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25 Settembre 2023 - Comunicati stampa e News
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25 Settembre 2023

Comunicati

Investimenti sostenibili ESG, Banca Generali vicina all’obiettivo del 40% sul totale gestito

Banca Generali si è fatta promotrice di una visione basata sulla promozione degli investimenti sostenibili ESG, portando a 14,1 miliardi i prodotti che seguono i criteri ambientali, sociali e di governance. L’Istituto è inoltre impegnato attivamente nella divulgazione degli obiettivi dell’Agenda Onu.

Investimenti sostenibili ESG, Banca Generali

Investimenti sostenibili ESG e progetto “Time to Change”: le iniziative di Banca Generali per la sostenibilità

Raggiungere il 40% in prodotti ESG sul totale delle soluzioni gestite. È uno dei principali obiettivi contenuti nel Piano Strategico 2022-2024 di Banca Generali. A un anno e mezzo dal lancio, con l’Istituto che ha fatto degli investimenti sostenibili ESG un pilastro della sua strategia di business, l’obiettivo che appariva ambizioso oggi è quasi realtà. A fine agosto infatti la banca guidata dall’AD Gian Maria Mossa ha raggiunto i 14,1 miliardi di masse ESG, ossia il 34% del totale gestito, con una crescita di 6,5 miliardi in soli 18 mesi. Il percorso di Banca Generali è stato valutato positivamente anche dalle agenzie di rating e in particolare dagli analisti di Sustainalytics, che hanno assegnato all’Istituto uno score di rischio in termini di sostenibilità pari a 7,8 punti, con la banca al 78esimo posto complessivo su circa 15.669 società a livello globale analizzate, e addirittura al primo posto tra gli 899 operatori nei servizi finanziari. Di recente anche il “Financial Times” ha riconosciuto l’impegno dell’Istituto, premiandolo con il secondo posto nella classifica dei 500 “Europe Climate Leaders”. Un risultato frutto non solo della crescita registrata in termini di investimenti sostenibili ESG, ma anche della mission incentrata sulla protezione dei patrimoni e dei progetti di vita dei clienti, delle attività formative destinate ai dipendenti (71% del totale) nonché delle attività di divulgazione lanciate negli ultimi anni. Tra queste spicca il progetto fotografico “BG4SDGs – Time to Change”, nato per approfondire lo stato dell’arte sugli obiettivi dell’Agenda Onu 2030.

Banca Generali tra divulgazione ESG e progetti di educazione finanziaria

Realizzato in collaborazione con il fotografo Stefano Guindani, il progetto “Time to Change” ha voluto offrire una testimonianza diretta dell’impatto che stanno avendo i 17 Sustainable Development Goals a livello globale e di come la promozione degli investimenti sostenibili ESG possa apportare benefici in termini di risvolti sociali, ambientali e di trasparenza della governance. “L’Agenda Onu 2030 rappresenta una bussola importante per il mondo delle imprese e istituzioni – ha dichiarato l’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa – nel nostro piccolo abbiamo cercato di coglierne gli spunti costruttivi per offrire un modello d’offerta capace di rispondere alle sensibilità personali di ciascun cliente poiché ciascuno di noi in ogni scelta, anche quelle legate agli investimenti, è responsabile di questo percorso”. Una responsabilità che è alla base anche di un altro progetto dell’Istituto, “Edufin 3.0”, nato per diffondere su tutti i principali social una cultura positiva verso il mondo degli investimenti. 52 puntate in totale, una a settimana, in compagnia del noto Youtuber Marco Montemagno che insieme agli esperti del settore discute dei principali argomenti di educazione finanziaria.

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Forum Ambrosetti 2023: il punto di Luca Dal Fabbro sulla crisi energetica in Europa

Il recente calo dei prezzi potrebbe ingannare, la crisi energetica è tutt’altro che risolta. Non ha dubbi Luca Dal Fabbro, intervenuto al Forum Ambrosetti: per rafforzare il sistema italiano le chiavi sono competitività, sostenibilità e dialogo tra operatori e istituzioni.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Come Iren auspichiamo un impegno condiviso per un sistema più sicuro e competitivo”

La transizione energetica e la crisi scaturita dal conflitto sono stati i temi più dibattuti durante l’ultima edizione del Forum The European House – Ambrosetti. Tra gli ospiti dell’incontro che si tiene ogni anno a Cernobbio anche Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, che in un’intervista realizzata da Class CNBC ha ricordato come il ribasso dei prezzi non significhi affatto che la crisi sia ormai alle nostre spalle. Tuttavia, nonostante il conflitto sia ancora aperto, oggi il mondo dell’energia si trova in una fase sicuramente diversa. “Rispetto ad un anno fa il sistema energetico italiano è sicuramente più resiliente, grazie all’opera delle istituzioni e di aziende primarie come Eni e Snam, l’emergenza non è finita – ha detto il manager – È importante non dimenticare che la guerra è ancora in corso e i fattori scatenanti potrebbero riscatenarsi”. Quale la strategia da attuare in un momento di stallo come questo? “Come Iren auspichiamo un lavoro tra istituzioni, aziende dello Stato e multiutility per disegnare il prossimo sistema, che dovrà essere resiliente alle guerre”. Tre i pilastri su cui fondare la strategia, secondo Luca Dal Fabbro: sicurezza dell’approvvigionamento, competitività delle fonti e sostenibilità. “Non dobbiamo dimenticare che siamo il secondo Paese più industrializzato d’Europa e le nostre imprese hanno bisogno di energia a basso prezzo. È necessario lavorare quindi non solo per un sistema energetico più sicuro, come abbiamo capito ormai da tempo, ma anche più competitivo”.

Luca Dal Fabbro: “Per accelerare sulle rinnovabili servono percorsi autorizzativi più rapidi”

Oggi è impensabile non avere un mix energetico sempre più sostenibile – ha poi aggiunto il Presidente di Iren – non solo per una questione ambientale, ma anche meramente economica. In futuro avere fonti fossili significherà avere fonti più costose, quindi i nostri imprenditori avranno bisogno di energia green”. E nonostante il ritardo accumulato negli ultimi anni, il Paese ha tutte le carte in regola per accelerare e centrare i target europei: “L’Italia ha due fattori di forza: da un lato gli operatori, come le grandi imprese e le multiutility, e un’autorità garante, l’ARERA, molto avanzata dal punto di vista normativo. Questi due fattori devono tuttavia condividere delle regole per scaricare a terra queste risorse”. Un esempio viene dal biogas: “Potremmo produrre 10 miliardi di metri cubi green in più e a costi bassi grazie ai biodigestori, come fa Iren, ma il processo di autorizzazione richiede ancora molto tempo. Non chiediamo di cambiare le regole – spiega Luca Dal Fabbro ma di creare un percorso più accelerato per il bene della comunità”. I segnali positivi da parte delle istituzioni ci sono, anche per effetto del PNRR, ma la strada da percorrere è ancora lunga: “Non è possibile che per installare un impianto fotovoltaico ci vogliano 5 anni, mentre in Francia un anno e mezzo e in Germania un anno. Dobbiamo condividere priorità e regole, anche emergenziali, perché la crisi non è ancora passata”.

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Luigi Ferraris: nuove rotte e crescita record. I piani ambiziosi del Gruppo FS

Triplicare il fatturato internazionale e passare, in un solo decennio, dagli attuali 1,8 miliardi di euro a oltre 5: è questo l’obiettivo principale del Gruppo FS che, guidato da Luigi Ferraris, punta ad aumentare l’offerta dei collegamenti ad alta velocità.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: puntiamo a triplicare il fatturato internazionale

L’ambizioso traguardo di triplicare il fatturato internazionale è la carta vincente del Gruppo FS sotto la guida dell’AD Luigi Ferraris. La sfida? Passare da un solido 1,8 miliardi di euro a oltre 5 miliardi entro un decennio. Tuttavia, il Gruppo non si ferma qui. Nel caleidoscopio dei progetti in corso, spicca la determinazione nel fornire un crescente numero di collegamenti ad alta velocità, connettendo le principali città europee come Amsterdam, Bruxelles e Berlino. Questo ambizioso obiettivo riflette l’aspirazione di sfruttare appieno le opportunità offerte dalla liberalizzazione del mercato ferroviario europeo. Il cammino verso questo orizzonte è stato tracciato dallo stesso Luigi Ferraris in un’intervista rilasciata al “Financial Times”. La prospettiva di nuove rotte, tra cui la potenziale Bruxelles-Amsterdam, si affaccia sul futuro del trasporto ferroviario. Gruppo FS vede in Europa un vasto mercato interno, un luogo di opportunità. Tale visione è alimentata dalla strategia industriale a lungo termine, che si propone di realizzare circa 200 miliardi di euro di investimenti, di cui 180 saranno destinati al potenziamento e all’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali nazionali. Questo impegno si riflette anche nel PNRR, che stanzia circa 25 miliardi di euro per il Gruppo FS e conferisce alla Rete Ferroviaria Italiana un ruolo centrale nella rinascita della mobilità italiana.

Luigi Ferraris: mobilità collettiva e logistica volano di uno sviluppo sostenibile

Le parole pronunciate da Luigi Ferraris nell’intervista rilasciata a “Fortune Italia”, che lo ha celebrato come “Businessperson of the year”, si riaffacciano nella discussione attuale. I piani di investimento da 190 miliardi per la prossima decade sono finalizzati a rendere la mobilità collettiva e la logistica motore di uno sviluppo sostenibile del Paese e fattore di coesione territoriale. Una nota di rilevanza viene attribuita anche alla distribuzione dei fondi del PNRR, poiché il 45% delle risorse è destinato al Sud, ma gli interventi co-finanziati riguardano l’intera nazione, spaziando dall’alta velocità ai collegamenti est-ovest, dalle linee regionali alle connessioni portuali e aeroportuali. L’intento di consolidare la presenza europea del Gruppo FS spazia dalla Grecia alla Germania, dai Paesi Bassi al Regno Unito. Tra i traguardi fissati dal piano decennale di investimenti spicca la volontà di incrementare la capacità di trasporto della rete ferroviaria di almeno il 20%, allo scopo di aumentare l’offerta di servizi ferroviari dove necessario e promuovere l’integrazione tra ferrovia e strada per favorire l’adozione di soluzioni di mobilità collettiva e condivisa. In parallelo, conclude Luigi Ferraris, “il mantenimento in efficienza dei treni e delle infrastrutture ferroviarie e stradali, con un loro progressivo ammodernamento tecnologico, grazie alla digitalizzazione e alla connettività, così da migliorarne prestazioni, affidabilità e attrattività”.

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