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1 Novembre 2024 - Comunicati stampa e News
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1 Novembre 2024

Comunicati

Luca Dal Fabbro: l’acqua è un’opportunità per il futuro. Iren pronta a investire 3 miliardi

Lo ha ribadito più volte il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro: l’acqua non è solo un bisogno, ma un’opportunità per costruire un futuro sostenibile. Nel piano strategico al 2030 della multiutility 3 miliardi di euro di investimenti per far fronte al tema dell’acqua.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: investire sull’acqua per preservare il futuro

L’acqua è tra le risorse più importanti che abbiamo a disposizione, ma ad oggi il suo utilizzo e la sua gestione sono tutt’altro che ottimali. In Italia una delle aziende che si sta adoperando per salvaguardare questo prezioso elemento è Iren. È stato il Presidente della multiutility Luca Dal Fabbro a spiegare che “i tubi italiani perdono anche oltre il 60% dell’acqua che depuriamo”, una situazione che potrebbe essere risolta “rattoppando i tubi, trovando le perdite e creando una pipeline di acqua molto più resistente”. Ma questo non basta. Come riportato anche dal manager, il 90% delle gocce d’acqua che cascano sul territorio vengono disperse, quando invece occorrerebbe raccoglierle. “C’è da fare un grosso progetto nazionale di invasi, del quale, come Iren, siamo grandi sostenitori”, sottolinea Luca Dal Fabbro, secondo il quale persino le acque utilizzate in agricoltura, o le cosiddette acque reflue, andrebbero valorizzate. “Se noi raccogliessimo tutta l’acqua reflua dalle coltivazioni e dall’industria e la depurassimo avremmo il 30% dell’acqua per l’agricoltura che oggi, invece, dobbiamo depurare e non riutilizziamo“, aveva fatto notare in un’intervista rilasciata a margine della presentazione del Blue Book 2024.

Luca Dal Fabbro: l’acqua è un’opportunità non divisiva

L’acqua, come sottolineato più volte da Luca Dal Fabbro, è più di un semplice bisogno: è un’opportunità per il futuro che può portare beneficio a tutti. Per il Presidente di Iren, si tratta di “un’opportunità non divisiva, perché serve a tutti”. Affrontare queste problematiche richiederà investimenti significativi, ma si tratta di un passo necessario per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni. Ecco perché il manager lo definisce “un grandissimo investimento per i nostri figli e i nostri nipoti”. Mentre Iren sta investendo quasi 3 miliardi di euro nel suo piano strategico per fronteggiare il tema dell’acqua, Luca Dal Fabbro ha invitato il Governo a considerare l’ipotesi di implementare un PNRR o addirittura un piano Marshall dedicato all’acqua che porti ad azioni concrete per migliorare la situazione.

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Gruppo Danieli: un promotore della sostenibilità siderurgica su scala internazionale

Nel suo percorso evolutivo, Gruppo Danieli ha contribuito a plasmare il panorama siderurgico globale, passando dalla produzione di acciaio alla realizzazione di macchinari per l’industria siderurgica, fino alla progettazione di interi impianti: negli ultimi anni, è tra i maggiori promotori internazionali della sostenibilità nel settore degli acciai.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: la nascita e l’espansione fino alla produzione di impianti siderurgici completi

Gruppo Danieli nasce nel 1914 su iniziativa dei fratelli Mario e Timo Danieli, con l’acquisizione delle Acciaierie Angelini di Brescia: un’operazione che segna l’inizio di un percorso che l’ha portato a diventare una delle realtà più rilevanti nel panorama mondiale della produzione di impianti siderurgici. La vision dei fratelli Danieli si concentrava sull’innovazione tecnologica, come evidenziato dall’introduzione dei forni elettrici ad arco per la lavorazione dell’acciaio, una tecnologia all’avanguardia per l’epoca. Nel 1929, la società trasferisce la produzione a Buttrio, in Friuli-Venezia Giulia, dove risiede ancora oggi la sede principale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Gruppo Danieli porta a compimento un’evoluzione epocale, per cui ancora oggi è conosciuto in tutto il mondo: il passaggio dalla produzione diretta di acciaio alla realizzazione di macchine per il settore siderurgico. L’estrema qualità e affidabilità degli impianti ha contribuito a rendere il Gruppo uno dei maggiori player di settore, arrivando negli anni ’70 a specializzarsi nella produzione di impianti completi.

Il Research Center di Gruppo Danieli: un polo avanzato dell’innovazione siderurgica

Gruppo Danieli ha continuato a investire in ricerca e sviluppo, consolidando la propria posizione di leader globale nel settore, ulteriormente rafforzata da una serie di acquisizioni strategiche, tra cui quella del gruppo svedese Morgårdshammar e della società francese Rotelec. Il Gruppo è attivo oggi in vari mercati globali, con centri di produzione e di ricerca in Europa, Asia e America, e un forte focus sulla sostenibilità: gli impianti siderurgici green della multinazionale di Buttrio sono infatti un prodotto sempre più richiesto e apprezzato. Uno dei progetti più innovativi della società è il Danieli Research Center, un centro all’avanguardia che si estende per 4.500 metri quadrati, che ha come unico scopo quello di sviluppare nuove tecnologie nell’ambito del settore siderurgico, ancora una volta con un occhio di riguardo per la sostenibilità e la riduzione delle emissioni. Oltre all’innovazione tecnologica, Gruppo Danieli si distingue anche come fortissimo promotore della valorizzazione dei giovani talenti, collaborando attivamente con istituti scolastici e università per la formazione delle nuove generazioni di tecnici e ingegneri.

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Il viaggio professionale di Paolo Gallo: innovazione e strategia

Nato a Torino nel 1961, Paolo Gallo ha costruito una carriera di successo nel settore industriale ed energetico, culminata nel suo attuale ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale di Italgas, leader in Italia nella distribuzione del gas naturale e terzo operatore a livello europeo.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: formazione ed esordio professionale

Laureatosi in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Torino, Paolo Gallo ha consolidato la sua formazione con un MBA presso l’Università degli Studi di Torino. La sua carriera ha avuto inizio nel 1988 presso Fiat Avio S.p.A., dove per oltre un decennio ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità. È stato proprio in Fiat Avio che ha mosso i primi passi nel settore energetico, a partire dal 1997, quando ha guidato lo sviluppo di nuovi progetti in Italia, India e Brasile. Questi progetti hanno gettato le basi per la creazione di Fiat Energia, la divisione del Gruppo Fiat dedicata alla generazione di energia elettrica. Il 2002 ha segnato l’inizio di una nuova fase della sua carriera con l’ingresso nel Gruppo Edison come Direttore Strategie e Innovazione. In seguito, dal 2003 al 2011, ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale di Edipower, consolidando ulteriormente la sua esperienza nel settore energetico. Nel 2011 Paolo Gallo ha assunto la guida di Acea S.p.A., una delle principali multiutility italiane quotate in Borsa, dove è rimasto fino al 2014. In Acea, inizialmente come Direttore Generale e successivamente come Amministratore Delegato, ha promosso importanti progetti di innovazione e sostenibilità, contribuendo a rafforzare la posizione della società nel mercato.

Paolo Gallo: da Grandi Stazioni a Italgas

Il 2014 ha segnato un’altra tappa cruciale nella carriera di Paolo Gallo con la nomina ad Amministratore Delegato di Grandi Stazioni, dove ha supervisionato con successo il processo di privatizzazione dell’azienda. Le sue capacità manageriali lo hanno poi portato, nel 2016, alla guida di Italgas, dove ricopre ancora oggi il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Sotto la sua leadership, Italgas ha accelerato la digitalizzazione delle reti e l’adozione di pratiche sostenibili, confermandosi un punto di riferimento nel panorama energetico europeo. Nel 2020 è stato nominato Presidente di Gas Distributors for Sustainability (GD4S), ruolo riconfermato anche per il 2021.  Parallelamente alla sua carriera manageriale, Paolo Gallo ha avuto un ruolo significativo anche in ambito accademico. Dal 1992 al 1993 è stato Direttore del Corso MBA presso la Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino, e fino al 2002 ha tenuto il corso di “Valutazioni economico-finanziarie di Investimenti Industriali”. Dal 2018 collabora con la Luiss Business School, dove insegna nei corsi di Re-engineering Operational Processes ed Energy Management. Paolo Gallo è inoltre co-autore di diverse pubblicazioni di rilievo nel campo dell’energia e della gestione industriale, confermando il suo impegno nella divulgazione delle conoscenze acquisite nel corso della sua carriera.

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I workshop di AiFOS ad Ambiente Lavoro 2024

Comunicato Stampa

I workshop di AiFOS ad Ambiente Lavoro 2024

Ad Ambiente Lavoro di Bologna dal 19 al 21 novembre 2024 l’associazione AiFOS organizza vari eventi. Nei workshop si parla di attrezzature di lavoro, di sicurezza cantieri, di assemblaggi di macchinari e di aggressività nelle organizzazioni.

 

Mantenere un costante aggiornamento sulle novità normative, conoscerne l’impatto sul contesto lavorativo, essere sensibilizzati sui rischi emergenti e sulla gestione della sicurezza, è essenziale per adottare misure preventive e migliorative in materia di sicurezza, contribuendo così alla creazione di un ambiente di lavoro sicuro.

 

Proprio per favorire questo miglioramento delle competenze, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), come ogni anno partecipa attivamente ad “Ambiente Lavoro”, la manifestazione annuale di riferimento in Italia per chi si occupa di salute e sicurezza sul lavoro.

 

Durante la 34° edizione di “Ambiente Lavoro”, che si terrà a Bologna dal 19 al 21 novembre 2024, l’Associazione AiFOS ha previsto numerose iniziative: due convegni, sulla formazione e sul Rapporto AiFOS 2024, un evento speciale in tema di salute e sicurezza, un evento associativo e sei diversi workshop.

 

Ci soffermiamo oggi su cinque dei sei workshop organizzati da AiFOS a Bologna:

  • workshop “Macchine e attrezzature di lavoro Incluse ed Escluse – Le nuove prospettive”;
  • workshop “Sicurezza cantieri: è possibile dedicare più tempo alla sicurezza dei lavoratori e meno agli aspetti burocratici?”;
  • workshop “Assemblaggi di macchinari in serie e in insieme: gestione tecnica, procedurale e documentale”;
  • workshop “La protezione dai fulmini delle persone all’interno e all’esterno degli edifici”;
  • workshop “Fenomenologia dell’aggressività nelle organizzazioni. Ambiti di responsabilità, valutazione del rischio e misure di prevenzione”.

 

19 novembre 2024: il workshop sulle macchine e attrezzature di lavoro

Martedì 19 novembre 2024 si terrà ad Ambiente Lavoro a Bologna – dalle 09:15 alle 11:15 – il workshop “Macchine e attrezzature di lavoro Incluse ed Escluse – Le nuove prospettive.

 

Nella presentazione dell’incontro si indica che dal 2012 ad oggi molto è stato fatto in termine di formazione attrezzature di lavoro per le quali è necessaria una specifica abilitazione (Art 73 comma 5). E con la futura uscita del Nuovo Accordo Stato-Regioni, alle 8 Attrezzature citate dall’accordo Stato Regioni del 22/02/2022 se ne aggiungeranno altre 3: Macchine Raccogli Frutta, Caricatori per la Movimentazione dei Materiali e Carroponte. Verrà inoltre ampliata con un nuovo modulo la formazione del carrello elevatore.

Come prepararsi al meglio per organizzare la nuova formazione? Quali corsi verranno riconosciuti? Quali sono le novità previste per la valutazione finale?

 

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 2), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Il link per iscriversi al workshop: https://t.ly/macchine-attrezzature-lavoro-bologna

 

20 novembre 2024: sicurezza nei cantieri e assemblaggi di macchinari

Mercoledì 20 novembre 2024 l’Associazione AiFOS organizza due workshop.

 

Dalle 09:15 alle 11:15 si terrà il workshop “Sicurezza cantieri: è possibile dedicare più tempo alla sicurezza dei lavoratori e meno agli aspetti burocratici?.

 

A partire dal 2023 molti sono i provvedimenti normativi emanati ed in corso di emanazione che stanno modificando gli adempimenti nell’ambito dei cantieri: tra Codice dei Contratti, Patente a Punti, Accordi Stato Regioni sulla formazione dei datori di lavori, Contratti di settore con cadenze formative differenti rispetto alle norme, non sempre è facile capire cosa deve essere effettivamente fatto. Nel corso del workshop si farà una seria riflessione su questi aspetti in modo da riuscire a dedicare meno tempo agli aspetti burocratici e più tempo alla sicurezza dei lavoratori.

 

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Il link per iscriversi al workshop: https://t.ly/sicurezza-cantieri-bologna

 

Dalle 14.00 alle 16.00 si terrà anche il workshop “Assemblaggi di macchinari in serie e in insieme: gestione tecnica, procedurale e documentale”.

 

La presentazione dell’incontro ricorda che i processi produttivi rendono spesso indispensabile l’assemblaggio di macchinari, procedura talora oggetto di incentivi per gli utilizzatori. L’approfondimento della normativa tecnica e documentale e il conseguente approfondimento in tema di responsabilità rappresentano pertanto un valido strumento conoscitivo per le aziende.

 

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Il link per iscriversi al workshop: https://t.ly/assemblaggi-di-macchinari-bologna

 

21 novembre 2024: protezione dai fulmini e fenomenologia dell’aggressività

Sempre ad Ambiente Lavoro a Bologna giovedì 21 novembre 2024 si terranno due workshop.

 

Dalle 09:15 alle 11:15 si terrà il workshop “La protezione dai fulmini delle persone all’interno e all’esterno degli edifici”.

Il fulmine può avere conseguenze particolarmente gravi sia sulle persone, soprattutto in ambiente esterno, che sugli edifici. Il Titolo III del D.lgs 81/08 (artt. 80 e 84) obbliga il datore di lavoro ad eseguire una valutazione del rischio da fulminazione ed individuare di conseguenza le misure di protezione da adottare contro tale eventualità, sia per le persone che lavorano all’interno degli edifici, sia per quelle che lavorano in ambienti all’aperto.

Il workshop si pone l’obiettivo di descrivere il quadro normativo di riferimento applicabile e di fornire quelle conoscenze di base utili per poter valutare in quali casi il fulmine può essere un problema per la vita delle persone e l’efficacia di una eventuale protezione. Per effettuare una corretta e precisa valutazione del rischio possiamo fare affidamento sulle norme CEI EN 62305 e CEI EN 62793.

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 2), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Il link per iscriversi al workshop: https://t.ly/protezione-dai-fulmini-bologna

 

Infine, dalle 14.00 alle 16.00 si terrà il workshop “Fenomenologia dell’aggressività nelle organizzazioni. Ambiti di responsabilità, valutazione del rischio e misure di prevenzione”.

 

L’aggressività è un tema multifattoriale e un fenomeno emergente a livello sociale che si riverbera nell’impresa e negli enti, spesso di sommandosi alle dinamiche di gestione del personale, sempre più complesse. Oggi le organizzazioni dispongono di strumenti e competenze per gestire il problema?

L’obiettivo del workshop, orientato da un approccio tecnico/normativo/funzionale, è quello di accendere un faro sul fenomeno per fornire elementi di consapevolezza e i rudimenti funzionali a comprendere l’impatto sulle responsabilità delle organizzazioni e relative figure apicali, fornendo inoltre spunti circa gli adempimenti correlati.

 

La partecipazione al workshop conferirà due crediti di aggiornamento per le seguenti figure professionali: Formatore (area 1), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS

 

Il link per iscriversi al workshop: https://t.ly/fenomenologia-aggressivita-bologna

 

Tutti i workshop presentati si terrano nella saletta AiFOS e al 34° salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro AiFOS sarà presente anche con uno stand espositivo (stand A20, Padiglione 22) dedicato ai soci, alle aziende, ai CFA (Centri di Formazione AiFOS) e a tutti coloro che vogliano conoscere le attività di questa attiva realtà associativa.

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS: via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it   – info@aifos.it  – convegni@aifos.it

 

17 ottobre 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

ufficiostampa@aifos.it

http://www.aifos.it/

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A2A, Renato Mazzoncini: nel 2023 investimenti in Calabria in crescita del 78%,

Gizzeria Lido ha ospitato la presentazione del terzo bilancio di sostenibilità territoriale della Calabria di A2A, alla presenza dell’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini. L’evento ha messo in evidenza il significativo impegno della Life Company sul del territorio calabrese nel corso del 2023, con investimenti per circa 20 milioni di euro, in aumento del 78% rispetto all’anno precedente.

Renato Mazzoncini

A2A, Renato Mazzoncini: a Piano oltre 300 milioni di investimenti in Calabria

A margine dell’evento, Renato Mazzoncini ha spiegato che gli investimenti per i prossimi anni, previsti nel piano industriale di A2A, supereranno i 300 milioni di euro e saranno destinati principalmente a settori chiave come l’idroelettrico, il ciclo idrico e la gestione dei rifiuti. “Temi centrali con cui si confronta la Calabria e per cui A2A può essere un player importante”, ha affermato l’AD. Nel 2023, il Gruppo ha generato un valore di 36 milioni di euro per il territorio calabrese. Questo include 10 milioni di euro in retribuzioni per i 150 dipendenti locali e 12,5 milioni di euro per i fornitori, costituiti prevalentemente da piccole e medie imprese locali. “Le PMI sono un elemento essenziale per il nostro lavoro e per il nostro rapporto con la Calabria”, ha sottolineato il manager, evidenziando l’importanza della simbiosi mutualistica tra A2A e questa regione. La Life Company vanta una presenza consolidata in Calabria con 10 impianti idroelettrici, una grande centrale termoelettrica a Scandale e un importante polo dei rifiuti a Crotone. A2A sta inoltre affrontando le sfide legate al ciclo idrico, un settore di particolare importanza data la siccità registrata negli ultimi anni. Un altro progetto di rilevanza – ha aggiunto Renato Mazzoncini – è la partecipazione del Gruppo alla manifestazione di interesse per il nuovo termovalorizzatore di Gioia Tauro, un progetto chiave per chiudere il ciclo dei rifiuti urbani in Calabria in modo efficiente.

Renato Mazzoncini: A2A, gli investimenti strategici

Il tema dell’energia è cruciale per la Calabria e A2A si posiziona come un operatore completo, capace di fornire anche l’energia flessibile tramite l’idroelettrico e il termoelettrico: fattori essenziali poiché le rinnovabili sono più legate a fonti intermittenti come il sole e il vento. Renato Mazzoncini ha anche evidenziato la necessità di investire in nuove infrastrutture idriche per affrontare la siccità, come nuovi tubi e sistemi di accumulo. “Occorrono grandi imprese capaci di affrontare queste sfide”, ha fatto sapere. Uno degli obiettivi della Life Company, in linea con le direttive europee, è quello di supportare la Calabria a chiudere il ciclo dei rifiuti, eliminando l’uso delle discariche. Renato Mazzoncini ha concluso l’intervista esprimendo soddisfazione per la collaborazione costruttiva di A2A con le istituzioni locali.

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L’eccellenza del vino italiano: Botter nel settore vitivinicolo

Botter ha costruito dal 1928 un percorso di successo grazie a una solida strategia lungimirante, affermandosi come protagonista nella produzione e distribuzione di vino. Tra i prodotti di punta spiccano alcune delle tipologie italiane più richieste a livello globale, tra cui Prosecco, Primitivo e Pinot Grigio.

Botter S.p.A.

Botter, marchio italiano che conquista i mercati globali

Fondata a Fossalta di Piave (VE) nel 1928 su iniziativa di Carlo Botter, l’azienda Botter avviò le proprie attività come piccola realtà dedicata alla vendita al dettaglio di vino in fusti e damigiane. Negli anni è cresciuta fino a diventare uno dei maggiori esportatori di vino italiano nel mondo. Botter è oggi parte integrante, insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini, del Gruppo Argea, operatore privato leader nel settore vitivinicolo italiano nato su impulso del Fondo Clessidra. Tornando alle origini, l’azienda è sempre stata in grado di combinare tradizione e innovazione: risale agli anni ‘50, ad esempio, l’avvio della commercializzazione di vini imbottigliati, inizialmente concentrata sul mercato interno per poi estendere gli orizzonti anche all’estero. Il successo raggiunto si traduce oggi nell’elevata specializzazione per la produzione e commercializzazione di diverse tipologie di vino, sia fermo che frizzante, con particolare attenzione ad alcune delle tipologie di vino italiano più apprezzate a livello internazionale: tra queste, Prosecco, Primitivo e Pinot Grigio.

Botter: la crescita sostenibile del vino italiano

Botter è riuscita così a conquistare un ruolo di rilievo nei mercati più importanti per l’export del vino, anche attraverso un’ampia offerta di etichette e denominazioni di alta qualità. La presenza internazionale e il posizionamento competitivo hanno reso l’azienda il fulcro di un progetto che punta a riunire le eccellenze vinicole italiane in un tragitto di crescita comune. L’obiettivo è preservare le identità delle varie realtà produttive esaltandone la tradizione e, contemporaneamente, aumentarne l’influenza a livello globale. Botter è inoltre impegnata in un percorso connesso alla sfera della sostenibilità: l’azienda supporta infatti la transizione ecologica della filiera promuovendo pratiche sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Tale vision si traduce in un approccio responsabile, senza compromettere la qualità e la tradizione che hanno reso Botter uno dei maggiori esportatori di vino italiano nel mondo.

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Pietro Labriola: TIM sulla strada giusta con TIM Brasil

L’AD di TIM Pietro Labriola ha firmato un articolo pubblicato su “Repubblica” in cui parla delle motivazioni che hanno spinto il Gruppo a puntare sul mercato brasiliano e vendere la rete fissa, evidenziando come questa si sia rivelata la scelta aziendale più giusta.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: l’enorme potenziale del mercato brasiliano

Sotto la guida dell’AD Pietro Labriola, TIM ha intrapreso un importante percorso di crescita. La vendita dell’infrastruttura di rete fissa ha però generato un dibattito, sollevando interrogativi sul perché non si sia optato per la vendita di TIM Brasil. È proprio il numero uno di TIM a fornire la risposta con un articolo da lui firmato e pubblicato su “Repubblica”. Partendo da un confronto con gli altri grandi operatori europei, le cui attività internazionali contribuiscono in modo sostanziale alla loro capitalizzazione, l’Amministratore Delegato evidenzia il potenziale di TIM Brasil che rappresenta il 67% del valore del Gruppo nonostante generi solo il 30% dei ricavi. Da qui l’importanza strategica di mantenere la presenza di TIM nel mercato brasiliano. Quest’ultimo “sta vivendo profonde trasformazioni, con una crescita importante che beneficia di diversi fattori chiave”, spiega Pietro Labriola, “c’è un grande potenziale di crescita, soprattutto perché il consumo di dati è ancora relativamente basso e le offerte attuali non includono una quantità di giga ‘abnorme’”. A questo si aggiunge che “l’asta per le frequenze del 5G è stata orientata maggiormente ad obiettivi di digitalizzazione e modernizzazione del Paese piuttosto che a un incasso immediato, rendendo il Paese uno dei leader mondiali per l’ampiezza e modernità della rete”. “Se in Italia – prosegue il manager – lo Stato ha incassato 6,5 miliardi di euro per le frequenze, il Brasile ha seguito una strada diversa, incassando dall’asta circa 1,1 miliardi di euro al cambio del 2021 ma stimando investimenti da parte degli operatori per oltre 6 miliardi”. Uno scenario che “fa del Brasile uno dei mercati più promettenti per le telecomunicazioni”.

Pietro Labriola: TIM è sulla strada giusta

Della possibile vendita di TIM Brasil se ne parlò per la prima volta nel 2014, ma poi il Gruppo decise diversamente. “Con il senno di poi – afferma Pietro Labriolala decisione di investire nel rilancio del Brasile si è rivelata giusta, poiché da TIM Brasil oggi arriva il 50% del margine del Gruppo e supporterà la crescita dei prossimi anni, grazie a un’esposizione a un mercato sano e in espansione, generando le risorse necessarie”. Se poi si considera che “dal 2022, anno in cui è partito il processo di vendita della rete di oggi, il titolo è salito del 50% passando da 29 miliardi di reais di capitalizzazione a oltre 44 miliardi di reais, creando valore per tutti gli azionisti”, emerge chiaramente che quella intrapresa da TIM è la strada giusta. “TIM – continua l’AD – è oggi un’azienda diversificata, e non solo geograficamente: è presente anche in diversi segmenti tecnologici (fisso, mobile e servizi IT) e di clientela (retail, piccole e medie imprese, grandi aziende e pubbliche amministrazioni), ed è un insieme di business e mix di attività in fasi differenti del loro ciclo di vita, con prospettive di crescita, e conseguentemente di rischio, differenti, ma che garantiscono la sostenibilità del Gruppo. TIM, quindi, non sarà sostenibile domani, lo è già oggi”.

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Gruppo Riva: un modello di gestione ambientale efficace nel settore siderurgico

Gruppo Riva si attiene scrupolosamente alle politiche ambientali che prescrivono l’utilizzo delle tecniche più moderne al fine di abbattere le emissioni inquinanti dell’attività siderurgica.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: le strategie ambientali

Gruppo Riva è fortemente impegnato nella gestione sostenibile delle proprie attività industriali, riconoscendo l’importanza di coniugare la produzione con il rispetto dell’ambiente. Fin dal 2007, tutti gli impianti produttivi della società sono conformi alle “migliori tecniche disponibili” (BAT), stabilite a livello europeo e internazionale. Il rispetto delle normative ambientali è confermato dall’ottenimento delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) e delle Autorizzazioni Uniche Ambientali (AUA), rilasciate dalle autorità competenti dopo attentissimi controlli. Queste certificazioni prevedono precisi programmi di monitoraggio delle fonti emissive, permettendo al Gruppo Riva di valutare attentamente e ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Tutti gli stabilimenti della società sono certificati secondo la norma UNI EN ISO 14001.

La filosofia della sostenibilità di Gruppo Riva

In Gruppo Riva la responsabilità sociale non si limita alla gestione interna delle attività produttive, ma coinvolge anche il rapporto con gli stakeholder, inclusi i cittadini, le autorità e le parti interessate. La sostenibilità ambientale, infatti, viene considerata dalla società siderurgica come un obiettivo in continuo divenire, da perseguire attraverso collaborazioni tra pubblico e privato e un confronto aperto e trasparente con le autorità locali. Il Gruppo promuove attivamente un approccio multidisciplinare alla sostenibilità industriale, incoraggiando lo sviluppo di studi originali e la diffusione delle competenze più avanzate a livello internazionale. Punta, inoltre, a sensibilizzare e coinvolgere attivamente i propri dipendenti attraverso specifiche pratiche di formazione.

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Champions League 2024/25, Marzio Perrelli: l’offerta senza precedenti di Sky Sport

La Champions League 2024/25 sarà rivoluzionaria: le dichiarazioni dell’Executive Vice President Marzio Perrelli sulla nuova edizione della più prestigiosa competizione calcistica continentale, trasmessa su Sky Sport con una copertura “unica in Europa”.

Marzio Perrelli

Champions League, Marzio Perrelli: le novità della stagione 2024/25

La nuova edizione della Champions League rappresenterà una svolta storica per il calcio europeo, come sottolineato dall’Executive Vice President Sport di Sky Italia nel corso della presentazione della copertura della stagione appena iniziata. “Una stagione rivoluzionaria”: sono state queste le parole di Marzio Perrelli, che ha spiegato come, con l’introduzione di tre classifiche, il format della competizione si avvicini a quello dei campionati nazionali, diventando così ancora più interessante per gli appassionati. Con otto squadre italiane in gara, l’entusiasmo per le partite è davvero alto. “Questo ci riempie di soddisfazione. Come dice la nostra campagna, è il più grande spettacolo del mondo – ha affermato l’Executive Vice President di Sky Sport – Non esiste una competizione calcistica globale a questo livello: avremo i giocatori più forti, le squadre migliori, gli stadi più spettacolari e il tifo più appassionato”. Per rendere la visione dei match ancora più accattivante, ha poi dichiarato Marzio Perrelli, Sky Sport si impegnerà “a valorizzare tutto questo con il nostro Sky Touch, trattandolo con la massima attenzione e cura, come se fosse un bambino piccolo”.

Marzio Perrelli: una copertura senza pari, l’offerta di Sky Sport unica in Europa

Il nostro palinsesto è unico: in Europa, non esiste nulla di simile”, così Marzio Perrelli ha evidenziato la straordinarietà del palinsesto di Sky Sport. Con 13.000 ore di eventi live e oltre 22 discipline diverse, la rete offre una programmazione di circa 35 ore di dirette quotidiane. “Se qualcuno volesse passare 24 ore della propria giornata solo su Sky Sport, troverebbe sempre qualcosa da vedere”, ha detto il manager, ricordando la possibilità offerta da Sky Go per gli abbonati di registrare da remoto così da “fruire di tutti i contenuti quando e dove lo desiderano”.  All’inizio della stagione, Sky Sport ha trasmesso in esclusiva le partite di due grandi club italiani, Juventus e Milan, con match che fino all’anno scorso erano considerati materiali da finalissima, come Milan-Liverpool. Con un piano editoriale ben definito, che prevede 51 serate UEFA e oltre 500 partite in totale, Sky Sport si prepara a offrire una copertura senza precedenti e ricca di emozioni.

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MFE fuori dalla media europea, Pier Silvio Berlusconi: cresciamo ancora, presto nuove assunzioni

In un’intervista rilasciata al TG5, il CEO Pier Silvio Berlusconi descrive MFE come un “caso unico”. Nonostante la competizione delle multinazionali e il trend generale del mercato, il Gruppo da lui guidato continua a investire e crescere: “Il nostro titolo cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: risultati oltre le attese

Utile netto a 104,7 milioni (in crescita del 20,2%), risultato operativo a 136,3 milioni (+12,7%) e ricavi netti consolidati che si attestano a 1.476,5 milioni di euro (+7,8%): sono questi i numeri della crescita del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi. “Un caso abbastanza unico” quello di MFE, come sottolineato dallo stesso Amministratore Delegato nel corso di un’intervista rilasciata al TG5. Nonostante le enormi sfide che presenta attualmente il settore dei media e la concorrenza delle multinazionali, la società ha conquistato la leadership in Spagna e ha affermato la propria presenza in Germania. “Durante le varie crisi il mercato della pubblicità è passato da 10 miliardi di euro a 6 miliardi, una perdita del 40%. Ora, buona parte di questi investimenti sono stati recuperati, ma c’è tantissima concorrenza, anche da parte del web. Nonostante questo, noi abbiamo continuato a investire e anche a crescere“, ha sottolineato Pier Silvio Berlusconi.

Pier Silvio Berlusconi: crescita superiore rispetto alla media di tutti i broadcaster in Europa

Con “tutti i fondamentali in crescita” e un titolo che “cresce di più delle media di tutti i broadcaster in Europa”, MFE può permettersi di guardare al futuro e investire nel reclutamento di nuove risorse, portando avanti il piano di assunzioni. “Visto che le cose stanno andando bene e pensando di fare il miglior investimento per il futuro, abbiamo lanciato questo programma di nuove assunzioni concentrato su under 30 e donne, e ci stiamo riuscendo. Posso dire che il bilancio attesta che il nostro organico non è in discesa ma è in crescita, cioè Mediaset sta creando nuova occupazione“, ha affermato Pier Silvio Berlusconi. A contribuire agli ottimi risultati è stata anche la scelta di mantenere “molto alta l’asticella per quantità e qualità di prodotto”, offrendo “intrattenimento, informazione e fiction in maniera totalmente gratuita, senza canone, senza abbonamenti”.

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MAIRE, commessa da 1.1 miliardi per il Gruppo presieduto da Fabrizio Di Amato

La commessa miliardaria con l’algerina Sonatrach non è solo un contratto, ma un passo significativo verso il consolidamento dei rapporti strategici con il Paese nordafricano. Sotto la guida di Fabrizio Di Amato, MAIRE e la controllata Tecnimont dimostrano che l’Italia può competere globalmente nel settore petrolchimico.

Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato: i dettagli della commessa

Il Made in Italy è da sempre sinonimo di eccellenza e stile. Ingegneria e innovazione sono due ambiti che non fanno eccezione. Lo dimostra la recente commessa siglata da Tecnimont, controllata del Gruppo MAIRE, e Sonatrach, azienda di stato algerina tra le principali realtà petrolifere al mondo. Un contratto di Engineering, Procurement, Construction and Commissioning dal valore di 1,1 miliardi di dollari. Per Fabrizio Di Amato, Presidente di MAIRE, si tratta di un altro grande risultato per la tecnologia e l’ingegneria italiana. Il manager ha poi sottolineato l’importanza strategica di questa collaborazione. “Per far fronte alle sfide del futuro, dobbiamo puntare sulla formazione delle competenze e lo faremo a partire dal Mezzogiorno italiano, investendo nella crescita dei talenti e nella creazione di una nuova generazione di esperti”. Tra le principali sfide la transizione, ha aggiunto, che necessita di una “nuova gradualità”. Non è certo la prima volta che MAIRE si distingue a livello internazionale: lo scorso ottobre il Gruppo ha infatti siglato un maxi-contratto negli Emirati Arabi da 8,7 miliardi per sviluppare soluzioni digitali innovative finalizzate alla riduzione delle emissioni e all’ottimizzazione dei consumi energetici.

Il percorso imprenditoriale di Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato è un manager e imprenditore che opera nel settore della trasformazione delle risorse naturali. Oltre a ricoprire il ruolo di Presidente di MAIRE, ne è anche il fondatore e azionista di riferimento. Classe 1963, ha avviato la sua carriera a soli 19 anni dando vita a una società attiva nell’impiantistica. Dopo essersi laureato in Scienze Politiche presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha portato avanti la sua azienda con successo, arrivando ad acquisire prima la Fiat Engineering e poi Tecnimont. Nel 2007 la quotazione in borsa del Gruppo. Oggi MAIRE è leader indiscusso in diversi ambiti, dalla tecnologia all’ingegneria fino alla costruzione nel downstream oil&gas e da ultimo alla transizione energetica. Nel 2021 ha costituito la Fondazione Evolve, attiva nel recupero del patrimonio ingegneristico e industriale, di cui è Presidente. È inoltre membro del Consiglio Generale di Unindustria e del Consiglio Generale di Assolombarda, nonché del Consiglio Direttivo di Assonime. Per l’impegno nel settore e per i risultati conseguiti alla guida di MAIRE, nel 2016 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro.

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Amplifon accelera la crescita, Enrico Vita: nuove acquisizioni in Francia e Spagna

Amplifon continua a rafforzare la sua posizione nel mercato dell’hearing care con una serie di nuove acquisizioni in Francia e Spagna, avvicinandosi all’obiettivo di raggiungere quota 10.000 negozi a livello globale. Come dichiarato dal CEO Enrico Vita, “le acquisizioni, insieme alla crescita organica, sono un pilastro della nostra strategia di sviluppo internazionale”.

Enrico Vita

Enrico Vita: nuove acquisizioni di Amplifon in Francia e Spagna

Nel primo semestre del 2024 Amplifon ha già acquisito circa 290 negozi, principalmente negli Stati Uniti, in Europa e in Cina. Il Gruppo ha completato di recente l’acquisizione del Groupe Françoise in Francia, che aggiunge 15 punti vendita nella regione Centro-Valle della Loira alla sua rete. Questo passo segue l’acquisto di Pastel Audition, un’altra catena francese, che ha contribuito a consolidare la presenza di Amplifon in uno dei principali mercati globali della cura dell’udito. In Spagna, Amplifon ha rilevato OirT, un gruppo con circa 30 negozi, in gran parte situati in Andalusia, ma con punti vendita anche a Tenerife e Minorca. Questo mercato ha visto Amplifon realizzare nel 2018 la sua più significativa acquisizione, quella di Gaes, per un valore di circa mezzo miliardo di euro. Sebbene la realtà guidata da Enrico Vita fosse già ben posizionata in Spagna, l’ultima acquisizione è stata vista come un’opportunità strategica per espandere ulteriormente la propria rete.

Enrico Vita: Amplifon, Stati Uniti nel mirino

Il focus primario di Amplifon rimane il mercato statunitense, dove il Gruppo ha acquisito circa 100 franchisee di Miracle-Ear, portando la rete di negozi diretti a 400 unità, aggiungendosi ai 1.200 punti vendita in franchising. Come confermato da Enrico Vita, le acquisizioni dovrebbero contribuire ad almeno due punti percentuali di crescita dei ricavi per l’intero 2024, mentre il primo semestre si è chiuso con ricavi pari a 1,2 miliardi di euro, in aumento dell’8%. L’innovazione continua a essere un altro pilastro fondamentale per Amplifon. Il Gruppo ha infatti stretto un accordo con Plug & Play, piattaforma di open innovation, per promuovere la collaborazione tra la divisione di ricerca e sviluppo AmplifonX e startup del settore health care. Con una rete commerciale in espansione e un impegno costante nell’innovazione, Amplifon, sotto la guida di Enrico Vita, si avvicina sempre di più al traguardo dei 10.000 negozi, consolidando così la sua posizione di leadership nel mercato globale dell’hearing care.

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Dalla laurea al ruolo di General Counsel: il percorso di Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri, avvocato e manager, è un esempio concreto di come la determinazione e la competenza possano portare a una carriera di successo.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: dalla laurea ai primi incarichi professionali

Classe 1978, Annalaura Lettieri ha conseguito la laurea con il massimo dei voti e con lode, in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli, dando inizio a una carriera professionale caratterizzata da successi e riconoscimenti. Il suo ingresso nel mondo professionale avviene nel 2001 in qualità di Assistant nell’area di revisione contabile di PricewaterhouseCoopers. Dopo circa un anno, si unisce allo Studio Legale Bonelli Erede Pappalardo come Junior Associate nel dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario a Milano. Qui, oltre a ottenere l’abilitazione per l’attività forense, approfondisce le sue conoscenze nel diritto bancario e finanziario, specializzandosi in offerte pubbliche di acquisto e consulenza societaria. Terminata questa esperienza, entra in MCM Holding S.p.A. come General Counsel nella divisione immobiliare. Annalaura Lettieri si distingue in questo ruolo per la sua capacità di gestire aspetti legali, amministrativi e finanziari di progetti di vasta portata, contribuendo al successo di iniziative immobiliari significative.

Il ruolo di Annalaura Lettieri in Meridie

Accanto al padre Gianni Lettieri, gioca un ruolo cruciale nella fondazione e nella quotazione in borsa di Investimenti e Sviluppo Mediterraneo S.p.A., una società di investimenti focalizzata sulle piccole e medie imprese del centro e sud Italia, che nel 2008 prende il nome di Meridie. Annalaura Lettieri assume qui il ruolo di General Counsel e diventa Membro del Consiglio di Amministrazione. In questa posizione, supporta il CFO e il CEO nella gestione dei rapporti con gli organi di controllo, nella redazione del business plan e del bilancio e nella strutturazione delle operazioni societarie, finanziarie e di fusione e acquisizione. Nel corso della sua carriera, l’avvocato Annalaura Lettieri ha coordinato e gestito i rapporti con la Borsa, la Consob, la Banca d’Italia e la Pubblica Amministrazione, partecipando attivamente a diverse operazioni connesse alle società controllate dalla holding, tra cui l’acquisizione della maggioranza di Atitech, della quale è Membro del Consiglio di Amministrazione.

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Il percorso professionale di Annalaura Lettieri: un esempio di leadership femminile

Annalaura Lettieri, avvocato e manager, è un esempio concreto di come la determinazione e la competenza possano portare a una carriera di successo.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: dalla laurea ai primi incarichi professionali

Classe 1978, Annalaura Lettieri ha conseguito la laurea con il massimo dei voti e con lode, in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli, dando inizio a una carriera professionale caratterizzata da successi e riconoscimenti. Il suo ingresso nel mondo professionale avviene nel 2001 in qualità di Assistant nell’area di revisione contabile di PricewaterhouseCoopers. Dopo circa un anno, si unisce allo Studio Legale Bonelli Erede Pappalardo come Junior Associate nel dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario a Milano. Qui, oltre a ottenere l’abilitazione per l’attività forense, approfondisce le sue conoscenze nel diritto bancario e finanziario, specializzandosi in offerte pubbliche di acquisto e consulenza societaria. Terminata questa esperienza, entra in MCM Holding S.p.A. come General Counsel nella divisione immobiliare. Annalaura Lettieri si distingue in questo ruolo per la sua capacità di gestire aspetti legali, amministrativi e finanziari di progetti di vasta portata, contribuendo al successo di iniziative immobiliari significative.

Il ruolo di Annalaura Lettieri in Meridie

Accanto al padre Gianni Lettieri, gioca un ruolo cruciale nella fondazione e nella quotazione in borsa di Investimenti e Sviluppo Mediterraneo S.p.A., una società di investimenti focalizzata sulle piccole e medie imprese del centro e sud Italia, che nel 2008 prende il nome di Meridie. Annalaura Lettieri assume qui il ruolo di General Counsel e diventa Membro del Consiglio di Amministrazione. In questa posizione, supporta il CFO e il CEO nella gestione dei rapporti con gli organi di controllo, nella redazione del business plan e del bilancio e nella strutturazione delle operazioni societarie, finanziarie e di fusione e acquisizione. Nel corso della sua carriera, l’avvocato Annalaura Lettieri ha coordinato e gestito i rapporti con la Borsa, la Consob, la Banca d’Italia e la Pubblica Amministrazione, partecipando attivamente a diverse operazioni connesse alle società controllate dalla holding, tra cui l’acquisizione della maggioranza di Atitech, della quale è Membro del Consiglio di Amministrazione.

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Sostenibilità e tradizione: il successo di Botter

Fondata nel 1928 a Fossalta di Piave da Carlo Botter come piccola attività di vendita di vino in fusti e damigiane, Botter si è evoluta in uno dei maggiori esportatori di vino, diventando simbolo dell’eccellenza vinicola italiana nel mondo.

Botter

Botter: tradizione e innovazione

Parte del Gruppo Argea, il più importante operatore privato nel settore vitivinicolo italiano, insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini, Botter continua a promuovere il vino italiano attraverso un vasto assortimento di etichette apprezzate nei mercati globali. Già dagli anni ‘50, l’azienda ha investito nella commercializzazione di vini in bottiglia, avviando la propria espansione internazionale con prodotti iconici come il Prosecco, il Primitivo e il Pinot Grigio. La capacità di adattarsi alle richieste dei mercati esteri ha reso possibile un’espansione che unisce qualità e tradizione, garantendo una presenza stabile nei principali mercati di esportazione. Botter si distingue per un approccio strategico che integra la tradizione con l’innovazione. Il progetto di aggregazione del Gruppo Argea mira a unire le eccellenze enologiche italiane per aumentarne la presenza a livello internazionale, valorizzandone le identità regionali e promuovendole come espressioni autentiche della cultura italiana.

Botter: l’impegno verso la sostenibilità

In linea con le sfide attuali del settore vitivinicolo, Botter ha posto la sostenibilità al centro della propria strategia. L’azienda promuove pratiche che rispettano l’ambiente e garantiscono uno sviluppo etico della filiera, dalle metodologie di coltivazione fino alla produzione e distribuzione. Questo impegno si traduce in azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale e sostenere l’ecosistema locale, rispondendo alla crescente domanda di prodotti sostenibili da parte dei consumatori globali. Grazie a un’esperienza consolidata nella produzione di vini DOC e DOCG e all’orientamento verso una crescita sostenibile, Botter si conferma come protagonista di una nuova era del vino italiano: una fusione di autenticità, rispetto per l’ambiente e una visione globale che guarda al futuro.

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I fattori da considerare nella scelta di un conto corrente

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  • 1 Novembre 2024

La scelta di un conto corrente può sembrare un’operazione semplice, ma in realtà richiede un’attenta valutazione di diversi fattori. Ognuno di noi ha esigenze e priorità differenti, quindi è importante individuare il prodotto più adatto alle proprie necessità.

Costi e commissioni

Il primo aspetto da considerare sono i costi associati al conto corrente. È importante valutare attentamente:

  • Canone mensile: molti conti correnti prevedono un canone mensile fisso.
  • Commissioni sulle operazioni: prelievi, bonifici, pagamenti con carta possono comportare costi aggiuntivi.
  • Interessi passivi: alcuni conti offrono interessi sul saldo, seppur spesso molto bassi.

Servizi inclusi

Oltre ai costi, è fondamentale valutare i servizi offerti dal conto corrente:

  • Carta di debito o credito: verifica se la carta è inclusa nel pacchetto e quali sono le condizioni d’uso.
  • Home banking e mobile banking: assicurati che l’app e il sito web siano intuitivi e offrano tutte le funzionalità di cui hai bisogno.
  • Servizi aggiuntivi: alcuni conti offrono servizi come assicurazioni, investimenti o prestiti.

Filiali e sportelli automatici

Se preferisci avere a disposizione una filiale fisica, verifica la presenza di sportelli nella tua zona. Al contrario, se utilizzi principalmente i canali online, la presenza di filiali potrebbe essere meno importante.

Opinioni e recensioni

Prima di aprire un conto, leggi le opinioni e le recensioni di altri utenti. Questo ti permetterà di capire quali sono i punti di forza e di debolezza di ciascun prodotto.

Profili specifici

Esistono conti correnti pensati per specifiche categorie di utenti, come giovani, famiglie o professionisti. Valuta quale profilo ti rappresenta meglio.

Come scegliere il conto corrente giusto

Michelangelo Ricupati di guidaconticorrenti.it ha stilato una lista dei migliori conti online, confrontando le offerte di diverse banche e fornitori. Questa lista può essere un ottimo punto di partenza per la tua ricerca.

Conaiswe DUNla scelta del conto corrente dipende dalle tue esigenze personali e dal tuo stile di vita. Confronta attentamente le diverse offerte e non esitare a chiedere informazioni direttamente alla banca.

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Gianni Lettieri: “Polo Atitech di Olbia sarà il cuore della manutenzione dei jet privati”

L’azienda, leader nella manutenzione aeronautica, ha ottenuto la gestione di due hangar presso l’aeroporto Costa Smeralda. Frutto dell’accordo con Alisarda Real Estate, il progetto rappresenta una svolta strategica per Atitech, che punta a creare un centro di eccellenza per la manutenzione dei business jet. Gianni Lettieri: “Novità assoluta nel panorama italiano”.

 Gianni Lettieri, Presidente di Atitech

Gianni Lettieri: “Con Olbia acceleriamo verso polo italiano della manutenzione”

L’espansione ad Olbia segna un passaggio cruciale nella strategia di Atitech portata avanti dal Presidente Gianni Lettieri, che da sempre ha come mission quella di riportare in Italia la manutenzione aeronautica a 360°. L’obiettivo del nuovo Polo sardo è presto detto: diventare punto di riferimento in Europa per i business jet, un settore in cui l’Italia è ancora poco presente. Nel dettaglio, il progetto prevede la gestione degli hangar Avio1 e Avio2 per i prossimi dieci anni, spazi che verranno ristrutturati per ospitare sei baie dedicate alla manutenzione di base e due baie per la ristrutturazione degli interni degli aerei. Oltre alla manutenzione ordinaria, Atitech punterà sulla specializzazione nell’allestimento e rifinitura di jet privati, in linea con le esigenze di un settore in forte crescita a livello globale. Olbia sarà quindi il primo Polo manutentivo del Paese a concentrarsi esclusivamente sui jet privati, una scelta strategica che punta a colmare una lacuna del settore. “Oggi, per effettuare la manutenzione di un business jet, spesso bisogna rivolgersi a strutture situate molto a nord dell’Europa“, ha dichiarato Gianni Lettieri, evidenziando il ruolo strategico che il nuovo hub ricoprirà per la Sardegna e per l’intero territorio nazionale. L’investimento non si limiterà alla sola creazione di infrastrutture: Atitech intende infatti sviluppare collaborazioni con il settore della nautica, riconoscendo le similitudini tra le lavorazioni di lusso applicate agli yacht e quelle necessarie per i business jet. “Gli arredi, le finiture e i componenti nautici sono molto simili a quelli utilizzati nell’aviazione privata“, ha spiegato l’imprenditore, anticipando una possibile sinergia tra i due settori.

Gianni Lettieri: assunzioni, formazione e partnership locali i pilastri della strategia di Atitech

Uno degli aspetti più significativi del nuovo polo di Olbia riguarda sicuramente il potenziale occupazionale. Atitech ha già avviato il processo di selezione per 300 nuovi lavoratori, con un piano che prevede l’assunzione di molti ex tecnici di Air Italy, la storica compagnia aerea olbiese, ex Meridiana e Alisarda. “Questa operazione ci permetterà di recuperare un patrimonio di competenze tecniche straordinarie“, ha sottolineato Gianni Lettieri, aggiungendo che molte delle figure professionali coinvolte nel progetto avranno un ruolo chiave nel rilancio del settore manutentivo locale. Il coinvolgimento delle istituzioni locali e delle scuole sarà fondamentale per la formazione delle nuove leve. Atitech collaborerà con l’Università di Cagliari e altri centri di ricerca locali per offrire percorsi di formazione specifici volti a ottenere le certificazioni necessarie per operare in un settore altamente specializzato come quello della manutenzione aeronautica. Nel frattempo, il cronoprogramma per la realizzazione del polo è stato già definito: gli hangar Avio1 e Avio2 saranno consegnati entro ottobre, mentre le prime operazioni di manutenzione sono previste per la primavera successiva. Le prime 20 assunzioni sono già partite e altrettanti contratti saranno firmati entro la fine dell’anno. L’obiettivo di Atitech, tuttavia, è molto più ambizioso: Gianni Lettieri prevede che il numero di assunzioni possa crescere fino a diverse migliaia nei prossimi anni, trasformando il polo di Olbia in un vero e proprio centro di eccellenza europeo.

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L’ABC della Patente a crediti in un video di 14 minuti

Comunicato Stampa

L’ABC della Patente a crediti in un video di 14 minuti

 

Per conoscere la nuova patente a crediti, per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, l’Associazione AiFOS ha realizzato e reso disponibile un modulo informativo gratuito.

 

Nel 2007, con la legge 123/2007, è stata riconosciuta l’importanza della qualificazione delle imprese, con l’obiettivo di selezionare gli imprenditori più impegnati e attenti ai temi della salute e sicurezza del lavoro, ponendo ai margini del mercato gli operatori meno qualificati.

 

Tuttavia è con la legge 56/2024, che ha sostituito l’articolo 27 del D.Lgs. 81/2008, che si arriva ad introdurre, nel settore edile, un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che prevede il possesso obbligatorio di una patente a crediti.

 

E dunque a partire dal 1° ottobre 2024, le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili sono tenuti al possesso di una patente a crediti emessa dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

 

Chi può presentare la domanda per conseguire la patente? Quali requisiti sono necessari? Quali informazioni contiene la patente? Può essere revocata o sospesa? Come vengono attribuiti, decurtati o recuperati i crediti?

 

Il modulo informativo gratuito sulla patente a crediti

Viste le molte incertezze ed il fermento riscontrato nel settore nella fase di avvio di questo nuovo sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) ha ritenuto utile e importante realizzare un modulo informativo che fornisca le prime risposte necessarie alle imprese e ai lavoratori.

 

Il link al modulo informativo gratuito, della durata di 14 minuti, che può essere visualizzato liberamente da tutti: https://bit.ly/patente-crediti-youtube

 

Il modulo informativo: cosa contiene la patente a crediti?

Dal modulo informativo riprendiamo brevemente alcune indicazioni sul contenuto della nuova patente a crediti, con riferimento all’articolo 2 (Contenuti informativi della patente) del Decreto 18 settembre 2024 n. 132 (“Regolamento relativo all’individuazione delle modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili”).

 

Il modulo informativo ricorda che per ogni patente sono disponibili le seguenti informazioni:

  1. dati identificativi della persona giuridica, dell’imprenditore individuale o del lavoratore autonomo titolare della patente;
  2. dati anagrafici del soggetto richiedente la patente;
  3. data di rilascio e numero della patente;
  4. punteggio attribuito al momento del rilascio e punteggio aggiornato alla data di interrogazione del portale;
  5. eventuali provvedimenti di sospensione
  6. eventuali provvedimenti definitivi ai quali consegue la decurtazione dei crediti.

 

I contenuti e le possibilità di utilizzo del modulo informativo

Questi gli argomenti trattati nel modulo informativo gratuito “La patente a crediti” che l’Associazione AiFOS ha realizzato per facilitare la conoscenza di questo nuovo sistema di qualificazione:

  • La qualificazione delle imprese
  • I settori di intervento
  • Come si ottiene la patente a crediti
  • Imprese e lavoratori autonomi stranieri
  • La revoca della patente
  • Cosa contiene la patente
  • Chi può accedere alle informazioni della patente
  • Attribuzione dei crediti
  • Incremento dei crediti
  • Decurtazione del punteggio
  • Sospensione della patente
  • Recupero dei crediti decurtati
  • Doveri di verifica
  • Oltre i cantieri

 

Il modulo può essere fruito sia in streaming su youtube che in formato e-learning.

In entrambi i casi non è previsto il rilascio di crediti di aggiornamento per alcuna figura professionale.

 

Il link per veder il modulo in streaming su youtube: https://bit.ly/patente-crediti-youtube

 

Il link per utilizzarlo in formato e-learning (dalla piattaforma si possono scaricare utili dispense in pdf): https://bit.ly/patente-crediti-elearning

 

 

Per informazioni sulle attività dell’Associazione AiFOS:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595031 – fax 030.6595040 – relazioniesterne@aifos.it  – info@aifos.it

 

10 ottobre 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

ufficiostampa@aifos.it

http://www.aifos.it/

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Alessandro Benetton: 21 Invest punta sul potenziale delle imprese italiane, il focus

21 Invest, il Presidente Alessandro Benetton: “I nostri investimenti testimoniano la fiducia nel potenziale delle imprese italiane e il nostro impegno per creare valore, non solo a livello finanziario, ma anche in termini di crescita occupazionale e sviluppo sostenibile”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: gli investimenti di 21 Invest testimoniano la fiducia nel potenziale delle imprese italiane

21 Invest continua il suo percorso di valorizzazione delle eccellenze italiane” scrive su LinkedIn Alessandro Benetton, fondatore e oggi Presidente, in merito a quanto annunciato recentemente da In&Out. Dal 2021 nel portafoglio di 21 Invest, la realtà leader nella produzione di zanzariere, tapparelle e accessori per il foro finestra ha acquisito il Gruppo Pinto, attivo nel settore degli avvolgibili in alluminio e PVC, rafforzando ulteriormente la propria leadership di mercato. Quella di In&Out è solo una delle storie di successo che 21 Invest, con la guida di Alessandro Benetton, ha contribuito a scrivere. “I nostri investimenti testimoniano la fiducia nel potenziale delle imprese italiane e il nostro impegno per creare valore, non solo a livello finanziario, ma anche in termini di crescita occupazionale e sviluppo sostenibile”.

Alessandro Benetton: non perdiamo mai di vista i mercati internazionali

È solo “quando lasciamo un’impresa e l’ecosistema in cui è immersa meglio di come li abbiamo trovati” che 21 Invest sa “di avere avuto successo”. E come ha ribadito in diverse occasioni il Presidente Alessandro Benetton “per riuscirci è necessario adottare una prospettiva di medio-lungo termine, che permette sì di sostenere l’azienda nel diventare più competitiva e resiliente, oltre che un luogo in cui sia piacevole lavorare, ma anche di renderla sostenibile e di favorire ricadute positive su tutto l’ambiente circostante: il tessuto imprenditoriale, il territorio, la comunità locale”. La storia di In&Out si identifica efficacemente nel percorso di 21 Invest: nata a Grottaglie (TA), l’azienda ha ampliato gradualmente il proprio portafoglio prodotti e oggi annovera 14 stabilimenti in tutta Italia. Con l’ingresso di 21 Invest, il percorso di crescita di In&Out ha subito una decisa accelerazione: il Gruppo si posiziona oggi come leader a livello nazionale anche a seguito di una serie di acquisizioni mirate e, con l’integrazione di Pinto, prevede di raggiungere nel 2024 un fatturato di circa 270 milioni di euro, con una crescita di oltre tre volte rispetto al momento dell’ingresso di 21 Invest e un incremento dell’occupazione di circa il 190%. “Spingiamo le imprese locali a diventare leader nei loro settori. E non perdiamo mai di vista i mercati internazionali”, ha evidenziato Alessandro Benetton.

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Amica Chips: leader italiano nelle patatine e snack

Amica Chips, fondata nel 1990, è un’azienda italiana leader nel settore delle patatine e degli snack, con un forte focus su innovazione e qualità. Cresciuta attraverso acquisizioni strategiche e un’espansione internazionale, oggi esporta in tutto il mondo. L’azienda si distingue per il suo impegno verso la sostenibilità, utilizzando packaging con materiali riciclati.

Amica Chips

Amica Chips

Amica Chips: una storia di qualità e crescita continua

Fondata a Castiglione delle Stiviere, Amica Chips ha puntato su qualità e innovazione, con l’obiettivo di conquistare il mercato italiano. L’azienda sottolinea come le patatine siano paragonabili agli amici: non sono mai abbastanza, evidenziando il desiderio di creare prodotti che evocano emozioni positive e momenti di convivialità. Nel 1991 Amica Chips diventa fornitore di Esselunga, ampliando rapidamente la propria presenza nelle principali catene di distribuzione italiane. Tra il 1994 e il 2000 acquisisce diverse piccole aziende, integrando la produzione nello stabilimento di Castiglione delle Stiviere, che nel 2010 raggiunge i 40.000 m². Tra i marchi acquisiti ci sono Dorita, Pandal e Mia. Grazie a queste operazioni, l’azienda vede una crescita significativa, registrando nel 2010 un fatturato di 70 milioni di euro, fino a superare i 100 milioni nel 2022.

Espansione internazionale e impegno sostenibile di Amica Chips

Amica Chips ha continuato negli anni a crescere attraverso acquisizioni strategiche e innovazioni. Il marchio ha ampliato la propria gamma di prodotti, introducendo nuovi snack e migliorando continuamente la qualità dei suoi articoli. Grazie a un mix di tradizione e sperimentazione, l’azienda ha raggiunto una presenza internazionale, esportando in più di 22 Paesi. Oltre all’attenzione per il prodotto, la società ha implementato una strategia sostenibile, utilizzando imballaggi realizzati con il 30% di plastica riciclata, contribuendo alla tutela ambientale.

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Christophe Rabatel: leadership che ridefinisce il retail in Italia

Da Deloitte a Carrefour, Christophe Rabatel ha costruito una carriera che riflette il suo impegno per l’innovazione e la sostenibilità. Oggi, come CEO di Carrefour Italia, sta plasmando il futuro dell’azienda e del settore retail, a dimostrazione che la leadership può essere sinonimo di responsabilità sociale e ambientale

Wikiceo, il portale dei manager

Gli studi e l’esperienza in Deloitte

Nativo di Grenoble, Christophe Rabatel ha intrapreso un viaggio professionale che lo ha portato a diventare CEO di Carrefour Italia. La sua carriera, caratterizzata da ruoli di responsabilità crescente, lo ha reso un leader riconosciuto nel settore retail. Dopo aver conseguito la laurea presso l’ICN Business School di Nancy nel 1993 e un MBA all’Indiana University of Pennsylvania nel 1994, Rabatel avvia il suo percorso professionale nel 1995 presso Deloitte. Qui lavora come consulente aziendale tra le sedi di Parigi e Montreal, fino a diventare Senior Manager. Nel 2004, entra nel gruppo Carrefour, dove rapidamente assume ruoli di crescente responsabilità. La sua carriera in Carrefour lo porta a ricoprire posizioni chiave, tra cui Direttore Finanziario in Turchia nel 2006 e Business Controller in Francia nel 2009. Nel 2015, viene nominato Direttore Esecutivo, gestendo le operazioni regionali, prima di trasferirsi a Varsavia nel 2018 come Direttore Esecutivo per Carrefour Polonia.

Carrefour: innovazione e sostenibilità i pilastri della gestione Christophe Rabatel

Nel 2020 viene nominato CEO di Carrefour Italia, dove sviluppa una strategia fondata su franchising, riposizionamento dei prezzi e ristrutturazione dei punti vendita. Sotto la sua leadership, Carrefour Italia non solo ha innovato, ma ha anche ricevuto riconoscimenti significativi nel settore. Nel 2022, Christophe Rabatel entra nella lista dei 100 Top Manager stilata da Forbes Italia, riconoscendo il suo impegno per l’innovazione e l’ambiente. L’anno successivo, riceve il premio ai CeoforLife Awards come eccellenze della sostenibilità. Membro del consiglio esecutivo dell’intero Gruppo Carrefour, il manager continua a dimostrarsi un leader visionario, capace di guidare l’azienda verso le sfide future, con un occhio sempre attento alla responsabilità sociale e ambientale.

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Star Italia: innovazione e tradizione nella ristrutturazione dei bagni

Fondata nel 2016 a Ferrara, Star Italia, attiva nel settore della ristrutturazione completa di bagni e nella conversione di vasche in docce, ha saputo coniugare tradizione e innovazione. Con oltre tre generazioni di esperienza, si è affermata come un punto di riferimento nel panorama delle costruzioni in Italia, estendendo i suoi servizi su tutto il territorio nazionale.

Star Italia

La mission di Star Italia

La mission di Star Italia è ampliare il proprio approccio progettuale integrando competenze tecnologiche e di design per offrire ristrutturazioni specializzate. L’azienda si impegna a creare ambienti sicuri e accessibili, garantendo la libertà di movimento senza rischi. Ogni progetto viene gestito con la massima cura, seguendo i clienti in tutte le fasi della ristrutturazione: dalla documentazione alla selezione dei materiali, dall’esecuzione fino all’assistenza post-vendita. La qualità dei materiali utilizzati, la personalizzazione dei servizi e l’assistenza dedicata sono i valori che contraddistinguono il suo operato. Con una rete di 150 agenti e circa 70 dipendenti, Star Italia è particolarmente orgogliosa della sua struttura interna: il 50% dei lavoratori ha meno di 30 anni e l’85% sono donne, segno di un forte impegno verso la diversità e l’inclusione.

Star Italia: responsabilità sociale e ambientale

Star Italia non si limita a offrire servizi di ristrutturazione, ma è anche fortemente impegnata in pratiche di sostenibilità ambientale. Tra le iniziative attuate, utilizza auto elettriche per il trasporto interno, impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia e promuove la raccolta differenziata in tutti i suoi uffici. Nella sua nuova sede operativa a Comacchio ha riqualificato un’area di circa 20.000 metri quadrati, dotandola di edifici alimentati da energia verde e stazioni di ricarica. L’azienda è inoltre attivamente coinvolta in programmi di welfare, collaborando con il FAI – Fondo per l’ambiente italiano ETS e sostenendo il progetto “Star con te”, a favore delle persone in difficoltà. La qualità dei servizi e dei prodotti offerti ha portato Star Italia a ricevere numerosi riconoscimenti, tra cui “Le Fonti Awards” 2023 per “Eccellenza dell’Anno – Innovazione & Leadership nella Ristrutturazione di Bagni” e il Premio “100 Top Products and Services” assegnato nel 2024 da Class Editori.

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Federico Motta Editore: come si arriva alla nascita di una Commissione europea

In occasione delle nomine per le istituzioni comunitarie che si sono tenute nei mesi scorsi, Federico Motta Editore ha pubblicato un articolo sul ruolo della Commissione europea nell’UE, fornendo un quadro del contesto storico in cui tale organo si è venuto a creare. A fare da supporto al contenuto, il saggio di Eugenio Capozzi pubblicato sull’Età Moderna.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: le funzioni e l’attività della Commissione Europea

Nel focus di Federico Motta Editore sulla Commissione Europea, l’Editore spiega come questa rappresenti un organismo fondamentale all’interno delle istituzioni europee, svolgendo funzioni cruciali e complesse. Si configura come un ente internazionale che opera tra Stati sovrani e si assume il compito di garantire l’applicazione delle leggi in tutti i Paesi membri. La Commissione ha il potere di presentare proposte legislative, gestire il bilancio dell’Unione e negoziare accordi internazionali che riguardano la UE. La sua azione è quindi essenziale per il funzionamento stesso dell’Unione Europea. La sua sede principale si trova a Bruxelles, ma l’agenzia ha anche uffici a Lussemburgo e rappresentanti in tutti gli Stati membri, compresi uffici a Roma e Milano. La Commissione ha inoltre la responsabilità di assistere nella realizzazione degli obiettivi europei, promuovendo politiche che rispondano alle esigenze dei cittadini europei e garantendo che gli Stati membri rispettino le norme comuni. 

Federico Motta Editore: quando e come nasce l’idea di una comunità europea

Come indicato nel saggio dedicato alla nascita dell’Unione Europea di Eugenio Capozzi e pubblicato sull’Età Moderna di Federico Motta Editore, le origini storiche della Commissione Europea risalgono a un periodo di profonda riflessione sull’unità del continente europeo. Le prime teorie su un’Europa unita emergono inizialmente come ideologie utopistiche, ma assumono un significato più concreto dopo le devastazioni causate dalle due guerre mondiali. Nella formulazione di una visione federale per l’Europa svolgono un ruolo cruciale gli antifascisti e socialisti Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, i quali, durante il loro confino sull’isola di Ventotene nel 1941, redassero il noto “Manifesto di Ventotene” che esprimeva il desiderio di “un’Europa libera e unita”. Fu proprio questo manifesto a gettare le basi per una cooperazione tra le nazioni europee, culminando nella creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) nel 1951 e successivamente nella Comunità Economica Europea (CEE) con i trattati di Roma nel 1957. È in tale contesto storico che si viene a formare anche la Commissione Europea, un’istituzione destinata a svolgere un ruolo centrale nella governance dell’Unione Europea.

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Ares Ambiente: etica e sostenibilità al centro della responsabilità sociale

Ares Ambiente ha consolidato la sua reputazione attraverso un approccio improntato al miglioramento continuo delle performance, sottoponendosi regolarmente a verifiche da parte di enti terzi. Questo non solo assicura la conformità alle normative, ma garantisce ai clienti e agli stakeholder la qualità e affidabilità dei servizi offerti, rafforzando il legame di fiducia che l’azienda ha costruito nel corso degli anni.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: trasparenza e sostenibilità

Un pilastro fondamentale della responsabilità sociale d’impresa (CSR) di Ares Ambiente è l’adozione del Bilancio SA8000, un documento che rappresenta uno strumento di trasparenza. Questo standard internazionale attesta l’impegno dell’azienda nel rispettare i diritti dei lavoratori e promuovere condizioni di lavoro sicure, etiche e rispettose. L’adozione di tale standard dimostra la volontà del Gruppo di andare oltre il profitto e investire nel benessere delle proprie risorse umane, ritenute una componente essenziale per il successo aziendale. A livello ambientale, l’azienda ha redatto la Dichiarazione Ambientale in conformità al Regolamento EMAS (CE n.1221/2009), un altro segnale tangibile del suo impegno per la sostenibilità. Questo documento non è solo una formalità, ma uno strumento di comunicazione trasparente che mette a disposizione della comunità locale e degli stakeholder un quadro chiaro delle attività, dei programmi e degli obiettivi ambientali. Ares Ambiente promuove così la consapevolezza riguardo al proprio impatto ambientale, integrando la sostenibilità come elemento cardine della propria visione aziendale.

Ares Ambiente: qualità, sicurezza e collaborazione per una crescita sostenibile

La politica interna dell’azienda è inoltre strutturata in modo da garantire qualità e sicurezza attraverso un’organizzazione rigorosa dei compiti e delle responsabilità. Ares Ambiente ha sviluppato protocolli operativi e procedure che mirano a garantire elevati standard qualitativi, mentre la formazione continua dei collaboratori assicura l’adozione di pratiche all’avanguardia in ambito ambientale e di sicurezza. L’impegno del Gruppo non è circoscritto all’interno dell’organizzazione, ma si estende anche verso i fornitori e i clienti, promuovendo un approccio collaborativo e responsabile nei confronti della sostenibilità. L’obiettivo di Ares Ambiente è quello di creare una rete di partner e clienti capaci di condividere i valori di rispetto ambientale ed etico, favorendo così una crescita armoniosa e sostenibile.

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L’AD di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis: l’80% del piano da 3 miliardi per il rinnovo delle locomotive

Presente a Innotrans 2024, l’AD di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis ha parlato del piano investimenti da 3 miliardi di euro che la società intende concretizzare nei prossimi anni e ha ribadito la centralità dell’intermodalità nel settore della logistica.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: Mercitalia Logistics lavora a un piano da 3 miliardi di euro

Mercitalia Logistics, società del Polo Logistica di Ferrovie dello Stato Italiane, sta lavorando a un ambizioso piano investimenti da 3 miliardi di euro, da concretizzare nei prossimi 5-7 anni. A riportarlo è stata l’AD Sabrina De Filippis durante la presentazione delle locomotive da manovra Dual Shunter 2000, che si è tenuta in occasione di Innotrans. L’80% dei fondi, ha precisato la manager, sarà “dedicato al rinnovo di locomotive e carri di prima generazione”. Si tratta di investimenti che si allineano con l’obiettivo di modernizzare la flotta e ridurre l’impatto ambientale del trasporto merci su rotaia. Nel caso delle locomotive Dual Shunter 2000, “il combustibile diesel di ultima generazione Hvo green consentirà di ridurre le emissioni di CO2 fino al 90%”. Sabrina De Filippis ha anche però messo in guardia sugli ostacoli che potrebbero essere riscontrati in quest’ambito, come la preferenza, da parte di alcuni clienti, per il gommato, che potrebbe “generare un momento di difficoltà nel settore”.

Sabrina De Filippis: l’intermodalità per un’Europa connessa

Un tema centrale nella strategia di Mercitalia Logistics è la necessità di intercettare i nuovi bisogni della logistica, puntando sull’intermodalità. “Senza intermodalità nelle merci non riusciamo a portare a casa i risultati che l’Europa ci chiede – ha dichiarato l’AD Sabrina De FilippisOggi in Italia siamo all’11% del trasporto merci su ferro, in Europa al 17% e in Svizzera al 70%. L’obiettivo è quello di arrivare al 2050 al 50%”. Per questo motivo, la società sta siglando una serie di partnership volte a sviluppare il primo e l’ultimo miglio. Orientata verso un mercato europeo, Mercitalia Logistics punta all’obiettivo di avere locomotive interoperabili che attraversino i confini. Dopo aver acquistato il 25% del terminal di Duisburg, adesso guarda con interesse ai mercati di Francia e Spagna.

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Stefano Venier: policrisi e Net Zero, l’editoriale dell’AD di Snam su “Energia”

Il ruolo del gas come vettore di transizione, la leva trasversale dell’innovazione, il valore di un approccio ampio, olistico, alla sostenibilità: l’editoriale dell’AD di Snam Stefano Venier sulla multifattorialità delle policrisi.

Stefano Venier

Il sentiero stretto tra policrisi e Net Zero: l’editoriale di Stefano Venier

Indaga la multifattorialità della policrisi in corso l’AD di Snam Stefano Venier in un editoriale pubblicato su “Energia”, il trimestrale scientifico-divulgativo su tematiche legate all’ambiente e al mondo dell’energia. Nell’articolo, l’AD di Snam ripercorre il percorso compiuto dall’Italia da quando è esplosa l’emergenza energetica nel 2022 sottolineando anche il ruolo di Snam: “Pur senza cullarsi sugli allori e continuando a lavorare nella giusta direzione, possiamo essere orgogliosi di quanto fatto finora”. Il passato, il presente ma anche il futuro: nell’editoriale, l’AD di Snam Stefano Venier ha provato a tratteggiare anche la strada su cui continuare a lavorare nonostante un contesto internazionale che resta fragile e frammentato. “Possibili vie d’uscita, che rispondano alla complessità nel segno dell’integrazione”, si legge nel post su LinkedIn in cui rilancia l’editoriale.

Stefano Venier: rispondere alla complessità nel segno dell’integrazione, l’impegno di Snam

Nell’editoriale, l’AD Stefano Venier invita innanzitutto a “leggere e comprendere la radicale multifattorialità della situazione e delle sfide in cui siamo globalmente e localmente presi, con effetti che il mercato energetico, a sua volta, subisce e produce di continuo”. È fondamentale per riuscire a proseguire in questo percorso e individuare le soluzioni più funzionali a partire dall’integrazione “delle tecnologie, dei vettori energetici e degli obiettivi da perseguire”. Una vision che per Snam si traduce nell’impegno di sviluppare e portare avanti una politica infrastrutturale, con sguardo a lungo termine, allineando più obiettivi in un’unica traiettoria: al centro, come spiega l’AD di Snam Stefano Venier nell’editoriale, il ruolo strategico del gas quale vettore di transizione, la leva trasversale dell’innovazione e un approccio ampio, olistico, alla sostenibilità, che confermi la lotta alle emissioni climalteranti ma guardi anche agli altri planetary boundaries, biodiversità inclusa.

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Claudio Descalzi: CCS, i progetti di Eni per la cattura e l’utilizzo della CO2

L’AD di Eni Claudio Descalzi: “La cattura e lo stoccaggio della CO2 è una pratica efficace, sicura e disponibile fin da ora per abbattere le emissioni delle industrie energivore le cui attività non sono elettrificabili”.

 Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: CCS, un contributo indispensabile alla decarbonizzazione dell’industria

In occasione dell’avvio dei lavori della Fase 1 di Ravenna CCS, l’AD di Eni Claudio Descalzi lo scorso 3 settembre ha ribadito il valore dei progetti legati alla cattura e allo stoccaggio della CO2: “Una pratica efficace, sicura e disponibile fin da ora per abbattere le emissioni delle industrie energivore le cui attività non sono elettrificabili”. La filiera tecnologica di cattura, trasporto, stoccaggio e utilizzo della CO2, in inglese Carbon Capture Utilization and Storage (CCUS), permette di catturare le emissioni di anidride carbonica direttamente dagli impianti industriali che le generano. Una volta catturata, la CO2 può essere iniettata in formazioni geologiche profonde adatte a contenerla definitivamente (Carbon, Capture and Storage – CCS) oppure utilizzata come materia prima per nuovi cicli produttivi a minor impatto (Carbon, Capture and Utilization – CCU). Eni, già impegnata in progetti nel Regno Unito e in Italia, sta valutando altre opportunità in Nord Africa, Olanda e Norvegia: d’altronde, come emerge anche dalle parole dell’AD Claudio Descalzi, la CCS rappresenta una leva fondamentale per la transizione energetica sia per la decarbonizzazione delle proprie operazioni che come servizio per la decarbonizzazione di industrie terze. La CCS è infatti uno degli strumenti indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica fissati con l’accordo di Parigi del 2015 e per i settori hard to abate, cioè quelli in cui, sia per gli alti consumi di energia che per le caratteristiche dei loro cicli produttivi, non vi sono allo stato attuale alternative tecnologiche altrettanto efficaci (ad esempio cementifici, acciaierie, raffinazione, chimica, carta, vetro e ceramica).  

Claudio Descalzi: i progetti di CCS che Eni porta avanti in Italia e nel Regno Unito

Lo scorso 3 settembre a Ravenna, come ha ricordato Claudio Descalzi, “un progetto di grande importanza per la decarbonizzazione è diventato realtà industriale”. È stata infatti avviata la Fase 1 del primo progetto di Eni in Italia per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2, realizzato a scopi esclusivamente ambientali per contribuire alla decarbonizzazione dei settori industriali. Portato avanti insieme a Snam, garantisce un livello di abbattimento superiore al 90%, e con punte fino al 96%, della CO2 in uscita dal camino della centrale con una concentrazione di carbonio inferiore al 3% ed a pressione atmosferica, le condizioni più severe ad oggi riscontrabili dal punto di vista industriale. Numeri che lo collocano come il primo al mondo su scala industriale con tale efficienza di cattura. Il Gruppo guidato da Claudio Descalzi sta lavorando anche nel Regno Unito ad altre iniziative CCS: l’AD di Eni ha avuto modo di parlarne anche lo scorso 10 settembre durante l’incontro con il Primo Ministro del Regno Unito, Sir Keir Starmer e il Segretario di Stato per la Sicurezza Energetica e Net Zero, Ed Miliband. Il progetto HyNet North West permetterà di catturare l’anidride carbonica prodotta dalle industrie sulla terraferma e di immagazzinarla definitivamente e in maniera sicura nei campi a gas esauriti nel Mare d’Irlanda: grazie alla cattura e stoccaggio della CO2 (Carbon Capture and Storage – CCS), uno dei distretti produttivi più energivori del Paese, nell’area della Liverpool Bay sulla costa nord-occidentale, diventerà il primo cluster industriale a basse emissioni al mondo. Eni è impegnata anche nel progetto Bacton Thames Net Zero, sul Mare del Nord meridionale britannico, che contribuisce alla decarbonizzazione dell’area di Bacton e dell’estuario del Tamigi.

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Risultati 2023: Luca Dal Fabbro annuncia un dividendo in crescita dell’8% per il Gruppo Iren

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha commentato i risultati finanziari del 2023, approvati dal Consiglio di Amministrazione, evidenziando il solido modello di business adottato dal Gruppo.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: Ebitda in crescita del 14% e utile netto del 13%

L’Ebitda del Gruppo ha registrato un incremento del 14%, mentre l’utile netto è cresciuto del 13%. Questi dati, secondo Luca Dal Fabbro, dimostrano la capacità di Iren di adattarsi con successo alle sfide macroeconomiche, climatiche ed energetiche, garantendo al contempo servizi di elevata qualità ai cittadini. La crescita sostenuta permette al Gruppo di proporre un dividendo in aumento dell’8%, con un pay-out del 60%, confermando la validità delle strategie messe in atto. Nonostante i consistenti investimenti nel potenziamento della capacità rinnovabile, raggiungendo 800 MW, e l’avvio di nuovi impianti per l’economia circolare, Iren ha mantenuto un rapporto Ifn/Ebitda pari a 3,3x grazie a una gestione efficace del capitale circolante.

Luca Dal Fabbro: Iren promuove transizione energetica e tutela idrica

Luca Dal Fabbro ha inoltre sottolineato il ruolo chiave di Iren nella transizione energetica e nella creazione di valore per le comunità locali e gli azionisti. Il Gruppo ha concluso l’anno con oltre 11mila dipendenti, in aumento di 420 unità rispetto al 2022, confermando un profondo impegno nella crescita occupazionale. Iren ha inoltre confermato la sua attenzione verso il settore idrico, partecipando come sponsor all’ottava edizione del Festival dell’Acqua a Firenze, dove il Presidente Luca Dal Fabbro è intervenuto in qualità di Vicepresidente Vicario di Utilitalia, sottolineando l’importanza della tutela delle risorse idriche e della digitalizzazione del servizio idrico integrato.

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L’analisi di Pietro Labriola sul futuro di TIM: l’impatto della cessione della rete sul mercato europeo

Il settore delle telecomunicazioni necessita urgentemente di riforme che ne garantiscano la sostenibilità finanziaria, agevolando così lo sviluppo della digitalizzazione in Europa: questa è l’opinione che Pietro Labriola, AD di TIM, ha espresso in una recente intervista, nel corso della quale ha offerto un’approfondita analisi delle maggiori problematiche che affliggono il settore.

Pietro Labriola

L’appello di Pietro Labriola alle istituzioni europee: “Cambiare le regolamentazioni per sostenere il settore”

Preservare il settore delle telecomunicazioni è fondamentale per lo sviluppo delle infrastrutture digitali europee: lo ha dichiarato Pietro Labriola, AD di TIM, auspicando dei radicali cambiamenti nella normativa attuale che permettano di risolverne le criticità. Secondo il manager, il mercato delle telecomunicazioni, a livello europeo ma specialmente in Italia, è penalizzato da una forte saturazione e da una marcata frammentazione, criticità che si riflettono nell’andamento borsistico dei principali player del settore: “Le Telco ormai sono un ambito in cui gli investitori sono molto cauti, per usare un eufemismo”. Secondo il manager, questo quadro di stagnazione è in particolare attribuibile alla mancanza di una politica industriale definita da parte dell’Unione Europea. A riguardo, ha citato la recente lettera indirizzata congiuntamente dai principali operatori europei del Continente alla Commissione Europea, nella quale viene sollecitato un cambiamento normativo che possa favorire la sostenibilità economica delle Telco e, di conseguenza, sostenere l’espansione della rete e della digitalizzazione.

TIM volta pagina sotto la guida di Pietro Labriola

Successivamente, Pietro Labriola ha commentato il recente “nuovo corso di TIM” in seguito alla recente cessione della rete fissa a KKR. Il manager ha sottolineato come la decisione di vendere la rete sia stata una mossa strategica necessaria per ridurre il debito del Gruppo, migliorandone dunque la posizione finanziaria e permettendogli di valorizzare i propri servizi tecnologici avanzati. Il CEO ha poi evidenziato come anche il mantenimento della rete avrebbe richiesto costi molto elevati, in particolare legati alla necessità di convertire in fibra ottica gli attuali collegamenti in rame. Pietro Labriola ha dunque concluso il suo intervento con un appello: “Forse è arrivata l’ora di voltare pagina, lasciandoci alle spalle polemiche sterili e di pensare al futuro del nostro settore, della digitalizzazione del Paese e della nostra Azienda”.

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Giuseppina Di Foggia e il Presidente Schifani siglano l’accordo per il progetto Elmed

La Sicilia rafforza il suo ruolo strategico nel panorama energetico europeo grazie all’accordo firmato tra la Regione e Terna, il Gruppo guidato dall’AD e DG Giuseppina Di Foggia che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta tensione. L’intesa rappresenta un importante passo verso la realizzazione di Elmed, la prima interconnessione elettrica tra l’Europa e il Nord Africa, un progetto ambizioso che mira a unire la Sicilia alla Tunisia, consentendo uno scambio energetico cruciale per l’Italia e per l’intera area del Mediterraneo.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia: siglato accordo con la Regione Sicilia

L’infrastruttura, inserita nel Piano Mattei, rappresenta una svolta significativa per la sicurezza energetica italiana, facilitando l’integrazione delle rinnovabili e aumentando l’affidabilità della rete elettrica nazionale. Con l’autorizzazione ottenuta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica lo scorso maggio, il progetto si avvia ora verso la fase operativa, sostenuto dall’impegno congiunto delle istituzioni e del settore privato. A siglare l’accordo sono stati Renato Schifani, Presidente della Regione Sicilia, e Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna. L’incontro, tenutosi a Palazzo d’Orléans a Palermo, ha sancito un impegno comune: la Regione garantirà il supporto necessario per accelerare le procedure esecutive e la costruzione delle infrastrutture, mentre Terna si impegnerà a ridurre al minimo gli impatti ambientali e sociali legati ai cantieri.

Giuseppina Di Foggia: un impegno per il territorio

Oltre alla valenza strategica del progetto Elmed, l’accordo prevede un piano di riqualificazione territoriale e ambientale. Terna stanzierà un contributo di 1 milione di euro, integrato da ulteriori 4 milioni provenienti dal Fondo di sviluppo e coesione della Regione Sicilia. Queste risorse saranno destinate a interventi di valorizzazione del Parco Archeologico di Selinunte, in particolare alla ricomposizione parziale delle colonne del maestoso Tempio G, uno dei più grandi esempi di architettura greca occidentale. Il Gruppo erogherà inoltre ulteriori contributi a beneficio dei Comuni coinvolti: Castelvetrano e Partanna riceveranno rispettivamente 600mila euro e 2 milioni di euro, fondi che saranno destinati a progetti di sviluppo locale. Giuseppina Di Foggia ha sottolineato l’importanza della Sicilia per Terna, evidenziando come la regione sia al centro della transizione energetica italiana. Con oltre 3 miliardi di euro di investimenti previsti nei prossimi cinque anni, il Gruppo contribuirà allo sviluppo delle reti elettriche regionali, accelerando il processo di decarbonizzazione e creando nuove opportunità economiche e sociali per il territorio.

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