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Agosto 2023

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Profilo di Claudio Machetti: il percorso professionale e gli incarichi in Enel

Ha contribuito alla fondazione di Enelfactor e ricoperto diversi incarichi di responsabilità all’interno del Gruppo Enel: focus sulle esperienze formative e professionali di Claudio Machetti, attuale Direttore Global Energy and Commodity Management and Chief Pricing Officer.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: primi incarichi nella finanza e l’ingresso in FS

Claudio Machetti annovera un’esperienza ultraventennale all’interno del Gruppo Enel che lo ha portato oggi a diventare Direttore Global Energy and Commodity Management and Chief Pricing Officer. Originario di Roma, si laurea in Scienze Statistiche alla Sapienza e avvia da subito il proprio percorso professionale in Banco di Roma dove si specializza nell’analisi del merito di credito dei grandi gruppi industriali del Paese e nel settore dell’equity arrivando a ricoprire il ruolo di Vicedirettore responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Nel 1992 Claudio Machetti entra in Ferrovie dello Stato Italiane: inizialmente Dirigente Responsabile dell’Unità Mercati Finanziari, diventa in seguito Amministratore Delegato della società captive Fercredit e Direttore della Finanza Operativa del Gruppo FS.

Claudio Machetti da oltre vent’anni in Enel

È il 2000 quando Claudio Machetti arriva in Enel nel ruolo di Responsabile dell’Area Finanza. In questi anni si distingue anche per il contributo alla nascita di Enelfactor, società finanziaria del Gruppo per cui ricopre da subito la posizione di AD. Nel 2000 lavora anche alla fondazione di Enel Insurance, la società assicuratrice captive di cui diventa Presidente: incarico che ricoprirà fino al 2014. È lui a guidare in questi anni nel ruolo di Presidente Fondenel e Fopen, i fondi pensione integrativi dei dirigenti e dei dipendenti di Enel. Direttore Finanziario del Gruppo dal 2005, nel 2009 assume la Direzione della divisione Risk Management. Con la ristrutturazione organizzativa di Enel avviata nell’estate del 2014 Claudio Machetti viene nominato Direttore della Business Line Global Trading con il compito di gestire il sourcing di carbone, gas ed olio combustibile e di supervisionare i mercati all’ingrosso di gas ed energia elettrica in tutti i Paesi dove Enel è presente: nel marzo 2021 diventa Global Energy and Commodity Management. Da luglio 2023 Claudio Machetti è Direttore Global Energy and Commodity Management and Chief Pricing Officer.

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Alessandra Ricci (SACE): le startup sono il futuro del Made in Italy

L’AD di SACE Alessandra Ricci, in un intervento a margine dell’evento “Sios23 Summer: Insieme”, ha parlato dell’importanza dell’innovazione e della crescita delle esportazioni dell’Italia verso l’estero.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci al “Sios23 Summer: Insieme”

Chi innova esporta di più ed esporta meglio”: lo ha dichiarato Alessandra Ricci, AD di SACE in occasione dell’evento “Sios23 Summer: Insieme”, organizzato per mettere al centro il mondo delle startup e delle PMI innovative. “Le startup sono il futuro del Made in Italy, non solo perché cresceranno e diventeranno imprese mature ma soprattutto perché sono il fulcro dell’innovazione, un asset che è e sarà sempre di più motore dell’economia”. “Sios23 Summer: Insieme” ha registrato una platea di oltre 15.000 imprese che SACE vuole supportare nella loro crescita sia in Italia che all’estero. “Essere qui oggi per noi significa metterci all’ascolto e dialogare con un segmento strategico per lo sviluppo del nostro Paese”, ha commentato Alessandra Ricci. “Abbiamo calcolato nel nostro ultimo Rapporto sull’export presentato pochi giorni fa, che l’innovazione triplica le opportunità di crescita delle esportazioni: e se consideriamo che l’export è a sua volta un moltiplicatore di crescita e opportunità, ecco perché siamo convinti che insieme alle startup e alle imprese innovative possiamo avere impatti esponenziali per tutti noi”.

Alessandra Ricci presenta il Rapporto Export 2023

Le esportazioni italiane sono destinate a crescere significativamente, lo dimostra il Rapporto Export 2023 presentato da SACE. Le esportazioni raggiungeranno la cifra di 660 miliardi di euro entro la fine dell’anno, una tendenza positiva che si manterrà nel tempo, con una previsione di crescita del 4,6% nel 2024 e una media annua del 3,8% nel seguente biennio. Il report, presentato dall’AD Alessandra Ricci, evidenzia inoltre il ruolo centrale della transizione energetica e della rivoluzione digitale nel processo di rafforzamento della competitività delle aziende nostrane sui mercati esteri. L’intelligenza artificiale spicca in questo contesto, sempre più fondamentale per le imprese che vogliono presidiare i mercati internazionali. SACE ha analizzato come, per la prima volta, l’export dei beni ambientali stia aumentando significativamente grazie agli investimenti nella transizione energetica. Sono prospettive incoraggianti per l’Italia che si trova davanti a nuove opportunità di crescita e sviluppo.

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Luigi Ferraris: l’Italia in treno con FS Treni Turistici Italiani

“FS Treni Turistici Italiani nasce per riaffermare il ruolo autorevole del Gruppo FS in uno dei settori trainanti per l’economia del Paese”: così l’Amministratore Delegato Luigi Ferraris alla presentazione della nuova società.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: il nuovo progetto FS Treni Turistici Italiani

Il nuovo progetto FS Treni Turistici Italiani si pone l’obiettivo di consolidare e rafforzare il ruolo centrale del Gruppo FS nel settore trainante dell’economia italiana, il turismo. L’intento è rendere il viaggio in treno un’esperienza integrante e coinvolgente, valorizzando le ricchezze del territorio italiano e promuovendo un turismo di qualità, sostenibile e consapevole. La nuova società, presentata dall’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, si inserisce nel Polo Passeggeri, con Trenitalia come capofila. Il suo ruolo autorevole nel settore turistico mira a contribuire al rilancio e allo sviluppo del turismo in Italia, permettendo agli utenti di scoprire e apprezzare le bellezze di località anche meno conosciute. Attraverso soluzioni di viaggio di alta qualità, la nuova società si propone di promuovere un approccio sinergico con altre attività turistiche. “Dalle visite guidate a siti storico-archeologici ai trekking, passando per le degustazioni di prodotti agroalimentari tipici, così da valorizzare le tradizioni e le economie dei territori attraversati. Il tutto – spiega Luigi Ferrarisin coerenza con la strategia del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che mira a rafforzare il ruolo del sistema ferroviario del Paese come volano di sviluppo economico e sociale”. La cooperazione con la Fondazione FS Italiane, proprietaria di un parco di quasi 400 veicoli storici e tutelati, e con le Direzioni di Business di Trenitalia, inclusi i servizi Alta Velocità, Intercity e Regionale, è un elemento fondamentale per garantire il successo e la diversità dell’offerta di FS Treni Turistici Italiani.

Luigi Ferraris: i tre nuovi ambiti di servizio

FS Treni Turistici Italiani, ha ricordato Luigi Ferraris, ha introdotto tre nuovi ambiti di servizio. Il primo riguarda il lusso, in cui vengono offerti i treni luxury, come il rinomato Orient Express – La Dolce Vita, un treno di lusso italiano che farà il suo debutto nel 2024, e il Venice Simplon Orient Express di Belmond, già attivo su itinerari europei. Questi treni luxury offriranno collegamenti anche notturni tra le principali città italiane e località turistiche di rilevanza. Saranno utilizzate vetture degli anni ‘80 e ‘90, sottoposte a un completo processo di riqualificazione e ammodernamento. Le vetture saranno dotate di servizi differenziati come carrozze ristorante con cucina espressa a bordo, vetture letto, vetture meeting e bagagliai attrezzati per trasportare bici, sci e mezzi per la mobilità sostenibile. Il secondo ambito, ha specificato Luigi Ferraris, è dedicato ai treni Espresso e Treni Storici. Verranno introdotti nuovi collegamenti su tratte a medio-lungo raggio tra le principali città italiane e luoghi di interesse turistico. Saranno organizzati tour con soste per visite guidate, percorsi pedonali e degustazioni, permettendo ai passeggeri di immergersi completamente nella cultura e nella storia dei luoghi visitati. Il terzo ambito è quello degli Omnibus-Regionali, che garantiranno la circolazione di treni regionali nei weekend, con tariffe vantaggiose per tutti. Questi treni copriranno linee che attraversano territori ricchi di storia, borghi affascinanti e aree di interesse paesaggistico e naturalistico, dove le tradizioni enogastronomiche e agroalimentari sono particolarmente peculiari. Anche in questo caso, l’offerta sarà studiata in chiave turistico-esperienziale, offrendo ai viaggiatori un modo unico per scoprire le bellezze nascoste delle diverse regioni italiane.

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Iren, Luca Dal Fabbro: “Rinnovabili un freno contro gli shock energetici”

In un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Tirreno”, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha fatto il punto sui vantaggi e le potenzialità di un modello di economia sempre più circolare.

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: la visione di Iren per una sostenibilità redditizia e innovativa

Oggi “sostenibilità” è una parola spesso abusata ma che nasconde una rivoluzione e soprattutto rappresenta un enorme potenziale di sviluppo per le aziende e il Paese. Ne è convinto Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, primaria azienda multiutility italiana attiva nei settori dell’energia elettrica, del gas, dei servizi ambientali e idrici. In una recente intervista, il manager ha illustrato la sua visione di come rendere l’Italia più indipendente e competitiva nel settore energetico, sfruttando le potenzialità delle fonti rinnovabili, del riciclo e delle comunità energetiche. Per Luca Dal Fabbro la sostenibilità non è solo un obiettivo etico, ma anche uno “strumento potente” per creare valore in azienda, rendere più sicuro il Paese sotto il punto di vista energetico e salvaguardare i territori. Eolico, fotovoltaico, biogas, geotermico, idroelettrico: fonti che l’Italia potrebbe sviluppare diminuendo così la dipendenza dall’estero e ridurre il rischio in casi di shock energetico. Ed è qui che entrano in gioco le comunità energetiche, che consentono di tagliare il 20% del costo dell’energia e rendere l’approvvigionamento più sicuro. Anche se al momento manca una normativa definitiva, secondo il Presidente di Iren si tratta ormai di “una pratica di sviluppo certa e bisogna che le PMI si informino già ora”.

I progetti di Iren per l’economia circolare e il recupero dei materiali critici

Negli ultimi anni Iren ha avviato numerosi progetti di economia circolare e recupero dei materiali critici, ovvero quelle materie prime come il litio, l’iridio e le terre rare oggi fondamentali per la produzione non solo di computer, batterie, telefoni cellulari ma anche di pannelli fotovoltaici e auto elettriche. “È un nuovo modello di economia – ha spiegato Luca Dal Fabbrodalla produzione di un oggetto si passa a un oggetto che si riutilizza, si rigenera, si ripara, si ricicla. È un’economia rigenerativa anche perché le risorse saranno sempre più costose e più scarse”. Da inizio 2023 diversi gli impianti inaugurati dalla multiutility che, consolidata la sua presenza in Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria, si sta radicando anche in Toscana. Tra i più recenti l’impianto di Gavassa, che trasforma la frazione organica dei rifiuti solidi urbani in biometano e compost, e l’impianto Circular Wood di Vercelli. Il Gruppo guidato da Luca Dal Fabbro continua inoltre a radicarsi anche in Toscana. A Scarlino, in provincia di Grosseto, Iren realizzerà un polo di recupero per il legno, i fanghi da depurazione e le plastiche non riciclabili: “L’area grossetana è quella in cui siamo entrati nell’ultimo periodo ed è un territorio in cui ci stiamo ambientando: il progetto di Scarlino è anche un importante progetto di riqualificazione di un’area a vocazione industriale, ci è sembrato il posto adatto per un investimento di economia circolare”.

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Risparmio privato: Banca Generali presenta i risultati del primo semestre 2023

Risparmio privato: nelle parole dell’AD Gian Maria Mossa il valore dei risultati raggiunti da Banca Generali nel primo semestre 2023.

Banca Generali, Istituto leader nella gestione del risparmio privato

Risparmio privato: il “semestre eccezionale” di Banca Generali

È un percorso che impegna ormai da anni Banca Generali: avvicinare il risparmio privato all’economia reale “cercando nuove opportunità e valore per i nostri clienti e portando il nostro contributo alla ripresa del Paese”. Parole quelle dell’AD Gian Maria Mossa che trovano oggi un riscontro positivo anche nei risultati conseguiti nel primo semestre 2023. L’utile netto consolidato arriva a 175,1 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto ai 131,3 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Quasi triplicato il margine d’interesse che si attesta a 151,5 milioni (+192,1% a/a) in scia all’aumento dei rendimenti degli attivi di riflesso alla dinamica dei tassi. Le masse totali di Banca Generali a fine semestre hanno raggiunto 88,2 miliardi, in crescita del 9,1% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio e del 6,2% da inizio anno. “Il miglior semestre di sempre per assets totali della nostra clientela, capacità di raccolta dalla struttura esistente e di generare utili ricorrenti” ha sottolineato l’AD Gian Maria Mossa che sostiene fortemente l’impegno di Banca Generali nel creare un ponte tra risparmio privato ed economia reale.

Banca Generali: il valore del risparmio privato nei risultati del semestre

L’Amministratore Delegato di Banca Generali, Istituto leader nella gestione del risparmio privato, si è quindi soffermato sui risultati del semestre: “Siamo particolarmente soddisfatti del grande lavoro svolto dai nostri professionisti per stare al fianco delle famiglie come riflesso nei flussi netti del semestre. I prodotti e i servizi fee based, come la consulenza evoluta a pagamento e le gestioni patrimoniali, si confermano elementi di eccellenza della nostra gamma e di crescente interesse per i clienti di alto standing. Di buona qualità anche l’attività svolta sul portafoglio amministrato, con focus sulle scadenze entro l’anno per cogliere l’opportunità dal rialzo dei tassi a breve come si evince dall’accelerazione nella proposizione di offerte dedicate sul mercato primario di prodotti strutturati e certificates”. La solidità della raccolta e l’accelerazione delle principali voci di ricavi nel secondo trimestre permettono quindi a Banca Generali di presentarsi “al giro di boa del piano triennale con forza e ottimismo”. Come ha spiegato Gian Maria Mossa, “viaggiamo in linea o sopra gli ambiziosi targets che ci eravamo prefissati, confermando la capacità di crescere più del mercato di riferimento e creando valore per tutti gli stakeholders”.

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Multe: a Torino, Verbania e Vercelli i conducenti più multati del Piemonte

Torinesi, verbanesi e vercellesi sono i guidatori più multati del Piemonte; il dato emerge dall’analisi congiunta Facile.it – Assicurazione.it realizzata esaminando i rendiconti dei proventi delle violazioni del Codice della Strada pubblicati dalle città capoluogo di provincia piemontesi*.
Torino, con quasi 40,5 milioni di euro, è risultato essere il comune piemontese che, nel 2022, ha incassato i maggiori proventi derivanti da sanzioni legate all’accertamento delle violazioni al Codice della Strada. Seguono nella graduatoria regionale Novara (poco meno di 1,9 milioni) e Asti (1,5 milioni), mentre sul versante opposto della classifica troviamo Biella, con più di 590mila euro, e Cuneo (1,2 milioni).
Nel 2022 l’importo complessivo raccolto nella regione supera i 48,3 milioni di euro.
Rapportando le somme incassate con il numero di autovetture e motocicli iscritti nei registri della motorizzazione**, la classifica piemontese cambia leggermente, anche se non per la prima posizione, dove si trovano ancora i guidatori torinesi, i quali – in media – nel 2022 hanno dovuto pagare contravvenzioni di importo pari a 69 euro.
Seguono nella graduatoria regionale i conducenti verbanesi, che in media nel 2022 hanno dovuto pagare contravvenzioni di importo pari a 49 euro, mentre al terzo posto si posizionano quelli vercellesi, dove la “multa pro capite” è stata pari a 39 euro. Ai piedi del podio si trova Asti (26 euro), seguita, a pari merito, da Novara e Cuneo (25 euro). Chiude la classifica regionale Biella, con una multa pro capite di 16 euro.
Limitando l’analisi ai soli proventi derivanti da violazioni ai limiti massimi di velocità, invece, emerge che tra le città capoluogo liguri quella con i maggiori incassi è, ancora una volta, Torino (2,5 milioni di euro nel 2022).
«Non tutti sanno che violare il Codice della Strada, oltre ad essere estremamente pericoloso, può avere un impatto negativo anche sul premio RC auto dell’assicurato», spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it «Alcune compagnie assicurative, nel valutare il profilo dell’automobilista, tengono conto non solo della classe di merito, ma anche del saldo punti della patente e del rispetto del codice della strada da parte dell’assicurato negli anni precedenti alla stipula della polizza. Ad esempio, aver subito una sospensione della patente oppure aver ricevuto multe per guida in stato di ebbrezza può essere visto come il segnale di un atteggiamento poco prudente al volante e questo potrebbe spingere la compagnia ad aumentare il prezzo dell’Rc auto».

* Per l’analisi Facile.it ha rielaborato i dati provenienti dal “Rendiconto proventi violazioni codice della strada art. 142 comma 14 quater dlgs 285/1992” pubblicati dal Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali. Tra i comuni capoluogo di provincia analizzati non sono presenti i dati relativi ai seguenti comuni: Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Avellino, Pesaro, Campobasso, Alessandria.
** Elaborazione Facile.it su dati ACI relativi alla consistenza del parco veicolare sulla base dei veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico al 31 dicembre 2022.

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Industria del turismo, altro che boom estivo. Meno male che ci sono gli americani

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  • 21 Agosto 2023

I dati confortanti sulle presenze nel nostro paese nei mesi pre-estivi avevano illuso che sarebbe stata una stagione boom per l’industria del turismo italiano. Invece il tanto agognato tutto esaurito non c’è, soprattutto per colpa degli italiani.

I dati dell’industria del turismo

turismoLe aspettative per questa stagione estiva erano molto elevate, anche perché ci si aspettava un forte rimbalzo dopo il biennio delle restrizioni pandemiche. Invece le proiezioni (i dati completi arriveranno a fine agosto) riguardanti l’industria del turismo parlano di un calo che oscilla tra il 15% ed il 20% rispetto al 2022.

Se le due settimane a cavallo di Ferragosto hanno resistito, la prima e l’ultima del mese invece sono state deludenti, perché ci si aspettava un tutto esaurito dal quale invece si è molto lontani.
Per rendere l’idea, basta pensare che in Sardegna e in Versilia l’occupazione turistica è stata al 70% e i ritracciamenti rispetto allo scorso anno sono evidenti, visto che eravamo all’87%.

Stranieri su, italiani giù

A tenere a galla l’industria del turismo sono soprattutto gli stranieri, ed in special modo gli americani, che sono tornati in massa andando a compensare un forte calo da parte dei turisti italiani. Il ritorno degli americani ha premiato soprattutto le città d’arte e le località di mare.

I problemi degli italiani

L’inflazione in generale, ed in particolare la lievitazione dei costi connessi alla vacanza (tra carburanti, lettini, alimenti, servizi e intrattenimento) ha spinto gli italiani a preferire le mete low cost straniere per le proprie vacanze (per uelli che hanno potuto farlo).
Ma del resto tra la scelta della rata crescente del mutuo da pagare e quella della vacanza non c’è dubbio che vince la prima necessità.

L’industria del turismo si trova così a ringraziare gli stranieri (specialmente gli americani, che assieme ai cinesi sono i veri market maker dell’industria), per i quali c’è stata una inversione di tendenza rispetto al biennio della pandemia. Del resto chi viene da lontano si ferma di più e spende di più, salvando così i conti del settore.

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CentroDENT: dentista in Croazia

La clinica dentale CentroDENT oltre ad offrire servizi di implantologia e protetica dentale di alta qualità, ha uno staff professionale e preparato.

Oltre ai servizi di chirurgia orale, offre protesi dentali fisse, corone in ceramica e interventi per la piorrea e paradentosi.

Tra i dentisti in Croazia, la clinica dentale CentroDENT prima di iniziare le cure dentistiche, procede con la diagnostica digiale e la progettazione del futuro lavoro in 4D.

La clinica si trova a a pochi chilometri dal confine italiano, perciò si raggiunge facilmente.  Molti degli interventi vengono fatti in giornata. La prima visita e il preventivo sono gratuiti e senza impegno.

Presso il dentista in Croazia CentroDENT tutti parlano perfettamente l’italiano, dunque non ci saranno problemi nel spiegare i vostri desideri e scegliere insieme a voi la soluzione migliore per il vostro problema.

Contatta la clinica CentroDENT e richiedi un preventivo dal dentista in Croazia.

 

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Prezzo Oro in Aumento ma Quando e Perché ?

Il prezzo oro riempie spesso pagine di giornali, siti web più o meno specializzati ed anche servizi televisivi.
Ogni qualvolta che il suo prezzo sale in modo deciso o supera il record storico precedente il prezioso metallo giallo torna a fare notizia per la gioia di attività che commerciano in questo prezioso metallo come gioiellerie o i compro oro Firenze e di ogni altra città o luogo.
In realtà per quanto riguarda la quotazione oro il sentiment popolare ed anche molti analisti di settore tendono a dare risalto a fasi di mercato di breve periodo senza fare riferimento ad una visione più completa di lungo periodo.
La prima cosa da sapere quando si parla del prezzo oro inteso come bene da investimento è che questo viene considerato uno dei più sicuri e performanti beni rifugio a prescindere che si tratti di oro fisico o azionario.
La natura stessa di un bene rifugio già di per se comporta il fatto che non si prenda in considerazione investimenti a rischio che potenzialmente possono aumentare o scendere di valore in periodi relativamente brevi.
Per questo motivi quando si parla di oro gli annunci eclatanti sono di per se una forzatura della notizia in quanto la vera informazione corretta da promulgare è che questo metallo prezioso aumenta in modo costante sul lungo periodo al di la delle temporanee fasi di rialzo o ribasso del prezzo.
Il valore dell’oro come quasi tutti i beni fisici tende ad aumentare nel lungo periodo anche per il sistema valutario attuale che è caratterizzato da una inflazione endemica a causa dell’emissione di valute fiat che non sono collegate ad alcun bene reale.
Di conseguenza l’oro che gode di una credibilità millenaria aumenta costantemente di prezzo nel corso del tempo anche in base alla perdita di valore del denaro.
Una dato per tutti è sufficiente per comprendere di quanto aumenti di valore nel lungo periodo, prendendo in esame gli ultimi venti anni il prezzo dell’oro è aumentato di oltre cinque volte.
Un risultato che pochi investimenti sicuri riescono a garantire e che è eccezionale anche se confrontato con asset a maggiore rischio pur considerando gli eventuali dividendi che sono pagati annualmente dai titoli azionari.

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Alessandro Benetton: Moving Data, l’impegno di Mundys per la sostenibilità

Alessandro Benetton: alla scoperta di “Moving Data”, installazione interattiva che permetterà ai passeggeri dell’aeroporto di Fiumicino di vivere un’esperienza artistica unica prima del volo.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: Mundys, un’opera d’arte digitale a Fiumicino

Il Presidente di Edizione Alessandro Benetton ne ha parlato sui suoi social: nei giorni scorsi all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma, nella nuova area di imbarco del Terminal 1, è stata inaugurata una installazione innovativa che permetterà ai passeggeri di vivere un’esperienza artistica unica prima del volo. “Si chiama Moving Data e vuole far conoscere ulteriormente Mundys e l’impatto che sta avendo sulla mobilità dei viaggiatori” scrive Alessandro Benetton: un parallelepipedo interattivo che restituisce un’esperienza audiovisiva e immersiva di Data Art promossa da Mundys per aggiornare i viaggiatori sull’impegno del Gruppo in termini di sostenibilità. È “una delle tante iniziative artistiche che Aeroporti di Roma sta promuovendo presso Fiumicino proprio per arricchire l’hub e renderlo sempre più un’eccellenza globale” aggiunge Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton: Moving Data consente agli utenti di visualizzare e giocare con i dati

Moving Data, spiega Alessandro Benetton, è stata creata dal collettivo artistico WOA con “l’obiettivo di fornire un momento di stacco per i viaggiatori”. Nell’installazione tecnologia e creatività si fondono armoniosamente portandola ad essere un’opera “unica nel suo genere”, come ribadisce il Presidente di Edizione nel sottolinearne il valore. “Non ha finalità commerciali perché gli utenti che entrano dentro lo spazio di Moving Data possono muoversi in piena autonomia e con l’unico scopo di interagire con gli schermi. Non vuole neanche riflettere l’esperienza di un museo perché, dentro Moving Data, i viaggiatori si immergono nell’opera d’arte in modo attivo, diventandone protagonisti”. Il viaggiatore infatti può interagire manualmente con i 4 LED colorati che simboleggiano i pilastri dell’attività di Mundys: Mobility Services e ITS, Sustainability, Motorways e Airports. Pillars “che ci hanno permesso di raggiungere degli obiettivi davvero incredibili” evidenzia Alessandro Benetton. “Parliamo della riduzione di un quarto delle emissioni dirette, che dimezzeremo ancora entro il 2030”: Mundys si propone di migliorare la vita dei passeggeri e Moving Data si inserisce in questo percorso con “il merito di elevare sia l’esperienza delle persone che l’immagine complessiva dell’aeroporto a Roma”.

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Sostenibilità e ricerca, Giacomo Mareschi Danieli: Gruppo Danieli alla guida del cambiamento

Il forte impegno di Gruppo Danieli verso la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie nel settore metallurgico è un elemento chiave nella visione dell’azienda, guidata dal CEO Giacomo Mareschi Danieli. Tale attenzione all’innovazione non solo mira a garantire la competitività nel mercato dell’acciaio e dell’alluminio ma è anche strettamente legata a una prospettiva di sostenibilità ambientale.

Giacomo Mareschi Danieli

Gruppo Danieli, Giacomo Mareschi Danieli: innovazione e qualità nell’industria metallurgica

Gruppo Danieli, punto di riferimento nell’industria metallurgica, è noto per il suo approccio strategico e focalizzato sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico all’interno del settore operativo dell’azienda. Guidato dal CEO Giacomo Mareschi Danieli, il Gruppo si dedica a fornire prodotti e soluzioni di alta qualità, abbracciando l’intero processo, dalla fase di sviluppo primario fino al prodotto finito, nel campo della produzione di metalli e delle macchine per l’industria metallurgica. La centralità delle attività di ricerca e sviluppo si evidenzia soprattutto nelle principali aree di processo, quali la riduzione del minerale di ferro, la fusione, la colata, la laminazione, la finitura e la gestione dei metalli non ferrosi. In una recente intervista rilasciata a “Siderweb”, Giacomo Mareschi Danieli ha sottolineato l’importanza di tale approccio, poiché rappresenta il fondamento per lo sviluppo di nuove tecnologie e pacchetti tecnologici essenziali per mantenere la competitività nel mercato dell’acciaio e dell’alluminio. Il processo di ricerca all’interno del Gruppo è caratterizzato da un metodo rigoroso e strutturato, il quale dà vita a risultati preziosi sotto forma di idee innovative, concetti avanzati, approcci tecnologici all’avanguardia e capacità operative migliorate.

Giacomo Mareschi Danieli: impegno per la sostenibilità ed eccellenza qualitativa

Il Gruppo guidato da Giacomo Mareschi Danieli ha riconosciuto l’importanza di adottare soluzioni volte al risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni di gas serra e dei rifiuti, e al miglioramento della sicurezza dei lavoratori. Tale attenzione per l’ambiente è incarnata dal Danieli Innov-Action Award, un concorso interno che premia le idee innovative dei dipendenti e dei collaboratori che puntano proprio a promuovere la sostenibilità nell’industria metallurgica. La creazione del Danieli Digi&Met Lab presso l’Università di Udine testimonia ulteriormente l’impegno dell’azienda nel coinvolgere anche il mondo accademico nella ricerca di soluzioni all’avanguardia, incoraggiando così lo sviluppo di un settore metallurgico sempre più green. La centralità della qualità del prodotto rappresenta un altro pilastro fondamentale della filosofia aziendale di Gruppo Danieli. L’azienda si avvale di una rigorosa “Corporate Quality Policy” che stabilisce chiaramente le modalità costruttive, gli standard qualitativi e gli indicatori di performance da seguire. Questo approccio meticoloso mira a prevenire eventuali non conformità dei prodotti e a garantire la fornitura di prodotti di alta qualità, in linea con le richieste del mercato.

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Alessandro Noceti, la carriera del manager di Valeur Group nella finanza internazionale

Formazione internazionale, prime esperienze professionali in Credit Suisse e il percorso in Valeur Group che continua ancora oggi: la carriera di Alessandro Noceti, esperto italiano di credito ed equity.

Alessandro Noceti

Alessandro Noceti: gli incarichi in Valeur Group

Alessandro Noceti è un esperto di ingegneria finanziaria, asset management e soluzioni di investimento con competenze di rilievo internazionale. Attualmente è Direttore di due società appartenenti a Valeur Group, una realtà indipendente che opera in attività di asset management, advisory, trading, ricerca e real estate. Nel dettaglio, è dal suo ingresso nel 2015 che dirige Valeur Capital Ltd, società con sede a Londra specializzata nella gestione dei fondi lussemburghesi e nella definizione di strategie per fondi SIF e UCITS. La direzione di Valeur Securities SA si aggiunge nel 2019: con sede a Pfäffikon, Svizzera, la controllata offre una piattaforma di trading autorizzata dalla FINMA con ampio accesso al mercato. Per il Gruppo, Alessandro Noceti ha assunto anche il ruolo di Responsabile della Distribuzione.  

Alessandro Noceti: la formazione e gli anni in Credit Suisse

L’impronta internazionale è chiara già dal percorso di studi, con Alessandro Noceti che dopo la laurea in Economia e Commercio, ottenuta all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, consegue a Londra un Master in European Business Studies con specializzazione in Finanza. L’Istituto è l’ESCP-EAP European School of Management, dal quale viene nominato anche Membro del BDE Committee. Qui Alessandro Noceti fa anche il suo ingresso in Credit Suisse, dando il via alla sua carriera nella finanza come Analista per l’Area Investment Banking – Equity and Fixed Income Derivatives Sales. Rimarrà nel Gruppo svizzero fino al 2015, anno del passaggio in Valeur Group. Negli otto anni trascorsi è prima Associate con responsabilità nella copertura commerciale per la clientela italiana retail e istituzionale (2010-2011), poi Vice Presidente (2012-2014), infine Direttore, con responsabilità nella copertura commerciale per il cluster italiano dei Fondi Pensione. Nel 2018 ha aggiunto un ulteriore tappa nella sua formazione professionale conseguendo un Master in Business Administration, sempre presso l’ESCP Europe di Londra.

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Innovazione e qualità: la storia della Casa Editrice Federico Motta Editore

La Casa Editrice milanese Federico Motta Editore rappresenta una pietra miliare dell’editoria italiana, vantando una storia di oltre 90 anni arricchita da opere iconiche e proposte sempre all’avanguardia.

 Federico Motta Editore

Federico Motta Editore e la costante attenzione all’innovazione

Federico Motta Editore ha lasciato un’impronta indelebile nell’editoria italiana con oltre 90 anni di attività all’insegna della storia e dell’innovazione. Fin dalla sua fondazione, la Casa Editrice milanese si è distinta per la sua volontà di offrire proposte all’avanguardia. Già negli anni ‘80, ha introdotto il rivoluzionario Sonobox, uno strumento multimediale per la lettura audio dei testi di Storia Contemporanea dell’Enciclopedia, rappresentando una novità nella tecnologia digitale dell’epoca. Con il passare degli anni, Federico Motta Editore ha continuato a sperimentare, pubblicando la prima enciclopedia multimediale che accompagnava i volumi con floppy disk, CD-ROM, videocassette e Tavole Transvision. L’avvento di Internet ha segnato una nuova fase nella storia della Casa Editrice, con progetti di editoria digitale come mottaformazione.it e l’Enciclopedia Motta con Internet TV. Questa costante ricerca dell’innovazione ha portato a numerosi riconoscimenti e premi, affermando la Casa Editrice come un punto di riferimento nell’editoria italiana.

Le origini di Federico Motta Editore

Il Gruppo Editoriale Federico Motta Editore, originariamente noto come “Cliché Motta”, è passato da essere una modesta impresa specializzata nella produzione fotomeccanica a uno dei pilastri dell’editoria italiana. La visione del fondatore Federico Motta ha guidato l’azienda verso un nuovo percorso: la stampa dei fumetti e la pubblicazione della prima Enciclopedia Motta hanno infatti segnato l’inizio di un’avventura nel mondo dell’editoria. L’Enciclopedia, inizialmente distribuita in fascicoli nelle edicole, ha presto trovato la sua strada nelle case degli italiani, diventando un’iconica opera di riferimento per le famiglie. Grazie a questo successo, Federico Motta Editore si è affermato come un simbolo di qualità, autorevolezza e tradizione nel panorama editoriale italiano. Nel corso degli anni, l’offerta culturale della Casa Editrice è cresciuta costantemente, testimoniando la capacità di adattarsi ai cambiamenti continuando a offrire contenuti all’avanguardia.

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Susan Carol Holland, insieme al Comune di Bergamo, per l’inclusione sociale degli anziani

Il progetto Ciao! è un’iniziativa significativa promossa dalla collaborazione tra il Comune di Bergamo, Fondazione Amplifon, di cui Susan Carol Holland è Presidente, e la rete sociale del territorio, che mira a promuovere l’inclusione sociale tra gli anziani, coinvolgendo anche la comunità per disabili del Comune di Piario.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: l’iniziativa dedicata agli anziani

È stata annunciata la scelta di estendere il progetto, che già coinvolge circa 200 residenze sanitarie assistenziali in tutta Italia, anche agli anziani che vivono nelle proprie abitazioni. Il proposito è stato annunciato durante un incontro presso il centro diurno “Villaggio degli Sposi” alla presenza, tra gli altri, del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, del Presidente della Fondazione Carisma Miro Radici e della Presidente di Fondazione Amplifon Susan Carol Holland. Durante il periodo più difficile della pandemia di Covid19, è stata avvertita l’importanza di superare l’isolamento a cui erano costretti gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali, e così è nata l’idea di Ciao! per facilitare il mantenimento dei rapporti con le famiglie tramite la tecnologia di video-presenza. Grazie a questa iniziativa, è stato possibile offrire un ricco palinsesto di attività, tra cui teatro, musica, yoga e viaggi virtuali, che coinvolge e stimola gli anziani, consentendo loro di mantenere relazioni emozionali sia con i familiari che tra di loro. “Questa collaborazione con il Comune e il sistema sociale di Bergamo – ha dichiarato Susan Carol Hollandci consente di estendere ulteriormente il nostro progetto a un territorio importante e di renderlo ancora più inclusivo”.

Susan Carol Holland: riportare al centro il ruolo degli anziani

La nostra Fondazione lavora per sostenere tutti coloro che rischiano di rimanere indietro, con attenzione particolare agli anziani nelle loro comunità, e promuove la partecipazione attiva delle persone alla vita sociale, culturale e professionale”, ha sottolineato Susan Carol Holland. Il progetto Ciao! ha trovato terreno fertile grazie alla tecnologia e alla collaborazione con importanti partner, tra cui LaFil – Filarmonica di Milano e la Compagnia Teatrale Gino Franzi. Grazie a questi accordi, è stato possibile arricchire il palinsesto di attività con concerti di musica classica su misura per le comunità delle RSA coinvolte, lezioni di yoga dolce appositamente pensate per le specifiche esigenze degli anziani e contenuti teatrali e musicali ambientati tra gli anni ’40 e ’60. Inoltre, il progetto ha offerto la possibilità di vivere viaggi virtuali interattivi in diretta dalle città più belle del mondo grazie alla partnership con la start-up italiana Miravilius. Tali attività hanno rappresentato un’importante occasione di svago e di stimolo intellettuale per gli anziani, contribuendo a costruire legami più forti tra di loro e a migliorare la loro qualità di vita. “Aggregando le migliori energie, idee e professionalità del mondo pubblico e privato – ha quindi concluso Susan Carol Holland la Fondazione mira a riportare al centro il ruolo e il patrimonio di vita e conoscenza degli anziani, in un’ottica di condivisione intergenerazionale. Ci auguriamo che l’iniziativa avviata a Bergamo possa essere replicata anche in altri Comuni italiani”.

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Andrea Mascetti: Studio legale Mascetti, la mission e i valori

Andrea Mascetti: la sinergia fra professionisti esperti nelle diverse aree di competenza e l’attenzione alle necessità del singolo cliente permettono allo SLM di garantire puntuale ed efficace assistenza, giudiziale e stragiudiziale, su questioni riguardanti i settori del diritto amministrativo, civile e penale.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: il profilo dello Studio legale Mascetti

L’avvocato Andrea Mascetti lo ha fondato nel 2004. In quasi venti anni di attività lo Studio legale Mascetti si è fatto strada nel settore acquisendo sempre più rilevanza, come provato anche dalla recente apertura di una nuova sede a Milano. L’adozione di un approccio che fa leva sulla “multidisciplinarietà delle competenze” ha giocato un ruolo rilevante in questa crescita. Lo spiega efficacemente anche l’avvocato Andrea Mascetti sul sito: “Affrontare qualsiasi questione in modo approfondito, mirato e completo oltre che reperire la soluzione più adatta alle esigenze del cliente è la sfida che, ogni giorno, con fatica e determinazione, noi tutti, avvocati dello Studio Legale Mascetti, ci proponiamo di vincere”. La multidisciplinarietà delle competenze sviluppata nel tempo gioca quindi a favore di “coloro che devono confrontarsi con profili di attività e di rischio sempre più articolati e mutevoli”.

SLM: la vision dell’avvocato Andrea Mascetti

Lo Studio legale che Andrea Mascetti guida dal 2004 opera in svariati ambiti, molti dei quali di particolare interesse per l’opinione pubblica: la web reputation, il diritto ambientale ma anche la normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti (Legge 231), partenariato pubblico-privato, per citarne solo alcuni. In un panorama normativo complesso e in continua evoluzione, grazie alla consolidata esperienza e all’aggiornamento costante da parte del team di professionisti, lo SLM garantisce assistenza a privati, società e imprese ma anche ad amministrazioni pubbliche e società a partecipazione pubblica, nei settori del diritto amministrativo, civile e penale. In linea con la vision dell’avvocato Andrea Mascetti, lo SLM si propone ogni giorno di individuare le soluzioni più adeguate ed efficaci in risposta alle necessità del cliente: studio e aggiornamento, ma anche dedizione e profondo rispetto per la professione sono alla base dell’impegno “verso l’eccellenza” che lo SLM ambisce a portare avanti quotidianamente.

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Luigi Ferraris: i piani del Gruppo FS per la sicurezza dei passeggeri

FS Security, il valore nelle parole dell’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris: “Così aumentiamo la sicurezza delle stazioni italiane, soprattutto quelle minori, e riduciamo la percezione di timore che ancora è sentita da molti passeggeri”.

 Luigi Ferraris

Luigi Ferraris a “Il Tempo”: stazioni più sicure, l’impegno del Gruppo FS

È stato l’AD Luigi Ferraris, in un’intervista dello scorso febbraio a “Il Tempo, a sottolineare l’impegno del Gruppo FS nell’aumentare la sicurezza delle stazioni italiane, soprattutto le più piccole, al fine di ridurre la percezione di timore che molti passeggeri ancora provano. È emerso da una survey promossa di recente da Ferrovie dello Stato per capire cosa pensino i viaggiatori sul tema sicurezza: “Un passeggero su due si sente sostanzialmente al sicuro. Ma una maggiore percezione di sicurezza si ha nelle stazioni più grandi e sull’Alta velocità mentre scende, man mano, che si va in stazioni più piccole e tratte locali”. La risposta del Gruppo prende il nome di FS Security, nata per garantire sempre più sicurezza in tutte le aree ferroviarie, in coordinamento con le forze dell’ordine: “La Protezione aziendale di Rete Ferroviaria Italiana presidiava le stazioni ma non poteva salire sui treni, quella di Trenitalia, al contrario, si poteva muovere sui nostri treni ma non aveva altrettante competenze a terra. Dalla loro unione è nata FS Security, insieme a un importante piano di assunzioni di circa 1.000 persone nel prossimo triennio alle quali chiederemo una grande capacità di osservazione e dissuasione”. Non saranno armate, ha precisato l’AD Luigi Ferraris, ma “rappresenteranno un presidio di deterrenza e prevenzione in grado di segnalare eventuali situazioni critiche, svolgendo un’attività integrata con quella della Polfer”. 

L’AD e DG Luigi Ferraris: la vision dietro FS Security

Per Luigi Ferraris la nascita di FS Security rappresenta “un passo importante con valenze anche di carattere sociale e commerciale”. Nell’intervista, l’AD ha infatti rimarcato come “ripristinando una maggiore percezione di sicurezza potremo allungare le fasce orarie di utilizzo del treno, soprattutto nelle ore serali” e questo “servirà ad allentare il carico nelle attuali ore di punta, a decongestionare il traffico stradale, a trattenersi fino a tardi in una città o, per una famiglia, recarsi in un’altra città per trascorrere una serata diversa”. FS Security “a regime estenderà il suo raggio d’azione non solo a stazioni e treni passeggeri ma anche al settore della logistica”. L’obiettivo del Gruppo FS è arrivare nel giro di dieci anni ad avere “un aumento della capacità di trasporto del 20%, un aumento del 30% dei passeggeri e raddoppieremo le merci trasportate su rotaia”. Per l’AD Luigi Ferraris ci sarà bisogno di piattaforme di logistica multimodale con aree di stoccaggio che dovranno essere presidiate: È chiaro che ci dobbiamo attrezzare per avere una rete di controllo dei nostri asset basata su uomini, ma soprattutto su tecnologie e attraverso una stretta collaborazione con le forze dell’ordine e con le aziende di vigilanza privata che già oggi ci seguono. Più in generale sistematizzando le informazioni e i presidi che abbiamo”.

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Gruppo Riva: l’esemplare percorso di crescita del leader siderurgico

Il leader siderurgico Gruppo Riva opera nel settore dagli anni ’50, da quando il pioniere della siderurgia italiana Emilio Riva la fondò, insieme al fratello Adriano, nel 1954. Oggi è una realtà internazionale, primo Gruppo siderurgico italiano e tra i principali in Europa.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: le prime tappe della storia

Nato in pieno dopoguerra, Gruppo Riva guida quello che è passato alla storia come “miracolo economico”, accompagnando la sua crescita alla ripresa del Paese, per poi espandersi oltre confine con l’acquisizione di importanti realtà produttive nei principali Paesi europei. Negli anni ’60 inizia ad investire in maniera cospicua in ricerca e innovazione per mantenere la competitività con la concorrenza straniera. Il Gruppo introduce così la colata continua curva a tre linee in Italia ed avvia una campagna di acquisizioni mirate. Rilevate le Acciaierie di Lesegno e diventato socio di minoranza nella SEII – Società Esercizi Impianti Industriali di Malegno, il Gruppo arriva a produrre 300mila tonnellate d’acciaio l’anno. Negli anni ’70 Gruppo Riva inizia ad effettuare i primi grandi investimenti a livello internazionale, dapprima in Spagna, poi in Canada e in Francia. Nel 1980 il Gruppo produce 1,1 milioni di tonnellate di acciaio e nel 1988 acquisisce l’Italsider di Genova. Tra il 1989 e il 1992, il leader siderurgico si espande anche in Belgio e in Germania. Con una produzione di 5,8 milioni di tonnellate d’acciaio e 5 milioni di tonnellate di laminati, nel 1994 la società è ormai una realtà consolidata, nonché protagonista nel panorama europeo.

Gli ultimi 20 anni di Gruppo Riva

Alla soglia del nuovo millennio, Gruppo Riva continua il suo percorso di crescita, acquisendo lo stabilimento di Sellero nel 1996, la maggioranza della greca Hellenic Steel e l’ex Italsider. Nel corso del 2000 rileva il Gruppo francese SAM con i suoi 8 stabilimenti produttivi e 1.500 dipendenti. Successivamente, attraverso la scissione dalla holding di controllo del Gruppo Riva Fire, viene costituita la società Riva Forni Elettrici, a cui fanno capo le produzioni da forno elettrico. Nell’aprile del 2014 si spegne il fondatore e Presidente del Gruppo Emilio Riva, e nel giugno dello stesso anno Claudio Riva, da tempo lontano dai ruoli operativi nel Gruppo, viene nominato Presidente di Riva Forni Elettrici, realtà che rappresenta tutt’oggi il principale operatore siderurgico italiano.

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Alessandro Benetton: Mundys e ACS guardano insieme ad Abertis, i dettagli dell’accordo

Alessandro Benetton: il valore strategico dell’accordo di collaborazione sottoscritto da Mundys e ACS Group per rafforzare la leadership globale di Abertis

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: Mundys e ACS Group, nuovo accordo di collaborazione strategica per Abertis

Anche Alessandro Benetton, Vicepresidente di Mundys e Presidente di Edizione, ne ha sottolineato il valore parlando nei giorni scorsi dell’annuncio di un nuovo accordo di collaborazione strategica con ACS Group attraverso cui “abbiamo posto le basi per costruire lo sviluppo futuro di Abertis, mettendo la società nelle condizioni di ampliare in modo significativo il proprio perimetro e cogliendo le opportunità più interessanti presenti sul mercato”. L’obiettivo, come emerge dalle parole di Alessandro Benetton, è rafforzare la leadership globale di Abertis nelle concessioni di infrastrutture di trasporto: in particolare Mundys e ACS si impegnano a sostenere un piano di investimenti per espandere il portafoglio di asset in gestione e a guidare e accelerare la crescita di Abertis supportandone la capacità di creare valore.

Alessandro Benetton: crescita sostenibile, know-how industriale e innovazione per la crescita di Abertis

Come azionisti, ha spiegato Alessandro Benetton, “ci impegneremo in modo paritario per supportare il management di Abertis nella realizzazione di questo progetto, dotando Abertis delle risorse necessarie per avviare questa nuova stagione di crescita”. L’accordo prevede anche un nuovo schema di governance secondo cui entrambi i partner potranno nominare lo stesso numero di rappresentanti del Board oltre ai vertici aziendali. “Vogliamo uno sviluppo che faccia leva sulla crescita sostenibile, sul know-how industriale e sull’innovazione”: l’accordo rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso di Abertis che nel tempo ha dimostrato una leadership solida e sostenibile nel settore delle infrastrutture di trasporto e ora sta esplorando nuove opportunità di investimento sui mercati globali, mantenendo una struttura patrimoniale ottimale in linea con i requisiti delle agenzie di rating. “Insieme a Blackstone, il nostro socio di Mundys, desidero ringraziare il Presidente di ACS, Florentino Perez, per aver scelto di affrontare con noi questa sfida ambiziosa”, ha aggiunto infine Alessandro Benetton.

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Marco Nicola Domizio: sostenibilità nell’impianto di compostaggio

Marco Nicola Domizio è il fondatore di Ares Ambiente, società con sede a Treviolo, in provincia di Bergamo, che si occupa di rifiuti e ambiente, secondo i criteri di efficienza, trasparenza ed economicità.

Marco Nicola Domizio

Marco Domizio: i progetti chiave nel mondo dell’ambiente e dei rifiuti

Marco Domizio è entrato a far parte del settore dell’intermediazione dei rifiuti fin da giovane, iniziando a lavorare per un’azienda lombarda del comparto, subito dopo aver conseguito il diploma. Nel corso della sua carriera è riuscito a specializzarsi estendendo le sue competenze alle procedure e alle gare di appalto. Ha ricoperto il ruolo di Responsabile Commerciale in diverse realtà locali, contribuendo significativamente all’ampliamento del portafoglio clienti. Ha coordinato progetti importanti, inclusi la creazione di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo e l’installazione di sette impianti di trito-vagliatura in Campania. Inoltre, Marco Nicola Domizio si è occupato della gestione di una cava di estrazione di minerali naturali e del trasporto transfrontaliero di rifiuti, assumendo responsabilità di grande rilievo.

Marco Nicola Domizio: l’impianto di compostaggio di Ares Ambiente all’insegna di innovazione e sostenibilità

La produzione di compost rappresenta un fondamentale processo di trasformazione degli scarti organici, provenienti da raccolte differenziate domestiche, potature, sfalci e cicli agro-industriali. Il compostaggio estende il ciclo di vita dei prodotti di scarto, riducendo l’accumulo di rifiuti e generando un pregiato ammendante naturale per l’agricoltura, riducendo l’utilizzo di fertilizzanti chimici. L’impegno di Marco Nicola Domizio e di Ares Ambiente si concretizza in due tipologie di ammendante o compost, rispettando scrupolosamente le normative vigenti: l’ammendante compostato misto e quello compostato da fanghi. Nel moderno impianto di Piedimonte San Germano, l’ammendante prodotto viene sottoposto a rigorose analisi di laboratorio per garantirne la qualità e la conformità alle normative, rilasciando certificazioni a tutti gli agricoltori che ne faranno uso. La produzione di compostaggio segna un importante passo verso la sostenibilità ambientale e l’ottimizzazione delle risorse per l’agricoltura.

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Claudio Descalzi: Eni nel primo semestre 2023, il focus dell’AD

La vision dell’AD Claudio Descalzi sul primo semestre 2023 di Eni: “Oltre ad aver raggiunto traguardi finanziari positivi, Eni ha realizzato importanti progressi nella attuazione della propria strategia in tutti i settori di attività”. 

Claudio Descalzi

Eni: l’AD Claudio Descalzi esamina i risultati del secondo trimestre 2023

È nelle parole dell’AD Claudio Descalzi il valore della performance di Eni che nel secondo trimestre 2023 ha ottenuto “eccellenti risultati operativi e finanziari in un contesto di mercato meno favorevole”. L’AD ne sottolinea quindi la resilienza “dopo che Eni, nel precedente e ben più positivo scenario, era stata in grado di coglierne al meglio le opportunità”. Claudio Descalzi evidenzia in particolare i positivi traguardi finanziari raggiunti e gli importanti progressi realizzati nella attuazione della propria strategia in tutti i settori di attività: “L’utile operativo adjusted del secondo trimestre, pari a 3,4 miliardi di euro e che sale a 4,2 miliardi includendo il contributo delle JV/collegate, è stato trainato dai solidi risultati di una E&P in crescita e da un’altra eccellente performance di GGP”. Rilevante il flusso di cassa adjusted, pari a 4,2 miliardi di euro: “Ben superiore alle esigenze di finanziamento degli investimenti di 2,6 miliardi”. Per quanto riguarda Sustainable Mobility e Plenitude, in uno scenario di mercato che ha condizionato la raffinazione e la chimica, l’AD evidenzia come continuino a registrare “crescita di utili e di capacità in linea con il piano e nonostante le volatili condizioni esterne”.

Claudio Descalzi: Eni nel primo semestre 2023, i principali sviluppi di business

L’AD Claudio Descalzi, estendendo lo sguardo sul primo semestre 2023, osserva come “anche scontando il fabbisogno del capitale circolante, abbiamo ottenuto circa 3 miliardi di euro di flusso di cassa discrezionale, in grado di coprire quasi per intero l’esborso per il dividendo 2023”. In sintesi dunque i numeri confermano come le iniziative di trasformazione strategica stiano portando “benefici ai nostri risultati, e il 2023 ha registrato ulteriori significativi avanzamenti”. L’AD ricorda quindi come “oltre a espandere la nostra capacità di bioraffinazione con la JV di Chalmette negli Stati Uniti e all’acquisizione di Novamont nella chimica verde, a giugno abbiamo annunciato l’acquisizione di Neptune Energy”: il portafoglio di Neptune, focalizzato sul gas, complementare a livello geografico/operativo a quello di Eni e a ridotto profilo di emissioni operative, rappresenta “una eccezionale combinazione rispetto ai nostri obiettivi di medio/lungo termine, e comporterà significativi benefici operativi e finanziari”. Ogni iniziativa strategica promossa da Eni contribuisce “al conseguimento di quella forte progressione verso i risultati di cui ci siamo dati obiettivo nel piano”. L’andamento del primo semestre dell’anno, riassume infine Claudio Descalzi, “e il chiaro progresso dei nostri settori di attività, che porta a un miglioramento nella previsione dei risultati ad anno intero si confermano i solidi fondamentali sulla cui base corrispondere a settembre la prima rata trimestrale del dividendo annuo di €0,94 per azione, aumentato rispetto all’esercizio precedente, nonché proseguire il programma di riacquisto di azioni da 2,2 miliardi di euro avviato a maggio”.

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Luigi Ferraris (Gruppo FS): in futuro la mobilità sarà più integrata, intermodale e sostenibile

Ospite al Festival dell’Economia di Trento, l’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris è stato intervistato nel corso dell’evento e ha parlato degli impegni e dei progetti futuri.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: la centralità delle infrastrutture

Consapevole delle sfide che ne conseguono, Gruppo FS si è posto l’ambizioso obiettivo di trasformare il trasporto ferroviario nella “spina dorsale della mobilità del futuro”, la quale dovrà essere “più integrata, intermodale e sostenibile”. Ad affermarlo è stato Luigi Ferraris in un’intervista rilasciata nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. Tracciando un percorso, l’AD ha evidenziato che per sposare questo nuovo concetto di mobilità, bisognerebbe innanzitutto partire dalle infrastrutture, soprattutto considerato che “nel nostro Paese sono state costruite in epoche che avevano obiettivi di mobilità differenti rispetto a quelli di oggi”. Il Gruppo è infatti impegnato in rilevanti interventi infrastrutturali come il Terzo Vallico di Genova e la Napoli-Bari. Luigi Ferraris ha evidenziato come sia necessario mettere insieme pubblico e privato per finanziare le opere, le quali dovrebbero essere però realizzate guardando alla vita intera dei progetti, anziché “ragionare per lotti”. “Solo così, intensificando anche il dialogo pubblico-privato, si potrà efficientare il processo e affrontare le tante sfide infrastrutturali sul tavolo”, ha affermato l’AD.

Luigi Ferraris: Gruppo FS promuove l’intermodalità dei trasporti

Altrettanto centrale nel Piano del Gruppo FS è la promozione dell’intermodalità dei trasporti. “Deve riguardare sia i passeggeri che le merci – ha precisato Luigi Ferrarise promuovere un’offerta di trasporto collettivo integrata che deve basarsi su un dialogo sempre più fitto e coordinato tra i diversi attori del trasporto coinvolti”. A tal proposito, Gruppo FS ha sottoscritto accordi, a favore del trasporto dei passeggeri, con compagnie aeree come ITA e Lufthansa e con operatori aeroportuali come Aeroporti di Roma. Questo tipo di partnership servirà a promuovere “un’esperienza di viaggio sempre più integrata, grazie al biglietto combinato treno+aereo che permette ai passeggeri di poter acquistare il proprio volo e il proprio viaggio ferroviario con un unico check-in”. Sul fronte del trasporto merci, che come sottolineato dall’AD Luigi Ferraris dovrebbe essere anch’esso interessato dall’intermodalità, quello su rotaie è ancora fermo a causa delle carenze infrastrutturali. Potrebbe però “trarre giovamento dalla connessione tra rete ferroviaria e stradale con le principali porte di accesso del Paese: stazioni, aeroporti e porti”. Questo consentirebbe di rendere il trasporto ferroviario, il vettore di trasporto delle merci nelle lunghe distanze, lasciando al trasporto stradale quello che viene chiamato primo e ultimo miglio.

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Economia cinese, la frenata è evidente ma fa nascere anche opportunità

All’inizio dell’anno, quando vennero rimosse le rigide misure anti-Covid, si pensò che l’economia cinese avrebbe vissuto un vero boom della crescita. Tuttavia la tanto agognata ripresa si è arenata a partire dal mese di aprile.

La corsa già finita dell’economia cinese

economia cineseGli ultimi dati sul Pil del Dragone evidenziano che la Cina ha segnato +0,8% nel secondo trimestre, numero che impallidisce rispetto al 2,2% del periodo gennaio-marzo. Su base annua, la crescita del Pil è stata invece del 6,3%, che sembra incoraggiante, ma in realtà è così alto solo perché messo a confronto col periodo asfissiante delle restrizioni zero Covid.

Gli ultimi dati sulle vendite al dettaglio, sugli investimenti e sulle vendite immobiliari sono stati inferiori alle aspettative. Hanno deluso pure le esportazioni, mentre la debolezza della domanda interna e l’alto tasso di disoccupazione giovanile alimentano ulteriormente le preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia cinese.

Anche lo yuan continua a scivolare rispetto al dollaro, con il cambio USDCNY a 7,15 secondo i dati Pocket Option Italia (peraltro in discesa dopo che il Governo si è impegnato a rafforzare il sostegno politico per la sua economia in crisi).

Il cauto ottimismo

Chiaramente questo scenario fa sorgere dei dubbi anche tra gli investitori, che si chiedono se abbia senso puntare sulla Cina oppure sia meglio aspettare tempi migliori. E infatti l’Indicatore OBV (on balance volume) evidenza un progressivo disimpegno dal paese del Dragone.
In realtà alcuni aspetti interessanti ci sono, delle opportunità si possono intravedere.

C’è settore e settore

La morsa meno stretta della politica sul settore immobiliare, tecnologico e farmaceutico. Questo dovrebbe favorire il mercato azionario cinese prossimamente. Sulla base dei fondamentali, esiste inoltre un significativo potenziale di rialzo, che suggerisce di iniziare a costruire un’esposizione accurata.

Ad esempio, nell’ambito delle rinnovabili, e specialmente nella crescita dell’energia solare e nei veicoli elettrici, esistono buone opportunità. Anche perché si tratta di due segmenti del mercato che hanno una scarsa dipendenza dagli Stati Uniti in termini di input. Al contrario, sono fortemente dipendenti da altri Paesi.

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Crescita dimensionale e reddituale: il 2022 di Serenissima Ristorazione

Nel 2022 Serenissima Ristorazione ha ottenuto risultati positivi nel bilancio di esercizio, mostrando crescita in tutti i principali indicatori finanziari rispetto ai dati pre-pandemia. Il fatturato consolidato è aumentato del 12,26%, l’ebitda consolidato del 10,6% e l’utile netto del 18,2%. Il Gruppo ha dimostrato resilienza e solidità, reagendo come top player nel settore della ristorazione collettiva.

Serenissima Ristorazione, leader nei servizi di ristorazione collettiva e commerciale

Serenissima Ristorazione chiude il 2022 con un fatturato a 458 milioni

Il 2022 si è rivelato un anno di successi e resilienza per Serenissima Ristorazione, come attestato dai risultati positivi ottenuti nel bilancio di esercizio. Il Gruppo ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e reazione alle sfide del periodo post-pandemia, registrando incrementi significativi in tutti i principali indicatori finanziari. La crescita dimensionale e la redditività hanno costituito i pilastri fondamentali di questo percorso di crescita. Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, ha sottolineato l’importante contributo dei collaboratori, oltre 10.000 dipendenti, che con dedizione e impegno sono stati essenziali nel raggiungere gli obiettivi aziendali. Nonostante le difficoltà legate all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, il Gruppo ha continuato a investire nell’innovazione, nell’efficientamento dei processi produttivi e nella diversificazione del business, mantenendo una crescita costante anche nei momenti di avversità. Più nel dettaglio, Serenissima Ristorazione ha registrato un fatturato consolidato pari a 457.592.092 euro (+12.26% in rapporto ai dati pre-pandemia), un ebitda consolidato che si attesta a 25.199.647 euro (+10,6% in rapporto ai dati pre-pandemia), un utile netto di 10.143.555 euro (+ 18,2% in rapporto ai dati pre-pandemia) e un patrimonio netto consolidato di 114.026.671 euro. “L’impegno, ora – come sottolinea il Vicepresidente – è quello di proseguire lungo questo percorso di crescita, con un piano industriale che prevede di raggiungere i 500 milioni di euro di fatturato nel 2023, con investimenti per oltre 30 milioni di euro, per nuove acquisizioni e per il potenziamento della nostra capacità produttiva”.

Sostenibilità e innovazione: l’impegno di Serenissima Ristorazione

La sostenibilità ambientale e sociale è stata una priorità per Serenissima Ristorazione, come dimostrato dalla Certificazione di Genere, dal riconoscimento “Green Stars” e da altre certificazioni che attestano l’impegno del Gruppo verso pratiche aziendali sostenibili. L’azienda si è distinta per la sua capacità di gestione e per l’attenzione dedicata a diversi aspetti chiave del suo modello di business. Grazie agli investimenti nell’innovazione e nella formazione, il Gruppo ha raggiunto una notevole flessibilità e razionalizzazione dei processi produttivi, consentendo una crescita costante nonostante le difficoltà causate dalla pandemia. La diversificazione del business è stata una strategia efficace che ha contribuito a garantire stabilità e crescita nel periodo post-pandemia. Un elemento chiave nella strategia di sviluppo di Serenissima Ristorazione è stato l’investimento nel centro di Boara Pisani (PD), uno dei centri produttivi più avanzati in Europa per la produzione di pasti in legame refrigerato. Tale investimento ha confermato l’impegno dell’azienda nell’utilizzare le risorse sostenibili, come la geotermia, per ridurre l’impatto ambientale e massimizzare l’efficienza energetica. Serenissima Ristorazione ha confermato la sua posizione di top player nel settore della ristorazione collettiva grazie a una solida strategia aziendale, una gestione oculata delle risorse e un forte impegno verso la sostenibilità e l’innovazione. Il Gruppo si proietta verso il futuro con ambizioni di ulteriore crescita e il raggiungimento di obiettivi ambiziosi nel settore della ristorazione.

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Italgas si rafforza negli USA, Paolo Gallo: siamo un punto di riferimento per le startup

Italgas, una delle principali società italiane attive nel settore dell’energia, ha deciso di rafforzare la propria presenza negli Stati Uniti aprendo un nuovo centro tecnologico presso INNOVIT, l’Italian Innovation and Culture Hub di San Francisco. Le parole dell’Amministratore Delegato Paolo Gallo.

Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas

Paolo Gallo: un nuovo presidio dedicato all’innovazione

Con l’apertura di questa divisione, Italgas prosegue il percorso virtuoso intrapreso con l’Innovation Antenna inaugurata nel 2022 presso il “Mind the Bridge Innovation Center” sempre a San Francisco. “Con questo nuovo presidio dedicato all’innovazione e alla ricerca nella Silicon Valley – ha sottolineato l’AD Paolo Gallomiriamo a trarre il massimo vantaggio dalla vicinanza al principale hub al mondo in cui si generano opportunità di innovazione e di business. La nostra presenza diretta ci consentirà di porci come punto di riferimento delle startup interessate a sviluppare soluzioni specifiche per i nostri settori di attività”. La decisione del Gruppo è stata accolta con entusiasmo da Mariangela Zappia, Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, che ha elogiato l’azienda guidata da Paolo Gallo per aver scelto INNOVIT come punto di riferimento, sottolineando il ruolo cruciale che l’hub svolge nel favorire le opportunità di collaborazione e networking. “INNOVIT, nato su iniziativa della Farnesina – ha spiegato l’Ambasciatrice – è pronto ad accogliere i gruppi italiani che sceglieranno di seguire l’esempio di Italgas, fornendo loro servizi di alta qualità e garantendo l’accesso a un network unico”.

Paolo Gallo: un passo strategico per il Sistema Italia nella Bay Area

La presenza diretta di Italgas all’interno di INNOVIT delinea un passo strategico per il Sistema Italia nella Bay Area, oltre a rappresentare un’importante spinta per gli ecosistemi italiani più innovativi presenti nella Silicon Valley. L’outpost della realtà guidata da Paolo Gallo presso INNOVIT è stato inaugurato alla presenza di Sergio Strozzi, Console Generale d’Italia a San Francisco, e Alberto Acito, Direttore del Centro Innovazione di INNOVIT. Questo nuovo spazio rappresenta un’opportunità preziosa per favorire la collaborazione tra Italgas e l’ecosistema dell’innovazione della Silicon Valley. L’obiettivo principale è quello di individuare e applicare tecnologie emergenti che possano contribuire a un futuro sostenibile nel campo delle attività del Gruppo Italgas. L’apertura di questo centro tecnologico si configura quindi come un passo fondamentale per promuovere relazioni strategiche e cogliere le sfide dell’innovazione nell’ambito energetico.

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Quanta marijuana si consuma in Italia?


La marijuana è una delle droghe più consumate in Italia. Secondo il Rapporto Nazionale al Parlamento sulla Droga 2021, nel 2020 il 34,3% delle persone tra i 15 e i 64 anni hanno consumato marijuana almeno una volta nella vita. Questa percentuale è più alta tra i giovani: il 56,8% degli adolescenti tra i 15 e i 19 anni e il 50,3% dei giovani tra i 20 e i 24 anni hanno consumato marijuana almeno una volta nella vita.

Il consumo di marijuana in Italia è in aumento negli ultimi anni. Nel 2010 la percentuale di persone che hanno consumato marijuana almeno una volta nella vita era del 26,4%. L’aumento del consumo di marijuana è dovuto a diversi fattori, tra cui:

  • La maggiore disponibilità di marijuana sul mercato illegale
  • La minore stigmatizzazione del consumo di marijuana
  • La maggiore informazione sui possibili effetti terapeutici della marijuana

Il consumo di marijuana può avere una serie di effetti negativi sulla salute, tra cui:

  • Danni polmonari
  • Disturbi cognitivi
  • Disturbi mentali
  • Aumento del rischio di incidenti stradali

È importante ricordare che la marijuana è una droga e che il suo consumo può avere conseguenze negative sulla salute. Se stai pensando di consumare marijuana, è importante parlare con il tuo medico per valutare i rischi e i benefici del consumo di marijuana.

La Cannabis Light

La cannabis light è una varietà di cannabis che ha un basso contenuto di THC (tetraidrocannabinolo), il principale principio attivo psicoattivo della cannabis. La cannabis light è legale in Italia dal 2019, e alcuni studi hanno suggerito che essa fornisca dei benefici terapeutici, come il riuscire ad alleviare il dolore, l’ansia e l’insonnia.

5 curiosità sul consumo di marijuana in Italia

  1. Il consumo di marijuana è più diffuso tra i giovani: il 56,8% degli adolescenti tra i 15 e i 19 anni e il 50,3% dei giovani tra i 20 e i 24 anni hanno consumato marijuana almeno una volta nella vita.
  2. La marijuana è la droga più consumata in Italia: nel 2020 il 34,3% delle persone tra i 15 e i 64 anni hanno consumato marijuana almeno una volta nella vita.
  3. Il consumo di marijuana è in aumento negli ultimi anni: nel 2010 la percentuale di persone che hanno consumato marijuana almeno una volta nella vita era del 26,4%.
  4. Il consumo di marijuana può avere una serie di effetti negativi sulla salute, tra cui danni polmonari, disturbi cognitivi, disturbi mentali e aumento del rischio di incidenti stradali.
  5. Se stai pensando di consumare marijuana, è importante parlare con il tuo medico per valutare i rischi e i benefici del consumo di marijuana.

 

 

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