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Febbraio 2020

Scienza e Tecnologia

Come trasferire grandi file

Quando si devono trasferire file di grandi dimensioni, la domanda che tutti si fanno è quale software o tool usare. Non tutti conoscono, infatti, ancora i vantaggi di WeTransfer. Di cosa si tratta e come si usa? Scopriamolo in questo post.

We Transfer: il modo più semplice per inviare file pesanti

Come detto, WeTransfer è un comodo servizio per lo scambio via email di file fino a 2GB senza occupare spazio nella casella o bloccare il server. Un ulteriore vantaggio è che il tool è gratuito e, se si sceglie la versione WeTransfer Plus a pagamento, offre anche altre funzioni aggiuntive. Vediamo come si utilizza.

Come si inviano i file con WeTransfer

WeTransfer è apprezzato da tutti anche per la sua semplicità, dato che basta andare sul sito e accettare i termini per accedere alle diverse funzionalità offerte. In particolare si aprirà un form in cui aggiungere uno o più file da inviare per un massimo di 2GB, che saranno caricati sul server di WeTransfer.

Successivamente sarà necessario inserire l’email dei destinatari, fino ad un massimo di 20, e del mittente, oltre ad un messaggio facoltativo. A questo punto, cliccando su Transfer invierete il file con Wetransfer. Ricordiamo, tuttavia, che la versione gratuita del software non prevede la crittografia. Cosa significa? Tutti i dati scambiati con upload e download sono esposti, se caricati da una rete condivisa o pubblica. Si può, però, risolvere il problema realizzando un apposito archivio protetto da password.

Come si ricevono e scaricano i file con WeTranfer

Chi usa We transfer da utente e non da mittente, quando riceve un file viene avvisato con una email molto semplice, che indica indirizzo del mittente, messaggio e link per scaricare il materiale ed i file condivisi. Per chi riceve i file è importante sapere come questi non siano a disposizione in eterno, ma dopo un periodo di 7 giorni vengono cancellati dal server anche se non sono stati ancora scaricati.

Su WeTransfer si possono inviare diversi tipi di file, potenzialmente di qualsiasi tipo e non solo immagini. Inoltre, per la comodità di chi li riceve si possono inviare anche cartelle e archivi zip, per evitare la fatica di caricare ad uno ad uno i singoli file.

WeTranfer Plus: la versione a pagamento del servizio

Accanto a WeTransfer esiste anche la versione a pagamento del servizio ovvero WeTransfer Plus, che offre funzionalità più avanzate dietro un pagamento di 12€ al mese o 120€ all’anno. In particolare, è possibile inviare file fino a 20 GB, ma anche personalizzare la pagina di download e proteggere i file con una password. Non è tutto: WeTransfer Plus è anche un cloud personale, che mette a disposizione degli utenti uno spazio di 100GB.

In conclusione, parlare di questo servizio significa riferirsi a un servizio di file hosting per la condivisione via email, anche se consigliamo di utilizzare la versione gratuita dato che i vantaggi del cloud sono offerti anche da Google Drive. Anche We Transfer gratis, infatti, è un servizio comodo e alla portata di tutti, disponibile anche su un app per Android e iOS per chi ha bisogno di accedere ai file in mobilità.

L’app WeTransfer

Oltre al servizio via desktop, WeTransfer offre anche un’app per Android e iOS, anche se non offre tutte le funzionalità del sito web. Si può usare per inviare esclusivamente materiali, foto e video presenti sullo smartphone dell’utente: si tratta, tuttavia, di un vantaggio in più soprattutto per chi è spesso in viaggio o usa poco il PC per lavorare.

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Comunicati

La scelta della busta personalizzata

Forse non ci hai mai pensato, ma le buste personalizzabili sono il miglior strumento di marketing e comunicazione a disposizione della tua azienda. In commercio se ne trovano davvero di tutti i tipi e c’è ampia scelta di materiali, colori e possibilità di personalizzazione.

Buste personalizzabili: un valido strumento di comunicazione

Da quando sono nate, le buste personalizzabili si sono immediatamente caratterizzate per la capacità di raccontare un prodotto, un servizio, un’azienda, un brand o un negozio. Nel dettaglio, questo gadget all’apparenza insignificante ha la possibilità di raggiungere un numero illimitato di persone e aumentare la visibilità del brand. Ecco perché possiamo tranquillamente inserire la busta personalizzabile tra gli strumenti di marketing a disposizione delle aziende.

Viaggiando per la strada nelle mani del cliente, infatti, la busta mette il brand sotto gli occhi di tutti e, se ben progettata e dal design accattivante, cattura l’attenzione più di un volantino o di un’insegna pubblicitaria. Tutto questo permette al negozio e al punto vendita di conquistare nuovi clienti, a fronte di un investimento modesto.

Non è tutto: il cliente che riceve una confezione di prestigio o una busta personalizzabile con un messaggio spiritoso o una frase elegante aumenta la stima e la simpatia per il brand ed il commerciante ed è invogliato a tornare per nuovi acquisti. Inoltre, soprattutto quando si acquista un gioiello o un rinomato capo di abbigliamento si nutre una certa aspettativa anche per la confezione e si resta delusi se il prodotto viene consegnato in una busta anonima e priva di personalità.

Buste personalizzate significa quindi visibilità, attenzione al cliente e passaparola tra amici, colleghi di lavoro e vicini di casa.

Buste personalizzabili: una meravigliosa invenzione

Per i fattori visti sopra possiamo affermare come le buste personalizzabili siano davvero una grande invenzione, sia per le aziende sia per chi le riceve. Un ulteriore vantaggio della busta personalizzata è il fatto di essere riutilizzabile e biodegradabile e oggi ne esistono veramente modelli infiniti, per creare veramente il gadget di marketing che meglio rappresenta la tua azienda.

Come detto, una shopper personalizzata aiuta chi ha un’attività commerciale ad aumentare la visibilità e le vendite e rappresenta a tutti gli effetti uno strumento di marketing. Tra l’altro, investire in buste personalizzabili significa spendere davvero poco, dato che esistono buste personalizzabili On Line anche economiche e alla portata di tutti. La funzione della busta personalizzata, oggi, non è solo quella di proteggere e trasportare un acquisto, ma anche di mandare un chiaro messaggio al cliente attuale e potenziale, raccontando il brand.

Non serve nemmeno investire in buste di grandi dimensioni: anche i modelli più piccoli e semplici, se scelti con cura, raggiungeranno l’obiettivo per cui sono stati disegnati.

La scelta della busta personalizzata

Oggi puoi trovare in commercio buste personalizzate di diversi materiali, tra cui carta, cartone, plastica e tessuto. Generalmente la busta in carta è quella più economica, anche se assicura elasticità e resistenza inferiori a quelle in tessuto TNT e plastica. Tuttavia, assieme alle buste in cartone e tessuto rappresenta la scelta più gettonata per l’aspetto artigianale ed eco-friendly.

La busta in tessuto, invece, è la scelta preferita dalle aziende che ne promuovono il riutilizzo, soprattutto se si tratta di realtà che hanno a cuore il rispetto per l’ambiente. Tra i tessuti più utilizzati ci sono il cotone e la juta.

Infine, è possibile personalizzare la busta in termini di forma, dimensioni, manici, presenza di pieghe e tipo di fondello. La scelta è, ad esempio, tra manici in corda o nastro, rigidi o morbidi e molto altro ancora.

Come vedi sono davvero tante le opzioni a tua disposizione per creare la busta personalizzabile perfetta per promuovere la tua azienda, il tuo negozio, il tuo brand ed in questo Rifipack è da sempre al tuo fianco.

La Rifipack è Leader incontrastata anche nella produzione dii:

  • Shopper Personalizzabili
  • Shopper Personalizzabili Economiche
  • Buste Personalizzabili
  • Shopper On Line Personalizzabili
  • Shopper Personalizzabili in Tessuto
  • Buste Personalizzabili on Line

Affidati alla Rifipack per avere la qualità del Made In Italy al Giusto Prezzo.

 

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Comunicati

Fabrizio Catanzaro: fotografo a Torino

C’è un nuovo fotografo in città: si chiama Fabrizio Catanzaro e vive e lavora a Torino!
Appassionato di fotografia fin dal 2006, nel 2013 Fabrizio decide di frequentare il suo primo corso di fotografia: il base dell’Università Popolare di Torino, durante il quale grazie ad una segnalazione del suo insegnante Lorenzo Coppi, diventa fotografo ufficiale del consolato onorario della Repubblica del Vietnam di Torino. Era quello l’anno del Vietnam in Italia durante il quale si festeggiava la solidarietà Italo-Vietnamita “Italia Vietnam ’60-’70” e a Torino, unica città italiana ad ospitare il consolato vitnamita (oltre all’ambasciata di Roma), fu deciso di festeggiare ufficialmente il capodanno Vietnamita e la festa dell R.S. Vietnamita, eventi principali dei quali Catanzaro Fabrizio fu ufficialmente il fotografo designato dal consolato.

Dopo alcuni altri eventi come matrimoni e lauree (e aver frequentato il corso avanzato di fotografia dell’Unipop), la carriera di Catanzaro si interrompe. Senza aver mai smesso di fotografare (soprattutto seguendo le sue passioni: fotografia natulastica e di architettura), dal novembre 2018 al luglio 2019 si iscrive al Corso di Specializzazione Professionale (CSP) di Fotografia presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Torino dove apprende tutte le tecniche della fotografia moderna e classica e grazie alle lezione tenute dai migliori professionisti del settore, apprende e migliora notevolmente le sue capacità fotografiche, tornando sul mercato come fotografo professionista.

Alcune sue immagini sono state pubblicate su vari siti e riviste (l’ultima sul numero di dicembre 2019 di Asferico, rivista ufficiale dell’AFNI, l’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani). Attualmente continua ad accouparsi di fotografia di eventi, di architettura e natura (le sue passioni fotografiche) e fotografia di still-life e di panorami (soprattutto per la vendita online su siti di microstocking e vendita stampe e gadget).

Per vedere le sue immagini, fargli richieste di preventivi per eventi o altri lavori fotografici o trovare i siti su cui comprare istampe, immagini e gadget, potete visitare il suo sito personale – Fabrizio Catanzaro photography – cliccando qui!

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Etica e Società Eventi

Amore:L’amore oggi , Come trovarlo e che succede

Trovare l’amore su Internet: missione impossible?

Il vantaggio di questi strumenti sta nella possibilità di andare oltre la solita cerchia di amici ed entrare in contatto con persone che altrimenti non avremmo mai potuto conoscere. Il principale problema per chi cerca l’amore nel 2020 è, infatti, fare nuove conoscenze.

Un secondo vantaggio è quello per cui anche i più timidi su Facebook o WhatsApp si sentono a loro agio nell’entrare in relazione con l’altro e proprio le applicazioni per la messaggistica riescono ad aprire la strada per un incontro di persona, nel mondo reale.

 

La paura più comune alla base di questo nuovo modo di vivere l’amore ai giorni nostri è quella di legarsi e di perdere la propria libertà, oltre alla convinzione di non aver bisogno dell’amore e che bastino le serate con gli amici e gli incontri occasionali. Chi vuole trovare l’amore e ha oltre 30 anni farà sicuramente più fatica a fare nuove conoscenze, ma non è il caso di disperare. Sono tanti, infatti, i consigli per le over 30 che sono stanche di essere single. Nel vivere l’amore oggi siamo tutti più superficiali e anche la poesia viene riservata solo alle occasioni come l’anniversario di matrimonio o l’Anniversario Fidanzamento.

L’amore ai nostri tempi: tecnologia e sesso facile

Oggi viviamo in un mondo in cui dominano la tecnologia, le tentazioni e il sesso facile e chi si ancora ai vecchi valori e si dedica ad azioni e parole che nascono dal cuore viene considerato come diverso. Cambiano anche, ai nostri giorni, le tecniche per corteggiare le Donne Mature oltre che i luoghi in cui incontrarle. Vediamo allora come conquistare una donna matura.

Amore over 30: comunicazione efficace e velocità

A 20 come a 30 o 40 anni è importante saper comunicare in modo efficace per avere relazioni soddisfacenti, soprattutto tra adulti e donne mature. Apertura e sincerità sono alla base di un dialogo costruttivo, indipendentemente dal tema del discorso e anche in caso di discussioni con il partner.

Inoltre, nella ricerca di un nuovo amore over 30, è importante non perdere tempo, sprecandolo con persone che non piacciono o non interessano. Dopo alcuni incontri hai capito che l’altro proprio non fa per te? Smettere di vederlo e concentrate la propria attenzione altrove permette alla donna matura di trovare l’uomo che fa davvero per lei.

Non accontentarsi, anche se la perfezione non esiste

Anche le donne mature hanno diritto a trovare un partner che le soddisfi pienamente, dato che questo è il requisito per una relazione sana e duratura. Tuttavia è sbagliato attendere l’arrivo del principe azzurro, dato che la perfezione non esiste, almeno in amore. Come la donna non è perfetta, così non lo è neanche il suo partner e bisogna essere pronte a trovare un compromesso.

Sicuramente, trovare l’amore oltre i 30 anni o quando si è ormai donne mature è più difficile rispetto alla ricerca del partner a 20 o 25 anni, ma proprio l’essere “avanti con gli anni” permetterà di dare vita ad una relazione più appagante e duratura. Con i nostri consigli, infatti, siamo sicuri che troverai l’uomo giusto per te, provare per credere!

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Comunicati

Christian Frosio “Anime leggere” in radio il singolo “universale” del cantautore rock bergamasco

Immensi spazi visivi e sonori per una canzone che racconta l’esistenza dell’uomo

Anime Leggere è il singolo che anticipa l’uscita dell’album di cantautorato-rock “Mille Direzioni”, primo lavoro del cantautore bergamasco.

È una canzone che l’autore definisce “universale” perché riguarda l’esistenza dell’uomo (così come di ogni cosa attorno). Musicalmente il brano si ispira alla figura del cerchio, in cui tutto scorre e ritorna: la canzone inizia e conclude con la stessa strofa e con la frase chiave “siamo anime leggere ma non ci accorgiamo che tutto scorre”. Il loop della batteria nelle strofe, l’andamento regolare e cadenzato del brano, sono volti a sottolineare questo movimento.

Anime Leggere è quest’uomo che vive all’interno dello scorrere inevitabile del tempo, apparentemente senza alcuna consapevolezza della propria caducità; è l’uomo che vive tra le inevitabili distanze che lo separano da chi gli sta intorno ma con i desideri latenti di avvicinamento che accomunano tutti. Le atmosfere del brano raccontano di spazi silenziosi e desolati: l’universo e la vita delle persone, il macro e il micro cosmo, immersi in un moto continuo, in un tempo solo apparentemente lento, statico e (forse) eterno.

Musica, testo, suoni, arrangiamenti e produzione sono stati interamente curati da Christian Frosio.

 

 

Mille Direzioni si compone di 8 brani diversi tra loro:

«La diversità dei brani deriva dall’esigenza del nucleo primario della canzone (voce e chitarra) di richiedere un proprio abito cucito su misura. Sono canzoni nate da un elemento scatenante (il “filo da sbrogliare” per dirla alla Montale) ma che si portano dietro un’esperienza maturata su un periodo più lungo. Le canzoni sono quindi esseri maturi e ben distinti tra loro che richiedono una cura e un rispetto particolare e personale». Christian Frosio

Il lavoro di arrangiamento e poi di registrazione/mixaggio in studio della canzone, ha richiesto quindi un’attenzione specifica diversa di volta in volta, che andasse a rispettare la personalità di ogni brano. Nei brani c’è una compartecipazione molto stretta di ogni strumento al risultato finale, in un lavoro in cui le chitarre intorno alla voce e al testo restano comunque l’elemento portante (essendo queste il nucleo originario con cui nasce la canzone). In questo senso le canzoni si prestano ad essere ascoltate sia nella versione studio, sia nella versione live in solo e in acustico (con cui il progetto verrà inizialmente proposto dal vivo), mantenendo comunque la loro integrità.

I testi affrontano tematiche esistenziali legate all’abbandono (sia di chi parte e sia di chi resta), al tempo che scorre, alla condizione di solitudine. Le atmosfere oniriche e la sfera immaginativa delle musiche e dei testi (intese come esperienza di speranza salvifica), permeano l’aspetto nostalgico delle canzoni che, seppur legate a tematiche di sofferenza e solitudine, nel cantato e nelle scelte sonore non vogliono restare confinate ad un senso di impotenza, ma al contrario sono protese alla volontà di reagire.

AUTOPRODUZIONE

Radio date: 6 dicembre 2019

Pubblicazione album: gennaio 2020

 

BIO

Christian Frosio è un cantautore bergamasco. Nato a Sant’Omobono Terme, piccolo paese di una piccola valle in provincia di Bergamo, a 6 anni comincia a suonare la chitarra e dieci anni dopo a scrivere le prime canzoni. Laureato al Dams Musica di Bologna (città che lo ha “adottato” per 9 anni) con una tesi sulla ricerca vocale di Demetrio Stratos, è cresciuto tra i vinili e le canzoni del cantautorato italiano.

Dopo l’esperienza maturata in qualità di chitarrista e cantante in diverse cover band rock attive sul territorio di Bologna, Bergamo e Brescia (tra cui una tribute band dei Dire Straits), inaugura il suo progetto “Mille Direzioni” (titolo omonimo del primo album) che lo vede curare interamente la scrittura, l’arrangiamento e la produzione dei suoi brani. Parte da qui il percorso che porta alle sessioni di registrazione dei brani del primo disco. Il 14 ottobre 2018 pubblica il suo primo brano/video musicale “Apri la Finestra”. Il videoclip, scritto e realizzato con Michele Bernardi, regista di numerosi videoclip di artisti italiani (Luci della Centrale Elettrica, Tre Allegri Ragazzi Morti, Colapesce), è finalista all’ “Experimental, Dance & Music Film Festival” di Toronto (Canada) June & December 2019 e al “Biella Music Festival”, Settembre 2019.

Il 13 dicembre 2018 pubblica “La Nostra Casa”, secondo video/brano musicale, anche questo interamente autoprodotto, di cui cura interamente la regia. Il video viene nominato tra i Best Music Video al Prisma Independent Rome Film Awards nel febbraio 2019.

Questi due primi brani sono esclusivamente fruibili nella versione video pubblicata su Youtube. Una seconda versione remixata e rimasterizzata è contenuta nell’album “Mille Direzioni”.

Christian Frosio suona voce, chitarra, basso, pianoforte e tastiere.

 

 

Contatti e social

SITO www.christianfrosio.com 

Youtube: www.youtube.com/channel/UCk6paGDENXHAHIduZrSwI7g

Digital store: https://smarturl.it/gz0z6p

Facebook: www.facebook.com/frosiochristian

Instagram: www.instagram.com/christian_frosio

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Scienza e Tecnologia

The international group of companies ICOL Group opens its first European R&D office in Milan, Italy

The international group of companies ICOL Group opens its first European R&D center in Milan, Italy

 

ICOL Group will demonstrate its unique Smart RoboFactory framework for fully robotized footwear manufacturing and its Digital B2B Ecosystems at SIMAC 2020 in Milan.

According to the company plans, it will be soon possible to observe its next generation ICOL.Factory, as a showcase of Belwest installation in Belarus.

The international group of companies ICOL Group opened in January 2020 an AI R&D center in Milan (Italy) just before the Simac Tanning Tech 2020 fair event, the largest international expo of machinery and technologies for the footwear, leather goods and tanning industries. As CEO and Group Founder Dmitry Gontsov explains, the Milan office priority will be the projects related to Artificial Intelligence, Advanced Machine Vision and Digital Twins technologies. Dr. Andrey Golub, FashionTech expert and entrepreneur, a Belarusian living in Italy since 2002, becomes the General Manager and Head of AI R&D for ICOL Group in Italy. The Milanese startup ELSE Corp, founded and guided by Golub since 2015, becomes a strategic technological partner for ICOL Group on the R&D direction. “Milan is the centre of contemporary fashion and the attraction point for creative people, the international trendsetter. We are part of the fashion industry so it’s crucial for us to be in tune with it. The Italian office is intended as a bridge between designers, engineers and developers of our Industry R&D business line, and the clients and partners of our B2B ecosystem platform. We also see it as an information hub for communicating with the Italian, European and global professional circles. This is our first investment in the European R&D roadmap”- says Dmitry Gontsov.

On 19-21 February at Simac Tanning Tech in Milan, ICOL Group will present its high-tech b2b solutions both for large enterprises and SMEs in the shoe and leather industries: ICOL.Factory and ICOL.Digital. These technologies have no analogues in the world.

ICOL.Factory is uniquely beyond stand-alone machines, intelligent software applications, modern sensors or smart devices.  They are comprehensive integrated solutions for robotization of production processes and entire industries, powered by AI and with no global competitor offering a full match to their capabilities. Next-generation digital factory of Belwest (Belarus) is a host of a pilot project where these approaches undergo realization and thorough testing.    According to the plans of the company, soon (within a few months) it will be possible to visit the ICOL.Factory and see the next generation of production.

“We have a far-reaching strategic goal: to increase Belwest’s production capacity to at least 3 million pairs of shoes by 2023. This production volume will be achieved with the help of implementation and integration of ICOL.Factory robotic solutions and full 3D driven design process into production. To produce one pair of shoes it is necessary to perform 185 operations. Using innovative technologies, a large number of these operations will be carried out by robotic and AI systems. Currently it is a pilot project to be implemented and rigorously tested. So, it’s too early to speak about any specific results, but we are very positive about seeing the improvements soon.  According to the preliminary assessments, we will be able to obtain qualitative estimates not earlier than in a year since the project is launched” – claims CEO and Group Founder Dmitry Gontsov.  

ICOL.Factory  – Robotic Smart Factories 4.0:  

  •  comprehensive robotic solutions for production processes,
  • robots, using artificial intelligence with no human action involved, perform all operations: from troubleshooting leather and cutting to parts removing,
  • reconfiguration of equipment for each new cycle (also without human action) using digital twins and virtual cutting simulation.

ICOL.Digital  – Digital Smart B2B Platform:   

  • provides native interface and the ability to use it without additional installation of services,
  • connects all industry participants, from designers and shoe materials and components suppliers to shoe manufacturers,
  • allows performing operational tasks in the search, planning and organization of production and sales.

“I believe that now it is the best time to take the footwear production back to Europe to get it close to the consumers, making it more efficient and truly sustainable, which is only possible via robotization and digitalization of all data and production chain operations. It is one of the reasons why I’m developing this business stream and why the international project of the ICOL Group has started with particular attention to the European markets” – notes Dmitry Gontsov.

ICOL Group innovations stem from the most advanced technologies for robotization within Industry 4.0 framework, such as Advanced Machine Vision, Deep Learning/ Artificial Intelligence, 3D Simulations, Digital Twin, Autonomous Mobile Robots and Industrial IoT.

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Salute e Benessere

Nasce Istituto Medico Legale, il partner per le perizie di avvocati e patrocinatori stragiudiziali

Roma, 17 febbraio 2020 – Grandi novità in arrivo per il mondo degli avvocati e dei patrocinatori stragiudiziali. Il prossimo 1 marzo nascerà IML, Istituto Medico Legale, una società specializzata nel fornire consulenze medico legali nei casi di responsabilità medica e infortunistica stradale, attiva in tutto il territorio
nazionale al fianco di avvocati e patrocinatori stragiudiziali.

L’ Istituto Medico Legale nasce per risolvere le principali problematiche che oggi hanno avvocati e studi di infortunistica, nella gestione dei rapporti con i medici legali che forniscono le consulenze di parte, ed è guidato dall’Amministratore Sabatino Quatraccioni, professionista nel mondo del risarcimento danni.

Le principali criticità del settore sono infatti:

  • la non garanzia del risultato della perizia medico- legale
  • le tempistiche e i costi incerti
  • il non avere una pre-perizia scritta con parere vincolante di fattibilità, che dia informazioni fondamentali al legale o al patrocinatore sulla fattibilità o meno della futura richiesta di risarcimento.

Fornire una consulenza medico legale efficace e completa, che non inizi e termini dunque con la redazione della perizia, che segua avvocati e patrocinatori stragiudiziali dal momento in cui devono consigliare al loro assistito se iniziare una pratica di risarcimento e che garantisca il risultato di quanto riportato nelle nostre perizie o il rimborso delle stesse, è il nostro obiettivo.

Un’ulteriore novità è legata alla gestione della documentazione e del rapporto tra IML e i legali, in quanto grazie al software “Soluzione Medico Legale” , si velocizza la trasmissione dei documenti, che saranno processati dal team di medici di IML entro e non oltre i 30gg. dalla ricezione completa della documentazione.

Il servizio di punta di IML è lapre-perizia con la quale si fornisce sia agli avvocati che ai loro assistiti un parere scritto di fattibilità vincolante che gli permetta di evitare di intentare una causa con il rischio di perderla e, quindi andare incontro a tutte le spese previste come perizia di parte, contributo unificato, CTU, spese legali e processuali, etc..

Alla presentazione, seguiranno eventi in tutta Italia, atti proprio ad illustrare in maniera dettagliata ad avvocati e patrocinatori quali sono gli strumenti che IML mette a disposizione per agevolare il loro lavoro.

IML per il suo impegno nel sociale ha scelto di destinare parte del fatturato per aiutare i familiari delle vittime della strada e le persone che hanno subito casi di malasanità, oltre che in progetti sociali e culturali.

Per informazioni maggiori sul nuovo servizio visitare il sito internet www.istitutomedicolegale.it.

 

 

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Eventi

Aumentare Visibilità e Marketing attraverso le Shopper Bag Personalizzabili

Oggi più che mai, prima di vendere un prodotto è importante studiare le strategie di marketing per posizionarlo nella mente dei consumatori. Come fare? Il punto di partenza è individuare elementi differenzianti rispetto alla concorrenza e personalizzare l’offerta in modo da creare una relazione con il consumatore. A questo proposito anche le buste personalizzabili rappresentano uno strumento per aumentare la visibilità e fare marketing. Il segreto del successo è saper essere allo stesso tempo semplici e originali nel disegnare la busta personalizzabile, anche quando la si acquista online.

Usare le buste personalizzabili per aumentare la visibilità del brand

Le buste personalizzabili On-line sono lo strumento ideale per aumentare la visibilità del brand, del negozio e del punto vendita, dato che vengono viste da un ampio numero di clienti. Ad esempio, la situazione di maggiore utilizzo della shopper personalizzabile è la fiera o l’evento, in cui questo gadget viene distribuito ai clienti, ai partner e ai fornitori. Proprio le buste personalizzabili sono, infatti, particolarmente apprezzate dato che poi vengono utilizzate in diversi contesti sociali, dalla spesa al supermercato alla gita fuori porta.

Non solo: in un momento in cui governi, aziende e famiglie lavorano per diminuire i consumi di plastica, la busta personalizzabile in cotone rappresenta uno strumento di marketing e comunicazione sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Promuoversi con una shopper in cotone significa dare l’immagine di azienda e brand attento alla salvaguardia del pianeta.

Per questi motivi, sono sempre più le aziende che oggi usano la busta personalizzata all’interno delle strategie di marketing.

Come personalizzare le buste e creare un gadget perfetto

Creare una shopper personalizzata è fondamentale per aumentare la visibilità dell’azienda, a patto di saper creare veramente un gadget perfetto. Chi sceglie di investire in questo strumento, inoltre, si aspetta un elevato ritorno in termini di percezione e immagine del brand.

Proprio questi elementi, infatti, sono alla base dell’acquisto del prodotto da parte del consumatore moderno, attento ed informato. In particolare, diverse sono le possibilità di personalizzazione della busta:

  • tessuto e materiale;
  • dimensioni;
  • varietà dei manici;
  • stampa, grafica e disegno;
  • slogan per catturare l’attenzione e raccontare la storia del brand;
  • elementi emozionali presenti sulla shopper personalizzabile.

Infine, le buste personalizzabili rappresentano oggi la soluzione più adatta anche per quelle aziende che possono contare su un budget di marketing davvero minimo. In conclusione, puntare su una busta personalizzabile significa poter contare su un valido strumento di promozione, capace di attirare nuovi clienti, ma anche di fidelizzare quelli già esistenti.

Le buste personalizzabili da usare agli eventi e in negozio

Come detto, sono sempre più le aziende che utilizzano le buste personalizzabili come gadget da distribuire a eventi, fiere e convegni. Si tratta, infatti, di un’occasione per offrire ai clienti volantini promozionali, coupon di sconto, materiali informativi e catturare l’attenzione anche di chi non è ancora cliente. Non solo: anche i negozi e i punti vendita possono usare la shopper come omaggio e gesto di attenzione e ringraziamento alla base di una più stretta relazione tra clienti ed azienda. Si tratta, in particolare, di aumentare la possibilità di creare un cliente riconoscente e di fidelizzarlo nel tempo.

In conclusione, ricordiamo l’importanza di rivolgersi a professionisti del settore per creare una busta personalizzabile veramente bella ed originale, capace di comunicare in modo dinamico e di imprimere il brand nella mente e nei ricordi dei clienti. Ad esempio, potrete affidarvi a Rifipack per dare vita ad un modo particolarmente efficacie per aumentare la visibilità del brand e fare marketing, la busta personalizzata.

La Rifipack è Leader incontrastata anche nella produzione dii:

  • Shopper Personalizzabili
  • Shopper Personalizzabili Economiche
  • Buste Personalizzabili
  • Shopper On Line Personalizzabili
  • Shopper Personalizzabili in Tessuto
  • Buste Personalizzabili on Line

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Comunicati

Cristina Cafiero: dopo aver gareggiato fra i 65 finalisti di Sanremo Giovani 2020, in radio dal 6 dicembre il nuovo singolo “in punta di piedi”

La giovane cantautrice campana presenta il brano in lingua italiana e napoletana, prodotto da Nello Giudice.

 

IN PUNTA DI PIEDI è il brano scritto interamente da Cristina Cafiero che l’ha portata nei 65 artisti di Sanremo Giovani 2020. È stato arrangiato all’interno delle attività del progetto “Social Recording Studio”, ideato dall’associazione Musikattiva presente nell’iniziativa “Spazio Multifunzionale Salerno” a titolarità della Regione Campania, Comune di Salerno e Assessorato alle Politiche Sociali. 

Il brano ha un testo scritto in napoletano e italiano. Forte è l’influenza sonora del grande Pino Daniele, artista al quale Cristina è da sempre ispirata.

«Quando ho iniziato a scrivere questo brano ero molto giù moralmente. C’era qualcosa nell’aria che mi opprimeva, una sensazione che non riuscivo a spiegare a nessuno. Quindi ho iniziato a scrivere, perchè per me farlo è terapeutico. Ho imbracciato la chitarra e messo due accordi, poi musica e testo (le prime due frasi) sono usciti spontaneamente, insieme. Era passato qualche giorno e il brano non era ancora finito e nemmeno quella sensazione che avevo. Così un pomeriggio ero sul divano di casa mia, guardavo un documentario Netflix che trattava del nostro pianeta e dei cambiamenti climatici. A un certo punto si vedono dei trichechi salire su una scogliera altissima per cercare un pò di spazio, perchè non ce n’era a sufficienza sulla spiaggia. Nel momento in cui però avvertono la necessità di avvicinarsi al mare per cercare cibo, si gettano dalla scogliera e il risultato è molto triste. Ho sofferto tanto, è stata come una pugnalata allo stomaco quella scena. Così ho iniziato a pensare a tutti i cambiamenti che stanno avvenendo sul nostro pianeta e dentro di noi. Ho iniziato a pensare che è fondamentale avere una persona accanto con cui condividere questi disagi, le nostre paure e sofferenze. Una persona con cui riflettere». Cristina Cafiero

Il brano parla quindi di una persona che non ne può più di sentire tutto quello che sta avvenendo nel mondo, dai cambiamenti climatici, agli sguardi persi delle persone fino ai discorsi strani che alcuni potenti continuamente fanno, preoccupandosi sempre meno dell’altro. E il modo migliore per liberarsi è avere accanto una persona che ascolti, che voglia condividere le paure. 

La produzione musicale del progetto è curata da Nello Giudice, musicista e produttore musicale, che vanta 30 anni di attività musicali con Pino Mango.

I musicisti che hanno suonato e arrangiato il brano sono Fabrizio D’Amato al pianoforte, Massimo Santoro alla chitarra classica, Nello Giudice al basso, Emilio Melfi alla batteria e Rocco Petruzzi agli archi, anch’egli musicista di Pino Mango, tastierista prima, anche arrangiatore e produttore poi. Il missaggio è stato curato invece da Sandro Fontana e il mastering da Gianluca Sanza.

Radio date: 6 dicembre 2019

Etichetta: Musikattiva Social Records

Edizioni Musicali Officina

BIO

Cristina Cafiero nasce a Napoli il 10 maggio 1994. Iscritta al conservatorio di Salerno, nel 2014 inizia il percorso di studi in Canto Jazz. Sempre nel 2014, nasce il trio vocale “The Martucci Sisters”, un’idea del M° Carlo Lomanto, docente di canto Jazz del Conservatorio G. Martucci di Salerno che, sin dal primo istante, nota il forte legame tra le componenti sia dal punto di vista vocale che umano e scommette sul loro particolare sound. Varie sono state le esibizioni e i premi ricevuti. 

Il 10 novembre 2017 The Martucci Sisters aprono il concerto a Dolcenera, tenutosi al Modo di Salerno. Viene loro consegnato il Premio Leucosia 2017, giunto alla XXVI Edizione e nato per opera di Giovanni Farace a cui oggi è dedicato. L’8 giugno del 2018 si esibiscono al Napoli Pizza Village, fortemente volute da Gianni Simioli, l’etichetta Jesce Sole e RTL 102.5.

Nel 2015 studia con Marco Clarizia la tecnica dello Speech Level. Nell’anno 2014/2015 ha frequentato l’Accademia Spettacolo Italia, a Roma, diretta dai fratelli Calabrese (Massimo e Piero Calabrese, produttori di Giorgia, Mengoni), Fulvio Tomaino (Vocal Coach), Elio Cipri (discografico), Gianni Marsili (produttore e manager) e Fausto Donato (talent scount e discografico della Universal Music Italy).

Nel 2016 entra a far parte di “AQUARIUS PROJECT”, gruppo vocale prodotto da Massimo Calabrese, Gianni Marsili, Elio Cipri, Fulvio Tomaino. Il 31 dicembre, il gruppo debutta in televisione alla trasmissione “Unomattina in famiglia” di Rai 1 e il 6 gennaio si sono esibiti alla “Befana del Poliziotto”, prestigiosa manifestazione benefica giunta alla 32 edizione. Dal 2016 approfondisce i suoi studi di canto con il maestro Luca Pitteri. Ha partecipato a diversi stage con artisti di livello internazionale e nazionale come: Tony Bungaro, Serena Brancale, Maria Pia De Vito, Norma Winston, Diego Calvetti, Tony Vandoni, Giuseppe Anastasi.

Nel 2017 si diploma al C.E.T. di Mogol in Autori Di Testo. A luglio del 2019 conclude il suo percorso in conservatorio conseguendo la laurea specialistica in canto jazz con 110 e lode.

A marzo del 2019 pubblica il suo primo EP, “ANIME”, anticipato dall’omonimo singolo. Il video del singolo, su youtube, in pochi mesi conta più 50.000 visualizzazioni. Il brano racconta di un amore tra una coppia in cui lui è un non udente. Racconta di un amore che può superare qualsiasi difficoltà.L’EP è stato presentato live al Jamesession di Agnano, presentato Gigio Rosa, noto speaker di Radio Marte.

Il 2 luglio del 2019 esce, in anteprima su ALL MUSIC ITALIA, il video del secondo singolo estratto dall’ep, “VIOLA”. Il 31 luglio apre il concerto di Arisa per il JAMBO SUMMER FEST e il 20 settembre del 2019 si esibisce come solista sul palco di RTL 102.5 per il Napoli Pizza Village.  Cristina Cafiero con il suo brano “In punta di piedi” è arrivata tra i 65 artisti che hanno superato la prima selezione di Sanremo Giovani 2020. Il 3 novembre, la cantautrice napoletana è stata impegnata per l’audizione live che si è tenuta presso il Teatro delle Vittorie di fronte alla Commissione Musicale presieduta da Amadeus, in veste di direttore artistico, e composta da Claudio Fasulo, Gianmarco Mazzi, Massimo Martelli e Leonardo De Amicis.

 

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Comunicati

10 hp “Mantide” il rock della band siciliana torna nel nuovo brano in radio dal 29 novembre

I lati oscuri e ambivalenti di un rapporto di coppia vengono raccontati nel singolo che anticipa l’album in uscita nel 2020. 

“Mantide” è un brano dall’inequivocabile impatto rock, asciutto, quasi essenziale grazie alla compattezza sonora del trio costituito da chitarra elettrica, basso e batteria.

La mantide, da sempre metafora di chi divora il compagno con l’inganno della seduzione, assume un ruolo dominante all’interno di un rapporto di coppia malsano basato sulla dipendenza, quasi un’intossicazione che spinge il partner a trasgredire e a violare le regole della società civile.

 

Radio date: 29 novembre 2019

Autoproduzione

BIO

I 10 HP nascono nell’estate del 2005 nell’entroterra siciliano.

Nel 2007 pubblicano l’album “Verde, Bianco e…Rock”. Finalisti al Festival Pub Italia, nel 2008 si classificano ottavi al festival Martelive, vincendo il premio “visibilità su YouTube” e ottengono il quarto posto e il premio “Miglior Arrangiamento” al Lennon Festival.

Sempre nel 2008 si classificano al primo posto nel contest Alice Tutta un’altra musica, entrando tra i 12 finalisti del Premio De Andrè. Nello stesso anno ottengono il quarto posto nella finale di Sanremo Rock. Nel 2009 sono terzi al Lennon Festival, tra i finalisti di Area 24 web music contest, del Transilvania music contest e tra i semifinalisti del Pop Rock Contest e del Tour Music Fest.

Nel 2010 vincono il Gallirecords Italia Festival, etichetta con cui pubblicano l’album “L’ennesimo errore”.

Nel 2012 sono tra i 12 finalisti del 62° Festival di Sanremo.

Nel 2014 suonano a Perm, in Russia.

Nel 2015 suonano ad Aarhus in Danimarca.

 

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Eventi

Presentata la mostra “Segni e sogni d’alpe”

Venerdì 21 febbraio alle ore 18 a Palazzo della Ragione nella Sala delle Capriate in Città Alta sarà inaugurata la mostra fotografica di Marco Mazzoleni “Segni e Sogni d’Alpe – passione, orgoglio e resilienza”. La mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, in collaborazione con la rivista Orobie e curata da Moma Comunicazione S.r.l. rimarrà aperta dal 21 febbraio al 17 maggio 2020 ad ingresso libero. 

“L’esposizione è occasione per rinsaldare il legame, stretto, che Bergamo sempre ha intessuto con le sue valli: la città si fa cassa di risonanza del patrimonio paesaggistico e agroalimentare del suo territorio circostante e della vita che in esso si dipana – racconta l’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti –. Nelle fotografie di Marco Mazzoleni sfilano uomini e donne che riesumano antiche attività di famiglia o che, al contrario, decidono di intraprendere percorsi alternativi, ispirandosi a quella rinnovata attenzione all’ambiente e alle produzioni ispirate a un’economia sostenibili e circolare. L’uomo abita da millenni il paesaggio e, anche nelle nostre terre alte, ha reinterpretato e modificato i luoghi assecondando le necessità legate alle attività produttive e agroalimentari della nostra tradizione, tra cui spiccano l’alpeggio e la relativa produzione casearia. Ed è forse anche per questo che le nostre montagne sono così belle. È tempo di valorizzare e diffondere questo prezioso tassello di storia orobica, un patrimonio antropologico fatto di persone, mestieri, prodotti e saperi artigianali che deve essere, oggi più che mai, conservato e tramandato, anche come elemento di crescita culturale e civile di Bergamo”.

La mostra fotografica “Segni e Sogni d’alpe – passione, orgoglio e resilienza” è una selezione straordinaria di 70 foto, suddivisa in 3 sezioni tematiche. Il progetto vede il coinvolgimento di tre autori d’eccezione che hanno contribuito con i loro contenuti a sostenere la ricerca fotografica di Marco Mazzoleni: Roberto Mantovani (giornalista e storico dell’alpinismo), Prof. Renato Ferlinghetti (Professore di Geografia dell’Università di Bergamo) e Francesco Quarna (speaker di Radio Deejay, appassionato di alpinismo).

La mostra si fregia della collaborazione dell’architetto Davide Pagliarini di Newlandscapes per il progetto allestitivo, dei patrocini del FAI (Fondo Ambiente Italiano), dell’Università degli Studi di Bergamo, e dell’Associazione Maurizio Gervasoni.

Sponsor tecnici: Ravanelli Fabbro – Opere in ferro e manutenzioni (Gorle – Bg), NewLab S.r.l. di Brescia. L’occasione è golosa: il riconoscimento di Bergamo a “Città Creativa per la Gastronomia – Unesco”. Prende forma un progetto, che ha come ingredienti il paesaggio, il food, le tipicità e le eccellenze del nostro territorio, visti e vissuti attraverso l’occhio del fotografo Marco Mazzoleni, che, a distanza di tre anni, ritorna su un tema a lui caro per ampliare il discorso gastronomico al tema del disegno storicizzato del paesaggio con nuovi scatti. Lo scopo del progetto è quello di divulgare un principio di positività che esiste nella nostra realtà territoriale e che consiste nel conservare e tramandare le tradizioni in modo spontaneo alle nuove generazioni e in maniera rispettosa verso un ambiente, il cui paesaggio è appunto frutto di tali gesti antropologici. Il progetto mette in mostra la bellezza di questi gesti e del nostro territorio.

Il 30 ottobre 2019 Bergamo, capofila del progetto che coinvolge anche i territori di Lecco e Sondrio, è stata riconosciuta come Città Creativa per la Gastronomia Unesco. Si tratta di una rete creata nel 2004 dall’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura con lo scopo di promuovere la cooperazione tra le località che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Le aree comprese dalla Città creativa dell’Unesco sono le Cheese Valley ovvero le Orobie bergamasche (76 comuni), lecchesi (28) e valtellinesi (21).

Il riconoscimento Unesco punta a una tutela sempre maggiore degli alpeggi da parte di mandriani, pastori e casari, che devono essere architetti e giardinieri dei pascoli. Obiettivo della rete è anche quello di raccogliere e salvare le tecniche tradizionali e le tecnologie sostenibili utilizzate dalle culture antiche e incoraggiare le singole comunità a contribuire alla conservazione delle proprie conoscenze storiche. Un’occasione per promuovere tutte le produzioni alimentari di eccellenza tipiche generanti economia.

Fin dal XIII secolo i Bergamini in gran parte migravano in base alle stagioni tra pianura e montagna seguendo il percorso compiuto da millenni dai pastori di pecore e capre, le prime razze allevate.

Il paesaggio delle Orobie è nato anche dalla necessità degli allevatori di trovare terreni che fornissero foraggio per l’intero anno. Con il disboscamento e trasformando a pascolo anche le praterie, pastori e Bergamini hanno, nei secoli, sviluppato un ‘design spontaneo’ che ha definito ambiti di pregio, modificando con rispetto la morfologia particolare di queste aree montane e delle loro valli. Territori ricchi di storia che uniscono un’eccellenza ambientale per l’elevata biodiversità a una produzione agraria di qualità maturata da antiche tradizioni. Questo equilibrio discreto tra intervento dell’uomo e natura conferisce ai luoghi una ulteriore bellezza, che si manifesta in segni che variano nelle stagioni.

Cercarli, trovarli e interpretarli è un esercizio che ci aiuta a comprendere la storia, l’eleganza e la fragilità: un buon territorio produce un buon cibo e un buon cibo aiuta a definire e mantenere un buon territorio. Tutto ciò determina un’economia che coinvolge anche altri settori, come il turismo.

La ‘Città creativa’ ha dunque un grande compito quello di analizzare ciò che le generazioni precedenti hanno lasciato, per definirne gli orizzonti e produrre innovazione e opportunità.

C’è chi sostiene che la sensibilità ecologica si sia sviluppata guardando le immagini del nostro pianeta dalle immagini scattate dagli astronauti sbarcati sulla Luna. Una foto dall’alto delle Orobie dovrebbe forse aiutare a conferire sensibilità condivisa per uno sviluppo durevole di questo territorio.

La mostra si avvale anche di un prezioso video, realizzato da Moma Comunicazione con la regia di Fabio Cattabiani, in cui la testimonianza di un giovanissimo casaro, Daniel Moioli dell’Azienda Agricola Cornalì, intervistato da Roberto Mantovani, arricchirà l’esperienza del visitatore.

Saranno inoltre numerose le occasioni per approfondire e dare una maggiore efficacia formativa e culturale della mostra, attraverso una serie di visite con guide speciali: gli autori, accompagnati da Marco Mazzoleni, saranno a disposizione del pubblico per fare da guida alla mostra (le date delle visite in programma per ciascun autore sono evidenziate nella scheda finale). In particolare, l’ultima visita sarà realizzata con la guida speciale dello chef Michele Sana, prevista per il 16 maggio 2020.

In aggiunta il 3 aprile 2020 alle ore 10 presso la Sala Curò del Museo di Scienze Naturali di Bergamo è previsto il Convegno sulle tematiche trattate da Marco Mazzoleni tenuto dai relatori coinvolti nel progetto fotografico.

La mostra è corredata dal catalogo, edito Moma Edizioni, in vendita presso la Sala delle Capriate al costo di € 15,00.

 

IL FOTOGRAFO

Marco Mazzoleni

Laureato in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano, docente, fino allo scorso anno, presso l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, sin dal 1970 ha maturato un profondo interesse per la fotografia, che nel 1988 lo ha portato a diventare fotografo professionista. La sua attività è dedicata alla documentazione su temi di architettura, arte e paesaggio; Mazzoleni ha curato svariate ricerche e pubblicazioni, con reportage sulle diverse forme di produzione agricola e artigianale del territorio.

Collabora da anni con la rivista Orobie.

 

GLI AUTORI

Roberto Mantovani

Nato nel 1954 a Torre Pellice, dove risiede attualmente, è giornalista professionista e storico dell’alpinismo. Ha cominciato ad occuparsi di montagna da giovanissimo, prima come escursionista, alpinista e sciatore e successivamente (senza abbandonare mai l’attività sul terreno) come studioso. Ha diretto per circa vent’anni anni la Rivista della Montagna, un periodico presente sul mercato sin dal 1970, e successivamente si è occupato di alcuni numeri speciali di Alp. Dal 1995 al 2000 ha lavorato anche per il Museo nazionale della montagna, occupandosi del CISDAE (Centro italiano studi documentazione alpinismo extraeuropeo) e dei cataloghi delle mostre temporanee. Oltre ad aver maturato una lunga esperienza nel settore editoriale, ha pubblicato oltre trenta libri per vari editori. Negli anni ’80 e ’90, ha curato l’intera sezione alpinistica di tre successive edizioni della grande enciclopedia La Montagna della De Agostini. Per diversi anni è stato collaboratore fisso della trasmissione TGR Montagne di Rai2.

Renato Ferlinghetti

Naturalista e geografo è professore associato di Geografia presso l’Università degli Studi di Bergamo dove insegna Geografia regionale e urbana, Geografia dell’ambiente e Istituzioni di Storia e Geografia nei corsi di laurea in Lettere e Scienze dell’educazione primaria. È inoltre docente di Culture dell’urbanità nella laurea magistrale in Geourbanistica attivata, per la prima volta in Italia, nell’a.a. 2019/2020 presso l’Università di Berga- mo. È vicedirettore del Centro Studi sul Territorio ‘L. Pagani’ dell’Università di Bergamo, membro dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo e Consigliere del Direttivo del Parco Regionale dei Colli di Bergamo. È autore di un centinaio di pubblicazioni sul paesaggio, la biodiversità, la gestione e la lettura territoriale con particolare attenzione alle aree ad elevata densità. Tra i testi: Per una cultura dei luoghi. Antologia di scritti di Lelio Pagani (2008), Metamorfosi del paesaggio. Interpretazioni della geografia e dell’Architettura (2011), con Maria Chiara Zerbi, Uomini e ambienti dalla storia al futuro, con Paolo Cesaretti (2014), Le mura da antica fortezza a icona urbana (2016), con GianMaria Labaa e Monica Resmini (2016), Le valli d’Argon. La natura, il paesaggio, i segni dell’uomo, con Arturo Arzuffi, Moris Lorenzi (2018).

Francesco Quarna

Nato all’ombra del Monte Rosa nel 1980, muove i primi passi nella radiofonia negli anni ’90. Dopo le esperienze come disc jockey in alcune emittenti regionali, nel 2003 approda a Radio DEEJAY. Parallelamente ha scritto decine di articoli per riviste musicali. Dal 2011 al 2019 ha coordinato l’area web e social di DEEJAY, mentre dal 2019 collabora con la redazione musicale. Attualmente è in diretta da lunedì a venerdì alle 14 con Federico Russo nella trasmissione Play DEEJAY. Oltre alla musica, le sue passioni sono l’alpinismo, la viticultura, l’enogastronomia e la cultura delle “terre alte”.

 

INGRESSO LIBERO ORARI DI APERTURA:

Ven / Sab / Dom nei mesi di febbraio/marzo:

dalle ore 10 alle ore 17

Ven / Sab / Dom nei mesi di aprile/maggio:

dalle ore 10 alle ore 18 Lunedì dalle ore 9 alle ore 13 Martedì giorno di chiusura

Merc / Gio dalle ore 14 alle ore 18

VISITE GUIDATE SPECIALI:

_ Marco Mazzoleni sabato 29 febbraio, 28 marzo e 9 maggio ore 11

_ Roberto Mantovani sabato 7 marzo ore 11

_ Prof. Renato Ferlinghetti sabato 4 aprile ore 15

_ Francesco Quarna sabato 18 aprile ore 11

_ Michele Sana sabato 16 maggio ore 16

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Salute e Benessere

Foltina Plus, la lozione per fermare la caduta dei capelli

Quando i capelli si diradano o comincia ad insorgere una forma di calvizie, a causa di fenomeni ereditari o legati ad una disfunzione ormonale, sono in molti coloro che vivono questo fenomeno con estremo disagio e un forte senso di insicurezza. Ecco allora che si cerca di correre ai ripari provando svariati prodotti che non mantengono quello che promettono o pensando, come soluzione estrema, ad un trapianto di capelli che, nella maggiorparte dei casi, si rivela doloroso e dall’aspetto fittizio.

Per invertire il processo di caduta dei capelli è possibile utilizzare un innovativo prodotto lanciato recentemente sul mercato, la lozione Foltina Plus, che trovi sul sito ufficiale www.foltinaplus.eu. Si tratta di uno spray scientificamente testato che va ad agire sulla riattivazione dell’attività follicolare spenta da tempo e, conseguentemente, favorisce la ricrescita di capelli nuovi e sani. Il principale punto di forza di Foltina Plus sta nella sua formulazione, costituita totalmente da ingredienti naturali, in particolare tre:

  • Arginina di Grado Medico: essendo un vasodilatatore, va ad agire sulla circolazione sanguigna che sta alla base dei follicoli riattivandola e permettendo loro di rimettersi in attività per stimolare la crescita di nuovi capelli
  • Serenoa: è una pianta in grado di inibire la produzione di DHT, l’ormone naturalmente prodotto dal nostro organismo legato allo sviluppo di alcuni tratti tipicamente maschili (i peli, la voce profonda, la prostata, la crescita muscolare…). Quando, però, questo ormone viene prodotto in quantità eccessive favorisce la perdita dei capelli.
  • Fieno greco: stimola la crescita dei capelli e, grazie ai fitoestrogeni in esso contenuti, è in grado di renderli più lucenti, corposi e voluminosi.

QUALI BENEFICI E’ IN GRADO DI APPORTARE FOLTINA PLUS?

Il principale beneficio prodotto da Foltina Plus è, innanzitutto, la riattivazione dell’attività produttiva dei follicoli e la ricrescita uniforme dei capelli. Ciò, come abbiamo già accennato, avviene grazie agli ingredienti naturali che compongono Foltina Plus, gli stessi che vanno ad agire anche sul benessere generale del cuoio capelluto.
Infatti, mentre altri prodotti che si trovano normalmente in commercio contengono sostanze chimiche spesso dannose che vanno ad alterare il normale PH della pelle causando irritazioni e desquamazioni del cuoio capelluto, la lozione Foltina Plus presenta una formulazione talmente delicata che riesce a nutrirlo donando anche ai nuovi capelli un aspetto più sano e forte. Inoltre, non presentando agenti chimici o irritanti, Foltina Plus può essere utilizzata tutti i giorni senza alcun tipo di controindicazione.

Un altro beneficio, assolutamente non secondario, prodotto da Foltina Plus riguarda la sfera psicologica: coloro che non si rassegnano a veder cadere gradualmente i propri capelli e che, in conseguenza di ciò, provano un grande disagio quando si guardano allo specchio o si trovano in mezzo agli altri, grazie alla lozione Foltina Plus potranno riacquistare la fiducia in se stessi e un maggior senso di sicurezza.

COME UTILIZZARE FOLTINA PLUS E A CHI E’ CONSIGLIATO?

Utilizzare la lozione Foltina Plus è estremamente facile e veloce, infatti, basterà spruzzare il prodotto direttamente sulle zone in cui i capelli sono diradati e massaggiare la cute delicatamente per permetterne il totale assorbimento. Dopo qualche giorno di applicazioni costanti, sarà già possibile notare un graduale miglioramento nella crescita di nuovi capelli che andranno a ricoprire quelle antiestetiche zone affette da calvizie.

L’innovativa lozione Foltina Plus è consigliata a tutti coloro che soffrono di caduta di capelli, sia per problemi legati all’ereditarietà che a fattori ormonali o collegati a periodi di forte stress che generano una reazione psicosomatica.
Sebbene sia risaputo che sono soprattutto gli uomini ad avere problemi di calvizie, questa è una problematica che colpisce anche le donne più spesso di quanto si possa pensare, per questo motivo Foltina Plus è adatto anche per loro. Inoltre, essendo costituito da ingredienti totalmente naturali, non presenta controindicazioni di nessun tipo, motivo in più che ne permette l’utilizzo da parte di qualunque soggetto alle prese con l’imbarazzante problema della caduta dei capelli.

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Scienza e Tecnologia

Industria 4.0: la Digital Trasformation in Italia

L’Italia e la sfida dell’innovazione

Trasformazione Digitale e Industria 4.0 saranno temi ancora molto caldi per il tessuto imprenditoriale italiano del 2020: una corsa continua al rinnovamento che sottopone a una forte pressione le imprese italiane, caratterizzate perlopiù da piccole e medie dimensioni.

Questi due temi sono fortemente interconnessi e parzialmente sovrapponibili: se per ‘Industria 4.0’ ci si riferisce alla tendenza delle organizzazioni industriali più moderne a un impiego sempre più crescente dell’automatizzazione, la Digital Trasformation è un processo che coinvolge la maggior parte delle strutture organizzative, rivoluzionando completamente condizioni di lavoro, modalità di erogazione dei servizi e modelli di business di riferimento.

Questa pressante necessità di innovazione costante mette a dura prova le imprese italiane, travolte da quest’onda di rinnovamento e, spesso, non sufficientemente attrezzate ad accogliere i più recenti sviluppi in materia di nuove tecnologie e loro integrazione. Competitività sui mercati sempre crescente, nuovi adempimenti normativi, come quelli per Privacy e GDPR, fatturazione elettronica: sono solo alcune delle sfide più difficili da affrontare le imprese dello stivale.

Come possono le imprese competere nel mercato nel 2020?

Come possono allora le aziende prepararsi ad affrontare la trasformazione digitale?Devono dotarsi di nuovi strumenti e nuove competenze per poter cogliere le sfide e le complessità del nuovo mondo interconnesso: raccolta e analisi dei dati si riconfermano prerogativa fondamentale per il successo delle imprese contemporanee. La tecnologia però da sola non basta: se è vero che dotarsi di software all’avanguardia risulti un vantaggio competitivo enorme, è altrettanto importante che le competenze all’interno delle aziende proseguano di pari passi con l’avanzamento tecnologico.

Per rispondere efficacemente alle sfide del mercato, è necessario quindi unire nuove tecnologie e modelli organizzativi sostenibili: non solo quindi software all’avanguardia (come i gestionali ERP), ma anche una crescita e un’aggiornamento continuo delle competenze di tutti i ruoli aziendali.

Ogni figura dovrebbe infatti sviluppare nuove capacità, atte a innovare processi e a prendere decisione basate sull’analisi dei dati, questo per poter sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla tecnologia.

Di quali tecnologie stiamo parlando? I nuovi paradigmi organizzativi si basano come abbiamo abbiamo detto su raccolta e analisi dei dati, questo perché le informazioni sono necessarie alle direzioni aziendali per supportare le decisioni: l’elemento che però ancora manca è l’integrazione, ovvero la convergenza dei flussi informativi e operazionali in software che permettano una chiara visualizzazione di informazioni e processi in atto.

Quali tecnologie offrono maggiori opportunità di crescita per un’azienda?

Questi software sono i gestionali, suite di programmi che automatizzano tutta una serie di attività fondamentali per l’operatività aziendale: il loro obiettivo è quello di ridurre gli sprechi connessi alla gestione, ridurre il carico del lavoro degli operatori assicurando al contempo la correttezza dei processi, e più in generale assistere l’azienda in tutti gli aspetti della propria routine quotidiana.

I gestionali ERP rappresentano una risorsa per tutte le aziende che non dispongono di capitale umano sufficiente per affrontare ad armi pari la sfida continua dell’innovazione: rappresentano quindi un margine competitivo significativo per tenere il passo di una concorrenza sempre più spietata.

Essi possono coprire la maggior parte delle funzioni aziendali, dalla contabilità alla gestione del magazzino, dalle esigenze di fatturazione alla conservazione del documentale: sono software che possono ‘specializzarsi’ su esigenze specifiche di settore o di impresa, rispondendo alle necessità particolari di ogni realtà.

Sul mercato esistono diverse soluzioni standardizzate, ma valide per la maggior parte dei settori produttivi: quello che però rende gli ERP una marcia in più per i settori ad alta competitività è la possibilità di personalizzarli: alcuni tra questi prodotti infatti, grazie a una struttura modulare e scalabile permettono configurazioni pressoché illimitate.

Per quanto riguarda la sfera contabile ad esempio, comune alla maggior parte degli ERP in circolazione, è possibile redarre bilanci conformi alle normative del paese in cui si opera, consolidare gli stessi e integrare la contabilità di più aziende.

Per un’azienda che si occupi di logistica, un software gestionale ERP non si limiterebbe a gestire magazzino, ordini di acquisto e approvvigionamento, ma permetterebbe la redazione di report periodici sui flussi di merce, fornendo dati e permettendo previsioni utili per il decision making aziendale.

Le possibilità sono pressoché illimitate: Business Intelligence, controllo e gestione dei centri di costo, rotazione della merce e molto altro ancora.

Gli ERP rappresentano una spinta importante per la produttività aziendale nel 2020: qualunque siano le necessità della tua organizzazione, il mercato dei software gestionali ERP ha raggiunto un buon grado di maturità, offrendo soluzioni scalabili per tutte le esigenze delle imprese italiane.

 

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Gli incarichi ricoperti da Roberto Casula in Eni

Il percorso professionale di Roberto Casula: dalla laurea in Ingegneria Mineraria alla carriera nel settore energetico, prima in Agip e successivamente in Eni.

Roberto Casula

Roberto Casula: i primi impieghi e l’ingresso in Eni

Roberto Casula, classe 1962, completa gli studi presso l’Università di Cagliari, laureandosi in Ingegneria Mineraria nel 1988. Dopo aver conseguito l’abilitazione alla professione di Ingegnere, fa il suo ingresso in Agip S.p.A. in qualità di Reservoir Engineer. Mantiene tale incarico fino al 1991, occupandosi di production test e well logging. Viene quindi coinvolto nelle attività di reservoir modelling presso Beicip – Franlab a Sophia Antipolis (Antibes, Francia). Trasferitosi in Luanda nel 1992, entra nella consociata Agip Angola Ltd dove svolge le funzioni di Reservoir Engineer e Petroleum Engineer. Diventa Chief Development Engineer nel 1994. Rientrato in Italia, Roberto Casula ricopre l’incarico di Development and Production Coordinator in Eni S.p.A., lavorando presso la sede di San Donato Milanese. Questo incarico lo vede responsabile del coordinamento delle attività di business e delle attività operative per i Paesi nelle zone dell’Africa Occidentale e per le aree centro-asiatiche. Diventa Department Manager (Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto) per le operazioni in Iran: l’anno successivo è fondamentale nella sua carriera. Divenuto Dirigente, gli viene affidata la carica di Project Director del progetto in corso a Teheran (Iran) denominato giant South Pars Gas fasi 4-5.

Roberto Casula: la crescita in Eni

Assunta la carica di Managing Director all’interno della società Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A., Roberto Casula si occupa della consociata con sede a Gela coordinando le attività di produzione ed esplorazione relative al territorio della Sicilia. L’anno seguente, con le stesse mansioni, passa ad Eni Nord Africa BV, con sede a Tripoli (Libia): si occupa di tutte le attività svolte nel Paese. Tornato in Italia nel 2007, riceve la carica di Senior Vice President per l’area della Regione Sub-Sahariana, dove si trasferisce l’anno successivo. Diventa Chairman nella sede di Abuja, in Nigeria, guidando le tre consociate di Eni situate nel Paese. Nel 2011 è Executive Vice President in Africa e Medio Oriente, conseguendo ottimi risultati nelle trattative condotte con le autorità locali. Roberto Casula diventa Chief Development, Operations & Technology Officer del Gruppo nel 2014, carica per la quale riporta direttamente all’Amministratore Delegato.

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Remember Me il nuovo singolo firmato Alex Guadino e Bottai

L’artista riconosciuto a livello mondiale Alex Gaudino apre il nuovo decennio collaborando con il collega DJ / produttore Bottai per il nuovissimo e indimenticabile disco “Remember Me”.

La traccia presenta l’iconico riff del classico “Children” di Robert Miles, unito all’immensa voce di Moncrieff e Blush.

Dopo aver riscosso un successo acclamato in tutto il mondo con i successi “Destination Calabria” e “Watch Out”, Alex Gaudino è stato precedentemente acclamato dalla leggenda della musica dance Pete Tong come “uno dei produttori più prolifici in Italia”.

Con 3 Top 10 ed una 1 top 20 nel Regno Unito, Gaudino ha probabilmente un’abilità speciale per creare bombe che risuonano a livello globale.

“Remember Me“ non fa eccezione. Moncrieff dà il via alla traccia con il suo tono profondo, che porta a un coro che si cementa nel tuo subconscio nel momento in cui lo senti. Entra Blush, che aggiunge una voce innocente e rinfrescante che bilancia perfettamente la traccia. Tutto ciò è completato dal perfezionismo sonoro di Bottai, la cui attenzione ai dettagli è evidente in una produzione raffinata.

Robert Miles (il creatore dell’iconico riff utilizzato in ‘Remember Me’) è purtroppo scomparso nel 2017. Tuttavia, al momento della sua uscita, il suo disco originale ‘Children’ ha aperto una nuova strada nella Dance Music, diventando una delle poche tracce interamente strumentali interamente ad arrivare al Nr 1 in oltre una dozzina di paesi e irrompere nella top 100 di Billboard. Anche se manca a tutta la comunità Dance, le sue brillanti melodie e il suo straordinario lavoro continuano a ispirare le persone e provocare emozioni di felicità ogni volta che vengono ascoltate.

FB Suxess Records: https://bit.ly/2HBqiVw

http://www.suxessrecords.com/it/

Alex Gaudino: https://www.instagram.com/alexgaudino/?hl=it

Giovanni Bottai: https://www.instagram.com/bottaimusic/

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Mezzavera: anticipando l’album d’esordio in uscita a gennaio 2020 è “Grattacieli” il nuovo singolo della giovane cantautrice romana

L’equilibrio instabile di una vertigine prende forma in una canzone.

 

I grattacieli di New York, i grattacieli di Tokyo, i grattacieli dentro la testa di ognuno di noi. Alti, imponenti, bucano il cielo, costruzioni apparentemente insormontabili. Costruzioni che non si sa come affrontare, come decifrare, come scalare. Sono fatte di dubbi, di occhi, di paure, di speranze, di certezze, di presenze. Ad ogni piano, ad ogni finestra c’è una domanda e bisogna trovare il modo di rispondere. E quando finalmente ci si trova in vetta, si ha la sensazione che le nuvole vogliano giocare con te e che il sole ti tagli la faccia a metà.

E allora si hanno due scelte: scendere a ritroso i piani del grattacielo e mettersi a riparo, o si può restare in bilico sul cornicione dell’ultimo piano e cadere giù. Farsi avvolgere, farsi cullare, farsi cogliere alla sprovvista da un brivido alla schiena che, forse, porterà le risposte che si cercavano nel percorso. E allora ci si butta, si cade giù, nel vuoto. E si spera.

«Grattacieli è una canzone con la quale ho voluto raccontare, con un inchiostro nero che muta e si colora, le perplessità e l’esplosione emotiva che una storia agli sgoccioli ti incide dentro, in un perfetto equilibrio tra dolore e malinconia, come le spine di una rosa dentro il palmo di una mano». Mezzavera

 

Radio date: 13 dicembre 2019

Pubblicazione album: gennaio 2020

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Cecilia Spinelli, in arte Mezzavera, nasce a Roma classe ’95. Nel 2019 pubblica il primo singolo “Luna Bugiarda” con la produzione e l’arrangiamento di Matteo Costanzo ed affronta le prime significative esperienze live in diversi locali della Capitale. Nel 2019 scrive il suo primo album “Vizi Capitali”, in pubblicazione nel 2020; l’originalità dei brani di questo album è rappresentata da una particolare attenzione ai testi, tutti in lingua italiana, e ad una varietà delle atmosfere anche all’interno della medesima canzone, miscelando momenti di intensa intimità ad altri dove a prevalere sono l’ironia ed il divertimento. La scrittura è tagliente e attenta a creare immagini che restano impresse nella mente dopo un singolo ascolto. 

Con il singolo “Luna Bugiarda” Mezzavera partecipa al contest Lazio Sound organizzato dalla Regione Lazio dove si classifica tra i finalisti della sezione Indie e vince il Premio della Critica assegnato dal MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti). Ad ottobre prende quindi parte al Festival di Faenza 2019 dove si esibisce sul palco principale di Piazza del Popolo in apertura della serata live di Morgan e dei Negrita. A novembre prende parte alla programmazione della Milano Music Week come ospite del MEI. 

Il 19 Dicembre 2019 si esibirà al “Let it beer” con un live di presentazione del suo progetto in anteprima, all’interno del quale presenterà il video del prossimo singolo “Grattacieli”, in uscita il 20 dicembre. Nella prossima primavera affronterà un mini-tour che la vedrà impegnata in Giappone in tre serate presso alcuni locali di Tokyo. 

 

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Conoscere e acquisire le competenze del professionista HSE

Comunicato Stampa

Conoscere e acquisire le competenze del professionista HSE

Un corso a Brescia il 23 marzo 2020 per favorire nei professionisti HSE il miglioramento delle competenze, la gestione del capitale umano, lo sviluppo della leadership necessaria e l’ottimizzazione dei risultati.

 

L’HSE Manager si può definire come la figura professionale che è in grado di supportare un’organizzazione nel conseguimento dei vari obiettivi in ambito HSE (health, safety & environment – salute, sicurezza & ambiente) sulla base delle proprie specifiche conoscenze, abilità e competenze acquisite a livello professionale.

In questo senso il professionista HSE offre alle organizzazioni, pubbliche e private, un’adeguata progettazione, coordinamento, consulenza, supporto tecnico-gestionale per implementare i processi legati agli ambiti HSE e migliorare l’efficienza complessiva.

 

Quali sono le conoscenze, abilità e competenze necessarie nell’attività del professionista HSE? Come poterle acquisire e migliorare? Cosa indica la normativa tecnica in materia?

 

Un corso a Brescia per migliorare le competenze dell’HSE Manager

Per fornire ai professionisti HSE e a tutti gli attori della gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro la possibilità di migliorare le proprie competenze, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza il 23 marzo 2020 a Brescia il corso di 8 ore in presenza dal titolo “Essere un professionista HSE – Competenze tecniche e manageriali”.

 

Sono diversi gli obiettivi che si pone il corso:

  • illustrare i contenuti della norma UNI 11720:2018 “Attività professionali non regolamentate – Manager HSE (Health, Safety, Environment) – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza“.
  • far capire come poter migliorare le proprie competenze personali e manageriali, al fine di gestire funzionalmente dinamiche individuali e di squadra, nell’ottica di un miglioramento dei propri risultati in ambito HSE ma non solo;
  • comprendere come la gestione delle emozioni e la comunicazione impattano in termini di motivazione, appartenenza, proattività, abbassamento stress, efficacia ed efficienza;
  • sviluppare la leadership di cui necessita l’HSE Manager per ottenere i riscontri efficaci ed efficienti;
  • fornire le conoscenze necessarie per una gestione strategica del capitale umano.

 

Le novità apportate dalla norma UNI 11720

La recente norma UNI 11720 ha identificato i requisiti di conoscenza, abilità e competenza del Manager HSE.

 

La norma delinea in particolare due diversi profili professionali:

  • il Manager HSE Operativo che svolge la propria attività in una posizione organizzativa dotata di una piena autonomia decisionale relativamente alla gestione di aspetti operativi. L’attività è tuttavia limitata con riferimento agli aspetti strategici definiti e decisi ad un livello più elevato dell’organizzazione;
  • il Manager HSE Strategico che opera in una posizione organizzativa dotata di piena autonomia decisionale e con riferimento alle scelte strategiche in ambito HSE definite dell’organizzazione. Il ruolo è individuato dal vertice dell’organizzazione per disporre di una figura professionale che possa supportarla nella definizione delle scelte strategiche e dei relativi obiettivi in materia di salute, sicurezza e ambiente.

 

Durante il corso oltre ad approfondire la conoscenza della norma si cercherà anche di analizzare alcuni aspetti rilevanti: quali requisiti favoriscono l’efficienza relazionale all’interno dell’organizzazione? Quale tipo di ambiente, contesto e quali persone favoriscono il miglior apprendimento ed un cambiamento in positivo e produttivo nel nostro ambiente di lavoro?

 

Il programma e le informazioni per iscriversi

Il corso “Essere un professionista HSE – Competenze tecniche e manageriali”, organizzato dall’Associazione AiFOS, si terrà dunque il 23 marzo 2020 – dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00 – a Brescia presso Aifos Service in via Branze n. 45.

 

Questi alcuni argomenti del corso:

  • i contenuti della norma UNI 11720
  • zona di confort e “sindrome generale di adattamento”
  • criteri di qualificazione dell’HSE Manager Operativo e Strategico
  • intelligenza emotiva: le 4 dimensioni
  • conoscenze, abilità e competenze e capacità di leadership
  • comportamenti personali attesi per l’HSE Manager

 

La partecipazione al corso vale come 6 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, Formatori qualificati (area 3) e Coordinatori alla sicurezza. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (Legge 4/2013).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi-qualificati/formatori-comunicazione/formatori-comunicazione/essere_un_professionista_hse_competenze_tecniche_e_manageriali

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

 

20 febbraio 2020

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Deputata Michela Rostan lascia Leu ed aderisce a Italia viva

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  • 19 Febbraio 2020
Michela Rostan da Leu a Italia Viva

Deputata Michela Rostan lascia Leu ed aderisce a Italia viva

Roma, 19 febbraio – Altro cambio di casacca in Parlamento, dove il clima di instabilità politica e il conseguente assetto parlamentare in continua evoluzione favoriscono il passaggio degli irrequieti inquilini dei Palazzi legislativi da un gruppo all’altro. Una decisione che, dall’inizio della XVIII legislatura, hanno preso già un centinaio tra deputati e senatori (i dati di Openpolis registravano 92 cambi di gruppo all’inizio del 2020, ai quali vanno aggiunti i trasferimenti degli ultimi due mesi). Tutti “rappresentanti” del popolo per i quali la prerogativa di esercitare la funzione  parlamentare in rappresentanza della nazione e “senza vincolo di mandato” (art. 67 della Costituzione) ha finito per prevalere sulle ragioni e la volontà degli elettori che li avevano mandati a Palazzo Madama o a Montecitorio in un preciso partito e non in un altro.

Michela Rostan da Leu a Italia VivaLontana da noi l’idea di esprimere valutazioni e men che meno giudizi su un fenomeno che ha pochi riscontri, per dimensioni e frequenza, con le istituzioni parlamentari di altri Paesi, riaprendo il frusto (e anche abbastanza inutile) dibattito tra chi reputa il cambio di squadra in corsa un tradimento e chi, invece, lo ritiene l’esercizio di una delle libertà più importanti di deputati e senatori. Quel che ci limitiamo a fare, quando le circostanze e il dovere di cronaca lo suggeriscono, è segnalare gli avvenimenti. E l’ultimo riguarda la decisione di una deputata ben conosciuta alle cronache farmaceutiche, Michela Rostan (nella foto), eletta a Montecitorio nelle fila di Leu, il partito del ministro della salute Roberto Speranza, della quale il nostro giornale si è spesso occupato in passato. I lettori di buona memoria ricorderanno in particolare  la sua attenzione alle parafarmacie, tradotta anche in interrogazioni per sollecitare la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C con ricetta consentendone la vendita anche in questi esercizi, elencando i vantaggi che (a suo giudizio) ne sarebbero derivati in termini di risparmio per i cittadini e di sviluppo dell’occupazione nel settore.

Da ieri, la parlamentare campana, vicepresidente della Commissione Affari sociali, è passata nel gruppo di Italia Viva, la formazione politica di Matteo Renzi.

Com’è consuetudine (il copione non prevede mai eccezioni), la “colpa” della decisione, ovviamente sempre “molto sofferta”,  è sempre del gruppo parlamentare da cui si fugge, che per ogni per transfuga è sempre colpevole di aver tradito programmi, promesse e ideali originari. Rostan, ad esempio, ha trovato indigeribili i pareri contrari del Governo a rinnovare l’inserimento dei farmaci per l’eradicazione dell’Hcv nel Fondo per gli innovativi per almeno altri sei mesi/un anno oltre la scadenza del prossimo aprile, e a riconoscere ai medici e al personale sanitario in servizio lo status di pubblico ufficiale, accogliendo così una richiesta in questo senso degli Ordini e dei professionali, come deterrente contro le violenze.

“Sono bocconi troppo amari da digerire” scrive Rostan al capogruppo Leu Federico Fornaro nella lettera in cui comunica e motiva la decisione di lasciare il gruppo “soprattutto perché arrivano da un comparto dove abbiamo una nostra significativa presenza politica che, per paradosso, invece di sostenerci nelle battaglie, ci viene contro”.

Una decisione, sembra dunque di capire, che l’on. Rostan ha assunto, legittimamente e comprensibilmente, in polemica con l’azione del governo, e segnatamente del ministro della Salute, suo compagno di partito, quasi certamente al fine di indurlo a riconsiderare certe sue scelte.

Resta da vedere se e quanto spazio le istanze e le posizioni di Rostan troveranno in Italia Viva, che (al momento) fa parte della maggioranza di governo, anche se si segnala per la sua irrefrenabile propensione ad assumere posizioni da partito di opposizione, generatore inesausto di polemiche e di conseguente incertezza politica. Una tattica il cui unico risultato (e forse anche obiettivo), almeno fin qui,  è sembrato essere lo spazio mediatico conquistato da Matteo Renzi, tornato protagonista dei titoli dei telegionali come da tempo non succedeva. Nei circoli renziani, c’è chi prova a ricondurre questa “politic way” alle lezioni berlingueriane degli anni ’70, sintetizzate nello stereotipo del “partito di lotta e di governo”, ma sono molti gli osservatori politici che la apparentano invece (mutatis mutandis) al “potere  di interdizione” teorizzato e messo in pratica un decennio dopo da Bettino Craxi, ben sintetizzato dallo pseudonimo Ghino di Tacco con il quale il segretario del Psi firmava all’epoca i suoi editoriali su l’Avanti, il quotidiano del partito.

Sia come sia, a occhio e croce, il partito di Matteo Renzi non sembra essere  l’incubatore ideale per le posizioni e le istanze fin qui espresse dall’on. Rostan. Ma, notoriamente, l’unica certezza della politica italiana è la sua imprevedibilità. E perciò…

 

FONTE: rifday.it
IMMAGINE: ilmonito.it

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La Storia dei Diritti Umani – filmato offerto dalla Chiesa di Scientology 

La Chiesa di Scientology di Milano, offre “La storia dei Diritti Umani”, un breve filmato che definisce uno dei soggetti più malcompresi al mondo: i diritti umani. Il filmato è prodotto da United for Human Rights che unisce ed assiste individui, istruttori, organizzatori, enti governativi e non, nel mettere in atto la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Molto utile a scopo informativo/educativo, per rispondere alla mancanza di conoscenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani inclusa la storia che ci ha condotto ad essa. Infatti, nonostante le Nazioni Unite adottarono la Dichiarazione già nel 1948, ad oggi sono ancora troppo pochi coloro che ne conoscono l’esistenza. Eppure, tutti noi nasciamo con quei 30 diritti contenuti nella Dichiarazione ed ognuno di noi dovrebbe conoscerli, divulgarli e rispettarli, se così fosse, potremmo davvero sperare in un futuro di pace perché i diritti umani sono basati sui principi di rispetto per l’individuo, dichiarano che ogni persona è un essere morale e razionale che merita di essere trattato con dignità. Sono chiamati diritti umani perché sono universali, tra di essi anche i più basilari quali il diritto alla vita, al cibo, all’istruzione: ma se le persone hanno il diritto al cibo e alla protezione come mai 16mila bambini muoiono di fame ogni giorno … uno ogni 5 secondi ? E, se le persone hanno il diritto all’istruzione perché più di un miliardo di adulti non sa leggere ? … Queste sono solo un paio di domande alle quali si potrebbe trovare risposta e rimedio.

La Chiesa di Scientology ha a cuore il soggetto da sempre, e da quando L Ron Hubbard (fondatore di Scientology) ha dato il via alle prime attività in favore dei diritti umani, ne è nato un movimento che ora è presente in tutto il mondo.

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Al via New Visions, la open call gratuita di COTM e LensCulture

Il festival internazionale di visual narrative Cortona On The Move lancia l’open call New Visions realizzata in collaborazione con LensCulture, una delle più grandi comunità online della fotografia contemporanea.

Il festival, alla sua decima edizione si svolgerà a Cortona dal 9 luglio al 18 ottobre 2020.

La call di New Visions cerca progetti documentaristici capaci di emozionare gli occhi dello spettatore. Cerchiamo visual narrative in grado di stupire per innovazione e originalità di stile, concezione e realizzazione.

Una commissione selezionerà 10 progetti finalisti che verranno pubblicati sui siti di Cortona On The Move e LensCulture e poi presentati al festival.

Tra questi, due vincitori avranno una mostra personale a Cortona On The Move e due verranno pubblicati sul sito di LensCulture.

La commissione è composta da Jim Casper, Caporedattore e Co-fondatore di LensCulture, Arianna Rinaldo, Direttrice Artistica di Cortona On The Move, Laura Sackett, Direttore Creativo di LensCulture, Antonio Carloni, Direttore di Cortona On The Move. Saranno valutate l’originalità dello stile e del linguaggio, la capacità di attirare un vasto pubblico, la capacità di sorprendere, informare ed emozionare.

Fino al 17 marzo sarà possibile presentare il proprio progetto. La partecipazione a New Visions è gratuita. Il regolamento e i dettagli sulle modalità di presentazione dei lavori (criteri, numero di immagini, tipo e peso dei file, informazioni da allegare, riconoscimenti) sono disponibili online https://www.cortonaonthemove.com/open-call/new-visions/

Il 10 aprile 2020 verranno annunciati e pubblicati, sui siti web di Cortona On The Move e LensCulture, i 10 progetti finalisti che saranno proiettati a Cortona durante le giornate inaugurali del festival. Il 27 aprile verranno annunciati e pubblicati i nomi dei quattro vincitori, tra questi 2 progetti verranno prodotti ed esposti a Cortona On The Move 2020 e 2 progetti saranno pubblicati sul sito di LensCulture.

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Claudio Machetti, l’esperto di statistica nella dirigenza di Enel

Esperto in Statistica, Claudio Machetti inizia come impiegato e analista finanziario presso il Banco di Roma: grazie ai successi ottenuti, negli anni arriva a conquistare incarichi di crescente responsabilità in realtà dall’appeal internazionale.

Claudio Machetti

Claudio Machetti, i primi anni della sua carriera professionale

Claudio Machetti , attuale Direttore della Global Trading Business Line di Enel, è laureato in Scienze Statistiche. La sua carriera professionale prende avvio presso Banco di Roma: qui lavora inizialmente nella filiale di Milano e, in meno di dieci anni, gli viene affidato il ruolo di Responsabile Nucleo Analisti Finanziari, con la responsabilità di coordinare le analisi dei gruppi industriali italiani più rilevanti. Il riconoscimento delle sue capacità finanziarie arriva nel 1992, anno in cui viene chiamato da Ferrovie dello Stato per ricoprire la carica di Responsabile dell’Unità Mercati Finanziari: in un contesto societario complicato da ristrutturazioni e cambiamenti, in soli quattro anni Claudio Machetti diventa Direttore della Finanza Operativa.

Claudio Machetti, l’ascesa in Enel

Il ruolo di Direttore non è l’unico traguardo raggiunto da Claudio Machetti in quel periodo: nel 1996 infatti viene nominato anche Amministratore Delegato di Fercredit, controllata da FS e nata con l’obiettivo di supportare il Gruppo attraverso servizi finanziari captive. Nel 2000, viene assunto in Enel con il ruolo di Responsabile della Finanza. Come nelle precedenti esperienze, fin da subito riesce ad incidere nelle strategie del Gruppo fondando Enelfactor, società controllata di factoring captive per la quale è Amministratore Delegato: nello stesso anno è anche responsabile della nascita e primo Direttore di Enel Re (poi Enel Insurance. Nel 2004 si aggiunge la presidenza sia di Fondenel che di Fopen, ma il passo più importante è la conquista della Direzione Finanziaria del Gruppo, carica che lo porterà a contribuire all’acquisizione di Endesa e a diventarne membro del Consiglio di Amministrazione (in precedenza era stato consigliere di Wind e Terna). Gli incarichi e le responsabilità aumentano sempre di più: dal 2009 Claudio Machetti è Direttore della nuova Divisione Risk Management fino al 2014, anno in cui passa a dirigere la Global Trading Business Line del Gruppo.

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PRONTI A #CORREREPERUNSOGNO? MAKE-A-WISH ITALIA ALLA MILANO MARATHON 2020

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  • 19 Febbraio 2020

AL FIANCO DELLA ONLUS LA MEDAGLIA D’ORO IVANO BRUGNETTI, LA TOP MODEL NADÈGE DUBOSPERTUS E LA CONDUTTRICE TV CARLOTTA BRAMBILLA PISONI

La sfida solidale nel cuore della città di Milano sarà
l’occasione per correre in favore della causa della Onlus:
realizzare i desideri dei bambini affetti da gravi patologie

Milano – 5 aprile 2020

Da corso Venezia h. 9,00

Per raggiungere un sogno, è spesso necessario lottare. Ma anche correre. È per questo che si rinnova per il terzo anno la partecipazione di Make-A-Wish® Italia alla Milano Marathon. La onlus con sede a Genova che opera capillarmente sul territorio nazionale per realizzare i desideri di bambini e ragazzi affetti da gravi patologie sarà infatti una delle onlus a partecipare alla competizione sportiva che riempie il cuore della città di Milano al ritmo del respiro dei suoi corridori.

Per il 2020, Make-A-Wish® Italia sarà presente in qualità di “Silver + Partner” per una sfida solidale aperta a chiunque voglia offrire il proprio contributo per una causa importante. La nuova edizione della Milano Marathon, giunta al ventesimo anno dalla sua fondazione, si svolgerà domenica 5 aprile per un percorso di massimo 6 ore e mezza da Corso Venezia.

Per questa iniziativa l’accoglienza nei confronti della Onlus è stata eccezionale. L’adesione alla Maratona avrà quest’anno dei runner speciali: sono le famiglie che hanno visto realizzare il desiderio dei propri bambini dai volontari della Onlus in questi anni. È per questo che, consapevoli dell’importanza della causa di Make-A-Wish®, costituiranno una delle squadre in gara alla Milano Marathon 2020, pronti a correre i chilometri del percorso affiancati dalla medaglia d’Oro alle Olimpiadi di Atene 2004 Ivano Brugnetti.

Quest’anno conferma la sua partecipazione in veste di ambassador anche la top model Nadège Dubospertus, che aveva appoggiato l’iniziativa già nel 2019 correndo a fianco dei volontari a sostegno di Make-A-Wish® Italia. «Sono lieta di poter contribuire a questo grande obiettivo con Make-A-Wish», ha raccontato Nadège. «È per questo che ho deciso di partecipare anche quest’anno in prima persona alla Milano Marathon. Ognuno di noi può dare il proprio apporto alla causa: il contributo di ognuno può aiutare moltissimi bambini, regalando loro la gioia di vedere realizzato un sogno. Cosa c’è di più bello?»

Nadège correrà al fianco di Sune Frontani, Presidente di Make-A-Wish® Italia, che per l’edizione 2020 della maratona si metterà in gioco in prima persona.

Un altro volto noto si unisce alle file dei runners di Make-A-Wish® Italia: la conduttrice televisiva Carlotta Brambilla Pisoni, volto noto a tutte le età, attrice e madre. Già lo scorso anno Carlotta aveva sostenuto la causa della Onlus, ma quest’anno ha deciso di partecipare alla gara correndo nella staffetta.

Aderire a questa iniziativa è semplice, eppure il contributo di ogni singolo partecipante è fondamentale per sostenere Make-A-Wish® Italia in questa staffetta di solidarietà. L’ambizioso obiettivo per quest’anno è infatti quello di realizzare il sogno di tantissimi bambini tra cui quello di Achille, che a soli 15 anni sta affrontando un difficile percorso terapeutico per curare la leucemia. Era un nuotatore professionista, ma ha dovuto mettere da parte l’attività agonistica per dedicarsi al percorso di cure. Non ha mai abbandonato però la sua passione per lo sport: il suo grande desiderio è poter assistere ai Giochi Olimpici di Tokyo il prossimo luglio.

Quello di Achille è uno dei moltissimi sogni dei bambini che quotidianamente si rivolgono a Make-A-Wish® Italia: grazie al prezioso contributo di tantissimi sostenitori, dal 2004 ad oggi la onlus ha potuto realizzarne più di 2000.

La realizzazione di un desiderio non è legata unicamente al singolo momento in cui un bambino vede il proprio sogno diventare realtà, ma rappresenta una fase di importante supporto in un periodo complesso, come può essere quello della malattia e delle cure.

I giorni trascorsi a pensare e progettare la realizzazione del proprio sogno produce infatti un incredibile impatto emotivo sul bambino e l’intera famiglia, lo stimola a guardare avanti con speranza e lo aiuta a combattere con più forza contro la malattia.

«Per Make-A-Wish® Italia partecipare come Charity Partner, per il terzo anno, ad una manifestazione come la Milano Marathon ha una grande importanza – racconta Sune FrontaniCo-Fondatrice   e   Presidente   di   Make-A-Wish® Italia. – Il coinvolgimento di tante persone che hanno voglia di scendere in campo per sostenere una causa come quella della nostra Onlus ci rende parte integrante di una comunità che si muove concretamente per sostenere gli altri.»

Per partecipare alla Milano Marathon 2020 a supporto dell’organizzazione no profit, è possibile iscrivere la propria squadra al programma e correre assieme agli altri nel percorso milanese, o diventando Fundraiser e aderendo solo virtualmente alla maratona. Aprendo una raccolta fondi o con una semplice donazione è possibile prender parte al progetto di Make-A-Wish® Italia.

 

Make-A-Wish® Italia è un’organizzazione no profit nata nel 2004 che realizza desideri di bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni d’età affetti da gravi patologie. Il valore di un desiderio è enorme: un sogno esaudito fa capire che nulla è impossibile, e ha il potere di migliorare la qualità della loro vita. Infatti, specifiche ricerche hanno dimostrato che le emozioni positive che ne derivano, generano concreti benefici per i bambini malati e le loro famiglie: l’89% dei bambini diventa emotivamente più forte, l’81% dei genitori afferma che i bambini affrontano meglio le terapie e il 98% delle famiglie torna a sentirsi di nuovo una “famiglia normale” (Fonte: Wish Impact Study Result, March 2011 – MAW America). A conferma della sua serietà e affidabilità, destina una percentuale altissima delle proprie spese alla Missione (79% nel 2019). Make-A-Wish® Italia è affiliata a Make-A-Wish®International – una delle organizzazioni benefiche più note al mondo presente in 50 Paesi, 43.000 volontari e 490.000 desideri realizzati. Nell’ultimo anno (2019) sono stati realizzati 33.000 desideri. Con Make-A-Wish® è realizzato un desiderio ogni 16 minuti.

http://www.makeawish.it

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Eni avvia il supercalcolatore Hpc5: l’AD Claudio Descalzi alla cerimonia di inaugurazione

Innovazione tecnologica a servizio della sostenibilità energetica: l’AD di Eni Claudio Descalzi presenta il supercalcolatore Hpc5.

Claudio Descalzi, AD Eni

Eni inaugura il nuovo supercomputer Hpc5: le dichiarazioni dell’AD Claudio Descalzi

“Oggi Eni inaugura un’infrastruttura di supercalcolo dalle caratteristiche uniche al mondo in ambito industriale, in grado di potenziare e perfezionare ancora i più complessi processi aziendali a supporto delle attività delle persone Eni, accelerando il nostro processo di digitalizzazione e trasformazione”: sono sufficienti le parole dell’AD Claudio Descalzi per intuire il valore del progetto che ha portato il Gruppo a realizzare il più potente computer al mondo in ambito industriale. Intervenendo all’inaugurazione lo scorso 6 febbraio presso il Green Data Center di Eni in provincia di Pavia, l’AD ne ha evidenziato in particolare l’apporto in relazione al percorso di transizione energetica intrapreso da tempo: “È un ulteriore passo avanti verso il traguardo globale che condividiamo con i partner tecnologici e di ricerca: rendere le energie di domani una realtà sempre più vicina”. Come ha ricordato Claudio Descalzi, compito di Eni è anche “ridurre le incertezze” e in questa prospettiva l’azienda negli ultimi sei anni è cresciuta significativamente, “in tutta la parte di calcolo e non solo in quella”.

Claudio Descalzi: Hpc5, il supercalcolatore Eni è il più potente al mondo in ambito industriale

“Tutto il mondo che riguarda la nostra attività è un mondo che è fatto di numeri, un mondo che non si vede” ha quindi spiegato l’AD Claudio Descalzi: “La modernizzazione che ci riguarda è particolarmente complessa perché non è risolvibile in modo analitico. Se non hai capacità di calcolo non hai la capacità di descrivere dove se e dove andrai”. Il supporto dell’Hpc5 è notevole: il nuovo supercalcolatore affiancando il sistema precedente (HPC4) ne triplica la potenza di calcolo portandola da 18 a 52 PetaFlop/s, pari a 52 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo. Claudio Descalzi ha ribadito inoltre come al progetto abbiano collaborano il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Politecnico di Torino, il Massachusetts Institute of Technology (MIT), la Stanford University, insieme ai partner tecnologici, Dell Technologies, Intel e Nvidia: “In questi sei anni di difficoltà per il mondo energetico l’Eni è salita esponenzialmente nelle capacità di calcolo e ha aumentato il numero dei progetti di ricerca. Il time to market dalla ricerca alla messa in pratica è di tre anni e tutti quelli che fanno ricerca sanno che è impossibile. La più grande risorsa per l’Eni quando è nata è stato il gas. In questo momento la più grossa risorsa è la ricerca scientifica, la tecnologia e le competenze”.

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Roberto Casula: la carriera del manager e l’impegno per l’approvvigionamento energetico

Roberto Casula è un manager che svolge incarichi di responsabilità in Eni, occupandosi di innovazione e approvvigionamento energetico. La sua carriera è ricca di ruoli di rilevanza svolti sia in Italia che in ambito internazionale.

Roberto Casula

Roberto Casula: la carriera

Originario di Cagliari, Roberto Casula è laureato in Ingegneria Mineraria presso l’Università degli Studi della sua città. Dopo aver ottenuto l’abilitazione alla professione di ingegnere, fa il suo ingresso in Agip S.p.A. in qualità di Reservoir Engineer. Viene coinvolto in seguito nelle attività di reservoir modelling presso Beicip – Franlab a Sophia Antipolis (Antibes, Francia). Si trasferisce in Luanda nel 1992 ed entra nella consociata Agip Angola Ltd in qualità di Reservoir Engineer e Petroleum Engineer, divenendo nel 1994 Chief Development Engineer. Tre anni dopo passa ad Eni S.p.A. con l’incarico di Development and Production Coordinator. Roberto Casula riceve la nomina a Department Manager (Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto), in relazione alle operazioni in Iran. Passa l’anno successivo all’incarico di Dirigente, per poi diventare Project Director del progetto in corso a Teheran (Iran) denominato giant South Pars Gas fasi 4-5. Nel 2004 è Managing Director della società Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A. Dopo essersi trasferito nella Regione Sub-Sahariana, riceve l’incarico di Senior Vice President per quelle zone, diventa inoltre Chairman delle tre consociate Eni situate in Nigeria. Nel 2014 viene nominato Chief Development, Operations & Technology Officer, dopo essere stato per 3 anni Executive Vice President per i territori di Africa e Medio Oriente.

Roberto Casula: la questione dell’approvvigionamento energetico

“Il mondo ha sempre più bisogno di energia”: è una dichiarazione di Roberto Casula. In qualità di manager di Eni, si occupa costantemente di approvvigionamento energetico. L’obiettivo è garantire equo accesso all’energia in tutte le aree del pianeta: questo sarebbe lo scenario auspicabile, ma per raggiungerlo serve il know-how condiviso di tutti gli autori in campo, oltre a grande determinazione per agire tutti insieme per raggiungere lo stesso traguardo. È importante sottolineare come oggi a incontrare le maggiori difficoltà di accesso alle risorse energetiche siano i Paesi che dispongono di più risorse. Per Roberto Casula l’obiettivo è “aumentare valore, sostenibilità e credibilità per il futuro”. In questo senso agisce Eni, anche attraverso progetti di carattere socio-assistenziale e attraverso la lotta al surriscaldamento globale.

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Autoport | Il parcheggio conveniente a Malpensa

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  • 19 Febbraio 2020

Viaggiare comodamente significa anche avere la possibilità di parcheggiare la propria auto nei pressi dell’aeroporto. Sia che si tratti di un viaggio di piacere o di lavoro infatti, avere la possibilità di raggiungere lo scalo aeroportuale e parcheggiare la propria auto nei pressi del terminal è una grande comodità rispetto il dover utilizzare i mezzi pubblici che sono notoriamente più scomodi, più lenti e hanno degli orari di partenza prestabiliti. È chiaro che a tutti piacerebbe utilizzare il mezzo proprio per raggiungere l’aeroporto, ma bisogna fare i conti con le esose tariffe applicate dai gestori dei parcheggi aeroportuali e dover dunque affrontare dei costi che possono anche superare le €20 al giorno per il sosta lunga, che non è certamente conveniente.

Questo problema in realtà non riguarda quanti viaggiano con partenza dall’aeroporto di Malpensa, in quanto li c’è Autoport, il parcheggio che mette ben 900 posti auto a disposizione e che dista soltanto 4km  dal terminal, distanza che viene coperta da una navetta messa gratuitamente a disposizione dei clienti. Se desideri reperire ulteriori informazioni sul servizio, o per qualsiasi altro tipo di curiosità ad esso collegata, puoi facilmente ottenere risposta alle tue domande cliccando qui per raggiungere il sito ufficiale Autoport

Il parcheggio è aperto 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, ed offre tariffe davvero competitive che lo rendono particolarmente conveniente. Qui vi sono inoltre tutta una serie di servizi utili al turista, quali il lavaggio dell’auto, il rifornimento ed il car valet, tra gli altri. Per velocizzare le operazioni di accettazione è sufficiente prenotare anticipatamente il proprio parcheggio sfruttando l’apposito form presente sul sito, o contattando il recapito telefonico 03311090000.

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TERESA DE SIO “PURO DESIDERIO” la cantautrice presenta il secondo singolo estratto dall’omonimo disco pubblicato a maggio 2019

Il poetico brano autobiografico fa parte di un progetto che segna una svolta assoluta – per scrittura, sonorità e collaborazioni – all’interno del percorso professionale dell’artista partenopea.

Il singolo “Puro desiderio” racconta di una donna che, avendo perso ogni punto di riferimento, si sente come una bambina: «L’abbandono in amore riporta sempre a uno stato infantile, alla paura di perdere l’amore dei genitori che sono tutto il nostro cielo quando siamo piccoli. E nonostante questa condizione produca soltanto mancanza di sete, di fame, di fantasia, resta però intatto il potere del desiderio. Forse la più autobiografica delle canzoni del disco». Teresa De Sio.

Il brano è accompagnato dal video di animazione realizzato da Michele Bernardi (distribuito su tutti i canali digitali), mentre le illustrazioni di copertina del disco sono di Grazia la Padula.

 

Il 03 maggio 2019 è stato pubblicato “Puro Desiderio”, l’album che ha segnato il passaggio in una nuova era della creatività di Teresa De Sio. 

A due anni dall’uscita del lavoro devozionale “Teresa canta Pino” dedicato all’amico Pino Daniele, dopo una intensa ricerca e divulgazione sulla musica folk (testimoniata da dischi e docufilm tra cui Craj premiato al Festival del Cinema di Venezia, dopo i fortunatissimi romanzi “Metti il diavolo a Ballare” e “L’Attentissima”), la cantautrice con questo disco, svela al pubblico un suo mondo musicale e poetico intimo, rimasto a lungo privato.

«Ho aperto una nuova, per me inedita, riflessione su me stessa, sui sentimenti, su profondità dentro cui fino ad oggi non avevo voluto guardare…». Teresa De Sio.

Un disco che scava, parla di sentimento e suona contemporaneo. Un suono elettro/acustico potentissimo e innovativo, realizzato col giovane, produttore, compositore e arrangiatore Francesco Santalucia. Un mix di suoni acustici che a tratti sembrano diventare elettronici, dove le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici, chitarre e steel, in cui il suono profondo e caldo delle registrazioni analogiche spazia in universi musicali diversi dal rock al pop d’autore diventando quasi lisergico e progressive, senza mai tradire la scrittura diretta ed evocativa di testi intimi e profondi

Dieci tracce che ci appartengono nel profondo, dieci storie in cui, di quando in quando, entra la lingua napoletana, ad eccezione del brano “Quante nuvole” interamente in napoletano, che cattura per la contemporaneità nell’uso della lingua.  Ancora una volta Teresa De Sio riesce a sorprendere per la capacità di ricerca, per la voglia di libertà e la capacità di innovare e attraversare mondi musicali solo apparentemente lontani ed unirli in modo semplice, come più volte ha già saputo fare nella sua carriera. 

L’album è impreziosito dal featuring di Ghemon nel brano “In un soffio di vento”, testimonianza di un’amicizia nata su un palco e che svela una comune sensibilità artistica e umana.

 

Etichetta: G-RO dischi

Radio date: 22 novembre 2019

Pubblicazione disco: 3 maggio 2019

 

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News

Economia e danni da coronavirus, il rame è il barometro di questa crisi

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  • 18 Febbraio 2020

Fin quando il coronavirus rimarrà ancora in circolazione, non si potranno valutare in modo affidabile i danni che esso sta provocando all’economia. La stima è che in Cina il tasso di crescita del primo trimestre potrebbe diminuire di almeno un punto percentuale. Al di là delle previsioni, non c’è dubbio però che gli effetti nefasti di questa epidemia siano già sotto gli occhi di tutti. Sotto questo punto di vista, un barometro importante è l’andamento delle materie prime, e in special modo del rame.

Coronavirus, rame ed economia

economia e coronavirusIl rame infatti è il metallo industriale per eccellenza, e la Cina è il primo utilizzatore al mondo. Quando va male il rame, parallelamente vanno a peggiorare anche gli altri metalli, ma pure petrolio (la cui domanda cinese si è ridotta del 20%) e gas. Infatti il metallo rosso è strettamente legato alla produzione, e se non viene utilizzato, neppure le altre commodities lo saranno. Ecco perché esso è un barometro efficace dell’economia del Paese. Se conoscete che cos’è la volatilità, andate a vedere come ha sobbalzato la domanda di materie prime dopo lo scoppio del coronavirus.

Contraccolpo forte

Dopo il dilagare dell’epidemia, gli impianti di produzione cinesi hanno cominciato a lavorare a ritmo ridotto, se non hanno addirittura chiuso i battenti come è accaduto in alcune zone del paese. Le forniture di materie prime sono state cancellate, e il panico per il nuovo virus ha costretto il governo a sospendere tutte le nuove gare d’appalto. Il crollo della domanda di materie prime ha così depresso le quotazioni. Al London Metal Exchange, chi adotta tecniche trading intraday lo ha visto scivolare sui minimi di due mesi (5810 dollari per tonnellata), dopo aver registrato la peggiore serie di perdite degli ultimi 6 anni.

La durata di questa fase critica

Assodato che il coronavirus sta provocando gravi danni all’economia, occorre chiedersi quanto tempo ci vorrà per smaltirne gli effetti. Il problema è che nessuno può dirlo, visto che siamo ancora in una fase in cui il virus continua a tenere sotto pressione le autorità sanitarie mondiali. Ma basterà tenere d’occhio il mercato del rame per capire e la bufera sta passando oppure no.

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Eventi

Green New Deal: tavola rotonda all’Università degli studi di Bergamo

Cambiamenti climatici e disuguaglianza economica, due temi che spesso viaggiano su un unico binario e che saranno protagonisti della tavola rotonda “Green New Deal: portare l’Italia e l’Europa verso lo sviluppo sostenibile” organizzata dall’Università degli Studi di Bergamo in collaborazione con la Fondazione Gritti Minetti.

Venerdì 21 febbraio alle ore 16.00, la sala conferenze di Sant’Agostino ospiterà uno dei maggiori esperti italiani sul tema della sostenibilità, Enrico Giovannini, Professore di Statistica Economica all’Università di Roma “Tor Vergata” e Portavoce ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) che si confronterà con Antonio Misiani, Viceministro per l’economia e le finanze, Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo e Alberto Vergalli, Presidente della Commissione per le attività culturali e scientifiche della Fondazione Gritti Minetti.

Portare l’Italia e l’Europa, così come tutti i Paesi del mondo, verso uno sviluppo sostenibile è oggi una priorità ed è una tematica di grande attualità al centro dell’agenda programmatica della politica economica di ogni Stato. Le Nazioni Unite, con Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, hanno tracciato le linee guida e definito i 17 obiettivi comuni che ogni Stato s’impegna ad affrontare: dalla lotta alla povertà, all’eliminazione della fame fino al contrasto del cambiamento climatico.

Di questo e molto altro si parlerà nel convegno promosso dall’Università di Bergamo, da sempre impegnata dal punto di vista sociale e didattico sul tema della sostenibilità.

La partecipazione è libera. Per informazioni: www.unibg.it

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Dieta e Alimentazione

PERCORSI DI DEGUSTAZIONE A TORINO CON I SOMMELIER ASPI E L’ASSOCIAZIONE PRODUTTORI DEL NIZZA DOCG

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  • 18 Febbraio 2020

Tornano gli appuntamenti per gli appassionati del vino a cura di ASPI Torino, la delegazione di ASPI – Associazione Sommellerie Professionale Italiana, che traccia percorsi enoici nel capoluogo piemontese alla scoperta delle produzioni più iconiche del territorio.

Prima tappa, giovedì 20 febbraio, con l’Associazione Produttori del Nizza Docg, denominazione nata il primo luglio 2014 e ultima Docg italiana. L’appuntamento è alle 19.30 al Ristorante Cantina da Licia, dove una cena in un ambiente diverso dal solito stimolerà i sensi per rivelare le differenze tra i vini provenienti dai diversi terreni della stessa area. Il Sommelier ASPI Antonio Dacomo, già Miglior Sommelier d’Italia, guiderà i partecipanti nella degustazione di Nizza Docg di differenti produttori, selezionati in abbinamento ai piatti della tradizione piemontese proposti nel menu dello chef Giancarlo Ghibaudo di Cantina da Licia.

Lo stesso Ristorante ospiterà anche la seconda tappa del viaggio enoico di ASPI Torino, in programma giovedì 26 marzo, in compagnia dell’Associazione Produttori del Ruchè Docg di Castagnole Monferrato.

E per chi volesse trasformare la propria passione per il vino in professione, ASPI Torino sta pianificando anche l’avvio di nuovi corsi Propedeutici per diventare sommelier.

Per informazioni e iscrizioni: [email protected]

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ASPI – Associazione Sommellerie Professionale Italiana. Si propone come punto di riferimento per la Sommellerie professionale, con l’obiettivo di offrire opportunità di crescita ed affermazione ai Sommelier. Dal 2007, anno della sua nascita, è il solo membro per l’Italia dell’Association de la Sommellerie Internationale, ASI. I principali obiettivi di ASPI sono la formazione, a livello professionale, e la diffusione della cultura sul mondo del cibo e delle bevande. ASPI è presente, sul territorio nazionale, con corsi ed attività.

Cantina da Licia. Aperta nell’autunno del 2018 Cantina da Licia è una trattoria contemporanea in cui la tradizione piemontese va di pari passo con qualche guizzo di modernità. In cucina Giancarlo Ghibaudo, già sous chef di Lorenzo Careggio da EraGoggi, il locale di finedining che la società torinese gestisce in corso Casale a Torino. Con una cantina che vanta circa 90 etichette, il ristorante da quest’anno si trasforma proponendo a tutti gli effetti un’offerta gastronomica che guarda alla trattoria e alle sue origini. Aperto solo la sera dal martedì al sabato e la domenica a pranzo da ottobre a maggio, Cantina da Licia chiude nel periodo estivo per consentire alla sua brigata di spostarsi da Casa Goffi, sul fiume Po, animando il cocktail bar con cucina adiacente ad EraGoffi inaugurato la scorsa primavera e aperto solo con l’arrivo della bella stagione. Per informazioni: www.cantinadalicia.it

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Comunicati

Alberto Nemo “No” è il nuovo singolo del musicista e cantante italiano

Il brano è estratto dall’album “IO DIO NO” fuori dal 15 febbraio 2020.

Dietro la vita apparentemente regolare di molte persone si nascondono storie e rapporti vissuti al buio e fatti di esperienze estreme, diametralmente opposte al loro vissuto pubblico. Il pezzo di Alberto Nemo racconta con pochi elementi lucidamente scelti e focalizzati l’atmosfera cupa e bruciante di un momento finale, forse fatale, di un gioco pericoloso e violento fatto all’interno di un ambiente abbandonato da cui provengono i cigolii di una vecchia porta, unico rumore che alla fine chiude il brano.

Il 15 Febbraio 2020 esce “Io Dio No”, il quattordicesimo disco di Alberto Nemo che segue l’album “Giostre” realizzato in collaborazione con l’artista Mauro Mazziero che, anche in questo caso, illustra la copertina.

 

Autoproduzione

Pubblicazione album: 15 febbraio 2020

 

BIO – ALBERTO NEMO

Alberto Nemo (Rovigo, 15 febbraio 1988) è un musicista e cantante italiano. Dal 2011 al 2015 attraversa Europa, suonando nelle chiese e svolgendo contemporaneamente attività di musicoterapia

L’11 settembre 2017 esce 6×0 Live (Vol.I), il suo primo disco ufficiale, registrato in presa diretta durante un concerto nel salotto letterario della comune artistica Dimora di Rovigo. Nell’occasione Alberto è accompagnato alla viola da Guido Frezzato e la registrazione finale, il master, non subisce alcun tipo di post produzione. 

Il 23 Marzo 2018 esce il suo secondo disco, 6×0, realizzato completamente con la tecnica del tape reverse. Lo stesso anno diventa uno dei vincitori di Musicultura con il brano Ancora (registrato in collaborazione con la musicista inglese Sephine Llo) condividendo il palco con Antonella Ruggiero, Procol Harum e Sergio Cammariere. Il concerto finale allo Sferisterio di Macerata è stato trasmesso da Rai 3. 

Il 2 Novembre 2018 pubblica il suo terzo album “Futuro Semplice”, lavoro che include il singolo “Ancora”. Il 9 Novembre 2018 rilascia in formato di audiolibro “Dante vs Nemo” il suo quarto disco. L’opera concettuale ispirata dalla Divina Commedia di Dante Alighieri è introdotta dalle letture dell’attore rodigino Marino Bellini nel ruolo di Dante. 

Nel 2018 svolge un tour europeo (Esoteric Tour 2018) che lo vede protagonista nelle città di Praga, Bratislava, Budapest, Varsavia e Tallinn. I concerti allestiti con il procedimento dell’invito riservato, sfruttavano una dimensione individuale agevolando l’ascolto in cuffia per tutti gli astanti (silent-party). 

Il 13 Febbraio 2019 esce per l’etichetta di culto Siberiana Ksenza Records “Tidur”, il 5 album. 

Il 15 Marzo 2019 pubblica con New Model Label “Fat(u)o” il suo sesto album composto da 8 brani solo voce e chitarra.  Nell’aprile dello stesso anno partecipa alla sesta edizione di The Voice of Italy trasmessa da Rai 2, venendo tuttavia eliminato alle Blind Audition. Riscuote comunque grandissima curiosità per via del suo stile particolare cantando un brano di Fabrizio De André utilizzando un solo accordo. 

Il 21 Giugno 2019 ad anticipare l’uscita del nuovo disco esce per Italfono Cadal. Il brano è stato registrato live con la collaborazione di Maurizio Camardi e Sergio Cossu (Matia Bazar). 

A settembre 2019 escono in breve sequenza 3 dischi: il 13 settembre “Vapaus” per Italfono, il 17 settembre “Smania” per Factory Music, ed il 23 settembre “Olim” per Back Creation. 

Nel dicembre 2019 esce una trilogia (“Purple Vol.1”, “Yellow Vol.1” e “Orange Vol.1”) composta da riletture di famosissimi brani italiani, completamente destrutturati e rigenerati sotto una nuova prospettiva “spiriturale” e minimalista. La critica definisce “post-pop” il genere di questo lavori. Allo scoccare della mezzanotte di mercoledì 1 gennaio 2020 esce “Giostre”, primo disco dell’anno e del nuovo decennio; realizzato in collaborazione con l’artista Mauro Mazziero e prodotto da MayDay, nasce e si sviluppa attorno a 11 acquerelli su carta cinese raffiguranti la giostra e realizzati dall’artista di Potenza Picena. I brani prendono vita partendo da alcune registrazioni casalinghe dello stesso Mazziero successivamente elaborate da Nemo per comporre la colonna sonora. [

Dal 28 gennaio 2010 prende il via “Nemesi Tour”, un tour nelle principali piazze di quattro città italiane: il 28 a Torino in Piazza Castello, il 29 a Milano in piazza Duomo, il 30 a Bologna in piazza Maggiore e il 31 a Venezia in piazza San Marco. Una performance poetica di teatro di strada, accompagnato dalla danzatrice Ambra Occhipinti. 

Il 4 febbraio 2020 pubblica “Tracce da Sanremo 2020”. Utilizzando alcuni testi pubblicati delle canzoni di Sanremo 2020 ha realizzato una sua “interpretazione preventiva” musicando e cantando le parole prima ancora che la versione ufficiale sia pubblicata. L’EP è composto da 3 brani: “Il Sole Ad Est” cantato da Alberto Urso e scritto da Paolo Romitelli, “Rosso di rabbia” di Anastasio e “Tikibombom” di Levante. 

Il 15 febbraio 2020 esce l’album “Io Dio No”, il suo quattordicesimo disco. Per le sue composizioni utilizza l’accordatura aurea.

 

Contatti e social  – ALBERTO NEMO

IG: https://www.instagram.com/albertonemomusic/?hl=it

FB: https://www.facebook.com/albertonemomusic/

YT: https://www.youtube.com/channel/UCpuQQFo3h2ZNb1ISLI1kHHQ

 

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