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23 Febbraio 2023

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Come usare e scegliere i DPI per le vie respiratorie

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Come usare e scegliere i DPI per le vie respiratorie

Un corso a Brescia il 3 e 4 aprile 2023 fornirà a formatori, addetti e consulenti in materia di salute e sicurezza le nozioni, le competenze e gli strumenti utili alla scelta e all’utilizzo corretto dei DPI per le vie respiratorie.

 

Il Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) individua i dispositivi di protezione individuale (DPI) come attrezzature destinata ad essere indossate e tenute dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro. E il loro uso diventa obbligatorio quando i rischi non possono essere evitati o ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva o metodi di riorganizzazione del lavoro (art. 75, Testo Unico).

 

Tra questi dispositivi un ruolo importante è ricoperto dagli APVR (apparecchi per la protezione delle vie respiratorie) che sono DPI di terza categoria, cioè dispositivi destinati a salvaguardare il lavoratore da lesioni gravi che possono portare anche alla morte.

Se per questi DPI il datore di lavoro è tenuto ad adempiere agli obblighi in informazione, formazione e addestramento dei lavoratori, circa le modalità del loro corretto impiego, nelle aziende sono, tuttavia, presenti ancora diversi ritardi e carenze nella scelta e nella diffusione, tra i lavoratori, di idonee procedure d’uso di questi dispositivi.

 

Esistono corsi per favorire la corretta scelta e utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie? Sono disponibili percorsi formativi per affrontare gli aspetti relativi alla normativa, alla valutazione e all’uso degli APVR?

 

Il corso sui DPI per la protezione delle vie respiratorie

Per migliorare l’utilizzo di questi importanti dispositivi in materia di salute e sicurezza l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza nei giorni 3 e 4 aprile 2023 a Brescia un corso di 14 ore in presenza dal titolo “DPI per la protezione delle vie respiratorie. Normativa, valutazione, utilizzo e novità”.

 

Il corso ha l’obiettivo di fornire ai formatori, addetti e consulenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro le nozioni, le competenze e gli strumenti utili alla scelta ed utilizzo corretto dei D.P.I. per le vie respiratorie.

 

Il percorso è costituito da una prima parte teorica di introduzione con riferimenti normativi e operativi, durante la quale verranno illustrati i principali DPI e le loro caratteristiche, gli agenti inquinanti e i limiti di esposizione, la valutazione corretta per scegliere il DPI idoneo. Successivamente verrà svolta una seconda parte più pratica dove verranno date le indicazioni per l’organizzazione di una corretta formazione e addestramento all’uso degli APVR e verranno svolte delle prove di adattabilità (Fit test).

 

I docenti:

  • Roberto Marasi: formatore qualificato AiFOS, esperto in tematiche relative all’utilizzo dei DPI
  • Marco Magro: formatore qualificato AiFOS, esperto in tematiche relative all’utilizzo degli APVR, membro commissione UNI protezione delle vie respiratorie, fit tester certificato

 

I DPI per la protezione delle vie respiratorie e il fit test

Ricordiamo negli apparecchi di protezione delle vie respiratorie, anche con riferimento a quanto previsto dalla norma UNI 11719:2018, il Fit test serve a verificare la tenuta del dispositivo utilizzato rispetto agli agenti inquinanti presenti nell’ambiente di lavoro. Questa tipologia di controllo di adattabilità del dispositivo al singolo operatore avviene attraverso specifici esercizi e movimenti per simulare le possibili condizioni che possono inficiarne la tenuta.

 

Sono previste due diverse tipologie di test:

  • il Fit test qualitativo che può essere utilizzato solo per alcuni dispositivi e che consiste nel simulare un ambiente inquinato attorno all’operatore attraverso l’uso di sostanze innocue, ma sensorialmente riconoscibili;
  • il Fit test quantitativo che prevede l’utilizzo di uno strumento che consente di misurare la differenza di particelle inquinanti penetrate all’interno della maschera da quelle presenti nell’ambiente.

 

Informazioni e programma del corso in presenza sui DPI

Il corso di 14 ore in presenza “DPI per la protezione delle vie respiratorie. Normativa, valutazione, utilizzo e novità” si terrà a Brescia il 3 e 4 aprile 2023 – dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00 – presso AiFOS Service in via Branze 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia.

 

Questi gli argomenti affrontati nel corso:

  • Prima giornata:
    • normativa di riferimento: D.Lgs. n. 81/08 e UNI 11719:2018
    • Regolamento UE 2016/425 del 9 marzo 2016: esame UE del tipo, Controllo della produzione
    • l’importanza della protezione delle vie respiratorie;
    • valutazione del rischio per scelta APVR
    • agenti inquinanti;
    • limiti di esposizione;
    • gli strumenti di rilevazione;
    • scelta idoneo APVR: tipologie e caratteristiche;
    • esercitazione di gruppo sulla corretta vestizione dei DPI.
  • Seconda giornata:
    • manutenzione e registrazioni
    • progettare percorso formativo APVR
    • test adattabilità: qualitativo, pro e contro – attività pratica
    • test adattabilità: quantitativo CNC, pro e contro – attività pratica
    • test adattabilità: quantitativo CNP, pro e contro – attività pratica
    • test di verifica dell’apprendimento

 

La partecipazione al corso vale come 14 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, Formatori qualificati (area 2) e Coordinatori alla sicurezza. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/dpi-per-la-protezione-delle-vie-respiratorie

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

 

16 febbraio 2023

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Formazione e lavoro, Gruppo FS prende parte al progetto “Distretto Italia”

Circa 40mila le assunzioni previste dal Gruppo FS nei prossimi dieci anni. Luigi Ferraris: in Italia trasporti e infrastrutture necessitano di 350mila tecnici. 

Gruppo FS al fianco dei giovani per il rilancio sostenibile del Paese

Orientare, formare e avviare al lavoro ragazze e ragazzi in età scolare e giovani adulti, con particolare attenzione ai “neet”, i giovani che non studiano, non lavorano e non cercano un’occupazione. È l’obiettivo di “Distretto Italia”, il progetto lanciato lo scorso autunno dal Consorzio di Aziende e Università ELIS e al quale ha deciso di prendere parte anche Gruppo FS. L’iniziativa mette al centro le professioni tecniche e conta sulla partecipazione di oltre 100 aziende. Due le linee di intervento: con “Scuola dei Mestieri”, il progetto avvierà in queste settimane i primi corsi e master post-diploma da realizzare d’intesa con aziende e scuole, in particolare gli Istituti Tecnici Superiori; con “Accompagnare alla scoperta dei talenti” il Consorzio intende sviluppare parallelamente percorsi di orientamento non all’interno di singole aziende ma di interi settori industriali. Per Gruppo FS, principale soggetto attuatore del PNRR (25 miliardi di euro assegnati), “Distretto Italia” rappresenta un’opportunità per colmare il gap di tecnici e incentivare l’occupazione giovanile nel settore dei trasporti e delle infrastrutture. Comparti che, ha spiegato l’AD Luigi Ferraris, oggi necessitano di circa 350mila tra tecnici, informatici, carpentieri ed esperti di energie rinnovabili.

Luigi Ferraris (Gruppo FS): identificare le professionalità e capitalizzare le competenze

Nell’arco dei prossimi dieci anni, grazie agli investimenti previsti nel Piano Industriale 2022-2031, Gruppo FS creerà circa 40mila posti di lavoro. Per Luigi Ferraris è necessario che i giovani capiscano che le professioni tecniche “non sono soluzioni di serie B ma mestieri che vanno valorizzati e raccontati bene”. “Distretto Italia” è quindi l’occasione per riscoprire il valore di queste figure professionali e “riaccendere quella passione e far venire i giovani al lavoro con gioia”. E provare a soddisfare il fabbisogno delle aziende italiane in termini di professionalità: “Come Gruppo Fs siamo molto impegnati su questo tema – ha ricordato l’AD – il nostro Piano Industriale decennale è utile anche per capire cosa stiamo facendo e quale contributo possiamo dare al Paese”. Fondamentale per le aziende, ha aggiunto, guardare ai Piani industriali tenendo conto non solo dell’aspetto finanziario ma anche come opportunità per identificare le professionalità necessarie e capitalizzare le competenze.

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Municipia S.p.A.: l’intervista de “Il Tempo” al presidente Stefano De Capitani

Le nuove tecnologie sono leve strategiche per la gestione di manifestazioni globali come Expo e Giubileo: intervista al presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: digital transformation, soluzioni tecnologiche innovative per i Comuni di ogni dimensione

Municipia S.p.A., società del Gruppo Engineering al fianco dei Comuni nell’innovazione digitale: intervistato da “Il Tempo, il presidente Stefano De Capitani racconta la vision sulla digital transformation che anima i progetti portati avanti quotidianamente al fianco di Comuni di ogni dimensione nell’ottica di contribuire a disegnare città sempre più sostenibili, digitali, inclusive, sicure ed efficienti. “I Comuni fanno quotidianamente i conti con le emergenze sanitarie e la crescita di assistenza alle fasce più deboli della popolazione, con l’aumento dei consumi di energia e acqua, l’inquinamento, oltre che con un nuovo concetto di urbanizzazione”, spiega il presidente di Municipia S.p.A. nell’intervista pubblicata lo scorso 16 febbraio. In questo la tecnologia deve porsi come “il mezzo, non il fine, al servizio dei governi locali, dei cittadini, dell’ambiente e dell’economia del territorio, per semplificare e migliorare la qualità della vita delle persone, rendere i servizi pubblici più efficienti e sostenibili. Pensiamo alla mobilità con i sensori e le app per trovare subito parcheggio o alla gestione dei rifiuti, con la realizzazione anche di modelli previsionali e la riduzione dei costi”. Progetti per la cui riuscita è fondamentale una “solida collaborazione con la mano pubblica anche attraverso strumenti quali il partenariato tra pubblico e privato”, come ha evidenziato il presidente Stefano De Capitani.

Municipia S.p.A.: pubblico-privato, partnership fondamentali per la riuscita dei progetti

Tra i diversi progetti in cui Municipia S.p.A. è attualmente impegnata, il presidente Stefano De Capitani nell’intervista ha ricordato Valmalenco, la prima valle 4.0 in Italia grazie al project financing che la società porta avanti con Cisa e che coinvolge quattro Comuni: “Noi realizzeremo e gestiremo un’infrastruttura tecnologica per supportare lo sviluppo locale e sostenibile in termini di attrattività economica, culturale, sociale e ambientale”. E poi ancora Padova, dove “è possibile verificare in tempo reale l’occupazione degli stalli di sosta, offrendo così un aiuto concreto alle politiche di mobilità urbana”. Infine “con il Metaverse Lab di Engineering abbiamo portato Orvieto nel metaverso, permettendo a cittadini e turisti di conoscere meglio la città e testare i servizi”. Le nuove tecnologie, ha sottolineato inoltre il presidente di Municipia S.p.A., sono leve strategiche per la gestione di manifestazioni globali come il Giubileo, in programma a Roma nel 2025, oppure l’Expo 2030 che potrebbe tenersi nella Capitale se la candidatura risultasse vincente: “Queste due occasioni, che prevedono la partecipazione di milioni di persone, avranno impatti importanti sulla città e tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, l’IoT, la Realtà Aumentata, possono aiutare l’amministrazione comunale a efficientare la mobilità, a gestire l’accoglienza rendendola davvero inclusiva, a garantire la sicurezza e a valorizzare l’incredibile offerta culturale della città”.

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Webinar: il benessere lavorativo come risorsa per il successo

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Webinar: il benessere lavorativo come risorsa per il successo

 

Il primo marzo 2023 un webinar gratuito si sofferma sul benessere lavorativo come importante risorsa per il successo aziendale. Durante il webinar saranno presentati i lavori che hanno conseguito il Premio Tesi di Laurea AiFOS 2022.

 

Nel mondo del lavoro il miglioramento del benessere lavorativo delle risorse umane è un aspetto molto importante. Le aziende hanno, infatti, la necessità di mantenere livelli di eccellenza operativa con l’obiettivo di essere efficienti e produttive. E devono farlo rispettando i vincoli imposti dalle norme e riducendo al massimo i rischi per la salute del lavoratore, favorendo quindi lo sviluppo di soluzioni che permettano la crescita del benessere tra i lavoratori.

 

Poiché il concetto di benessere lavorativo coinvolge svariate aree di intervento in materia di salute, sicurezza e sostenibilità, per trovare nuove soluzioni in grado di migliorarlo è importante promuovere e far conoscere i più significativi approfondimenti, studi e ricerche, anche a livello di tesi universitarie.

 

Ci sono webinar gratuiti in grado di fornire informazioni e indicazioni su come incrementare il benessere lavorativo? Come conoscere le più significative tesi di laurea in materia di salute, sicurezza, sostenibilità e pari opportunità?

 

Il webinar sul benessere lavorativo come risorsa per il successo aziendale

Per parlare di questi temi e ricordare il legame tra benessere, sostenibilità e ricerca, la Fondazione AiFOS, in collaborazione con l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), organizza per il 1° marzo 2023 il convegno gratuito, in modalità webinar, “Benessere lavorativo, risorsa vincente per il successo aziendale. Premio tesi di laurea Fondazione AiFOS – Anno 2022”.

 

Il webinar fornirà indicazioni su come aumentare la capacità di un’azienda di favorire un equo livello di serenità, in termini lavorativi e personali, con l’obiettivo di migliorare non solo le motivazioni del lavoratore e le sue performance lavorative, ma anche il successo dell’azienda.

 

Nel convegno si approfondiranno questi aspetti anche attraverso la presentazione delle migliori tesi in materia di salute, sicurezza, sostenibilità e pari opportunità dell’anno 2022, vincitrici del bando organizzato annualmente dalla Fondazione.

 

Il link per iscriversi al webinar:

https://aifos.org/home/eventi/intev/convegni_aifos/benessere-lavorativo-risorsa-vincente-per-il-successo-aziendale

 

Il Premio tesi di laurea 2022 su sicurezza, sostenibilità e pari opportunità

In questi anni il “Premio tesi di laurea nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro e sostenibilità”, promosso dalla Fondazione AiFOS e arrivato alla decima edizione, è stato una risorsa importante per pensare, sviluppare ed elaborare nuove idee innovative in materia di sostenibilità, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

Le tesi, discusse tra il 1° novembre 2021 ed il 31 ottobre 2022 e presentate alla Commissione valutatrice, hanno affrontato i seguenti temi:

  • Salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, declinato in uno dei seguenti ambiti:
    • ambito giuridico, normativo, organizzativo;
    • ambito tecnico, ingegneristico, medico;
    • ambito psicologico, educativo, formativo, relazionale.
  • Sostenibilità in ambito lavorativo, declinato in uno o più dei seguenti argomenti: benessere organizzativo, lavoro dignitoso, corretta gestione ambientale in azienda.
  • Pari opportunità, diversità di genere, conciliazione vita-lavoro.

 

Le tesi di laurea sono pubblicate nella biblioteca virtuale di libera consultazione “Biblioteca Tesi Sicurezza”, una biblioteca virtuale dedicata a tutte tesi di laurea in materia di salute e sicurezza sul lavoro e sostenibilità che hanno partecipato al Premio dal 2013 ad oggi.

 

Il link per accedere alla Biblioteca Tesi Sicurezza:

https://bibliotecatesi.fondazioneaifos.org/

 

Il programma del convegno e le informazioni sul webinar

Per parlare di benessere lavorativo e per presentare le tesi premiate si terrà mercoledì 1 marzo 2023 – dalle ore 14.30 alle ore 16.30 – il convegno, in modalità webinar, “Benessere lavorativo, risorsa vincente per il successo aziendale. Premio tesi di laurea Fondazione AiFOS – Anno 2022”.

 

14.30-15.00 Luca Solari, Professore Ordinario Organizzazione Aziendale UniMiPresidente Comitato Scientifico Fondazione AiFOS

Lectio Magistralis – Benessere lavorativo, risorsa vincente per il successo aziendale

 

15.00-16.00 Dialogo con i vincitori del “Premio Tesi di Laurea Fondazione AiFOS” 2022

Modera: Luca Solari

 

  • Eleonora Roppa, Università degli Studi di Udine, “La sicurezza negli appalti e la qualificazione delle imprese esecutrici. Il caso di studio della Bipan S.p.A.”
  • Simona Porceddu, Università degli Studi di Cagliari, “Applicazione sperimentale della sensoristica inerziale nella valutazione del rischio delle work-related muscoloskeletrical disorders (WMSDS)”
  • Ilaria Di Giacomo, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, “Valutazione del rischio ergonomico e biomeccanico negli addetti alla raccolta porta a porta dei rifiuti urbani: dall’analisi dei dati alle proposte migliorative”
  • Alberto Fiorio, Università degli Studi di Padova, “I Near Miss nel settore vetrario. La Root Cause Analysis come strumento di prevenzione e miglioramento”
  • Anna Tessari, Università degli Studi di Torino, “Workplace Health Promotion, compiti e prospettive per il Tecnico della Prevenzione in contesti pubblici e privati: un’analisi critica di esperienze agite nella realtà Piemontese”
  • Francesca Bodino, Università degli Studi di Torino, “Immigrazione e lavoro: la disciplina e i profili di criticità, in particolare nel settore agricolo”
  • Maria Giovanna Sciascia, Università degli Studi di Palermo, “Il rapporto di lavoro indecente e la vulnerabilità sociale”
  • Letizia Cagnoli, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “Self-compassion: un percorso di potenziamento del benessere per insegnanti della scuola primaria”
  • Francesca Sisto, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “Diversità, inclusione e gender gap: prospettive, percorsi e pratiche di Diversity Management in azienda”
  • Gabriele Tusa, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, “La gestione degli stakeholder nel corporate sustainability reporting: il caso Lavazza”.

 

 

16.00-16.15 Paolo Carminati, Presidente Fondazione AiFOS

Chiusura Lavori

 

A tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di presenza valido per il rilascio di n. 2 crediti per Formatori area tematica n.1 (normativa/organizzativa), RSPP/ASPP, CSP/CSE, RLS.

 

Per avere ulteriori informazioni si può fare riferimento a Fondazione AiFOS c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia, via Branze, 45 – 25123 Brescia Tel. 030.6595037 Fax 030.6595040 [email protected]

 

 

23 febbraio 2023

 

 

Ufficio Stampa Fondazione AiFOS

[email protected]

www.fondazioneaifos.org

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Banca centrale del Giappone, arriva la svolta dopo 30 anni

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  • 23 Febbraio 2023

Negli ultimi anni la Banca Centrale del Giappone si è distinta dalle altre grandi banche centrali, in primis dalla Fed e dalla BCE, per il suo approccio accomodante di politica monetaria.
Mentre gli altri grandi istituti alzavano i tassi per combattere l’inflazione, quello giapponese continuava a perseverare con tassi di interesse addirittura al di sotto dello zero.
Ma lo scenario recente è cambiato, e con esso si prepara alla svolta anche la Bank of Japan.

Il nuovo timoniere della banca centrale del Giappone

banca centraleDal prossimo aprile al timone della banca centrale nipponica ci sarà kazuo Ueda. Prenderà il posto di Haruiko Kuroda alla guida dell’istituto nell’ultimo decennio. La scelta di Ueda in realtà è stata un passo obbligato, visto che gli altri candidati hanno rifiutato l’incarico.

Spesso tuttavia le svolte più importanti nascono proprio da snodi inattesi del destino.

Ueda ha un passato presso la MIT, di cui è stato anche docente prima di diventare membro della Federal Reserve. Ha una lunga e consolidata esperienza in tema di politica monetaria, molto improntata ad una visione accademica. Quello di cui c’è bisogno in un periodo in cui il tasso di inflazione è tornato ad essere la vera guida delle mosse delle grandi banche centrali.

Il Giappone e l’inflazione

Bisogna precisare un dato molto importante. Il fenomeno che ha caratterizzato il Giappone nell’ultimo trentennio è stata la forte e costante pressione deflazionistica. Ma la grande novità è che c’è stata una inversione del trend, e adesso l’inflazione sta tornando anche in Giappone, sia pure a livelli estremamente moderati rispetto a quanto visto negli Stati Uniti in Europa.
Di fronte a questo scenario, i giorni del controllo della curva dei rendimenti – la mossa non ortodossa di politica monetaria adottata negli ultimi anni dalla BoJ – sembrano essere contati.

Cosa cambia adesso?

Ueda offrirà una guida dell’Istituto centrale più classica, che ha come orizzonte assai prossimo la normalizzazione della politica monetaria, con il conseguente aumento dei tassi di interesse. Ciò porterà anche ad un apprezzamento dello Yen, dopo che la valuta base del Paese negli ultimi anni ha subito la divergenza di politica monetaria tra FED e BoJ.
Ma questo non è detto che sarà da modo per l’economia giapponese e per l’appeal degli asset più rischiosi del paese.

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Perché le macchine da cucire Singer sono considerate tra le migliori sul mercato?

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  • 23 Febbraio 2023

Se sei alla ricerca di una macchina da cucire di alta qualità, probabilmente hai già sentito parlare delle macchine da cucire Singer.

Ma perché sono così apprezzate e ritenute tra le migliori sul mercato? Di seguito ti spieghiamo il perchè.

 

Storia e innovazione

Singer è un’azienda americana fondata nel 1851, che ha rivoluzionato il mondo della cucito con l’invenzione della macchina da cucire a punto fisso.

Nel corso degli anni, l’azienda ha continuato ad innovarsi e migliorarsi, offrendo sempre soluzioni all’avanguardia per le esigenze dei propri clienti.

 

Varie opzioni

Le macchine da cucire Singer sono disponibili in diverse soluzioni, in modo da poter trovare quella più adatta alle tue esigenze.

Puoi scegliere tra macchine da cucire per principianti, per uso domestico o professionale, o persino macchine per ricamare. Per questo motivo, le macchine da cucire Singer presentano diverse fasce di prezzo, dunque ne esiste sempre una adatta al tuo budget.

 

Facilità d’uso

Una delle caratteristiche principali delle macchine da cucire Singer è la loro facilità d’uso. Anche se sei un principiante del cucito, potrai utilizzare facilmente una macchina da cucire Singer.

Inoltre, queste macchine da cucire offrono anche funzionalità avanzate per coloro che vogliono sperimentare di più o ottenere risultati particolari.

 

Risultati di alta qualità

Le macchine da cucire Singer sono dotate di funzioni avanzate che ti permettono di ottenere risultati di alta qualità. Grazie alla loro precisione e alla loro capacità di cucire velocemente, puoi ottenere capi di abbigliamento perfetti e ben rifiniti in pochissimo tempo.

 

Durata nel tempo

Queste macchine sono progettate per durare nel tempo. La qualità dei materiali utilizzati e l’attenzione ai dettagli nella produzione rendono le Singer molto resistenti e affidabili. Ciò significa che puoi utilizzare la tua macchina Singer per molti anni, senza doverla sostituire ogni due o tre anni.

 

In sintesi

Dunque ecco perché le macchine da cucire Singer sono considerate tra le migliori sul: la storia e l’innovazione, le varie funzioni disponibili, la facilità d’uso e la durata nel tempo.

Quindi, se stai cercando una macchina da cucire di alta qualità, non puoi sbagliare con Singer.

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Municipia S.p.A.: IoT e nuove tecnologie al servizio dei Comuni

Municipia S.p.A.: il valore delle tecnologie innovative e del partenariato pubblico-privato per aumentare la capacità delle città di servire i cittadini, rispettare l’ambiente, rilanciare l’economia locale e mettere le persone al centro, rendendo più efficienti i servizi pubblici.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: sviluppo urbano, da IoT e nuove tecnologie grandi opportunità per i Comuni

La centralità dell’IoT nell’evoluzione intelligente delle città: come Municipia S.p.A. ha modo di appurare quotidianamente nei progetti di Digital Transformation che porta avanti al fianco di Comuni di ogni dimensione, le nuove frontiere del digitale possono contribuire a migliorare significativamente la qualità della vita dei cittadini e a incrementare l’efficienza dei servizi pubblici in settori cruciali quali la gestione delle entrate, il welfare, la mobilità, la raccolta dei rifiuti, l’efficientamento energetico, la sicurezza urbana, i servizi online, la cultura e il turismo. Tecnologie immersive, come la realtà aumentata e virtuale, giocano un ruolo fondamentale nel rendere accessibili i diversi ambiti delle nostre città: “Noi di Municipia S.p.A. ci proponiamo di semplificare il rapporto dei nostri clienti con la tecnologia, integrandola nei nostri servizi per renderli efficaci ed efficienti”, ha spiegato in diverse occasioni il presidente Stefano De Capitani.

Municipia S.p.A.: la tecnologia non è un fine ma lo strumento per abilitare la trasformazione intelligente delle città

La vision di Municipia S.p.A. è nelle parole del presidente Stefano De Capitani: “L’unione tra obiettivi di sostenibilità ambientale, sviluppo economico e sociale è possibile grazie alla trasformazione digitale delle città e dei territori in cui viviamo”. La tecnologia “non rappresenta un fine ma lo strumento” per abilitare la trasformazione: in quanto acceleratore del cambiamento per le città di oggi e di domani, la società guidata da Stefano De Capitani investe sulle competenze mettendole al servizio delle community legate a doppio filo alle comunità dei territori. Municipia S.p.A., attraverso la tecnologia, si impegna nel convertire le singole iniziative in opportunità per migliorare le condizioni di vita nei centri urbani, ripensare i processi, consentire risparmi per l’Ente e semplificare il rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadini. Per dare vita a questi processi è necessario “sviluppare nei contesti urbani un ecosistema di sensori IoT e integrare le tecnologie in campo così da avere una infrastruttura abilitante” perché, come spiega il presidente di Municipia S.p.A., grazie all’IoT “ogni oggetto interagisce con l’ambiente circostante”. È dunque “un sistema centrale nell’evoluzione intelligente delle città”: esempi di applicazione IoT si trovano infatti nel settore della sicurezza pubblica, della mobilità locale, della raccolta dei rifiuti, nella progettazione edilizia anche in chiave di efficientamento energetico.

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Intervista a Francesco Starace: PNRR, a Enel 3,5 miliardi per le reti

Enel si è aggiudicata 3,5 miliardi sui 4 miliardi destinati dal PNRR al potenziamento delle reti: l’intervista de “Il Sole 24 Ore” all’AD Francesco Starace.

 Francesco Starace, AD Enel

PNRR, Francesco Starace: sono partiti i lavori in tutta Italia su 24 progetti

Intervistato da “Il Sole 24 Ore”, l’AD Francesco Starace ha parlato dei piani di Enel sui fondi del PNRR. Dei 4 destinati al potenziamento delle reti, a Enel sono stati assegnati 3,5 miliardi che in parte saranno utilizzati per rafforzare la capacità delle reti di bassa e media tensione (quelle che portano l’energia a case e imprese) di accogliere la produzione di impianti rinnovabili distribuiti. Ulteriori investimenti serviranno a “sostenere l’elettrificazione dei consumi energetici, dando più capacità a chi ne fa richiesta in termini di aumento di potenza per 1,5 milioni di punti di consegna”. E altri ancora “per aumentare la resilienza della rete su tutto il territorio nazionale per fare fronte agli eventi metereologici straordinari”. Il bando, ha spiegato Francesco Starace nell’intervista pubblicata lo scorso 13 gennaio, è uscito con un anno di ritardo “ma finalmente ci siamo: sono partiti i lavori in tutta Italia su 24 progetti”. E numerosi si concentrano nel Mezzogiorno: “1,7 miliardi vanno a Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Sardegna, Abruzzo e Molise, dove c’era più necessità soprattutto per la resilienza”. Inoltre ai fondi del PNRR si aggiunge una quota del 10%, per 350 milioni, riconosciuta dall’Arera come incentivo per completare i lavori nei tempi previsti.

Francesco Starace: Enel è in grado di rispettare i tempi sia del PNRR che degli investimenti aggiuntivi

Il Governo è al lavoro anche per potenziare gli interventi con i fondi di RepowerEu: come spiega Francesco Starace, nel caso in cui possano essere spesi tra il 2023 e il 2027 Enel potrebbe fare “ulteriori investimenti tra 2 e 4 miliardi sia per la resilienza che per assorbire capacità rinnovabile”. D’altronde la possibilità di aumentare gli investimenti si sta rivelando fondamentale perché con la crisi dell’energia sono esplose le richieste di allacciamento di impianti rinnovabili. Inoltre “sta crescendo anche la richiesta di elettrificazione: molte aziende, del settore cartario e di altri settori, stanno uscendo dal gas per passare all’elettricità rinnovabile autoprodotta. Ogni mese registriamo un numero di domande di allacciamento di pannelli solari superiore al precedente, ormai da un anno”. Enel potrebbe quindi impiegarli “o sulle reti o su altre partite”, ad esempio sulla “grande questione degli stoccaggi”, l’altra faccia della medaglia: “Se si aumenta la percentuale di rinnovabili si potrebbe aver bisogno di una quantità maggiore di batterie rispetto a quella originariamente prevista e quindi nel RepoweEu ci potrebbe essere un capitolo dedicato”. Francesco Starace nell’intervista conferma poi che Enel è in grado di rispettare i tempi del PNRR e degli eventuali investimenti aggiuntivi: “Siamo partiti due anni fa con un programma di formazione di tecnici di rete, assieme ad Elis e 180 imprese del settore, calcolando che avremmo avuto un bisogno di almeno 5.500 addetti specializzati. Abbiamo già formato 2 mila persone; le altre arriveranno il prossimo anno. Ma ora abbiamo un bacino molto più ampio da cui attingere, con altre 10 mila domande di formazione”.

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Tubi flessibili per mandata di acqua e aria: la soluzione perfetta per l’agricoltura e l’industria

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  • 23 Febbraio 2023

In ambito agricolo e industriale, spesso di ha bisogno di trasportare acqua o aria per far funzionare attrezzature e macchinari. In questo caso, è importante scegliere i tubi giusti, poiché la qualità e velocità di produzione dipenderà anche da quanto questi tubi saranno performanti e affidabili.

I tubi in gomma rappresentano una soluzione perfetta per chi cerca un prodotto durevole e capace di resistere alle abrasioni e agli agenti atmosferici. Grazie alla loro flessibilità, possono essere piegati e trasportati con facilità, senza correre il rischio di romperli.

 

Tubi in gomma: caratteristiche e vantaggi

I tubi in gomma sono disponibili in diverse tipologie e dimensioni, e possono essere utilizzati per il trasporto di acqua, aria e fluidi inerti. La loro composizione li rende resistenti alle intemperie e alle alte temperature, il che li rende perfetti per l’agricoltura e l’industria.

Inoltre, i tubi in gomma sono molto resistenti alle abrasioni, il che significa che non si usurano facilmente nemmeno strisciando su superfici insidiose. Ciò li rende ideali per il trasporto di aria e acqua in particolare. Se non hai un’idea ben precisa puoi fartela visionando ticinoteknoservice.ch, sito dell’omonima azienda che si occupa della vendita online tubi in Ticino.

 

Come scegliere il tubo giusto per le tue esigenze

Prima di acquistare un tubo in gomma, è importante considerare alcuni fattori come la lunghezza, il diametro e la pressione massima di esercizio. Inoltre, è necessario scegliere un prodotto in grado di resistere alle sostanze chimiche con cui entrerà in contatto.

Per quanto riguarda la lunghezza, è possibile trovare tubi in gomma che variano da pochi metri a diverse decine di metri. Il diametro, invece, può variare da pochi millimetri a diversi centimetri. Infine, la pressione massima di esercizio deve essere in grado di soddisfare le esigenze dell’attrezzatura a cui sarà collegato il tubo.

 

La manutenzione dei tubi in gomma

I tubi in gomma non richiedono una manutenzione particolare, ma è importante evitare di lasciarli esposti alle intemperie per lunghi periodi. Inoltre, è consigliabile pulirli dopo ogni utilizzo, in modo da rimuovere eventuali tracce di sostanze chimiche che potrebbero danneggiarli.

 

Sicurezza ed affidabilità

Sicurezza ed affidabilità sono le parole chiave per chi sceglie un tubo in gomma per l’agricoltura o per l’industria. In particolare, è importante che i tubi in gomma siano conformi alle norme vigenti in materia di sicurezza e resistenza. La scelta di un tubo in gomma di bassa qualità potrebbe comportare gravi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Per questo motivo, è fondamentale rivolgersi a fornitori affidabili e specializzati nella vendita di tubi in gomma di alta qualità. La sicurezza non è mai troppa quando si tratta di lavorare con materiali e attrezzature che richiedono attenzione e cura.

 

Conclusioni

I tubi in gomma rappresentano una soluzione ideale per il trasporto di acqua, aria e altri fluidi. Grazie alla loro resistenza e flessibilità, essi sono in grado di soddisfare le esigenze di agricoltori e industriali. Se stai cercando un tubo in gomma, tieni a mente queste indicazioni e le necessità operative della tua attività, in modo da scegliere il prodotto giusto per le tue esigenze.

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Iren è Top Employer 2023. Il Presidente Luca Dal Fabbro: tra le eccellenze in ambito HR

Secondo il Top Employers Institute, Iren è Top Employer Italia 2023. La multiutility presieduta da Luca Dal Fabbro riceve la certificazione per il sesto anno di seguito.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: Iren tra le eccellenze italiane in ambito HR

Per il sesto anno consecutivo Iren riceve la certificazione Top Employer Italia. La società multiservizi presieduta da Luca Dal Fabbro si riconferma dunque tra le eccellenze italiane in quanto a politiche e strategie adottate per il benessere dei dipendenti. Il Top Employers Institute, l’ente certificatore che dal 1991 si occupa di valutare e certificare le condizioni di lavoro all’interno delle aziende, prende in esame aspetti quali i benefit, i piani di carriera, la formazione e le politiche HR pensate per la crescita professionale e il benessere dei dipendenti. Le sei macroaree interessate dalla valutazione comprendono: people strategy, ambiente di lavoro, acquisizione di talenti, formazione, diversità, inclusione e benessere. Quest’anno, per la 15esima edizione italiana, sono state premiate 141 aziende.

Luca Dal Fabbro: Iren si impegna da anni nello sviluppo e nella crescita delle persone

Ottenere per il sesto anno di fila la certificazione Top Employer, che tra l’altro richiede l’adeguamento a standard estremamente elevati, non fa che testimoniare l’impegno profuso da Iren nello sviluppo e nella crescita delle persone del Gruppo. La società presieduta da Luca Dal Fabbro conta sette poli operativi sul territorio (Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Torino, La Spezia e Vercelli), per un totale di circa 11mila dipendenti. Negli anni, la multiutility ha sostenuto diverse iniziative volte a favorire un ambiente di lavoro che promuovesse l’evoluzione, la salute e la sicurezza. Welfare aziendale, work-life balance, coinvolgimento di nuovi talenti, programmi sulla diversità e l’inclusione ne sono degli esempi. Stando al Piano Industriale decennale, Iren punta ad assumere, entro il 2030, circa 7.000 nuove unità costituite soprattutto da under 30, e a portare al 30% la percentuale delle manager donna.

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Luigi Ferraris: Gruppo FS punta all’ammodernamento e a migliorare i servizi nel Mezzogiorno

L’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris ha rilasciato un’intervista a “Fortune Italia” in occasione della nomina a “Businessperson of the Year” per il 2022: si è parlato dei progetti per la digitalizzazione, l’ammodernamento e l’estensione della rete in Italia.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: i progetti del Gruppo FS per una rete più moderna ed efficiente

Luigi Ferraris è “Businessperson of the year 2022” per “Fortune Italia”, un riconoscimento che arriva dopo intensi mesi di lavoro che hanno generato nuovo valore per l’azienda che guida in qualità di Amministratore Delegato: Gruppo FS si affaccia al 2023 con un piano ambizioso di ammodernamento e ampliamento della rete, sostenuto da 190 miliardi di euro che saranno investiti nei prossimi dieci anni. Oltre a migliorare l’efficienza dell’infrastruttura, si punta alla digitalizzazione, all’assunzione di migliaia di nuovi dipendenti e all’autonomia energetica: una vera e propria rivoluzione dei trasporti in Italia. “Puntiamo a far sì che mobilità collettiva e logistica diventino volani di uno sviluppo sostenibile del Paese e strumenti di una maggiore coesione territoriale e sociale”, ha spiegato l’AD Luigi Ferraris nel numero di dicembre 2022 – gennaio 2023 di “Fortune Italia”. “Intendiamo accrescere la capacità dell’infrastruttura ferroviaria di almeno un 20%”, ha aggiunto, migliorando al contempo “l’integrazione tra ferro e gomma, favorendo la scelta della mobilità collettiva e condivisa”. Il Piano Industriale mette sul piatto risorse finanziarie provenienti da fonti diverse che entreranno in partita con tempistiche differenti, così da supportare tutti i numerosi progetti in corso.

Luigi Ferraris: Gruppo FS per colmare il gap infrastrutturale Nord-Sud

L’attenzione è rivolta all’ampliamento e ammodernamento dell’infrastruttura, in particolare nel Mezzogiorno. “Lo confermano le opere ferroviarie in via di completamento come la Napoli – Bari e la Palermo – Catania – Messina, o in fase avanzata di progettazione e avvio come la Salerno – Reggio Calabria AV, e il nostro impegno a porci al servizio degli ulteriori progetti che il Governo programmerà per colmare il gap infrastrutturale con il Nord Italia”. L’AD Luigi Ferraris, nella sua intervista a “Fortune Italia”, ha fatto anche riferimento ai fondi del PNRR e a come verranno utilizzati, sottolineando che aiuteranno ad avviare “una nuova stagione” e che saranno affiancati da ulteriori provvedimenti per “semplificare e accelerare gli iter approvativi e l’affidamento degli appalti”. “Il 45% di quelle risorse va al Sud, ma le opere co-finanziate dal PNRR riguardano tutto il Paese”, ha specificato Luigi Ferraris. Ha quindi elencato, tra queste, “l’Alta Velocità come i collegamenti Est-Ovest, le linee regionali, l’upgrading delle linee per far circolare treni merci a standard internazionale, le connessioni con porti e aeroporti, l’estensione del sistema di distanziamento di ultima generazione ERTMS su 3.400 km di linee entro il 2026”.

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Fincantieri: il cantiere navale di Palermo per un “rinascimento” del settore traghetti

Fincantieri potenzia il porto di Palermo: l’ampliamento industriale porterà alla rinascita del settore traghetti e opportunità di lavoro nel rimontaggio di navi da crociera.

Fincantieri

Traghetti, un settore in cui Fincantieri ha radici profondissime e che oggi può essere rilanciato

In un articolo pubblicato lo scorso 1° febbraio, “Il Sole 24 Ore” pone l’accento sul ruolo di Fincantieri nell’ampliamento industriale del porto di Palermo: il quotidiano riprende quanto ribadito dall’AD e DG Pierroberto Folgiero in occasione della cerimonia organizzata il 24 gennaio per il varo di “Al Fulk”, l’unità anfibia (LPD – Landing Platform Dock) commissionata dal Ministero della Difesa del Qatar nell’ambito del programma di acquisizione navale nazionale: “La grande opportunità di Palermo è anche una rinascita del settore dei traghetti che è un settore in cui Fincantieri ha radici profondissime e che oggi ci sarà l’opportunità di rilanciare sia perché bisogna rinnovare le flotte sia perché bisogna fare refitting di queste flotte in ottica di transizione energetica”. Nel cantiere di Palermo, si legge nell’articolo, sono già in sviluppo diversi progetti legati alla realizzazione di tronconi o sezioni di navi da crociera. L’esperienza e le competenze dei professionisti che vi lavorano risultano ancor più strategiche oggi nell’ottica di rispondere alla richiesta di attività di refitting di navi da crociera e/o traghetti: una domanda destinata a crescere per la graduale anzianità delle flotte e la necessità di adeguare le navi ai nuovi standard soprattutto in tema ambientale.

Fincantieri: a Palermo le capacità tecniche e le competenze per essere protagonisti del “rinascimento” dei traghetti

Fincantieri, ha sottolineato l’AD Pierroberto Folgiero, intende “essere protagonista in questo chiamiamolo rinascimento dei traghetti e Palermo è il miglior cantiere possibile sia dal punto di vista delle referenze sia dal punto di vista del cantiere stesso. Vi sono sia le capacità tecniche del cantiere sia la competenza delle maestranze per essere protagonista in questo rinascimento dei traghetti”. Ulteriori opportunità per il cantiere possono arrivare anche dal mercato delle nuove costruzioni o refitting dei traghetti di dimensioni medio piccole, quelli adibiti a traffici nazionali o trasporto pubblico locale e caratterizzati da una elevata obsolescenza: come spiega “Il Sole 24 Ore”, in questo caso a ricoprire un ruolo chiave sono gli incentivi per il rinnovo delle flotte di traghetti previsti nel nuovo Fondo per la mobilità sostenibile istituito con la Legge di Bilancio per il 2022. Fincantieri attiva in Sicilia oltre 4.000 posti di lavoro, come si legge nell’articolo: gli interventi strategici per il potenziamento del cantiere navale palermitano porteranno nuovi posti. Nel triennio 2019-2021, nell’ambito di una supply chain prevalentemente italiana, ha realizzato acquisti in Sicilia per circa 289 milioni di euro, corrispondenti al 3% dei suoi acquisti in Italia (9,1 miliardi), distribuendoli tra circa 160 aziende, prevalentemente PMI.

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Piano Industriale Iren2030, l’AD Gianni Vittorio Armani: 600 milioni per la digitalizzazione

In occasione del convegno “Utilities e digitalizzazione”, l’Amministratore Delegato di Iren Gianni Vittorio Armani ha spiegato la decisione della società di investire 600 milioni di euro in digitalizzazione.

Gianni Vittorio Armani al convegno “Utilities e digitalizzazione”: Iren dedica 600 milioni ai servizi digitali

Sarà la digitalizzazione a godere di una significativa fetta degli investimenti previsti nel Piano Industriale Iren2030, in cui la somma totale ammonta a 13 miliardi di euro. A raccontarlo è stato l’AD Gianni Vittorio Armani in occasione del convegno organizzato a Milano da Fondazione Utilitatis in collaborazione con Agici, Finanza d’Impresa, dal titolo “Utilities e digitalizzazione”. Iren investirà dunque 600 milioni di euro in digitalizzazione pura. Di questi, circa la metà sarà destinata ad attività customer oriented ed avrà come obiettivo quello di migliorare la qualità del servizio e il rapporto con i clienti.

Gianni Vittorio Armani: Iren modello di riferimento nell’applicazione dell’Internet of Things

Dai dati di raccolta differenziata registrati sui territori serviti da Iren (che in alcune aree dell’Emilia Romagna raggiunge picchi dell’86%), emerge come l’azienda sia divenuta un “modello di riferimento sul territorio nazionale per l’applicazione dell’Internet of Things nella quotidianità dei servizi”, ha raccontato Gianni Vittorio Armani. Di fatto, come ha spiegato l’AD di Iren, “la digitalizzazione nella filiera dei rifiuti permette un costante monitoraggio del servizio e dei conferimenti da parte degli utenti, elementi che consentono un utilizzo più intelligente delle attrezzature a vantaggio anche di una più equa tariffazione”.

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Renato Mazzoncini (A2A): “Nuovo impianto di Giussago perfetto esempio di economia circolare”

Dai rifiuti trattati si potranno ottenere biometano e compost. Renato Mazzoncini: “Filiera delle bioenergie leva strategica per circolarità e indipendenza energetica”.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: nuovo impianto FORSU di Giussago – Lacchiarella, i dettagli

Una capacità di trattamento dei rifiuti di 100mila tonnellate, 8 milioni di metri cubi di biometano, pari al fabbisogno annuo di circa 20.000 persone, e 20mila tonnellate di compost certificato per l’agricoltura. Sono i numeri del nuovo impianto di trattamento e recupero della FORSU inaugurato da A2A lo scorso 14 ottobre nel centro di Giussago – Lacchiarella. Presente all’avvio delle attività l’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini. Un passo avanti che secondo l’AD “apre la strada a tecnologie all’avanguardia”. Oggi A2A è il secondo produttore di energia green in Italia: “Lato elettrone stiamo investendo in rinnovabili ma vogliamo incidere in maniera importante anche sulla molecola green, ossia il biometano, che deriva dai rifiuti umidi urbani, della zootecnia e dell’agroalimentare. Questo impianto – ha sottolineato Renato Mazzonciniè un perfetto esempio di circolarità”.

Renato Mazzoncini: l’impianto un nuovo step nel percorso verso un’economia sempre più circolare

L’impianto di Giussago – Lacchiarella rappresenta per A2A un nuovo step nel percorso verso un’economia sempre più circolare: “L’esperienza e la leadership nel trattamento e nel recupero di materia ed energia – ha continuato Renato Mazzonciniconsentono al nostro Gruppo di coniugare efficacemente circolarità e processi produttivi, a vantaggio della collettività e dell’ambiente”. I benefici non si limitano tuttavia all’ambito della sostenibilità: “Siamo convinti che la filiera delle bionergie, oltre ad essere una leva per la circolarità, sia un abilitatore strategico per contribuire alla crescita dell’autonomia energetica di cui il Paese ha bisogno”. Da tempo l’AD di A2A ribadisce l’importanza dei rifiuti come risorsa e della produzione di biometano, tema cruciale in un contesto di prezzi dell’energia instabili: “In Italia con i dovuti investimenti e in accordo con istituzioni e comunità locali – ha spiegato Renato Mazzoncinipotremmo attivare la produzione di oltre 6 miliardi di metri cubi”.

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Sviluppo sostenibile e investimenti sostenibili ESG: la vision di Banca Generali

Per Banca Generali la creazione di valore condiviso e la protezione dei patrimoni sono ormai strettamente legate agli investimenti sostenibili ESG. Diverse le iniziative che l’Istituto ha messo in campo per orientare e sensibilizzare i clienti.

Investimenti sostenibili ESG, con Banca Generali un risparmio privato sempre più attento alla sostenibilità 

La crescente e sempre più diffusa consapevolezza dell’impatto che le attività umane hanno su ambiente, società e governance sta spingendo sempre più investitori verso gli investimenti sostenibili ESG. Tra i primi istituti in Italia ad integrare un approccio ESG nel proprio core business c’è Banca Generali, impegnata a promuovere uno sviluppo sostenibile basato sulle esigenze reali di tutti gli attori coinvolti nel mercato della consulenza patrimoniale. Servizio, innovazione e sostenibilità i capisaldi della vision dell’Istituto, le cui attività sono orientate alla protezione dei patrimoni con una visione di lungo periodo. Obiettivo di Banca Generali è avvicinare il risparmio privato delle famiglie italiane e orientarle verso gli investimenti sostenibili ESG. Oltre ad offrire un network di consulenti costantemente aggiornati sulle tematiche ESG e sulle soluzioni offerte, la Banca ha sviluppato in collaborazione con Mainstreet Partners una piattaforma proprietaria, BG Personal Portfolio, in grado di fornire un’analisi sui livelli di sostenibilità dei prodotti e calcolarne l’impatto sui singoli Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile promossi dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Sensibilizzazione ed educazione finanziaria: il contributo di Banca Generali

Le soluzioni di investimenti sostenibili ESG e gli strumenti offerti da Banca Generali consentono ai clienti di investire in modo responsabile e partecipare attivamente alla realizzazione dell’agenda internazionale. Per sensibilizzare stakeholder e collettività sui temi ESG, l’Istituto guidato da Gian Maria Mossa ha lanciato anche diverse iniziative. Tra queste spicca sicuramente “BG4SDGs – Time to Change”, progetto nato in collaborazione con il fotografo Stefano Guindani per indagare proprio lo stato di avanzamento dei 17 SDGs. Dalla scorsa primavera Banca Generali ha inoltre inaugurato “Protezione e Risparmio”, portale che offre news e approfondimenti su private banking, investimenti sostenibili ESG e finanza. Recente è anche il progetto di educazione finanziaria EduFin 3.0 con Marco “Monty” Montemagno, che punta a diffondere una cultura positiva verso il mondo degli investimenti attraverso un linguaggio semplice, informale e diretto in grado di raggiungere qualsiasi fascia d’età.

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21 Invest compie 30 anni, Alessandro Benetton: “Una sfida fin dall’inizio”

Da Alessandro Benetton una panoramica sui 30 anni di attività di 21 Invest, dalle origini ai traguardi raggiunti nel 2022.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: 21 Invest, le origini e la mission

12 fondi gestiti tra Italia, Francia e Polonia, oltre 100 operazioni di investimento e un portafoglio di società che oggi conta 23 aziende con un totale di più di 7.000 dipendenti. Sono i numeri raggiunti da 21 Invest in 30 anni di attività. A festeggiare il traguardo della società di investimenti il Fondatore e Managing Partner Alessandro Benetton, che in un post pubblicato sul suo profilo Linkedin ripercorre le principali tappe del percorso. È il 1992 quando l’imprenditore decide di dar vita a 21 Invest (allora 21 Investimenti), tra i primi operatori in Italia specializzato nel private equity: “La mia idea era quella di rendere il private equity una risorsa cruciale per sviluppare le nostre imprese, e non un veicolo per fare speculazioni finanziarie – scrive Alessandro BenettonEro certo che la chiave fosse condividere competenze e strategie con le tante realtà del nostro tessuto imprenditoriale”. Una sfida ambiziosa alla quale pochi anni dopo si aggiunge l’espansione in altri mercati: “Altra barriera da superare era quella di fare business solo in Italia. Per evolvere velocemente ho presto compreso che 21 Invest sarebbe dovuta uscire dai confini di casa e confrontarsi con altri mercati, spesso più sofisticati”. Nel 1998 la società si espande come Gruppo 21 Partners in Francia, mentre nel 2013 con un’operazione simile apre una sede anche a Varsavia, sbarcando nel mercato polacco.

Alessandro Benetton: “Il segreto di 21 Invest? Sentirsi parte integrante delle aziende

Durante gli ultimi 15 anni di attività, tutte le aziende cedute da 21 Invest e quelle tutt’ora in portfolio hanno registrato un aumento del fatturato del +61%, oltre ad un incremento complessivo di 6.000 dipendenti. Tanti i casi di successo, ma non sono mancati gli sbagli, ammette Alessandro Benetton: “In questi 30 anni abbiamo avuto alti e bassi, come tutte le organizzazioni. Ho commesso qualche errore lungo il percorso che mi ha permesso di comprendere le tante regole invisibili della leadership e del business, delle relazioni e della finanza”. Più che positivi i numeri del 2022. In Italia la società ha investito in totale circa 100 milioni di euro, puntando su Enegreen S.p.A. e Trime. Tramite Aussafer Due ha inoltre portato a termine le acquisizioni di Laserjet e Ramo, operazioni che hanno portato alla nascita di un gruppo da oltre 100 milioni di ricavi. Oltralpe, 21 Invest ha concluso con successo l’investimento nella piattaforma di aste online Agorastore e ha portato avanti le operazioni di aggregazioni strategiche per ProductLife Group, TVH Consulting ed Edukea. “Tralasciando le conoscenze tecniche, credo che il vero segreto sia la capacità di prenderci a cuore le realtà in cui investiamo – ha spiegato Alessandro BenettonCi sentiamo parte integrante delle aziende e nutriamo profonda stima nei valori fondanti e nelle persone che hanno dato origine alle singole attività”.

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Corporate Finance: Cap Advisory, i servizi

CAP Advisory è specializzata in M&A e Restructuring. I servizi, le competenze e i punti di forza della boutique finanziaria con sede a Milano.

CAP Advisory

I servizi offerti da CAP Advisory

Attraverso attività rivolte principalmente alle PMI ma anche a Banche, Assicurazioni, Istituzioni Finanziarie e Fondi di investimento, CAP Advisory offre diversi servizi: M&A (buy side e sell side) e reperimento di nuova finanza, operazioni di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario e gestione dei rapporti con tutti gli stakeholder, operazioni di turnaround e successivo monitoraggio della gestione. Fondata a Milano dai partner Fabrizio Viola (Partner & Chairman), Fabio Cassi (Partner & CEO) e Matteo Pattavina (Partner), la boutique indipendente di Corporate Finance è nata da uno spin-off della Cassi e Associati. Cap Advisory, è specializzata in Restructuring e M&A e offre ai suoi clienti una consolidata esperienza in operazioni straordinarie sul debito e sull’equity.

CAP Advisory, i punti di forza

Con l’obiettivo di offrire ai propri clienti il massimo supporto durante tutte le differenti fasi delle operazioni, Cap Advisory fa affidamento su collaboratori con un adeguato livello di seniority e con il giusto background tecnico-settoriale. Il team di professionisti messo a disposizione può infatti vantare comprovate competenze industriali, finanziarie e strategiche multisettoriali e una vasta esperienza in operazioni di Corporate Finance. Tra i principali competitor del settore, Cap Advisory garantisce, grazie all’esperienza pregressa sviluppata anche in ambito imprenditoriale, un approccio “azienda-oriented” offrendo indicazioni di business oltre a quelle finanziarie. L’operato dei tre founder è guidato da passione, competenze, relazioni, riservatezza, nonché da un comprovato track record nel mondo del Banking & Finance.

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Gianni Lettieri (Atitech): “Spendere le risorse del PNRR la vera sfida per il Mezzogiorno”

Per Gianni Lettieri la Manovra varata dal Governo Meloni non basterà a supportare le imprese contro il caro energia e i costi delle materie prime. I dettagli in un’intervista rilasciata all’Osservatorio “Riparte l’Italia”.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: perché il “miracolo italiano” stavolta non sarà sufficiente

Costi dell’energia alle stelle, rincari sulle materie prime e la conseguente inflazione rischiano di portare l’Italia verso l’orlo di una vera e propria stagflazione. Affidarsi al “miracolo italiano” stavolta potrebbe non essere sufficiente. A spiegarlo è il Presidente di Atitech Gianni Lettieri in un’intervista rilasciata all’Osservatorio economico e sociale “Riparte L’Italia”. Per l’imprenditore la Manovra varata dal Governo Meloni manca di “coraggio” e non basterà a sostenere le aziende italiane e le famiglie colpite prima dalla pandemia e ora dagli effetti della “folle guerra” tra Russia e Ucraina. A questi si aggiungeranno a breve quelli dell’aumento dei tassi di interessi, con gli imprenditori che saranno sempre più restii a investire. Due le soluzioni che, secondo Gianni Lettieri, potrebbero avere un effetto positivo a breve e a lungo termine: “In primis, consentire alle imprese una dilazione sul pagamento dell’extra costo energetico. Potrebbe essere utile, inoltre, varare un decreto che consenta alle società di spalmare nei bilanci dei prossimi cinque anni (una sorta di ammortamento) sempre gli extra costi energetici”.

Gianni Lettieri: “Al Sud manca capacità progettuale e di spesa, PNRR occasione da non perdere

Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, “l’assenza di ristori” adeguati e di una reale politica industriale, sottolinea Gianni Lettieri, realtà come Atitech sono riuscite a sopravvivere e a crescere: “Questo dimostra che il ‘miracolo italiano’ esiste e, probabilmente chi guida il Paese lo sa e ne approfitta”. Ma l’appello del Presidente di Atitech non è rivolto unicamente all’Esecutivo: “Dai corpi intermedi non arrivano suggerimenti e proposte al Governo per andare incontro alle imprese e alle famiglie, a partire da Confindustria che non si pronuncia, non fa proposte”. Anche sul Mezzogiorno è necessario un cambio di rotta, avverte Gianni Lettieri, soprattutto in vista dei fondi messi a disposizione dal PNRR: “La sfida nel Mezzogiorno è quella di spendere le risorse, ma ritengo che non sia strutturato per presentare e per gestire dei progetti, e la relativa spesa. Negli ultimi decenni il Mezzogiorno ha avuto a disposizione miliardi dall’UE ma è mancata una classe dirigente capace e attenta”. Governo e Regioni devono collaborare per capire se i piccoli Comuni sono in grado di gestire al meglio le risorse europee: “Bisogna guardare in faccia alla realtà e porre rimedio alle lacune di piccole amministrazioni dove i Sindaci non hanno né capacità progettuale né capacità di spesa per un’occasione così importante”.

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Carrelli elevatori e piattaforme di lavoro: come formare i lavoratori

Comunicato Stampa

Carrelli elevatori e piattaforme di lavoro: come formare i lavoratori

 

Due corsi a Brescia in presenza nel mese di marzo 2023 rivolti a formatori e consulenti per accrescere le competenze e migliorare la formazione e prevenzione degli infortuni nell’uso di carrelli elevatori e piattaforme di lavoro elevabili.

 

Rischi di ribaltamento, di caduta del materiale e d’investimento; rischi di cesoiamento, schiacciamento o contatti con parti in movimento; rischi d’incendio, esplosione e di inalazione gas o fumi di scarico. Sono molti i rischi, e gli infortuni relativi, a volte anche gravi o mortali, connessi all’uso di attrezzature di lavoro come i carrelli elevatori e le piattaforme di lavoro elevabili (PLE).

Tra i fattori di rischio bisogna ricordare anche i fattori meccanici legati ad una cattiva conservazione e carente manutenzione dell’attrezzatura o i vari fattori ambientali come le condizioni atmosferiche, i rischi connessi alle interferenze con altre attività o conseguenti al contatto con linee elettriche. Senza dimenticare altri possibili rischi conseguenti a errori umani o alle conseguenze di carenze organizzative.

 

E proprio in considerazione dei tanti incidenti che ancora avvengono nei luoghi di lavoro, per l’uso di piattaforme di lavoro mobili elevabili e di carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo l’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012 richiede una specifica abilitazione. Ma come formare efficacemente i lavoratori all’uso sicuro di queste attrezzature?

 

Esistono corsi per aiutare formatori e consulenti a conoscere queste attrezzature, ad approfondire i rischi correlati al loro utilizzo e a organizzare un’adeguata formazione dei lavoratori in conformità con quanto richiesto dalla normativa?

 

I nuovi corsi per migliorare la prevenzione con carrelli e piattaforme

Per aiutare formatori e consulenti e migliorare la formazione e la prevenzione nell’uso di queste attrezzature, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza nel mese di marzo 2023 due corsi in presenza a Brescia:

  • Carrelli elevatori per formatori” (16 ore in presenza)
  • Piattaforme di lavoro elevabili per formatori” (16 ore in presenza).

 

I due corsi hanno l’obiettivo di porre le basi per:

  • conoscere gli aspetti principali della normativa riguardante le attrezzature di lavoro;
  • conoscere le attrezzature e i DPI idonei;
  • saper organizzare dei corsi di formazione sulle attrezzature di lavoro ai sensi dell’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012;
  • saper distinguere ed individuare i contenuti di un modulo giuridico‐normativo, tecnico e pratico.

 

I corsi si tengono a Brescia presso la sede di AiFOS Service in Via Branze, 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia e sono validi come 16 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, coordinatori alla sicurezza, formatori qualificati seconda area tematica, HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro), Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Si ricorda che la partecipazione non abilita i partecipanti all’utilizzo dell’attrezzatura e non è da intendersi quale abilitazione del docente/formatore secondo i requisiti previsti dall’accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012.

 

Il corso per i carrelli elevatori: le informazioni e gli argomenti trattati

Il 16 marzo e il 17 marzo 2023 l’associazione AiFOS organizza il corso di 16 ore in presenza dal titolo “Carrelli elevatori per formatori” che si terrà a Brescia in due moduli:

  • Modulo teoricopratico: 16 marzo 2023, dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30
  • Modulo pratico: 17 marzo 2023, dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30.

 

Questi alcuni degli argomenti affrontati durante il modulo teorico-pratico:

  • tipologie e caratteristiche delle attrezzature
  • principali rischi
  • stabilità, equilibrio, bilanciamento dei carichi
  • manutenzione
  • utilizzo delle esercitazioni e dei filmati nella formazione delle attrezzature di lavoro
  • modalità effettuazione prova pratica

 

I docenti:

  • Riccardo Foscarini: consulente, docente qualificato in materia di salute e sicurezza sul lavoro
  • Roberto Catana: formatore e consulente in materia di lavori in quota, sistemi di elevazione ed attrezzature di lavoro specifiche, ai fini della sicurezza.

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/carrelli-elevatori-per-formatori

 

Il corso per le piattaforme di lavoro: le informazioni e il modulo pratico

Il 23 marzo e 24 marzo 2023 si terrà a Brescia, invece, il corso di 16 ore in presenzaPiattaforme di lavoro elevabili per formatori”, sempre in due moduli:

  • Modulo teoricopratico: 23 marzo 2023, dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30
  • Modulo pratico: 24 marzo 2023, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.

 

A titolo esemplificativo, segnaliamo che il modulo pratico riguarda l’approfondimento della conoscenza della struttura e dei componenti delle piattaforme di lavoro elevabili, la parte pratica, il rilascio del kit formativo, l’esame finale, il debriefing del corso e il test di verifica dell’apprendimento.

 

Il docente del corso è Giovanni Buffoli, formatore esperto in lavori in quota e Direttore del Centro di Formazione AiFOS Sicurlive.

 

Si ricorda che, in questo caso, per poter partecipare è necessario aver frequentato un corso di formazione e addestramento riguardante i DPI di Terza categoria – Lavori in quota, della durata minima di 4 ore.

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/piattaforme-di-lavoro-elevabili-per-formatori

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

09 febbraio 2023

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Il tuo spazio wellness in casa

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  • 23 Febbraio 2023

Hai mai sognato di poterti rilassare e prenderti cura di te stesso all’interno della tua abitazione, senza doverti allontanare da casa?

Il tuo sogno può diventare realtà grazie ad uno spazio wellness progettato per te e pensato per la tua abitazione, soluzioni che si distinguono per il design moderno ed essenziale che le caratterizza, la cura per i dettagli e la scelta dei materiali pregiati, trasformandosi in elementi d’arredamento che impreziosiranno i tuoi spazi.

L’Hammam

L’Hammam è un ambiente caldo e umido, con temperature che si aggirano intorno ai 50° e un’umidità che può raggiungere il 100%. Questo trattamento migliora la circolazione linfatica e sanguigna, grazie all’effetto vasodilatatore del calore, e aiuta a ridurre le infiammazioni e a minimizzare gli inestetismi della cellulite.

Inoltre, l’Hammam ha anche un effetto rilassante sul sistema nervoso, aiuta a combattere lo stress e a tonificare il corpo, espelle le tossine tramite la sudorazione.

La Sauna

La sauna è un rito nato nel Nord Europa che si è diffuso in tutto il mondo e che ora puoi avere a casa tua. All’interno della sauna, il calore può raggiungere temperature comprese tra i 65° e i 100°C, con un’umidità molto bassa che si aggira intorno al 20-30%. Queste caratteristiche ti regalano un piacevole abbraccio che rilassa la muscolatura e favorisce la depurazione dell’organismo.

La sauna è tipicamente realizzata in legno e durante il trattamento sprigiona un piacevole profumo in base alle essenze adoperate. Questa soluzione offre straordinarie capacità di rilassamento e di disintossicazione, influendo positivamente sia sulla mente che sul corpo, stimolando il riequilibrio naturale delle condizioni psicofisiche.

La sauna e l’Hammam sono due soluzioni che hanno tanto da offrire sia per la salute del corpo che quella mentale. Oltre a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, stimolare il sistema nervoso e ridurre lo stress, queste soluzioni aiutano a depurare il corpo.

Un’atmosfera rilassante come in una SPA

Puoi creare un’atmosfera rilassante nel tuo spazio wellness casalingo, esattamente come in una SPA. È importante prestare attenzione ai dettagli e utilizzare candele profumate, diffusori di essenze, incensi, luci soffuse e un’atmosfera musicale piacevole.

Questi elementi ti aiuteranno a creare un ambiente accogliente e confortevole in cui poterti rilassare e dedicare del tempo a te stesso.

Il comfort è imperativo

Per godere al massimo dei benefici del tuo nuovo spazio wellness in casa, è importante che ti senta perfettamente comodo. Scegli tessuti morbidi e confortevoli per gli asciugamani e gli accappatoi e investi in un buon materassino o in cuscini per la meditazione. Questi dettagli faranno la differenza e ti aiuteranno a rilassarti e a concentrarti nella ricerca del relax.

Conclusione

Avere uno spazio wellness in casa è un modo privilegiato e fantastico per prendersi cura di se stessi e di rilassarsi nella propria abitazione.

Trovi una interessante galleria in proposito sul sito di IlPiacere.ch, azienda che si occupa della progettazione spazi wellness Ticino, e avere un’idea più chiara di cosa ti serve o cosa ti piacerebbe avere in casa.

Puoi scegliere ad esempio tra una sauna, bagno turco e Jacuzzi per creare un ambiente accogliente e confortevole in cui poter dedicare del tempo di qualità a te stesso. Ricorda di prestare attenzione ai dettagli, come la musica, le candele e il comfort, per creare un’atmosfera rilassante che ti permetta di godere al massimo del tuo spazio wellness in casa.

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“Fortune Italia”: Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, è “Businessperson of the year 2022”

La storia di successo di Luigi Ferraris, AD alla guida del Gruppo FS, rimarcata nell’assegnazione del riconoscimento “Businessperson of the year 2022” da parte di “Fortune Italia”.

Luigi Ferraris

L’impronta di Luigi Ferraris nel modello del Gruppo FS: l’AD è “Businessperson of the year 2022”

Efficace riorganizzazione delle attività industriali, vision delineata nel lungo periodo, nascita e sviluppo di quattro Poli di business (Infrastrutture, Passeggeri, Logistica, Urbano), digitalizzazione, assunzioni. Da maggio 2021 Luigi Ferraris è Amministratore Delegato del Gruppo FS, colosso mondiale nel settore della mobilità con numeri importanti e risultati di rilievo conseguiti su più ambiti: espansione internazionale, 1 miliardo di viaggiatori trasportati ogni anno, 200.000 persone in organico, investimenti da 190 miliardi di euro per i prossimi dieci anni, 40.000 assunzioni nell’arco di Piano. All’AD è stato assegnato il riconoscimento di “Businessperson of the year 2022” proprio per aver maggiormente inciso nel suo ruolo alla guida del Gruppo FS. Luigi Ferraris è stato premiato nel corso dell’evento “Verso una nuova Italia”, organizzato da “Fortune Italia” e Scuola Politica “Vivere nella Comunità” nella sede di Casina dell’Aurora Pallavicini, a Roma. Per l’occasione l’AD è stato intervistato dal Direttore di “Fortune Italia” Paolo Chiariello.

Intervista a Luigi Ferraris: la crescita internazionale del Gruppo FS

“Il Gruppo FS è già una multinazionale con una presenza importante in centro Europa e presto in Spagna”, ha dichiarato Luigi Ferraris nell’intervista: “Decisamente un Gruppo complesso, per cui bisogna dotarsi di un’organizzazione chiara”. Ed è stato proprio questo l’approccio adottato dall’AD fin dal suo arrivo, consentendo di realizzare “un disegno organizzativo che prevedesse una focalizzazione su quello che facciamo, intorno alle nostre competenze e mestieri principali”. Da qui, una nuova struttura con i quattro Poli Infrastrutture, Passeggeri, Logistica e Urbano, avviati in concomitanza con la presentazione del Piano Industriale 2022-2031 a maggio di quest’anno. Un periodo che ha presentato e presenta tuttora tensioni internazionali e incertezza, come emerso nell’intervista: tuttavia, ha evidenziato Luigi Ferraris, la sfida è proprio quella di proseguire con un importante Piano di investimenti nonostante i mutamenti avvenuti su diversi parametri di riferimento. Uno tra tutti il costo dei materiali, aumentato anche del 30-40%. La crescita del Gruppo FS è però ormai avviata e prosegue anche a livello europeo, il “nuovo mercato domestico”, ha sottolineato l’AD: i progetti in Francia e Spagna, infatti, “stanno andando molto bene” e lo stesso accade per il collegamento Milano-Parigi con “tre Frecciarossa sempre pieni”. Il tutto in un quadro di trasporti ad Alta Velocità sempre più all’insegna dell’integrazione e in “un campo di gioco che è l’intera Europa”.

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Fuoco: la nuova fragranza per ambienti Lady Venezia per un San Valentino indimenticabile

Febbraio è il mese degli innamorati. Le giornate iniziano timidamente ad allungarsi e nasce il desiderio di profumazioni floreali che anticipino la primavera ormai alle porte. Conferire agli ambienti un profumo speciale, intenso e passionale, è un aiuto importante per accompagnare i giorni di San Valentino con la giusta atmosfera. È indispensabile prestare attenzione alla ricerca della fragranza perfetta, in grado di arricchire la casa con note inebrianti dedicate alla festa di tutte le coppie.

Lady Venezia, azienda che da più di 10 anni crea prodotti per la cura della persona e della casa, presenta Fuoco, il diffusore di profumazioni perfetto per il giorno degli innamorati. La fragranza avvolgente della rosa, fiore dell’amore per eccellenza, è racchiusa nell’essenza profumata di Fuoco per dare un tocco passionale a tutte le stanze.

La fragranza viene rilasciata attraverso i bastoncini che, immersi nell’essenza liquida concentrata di Fuoco, la assorbono e la diffondono delicatamente con costanza. Con la sua identità unica, dolce e sognante, il diffusore per ambienti Fuoco di Lady Venezia è il regalo perfetto per appagare l’olfatto e diffondere note di dolce benessere in ogni ambiente.

La nuovissima confezione in stile minimal, con flacone cubico trasparente in vetro e bastoncini neri, dona all’ambiente una nota di speciale eleganza in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di arredamento.

Il diffusore Fuoco è realizzato interamente in Italia con prodotti di estrema qualità, a testimonianza della cura e della ricerca che contraddistinguono il brand Lady Venezia.

Attiva nel settore da oltre 10 anni, Lady Venezia è fin dalla sua nascita specializzata nella vendita di smalti professionali. Nel corso degli anni l’azienda ha ampliato il proprio catalogo prodotti includendo creme per la bellezza del viso e del corpo, scrub e sieri, creme mani e prodotti per la cura della persona, quali salviettine e igienizzanti mani. I prodotti Lady Venezia sono innovativi ed efficaci, studiati e progettati su una visione di benessere a 360 gradi.
Competenza, passione e lungimiranza sono le parole che descrivono il lavoro di Lady Venezia, che si è posta l’obiettivo di guardare costantemente al futuro per rispondere concretamente alle esigenze e ai desideri dei clienti, affrontando con passione le sfide di un mercato in continua evoluzione. Esperti cosmetologi, chimici e profumieri specializzati affiancano l’azienda nella progettazione e nello sviluppo delle diverse linee di prodotti.
Tutti gli articoli Lady Venezia sono di altissima qualità, sicuri e di origine naturale, nella continua ricerca della formulazione più efficace. L’azienda privilegia l’impiego di materie prime e risorse italiane, in un’ottica di promozione del Made in Italy.

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Lorenzo Vangelisti, la carriera nella finanza internazionale del CEO di Valeur Group

Fautore della nascita e della crescita di Valeur Group, Lorenzo Vangelisti ha maturato esperienza nella finanza internazionale lavorando per Credit Suisse.

Lorenzo Vangelisti

Lorenzo Vangelisti: i primi passi nella finanza internazionale e la formazione

Per muoversi con successo nella finanza internazionale e stare al passo con un mondo che tende ad evolversi sempre più repentinamente ciò che fa la differenza è l’esperienza, grazie alla quale è possibile intercettare in anticipo i cambiamenti. Ne è convinto Lorenzo Vangelisti, professionista del settore con una carriera di oltre 25 anni e dal 2010 Partner e CEO di Valeur Group, realtà indipendente da lui fondata che oggi controlla cinque società. Classe 1977, Lorenzo Vangelisti nasce a Mendrisio, in Svizzera, dove frequenta la Scuola Cantonale di Commercio di Bellinzona. A soli 19 anni fa il suo ingresso in Credit Suisse con il ruolo di Assistant Relationship Manager nella divisione Private Banking. Nel frattempo prosegue gli studi, conseguendo lo Swiss Certified Banking Specialist Certificate e il Chartered Financial Analyst Certificate rispettivamente nel 2001 e nel 2004.

Lorenzo Vangelisti: la crescita di Valeur Group e gli obiettivi di Valeur Foundation

La carriera di Lorenzo Vangelisti in Credit Suisse prosegue con successo e, dopo aver lavorato come Specialista in Prodotti Strutturati e Derivati, arriva la nomina a Vice President del Private Banking Network. È il 2007 quando decide di volare a Londra per Credit Suisse Investment Banking e ricoprire il ruolo di Director della divisione Fixed Income and Equity Derivatives. Tre anni più tardi fonda Valeur Group guidandone la crescita nelle vesti di Partner e CEO. Specializzato in asset management, advisory, trading, ricerca e real estate, nel 2021 il Gruppo indipendente ha annunciato l’acquisizione della piattaforma SaaS multi-dealer LinkedTrade, che oggi affianca Valeur Capital Ltd, Valeur Securities SA, Valeur SA e Valeur Concept SA. Negli anni, l’impegno di Lorenzo Vangelisti si è esteso oltre il settore finanziario toccando anche tematiche sociali e ambientali. È così che in capo al Gruppo nasce Valeur Foundation, ente no-profit creato per perseguire obiettivi di natura umanitaria, culturale, sportiva e in favore degli animali.

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Pierroberto Folgiero: nuovo contratto negli USA per Fincantieri, i dettagli

L’AD e DG Pierroberto Folgiero: “Con questo ordine Fincantieri ribadisce di essere prime mover nel settore delle navi a supporto dell’eolico offshore, che nei prossimi anni farà convergere ingenti investimenti”.

Pierroberto Folgiero

Pierroberto Folgiero: Fincantieri al lavoro su una nuova unità a supporto dei campi eolici USA

È un ordine, come sottolineato dall’AD e DG Pierroberto Folgiero, attraverso cui “Fincantieri ribadisce di essere prime mover nel settore delle navi a supporto dell’eolico offshore”. È stata annunciata lo scorso 18 gennaio la firma di un contratto tra la controllata americana Fincantieri Marine Group e Crest Wind, joint venture tra Crowley ed Esvagt, per la progettazione e la costruzione di un Service Operation Vessel (Sov). La nave avrà una lunghezza di 88 metri: realizzata presso lo stabilimento di Bay Shipbuilding, entrerà in servizio nel 2026. L’unità servirà con un noleggio a lungo termine il Coastal Virginia Offshore Wind, parco eolico negli Stati Uniti di Dominion Energy: le unità Sov sono infatti utilizzate per il trasporto di tecnici addetti alla manutenzione e al monitoraggio del funzionamento delle turbine eoliche in mare. Quello dell’eolico offshore è un settore che “nei prossimi anni farà convergere ingenti investimenti”, ha commentato in merito l’AD e DG Pierroberto Folgiero.

Sostenibilità, l’AD Pierroberto Folgiero: Fincantieri punta sull’eolico offshore

Nel sottolineare il valore del progetto, l’AD e DG Pierroberto Folgiero ha parlato dell’impegno di Fincantieri a favore della sostenibilità: “Come abbiamo affermato nel piano industriale, la spinta verso la decarbonizzazione ci consentirà di rafforzare ulteriormente il posizionamento competitivo e il carattere distintivo del nostro modello, al contempo sviluppando le sinergie in tutto il core business per valorizzare le competenze del gruppo”. Non a caso l’unità per Crest Wind si aggiunge alle dieci in portafoglio di tipo Construction Service Operations Vessel (CSOV) o Sov e di due posacavi: come emerge anche dalle parole dell’AD Pierroberto Folgiero dunque Fincantieri, grazie al suo know-how e alla leadership nella costruzione di queste navi, punta a cogliere le opportunità derivanti dalla crescita della potenza installata a livello mondiale prevista nel 2030 e del fabbisogno addizionale di oltre 150 unità per l’installazione e manutenzione dei campi eolici.

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Proxigas, Paolo Gallo: puntare su trasformazione digitale

“Solo attraverso la trasformazione digitale delle infrastrutture sarà possibile renderle atte ad accogliere biometano nell’immediato e idrogeno nel prossimo futuro”: l’intervento di Paolo Gallo in occasione dell’assemblea pubblica promossa da Proxigas.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: puntare su trasformazione digitale delle reti

Il digitale rappresenta oggi la leva strategica per rendere flessibili le infrastrutture di trasporto di gas in vista di altre fonti energetiche quali biometano e idrogeno. È quanto dichiarato da Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas, che lo scorso gennaio ha preso parte alla tavola rotonda della prima assemblea annuale di Proxigas. L’azione di Italgas va infatti in questa direzione: il Gruppo è impegnato attivamente a rendere le proprie reti idonee a integrare gas diversi. “Il nostro intervento – ha sottolineato l’AD – è così volto a creare un network digitale, flessibile e intelligente in grado di gestire più commodity in contemporanea”. L’utilizzo del biometano consentirebbe di coprire gran parte del fabbisogno energetico del nostro Paese e dell’Europa in generale. La Francia, ha aggiunto Paolo Gallo, possiede “quasi la metà dell’intera dotazione impiantistica europea per il biometano”, mentre la Germania vanta una “quantità produttiva di circa 1,2 miliardi di metri cubi l’anno”.

Autorizzazioni e incentivazione, Paolo Gallo: due temi da gestire con priorità

Il nostro Paese deve affrontare e riuscire a gestire al meglio due tematiche prioritarie, ha spiegato Paolo Gallo: queste includono procedure autorizzative più rapide e l’incentivazione all’allacciamento. “Oggi in Italia la connessione alla rete degli impianti di produzione pesa per l’80% sui produttori e per il 20% sul sistema. Altrove la situazione è diversa: in Germania, per esempio, sulle spalle del produttore pesa solo il 25% dei costi, in Irlanda il 30%”, ha rimarcato l’AD. Portando avanti azioni di efficientamento avviate in precedenza, Italgas ha raggiunto un risparmio totale del 30% sui consumi energetici, elettricità e gas, rispetto allo scorso anno. “L’efficienza energetica è un altro driver strategico in questo particolare periodo storico”, ha concluso Paolo Gallo. Le circostanze attuali hanno generato un circolo virtuoso definito da minori consumi il cui trend va “monitorato e alimentato”.

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Claudio Descalzi, AD di Eni: l’Italia diventi hub europeo dell’energia, abbiamo il potenziale

Lungimiranza e prontezza: l’AD di Eni Claudio Descalzi racconta la strategia di diversificazione avviata da Eni nel 2014 per incentivare la sicurezza energetica e riuscire a fronteggiare eventuali difficoltà.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: sulla diversificazione siamo partiti nel 2014 per essere pronti a fronteggiare eventuali difficoltà

È “quando si coinvolgono tutte le visioni” che il sistema Paese può funzionare: lo sostiene l’AD di Eni Claudio Descalzi.  “Bisogna seminare, avere fiducia, pazienza e senso nazionale”, ha sottolineato nei giorni scorsi rispondendo alle domande dei giornalisti nel palazzo El Mouradia mentre era in corso il bilaterale tra il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica Democratica Popolare d’Algeria Abdelmadjid Tebboune. Le parole dell’AD riflettono l’impegno e la vision di Eni, grazie alla quale oggi l’Italia può dire di riuscire ad affrontare l’emergenza energetica dovuta anche alle tensioni geopolitiche esplose di recente. “Noi abbiamo cominciato la diversificazione geografica nel 2014 per essere pronti a fronteggiare eventuali difficoltà”, ha spiegato Claudio Descalzi. E “puntiamo sulla diversificazione tecnologica e sulla sostenibilità ambientale che è importantissima”. Fondamentale è diversificare: “Non c’è solo l’Algeria, ci sono la Libia, l’Egitto, l’Angola, il Congo, il Mozambico, gli Stati Uniti…”.

Claudio Descalzi: l’Italia può diventare l’hub europeo dell’energia

La sfida ora è trasformare l’Italia nell’hub energetico dell’Europa. L’AD di Eni Claudio Descalzi è ottimista sulle effettive possibilità di riuscita: “Il primo punto è garantire sicurezza energetica a costi bassi all’Italia. E il nostro Paese dal punto di vista geografico, strutturale, logistico è ben messo”. L’hub, ha spiegato l’AD di Eni, è fatto “soprattutto di gas, bisogna averlo e portarlo in Italia. E noi in due anni, due anni e mezzo, ne avremo abbastanza per i nostri consumi nazionali”. Senza dimenticare le infrastrutture: “Siamo gli unici ad avere una connessione con l’Algeria”, grazie al gasdotto TransMed, “che ha una capacità di circa 36 miliardi di metricubi di gas, tuttora sottoutilizzata: ci sono ancora più di 10 miliardi che possono arrivare in Italia. Abbiamo poi una connessione con la Libia che vale adesso circa 12-14 miliardi di metricubi in termini di capacità, che può salire con adeguate aggiunte di compressione di parecchi miliardi. E ci sono l’Egitto, l’Angola, il Congo e il Mozambico che possono portarci il gas liquido e il Tap che porta 7-8 miliardi dall’Azerbaigian e potrà essere ampliato”. Dunque perché l’Italia possa rifornire gli altri Paesi europei e diventare un vero e proprio hub europeo fondamentale secondo Claudio Descalzi è “sviluppare le connessioni tra il nostro Paese e il Nord, vale a dire Germania, Austria, Svizzera, etc. Finora i corridoi sono stati Nord-Sud, mai Sud-Nord. Ma ce la possiamo fare con un programma di infrastrutture importanti. Il nostro obiettivo è avere una sovrabbondanza di offerta di gas per poter portare l’energia verso il Nord Europa”.

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Municipia S.p.A.: PNRR, pubblico e privato insieme per una risposta più efficace alle sfide dei Comuni

Municipia S.p.A.: ora più che mai la sinergia tra pubblico e privato può aiutare i Comuni a superare gli ostacoli che rallentano la corsa dell’innovazione digitale e della transizione ecologica.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: rigenerazione urbana, il valore della collaborazione pubblico-privato

La collaborazione pubblico-privato, come Municipia S.p.A. sperimenta da anni affiancando Comuni di ogni dimensione nel percorso di digital transformation, può essere la soluzione per superare quegli ostacoli riscontrabili oggi nell’implementazione dei progetti del PNRR. Lo spiega sui suoi canali social il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani: “La fase di realizzazione del PNRR sta evidenziando tutti i limiti e le difficoltà che i Comuni hanno nell’attuazione dei progetti. Aste deserte e cantieri infiniti, come messo in luce dallo studio dell’Ufficio parlamentare di bilancio, sono campanelli d’allarme”. Non solo: a influire sul clima attuale di incertezza e difficoltà sono anche il contesto geopolitico, l’inflazione e il caro prezzi. Inoltre, osserva ancora Stefano De Capitani, “molto è stato fatto, ma non in maniera strutturale, sulle capacità dei Comuni nell’implementare le proprie competenze e la semplificazione burocratica”.

PNRR, necessario superare gli ostacoli che frenano l’innovazione nei Comuni: l’impegno di Municipia S.p.A.

Rifacendosi all’esperienza di Municipia S.p.A., il presidente Stefano De Capitani sottolinea quindi come la coesione fra settore pubblico e privato possa contribuire “a superare gli ostacoli che frenano il compimento dell’innovazione”. Il riferimento è a una collaborazione in grado “di colmare lacune progettuali, di competenze e finanziarie del settore pubblico”: d’altronde “buona parte dei fondi del Piano è indirizzata alla valorizzazione del territorio attraverso la rigenerazione urbana”. È proprio in questa direzione che guarda Municipia S.p.A., come ricorda anche Stefano De Capitani: “Sviluppo di una mobilità multimodale sostenibile, efficientamento energetico e implementazione di nuove filiere per lo smaltimento dei rifiuti sono solo alcuni degli irrinunciabili obiettivi da perseguire attraverso la connessione di contesti infrastrutturali digitali”. Impensabile quindi “rallentare la corsa dell’innovazione digitale e della transizione ecologica”.

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Lavoro e parità di genere: le considerazioni di Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

Cristina Scocchia ha condiviso il proprio punto di vista su alcuni grandi temi del contesto lavorativo odierno: per l’AD di Illycaffè è importante “la creazione di una cultura aziendale meritocratica e inclusiva, capace di riconoscere il talento e crescerlo valorizzandone la diversità e l’unicità”.

Cristina Scocchia

“Fondazione Gambero Rosso”: Cristina Scocchia ospite della rubrica “Parità di genere”

“Non lasciatevi scoraggiare e non permettete mai agli stereotipi e ai pregiudizi di decidere chi siete o chi volete diventare”: messaggio chiaro e diretto quello di Cristina Scocchia in una recente intervista rilasciata alla “Fondazione Gambero Rosso” per la rubrica “Parità di genere”. Tema su cui la manager e attuale AD di Illycaffè è impegnata da tempo per scardinare diversi stereotipi che ostacolano le pari opportunità. “Noi donne non abbiamo bisogno di un trattamento di favore”, spiega nell’intervista: “Abbiamo bisogno ‘solo’ di un cambiamento culturale che riconosca la centralità del merito e dia pari opportunità a tutti, senza pregiudizi e stereotipi”. Da qui nasce il suo impegno per “la creazione di una cultura aziendale meritocratica e inclusiva, capace di riconoscere il talento e crescerlo valorizzandone la diversità e l’unicità”. Competenze, leadership, pensiero strategico, gestione del cambiamento: sono questi i fattori con cui valutare le capacità delle persone e, come evidenzia Cristina Scocchia, sono “doti che hanno sia gli uomini che le donne”. È necessario, pertanto, un cambiamento culturale che consenta di valorizzare il talento e ciò che le persone possono mettere al servizio della comunità.

Il mondo del lavoro nella prospettiva di Cristina Scocchia: importante partire dal fattore culturale

Quali elementi per incentivare un diverso approccio alla questione? Secondo Cristina Scocchia, per fornire pari opportunità “bisogna agire innanzitutto a livello culturale”: “Spesso nelle famiglie manca la consapevolezza che entrambi i partner hanno pari diritto a realizzarsi in ambito lavorativo, per cui bisognerebbe favorire una più equa distribuzione dei carichi familiari che oggi ricadono per l’80% sulle spalle delle donne”. Insieme a questo, prosegue, serve anche “potenziare i servizi per le famiglie, dagli asili nido alle scuole elementari a tempo pieno” e un “uguale accesso alla formazione, materie scientifiche, tecnologiche e digitali le quali aumentano le possibilità di impiego, dando accesso a carriere più qualificate e più remunerate perché in linea con la transizione digitale e ambientale che stiamo vivendo”. La trasformazione auspicata da Cristina Scocchia può portare risvolti positivi anche dal lato economico: È uno spreco di risorse che non possiamo permetterci. Un’occupazione femminile al 60% varrebbe addirittura 7 punti di PIL, più di quanto ci aspettiamo dal PNRR”, spiega nell’intervista proponendo “un angolo diverso per far capire a tutti che l’empowerment femminile non fa bene solo alle donne, ma a tutti”. Infine, un messaggio rivolto alle nuove generazioni: “Provate a raggiungere i vostri sogni con impegno, passione, determinazione e tanta resilienza. Non lasciatevi scoraggiare e non permettete mai agli stereotipi e ai pregiudizi di decidere chi siete o chi volete diventare”.

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Polo Logistica Gruppo FS, l’AD Luigi Ferraris: investimenti per 2,5 miliardi nel settore

Focus sulle dichiarazioni dell’AD Luigi Ferraris sulla logistica delle merci in Italia: “Investimenti per 2,5 miliardi per rafforzare la flotta e aumentare il trasporto merci su rotaia”.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: logistica in Italia, la strategia del Gruppo FS

A maggio 2022 il Gruppo FS ha inaugurato quattro Poli di business in occasione della presentazione del Piano Industriale 2022-2031. Omogenei per missione e obiettivi, svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo di un sistema di infrastrutture e di mobilità incentrato sull’integrazione e sulla sostenibilità. Di tali Poli, quello della Logistica punta a rendere più competitivo il settore attraverso importanti investimenti sulla filiera di distribuzione. Lo ha ricordato l’AD Luigi Ferraris a margine del XX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, evidenziando come il Gruppo abbia messo in campo “un Piano Industriale che prevede investimenti per 2,5 miliardi per rafforzare la flotta e aumentare il trasporto merci su rotaia”. Coprire il gap logistico delle merci italiane è infatti uno degli aspetti nodali della strategia del Gruppo FS, come rimarcato dall’AD Luigi Ferraris.

Luigi Ferraris: il Polo Logistica tra investimenti e digitalizzazione

Rafforzare la flotta e aumentare il trasporto merci su rotaia, ha proseguito Luigi Ferraris nell’intervista, con l’obiettivo di “raddoppiare i quantitativi in 10 anni”. Con progetti e pianificazione, dunque, il Gruppo FS mira a colmare il gap esistente nella logistica delle merci italiane. E intende farlo con un Polo che opera in ottica di sistema sull’intera filiera di distribuzione: investimenti, digitalizzazione, incremento della competitività e rispetto dell’Agenda ONU 2030 sono i perni di tale strategia. A tal fine, il Gruppo guidato da Luigi Ferraris fa leva su un grande patrimonio di competenze ingegneristiche, tecnologiche e progettuali che da sempre ne caratterizzano l’operato. Nello specifico, il Polo dedicato alla logistica annovera Mercitalia Logistics come capogruppo di settore, oltre a sette società attive a livello nazionale e internazionale: tra queste Mercitalia Rail, la maggiore impresa ferroviaria merci in Italia e una delle principali in Europa, Tx Logistik e Mercitalia Intermodal, il più grande operatore di trasporto combinato strada/rotaia in Italia e il terzo in Europa.

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Webinar: cosa cambia con la digitalizzazione nel mondo del lavoro

Comunicato Stampa

Webinar: cosa cambia con la digitalizzazione nel mondo del lavoro

 

Il 10 febbraio 2023 un webinar gratuito permetterà di affrontare il futuro del mondo del lavoro approfondendo vari aspetti della robotica avanzata, dell’intelligenza artificiale e della gestione dei lavoratori tramite intelligenza artificiale.

 

Non c’è dubbio che, complice anche l’accelerazione conseguente al periodo pandemico, lo sviluppo di tecnologie digitali – ad esempio in relazione all’intelligenza artificiale (IA), alla robotica avanzata, alla realtà virtuale, ai dispositivi smart indossabili o all’uso dell’IA nella gestione dei lavoratori – sta modificando il mondo del lavoro.

 

Partendo dalla futura riduzione delle malattie professionali derivanti da una massiccia introduzione di tecnologie digitali, dall’approccio “zero vittime” relativo alla riduzione degli infortuni mortali e dalla nuova Campagna Europea 2023-2025 “Ambienti di Lavoro Sani e Sicuri”, nei prossimi mesi si avvierà un importante periodo di sensibilizzazione sull’impatto delle nuove tecnologie digitali sul lavoro e sui luoghi di lavoro e sulle sfide e opportunità in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

 

Ci sono incontri che permettono di anticipare e accogliere il futuro connesso allo sviluppo delle tecnologie digitali nel mondo del lavoro? Esistono webinar gratuiti per riflettere sull’impatto della digitalizzazione?

 

Il webinar gratuito sulla digitalizzazione nel mondo del lavoro

Proprio per avviare una riflessione e iniziare a prepararsi ad “accogliere” il futuro, l’Associazione AiFOS e AICQ nazionale (Associazione Italia Cultura Qualità – Comitato Salute e Sicurezza) organizzano per il giorno 10 febbraio 2023 un webinar gratuito dal titolo “Digitalizzazione nel mondo del lavoro: cosa cambia e quali competenze”.

 

Il webinar approfondirà, in particolare, la questione della robotica avanzata e dell’intelligenza artificiale e la gestione dei lavoratori tramite intelligenza artificiale, nell’ottica di analizzare e valutare i possibili risvolti dal punto di vista della sicurezza, della privacy e delle relazioni sul posto di lavoro e fuori dal posto di lavoro.

 

I principali destinatari del webinar sono i responsabili di sistemi di gestione, RSPP, ASPP, tecnici e/o consulenti della prevenzione, datori di lavoro, dirigenti e chi ricopre funzioni nelle attività di organizzazione, valutazione, prevenzione e protezione. È rivolto anche ai consulenti di management che supportano aziende e altre organizzazioni a comprendere una serie di andamenti e tendenze globali, a operare la gestione del rischio e a conoscere potenziali opportunità derivanti dalla applicazione di nuove strumentazioni e processi lavorativi sviluppati nell’ambito della digitalizzazione e dall’utilizzo della Intelligenza Artificiale.

 

La nuova campagna europea sul lavoro nell’era digitale

La nuova campagna europea «Ambienti di lavoro sani e sicuri» 2023-2025, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), vuole sensibilizzare in merito all’impatto delle nuove tecnologie digitali e alle conseguenti sfide e opportunità relative alla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.

 

La campagna, in linea con gli obiettivi dell’Unione europea, si prefigge di inserire la salute e sicurezza all’interno del dibattito politico e culturale e prende in considerazione anche la dimensione di genere nonché le esigenze di specifiche categorie di lavoratori esposti a maggiori rischi.

 

La campagna si articola in cinque priorità:

  • lavoro su piattaforma digitale;
  • robotica avanzata e intelligenza artificiale;
  • telelavoro e lavoro a distanza;
  • sistemi digitali intelligenti;
  • gestione dei lavoratori tramite l’intelligenza artificiale.

 

Webinar: il programma e le informazioni per iscriversi

Proprio per parlare dell’impatto della digitalizzazione si terrà, dunque, venerdì 10 febbraio 2023 – dalle ore 14.30 alle ore 17.30 – l’incontro gratuito, in modalità webinar, “Digitalizzazione nel mondo del lavoro: cosa cambia e quali competenze”.

 

Il programma del webinar:

Moderatore

  • Francesco NaviglioSegretario generale AiFOS, Vice Presidente del Comitato Salute e Sicurezza AICQ

14.30 – 14.45 – Apertura dei lavori

  • Alessandro CafieroPortavoce Nazionale AICQ, Presidente Comitato Salute e Sicurezza AICQ

14.45 – 16.30

Gli aspetti tecnologici

  • Sebastiano Luridiana: “Aspetti di Intelligenza Artificiale nella Normativa Europea sulle Macchine”
  • Gaetano Ciaravella: “AI in logistics and heavy duty: a picture on the future”

Gli aspetti sociologici

  • Paolo Carminati: “Employee Experience vista attraverso i 21 Nuovi Ruoli per la Gestione della Risorse Umane”
  • Umberto Gelati: “L’impatto della AI sulla Mente Umana”

 

16.30 – 17.30 – Interventi e approfondimenti

 

Il link per avere ulteriori dettagli sul webinar:

https://aifos.org/home/eventi/intev/convegni_aifos/digitalizzazione_nel_mondo_del_lavoro_cosa_cambia_e_quali_competenze

Il link diretto per effettuare l’iscrizione al webinar gratuito:

https://forms.gle/qy51krcaRmSDAimq9

 

La partecipazione al webinar vale come 2 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, CSP/CSE o Formatori (Area 1) a fronte della richiesta all’atto dell’iscrizione e dell’inserimento dati, del corretto collegamento alla piattaforma nel giorno dell’evento con nome e cognome e del rispetto dei tempi di connessione.

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595037 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

02 febbraio 2023

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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