All Posts By

Alessia Mocci

Comunicati

Intervista di Alessia Mocci a Rossana Asaro ed al suo Profumo di Kikina nel Paradiso dell’Eden, Rupe Mutevole Edizioni

La poesia non è un libero movimento dell’emozione, ma una fuga dall’emozione; non è l’espressione della personalità, ma la fuga dalla personalità”. – Thomas Stearns Eliot

 

 

Profumo di Kikina nel Paradiso dell’Eden”, edito nel 2012 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “La Quiete e L’Inquietudine”, è una raccolta poetica di Rossana Asaro (Mazara del Vallo, 1964). Insegnante di lingua inglese, Rossana è presente con le sue liriche in diverse raccolte antologiche i cui proventi sono stati devoluti in beneficienza. Un titolo che meraviglia: “Kikina” simbolicamente rappresenta l’amore in tutti i suoi aspetti: filiale, coniugale, passionale, per il prossimo; “Kikina” metaforicamente rappresenta  l’autrice e la sua rinnovata voglia di vivere, amare e trasmettere le sue emozioni.

Rossana Asaro è stata molto disponibile nel rispondere ad alcune domande sulla sua vita e sulla sua nuova raccolta poetica. Buona lettura!

 

 

 

 

A.M.: Da quanto tempo componi versi?

 

Rossana Asaro: Sin da quando ero bimba. Mi è sempre piaciuto comporre versi per diletto, perché mi piaceva gratificare le persone alle quali dedicavo le mie poesie…scrivevo poesie per immortalare i momenti importanti della mia vita od in occasioni particolari, ricorrenze  come compleanni o la festa della mamma e del papà. Andavo in brodo di giuggiole quando la maestra  leggeva le mie poesie al resto della classe, mi sentivo gratificata, era una piccola rivalsa verso i miei compagni che a differenza di me eccellevano in matematica…e pensare che i miei genitori sono entrambi insegnanti di matematica. Ricordo bene che all’interno della classe sussistevano queste dinamiche, queste competizioni positive che ci hanno stimolato molto nel nostro percorso di crescita culturale.

Col tempo scrivere poesie è diventato un habitat mentale.

Attraverso le parole poetiche si evocano i ricordi, si vivono emozioni, la nostra anima ci svela ciò che noi razionalmente non cogliamo, ci si sente liberi. La poesia è, infatti, a mio parere, espressione dell’anima e della personalità  dell’autore ecco perché cito ma non condivido, il pensiero di un grande poeta moderno “La poesia non è un libero movimento dell’emozione, ma una fuga dall’emozione; non è l’espressione della personalità, ma la fuga dalla personalità”. – Thomas Stearns Eliot

 

 

A.M.: Essere un poeta nel 2012. Che cosa significa per te?

 

Rossana Asaro: Poeta? …dice a me?  Chiunque riesce a dialogare con la propria anima, a coglierne le sfumature ed a registrare le proprie emozioni è un poeta.

Problematiche socio-economiche oggi, purtroppo,  lasciano poco spazio ai  momenti di introspezione, di relazioni sociali autentiche, di slancio per le emozioni e gli affetti…e anche l’intelligenza dei giovani  è orientata verso altri orizzonti,  modelli  astratti, tecnologici, che mirano alla produttività e spengono la creatività e l’immaginazione. Spesso davanti ad esperienze dolorose si cerca di sfuggire dalla realtà ci si barrica dietro un muro di indifferenza, noia, o peggio aggressività.

Non tutti colgono il linguaggio poetico, a volte per usare un latinismo chi scrive si sente “Nemo propheta in patria”. Nell’era dell’apparire anziché dell’ essere, la poesia invece è un mezzo indispensabile per imparare a cogliere le sfumature, l’essenza delle cose, per imparare a vivere le emozioni, a conoscersi, a orientarsi.

Cogliere l’attimo, immortalarlo per poi riviverlo è appagante, catartico, terapeutico. Scrivere poesie è come liberare l’anima, farla volare nel cielo come un aquilone che segue il vento delle emozioni. Ho cercato di sensibilizzare anche i miei alunni a leggere ed a comporre poesie, a giocare con le parole, come  un puzzle della mente che tassello dopo tassello prende forma. Ho provato a trasmettere loro il mio  entusiasmo ed a  destare in loro curiosità.

Mi hanno posto tante domande in merito alla poesia, per loro ho provato a sintetizzare il mio sentire attraverso questi versi:

Come aquiloni…/ Si liberano i miei pensieri/ nell’etereo spazio/ nel respiro di un attimo/ sottratto alle emozioni,

come aquiloni… alla ricerca della libertà/ nel vento di un vuoto/ che cerca la sua dimora./ Vagano/ …fulgidi…/ oltre l’astratto confine dell’io/ come schegge di quarzo puro/ …incontaminate…/ fino a che si dirada l’opaca luce/ e la penna orgogliosa inalba/ …fedele…/ un racconto nuovo./ Gorgoglia  civettuola l’ispirata fonte/ tra le note accorate del suo sentire/ che  veste  i colori dell’anima,/ sapide gocce di nube/ e irradiati bouquet di sorrisi./ Fantasiose/ foglie di parole ritraggono/ …attente…/ i fragori dell’epopea della vita.”

Il mio augurio è che attraverso le  note della mia anima possa regalare al lettore qualche emozione.

 

 

A.M.: “Profumo di Kikina nel Paradiso dell’Eden”. Come mai un titolo così articolato? Puoi spiegare la scelta del  titolo così articolato?

 

Rossana Asaro: Molto volentieri. Il fato mi ha fatto incontrare una persona che era stata in Perù nella foresta amazzonica e mi ha raccontato degli Indios, della loro filosofia di vita, dei loro stili di vita e mi ha mostrato diverse  foto. Sono rimasta molto colpita dall’immagine di  un fiore che gli indigeni chiamano “Kikina”. Un fiore di estasiante bellezza, dalle sfumature violacee, vellutato, dai contorni smerlati, con un’infiorescenza di colore chiaro al suo interno che nel mio immaginario rappresentava il miracolo della procreazione e della creazione al tempo stesso. Ne ho immaginato l’essenza inebriante, coinvolgente, ammaliante…

Un fiore così bello non poteva che avere il suo habitat naturale nell’Eden e ho percorso con Dante l’ultimo tratto del suo viaggio.

Rivivendo ora quel viaggio virtuale in quel Paradiso terrestre aggiungerei un sottotitolo al libro: Palingenesi.

 

 

A.M.: C’è nella raccolta  una lirica alla quale sei maggiormente legata?

 

Rossana Asaro: Sono tante le poesie della raccolta  alle quali sono molto legata, per l’attimo contingente in cui sono state scritte, per l’emozione che ancora suscitano in me, perché serbano particolari ricordi.  “The nel deserto” tuttavia, ha sancito il mio debutto in poesia perché ha ricevuto il plauso di un autorevole poeta che ho sempre considerato un riferimento letterario.

 

 

A.M.: A chi dedichi questa vittoria editoriale?

 

Rossana Asaro: Dedico questa raccolta  ai miei figli “Fede e Peppe, pupille dei miei occhi” come menzionato all’interno del libro. A loro ma anche ai miei alunni verso i quali ho dei doveri morali sento di fare un augurio di continuare ad emozionarsi sempre, anche per le piccole cose, di osservare con gli occhi dell’anima, con la spontaneità e la naturalezza di fanciulli sempre.

Cito a questo proposito un passo di Pascoli tratto da “Il Fanciullino” per me una lezione di vita:

Noi cresciamo ed egli resta piccolo, noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare ed egli tiene fissa la sua antica , serena meraviglia, noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, lui fa sentire tuttavia e sempre  il suo tinnulo squillo come di campanello

Mi auguro di riuscire a trasmettere ai miei lettori le mie emozioni tanto da trasformare questa pubblicazione in una vittoria letteraria.

 

 

A.M.: Qual è l’ultimo libro che hai letto o film che hai visto?

 

Rossana Asaro: L’ultimo romanzo? “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini. Un romanzo avvincente, coinvolgente, emblematico, memorabile.

La cornice storica, l’assedio di Sarajevo, fa da sfondo alla storia d’amore dei protagonisti assediati da egoismi e conflitti  personali. È un romanzo storico e sociale al tempo stesso che dimostra come nonostante il male della storia, l’amore in tutti i suoi aspetti trionfa, proprio come nelle poesie della mia raccolta.

L’ultimo film che ho visto, rigorosamente al cinema, è stato “La chiave di Sara” tratto dall’omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay, diretto dal francese Gilles Paquet-Brenner, che fa riflettere sulla pagina più triste della storia dell’umanità, l’Olocausto. Un’indagine dolorosa tra passato e presente di una giornalista americana incaricata dal giornale per cui lavora di scrivere un articolo sulla vicenda del rastrellamento in Francia, degli Ebrei che poi furono deportati nei campi di sterminio.

Una storia toccante che viaggia su due binari. Un’esperienza dolorosa per la giornalista anche sul piano personale e sentimentale. Puntualmente anche a scuola affrontiamo il tema della Shoah, “per non dimenticare”, tra i film che ho visto “La chiave di Sara” è stato quello che è riuscito ad  affrontare la tematica in modo del tutto originale anche attraverso i risvolti psicologici ed umani della protagonista.

 

 

A.M.: Cosa ne pensi dei network? Li utilizzi per far conoscere la tua passione ormai concretizzata per la poesia?

 

Rossana Asaro: L’utilizzo dei network mi ha permesso di mettermi in contatto con i diversi siti di poesia, di confrontarmi, di analizzare poesie di altri autori, di fare commenti, di partecipare a raccolte antologiche ed a concorsi letterari, di dialogare scambiando reciproche esperienze ed emozioni, di far parte di gruppi letterari e culturali.

Certo pubblicizzerò il mio libro nei diversi siti.

 

 

A.M.: Come ti trovi con la casa Editrice Rupe Mutevole? La consiglieresti?

 

Rossana Asaro: Con la casa Editrice Rupe Mutevole mi sono trovata benissimo.

Ho riscontrato grande cordialità e professionalità. Sin da quando ho ricevuto la mail con la conferma che le mie poesie erano pubblicabili, sono stata consigliata nei diversi step, la scelta della copertina per esempio, i caratteri, le combinazioni, ecc…

Ho trovato molto suggestiva la descrizione del paesaggio bucolico tra Parma e la Liguria dove è ubicata la Casa Editrice Rupe Mutevole che per l’appunto deve il suo nome ai colori cangianti  dei tramonti  che caratterizzano la zona.

La curatrice Silvia Denti verrà a Mazara del Vallo per la presentazione del libro colgo l’occasione per esprimerle tutta la mia stima e gratitudine anche per questo supporto morale.

 

 

A.M.: Hai qualcosa nel cassetto pronto per la prossima pubblicazione?

 

Rossana Asaro: Sì, ho molte idee. A pagina 9 del libro  ho voluto inserire un frammento di Madre Teresa di Calcutta “la vita è un inno cantala”, quello sarà il leit motif della mia prossima raccolta.

 

Notizie su Rupe Mutevole:

http://oubliettemagazine.com/2011/05/04/presentazione-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

Fonte:

Intervista di Alessia Mocci a Rossana Asaro ed al suo “Profumo di Kikina nel Paradiso dell’Eden”, Rupe Mutevole

 

 

 

 

No Comments
Comunicati

BigBangProject: un inizio per mille storie ed un perfetto romanzo – regolamento

La passione per la scrittura non ha confini se non quelli infiniti della fantasia.

Creare personaggi, assegnare loro un carattere, saperli far muovere nello spazio tempo che gli doniamo per dar vita ad esperienze e avventure, é una trasformazione ciclica che passa da pensiero a realtà (la scrittura) e quindi nuovamente al pensiero del lettore che, nella propria mente, genera sotto forma di immagini ciò che noi abbiamo voluto comunicare. Se avviene questo processo allora il fatto é compiuto: siamo divenuti narratori. E, se tutto questo avvenisse non solo da una singola mente ma dalla sinergia di più individui? Piccole storie, brevi narrazioni che non finiscono con un capitolo ma proseguono all’infinito, saltando da un cervello ad un altro, generando continuamente idee, personaggi, luoghi, situazioni, emozioni che si connettono tra loro dando vita ad un romanzo. Spesso abbiamo visto libri scritti da più autori, ma senza sapere né se sia vero né come abbiano fatto, se ci sia stato qualcuno che abbia avuto il sopravvento o altri che abbiano creato la storia da loro elaborata; qui il modus operandi é chiaro e ben definito: tutti liberi, nessun vincolo, nessuna costrizione, nulla di nulla. La collisione di tutti gli elementi genererà un romanzo scritto da mille e più autori: benvenuti al BigBangProject.

Un progetto senza eguali, un’idea che saprà sorprendere ed appassionare, qualcosa di esplosivo che unirà la passione per la scrittura e la voglia di mettersi in gioco.
Siete pronti a scrivere?
Buon divertimento!

Regolamento

  1. 1.      Il “Progetto” consiste nel leggere l’incipit dato dagli organizzatori e scrivere ciò che si ritiene più opportuno e logico quale proseguimento della storia, creando quindi il capitolo successivo.
    Nulla è definito: protagonisti, luoghi e genere prenderanno forma man mano che si aggiungeranno capitoli. Le uniche guide sono il tempo, la narrazione ed il punto di partenza. La storia è costituita da un numero non definito di capitoli. L’inizio del “Progetto” è determinato da un conto alla rovescia che, ad esaurimento, chiuderà la prima fase di invio dei testi; tra questi ne sarà scelto uno che seguirà l’incipit della storia. Dopo aver fatto questa scelta inizierà un nuovo conto alla rovescia che porterà alla selezione di un nuovo capitolo e così di seguito.
    La fine ed ogni altra modifica sono a totale discrezione degli organizzatori.
    Il conto alla rovescia può non avere durata uguale ad ogni capitolo ma diversificarsi a secondo delle necessità.
  2. 2.      La partecipazione è libera e gratuita: nessun limite di età né di sesso né di capitoli inviati.
  3. 3.      Entro i termini stabiliti, l’invio dei file deve avvenire a mezzo:
    e-mail utilizzando la casella di posta [email protected]; è obbligatorio indicare i propri dati personali allegandoli all’invio (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza, recapito telefonico). I formati accettati sono: .doc e .pdf
  4. 4.      Non è possibile inviare testi che siano già stati editati in qualsiasi forma che li possa legare ad una cessione di diritti né tantomeno già pubblicati da soggetto giuridico o a titolo personale con auto pubblicazione: tutto quanto inviato deve risultare totalmente inedito.
  5. 5.      Inviando il materiale si accetta automaticamente il presente contratto e si cederanno, al responsabile legale della società organizzatrice, tutti i diritti ad esso legati relativi a: integrità, pubblicazione, riproduzione, esecuzione, diffusione, distribuzione, sfruttamento commerciale, cessione a terzi ed elaborazione mantenendo inalterato il diritto di paternità da parte dell’autore.
  6. 6.      L’organizzazione si riserva il diritto di editare i singoli capitoli ricevuti, in accordo con l’autore, adattandoli alla struttura del “Progetto”.
  7. 7.      Tutto il contenuto del sito, l’idea e l’incipit sono di proprietà dell’amministrazione di BigBangProject e registrati presso la SIAE nel mese di Febbraio 2012. © 2012 bigbangproject

    Postilla 
    Qualora si rendesse necessario, l’organizzazione si riserva il diritto di apportare modifiche al presente Regolamento senza nulla togliere ai diritti acquisiti dai partecipanti che abbiano inviato del materiale antecedente la data di modifica. Tale modifica dovrà essere certificata da una e-mail inviata a tutti i partecipanti.


Dall’incipit:

“Paura. È la sensazione di cui sono impregnato quando vengo trascinato fuori dal mio sogno, tanto che riesco appena a trattenermi dal gridare a squarcia gola. O forse l’ho già fatto, non lo so. La mia bocca è spalancata, il cuore batte furiosamente dentro al petto e un brivido mi attraversa tutto il corpo. Ho il respiro accelerato e le mani sono tese come stessero aggrappandosi a qualcosa. Sono vivo. Nel sogno scappavo da qualcuno, ma per quanto mi sforzassi il mio corpo era sempre più pesante e non riuscivo a muoverlo quanto avrei voluto, mentre il mio inseguitore era sempre più vicino. Mi sono salvato aprendo gli occhi proprio nel momento in cui ho avuto l’impressione che stesse per raggiungermi.”

 

Per continuare a leggere l’incipit ed iniziare questa avventura letteraria:

http://www.bigbangproject.it/

 

Alessia Mocci

Addetto Stampa

 

Fonte:

http://oubliettemagazine.wordpress.com/2012/02/16/bigbangproject-un-inizio-per-mille-storie-ed-un-perfetto-romanzo-regolamento/

 

No Comments
Comunicati

Dittologie Congelate, la nuova raccolta poetica di Federico Li Calzi

“[…]Ma dove sei più non so,/ mia carezza, mia amarezza/ che il vento marezza,/ costruendo immagini/ che il tempo scolora.// Ripeto senza fase/ il senso della tua frase,/ rimane ancora presa/la resa fra noi.// Ma tu proponi fasci di luce/ e abbandoni, distribuisci/ lenta calura dei tuoi modi.// […]

 

La stabilità appassionata del gioco di parole, la figura retorica della ripetizione che diviene protagonista indiscussa di una canzoniere che, sin dal titolo, esprime il suo sistema strutturato di pulsioni del doppio nel discorso e nell’espressione poetica. “Dittologie Congelate” è una raccolta di intenso gusto estetico che dialoga attraverso un sofisticato flusso di pensieri traghettato da un’ Io poetico palpitante e frenetico.

 

Dittologie Congelate”, edito in formato cartaceo ed ebook nel gennaio del 2012 dalla casa editrice Tra@art Edizioni Cerrito, è la seconda opera del poeta siculo Federico Li Calzi (1981, Agrigento). È del 2009, infatti, la raccolta “Poetica Coazione” che ha suscitato un largo interesse nel web, anche, per la scelta dell’autore di renderla gratuita e direttamente scaricabile dal suo sito internet. Questa nuova raccolta consta di centoventi pagine con introduzione del docente universitario, scrittore, poeta e giornalista Nuccio Mula e, postfazione dello scrittore, poeta e docente di Storia della Lingua Italiana presso l’Università di Genova Enrico Testa.

 

Le sessantaquattro liriche della raccolta presentano, citando Nuccio Mula, una trasmigrazione di “ricordi come linfa e veleno; solitudini non come dannazioni divine ma scaturigini esistenziali; camere di compensazioni a distillare e calibrare inesauste, infinite, imprevedibili categorie di mendacio”. Il ricordo è propriamente congelato nel pensiero dell’Io, è ricorrente e suggestiona consapevolmente il presente come se non potesse essere archiviato, come se imitasse ogni giornata in modo statico, non per giungere ad una conclusione ma per volontà di sopravvivenza.

 

[…] Abituerai la mente al mondo,/cambierai le tue abitudini,/ vedrai il tuo volto trasfigurato/ allo specchio ogni giorno./ Ricorderai qualcuno/ che ha parlato, negherai/ a te stesso ciò che è stato.// Eviterai il ricordo,/ sarà un tracollo il mondo,/ il vissuto, lo spaccato/ delle ambizioni: mute/ come le parole di chi muore.// Lascia il ricordo impresso/ nel mondo, muta la strada,/ trasfigura la forma,/ lascia l’orma/ sul piano del mondo,/ affinché qualcuno sappia/ del tuo orgoglio.// […]

 

Incontriamo, dunque, in “Dittologie Congelate” un’incomunicabilità tra due soggetti esasperata dalla nostalgia e dalla malinconia del ricordo stesso; ricordo espresso con il calembour efficiente e dinamico di un autore che emerge per la predisposizione naturale verso la ricerca stilistica e, la continua differenziazione nella staticità dei flashback rievocati. La forma del soliloquio interpella la fermezza del discorrere con se stesso come se fosse davanti ad uno specchio che riflette il presente ed il passato nella medesima immagine.

 

[…] Datemi del tempo che sia concorde alle richieste/ dei tuoi mali, che affondano radici nel domani/ di noi, che avvelenano i pensieri. Ad orecchio/ ricordo il ritmo della tua voce, gli sguardi gli incroci/ dei tuoi momenti.// Datemi del tempo, affinché il tempo sia stremato/ dall’evento, che lento si contorca sotto i nostri/ occhi, per stringerlo fra le mani, per dire/ che è il domani ciò che conta e non il presente,/ avvelenato dalle tue promesse, vuote e lente,/ come radici che avvelenano la mente.[…]

 

Intervista su “Dittologie Congelate”:

http://oubliettemagazine.com/2011/11/14/intervista-di-alessia-mocci-a-federico-li-calzi-ed-alla-sua-nuova-raccolta-poetica-dittologie-congelate/

 

Vi lascio il link della pagina fan di Facebook e del sito dell’autore nel quale potrete scaricare gratuitamente “Poetica Coazione”, avere news e partecipare alla novità del Café Letterario:

http://www.federicolicalzi.it/

http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172

 

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Federico Li Calzi

 

Fonte:

http://oubliettemagazine.wordpress.com/2012/02/15/dittologie-congelate-la-nuova-raccolta-poetica-di-federico-li-calzi/

 

 

 

 

 

 

 

No Comments
Comunicati

In scadenza: Gara Poetica Valentino VS Faustino 2012

Regolamento:

 

  1. La Gara Poetica “Valentino VS Faustino” è promossa dalla web-magazine “OublietteMagazine”. La gara poetica è riservata ai maggiori di 16 anni. La gara poetica è gratuita. Una gara poetica che mette a confronto una celebre festività San Valentino (la giornata degli innamorati, 14 febbraio) e la meno celebre San Faustino (la giornata dei single, 15 febbraio).

2. Articolata in 2 sezioni:

A. Poesia Valentino (poesia sull’essere innamorati)

B. Poesia Faustino (poesia sull’essere single)

 

3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.

 

Per la sezione B si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.

 

Le poesie senza nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, e dichiarazione di accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate.

 

Ogni concorrente può partecipare alle due sezioni ma con una sola poesia per sezione.

 

4. Per ogni sezione ci saranno tre vincitori. Tutti i vincitori riceveranno come premio, direttamente a casa, la novità di OublietteMagazine: le spillette con il logo.

Per la sezione A la spilletta bianca e nera, per la sezione B la spilletta nera.

 

5. La scadenza per l’invio delle poesie, come commento sotto questo stesso, bando è fissata per il 16 febbraio 2012.

 

6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:

Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)

Rebecca Mais (Collaboratrice Oubliette)

Alessandro Pilia (Collaboratore Oubliette)

Carla Casu (Poeta)

Luca Gamberini (Poeta)

Alessandro Bertolino (Poeta)

 

7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.

 

8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: [email protected] indicando nell’oggetto “info gara poetica” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook:

 

http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230

 

10. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

Fonte e link diretto per partecipare:

http://oubliettemagazine.com/2012/02/01/gara-poetica-valentino-vs-faustino-2012/

No Comments
Comunicati

Finalmente in libreria “Dittologie Congelate”, nuova raccolta poetica di Federico Li Calzi

Dopo il grande successo di “Poetica Coazione”, che ha ottenuto unanimi consensi di pubblico e di critica in tutta Italia, il giovane e già affermato poeta Federico Li Calzi, 30 anni, nato e residente a Canicattì (Ag), torna a proporsi nel contesto editoriale nazionale con la sua seconda significativa raccolta di liriche enigmaticamente intitolata “Dittologie Congelate”(tra@art 2012, Edizioni Cerrito), pubblicata proprio pochissimi giorni orsono.

 

Il volume, che si presenta anche in una raffinata veste grafica, comprende 64 poesie più i ponderosi contributi saggistici d’approfondimento di due rinomati studiosi e docenti universitari: il Prof. Nuccio Mula, scrittore, poeta e critico letterario internazionale, che ne ha firmato la prefazione (così come nella precedente raccolta) ed il Prof. Enrico Testa, scrittore, poeta e cattedratico di Storia della Lingua Italiana presso l’Ateneo di Genova.

 

“Dittologie Congelate” si configura, già dai primi approcci, come naturale evoluzione della forma di “Poetica Coazione”, sebbene rimangano invariati il pensiero centrale, i sentimenti, l’immagine mitica. Un’opera complessa, sin dal titolo. “Dittologia”, infatti, come figura retorica, indica denotativamente la “congiunzione di due vocaboli simili nel significato e complementari”, e risponde, di fatto e nei metodi, alla cosiddetta “tecnica dell’amplificazione”, tant’è che sono state proprio le numerose tecniche di “amplificazione”, contenutisticamente e stilisticamente adottate ed incastonate nelle diverse poesie di questa silloge (ugualmente inconsueta e preziosa, sulla diretta scia di “Poetica Coazione”) a suggerire, in affabulante analogia dell’estro, un titolo così particolare.

I temi delle “Dittologie Congelate” sono il Ricordo, il Rimpianto, la Malinconia, la Nostalgia, la Memoria del passato, l’infanzia, l’incomunicabilità sentimentale fra il protagonista e una donna misteriosa persa da tempo e che viene rievocata con amaro amore sin dalla prima silloge; e molti degli scenari di tali rimembranze non sono volutamente approfonditi dall’Autore proprio per rendere palpabile quest’incomunicabilità rimaterializzata in un “excurrere” espressivo cesellato anche da costante ricerca di eufonie, nonché, spesso, dal distendersi d’un ampio respiro descrittivo che si rivela anche ideale preludio ai prossimi lavori dell’Autore in ambito narrativo.

 

Così, nella sua prefazione, il Prof. Nuccio Mula“ (…) A sfogliare attentamente le pagine di questo secondo ed altrettanto prezioso florilegio lirico, di queste parole pregne, pulsanti, energiche, mai ginocchiate a capitolazioni di sorta, significanti e significative nell’appello e nell’auto-richiamo ad un agire sempre, dovunque e comunque, ne constateremo grande quantità… senza soste di demotivazione o, peggio, pause di ripensamento… Vi troveremo ricordi come linfa e veleno; solitudini non come dannazioni divine ma scaturigini esistenziali; camere di compensazioni a distillare e calibrare inesauste, infinite, imprevedibili categorie di mendacio; atmosfere rarefatte per simbolismi di rimembranze… longitudini e latitudini d’un pervicace, mai rassegnato monitorare / investigare su ormai residuali reperti di labirinti… vie di fuga e vicoli ciechi… scenari nascosti da stratigrafie di detriti e di polvere in fibrillazioni di moti sussultori (…)”; mentre, dal canto suo, il Prof. Enrico Testa, nella sua postfazione, tra l’altro rileva e afferma che “c’è… in queste poesie una strenua ricerca di quelli che si potrebbero chiamare effetti di saturazione fonica. La quale, se si presta orecchio all’interazione tra temi e suoni, determina a sua volta una conseguenza, insieme, originale e paradossale: la tensione ad afferrare con le reti sonore del timbro quanto è sfuggito per sempre, a cingere in un ordito di soprassalti armonici la mancanza, a chiudere in un abbraccio mnemonico di rime, consonanze e assonanze, l’irreparabilmente perduto. Come in un rito: esorcismo o manovra apotropaica: timbro che si fa mimesi del desiderio. Ma cos’altro è la poesia se non questo?”.

 

Eccezionale, infine, anche la citata veste grafica della copertina, a proposito della quale sia Federico Li Calzi che Nuccio Mula hanno vivamente ringraziato il comune amico Mark Kostabi, uno dei più grandi Maestri dell’Arte contemporanea, per la pronta, cortese e generosa disponibilità con cui il celebre Artista, sempre sensibile verso i giovani talenti nelle diverse ramificazioni della creatività, ha autorizzato, gratuitamente, la pubblicazione di una sua straordinaria opera pittorica, specificamente scelta dall’Autore e dal prefatore poiché rivelatasi anche un’impareggiabile e perfetta sintesi visuale dei sentimenti, dei temi e degli spunti riflessivi trattati in tutto il testo.

 

Per la cronaca, Federico Li Calzi è nato ad Agrigento il 28. 08. 1981. Vive e lavora a Canicattì (Ag), dove svolge la professione di imprenditore. Da sempre s’interessa di letteratura. Promotore di diverse Associazioni culturali, fa parte di un attivo “cenacolo” di poeti e scrittori presenti sul territorio. Nel 2009 ha pubblicato per “tra@art” l’antologia “Poetica Coazione”, libro d’esordio che, come già detto, ha ricevuto consensi dalla critica nazionale, nonché numerose recensioni, anche sulla rivista di poesia “La Mosca di Milano” (che collabora con Mondadori).

 

“Dittologie Congelate” sarà in tempi brevi disponibile, ed ad un irrisorio costo di “download”, anche sul sito www.federicolicalzi.it (e-mail: [email protected]) nel quale, dal 2009, quasi 10.000 utenti hanno scaricato gratis “Poetica Coazione”, contribuendo, con tale incredibile numero di consensi, al successo del primo volume.

“Dittologie Congelate” sarà presto presentato ufficialmente tramite diversi “Incontri con l’Autore” sul territorio.

 

Written by Associazione ed Artisti Agrigentini

 

Intervista su “Dittologie Congelate”:

http://oubliettemagazine.com/2011/11/14/intervista-di-alessia-mocci-a-federico-li-calzi-ed-alla-sua-nuova-raccolta-poetica-dittologie-congelate/

 

Vi lascio il link della pagina fan di Facebook e del sito dell’autore nel quale potrete scaricare gratuitamente “Poetica Coazione”, avere news e partecipare alla novità del Café Letterario:

http://www.federicolicalzi.it/

http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172

 

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Federico Li Calzi

 

No Comments
Comunicati

In scadenza: Seconda edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette”, 31 gennaio 2012

Proroga della Seconda edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette” promosso dalla web-magazine “OublietteMagazine”. La scadenza per l’invio dei componimenti è stata prorogata al 31 gennaio 2012.

Regolamento:
1. Il concorso nazionale letterario “Oubliette 02” è promosso dalla web-magazine “Oubliette”. Il concorso è riservato ai maggiori di 18 anni. Il tema è libero.

2. Articolato in 4 sezioni:
A. Libro di Prosa edito (volume edito pubblicato a partire dal 2005)
B. Libro di Poesia edito (volume edito pubblicato a partire dal 2005)
C. Poesia inedita (senza limite di lunghezza)
D. Poesia edita (poesia edita in volume pubblicato a partire dal 2005, senza limite di lunghezza)

3. Per le sezioni A e B, ogni libro va inviato in 1 copia con indicazione di dati anagrafici dell’autore, indirizzo, numero di telefono, indirizzo email, sezione alla quale si partecipa, firma e dichiarazione di accettazione del regolamento.
Per le sezioni C e D, ogni poesia va inviata in 2 copie, una anonima ed una con i dati anagrafici dell’autore, indirizzo, numero di telefono, indirizzo email, titolo della poesia, sezione alla quale si partecipa, firma e dichiarazione di accettazione del regolamento.

Ogni concorrente può partecipare a più sezioni e con max 3 poesie o libri editi.
La sezione A comprende romanzi, raccolte di racconti, racconti lunghi, ebook, saggi, critiche, trattati, opere teatrali.

4. Saranno assegnati premi ai primi tre classificati di ogni sezione. Altri riconoscimenti potranno essere attribuiti secondo il giudizio della giuria.

PREMI:
Sezione A
1° classificato: Video Libro (Booktrailer) dal valore di € 1,000
2° e 3° classificato: Recensione critica e pubblicazione sul sito
Sezione B
1° classificato: Video Libro (Booktrailer) dal valore di € 1,000
2° e 3° classificato: Recensione critica e pubblicazione sul sito
Sezione C
1° classificato: Video Poesia (VideoPoetry) dal valore di € 500
2° e 3° classificato: Recensione critica e pubblicazione sul sito
Sezione D
1° classificato: Video Poesia (VideoPoetry) dal valore di € 500
2° e 3° classificato: Recensione critica e pubblicazione sul sito

5. È stabilita una quota di adesione, per parziale copertura delle spese amministrative, di € 10 per le sezioni A e B, di € 5 per le sezioni C e D. Sono consentite due modalità di invio della quota di adesione: tramite versamento bancario (cod.IBAN: IT05H0101544041000070064603, intestato ad Alessia Mocci ) indicando sulla casuale “Concorso Letterario Oubliette”, oppure inviando la somma all’interno del plico con l’opera partecipante al concorso.
La quota indicata è da intendersi singola per libro o poesia inviata.

6. Gli elaborati e la quota di adesione vanno spediti entro e non oltre il 31 gennaio 2012 (farà fede il timbro postale) al seguente indirizzo:

“Concorso Letterario Oubliette”
Presso Segreteria Alessia Mocci
Via Mazzini 55
09039 Villacidro (VS)

Oppure attraverso email all’indirizzo [email protected] (per le sezioni A e B inviare il .pdf del libro edito; per le sezioni C e D inviare in due allegati, uno con solo il testo ed uno con testo più dati necessari e sopra indicati) indicando nell’oggetto “partecipazione concorso”.
Il versamento della quota relativa alla propria sezione di partecipazione nel caso di invio del materiale via email si potrà eseguire con bonifico bancario (cod.IBAN:  IT05H0101544041000070064603, intestato ad Alessia Mocci) scrivendo sulla casuale “Concorso Letterario Oubliette”.
Le opere inviate anche se non premiate non verranno restituite.

7. L’organizzazione del concorso, si riserva di utilizzare i testi delle poesie meritevoli, senza nulla aver a pretendere da parte degli stessi autori, per pubblicazioni sul sito internet.

8. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. I nominativi dei giurati saranno resi noti con la pubblicazione dei risultati del Concorso.

9. I concorrenti premiati e non che, per ragioni personali o di curriculum, vogliano ricevere un Attestato di Partecipazione possono richiederlo versando la quota di € 5,00 (quale spesa di stampa ed invio postale) accreditando l’importo con bonifico bancario (cod.IBAN:  IT05H0101544041000070064603, intestato ad Alessia Mocci ) scrivendo sulla casuale “Concorso Letterario Oubliette”.

10. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy o di qualunque altro atto non conforme alla legge compiuto dall’autore nonché di eventuali danneggiamenti, furti o ritardi postali.

11. I risultati del Concorso saranno pubblicati nel mese di marzo 2012 sul sito internet http://oubliettemagazine.com/, sui canali Facebook del concorso, e con comunicazione privata ai vincitori tramite contatto telefonico, lettera od e-mail. Il premio per i primi classificati sarà inviato senza alcuna spesa all’indirizzo che i concorrenti avranno comunicato.

12. L’inoltro di curriculum dell’autore non è obbligatorio ma è graditissimo pur non essendo di alcun valore di merito rispetto a coloro che non lo presenteranno.

13. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

14. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: [email protected] indicando nell’oggetto “info concorso”, oppure attraverso l’account Facebook:
http://www.facebook.com/profile.php?id=100002062119386

15. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

Fonte:

Proroga Seconda edizione del Concorso Letterario Nazionale "Oubliette"

No Comments
Comunicati

Intervista di Alessia Mocci a Federico Li Calzi ed alla sua nuova raccolta poetica Dittologie Congelate

Federico Li Calzi (1981, Agrigento), autore della raccolta “Poetica Coazione” edita nel 2009 dalla casa editrice Tra@rt, è in procinto di pubblicare la sua seconda silloge poetica dal titolo “Dittologie congelate”, la pubblicazione avverrà nel mese di gennaio 2012.

“Dittologie congelate” differisce dalla prima pubblicazione soprattutto per una rottura di stile, la forma poetica si trasforma in una tecnica più ellittica e scorciata, priva di aggettivi, scarna e, con la presenza di giochi di parole e controsensi. Le tematiche, ci informa l’autore, rimangono le stesse (incomunicabilità tra soggetti, ricordo, rimpianto, nostalgia per un amore) ed è il modus scribendi a mutare per una ricerca quasi ossessiva del suono e della musicalità del verso, nel quale la terminologia utilizzata diviene simbolo.

 

Federico Li Calzi è stato molto disponibile nel rispondere ad alcune domande che anticipano molte curiosità relative a “Dittologie congelate”. Buona lettura!

 

A.M.: Da “Poetica Coazione” a “Dittologie Congelate”. Cos’è cambiato?

 

Federico Li Calzi: È cambiato lo stile, non il contenuto. Questa pubblicazione è la naturale evoluzione della forma di “Poetica Coazione”: il pensiero centrale, i sentimenti, l’immagine mitica sono uguali.

 

 

A.M.: Qual è il significato del titolo di questa nuova raccolta?

 

Federico Li Calzi: Il termine “dittologia”, in retorica significa: “congiunzione di due vocaboli simili nel significato e complementari”, e risponde alla tecnica dell’amplificazione.

Le dittologie, molte volte, vengono rese “fisse” (congelate) dall’uso, possono attirarsi per allitterazione, essere in gradazione o l’uno essere variante metaforica dell’altro.  Es: vivo e vegeto/ senza garbo né grazia. Le numerose tecniche di amplificazione presenti in quest’opera mi hanno fatto pensare a questo titolo.

 

                                                                                                                                                                                                                                              

A.M.: La tua ricerca del differenziare la struttura avrà mai fine?

 

Federico Li Calzi: Diceva Pavese: “Uno scrittore che non distrugge costantemente il suo stile, la sua tecnica, è solo un poveretto”. Finita un’opera, ci si propone di rinnovare lo stile non il contenuto, la forma non i sentimenti, proprio perché è nella forma e nello stile dove si avverte la stanchezza.    

 

 

A.M.: Quali sono le tematiche portanti delle “Dittologie Congelate”?

 

Federico Li Calzi: Le tematiche dei miei libri sono sempre costanti. E sono il ricordo, il rimpianto, l’incomunicabilità sentimentale, la nostalgia, il passato, l’infanzia. Appartengo a quel mondo misterioso e fantastico che è il nostro passato, l’infanzia, che costituiscono il pensiero ancestrale che ogni persona/scrittore ha dentro. Le mie poesie si riferiscono sempre a questo mondo.

 

 

A.M.: Hai mai pensato allo scrivere in prosa oltre che in versi poetici?

 

Federico Li Calzi: Sì, è un’avventura letteraria che ho iniziato da poco, e mi affascina molto. È un mondo che, tuttavia, apre nuove difficoltà. Lo scrivere in versi mi ha abituato al sintetico, all’essenziale, allo scrivere ellittico e scorciato. Ho davanti un gran lavoro, invece,  se voglio affrontare la sfida della prosa. Devo costruire una nuova tecnica. Effettivamente l’idea di un romanzo mi tormenta da qualche tempo, ho delle cose da raccontare, dei punti di vista, blocchi di realtà vissuta.

 

 

A.M.: Dedichi a qualcuno in particolare “Dittologie Congelate?

 

Federico Li Calzi: No, in genere non dedico a nessuno i miei libri e le mie poesie. Piuttosto, preferisco immortalare nei versi quella persona o quella situazione ed il loro modo di essere, attraverso descrizioni elaborate nella forma. Mi piace pensare che io sia capace di rendere immortale quella persona attraverso l’Arte. Ma soltanto quando quella persona o quella situazione fa parte del mio passato.

 

 

A.M.: Pensando al passato, qual è il commento su “Poetica Coazione” che ti ha maggiormente entusiasmato?

 

Federico Li Calzi: “Poetica Coazione” ha avuto un successo che, sinceramente, non mi sarei mai aspettato. È stato recensito da numerose ed importanti riviste letterarie come “La Mosca” di Milano, e numerosi referenti dell’estro a livello nazionale, docenti universitari come il Prof. Testa ed altre personalità, i cui nomi sono, a ragion veduta, annoverati negli annuari e nelle antologie di poesia contemporanea, hanno espresso il proprio consenso sull’opera. Mi pare altresì doveroso ricordare, soprattutto, le tante note positive e la prefazione del Prof. Mula.    

                                                                                                                          

 

A.M.: Pensando al futuro, cosa ti aspetti dalla nuova raccolta?

 

Federico Li Calzi: Non mi aspetto mai nulla, in genere, e non penso mai al futuro: solo così riesco ad affrontare il presente e superarlo per gradi. Dicevano i latini: “Faber est suae quisque fortunae”, ognuno è artefice del proprio destino.  Non ho aspettative, non pubblico per avere un riscontro economico ma solo per far conoscere la mia opera ed il mio modo di vedere e concepire la poesia. 

 

 

A.M.: Una curiosità: l’ultimo libro che hai letto?

 

Federico Li Calzi: Questo è difficile da dire, poiché, in genere, inizio contemporaneamente tre o quattro libri, a volte anche cinque, e la sera scelgo di leggere quello che più si addice al mio stato d’animo. Sono libri che vanno da antologie di poesia contemporanea, romanzi di vario genere, raccolte di poesia di numerosi Autori italiani e stranieri, soprattutto dell’Ottocento e Novecento che, spesso, torno a leggere più volte. L’ultimo che ho letto è, comunque, “Didascalie per la lettura di un giornale”, di Valerio Magrelli.      

 

 

Lascio il link del sito nel quale potrete scaricare gratuitamente la raccolta intitolata “Poetica Coazione” in attesa dell’ultima silloge poetica “Dittologie congelate”, ed il link della pagina del social network Facebook:

http://www.federicolicalzi.it/

http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172

 

Link Biografia Federico Li Calzi:

http://oubliettemagazine.com/2011/02/16/federico-li-calzi-vita-opere-e-critica/

 

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Federico Li Calzi

 

                                                                                    

No Comments
Comunicati

Presentazione de Confessioni…di un pazzo di Simone Tomassini, Rupe Mutevole, 18 novembre 2011, Como

Sarà venerdì 18 novembre 2011 la prima presentazione del romanzo “Confessioni…di un pazzo” del big della musica Simone Tomassini. Il romanzo è uscito in libreria il 10 novembre 2011 ed è stato pubblicato dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “Letteratura di confine”.

 

Inizierà alle ore 18:00 presso la Feltrinelli di Como in via Cesare Cantù n°17.

 

L’evento sarà moderato dal giornalista de “la Provincia” e del “Corriere del Ticino” Alessio Brunialti. Sarà presente l’autore Simone Tomassini con le copie del suo “Confessioni…di un pazzo”  così da lasciare una dedica su ogni copia.

 

“Confessioni…di un pazzo” è ambientato nelle strade e ponti di New York e la protagonista indiscussa è la musica come libertà artistica. I personaggi principali sono Filo e Jennifer. Filo è un ragazzo dalla mente libera e dalle enormi potenzialità musicali mentre Jennifer non ha mai badato al concetto di pensiero libero ed, il fortuito incontro con il musicista le cambierà notevolmente la vita.

 

Estratto da “Confessioni…di un pazzo”:

 

Non dovresti avere paura di realizzare i tuoi sogni, dovresti avere paura di non aver sogni da realizzare! Se non desideri nulla, probabilmente sei al riparo dalle delusioni. Ma quanto può durare? Se non sei disposta a piangere, non aspettarti neanche di ridere.

 

Facile per lui. Lui non desiderava una casa elegante, una macchina di lusso e bei vestiti, come la maggior parte della gente. Lui veniva da un altro pianeta. I suoi desideri gli facevano conquistare la libertà, mentre per la maggior parte delle persone, al contrario, i desideri diventano una gabbia; spesso, quando si realizzano, non ci si ricorda neanche più perché li avevamo inseguiti.

 

Un evento da non perdere per le fans del cantautore ma, anche, per tutti i curiosi che amano la lettura e le serate piene di sorprese!

 

Ci saranno presentazioni del libro a Milano, Firenze, Roma ed in altre città italiane!

 

Se desiderate ricevere direttamente a casa “Confessioni…di un pazzo vi lascio il link per l’ordinazione della vostra copia:

http://www.reteimprese.it/cat_A40124B53096C0

www.simonetomassini.com

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice:

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

No Comments
Comunicati

Seconda edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette”

Regolamento:

1. Il concorso nazionale letterario “Oubliette 02” è promosso dalla web-magazine “Oubliette”. Il concorso è riservato ai maggiori di 18 anni. Il tema è libero.

 

2. Articolato in 4 sezioni:

A. Romanzo edito (volume edito pubblicato a partire dal 2005)

B. Libro di Poesia edito (volume edito pubblicato a partire dal 2005)

C. Poesia inedita (senza limite di lunghezza)

D. Poesia edita (poesia edita in volume pubblicato a partire dal 2005, senza limite di lunghezza)

 

3. Per le sezioni A e B, ogni libro va inviato in 1 copia con indicazione di dati anagrafici dell’autore, indirizzo, numero di telefono, indirizzo email, sezione alla quale si partecipa, firma e dichiarazione di accettazione del regolamento.

Per le sezioni C e D, ogni poesia va inviata in 2 copie, una anonima ed una con i dati anagrafici dell’autore, indirizzo, numero di telefono, indirizzo email, titolo della poesia, sezione alla quale si partecipa, firma e dichiarazione di accettazione del regolamento.

 

Ogni concorrente può partecipare a più sezioni e con max 3 poesie o libri editi.

 

4. Saranno assegnati premi ai primi tre classificati di ogni sezione. Altri riconoscimenti potranno essere attribuiti secondo il giudizio della giuria.

 

PREMI:

Sezione A

1° classificato: Video Libro (Booktrailer) dal valore di € 1,000

2° e 3° classificato: Recensione critica e pubblicazione sul sito

Sezione B

1° classificato: Video Libro (Booktrailer) dal valore di € 1,000

2° e 3° classificato: Recensione critica e pubblicazione sul sito

Sezione C

1° classificato: Video Poesia (VideoPoetry) dal valore di € 500

2° e 3° classificato: Recensione critica e pubblicazione sul sito

Sezione D

1° classificato: Video Poesia (VideoPoetry) dal valore di € 500

2° e 3° classificato: Recensione critica e pubblicazione sul sito

 

5. È stabilita una quota di adesione, per parziale copertura delle spese amministrative, di € 10 per le sezioni A e B, di € 5 per le sezioni C e D. Sono consentite due modalità di invio della quota di adesione: tramite versamento bancario (cod.IBAN: IT05H0101544041000070064603, intestato ad Alessia Mocci ) indicando sulla casuale “Concorso Letterario Oubliette”, oppure inviando la somma all’interno del plico con l’opera partecipante al concorso.

La quota indicata è da intendersi singola per libro o poesia inviata.

 

6. Gli elaborati e la quota di adesione vanno spediti entro e non oltre il 30 novembre 2011(farà fede il timbro postale) al seguente indirizzo:

 

“Concorso Letterario Oubliette”

Presso Segreteria Alessia Mocci

Via Mazzini 55

09039 Villacidro (VS)

 

Oppure attraverso email all’indirizzo [email protected] (per le sezioni A e B inviare il .pdf del libro edito; per le sezioni C e D inviare in due allegati, uno con solo il testo ed uno con testo più dati necessari e sopra indicati) indicando nell’oggetto “partecipazione concorso”.

Il versamento della quota relativa alla propria sezione di partecipazione nel caso di invio del materiale via email si potrà eseguire con bonifico bancario (cod.IBAN:  IT05H0101544041000070064603, intestato ad Alessia Mocci) scrivendo sulla casuale “Concorso Letterario Oubliette”.

Le opere inviate anche se non premiate non verranno restituite.

 

7. L’organizzazione del concorso, si riserva di utilizzare i testi delle poesie meritevoli, senza nulla aver a pretendere da parte degli stessi autori, per pubblicazioni sul sito internet.

 

8. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. I nominativi dei giurati saranno resi noti con la pubblicazione dei risultati del Concorso.

 

9. I concorrenti premiati e non che, per ragioni personali o di curriculum, vogliano ricevere un Attestato di Partecipazione possono richiederlo versando la quota di € 5,00 (quale spesa di stampa ed invio postale) accreditando l’importo con bonifico bancario (cod.IBAN:  IT05H0101544041000070064603, intestato ad Alessia Mocci ) scrivendo sulla casuale “Concorso Letterario Oubliette”.

 

10. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy o di qualunque altro atto non conforme alla legge compiuto dall’autore nonché di eventuali danneggiamenti, furti o ritardi postali.

 

11. I risultati del Concorso saranno pubblicati nel mese di febbraio 2012 sul sito internet http://oubliettemagazine.com/, sui canali Facebook del concorso, e con comunicazione privata ai vincitori tramite contatto telefonico, lettera od e-mail. Il premio per i primi classificati sarà inviato senza alcuna spesa all’indirizzo che i concorrenti avranno comunicato sia via email.

 

12. L’inoltro di curriculum dell’autore non è obbligatorio ma è graditissimo pur non essendo di alcun valore di merito rispetto a coloro che non lo presenteranno.

 

13. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

14. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: [email protected] indicando nell’oggetto “info concorso”, oppure attraverso l’account Facebook:

http://www.facebook.com/profile.php?id=100002062119386

 

15. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

http://oubliettemagazine.com/2011/10/10/seconda-edizione-del-concorso-letterario-nazionale-%e2%80%9coubliette%e2%80%9d/

 

 

No Comments
Comunicati

Falsa prigionia di Mussolini al Gran Sasso, testimonianze inedite per una storia da riscrivere – Vincenzo Di Michele

Perché nessuno degli agenti di custodia sparò un colpo?
Perché la propaganda nazista diffuse una versione della liberazione in buona parte falsa? Perché erano presenti dei cineoperatori e la scena della liberazione, fu ripresa con meticolosità in ogni frangente?
Perché Badoglio che si era impegnato a consegnare Mussolini agli anglo-americani, non lo fece?”
Perché erano presenti dei personaggi estranei  nello stesso albergo di Campo Imperatore?

 

Quella finta  liberazione di Mussolini a Campo Imperatore da parte delle forze tedesche fu solo un’apparente operazione militare per non consegnare il Duce alle forze Anglo Americane.

Così Vincenzo Di Michele nell’anteprima del  libro “Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso”.

 

Sulla prigionia  di Mussolini al Gran Sasso restano ancora molti aspetti da chiarire. Nessuno infatti è  tutt’ oggi a conoscenza  circa le reali intenzioni del Re e di Badoglio nei confronti della sorte del Duce. Si doveva consegnare alle forze anglo americane? o altrimenti si era già d’accordo con i Tedeschi?

 

In merito a tale ultima ipotesi, Vincenzo Di Michele autore della novità editoriale ” Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso ”  con comprovata documentazione degli archivi di stato arricchita peraltro da fonti giornalistiche del primo dopoguerra e da testimonianze dirette di chi era presente in quel settembre 1943, ha  in parte riscritto la storia di quei giorni turbolenti evidenziando anche alcuni tasselli mancanti nel resoconto storico.

 

Ma quale azione eroica dell’esercito Tedesco? ma quale efficienza dei servizi segreti?

Il popolo sapeva, tutti proprio tutti – afferma il Di Michele – erano a conoscenza dell’ubicazione di Mussolini. Addirittura, viene  menzionata la presenza di tre personaggi nell’albergo di Campo Imperatore invitati proprio dal tenente Alberto Faiola, Comandante del nucleo Carabinieri addetto alla sorveglianza di Mussolini al Gran Sasso.

 

Uno di questi personaggi, Alfonso Nisi peraltro originario di Fano Adriano piccolo paese alle pendici del Gran Sasso,  rilasciò persino un’intervista dove dichiarò la sua presenza in quei giorni proprio nell’albergo di Campo Imperatore affermando poi  che Mussolini a Campo Imperatore: “poteva fare quel che gli pareva e piaceva, vedere gente, ricevere e inoltrare lettere clandestine, e che, insomma, la sorveglianza non era né stretta né efficace.

 

Sta di fatto che tale personaggio  Alfonso Nisi, si trovò presente al momento della liberazione di Mussolini, e che la sua presenza lassù era certamente indebita.  La  notizia in oggetto, in realtà era stata  pubblicata ai primi degli anni 60, dalla rivista Storia Illustrata anche se passò del tutto inosservata. Ed inoltre, è stata attentamente analizzata la concreta possibilità di intraprendere la via di fuga verso il versante teramano portando così il Duce in luoghi più sicuri. Ad esempio, a soli 30 minuti di marcia, c’era il rifugio Duca Degli Abruzzi tra l’altro proprio in uso all’Aereonautica Militare o anche il Rifugio Garibaldi.

 

Eppure, il tenente Alberto Faiola, Comandante dei Carabinieri al Gran Sasso, fu encomiato per la sua piena aderenza alle disposizioni impartite.

Pertanto – sempre secondo L’autore – quella  liberazione di Mussolini a Campo Imperatore da parte delle forze tedesche è una storia da riscrivere.

 

Recensione “Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso”:

http://oubliettemagazine.com/2011/10/04/mussolini-finto-prigioniero-al-gran-sasso-di-vincenzo-di-michele-una-storia-da-riscrivere-2/

 

Per coloro che volessero saperne di più dell’autore lascio il link diretto che riporta direttamente al suo curatissimo sito nel quale potrete seguire le novità sulle sue pubblicazioni ed eventi:

http://www.vincenzodimichele.it/

Vincenzo Di Michele è anche su Facebook:

http://www.facebook.com/pages/Mussolini-finto-prigioniero-al-gran-sasso/132345676864406

 

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Vincenzo Di Michele

 

http://oubliettemagazine.com/2011/10/14/falsa-prigionia-di-mussolini-al-gran-sasso-testimonianze-inedite-per-una-storia-da-riscrivere-%e2%80%93-vincenzo-di-michele/

No Comments
Comunicati

Rupe Mutevole Edizioni alla Fiera del libro di Trino per la festa di San Bartolomeo, 25-30 agosto 2011, Trino (VC)

Amici autori, artisti, musicisti, scultori, poeti! Ecco una bella notizia che allieterà la vostra estate!

A partire dal 25 agosto fino al 30 compreso, a Trino, nel vercellese, si terrà l’annuale festa di San Bartolomeo, patrono del luogo che, come vuole la tradizione, viene festeggiato alla grande con numerose iniziative, soprattutto culturali.

Il Comune di Trino Assessorato Promozione Turistica e Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Provincia di Vercelli, organizza, durante i festeggiamenti della Festa Patronale di Trino (Edizione 2011), una mostra del Libro presso i locali del Teatro Civico. La manifestazione denominata “CentoCinquantaLetterario”, avrà come tema portante i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Avrà inizio giovedì 25 Agosto 2011 alle ore 19.00, con l’inaugurazione della suddetta mostra e con la presenza delle Autorità Locali, Regionali e Nazionali . Per allietare la serata verrà offerto uno spettacolo teatrale nella piazzetta antistante la mostra: “V.E.R.D.I.” organizzato da Enrica Magnani Bosio, dell’associazione Circolo Reale Carlo Alberto.

La mostra prevede la presenza di numerose Case Editrici provenienti dal Piemonte e da tutta Italia, che allestiranno all’interno del Teatro Civico i loro stand e promuoveranno il loro materiale. Durante la manifestazione, che sarà fruibile al pubblico da Venerdì 26 Agosto a Martedì 30 Agosto dalle ore 10.00 alle ore 22.00, si terranno ogni giorno numerosi appuntamenti con autori e personaggi di spicco della cultura nazionale.

Ospiti d’eccezione della manifestazione saranno: Remo Bassini direttore de “LA SESIA”, Rolando Picchioni presidente della Fondazione Salone del Libro di Torino, Gavino Angius scrittore, Paolo Ferrero scrittore, Alessandra Comazzi opinionista de “LA STAMPA”, Marinella Venegoni giornalista de “LA STAMPA”, Fossale Giorgio Assessore alla Cultura del Comune di Vercelli (con allestimento di uno spazio dedicato ad “ARCA”) e molti altri. All’interno del Teatro Civico di Trino verrà allestita una Mostra pittorico-fotografica dell’artista Mirna Rivalta, oltre che la consueta mostra pittorica della Famija Trineisa, e verrà esposta nel fuaiè d’ingresso la mostra delle figurine dei 150 anni d’Italia realizzata dal Comune di Trino, dove Bruno Ferrarotti (storico locale) e Massimo Novalli (giornalista de “La Repubblica”) presenteranno il libro “LA CAMBIALE DEI 1000” sui 150 anni.

Durante le serate, prima dell’orario di chiusura della mostra verranno organizzati intrattenimenti musicali e di lettura riguardanti il periodo risorgimentale. Nei giorni di Sabato e Domenica il direttore Remo Bassini e Gavino Angius terranno corsi di scrittura e giornalismo gratuiti al pubblico. Infine Lunedì 29 Agosto saranno ospiti presso il Comune di Trino i Sindaci dei Comuni Cavouriani, per la firma del Patto di Amicizia, che si terrà presso i locali della mostra. Le presentazioni dei libri avverranno tutti i giorni, non solo all’interno del Teatro Civico, ma bensì verrano sfruttati tutte le aree e i locali più caratteristici del nostro Comune (Sinagoga, Sala Cavour, Palazzo Paleologo, Biblioteca Civica e Chiese trinesi).

All’ingresso della mostra, durante l’apertura,  sarà presente anche uno stand delle Poste Italiane dove sarà possibile acquistare materiale commemorativo ai 150 anni dell’Unità d’Italia e Cavour, sarà attivo anche un servizio Filatelico Temporaneo con Annullo Speciale. L’iniziativa è perciò volta a promuovere tutto il territorio Vercellese e Piemontese.

Quindi, all’interno di tale appetibile palinsesto, anche i nostri interventi con gli autori di Rupe Mutevole ( vi renderemo noti  poi i nominativi precisi), presentati da Silvia Denti, uno per uno, con possibilità di dibattiti e maggiore conoscenza degli autori stessi, interviste, letture ed esposizione dei libri.

Tutto questo ed altro ancora, probabilmente altri personaggi noti daranno la loro conferma nel presenziare e vi terremo aggiornati.

Link presentazione casa editrice Rupe Mutevole:

http://oubliettemagazine.com/2011/05/04/presentazione-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni


No Comments
Comunicati

Intervista della radio La voce della Russia a Vincenzo Di Michele ed al suo Io prigioniero in Russia

Onore alla popolazione  Russa :  in una sua rivisitazione storica, così ha dichiarato  Vincenzo Di Michele nella sua intervista  alla radio internazionale “ La voce della Russia “ in occasione della  ricorrenza del 70° anniversario dell’ offensiva Nazista contro l’unione Sovietica

La prima linea era una vero bagno di sangue; era veramente  qualcosa di ossessionante.
Di loro potevo immaginare dei ragazzi ventenni come me; Da Ivan di Pietroburgo ad Alexander del Kazakistan a Vladimir della Siberia  fino ad  Andrej di Mosca.
Io però non li conoscevo. Loro erano il nemico bolscevico che dovevamo sconfiggere.
E allora  dopo ben 50 anni , voglio ora   scrivere a Ivan, Alexander, Vladimir, Andrej e a tutti i ragazzi Russi,  allora poco più che ventenni: “noi soldati eravamo presenti, ma non disponevamo della padronanza delle nostre menti poiché il soldato semplice, ultima ruota come altre migliaia e migliaia,  è tenuto solo a obbedire e combattere.

(Brano  tratto da  “Io Prigioniero in Russia” di Vincenzo Di Michele – Testimonianza di Alfonso Di Michele, soldato Italiano nella campagna di Russia II guerra mondiale)

Nella ricorrenza  del 70° anniversario della  “Grande Guerra Patriottica”,  così definita in Russia, che ha visto l’invasione della Germania nazista contro l’Unione Sovietica,   La Voce della Russia –  che si  colloca fra le cinque più popolari emittenti internazionali, con 109 milioni di audience con trasmissioni in 37 differenti lingue – ha intervistato Vincenzo Di Michele, autore del libro “ Io prigioniero in Russia, figlio del soldato Alfonso Di Michele che partecipò in forza alla divisione Julia alla Campagna di Russia.

L’intervista è stata rilasciata dall’autore alla corrispondente Niva Mirakyan.

N.M.: Perché lei ha deciso di affrontare la storia della “Grande Guerra Patriottica”, precisando a tal conto la definizione da noi russi conferita a tale guerra  ?

Vincenzo Di Michele: Perché mio padre prima di morire nel 1993, dopo ben 50 anni, ha deciso di scrivere un diario raccontando la sua guerra in Russia. Ha raccontato la sua avventura cioè quella di un giovane ventenne che è andato a combattere in Russia nella Seconda Guerra Mondiale.  Pertanto, ho sentito il dovere di rendere una nuova visione storica, un nuovo panorama storico come mai prima si era raccontato. Infatti, si è parlato sempre di strategie di guerra ma non della guerra di ragazzi di 20 anni e del popolo italiano e del popolo russo.

N.M.: Che cosa ha scoperto della Russia e dei russi mentre faceva la ricerche per il Suo libro, che non sapeva prima?

Vincenzo Di Michele: Un popolo di grande umanità. Nei libri si è sempre narrato delle sofferenze patite dagli italiani per via dei russi. Indubbiamente, la guerra è guerra, ma quello che non sapevo è stata l’umanità dei Russi  e soprattutto delle mamme russe perché se io sono ora qui a raccontare  queste storie, lo devo proprio alle mamme russe che hanno aiutato tanti, tanti italiani.

N.M.: Che impressione ha fatto la Russia sul protagonista del Suo libro ovverosia su suo padre ?

Vincenzo Di Michele: La storia che io ho narrato, l’ho vissuta e quindi scritta  attraverso i racconti di mio padre. Non si può negare come tale guerra abbia provocato i migliaia di morti nei Campi di Prigionia. Ad onor di verità  neanche la Russia si aspettava quell’enorme massa di prigionieri. Peraltro si deve anche dire  che gli stessi russi hanno avuto milioni e milioni di morti perché addirittura, se non erro sono stati 20 milioni.

N.M. : Perché a Suo avviso, oggi, nel 2011, è ancora importante scrivere dei libri sulla Seconda Guerra Mondiale?

Vincenzo Di Michele : Perché è importante il revisionismo storico. Hanno sempre  descritto la Russia come un luogo di sofferenza dove sono morti tanti italiani. È vero, lo devo dire, sono morti tanti italiani e anche tanti russi però si deve dare onore alla Russia. Innanzitutto,  il popolo italiano è andato lì a combattere  invadendo  il territorio di un altro popolo e poi  siamo stati accolti nonostante l’evidente povertà economica, da un popolo con grande umanità. Senza dubbio un grande aiuto ai nostri soldati è stato dato dalle  donne  russe. Queste, pur essendo in tempo di guerra e a loro volta con dei figli da sfamare, con un cuore grande come le nostre mamme facevano del loro meglio porgendo ai nostri soldati quel poco   di cui disponevano tra patate, pane carote e miglio bollito. Un sentito tributo anche se a distanza di tempo deve essere conferito a quelle ragazze. Infatti,  e di questo posso dare testimonianza diretta grazie a mio padre il quale è stato un vero e proprio miracolato, anch’esse sono state decise protagoniste;  forse  poi ci sono state anche storie d’amore,  con i famosi “italiansky khorosho”, e grazie a loro, grazie alla Russia, si consegnano alla rivisitazione storica  nuovi elementi  che indubbiamente meritano di essere approfonditi.

Se volete ascoltare l’intervista direttamente dal sito della radio internazionale “La voce della Russia” clicca qui:

http://italian.ruvr.ru/2011/07/01/52668960.html

Per coloro che volessero saperne di più dell’autore lascio il link diretto che riporta direttamente al suo curatissimo sito nel quale potrete seguire le novità sulle sue pubblicazioni ed eventi:

http://www.vincenzodimichele.it/

cell: 3687472791

Recensione “Io prigioniero in Russia”:

http://oubliettemagazine.com/2011/05/25/io-prigioniero-in-russia-di-vincenzo-di-michele-la-stampa-edizioni/

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Vincenzo Di Michele

No Comments
Comunicati

Intervista di Alessia Mocci a Federica Ferretti ed alla sua collana Echi da Internet, Rupe Mutevole Edizioni

“Echi da Internet” è la nuova collana editoriale della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni, la curatrice è Federica Ferretti. La collana intende raccontare il Nuovo Mondo ed il Nuovo Popolo. Un’idea abbastanza originale ed alternativa che ha come oggetto Internet ed il popolo che popola questo mondo virtuale.

Racconti di chat visti come antichi pettegolezzi di lavandaie che si recano al mercato in piazza; la rete ormai è più reale della realtà ed “Echi da Internet” ha scelto di dare spazio alla seconda vita che ognuno di noi ha.

Suddivisa in 4 sottocollane troviamo: “Arte in cucina”, “Gocce di memoria”, “Al bivio (La luce in fondo al Tunnel), “Contemporanea”.

Federica Ferretti è stata molto disponibile nell’illustrarci la sua collana editoriale e nell’invitare tutti a partecipare alle nuove selezioni. Buona lettura!

A.M.: Perché nasce la collana editoriale  “Echi da Internet”?

Federica Ferretti: La collana “Echi da Internet” nasce per   rappresentare umori e sensazioni della  odierna realtà multimediale, fornire cioè  una panoramica  linguistica d’insieme di una società in continuo mutamento,  dove cogliere il colore delle voci che ogni giorno occupano la piazza, si incontrano, si conoscono, si “amano”, ci riempiono la vita, può essere fonte di notevole arricchimento…la rete viene rappresentata a tutto tondo, in ogni modo, secondo il linguaggio che è proprio di ognuno di noi, secondo le sue inclinazioni, le contaminazioni che più gli si addicono.

A.M.: Quando nasce la collana?

Federtica Ferretti: La nostra storia: abbiamo promosso un’iniziativa sul n. 15, 13 aprile 2011, di Donna Moderna, ospitati nella rubrica Amiche di Salvataggio, perché abbiamo creduto nella possibilità di una letteratura alternativa, multisfaccettata. Quest’idea, nelle sua profonda bellezza, non poteva non premiarci,  così, dai vari  spunti e suggerimenti  di quelle voci, sono nate le sottocollane:

Arte in cucina: non  racconterà solo delle vostre doti culinarie, ma rappresenterà il vostro modo di esprimervi nella cucina pensata ed assaporata nel tempo, secondo le   varie tradizioni di cui non possiamo  nè vorremmo, dimenticarci.

Gocce di memoria: è il file rouge tra passato e presente, nel segno  della nostra cultura…un emozionante viaggio  a ritroso, nella storia della nostra terra.

Al bivio( La Luce in fondo al Tunnel ): raccoglie il vissuto quotidiano, le  vicende di vita vera che in qualche modo ci solleticano gli occhi ed il cuore nella gravità dei loro aspetti e nell’aspirazione dellla loro risoluzione.

Contemporanea: accoglie a braccia aperte i nuovi scrittori di Non Conventional Literature

A.M.: Quanto è importante il linguaggio internettiano nella scrittura? E nell’oralità?

Federica Ferretti: Così, Echi da Internet, si  dovrebbe caratterizzare per uno stile di certo più asciutto, concreto,  …dico dovrebbe perché, come ho avuto modo di constatare leggendo e valutando i vari dattiloscritti inviati,    nel linguaggio internettiano, di certo più immediato, in realtà molti  riescono ad esprimere comunque perle di pura poesia…che mi piace definire letteratura  non convenzionale…Secondo me,  ciò lascia degli strascichi… o perlomeno si riflette irrimediabilmente nel parlato, specie  quando  il tempo sembra ormai  sfuggirci.

A.M.: “Tu non sei bionda” è la vostra prima pubblicazione. Come sta reagendo il pubblico di lettori?

Federica Ferretti: La prima pubblicazione, “Tu non sei bionda”, è quella che, sin dalla scrittura, si impone come  una rappresentazione schietta di un dialogo virtuale a due, perciò, possiamo dire che  risente maggiormente della cultura multimediale, specie quando si  decide di vivere in maniera virtuale anche e forse soprattutto un sentimento d’amore e d’amicizia… con tutti i rischi, ma pure   emozioni… che ne possono scaturire…

A.M.: Rupe Mutevole è stata al Salone Internazionale del Libro di Torino suscitando notevoli consensi. Che ne pensi dell’esperienza? È stata positiva?

Federica Ferretti: L’esperienza del Salone Internazionale del Libro di Torino  ha coinvolto positivamente noi tutti, è stata  senz’altro il trampolino di lancio per molte ed importanti iniziative,  ridando parallelamente  smalto e tempra ad ognuno dei progetti già avviati e non può che avere lasciato un ricordo indelebile nei nostri cuori.  Quando ripartiamo?

A.M.: Quali sono i criteri di scelta per la pubblicazione di un manoscritto in “Echi da Internet”?

Federica Ferretti: Pubblicare con “Echi da Internet” è molto semplice in verità…cerchiamo l’anima vera della gente, che, (è questo  forse il grande merito di INTERNET), molto spesso emerge nella rete, dove, complice l’anonimato in cui è possibile rifugiarsi, si esprime nella sua più intima essenza….cari scrittori virtuali,  vi accogliamo nel mondo delle parole soffocate nel cuore e nell’anima;  urlate forte al cielo ma non ancora pronunciate di fronte all’oggetto del nostro sentire;  vi accogliamo tra le innumerevoli possibilità che le parole offrono, tra i sogni sopiti e le speranze che hanno appena preso corpo. Dai racconti di vita vissuta, ai saggi storici, o leggendari, musicali, pittorici, e perché no, di arte culinaria… daremo particolare risalto alle voci femminili che vogliono raccontare il loro rapporto con il virtuale, il loro navigare controcorrente, l’esito di ogni approdo, felice o doloroso che sia stato.

A.M.: Qualche consiglio per gli esordienti che desiderano pubblicare?

Federica Ferretti: Ciò che mi sento di poter consigliare a chi si avvicina alla meravigliosa esperienza della scrittura, è di lasciarsi guidare dalla penna sul proprio foglio, con enorme spontaneità. Ciò non vuol dire  perdersi in inutili giri di parole, od allucinanti elucubrazioni…credo invece che uno degli ingredienti per la riuscita di un’opera letteraria, sia la semplicità espressiva…seguite il vostro istinto.

A.M.: Ci sono altre novità per il 2011? Puoi anticiparci qualcosa?

Federica Ferretti: Per quanto riguarda le novità, siamo interessati ad aprirci su vari altri fronti…da una parte, lanciare l’idea di una sottocollana più squisitamente dedicata all’arredamento od al savoir fare femminile: SWEET HOME…e dall’altra, avviare un approccio più scientifico…magari una sottocollana dedicata alla psico-musico-terapia…insomma, ragazzi, scriveteci…ce n’è davvero per tutti i gusti!!!

Entusiasmo e piedi per terra: ecco ciò che si percepisce dopo aver letto le risposte di Federica Ferretti, una bella apertura mentale e tanta voglia di crescere.

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

No Comments
Comunicati

Io prigioniero in Russia di Vincenzo Di Michele, La Stampa Editore

In quei giorni di combattimento gli aerei russi ci lanciarono sulle nostre linee dei volantini, invitandoci alla diserzione. In tali messaggi ci ricordavano le festività di Natale, le nostre mogli, i nostri figli e i familiari. Ci dicevano: ‘Perché siete venuti qui in Russia a combattere contro un popolo che non ha mai minacciato di invadere l’Italia?’ Quindi concludevano dicendo di tornare a casa o di darci prigionieri.”

I racconti di guerra non sono tutti uguali. Ogni ricordo ha la caratteristica di essere l’esperienza di una vita, di una vita che ha potuto raccontare ciò che realmente è successo. Non quindi il racconto dei vincitori, non quello dei vinti ma le parole di un uomo che durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale si è trovato in terra straniera, lontano dai familiari, in un luogo del quale non si conosceva nulla con una sola convinzione: sarà breve. L’unica convinzione che Alfonso Di Michele aveva si è dimostrata errata.

Io, prigioniero in Russia”, edito nel 2008 dalla casa editrice L’Autore Firenze Libri e dopo numerose ristampe edito dalla casa editrice La Stampa Editore, ha venduto 50.000 copie ed è la seconda pubblicazione dell’autore Di Michele Vincenzo, scrittore e giornalista pubblicista. La prima pubblicazione è avvenuta nel 2006 “La famiglia di fatto” e l’ultima risale al 2010 “Guidare oggi”. Tre libri che sottolineano la poliedricità di contenuti e la salda attenzione verso la società.

“Io, prigioniero in Russia” è il diario di un uomo che a distanza di 50 anni dagli episodi narrati ha sentito il bisogno di lasciare la sua personale testimonianza. Un’esperienza, quella della campagna in Russia, che ha solcato profondamente lo spirito ed il corpo e che doveva esser raccontata per sottolineare che  protagonista della guerra è stato il popolo; per questo “Io, prigioniero in Russia” è sinonimo di “guerra vista con gli occhi dell’uomo comune”. Alfonso Di Michele (1922, Intermesoli fraz. Pietracamela – 1993, Roma) è stato uno dei 10.000 reduci che hanno avuto la fortuna di tornare in Italia, 10.000 su 200.000 soldati inviati per la campagna in Russia. Un diario che amorevolmente il figlio Enzo Di Michele   ha curato e pubblicato per condividere questa preziosa documentazione storica su un argomento scottante sul quale si vuole tacere.

C’era la fame; una fame di quelle vere che ti istradava il cervello verso un unico pensiero. Mangiare, mangiare; sempre mangiare. Solo chi ha vissuto una simile esperienza può comprendere quali variegate sensazioni si provano, quando lo stomaco incessantemente ti reclama il cibo. È veramente un’ossessione trascorrere la giornata nel pensare a qualcosa da mettere sotto i denti, e ancora più ossessionante è il pensiero mirato all’escogitare delle possibili soluzioni per procurarsi il cibo.”

Tredici capitoli nei quali passo passo Alfonso Di Michele ci racconta della sua vita, di chi era, di quando è partito da Intermesoli piccolo paese alle pendici del Gran Sasso, delle sue speranze, delle sue convinzioni, del gelido freddo russo, della gentilezza delle donne russe, della battaglia, delle differenze con i soldati tedeschi, dei temuti lager dei quali si evita in genere di parlare, della marcia del ‘davai’, della prigionia, del cannibalismo, del tifo petecchiale, della fame ossessiva, degli amici morti per denutrizione, delle mancate informazioni, del ritorno a casa.

Il primo abbraccio fu quello ai miei fratelli e al mio compare allorché mi vennero a prendere per riportarmi a casa. In quel 7 dicembre del 1945, in una notte decisamente invernale con i fiocchi di neve che si aggrappavano delicatamente sui tetti delle case, peraltro già carichi di un consistente strato di manto nevoso, si consumava l’insperato ritorno al mio paese.

Per coloro che volessero saperne di più dell’autore lascio il link diretto che riporta direttamente al suo curatissimo sito nel quale potrete seguire le novità sulle sue pubblicazioni ed eventi:

http://www.vincenzodimichele.it/

Vincenzo Di Michele è anche su Facebook:

http://www.facebook.com/pages/Vincenzo-di-Michele/148568031840673?ref=ts&sk=wall

Link sulla biografia di Vincenzo Di Michele:

Vincenzo Di Michele – Vita ed Opere

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Vincenzo Di Michele

No Comments
Comunicati

Federico Li Calzi. Inarrestabile il successo di critica e di pubblico per il giovane Autore di Canicattì ormai di fama nazionale

Federico Li Calzi sbanca il web: consensi record per la sua silloge “Poetica Coazione”.

Ben cinquemila lettori, dodici mila visitatori del suo sito, centinaia di migliaia di risultati su tutti i motori di ricerca.

Circa cinquemila lettori che hanno scaricato gratuitamente la sua raccolta di poesie, con cui ha ottenuto vasta notorietà in Italia ed all’estero nonché numerosi ed autorevoli consensi critici; oltre dodicimila i visitatori del suo ampio e documentato sito Internet; centinaia di migliaia di risultati su tutti i motori di ricerca del “web” a digitare, virgolettandoli, il suo nome e cognome od il titolo del suo libro: questi i numeri e specialmente i fatti con cui stanno “viaggiando” al “top” del successo sia Federico Li Calzi, giovane ma già rinomato Autore di Canicattì, ed il suo volume “Poetica coazione”, veicolato in libera fruizione sulla “Rete” per esplicita volontà dello scrittore ed operatore culturale che, in questo modo, ha voluto sganciarsi dai passaggi obbligati e dai mille compromessi estenuanti e mortificanti cui sono costretti tutti gli Autori che desiderano “farsi un nome” e proporsi (o, come nel suo caso, imporsi, e con giustificato merito) nel contesto letterario più qualificato.

Federico Li Calzi, che ad un’attività imprenditoriale brillantemente gestita in prima persona, da anni associa un’encomiabile e fattiva “missione” di poeta, scrittore ed operatore culturale, ha dimostrato d’aver intuito e percorso la strada giusta, testimoniando tale impegno non solo con la citata raccolta di poesie (pubblicata anche in migliaia di copie cartacee, di cui la massima parte donata alle biblioteche, ai docenti ed agli studenti delle Università siciliane, gesto di cultura e di sensibilità particolarmente gradito dai destinatari) ma anche con un’infaticabile attività di promozione intellettuale, strettamente legata alla valorizzazione del territorio agrigentino; come, ad esempio, un evento di grande importanza e di altissimo livello culturale, l’ “Incontro con l’Autore” ( tenutosi nel marzo scorso presso il Palazzo Stella di Canicattì, impeccabilmente coordinato dalla giornalista ed operatrice culturale Deborah Annolino) ed alla presenza di un pubblico vasto e particolarmente qualificato, grazie al quale è riuscito a portare nella nostra Provincia, il Prof. Enrico Testa, insigne protagonista della cultura italiana, scrittore, poeta e saggista nato nel 1956 a Genova e nella cui Università insegna Storia della lingua italiana: un letterato e studioso noto per la qualità ed il numero di pubblicazioni molto apprezzate da fruitori e critica, opere di altissimo livello fra le quali si ricordano, per Einaudi, Lo stile semplice. Discorso e romanzo (1997), Montale (2000), Eroi e figuranti. Il personaggio nel romanzo (2009), nonché le raccolte poetiche In controtempo (1994), La sostituzione (2001), Pasqua di neve (2008) e L’esistenza. Tutte le poesie 1980 – 1992 (2010) e, sempre per Einaudi, anche il Quaderno di traduzioni di Giorgio Caproni (1998) nonché l’antologia Dopo la lirica. Poeti italiani 1960-2000 (2005).

Anche il Prof. Enrico Testa (il quale è rimasto affascinato da Canicattì e da molte altre bellezze naturali ed architettoniche del nostro territorio, sottolineandone, contestualmente, anche l’altissimo livello culturale, testimoniato, nell’occasione, dall’ammiratissima presentazione delle sue opere a cura del Prof. Nuccio Mula, come lui docente universitario e scrittore, nonché critico letterario e d’arte internazionale e Presidente dell’Associazione Scrittori ed Artisti Agrigentini, organizzatrice, assieme a Federico Li Calzi, dell’evento) non ha mancato, a margine dell’incontro, di rivolgere alti apprezzamenti al volume di Federico Li Calzi, rimarcando, dell’opera, alcuni precisi aspetti che lo hanno maggiormente colpito e gratificato, fra cui, gli ha poi scritto, “l’ascolto delle cose che non passano mai, il rapporto umani/natura, la tematica amorosa e la metamorfosi della figura femminile in fenomeni naturali, la resa della giovinezza delle emozioni, la presenza dell’assenza, il fare diventare la persona un’idea”, ed “un’originale tensione inventiva e, soprattutto, un ritmo, un brio musicale che, affidato a rime ed assonanze, scopre in sé tonalità nuove e una pronuncia tutta tua”.

Sull’incessante successo di critica e di pubblico del giovane Autore di Canicattì (che continua anche ad essere recensito ed elogiato sulle pagine delle più qualificate riviste cartacee e pagine web specializzate nel settore letterario) il Prof. Nuccio Mula ha voluto sottolineare che “Federico li Calzi prosegue a stupire ed a gratificare per questo suo proporsi / imporsi all’insegna dell’umiltà e della riservatezza, qualità feconde di esiti concreti che, fin dall’inizio della sua attività letteraria e di promotore culturale, lo hanno reso, per sua e nostra fortuna, deliberatamente ‘anomalo’ e del tutto distaccato rispetto ad altri Autori della nostra Provincia: serio, concreto, non presenzialista, fuori da ogni pernicioso ‘feeling’ con esibizionismi e superbie, giammai tentato dalle ‘perfomances’ a comando, dalle poesie sfornate su commissione o per l’occasione, dalle futili e ridicole premiologie, per la massima parte dei casi dietro pagamento, di cui si vantano e si bardano molti mediocri e presunti ‘scrittori’, ‘poeti’ ed ‘artisti’ ad esclusiva caccia di vana e vanesia visibilità mediatica”.

Federico Li Calzi, a breve, pubblicherà un’altra raccolta di poesie ed altri lavori letterari, senza tralasciare, è ovvio, di gratificare il territorio agrigentino con un’altra serie di “Incontri con l’Autore” ad altissimi livelli.

Firmata da ASSOCIAZIONE SCRITTORI E ARTISTI AGRIGENTINI

Link del sito nel quale potrete scaricare gratuitamente la sua raccolta intitolata “Poetica Coazione” ed il link della pagina del social network Facebook:

http://www.federicolicalzi.it/

http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172

Info su “Incontro con l’autore”:

http://oubliettemagazine.com/2011/03/17/resoconto-della-serata-incontro-con-l%E2%80%99autore-promosso-da-federico-li-calzi/

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di “Poetica Coazione”

No Comments
Comunicati

Giornata della Sicurezza Stradale al Parco Scuola del Traffico di Roma e presentazione del libro Guidare Oggi di Vincenzo Di Michele

Presso il Parco Scuola del Traffico di Roma di Piazza Barcellona 10 venerdì 13 maggio 2011 si è svolta l’ “8° Giornata della Sicurezza Stradale nelle scuole”.

Il “Parco Scuola del Traffico” consiste in un autentico percorso stradale in scala 1:2, dove tutto è simile alla realtà; è appositamente attrezzato con incroci, rotatorie, semafori, segnali stradali, attraversamenti pedonali per educare i giovani dai 4 ai 17 anni con  mini vetture , ciclomotori da 50 cc. e minivetture per diversamente abili.

Sono Intervenuti: Mario Baccini membro della  Camera dei Deputati; Antonello Aurigemma Assessore  alla Mobilità e Trasporti del Comune di Roma; Ludovico Todini, Consigliere del Comune di Roma; Antonio Gazzellone  Consigliere del Comune di Roma; Ezio Paluzzi Assessore alle politiche della Sicurezza per la Provincia di Roma; Pasquale Calzetta  Presidente XII Municipio; Paolo Pollak   Consigliere XII Municipio;  Giancarlo Riposati, Responsabile S.I.C.E.S ( Società Italiana Centri Educazione Stradale); Vincenzo Di Michele Scrittore Esperto di normativa stradale; Cassaniti Giuseppa, Presidente AIFVS ( Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada); Antonio Fedele Direttore Rete Total Erg; Tiziana Zampieri e Paola Cellini del Marketing Total Erg.

Durante la manifestazione le Autorità presenti hanno premiato i ragazzi che durante l’anno hanno partecipato alle iniziative di educazione stradale.

Afferma Giancarlo Riposati  “Educare divertendo e divertire educando” è lo scopo del “Parco Scuola del Traffico”.

Concetto questo,  ampiamente  condiviso anche  dal Presidente Calzetta e dall’ Ass. Paluzzi.

Vincenzo Di Michele Autore del Libro “Guidare Oggi” di Curiosando Editore dopo aver omaggiato e illustrato sinteticamente la sua opera  alle Istituzioni presenti, ha evidenziato in particolar modo l’importanza della prevenzione stradale e il ruolo fondamentale svolto dal Parco Scuola del Traffico di Roma. Sono queste le ragioni per cui l’Autore del libro ha voluto appositamente contenere nella sua opera, una descrizione  accurata di questo Centro di Educazione Stradale per bambini.

In argomento “Prevenzione” si segnala l’intervento di Giuseppa Cassaniti con la sua commovente Testimonianza riguardo la sofferenza dei familiari, correlata  appunto al verificarsi di stragi stradali.

L’Assessore  Aurigemma ed il Consigliere  Todini,  evidenziando il monito dell’UE su Roma quale città in cui si verificano troppi incidenti, hanno sottolineato l’importanza di strategie  pianificate e di  sinergie con forte  intesa tra tutte  le Associazioni e Istituzioni che si occupano di sicurezza stradale.

Vi lascio il link del sito personale di Vincenzo Di Michele ed una recensione a “Guidare Oggi”:

http://www.vincenzodimichele.it/

http://oubliettemagazine.com/2011/03/10/guidare-oggi-di-vincenzo-di-michele-curiosando-editore/

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa Vincenzo Di Michele

No Comments
Comunicati

Paura a parte di Sebastiano Zanolli, Franco Angeli Edizioni

La motivazione a partecipare ai processi decisionali sta nel nostro patrimonio genetico.

Fare parte del problema o fare parte della soluzione.

Cambiare atteggiamento e cominciare a passare i secchi d’acqua anche quando l’incendio sta attaccando la casa a due isolati dalla nostra.”

“Limitare o eliminare la paura sul luogo di lavoro” un capitolo che palesa le paure della maggioranza dei dipendenti e il loro tendenziale atteggiamento di remissione nei confronti dei superiori. Si ha paura del licenziamento, si ha paura dei propri pensieri perché si pensa di essere in un certo qual modo “inferiori” ed, invece, con il silenzio si agisce in modo negativo rispetto a se stessi e rispetto agli altri.

Paura a parte”, edito nel 2006 dalla casa editrice Franco Angeli Edizioni nella collana “Trend”, è la terza pubblicazione dell’autore Sebastiano Zanolli(Bassano del Grappa, 1964). Sebastiano Zanolli è laureato in Economia, attualmente ricopre l’incarico di Amnministratore Delegato di 55DSL, società streetwear del gruppo Only The Brave ( Diesel). Ha pubblicato cinque libri di interesse socio-culturale, il primo nel 2004 “La La grande differenza. Una mappa utile per raggiungere le proprie mete”; il secondo nel 2005 “Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane. Creare reti di relazione per affrontare il caso di ogni giorno”; il quarto nel 2008 “Io, società a responsabilità illimitata. Strumenti per fare la grande differenza” e nel 2010 il quinto “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis.”. “Paura a parte” è corredato del sottotitolo: “Riflessioni e suggerimenti sul lavoro, la vita e la paura in un mondo precario.”

“Paura a parte” consta di 120 pagine e vede la prefazione di un grandissimo discesista italiano Kristian Ghedina che affronta la tematica della paura in relazione alla sua professione. È interessante notare come l’autore si interessi dei pareri esterni al suo operato, il suo grande occhio indagatore è in espansione ed ogni tematica intrapresa trova in ogni pagina nuove vie da percorrere. I capitoli sono undici ed ognuno è presentato da un titolo esplicativo e da una citazione inerente al testo. La tematica trattata è la paura e l’ansia nei nostri giorni, la paura di perdere il posto di lavoro, l’ansia dei rapporti sentimentali, la paura della guerra, la paura degli altri, la paura che ammutolisce la creatività, la paura che limita l’intelligenza, la paura che genera la mancanza di comunicazione fondamentale per la crescita dell’individuo.

Un approccio più, diciamo, umano, che ci conduca ad alcuni condizionamenti ‘sentimentali’ che scatenano la paura e che ho trovato spesso in autori che di ispirano a mistici indiani.

–          Il primo è il senso di vergogna.

–          Il secondo è quel sentimento che deriva dagli shock emotivi che subiamo.

–          Il terzo è la cicatrice lasciata dagli episodi in cui si è stati abbandonati.

La vergogna consiste in una sensazione d’inadeguatezza del nostro essere e in un conseguente calo di fiducia nelle nostre capacità.

Sebastiano Zanolli affronta una tematica forte di coinvolgimento per il pubblico dei lettori con una prosa amichevole; seguire pagina per pagina “Paura a parte” ricorda una chiacchierata con un amico che non si vede da anni e che racconta le sue esperienze con aneddoti istruttivi ed in nessun caso scontati. Paura, ansia, vergogna sono elementi presenti in ogni essere umano ma non sono permanenti e si possono eliminare affrontando le cause di questi stati d’animo, Sebastiano, grazie ad esperienze proprie ed altrui ed a controprove, delinea un percorso per riconoscere le ragioni di sviluppo di questi modi d’essere negativi per la vita quotidiana.

So che esistono due antidoti a queste paure.

Il primo è l’onestà di riconoscersi i primi responsabili della propria salvezza.

Il secondo la capacità di allacciare alleanze e collegamenti con altri individui nella stessa posizione per difendere interessi comuni.

In assenza di questi antidoti, si rischia di essere carne da macello di fronte ala concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi.”

Vi lascio il link del sito di Sebastiano Zanolli per maggiori informazioni e curiosità:

http://www.sebastianozanolli.com/cms/

Ed il link per ordinare “Paura a parte” e le altre sue pubblicazioni:

http://www.sebastianozanolli.com/cms/?page_id=144

Link recensione “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis”:

"Dovresti tornare a guidare il camion Elvis", di Sebastiano Zanolli, Franco Angeli Edizioni

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Sebastiano Zanolli

No Comments
Comunicati

Intervista di Alessia Mocci ad Emanuele Casula ed al suo 2012 Obama’s Burnout

Emanuele Casula è nato a Cagliari nel 1975. “2012 Obama’s Burnout” è la sua prima pubblicazione, edita nel 2011 dalla casa editrice Robin Edizioni di Roma. Un romanzo “ non apocalittico ma sull’apocalisse” che nasce dal bisogno di confrontarsi, ascoltarsi, leggersi e dalla conoscenza che Emanuele ha potuto assimilare durante la sua permanenza in un Kibbutz ed in Africa. “2012 Obama’s Burnout” vede come protagonista assoluto un uomo, il Dottore, che cerca di migliorare le sorti del suo Paese; è accompagnato in quest’avventura di poche giornate da Abraham( il nome del capostipite dei monoteismi ndr) e soprattutto da l’Esperto, personaggio particolare che riesce a sbalordire persino lo scettico Dottore. Omicidi, catastrofi, guerre civili ed un 21 dicembre 2012 che terrorizza.

Emanuele è stato molto gentile e disponibile nel rispondere ad alcune domande sulla sua vita e sulla sua opera. Buona lettura!

A.M.: A bruciapelo: un libro sul 2012 i lettori si devono aspettare l’ennesima catastrofe stile Hollywood?

Emanuele Casula: Apocalisse significa rivelazione di ciò che è nascosto: è proprio questo il punto. Secondo me l’uomo sta per cambiare, è prossimo a vedere la Verità presente nel cosmo, è prossimo a diventare padrone di se stesso e del suo libero arbitrio. Una guerra mondiale è l’ideale per impedire che ciò avvenga. Nel libro voglio dire chiaramente proprio questo: non aspettatevi dal Mondo Divino e Spirituale una catastrofe ma piuttosto aprite gli occhi perché sarà l’uso del nostro Libero Arbitrio a causare una catastrofe “etica” in senso positivo. Una volta aperti gli occhi la Verità apparirà semplice, inscalfibile, vicina: esterna e divina. Come immagino nel libro, per chi l’ha letto e per chi lo leggerà.

A.M.: Quando e perché nasce l’idea di “2012 Obama’s Burnout”?

Emanuele Casula: Molti collegano questo libro alla mia esperienza nel Kibbutz od a quella in Africa. Se vogliamo sì, nel senso che nei viaggi non ho fatto che appurare che davvero ogni popolo, ogni creatura ha le sue ragioni e che i casini ora li stiamo facendo noi occidentali con la nostra incapacità di capire gli altri. Andare in un altro paese significa chiedere il permesso, ascoltare e confrontarsi ma per troppo tempo siamo andati ad insegnare ciò che nemmeno noi sappiamo o pratichiamo: libertà, democrazia, religione. Il libro è nato da questo: ognuno ha da conoscere se stesso e mettersi alla prova non andare a devastare altri paesi liberi di fare ciò che vogliono.

A.M.: Il Dottore. Il personaggio principale del thriller è totalmente frutto della tua fantasia oppure ha una qualche base reale?

Emanuela Casula: Il Dottore. Eh, diciamo che il Dottore impersonifica tutte le persone che mandano avanti i nostri paesi nonostante tutto. Come dice un mio amico scozzese: l’Italia per com’è dovrebbe implodere ma evidentemente c’è gente che lavora e paga per tutti gli altri che non lo fanno. Il Dottore infatti è rispettoso delle istituzioni così come delle persone che gli ruotano intorno, soprattutto ad esempio dell’autista del truck, un uomo  costretto a guidare di nascosto nonostante il blocco stradale governativo pur di sopravvivere economicamente. Anche con gli immigrati: il Dottore non li tratta da “negri” (come paradossalmente si fa negli aiuti umanitari) ma come gente “coi controcazzi” da cui pretende molto più che venire a lavorare in occidente come schiavi. Il Dottore lavora sul ciglio di una catastrofe, se ne frega di tutto perché il suo compito vero è assolvere ciò per cui è nato, rinuncia anche a vivere come gli altri, forse all’amore: è una persona piena di difetti e problemi ma vuole solo essere sincero davanti a sé stesso, a chi ama ed al divino.

A.M.: L’esperto: un antagonista neutrale. Puoi utilizzare cinque aggettivi per descriverci questa figura?

Emanuele Casula: Mi chiedi 5 aggettivi? Io ti do cinque parole in sequenza per descriverlo: rappresenta tutto ciò che ignoriamo e che verrà rivelato. Torno col concetto di prima: l’uomo vive accanto a cose abnormi e sconvolgenti, basterebbero un paio di passaggi logici deducibili per capire che la vera follia è vivere per come viviamo, e cioè ignorando tutto.

A.M.: La guerra in Medio Oriente. Un tema scottante. È piuttosto affascinante che il tuo libro palesi ciò che nella realtà sta accadendo, pensi che con il 2012 possa davvero portare scompiglio nella popolazione mondiale?

Emanuele Casula: Su questo avrei molto da dire. Come dice il Dottore: è ovvio quello che accadrà in Iraq, è come se un premio Nobel per la Chimica unisse dei reagenti esplosivi e si stupisse dell’esplosione. Per sintetizzare te la pongo così: se degli stranieri arrivano nel tuo paese, ti prendono le ricchezze, ti mettono in carcere senza motivo, ti stuprano  chi ami, ti uccidono i tuoi figli, ti distruggono e disprezzano il tuo stile di vita, ti torturano e ti seviziano e poi quando ormai sei pieno di odio e follia ti liberano mettendoti un mitra in mano e ti dicono: ora sei un uomo libero in democrazia, che cosa fai? Dimmi tu cosa faresti. Io mi preoccuperei. Io mi preoccupo. Uso questa metafora per indicare i paesi che tutti noi occidentali (non gli americani) abbiamo devastato ed ora li mettiamo con la democrazia in mano. La democrazia richiede stabilità, pace sociale, rispetto e non terrore, vendetta e guerre civili. Anzi, la democrazia è tremenda in situazioni instabili. Ma chi sta al potere lo sa benissimo cosa ha fatto e dove stiamo andando. Io ho solo provato ad immaginare le conseguenze logiche di ciò che abbiamo fatto a quei popoli, le reazioni che avranno nell’arco di mesi non di anni. Ed ora vedrete cosa succederà quando Al Maliki formerà il governo irakeno. E provate ad immaginare adesso Israele in mezzo a queste democrazie instabili. Fate 1+1. Quanto fa?

A.M.: Social network ed editoria. Dove si arriverà?

Emanuele Casula: Piuttosto invece possiamo parlare di solitudine da una parte e dei media (compresi i social network) ed editoria dall’altra. Della nostra solitudine si cibano i media che scelgono cosa imporci in un’offerta abnorme mentre tutti noi parliamo e nessuno si ascolta. Possiamo avere anche migliaia di amici virtuali ma se i media decidono che un autore (cantante, regista, attore, scrittore etc.) è cool allora lo diventa e vende. Ma così come siamo tutti scrivono e nessuno legge. L’editoria sopravvive comunque anche solo nel pubblicare migliaia di libri per cui si copre sempre le spese. Il discorso è: se un autore fosse valido e scomodo, dal vertice l’editoria non avrebbe interesse a lanciarlo, mentre dalla base nessuno lo ascolterebbe. Quindi in ogni caso la vincono i media di potere che male che vada si coprono le spese.

A.M.: Secondo te, qual è il target di lettori che apprezzano una lettura come “2012 Obama’s Burnout”?

Emanuele Casula: Se il lettore non si fa scoraggiare dalla paura di leggere l’ennesima catastrofe il libro è per chi si ferma, si guarda in faccia col vicino, col collega, col partner, con se stesso e dice: ok, adesso è la terra di Latte e Miele, ma fra qualche settimana sarà un casino come in Giappone. Come possiamo non accorgerci? Continuiamo a prenderci per il culo?

A.M.: Hai già presentato ufficialmente il libro?

Emanuele Casula: Allora sto organizzando per Roma, Bologna e sicuramente Cagliari. Ben accetta qualsiasi collaborazione (qualsiasi cosa venga in mente a chi legge).

A.M.: Tornando indietro cambieresti qualcosa di “2012 Obama’s Burnout”?

Emanuele Casula: A questo punto mai guardarsi indietro anche se la tentazione è forte. L’imperfezione è insita in noi umani, l’importante è mirare a migliorarsi.

A.M.: Hai qualche novità editoriale nascosta nel tuo hard disk?

Emanuele Casula: Negli ultimi anni ho imparato solo una cosa: parlare senza fare non serve ad un emerito cazzo. Come direbbe il Dottore.

Ringraziando Emanuele per le risposte accurate e chiare vi lascio il link di una recensione di “2012 Obama’s Burnout”:

http://oubliettemagazine.com/2011/03/23/2012-obama%E2%80%99s-burnout-di-emanuele-casula-robin-edizioni/

Sito per ordinare il libro ed il link della rivista letteraria nella quale l’autore scrive mensilmente:

http://www.robinedizioni.it/2012-obamas-burnout

http://www.lunarionuovo.it/?q=node/281

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Emanuele Casula

No Comments
Comunicati

Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane, di Sebastiano Zanolli, Franco Angeli Edizioni

Credo che solo il fatto di appartenere al genere umano sia condizione sufficiente per non avere timori e ritrosie nell’affermare, mostrarsi e a volte chiedere.

Quando parlo di “affermare”, mi riferisco a qualcosa di più che non al semplice “enunciare ciò a cui miro e ciò di cui mi occupo”.

Si tratta di rendere palesi i propri valori, i propri sistemi di credenze, i propri sogni, le proprie visioni, e lasciar scorrere il proprio spirito e la propria energia.”

“Lasciar scorrere il proprio spirito e la propria energia”. No, non siamo davanti ad una citazione fanatico religiosa, bensì davanti ad una pubblicazione che sta a metà tra saggio e manuale e che definisce le possibilità del mondo di persone con le quali ci definiamo e/o entriamo in conflitto, in poche parole siamo davanti ad una riflessione accurata sui nostri tempi e su uno congegno nuovo quale il Networking.

Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane”, edito nel 2005 dalla casa editrice Franco Angeli Edizioni nella collana “Trend”, è la seconda pubblicazione di Sebastiano Zanolli(Bassano del Grappa, 1964). L’autore nel 2003 pubblica “La grande differenza. Una mappa utile per raggiungere le proprie mete” che arriverà a ben quindici ristampe, nel 2006 “Paura a parte. Riflessioni e suggerimenti sul lavoro, la vita e la paura in un mondo precario”; nel 2008 “Io, società a responsabilità illimitata. Strumenti per fare la grande differenza” e nel 2010 “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis. Puntare sul proprio talento quando tutto sembra non funzionare”. Ciò che sorprende di Sebastiano Zanolli è la sua capacità di osservazione della realtà ed il riuscire a dare delle soluzioni realizzabili negli ambiti prefissi dal soggetto/lettore, ambiti quali la realizzazione professionale ed artistica.

Sebastiano gioca con titolo e sottotitolo, quale quest’ultimo esplicazione del contenuto del libro. In “Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane” troviamo infatti come sottotitolo: “Creare reti di relazione per affrontare il caos di ogni giorno”.

Il libro consta della prefazione di Mario Silvano, diciassette capitoli ed i ringraziamenti. Ogni capitolo si apre con una citazione ad hoc di scrittori, antropologi, scienziati, politici, filosofi, economisti, un’immersione a 360° per cercare di chiarire alcuni concetti madre per spuntarla in un mondo in evoluzione costante: Internet. Il Networking, così, diviene un utilizzo conscio della rete di relazione per un miglioramento personale e globale, un processo creativo, paradigma di libertà e di incontro delle necessità proprie ed altrui in una situazione di win/win (vincitore/vincitore) e non più di win/lose (vincitore/perdente).

Esistono diversi studi che provano come l’onestà e l’integrità morale siano i veri punti di forza degli individui e delle organizzazioni.

Il Forum Comportation di Boston, studiando 341 venditori di 11 diverse aziende, scoprì che ciò che differenziava i produttori e li faceva percepire come i migliori del mercato dai clienti finali erano l’onestà e la sincerità dei venditori.

Non la competenza, non la simpatia, non l’astuzia.

L’onestà.”

Niente di nuovo? Mario Silvano, nella sua introduzione,  propone una chiave di lettura abbastanza interessante: quando si prende in mano “Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane” si ha l’impressione di esser davanti ad un libro che poco può arricchire la nostra conoscenza eppure le reazioni alla sua lettura saranno: “Quanto è vero!”, “Condivido questo punto”, “Questa è una rivelazione importante”, “Questo lo sapevo, ma non sapevo più di conoscerlo” ed io aggiungerei “Avevo le nozioni ma non le ho mai combinate per cercare la soluzione perché, forse, sbagliavo domanda”.

È la forza di appartenenza che genera fiducia reciproca.

Quella forza che abbiamo perso in tanti frangenti con l’evolversi della civiltà dei consumi. Non è importante sentirsi sicuri attraverso le persone: è importante sentirsi sicuri possedendo, comprando cose.

Ecco la rivoluzione che ci ha disorientato.

Ecco il grande equivoco.

Ma le cose, i beni, da soli non aiutano. Non risolvono.

Vi lascio il link del sito di Sebastiano Zanolli per maggiori informazioni e curiosità:

http://www.sebastianozanolli.com/cms/

Ed il link per ordinare “Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane ” e le altre sue pubblicazioni:

http://www.sebastianozanolli.com/cms/?page_id=144

Link recensione “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis”:

"Dovresti tornare a guidare il camion Elvis", di Sebastiano Zanolli, Franco Angeli Edizioni

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Sebastiano Zanolli

No Comments
Comunicati

La grande differenza, di Sebastiano Zanolli, Franco Angeli Edizioni

Da leggere come un romanzo che ad ogni pagina lascia un segno tangibile, utile, trasformabile in azione.

Non un tedioso manuale d’istruzioni, ma lo sviluppo logico di una riflessione basata su fatti concreti.

Su ragionamenti e nozioni, esempio e sensazioni.”

Un “romanzo” sulle scelte concrete della vita, un manuale che non istiga all’idolatria di se stessi ma piuttosto allo sviluppo delle possibili scelte che ognuno di noi può intraprendere. Durante la vita ci si sofferma sul “mi piacerebbe fare” come se fosse solo fantasia ma se si trasforma il “vorrei fare” in “voglio fare” si ha già in mano una scelta, una nuova proposta per l’esistenza e per provare ad essere soddisfatti.

La grande differenza”, edito nel 2003 dalla casa editrice Franco Angeli Edizioni nella collana “Trend”, è la prima pubblicazione dello scrittore, manager e formatore Sebastiano Zanolli(Bassano del Grappa, 1964). Un esordio nell’editoria che viene sottolineato dalle numerose ristampe, ben quindici. Un esordio che ha visto la nascita, nel 2005, del secondo libro “Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane. Creare reti di relazione per affrontare il caso di ogni giorno”; del terzo nel 2006 “Paura a parte. Riflessioni e suggerimenti sul lavoro, la vita e la paura in un mondo precario”; del quarto nel 2008 “Io, società a responsabilità illimitata. Strumenti per fare la grande differenza” e del quinto nel 2010 “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis. Puntare sul proprio talento quando tutto sembra non funzionare”.

“La grande differenza” consta di 111 pagine comprendenti la dedica dello scrittore, uno scritto di Maurizio Marchiori (Ex Vice Presidente Marketing Diesel U.S.A.), la prefazione di Mascia Selmo (coach certificato, esperta di filosofia e lingue orientali e nuove tecnologie per la comunicazione), introduzione, quindici capitoli e conclusione. Ogni capitolo è introdotto da una citazione pertinente con il corpo dello stesso ed è concluso da un utilissimo riepilogo denominato “Concetti chiave”. Lo stile prosastico è colloquiale e trascinante, sin dall’introduzione Sebastiano presenta se stesso come figlio, padre, marito, manager e scrittore sostenendo che è possibile avere più “doveri soddisfacenti” nella società se si utilizza una mappa, un criterio logico di azione e di comprensione della realtà che ci sta attorno.

Lo stress trova una vasta gamma di cause anche nei piccoli problemi chiamati anche induttori di stress.

Sono tanti, più di quanti sono gli esseri umani.

Pensateci. Il collega che fa scattare in continuazione il meccanismo della penna, il rumore dell’auto davanti alla nostra casa, il capo che ci chiama per una riunione sempre cinque minuti prima della fine della giornata, il bambino che ci tiene svegli la notte prima di un importante avvenimento professionale.”

Come combattere lo stress? Come interpretare i segnali giusti per pianificare le nostre priorità? Come fissare nuovi obiettivi? Come stabilire ciò che potrebbe darci soddisfazione congiungendo  il campo professionale e le passioni?

No, “La grande differenza” non è un libro che assicura gloria e ricchezza ma bensì trasmette un metodo di conoscenza per trovare la serenità e l’armonia nella vita a seconda delle aspettative di ciascun lettore.

Non voglio improvvisarmi psicologo dell’umanità, ma per certo questa inclinazione a compiacere il prossimo, soprattutto quando riveste i panni di un superiore, gerarchico o funzionale che sia, non è necessariamente buona nel processo del raggiungimento degli obiettivi.

Anche la nostra autostima ne risente e alla lunga credo ne soffra pure l’organizzazione per cui si lavora.”

Vi lascio il link del sito di Sebastiano Zanolli per maggiori informazioni e curiosità:

http://www.sebastianozanolli.com/cms/

Ed il link per ordinare “La grande differenza” e le altre sue pubblicazioni:

http://www.sebastianozanolli.com/cms/?page_id=144

Link recensione “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis”:

"Dovresti tornare a guidare il camion Elvis", di Sebastiano Zanolli, Franco Angeli Edizioni

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Sebastiano Zanolli

No Comments
Comunicati

Resoconto della serata Incontro con l’autore promossa da Federico Li Calzi

Il 4 marzo 2011 a Canicattì (AG), presso la Sala Convegni di Palazzo Stella, si è svolto l’evento “Incontro con l’autore” dedicato al docente universitario, poeta, scrittore e saggista Enrico Testa. La serata è stata promossa dal poeta Federico Li Calzi e curata dall’Associazione Scrittori e Artisti Agrigentini.

Il Prof. Enrico Testa (Genova, 1956) insegna Storia della Lingua Italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova. Dottore di ricerca in Scienze letterarie all’Università di Pavia e ricercatore di Linguistica italiana presso l’Università per Stranieri di Siena dal 1991 al 1998, è diventato professore associato di Storia della Lingua italiana nel 2000 e poi, nel 2005, ha vinto il concorso di professore ordinario sempre nella stessa disciplina. Ha pubblicato per Einaudi, Lo stile semplice. Discorso e romanzo (1997), Montale (2000), Eroi e figuranti. Il personaggio nel romanzo (2009), nonché le raccolte poetiche In controtempo (1994), La sostituzione (2001), Pasqua di neve (2008) e L’esistenza. Tutte le poesie 1980 – 1992 (2010); e sempre per Einaudi ha curato anche il Quaderno di traduzioni di Giorgio Caproni (1998) e l’antologia Dopo la lirica. Poeti italiani 1960-2000 (2005). I campi di ricerca sono principalmente lo studio del parlato in prospettiva diacronica e nei suoi rifacimenti letterari, l’analisi della lingua poetica e narrativa del Novecento e l’indagine sui risvolti stilistici e compositivi della categoria del personaggio romanzesco.

L’evento “Incontro con l’autore” è stato coordinato dalla giornalista Deborah Annolino e presentato dal poeta canicattinese Federico Li Calzi, con l’intervento del docente universitario Prof. Nuccio Mula (scrittore e critico internazionale d’arte e letteratura, Presidente dell’Associazione Scrittori e Artisti Agrigentini).

Sono stati quasi un centinaio i presenti all’evento, fra i quali numerose personalità del contesto culturale e sociale della Provincia. Nel corso dell’evento il Prof. Testa ha trattato diverse argomentazioni trascinato dalle distinte domande di Deborah Annolino e di Federico Li Calzi. Si è parlato concretamente di cultura odierna, delle diverse accezioni di poetica, del poetare dell’illustre ospite genovese, sulla problematica delle case editrici d’oggi. Degna di nota la pertinente analisi del Prof. Nuccio Mula sul percorso letterario del Prof. Testa.

La serata si è conclusa con la lettura di alcune fra le più belle poesie del Prof. Enrico Testa.

Federico Li Calzi ci racconta qualcosa della serata:

“Il taglio che ho dato alla serata è stato quello di una discussione culturale, avente come protagonista  una delle personalità di maggiore rilievo della poesia contemporanea, per meriti e titoli. Come già il titolo, “Incontro con l’autore”, faceva presentire è stato un incontro informale. La coordinatrice, Deborah Annolino, ha sapientemente dosato, poche e mirate domande, al Prof Testa, che, con la modestia che contraddistingue in genere gente di alto livello, ha espresso  considerazioni sulla propria poetica; sulla poesia nel mondo di oggi come sfida editoriale persa.   Ho inoltre apprezzato, per profondità e capacità d’intuire, l’intervento critico del Prof.  Nuccio Mula, che con una attenta analisi dei testi poetici dello scrittore genovese ne ha spiegato la filosofia poetica. L’evento si è concluso con un “recital” di poesie del Prof Testa.”

Lascio il link del sito del promotore de “Incontro con l’autore” nel quale potrete scaricare gratuitamente la sua raccolta intitolata “Poetica Coazione” :

http://www.federicolicalzi.it/

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa “Poetica Coazione”

No Comments
Comunicati

Guidare Oggi, di Vincenzo Di Michele, Curiosando Editore

I ripetuti lanci di sassi e altri oggetti in corrispondenza dei cavalcavia, hanno indotto le autorità alla decisione di numerare tutti i sovrapposti stradali. Nell’eventualità si ravvivasse la presenza di azioni di disturbo alla circolazione stradale da parte di persone presenti su detti sovrappassi, nell’avvisare le forze dell’ordine si potranno quindi fornire con precisione, il numero della strada e del cavalcavia.”

“Perché non succeda agli altri, ciò che è successo a noi”: la pericolosità delle strade, gli indugi dei conducenti, la poca conoscenza delle nuove regole europee, la segnaletica, i casi speciali, le assicurazioni, la distanza dai veicoli, testimonianze, il trasporto di attrezzature sportive, ed i consigli utili che si dovrebbero sapere per una guida più sicura per se stessi, la propria famiglia e gli altri.

Guidare oggi”, edito nel settembre del 2010 dalla casa editrice Curiosando Editore, è la terza pubblicazione dello scrittore e giornalista pubblicista Vincenzo Di Michele (1962, detto Enzo), esperto in materia di circolazione stradale con pubblicazioni in tali argomenti nelle riviste: “ Nautica”, “Professione Camionista”, “M.A.D” (Macchine Agricole Domani), “ Windsurf”, “Vela e motore”, “Informatore Agrario”.

Di Michele ha esordito nel 2006 con “La famiglia di fatto” pubblicato dalla casa editrice Firenze Atheneum Edizioni, segue due anni dopo un vero e proprio successo editoriale: “Io, prigioniero in Russia” (in omaggio a suo padre Alfonso giovane alpino abruzzese partito nel 1942 da Intermesoli  frazione di Pietracamela  per la  Russia nella II Guerra Mondiale), edito da Maremmi Editori e successivamente con “La Stampa” riuscendo a superare le 50.000 copie vendute. “Guidare oggi” ha ricevuto l’apprezzamento del Presidente della Repubblica, l’encomio del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, nonché  la partecipazione attiva del Presidente dell’AIFVS (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada) Giuseppa Cassaniti Mastrojeni.

“Guidare oggi” consta di introduzione e nove capitoli di diversa estensione. Nell’introduzione abbiamo l’esplicazione, da parte dell’autore, del perché di un progetto editoriale che contribuisce culturalmente alla divulgazione di insolite problematiche correlate alla circolazione stradale, e la lettera aperta del Presidente dell’AIFVS che si complimenta con il Dott. Di Michele per la sua sensibilità sull’argomento. Seguono sette testimonianze di persone colpite dal dolore per aver perso un proprio caro a causa di un incidente stradale. L’autore ha deciso in accordo con l’editore, di eliminare due capitoli del libro per inserire le testimonianze, inviate dal Presidente, e dunque per dare voce ai parenti delle vittime (dal bambino di 4 anni all’anziana di 79 anni) che facilmente vengono dimenticati ed anzi oltraggiati. In tal modo il lettore e le Istituzioni vengono sollecitati al ragionamento sulle possibili conseguenze in seguito ad incidenti stradali. Ed a tal proposito, una  particolare attenzione deve essere alla copertina del libro “Guidare Oggi”: veramente evocativa e suggestiva  per non dire imbarazzante nel senso tragico, con quel bambolotto disteso selvaggiamente sulla strada, proprio a richiamare la drammaticità correlata al fenomeno delle stragi stradali.

Portare un passeggero davanti al guidatore – nel caso specifico appunto un bambino – è rischiosissimo per una serie di motivi. Innanzitutto per la difficoltà di guida e di manovra, considerando che difficilmente, il bambino resta fermo per un lungo periodo di tempo. Può così capitare che si giri improvvisamente per guardare qualcosa che ha attratto la sua attenzione, o magari che alzi repentinamente la testa, …

Il nono capitolo “Le risposte ai quesiti più impensati” rappresenta un vero e proprio forum con domande e risposte su argomentazioni che, alcune volte, si danno per scontate o sulle quali non si presta molta attenzione ma che, invece, si dovrebbero conoscere per attuare quei piccoli accorgimenti che potrebbero anche salvare la nostra vita e quella di chi viaggia con noi. Alcuni esempi di domande:

Che cosa si deve fare in caso di deterioramento della patente di guida?

Sulle corsie di emergenza delle autostrade, in quali casi è permessa la sosta?

Quali sono i limiti di velocità di un’automobile che traina un rimorchio leggero?

Si può condurre un’automobile con un’ingessatura al polso?

Che cosa è il tachigrafo digitale? A che serve?

Si può essere esentati dall’obbligo delle cinture di sicurezza per malessere fisico?

Per coloro che volessero saperne di più dell’autore lascio il link diretto che riporta direttamente al suo curatissimo sito nel quale potrete seguire le novità sulle sue pubblicazioni ed eventi:

http://www.vincenzodimichele.it/

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Vincenzo Di Michele

No Comments
Comunicati

Poetica Coazione, di Federico Li Calzi, recensione di Pietro Seddio

Di seguito la recensione di Pietro Seddio ne “Il Convivio” di Catania. Pietro Seddio è un regista teatrale, saggista, romanziere, poeta ed è stato inoltre tra i fondatori del Gruppo T. M. 17, del Piccolo Teatro Pirandelliano di Agrigento e della Cooperativa Piccolo Teatro “Italo Agradi” di Pavia.

“La connotazione poetica si avvale di una caratura umana ed intellettuale con aggrovigliati sentimenti di passione, di vita, di morte, espressioni di un mondo interiore che l’autore utilizza e canalizza in forme espressive liriche di notevole pregio. Il mondo altalenante che lo circonda viene a presentarsi come “oggetto” di riflessione e nell’analisi conseguente egli è capace di immergere le sue mani per toccare e conoscere la materia, quella stessa che sotto certi aspetti sembra informe e fissata nel tempo.

Ma la sensibilità di Federico Li Calzi, riesce a smuovere questo “oggetto incriminato” per renderlo vivo e palpitante infondendo la sua anima e la sua così spiccata sensibilità che alla fine sono a valorizzare il suo essere “poeta”. Non uno d’occasione, sprovveduto, pronto per l’uso, ma profondo in quanto quella materia si affastella, nel prosieguo delle composizioni, anche di colori, di vita, di sensibilità; di tutti i sentimenti che sono dotazione imprescindibile di ogni essere umano.

È del tutto scontato che le poesie sono formate di parole e proprio queste assumono un significato del tutto particolare perché vengono inserite nel contesto della composizione poetica come tante tessere in un mosaico. Si potrebbero citare una infinità di esempi, ma si consiglia una attenta lettura così come consiglia la prefazione profonda e determinata del prof. Nuccio mula che dà una connotazione letteraria di assoluto spessore facendo sì che l’opera del Nostro acquisisca più determinata identificazione pregiandosi di un così conosciuto prefatore.

Molto giustamente, coerente con la sua formazione artistica, in “quarta di copertina” fa riferimento al concetto di Poesia (quella vera) che deve ritrovare (stante la continua inflazione per la nascita indiscriminata di “poeti” da non leggere) la forza di tornare ad essere l’epicentro della vita culturale della società che non può fare a meno di questa meravigliosa forma d’espressione che da sempre accompagna il cammino dell’uomo.

Nella sintesi che vuole evidenziare il nucleo della completezza lirica e della conseguente capacità di tradurre la Parola in Poesia si può affermare che il libro di Li Calzi “Poetica Coazione” può essere annoverato a ragione ben veduta come una esperienza (la sua prima dal punto di vista editoriale) assai positiva e come ha sollecitato il prof. Mula, si consiglia una approfondita lettura per il piacere di immergersi in questo ricco mondo sensitivo e palpitante per poterne avvertire i profumi, sentire la melodie, respirare quell’aria salubre che aiuta a guardare con fiducia all’avvenire in un momento di caos dove i valori si sono persi e dove le coscienze si sono ottenebrate.

Un momento di vera letteratura, di espressione lirica che merita i complimento e la sollecitazione a continuare per avere l’opportunità di leggere altri pregevoli testi che saranno ad arricchire il nostro patrimonio culturale.”

Vi lascio il link della biografia di Federico Li Calzi:

http://oubliettemagazine.com/2011/02/16/federico-li-calzi-vita-opere-e-critica/

Link sito dell’autore nel quale potrete scaricare gratuitamente “Poetica Coazione” e link pagina facebook:

http://www.federicolicalzi.it/

http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa “Poetica Coazione”

No Comments
Comunicati

Dovresti tornare a guidare il camion Elvis, di Sebastiano Zanolli, Franco Angeli Edizioni

La creatività è un grande strumento che accompagna e sostiene le vie del talento.

Siete talentuosi perché avete creatività.

Mentre potete avere talento ma mancare di creatività.

E finirete nel mucchio dei talenti sprecati.

Può essere, a volte i talenti vanno a chi non li userà.

Un peccato per tutti.

La creatività è alla radice del processo di autorealizzazione.

Creatività, talento, autorealizzazione. Parole che ormai sono nella bocca di tutti ma che si perdono in accezioni antiche oggetto d’attenzione per riuscire a conoscere il genio che si nasconde dentro ognuno di noi, quella qualità speciale che il più delle volte non si nota a causa della vita frenetica o della noia che assale le giornate.

Dovresti tornare a guidare il camion Elvis”, edito nel 2010 presso la casa editrice Franco Angeli Edizioni nella collana “Trend”, è la quinta pubblicazione di Sebastiano Zanolli. Sebastiano nasce nel 1964 a Bassano del Grappa (VI), si laurea in Economia e sfrutta la sua laurea come Direttore Generale di Diesel Italia, filiale italiana di Diesel, ed attualmente ricopre l’incarico di Amministratore Delegato di 55DSL, società streetwear del gruppo Only The Brave ( Diesel). Ma Sebastiano ha sempre coltivato la passione per la scrittura, una passione che viene notata dal pubblico dei lettori nel 2004, anno della sua prima pubblicazione “La grande differenza. Una mappa utile per raggiungere le proprie mete”. Questa prima conferma è seguita da “Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane. Creare reti di relazione per affrontare il caso di ogni giorno” nel 2005; “Paura a parte. Riflessioni e suggerimenti sul lavoro, la vita e la paura in un mondo precario” nel 2006; “Io, società a responsabilità illimitata. Strumenti per fare la grande differenza” nel 2008.

“Dovresti tornare a guidare il camion Elvis” consta della nota introduttiva scritta da Donatella Rettore e di dodici capitoli di lunghezza variabile per un totale di 112 pagine. Ogni capitolo si apre con una citazione che riprende metaforicamente il contenuto del libro e che, quindi, prepara artisticamente il lettore al pensiero di Sebastiano. Il quinto capitolo è stato scritto da Bruno Viano, psicologo del lavoro ed amministratore di Insight Italia Srl.

Attraverso spunti letterari, filosofici, d’attualità, sportivi, sociologici, antropologici, cinematografici, l’autore cerca di risolvere alcuni dubbi del lettore sull’essenza del talento e sulle possibili direzioni di questo. Siamo in un mondo che è già mutato e che continuamente muta. Sebastiano, con questa sua pubblicazione, ci illustra alcune regole per facilitare la comprensione di ciò che si può fare se solo si ha la forza di volontà e le conoscenze adatte. Perché, ovviamente, si tratta di conoscere:

Se solo leggiamo 10 pagine al giorno (circa 20 minuti), in un mese possiamo leggere un tomo di 200 pagine, riposandoci nei week-end.

Su base annua, riposandoci anche tutto agosto e dicembre, potremmo leggere dai 10 ai 15 libri relativi a una data materia di nostro interesse, il che farebbe di noi dei veri esperti del settore.

È una maniera per costruire quell’alternativa di cui parlavamo.”

E, Sebastiano parla di alternative in “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis”, alternative alla noia, al lavoro che non ci soddisfa, al lavoro che non riesce a farci pagare l’affitto e le bollette. Badate bene che questo non è un testo miracoloso che risolverà tutti i problemi dopo la lettura ma è piuttosto un testo che informa sulle concepibili vie da percorrere, sul come iniziare, sul come capire dov’è la punta del nostro iceberg. Lo stile di Sebastiano è colloquiale, semplice, diretto, chiaro ma con un’attitudine letteraria di un certo spessore ed una sana ironia che non guasta mai.

“Quando sei tu a non sapere che talento hai? Succede spesso, forse il motivo per cui molti hanno in mano un libro così è proprio questo.

Forse non è sempre semplice ed evidente come per i campioni sportivi più famosi o per i musicisti o i cantanti, forse non è qualcosa per cui siamo preparati, ma è necessario riflettere e mettere in conto un po’ di considerazioni sul tema.”

Vi lascio il link del sito di Sebastiano Zanolli per maggiori informazioni e curiosità:

http://www.sebastianozanolli.com/cms/

Ed il link per ordinare “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis” e le altre sue pubblicazioni:

http://www.sebastianozanolli.com/cms/?page_id=144

Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di Sebastiano Zanolli

No Comments
Comunicati

Roma: Inaugurazione atelier d’arte “degliZingari Gallery” 4 dicembre 2010

Sarà il 4 dicembre 2010 alle ore 19.00 la data e l’orario di apertura dell’atelier d’arte “degliZingari Gallery” situata a Roma nel Rione Monti, conosciuto anticamente con il nome di Suburra. Un’inaugurazione che, sin da subito, vuole definire l’impronta artistica della sua politica sincrona e multisfaccettata rivolta verso un pubblico che ha bisogno di esplorare le possibilità della  coesistenza senza limitazioni diatopiche.

Dal 4 al 20 dicembre, infatti, la galleria ospiterà la collettiva internazionale “L’Equilibrio degliZingari” che prevede un itinerario immerso nell’arte contemporanea con pittura, fotografia, scultura, installazione e video arte nel quale, per dirla alla Sabatini Coletti, l’equilibrio diviene “quella situazione in cui nessun elemento prevale sugli altri” ma risulta necessario per la stabilità dell’insieme.

Saranno presentati quarantacinque artisti provenienti da tutto il mondo tra i quali possiamo citare Piera Campo (Sand Gallery di Groningen), Luan Bajraktari (Magma Museum), Samuele Vesuvio Wiedmer (Offene Ateliers a Burgdorf), Juan Josè Molina (Candid Art Gallery di Londra).

La collettiva è sotto la direzione della Dott.ssa Claudia Pettinari con l’affiancamento del Dott. Massimiliano Alberico Grasso. L’evento darà anche modo di sorseggiare una raffinata scelta di vini offerta dalla cantina vitivinicola Colle Picchioni.

La galleria “degliZingari Gallery” comprende due sale, la Brecht e la Dalì. Diretta da Claudio Miani (Vice-Presidente associazione culturale d’arte e cinematografia nazionale ”Cinem’art”) e Luciana Cameli (Presidente associazione culturale nazionale “You Artist”) è un luogo di incontro tra artisti e spettatori nel quale si opterà per il dialogo e per le diverse interpretazioni del pensiero creativo dando avvio ad un nuovo sviluppo della città e dei suoi abitanti.

Si avrà, così, la possibilità di poter assistere e partecipare a reading letterari, rassegne e retrospettive cinematografiche, teatro off, workshop, backstage, casting ed esposizioni d’arte contemporanea.

Sarà possibile visitare l’esposizione dei quarantacinque artisti dalle ore 10.00 alle ore 17.00 dal martedì al sabato presso la sede dell’atelier, in via degli Zingari, 52/54 – 00184 Roma.

Per info:

www.deglizingari.it

[email protected]

tel. 06.89538915 – 328.7133184

Alessia Mocci
Responsabile Ufficio Stampa You Artist

[email protected]

http://www.youartist.info/

No Comments
Comunicati

Concorso Artistico “You Artist Talent”

Quando la libertà artistica viene meno forse dovremo tutti chiederci il perché ed avanzare qualche altra proposta che sia realmente interessata alla comunicazione piuttosto che al commercio.

L’associazione culturale nazionale You Artist è alla continua ricerca di questa libertà d’espressione e per dare la possibilità a chiunque di potersi manifestare con le proprie opere ha indetto un concorso culturale gratuito: il “You Artist Talent”.

Il “You Artist Talent” è diviso in sei sezioni che inglobano l’arte tout court, abbiamo dunque la sezione “Letteratura”, “Musica”, “Teatro”, “Performance”, “Film”, “Arte, Fotografia, Scultura e Video Art”.

Sarà una giuria esperta che valuterà le opere e gli artisti per dar loro modo di esibirsi al festival artistico “You Artist Festival” che si terrà a marzo/aprile del 2011 a Roma nello Spazio Cerere del quartiere San Lorenzo. La giuria dovrà anche assegnare 3 Premi Speciali a coloro che riterrà maggiormente meritevoli.

La deadline di consegna del materiale è il 12 febbraio 2011, si potrà inviare via email [email protected] o tramite posta ordinaria:

You Artist via di Porta Labicana, 27 – 00185 Roma.

Solamente per la sezione “Film”(lungometraggio, corto, documentario) e per Video Art si chiede l’invio tramite posta ordinaria, pena l’esclusione dal concorso.

Si dovrà allegare una scheda di presentazione delle opere ed ovviamente anche questa segue la politica Free dell’associazione You Artist: l’artista avrà la possibilità di introdurre se stesso e la sua creazione come meglio ritiene.

Non ci sono restrizioni particolari di genere: la libertà per l’appunto è ciò che caratterizza questo interessante concorso. Ogni concorrente potrà partecipare a più categorie artistiche inviando, però,  una sola opera per sezione.

Nella sezione “Letteratura” si potrà partecipare con opere inedite ed edite senza limiti di genere e lunghezza.

Nella sezione “Musica” si potrà partecipare con gruppi musicali o solisti, senza limiti di genere, si potrà inviare via email 4 tracce musicali oppure si potrà inviare il link MySpace.

Nella sezione “Teatro” si accetterà qualsiasi progetto senza limiti di genere ma con una durata massima di 25 minuti.

Nella sezione “Performance” si potrà partecipare con qualsiasi progetto artistico, con una durata massima di 10 minuti.

La sezione “Film” vede una diversificazione interna e comprende lungometraggi (durata minima 75 minuti), cortometraggi (durata massima 30 minuti), documentario e sceneggiatura (stessa durata di corto e lungo).

Per la sezione “Arte, Fotografia, Scultura e Video Art” si accettano un massimo di 10 opere ad artista ed un video art con durata massima di 20 minuti.

L’email di riferimento per info è: [email protected]

Alessia Mocci
Responsabile Ufficio Stampa You Artist

[email protected]

http://www.youartist.info/

http://www.youartist.info/258/you-artist-talent-concorso-culturale-gratuito/

No Comments