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9 Settembre 2023

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Multe: a Cagliari ed Oristano i conducenti più multati della Sardegna

Cagliaritani e oristanesi sono i guidatori più multati della Sardegna; il dato emerge dall’analisi congiunta Facile.itAssicurazione.it realizzata esaminando i rendiconti dei proventi delle violazioni del Codice della Strada pubblicati dalle città capoluogo di provincia sarde*.

Cagliari, con quasi 4,4 milioni di euro, è risultato essere il comune sardo che, nel 2022, ha incassato i maggiori proventi derivanti da sanzioni legate all’accertamento delle violazioni al Codice della Strada. Seguono nella graduatoria regionale Sassari (1 milione) ed Oristano (852mila euro). Chiudono la classifica Nuoro, con quasi 301mila euro, e Carbonia (poco meno di 120mila).

Nel 2022 l’importo complessivo raccolto nella regione ha superato i 6,7 milioni.

Rapportando le somme incassate con il numero di autovetture e motocicli iscritti nei registri della motorizzazione**, però, la classifica sarda cambia, anche se non per la prima posizione: al primo posto si posiziona Cagliari, dove – nel 2022 – la “spesa pro capite” per multe legate alle violazioni del Codice della Strada è stata di 37 euro.

Seguono nella graduatoria regionale i conducenti oristanesi, che in media nel 2022 hanno dovuto pagare contravvenzioni di importo pari a 34 euro, e – sebbene a grande distanza – quelli sassaresi (11 euro) e quelli nuoresi (10 euro). Chiude la classifica, ancora una volta, Carbonia, dove la “multa pro capite” è stata pari a soli 6 euro.

Limitando l’analisi ai soli proventi derivanti da violazioni ai limiti massimi di velocità, invece, emerge che tra le città capoluogo della Sardegna quella con i maggiori incassi è ancora una volta Cagliari (311mila euro nel 2022).

«Non tutti sanno che violare il Codice della Strada, oltre ad essere estremamente pericoloso, può avere un impatto negativo anche sul premio RC auto dell’assicurato», spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it «Alcune compagnie assicurative, nel valutare il profilo dell’automobilista, tengono conto non solo della classe di merito, ma anche del saldo punti della patente e del rispetto del codice della strada da parte dell’assicurato negli anni precedenti alla stipula della polizza. Ad esempio, aver subito una sospensione della patente oppure aver ricevuto multe per guida in stato di ebbrezza può essere visto come il segnale di un atteggiamento poco prudente al volante e questo potrebbe spingere la compagnia ad aumentare il prezzo dell’Rc auto».

 

 

* Per l’analisi Facile.it ha rielaborato i dati provenienti dal “Rendiconto proventi violazioni codice della strada art. 142 comma 14 quater dlgs 285/1992” pubblicati dal Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali. Tra i comuni capoluogo di provincia analizzati non sono presenti i dati relativi ai seguenti comuni: Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Avellino, Pesaro, Campobasso, Alessandria.

** Elaborazione Facile.it su dati ACI relativi alla consistenza del parco veicolare sulla base dei veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico al 31 dicembre 2022.

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Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali promuove scelte di investimento etiche

Investimenti sostenibili ESG per generare profitti senza pregiudicare gli altri o avere impatti sull’ambiente: così Elena Leonardi, Responsabile Servizio Banking Group Sustainability, in un intervento pubblicato sul blog di Banca Generali.

 Banca Generali investimenti sostenibili ESG

Banca Generali: investimenti sostenibili ESG a tutela ambientale, sociale e di governance solida

Banca Generali si impegna a sviluppare strategie di lungo periodo con un’attenzione particolare alla sostenibilità in tutte le sue sfaccettature. Il focus è favorire investimenti sostenibili ESG per promuovere principi e valori di rispetto dell’ambiente, delle comunità e di una solida governance aziendale. “Un investimento sostenibile consiste nell’impiego di una somma di denaro allo scopo di ottenere un profitto per se stessi senza pregiudicare gli altri o l’ambiente, ma al contrario producendo un valore aggiunto anche per la società e l’economia”, sottolinea Elena Leonardi, Responsabile Servizio Banking Group Sustainability di Banca Generali, in un recente intervento. Su cosa è basata tale strategia? “In termini concreti, dato che l’investimento finanziario viene destinato di solito all’acquisto di partecipazioni del capitale proprio o del debito di una società emittente, è necessario che la stessa adotti politiche e regole volte al rispetto dell’ambiente, della comunità e di una solida governance aziendale, cioè che consideri attentamente i cosiddetti fattori E (Environment), S (Social) e G (Governance)”. Un paradigma apparentemente semplice che, come evidenza Elena Leonardi, “negli ultimi anni ha attivato le principali istituzioni internazionali”. Sul piano regolamentativo, il percorso è iniziato in Europa nel 2018 con la pubblicazione del Piano d’Azione della Commissione Europea, proseguendo con il Green Deal e con la successiva emanazione del Regolamento Disclosure n. 2088 (2019) e del Regolamento Tassonomia n. 852 (2020).

Investimenti sostenibili ESG: l’approccio di Banca Generali e gli obiettivi futuri

In aggiunta alle introduzioni regolamentative, in Europa è avvenuta anche “l’entrata in vigore lo scorso anno della MIFID-ESG, che valuta la coerenza dei prodotti in cui il cliente investe anche rispetto alle preferenze di sostenibilità”: per tutta l’industria della finanza e anche per Banca Generali “una opportunità per rafforzare la relazione con la propria clientela”, osserva Elena Leonardi nell’intervento. Su tali principi è basato anche l’impegno dell’Istituto per promuovere gli investimenti sostenibili ESG nelle scelte di investimento: una vision portatrice di sviluppo sostenibile e azioni responsabili. La transizione verso forme di investimento legate alla sostenibilità, inoltre, passa attraverso progetti di sensibilizzazione degli individui: a tal proposito, si pensi all’iniziativa “BG4SDG’s – Time To Change” realizzata da Banca Generali insieme al fotografo internazionale Stefano Guindani. Ma per l’Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG la transizione vuol dire anche fissare obiettivi ambiziosi in primis nel proprio operato: tra i target principali, la riduzione dell’impronta di carbonio del 25% (rispetto al 2019) in relazione agli investimenti diretti gestiti da Banca Generali, la graduale eliminazione al 2030 di tutti gli investimenti in aziende collegate ai combustibili fossili, l’obiettivo delle zero emissioni nette al 2040.

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Bergamo sceglie ‘Ciao’: l’iniziativa multimediale ideata da Susan Carol Holland per anziani e disabili

Susan Carol Holland: “La nostra Fondazione lavora per sostenere tutti coloro che rischiano di rimanere indietro, con attenzione particolare agli anziani nelle loro comunità, e promuove la partecipazione attiva delle persone alla vita sociale, culturale e professionale”

Susan Carol Holland, Amplifon include gli anziani attraverso la tecnologia: il progetto ‘Ciao’

La città di Bergamo apre le porte all’innovazione per gli anziani: il progetto ‘Ciao’, realizzato dalla Fondazione Amplifon sotto la guida della Presidente Susan Carol Holland, prevede di promuovere uno stile di vita attivo – fisicamente e mentalmente – per i nostri nonni attraverso l’utilizzo di installazioni multimediali di alta qualità. Schermi a massima risoluzione e impianti sonori ad alta fedeltà proporranno contenuti stimolanti in grado di arricchire la vita degli anziani e aumentarne il coinvolgimento. Potranno inoltre valersi dei dispositivi per entrare in contatto con i propri cari. Il progetto, che collabora già con il Villaggio degli Sposi e la RST di Piario, nell’alta Valle Seriana, include per la prima volta anche i disabili. Il Sindaco Giorgio Gori ha elogiato il progetto della Fondazione guidata da Susan Carol Holland, affermando che risponde all’esigenza – sempre più urgente – di offrire welfare di qualità a una popolazione anziana in crescita. E l’iniziativa di Fondazione Amplifon ha il merito di farlo in modo estremamente innovativo.

Susan Carol Holland: “Contenuti a misura di anziano per il benessere fisico e mentale

Sugli schermi del progetto ‘Ciao’, gli anziani potranno godere di una serie di esperienze e contenuti progettati apposta per assicurare la massima comprensibilità e il godimento per la terza età. Tra le proposte le lezioni di yoga, strutturate in modo da poter essere svolte anche da persone in sedia a rotelle e da assicurare il benessere fisico e mentale anche delle persone con limitazioni fisiche. Già apprezzatissime, poi, le visite guidate virtuali in bellissime città d’arte e di storia, o fantastici paesaggi naturali: gli anziani possono così esplorare il mondo nella comodità delle strutture assistenziali. Anche in questo caso, il lavoro di adattamento per questa categoria d’età è stato meticoloso: la scelta delle musiche, ad esempio, richiama gli anni ’30, ’40 e ’50, permettendo agli ospiti di fare un viaggio nel tempo verso la propria giovinezza. Le parole sono ben scandite, facilitando la comprensione agli anziani con problemi di udito.  “Aggregando le migliori energie, idee e professionalità del mondo pubblico e privato, la Fondazione mira a riportare al centro il ruolo e il patrimonio di vita e conoscenza degli anziani, in un’ottica di condivisione intergenerazionale”, sottolinea la Presidente di Fondazione Amplifon Susan Carol Holland.

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Renault Group, Alpine e Formula 1: Luca de Meo intervistato da “Automoto”

Rilancio del brand Alpine, creazione di una community, prospettive al futuro: questi alcuni dei temi su cui si è soffermato Luca de Meo, CEO di Renault Group protagonista di un’intervista con il magazine “Automoto”.

Luca de Meo

Alpine, Luca de Meo: “L’intento è creare una community, aggregando i tifosi”

Il “Viva Festival” tenutosi dal 2 al 6 agosto in Valle d’Itria ha fornito occasione per dialogare con il Chief Executive Officer di Renault Group Luca de Meo, che ha incontrato in maniera informale i giornalisti presenti all’evento dedicato al futuro e all’innovazione. Frangente in cui il CEO ha parlato di alcuni cambiamenti in atto in Alpine e di prospettive future per il Gruppo, oltre a soffermarsi su alcuni progetti per equipaggiare le Renault elettriche di un suono caratteristico. “In Italia c’è la Ferrari che trascina i tifosi e crea aggregazione, in Francia Renault corre da 46 anni, ma non c’è quell’attaccamento che abbiamo noi in Italia”, così il CEO Luca de Meo nell’intervista: “Abbiamo due piloti francesi, corriamo con un marchio francese e l’intento è proprio quello di creare una community, aggregando i tifosi, un po’ come era accaduto quando abbiamo lanciato la Fiat 500 (a quel tempo lavorava lì, ndr) e abbiamo creato una sorta di movimento in cui riconoscersi tutti”.

Luca de Meo: Formula 1 e Le Mans, i progetti per Alpine

La rivoluzione generata in Alpine ha condotto a diverse trasformazioni: tra queste, l’uscita del team principal Otmar Szafauner, del CEO Laurent Rossi, del direttore tecnico Pat Fry e del direttore sportivo Alan Permane. “Non ci sono solo le corse, ma anche l’approccio umano”, sottolinea Luca de Meo. Lo sguardo è ora proiettato al futuro: “L’impegno in Formula 1 deve portarci ad essere competitivi, vincenti, attrattivi anche per i migliori piloti e creare seguito. L’impegno nello sport non è solo Formula 1, abbiamo cominciato i test con la A424 che correrà a Le Mans il prossimo anno, abbiamo una gamma di modelli Alpine sportivi, giovani, dinamici, una linea Esprit Alpine nelle vetture di serie, è un discorso molto ampio e complesso”. Nello specifico, sarà Bruno Famin a occuparsi della squadra: “Bruno è uno squadrato, preparato, conosce le competizioni. Tocca a lui creare le basi per una squadra vincente”, così Luca de Meo nell’intervista. Una riflessione, infine, sull’elettrico e sulla musica: “Le auto elettriche sono silenziose, serve un sound che le distingua. Con Jean Michel Jarre abbiamo visto dei punti in comune, è nata l’idea di una abbinata che dia un sound caratteristico alle Renault del futuro”.

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Paolo Gallo: formazione, percorso professionale e ruoli accademici dell’AD di Italgas

Paolo Gallo è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Italgas, società leader nel settore della distribuzione del gas.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: la formazione e le prime esperienze professionali

Classe 1961, Paolo Gallo si laurea in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Torino e consegue un MBA presso l’Università degli Studi di Torino. Avvia la sua carriera nel 1988 all’interno della Fiat Avio S.p.A., nella quale opera per i successivi 13 anni. Sviluppando nuovi progetti in Italia, India e Brasile per conto della Fiat, nel 1997 si specializza in ambito energetico e contribuisce alla nascita di Fiat Energia, società in cui si concentrano tutte le attività di generazione di energia elettrica del Gruppo Fiat. Nel 2002 passa al Gruppo Edison in qualità di Direttore Strategie e Innovazione. Un anno dopo viene nominato Direttore Generale e Amministratore Delegato di Edipower, ruolo che ricopre fino al 2011. Successivamente, passa alla guida di Acea S.p.A., dapprima come Direttore Generale e in seguito in qualità di Amministratore Delegato. Nel 2014 viene assunto per ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato di Grandi Stazioni, di cui ne coordina la privatizzazione.

Paolo Gallo: il presente professionale e gli altri incarichi di rilievo

Nel 2016 Paolo Gallo entra ufficialmente a far parte di Italgas come Amministratore Delegato e Direttore Generale per guidare quella che è considerata una realtà leader nel settore della distribuzione del gas naturale. Nominato nel 2020 e riconfermato nel 2021, viene designato come Presidente di Gas Distributors for Sustainability (GD4S), l’organismo che riunisce tutti i maggiori operatori del settore della distribuzione del gas in Europa. Numerosi, inoltre, gli incarichi ricoperti da Paolo Gallo in ambito accademico. Tra il 1992 e il 1993 è Direttore del Corso MBA presso la Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino e fino al 2002 è stato titolare del corso “Valutazioni economico-finanziarie di Investimenti Industriali”. Oltre a lavorare come co-autore per alcune pubblicazioni di settore, dal 2018 opera presso la Luiss Business School, tenendo corsi di Re-engineering Operational Processes (Master Digital Ecosystem) e di Energy Management (Master Energy Industry).

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Copma, l’assemblea generale dei soci approva il bilancio 2022: “Biennio migliore della storia della cooperativa”

Copma ha eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione e confermato nuovamente Silvia Grandi come Presidente e Paolo Villani Vice Presidente: il bilancio del 2021-2022, approvato nel corso della riunione, è tra i più floridi della storia aziendale.

2021-2022: il biennio dei record per Copma. Crescita in tutti i settori

L’assemblea generale dei soci della cooperativa Copma ha approvato il bilancio 2022, che conferma un anno di maggiore crescita nel corso della sua intera storia, a partire dalla fondazione nel 1971.

Nel 2022, il bilancio ha registrato un fatturato di 45.813.866 euro, confermando i risultati positivi degli anni precedenti. Nello stesso anno, Copma ha registrato una crescita del +4,08%, corrispondente a un incremento di 1.794.662 euro. Risultato ancora più significativo alla luce della crescita dell’anno 2021, calcolata intorno al +13,2%.

La crescita ha riguardato entrambi i dipartimenti della cooperativa ferrarese: la divisione pulizie (specializzata in igienizzazione e sanificazione di ambienti) e la divisione verde (specializzata nella cura di giardini, aiuole e parchi urbani). I dati dimostrano dunque in maniera inequivocabile la posizione di leadership che Copma ha ormai ottenuto nel settore.

Copma conferma Silvia Grandi alla guida del nuovo Consiglio d’Amministrazione

In seguito all’approvazione del bilancio, l’assemblea dei soci di Copma, riunitasi a Ferrara Fiere, ha provveduto ad eleggere un nuovo Consiglio d’Amministrazione. Silvia Grandi, già Presidente negli scorsi mandati consigliari, è stata riconfermata nel suo ruolo, affiancata da Paolo Villani nel ruolo di Vicepresidente.

Nel suo intervento, Silvia Grandi ha messo in luce come la crescita di Copma sia avvenuta nonostante numerose congiunture economiche sfavorevoli, quali l’aumento del costo del carburante, l’inflazione e il caro prezzo, mostrando la notevole resilienza dell’azienda e la sua capacità di crescere sotto qualsiasi pressione.

Tra gli altri membri del nuovo Consiglio d’Amministrazione figurano: Viviana Baldoni, Alessio Bonazzi, Mirna Bonzagni, Silvana Bugin, Elena Celestino, Christian Fogli, Rosella Gherardi, Natascia Mistroni, Cristina Parmeggiani, Michela Poser ed Elisabetta Tosi.

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Giacomo Mareschi Danieli: il percorso professionale del CEO di Gruppo Danieli

Attuale CEO e Membro del Consiglio Esecutivo di Gruppo Danieli, Giacomo Mareschi Danieli opera all’interno della storica multinazionale italiana, leader nella produzione di impianti siderurgici, dall’inizio della sua carriera.

Giacomo Mareschi Danieli

Giacomo Mareschi Danieli: l’esordio nel Gruppo e la “svolta” internazionale

Laureato in Ingegneria Elettrica presso il Politecnico di Milano nel 2005, Giacomo Mareschi Danieli entra in ABS (Acciaierie Bertoli Safau), la divisione Steelmaking di Gruppo Danieli, appena un anno dopo aver terminato gli studi universitari. Qui approfondisce la propria conoscenza sul processo produttivo dell’acciaio. Quando più tardi gli viene data l’opportunità di dare alla sua carriera un carattere più “internazionale” non se la lascia sfuggire e inizia così ad operare presso i cantieri di costruzione di Danieli in giro per il mondo. Si stabilisce ad Abu Dhabi per ben tre anni, dopodiché si trasferisce in Ucraina, dove diviene dapprima Project Coordinator e poi Manager Responsabile per la costruzione dell’impianto Interpipe Steel. In Thailandia, Giacomo Mareschi Danieli opera invece come Responsabile macro-pianificazione della Danieli Far East Ltd e tre anni più tardi assume il ruolo di Chief Executive Officer.

Giacomo Mareschi Danieli: il rientro in Italia e la nomina a CEO

È il 2009 quando Giacomo Mareschi Danieli entra ufficialmente a far parte del Consiglio di Amministrazione di Gruppo Danieli. Una volta rientrato in Italia, si occupa di dirigere la divisione Plant Engineering, compito che porta avanti con successo, riuscendo a consolidare le attività commerciali per i progetti multi-linea e a gestire le linee di prodotto di divisioni come la Danieli Centro Cranes, la Danieli Hydraulics, la Danieli Environment System e la Danieli Centro Metallics. Nel 2017 Giacomo Mareschi Danieli viene nominato CEO e Membro del Consiglio Esecutivo di Gruppo Danieli.

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Gianni Lettieri: dall’esordio nel settore tessile alla guida di Meridie S.p.A. e Atitech S.p.A.

Originario di Napoli, Gianni Lettieri guida in qualità di Presidente Meridie S.p.A., prima investment company del Sud Italia quotata in Borsa, e Atitech, MRO leader nel mercato EMEA. Il percorso professionale dell’imprenditore e dirigente d’azienda.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: l’esordio e il successo nel settore tessile

Nato a Napoli nel 1956, Gianni Lettieri è una figura poliedrica che ha segnato il mondo imprenditoriale italiano. Le sue radici nel Sud Italia e la sua determinazione lo hanno guidato attraverso una carriera di successo. Fin dai primi anni dimostra un’attitudine all’imprenditoria: dopo l’esordio professionale nel 1975, frequentando allo stesso tempo la facoltà di Economia Aziendale, acquisisce competenze nel settore commerciale. La sua prima esperienza lavorativa lo porta all’interno di un’azienda di La Spezia. La svolta arriva invece nel 1979, anno in cui insieme a un industriale lombardo inaugura un nuovo stabilimento produttivo specializzato nella lavorazione di tessuti, tintura e finissaggio. Questa mossa strategica porta Gianni Lettieri a proseguire la sua carriera nel settore tessile e dell’abbigliamento. Nel 1989, il suo intuito imprenditoriale lo spinge a fondare la prima società europea dedicata alla produzione di tessuto denim-ring, un prodotto che conquista anche il mercato statunitense e indiano. La sua joint venture con il gruppo indiano Raymond è il preludio alla nascita della Raymond Calitri India, la prima azienda di produzione di tessuto denim in India.

Gianni Lettieri tra imprenditoria e impegno sociale

Gianni Lettieri non solo si distingue come imprenditore di successo, ma dimostra anche un’innata capacità di adattarsi a nuove sfide, dimostrando versatilità e spirito di innovazione. Nel 2006 fonda la CO.S.ER. S.r.l., una compagnia dedicata allo sviluppo di energia rinnovabile, sottolineando il suo impegno verso la sostenibilità ambientale e le nuove opportunità economiche. Successivamente, il suo impegno nel settore finanziario lo porta a fondare Meridie S.p.A. e a guidarla verso una quotazione di successo in Borsa Italiana. Tale risultato è la testimonianza della sua capacità di guidare aziende di successo e di avere un impatto sullo sviluppo economico locale. Il suo contributo non si è limitato all’ambito imprenditoriale: Gianni Lettieri ha dimostrato un forte senso di responsabilità sociale e un legame profondo con la sua comunità. Durante momenti critici, come la pandemia, ha messo a disposizione uno degli hangar di Atitech per realizzare il centro vaccinale più grande del Mezzogiorno. Il suo è un percorso di successo arricchito da importanti premi e riconoscimenti: Premio Cuore d’Oro (2010-2011), il Premio Masaniello (2009) e il Premio Guido Dorso XXIX Edizione (2008). Nel 2011 è stato insignito della laurea honoris causa in Giurisprudenza, specializzazione “amministrazione e legislazione di impresa” dall’Università degli studi di Napoli Parthenope.

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Crescita e tassi, la BCE è attesa da una partita difficile (e pericolosa)

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  • 9 Settembre 2023

Tra Europa e Stati Uniti non c’è dubbio che il blocco economico messo peggio sia il vecchio continente. In Europa la crescita è debole mentre negli USA marcia resiliente, e intanto da noi l’inflazione sta scendendo con maggiore fatica e un ritmo più lento. Per questo la situazione in cui si trova la BCE è delicata.

BCE tra due fuochi: inflazione e crescita

crescita eurozonaA metà settembre le due più grandi banche centrali (FED e BCE) si riuniranno in meeting per decidere cosa fare dei tassi di interesse. L’istituto americano sembra indirizzato verso una conferma del livello attuale, mentre quello europeo vive un compito più difficile. Perché la crescita economica verrebbe ulteriormente messa sotto pressione, e il rischio recessione fa molta paura.

All’attesa di un ‘soft landing‘ negli Usa si contrappone sempre di più il timore di un ‘hard landing‘ in Europa. Per questo bisognerà agire con estrema cautela da qui in poi. L’istituto di Washington sembra essere riuscito a ottenere la discesa dell’inflazione (su base annua è al 3,2%) senza portare l’economia in recessione. La Bce deve invece ancora uscire dal tunnel (l’inflazione è al 6,1% su base annua, quasi il doppio di quella americana, dati Pocket Option Italia).

Incertezza sul prossimo meeting

Sul piatto della bilancia europea comincia però a pesare di più il quadro di una crescita sofferente, rispetto alla necessità di abbassare l’inflazione. Ma siccome la priorità istituzionale della BCE riguarda i prezzi, non la tenuta dell’economia, la partita rimane molto aperta.
Tuttavia a Francoforte sanno benissimo che gli oneri finanziari sono a un livello prossimo alla insostenibilità, e in questo momento i finanziamenti per le imprese (anche le migliori) sono costosissimi. Il relative volatility index RVI è cresciuto tantissimo nell’ultimo anno, mettendo sotto pressione la stabilità finanziaria delle imprese. Alzare ancora i tassi potrebbe dare il colpo di grazia all’economia, innescando la recessione.

Se la BCE guardasse al fatto che l’inflazione sta calando, potrebbe decidere di fermarsi un attimo e stare a guardare i dati del prossimo mese. Se invece dovesse focalizzarsi sul ritmo con cui sta scendendo (molto più lento del previsto) allora i falchi potrebbero prevalere nella decisione finale.

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Collezionismo: Torna il 23 e 24 settembre 2023 il Memorial Correale

Weekend di sabato 23 e domenica 24 settembre 2023 da non perdere a Castellammare di Stabia, rinomata città della provincia di Napoli.

Torna il Memorial Correale, organizzato dai soci dell’Associazione Circolo “Tempo Libero”, iscritta alla FSFI – Federazione fra le Società Filateliche Italiane, che hanno sempre creduto e sostenuto la validità dell’iniziativa dal 1994.

Quest’anno lo spazio espositivo utilizzato sarà per la seconda volta quello all’interno dell’ex Tendostruttura comunale, ampia sala, situata al centro della città, in viale Puglia n° 4, a pochi passi dalle due uscite della Circumvesuviana Napoli-Sorrento.

Giunta alla 59° edizione, sia gli appassionati di collezionismo che semplici curiosi, potranno usufruire della professionalità di esperti operatori del settore provenienti da ogni zona d’Italia, di numismatica, filatelia, cartamoneta, cartoline, bibliofilia, gettoni, schede telefoniche e oggettistica varia.

Per ampliare il palcoscenico e garantire una maggiore partecipazione, in esposizione delle vere chicche, i dischi in vinile, con una selezione di grandi album sia di musica italiana che estera, unici nel loro genere, rari e preziosi.

Inoltre per la gioia femminile un vasto assortimento di bijoux vintage, accessori anni ’50, ’60, ’70, abbigliamento e oggetti di cucito creativo e per i piu’ piccoli, i giocattoli d’epoca, per far rivivere insieme ai nonni delle emozioni indescrivibili.

Un lungo viaggio fra storia e memoria, un vortice di condivisione e partecipazione tra particolari collezioni , quasi sconosciute, ormai in disuso:

Monete antiche e moderne, francobolli, banconote italiane ed estere, decorazioni militari, cartoline, dischi in vinile, medaglie, bijoux e abbigliamento vintage, storia postale, giocattoli, gettoni, tokens, stampe, orologi, folder, bollettini illustrativi, interi postali, album, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, cataloghi, fumetti, figurine, calendari militari, penne da scrittura, pins, spille, oggettistica varia, accessori e raccoglitori.

Gli orari di apertura e chiusura sono sabato 23 settembre, dalle ore 9 alle 18, mentre domenica 24 settembre, dalle ore 9 alle 12, l’ingresso è libero e gratuito, a disposizione area ristoro con specialità locali, adiacente alla Tendostruttura per i visitatori vari parcheggi privati custoditi e videosorvegliati.

Sarà possibile acquistare, vendere materiale da collezionismo, far valutare francobolli o periziare monete e banconote.

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10 Modi per Investire il Tuo Denaro

Quando si parla di modi per investire denaro è fondamentale sapere che tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio.
Non esiste un investimento che sia garantito perciò prima di iniziare ad investire è importante informarsi e comprendere il livello di rischio che sei disposto a correre.
Di seguito un elenco di 10 modi per investire il denaro
Materie prime
Le materie prime sono beni fisici, come oro, argento, petrolio e grano e molti altri che sono utilizzati nella nostra società per soddisfare le esigenze delle persone. Le materie prime possono essere un investimento volatile, ma possono offrire un’opportunità di diversificare il tuo portafoglio.
Oro
Tra le materie prime su cui investire una riflessione a parte la merita l’oro in quanto ha un ruolo di particolare importanza essendo considerato il bene rifugio per eccellenza. Il prezioso metallo giallo è una sorta di alternativa alle valute essendo facilmente monetizzabile in ogni sua forma presso attività come i banchi metalli e le attività come questo compro oro Firenze.
Azioni
Le azioni sono una parte del capitale azionario di una società. Quando acquisti azioni di una società, stai acquistando una piccola parte della proprietà di quella società. Se la società va bene, il valore delle tue azioni aumenterà. Se la società va male, il valore delle tue azioni diminuirà.
Obbligazioni
Le obbligazioni sono prestiti che fai a una società o a un governo. La società o il governo ti promette di rimborsare il prestito con interessi in un periodo di tempo specifico. Le obbligazioni sono generalmente considerate un investimento meno rischioso delle azioni, ma offrono anche rendimenti inferiori.
Fondi comuni
I fondi comuni sono un modo per investire in un gruppo di attività diverse, come azioni, obbligazioni o materie prime. I fondi comuni sono gestiti da un professionista che investe i soldi dei fondi in vari titoli. I fondi comuni possono essere un’opzione più diversificata e conveniente per investire rispetto all’acquisto di singole azioni o obbligazioni.
Proprietà Immobiliari
Le proprietà immobiliari possono essere un investimento redditizio, ma possono anche essere rischiosi. Quando acquisti una casa, stai acquistando un bene che potrebbe aumentare di valore nel tempo. Tuttavia, potresti anche dover affrontare costi di manutenzione e riparazione, e potresti non essere in grado di vendere la casa per il prezzo che hai pagato.
Valute
La negoziazione di valute è un modo per trarre profitto dalle variazioni del valore delle valute. Quando scambi valute, stai acquistando una valuta e vendendone un’altra. Il tasso di cambio tra due valute può variare in base a una serie di fattori, come le condizioni economiche, i tassi di interesse e le aspettative di inflazione.
Fondi speculativi
I fondi speculativi sono un tipo di fondo comune che investe in attività rischiose, come azioni o valute. I fondi speculativi possono offrire rendimenti elevati, ma possono anche comportare un rischio elevato di perdita.
Investimenti alternativi
Gli investimenti alternativi sono un tipo di investimento che non rientra nelle categorie tradizionali, come azioni, obbligazioni o immobili. Gli investimenti alternativi possono includere cose come arte, vino, diamanti e fondi di private equity. Gli investimenti alternativi possono essere un modo per diversificare il tuo portafoglio, ma possono anche essere più rischiosi degli investimenti tradizionali.
Investimenti sostenibili
Gli investimenti sostenibili sono un tipo di investimento che tiene conto di fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) quando si sceglie dove investire. Gli investimenti sostenibili possono essere un modo per investire nel futuro, ma possono anche essere più costosi degli investimenti tradizionali.
Investimenti diretti
Gli investimenti diretti sono un modo per investire in un’attività specifica, come un’azienda, una proprietà immobiliare o un’attività commerciale. Gli investimenti diretti possono essere un modo per assumere il controllo del tuo investimento, ma possono anche comportare un rischio elevato di perdita.

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Sabrina De Filippis: Gruppo FS amplia il trasporto su gomma e crea una nuova società in Germania

Gruppo FS sta dimostrando di poter conquistare spazi non solo in Italia, ma anche in Europa, in settori che vanno ben oltre il trasporto passeggeri. L’intervista a Sabrina De Filippis, da poco nominata Amministratore Delegato di Mercitalia Logistics, la società capofila del Polo Logistica del Gruppo FS, rivela il coraggio e l’ambizione di un’azienda che sta compiendo passi significativi nell’ambito della logistica e del trasporto merci.

 Sabrina De Filippis (AD Mercitalia)

Sabrina De Filippis: Gruppo FS amplia il trasporto su gomma

L’acquisizione di un ramo d’azienda specializzato nel trasporto di merci su strada rappresenta una svolta simbolica e strategica per il Gruppo FS. Questa operazione è una grande novità, poiché per la prima volta nella sua storia, il Gruppo ha esteso il proprio raggio d’azione al settore del trasporto su gomma. Sabrina De Filippis ha spiegato che l’obiettivo è offrire ai clienti servizi di trasporto completi, coprendo tutte le fasi dal primo all’ultimo miglio e promuovendo un’intermodalità più efficiente tra treno e camion. “È la prima volta che acquisiamo in toto un operatore su strada specializzato nel trasporto merci, in coerenza con il piano industriale che prevede di aumentare la quota di autoproduzione dei servizi di trasporto su gomma fino al 60%”. La nuova attività presenta dimensioni operative interessanti, con una flotta di veicoli dotati di autisti, magazzinieri e coordinatori trasporti, il che sottolinea l’impegno del Gruppo nel garantire servizi di alta qualità. Tuttavia, la recente acquisizione in Germania vanta dimensioni maggiori. Attraverso la società tedesca Tx Logistik, il Gruppo FS, ha specificato Sabrina De Filippis, ha raggiunto nuove vette diventando il secondo operatore di trasporto merci in Germania. Questa mossa ambiziosa è in linea con il piano industriale dell’azienda, che mira a raddoppiare la quota di merci e a incrementare il fatturato estero (passando da 1,8 a 5 miliardi).

Sabrina De Filippis: la nuova acquisizione in Germania

La fusione tra Tx Logistik ed Exploris Deutschland Holding, ha ricordato Sabrina De Filippis, non rappresenta un progetto di crescita solo quantitativa. Ma apre nuovi orizzonti nell’Europa dei trasporti ferroviari, collegando efficientemente l’Est e l’Ovest del continente. L’integrazione tra le due realtà non solo potenzia la presenza del Gruppo nel settore, ma contribuisce anche allo sviluppo dell’import-export italiano, favorendo così il “made in Italy”. “Aggiungendo Exploris a Tx Logistik ampliamo la nostra presenza in Europa offrendo al mercato e alle aziende italiane servizi più capillari, flessibili e efficienti”, ha continuato l’AD. L’operazione in Germania ha anche un risvolto ambientale: “La quota delle merci trasportare su ferro in Europa è del 18% e in Italia dell’11%. Dato che il trasporto ferroviario comporta meno emissioni, l’obiettivo dell’Ue è raddoppiarne la quota entro il 2030, per arrivare al 50% nel 2050”. Sabrina De Filippis ha infine illustrato gli investimenti del Gruppo FS: “Il piano industriale prevede un investimento di 3 miliardi, l’80% dei quali dedicati al rinnovo della flotta, 300 milioni al potenziamento di terminal esistenti e alla creazione di nuovi, e 200 milioni alla digitalizzazione”.

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Ares Ambiente e il riciclo dei rifiuti organici: un passo verso l’economia circolare

Il progetto di Ares Ambiente si inserisce perfettamente nell’ambito dell’economia circolare, un modello di gestione delle risorse che mira a minimizzare gli sprechi e massimizzare il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali.

Ares Ambiente, azienda specializzata nella raccolta e smaltimento dei rifiuti

Ares Ambiente: un nuovo impianto di compostaggio per dare impulso all’economia circolare

L’obiettivo principale di Ares Ambiente è ridurre l’uso delle risorse e promuovere il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali, contribuendo così a un approccio sostenibile alla gestione dei rifiuti. Il fulcro di questo progetto è il nuovo impianto di compostaggio, che rappresenta un esempio tangibile di economia circolare in azione. L’impianto prende rifiuti organici come scarti alimentari, sfalci di giardino e potature, e li trasforma attraverso un processo di decomposizione controllata in compost, un ammendante naturale ricco di nutrienti per il suolo. L’aspetto circolare dell’impianto di compostaggio è evidente nel suo ciclo di funzionamento: invece di destinare i rifiuti organici alla discarica o all’incenerimento, questi vengono trasformati in un prodotto utile, il compost, che trova applicazione nell’agricoltura, nell’orticoltura e nella gestione del verde urbano. Tale processo promuove l’efficienza delle risorse, poiché riduce la necessità di fertilizzanti chimici industriali e sfrutta le risorse locali disponibili. Inoltre, spiega Ares Ambiente, contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale associato alla gestione dei rifiuti.

Ares Ambiente: le nuove direttive del pacchetto economia circolare

Il progetto portato avanti da Ares Ambiente dimostra in modo concreto come l’economia circolare possa essere implementata nel settore dei rifiuti, trasformando i rifiuti stessi in risorse preziose e creando un ciclo virtuoso di sostenibilità. Nel contesto delle normative e direttive dell’Unione Europea e dell’Italia relative all’economia circolare, il progetto di Ares Ambiente è allineato con gli obiettivi di riduzione degli sprechi, del riciclo e del recupero dei materiali. Le direttive del “pacchetto economia circolare” sottolineano l’importanza di raggiungere obiettivi specifici di riciclo e smaltimento dei rifiuti entro date specifiche. Le nuove direttive prevedono il riciclo entro il 2025 per almeno il 55% dei rifiuti urbani, limitando al contempo lo smaltimento in discarica. Il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030. A partire dal 2025, i rifiuti biodegradabili dovranno essere obbligatoriamente raccolti separatamente o riciclati a casa attraverso il compostaggio. Il pacchetto UE limita inoltre la quota di rifiuti urbani da smaltire in discarica a un massimo del 10% entro il 2035.

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Amplifon diventa main partner di Next Age. L’AD Enrico Vita: puntiamo sulle tecnologie digitali

Amplifon, la multinazionale italiana leader nel campo dell’hearing care, è diventata main partner dell’acceleratore di start up Next Age. L’AD Enrico Vita spiega le motivazioni che hanno spinto la società a intraprendere questo nuovo percorso.

Enrico Vita, Amministratore Delegato di Amplifon

Enrico Vita sulla scelta di entrare in Next Age

Quella di entrare in Next Age è soltanto un’altra tappa che si va ad aggiungere al percorso intrapreso da tempo da Amplifon. Sono anni che la realtà guidata da Enrico Vita punta sulle nuove tecnologie digitali e i dati per offrire ai clienti un servizio sempre più personalizzato. In quest’ottica, le collaborazioni con realtà innovative che operano nella Silver Economy assumono un ruolo di notevole importanza. Lo dimostra la partnership tra la divisione digitale di Amplifon e la start up Otohub, che lo scorso anno ha dato vita ad Amplifon X. L’ingresso in Next Age non fa che confermare l’impegno della società nella ricerca di soluzioni innovative che possano rendere migliore l’esperienza multicanale dei propri clienti. “La nostra visione è quella di fare leva sulle tecnologie digitali, in primis le capacità di connessione e di comunicazione di dati delle nuove generazioni di dispositivi acustici, per innovare il servizio che offriamo e per raggiungere due obiettivi molto importanti: conoscere sempre meglio i nostri clienti tramite l’utilizzo dei dati, personalizzare e arricchire ancora di più l’esperienza con i nuovi servizi”, ha spiegato l’AD Enrico Vita.   

Enrico Vita: le risorse della Bei contribuiranno allo sviluppo di nuove tecnologie

Il sostegno ricevuto dalla Bei conferma la solidità del nostro percorso di innovazione e trasformazione digitale, partito proprio dall’Italia e dall’Unione europea. Stiamo dedicando tempo e risorse crescenti allo sviluppo di nuove tecnologie e all’utilizzo virtuoso dei dati per offrire a chi si rivolge a noi un’esperienza audiologica sempre più personalizzata, a beneficio della qualità della vita delle persone”. Così commenta l’AD Enrico Vita il supporto ricevuto dalla Bei. La Banca europea per gli investimenti ha infatti concesso, lo scorso luglio, un finanziamento di 300 milioni di euro che servirà ad accelerare il processo di innovazione e digitalizzazione di Amplifon, lo stesso che ha portato la società a sviluppare Amplifon App. Lanciata di recente, l’applicazione consente l’instaurazione di una relazione continuativa con i clienti, monitorando i dati e le modalità di utilizzo degli apparecchi acustici in tempo reale. Lo scopo? Ovviamente migliorare la qualità della vita delle persone con l’ausilio di intelligenza artificiale e machine learning.

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Quando serve un sostegno psicologico per gli adolescenti?

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  • 9 Settembre 2023

In questo articolo forniremo una panoramica su quando è necessario un sostegno psicologico per gli adolescenti. L’adolescenza è una fase di transizione cruciale, caratterizzata da numerosi cambiamenti fisici, emotivi e sociali. Durante questo periodo, alcuni adolescenti possono affrontare sfide significative che richiedono un adeguato supporto psicologico per affrontare le difficoltà e promuovere il loro benessere emotivo. Continuate a leggere per scoprire quando potrebbe essere opportuno considerare un sostegno psicologico adolescenti.

1. Problemi emotivi e di salute mentale

Gli adolescenti possono sperimentare una vasta gamma di problemi emotivi e di salute mentale, come l’ansia, la depressione, l’isolamento sociale o l’autolesionismo. Quando questi problemi persistono o interferiscono significativamente con la vita quotidiana dell’adolescente, è importante considerare il sostegno psicologico. Uno psicologo specializzato nell’adolescenza può aiutare a valutare e affrontare questi problemi in modo appropriato, fornendo un ambiente sicuro per l’espressione dei sentimenti e lo sviluppo di strategie di coping adeguate.

2. Difficoltà relazionali e familiari

Gli adolescenti possono affrontare anche difficoltà nelle relazioni interpersonali, sia con i coetanei che con la famiglia. Situazioni come il bullismo, la pressione dei pari, i conflitti familiari o le separazioni dei genitori possono avere un impatto significativo sul benessere emotivo degli adolescenti. In queste situazioni, un sostegno psicologico può aiutare gli adolescenti a sviluppare abilità di comunicazione efficaci, a gestire i conflitti in modo costruttivo e a creare relazioni più sane e appaganti.

3. Problemi di autostima e identità

La fase dell’adolescenza è spesso caratterizzata da una ricerca di identità e da una maggiore consapevolezza di sé. Alcuni adolescenti possono lottare con problemi di autostima, insicurezza o confusione riguardo alla propria identità. In questi casi, un sostegno psicologico può offrire un ambiente favorevole all’esplorazione di sé stessi, alla promozione dell’autostima e al consolidamento di un’immagine positiva di sé.

4. Gestione dello stress e dell’ansia

La pressione accademica, gli impegni extracurriculari, le aspettative sociali e le sfide della crescita possono generare stress e ansia significativi negli adolescenti. Un sostegno psicologico può fornire loro strumenti per gestire lo stress in modo sano ed efficace, insegnando tecniche di rilassamento, strategie di gestione del tempo e abilità di problem-solving. Queste competenze possono aiutare gli adolescenti a sviluppare una maggiore resilienza e a far fronte alle sfide quotidiane in modo più equilibrato.

In conclusione, il sostegno psicologico per gli adolescenti può essere necessario in diverse situazioni. Dai problemi emotivi e di salute mentale alle difficoltà relazionali e familiari, passando per i problemi di autostima e l’ansia da gestire, gli adolescenti possono trarre enormi benefici dal lavorare con uno psicologo specializzato nell’adolescenza.

Se notate segnali di difficoltà o cambiamenti significativi nel comportamento o nell’umore del vostro adolescente, è importante considerare il sostegno psicologico come una risorsa preziosa per promuovere il suo benessere e aiutarlo a superare le sfide che può affrontare durante questa fase di crescita.

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Come scegliere un buon ristorante per un battesimo?

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  • 9 Settembre 2023

Il battesimo è un momento speciale che merita di essere celebrato in un ambiente accogliente e con un’ottima cucina. Continuate a leggere per scoprire i fattori da considerare nella scelta del ristorante ideale.

1. Location e atmosfera

Quando si seleziona un ristorante per un battesimo, la location e l’atmosfera giocano un ruolo fondamentale. Cerca un ristorante che offra un ambiente adatto a un’occasione speciale come questa. Un luogo con un’atmosfera accogliente e decorazioni appropriate può contribuire a rendere la giornata ancora più memorabile. Inoltre, considera anche la posizione geografica, cercando un ristorante facilmente accessibile per i tuoi invitati.

2. Menu e cucina

La scelta del ristorante per un battesimo richiede anche una valutazione attenta del menu e della cucina offerti. Assicurati che il ristorante sia in grado di soddisfare le esigenze gastronomiche dei tuoi ospiti. Controlla se il menu comprende piatti adatti ai gusti e alle restrizioni alimentari dei partecipanti. Inoltre, se desideri un menu personalizzato per l’occasione, assicurati che il ristorante sia disposto a collaborare e ad adattarsi alle tue richieste.

3. Servizio e personale

Un aspetto importante nella scelta del ristorante per un battesimo è la qualità del servizio e la professionalità del personale. Cerca un ristorante con un personale cortese, attento e disponibile. La capacità del personale di gestire grandi gruppi e di fornire un servizio impeccabile è essenziale per garantire una celebrazione senza intoppi. Leggi recensioni online o chiedi consigli a conoscenti per avere un’idea del livello di servizio offerto dal ristorante che stai valutando.

4. Spazi e servizi aggiuntivi

Infine, considera gli spazi e i servizi aggiuntivi offerti dal ristorante. Assicurati che il ristorante abbia uno spazio adeguato per ospitare il numero di invitati previsti. Verifica se ci sono servizi aggiuntivi come un’area giochi per bambini o la possibilità di personalizzare l’ambientazione con addobbi o decorazioni specifiche per il battesimo. Questi dettagli possono contribuire a rendere l’evento ancora più speciale e adatto alle esigenze della tua famiglia.

In conclusione, la scelta di un buon ristorante per un battesimo richiede una valutazione attenta di diversi fattori, tra cui la location, l’atmosfera, il menu, il servizio e gli spazi disponibili. Cerca un ristorante che offra un ambiente accogliente, una cucina di qualità e un servizio professionale.

Assicurati anche di considerare le esigenze specifiche della tua famiglia e degli invitati. Se stai cercando un ristorante battesimo Novate Milanese di qualità, prenditi il tempo necessario per fare una ricerca approfondita e leggi le recensioni online. In questo modo, potrai organizzare un battesimo indimenticabile per il tuo bambino e i tuoi familiari.

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Quando bisogna ricaricare l’aria condizionata dell’auto?

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  • 9 Settembre 2023

In questo articolo parleremo del quando è necessario ricaricare l’aria condizionata dell’auto. L’aria condizionata è un componente fondamentale per il comfort durante la guida, ma può richiedere una ricarica periodica per mantenere le sue prestazioni ottimali. Continuate a leggere per scoprire quando è il momento giusto per effettuare la ricarica dell’aria condizionata e perché è importante.

1. Come funziona l’aria condizionata dell’auto?

Prima di capire quando ricaricare l’aria condizionata dell’auto, è utile comprendere il suo funzionamento. L’aria condizionata dell’auto utilizza un ciclo di refrigerazione per rimuovere il calore dall’abitacolo e raffreddare l’aria. Il refrigerante, comunemente noto come gas refrigerante, viene compresso e rilasciato in un ciclo continuo. Questo processo richiede un livello adeguato di gas refrigerante per funzionare correttamente.

2. Segnali di basso livello di refrigerante

Uno dei segnali principali che indica la necessità di ricaricare l’aria condizionata è la diminuzione dell’efficienza del sistema. Se notate che l’aria condizionata non raffredda più come prima o impiega più tempo per raggiungere la temperatura desiderata, potrebbe essere il momento di ricaricare il gas refrigerante. Altri segnali possono includere la presenza di rumori strani provenienti dal sistema di climatizzazione o la formazione di ghiaccio sui tubi dell’unità.

3. Frequenza della ricarica dell’aria condizionata

La frequenza con cui è necessario ricaricare l’aria condizionata dipende da diversi fattori. In generale, è consigliabile effettuare una ricarica ogni 1-2 anni. Tuttavia, ci sono situazioni in cui potrebbe essere necessaria una ricarica più frequente. Ad esempio, se notate una perdita evidente di refrigerante o se avete recentemente riparato il sistema di climatizzazione, potrebbe essere opportuno controllare il livello di gas refrigerante e procedere con la ricarica.

È importante sottolineare che la verifica del livello di refrigerante e la ricarica dell’aria condizionata devono essere effettuate da professionisti qualificati, come ad esempio presso un centro specializzato in ricarica aria condizionata a Magnano. Questi esperti saranno in grado di utilizzare attrezzature apposite per valutare il livello del gas refrigerante, individuare eventuali perdite e procedere con la ricarica in modo sicuro e accurato.

4. Manutenzione preventiva dell’aria condizionata

Per mantenere l’aria condizionata in buone condizioni e ridurre la necessità di ricariche frequenti, è consigliabile adottare alcune pratiche di manutenzione preventiva. Ad esempio, è importante utilizzare regolarmente l’aria condizionata anche durante l’inverno per evitare la formazione di guarnizioni e per mantenere in funzione il sistema. Inoltre, una pulizia periodica dei filtri dell’aria condizionata può contribuire a mantenerli liberi da detriti e migliorare l’efficienza del sistema.

In conclusione, è fondamentale prestare attenzione ai segnali di basso livello di refrigerante e pianificare la ricarica dell’aria condizionata dell’auto quando necessario.  È importante affidarsi a professionisti qualificati per la verifica e la ricarica dell’aria condizionata, come quelli disponibili presso un centro specializzato in ricarica aria condizionata a Magnano. Questi esperti utilizzeranno attrezzature specifiche per valutare il livello del gas refrigerante, individuare eventuali perdite e garantire una ricarica sicura e accurata.

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Come trovare assistenza domiciliare per disabili

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  • 9 Settembre 2023

Se state cercando servizi di supporto per una persona cara con disabilità, continuate a leggere per scoprire le opzioni disponibili e come potete accedervi.

1. Comprensione delle esigenze specifiche

Prima di iniziare la ricerca di assistenza domiciliare per disabili, è fondamentale comprendere le esigenze specifiche della persona interessata. Ogni disabilità è unica, quindi è importante valutare attentamente quali servizi e supporto sono necessari. Questo può includere assistenza nelle attività quotidiane, supporto medico, terapie specialistiche e altro ancora.

Una volta identificate le esigenze specifiche, potete utilizzare assistenza domiciliare disabili come parola chiave per la vostra ricerca online. Ciò vi aiuterà a trovare servizi e organizzazioni che si specializzano nel fornire assistenza personalizzata per disabili a domicilio.

2. Ricerca di servizi di assistenza domiciliare

Esistono diverse opzioni per trovare servizi di assistenza domiciliare per disabili. Potete iniziare contattando il vostro dipartimento di assistenza sociale locale o l’ufficio per gli anziani e le persone con disabilità. Questi enti spesso forniscono informazioni sui servizi disponibili nella vostra area e possono aiutarvi a connettervi con gli operatori adeguati.

Inoltre, potete cercare online utilizzando parole chiave come “servizi di assistenza domiciliare per disabili nella mia zona”. Questo vi fornirà una lista di organizzazioni e agenzie specializzate nella fornitura di assistenza domiciliare per disabili. Assicuratevi di leggere le recensioni e di verificare la reputazione e l’affidabilità dei fornitori di servizi prima di prendere una decisione.

3. Valutazione dei servizi e dei caregiver

Una volta identificati alcuni servizi di assistenza domiciliare per disabili, è importante valutare attentamente le loro offerte. Considerate le competenze del personale, i servizi forniti, i costi e la flessibilità degli orari. Assicuratevi di scegliere un servizio che si adatti alle esigenze specifiche della persona con disabilità e che offra un supporto adeguato.

Potrebbe anche essere utile incontrare personalmente i caregiver potenziali e discutere delle esigenze e delle aspettative. Questo vi aiuterà a prendere una decisione informata e a garantire la scelta del caregiver più adatto.

4. Pianificazione finanziaria e supporto

La pianificazione finanziaria è un aspetto importante quando si cerca assistenza domiciliare per disabili. Alcuni servizi possono essere coperti da assicurazioni sanitarie o da programmi statali di supporto. Verificate quali sono i vostri diritti e le opzioni disponibili per finanziare l’assistenza domiciliare.

Inoltre, potete cercare entità correlate alla assistenza domiciliare per disabili come organizzazioni di supporto per disabili, istituzioni di ricerca nel campo delle disabilità e associazioni di caregiver per trovare ulteriori informazioni e risorse.

In conclusione, trovare assistenza domiciliare per disabili richiede una comprensione delle esigenze specifiche, una ricerca accurata di servizi, una valutazione attenta dei caregiver e una pianificazione finanziaria adeguata.

Prendetevi il tempo necessario per valutare le opzioni disponibili e cercate supporto finanziario, se necessario. Trovare il giusto supporto può fare la differenza nella vita di una persona con disabilità, offrendo loro la possibilità di vivere in modo indipendente e di avere la migliore qualità di vita possibile.

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I benefici di un massaggio professionale

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  • 9 Settembre 2023

Benvenuti in questo articolo informativo che vi fornirà una panoramica completa sui benefici di un massaggio professionale. Se siete appassionati di benessere e desiderate conoscere i vantaggi di un buon massaggio, siete nel posto giusto.

1. Benefici fisici del massaggio professionale

Un massaggio professionale offre una serie di benefici fisici che possono contribuire al vostro benessere generale. Uno dei principali vantaggi è il rilassamento muscolare. Durante una sessione di massaggio, i muscoli vengono manipolati e massaggiati in modo professionale per alleviare la tensione accumulata. Questo può aiutare a ridurre il dolore muscolare, migliorare la flessibilità e promuovere una migliore postura.

Inoltre, il massaggio può favorire la circolazione sanguigna, aumentando l’afflusso di sangue agli organi e ai tessuti del corpo. Questo può migliorare l’ossigenazione dei tessuti e la rimozione delle tossine, contribuendo a una migliore salute generale.

2. Benefici psicologici del massaggio professionale

Il massaggio professionale non ha solo benefici fisici, ma può anche avere un impatto positivo sulla salute mentale e sul benessere psicologico. Durante una sessione di massaggio, potete sperimentare una sensazione di profondo rilassamento e tranquillità. Il massaggio può aiutare a ridurre lo stress, l’ansia e la tensione emotiva, favorendo un senso di calma e serenità.

Inoltre, il contatto fisico e la stimolazione dei punti di pressione possono innescare la produzione di endorfine nel corpo, noti come “ormoni della felicità”. Queste sostanze chimiche naturali possono migliorare il vostro umore e promuovere una sensazione di benessere generale.

3. Tipi di massaggio professionale

Esistono diversi tipi di massaggio professionale tra cui scegliere, a seconda delle vostre esigenze e preferenze personali. Alcuni esempi comuni includono:

  • Massaggio svedese: un massaggio classico che utilizza movimenti lenti e fluidi per rilassare i muscoli e migliorare la circolazione.
  • Massaggio linfatico: un tipo di massaggio che favorisce il drenaggio linfatico, aiutando a eliminare le tossine e a stimolare il sistema immunitario.
  • Massaggio sportivo: un massaggio mirato agli atleti e alle persone attive, che aiuta a prevenire infortuni, alleviare il dolore muscolare e migliorare le prestazioni.
  • Massaggio decontratturante: un massaggio focalizzato sulle tensioni muscolari e sui punti di trigger per alleviare il dolore e migliorare la mobilità.

4. Come trovare un centro benessere professionale

Se desiderate sperimentare i benefici di un massaggio professionale, è importante trovare un centro benessere affidabile nella vostra zona. Se vi trovate nella provincia di Varese, potete cercare “centro benessere provincia Varese” per trovare opzioni vicine a voi.

Quando cercate un centro benessere, prendete in considerazione la reputazione, le recensioni dei clienti e le qualifiche degli operatori. È sempre consigliabile optare per un centro benessere che impieghi professionisti qualificati e con esperienza per garantire una sessione di massaggio sicura ed efficace.

Una volta trovato un centro benessere adatto alle vostre esigenze, potete prenotare una sessione di massaggio e godervi i numerosi benefici che questa pratica può offrire al vostro benessere fisico e mentale.

In conclusione, un massaggio professionale può apportare numerosi benefici sia fisici che psicologici. Dal rilassamento muscolare alla riduzione dello stress, passando per una migliore circolazione sanguigna e un miglioramento dell’umore, un massaggio professionale può contribuire in modo significativo al vostro benessere generale. Assicuratevi di trovare un centro benessere affidabile e qualificato per sperimentare appieno tutti i vantaggi che un massaggio professionale può offrire.

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Iren punta sulla diversificazione energetica: l’intervista a Luca Dal Fabbro

L’intervista a Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren: EBITDA in crescita del 7,8%, net profit +4,2%, guidance al 10%, ottimizzazione operativa e integrazione delle acquisizioni strategiche.

Luca Dal Fabbro, Presidente Iren

Luca Dal Fabbro approfondisce le performance aziendali di Iren

L’intervista a Luca Dal Fabbro, Presidente Esecutivo di Iren, offre un approfondimento significativo sulle performance dell’azienda nel semestre in esame. Pur segnalando una diminuzione dei ricavi, è cruciale comprendere che questo calo è attribuibile a una strategia ben ponderata, dovuta alle contingenze internazionali, volta a ridurre il costo dell’energia. Tale risultato è stato ottenuto tramite la sostituzione del gas russo con il gas liquefatto proveniente dall’Algeria. Questa mossa ha comportato una sensibile riduzione dei costi energetici, a beneficio non solo dei consumatori, ma anche dell’industria nel suo complesso. In contrasto con questa diminuzione dei ricavi, l’EBITDA ha invece registrato una crescita sostanziale del 7,8% rispetto al trimestre precedente, dimostrando la capacità di Iren di generare profitti anche in un contesto di sfide e cambiamenti. Tali risultati finanziari sono il risultato di una gestione aziendale migliorata, caratterizzata dall’ottimizzazione delle operazioni e dall’efficienza operativa degli impianti, spiega Luca Dal Fabbro. Particolarmente rilevanti sono i progressi nell’ambito delle energie rinnovabili e l’integrazione di acquisizioni strategiche, come quelle avvenute in Toscana. Questi fattori hanno contribuito a un incremento del 4,2% nel net profit aziendale, oltre a permettere a Iren di alzare la propria guidance del 10% per l’anno in corso, superando così le aspettative iniziali del mercato, che erano posizionate sul 6%.

Luca Dal Fabbro: Iren e la diversificazione delle attività

La strategia di Iren, continua Luca Dal Fabbro, si manifesta attraverso la diversificazione del suo business. Il Gruppo estende infatti le sue attività su vari settori rilevanti all’interno delle utility italiane, dal fotovoltaico all’economia circolare, passando per l’energia idroelettrica. Tale diversificazione è accompagnata da un impegno costante nell’innovazione, evidenziato dagli impianti avanzati per il riciclo del legno e la produzione di biogas. Queste soluzioni sostenibili contribuiscono non solo alla creazione di valore, ma anche alla promozione di pratiche rispettose dell’ambiente. Una considerazione importante durante l’intervista al Presidente riguarda la gestione delle reti idriche, un aspetto centrale data la crescente consapevolezza dell’importanza dell’acqua come risorsa limitata e vitale. L’attenzione all’efficienza delle reti, come dimostrato dall’esempio di riduzione delle perdite a La Spezia, mostra l’impegno di Iren nella conservazione di questa risorsa preziosa. All’interno di un contesto di mercato energetico più stabile, reso possibile da una strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, Iren si distingue per la sua dedizione nel garantire prezzi accessibili e sostenibili per l’industria e le famiglie. Luca Dal Fabbro sottolinea il ruolo centrale che Iren riveste nell’affrontare le sfide energetiche e ambientali, grazie alla sua esperienza multidisciplinare e alla sua capacità di adattarsi con agilità alle dinamiche mutevoli del mercato.

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Un corso in presenza per l’uso sicuro di motoseghe ed escavatori

Comunicato Stampa

Un corso in presenza per l’uso sicuro di motoseghe ed escavatori

 

Il 20 ottobre 2023 un corso di 8 ore a Cuorgnè (Torino) rivolto a formatori e professionisti della sicurezza permetterà di migliorare la prevenzione nell’uso di motoseghe nel settore forestale e degli escavatori nel settore movimento terra.

 

È sufficiente visualizzare i dati infortunistici nel mondo del lavoro per comprendere quanto siano numerosi e, spesso, gravi o mortali gli infortuni che avvengono nell’utilizzo di varie macchine e attrezzature di lavoro, come, ad esempio, gli escavatori e le motoseghe.

Le cause di questi infortuni possono essere connesse a vari aspetti, dalle condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere, ai rischi nell’ambiente di lavoro, dal non corretto impiego e manutenzione delle macchine ai rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature già in uso.

 

Uno strumento essenziale per migliorare la prevenzione di questi infortuni è la conoscenza dei mezzi, dei rischi e delle prassi corrette per utilizzarli. E sono necessari idonei percorsi formativi con docenti preparati e in grado di trasmettere, con metodologie innovative, le informazioni e i comportamenti sicuri ai lavoratori.

 

Riguardo agli escavatori e alle motoseghe esistono corsi per aiutare formatori e consulenti a organizzare un’adeguata formazione dei lavoratori in conformità con quanto richiesto dalla normativa?

 

Il corso per migliorare la prevenzione con motoseghe ed escavatori

Per migliorare la formazione e la prevenzione nell’uso degli escavatori nel settore del movimento terra e delle motoseghe nel settore forestale, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza il 20 ottobre 2023 a Cuorgnè (Torino) un corso di 8 ore in presenza dal titolo “Motoseghe ed escavatori: rischi ed utilizzo in sicurezza”.

 

Il corso ha l’obiettivo di far conoscere in modo più approfondito a formatori e professionisti della sicurezza le motoseghe e gli escavatori, attrezzature usate quotidianamente per innumerevoli professioni, soprattutto nel settore del movimento terra e in quello forestale, che presentano rischi molto insidiosi per la sicurezza del lavoratore.

 

Il corso, che non abilita all’utilizzo delle attrezzature, è caratterizzato da una metodologia didattica attiva. Durante il corso i partecipanti effettueranno esercitazioni di gruppo ed affronteranno casi di studio e simulazioni, al fine di incrementare la capacità di analisi delle situazioni che ci si può trovare ad affrontare nel mondo de lavoro.

 

Il docente è Lara Calanni Pileri, formatrice esperta e consulente in tematiche sulla sicurezza sul lavoro.

 

I principali rischi professionali nell’uso di motoseghe ed escavatori

Sono molti i rischi connessi all’utilizzo di due attrezzature di lavoro come gli escavatori e le motoseghe.

 

Ricordiamo, ad esempio, che l’escavatore, una macchina movimento terra progettata per scavare, caricare e scaricare il materiale per mezzo di una benna, può essere impiegata in vari contesti produttivi cambiando l’utensile lavoratore montato sul braccio. Tra i tanti rischi di cui tener conto nell’uso si questa attrezzatura c’è, ad esempio, il ribaltamento del mezzo, l’investimento di persone o cose nell’area di lavoro, i problemi derivanti dal cattivo stato di manutenzione della macchina o connessi all’ambiente circostante (presenza di polvere, esposizione alle intemperie, caduta di materiali dall’alto, …).

 

Anche l’uso delle motoseghe è correlato a molti possibili infortuni e fattori di rischio.

Ad esempio, ci possono essere rischi per il contatto con la catena in movimento o per la rottura della catena stessa, per i contraccolpi dell’attrezzatura non usata correttamente, per la proiezione di materiali inerti contro l’operatore. Senza dimenticare le possibili cadute dall’alto o i problemi elettrici e l’esposizione a rumore e vibrazioni.

 

I contenuti del corso e le informazioni per iscriversi

Il 20 ottobre 2023 l’associazione AiFOS organizza a Cuorgnè, in provincia di Torino, il corso di 8 ore in presenza dal titolo “Motoseghe ed escavatori: rischi ed utilizzo in sicurezza”.

 

Questi alcuni degli argomenti affrontati durante il corso:

  • Normativa di settore – attrezzature con particolare riferimento ai settori del movimento terra e forestale
  • Escavatore: guardiamolo da vicino… ma senza rimanerci sotto
  • Motosega: mettiamoci le mani… ma senza tranciarle

 

Il corso, che si tiene presso la sede AiFOS Piemonte in Viale dei Mille 17, è valido come 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, coordinatori alla sicurezza, formatori qualificati seconda area tematica, HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro) e Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/motoseghe-ed-escavatori–rischi-ed-utilizzo-in-sicurezza

 

Per informazioni e iscrizioni:

AiFOS – Sede di Cuorgnè (To) – Viale dei Mille, 17 – 10082 Cuorgnè (TO) – tel. 3771663070 – [email protected]

 

31 agosto 2023

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Cristina Scocchia: non permettete al vostro punto di partenza di definirvi

Intervistata da “Il Messaggero”, l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia ha raccontato la propria esperienza come manager di successo e donna: un connubio troppo spesso ostacolato dagli stereotipi.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: anche io sono stata vittima degli stereotipi

Amministratore Delegato di L’Oréal, poi di KIKO Milano e adesso di Illycaffè, Cristina Scocchia ha vissuto gli effetti degli stereotipi di genere in prima persona. Lo ha raccontato nel corso di un’intervista rilasciata a “Il Messaggero”, in cui ha evidenziato come le donne siano purtroppo ancora vittime di tanti luoghi comuni. La prima volta che ha dovuto fare i conti con la diversità di genere è stato dopo essere entrata nella multinazionale Procter & Gamble mentre era ancora una studentessa universitaria. “Era il 2004 ed ero l’unica donna del team commerciale dell’area geografica che va dall’Europa dell’Est al Medio Oriente e all’Africa  – racconta – la diversità di genere e culturale è il primo muro che ho dovuto scalare”. E lo ha fatto alla grande, arrivando alla guida di importanti realtà internazionali. Non sono tante però le donne che riescono a conquistare lo stesso incarico, e non a causa di una mancanza di merito. “Purtroppo – ha evidenziato Cristina Scocchiacredo sia un ruolo professionale visto ancora come maschile”, e questo è legato al fatto che alcune caratteristiche necessarie come il prendere decisioni difficili sotto pressione, l’assertività e l’attitudine gestionale vengano riconosciute solo agli uomini, lasciando alle donne i cliché della dolcezza e della capacità di accudimento. “Noi donne, come gli uomini, abbiamo uno stile di leadership che non dipende dal genere, ma da competenze e carattere”, ha sottolineato la manager.

Cristina Scocchia: adesso sogno più donne in ruoli decisionali

Mi piacerebbe vedere più donne in posizioni di comando. È più frequente che ricoprano l’incarico di Presidente, un compito istituzionale e non esecutivo. E allora si ricade nei soliti schemi, poiché le doti richieste sono quelle dell’ascolto, della diplomazia e della capacità di mediazione. È un gran peccato, se si comincia da qui per un cambiamento culturale va anche bene, l’importante è che non ci si fossilizzi”. In Italia, solo il 3% dei CEO è donna. Una percentuale davvero esigua. Nella realtà guidata da Cristina Scocchia, la quota femminile tra i dirigenti arriva a toccare il 30%. “Un buon inizio”, sottolinea la manager, la quale poi precisa: “Tuttavia ciò che è veramente importante non è il numero, semmai che tutti abbiano la stessa opportunità nel dimostrare il proprio valore”. Rivolgendosi poi alle donne che non credono di riuscire a conciliare la carriera con la vita da mamma, Cristina Scocchia propone loro di “guardarsi dentro e capire ciò che si vuole, non lasciarsi spaventare dai sacrifici. È bellissimo fare solo la mamma, se è ciò che desideri, ma se la tua inclinazione è conciliare più ruoli, provaci. Ci saranno momenti difficili, resistere comunque vale la pena. Alle trentenni dico sempre: non permettete al vostro punto di partenza, e quindi anche all’essere donna, di definirvi”.

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Energia, Stefano Venier a “La Repubblica”: l’impegno di Snam per un futuro più sostenibile

“Repubblica”, nell’intervista dello scorso 30 luglio l’AD di Snam Stefano Venier racconta la sua vision sul futuro dell’energia: “Abbandonare il carbone il prima possibile, il combustibile più inquinante. Il gas accompagnerà le rinnovabili per avere energia programmabile”.

Stefano Venier

Stefano Venier: il futuro dell’energia appartiene alle nuove tecnologie della filiera dell’idrogeno e della cattura della CO2

L’Italia, ha sottolineato Stefano Venier in una recente intervista a “La Repubblica”, può diventare un hub nel Mediterraneo per il passaggio in Europa dell’idrogeno che verrà prodotto dalle rinnovabili nel Nord Africa. Parlando del futuro dell’energia, di obiettivi di sostenibilità e alternative agli idrocarburi, l’AD di Snam si è soffermato sul valore delle nuove tecnologie della filiera dellidrogeno e della cattura della CO2: “Penso che, mai come in questo momento, per agire nella direzione della decarbonizzazione bisogna essere agnostici dal punto di vista tecnologico. L’idrogeno è una opzione su cui si sta puntando molto, soprattutto in Europa, Usa e Middle East. E penso che vada perseguita”. Per l’AD Stefano Venier sono quindi necessarie “infrastrutture per il trasporto adeguate, adattate alle caratteristiche di ogni singolo Paese, a seconda se c’è grande disponibilità di rinnovabili oppure se vengono realizzate dove c’è grande domanda di gas”. L’Italia dispone di capacità tecniche e strutture adeguate per diventare leader europeo della transizione: “È uno dei cinque corridoi strategici Ue che vedono il coinvolgimento di vari operatori e di cui noi facciamo parte. Ed è il corridoio che ha potenzialmente i costi di trasporto inferiori grazie al recupero delle infrastrutture esistenti”.

Stefano Venier: non c’è sostenibilità senza sicurezza energetica

Nell’intervista a Stefano Venier emerge chiaramente la complessità della sfida che il mondo dell’energia ha davanti oggi: “Compiere una transizione nella metà del tempo di quella precedente, in un ambito economico più complesso e coinvolgendo il doppio della popolazione”. Contrastare l’inquinamento e affrontare la questione climatica impone di “abbandonare il prima possibile il carbone, il combustibile più inquinante” e di accelerare nella transizione energetica: per riuscirci non occorre solo raggiungere “la stessa competitività di costi e di qualità” ma bisogna disporre anche di “energia che è possibile programmare e che non sia intermittente”. Nel percorso delineato dall’AD di Snam a giocare un ruolo fondamentale è il gas che “accompagnerà le rinnovabili per avere energia programmabile”. Trovare modelli di sostenibilità “per tutti i Paesi, soprattutto per chi consuma più idrocarburi” oggi è quindi indispensabile: la decarbonizzazione si porta avanti anche attraverso un uso più consapevole delle risorse. “Non c’è sostenibilità senza sicurezza energetica” è un altro messaggio di rilievo che Stefano Venier ha lanciato nel corso dell’intervista sottolineando l’importanza della “affordability” del sistema. “Per arrivarci occorrono diversificazione delle fonti e infrastrutture adeguate in un contesto di innovazione tecnologica” ha spiegato l’AD di Snam.

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Risparmio privato: raccolta “molto solida e robusta” nel primo semestre 2023 di Banca Generali

Risparmio privato: nel primo semestre 2023 Banca Generali totalizza un utile netto consolidato pari a 175,1 milioni di euro, segnando un +33% rispetto ai 131,3 milioni nel corrispondente periodo dello scorso esercizio. L’Istituto si prepara nel frattempo a sbarcare in Svizzera, come anticipato dall’AD e DG Gian Maria Mossa.

Risparmio privato: l'intervista all'AD e DG di Banca Generali

Risparmio privato: la performance di Banca Generali nei primi sei mesi del 2023

“Miglior semestre di sempre per asset totali della nostra clientela, capacità di raccolta dalla struttura esistente e di generare utili ricorrenti”. Ha commentato così Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, l’ottima performance registrata nei primi sei mesi del 2023: risultati che segnano un +33% sull’utile netto consolidato (175,1 milioni di euro rispetto ai 131,3 milioni nel corrispondente periodo dello scorso esercizio). Come reso noto dall’Istituto leader nel risparmio privato, il margine di intermediazione è salito del 24,7% a 392,2 milioni di euro; il margine d’interesse è quasi triplicato raggiungendo 151,5 milioni (+192,1% anno su anno), in scia all’aumento dei rendimenti degli attivi di riflesso alla dinamica dei tassi. I costi operativi riflettono l’efficienza operativa totalizzando 127,3 milioni di euro (+6,1% anno su anno, di cui 2,2 milioni di oneri straordinari). Aumenta anche l’utile che, nel secondo trimestre 2023, cresce del 46% a 92 milioni su base annuale. Raccolta “molto solida e robusta”, ha aggiunto l’AD e DG di Banca Generali: “Nel secondo trimestre accelerano le principali voci di ricavo e ci presentiamo al giro di boa del piano triennale con forza e ottimismo e con un robusto patrimonio. Viaggiamo in linea o sopra gli ambiziosi target che ci eravamo prefissati, confermando la capacità di crescere più del mercato di riferimento e creando valore per tutti gli stakeholders. Confermiamo tutti gli obiettivi del piano industriale triennale lanciato due anni fa”.

Banca Generali: leadership nel risparmio privato e nuova apertura in Svizzera

Nel suo intervento, Gian Maria Mossa si è inoltre soffermato sui dieci anni trascorsi al vertice di Banca Generali: “Da quando ho iniziato nella primavera del 2013, la banca è diventata una grossa realtà con una crescita delle masse totali in gestione da 25,8 miliardi agli attuali 88,2 miliardi. Ho la consapevolezza di avere vissuto una bella storia di crescita e vogliamo continuare così: la banca ha superato molto bene tutte le crisi finanziarie che hanno caratterizzato gli ultimi anni, dalla guerra in Ucraina al Covid”. Una crescita che conferma Banca Generali in un ruolo di leadership nel settore del risparmio privato e che consente di programmare anche aperture all’estero. “In agosto attendiamo il via libera definitivo per la concessione della licenza bancaria in Svizzera”, ha dichiarato l’AD e DG: “Contiamo di poter essere operativi all’inizio del prossimo anno. Per noi è una fase importante di espansione internazionale. Di recente abbiamo rilasciato una nuova piattaforma di family office per diventare ancora più attrattivi e molto apprezzata dalla clientela di fascia alta”. Alcune considerazioni, infine, sulla situazione economico-finanziaria attualmente in corso: “L’Italia sta migliorando grazie al suo export e al boom del turismo, ma le economie di Francia e Germania stanno frenando. In prospettiva mi preoccupa l’ipotesi di nuovi rialzi dei tassi da parte della Bce che rischiano di comprimere la domanda e la crescita economica”.

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Claudio Descalzi: l’impegno dell’AD per la “Just Transition” di Eni

L’innovazione tecnologica e digitale, alla base del modello di business di Eni, ha un ruolo centrale nell’affrontare il trilemma dell’energia. L’AD Claudio Descalzi: “La capacità di innovare è il motore che ci permette di trasformarci senza perdere solidità”.

Claudio Descalzi

Eni, il valore di una “Just Transition” nelle parole dell’AD Claudio Descalzi

L’AD Claudio Descalzi ne ha parlato in diverse occasioni sottolineando l’impegno di Eni per una transizione energetica che, attraverso soluzioni concrete, possa consentire di preservare l’ambiente, dare accesso all’energia a tutti e sia al tempo stesso socialmente equa. Strategie, obiettivi, progetti e risultati sono raccontati ogni anno all’interno del report di sostenibilità che Eni diffonde nell’ottica di condividere la propria visione e il proprio impegno anche con i consumatori, protagonisti attivi della transizione energetica in quanto attraverso le loro scelte e i loro comportamenti possono contribuire a un cambio di prospettiva. Mai come oggi è necessario perseguire una transizione energetica che sia equa e giusta socialmente: una “Just Transition” che, come l’AD Claudio Descalzi ha ricordato anche in diverse interviste, deve basarsi su un approccio differente tra i Paesi a seconda delle proprie risorse economiche.

Claudio Descalzi: Eni, come creiamo e distribuiamo valore

Più volte l’AD Claudio Descalzi si è espresso sulle sfide che il trilemma energetico ci pone oggi davanti: raggiungere la sostenibilità ambientale, garantendo allo stesso tempo la sicurezza energetica e dell’accessibilità economica e sociale per tutti. Per affrontarle con successo Eni ha implementato un Modello di Business efficace che si basa sul miglior utilizzo possibile di tutte le risorse a disposizione (input) e le trasforma in output grazie a una strategia in grado di far fronte alle sfide attuali: contrasto al cambiamento climatico e accesso all’energia sostenibile per tutti. L’impiego di tecnologie proprietarie e la diversificazione delle fonti energetiche permettono a Eni di controllare l’intera catena del valore dell’energia facendo leva sull’eccellenza operativa che “guida le nostre attività e valorizza le nostre persone”, sulla neutralità carbonica al 2050 che ambisce alla totale decarbonizzazione di prodotti e processi e sulle alleanze per lo sviluppo per generare valore nel lungo periodo sia nell’ottica di trasferire know-how e competenze che di supportare le comunità locali nei Paesi ospitanti. “Eni ha lavorato per contribuire alla sicurezza energetica europea e ha proseguito il proprio percorso di trasformazione verso la decarbonizzazione di prodotti e servizi, facendo leva su di una strategia distintiva, basata sulla diversificazione a livello geografico e tecnologico delle fonti energetiche”, ha evidenziato l’AD Claudio Descalzi.

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Paolo Gallo: gli obiettivi di Italgas nel Piano di Creazione di Valore Sostenibile 2022-2028

Paolo Gallo: per favorire la transizione ecologica, Italgas è sempre più impegnata nella realizzazione di un network digitale, flessibile e pronto a integrare gas rinnovabili. In primis biometano, metano sintetico e idrogeno.

L'AD di Italgas Paolo Gallo

Paolo Gallo: per l’idrogeno in arrivo una nuova era

Con il Piano di Creazione di Valore Sostenibile 2022-2028 “Costruttori di Futuro”, Italgas si pone l’obiettivo di accelerare in tema di innovazione tecnologica, economia circolare e digitalizzazione, così da favorire la transizione ecologica del Paese. A fare il punto sugli obiettivi è l’Amministratore Delegato Paolo Gallo intervistato da “MF-DowJones”. L’intervento è stato ripreso dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”. “Il nostro network al 2028 sarà al 100% hydrogen-ready per abilitare la nuova era dell’idrogeno”, ha dichiarato l’AD, aggiungendo come tale nuova epoca “comincerà a cavallo del prossimo decennio”. La vision del Piano di Creazione di Valore Sostenibile pone le basi nel Piano Strategico 2022-2028, con cui Italgas mette in campo 8,6 miliardi di euro di investimenti. Le direzioni delineate sono tre (Pianeta, Persone e Partnership), a cui corrispondono linee d’azione con target misurabili nel medio e lungo periodo. Tutto ciò inserito in un contesto di forte attenzione all’innovazione, vera e propria stella polare nella strategia di Italgas. Si pensi al biometano – “fonte rinnovabile già disponibile”, come evidenziato da Paolo Gallo – le cui potenzialità potranno arrivare a coprire circa 8 miliardi di metri cubi di consumi a livello nazionale nel 2030. Anche per questo, “nel nostro Piano Strategico 2022-2028 ci siamo impegnati per lo sviluppo del settore con oltre 100 milioni di euro destinati a favorire l’allacciamento degli impianti di produzione di biometano direttamente alla rete di distribuzione e a introdurre la tecnologia del reverse flow verso la rete di trasporto, in maniera da consentire l’accoglimento dei quantitativi non consumati a livello locale”.

Paolo Gallo: nei progetti di Italgas anche welfare, formazione e partnership

Paolo Gallo ha inoltre sottolineato come la strategia di Italgas punti anche al benessere delle persone: guardano in questa direzione i progetti interni per conciliare le esigenze della vita privata con quelle del lavoro. In tal senso gli obiettivi sono “raggiungere un grado di soddisfazione delle nostre persone superiore all’85%, potenziare l’offerta di servizi welfare affinché aderisca il 90% della popolazione aziendale e riequilibrare la presenza di genere puntando al 27% di manager donne”. Parallelamente, Italgas potenzia anche la formazione con iniziative specifiche: “Il 2023 sarà anche l’anno dell’Academy Italgas. Nel nostro percorso di trasformazione digitale, la formazione è sempre stata una leva strategica sia per governare il cambiamento sia per accompagnare il ricambio generazionale. Da questo punto di vista, la Digital Factory è stata uno strumento pratico di reskilling e upskilling, un momento di crescita digitale”. Rimanendo in tema di digitalizzazione, Paolo Gallo ha annunciato che dal 2024 “la nostra rete di distribuzione sarà interamente digitalizzata e controllata da remoto attraverso un software proprietario che abbiamo sviluppato nella nostra Digital Factory e abbiamo chiamato Dana, Digital Advanced Network Automation”. Fondamentale anche lo sviluppo di nuove partnership e, in tal senso, Italgas ha in programma di “valutare circa 3.000 PMI e startup per collaborazioni sui temi dell’innovazione e di aumentare del 40% i fornitori selezionati sul territorio tra le PMI”, così l’AD del Gruppo in conclusione.

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Alessandro Benetton: innovazione e creatività sono il cuore pulsante dell’aeroporto di Fiumicino

Fiumicino aeroporto pioniere dell’innovazione, Alessandro Benetton: “Credo fermamente che l’innovazione e la creatività siano il cuore pulsante di un aeroporto”.

Alessandro Benetton, fondatore e Managing Partner di 21 Invest

Rendere Fiumicino un vero pioniere dell’innovazione nel settore aeroportuale: la sfida nelle parole di Alessandro Benetton

Primo in Italia e ottavo in Europa per numero di passeggeri, l’Aeroporto di Roma Fiumicino è uno dei più apprezzati per la qualità dei servizi. Lo scrive su LinkedIn Alessandro Benetton evidenziando l’impegno di Aeroporti di Roma nel renderlo “un vero pioniere dell’innovazione nel settore aeroportuale”. Lo scorso anno ha accolto “quasi 30 milioni di passeggeri” e può accoglierne “fino a oltre 50 milioni all’anno, con un trend in crescita”. Innovazione, sostenibilità ed esperienza del passeggero sono le direttrici del percorso che lo scalo ha intrapreso per diventare uno dei più all’avanguardia nel panorama dell’aviazione: ADR, ricorda il Vice Presidente di Mundys Alessandro Benetton, è anche tra i fondatori di aeroporti 2030: “È un’associazione nazionale nata per trovare soluzioni innovative e sostenibili in favore dei passeggeri di cui fa parte anche Venezia, uno dei principali scali turistici italiani”.

Oltre all’innovazione anche la creatività è un’altra forza trainante per noi

L’innovazione, scrive Alessandro Benetton, è di casa a Fiumicino: “L’anno scorso vi ho anche parlato di un’iniziativa di cui vado molto fiero. Sia perché riguarda Fiumicino, sia perché coinvolge giovani imprenditori. È l’Innovation Hub, acceleratore situato proprio all’interno dell’Aeroporto di Fiumicino che ospita startup interessate a migliorare l’esperienza dei passeggeri in aeroporto. Parliamo di oltre 650 metri quadrati dedicati al loro sviluppo. Un progetto che ha portato a bordo 27 startup su una base di oltre 210 giovani imprese candidate alle due “Call4Ideas” di Aeroporti di Roma del 2022 e del 2023”. Non solo innovazione: “Anche la creatività è un’altra forza trainante per noi”. Alessandro Benetton ricorda in merito il ruolo importante che la JuniOrchestra di Santa Cecilia ha svolto lo scorso marzo per il lancio di Mundys collaborando con la direttrice d’orchestra Vanessa Benelli Mosell: “La nostra ambassador, Vanessa, con la sua capacità tecnica e la sua arte, ha davvero fatto la differenza. L’Accademia è un partner storico di ADR che, per primo, ha portato la musica in un aeroporto per arricchire l’esperienza dei passeggeri”. E in quest’ottica è nata anche Moving Data, l’installazione creata dal collettivo artistico WOA con l’obiettivo “di far conoscere ulteriormente Mundys e l’impatto che sta avendo sulla mobilità dei viaggiatori”.

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Innovazione disruptive: il percorso formativo di Alice Carli con HBS

23 anni di esperienza professionale e, nonostante questo, la voglia di imparare ancora molto. Alice Carli ha raccontato alla Harvard Business School Online il percorso di apprendimento che l’ha portata a mettersi in gioco durante la pandemia.

La manager ed Executive Advisor Alice Carli

Alice Carli: la sua esperienza formativa raccontata alla Harvard Business School Online

Lo scorso aprile, la Deputy Director del Comitato Globale di Inclusione Gwen Mdinaradze ha condotto l’evento dal titolo “Start-up e imprenditoria” con l’obiettivo di mostrare quali conoscenze e competenze può ottenere un iscritto alla Harvard Business School dopo aver conseguito un Certificato di Specializzazione. Durante l’incontro online è stata intervistata Alice Carli: la manager ha condiviso la sua esperienza nell’affrontare la pandemia e nell’approfittare delle opportunità offerte dalla formazione. Residente a Milano, ha intrapreso un percorso di crescita professionale seguendo un Certificato di Specializzazione in Strategia presso la Harvard Business School. La sua storia è emblematica di come la pandemia abbia spinto molte persone a esplorare nuove direzioni, e nel caso di Alice Carli, ha rappresentato l’opportunità di ampliare le sue prospettive e sviluppare un nuovo mindset. Durante il periodo di restrizioni causate dalla pandemia da Covid-19, la manager ha infatti colto l’occasione per iscriversi ai corsi “Innovazione Disruptive”, “Strategia Aziendale Sostenibile” ed “Esecuzione Strategica”.

Alice Carli: un approccio innovativo per affrontare le sfide attuali

Alice Carli ha quindi completato il suo percorso formativo con il conseguimento del Certificato di Specializzazione in Strategia, una pietra miliare che ha arricchito le sue conoscenze e le ha fornito gli strumenti giusti per affrontare le sfide attuali. Il corso formativo ha rappresentato per la manager un’esperienza trasformativa: ha avuto la possibilità di interagire e collaborare con colleghi provenienti da background diversi, arricchendo ulteriormente la sua prospettiva e costruendo una rete globale di contatti. Durante la conversazione con Gwen Mdinaradze, ha sottolineato l’importanza dell’approccio innovativo e ha riflettuto sul ruolo cruciale che l’innovazione svolge nel guidare il successo aziendale.

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