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2 Agosto 2022

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Sostenibilità e sicurezza sul lavoro, un binomio inscindibile

Comunicato Stampa

Sostenibilità e sicurezza sul lavoro, un binomio inscindibile

Online il secondo Quaderno della Sicurezza AiFOS 2022 dedicato alla sostenibilità e alla sicurezza sul lavoro. La versione integrale è disponibile gratuitamente per i soci AiFOS e per tutti i lavoratori del settore pubblico.

 

I temi connessi allo sviluppo sostenibile stanno acquisendo, in relazione alle future sfide ambientali, economico e sociali, sempre più rilevanza in tutte le scelte della nostra società, da quelle istituzionali e aziendali a quelle individuali.

 

Una prima definizione di sviluppo sostenibile risale al 1987 e si trova nel cosiddetto Rapporto Brundtland: la sostenibilità è in grado di “assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.

Questa definizione si è evoluta nel tempo. Se la sostenibilità era inizialmente centrata sugli aspetti ecologici, ha ormai acquisito un significato più globale che tiene conto sia della dimensione ambientale che di quella economica e sociale: tre ambiti che sono in un rapporto sinergico e sistemico e che portano ad un nuovo modello e definizione di progresso e di benessere.

 

Per approfondire il tema dello sviluppo sostenibile mettendo in rilievo anche le connessioni con la salute e la sicurezza sul lavoro, è stato pubblicato dall’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) il nuovo Quaderno della Sicurezza AiFOS n. 2 del 2022 dal titolo “Sostenibilità e sicurezza sul lavoro, un binomio inscindibile”.

 

Il link per poter sfogliare la demo online:

https://www.aifoservice.it/sfogliabili/quaderni-della-sicurezza/2022/Q2/Demo/

 

I Quaderni della Sicurezza AiFOS: un punto di riferimento del settore

I Quaderni della Sicurezza sono una rivista scientifica trimestrale a carattere monografico edita dall’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) dal 2010. La Direzione Scientifica è affidata all’avvocato Lorenzo Fantini, già dirigente della divisione salute e sicurezza del Ministero del lavoro.

 

I Quaderni della Sicurezza AiFOS sono divenuti punto di riferimento nel settore, ottenendo grandi riconoscimenti non solamente a livello nazionale: su tutti, spiccano i contributi esclusivi concessi annualmente dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA)

 

A partire dal 2020 la pubblicazione non è più in formato cartaceo, ma esclusivamente online, al fine di ridurre l’impatto ambientale delle attività associative nell’ambito dei progetti di sostenibilità AiFOS: ciò consente di risparmiare 1720 kg di carta, 26 alberi, 757.000 litri di acqua, nonché 13.072 kWh di energia elettrica all’anno.

 

Il Quaderno della Sicurezza 2/2022: sostenibilità e sicurezza sul lavoro

Nel Quaderno della Sicurezza AiFOS n. 2/2022 l’editoriale di Lorenzo Fantini sottolinea come la “visione integrata” delle tre dimensioni dello sviluppo – ambientale, sociale ed economico (senza dimenticare la responsabilità istituzionale) – “si concretizza proprio nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e si finalizza alla redazione dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile (Sustainable development goals, SDGs) redatti dall’Onu: ecco allora che ‘assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri’ diventa la definizione di sviluppo sostenibile che si propone di creare un nuovo modello di società, secondo criteri di maggior responsabilità in termini sociali, ambientali ed economici, finalizzati ad evitare il collasso dell’ecosistema terrestre”.

 

Ricordiamo che nell’Agenda 2030, programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, sono diversi gli obiettivi, i goal direttamente o indirettamente connessi ai temi del benessere, della salute, della sicurezza su lavoro e della formazione.

Ne riportiamo alcuni:

  • goal 3 – Salute e benessere
  • goal 4 – Istruzione di qualità
  • goal 5 – Parità di genere
  • goal 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica
  • goal 12 – Consumo e produzione responsabili
  • goal 15 – Vita sulla terra (Ambiente)

 

In questo disegno complessivo di un nuovo modello di società – continua l’editoriale – il Quaderno racconta come tutti “possono fare la loro parte, non solo dalle aziende ai consumatori finali, ma anche ogni singolo attore della sicurezza”.

Senza dimenticare che in questo momento di transizione, “il valore di un atteggiamento etico è ormai innegabile, tanto che la sostenibilità è considerata come un elemento strategico in grado di innescare nuove dinamiche competitive e di giocare un ruolo cardine nella competizione dei mercati”.

 

Il link per poter sfogliare la demo online:

https://www.aifoservice.it/sfogliabili/quaderni-della-sicurezza/2022/Q2/Demo/

 

La diffusione gratuita dei Quaderni della Sicurezza ai dipendenti pubblici

Al di là della possibilità per i soci AiFOS di leggere la versione integrale della rivista, l’Associazione AiFOS ha deciso di diffonderla gratuitamente tra i lavoratori del settore pubblico con l’obiettivo è di aumentare conoscenza, consapevolezza e prevenzione nel settore pubblico dei temi connessi a salute, sicurezza, formazione e sostenibilità.

 

Per leggere la rivista i dipendenti pubblici possono registrarsi utilizzando il seguente link:

http://bit.ly/Iscrizione-gratuita-Quaderni-AiFOS

 

La sostenibilità – è ancora Lorenzo Fantini a sottolinearlo nell’editoriale – è la ‘chiave di volta’ “per affrontare le sfide per l’impostazione di un nuovo modello di società. Ciò potrà essere possibile solo imparando a mettere in discussione sia i bisogni che le soluzioni, misurando l’impatto diretto delle innovazioni” e cercando di valutarne anche i riflessi indiretti. Solo allora si sarà in grado di realizzare un’innovazione responsabile e sostenibile, “in grado di modificare il tessuto della società attraverso una maggiore attenzione alle responsabilità morali, verso cui ciascun individuo dovrebbe sentirsi impegnato”.

 

Per informazioni:

Direzione nazionale AiFOS: via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595037 – www.aifos.it[email protected]

 

28 luglio 2022

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Cannabis terapeutica: cos’è, vantaggi, tipologie e novità

La cannabis terapeutica, nota anche come marijuana, è un tipo di farmaco derivato dalla pianta di cannabis. Contiene sostanze chimiche note come cannabinoidi, che hanno dimostrato di avere effetti terapeutici.

La cannabis agisce interagendo con il sistema endocannabinoide (ECS) dell’organismo. Si tratta di un sistema di recettori che si trovano in tutto il corpo, compreso il cervello. Questi recettori sono coinvolti in molte funzioni diverse, tra cui la regolazione del dolore, dell’appetito e dell’umore.

Quando i cannabinoidi della cannabis si legano a questi recettori, possono contribuire a modulare queste funzioni. Questo può dare sollievo a sintomi come il dolore e la nausea, e può anche migliorare la qualità della vita delle persone affette da determinate condizioni mediche.

Esistono diversi modi per utilizzare la cannabis terapeutica. Può essere fumata, inalata come vapore, consumata sotto forma di edibili o applicata topicamente. Il metodo di utilizzo dipende dalle preferenze del paziente e dalla condizione da trattare.

La cannabis terapeutica è utilizzata per trattare un’ampia gamma di condizioni, tra cui:

  • Dolore cronico
  • Artrite
  • Cancro
  • Malattia di Crohn
  • Sclerosi multipla
  • epilessia
  • Nausea e vomito
  • Perdita di appetito
  • Ansia
  • Depressione
  • Disturbo da stress post-traumatico
  • Disturbi del sonno

Ottenere una prescrizione per la cannabis terapeutica

Per ottenere una prescrizione per la cannabis terapeutica, occorre consultare innanzitutto un professionista sanitario autorizzato. Può trattarsi di un medico, di un infermiere o di un assistente medico.

L’operatore sanitario dovrà valutare l’anamnesi e i sintomi attuali del paziente. Dovrà inoltre stabilire se esistono altri potenziali trattamenti da provare prima.

Se l’operatore sanitario decide che la cannabis terapeutica è una buona opzione di trattamento, ne prescriverà la ricetta.

Sono disponibili diversi tipi di prodotti a base di cannabis terapeutica.

La cannabis terapeutica si presenta in molte forme diverse, a seconda dell’uso che se ne farà.

Tipi di cannabis medica

In Italia spesso si parla di preparazioni galeniche effettuate da farmacie specializzate.

I brand di cannabis terapeutica prescrivibili in Italia, in base alle concentrazioni di CBD/THC, sono:

  1. Bedrocan
  2. Bedrolite
  3. Bedrobinol
  4. Bediol
  5. Bedica
  6. Sativex

Ci sono numerose proposte di legge in Parlamento che potrebbero migliorare la situazione per i pazienti permettendo la coltivazione della cannabis per uso terapeutico, ma al momento non sembra che la classe politica sia interessata a portare avanti questa battaglia.

Metodi di assunzione della cannabis terapeutica

Ci sono diversi modi in cui le persone possono assumere la cannabis terapeutica. Il metodo più comune è quello di fumarla, ma alcune persone preferiscono mangiarla sotto forma di edibili o berla come tè. Esistono anche forme topiche di cannabis terapeutica che possono essere applicate direttamente sulla pelle.

Fumare la cannabis terapeutica è il metodo di consumo più popolare, ma non è necessariamente il più efficace. Fumare qualsiasi cosa può essere dannoso per i polmoni e il fumo di marijuana contiene molte delle stesse tossine e sostanze cancerogene del fumo di tabacco. Tuttavia, fumare cannabis terapeutica permette al paziente di sentirne gli effetti quasi immediatamente.

Mangiare cannabis terapeutica è una buona alternativa per chi non vuole fumarla. Cannabis-gli edibili infusi stanno diventando sempre più popolari man mano che sempre più persone ne conoscono i benefici. Gli edibili possono richiedere un po’ più di tempo per fare effetto rispetto al fumo, ma in genere durano di più e forniscono un livello di sollievo più costante.

Bere cannabis terapeutica è un’altra opzione che sta crescendo in popolarità. Il tè alla cannabis può essere preparato utilizzando foglie di cannabis fresche o gemme di cannabis essiccate. Si dice che questo metodo di consumo sia delicato per lo stomaco e aiuti il corpo ad assorbire i cannabinoidi in modo più efficace.

Sono disponibili anche forme topiche di cannabis terapeutica. Questi prodotti vengono applicati direttamente sulla pelle e sono ritenuti utili per il trattamento di dolore, infiammazione e altre condizioni. I prodotti a base di cannabis per uso topico non sono tipicamente psicoattivi, per cui non producono gli stessi effetti collaterali come fumare o mangiare cannabis.

La cannabis terapeutica può essere un trattamento utile per chi soffre di un’ampia varietà di condizioni. È importante parlare con un professionista sanitario qualificato per determinare se la cannabis medica è adatta a voi.

Alternative alla cannabis terapeutica tradizionale

Purtroppo in Italia c’è un grosso problema di reperibilità della cannabis terapeutica.

Anche avendo in mano una ricetta per poter ottenere la cannabis con alto THC, è probabile che le farmacie della propria zona non abbiano disponibilità della sostanza.

Questo accade perché lo stato importa dall’Olanda una quantità insufficiente di cannabis, spingendo le persone a doversi rivolgere al mercato nero oppure a coltivare cannabis in casa.

Una recente alternativa efficace e legale è data dalla cannabis terapeutica HHC.

La cannabis all’HHC è un nuovo tipo di cannabis, perfettamente legale in quanto venduta con pochissimo THC, in grado di generare effetti terapeutici simili a quelli del THC.

Moltissimi pazienti si stanno rivolgendo ai grow shop italiani che vendono cannabis light dato che sono certi di trovare il prodotto e non devono più rivolgersi al mercato nero per reperire la propria terapia.

L’HHC è una vera novità nel mercato perciò nessuno sa come si svilupperà in futuro, ma attualmente è sicuramente un’opzione da considerare se si sta cercando una cannabis con effetti benefici e che eviti rischi con la legge.

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Eventi HAPPY BIO estate 2022 in Romagna con “gente che ama ospitare e coltivare”

Il progetto “Happy Bio” è un tour di andata e ritorno dalla campagna al mare che in questi vent’anni ha disegnato nuovi orizzonti e coltivato stili di vita consapevoli. I molti mesi quasi vissuti “con il freno a mano tirato” hanno reso ancor più grande la voglia, delle persone, di svolgere attività all’aria aperta. Questo privilegia naturalmente le destinazioni che offrono esperienze turistiche strutturate e ben organizzate per cui oggi è fondamentale raccontare e dare visibilità a tutti quei luoghi che hanno un grande potenziale, descrivere quello che la destinazione sta facendo per riorganizzare il sistema turistico e altre informazioni utili a far percepire la destinazione come sicura, serena e, soprattutto, eco-friendly”.

Promosso da Confcommercio Ravenna, Faggioli Experience, dagli stabilimenti balneari e strutture ricettive, cofinanziato dalla Camera di Commercio di Ravenna e dal Comune di Ravenna.

Simbolo della proposta “Happy Bio 2022” il ritorno, ai turisti in vacanza in questa calda estate, di tanta fresca frutta biologica con una stuzzicante degustazione in compagnia oppure in privato con una deliziosa “frutta box” confezionata dalle aziende agricole del territorio di cui capofila Borgo Basino di Cusercoli (FC).

Francesca Faggioli, della “Faggioli Experience”, attuatore del progetto, ha introdotto l’obiettivo dell’iniziativa con queste parole: “Nell’ultimo periodo abbiamo avuto modo di pensare alla nostra quotidianità con l’occasione di rivalutare in modalità eco-friendly le “risorse” del nostro territorio. La gente, i luoghi e sicuramente fra i principali punti di partenza del buon vivere quotidiano l’alimentazione. Proprio questi elementi hanno dato vita al messaggio dell’edizione HAPPY BIO 2022 “Romagna: gente che ama ospitare e coltivare”, immediata espressione di una vocazione territoriale, inserita come elemento centrale per poter conservare “le emozioni di una vacanza ospitale che coltiva … non solo la terra ma relazioni e passioni.“

Fin dalla sua prima iniziativa sulla costa “Happy Bio” ha saputo ispirare e intrattenere, “giocando” la carta dello scambio di conoscenze ed esperienze, per sviluppare anno dopo anno i contenuti dell’eco-sostenibilità in termini di biodiversità, acqua, clima, diversificazione, paesaggio, qualità, educazione e turismo. Migliorando i suoi contenuti esperienziali sostenuti dalla condivisione sui social media dei protagonisti.

Gli appuntamenti saranno al Bagno Perla 34 di Punta Marina Terme, Bagno Nautilus 36 di Punta Marina Terme, Bagno Marinamore 82 di Marina di Ravenna, Albergo Medusa di Punta Marina Terme, Bagno Kiribati 64 di Punta Marina Terme, Bagno Kamala 12 di Punta Marina Terme, Bagno SoleLuna di Lido di Savio, Hotel Bahamas di Lido di Savio, Bagno Ventaglio 66 di Punta Marina Terme, Bagno Baloo Beach 14 di Punta Marina Terme

Incontro di presentazione Martedì 2 agosto ore 17:00 ai Bagni Bologna, Bolognino e Angolo B di Punta Marina Terme.

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Massimo Malvestio: “Inflazione? Unica arma della BCE è ‘sterilizzare’ il debito pubblico dei Paesi”

La guerra ha contribuito alla crescita dell’inflazione, ma le cause sono altre. A spiegarlo è l’avvocato Massimo Malvestio. Il fondatore di Praude AM aveva lanciato l’allarme in un editoriale dell’aprile 2021.

Massimo Malvestio

Massimo Malvestio: politiche monetarie espansive e bassa natalità tra le principali cause dell’inflazione

Circa un anno fa, in un’intervista rilasciata al quotidiano “Veneziepost”, l’avvocato e fondatore di Praude Asset Management Massimo Malvestio aveva avvertito sul rischio, per la tenuta economica del Paese, di un’inflazione al 5%. Una previsione quanto mai accurata: con l’aumento dei prezzi, infatti, oggi in Italia si dirige pericolosamente verso la doppia cifra percentuale. Nonostante il confitto scoppiato in Ucraina abbia accelerato il fenomeno, con punte del 20% nei Paesi baltici dell’area euro, l’inflazione è un fenomeno che parte da molto più lontano. In una nuova intervista l’esperto ha provato a spiegarne le cause principali. Tre gli ordini di fattori che, secondo Massimo Malvestio, hanno cominciato a prevalere sulle forze deflattive. Il primo è senza ombra di dubbio da ricercare nelle politiche espansive che le banche centrali hanno portato avanti negli ultimi anni e che hanno prodotto una crescita abnorme delle masse monetarie. Anche le dinamiche demografiche hanno pesantemente influito sul fenomeno, con i nati negli anni ’60 che si avviano verso la pensione in un contesto di crisi di nascite e di manodopera: “E questo non è un problema solo italiano – spiega l’avvocato – si pensi alla Cina dove la one child policy sta cominciando a produrre tutti i suoi effetti anche sulle dinamiche della domanda e offerta di lavoro”.

Massimo Malvestio: ESG fattore dirompente, sempre meno gli investimenti in energia e materie prime

Nell’analisi di Massimo Malvestio il terzo e ultimo fattore legato all’avvento dell’inflazione è la comparsa delle politiche ESG (Environmental, Social and Governance). Criteri che oggi vengono imposti dalle banche e dai fondi non più solo alle società quotate. La conseguenza è stata l’abbandono quasi totale degli investimenti in risorse energetiche e materie prime, con l’Europa che oggi si trova a dover rimediare: “Devono accettare non solo politiche che di ESG non hanno nulla, ma anche legittimare interlocutori e regimi che sul piano dei valori rappresentano l’esatto contrario di quello che queste politiche ESG dicono di volere perseguire”. Finora l’inflazione è stata tenuta sotto controllo dalla Banca Centrale Europea attraverso ingenti acquisti di titoli di stato. Un’opzione che oggi appare sempre meno replicabile, conclude Massimo Malvestio: “Se il fenomeno perdurerà non vedo come la BCE potrà continuare ad acquistare bond per sostenere il mercato. Credo che la ‘sterilizzazione’ del debito pubblico dei singoli stati sia l’unica arma rimasta nell’arsenale per fermare lo spread e la frammentazione fintanto che l’inflazione rimane ai livelli attuali”.

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Da “Cliché Motta” a Federico Motta Editore: la storia della Casa Editrice

Editoria: oltre 90 anni di esperienza hanno consentito a Federico Motta Editore di proporre volumi innovativi e di alta qualità. Oggi è un punto di riferimento nel panorama italiano.

Federico Motta Editore: dalla riproduzione fotomeccanica all’editoria

La storia di Federico Motta Editore ha inizio nella prima metà del ‘900. È infatti il 1929 quando, dall’idea del fondatore Federico Motta, nasce la “Cliché Motta”, ditta specializzata inizialmente nella riproduzione fotomeccanica. Il passaggio alla sfera editoriale avviene successivamente, negli anni ’30, grazie alla stampa di alcuni fumetti iconici dell’epoca. Qualche decennio più tardi la Casa Editrice raggiunge un ulteriore traguardo: nell’Italia degli anni ’50 vede la luce la prima edizione della nota Enciclopedia Motta. Poco dopo, il canale distributivo viene rimpiazzato dalla vendita diretta alle famiglie che consente alla Casa Editrice di entrare nelle case di milioni di italiani. Con l’arrivo dei figli di Federico Motta, Anselmo e Virginio, la “Cliché Motta” arricchisce e aggiorna ulteriormente l’offerta proponendo una serie di volumi incentrati sui temi della medicina, psicologia, botanica, geologia e zoologia. Gli anni ’80 segnano infine la nascita ufficiale dell’odierna Casa Editrice Federico Motta Editore.

L’impegno di Federico Motta Editore tra qualità, autorevolezza e innovazione

Federico Motta Editore è da sempre impegnata nella creazione di prodotti culturali autorevoli e di alta qualità con una costante attenzione all’innovazione. Sono questi i principi cardine alla base del lavoro e delle opere del Gruppo Editoriale che gli hanno consentito di affermarsi come una delle principali Case Editrici sul panorama nazionale. La qualità dell’offerta e l’autorevolezza sono state confermate dai numerosi riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni. All’Ambrogino d’Oro ricevuto nel 1980, si sono aggiunti il Premio Speciale per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2004) e il premio Pirelli InterNETional Awards (2007). Anche in termini di innovazione Federico Motta Editore ha saputo rimanere al passo con i tempi e con le nuove tecnologie: dalla diffusione del Sonobox negli anni ’80, soppiantato negli anni ’90 dai CD-ROM e dalle Tavole Transvision, ai progetti legati al web, tra i quali l’Enciclopedia Motta con Internet TV o mottaformazione.it.

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Francesca Dellera: il successo internazionale dell’attrice che ha scelto oggi una vita riservata

Dai primi lavori come fotomodella al successo internazionale, fino alla scelta di una vita riservata: Francesca Dellera è e continua a essere un’icona di bellezza e sensualità a livello internazionale. Le tappe fondamentali della sua carriera.

Francesca DelleraFrancesca DelleraFrancesca Dellera

Francesca Dellera: la scelta di una vita riservata

“Ho vissuto una vita intensa, internazionale, dove ho ottenuto tanto, ma il successo e la popolarità possono essere esperienze molto violente quando si vivono ad appena 20 anni. Per questo, poi, ho fatto di tutto per scomparire”: Francesca Dellera, icona di bellezza nel mondo, ha rilasciato questa dichiarazione in un’intervista al “Corriere della Sera”. Così dunque la bellissima attrice parla della sua scelta di allontanarsi dalle scene cinematografiche. Francesca Dellera ha fatto una scelta di vita ben precisa improntata alla più assoluta riservatezza nonostante la sua fama continui ad accompagnarla grazie alle interpretazioni di successo che hanno costellato la sua carriera di attrice. Francesca Dellera vive oggi serenamente tra Parigi e Londra insieme al suo compagno.

Francesca Dellera: la carriera di un’icona di bellezza e sensualità

Francesca DelleraFrancesca DelleraFrancesca Dellera

Francesca Dellera è un’artista ancora seguita e ricercata nonostante la sua scelta di una vita riservata. Il contatto con il mondo dello spettacolo avviene inizialmente come fotomodella, ritratta dai più grandi fotografi internazionali come Helmut Newton, Dominique Issermann, Michel Comte, André Rau, Greg Gorman e tanti altri. Sul set, invece, Francesca Dellera ha recitato al fianco di Gina Lollobrigida nella miniserie televisiva “La romana” adattamento dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia che, colpito dall’interpretazione di Francesca, le dedicherà un’intervista (privilegio concesso solo a Sofia Loren e Claudia Cardinale). Il successo internazionale arriva col regista Marco Ferreri che la definisce “la pelle più bella del cinema italiano” e che per lei scrive la sceneggiatura del film “La Carne” presentato con successo al Festival di Cannes. Federico Fellini, colpito dall’interpretazione nel film di Ferreri, la scelse per il ruolo della Fata per il film Pinocchio, un progetto al quale il regista pensava da tempo e che avrebbe dovuto avere Roberto Benigni nel ruolo del burattino; la scomparsa prematura del regista impedì però la realizzazione del film. La rockstar Prince, dopo aver visto le sue foto, andò a Parigi per conoscerla e affittò un cinema per vedere da solo il film “La carne”, proponendole di andare con lui in America ed essere la protagonista di un suo videoclip. Successivamente Francesca Dellera si trasferisce in Francia, dove prende parte ad altri importanti progetti come “L’ours en peluche”, film in cui è la protagonista accanto alla più grande star francese Alain Delon con la regia di Jacques Deray, e la miniserie “Nanà”, una coproduzione italo francese tratta dall’omonimo romanzo di Emile Zola, e nel kolossal internazionale “La contessa di Castiglione”, al fianco al mito del cinema francese Jeanne Moreau e diretta dalla regista Josée Dayan. Dopo quest’ultimo film, per sua intima convinzione, ha deciso di staccarsi dal mondo dello spettacolo per vivere serenamente tra Parigi e Londra insieme al suo compagno.

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Fabio Inzani (Tecnicaer): la nuova Terapia Semi-Intensiva del Maria Vittoria di Torino

Tecnicaer Engineering, di cui Fabio Inzani è Presidente, ha completato il progetto e la direzione lavori del nuovo reparto di Terapia Semi-Intensiva dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino. All’inaugurazione erano presenti anche l’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il Direttore Generale dell’ASL Città di Torino Carlo Picco e il Direttore del D.I.R.M.E.I. Emilpaolo Manno.

Fabio Inzani

Fabio Inzani: il progetto di Tecnicaer Engineering per il Maria Vittoria di Torino

Il team guidato da Fabio Inzani ha portato a termine il progetto e la direzione lavori del nuovo reparto di Terapia Semi-Intensiva destinato ai pazienti Covid-19. Il miglioramento delle finiture e una particolare attenzione nella scelta dei colori, volta a favorire l’umanizzazione degli spazi, hanno consentito di assicurare un’elevata qualità “alberghiera”. La progettazione impiantistica del reparto ha inoltre tenuto conto non solo dell’aspetto prestazionale, ma anche dell’efficientamento energetico. La divisione dei flussi del personale in ingresso e in uscita garantisce la flessibilità e la sicurezza degli spazi in fase di gestione pandemica. L’intervento si caratterizza inoltre per l’utilizzo di tecnologie e materiali che, offrendo un’elevata qualità dal punto di vista manutentivo, di durabilità e di economia gestionale, con metodologie di posa disassemblabili, garantiscono il rispetto delle direttive sui criteri ambientali. Il progetto per il nuovo reparto, sviluppato dal gruppo di lavoro coordinato da Fabio Inzani, rientra nell’ambito del Piano Arcuri: le iniziative volte a contrastare l’emergenza sanitaria mirano al rafforzamento della rete ospedaliera, al potenziamento e all’ampliamento delle aree intensive e alla ristrutturazione dei reparti di pronto soccorso.

Fabio Inzani: alla guida di Tecnicaer Engineering dal 2001

Nato a Rimini nel 1967, Fabio Inzani si laurea in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Torino con abilitazione alla libera professione dal 1994. Nel 1996 si specializza in “Progettazione e Gestione di Edifici Ospedalieri”, con iscrizione presso il Ministero della Sanità in qualità di tecnico abilitato. Dal 2001 è alla guida di Tecnicaer Engineering, specializzata nel settore della progettazione sanitaria, scolastica, carceraria e delle grandi opere pubbliche. La società di Ingegneria Integrata ha realizzato strutture sanitarie, ampliamenti e ristrutturazioni di complessi ospedalieri sul territorio nazionale ed estero tra cui l’Ospedale Dei Bambini “Vittore Buzzi” a Milano, il Day Center 2 dell’Ospedale di Circolo di Varese, il nuovo ospedale Galliera di Genova, il Polo Materno Infantile dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, la ristrutturazione e l’ampliamento del Presidio Ospedaliero del Mugello e gli ampliamenti dell’Ospedale di Prato, degli Spedali Civili di Brescia e dell’Ospedale di Empoli. Da oltre 25 anni Fabio Inzani opera in qualità di Ingegnere General Manager in ambito di edilizia ospedaliera, scolastica e carceraria a livello nazionale e internazionale.

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Terna, Stefano Donnarumma: “Crescente impegno verso transizione e indipendenza energetica”

Terna lavora per accompagnare il Paese verso il net zero. L’AD e DG Stefano Donnarumma lo ha ribadito agli azionisti durante l’ultima Assemblea.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: sole e vento la chiave per l’indipendenza energetica italiana

La crisi energetica degli ultimi mesi e l’acuirsi del conflitto ucraino sono chiari indizi della necessità, per il Paese, di accelerare il percorso di transizione in atto. Come gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica, Terna ricoprirà un ruolo strategico nel processo. A ricordarlo è Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale, che durante l’ultima Assemblea degli azionisti ha dichiarato che il Gruppo continuerà a “investire e a favorire l’indispensabile integrazione delle rinnovabili nella rete nazionale”. Sole e vento rappresentano per l’Italia una risorsa strategica su cui puntare non solo in vista degli obiettivi di neutralità climatica, ma anche per rafforzare l’indipendenza energetica del Paese considerati i mutamenti sempre più repentini dello scenario geopolitico. Con alle spalle un 2021 estremamente positivo sia sotto il profilo dei risultati che sulla realizzazione delle opere, il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma è pronto a rafforzare il suo impegno per guidare il Paese. Va in questa direzione l’accelerazione degli investimenti prevista dall’aggiornamento del Piano industriale, che mette in campo 10 miliardi per la transizione e lo sviluppo del Paese.

Stefano Donnarumma: transizione ecologica, un obiettivo raggiungibile solo con il digitale

La vera sfida per Terna è rappresentata dalla digitalizzazione. Non a caso la società ha deciso di dedicare circa 1,2 miliardi di investimenti all’innovazione tecnologica e culturale: “La digitalizzazione – ha dichiarato Stefano Donnarumma rivolgendosi agli azionisti – avrà un ruolo centrale per abilitare transizione energetica a beneficio dell’intero sistema elettrico”. Sono quattro i cluster tecnologici individuati dal Gruppo – Digital, Energy Tech, Advanced Materials, Robotics – e ben 70 i progetti di innovazione attivati nel 2021 che prevedono tra le altre cose l’installazione di sensori, sistemi di monitoraggio, diagnostica predittiva e automazione dei processi. Per rafforzare il proprio ruolo come hub energetico del Mediterraneo, il Gruppo intende accelerare anche sulla realizzazione delle infrastrutture dopo il record storico raggiunto lo scorso anno con ben 37 opere autorizzate dal MITE. Nell’arco del Piano, Terna realizzerà infatti nuovi collegamenti con Francia, Austria, Tunisia e Grecia che, ha ricordato Stefano Donnarumma, andranno ad aggiungersi alle 26 linee transfrontaliere già attive.

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Gruppo FS: ecco cosa prevede il nuovo Piano Industriale 2022-2031

Gruppo FS punta su innovazione, digitalizzazione e connettività: il Gruppo presenta il nuovo percorso strategico e industriale da 190 miliardi di euro di investimenti per i prossimi dieci anni. Previste 40mila nuove assunzioni.

Il nuovo piano industriale di Gruppo FS

Prosegue la visione strategica e industriale di lungo periodo portata avanti da Gruppo FS: il Piano Industriale 2022-2031, presentato a Roma lo scorso maggio dalla Presidente Nicoletta Giadrossi e dall’Amministratore Delegato Luigi Ferraris, prevede un programma di investimenti da oltre 190 miliardi di euro. Nell’arco del Piano è inoltre prevista, oltre a una profonda riorganizzazione della governance e a una nuova struttura organizzativa, la creazione di 40mila nuovi posti di lavoro. Non solo, il progetto mira anche all’aumento del 20% dell’offerta di viaggio: un incremento, ha precisato Luigi Ferraris, che non interesserà “solo l’alta velocità ma anche i treni regionali”. “Speriamo – ha aggiunto – con un approccio più integrato di poter allargare l’offerta di servizi. Pensiamo che la vera sfida sia quella del trasporto collettivo”. Gli investimenti e gli interventi pianificati da Gruppo FS consentiranno inoltre di ridurre i tempi di percorrenza sulle principali tratte ferroviarie (come Torino-Genova, Milano-Genova, Milano-Trieste, Napoli-Bari, Palermo-Catania, Sassari-Cagliari). Stando alle previsioni, al termine dei dieci anni i ricavi raggiungeranno quota 22,5 miliardi di euro, mentre l’EBITDA 3,9 miliardi, con una crescita media annua (CAGR) rispettivamente pari al 6,9% e all’8,2%. Il Gruppo punta inoltre a raddoppiare la quota di merci trasportate su ferro: “Dell’11% di merci che viaggiano ora su rotaia le Fs detengono una quota del 50%. Pensiamo di raddoppiare la quota merci al 2031”, ha fatto sapere l’AD.

Gruppo FS: le parole dell’AD Luigi Ferraris

Il Piano Industriale 2022-2031 presentato da Gruppo FS “intende – ha commentato l’AD – imprimere un’accelerazione agli investimenti e, con una visione di lungo periodo, dare maggiore certezza all’esecuzione delle opere nei tempi previsti. Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti”. Sono diversi gli obiettivi stabiliti dal Gruppo. “Intendiamo promuovere un trasporto collettivo multimodale, e più sostenibile anche in ambito urbano”, oltre a “raddoppiare la quota di trasporto merci su ferrovia, contribuire alla transizione ecologica non solo rendendo più attrattivo l’uso del treno, il mezzo più ecologico per eccellenza, ma anche autoproducendo da fonti rinnovabili almeno il 40% del nostro consistente fabbisogno energetico”, ha aggiunto. Gruppo FS punta inoltre sulla creazione di nuovi posti di lavoro. Il Gruppo prevede infatti “l’assunzione nel suo arco temporale di 40mila persone e vede proprio nelle persone il suo principale fattore abilitante, insieme all’innovazione, alla trasformazione digitale e alla connettività – ha concluso l’AD – inizia per noi tutti un Tempo Nuovo e sono certo che proprio le nostre persone, oggi come ieri, sapranno trasformare questo piano in realtà, mostrandosi all’altezza delle sfide che ci attendono”.

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Prospettive di crescita in Illycaffè: Cristina Scocchia guida il Gruppo verso la quotazione

In seguito alla nomina ad Amministratore Delegato di Illycaffè, Cristina Scocchia ha fatto il punto su alcuni dei maggiori obiettivi che attendono lo storico Gruppo di Trieste.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia e Illycaffè, prospettive di sviluppo

Manager dalla solida esperienza internazionale, Cristina Scocchia è approdata in Illycaffè a gennaio 2022, quando il Gruppo l’ha nominata al ruolo di Amministratore Delegato. Una sfida professionale che, dopo le esperienze di successo in L’Oréal Italia e KIKO Milano, la vede impegnata nel definire e implementare la prossima fase di crescita per Illycaffè. La stessa manager aveva anticipato, in un’intervista al “Corriere della Sera”, il sopraggiungere di una nuova avventura in un importante Gruppo italiano. L’annuncio giunse poi a novembre 2021 quando Cristina Scocchia confermò si trattasse di Illycaffè, con nomina resa effettiva dal 1° gennaio 2022. La manager approda così in un settore del tutto diverso rispetto alle precedenti esperienze lavorative: il ruolo, come confermato da Cristina Scocchia in diverse interviste, prevede obiettivi di grande portata come quello della quotazione in Borsa.

Cristina Scocchia: gli indirizzi previsti nel futuro Piano Industriale

Con Cristina Scocchia Illycaffè si pone l’obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva in Italia, mercato chiave in cui punta a crescere sia nel settore Horeca sia negli altri canali. L’azienda di Trieste, specializzata nella produzione di caffè di alta qualità sostenibile, ha infatti in programma anche di espandersi nel canale della grande distribuzione. Sul fronte estero, il Gruppo intende crescere a livello internazionale partendo dall’Europa, zona che presenta ampi margini in Paesi quali Spagna, Francia e Germania. Lo sviluppo del business guidato da Cristina Scocchia ha poi in programma di raggiungere i mercati statunitense e cinese, ritenuti strategici dal Gruppo. Non da ultimo, tra gli obiettivi indicati dall’AD anche importanti strategie di crescita per realizzare un efficace processo di quotazione in Borsa.

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Gianni Lettieri, al via la nuova edizione del concorso “Piccoli Imprenditori”

Coinvolte nell’iniziativa numerose scuole del napoletano. Gianni Lettieri: "Dobbiamo diffondere la cultura di fare impresa".

Gianni Lettieri

Il commento di Gianni Lettieri: "Sviluppo del Sud, serve cultura di impresa e voglia di intraprendere"

Divulgare la cultura di impresa e lo spirito imprenditoriale tra gli studenti della Campania è questo l’obiettivo di "Piccoli Imprenditori", progetto promosso da Gianni Lettieri durante il suo mandato come Presidente dell’Unione Industriale di Napoli. Il concorso vuole ribaltare la logica del "posto fisso" e promuovere un messaggio diverso: grazie a idee, costanza e preparazione tutti hanno la possibilità di diventare imprenditori e dare lavoro anche ad altre persone. Migliaia i giovani studenti di scuole medie e superiori finora coinvolti nel concorso, che presto partirà con una nuova edizione. Ad annunciarlo è lo stesso Presidente di Atitech. Prevista per l’anno scolastico 2022/2023, l’iniziativa coinvolgerà diverse classi del territorio napoletano: "Tutto quello che vorrei trasmettere ai bambini ed ai ragazzi, racchiuso in due sole parole, è lo ‘spirito imprenditoriale’ – ha commentato Gianni Lettieri in occasione dell’annuncio -. Dobbiamo diffondere la cultura di fare impresa, la voglia di intraprendere". Per farlo, è necessario che i giovani si cimentino in prima persona: "Al sud abbiamo meno imprese del nord, abbiamo bisogno di più aziende per creare sviluppo e posti di lavoro, e i nostri ragazzi devono crescere con questa mentalità".

Gianni Lettieri: i dettagli del concorso

La nuova edizione del concorso ideato da Gianni Lettieri verrà divisa in tre fasi. Durante la prima parte del progetto, gli studenti riceveranno un libricino illustrato dal titolo "Piccoli Imprenditori". Le informazioni contenute riguardano i diversi step di un progetto imprenditoriale, dal posizionamento sui mercati alle strategie di marketing. Con l’ausilio dei docenti i giovani inizieranno a realizzare la propria idea imprenditoriale. La selezione dei lavori ritenuti più interessanti darà inizio alla seconda fase: per questa edizione il focus si sposterà sulla sostenibilità a tutti i livelli. Durante la terza fase, prevista in primavera, ci sarà l’evento di premiazione che si svolgerà o presso la Città della Scienza o presso gli hangar Atitech a Capodichino. Per l’imprenditore napoletano il rilancio del progetto "sarà di aiuto per gli studenti anche in questo difficile periodo". Con la partecipazione al concorso, gli studenti potranno apprendere nozioni fondamentali in vista di un eventuale futuro imprenditoriale: "Sarà un modo per evadere dalle importanti attività didattiche quotidiane e per dedicare un po’ di tempo a ciò che, apparentemente, può sembrare un gioco ma che racchiude tanti concetti utili ed importanti, accennati ed evidenziati nel libricino, che possono essere oggetto di studio a tutti i livelli e per tutte le classi", conclude Gianni Lettieri.

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PA e innovazione, Davide D’Arcangelo: il Public Innovation Manager come abilitatore di cambiamento

Oggi, con l’avvento dell’era digitale e i cambiamenti imposti dalla pandemia, è necessario capire il valore strategico e lo sviluppo tecnologico anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione. In un editoriale su “Formiche”, Davide D’Arcangelo ha analizzato l’importanza della figura del Public Innovation Manager.

Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo: la trasformazione della PA e l’importanza del Public Innovation Manager

L’Unione Europea ha basato le scelte di politica comunitaria sui temi dell’innovazione, della transizione ecologica e della crescita occupazionale nel breve e lungo periodo, incentivando gli Stati membri ad abbracciare economie sostenibili e servizi digitali. Definito da Davide D’Arcangelo come un professionista “abilitatore di cambiamento”, il Public Innovation Manager ha quindi un ruolo decisivo nel processo di trasformazione e transizione digitale della Pubblica Amministrazione. Del resto, la ripresa e la rinascita del nostro Paese sono determinate dalle decisioni prese dalle istituzioni, dagli enti e dalle amministrazioni locali. Da qui la capacità della Pubblica Amministrazione di “diventare un acceleratore della crescita economica e sociale dell’Italia, un vero e proprio catalizzatore della ripresa”. Tuttavia, sottolinea Davide D’Arcangelo, tale processo di trasformazione e innovazione non può verificarsi casualmente: è infatti opportuno “traslare le competenze dell’innovation management all’interno degli enti pubblici, dando vita alla nuova figura del Public Innovation Manager”.

Davide D’Arcangelo: le competenze e il ruolo del Public Innovation Manager

Il Public Innovation Manager risponde quindi alla necessità di rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione. Nel delineare tale figura, Davide D’Arcangelo sottolinea la multidisciplinarità del professionista che può vantare competenze in consulenza strategica, innovation management, coaching e project management. Sono infatti le soft skills trasversali e una visione strategica a contribuire alla conclusione del processo di trasformazione e transizione digitale degli enti pubblici. La nuova figura svolge “il ruolo dello stratega”, occupandosi della ricerca e dello sviluppo di progetti innovativi. Il profilo del Public Innovation Manager risulta essere capace di “governare e guidare la trasformazione dell’ente pubblico, spronandolo a pensare ed agire in modo nuovo, facilitando l’individuazione continua di nuove opportunità che si concretizzano nel benessere economico e sociale per i cittadini e le imprese”, ha aggiunto Davide D’Arcangelo. Dal momento che il fine ultimo è creare valore pubblico, non resta che sfruttare le opportunità offerte dal PNRR e impiegare le risorse in modo ottimale.

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Pierroberto Folgiero: Castellammare di Stabia, la bravura di questo cantiere è la polivalenza

Fincantieri: le considerazioni dell’AD Pierroberto Folgiero in occasione della visita, lo scorso 17 giugno, allo stabilimento di Castellammare di Stabia con il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio e il Presidente Claudio Graziano.

Pierroberto Folgiero

Pierroberto Folgiero: il carattere polivalente del sito stabiese

La bravura di questo cantiere è di essere polivalente. L’AD di Fincantieri Pierroberto Folgiero, insieme al Presidente Claudio Graziano, ha accompagnato lo scorso 17 giugno il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio in visita allo stabilimento di Castellammare di Stabia. "Se sei polivalente, se sei sul ciclo, se sei sull’anticiclo, sei nel posto giusto": l’AD ha così sottolineato il valore dei progetti in sviluppo all’interno dello stabilimento. Navi sia destinate ad uso civile che militari: "Questa polivalenza nel tempo ti garantisce più stabilità del carico di lavoro". La visita del Ministro degli Affari Esteri è stata anche l’occasione per fare il punto sul futuro del sito stabiese. "Della necessità di rinforzare l’infrastruttura si sta parlando da tempo, è arrivato il momento per farlo anche perché sulle navi ad alta tecnologia e innovazione ci sarà tanto da fare. Aumentare la produttività è fondamentale", ha spiegato in merito Pierroberto Folgiero. La bravura, ha specificato l’AD, è nel fare accadere le cose: "E in questo Paese far accadere le cose è un esercizio di concertazione importante. Ma ora vedo allineamento di interessi e forza, bisogna crederci, noi ci crediamo, siamo a Castellammare anche per questo".

Pierroberto Folgiero: il valore della sostenibilità e l’importanza della formazione per il futuro del settore

Durante la visita nello stabilimento di Castellammare di Stabia, l’AD di Fincantieri Pierroberto Folgiero ha inoltre ricordato il progetto in sviluppo all’interno del cantiere per la costruzione di Zeus, imbarcazione sperimentale con un sistema di propulsione elettrica alimentata sia da batterie sia da fuel cell ad H2: nei prossimi anni navigherà per testare e confrontare le diverse tecnologie ‘zero emission’ di cui sarà dotata. Zeus rappresenta efficacemente il forte impegno di Fincantieri a favore della sostenibilità, su cui l’AD si è espresso anche nei giorni scorsi: "Essere leader nella transizione energetica, nei carburanti verdi, nel gas, nell’idrogeno, quando questi nuovi scenari saranno industrialmente percorribili, significa lanciare anche da questo punto di vista il messaggio della forza di un’azienda con un grande passato ma a prova di futuro". Pierroberto Folgiero a Castellammare ha parlato anche dell’importanza della formazione di nuove leve: "Proiettandoci a dieci anni la cantieristica e navalmeccanica dovrà riportare gli italiani dentro i cantieri. Anche nelle ditte esterne. Questi cantieri del Sud già lo fanno: se si vuole reindustrializzare l’Italia e l’Europa bisogna estendere questa tendenza sull’intero territorio. Questo ce lo ha insegnato il Covid: riportare in Italia alcuni cantieri di fornitura, spingendo su chi fa formazione di maestranza italiana". L’invito dell’AD dunque è a rilanciare le scuole professionali.

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Serenissima Ristorazione, la Chief Purchasing Manager Giulia Putin è tra le Top100 secondo “Forbes”

Un prestigioso riconoscimento per Giulia Putin, Chief Purchasing Manager di Serenissima Ristorazione, che conferma la grande attenzione del Gruppo verso il mondo femminile e le capacità di ciascun dipendente.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione, Giulia Putin tra le Top100 di “Forbes”

Serenissima Ristorazione, azienda solida che da sempre sa valorizzare anche le donne e le loro competenze. Lo dimostra un grande traguardo raggiunto dalla Chief Purchasing Manager Giulia Putin, tra le 100 figure professionali femminili premiate da “Forbes Italia”. La prestigiosa rivista ha infatti pubblicato a luglio 2022 la Top100 annuale dedicata al tema, riconoscendo alla manager impegno, dedizione e grande capacità di leadership. Serenissima Ristorazione continua dunque la sua tradizione con la seconda generazione della famiglia Putin. Giulia ricopre l’incarico dal 2006, occupandosi della gestione delle procedure d’acquisto, di coordinare le attività dei buyer e di fornire analisi dei report sugli acquisti, così da perseguire obiettivi di miglioramento. “Noi donne ci mettiamo costantemente in discussione e sentiamo l’esigenza di dimostrare, soprattutto se dobbiamo conciliare carriera e famiglia”, ha commentato. “Se io sono riuscita a realizzarmi professionalmente lo devo molto a mio marito Federico, che mi ha aiutata moltissimo nella gestione della famiglia, ma anche a mia madre che mi è stata sempre vicina in questo e a mio padre, il regista vero di Serenissima Ristorazione, che mi ha sempre dato una grande fiducia e non è mai entrato nel mio ruolo e nell’ambito delle mie decisioni”.

Giulia Putin: Serenissima Ristorazione e il valore delle donne

“Non appena ho saputo della notizia, ho reagito con molto stupore”, ha commentato Giulia Putin, esprimendo orgoglio e fierezza per il riconoscimento ricevuto. In Serenissima Ristorazione non è una novità vedere una donna ricoprire ruoli apicali: “Uno dei nostri amministratori delegati è donna, a capo dell’ufficio qualità, dell’ufficio marketing&comunicazione così come nell’ufficio gare, abbiamo una donna. Questo per dire che nella nostra realtà aziendale si può crescere se si ha voglia di mettersi in gioco e dare il proprio contributo.” Laureata in Economia e Legislazione di Impresa presso l’Università Bocconi di Milano, Giulia Putin ha lavorato prima in PricewaterhouseCooper, acquisendo l’esperienza necessaria per poi svolgere al meglio l’incarico in Serenissima Ristorazione. “Sono cresciuta in base alle mie capacità e ai miei talenti e nella nostra azienda funziona alla stessa maniera, chi desidera dare il suo apporto trova il suo posto e questo a prescindere dal sesso biologico”. L’importante, sia per le donne che per gli uomini, è studiare, investire su se stessi e avere tenacia.

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