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26 Aprile 2021

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CDP, nuova apertura ad Ancona. Fabrizio Palermo: “Firmati protocolli con Comune e Regione”

La nuova filiale di Cassa Depositi e Prestiti si situa in Largo Sacramento, nel distretto finanziario di Ancona.

Cassa Depositi e Prestiti

CDP, l’importanza della sede di Ancona nel Medio Adriatico

Cassa Depositi e Prestiti prosegue nel suo disegno strategico dedicato ai territori. Dopo l’apertura delle sedi di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Torino e Verona, da pochi giorni è infatti operativa anche la sede di Ancona. I nuovi uffici sono stati inaugurati lo scorso 11 febbraio: tra i partecipanti l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Fabrizio Palermo, il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il Sindaco di Ancona Valeria Mancinelli. Previsto il supporto di circa 300 enti pubblici e oltre 5.500 imprese presenti su tutto il territorio marchigiano: “La sede – si legge nel comunicato ufficiale del Gruppo – consentirà una copertura territoriale completa del Medio Adriatico, grazie ai già operativi “Spazio CDP” di Perugia e di Chieti e allo Spazio CDP dell’Aquila di prossima apertura”. All’interno della struttura sono già operative 10 risorse dedicate alla valorizzazione delle sinergie con i partner bancari e le istituzioni locali. Soddisfazione espressa dal Presidente di Cassa Depositi e Prestiti Giovanni Gorno Tempini: “L’inaugurazione della nuova sede territoriale di Ancona rafforza il rapporto storico di CDP con le Marche, territorio strategico per l’industria nazionale, caratterizzato da distretti industriali d’eccellenza e da una decisa impronta manifatturiera”.

Fabrizio Palermo(CDP): già pronti due Protocolli d’intesa

L’inaugurazione della sede di Ancona è stata l’occasione per annunciare l’avvio di due Protocolli d’intesa con il Comune di Ancona e la Regione Marche. “Noi oggi apriamo, da un lato un punto di presenza importante di CDP – ha dichiarato Fabrizio Palermo – dall’altro firmiamo due protocolli, uno con la Regione e uno con il Comune, finalizzati ad individuare un percorso in cui assisterli nello sviluppo di progetti su trasporto pubblico locale, scuola, sanità e in generale tutto il supporto al mondo delle infrastrutture. Sono protocolli che abbiamo già firmato con successo in altre regioni e hanno portato allo sviluppo di una serie di iniziative concrete di cui oggi abbiamo discusso anche qui sia col presidente sia con la sindaca". Con la firma dei due accordi, il Gruppo conferma il ruolo dei nuovi uffici come “punto di riferimento operativo e non mere sedi di rappresentanza”. Accordi che andranno ad aggiungersi a quello siglato pochi giorni fa con la Provincia di Pesaro e Urbino: Cassa Depositi e Prestiti fornirà infatti un servizio di consulenza per la realizzazione di due scuole e di una palestra.

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Gianni Lettieri: focus su Atitech, leader nel mercato Emea (Europe, Middle East e Africa)

Gianni Lettieri è Presidente di Atitech: “La nostra missione è fornire servizi di eccellenza, efficaci, per soddisfare le continue evoluzioni del mercato e le richieste dei clienti”.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: il ritratto di Atitech, azienda leader nella manutenzione aeromobili civili e militari

Prima realtà manifatturiera partenopea, oggi Atitech è leader del mercato Emea (Europe, Middle East e Africa) con 20 linee attive e 15 nelle aree di parcheggio: “Fin dall’inizio della nostra gestione abbiamo sempre cercato di preservare l’approccio operativo e diretto, valorizzando, prima di ogni altra cosa, le esigenze di ogni singola compagnia aerea”, ha spiegato il Presidente Gianni Lettieri in occasione dei trent’anni di attività dell’azienda che opera a livello internazionale nella manutenzione aeromobili civili e militari. Era il 2009 quando l’imprenditore ne prese le redini: sei anni dopo, con l’acquisizione dello stabilimento Alenia di Capodichino, è diventata la MRO (Maintenance, Repair and Overhaul) indipendente più grande d’Europa. Neanche durante il lockdown i tecnici di Atitech si sono fermati: nei limiti e nelle modalità consentite dai decreti ministeriali che si sono succeduti, l’azienda ha continuato a supportare i propri clienti. Eccellenza ed efficacia: anche grazie a questo connubio che ne permea il modus operandi Atitech si è affermata su scala globale rispondendo prontamente alle continue evoluzioni del mercato. La realtà che vede in Gianni Lettieri il suo Presidente, oltre alla manutenzione degli aerei, si occupa anche di quella dei motori, dei carrelli di atterraggio e di tutti i componenti dell’aereo e fornisce servizi di ingegneria, contraddistinti da un elevatissimo valore di affidabilità tecnica.

Gianni Lettieri: il profilo del manager e imprenditore oggi alla guida di Atitech e Meridie S.p.A.

Oltre a guidare Atitech, Gianni Lettieri è attualmente anche Amministratore Delegato e Presidente di Meridie S.p.A., prima investment company del Sud Italia quotata sul segmento Miv di Borsa Italiana. Nato a Napoli, si è affermato inizialmente in ambito tessile fondando un’azienda specializzata nel settore: negli anni, intuendone le potenzialità di crescita sul mercato, ha portato il tessuto denim-ring negli USA e in India. Non a caso, dedicandogli un ampio servizio, una prestigiosa rivista americana titola: “Giovanni Lettieri selling Denim to the Americans”. È stato Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Avellino e, in seguito, dell’Unione degli Industriali della Provincia di Napoli (2004-2010). Ha operato nei CdA de “Il Sole 24 Ore” e di Edime (società editrice del quotidiano “Il Mattino”), nel Comitato centrale Mezzogiorno di Confindustria Nazionale e nel Comitato Consultivo del Fondo di Promozione del Capitale di Rischio per il Mezzogiorno NHS Mezzogiorno SGR APA. Tra il 2018 e il 2019 è stato Vice Presidente di BusinessMed, l’Associazione delle Confindustrie del Mediterraneo. Nel corso della sua carriera ha conseguito diversi riconoscimenti di rilievo quali il Premio Mediterraneo Economia e Impresa, il Premio Guido Dorso XXIX Edizione, conferitogli al Senato dal Presidente della Repubblica nel 2008, il Premio Cuore d’Oro e il Premio Masaniello. Nel 2008 Gianni Lettieri è stato insignito di una Laurea Honoris Causa in Amministrazione e Legislazione d’Impresa dall’Università di Napoli.

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Francesco Starace: il valore dell’idrogeno green per la decarbonizzazione

“Bisogna cercare di rendere l’idrogeno verde realtà e non sogno, ridurre i costi per farlo diventare accettabilmente economico”: il monito dell’AD e DG di Enel Francesco Starace all’evento “Idrogeno e Green Economy. Strategie, Investimenti e Tecnologia”.

Francesco Starace

Sostenibilità: l’AD e DG Francesco Starace interviene al focus di Rcs Academy su green economy e idrogeno

In dieci anni le cose da fare sono molte ma di sicuro c’è che “bisogna cercare di rendere l’idrogeno verde una realtà e non un sogno”. È quanto evidenziato da Francesco Starace intervenendo lo scorso 25 marzo all’evento promosso da Rcs Academy “Idrogeno e Green Economy. Strategie, Investimenti e Tecnologia”. Dieci anni sono tanti ma, come ha spiegato l’AD, questi sono i tempi dell’idrogeno verde: “Tutti stanno puntando lì e tra cinque anni si capirà già se ce la faremo”. Per riuscirci però è necessario “ridurre i costi in modo da farlo diventare accettabilmente economico” ma anche “far crescere il parco di rinnovabili in tutto il mondo”. Secondo Francesco Starace infatti, “soltanto preparandoci in modo adeguata alla incredibile domanda che l’idrogeno verde stimolerà sulle rinnovabili saremo in grado di far decollare il tutto”. L’Italia è uno dei Paesi più avanti in questo ambito: “Ha fatto dei balzi in avanti ed ha una leadership indiscussa in campo mondiale. Abbiamo le carte in regola per giocarci questa partita”.

Francesco Starace: l’idrogeno green fondamentale per decarbonizzare tutti i settori che dipendono dal combustibile fossile

Dobbiamo utilizzare i prossimi dieci anni per elettrificare tutto quello che è possibile con le energie rinnovabili. E poi prepararne ancora di più per quando arriverà l’idrogeno verde che ci servirà per decarbonizzare tutti i settori energetici”, ha spiegato Francesco Starace, intervistato nell’ambito dell’evento dello scorso 25 marzo. In questo momento, l’ostacolo principale per l’idrogeno verde è rappresentato dall’eccessivo costo della produzione “che non lo rende attraente: l’energia necessaria per produrlo è tanta e ha un costo che è abbastanza raggiungibile, ma ci siamo quasi”. La sfida è particolarmente impegnativa: sostituire “in dieci anni quello che abbiamo costruito in quaranta” e al contempo soddisfare “la crescente fame di energia di enormi parte del pianeta”. Se l’idrogeno green diventerà una realtà economicamente sostenibile “riusciremo a decarbonizzare acciaio, cemento e altri settori che dipendono dal combustibile fossile”. In questa prospettiva serve un grande sforzo anche in termini di investimenti: “Solo noi investiremo 190 miliardi in dieci anni, ma è una goccia nel mare, su triliardi di euro in tutto il mondo”.

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Eni, l’AD Claudio Descalzi all’evento de “Il Sole 24 Ore” su idrogeno e transizione energetica

"L’idrogeno è un vettore energetico che può dare grosse soluzioni in campo industriale ma anche nella mobilità": l’intervento di Claudio Descalzi sul ruolo dell’idrogeno nella transizione sostenibile del Paese.

Claudio Descalzi

Idrogeno e decarbonizzazione: il focus di Claudio Descalzi

Pensare all’idrogeno come a un elemento in grado di fornire soluzioni in chiave sostenibile, capaci di aiutare nella transizione energetica e nella decarbonizzazione dell’industria. È l’invito di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, intervenuto al dibattito digitale "La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica" organizzato da "Il Sole 24 Ore". "Si parla di idrogeno da circa 30 anni", segnala l’AD, "ci sono stati dei miglioramenti tecnologici" ma ora è necessario "un mix energetico che ha bisogno di diversi vettori energetici e anche di diverse risorse primarie". Un mondo dell’energia, prosegue, che è ancora "molto variegato" e in cui "abbiamo la parte rinnovabile che sta salendo soprattutto in Europa ma con cui non riusciamo a coprire tutto". Ciò è dovuto alla crescita dei bisogni energetici anche da parte di quei Paesi che si sono affacciati da poco nel mercato. A tal fine, aggiunge l’AD Claudio Descalzi, "abbiamo bisogno di altri vettori energetici e l’idrogeno è un vettore che può dare grosse soluzioni in campo industriale ma anche nella mobilità, in particolare quella pesante".

Eni, Claudio Descalzi: evitare contrapposizioni che rallentano il sistema

Mettendo in luce il contributo che l’idrogeno può fornire nel comparto della mobilità, Claudio Descalzi ha sottolineato come la prospettiva riguardi anche la mobilità di tipo pesante: "Si può andare sulla parte camion ma anche sulla parte navale. Dove si usa il gasolio per i treni, l’idrogeno potrebbe, in modo limitato, far muovere i treni". Una sfida, quella della mobilità, su cui il Gruppo Eni è già al lavoro da diverso tempo: "Noi ci siamo attrezzati e incominceremo da vere stazioni di servizio multifunzionali con elettrico, biogas e idrogeno", spiega l’AD, aggiungendo come la previsione sia quella di incrementare gli investimenti in relazione alla crescita della domanda, così come accaduto in passato con l’elettrico. Mobilità dunque, ma anche settori quali raffinazione, industria chimica, cementifici e cartiere, sempre più legati all’introduzione dell’idrogeno. Il messaggio lanciato da Claudio Descalzi è inoltre finalizzato a far sì che si eviti contrapposizione tra idrogeno verde e blu: "Nell’industria dove c’è bisogno di energia e si vuole decarbonizzare, ogni volta che si cerca una contrapposizione si rallenta il sistema", questo il monito dell’AD, che aggiunge "il sistema energetico non è un sistema ideologico ma è un sistema tecnologico. Dobbiamo essere neutri e lavorare in funzione dei costi del mix e soprattutto individuare gli scopi e gli obiettivi".

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Fibra, Elisabetta Ripa (Open Fiber): raggiunta la copertura di un terzo del Paese

Le dichiarazioni di Elisabetta Ripa nella cornice della XIII edizione dell’EY Capri Digital Summit.

Elisabetta Ripa

Elisabetta Ripa: rivoluzione digitale indispensabile per il rilancio del Paese

L’infrastruttura in fibra ottica è fondamentale se si vuole restare al passo dei cambiamenti sempre più rapidi del mondo digitale. E l’Italia, che da anni soffre un ritardo nei confronti dei partner europei, deve spingere necessariamente in questa direzione. Lo ha detto Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber, durante il suo intervento all’ultima edizione del Digital Summit promosso da Ernst&Young. “Nel 2023 l’infrastruttura sarà pronta, raggiungendo 19 milioni di unità immobiliari – ha dichiarato la manager –Dobbiamo coprire oltre 6.000 comuni e questo richiede uno sforzo enorme di produttività e di collaborazione con il pubblico, per questo sono molto importanti i processi di semplificazione”. Sebbene la copertura di Open Fiber abbia raggiunto un terzo del Paese, per la rivoluzione digitale in Italia c’è bisogno della collaborazione di tutti gli stakeholder del settore. Non solo aziende, ma anche filiera produttiva servita e soprattutto un forte impegno delle autorità. Un passo avanti è stato fatto, secondo Elisabetta Ripa, grazie al processo di semplificazione portato avanti dai Governi degli ultimi anni.

Elisabetta Ripa: gli ostacoli al processo di digitalizzazione

Open Fiber continuerà a fare la sua parte per accompagnare il Paese verso il rilancio dell’economia atteso nel periodo post pandemico. Da un lato, ha spiegato Elisabetta Ripa, ci sarà un’accelerazione nella realizzazione dell’infrastruttura in fibra, dall’altro l’abilitazione di nuovi servizi, con un focus specifico sui contenuti verso le piattaforme. L’Amministratore Delegato dell’operatore wholesale definisce come obiettivo cardine quello di indirizzare gli investimenti nella rete d’accesso, che in Italia sono mancati a causa della limitata competizione infrastrutturale. Inoltre, il Paese deve affrontare un’altra problematica: la scarsità di competenze specializzate. Competenze che serviranno anche per i processi di digitalizzazione in corso, come ad esempio della rete elettrica e della logistica. Al momento Open Fiber conta 8.000 dipendenti: “Dobbiamo arrivare a 15.000 risorse ma non le troviamo – ha detto Elisabetta Ripaquindi bisogna insistere sulla formazione. Le competenze, anche di base, che servono per un’accelerazione della realizzazione di queste infrastrutture, è un tema che la scuola, il sistema educativo e la politica industriale deve aiutare tutti a indirizzare rapidamente”.

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Permessi per genitori con figli in quarantena o DAD

Studio Borghi, studio di professionisti paghe e Consulenti del Lavoro a Milano, ha reso note le ultime disposizioni rilasciate dal D.L. 30/2021 finalizzate a far fronte alla diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per i lavoratori dipendenti con figli minori in didattica da remoto o in quarantena.

Tra le principali misure di sostegno per le famiglie, il Decreto prevede che il genitore di figlio che convive e minore di anni 16 in qualità di lavoratore dipendente, alternativamente al’altro genitore, può svolgere la prestazione di lavoro in  modalità di lavoro smart working per un periodo che corrisponde in tutto o parzialmente alla durata della interruzione dell’attività didattica in presenza del figlio, alla durata dell’infezione epidemiologica da Sars COVID-19 del figlio, nonchè alla durata della quarantena del figlio disposta dal Dipartimento di prevenzione dell’ASL territorialmente competente a seguito di contatto ovunque avvenuto.

Nella singola ipotesi in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in smart working , il genitore lavoratore dipendente di figlio che convive e minore di anni 14, alternativamente all’altro genitore, può astenersi dall’attività lavorativa per una durata che corrisponde in tutto o in parte alla durata della sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio, alla durata dell’infezione da COVID-19 del figlio, nonchè alla lunghezza temporale della quarantena del figlio. Il beneficio viene riconosciuto anche ai genitori di figli affetti da disabilità in situazione di gravità accertata iscritti a scuole di ogni ordine e grado per cui sia stata disposta l’interruzione dell’attività didattica in presenza o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale per cui sia stata disposta la chiusura.

Per i periodi fruiti di astensione è riconosciuta, in luogo della retribuzione, un’indennità pari a 50% della retribuzione calcolata con le regole previste per il trattamento economico delle assenze in caso di congedo di maternità.

Nel caso di figli di età compresa fra i 14 e i 16 anni, uno dei genitori, in alternativa all’altro,ha diritto al ricorrere delle regole appena descritte, di astenersi dal lavoro senza corresponsione di retribuzione o indennità nè riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro.

Per approfondimenti è possibile contattare i Consulenti del Lavoro di Studio Borghi o accedere al sito ufficiale dello Studio paghe sito a Milano.

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COVID-19 e vaccinazione: una campagna per rimboccarsi le maniche

Comunicato Stampa

COVID-19 e vaccinazione: una campagna per rimboccarsi le maniche

 

Per favorire la fase di vaccinazione contro il virus SARS-CoV-2 l’Associazione AiFOS lancia la campagna di sensibilizzazione “Rimboccati le maniche” diffondendo gratuitamente un media kit disponibile per tutte le aziende.

 

Se fino a qualche mese fa era difficile intravvedere una uscita dal tunnel dell’emergenza COVID-19 e dai rischi per la nostra salute e la nostra economia, ora i vaccini ci forniscono uno strumento essenziale, potenzialmente risolutivo, per bloccare il virus SARS-CoV-2.

 

Nell’avvicinamento alla fase della vaccinazione di massa contro il SARS-CoV-2 e per fornire a tutte le aziende utili strumenti di comunicazione e informazione, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) ha scelto di farsi promotrice di una campagna di sensibilizzazione dal titolo Rimboccati le maniche” per alimentare la fiducia dei lavoratori e dei cittadini nei confronti dell’immunizzazione in grado di arginare la pandemia di COVID-19.

 

Rimboccati le maniche: la nuova campagna di sensibilizzazione

In questa campagna si invitano tutti i professionisti operanti nell’ambito della prevenzione a diffondere il messaggio condensato nello slogan “Rimboccati le maniche”, volto a sottolineare il concetto fondamentale che, per superare la crisi sanitaria ed economica che ha duramente colpito il nostro paese, siamo tutti chiamati – come sottolinea il Segretario Generale AiFOS Francesco Naviglio – “al nostro dovere civico di aderire alla campagna vaccinale con convinzione”.

 

Rimboccati le maniche: il media kit gratuito per aziende e operatori

Per la campagna “Rimboccati le maniche” AiFOS diffonde un media kit gratuito che si articola in 10 immagini realizzate appositamente per i social media o per la stampa ed affissione all’interno dei luoghi di lavoro, oltre ad un’immagine di copertina per la pagina facebook ed un video.

 

A questo indirizzo è possibile scaricare il media kit: http://bit.ly/Rimboccati-le-maniche-mediakit

 

Il kit potrà essere utilizzato per la condivisione su tutti i canali di comunicazione, accompagnato dal seguente testo e dal relativo hashtag:

La pandemia di Covid-19 ti ha costretto a modificare le tue abitudini e rivoluzionare la tua quotidianità. Oggi, grazie alla disponibilità di vaccini sicuri ed efficaci, hai la possibilità di tornare alla vita come la hai lasciata. Devi fare solo una cosa: #rimboccatilemaniche”.

 

La campagna di sensibilizzazione nel Protocollo per la vaccinazione in azienda

Il Governo e le Parti sociali, in quanto firmatari del “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”, hanno ribadito che la diffusione dei vaccini assume “un ruolo determinante anche per la ripresa delle attività sociali e lavorative in piena sicurezza”. In particolare “la vaccinazione delle lavoratrici e dei lavoratori realizza il duplice obiettivo di concorrere ad accelerare e implementare a livello territoriale la capacità vaccinale anti SARS-CoV-2/Covid-19 e a rendere, nel contempo, più sicura la prosecuzione delle attività commerciali e produttive sull’intero territorio nazionale, accrescendo il livello di sicurezza degli ambienti di lavoro”.

 

Nel punto 7 tutte le parti che hanno sottoscritto il Protocollo “si impegnano a fornire le necessarie informazioni alle lavoratrici e ai lavoratori, anche attraverso il coinvolgimento degli attori della sicurezza e con il necessario supporto del medico competente, anche promuovendo apposite iniziative di comunicazione e informazione sulla vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19”.

 

I vaccini e la settimana europea dell’immunizzazione

L’iniziativa dell’Associazione AiFOS si inserisce nell’ambito della Settimana Europea dell’Immunizzazione (European Immunization Week, EIW) promossa dal 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ultima settimana di aprile per sensibilizzare la collettività sull’importanza delle vaccinazioni.

 

Infatti non si deve dimenticare che i vaccini salvano milioni di vite già da decenni e la settimana europea dell’immunizzazione di quest’anno (26 aprile – 2 maggio 2021), è l’occasione ideale per diffondere questo messaggio.

 

Sul sito della Direzione generale Salute e sicurezza alimentare della Commissione europea si ricorda, nella presentazione della settimana dell’Immunizzazione, che i vaccini, come tutti i farmaci, vengono approvati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) per l’utilizzo nell’UE solo se risultano essere sicuri ed efficaci e se hanno un reale valore aggiunto.

Certo tutti i medicinali, compresi i vaccini, possono comportare effetti collaterali, ma questi sono trascurabili rispetto ai danni causati dalla malattia che cercano di prevenire.

 

Il Segretario Generale AiFOS Francesco Naviglio auspica che questa iniziativa incontri un vasto apprezzamento e che sia diffusa quanto più possibile “affinché la campagna vaccinale, già alle prese con enormi difficoltà, anche grazie al nostro piccolo contributo possa traghettarci fuori dalla crisi sanitaria prima ed economica poi”.

 

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

 

22 aprile 2021

 

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Collagene puro nativo dalla pelle dei pesci

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  • 26 Aprile 2021

Il collagene puro naturale nativo è derivato dal collagene di pesce. Stimola le cellule a produrre il proprio collagene. A contatto con la pelle il collagene naturale si scompone in peptidi e amminoacidi che penetrano attraverso tutti gli strati esterni della pelle (epidermide) raggiungendo le nostre “fabbriche” di collagene (situate nel derma). Questa funzione di rilascio transepidermico è ciò che rende questo collagene naturale così altamente efficace. Inoltre lo rende unico in quanto è l’unico cosmetico sul mercato che offre il rilascio transepidermico di sostanze che stimolano la produzione di collagene. Se hai bisogno di un prodotto per la cura universale che fornisca alla tua pelle sia del viso che del corpo salute, compattezza e flessibilità, l’argento naturale di collagene puro è una soluzione perfetta. Questo è un altro cosmeceutico della famiglia dei gel di collagene, che trattiene efficacemente il processo d’invecchiamento della pelle e controlla sempre quando il nostro corpo ha bisogno di rigenerazione dopo abbronzatura, epilazione, punture d’insetti o danni alla pelle. È un vero e proprio primo soccorso per lenire pelli, cicatrici o smagliature irritate e particolarmente esigenti.

Da dove vengono le prime rughe?

La pelle inizia a invecchiare biologicamente già dopo i 20 anni. I processi di rinnovamento cellulare rinnovamento cellulare che avvengono al suo interno rallentano gradualmente. Il primo segno di ciò è l’esaurimento del collagene, che rende la pelle soda ed elastica. Il sintomo visibile sono, purtroppo, le prime rughe che compaiono per prime dove il tessuto sottocutaneo è sottile, cioè sul viso. Si notano dapprima le rughe sotto gli occhi e sulla fronte, poi nella parte inferiore del viso, sul collo e sul décolleté. La perdita di collagene non è l’unica causa delle prime rughe. La pelle inizia anche a mancare di acido ialuronico, che contribuisce alla sua disidratazione – e più la pelle è secca, più è soggetta alla comparsa delle prime rughe. Anche il deterioramento della barriera protettiva idrolipidica dell’epidermide e la diminuzione dell’attività delle ghiandole sebacee e sudoripare contribuiscono all’essiccamento della pelle con l’età. Tutto ciò intensifica l’influenza dannosa di fattori esterni. Vale la pena ricordare che il processo d’invecchiamento, e più precisamente la sua intensità e il suo corso, non sono legati solo all’età. Il modo e la velocità con cui invecchiamo dipende anche dalla nostra dieta, idratazione, condizione fisica o fattori ambientali: inquinamento atmosferico e, soprattutto, radiazioni UV.

Cura della pelle all’età di 20 anni con collagene puro.

Ciò che influisce notevolmente sul decorso dell’invecchiamento è una corretta cura della pelle dopo i 20 anni. Le rughe non possono essere evitate: sono il risultato naturale dei cambiamenti nella fisiologia e nella struttura della pelle nel tempo. Tuttavia, possiamo fare molto per ritardare il momento della loro creazione. Questo è in realtà l’unico modo per combattere le rughe. Quelle che appariranno ci vorrà un po di tempo per eliminarle con la cura. Le pratiche di cura della pelle che implementeremo ora si tradurranno in una pelle dall’aspetto bello e sano in età avanzata. La cura della pelle  dovrebbe basarsi principalmente su una pulizia profonda, fornendo un’adeguata idratazione e protezione contro gli effetti nocivi della luce solare.

Grazie per aver letto.

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A2A, Renato Mazzoncini: contro la crisi prioritari gli investimenti nella sostenibilità

Renato Mazzoncini non ha dubbi: secondo l’Amministratore Delegato di A2A è indispensabile recuperare terreno in materia di sostenibilità per contrastare la crisi economica e incamminarsi su un sentiero di crescita.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: binomio sostenibilità-investimenti, l’esempio di A2A

L’onda green è ormai inarrestabile e le aziende ne sono pienamente consapevoli. Consumatori più attenti, normative sempre più stringenti in materia e una forte attenzione dei mercati finanziari i fattori che hanno portato la sostenibilità a diventare un asset imprescindibile. Un aspetto, ha dichiarato Renato Mazzoncini, che nel contesto attuale può fare la differenza tra prolungamento della crisi e ripresa economica. “Abbiamo bisogno che vengano considerati prioritari gli investimenti nella sostenibilità – ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2Aperché migliora la nostra vita e ci farà uscire dalla crisi”. Il percorso intrapreso da A2A nella città di Brescia è un esempio da cui partire: “Due sono stati gli investimenti iconici che l’hanno riguardata, precursori per il nostro Paese: il teleriscaldamento, per la riduzione delle emissioni di CO2, e il termoutilizzatore, per la conversione di rifiuti in energia”. Per le imprese oggi è fondamentale dotarsi di una politica della sostenibilità e concentrare la propria capacità di investimento, ha spiegato Renato Mazzoncini: “Tre sono i pilastri chiave: economia circolare, decarbonizzazione e smart city. E bisogna spingersi sulle rinnovabili”.

Renato Mazzoncini: per il 2030 A2A ridurrà le emissioni del 46%

Riguardo il pilastro della decarbonizzazione, la società guidata da Renato Mazzoncini ha deciso di puntare su fotovoltaico ed eolico: “C’è molto da fare – ha commentato il manager – A2A farà la sua parte”. L’obiettivo principale è stare al passo con gli accordi di Parigi in tema di emissioni: “Al 2030 dovremmo limitare l’aumento di temperatura di 1,5°: dobbiamo riuscire ad arrivare a 25 Gt di CO2. Ma, nonostante gli impegni presi, siamo a 56. Oggi è necessaria una riduzione del 7,6% al 2025, serve pianificare sul lungo periodo. Dobbiamo lavorare perché è possibile. A2A, che ha una componente di idroelettrico importante, si è data l’obiettivo al 2030 di ridurre del 46% le proprie emissioni di gas”. Per rimanere in corsa il Paese ha dunque bisogno di una forte accelerazione. Uno degli ostacoli da risolvere, secondo l’AD della Life Company, riguarda il sistema delle autorizzazioni: “A mio parere, il problema sono i meccanismi di approvazione, di protezione e la burocrazia. Il problema – ha spiegato Renato Mazzoncininon è politico: è questione di processi autorizzativi. Manca una infrastruttura tecnica di supporto alla burocrazia”.

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Gianfranco Battisti: FS Italiane si aggiudica la certificazione Well Health-Safety Rating

Gianfranco Battisti: a FS Italiane la certificazione Well Health-Safety Rating, assegnata dall’International Well Building Institute (IWBI) di New York, per le azioni messe in campo in contrasto alla pandemia da Covid-19.

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: FS Italiane punta su salute e innovazione, al Gruppo la certificazione Well Health-Safety Rating

L’International Well Building Institute (IWBI) di New York ha conferito a FS Italiane la certificazione WELL Health-Safety Rating per le azioni messe in campo nell’ultimo anno a tutela dei dipendenti e per la sicurezza dell’ambiente di lavoro. L’ente ne ha riconosciuto in particolare la risposta tempestiva a fronte dello scoppio dell’emergenza della pandemia: il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti si è attivato prontamente promuovendo diverse misure di contrasto e prevenzione tra cui la pulizia e la sanificazione degli ambienti di lavoro, la gestione dello smart working, ma anche i tamponi antigenici rapidi per tutti i lavoratori entrati in contatto con sospetti casi Covid e, sempre in materia di welfare per i dipendenti, la copertura assicurativa in caso di ricovero da contagio. Il riconoscimento è stato consegnato a FS Italiane dal WELL Building Institute nel corso di un evento online a cui ha preso parte l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Gianfranco Battisti insieme al Direttore Centrale Risorse Umane e Organizzazione Angelo Sferrazza e a Francesca Galati Bolognesi, Ingegnere, Architetto, Leed Ap, Well Performance Testing Agent.

FS Italiane: l’impegno del Gruppo per le persone, i viaggiatori e i dipendenti nelle parole dell’AD Gianfranco Battisti

La certificazione rappresenta "un’ulteriore conferma dell’impegno del Gruppo FS per garantire la sicurezza e la tutela della salute delle persone": lo ha sottolineato l’AD e DG Gianfranco Battisti spiegando come siano "elementi distintivi dell’identità del Gruppo e fra i principali driver del nostro modello di sviluppo". L’obiettivo del percorso intrapreso da FS Italiane "già prima dell’emergenza sanitaria in corso", come ricordato dall’AD Gianfranco Battisti, è "di diffondere una cultura della sicurezza responsabile e condivisa, coinvolgendo sempre di più le persone, viaggiatori e dipendenti, nel nostro progetto d’impresa". Molte le iniziative portate a termine in quest’ottica: tra queste la realizzazione insieme alla Croce Rossa Italiana dell’hub vaccinale di Roma Termini. Inoltre, per contribuire alla ripartenza del Paese, FS Italiane ha dato al Commissario Straordinario la piena disponibilità di vaccinare, con proprie strutture e personale sanitario, tutte le persone del Gruppo. Il conferimento della WELL Health-Safety Rating arriva a distanza di pochi mesi da quello della Biosafety Trust Certification: sviluppata dall’Ente di certificazione RINA, riconosce le best practices adottate in materia di prevenzione e controllo delle infezioni e testimonia l’importante lavoro svolto per garantire a viaggiatori e dipendenti i più alti livelli di igiene e sanificazione.

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In Italia sempre meno lettori, Andrea Mascetti (Fondazione Cariplo): “Manca l’otium”

Coordinatore di Fondazione Cariplo, Andrea Mascetti ha parlato della crisi della lettura e dell’esempio che la Fondazione vuole trasmettere attraverso un’iniziativa sul tema.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: “Italia uno dei Paesi in cui si legge meno. Situazione peggiore nel mezzogiorno”

È passato qualche mese dalla presentazione del bando “Per il Libro e la Lettura”: 1,5 milioni di euro che Fondazione Cariplo ha deciso di mettere in campo a sostegno di progetti rivolti in particolare a bambini, adolescenti e giovani adulti con scarsa propensione alla lettura. Questo perché il Paese registra sempre meno lettori. Andrea Mascetti, Coordinatore della Commissione Arte e Cultura dell’Ente dal 2019, è intervenuto sul tema: “L’Italia è uno dei Paesi in cui si legge di meno. Di più: la situazione peggiora se si osserva il “lettorato” da nord verso sud. Nel mezzogiorno d’Italia i lettori sono sempre meno”. L’obiettivo del progetto targato Cariplo è chiaro: promuovere il piacere della lettura fra tutte le fasce della popolazione per arginare la crisi culturale. Il Coordinatore non nasconde che il contributo della Fondazione possa risultare esiguo se confrontato ai bisogni attuali del Paese: “È evidente che uno dei grandi problemi di questo Paese è la cultura – sostiene Andrea Mascetti – e noi, come Fondazione Cariplo, vogliamo lanciare un grido di allarme che speriamo venga ripreso dalla politica nazionale, regionale e dal mondo delle associazioni”.

Andrea Mascetti: la tecnologia dietro la crisi della lettura

Solo grazie alla lettura è possibile formare una società di uomini e donne con un pensiero critico. C’è bisogno di una grande opera di sensibilizzazione sul tema, “perché la lettura è scambio e confronto”, afferma Andrea Mascetti. Esemplari in tal senso sono le librerie, oggi “trasformate in una sorta di supermercato, dove puoi trovare dal pallone al giocattolo”. Il Coordinatore di Fondazione Cariplo sottolinea anche l’importanza della figura sempre più rara del libraio, “colui che ti suggeriva il libro curioso, che poteva rispondere alle tue corde, e che soprattutto leggeva tanto”. I problemi tuttavia non sono concentrati solo sull’offerta, ma principalmente sulla domanda. Negli ultimi anni le famiglie hanno dato sempre più spazio alle nuove tecnologie, che hanno sostituito i libri e soprattutto bypassato il concetto di otium: “Un libro è ozio, è isolamento dal resto del mondo. Allo stesso tempo la lettura allarga gli orizzonti, apre la mente. La verità – spiega Andrea Mascetti – è che un tempo nelle case degli italiani c’erano le librerie, grandi, piccole, medie. Ma c’erano. Oggi l’assenza di una libreria impedisce ai nostri ragazzi, e non solo, di avere occasioni, di incuriosirti per la storia, la letteratura”.

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Economia ed energia, in futuro un ruolo sempre più cruciale lo avrà l’idrogeno

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  • 26 Aprile 2021

Quando si parla di futuro, uno dei punti cardine riguarda senza dubbio l’aspetto climatico. L’economia produttiva mondiale da tempo è impegnata in un processo di decarbonizzazione, che negli ultimi mesi ha subito una forte accelerazione perché la pandemia ha accresciuto la sensibilità verso certe tematiche.

Energie ed economia: come cambia lo scenario

economia e idrogenoBisogna però considerare che questo percorso comporta una trasformazione davvero radicale. E questo richiede molto tempo, e presenta anche molti ostacoli. Non si può modificare i meccanismi dell’economia senza incontrare degli intoppi.
Di sicuro c’è una spinta forte da parte dei governi. Un breakout dal carbone ormai è considerata una priorità. Ci sono programmi ambiziosi nella Ue, ad esempio, che mira alla realizzazione di impianti di elettrolisi per produrre idrogeno per un totale di 40 gigawatt, che è quattro volte più potente di quello più grande al mondo che si trova in Giappone.

Il ruolo cruciale dell’idrogeno

Ecco, l’idrogeno. Target progetti della Ue spingono proprio sullo sfruttamento maggiore dell’idrogeno. Questo gas infatti può essere prodotto da fonti rinnovabili (idrogeno verde) oppure da combustibili fossili a basso impatto ambientale (idrogeno blu), e consente anche un buon stoccaggio di energia. Insomma, è l’alternativa green migliore al carbone.
Diversi settori dell’economia globale potrebbero convertirsi a questo scenario, soprattutto le raffinerie, i produttori di fertilizzanti azotati, i trasporti pesanti e le acciaierie. Per questi settori, un ricorso alla sola elettricità sarebbe quasi impossibile (per via degli enormi costi).

Un mercato che crescerà da 5 a 8 volte

Chiaramente questo scenario ha posto sotto i riflettori quelle società che operano in questo segmento dell’economia. L’analisi fondamentale del settore stima che il mercato dell’idrogeno entro il 2025 possa crescere dalle cinque alle otto volte rispetto ai livelli attuali. Questo spiega perché gli ETF legati all’idrogeno sono esplosi nell’ultimo periodo, con avanzamenti di diverse centinaia di punti percentuali.

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“So good! Break the plastic habit”: 16 dispenser di acqua potabile all’Università degli studi di Bergamo

Anche all’Università degli studi di Bergamo ora è possibile, per studenti e docenti, utilizzare 16 erogatori di acqua potabile, grazie al progetto in collaborazione con Uniacque dal titolo “So good! Break the plastic habit”.

L’iniziativa è frutto di un progetto sviluppato dall’Università orobica insieme a Uniacque, in piena sintonia nella volontà di ridurre l’utilizzo della plastica.

Tramite questo progetto, l’Università degli studi di Bergamo e Uniacque, consapevoli dei goal di Agenda2030, invitano i giovani a rivalutare l’acqua del rubinetto, buona e sicura, offrendo così non solo acqua ma perseguendo anche, indirettamente, uno scopo educativo che guarda al futuro del pianeta.

Gli erogatori sono stati collocati nelle principali sedi universitarie dell’Ateneo cittadino: in particolare tre dispenser servono l’edificio di via dei Caniana, due quello di via Pignolo e il complesso di Sant’Agostino, mentre un erogatore a testa è stato dislocato nelle sedi di via Salvecchio e piazza Rosate. Sei dispenser, infine, presiedono il polo universitario di Dalmine.

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Business Summit B20: Gianpietro Benedetti a capo della task force per occupazione ed educazione

Gianpietro Benedetti, attualmente alla guida di Gruppo Danieli, è stato scelto da Emma Marcegaglia per guidare la task force "employment and education" nell’ambito dei Business Summit B20, la cui regia quest’anno è affidata a Confindustria

Gianpietro Benedetti.

Gianpietro Benetti alla guida della task force "employment and education"

"Visione per il futuro, inclusività, capacità di creare occupazione, ma anche competitività e produttività": sono queste le parole chiave attorno alle quali il Gruppo Danieli svilupperà le sue raccomandazioni politiche. Come sottolineato dal Presidente Gianpietro Benedetti, "per includere e creare posti di lavoro, le nostre aziende devono essere competitive e produttive". Il manager ha aperto i lavori della task force "employment and education" nell’ambito del Business Summit, B20, il più importante tra gli Engagement Group istituiti dal G20, che quest’anno è organizzato da Confindustria. La coordinatrice dei lavori Emma Marcegaglia ha individuato in Gianpietro Benedetti il rappresentante più adatto per guidare il gruppo di lavoro dedito a occupazione ed educazione. "In questi momenti difficili ancora una volta il mondo dell’impresa deve giocare la sua parte ed abbiamo la necessità di parlare con una voce sola", ha commentato il Presidente durante l’inaugurazione della task force.

Gianpietro Benedetti: il capitale umano è la chiave per affrontare le sfide del futuro

"Ho l’onore di presiedere la task force che si occupa di questioni che, considerando l’impatto del Covid-19 e il cambiamento che le nostre società e i mercati del lavoro stanno affrontando, sono fondamentali per il progresso", ha affermato Gianpietro Benedetti . Riguardo a questi temi e a queste necessarie innovazioni si è già discusso ampiamente durante i precedenti B20: è quindi giunta l’ora di agire e di accelerarne l’implementazione. Per creare nuovi posti di lavoro, essere produttivi e al contempo competitivi, generando sempre nuovo valore, non bisogna mai dimenticarlo. È in questa prospettiva, ha aggiunto Gianpietro Benedetti "che il nostro capitale umano diventa centrale per affrontare le sfide del futuro, in particolare accordo con la visione mondiale del 2050, in cui i governi sono chiamati a definire chiaramente le linee guida e le priorità".

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Salute di prossimità e rete assistenziale in Lombardia: le riflessioni di Mario Melazzini

“Non è la Legge 23 che ha fallito, ma la mancata applicazione di questa parte di quell’idea di sanità, che ha consentito alla Lombardia di essere eccellenza in Europa, non solo in Italia”: così Mario Melazzini sul tema della salute di prossimità nella riforma del sistema sociosanitario lombardo.

Mario Melazzini

Mario Melazzini, l’editoriale sulla rete assistenziale nella sanità lombarda

Il ricordo delle difficoltà incontrate dalla sanità nel 2020, il continuo afflusso di malati nei pronto soccorso, il bilancio “terribile” di una pandemia tuttora in corso: Mario Melazzini, medico, ricercatore in ambito onco-ematologico e AD di ICS Maugeri S.p.A., ha fatto il punto della situazione su quella che, da più fronti, è considerata un’idea di sanità “eccellenza in Europa, non solo in Italia, per quanto riguarda l’assistenza agli acuti, gli interventi di alta complessità, la ricerca”. L’occasione è fornita dall’edizione di “Vita Magazine” di febbraio, incentrata sulla cruciale questione della salute di prossimità in Lombardia. Il focus del ricercatore, nonché Professore presso l’Università di Pavia, prende le mosse dalla Legge Regionale 23/2015, uno strumento che “si proponeva di ammodernare il sistema dei servizi nella regione Lombardia” e che, sottolinea nell’editoriale, non è necessario cambiare, quanto piuttosto applicare. “L’idea fu quella di suddividere i servizi definendo cinque aree: prevenzione, fase acuta (rete ospedaliera), rete territoriale e presa in carico del paziente cronico, non autosufficienza, cure palliative”. Come evidenziato da Mario Melazzini, si trattava di un provvedimento che, nonostante “un contesto di tagli decisi dai governi nazionali”, consentì di riorganizzare il modello burocratico in territorio lombardo, permettendo al contempo “risparmi rilevanti da reinvestire in favore dei servizi sanitari e socioassistenziali”.

Mario Melazzini: “L’etica ci impone di essere straordinariamente vicini alle persone più fragili”

“È scritto, è agli atti, che quella riforma prevedeva che in ospedale fossero erogate le prestazioni limitate alle fasi acute e alla diagnostica ad alta specialità e complessità”, prosegue l’analisi di Mario Melazzini[, che segnala inoltre come la riforma prevedesse la gestione della quotidianità del paziente cronico da parte di alcuni nuovi strumenti di gestione. Tra questi, spiega, “i Pot (Presidi Ospedalieri Territoriali), i Prest (Presidi socio sanitari territoriali) ai quali veniva demandata l’assistenza per i non acuti, le cure domiciliari, la specialistica ambulatoriale; oltre altri strumenti come le Aft (Aggregazioni funzionali territoriali), in cui è fondamentale il ruolo dei medici di medicina generale, e le Unità Operative Complesse di cure primarie”. La Legge 23 prevedeva altresì la presa in carico da parte del territorio dei pazienti con patologie croniche, proponendo l’implementazione di associazionismo, Presidi Territoriali, specialistica ambulatoriale e poliambulatori distrettuali. “Non è la legge 23 che ha fallito, ma la mancata applicazione”, specifica l’Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A., che sottolinea: “La consuetudine ha preso il sopravvento sulla programmazione”. Quali dunque i passi da compiere nell’immediato futuro? “Nessuno può tirarsi indietro da responsabilità e tutti dovrebbero adesso accelerare per fornire un contributo di innovazione: ministero, e tutte le sue strutture, amministrazioni regionali, ma anche tutti i professionisti sanitari, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Formare la rete assistenziale oggi grazie alla tecnologia è più facile, ma la volontà umana resta tutto”. Il passo da compiere, conclude Mario Melazzini, è di fondamentale importanza ed è da fare subito: “L’etica ci impone di essere straordinariamente vicini alle persone più fragili”.

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Nuova veste per il sito di CPF Industriale-Tecnocontrol-Geca e Fag: Tante realtà un’unica visione

CPF Industriale, Tecnocontrol, GECA e Fag, aziende leader nella produzione di apparecchi per il settore dell’elettronica, dell’impiantistica, della prevenzione incendi e del filtraggio di gasolio e olio combustibile, inaugurano il restyling del loro sito aziendale, totalmente rinnovato nella veste grafica e nei contenuti, cpftecnogeca.com

La sostanziale riprogettazione, nata dall’ascolto costante di clienti e tecnici di settore, rende ancora più chiare e intuitive molte delle funzioni abitualmente utilizzate nella gestione dei rapporti con i clienti, in modo da soddisfare il rapido mutamento delle esigenze, grazie alla disponibilità di efficienti supporti digitali. Rispetto alle versioni precedenti, oltre al restyling grafico di grande effetto estetico ed emozionale, il sito offre tutte le informazioni sui prodotti CPF, Tecnocontrol, GECA e FAG particolarmente utili per l’operatore di settore ed un pratico servizio di Shop online.

Con circa 70 agenzie dirette, oltre 5.000 clienti sparsi sul territorio italiano ed una presenza estesa in ben 91 paesi nel mondo, il gruppo ha raggiunto una notevole capillarità di distribuzione nei settori OEM, Termoidraulico, Elettrico e prodotti per la Sicurezza. Per agevolare la comunicazione, il sito è strutturato in tre lingue: italiano, inglese e francese. La semplicità d’uso e la chiarezza delle informazioni sono le chiavi del nuovo progetto complessivo di efficientamento, che consente di guardare a future espansioni dei servizi con il supporto di una solida base tecnologica e multimediale.

Grazie alla sua grafica semplice ma efficace il sito risulta estremamente intuitivo. Il menu si compone di sei aree, quali Homepage, Prodotti, Chi siamo, Download, Contatti e News, consultabili con un solo click. Ciascuna sezione è sviluppata in più punti, funzione che agevola la ricerca all’interno del sito. In particolare, dalle nuove pagine prodotto, oltre a visionare i numerosi esempi applicativi suddivisi in più settori quali termoidraulica, materiale elettrico, industria, antincendio, sicurezza, analisi combustione, gas tecnici, sprinkler e componenti per rampe gas, è possibile scaricare cataloghi, listini, istruzioni prodotto, video istruzioni.

La sezione News permette di rimanere costantemente aggiornati sulle iniziative delle aziende, tra queste, nonostante le difficoltà della pandemia, annoveriamo con orgoglio l’ampliamento dell’unità produttiva GECA e l’installazione di due nuovi centri di lavoro, investimenti importanti per un pool di aziende che crede fermamente nella qualità del Made in Italy e nel valore delle persone.

 

 

CPF Industriale –Via E. Fermi, 98, 25064 Gussago (BS), Italy – Tel. 030.310461 – Fax 030.310465

Tecnocontrol srl – Via Miglioli, 47, Segrate (MI), Italy – Tel. 02.26922890 – Fax 02. 2133734

GECA S.r.l. – Via E. Fermi, 98, 25064 Gussago (BS) – Tel. 030 3730218 – Fax 030 3730228

Fag Via E. Fermi, 98, 25064 Gussago (BS) – Tel. 030 3730218 – Fax 030 3730228

https://cpftecnogeca.com/it/
Ufficio Stampa – Studio Binaschi – Ripa di Porta Ticinese, 39, 20143 Milano – Tel. 02.36699126 www.studiobinaschi.it

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