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8 Marzo 2023

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Energia, lo scenario attuale nell’analisi di Stefano Donnarumma

In un’ottica di transizione e indipendenza dal gas importato, le rinnovabili e gli accumuli sono elementi fondamentali. Ne ha parlato Stefano Donnarumma intervenendo a “MoltoEconomia”.

Stefano Donnarumma

Energia, lo scenario attuale nell’analisi di Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma, AD e DG di Terna, ha evidenziato recentemente la necessità di accelerare nell’utilizzo delle energie rinnovabili, in particolare di tipo solare ed eolico, fonti di cui l’Italia dispone ampiamente. Tale strategia va supportata con investimenti nelle reti e nella tecnologia degli accumuli, così da indirizzare il Paese verso la transizione e verso l’obiettivo dell’indipendenza energetica. Secondo l’AD e DG, “gli investimenti nello sviluppo delle reti di trasmissione e nelle fonti di energie rinnovabili, accompagnati da quelli, non meno rilevanti, in accumuli di energia elettrica, sono fondamentali per abilitare la transizione energetica e per renderci indipendenti dal gas importato”. Anche in merito a ciò, il Gruppo è impegnato nell’integrazione delle rinnovabili nel sistema energetico del Paese. L’obiettivo, lo ha ricordato Stefano Donnarumma in più occasioni, va di pari passo con il consolidamento del ruolo dell’Italia nella regione mediterranea. “Grazie alla sua posizione geografica, l’Italia è al centro del Mediterraneo e può diventare l’hub energetico di collegamento tra il Nord Africa e l’Europa continentale”, ha dichiarato: Terna gestisce già oggi 26 linee elettriche transfrontaliere e nel suo Piano di Sviluppo decennale ha inserito una serie di progetti, oltre a quelli già in corso, per collegare ulteriormente l’Italia con gli altri Paesi confinanti e con quelli nel Mediterraneo”.

Stefano Donnarumma: investimenti e progetti di Terna per la transizione

Stefano Donnarumma ha inoltre evidenziato che Terna “coerentemente con il suo ruolo di regista del sistema elettrico nazionale, ha un Piano decennale di Sviluppo della rete da 18,1 miliardi di euro con investimenti tesi a renderla ancora più efficiente rinforzando, in particolare, le dorsali di trasporto dal Sud al Nord del Paese”. Gli investimenti “sono destinati ad aumentare e hanno visto superare il miliardo di euro nei primi nove mesi del 2022, prima volta nella storia del Gruppo”. L’impatto è positivo anche in termini occupazionali: “Numerosi studi hanno evidenziato come ogni miliardo di euro investito in infrastrutture elettriche ne genera circa tre in termini di PIL, con la creazione di circa mille posti di lavoro”. Sul fronte operativo, Terna sta lavorando a un progetto di collegamento elettrico tra Italia e Tunisia, con un investimento complessivo di 850 milioni di euro per un elettrodotto di oltre 200 chilometri tra i due Paesi. Sviluppi positivi anche in materia di energia rinnovabile, con richieste di connessione alla rete nazionale pari a 300 GW di potenza, di cui 95GW da impianti eolici offshore. Necessario ora accelerare i processi di autorizzazione degli impianti rinnovabili e sviluppare capacità di accumulo di grande taglia, come evidenziato da Stefano Donnarumma, anche per raggiungere gli obiettivi UE ‘Fit-for-55’ al 2030. Investimenti nel settore apporterebbero un impatto positivo sul PIL da oltre 40 miliardi di euro, permettendo l’immissione in rete di circa 16 TWh annuali di energia rinnovabile.

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Attilio Mazzilli è il nuovo Co-Managing Partner di Orrick Italia

Con la nomina di Attilio Mazzilli, Orrick assume un’impronta sempre più tech. L’esperto, già Responsabile del Tech Group Italiano, contribuirà alla crescita della law firm nel settore.

Attilio Mazzilli

Orrick: la nomina di Attilio Mazzilli un passo importante per il rafforzamento nel settore tecnologico

Lo studio legale internazionale Orrick, Herrington & Sutcliffe ha scelto di affidare la guida delle sedi italiane ad Attilio Mazzilli. Partner della law firm dal 2015, esperto del settore Tech e specializzato in operazioni di venture capital, private equity e fintech, affiancherà Guido Testa nel ruolo di Co-Managing Partner. L’affidamento dell’incarico è parte di un ambizioso piano di crescita, con Orrick intenzionata a rafforzare la propria presenza nel settore tecnologico e nel venture capital. Oggi lo Studio, grazie all’impegno di oltre 150 professionisti, può già vantare il primato a livello europeo per numero di operazioni, con un portafogli clienti che annovera le dieci principali società tech, oltre 3.000 high-growth tech companies a livello globale e centinaia di investitori. Con l’esperienza maturata nel ruolo di partner responsabile del Tech Group Italiano e membro dell’International Technology Companies Group, Attilio Mazzilli fornirà ulteriore impulso alla crescita di Orrick Italia a livello internazionale.

Attilio Mazzilli (Orrick): “Grato della fiducia, pronti a replicare il modello del dipartimento Tech

Oltre 22 anni di esperienza, avvocato dell’Anno Venture Capital ai Legalcommunity Awards 2020, Attilio Mazzilli è stato protagonista di numerose operazioni di rilievo. In Orrick si è occupato di importanti clienti come Scalapay, che ha recentemente seguito nell’ultimo round da unicorno guidato dalla cinese Tencent, Safety21 e Cerba HealthCare. L’esperto si è detto “orgoglioso e grato” del nuovo ruolo affidatogli dallo Studio: “Replicheremo l’efficiente modello del dipartimento Tech attraverso una sempre crescente integrazione della firm a livello internazionale – ha commentato – In ottica strategica, lo Studio continuerà il piano di verticalizzazione con la costituzione e il rafforzamento di team dedicati e altamente specializzati nelle singole industries”. Un obiettivo condiviso anche dal Co-Managing Partner Guido Testa, che vede nella nomina di Attilio Mazzilli le prospettive di un ulteriore rafforzamento delle sedi italiane: “In questi anni – ha dichiarato – Attilio ha dimostrato importanti doti di leadership grazie alle quali contribuirà a portare avanti la crescita dello studio nel mercato italiano in una prospettiva strategica di lungo periodo”.

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Gruppo FS, focus sull’autoproduzione di energia: le dichiarazioni dell’AD Luigi Ferraris

L’obiettivo del Gruppo FS, come annunciato dall’AD Luigi Ferraris, è “diventare autoproduttori di energia, il che ci consentirà di diventare uno dei maggiori produttori di energia rinnovabile”: l’intervento dell’AD in occasione della tavola rotonda “La ripartenza: aziende energivore e risparmio intelligente”.

 Luigi Ferraris

Luigi Ferraris sull’autoproduzione di energia: “Vantaggio aziendale importante e beneficio significativo per tutta la collettività”

Gruppo FS entra nel vivo del programma per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ad annunciarlo è stato l’Amministratore Delegato Luigi Ferraris illustrando i piani destinati all’installazione e messa in esercizio di nuovi impianti con pannelli fotovoltaici. “Noi come Ferrovie dello Stato, movimentiamo il Paese e siamo grandi consumatori di energia. I primi in Italia, con il 2% del consumo nazionale”, ha evidenziato l’AD nel corso della tavola rotonda: “Abbiamo quindi una grande responsabilità con il fine di contribuire al risparmio energetico”. Da tali considerazioni nasce, nell’ambito del Piano industriale 2022-2031, l’obiettivo di “diventare autoproduttori di energia, il che ci consentirà di diventare uno dei maggiori produttori di energia rinnovabile. Già quest’anno abbiamo lanciato una gara e dal 2024 inizieremo a generare energia”. Come specificato da Luigi Ferraris, l’investimento “oltre a produrre un vantaggio aziendale importante, rappresenterà un beneficio significativo per tutta la collettività”. Il primo passo è stata la pubblicazione, tramite la controllata Ferservizi, di un bando di gara da 130 milioni di euro sulla Gazzetta ufficiale europea: progettazione esecutiva e realizzazione dei primi 20 impianti di produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici.

Luigi Ferraris: i dettagli del bando e i progetti futuri

Lanciato da Ferservizi il 9 gennaio, il bando da 130 milioni di euro si compone di quattro lotti e copre l’intero territorio italiano. La realizzazione degli impianti avverrà nelle aree di proprietà di RFI (la società del Gruppo FS che gestisce l’infrastruttura ferroviaria e capofila del Polo Infrastrutture) e di Anas (la società delle strade del Polo Infrastrutture). Già prevista una nuova gara, nel corso del 2023, per ulteriori 40 impianti: questo consentirà di erogare una potenza di oltre 300 MW nel 2024, con l’obiettivo di raggiungere i 2 GW nel 2027. “Già oggi produciamo energia con impianti sui tetti delle nostre officine, ma ora abbiamo individuato circa 30 milioni di metri quadrati di spazi disponibili non utilizzati dalla rete ferroviaria o da Anas”, ha confermato l’AD Luigi Ferraris, aggiungendo che tali aree “sono vicine alla rete di trasmissione e quindi possono essere facilmente utilizzate per installare impianti di energia rinnovabile, prevalentemente fotovoltaico”. Nell’arco del Piano Industriale 2022-2031, il Gruppo punta a raggiungere una produzione di energia dal fotovoltaico pari a circa il 10% di quella attualmente prodotta in tutta Italia, così da contribuire alla transizione energetica del Paese. L’impegno per il Gruppo guidato da Luigi Ferraris è anche nell’ottica di rinnovare le stazioni in chiave sostenibile: ad esempio impiegando le grandi superfici sui tetti dei fabbricati – compatibilmente con i vincoli storici e architettonici – per impianti fotovoltaici. Un esempio su tutti, il maxi-parco fotovoltaico per la copertura del nuovo parcheggio di Roma Termini: circa 2.100 pannelli solari con potenza totale di 1 MW di picco a regime.

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Ricavi e investimenti, le Utility italiane nel 2022 sono le migliori d’Europa

Non c’è dubbio che il 2022 è stato un anno estremamente complicato per le aziende del settore energetico, le cosiddette Utility. Problemi di costi, problemi sui ricavi, problemi nel portare avanti i programmi di investimento.
Tuttavia l’Italia può essere contenta per come si sono comportate le sue imprese che operano in questo settore.

I dati sulle Utility: ricavi e investimenti

utilityA fotografare la situazione ci ha pensato un rapporto realizzato da AGICI con Intesa San Paolo. Da esso emerge che i ricavi e gli investimenti delle utility italiane sono cresciuti nel 2022.
E questo nonostante il settore sia stato flagellato da una crisi profonda. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha infatti innescato un calo degli approvvigionamenti ed un conseguente balzo vertiginoso dei prezzi del gas e dell’elettricità, che hanno vissuto un doppio supertrend rialzista. Tutto ciò ha provocato una crisi energetica globale, dalla quale stiamo lentamente faticosamente uscendo.

In un simile contesto le utility di tutta Europa hanno sofferto notevolmente per riuscire a garantire il minore impatto possibile sulle forniture tanto ai privati quanto alle aziende. In sostanza non hanno scaricato l’intera price action dei costi sui clienti.
Quanto possa essere stato difficile lo scenario in cui hanno operato si può comprendere pensando al caso del colosso tedesco UNIPER, che lo stato federale ha dovuto salvare da una sicura bancarotta.

Come hanno reagito le aziende italiane

In Italia invece le cose sono andate diversamente. In alcuni casi l’integrazione verticale tra produzione e vendita è stata salvifica, in altri casi lo è stata la struttura di costi parzialmente influenzata dalle dinamiche delle commodity.
Il bilancio finale dei ricavi e investimenti per le utility italiani racconta che il margine operativo lordo aggregato è cresciuto del 5,3%. Per le multiutility l’EBITDA è salita del 3,8%. Sono diminuiti gli utili del 7%, ma pensiamo alle difficoltà di pagamento di molti clienti ed alla tassazione degli extra profitti.
La cosa importante è che, malgrado la crisi, le utility italiane nel 2022 hanno continuato ad investire. Addirittura i progetti realizzati sono stati pari a 15 miliardi di euro, tre in più rispetto al 2021.

Le prospettive del settore

E’ altresì incoraggiante guardare al futuro. Nel triennio 2022-2025 i ricavi e gli investimenti degli operatori italiani dovrebbero crescere ancora. Addirittura gli investimenti dovrebbero aumentare di 17 miliardi l’anno. Al contrario ricavi investimenti degli operatori europei sono previsti in lieve discesa (i primi) oppure solo in lieve crescita (i secondi). Inutile dire che le priorità rimangono decarbonizzazione e sviluppo delle rinnovabili.

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Oro, Ambiente e Standard Esg

Oro e ambiente, negli ultimi anni è un tema dibattuto tra gli addetti ai lavori del settore ed una certa area della comunicazione più specializzata nei temi ambientali.
Pur non essendo un tema ambientale diffuso dai media come altri ha comunque trovato il suo spazio all’interno della filiera stessa.
Nello specifico negli ultimi anni molte società produttive di livello globale che utilizzano oro hanno adottato regolamenti interni che regolano gli acquisti di oro a seconda della loro provenienza.
Oro etico o proveniente da riciclo sono gli standard adottati in merito alle forniture auree da alcuni clienti globali.
Questi due standard si differenziano tra loro per il fatto che una garantisce la provenienza di oro nuovo da estrazione ma ottenuto seguendo regole ben precise a tutela dell’ambiente e delle condizioni di lavoro in cui operano i lavoratori.
Per quanto riguarda il l’oro da riciclo questo deve necessariamente provenire da attività di recupero dei metalli preziosi come quello che viene fornito dai attività come questo compro oro Firenze.
La scelta di queste società di imporsi questa politica etica per l’acquisto di oro anche se può apparire una presa di coscienza del problema nasconde motivazioni e limiti di altra natura.
Negli ultimi tempi a livello globale le autorità stanno introducendo sempre più norme a tutela dell’ambiente.
Queste norme prevedono l’introduzione di quote non superabili per quanto riguarda alcuni parametri che si riferiscono all’impatto ambientale delle attività produttive che sono conosciute nell’ambiente finanziario con lo standard ESG.
Environmental (ambiente), Social (società) e governance questo è il significato di questo acronimo.
In questa ottica molte società quotate in borsa o che hanno ambizione di accedervi stano adottando strategie specifiche per rientrare in questo standard.
Attualmente lo standard Esg in borsa non è obbligatorio ma di fatto sono state introdotti regolamenti interni da parte delle banche di affari che senza la presentazione delle necessarie certificazioni in questo ambito si viene automaticamente esclusi da una parte del mercato finanziario gestito da queste entità.
Per questo motivo le società stanno adottando ogni strategia possibile per certificarsi ed essere in linea con gli standard richiesti.
Che questa nuova politica introdotta sui mercati finanziari possa dare dei risultati reali ed un reale contributo per un minore impatto sull’ambiente è tutto da verificarsi.
Come accade per tutte le norme e tutti gli standard si tratta di regole teoriche che però spesso non hanno alcun impatto reale sul mondo reale.
Anche per quanto riguarda l’adozione di nuove regole per acquisti di oro a minore impatto ambientale queste possano essere facilmente eluse se non esiste una reale collaborazione da parte di tutte le parti coinvolte.
Generalmente l’introduzione di norme e standard di questo tipo son utilizzati esclusivamente per creare condizioni di mercato diverse che possano andare a beneficio esclusivo di chi le ha introdotte per ottenere un potere contrattuale maggiore o redistribuire la ricchezza
Le possibilità che l’introduzione a livello finanziario dello standard Esg sia motivato da una reale presa di coscienza sono piuttosto limitate, oltreché immotivate visto l’impatto irrilevante che le attità stesse dell’essere umano hanno sulla complessità e sulla vastità del pineta stesso

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Paolo Gallo (Italgas): “Biometano e idrogeno sostituiranno gas fossili”

Si chiama “Costruttori di Futuro” il nuovo Piano di Creazione di Valore Sostenibile lanciato da Italgas. Paolo Gallo ne ha parlato in un’intervista ripresa su “Riparte l’Italia”.  

Paolo Gallo

Paolo Gallo: “Nostro network sarà 100% hydrogen-ready entro il 2028

Fare leva su driver strategici quali innovazione tecnologica, economia circolare, formazione ma anche diversità e inclusione per raggiungere gli obiettivi del Piano Strategico 2022-2028 con impegni e target chiari e misurabili. È lo scopo di “Costruttori di Futuro”, il nuovo Piano di Creazione di Valore Sostenibile di Italgas. A illustrare i dettagli del percorso di sviluppo del Gruppo è Paolo Gallo in un’intervista rilasciata a “MF-DowJones” e ripresa dal Think Tank Quotidiano dell’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”. Per contribuire alla transizione ecologica e alla tutela del Pianeta, Italgas è impegnata nella realizzazione di un network sempre più digitale, intelligente e flessibile, pronto ad accogliere i gas rinnovabili. Biometano, metano sintetico e idrogeno andranno infatti a sostituire progressivamente i gas di origine fossile: “Il nostro network al 2028 sarà al 100% hydrogen-ready per abilitare la nuova era dell’idrogeno che, secondo le nostre previsioni, comincerà a cavallo del prossimo decennio”, ha spiegato Paolo Gallo. Per quanto riguarda il biometano, l’AD ne ricorda le potenzialità: “Il biometano è la fonte rinnovabile già disponibile e diversi studi sono concordi nel fissare al 2030 in circa 8 miliardi di metri cubi la quota di consumi che può coprire nell’ambito del fabbisogno italiano”. Il Paese è tuttavia in ritardo, soprattutto se comparato ai partner europei come Germania e Francia: “Nel nostro Piano Strategico 2022-2028 ci siamo impegnati per lo sviluppo del settore con oltre 100 milioni di euro destinati a favorire l’allacciamento degli impianti di produzione di biometano, ma in Italia gran parte degli oneri di connessione ricade sul produttore di biometano: un dato sul quale occorre riflettere”.

Paolo Gallo: “Formazione leva strategica nel percorso di trasformazione digitale

Oltre alla tutela del “Pianeta”, tra le direttrici di “Costruttori di Futuro” anche “Persone” e “Partnership”. Potenziamento del welfare aziendale ed empowerment femminile le azioni che Italgas intende mettere in campo per migliorare il grado di soddisfazione dei dipendenti. Ampio spazio anche alla formazione: “Il 2023 sarà anche l’anno dell’Academy Italgas – ha annunciato Paolo GalloNel nostro percorso di trasformazione digitale, la formazione è sempre stata una leva strategica sia per governare il cambiamento sia per accompagnare il ricambio generazionale”. Una tappa importante nel percorso di Italgas, che con il progetto Academy punta a creare un “luogo di condivisione di esperienze, di scambio di conoscenze e crescita” per le persone e accelerare il processo di trasformazione digitale della rete di distribuzione, che entro il prossimo anno sarà interamente digitalizzata e controllata da remoto grazie a Dana, il software proprietario sviluppato dalla Digital Factory di Italgas: “Oggi Dana gestisce tutte le reti realizzate dal Gruppo in Sardegna e parte di quelle della penisola: a fine 2023 arriveremo al 90%”. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi contenuti nel Piano, il Gruppo guidato da Paolo Gallo si prepara ad incrementare le partnership: “Ci siamo posti come target quello di valutare circa 3.000 Pmi e startup per collaborazioni sui temi dell’innovazione e di aumentare del 40% i fornitori selezionati sul territorio tra le Pmi”.

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Pierangelo Dorini: dalle raccolte di corte alle collezioni private, la storia del collezionismo d’arte

Il collezionismo d’arte ha radici che risalgono all’antichità greco-romana e rappresenta l’abitudine dei privati di raccogliere opere d’arte di valore storico-culturale ed estetico. Questo fenomeno è strettamente legato al mercato dell’arte e al mecenatismo, ovvero il sostegno e il patrocinio delle attività artistiche e culturali. Sul blog di Pierangelo Dorini l’analisi del fenomeno.

Pierangelo Dorini collezionismo

Pierangelo Dorini: i collezionisti d’arte della vecchia generazione

Nel corso della storia, il collezionismo d’arte ha assunto diverse forme, dalle raccolte documentaristiche ai tesori di corte, fino ad arrivare alle collezioni private di grandi imprenditori, ricchi borghesi e donne dell’alta società del primo Novecento, che hanno dato vita a importanti raccolte d’arte, spesso destinate poi ad arricchire i patrimoni culturali dei musei. Come evidenziato nell’articolo pubblicato sul blog di Pierangelo Dorini, i grandi collezionisti appartenenti alla vecchia generazione svolgevano il ruolo di mecenati, finalizzato al sostegno della cultura e alla promozione del patrimonio culturale di una città o di un’intera nazione. Questi erano mossi principalmente dalla passione per l’arte e dall’ambizione di preservare, promuovere e diffondere la conoscenza delle opere acquistate.

Pierangelo Dorini: il collezionismo d’arte oggi

Negli ultimi anni, si legge sul blog di Pierangelo Dorini, il mondo del collezionismo d’arte ha vissuto una trasformazione radicale grazie all’influenza sempre più determinante dei collezionisti internazionali, in grado di dare una spinta decisiva ai processi di valorizzazione delle opere su scala mondiale. In questo scenario, anche il collezionismo d’arte da parte delle aziende sta assumendo un’importanza sempre maggiore, non solo come strumento di investimento, ma anche come veicolo di promozione culturale e responsabilità sociale. Oggi, sebbene il valore economico rimanga un fattore importante, la vera essenza del collezionismo d’arte risiede nella quantità e qualità dei significati intrinseci alle opere, che le rendono un patrimonio culturale ed economico di inestimabile valore. Così facendo, il collezionista d’arte acquista opere, ovvero espressioni di significati sociali e culturali, capaci di comunicare il suo gusto estetico e la sua visione del mondo.

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Alessandra Ricci, su “Il Gazzettino” intervista all’AD di SACE: “Raggiungeremo 65mila PMI”

Su 111 miliardi previsti dal nuovo Piano oltre 60 verranno destinati a settori ad alto impatto e progetti green. Alessandra Ricci: “Puntiamo su tecnologia, digitalizzazione ed education”.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: sostenibilità, innovazione e cultura aziendale ego-less i driver strategici di “Insieme2025”

Evolvere il proprio business per rafforzare il tessuto economico italiano di fronte alle nuove sfide dei mercati e rilanciare la competitività delle imprese, e in particolare delle PMI, supportandone la crescita sostenibile. È l’obiettivo principale della strategia contenuta nel nuovo Piano industriale da 111 miliardi lanciato da SACE per accompagnare il Paese nel prossimo triennio. Ad entrare nel dettaglio di “Insieme2025” Alessandra Ricci, alla guida del Gruppo dallo scorso maggio. In un’intervista per “MoltoEconomia” ripresa da “Il Gazzettino”, l’Amministratore Delegato ha spiegato che sostenibilità economica, sociale e green e innovazione sono i pilastri su cui si struttura il “nuovo cammino” di SACE, che rispetto ai Piani precedenti punta su una cultura aziendale “ego-less” e soprattutto sull’ascolto delle aziende: “Si tratta di un piano di azioni e strumenti che possano incidere sul tessuto economico nazionale in maniera capillare ed efficace – ha commentato Alessandra Riccicercando di raggiungere le PMI che ne costituiscono la spina dorsale: direttamente, non solo attraverso le grandi commesse e gli accordi di filiera”.

Alessandra Ricci: da SACE offerta digitalizzata, accessibile e integrata

Tecnologia, digitalizzazione ed education i driver strategici sui quali SACE intende fare leva, ha aggiunto Alessandra Ricci. I 111 miliardi di euro previsti dal Piano si suddividono tra investimenti, progetti supportati e liquidità garantita alle imprese dal Piano: “Di questi – sottolinea l’AD – oltre 60 miliardi saranno a sostegno di investimenti in settori ad alto impatto per l’economia nazionale e progetti green”. Tra gli obiettivi principali della controllata di Cassa Depositi e Prestiti raddoppiare il numero di piccole e medie imprese servite, raggiungendo quota 65mila, grazie ad un’offerta sempre più digitalizzata, accessibile e integrata. Un target ambizioso ma che trova riscontro nella forte adesione alle iniziative di informazione promosse dalla società su strumenti quali Garanzia SupportItalia o Cauzione Energia PMI, nate per supportare le imprese danneggiate dalla crisi russo-ucraina e dal rincaro energia. Positive le stime di SACE sulla capacità del Paese di mantenere intatto lo status di ottavo Paese esportatore al mondo, conclude Alessandra Ricci: “In ambito export puntiamo a una crescita di oltre il 30% dei volumi di contratti assicurati e investimenti garantiti per circa 49 miliardi”.

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Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali, posizionamento al top nel ranking di Sustainalytics

Banca Generali prima in termini di sostenibilità nell’ambito dell’industria dell’asset management e private su un totale di quasi 400 aziende analizzate: il valore degli investimenti sostenibili ESG.

Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali al top nel ranking ESG di Sustainalytics

Ennesimo riconoscimento per l’impegno di Banca Generali, sempre più in prima linea anche sul fronte degli investimenti sostenibili ESG: l’Istituto guidato da Gian Maria Mossa si posiziona al primo posto nel ranking ESG di Sustainalytics, una delle principali società indipendenti di ricerca, rating e analisi ESG e corporate governance. Lo studio ne rileva il primato nell’industria dell’asset management e private su un totale di quasi 400 aziende analizzate. Per l’Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG è stato stimato un rischio praticamente zero o “trascurabile” sulla base dell’analisi che tiene conto dei parametri di governance, disclosure, commitment e target sia all’interno della Banca che nel confronto col settore a livello globale. “Nel mondo della consulenza e del private banking l’impegno alla diversificazione, protezione e pianificazione dei progetti di vita rappresenta una stampella sociale importante per la costruzione del futuro”, ha scritto in un recente post LinkedIn l’AD Gian Maria Mossa sottolineando come sia questa la direzione “che anche come Banca Generali abbiamo scelto di tracciare, fatta di innovazione, attenzione a tutti gli stakeholders e spinta al progresso attraverso modelli inclusivi”.

Investimenti sostenibili ESG: riconosciuta l’efficacia del percorso di Banca Generali

Leader negli investimenti sostenibili ESG, Banca Generali ha orientato la propria crescita negli ultimi anni su un percorso ben definito attraverso cui accelerare la transizione verso modelli sostenibili di sviluppo economico e generare valore durevole nel tempo anche attraverso l’adozione di Politiche specifiche per gli investimenti responsabili. I risultati si riflettono nel recente studio della società del gruppo Morningstar, una delle più rilevanti agenzie di rating ESG internazionali, che è stato condotto su un campione di quasi 15.000 aziende nel mondo: Banca Generali si è posizionata complessivamente nella top 100 globale (99esima posizione) sul campione totale. L’Istituto, in virtù del forte impegno sul fronte degli investimenti sostenibili ESG, ha conquistato il primo posto anche per quanto riguarda l’analisi sui circa 400 operatori nei servizi finanziari attivi nel settore asset management.

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Ares Ambiente, l’intermediario ideale per la gestione dei rifiuti

Ares Ambiente rappresenta un ethical business che dal 2008 gestisce i rifiuti nel pieno rispetto delle normative vigenti. I principi sostenibili e il Codice Etico adottati dal Gruppo.

Ares Ambiente

Il Codice Etico e i principi sostenibili adottati da Ares Ambiente

Premiata lo scorso anno per la sua solidità finanziaria, Ares Ambiente è stata inserita da ItalyPost tra le 10.000 imprese italiane “Best Performer”. Il Codice Etico adottato rappresenta un pilastro fondamentale per il Gruppo: i principi su cui si basa l’operato aziendale includono la correttezza, la lealtà, la trasparenza e l’integrità. Tali valori sono stati sviluppati per garantire il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione della società, gestendo inoltre un’efficace politica di prevenzione del rischio-reato. Per questa ragione Ares Ambiente affida il campionamento e la caratterizzazione dei rifiuti a tecnici abilitati e a laboratori chimici accreditati da enti certificatori. Per quanto riguarda invece il trasporto e il conferimento, il Gruppo conferisce i rifiuti in impianti autorizzati in possesso di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e incarica solo trasportatori iscritti all’albo Gestori Ambientali. Infine, l’utilizzo di un elaborato sistema di protocolli, in linea con il Modello 231 (D.Lgs 231/2001), definisce la verifica delle attività che viene affidata a un Organismo di Vigilanza indipendente.

Le certificazioni ottenute da Ares Ambiente

I criteri di efficienza, economicità e trasparenza guidano da sempre l’operato di Ares Ambiente, che garantisce ai propri clienti servizi precisi e conformi alle normative vigenti. L’attività del Gruppo, che offre la massima efficienza nel trattamento di rifiuti caratterizzati in oltre 830 codici CER (Codice Europeo dei Rifiuti), viene svolta seguendo la classificazione adottata nell’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER 2014/955/UE). L’ottenimento di diverse certificazioni conferma l’impegno dimostrato dal Gruppo: Qualità (UNI EN ISO 9001:2015), Ambiente (UNI EN ISO 14001:2015 e Regolamento Europeo EMAS), Sicurezza (UNI ISO 45001:2018) e Responsabilità Sociale (SA 8000:2014). La realtà fondata da Marco Domizio ha inoltre ottenuto il “Certificato di eccellenza” e la “Convalida dichiarazione ambientale”. Ares Ambiente, attiva dal 2008 a Treviolo (Bergamo), rappresenta il giusto intermediario per una corretta gestione dei rifiuti. L’azienda si occupa del controllo degli impianti autorizzati, oltre che del recupero, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi.

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Municipia S.p.A.: Comuni e digital transformation, soluzioni per città più sicure e vivibili

Municipia S.p.A.: le nuove tecnologie forniscono elementi di grande utilità per contrastare il degrado urbano e garantire la sicurezza stradale e il benessere dei cittadini.   

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: smart cities, la sicurezza urbana è sempre più integrata

È una vision che si esprime quotidianamente nei progetti di digital transformation che Municipia S.p.A. realizza al fianco di Comuni di ogni dimensione progettando città più vivibili, attrattive e sostenibili. Tradurre concretamente questa immagine significa impegnarsi affinché le persone, nelle città del domani, possano percepire sempre meno insicurezza o allarme. È quanto scrive sui suoi canali social anche il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani: “Nei progetti di smart city, i temi della crescita sostenibile e della sicurezza costituiscono due nodi focali. Le situazioni che determinano il degrado urbano o il disagio sociale devono trovare soluzioni efficaci di contrasto”. In questo le nuove tecnologie possono fare davvero la differenza: “I moderni sistemi digitali, quali AI e deep learning, sono in grado di analizzare, con grande efficienza e velocità, immagini e audio registrati dai sistemi IoT sul territorio, fornendo agli organi preposti gli strumenti idonei per agire in maniera rapida o proattiva”.

Municipia S.p.A.: il tema della sicurezza è sempre più rilevante nelle politiche dei Comuni

Il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani cita a titolo esemplificativo la sicurezza stradale: “Attraverso un ecosistema digitale integrato si possono verificare in tempo reale i problemi del traffico, prevenire i sinistri, controllare circolazione e velocità dei mezzi nelle tratte a rischio, proteggere i percorsi casa-scuola, i pedoni e i ciclisti. Non solo, lo stesso network legato alla gestione delle ZTL risulta determinante per la creazione di uno ‘scudo green’ in grado di migliorare la vivibilità delle città”. La mancanza di risorse economiche è spesso additata dai Comuni come impedimento all’innovazione, aggiunge il presidente di Municipia S.p.A.: in questo il partenariato pubblico-privato può rappresentare la soluzione “con l’assunzione da parte del soggetto privato delle responsabilità progettuali e finanziarie e di pianificazione manutentiva delle infrastrutture tecnologiche”. Non a caso anche l’attuazione del PNRR lo sta dimostrando.

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Webinar: il valore della persona supera il genere

Webinar: il valore della persona supera il genere

 

L’8 marzo 2023 un webinar gratuito si sofferma sul valore della persona e sull’attuazione della parità di genere nelle organizzazioni. In relazione al webinar è stato lanciato un sondaggio sulle diseguaglianze di genere nel mondo del lavoro.

 

Nonostante i miglioramenti di questi ultimi decenni è indubbio che nel mondo del lavoro il divario di genere e le discriminazioni contro le donne, spesso occupate in lavori poco qualificati o retribuite meno rispetto agli uomini, persistano ancora.

 

Proprio a partire da queste considerazioni, la parità di genere, strettamente legata alla giustizia sociale, rappresenta uno degli obiettivi cardine dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. L’Agenda 2030 a livello globale e nuove strategie e norme a livello nazionale e locale possono rappresentare un’opportunità importante per sviluppare politiche coerenti per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere.

 

Il webinar gratuito sulla parità di genere nel mondo del lavoro

Per affrontare questi temi e favorire un’attenzione al genere anche in materia di sicurezza, la Fondazione AiFOS, in collaborazione con l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), organizza per l’8 marzo 2023, in occasione della “Giornata internazionale della donna”, il convegno gratuito, in modalità webinar, dal titolo “Il valore della persona supera il genere. Quando l’8 marzo diventa infinito”.

 

Ricordiamo che la Fondazione AiFOS è una realtà filantropica attenta ai temi di promozione della cultura della sicurezza sul lavoro, dell’istruzione, della formazione e della sostenibilità. E uno degli obiettivi della Fondazione è proprio quello di aumentare la consapevolezza che vivere in un mondo sano e sicuro, attento anche ai temi del benessere sociale e dell’inclusività nel mondo del lavoro, sia la base per uno sviluppo sostenibile della comunità.

 

Il convegno affronterà vari temi connessi all’importanza di mettere al centro il valore delle persone e di tener conto delle differenze di genere in materia di valutazione dei rischi. Verranno poi presentate anche alcune novità normative, come la UNI/PdR 125:2022, che possono favorire la concreta attuazione della parità di genere nelle organizzazioni.

 

La parità di genere e la UNI/PdR 125:2022

Il recente decreto 29 aprile 2022, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità, indica che i parametri minimi per il conseguimento della certificazione della parità di genere alle imprese sono quelli di cui alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, pubblicata il 16 marzo 2022, contenente «Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator – indicatori chiave di prestazione) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni».

 

La certificazione secondo la UNI/PdR 125:2022 supporta, dunque, le organizzazioni nel promuovere la parità di genere secondo un processo virtuoso che permetta di valorizzare le caratteristiche personali e professionali portando anche ad un miglioramento della produttività e competitività aziendale. E per ottenere la certificazione è importante implementare un efficace sistema di gestione per la parità di genere che sia conforme alla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022.

 

Il programma del convegno e il sondaggio sulle diseguaglianze

Per aumentare la consapevolezza dell’importanza di una migliore parità di genere nel mondo del lavoro si terrà martedì 8 marzo 2023 – dalle ore 14.30 alle ore 17.00 – il convegno gratuito “Il valore della persona supera il genere. Quando l’8 marzo diventa infinito”.

 

L’incontro si terrà in modalità webinar, un termine utilizzato per identificare sessioni informative e formative a cui è possibile prender parte attraverso una connessione informatica in sincrono.

 

Questi gli interventi:

  • Paolo Carminati e Paola Favarano: “Il valore della persona al centro delle aziende virtuose”;
  • Andrea Cirincione: “L’arte supera il genere”;
  • Rita Somma: “La valutazione dei rischi per la tutela della persona”;
  • Paolo Carminati: “Il valore della persona nel premio tesi di laurea di Fondazione AiFOS”;
  • Antonella Grange: “UNI/PDR 125:2022: un modello per la concreta attuazione della parità di genere nelle organizzazioni”;
  • Carla Mammone: “L’implementazione del Sistema di Gestione per la parità di genere e la sua certificazione: una strategia per il superamento del genere”;
  • Paola Favarano e Claudia Nicolò: Presentazione risultati questionario.

 

Il link per iscriversi al webinar:

https://aifos.org/home/eventi/intev/convegni_aifos/il-valore-della-persona-supera-il-genere

 

Dare valore alle persone significa anche dare voce. Per questo è stato anche realizzato un breve questionario anonimo, i cui risultati saranno condivisi durante il webinar, a cui tutti sono invitati a rispondere entro venerdì 3 marzo.

 

Questo il link relativo al sondaggio: https://forms.office.com/e/DBrZpQ2xer

 

A tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di presenza valido per il rilascio di n. 2 crediti per Formatori area tematica n.3 (relazioni/comunicazione), RSPP/ASPP e RLS.

 

Per avere ulteriori informazioni si può fare riferimento a Fondazione AiFOS c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia, via Branze, 45 – 25123 Brescia Tel. 030.6595037 Fax 030.6595040 [email protected]

 

 

02 marzo 2023

 

 

Ufficio Stampa Fondazione AiFOS

[email protected]

www.fondazioneaifos.org

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Riva Acciaio, il Vescovo a Lesegno: realtà importante per tutto il territorio

Riva Acciaio è presente con il suo stabilimento a Lesegno dai primi anni ’60, affermandosi come una delle realtà più importanti della zona. Questa volta è il Vescovo di Mondovì a confermare il ruolo di rilevanza che l’azienda assume per la comunità.

Riva Acciaio

Riva Acciaio definita “realtà importante per il territorio” dal Vescovo

Riva Acciaio è “una realtà produttiva importante per tutto il territorio”: sono state queste le parole usate da Monsignor Egidio Miragoli, Vescovo della diocesi di Mondovì, un Comune della provincia di Cuneo, in visita alle acciaierie di Lesegno lo scorso dicembre. La comunità ospita uno dei siti produttivi più importanti della società, nonché il cuore tecnologico dell’azienda. Proprio nello stabilimento di Lesegno sorge infatti un laboratorio di ricerca e sviluppo all’avanguardia, nel quale sono presenti apparecchiature davvero sofisticate, come il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”. Qui inoltre vengono condotte attività di ricerca in collaborazione con centri universitari di eccellenza, quali il Politecnico di Milano e quello di Torino, le Università di Genova, Pisa e Brescia, e la Scuola Superiore Sant’Anna.

Il Vescovo nello stabilimento di Riva Acciaio: il motivo della visita

Il Vescovo di Mondovì si era trovato in visita a Lesegno per celebrare la benedizione dei luoghi di lavoro in occasione del vicino Natale. Dopo aver incontrato l’Amministrazione comunale e aver officiato la funzione religiosa, il Mons. si è congratulato per la “bellissima accoglienza”, lamentando di non averla incontrata in altri Comuni della zona, dove a causa della natalità o addirittura mancata natalità, c’era parecchia gente di una certa età e pochissimi giovani. Nel pomeriggio si è poi recato nello stabilimento di Riva Acciaio per incontrare i responsabili e gli operai della fabbrica e augurare loro buone feste.

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Quotazione Oro Perché Rimane Alta

La quotazione oro è divenuta un indicatore importante nel panorama economico globale, un elevato prezzo dell’oro sta ad indicare una situazione economica di crisi o perlomeno incerta per quanto riguarda gli sviluppi futuri.
Questo ruolo di indicatore economico che viene attribuito al prezioso metallo giallo deriva dal fatto di essere considerato a ragione il bene rifugio più sicuro anche in una economia avanzata come la nostra.
L’oro è il bene più ricercato e ambito della storia dell’umanità, ancora oggi questo metallo prezioso è talmente conosciuto e considerato da poter essere equiparabile al denaro.
D’altronde l’oro è facilmente monetizzabile in ogni luogo basta recarsi presso attività come questo compro oro Prato per ottenere subito il corrispettivo valore in denaro.
Attualmente la quotazione oro è piuttosto elevata, un trend che escludendo un breve periodo di relativo ribasso continua dal 2018 quando le tensioni sui dazi tra Cina e Stati Uniti lo portarono ad intraprendere un andamento al rialzo che ha raggiunto il suo picco sopra i 2000 dollari oncia.
In questo periodo si sono succedute varie criticità di cui alcune molto profonde come il lockdown imposto alle attività soprattutto dai paesi occidentali.
Le conseguenti crisi economiche e l’alta inflazione derivata dai rincari indiscriminati e ingiustificati del prezzo dell’energia e dei carburanti ha prodotto oltre che dei danni diretti anche un clima di incertezza economico.
Tutto ciò ha indotto molti investitori e risparmiatori ad acquistare beni rifugio come l’oro per salvaguardare il valore del proprio denaro accantonato.
Anche le stesse banche centrali hanno dato chiari segnali di interesse verso il prezioso metallo giallo con acquisti record nel 2022.
Anche se la quotazione oro attuale è ben lontano dal superare i 2000 dollari oncia il suo valore si mantiene comunque su prezzi elevati.
Un segno di maturità di chi investe che in periodi come quello attuale preferisce mantenere piuttosto ch rischiare di perdere denaro con altri genere di investimenti.

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Logistica e infrastrutture: Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, al 12° Congresso Filt Cgil

Per l’AD del Gruppo FS “il tema della logistica è fondamentale per l’Europa e per un Paese come il nostro che per la sua conformazione territoriale è naturalmente un hub logistico del Mediterraneo sempre più strategico”.

 Luigi Ferraris, AD Gruppo FS

Gruppo FS: obiettivi, progetti e partnership per il futuro dei trasporti

Offerta integrata nella logistica, terminali multimodali, nuove infrastrutture e nuovi servizi. Ha analizzato diversi punti l’intervento di Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, presente tra i relatori della tavola rotonda “Un nuovo patto per i trasporti del futuro: salari, diritti, regole” al 12° Congresso Filt Cgil di Catania. Aspetti diversi ma tutti accumunati dall’importanza della logistica e delle infrastrutture nei trasporti del domani. In questo, ha dichiarato l’AD, “l’Italia gioca un ruolo fondamentale” grazie a una posizione geografica di “hub logistico del Mediterraneo”: “Dobbiamo creare un’area logistica che presieda l’intera catena del valore facendo sì che ci sia un’offerta integrata”, ha aggiunto. Sul trasporto merci, ad esempio, Gruppo FS punta a raddoppiare l’attuale quota dell’11% di merci trasportate in treno: è possibile farlo sviluppando un sistema di logistica integrata con terminali multimodali nave/treno/gomma. Proprio all’integrazione guardano i Memorandum of Understanding siglati con Hupac e Msc e finalizzati a sviluppare l’intermodalità. “Dobbiamo fare investimenti soprattutto in nuovi terminali, che consentano di collegare il trasporto su gomma con il trasporto ferroviario”, ha illustrato Luigi Ferraris: “Stiamo facendo anche delle partnership con grandi operatori, anche transfrontalieri, per sviluppare un’offerta integrata”.

Gruppo FS, in dieci anni 160 miliardi di investimenti in infrastrutture

Durante la tavola rotonda, a cui ha preso parte anche il Viceministro Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, l’AD Luigi Ferraris ha poi focalizzato l’attenzione su un’altra componente chiave nel settore dei trasporti, quella delle infrastrutture. Elemento che il Gruppo FS intende sviluppare anche attraverso gli investimenti previsti nel Piano Industriale 2022-2031. Analizzando il contesto attuale, l’AD ha evidenziato che “viviamo uno scenario particolare che arriva dopo il periodo complesso dovuto alla pandemia e alla guerra”: tale scenario “ha determinato un cambio di passo da parte delle comunità locali e dell’Europa rispetto a prima”. Si assiste al fatto che, ha specificato, “c’è voglia di infrastrutture nuove e di assicurare servizi su quelle esistenti. Siamo all’inizio di un percorso che ci vede fare investimenti importanti, di trasformazione, per i prossimi dieci anni ed oltre”. Al termine dell’intervento anche una proiezione sulla crescita futura in ambito ferroviario e multimodale: “Complessivamente abbiamo un orizzonte in dieci anni di 160 miliardi di investimenti in infrastrutture ferroviarie e stradali, per questo ci aspettiamo di avere un aumento della capacità di trasporto ferroviario del 20% e un aumento del 30% dei passeggeri su mezzi di trasporto multimodali, treni e bus”, così l’AD in conclusione.

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Alessandro Benetton porta i suoi follower al TAD per presentare “Your Future You”

Alessandro Benetton: “Oggi in questo #UnCaffèConAlessandro vi porto con me al TAD, Treviso Art District, per parlarvi di uno di questi progetti. Si tratta di Your Future You”.

Alessandro Benetton

Tecnologie avanzate e nuovi modi di vivere la propria socialità: il futuro secondo Alessandro Benetton

Era presente anche Alessandro Benetton lo scorso 31 gennaio alla presentazione di “Your Future You”, il progetto che si rivolge alle ragazze e ai ragazzi di 4ª e 5ª del Liceo Artistico di Treviso con l’obiettivo di stimolarne la creatività aiutandoli a focalizzarsi su come plasmare il loro futuro. “Un’occasione per i giovani ma anche per i ‘grandi’ e per gli imprenditori, di orientarsi meglio in un futuro complesso, fatto di nuove tecnologie e di nuovi modi di vivere la propria socialità”, ha spiegato Alessandro Benetton nel corso dell’evento ospitato negli spazi di “21 Gallery”. L’importanza di riconoscere le proprie attitudini, le passioni e le capacità e di tenerle in considerazione nel prendere decisioni di vita rilevanti, come ad esempio la scelta dell’università da frequentare dopo il diploma, è uno dei temi ricorrenti anche ne “La Traiettoria”, l’autobiografia uscita lo scorso maggio in cui il fondatore di 21 Invest e Presidente di Edizione ripercorre esperienze personali e professionali. “Your Future You” è prodotto dalla galleria d’arte “21 Gallery” e sostenuto da Banca IFIS.

 

Alessandro Benetton: la vera sfida di un imprenditore è capire dove va il futuro

Secondo Alessandro Benettonun imprenditore anche se impegnato su cose apparentemente più grandi, non si deve mai dimenticare che la sua vera sfida è capire dove va il futuro”: lo ribadisce anche in “Un caffè per Alessandro”, la sua video-rubrica, nell’appuntamento in cui sottolinea il valore di “Your Future You” e porta i suoi follower al TAD, Treviso Art District, dove il progetto è stato presentato. “C’è una domanda che continuo a farmi nonostante sia passato un anno dalla mia nomina in Edizione: qual è il segreto per gestire una realtà così grande? Forse oggi ho trovato una risposta: non smettere mai di lavorare a piccoli progetti”, spiega Alessandro Benetton. Tra questi “Your Future You”, nato con “un unico grande obiettivo: dare spazio ai giovani, in questo caso gli studenti del Liceo Artistico di Treviso, e aiutarli a trovare la loro personale traiettoria sfruttando i propri talenti e passioni”.

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“Business People” intervista Cristina Scocchia: impegno ESG insieme ai dati economici

Cristina Scocchia ha parlato del percorso intrapreso da Illycaffè per “integrare il valore con i valori”: focus sulle parole della manager nell’intervista rilasciata a “Business People”.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: la responsabilità sociale d’impresa in Illycaffè

Di strada ne è stata percorsa tanta ma il faro che guida Illycaffè rimane lo stesso dal principio: unire l’attività economica con l’impegno in termini sociali e ambientali. Lo aveva specificato Ernesto Illy, Presidente dell’azienda di famiglia dal 1963 al 2005, quando nel 1976 pronunciò queste parole: “La funzione dell’impresa industriale è fondamentale ed irrinunciabile, ma la sola prospettiva economica non può bastare a legittimare l’operato, dovendo essere integrata con il rispetto dell’uomo, della comunità e dell’ambiente”. Visione lungimirante che rispecchia tuttora le attività dell’azienda, guidata oggi dall’AD Cristina Scocchia con la stessa attenzione verso i temi della responsabilità sociale d’impresa, della sostenibilità e dell’impegno etico. In tal senso, sono tre le principali aree di intervento con cui opera Illycaffè e che le hanno consentito, tra le altre cose, di diventare Società Benefit nel 2019. La prima è “la catena responsabile del valore e dell’agricoltura sostenibile”, ovvero analisi e miglioramento degli impatti lungo tutta la filiera del caffè, ha sottolineato l’AD nell’intervista. La seconda è la responsabilità sociale, con programmi a sostegno dell’infanzia e della famiglia e con un focus sull’istruzione grazie a progetti realizzati nei Paesi produttori. A questo, ha aggiunto l’AD Cristina Scocchia, si sommano gli interventi di “economia circolare e quindi miglioramento dell’efficienza energetica e nel consumo delle risorse”.

Cristina Scocchia: Società Benefit e Certificazione B Corp, l’impegno di Illycaffè e gli obiettivi futuri

Come illustrato da Cristina Scocchia, Illycaffè è diventata una Società Benefit nel 2019: “È stata una scelta in linea con il Dna dell’azienda, con l’assetto valoriale che Ernesto Illy le ha trasmesso”. Il passo successivo è avvenuto nel 2021, quando è stata conseguita la Certificazione “B Corp”: prima azienda italiana del settore a essere certificata in tal senso, Illycaffè riconosce in questo “un passo fondamentale, perché si tratta di un riconoscimento terzo. È importante avere un comportamento responsabile nei confronti delle comunità e dell’ambiente, ma questo non può essere solo oggetto di un’autovalutazione”. La certificazione è infatti rilasciata da un ente imparziale che attesta l’impatto positivo dell’azienda sull’ambiente e sulle persone. La sfida è ora proseguire in tale direzione e continuare a fare ancora meglio, come specificato dall’AD Cristina Scocchia. “Chi non comprende che questa trasformazione culturale deve diventare un punto di forza perde un vantaggio competitivo”, ha spiegato nell’intervista, “e, di conseguenza, condanna la propria azienda a non avere un futuro”. Il ruolo dei leader è anche “integrare il valore con i valori, ossia integrare il valore economico con i valori etici sociali e ambientali”. Un commento, infine, sugli obiettivi di sostenibilità per il futuro: “Uno su tutti: il raggiungimento della Carbon Neutrality entro il 2030. Per centrarlo dovremo lavorare molto, è un target tanto sfidante quanto importante”.

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Andrea Mascetti all’inaugurazione del centro terraLUNA: la forza del progetto

Il sostegno di Fondazione Cariplo all’innovativo progetto terraLUNA: la partecipazione di Andrea Mascetti alla cerimonia di inaugurazione a Gallarate.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti all’inaugurazione del centro terraLUNA: i dettagli del progetto

È un’iniziativa di valore, come ha sottolineato anche Andrea Mascetti: il riferimento è a terraLUNA, progetto innovativo per la presa in carico delle persone con Disturbi dello Spettro Autistico sostenuto anche da Fondazione Cariplo. Non a caso lo scorso 3 febbraio, in qualità di Commissario della Commissione centrale di beneficienza, ha preso parte alla cerimonia organizzata per inaugurare il primo lotto della nuova struttura a Gallarate che prende in carico i bambini con diagnosi di disturbo dello spettro autistico e li accompagnerà per tutta la loro vita. Il centro all’avanguardia sorge negli spazi dell’ex scuola Bonomelli, un complesso di oltre 10.000 mq totali con 3.300 mq di verde e cortili situato nel centro della città. Il progetto prevede un intenso processo di ristrutturazione per lotti che lo porterà a diventare un luogo di alto profilo professionale, sociale e terapeutico, aperto al pubblico ed unico nel suo genere. Il centro terraLUNA ospita oggi già 35 bambini: “Abbiamo aderito con entusiasmo”, ha detto Andrea Mascetti evidenziando la mission di Fondazione Cariplo che “completa gli interventi che lo Stato non riesce a sostenere”.

Andrea Mascetti: a Gallarate uno spazio dedicato alle persone con autismo dall’infanzia alla terza età

Nel parlarne Andrea Mascetti ha ribadito come terraLuna sia uno di quei “progetti straordinariamente interessanti e innovativi” che Fondazione Cariplo sostiene in linea con il suo impegno trasversale “per persone, cultura, ricerca e ambiente”. Il centro terraLUNA è nato su iniziativa di Fondazione Bellora per rispondere in modo innovativo ed efficace a quella che può essere definita a tutti gli effetti un’emergenza socio-sanitaria: l’aumento repentino e costante dei bambini con Disturbi dello Spettro Autistico. La forza del progetto è anche nell’apertura al territorio e nella condivisione delle metodologie con le famiglie, il mondo della scuola e le istituzioni che entreranno in gioco nelle diverse fasi della vita. Il rapporto stretto con la neuropsichiatria infantile all’Ospedale di Gallarate è un valore che Fondazione Bellora porta avanti già nell’ex Chiesa di San Giuseppe. Oltre ad Andrea Mascetti, intervenuto in rappresentanza di Fondazione Cariplo per la quale opera sia all’interno della Commissione centrale di beneficienza che in qualità di Coordinatore della Commissione Arte e Cultura, hanno preso parte all’inaugurazione diverse autorità che hanno sostenuto il progetto fin dalla sua ideazione.

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Davide D’Arcangelo: IPSA, il leader del Med Tech pronto a scalare i mercati internazionali

La PMI punta a diventare leader nella digitalizzazione dei processi logistici in ambito ospedaliero. A guidare l’operazione Next4, fondata da Davide D’Arcangelo, Pierluigi Sassi e Angelo Paletta.

Davide D'Arcangelo

IPSA incassa round da 1,380 milioni, Davide D’Arcangelo: “Proposta innovativa e programma di sviluppo solido

IPSA, innovativa PMI specializzata nel settore della micro-logistica ospedaliera di farmaci, ha annunciato di aver raccolto 1,380 milioni di euro di investimenti grazie al contributo di Next4. La holding fondata da Davide D’Arcangelo, Pierluigi Sassi e Angelo Paletta ha attivato in qualità di investitore qualificato il Fondo Rilancio Startup gestito da CDP Venture Capital SGR. Scopo dell’operazione: potenziare il programma di sviluppo dell’azienda high tech e rafforzarne la presenza sui mercati esteri. Ideatrice di una gamma di prodotti e soluzioni IoT per lo stoccaggio e la distribuzione di farmaci e dispositivi medici, IPSA ora punta a diventare attore di riferimento del Med Tech e leader della trasformazione digitale in ambito ospedaliero. Per Davide D’Arcangelo il coinvolgimento di un investitore come CDP Venture Capital conferma il potenziale della PMI: “Quando abbiamo deciso di investire in IPSA – ha dichiarato il co-fondatore di Next4, nel capitale dell’azienda già da maggio 2021 – eravamo certi che l’innovatività della sua proposta e la solidità del suo programma di sviluppo potessero essere di interesse anche per un investitore istituzionale”.

Davide D’Arcangelo: da Next4 un boost per l’internazionalizzazione di IPSA

Grazie al round promosso dalla holding fondata da Davide D’Arcangelo e soci, e complici gli investimenti da oltre 4 miliardi di euro previsti dal PNRR per l’ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero italiano, oggi IPSA ha tutte le carte in regola per diventare attore di riferimento del Med Tech e leader della trasformazione digitale in ambito ospedaliero. “In IPSA abbiamo visto il potenziale per un nuovo standard nella sanità italiana – ha spiegato Davide D’Arcangelouna champion pronta a esplodere che aveva bisogno di un piccolo boost per scalare definitivamente non solo il mercato italiano, ma anche a livello internazionale, dove peraltro – ha sottolineato – sta già riscuotendo molto interesse e ha già acquisito importanti commesse”. Anche il fondatore e CEO di IPSA Alessandro Zeppegno ha espresso soddisfazione per l’aumento di capitale: “L’innovazione è nel nostro DNA, portarla in sanità è la nostra missione; da qui deriva la nostra roadmap di sviluppo. Stiamo lavorando a nuovi prodotti e soluzioni, sia hardware che software, per coprire tutte le esigenze della logistica sanitaria sia in Italia che all’estero. Il bisogno non è infatti soltanto italiano bensì mondiale”.

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Paolo Gallo presenta “Costruttori di futuro”, il Piano di Italgas per creare valore sostenibile

“Costruttori di futuro” è il nome scelto da Italgas per il nuovo Piano di Creazione di Valore Sostenibile. Paolo Gallo: “Entro il 2028 nostro network sarà al 100% hydrogen-ready”.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: con “Costruttori di futuro” azioni concrete e target misurabili

Attenzione crescente ai gas rinnovabili come biometano e idrogeno, accelerazione della transizione energetica con il REPowerEu, cambiamenti sempre più repentini del mercato del lavoro e delle politiche della diversità. Italgas ha deciso di rispondere a quelle che sono solo alcune delle sfide in corso lanciando il nuovo Piano di Creazione di Valore Sostenibile 2022-2028. Presentato a Milano dall’AD Paolo Gallo, “Costruttori di futuro” individua azioni concrete e target con l’obiettivo di generare un impatto positivo per gli stakeholder e per i territori in cui il Gruppo opera con i suoi servizi. “Pianeta”, “Persone” e “Partnership” le parole chiave del documento, che segue il percorso sostenibile già tracciato dal Piano Strategico al 2028: ad ognuna corrispondono tre linee di azione con impegni chiari e target misurabili. Con “Costruttori di futuro”, ha spiegato Paolo Gallo, Italgas intende dimostrare il valore concreto della sostenibilità, da troppi e da troppo tempo considerata un concetto scollegato da strategia e obiettivi aziendali: “Una visione miope e distante da quell’idea di azioni e interventi concreti che fanno della sostenibilità il principale driver per raggiungere il traguardo della net-zero economy”.

Paolo Gallo: coordinate precise e traguardi intermedi, come Italgas intende creare valore sostenibile

Il nuovo Piano farà leva su digitalizzazione, economia circolare, formazione, diversità e inclusione: “Tutelare il Pianeta favorendo la transizione ecologica: il nostro contributo consiste nella realizzazione di una rete di distribuzione digitale, intelligente e flessibile, in grado di accogliere gas rinnovabili”. Tra questi biometano e idrogeno che, aggiunge Paolo Gallo, nei prossimi anni si preparano a sostituire i gas di origine fossile: “Il nostro network al 2028 sarà al 100% hydrogen-ready per abilitare la nuova era dell’idrogeno che, secondo le nostre previsioni, comincerà a cavallo del prossimo decennio”. Fornire un servizio affidabile e sicuro, rafforzare il benessere dei dipendenti e dei collaboratori, promuovere le competenze digitali e sostenere l’empowerment femminile alcune delle azioni volte a valorizzare le persone. Obiettivi che per essere raggiunti necessitano di nuove partnership: “Ci siamo posti come target quello di valutare circa 3.000 Pmi e startup per collaborazioni sui temi dell’innovazione e di aumentare del 40% i fornitori selezionati sul territorio tra le Pmi”. Durante la presentazione, spazio anche al report “Driving innovation for energy transition”, un focus sul rapporto tra il business del Gruppo e gli impatti legati al cambiamento climatico indispensabile per misurare concretamente il contributo di Italgas verso la net-zero economy. “In Italgas ci lavoriamo da tempo nella consapevolezza che tutto ciò che possiamo misurare possiamo anche gestire. I due nuovi documenti – ha sottolineato Paolo Gallovanno proprio in questa direzione: fornire una mappa di dettaglio entro cui muoverci secondo coordinate precise e traguardi intermedi”.

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Atitech: Gianni Lettieri, polo strategico solido con i nuovi asset di Fiumicino

Nell’hangar Atitech di Capodichino una convention dedicata a dipendenti, partner e istituzioni locali. Gianni Lettieri: “Diventeremo polo manutentivo strategico europeo integrato e solido”. Presenti anche il Governatore De Luca e il Sindaco Manfredi.

Gianni çettieri

Gianni Lettieri: Atitech, incontro a Capodichino per discutere di traguardi e obiettivi futuri

Con l’acquisizione del ramo manutenzione di Alitalia conclusasi lo scorso autunno e perfezionata negli ultimi mesi con l’assorbimento dei 940 lavoratori di Fiumicino, oggi Atitech è più vicina alla realizzazione di un polo full maintenance e si prepara ad un 2023 di grandi soddisfazioni. È il messaggio lanciato da Gianni Lettieri ai dipendenti della società durante un convegno tenutosi nell’hangar Avio 2 di Capodichino. L’incontro – il secondo dopo l’appuntamento dello scorso dicembre con il personale rilevato da Alitalia Maintenance – è stata l’occasione per fare il punto sul nuovo percorso avviato da Atitech e condividere risultati e progetti futuri con una platea di 1.200 persone tra dipendenti, familiari, partner e istituzioni locali. Tra questi anche il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “Atitech è la società privata con più dipendenti nella città di Napoli: quello che facciamo è una soddisfazione sia per la città che per noi come azienda – ha detto Gianni Lettieri sul palco – Il 2023 ora iniziato è un anno importante per la nostra azienda che ai 5 hangar di Capodichino ha aggiunto i 4 di Fiumicino: una società che a livello mondiale ha 21 basi in Italia e 11 nel resto del mondo, da Parigi a Osaka, a Buenos Aires per citarne alcune”.

Gianni Lettieri: “Atitech e Alitalia Maintenance giocheranno ruolo primario nella riconversione cargo

Negli ultimi anni Atitech si è imposta fino a diventare la MRO indipendente più grande del mercato EMEA e ora gli asset di Fiumicino permettono all’azienda guidata da Gianni Lettieri di raddoppiare le proprie capacità per il 2023. Rispetto alle 220 lavorazioni del 2022, quest’anno la quota attesa supera le 500: “Ma vogliamo crescere ancora – ha sottolineato l’imprenditore – Ora trasformiamo anche aerei da passeggeri a cargo, una nuova frontiera in cui vogliamo giocare un ruolo primario. Lavoriamo anche sui progetti di ricerca con gli atenei a partire dall’Università Federico II, per proseguire a procurare lavoro per i prossimi 30 anni, perché il nostro obiettivo è diventare polo manutentivo strategico europeo integrato e solido”. Il contributo di Atitech al settore della manutenzione aeronautica e all’immagine della città di Napoli è stato riconosciuto anche da Vincenzo De Luca: “Atitech è un’eccellenza del panorama imprenditoriale del nostro territorio – ha dichiarato il Governatore – Oggi è una giornata importante perché nel tracciare il bilancio straordinario degli ultimi anni, si apre una nuova fase di grande prospettiva aziendale, che vedrà sempre la Regione accompagnare iniziative che contribuiscono al rilancio sociale ed economico dei nostri territori”. Anche Gaetano Manfredi ha lodato il percorso portato avanti da Gianni Lettieri: “L’azienda è in grado di coniugare la capacità manuale con la tecnologia avanzata, creando straordinarie occasioni di sviluppo per il territorio – ha detto il Sindaco di Napoli – e il suo successo è un grande valore per la città e l’area metropolitana”.

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Fabio Inzani: un edificio sostenibile a 360° per l’Autostazione di Bologna

Tecnicaer Engineering, società guidata da Fabio Inzani, ha vinto la gara indetta per la riqualificazione dell’Autostazione degli autobus di Bologna. I dettagli del progetto.

 Fabio Inzani

Fabio Inzani: un terminal 2.0 per dare maggiore vivacità e attrattiva al luogo

Il Gruppo di Ingegneria Integrata guidato dal Presidente Fabio Inzani ha l’obiettivo di dare vita a un nuovo spazio pubblico capace di diventare identitario per la città di Bologna. Da qui la necessità di superare l’idea di “non luogo”: il concetto coniato dall’antropologo francese Marc Augé identifica tutte quelle aree con la singolarità di non essere identitarie, relazionali e neppure storiche. L’intero edificio si trova in una posizione piuttosto strategica, considerata una via di accesso preferenziale alla città storica: malgrado ciò, l’attuale mancanza di qualità urbana vanifica le potenzialità dell’intera area. Proprio per il legame con elementi di interesse quali Via Indipendenza, il Parco della Montagnola e Piazza VIII Agosto, oltre alla prossimità con Piazza XX Settembre e lo stretto rapporto con le preesistenze storiche come la Rocca Galliera e il tratto dell’antica cerchia muraria, un terminal 2.0 dovrebbe essere in grado di sfruttare tali potenzialità a 360°. Attraverso un mix funzionale, alla presenza di attività commerciali, terziarie, espositive, ludiche e ricreative, e anche grazie alla piazza progettata dirimpetto alla struttura, il nuovo Hub potrà garantire maggiore vivacità e attrattiva al luogo.

Fabio Inzani, uno Smart Green Building per la città di Bologna

Il progetto ideato dal team coordinato da Fabio Inzani mira a riqualificare l’intera area attraverso la progettazione di una nuova piazza, l’ampliamento volumetrico verso est e una ristrutturazione integrale interna. Anche la facciata verrà sottoposta a un restyling: pensata come una sorta di “pelle” moderna e attiva, sarà idonea a informare gli utenti grazie a schermi led e codici QR. La parte esterna rispetterà il progetto originale firmato dagli architetti Luigi Vignali e Luigi Riguzzi nel 1967. La società guidata da Fabio Inzani si impegnerà per rendere l’Autostazione di Bologna un edificio altamente performante ed efficiente dal punto di vista energetico, sostenibile a 360° e a basso impatto ambientale. Gli interventi seguiranno i protocolli ambientali di riferimento (LEED e ITACA) per la creazione di uno Smart Green Building capace di annullare quasi totalmente il fabbisogno energetico che verrà quindi coperto da fonti rinnovabili. L’utilizzo di soluzioni passive intelligenti, la condivisione dei principi costruttivi e l’uso di tecnologie innovative consentiranno a Tecnicaer Engineering di perseguire un corretto modello di sostenibilità ambientale.

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