni, dialoghi, racconti fra tradizione e innovazione”, una carrellata artistica per ripercorrere l’operosità di tante persone tra progetti, difficoltà e successi, in programma venerdì 17 novembre dalle 16.00 al Teatro Aurora di Seriate. Accanto a Stefano Rota, presidente della Cooperativa, a raccontare traguardi e obiettivi per il futuro saliranno sul palco don Marco Perrucchini del Patronato San Vincenzo di Bergamo, Suor Maria Gambirasio delle Suore Sacramentine, Omar Piazza della cooperativa sociale Il Pugno Aperto, e le persone che hanno contribuito a trasformare i sogni in progetti concreti.

Progetti come Casa di Luigi Cà librata, nati nel 2007 grazie a microcontesti radicati nelle comunità, ispirati a La convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità precursori della legge 112/2016 (conosciuta come “Dopo di noi”). O come La casa dei colori del Comune di Urgnano, La città leggera, nata in collaborazione con il comune di Bergamo e con il Consorzio Sol.Co Città aperta, la Casa ai Celestini, creata dall’associazione Agathà, o la più recente esperienza di gestione, con la cooperativa Il Pugno Aperto e su mandato della Fondazione Angelo Custode, della Casa Don Bepo.

www.coopimpronta.it

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PREMIO “STORIA E STORIE DELLE NOSTRE SCUOLE”

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  • 14 Novembre 2017
Il prossimo giovedì 16 novembre, alle ore 11, presso la sala dell’Archivio di Stato in via Senato 10 a Milano, si terrà la cerimonia di presentazione e premiazione finale degli Istituti scolastici che hanno partecipato al PREMIO STORIA E STORIE DELLE NOSTRE SCUOLE. 
Il Premio nasce nel 2016 come prosecuzione del progetto La campana del Manzoni sulle scuole storiche di Milano realizzato dai Rotary Club di Milano Gruppo 3 – Distretto 2041 in collaborazione con la Questura di Milano, l’Ufficio Scolastico Territoriale, il Municipio 1 – Comune di Milano e il Centro Nazionale Studi Manzoniani.
Il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, aveva definito l’iniziativa “Bellissima l’idea di chiedere ai ragazzi un autoritratto della propria scuola”.
Alla cerimonia parteciperanno, con le Autorità cittadine, il Questore di Milano, Marcello Cardona, il Provveditore agli studi del territorio di Milano, Marco Bussetti, il professor Angelo Stella, presidente del Centro Studi Manzoniani e Casa Manzoni, Aldo Brambilla, presidente Rotary Club Milano Sud Ovest, Gianni Rizzoni e Laura Prinetti, coordinatori del progetto.
Saranno presenti presidi, professori e rappresentanze di allievi degli istituti premiati o segnalati – oltre a rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni cittadine.
L’iniziativa Premio Storia e storie delle nostre scuole ha lo scopo di favorire una migliore conoscenza della storia e delle tradizioni culturali degli oltre duecento istituti superiori della Milano metropolitana e, nel contempo, di contribuire a creare un sano spirito di appartenenza, a rafforzare la collaborazione tra allievi, docenti, società civile e mondo del lavoro.
Gli studenti delle scuole superiori milanesi sono stati invitati a elaborare la storia del loro istituto con il contributo degli insegnanti e, se necessario, con la collaborazione di professionisti esterni. Si sono dovuti impegnare in ricerche d’archivio (nella scuola, in biblioteca e sulla stampa del passato), in interviste a docenti ed ex docenti che hanno lasciato una importante eredità culturale e morale, oltre che a ex allievi che si sono affermati nella vita culturale, economica e politica del Paese. Hanno insomma raccolto e selezionato tutto quanto possa essere utile per catturare “l’anima della scuola”. Si sono infine impegnati nella stesura, correzione e impaginazione di un testo scritto destinato a diventare un libro stampato su carta e successivamente in digitale.
Le ricerche premiate vengono infatti pubblicate in agili volumi di una apposita collana editoriale intitolata “Storia e storie delle scuole” (Metamorfosi Editore) e verranno distribuiti, oltre che agli istituti premiati, anche a librerie specializzate e biblioteche.
Ci auguriamo cha a queste prime pubblicazioni seguano in futuro altri contributi utili a completare il panorama storico delle scuole superiori di Milano e del suo Territorio.
Per ulteriori informazioni e foto in alta risoluzione:
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«LA SALUTE DELLE NAZIONI»

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  • 14 Novembre 2017

In linea con gli impegni assunti dai ministri della Salute del G7 lo scorso 5 e 6 novembre a Milano e con gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, i Distretti Rotary 2041, 2042, 2050, con il patrocinio di Regione Lombardia, presentano sabato 18 novembre alle ore 15.30 presso la sala Biagi di Palazzo Lombardia, il convegno «La salute delle nazioni».

Un importante momento di riflessione che, a partire dal libro rivelazione «The health of nations» di Karen Bartlett, ricercatrice, giornalista e autrice, vedrà confrontarsi sullo sfidante tema della salute, tra crisi umanitarie e sistemi preventivi, il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, il Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’eradicazione della Polio che interverrà in video conferenza, Michael Zaffran, il governatore del distretto 2041, Andrea Pernice, l’autrice Karen Bartlett, il Past President 2016/17 di Rotary International, John Germ, il Presidente Osservatore Internazionale per la Salute, già Sherpa Salute del Governo italiano, Francesco Aureli, il Capo Laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e Rischio Biologico Università Ospedale Sacco, Maria Rita Gismondo, e la Direttrice Global Laboratory Containment Activities, Nicoletta Previsani.

La salute globale è, infatti, un tema strategico per il futuro dell’umanità a cui Rotary si dedica da sempre, lavorando per rafforzare il percorso di ciascun Paese verso la copertura sanitaria universale (UHC), impedendo che i sistemi sanitari crollino durante le emergenze umanitarie e di salute pubblica. Con le nuove spinte geopolitiche rappresentate dai flussi migratori e con i cambiamenti climatici irreversibili che stanno modificando la biodiversità di intere aree del pianeta esponendo sempre più spesso molti territori a rischi mai conosciuti prima, infatti, diventa ancora più importante l’impegno globale per diffondere una cultura di prevenzione.

Una mission che vede Rotary in primo piano con la battaglia pluridecennale contro la Polio, una malattia per la quale non esiste una cura, ma che è prevenibile con un vaccino. Il programma per la Global Polio Eradication di Rotary International, infatti, è stato riconosciuto e sposato dall’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità ed è tutt’oggi una delle iniziative più importanti in fatto di prevenzione. Basti pensare che dal 1988 a oggi sono stati ridotti del 99% i casi di contagio e sono stati immunizzati contro la polio oltre 2,5 miliardi di bambini in 122 Paesi.

Ed è proprio mentre il mondo si avvicina a conseguire il risultato dell’eradicazione globale della Polio che Rotary intende ribadire e rafforzare le misure in campo per ridurre le disuguaglianze globali e per proteggere e migliorare la salute di tutti gli individui attraverso servizi sanitari inclusivi, affrontando malattie non trasmissibili, ponendo fine alle epidemie dell’HIV / AIDS, della malaria e della tubercolosi entro il 2030 attraverso il sostegno al programma comune delle Nazioni Unite sull’HIV / AIDS (UNAIDS) per combattere l’AIDS, la tubercolosi e la malaria e UNITAID e sostenendo le principali iniziative globali come l’Alleanza per i Vaccini.

Una sensibilità che nasce in ottica globale, ma che è si sviluppa, giorno dopo giorno, con azioni locali. In Lombardia, in particolare, sono numerose le iniziative di screening e di formazione attivate nelle scuole per diffondere la cultura della prevenzione fin dalla più tenera età.

«Solo lavorando gli uni al fianco degli altri, con convinzione e determinazione ogni giorno, potremo riuscire a vincere una sfida tanto grande. – anticipa Andrea Pernice, governatore del distretto 2041 – I valori di solidarietà e integrità guidano le azioni dei nostri Distretti quotidianamente, facendo sì che il nostro impegno possa essere efficace tanto a livello locale, quanto a livello globale. Per questo, abbiamo voluto una giornata di riflessione dallo sguardo ampio, internazionale, puntando la nostra attenzione sulle sfide più importanti di sempre, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei cittadini circa l’importanza della prevenzione e dell’impegno comune nell’eradicazione di queste terribili malattie. Perché nella salute universale nessuno può essere lasciato indietro».

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UN VIAGGIO TRA ARTE E NATURA

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  • 9 Novembre 2017

Un viaggio tra l’Arte che si fa Natura e la Natura che diventa Arte.L’Associazione Antiquari Milanesipresenta“ARTE e NATURA”,una mostra che sarà inaugurata con una serata riservata ai collezionisti e alla stampaa Palazzo Bovara il 23 novembre 2017 dalle ore 17,00. La serata sarà arricchita da una conferenza sull’argomento tenuta dal Dr. Stefano Zuffi, Storico dell’Arte e Presidente dell’Associazione Amici del Poldi Pezzoli.

La Mostra proseguirà presso le sedi degli Antiquari aderenti all’iniziativa,dal 24 novembre al 2 dicembre 2017.

“Da quando l’essere umano ha cominciato a lasciare traccia di sé attraverso l’arte, ha esplorato il rapporto tra la realtà naturale e la creatività. Gli antichi Greci hanno sviluppato il concetto di “mimesis”, di imitazione della natura, e il mito della caverna, proposto da Platone, ha indicato i limiti dell’arte ma anche la sua funzione irrinunciabile dell’arte come strumento di conoscenza del mondo e di espressione dei sentimenti individuali.

E se le arti figurative di ogni tempo e di ogni continente hanno sempre dialogato con lo scenario naturale, dai più vasti contesti del paesaggio alle più sottili osservazioni di singoli aspetti dell’universo vegetale, zoologico o minerale. Tuttavia, è importante ricordare che lo scopo dell’opera dell’arte non è quello di riprodurre esattamente, oggettivamente la natura: al di là di considerazioni di qualità tecnica, un bravo pittore non considera un complimento quello di chi dice che i suoi quadri sono tanto fedeli al dato oggettivo che “sembrano una fotografia”!

Seguendo attraverso i millenni, i capolavori e maestri, proponiamo alcuni momenti significativi del dialogo tra l’arte e la natura, fino a concludere insieme a Canova che forse i grandi capolavori dell’arte non sono “imitazioni” o trompe-l’oeil, ma diventano essi stessi “la bella natura”, diventano parte indispensabile della vita e del mondo che ci circonda.”

Stefano Zuffi

Le gallerie che hanno aderito ad oggi:

Piva & C www.pivaec.it | Subert www.subert.gallery | Ghilli Antichità www.ghilli.it | Longari Arte www.longariartemilano.com | Antichità GN www.antichita-gn.it | Giorgio Baratti www.giorgiobaratti.it | Ars Antiqua www.arsantiquasrl.com | Oroincensoemirra www.oroincensoemirra.eu | Gracis www.gracis.com| Paul Nicholls www.nicholls.it | Pedrazzini www.artstudiopedrazzini.it | La Porta Antica | Oreficeria Piccolo www.gioielleriapiccolo.it | Bottega Antica www.bottegantica.com | Giuseppe Piva Japanese Art www.giuseppepiva.com | Enrico Arte www.enricogallerie.com

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DALLA VICENDA UMANA DI LORENZO LOTTO ALLE OPERE DI GIANRICCARDO PICCOLI

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  • 9 Novembre 2017

Una domenica dedicata all’arte, a Romano di Lombardia, quella organizzata dalla Fondazione Credito Bergamasco e dal Museo d’Arte e Cultura Sacra (M.A.C.S.).

IN SCENA LA VICENDA UMANA DI LORENZO LOTTO. Dopo il grande apprezzamento manifestato dalle quasi 20.000 persone che fino al 2 novembre hanno visitato Palazzo Creberg per ammirare i capolavori di Lorenzo Lotto provenienti dal Museo – Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, continuano a Romano di Lombardia le iniziative legate al grande artista cinquecentesco.

Domenica 12 novembre 2017, alle ore 17, la Fondazione Credito Bergamasco e la Parrocchia di S. Maria Assunta e S. Giacomo Maggiore Apostolo di Romano di Lombardia, tramite il Museo d’Arte e Cultura Sacra, offrono – presso la Chiesa Prepositurale di Piazza Roma – la rappresentazione scenica “L’ultimo Lotto: tra Fortezza e Fortuna”: un racconto della vicenda umana del Lotto, a cura del gruppo artistico Antiche Contrade, che drammatizzerà – con musiche e animazioni teatrali – la vita dell’artista veneziano, in un viaggio tra le capitali della cultura italiana del Cinquecento.

NUOVA OPERA ALLA MOSTRA “GIANRICCARDO PICCOLI. EX-VOTO”. Fino al 26 novembre, al Museo d’Arte e Cultura Sacra (M.A.C.S.) di Romano di Lombardia, è possibile ripercorrere e apprezzare l’esposizione artistica di uno dei protagonisti dell’arte contemporanea nella mostra “Gianriccardo Piccoli. Ex-voto, iniziativa congiunta della Fondazione Credito Bergamasco e del M.A.C.S.

Un’esposizione, dedicata alla Vergine del santuario anconetano di Loreto, che – in considerazione del grande successo riscosso – da domenica 12 novembre si arricchisce dell’ultima opera dell’artista: “La Madonna”.

Nello stesso pomeriggio sarà presentata al pubblico una grande opera di Gianriccardo Piccoli donata al M.A.C.S. dalla Fondazione Credito Bergamasco, sostegno e partner storico del Museo d’Arte e Cultura Sacra. L’opera “Senza titolo”, di metri 3×2, è stata realizzata dall’artista per la memorabile mostra “Morte a Roma” che si è tenuta nel 2010 presso la Chiesa dei Bergamaschi nella capitale.

Anche in questa occasione si concretizza la munifica lungimiranza della Fondazione Creberg che sul nostro territorio, sin dal suo esistere, pone al centro delle sue attenzioni non solo la cultura ma anche la sussidiarietà e la ricerca scientifica.

“Gianriccardo Piccoli. Ex-Voto
Sede espositiva: Romano di Lombardia, MACS – Sala Alberti (Piazza Fiume)
Orari: Sabato e festivi dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Per gruppi, tutti i giorni in orari da concordare.
Per informazioni, rivolgersi alla segreteria del M.A.C.S.: [email protected] – tel. 0363.902507

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La Casa da un Albero, Vivere “Cool” protagonista al Salone del Mobile 2017

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  • 7 Novembre 2017

Va in scena al Salone del Mobile di Bergamo la mostra La Casa da un Albero – Vivere “Cool”  curata dallo studio Basaglia e Rota Nodari Architetti Associati come espressione dell’iniziativa Il Legno dalla Natura alla Cose, che riunisce, insieme la Fondazione Museo del Falegname Tino Sana e le principali aziende del territorio del settore legno, con l’intento di diffondere la cultura della materia.

La mostra accoglierà i visitatori nel corridoio d’ingresso al padiglione C dall’11 al 13 e dal 17 al 19 novembre come simbolo del vivere e abitare natural: un’intera casa, infatti, è stata ricavata dall’elemento che rappresenta da sempre la natura, l’Albero. La zona notte, intima come di consueto, conduce all’area fitness e alla zona living più convivale, infine all’outdoor con, lungo tutto il percorso domestico, la meravigliosa potenza del legno. Il calore e il profumo emanato da ogni oggetto presente creano un’atmosfera surreale. Un progetto unico nel suo genere che ben rappresenta l’intera filiera del legno: dalla materia prima al prodotto finito, richiamando il vivere quotidiano, in maniera gerarchica.

Nella stessa occasione, sarà possibile acquistare gli uccellini in edizione speciale finemente realizzati in legno tornito. Inoltre lungo tutto il percorso della Fiera sarà possibile ammirare 19 uova di grandi dimensioni e prenotare l’Ovoteca, nelle edizioni 2016 e 2017, 12 essenze numerate da collezionare, per diffondere la cultura del legno e promuovere la solidarietà. Il ricavato della vendita delle ovoteche è infatti destinato al reparto pediatrico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Infine, domenica pomeriggio, nello spazio della mostra, sarà protagonista la Scuola del Falegname Tino Sana con un open day direttamente in Fiera durante il quale incontrare docenti e allievi per ricevere una testimonianza diretta di un percorso scolastico all’insegna del saper fare artigiano eccellente, innovativo, made in Italy.

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Chiaroscuri della maternità, allattamento al seno e psicopatologia perinatale

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  • 7 Novembre 2017

Ats Bergamo dedica alla maternità, delicato momento di scoperta e avvincente sfida per la donna e per il suo bambino, due importanti occasioni di riflessione: sabato 11 novembre dalle ore 8 alle 13 presso la sala Lombardia di via Gallicciolli 4 a Bergamo, il convegno «Allattamento al seno e psicopatologia perinatale» e, dal 4 al 18 novembre, la mostra fotografica «Chiaroscuri della maternità».

Due appuntamenti pensati per andare oltre ogni stereotipo e indagare gli aspetti più oscuri del diventare madre. Sensazioni ed emozioni spesso nascoste o sottovalutate. Disturbi mentali più o meno gravi che potranno avere impatti anche decisivi sul futuro dei bambini e che, con alcune accortezze, possono invece essere evitati e superati.

Fondamentale, in questo senso, l’allattamento. «Nelle donne che soffrono di psicopatologia perinatale, la gravidanza e i primi mesi di vita del bambino possono essere molto impegnativi e stressanti. Per queste mamme anche l’allattamento può essere molto faticoso, per questo è importante adoperare un approccio multidisciplinare con le mamme. – dichiara la dott.ssa Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo, ricordando – Se sostenuto, proprio l’allattamento può fare la differenza nell’instaurarsi di buone competenze genitoriali e nello sviluppo neuropsicoemozionale del bambino. E questo, è ancora più vero in caso di psicopatologie perinatali, come spiegheremo nel corso del convegno».

Ma queste tematiche sono anche oggetto della mostra fotografica «Chiaroscuri della maternità» allestita nell’atrio della sede di Ats Bergamo, con gli scatti realizzati dalla psicologa e fotografa Gisella Concia. Un progetto espositivo che, nato nel 2010 e prodotto dall’associazione di promozione sociale L’Eptacordio con un contributo per la realizzazione e diffusione da parte della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Cagliari, racconta vissuti conflittuali e disillusi sulla maternità. Ottenuto il patrocinio dell’ONDA – Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, il percorso fotografico nel 2013, è stato completato da un omonimo documentario ed è divenuto un prodotto editoriale a cura della casa editrice sarda Cenacolo di Ares. E ora arriva a Bergamo, per volere dell’Ats Bergamo, nell’auspicio di continuare a diffondere consapevolezze sulla grande e meravigliosa esperienza del divenire genitore, depurandola da ogni tabù.

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Make-a-Wish Italia con la fabbrica del sorriso per migliorare la vita dei bambini affetti da tumore

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  • 26 Ottobre 2017

Antonio, 5 anni, e Giuseppe, 15 anni, sono affetti da gravi malattie, ma non hanno perso la voglia di sognare. Coltivano grandi desideri che sono diventati realtà grazie a Make-A-Wish® Italia, Onlus con sede a Genova che dal 2004 opera su tutto il territorio nazionale per realizzare i desideri di bambini e ragazzi affetti da gravi patologie, scelta da Fabbrica del Sorriso come una delle quattro realtà beneficiarie della grande campagna di raccolta fondi e di comunicazione sociale in favore della lotta ai tumori infantili.

Make-A-Wish® Italia, affiliata a Make-A-Wish® International, una delle organizzazioni benefiche più note al mondo, è arrivata nel nostro Paese per volere di Sune Frontani e di suo marito che l’hanno fondata dopo la perdita della loro bimba, Carlotta, scomparsa a dieci anni per una grave malattia. Oggi conta 245 volontari e riceve segnalazioni dai più importanti ospedali pediatrici del Paese, destinando l’80% delle sue spese alla realizzazione dei desideri dei più piccoli. E ottobre, mese che come di consueto è dedicato a La Fabbrica del Sorriso, è il momento per conoscere meglio Make-A-Wish® Italia.

La Onlus ha già realizzato oltre 1.600 sogni, tra i quali ci sono quelli di Antonio e Giuseppe scelti da Fabbrica del Sorriso a rappresentare la mission di Make-A-Wish®. Antonio è un bambino appassionato di cartoni animati desideroso di potersi trasformare in uno dei suoi eroi del cuore, i Super Pigiamini, per difendere il mondo dalle minacce di uno scienziato pazzo. E grazie a speciali complici, è stato catapultato nel bellissimo Parco Avventura in Abruzzo, dove ha superato sei prove, affrontandole tutte brillantemente, per trovare il talismano contenuto in uno scrigno magico. Proprio come un vero super eroe!! Giuseppe, invece, ha qualche anno in più: 15 anni, piena adolescenza e una malattia con cui convivere, la Leucemia Linfoblastica Acuta. Per lui, la grande passione è lo sport, in particolare l’NBA americano. Grazie a Make-A-Wish® Italia è riuscito a realizzare il suo sogno, volando a Salt Lake City per assistere alla partita dei Golden State Warriors. Un’esperienza che ha donato un sorriso a Giuseppe e a tutta la sua famiglia, rendendolo ancora più forte per continuare a combattere la malattia.

Una mission quella di Make-A-Wish® Italia condivisa e premiata da La Fabbrica del Sorriso 2017 che ha scelto di proseguire la grande campagna in favore della lotta ai tumori infantili avviata già nella precedente edizione scegliendo tra le realtà destinatarie dei suoi progetti di solidarietà – ricerca, assistenza ospedaliera, domiciliare e miglioramento della qualità di vita – anche Make-A-Wish® Italia. Un desiderio realizzato, infatti, dona forza emotiva e fisica ai bambini aiutandoli ad affrontare meglio la battaglia contro la malattia. E sono in aumento gli studi scientifici che confermano la stretta relazione tra emozioni positive che derivano dall’attesa e dalla realizzazione del loro desiderio del cuore e l’incredibile impatto positivo dal punto di vista psicologico.

Ma, per andare avanti, Make-A-Wish® Italia ha bisogno dell’aiuto di tutti. I modi per sostenerla sono tanti: si può adottare, per intero o parzialmente un desiderio, diventare partner dell’Associazione o collaborare come volontario. Ed è possibile anche dare il proprio contributo acquistando le bomboniere solidali, inserendo Make-A-Wish® Italia Onlus come beneficiaria nel proprio testamento, donandole il 5×1000 o organizzando un evento in suo nome. Inoltre, grazie al progetto di Mediafriends, è possibile sostenerla partecipando alle tante iniziative in programma: dal 15 al 29 ottobre è attiva la seconda finestra di raccolta Tv durante la quale, i volti più amati dei programmi tre Reti e delle radio Mediaset dedicheranno numerosi momenti a Fabbrica del Sorriso, ricordando i canali attraverso i quali poter effettuare le loro donazioni (sarà possibile donare con carta di credito tramite il sito di Fabbrica del Sorriso, inviare un bonifico bancario utilizzando l’IBAN: IT92R0103020600000055555575 e sarà attivo l’SMS solidale 45522).

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Il respiro dello spazio. L’astrazione di Tilde Poli

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  • 25 Ottobre 2017

La Fondazione Credito Bergamasco dedica una doppia esposizione a Tilde Poli (1924 – 2006).

Nella ex chiesa della Maddalena, dal 28 ottobre al 19 novembre, sarà allestita una retrospettiva dell’artista, dagli esordi nei primi anni ‘40 alle estreme ricerche sino al 2005, con numerose opere inedite degli anni di evoluzione e cambiamento, dalla metà degli anni ‘60 all’inizio degli anni ‘80.

A Palazzo Creberg, dal 9 al 30 novembre, saranno esposte le opere di Tilde Poli facenti parte della collezione della famiglia Bonaldi, un omaggio alla figura di Carla Comana Bonaldi che dell’artista fu nel tempo sostenitrice convinta, accompagnandone affettuosamente per lunghi tratti l’intenso percorso d’arte e di vita. Due donne unite, nei differenti contesti professionali, dalla medesima passione lungimirante per il proprio lavoro, precorrendo di molto i tempi in un impegno di eticità e valori il cui ricordo la comunità bergamasca dovrebbe con cura preservare.

La mostra il respiro dello spazio – l’astrazione di Tilde Poli si inserisce nel ciclo espositivo che la Fondazione Credito Bergamasco ha dedicato a quegli esponenti dell’arte bergamasca già protagonisti dello storico “Gruppo Bergamo” attivo in città nel secondo dopoguerra dal ‘56 al ‘62 e di cui Tilde Poli fu l’unica esponente femminile, oltre che segretaria per ciò che riguardò l’attività espositiva del Gruppo stesso nell’omonima Galleria di via XX Settembre, evidenziandone l’intensa ricerca che ha attraversato con raffinati esiti la seconda metà del ‘900 italiano.

L’esposizione prende in considerazione prevalentemente quegli anni di evoluzione e cambiamento nel lavoro dell’artista che vanno dalla metà degli anni ‘60 all’inizio degli ‘80, con opere anche inedite, a definire un periodo intenso di elaborazioni astratte di straordinaria creatività, connaturatesi in seguito convenzionalmente quali “post-informali”.

«Tilde Poli è stata una delle personalità femminili più affascinanti dell’universo artistico bergamasco del dopoguerra» afferma Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg e curatore della mostra insieme a Sandra Nava. «La mostra si inserisce nel nostro progetto pluriennale di valorizzazione degli artisti del Gruppo Bergamo, operante dal 1956 al 1962 e che, sebbene oggi ancora troppo poco ricordato, fu estremamente importante all’epoca per la crescita culturale della nostra città. Un compito che, per un ente come la Fondazione Credito Bergamasco, così radicato sul territorio, ho considerato doveroso perseguire. Da questi intenti sono scaturite negli scorsi anni le nostre mostre personali dedicate esponenti del Gruppo Bergamo – quali Trento Longaretti, Mario Cornali, Domenico Rossi, Franco Normanni, Rinaldo Pigola, Raffaello Locatelli, Piero Cattaneo, Erminio Maffioletti, Giuseppe Milesi – ovvero rivolte alla valorizzazione di personaggi di grande spessore – come Domenico Rossi, Gianfranco Bonetti, Sonia Ciscato, Rino Carrara, Paolo Ghilardi – che rischiavano di essere dimenticati post mortem con il ricambio generazionale. Ora è finalmente arrivato il momento di costruire la mostra di Tilde Poli, con il sostegno del Gruppo Bonaldi, nell’intento di continuare l’ambizioso progetto» conclude il Segretario Generale.

La mostra presso la ex chiesa della Maddalena è visitabile con ingresso libero dal 28 ottobre al 19 novembre, da martedì a domenica, dalle 15.30 – 19.30. Apertura speciale per tutti venerdì 27 ottobre dalle ore 17 alle 18.30.

A Palazzo Creberg, l’esposizione, dal 9 al 30 novembre, sarà visitabile durante gli orari di apertura della filiale Creberg-Banco BPM di Largo Porta Nuova (da lunedì a venerdì, 8.20 – 13.20 e 14.50 – 15.50). È prevista un’inaugurazione nel Salone principale della Banca per mercoledì 8 novembre alle ore 18, con ingresso libero.

A corollario della mostra, è in programma per giovedì 16 novembre alle ore 17, presso la Sala Traini del Credito Bergamasco-Banco BPM, una conferenza sulla figura di Tilde Poli da titolo il respiro dello spazio, con interventi di Angelo Piazzoli, Cristina Rodeschini, Roberto Tiraboschi e Sandra Nava. Accompagnerà l’incontro un video sulla vita dell’artista.

Tilde Poli (1924 – 2006): note biografiche

Nata a Bergamo nel 1924, Tide Poli, allieva di Guido Ballo, dopo la maturità al Liceo Artistico di Brera, avrà un’attività espositiva precocissima, seguita con attenzione dalla critica più attenta e da un fedele collezionismo.

Già presente al IV Premio Bergamo del 1942, soggiorna e lavora a Roma dal ‘47 al ‘50 e dal ‘52 al ‘57 sarà a Milano, partecipe dei grandi fermenti culturali di quegli anni irripetibili, vicina e amica tra gli altri di Fontana, Vedova, Cardazzo in intense frequentazioni poi illuminate dalla storia.

Inizia un percorso espositivo prestigioso nei più rinomati spazi pubblici e privati, già nel ‘58 presente alla fondamentale rassegna dei “Giovani Artisti Italiani” alla Permanente di Milano, riconosciuta tra le più interessanti giovani interpreti della coeva astrazione italiana.

Si susseguono dai primi anni ‘60 esposizioni, tra le altre, alle Gallerie Lorenzelli e Fumagalli di Bergamo, alla Vismara di Milano, al Brandale di Savona, alla Martano di Torino, alla Diade e Vanna Casati di Bergamo, al Mi-Art di Milano, ad Arte a Bergamo anni ‘45/’69 (2001-02) sino all’ultima mostra milanese del 2004 alla Galleria Scoglio di Quarto.

Il rientro a Bergamo coincise significativamente con la collaborazione con il Teatro della Novità di Bindo Missiroli al Donizetti per le stagioni ’59-’60-‘61 di cui la retrospettiva del 2008 “Doppio Segno” nel foyer del teatro ha dato ampia testimonianza.

Nel 1990 e nel ‘91 la presenza a Parigi in due storiche esposizioni ne sancisce il successo internazionale.

Nel 2001 la Provincia di Bergamo le conferisce il Premio ULISSE per l’attività artistica e nel 2005 la GAMEC di Bergamo dedica all’artista una personale.

La ricca bibliografia vede, tra gli altri, testi di Anzani, Caramel, Cavadini, Coccia, Daneri, Dragone, Fabiani, Fezzi, Fullenbaum, Gallina, Geddo, Gilly, Lorandi, Munari, Musso, Nava, Passoni, Pizzigoni, Sala, Sanesi, Veca, Zanchi, Zucchelli.

Tilde Poli si spegne a Bergamo il 26 dicembre 2006.

Sede e orari delle esposizioni

Ex chiesa della Maddalena

Bergamo, via Sant’Alessandro 39/d

28 ottobre – 19 novembre 2017

Orari

da martedì a domenica: 15.30 – 19.30

Palazzo Storico del Credito Bergamasco

Bergamo, Largo Porta Nuova 2

9 – 30 novembre 2017

Orari

da lunedì a venerdì: 8.20 – 13.20 e 14.50 – 15.50

Ingresso libero

Catalogo in distribuzione gratuita dal 9 novembre presso Palazzo Creberg

Si ringrazia Gruppo Bonaldi – Audi

Per informazioni: www.fondazionecreberg.it

 

Evento inaugurale

Mercoledì 8 novembre 2017 – ore 18.00 – Palazzo Storico Credito Bergamasco

Apertura mostra presso ex chiesa della Maddalena: venerdì 27 ottobre (ore 17 – 18.30)

Organizzazione

Fondazione Credito Bergamasco (Bergamo)

 

Curatori

Sandra Nava – Angelo Piazzoli

Per informazioni la Fondazione Creberg è on line su Facebook con la pagina “Fondazione Credito Bergamasco

https://www.facebook.com/pages/Fondazione-Credito-Bergamasco/1544952805763131?fref=ts

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«End Polio Now»

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  • 24 Ottobre 2017

Manca pochissimo all’eradicazione della polio, una malattia altamente contagiosa che colpisce soprattutto i bambini di età inferiore ai 5 anni, ma per arrivare al traguardo finale è necessario continuare a combattere. Per questo, Rotary Italia aderisce alla Giornata Mondiale della Polio che da oltre dieci anni si festeggia martedì 24 ottobre, per volere di Rotary International.

 

Una data scelta poiché commemora la nascita di Jonas Salk, inventore del vaccino contro la poliomielite, e durante la quale, con eventi in tutto il mondo, si ricordano i grandi traguardi raggiunti grazie alla collaborazione e al sostegno di tantissime persone. Per la polio, infatti, non esiste una cura, ma è prevenibile con un vaccino. E di passi avanti ne sono stati fatti tanti grazie all’impegno della Global Polio Eradication Iniziative, fondata nel 1985, e composta da Rotary International, OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, CDC Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, UNICEF Fondo per i bambini delle Nazioni Unite e Bill & Melinda Gates Foundation.

 

In particolare, dal 1988 a oggi sono stati ridotti del 99% i casi di contagio e sono stati immunizzati contro la polio oltre 2,5 miliardi di bambini in 122 Paesi. Nel settembre 2017, Rotary International ha peraltro approvato ulteriori contributi per un totale di 49,5 milioni di dollari per sostenere gli sforzi di eradicazione della polio in Africa e Medio Oriente. Tra i risultati più significativi raggiunti, quello della Nigeria che a luglio scorso ha celebrato il primo anniversario di assenza di nuovi casi di poliovirus selvaggio mentre ad agosto, nell’intero continente africano, non sono stati registrati nuovi casi. Oggi solo 3 paesi al mondo restano endemici.

Progressi straordinari che anche quest’anno Rotary celebrerà realizzando eventi speciali durante tutta la giornata con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza del pubblico circa l’importanza dell’impegno nell’eradicazione di questa terribile malattia. E anche l’Italia, con Milano, farà la sua parte: martedì 24 ottobre a partire dalle ore 21, su Palazzo Pirelli risplenderà il logo «END POLIO NOW», testimonianza di un impegno deciso e convinto nella lotta contro la polio. L’iniziativa è cura del Rotary Club Aquileia.

 

Per info:

https://www.endpolio.org/world-polio-day

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Internet bambini e adolescenti Ats Bergamo fotografa il rischio di essere sempre connessi

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  • 19 Ottobre 2017

Il 98% degli studenti tra i 15 e i 19 anni della provincia di Bergamo, senza differenza di genere e classi di età, si è connesso a internet nel corso dell’anno: il 18% per meno di un’ora al giorno, il 54% da 1 a 5 ore, il 14% è rimasto connesso per tutto il giorno. E il 6,9% ha avuto un utilizzo di Internet definibile “a rischio”. Sono questi alcuni dei dati emersi dall’indagine ESPAD realizzata sulla popolazione studentesca della provincia di Bergamo dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con l’Osservatorio Dipendenze di Ats Bergamo.

 

Per rilevare il grado di rischio associato all’uso di Internet è stato utilizzato il test Short Problematic Internet Use Test (SPIUT), un questionario di screening specifico per adolescenti, validato a livello nazionale, dal quale è emerso che per il 7,1% degli studenti della provincia di Bergamo che durante l’anno si sono collegati on-line l’utilizzo di Internet è definibile “a rischio” (M=6,4%; F=8,0%), quota che corrisponde al 6,9% di tutti gli studenti della provincia.

«Non solo, lo studio ci ha consentito di rilevare anche che la quota di studenti con profilo a rischio tende ad aumentare in corrispondenza delle ore trascorse a fare attività on-line – spiega la dott.ssa Elvira Beato, Assistente Sociale Specialista, Responsabile dell’Osservatorio delle Dipendenze Ats Bergamo – È emerso infatti che a rischio il 30% di chi giornalmente naviga su internet per più di 6 ore, contro il 2% di chi è collegato circa per 1 o 2 ore. Numeri inequivocabili che ci impongono una particolare attenzione proprio alle fasce adolescenziali e dei giovani adulti, sicuramente più sensibili e più esposte al rischio».

Ma quali sono le attività che gli adolescenti svolgono su internet? Secondo l’indagine, il 93% di chi si è connesso durante l’anno ha usato Internet in un giorno infrasettimanale qualsiasi lo ha fatto per chattare e/o partecipare ai social network, l’84% per leggere quotidiani, il 78% per scaricare film o musica e il 37% per accedere a siti specificatamente rivolti ad adulti (il 37% anche tra i soli minorenni). In quest’ultimo caso sono soprattutto i maschi ad aver adottato tali comportamenti. In particole: il 14% degli studenti italiani si dedica a giochi di abilità (come Texas Hold’em o Sudoku) e il 33% a giochi di ruolo, in particolar modo i ragazzi e gli studenti minorenni.

Un quadro arricchito dai risultati dell’analisi condotta sempre sul territorio di Bergamo e provincia grazie alla collaborazione di più di 90 pediatri e dedicata all’analisi di un ampio campione pre-adolescenziale (più di 3000 questionari nel 2016, primo anno della ricerca, e già circa 2000 nell’anno in corso). «Dalle rilevazioni è emerso che l’uso di internet si sta progressivamente anticipando. Accade sempre più spesso – rivela il dottor Luigi Greco, pediatra di famiglia che anche bambini molto piccoli navighino da soli. Se è vero però che i bambini tra gli 8 e i 10 anni sono più sorvegliati, è vero altrettanto che per questa fascia si ha una percezione del rischio minore. Viceversa, tra gli 11 e i 13 anni, c’è maggiore autonomia nella gestione delle connessioni, ma anche minore percezione del rischio. Dati che devono farci riflettere anche perché i pericoli a cui i nostri figli si espongono sono tantissimi.».

Nello specifico, il 97% degli intervistati afferma di avere dei dispositivi con cui accedere alla rete (il 72% addirittura attraverso uno smartphone personale) e l’83% dispone di questi strumenti tutti i giorni, con limitazioni di orario (il 60%) o senza (il 30%) in orari giornalieri mentre il 9% ne fa uso anche di notte. Solo nell’ultimo anno l’età media di primo utilizzo di un web device si è abbassata da 9 anni (2016) a 7 anni e mezzo (2017). Il 17% invia foto personali, il 4,4% chatta con sconosciuti e il 1,4% invia dati personali a sconosciuti; in generale gli strumenti informatici vengono utilizzati per navigare in Internet, scaricare musica, giochi, effettuare ricerche scolastiche, vedere filmati su YouTube e chattare sui social media. Dal 2016 al 2017 non ci sono grossi cambiamenti per quanto riguarda i dati sulla sorveglianza parentale: circa il 20% dei ragazzi non è controllato dai genitori mentre naviga.

«L’età della prima connessione è sempre più bassa. Per questo deve nascere in noi adulti una consapevolezza maggiore. A marzo 2018 avremo i dati complessivi – anticipa Alberto Zucchi, direttore del Servizio Epidemiologico di Ats Bergamoe da qui potremo partire per sviluppare idonei sistemi di accompagnamento per i minori che navigano online. È inquitante pensare che ci siano così tanti bambini da soli dietro a uno schermo. E questo, senza contare che oltre ai rischi esterni, sono tante e purtroppo gravi le possibili ricadute sulla salute: dall’alterazione del sonno ai disturbi nella concentrazione alle interferenze della tecnologia nei rapporti interpersonali».

Studi scientifici recenti (“The associations between sedentary behaviour and mental health among adolescents: a systematic review”, “Myopia, a growing health problem” e “Protective and risk factors for adolescent sleep: a meta-analytic review”) rilevano che l’iper connessione può avere serie rispercussioni sulla salute dei bambini e dei giovani adulti. Spiega il dott. Roberto Moretti, medico, responsabile  dell’unità promozione della salute Ats Bergamo: « L’impatto dell’uso di internet sugli stili di vita negli adolescenti, in particolare sulla sedentarietà e sul sonno è molto rilevante con conseguenze misurabili già dopo 2-3 ore di utilizzo. Pensiamo all’aumento della sedentarietà con la conseguente diminuzione degli anni di vita, ma anche all’esposizione alle cosiddette fake news che rischiano di innescare comportamenti sbagliati nell’accesso alle cure, nell’uso di farmaci o nell’adozione di particolari diete. Conseguenze a cui si aggiungono quelle legate alla vista. Senza contare che un’eccessiva esposizione al web, a prescindere dal device utilizzato, provoca una perdita di sonno. E dormendo meno di otto ore per notte le ripercussioni negative sulla salute possono essere importanti».

Ats Bergamo rivolge la massima attenzione alla salute di bambini e adolescenti non solo analizzando caratteristiche e rilevanza ma anche attraverso azioni di prevenzione di comportamenti a rischio e le diverse forme di dipendenza nei loro differenti contesti di vita. A partire dagli interventi nelle scuole, dove da tempo Ats è impegnata in collaborazione con le tre ASST Orobiche e il Provveditorato agli Studi.

«Abbiamo diversi progetti attivi rivolti ai giovani bergamaschi, dal Life Skills Training program ad Unplugged rivolti alla scuola secondaria di secondo grado, a Giovani Spiriti, che interviene sui temi della guida, del gioco d’azzardo e delle nuove tecnologie. E quest’anno, inoltre, abbiamo lanciato una nuova sperimentazione regionale per l’adattamento del progetto Life SKills sulla scuola primaria che sta coinvolgendo l’IC di Calcinate. Anche se non sempre intervengono sul tema specifico dell’utilizzo delle nuove tecnologie, tutti questi progetti hanno l’obiettivo di sviluppare le abilità di vita degli studenti (life skills) tra cui le capacità di comunicare con gli altri, di risolvere problemi, di resistere alle pressioni esterne e di dire di no; l’assertività e le capacità di resistenza sociale. Forniscono quindi agli studenti gli strumenti per gestire il meglio possibile le situazioni che la vita presenta loro e, proprio per questo motivo hanno un effetto protettivo trasversale a numerosi comportamenti a rischio tipici della fase adolescenziale » – commenta Luca Biffi, Psicologo, Responsabile UOS Prevenzione delle Dipendenze Ats.

 

 

A questi progetti si aggiunge l’educazione tra pari (peer education) «che – come spiega Giuliana Rocca, Medico, responsabile dell’Unità di prevenzione dei fattori di rischio comportamentali Ats Bergamo – è una metodologia che abbiamo importato dagli Stati Uniti e che stiamo sperimentando con le classi terze del liceo Don Milani (4 classi scientifico, 2 classi linguistico, 4 classi psicopedagogico). Gli studenti di queste 10 classi, dopo aver seguito un percorso formativo curato da Ats Bergamo, ora svolgono attività di promozione salute con gli studenti delle prime e anche con tutto l’Istituto. Alla sperimentazione in questi ultimi due anni ha aderito anche l’Istituto Betty Ambiveri.Inoltre da quest’anno scolastico il Comune di Treviglio ha attivato un intervento di peer education su due Istituti Superiori, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro, in poartnership e con la collaborazione di ATS e sta per essere un ulteriore progetto con una scuola di formazione professionale di Clusone».

Gli argomenti scelti dagli studenti e poi affrontati vanno dall’immagine di sé all’autostima, come i pari influenzano l’immagine di sé, come nei social media viene percepita l’immagine di sé. Nell’ultimo anno scolastico i peer educatori del Liceo Don Milani hanno lavorato su immagine di sé e social media, producendo un decalogo di buon uso dei social media da pubblicare sul sito della scuola.

 

«I dati presentati oggi hanno dimostrato quanto grande sia il bisogno di fare attenzione all’età adolescenziale. Una fase difficile durante la quale si può essere più sensibili al richiamo di alcune dipendenze. Alcool, droghe ma anche distorsioni nell’uso di internet, appunto. Senza contare che, in quest’ultimo caso, non sappiamo ancora calcolare quanto possa essere grave l’impatto di tali comportamenti. Per questo abbiamo deciso di fare una riflessione specifica sull’uso della rete. A fronte di enormi potenzialità di internet, infatte, non possiamo non considerare i rischi di abuso soprattutto in adolescenza, già portati alla nostra attenzione da genitori e pediatri. Preoccupazioni fondate visto che diversi studi hanno evidenziato la maggior vulnerabilità degli adolescenti rispetto al rischio di abuso o di dipendenza da internet con possibili ripercussioni sui circuiti neuronali, sul modo di leggere, pensare, ricordare, organizzare le informazioni e sul modo di relazionarsi con gli altri, con una tendenza sempre maggiore all’isolamento» – conclude la dott.ssa Mara Azzi, direttore generale ATS Bergamo.

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Misure cautelari reali: tipologie ed interconnessione. Il sequestro preventivo per equivalente; Il sequestro diretto; Il sequestro nell’ambito D.L. 231/01 (Responsabilità amministrativa degli Enti); Le misure di prevenzione ex D.L.159/2011

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  • 11 Ottobre 2017

L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, giovedì dì 12 ottobre dalle ore 15 alle 17.30 presso l’ex Borsa Merci, Palazzo del Contratti e delle Manifestazioni di via Petrarca 10 a Bergamo, organizza il convegno «Misure cautelari reali: tipologie ed interconnessione».

Un approfondimento dedicato al Codice Materia per la Formazione Registro Revisioni Legali: C.2.16, in materia di responsabilità amministrativa degli enti (D.lgs. 231/01).

Il sequestro preventivo per equivalente, il sequestro diretto, il sequestro nell’ambito D.L. 231/01 (Responsabilità amministrativa degli Enti) e le misure di prevenzione ex D.L. 159/2011 saranno i temi illustrati dal Dott. Fabio Pelosi, Sostituto Procuratore Procura della Repubblica di Bergamo, Dott. Emanuele Marchisio, Sostituto Procuratore Procura della Repubblica di Bergamo e dal Col. t.ST Mario Salerno, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo.

 

L’incontro sarà introdotto e presentato dal Dott. Alberto Carrara, Vice-Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, dal Dott. Walter Mapelli, Procuratore della Repubblica del Tribunale di Bergamo e dal Dott. Vito di Vita, Presidente sezione delle misure di prevenzione del Tribunale di Bergamo e moderato dal Dott. Riccardo Trezzi, Segretario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo.

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Lo scienziato Lorenzo Moretta e la storica della musica italiana, Margaret Murata, insigniti del premio internazionale Galileo Galilei 2017

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  • 11 Ottobre 2017

Lo scienziato di fama internazionale Lorenzo Moretta, esperto di immunoterapia e biomedicina, e la storica della musica italiana, Margaret Murata, sono stati insigniti del Premio Internazionale Galileo Galilei 2017 dei Rotary Club Italiani, tra i più prestigiosi riconoscimenti culturali in Europa.

Il premio, nato nel 1962 per una felice intuizione di Tristano Bolelli e ora giunto alla sua56esima edizione,contribuisce a diffondere il prestigio della cultura e della scienza italiana nel mondo e ha visto quest’anno la premiazione di due studiosi che con il loro impegno hanno contribuito a realizzare tale mission.

Lorenzo Moretta, Direttore dell’Area di Immunologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, membro dell’Accademia dei Lincei, è autore di studi ritenuti fondamentali nel campo dell’immunologia e della terapia di tumori e leucemie ad alto rischio. Tra gli studiosi più citati al mondo, autore di oltre 640 pubblicazioni in extenso su riviste e libri internazionali di notevole prestigio, Moretta é stato in assoluto il ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica in un periodo di 10 anni e ad oggi. Il numero di citazioni bibliografiche totali riferite alle sue pubblicazioni è di oltre 58.000.

Margaret Murata professore emerito di musica, alla UC Irvine in California membro del American Musicological Society, riconosciuta tra i massimi esperti della cantata da camera

Gli studiosi sono stati premiati nell’aula magna dell’Università di Pisa e hanno ricevuto le targhe d’oro commemorative. A valutarli, due illustri Giurie nominate dall’Università di Pisa che hanno operato in assoluta autonomia e all’insaputa dei vincitori. Il Premio Internazionale Galileo Galilei, infatti, non è un concorso al quale ci si iscrive, non ci sono segnalazioni o candidature da presentare: i vincitori vengono selezionati alla luce del loro operato e sono premiati poiché con le loro brillanti carriere hanno contribuito a diffondere la cultura italianafacendosi portavoce di un sistema di vigilanza capace di garantire lo sviluppo di corretti processi di comunicazione, favorendo la conoscenza e il godimento del patrimonio culturale di una Nazione e la promozione della sua identità culturale.

In particolare, per l’Edizione 2017 le Giurie sono state composte dai Professori: Antonio Pieretti, Presidente della Fondazione, Michel Burnier, Josè Redon, Reinhold E. Schmidt e Saverio Sani, Segretario del Premio, per l’assegnazione del premio in Scienze Mediche; dai professori Antonio Pieretti, Presidente della Fondazione, Lorenzo Gennaro Bianconi, Biancamaria Brumana, Franco Piperno e Saverio Sani, Segretario del Premio, per l’assegnazione del premio in Storia della Musica Italiana.

«Il Premiosi è confermato un baluardo della diffusione degli studi italiani all’estero: i vincitori, il prof. Moretta e la prof.ssa Murata, sono insigni italianisti che con le loro opere, attraverso una vita di studi e grazie anche all’attività dei loro studenti, hanno irradiato e arricchito un patrimonio inestimabile di conoscenze e di scienza– sottolinea il prof. Saverio Sani, segretario del Premio, ricordando –Grazie al premio Galilei, il Rotary diventa sempre più un serbatoio di cultura in un momento in cui molti aspetti della vita contemporanea sembrano imbarbarirsi e i valori più alti della vita sociale sembrano travolti da aspetti effimeri quando non addirittura perversi».

Il Premio Internazionale Galileo Galilei, infatti, contribuisce alla diffusione di sentimenti di pace e di fratellanza, in piena continuità con i valori fondanti del Rotary, utilizzando la cultura come strumento di conoscenza e comprensione tra i popoli. Anche per questo, ogni anno vengono scelte due materie diverse – con cadenza decennale – riguardanti la civiltà italiana(archeologia ed etruscologia, storia della letteratura, della lingua, storia politica, dell’arte, della musica, del pensiero, della scienza, del diritto, dell’economia) o le scienze della natura(scienze fisiche, mediche, geografiche, dell’ingegneria, della terra, chimiche, agrarie, biologiche, economiche, matematiche) premiando eminenti studiosi stranieri o italiani di fama internazionale. Una formula originalissima che il Premio ha mantenuto anche per l’edizione 2017 portando a Pisa oltre 250 studiosie accrescendo ulteriormente il suo prestigio grazie all’esemplarità delle motivazioni espresse dalle commissioni e alla forza culturale intrinseca degli illustri premiati.

IL PREMIO

Il Premio Internazionale “Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani” nacque nel 1962 per volere di Tristano Bolelli. Istituito per assegnare un riconoscimento a studiosi stranieri che si siano occupati in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana (archeologia ed etruscologia, storia della letteratura, della lingua, storia politica, storia dell’arte, della musica, del pensiero, della scienza, del diritto, dell’economia), il Premio “Galileo Galilei” è divenuto una Fondazione sotto gli auspici dell’Università di Pisa ed ha ottenuto nel 1982 l’alto patronato del Presidente della Repubblica. Dal 2006 il premio viene assegnato anche agli scienziati italiani che hanno raggiunto fama internazionale. Ogni disciplina viene presa in considerazione a cadenza annuale e il giudizio è affidato a una Giuria di specialisti italiani nominata dal rettore dell’Università di Pisa su proposta del Consiglio direttivo della Fondazione. Il Premio è considerato un’assoluta eccellenza all’estero e ha un prestigio tale da portare a Pisa ogni anno oltre 250 persone, con punte in alcuni anni anche di 400 persone.

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Premio Galilei 2017: ecco i vincitori

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  • 8 Ottobre 2017

Sono lo scienziato Lorenzo Moretta e la storica della musica italiana Margaret Murata i vincitori del prestigioso premio internazionale Galileo Galilei 2017 dei Rotary Club Italiani, giunto alla sua56esima edizione. Gli studiosi, scelti da due giurie composte da illustri rappresentanti del mondo accademico e scientifico, saranno premiati sabato 7 ottobre nell’aula magna dell’Università di Pisa.

Il premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, giunto alla sua 56esima edizione, è uno dei riconoscimenti culturali più importanti d’Europa e indiscusso punto di riferimento per la promozione della cultura italiana.

Il premio intende onorare eminenti studiosi stranieri o studiosi italiani di fama internazionale che si siano dedicati ad argomenti riguardanti la civiltà italiana (archeologia ed etruscologia, storia della letteratura, della lingua, storia politica, dell’arte, della musica, del pensiero, della scienza, del diritto, dell’economia) o che si siano distinti nel campo delle scienze della natura (scienze fisiche, mediche, geografiche, dell’ingegneria, della terra, chimiche, agrarie, biologiche, economiche, matematiche).

L’attribuzione del premio per ciascuna disciplina ha cadenza decennale. Quest’anno saranno premiati due studiosi che hanno dato prova di straordinario impegno e acume nel campo delle scienze mediche, come fatto da Lorenzo Moretta, e della storia della musica italiana, come fatto da Margaret Murata.

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Lorenzo Moretta, Direttore dell’Area di Immunologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, membro dell’Accademia dei Lincei, è autore di studi ritenuti fondamentali nel campo dell’immunologia e della terapia di tumori e leucemie ad alto rischio. Tra gli studiosi più citati al mondo, autore di oltre 640 pubblicazioni in extenso su riviste e libri internazionali di notevole prestigio, Moretta é stato in assoluto il ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica in un periodo di 10 anni e ad oggi. Il numero di citazioni bibliografiche totali riferite alle sue pubblicazioni è di oltre 58.000.

Margaret Murata professore emerito di musica alla UC Irvine in California, membro del American Musicological Society, riconosciuta tra i massimi esperti della cantata da camera.

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Lorenzo Lotto. I capolavori della Santa Casa di Loreto

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  • 8 Ottobre 2017

Lorenzo Lotto – I Capolavori della Santa Casa di Loreto

Le nove opere di Lorenzo Lotto custodite nel Museo – Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto per la prima volta lasciano, tutte insieme, la prestigiosa sede marchigiana per un’esposizione temporanea: dal 6 ottobre al 2 novembre, grazie alla Fondazione Creberg, esse potranno essere ammirate a Bergamo, nello storico Palazzo del Credito Bergamasco in Largo Porta Nuova.

La più antica pala con San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano, destinata a un altare laterale della Basilica, è il primo contatto tra il pittore e il santuario marchigiano, risalente al quarto decennio del Cinquecento. Seguono i quadri andati invenduti alla lotteria organizzata dal pittore ad Ancona nel 1550 (Cristo e l’adultera, Adorazione del Bambino, Sacrificio di Melchisedech e San Michele caccia Lucifero) e quelli eseguiti appositamente per il coro della Basilica (Battesimo di Cristo, Adorazione dei Magi e Presentazione al Tempio). Completa l’esposizione la piccola tela – di collezione privata ma custodita nello stesso Museo Pontificio – raffigurante il Combattimento tra la Fortezza e la Fortuna infelice, testimonianza di una delle ultime incursioni del pittore veneziano nel “cielo delle divinità pagane”.

«La mostra è un’occasione importante per vedere radunate insieme le ultime opere di Lotto»commenta Simone Facchinetti, Curatore dell’esposizione. «Sono quadri che aprono uno spiraglio sulla vicenda finale del pittore. In qualche modo sono state lette come delle opere “testamento”. In particolare la stupefacente “Presentazione al Tempio” si è prestata a questa lettura interpretativa, sia sotto l’aspetto compositivo, sia per quello stilistico. Si è sempre scritto che i migliori anni della sua vita Lotto li avrebbe trascorsi a Bergamo. Credo sia interessante conoscere anche il capitolo estremo.»

La possibilità di vedere riunito l’intero corpus di opere lottesche provenienti da Loreto è un’occasione straordinaria per ripercorrere, in parallelo, la vicenda biografica dell’autore. Lorenzo Lotto è una sorta di beniamino per Bergamo, la città in cui l’artista ha vissuto una delle stagioni più felici della sua vita, dal 1513 al 1525. Qui ha lasciato un numero significativo di opere, in gran parte ancora conservate nel luogo d’origine, in chiese della città e del territorio, oppure raccolte nell’Accademia Carrara. Come noto, nell’ultimo decennio, la Fondazione Credito Bergamasco – nell’ambito della campagna di tutela e salvaguardia del patrimonio artistico – ha messo in sicurezza la quasi totalità dei capolavori bergamaschi di Lorenzo Lotto quali La Trinità della Parrocchia di Sant’Alessandro della Croce, la Pala di San Bernardino, la Pala di Santo Spirito, il Polittico di Ponteranica, la Pala di Sedrina e la Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria di proprietà dell’Accademia Carrara.

«Chi ha ammirato i dipinti luminosi e stupefacenti del periodo bergamasco di Lotto sarà colpito dalla povertà dei mezzi impiegati nei dipinti estremi di Loreto» spiega Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg e Direttore della mostra. «Vanno visti alla luce di una vita vissuta, errabonda, alla ricerca della verità. Forse è questo l’aspetto che più colpisce degli ultimi di dipinti di Lotto: essi non sono solo strepitose opere d’arte ma corrispondono a un periodo particolare della vita del pittore, crepuscolare e introspettivo, caratterizzato dal declino fisico e dalla povertà. Guardandoli con una prospettiva diversa, essi ci consentono di rivivere, attraverso la struggente emozione che trasmettono, la vicenda ultima di uno straordinario uomo di inarrivabile talento che vive il periodo finale nella debolezza e in un incipit di quell’oblio, protrattosi poi per quattro secoli fino alla doverosa riscoperta del secondo Novecento.»

«Per questa straordinaria esposizione a Palazzo Creberg – sede della Divisione Creberg di Banco BPM, gruppo di cui facciamo parte, che ci assicura l’indispensabile supporto logistico – mi preme ringraziare, oltre alla Delegazione Pontificia di Loreto che ci ha concesso in prestito tutte le opere di Lorenzo Lotto, Italtrans S.p.A., che ha garantito un significativo sostegno alla presente iniziativa» conclude il Segretario generale della Fondazione.

«L’esposizione a Bergamo dell’intera collezione dei dipinti di Lotto che si conservano nel Museo – Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto dà luogo ad un dialogo con le grandi tele che l’artista veneziano aveva dipinto e con le tarsie che aveva progettato negli anni della sua permanenza nella città, commenta Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo emerito di Loreto. Possiamo sperare che l’evento promosso a Bergamo permetta una riflessione sulla qualità delle opere di Lotto – la cui grandezza è stata messa in risalto solo in tempi relativamente recenti – in due fasi molto diverse della sua vita artistica: quella della maturità più feconda, a Bergamo, e quella del tramonto riflessivo e silenzioso, a Loreto.»

«Abbiamo sostenuto con entusiasmo e convinzione l’iniziativa della Fondazione Credito Bergamasco, contribuendo a una proposta culturale di grande livello» afferma Giampiero Martegani, Direttore Finanziario di Italtrans S.p.A.. «Italtrans è un’azienda di logistica e trasporto, un settore che può apparire lontano dal mondo dell’arte e della bellezza. Crediamo però nella forza della creatività, che si manifesta in molti modi e forme differenti, anche nel dinamismo della cultura imprenditoriale e nei valori di un’impresa come la nostra.»

La Fondazione Credito Bergamasco – a titolo di ringraziamento per il generoso prestito da parte della Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto – si è impegnata nel restauro conservativo di un’opera lauretana, il Sacrificio di Melchisedech, condotto dai Maestri Restauratori Minerva Tramonti Maggi e Alberto Sangalli, da anni collaboratori della Fondazione Creberg. In questo importante intervento, la Fondazione è stata affiancata dal sostegno di Immobiliare Percassi. Nel catalogo realizzato a corredo della mostra – che sarà distribuito gratuitamente ai visitatori – è contenuto un approfondimento sull’intervento di restauro condotto sul Sacrificio di Melchisedechdirettamente nella Sala consiliare del Credito Bergamasco, e sul restauro dell’opera Adorazione dei Magi realizzato nei prestigiosi laboratori dei Musei Vaticani.

La mostra a Palazzo Creberg, dal 6 ottobre al 2 novembre, prevede un’apertura straordinaria di quattro fine settimana di apertura (7/8, 14/15, 21/22 e 28/29 ottobre), ingresso libero, visite guidate gratuite (per chi lo desidera) e catalogo illustrato in distribuzione gratuita. L’apertura nei giorni feriali segue gli orari della filiale del Credito Bergamasco-Banco BPM di Largo Porta Nuova, che sarà aperte per l’ordinaria attività di banca.

Iniziative collaterali

A corollario dell’esposizione dedicata alle opere lauretane di Lorenzo Lotto, la Fondazione Credito Bergamasco organizza e promuove, per tutto il mese di ottobre, molteplici iniziative.

Si inizia venerdì 6 ottobre, alle ore 21, nella Chiesa S. Maria delle Grazie (Bergamo, viale Papa Giovanni XXIII) con un concerto d’organo dell’olandese Geerten Liefting, vincitore del primo premio d’improvvisazione al 51° Concorso Internazionale di Haarlem 2016. Il concerto – basato sull’improvvisazione su immagini legate alla mostra di Lorenzo Lotto – rientra nella programmazione del XXV Festival Organistico Internazionale “Città di Bergamo”, sostenuto da anni dalla Fondazione Creberg.

Per venerdì 20 ottobre, alle ore 18, presso il Salone principale di Palazzo Creberg, è in programma lo spettacolo del gruppo artistico Antiche Contrade “L’ultimo Lotto: tra Fortezza e Fortuna”, una drammatizzazione della vicenda umana di Lorenzo Lotto con musiche di Monteverdi, Vivaldi, Respighi.

Giovedì 26 ottobre, sempre alle ore 18 presso il Salone principale del Palazzo, si terrà una conferenza del prof. Giovanni Carlo Federico Villa che incanterà il pubblico illustrando le opere lauretane di Lorenzo Lotto, accompagnato dalle note dei musicisti Jacopo Ogliari e Aurelio Pizzuto (violino e violoncello).

Partnership per visite lottesche sul territorio

La Fondazione Credito Bergamasco ha stretto un accordo con l’Accademia Carrara di Bergamo: presentando alla Carrara il volantino-voucher che sarà distribuito a Palazzo Creberg nel periodo di mostra, sarà possibile visitare l’intera collezione della Pinacoteca cittadina – e, in particolare, i suoi capolavori di Lorenzo Lotto – ad un prezzo promozionale di 4 euro (dal 6 ottobre al 3 novembre 2017).

«L’esposizione ospitata a palazzo Creberg, e organizzata dalla Fondazione Credito Bergamasco, sottolinea come l’arte sappia trovare sempre nuovi spazi e farli vivere in una forma inattesa e sorprendente» dichiara Gianpietro Bonaldi, Responsabile Operativo della Fondazione Accademia Carrara. «Questo focus su Lotto, in particolare, autore inquieto e geniale tra i più grandi maestri della nostra storia, ospitato negli spazi di una Banca, al termine di un percorso di restauri cui Fondazione Creberg ci ha piacevolmente abituati, racconta di bellezza, mecenatismo, conservazione e futuro. Un mix avvincente e vincente. Anche Accademia Carrara omaggia questa iniziativa offrendo la possibilità ai visitatori della mostra di continuare l’esperienza lottesca entrando in Carrara a soli 4 euro per ammirare la Pinacoteca e i Lotto in essa custoditi.»

La mostra a Palazzo Creberg rappresenta anche un’occasione per promuovere il “Lorenzo Lotto Tour” organizzato dalla Fondazione Adriano Bernareggi e dall’ufficio Beni Culturali della Diocesi di Bergamo. Una passeggiata tra capolavori della fede, un suggestivo percorso tra arte e bellezza rivolto ai cittadini bergamaschi e ai turisti che desiderano riscoprire i capolavori del genio veneziano dislocati nel cuore del Borgo Pignolo in Bergamo bassa. Il tour si snoda lungo le vie di questo incantevole borgo ai piedi delle Mura Veneziane per regalare a tutti una panoramica dell’arte lottesca presente in città e del patrimonio culturale ecclesiastico bergamasco.

«Questo passaggio a Bergamo delle opere lottesche conservate al museo della Santa Casa di Loreto non poteva non essere collegato alla serie di pale d’altare che sono ancora parte di rilievo dell’apparato liturgico delle nostre chiese di via Tasso e di via Pignolo – commenta Don Giuliano Zanchi, Segretario generale della Fondazione Bernareggi – Restaurate a suo tempo dalla Fondazione Credito Bergamasco, quelle importantissime opere d’arte sono ora offerte alla visita del pubblico dall’itinerario organico che la Fondazione Bernareggi ha predisposto con il Lorenzo Lotto Tour. Integrare le due cose, anche solo per il limitato tempo della mostra, significa garantire ai visitatori una visione più ricca e completa della straordinaria opera che il pittore, partito da Venezia, ha lasciato a Bergamo e nelle Marche.»

Per maggiori informazioni sull’iniziativa: www.fondazionebernareggi.it, tel. 035 244 492, email [email protected].

La Fondazione MIA organizza visite guidate, su prenotazione, al coro della Basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo Alta, ideato da Lorenzo Lotto e intarsiato da Giovan Francesco Capoferri. Le immagini simboliche dei coperti lignei sintetizzano visivamente i temi attinti dagli eterogenei campi di ricerca del Rinascimento: Lotto ha elaborato una sorta di fusione fra temi religiosi e archetipi pagani, fra concetti spirituali e temi profani, così che alle storie bibliche si sono congiunte metafore dell’Alchimia, figure care all’Ermetismo, suggestioni della mitologia greco-romana e concetti della filosofia neoplatonica. Queste immagini sono state pensate per non essere facilmente decodificate, così da creare un senso di mistero che dia adito a una molteplicità di interpretazioni anche in contraddizione l’una con l’altra. Per informazioni sulle visite: tel. 035 211 355, email [email protected].

Al Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia, sarà possibile visitare dal 30 settembre al 29 ottobre la mostra di Gianriccardo Piccoli dal titolo “Gianriccardo Piccoli. Ex-voto”, una coproduzione tra il M.A.C.S. di Romano di Lombardia e la Fondazione Credito Bergamasco. Nella prefazione alla mostra, firmata da Angelo Piazzoli e Tarcisio Tironi, Direttore del M.A.C.S., si legge: «Piccoli rilegge, medita, traduce la casa della Vergine del santuario anconetano di Loreto e la pone al centro, in alto ad ogni suo ex-voto, come un prezioso filo che lega le sue opere. Propone e ri-propone la Madonna come l’immagine dell’intermediario della grazia divina, attraverso una modalità che sembra abbia a che fare con la teatralità, senza però dimenticare che nella rappresentazione c’è sempre una visione ideale che si racconta nella fantasia. Qui l’arte, come il teatro, è simbolo, è portatrice di un messaggio spirituale, attraverso rappresentazioni e immagini non estranee al paesaggio mentale e realmente vissuto dell’Artista

La Fondazione Credito Bergamasco ha stipulato una partnership con la Pro Loco di Trescore Balneario che consente un ingresso a prezzo ridotto (6 euro) per visitare il suggestivo Oratorio Suardi affrescato da Lorenzo Lotto. Grazie a tale partnership, i visitatori di mostra potranno approfittare delle speciali convenzioni pattuite con l’Albergo Ristorante della Torre (due menù dedicati a Lorenzo Lotto a 35 e 20 euro) e con il Ristorante Brace Viva (menù a 30 euro ispirato al dipinto lottesco Allegoria della Virtù e del vizio) di Trescore Balneario. Per poter usufruire delle convenzioni pattuite per Trescore Balneario, basterà presentare la newsletter di Fondazione Creberg dedicata alle iniziative sul territorio oppure il catalogo o il volantino di mostra distribuiti a Palazzo Creberg. Per maggiori informazioni sulle iniziative: www.prolocotrescore.it, tel. 035 944777, email [email protected].

L’arte contemporanea a Palazzo Creberg

L’Ultimo Studio. Meditazioni su Lotto – Opere di Gianriccardo Piccoli

A corollario della mostra di Lorenzo Lotto con i capolavori della Santa Casa di Loreto, il Loggiato di Palazzo Creberg ospiterà alcune opere di Gianriccardo Piccoli in dialogo con i dipinti lotteschi. Tali opere fanno parte – insieme ad altre – di una mostra tenutasi nel 2015 proprio nel Museo – Antico Tesoro di Loreto e riproposta poi a Bergamo, presso il Palazzo della Ragione.

Gianriccardo Piccoli si confronta con il grande pittore veneziano, approfondisce il Libro di spese diverse da cui ricava innumerevoli oggetti da inventare e dipingere, si lascia intrigare soprattutto dalla Presentazione al Tempio, concentrandosi sulla parte superiore del quadro, un’area vuota, una scatola buia in cui lui immagina lo studio di Lotto, ma anche il luogo della sua morte. A quest’ultima meditazione sono dedicate due opere in mostra intitolate L’Ultimo Studio. Accanto a queste, un D’apres della Pala di San Bernardino e un D’apres della Presentazione al Tempio.

Grandi Restauri a Palazzo Creberg

Andrea Previtali – Quattro Capolavori restaurati

Prosegue il programma dei Grandi Restauri sostenuti e realizzati dalla Fondazione Credito Bergamasco nella convinzione che le opere d’arte siano beni insostituibili.

«Per le opere d’arte – spiega Angelo Piazzoli, curatore del progetto – il restauro è un intervento necessario, spesso vitale. Questo è il motivo principale che da tempo ci induce a sostenere un’articolata campagna di restauri, finalizzata alla salvaguardia di un patrimonio comune che riteniamo di valore identitario, come attestato dai restauri di circa trenta capolavori realizzati direttamente a Palazzo Creberg che, prima della restituzione alle comunità di appartenenza, divengono oggetto di ammirazione, contemplazione e approfondimento dei nostri ospiti, in un percorso virtuoso volto all’educazione al bello e alla conoscenza del nostro rilevante patrimonio storico-artistico. A questi si aggiungono i numerosi interventi di ripristino operati direttamente sul territorio, nelle comunità locali».

In questa occasione, nella Sala consiliare del Credito Bergamasco, saranno esposti quattro capolavori di Andrea Previtali (1480 – 1528) al termine delle rispettive operazioni di restauro. Al centro della sala, i visitatori potranno ammirare la pala della Cappella di S. Benedetto del Duomo di Bergamo, ritraente S. Benedetto da Norcia fra S. Gerolamo e S. Ludovico da Tolosa, con la relativa predella che riproduce Tre episodi legati all’assoluzione di Bergamo dall’interdetto di papa Giovanni XXII, opere ripristinate dalla restauratrice Delfina Fagnani. Ai lati della grande pala centrale, la pala della Parrocchia di Locatello (Bg) raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista e Girolamo, il cui restauro è stato curato da Andrea Lutti e Sabrina Moschitta, e due tavole provenienti dalla chiesa di S. Maria Annunciata di Serina (Bg) con i Santi Pietro Martire e Nicola da Tolentino, restaurate da Fabiana Maurizio, per quanto riguarda la parte pittorica, e da Leone Algisi, per i supporti lignei.

Per tali interventi di restauro – tutti condotti sotto la direzione delle competenti Soprintendenze e dedicati, come già annunciato a fine 2016, al ricordo di Eugenia De Beni – Fondazione Creberg è stata affiancata dal sostegno di Nettuno srl.

«Per noi è motivo d’orgoglio supportare la Fondazione Credito Bergamasco in progetti di così significativo interesse culturale, volti alla conservazione del patrimonio artistico e alla diffusione della sua conoscenza» commenta Marina Fratus, Direttore Amministrativo di Nettuno srl. «Crediamo nel valore dell’arte, e sostenerla significa anche restituire questa ricchezza al territorio di appartenenza, in una forma di responsabilità sociale che si declina in creazione di valore per la comunità tutta, non solo quella di riferimento.»

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I cambiamenti delle politiche europee in materia di alimenti e bevande potrebbero ridurre il carico di malattie cardiache e di ictus del 50%

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  • 3 Ottobre 2017

In Europa oggi 85 milioni di uomini e donne vivono ogni giorno della propria vita essendo sopravvissute a un infarto o un ictus cerebrale, e portandone addosso i segni in termini di disabilità spesso molto gravi.

La ricerca ha dimostrato un legame molto forte fra le abitudini alimentari e la probabilità di essere colpiti o evitare un infarto o in ictus cerebrale.

In occasione della Giornata mondiale del cuore di domenica 30 settembre 2017 EHN – European Heart Network in collaborazione con ALT- Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus e con tutte le associazioni e fondazioni europee che ne fanno parte, ha diffuso un documento che invita il legislatore a sostenere le aziende sulla strada del cambiamento di qualità nella produzione di alimenti e nella commercializzazione degli stessi intitolato “Modificare le politiche che regolano la produzione e la distribuzione di cibi e bevande in Europa in nome della salute del cuore”.

È ormai consolidata la convinzione, supportata da numerosissimi studi, che esiste una relazione diretta fra attività fisica, alimentazione e salute cardiovascolare: meno sale, meno grassi saturi, meno zuccheri raffinati, più fibra, più frutta e verdura e meno carni rosse, più noci, più pesce, e latticini magri: sono concetti ormai diffusi e che rimbalzano quotidianamente da un mezzo all’altro.

Iniziative importanti sono state realizzate e sono in corso in diversi Paesi del mondo mirate a sensibilizzare il consumatore sull’importanza non solo della qualità delle scelte alimentari ma anche delle quantità. In alcuni casi estreme, come la decisione degli USA di aumentare la tassazione sulle bibite zuccherine o sui contenitori da due litri di succhi di frutta.

Ogni cittadino europeo dovrebbe avere ormai il diritto di avere a disposizione alimenti che lo aiutino a conservarla salute del proprio cuore: sempre che decida di sceglierli, e che li consumi in quantità adeguata.

Anche i politici in qualità di legislatori potrebbero fare molto per la salute del cuore degli europei: intervenendo sulle politiche agricole, sulle regole che invitano ad usare le etichette dei cibi come fonte di informazione sul contenuto dei cibi stessi in termini di sale, zucchero, grassi saturi e regolamentando le quantità tollerabili di sostanze dannose per la salute nei cibi confezionati.

«In un mondo ideale tutti dovrebbero mangiare sano e fare attività fisica e le aziende dovrebbero contribuire a soddisfare questa domanda – dichiara EHN – ma non è sempre così, e comunque non lo è ovunque: per molte ragioni, di tipo economico, organizzativo, di sensibilità dei responsabili delle aziende alimentari, del marketing. E per la sordità dei politici che non raccolgono la richiesta di aiuto che arriva dai propri elettori: uno spreco, perché proprio la sensibilità e la determinazione del legislatore dovrebbero contribuire alla salute dei cittadini e al risparmio finanziario che si potrebbe ottenere contribuendo a ridurre il numero delle persone colpite da infarto o ictus semplicemente guidando tutti noi verso scelte intelligenti anziché verso alimenti poco sani soprattutto se consumati a lungo: un risparmio quantificabile in un terzo della enorme somma che oggi i cittadini europei spendono per la cura di chi è colpito: parliamo di 102 miliardi di euro ogni anno, una cifra che merita qualche riflessione, soprattutto in questi tempi di necessità di risparmio e di risorse ridotte.»

Per scaricare il documento completo www.trombosi.org.

La trombosi è il meccanismo che causa la stragrande maggioranza delle malattie oggi raggruppate sotto il termine limitativo di cardiovascolari: infarto del miocardio, ictus cerebrale, embolia, ischemia, trombosi venosa o arteriosa sono nel loro insieme la prima causa non solo di morte ma anche di grave invalidità nel nostro Paese e in tutti i Paesi cosiddetti industrializzati.

Durante il recente congresso della Società Europea di Cardiologia a Barcellona, davanti a 35mila cardiologi provenienti da tutto il mondo, il professor Eugene Braunwald ha dichiarato che è ora che si parli di trombo cardiologia : ci avevano provato in tanti , a far comprendere il concetto che è la trombosi che provoca la stragrande maggioranza delle malattie cosiddette cardiovascolari, ed è un frammento di trombo che diventa embolo a causare la stragrande maggioranza degli ictus cerebrali, o le ischemie o gli infarti del rene, dell’intestino, delle arterie periferiche , che spesso portano all’amputazione o a gravi invalidità.

La prevenzione di queste malattie è efficace e possibile: non richiede necessariamente farmaci o esami diagnostici costosi, ma parte da una onesta analisi del proprio stile di vita, della storia della nostra famiglia, dei nostri punti deboli, del nostro passato; e passa attraverso la scelta di cambiare stile, facendo un SALTO da uno stile che sprecherebbe la nostra salute a uno stile intelligente che ci aiuterebbe ad averne cura. Se vogliamo.

Per questo ALT ha messo nel suo nome e nella sua missione la trombosi al centro del problema: per attirare l’attenzione sul meccanismo che genera malattia di organi diversi, che chiamiamo con nomi diversi ma che senza trombosi non si verificherebbero.

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È nata la trombocardiologia

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  • 3 Ottobre 2017

Le malattie causate dalla Trombosi sono aumentate negli ultimi 25 anni e sono destinate ad aumentare. Oggi sono più di 85 milioni le persone che in Europa hanno conosciuto da vicino una delle malattie causate dalla Trombosi, riportando gravi invalidità come quelle lasciate da un Ictus o da un Infarto del miocardio e contribuendo a un incremento drammatico dei costi sanitari, stimati in Europa in 210 miliardi di euro l’anno, ovvero il 33% del budget dell’Unione Europea per il 2017. Se è vero che potrebbero essere ridotte almeno di un terzo, e lo è, vorrebbe dire che si potrebbero risparmiare in Europa70 miliardi di euro l’anno. Allora perché non ci siamo ancora riusciti?

Da 30 anni ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus è impegnata nella sensibilizzazione della popolazione italiana sull’importanza delle malattie da Trombosi, cercando di insegnare che cosa vuol dire Trombosi, come si manifesta, quali sono i sintomi da non sottovalutare, che fare se si manifestano, come curarla, come evitarla, come modificare abitudini non sane che, in alcuni di noi più fragili di altri, possono scatenare confusione nel sistema della coagulazione del sangue, che incomincia a coagulare in modo inappropriato, dovunque nel corpo, causando Ictus cerebrale, Infarto, Embolia.

Quando ALT è stata fondata da pochi mesi era stata pubblicata un’immagine che mostrava con chiarezza una coronaria malata di aterosclerosi, che si chiudeva e provocava Infarto del miocardio proprio a causa di un Trombo: ci sono voluti trenta anni perché questa constatazione venisse compresa, trent’anni durante i quali i meccanismi della Trombosi sono stati studiati e compresi in profondità, anche se ancora non del tutto. E finalmente un professore autorevole come Eugene Braunwald durante il recente congresso della Società Europea di Cardiologia a Barcellona, davanti a 35mila cardiologi provenienti da tutto il mondo ha dichiarato che è arrivato il momento di parlare di trombocardiologia.

La Trombosi provoca la stragrande maggioranza delle malattie cosiddette cardiovascolari, ovvero un frammento di trombo che diventa embolo causa la stragrande maggioranza degli Ictus cerebrali, o le ischemie o gli Infarti del rene, dell’intestino, delle arterie periferiche, che spesso portano all’amputazione o a gravi invalidità.La Trombosi provoca malattie che conosciamo con il nome dell’organo che colpisce: la Trombosi coronarica provoca Infarto del miocardio, la Trombosi di una qualunque arteria provoca Ischemia, la Trombosi in una vena provoca flebite o Trombosi venosa superficiale o profonda, i frammenti di trombo che si liberano nel sangue provocano embolia nel polmone (Embolia polmonare) o nel cervello (Ictus cerebrale).

Un Trombo è un coagulo di sangue, che si forma in un momento e in un punto in cui non si sarebbe dovuto formare. Quando si forma su una ferita visibile lo chiamiamo coagulo, serve per fermare l’emorragia, guarire l’infiammazione, guidare la costruzione della cicatrice.

Quando si forma all’interno di una’arteria, di una vena o di un capillare ha il medesimo obiettivo: guarire; ma deve agire rapidamente per raggiungere il suo obiettivo e sciogliersi altrettanto rapidamente, per non bloccare la circolazione del sangue in quel vaso che ucciderebbe le cellule che quel vaso nutriva.

Se chiamiamo le malattie partendo non dall’organo che colpiscono ma dal meccanismo che le provoca, ci accorgiamo che le malattie causate da Trombosi sono le più diffuse al mondo: colpiscono il doppio dei tumori. Si possono evitare in un caso su tre, almeno, eppure sono ancora sottovalutate, anche se, sotto il nome generico e impreciso di malattie cardiovascolari, sono l’incontro più probabile per la stragrande maggioranza di noi, tanto più probabili quanto più avanziamo nell’età, ma non impossibili nei bambini e perfino nei neonati.

La prima causa di morte e di invalidità precoce nel mondo cosiddetto industrializzato, prevenibile in un caso su tre. Ogni anno in Italia 200mila persone potrebbero non essere colpite, risparmiando vita denaro e qualità della vita a sé e ai proprifamigliari. Ma allora perché i casi di Trombosi continuano ad aumentare? «Perché la popolazione che oggi si avvia a superare i 60 anni» – dichiara la Dott.ssa Lidia Rota Vender, specialista in ematologia e malattie cardiovascolari da Trombosi e Presidente di ALT- «è molto più numerosa rispetto al passato. Sono i baby boomers, i figli del boom economico, quel boom che nel dopo guerra ha permesso a tanti italiani di sognare e a molti di realizzare i propri sogni, anche attraverso una famiglia numerosa, ricca di figli e di voglia di fare. O forse perché la prevenzione delle malattie cardiovascolari da Trombosi richiede non solo o non sempre, farmaci, ma sempre collaborazione e forza di volontà, quella che è necessaria per fare scelte intelligenti che non ci tolgano momenti di gioia di vivere ma ci lascino la gioia di vivere a lungo e bene, senza criminalizzare il vizio, ma scegliendo di non cascarci; perché richiede che ognuno non faccia esami del sangue più o meno costosi per rassicurarsi di “stare bene”, ma passi invece davanti allo specchio della propria camera da letto e della propria coscienzae si informi sulla storia della propria famiglia, per capire quanto il suo corpo può permettersi. Noi siamo il frutto della genetica dei nostri genitori: che possono essere grassi, diabetici, ipertesi, o avere il colesterolo alto;-continua la dottoressa Rota Vender – ma non ci troviamo su un sentiero senza ritorno che ci porterà per forza ad avere i loro stessi problemi, anzi, possiamo avere il privilegio di sapere prima che cosa rischiamo, se non provvediamo per tempo a fare scelte diverse da quelle che loro stessi hanno fatto, volontariamente o inconsapevolmente. Loro non sapevano quello che noi oggi sappiamo, le madri dei nostri genitori avevano l’ossessione di soddisfare la fame dei propri bambini perchè ne avevano patita tanta, durante la guerra. La maggiore disponibilità di denaro e la pubblicità ci hanno guidato verso alcuni “vizi” che a lungo andare hanno corroso la salute dei nostri genitori e la nostra».

PER APPROFONDIMENTI SUL TEMA CUORE E TROMBOSI: SALTO N.82 “Cuore e Trombosi ”.

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Protesta Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili

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  • 29 Settembre 2017

COME VOLEVASI DIMOSTRARE

Se nel dicembre scorso i commercialisti si erano mobilitati contro provvedimenti legislativi che millantavano semplificazioni mentre invece introducevano a carico del mondo produttivo nuove comunicazioni telematiche trimestrali dei dati iva come delle fatture e dei corrispettivi, una buona ragione l’avevano, ben consci che il costo sarebbe stato di gran lunga superiore al beneficio !!

Anche gli appelli sull’assurda complessita’ della nuova procedura informatica voluta dall’amministrazione finanziaria per gestire una massa di dati senza precedenti, sono rimasti incautamente inascoltati

La cronaca di questi giorni sullo spesometro e’ solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ed e’ la dimostrazione che i commercialisti avevano ampiamente ragione

La complessita’ del sistema fiscale e’ tale che nemmeno la stessa amministrazione finanziaria e’ ora in grado di governarlo.

I commercialisti, con il mondo produttivo, rivendicano con forza il diritto di essere e di sentirsi rispettati

E’ giunto il momento di dire basta. E’ necessaria una vera svolta !

I commercialisti, per indole professionale, affrontano i problemi e propongono soluzioni. Come sempre non si stancheranno di proporre e di accettare soluzioni che siano rispettose del lavoro e della dignita’ di chi opera, per raggiungere davvero una vera semplificazione nell’interesse del paese e dei nostri territori.

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Malattia di Parkinson: Strategie per una convivenza possibile

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  • 28 Settembre 2017

Riconoscere la malattia di Parkinson, imparare a conviverci, prepararsi alla sua sua graduale evoluzione. Questa mattina, presso la sede di Ats Bergamo in via Francesco Galliccioli 4, è stato presentato il progetto «Presa in carico integrata delle persone con malattia di Parkinson» per la Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve, emanazione del Tavolo di Sistema per la Salute della Valle Seriana.

Il Parkinson, malattia neurodegenreativa che in Italia colpisce circa 230.000 persone (l’1-2% degli ultrasessantenni ne è affetto e, in casi rari, può esordire anche prima dei 50 anni), nella Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve presenta un tasso di diffusione maggiore rispetto ad altri territori provinciali: le persone censite che risultano esserne affette sono 150.  Considerata la contiguità di territori il progetto verrà esteso a tutta la Valle Seriana e dunque ricomprenderà Valle Seriana, Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve.

 Per questo, il Tavolo di Sistema promosso da Ats Bergamo, con ente capofila l’Asst Bergamo Est, ha potuto contare sulla importante collaborazione di un Medico Referente dei Medici di famiglia e di un Farmacista Referente dei Farmacisti della Valle Seriane oltre che sul prezioso contributo di Medici Specialisti Neurologi dell’ASST Bergamo Est e del costruttivo apporto degli Ambiti Territoriali e delle Unità d’offerta Sociosanitarie, avvalendosi  di un Gruppo di raccordo tecnico composto da esperti e coordinato dal Dipartimento PIPSS che ha messo a confronto i dati di epidemiologia sanitaria e sociosanitaria di cui Ats è in possesso con il punto di vista esperto degli stakeholders locali, ha individuato le aree di intervento prioritarie sulle quali agire.

Un lavoro di progettazione che si è concluso il 30 agosto scorso e che verrà implementato nel corso del mese di ottobre dal quale è emerso che nel caso delle 150 persone censite in Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve, la gestione della malattia avviene in famiglia: all’inizio, infatti, la persona è autonoma e i sintomi sono gestibili, successivamente, quando la situazione peggiora, tramite il proprio Medico di famiglia e con le indicazioni del medico specialista-neurologo, si può ricorrere anche all’ADI e/o alla riabilitazione, ma il carico di assistenza maggiore rimane sulla famiglia e in particolare sulla figura del caregiver.

In particolare, si è compreso come, accanto al Medico di famiglia, rivesta un ruolo importante il Medico Specialista-Neurologo al quale la persona si rivolge quando avverte i primi sintami e che diventa un punto di riferiemento durante l’intero ciclo di evoluzione della malatta medesima.

Fondamentale è, infatti, giungere il prima possibile ad una diagnosi precoce per intervenire in modo mirato e personalizzato con terapie efficaci che possano rallentare la patologia.

A tal fine, le farmacie rappresentano un luogo privilegiato per aiutare a diffondere le informazioni corrette sui sintomi che possono “preannunciare” l’insorgenza di questa malattia. Per questo, tutte le farmacie della Valle e gli ambulatori dei medici di famiglia saranno dotati di un questionario informativo composto da 6 semplici domande cui rispondere.

Il farmacista consiglierà alle persone che hanno richiesto farmaci ad esempio per far fronte a tremori o rallentamenti dei movimenti, di rispondere alle 6 domande del questionario (definite. “campanelli d’allarme”):  la risposta positiva ad almeno una di queste domande indicherà la necessità di approfondimenti clinici. E unitamente all’oposcolo, è stato predisposto un manifesto dal titolo «Accendi l’attenzione su questi sintomi…» che a sua volta sarà distribuito a tutte le farmacie e a tutti gli ambulatori dei medici di famiglia della Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve.

«A volte, le persone, pur riconoscendo alcuni sontomi, evitano di chiedere al proprio medico di famiglia un approfondimento specialistico. Dunque, l’intervento informativo, amichevole e competente, del farmacista, che solitamente ha un dialogo positivo con le molte persone, può convincere la persona incerta a rivolgersi al proprio Medico per descrivere di disagio e ottenere un invio al centro per la diagnosi e la cura del Parkinson» – ha dichiarato la Dott.ssa Azzi, Direttore Generale di Ats Bergamo, precisando: «Una diagnosi di Parkinson mette la persona di fronte a un percorso di lenta e graduale fragilizzazione che suscita preoccupazione; tuttavia con “il Parkinson” è possibile convivere. Per questo, abbiamo fortemente voluto la realizzazione del progetto e del questionario che oggi presentiamo e più in generale ci impegniamo per diffondere maggiore consapevolezza circa questi disturbi. È compito di tutti noi garantire una buona qualità della vita ai malati e ai loro famigliari, costruendo una società accogliente e solidale, combattendo lo stigma e i pregiudizi che questa malattia porta con sé».

Anche grazie a questi strumenti, infatti, il paziente potrà interpellare il proprio Medico che, valutato il caso, potrà richiedere un consulto all’Ambulatorio Parkinson e disturbi del movimento presso l’Ospedale di Piario e Seriate. Inoltre, il Medico di Famiglia unitamente al referto clinico rilasciato dall’Ambulatorio Parkinson e disturbi del movimento, potrà ottenere anche suggerimenti per risolvere problemi sociosanitari o sociali Il neurologo potrà inviare anche i pazienti all’ambulatorio multidisciplinare di II^ livello presso l’ospedale di Piario; per i casi più complessi è previsto anche il ricovero presso il Centro Multidisciplinare per la diagnosi e la cura della malattia di Parkinson dell’ospedale di Gazzaniga.

«L’impegno per garantire una vita dignitosa ai malati e alle loro famiglie è globale ed è universalmente riconosciuta l’importanza di una diagnosi precoce che consente di intraprendere per tempo tutte le azioni necessarie a mantenere il benessere della persona il più a lungo possibile. Il questionario esposto sul bancone delle farmacie  aiuterà a riconoscere in maniera semplice e immediata alcuni «campanelli d’allarme» della malattia, come la riduzione o mancanza di espressione facciale, la difficoltà nel movimento di un braccio o una gamba in assenza di dolore,  la riduzione o perdita dei movimenti automatici che spesso accompagnao alcune azioni, nonché il cambiamento di linguaggio, il tremore, la scrittura piccola, lenta, filiforme e difficle da leggere» – ha precisato il Dott. Francesco Locati, direttore generale ASST Bergamo Est, ricordando – «Questo percorso potrà essere utile non solo ai nuovi pazienti ma anche ai già noti che potranno beneficiare di questo raccordo tra i Servizi. Il nostro obiettivo è, infatti, mettere al centro il cittadino fragile e accompagnarlo nella cura sia da un punto di vista sanitario sia per l’intervento sociosanitario e assistenziale necessario».

Va infine rivolto un ringraziamento all’Associazione Italiana Parkinsoniani che, oltre ad aver contribuito al progetto, si è anche dichiarata disponibile ad aprire le proprie attività di danzaterapia e musicoterapia ai pazienti inseriti nel percorso assistenziale.

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Per la prima volta in Italia si parla di Trombocardiologia

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  • 28 Settembre 2017

Le malattie causate dalla Trombosi sono aumentate negli ultimi 25 anni e sono destinate ad aumentare. Oggi sono più di 85 milioni le persone che in Europa hanno conosciuto da vicino una delle malattie causate dalla Trombosi, riportando gravi invalidità come quelle lasciate da un Ictus o da un Infarto del miocardio e contribuendo a un incremento drammatico dei costi sanitari, stimati in Europa in 210 miliardi di euro l’anno, ovvero il 33% del budget dell’Unione Europea per il 2017. Se è vero che potrebbero essere ridotte almeno di un terzo, e lo è, vorrebbe dire che si potrebbero risparmiare in Europa70 miliardi di euro l’anno. Allora perché non ci siamo ancora riusciti?

Da 30 anni ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus è impegnata nella sensibilizzazione della popolazione italiana sull’importanza delle malattie da Trombosi, cercando di insegnare che cosa vuol dire Trombosi, come si manifesta, quali sono i sintomi da non sottovalutare, che fare se si manifestano, come curarla, come evitarla, come modificare abitudini non sane che, in alcuni di noi più fragili di altri, possono scatenare confusione nel sistema della coagulazione del sangue, che incomincia a coagulare in modo inappropriato, dovunque nel corpo, causando Ictus cerebrale, Infarto, Embolia.

Quando ALT è stata fondata da pochi mesi era stata pubblicata un’immagine che mostrava con chiarezza una coronaria malata di aterosclerosi, che si chiudeva e provocava Infarto del miocardio proprio a causa di un Trombo: ci sono voluti trenta anni perché questa constatazione venisse compresa, trent’anni durante i quali i meccanismi della Trombosi sono stati studiati e compresi in profondità, anche se ancora non del tutto. E finalmente un professore autorevole come Eugene Braunwald durante il recente congresso della Società Europea di Cardiologia a Barcellona, davanti a 35mila cardiologi provenienti da tutto il mondo ha dichiarato che è arrivato il momento di parlare di trombocardiologia.

La Trombosi provoca la stragrande maggioranza delle malattie cosiddette cardiovascolari, ovvero un frammento di trombo che diventa embolo causa la stragrande maggioranza degli Ictus cerebrali, o le ischemie o gli Infarti del rene, dell’intestino, delle arterie periferiche, che spesso portano all’amputazione o a gravi invalidità. La Trombosi provoca malattie che conosciamo con il nome dell’organo che colpisce: la Trombosi coronarica provoca Infarto del miocardio, la Trombosi di una qualunque arteria provoca Ischemia, la Trombosi  in una vena provoca flebite o Trombosi  venosa superficiale o profonda, i frammenti di trombo che si liberano nel sangue provocano embolia nel polmone (Embolia polmonare) o nel cervello (Ictus cerebrale).

Un Trombo è un coagulo di sangue, che si forma in un momento e in un punto in cui non si sarebbe dovuto formare. Quando si forma su una ferita visibile lo chiamiamo coagulo, serve per fermare l’emorragia, guarire l’infiammazione, guidare la costruzione della cicatrice.

Quando si forma all’interno di una’arteria, di una vena o di un capillare ha il medesimo obiettivo: guarire; ma deve agire rapidamente per raggiungere il suo obiettivo e sciogliersi altrettanto rapidamente, per non bloccare la circolazione del sangue in quel vaso che ucciderebbe le cellule che quel vaso nutriva.

Se chiamiamo le malattie partendo non dall’organo che colpiscono ma dal meccanismo che le provoca, ci accorgiamo che le malattie causate da Trombosi sono le più diffuse al mondo: colpiscono il doppio dei tumori. Si possono evitare in un caso su tre, almeno, eppure sono ancora sottovalutate, anche se, sotto il nome generico e impreciso di malattie cardiovascolari, sono l’incontro più probabile per la stragrande maggioranza di noi, tanto più probabili quanto più avanziamo nell’età, ma non impossibili nei bambini e perfino nei neonati.

La prima causa di morte e di invalidità precoce nel mondo cosiddetto industrializzato, prevenibile in un caso su tre. Ogni anno in Italia 200mila persone potrebbero non essere colpite, risparmiando vita denaro e qualità della vita a sé e ai proprifamigliari. Ma allora perché i casi di Trombosi continuano ad aumentare? «Perché la popolazione che oggi si avvia a superare i 60 anni» – dichiara la Dott.ssa Lidia Rota Vender, specialista in ematologia e malattie cardiovascolari da Trombosi e Presidente di ALT- «è molto più numerosa rispetto al passato. Sono i baby boomers, i figli del boom economico, quel boom che nel dopo guerra ha permesso a tanti italiani di sognare e a molti di realizzare i propri sogni, anche attraverso una famiglia numerosa, ricca di figli e di voglia di fare. O forse perché la prevenzione delle malattie cardiovascolari da Trombosi  richiede non solo o non sempre, farmaci, ma sempre collaborazione e forza di volontà, quella che è necessaria per fare scelte intelligenti che non ci tolgano momenti di gioia di vivere ma ci lascino la gioia di vivere a lungo e bene, senza criminalizzare il vizio, ma scegliendo di non cascarci; perché richiede che ognuno non faccia esami del sangue più o meno costosi per rassicurarsi di “stare bene”, ma passi invece davanti allo specchio della propria camera da letto e della propria coscienzae si informi sulla storia della propria famiglia, per capire quanto il suo corpo può permettersi. Noi siamo il frutto della genetica dei nostri genitori: che possono essere grassi, diabetici, ipertesi, o avere il colesterolo alto;-continua la dottoressa Rota Venderma non ci troviamo su un sentiero senza ritorno che ci porterà per forza ad avere i loro stessi problemi, anzi, possiamo avere il privilegio di sapere prima che cosa rischiamo, se non provvediamo per tempo a fare scelte diverse da quelle che loro stessi hanno fatto, volontariamente o inconsapevolmente. Loro non sapevano quello che noi oggi sappiamo, le madri dei nostri genitori avevano l’ossessione di soddisfare la fame dei propri bambini perchè ne avevano patita tanta, durante la guerra. La maggiore disponibilità di denaro e la pubblicità ci hanno guidato verso alcuni “vizi” che a lungo andare hanno corroso la salute dei nostri genitori e la nostra».

PER APPROFONDIMENTI SUL TEMA CUORE E TROMBOSI: SALTO N.82 “Cuore e Trombosi ”.

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