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8 Febbraio 2019

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La Guida Veronelli 2019 su smartphone e tablet: in un’app più di sedicimila vini e oltre duemila produttori

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  • 8 Febbraio 2019

Un ritratto fedele e aggiornato delle eccellenze vitivinicole italiane: questo è ciò che la Guida Oro I Vini di Veronelli propone, anno dopo anno, agli appassionati e ai professionisti del vino. La nuova app I Vini di Veronelli 2019 – disponibile da oggi su App Store e Google Play – rende consultabili integralmente i contenuti del volume con la semplicità del formato digitale.

Sono, infatti, a portata di touch tutte le informazioni sui 2.038 Produttori recensiti, i giudizi su 16.256 vini formulati dai curatori Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello, ma anche le introduzioni regionali, i “luoghi del buon bere” e i premi assegnati dalla Redazione.

Grazie allo sviluppo delle funzioni di ricerca è possibile esplorare in modo rapido e intuitivo il patrimonio enologico italiano: nella sezione Trova l’Azienda il lettore può scoprire, ad esempio, quali aziende a conduzione biologica, con sede a Barolo, siano dotate di un punto vendita aperto nel week end e offrano possibilità di alloggio. Nella sezione Trova il Vino, inoltre, è facile conoscere quali vini bianchi campani con prezzo inferiore a 15 € abbiano conseguito una valutazione di almeno 90/100.

Dedicata a chi ama una consultazione più classica, la sezione L’Italia del Vino conduce i lettori di regione in regione attraverso uno scritto sull’attualità a firma del curatore responsabile, un focus sulle produzioni locali premiate con le Super Tre Stelle e una selezione di “luoghi del buon bere”, ristoranti che si distinguono per servizio e carta dei vini.

Nelle sezioni Il Vino in evidenza e L’Azienda in evidenza è, invece, il Seminario Veronelli a proporre settimanalmente realtà ed etichette meritevoli di attenzione, valorizzando in primis distretti produttivi e vitigni poco conosciuti.

I riconoscimenti assegnati dalla Guida Oro I Vini di Veronelli 2019 sono riuniti nella sezione I Premi: i Super Tre Stelle (vini con punteggio uguale o superiore a 94/100), i Grandi Esordi (vini di pregio recensiti per la prima volta), i Migliori Assaggi (il vertice di ciascuna tipologia) e, naturalmente, i dieci Sole, premi speciali assegnati dalla Redazione ad altrettanti “racconti in forma di vino” rappresentativi della competenza e della creatività dei vignaioli italiani.

La funzione Le Notizie, infine, consente al lettore di essere sempre aggiornato sulle iniziative del Seminario Veronelli, associazione che, da oltre trent’anni anni, promuove la cultura della terra e della tavola.

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I tornei giovanili di calcio per vedere oltre la rete e sviluppare lo spirito di squadra

 

Lo sport è uno dei tuoi principali interessi. Il calcio è ciò che ti fa battere il cuore e ogni volta non vedi l’ora di arrivare alla giornata dedicata alla partita in diretta, a quella con gli amici dedicata ai commenti sulla partita e a quella in cui con gli stessi amici esci per giocare a calcio. Probabilmente non ne hai assolutamente idea ma ci sono grandi opportunità anche per le piccole squadre di non professionisti. I tornei giovanili calcio e i tornei amatoriali sono una carta da giocare se senti che la tua squadra ha capacità e emozioni da offrire. Perché non sfruttare questa strada per farsi conoscere e divertirsi tutti insieme? Sono organizzati tornei giovanili di grande importanza sia in Italia e all’estero. Essi non sono soltanto una buona scusa per stare insieme e divertirsi moltissimo, ma anche per ampliare i propri orizzonti e uscire dai campetti di provincia. Hai l’occasione di confrontarti con squadre provenienti da moltissime zone diverse, sarebbe un peccato non cavalcare l’onda.

Tornei giovanili di calcio: garantiti qualità e soggiorni in località da sogno

Le possibilitità per chi è realmente interessato ad aprirsi al mondo e mettersi in gioco sono davvero tante. Basta scegliere la soluzione migliore per tutta la squadra. Gli eventi di calcio giovanile e amatoriale disponibili sono vari per venire incontro a una fascia di persone interessate sempre pià ampia ed eterogenea. Ci sono, fra le altre cose, ritiri calcistici, camp estivi di calcio, e tornei internazionali distribuiti durante tutto l’anno. Le località scelte per i tornei di calcio giovanile sono selezionate prima di tutto per la loro capacità di ospitare tornei di altissima qualità, ma anche per la loro indiscussa bellezza. Un esempio è Barcellona, città catalana di respiro internazionale famosa per i suoi grandi viali e per gioielli architettonici come la Sagrada Familia o casa Gaudì. Ma anche Roma, Venezia, Praga, e altre città ancora. Il punto di forza dei tornei giovanili di calcio non sta tanto nel miglioramento delle caratteristiche “tecniche” della squadra, ma nell’occasione di socialità e condivisione.

Nei tornei di calcio giovanile la crescita personale supera la tecnica

I tornei giovanili di calcio e quelli amatoriali garantiscono un’esperienza totale e immersiva ai giocatori, finalizzata al divertimento ma anche al rafforzamento dei legami di squadra. La performance è importante ma in questo caso passa momentaneamente in secondo piano. Credo che non ci sia bisogno di ricordarti che l’esito positivo o negativo di una partita dipende in grandissima parte da quanto è unita e “collaudata” la squadra e non soltanto dalle caratteristiche tecniche dei singoli giocatori. L’amicizia, l’empatia e la comprensione degli altri giocano un ruolo fondamentale in ogni partita, che sia o meno una vera partita di calcio. Tornando ai tornei di calcio giovanile, molte società e associazioni calcistiche ti danno la possibilità di personalizzare in una certa misura il pacchetto scelto in base alle esigenze specifiche della squadra. Cosa aspetti a iscrivere la tua squadra e vivere un’esperienza fuori dagli schemi? Sicuramente la tua squadra ha i numeri giusti!

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I love Ostrica Oyster Passion

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  • 8 Febbraio 2019

Il countdown per la serata più romantica dell’anno è già partito e I love Ostrica, l’esclusivo format di shop online, catering e degustazioni con protagoniste ostriche, crudités di mare e pescato di altissima qualità, ha dedicato una Special Edition a tutti gli innamorati: Oyster Passion, una cena di ostriche e pesce crudo da gustare nell’intimità della propria maison, per festeggiare San Valentino con il proprio partner. Non manca nulla, neanche il vino abbinato.

Il pacchetto può essere ordinato online su www.iloveostrica.it e propone una selezione ad hoc per chiunque prediliga la comodità della propria casa senza rinunciare a gusto e qualità. Per l’occasione, Luca Nicoli, ideatore di I love Ostrica, ha pensato a un assortimento composto dall’ostrica IGP di Marennes Oléron, unica ostrica tutelata da un consorzio, conosciuta in tutto il mondo grazie al tipico affinamento nelle storiche saline. La proposta segue con uno dei crudi di mare per eccellenza, i gamberi rossi di Mazara, dal gusto unico e deciso, difficile da trovare in altri prodotti della stessa specie.

La cena firmata Oyster Passion prevede anche la delicata tartare di Ricciola, accompagnata da dolci Mazzancolle. Per concludere una saporita tartare di tonno, selezionata dai più nobili tranci dagli chef di I love Ostrica. L’abbinamento immancabile, come nei migliori bistrot francesi, è affidato al Muscadet Cuvée Académie, un vino bianco fruttato, fresco ed elegante.

I love Ostrica ha pensato a pensato a tutto: all’interno del box, uno stampino a forma di cuore per impiattare la tartare, per una mise en place appagante in perfetto stile San Valentino.

È possibile ordinare Oyster Passion sul sito di I love Ostrica: https://www.iloveostrica.it/it/plateau-royale/oyster-passion-OPassion

I LOVE OSTRICA. I love Ostrica nasce da La Piazzetta del Pesce, e-commerce e delivery di pesce di alta qualità per ristoranti e privati, realtà fondata nel 2007 da Luca Nicoli, oggi a tutti gli effetti leader nella distribuzione italiana di prodotti di lusso, in particolare ostriche. Considerate che nell’ultimo anno sono oltre 2.000.000 le ostriche distribuite in Italia. L’accurata selezione dei fornitori, a cui viene imposto un rigido capitolato di autocontrollo, è alla base dell’alta qualità di ogni prodotto che viene tracciato in tutta la sua filiera produttiva, dal momento in cui viene pescato fino alla consegna. Con I love Ostrica, il portale di lusso che si occupa di eventi, show cooking, chef a domicilio, serate didattiche, le ostriche diventano vere protagoniste, portando all’attenzione di un pubblico curioso e selettivo un prodotto pregiato, tutto da scoprire.

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Fondazione AiFOS: un premio per dire no al bullismo!

Comunicato Stampa

Fondazione AiFOS: un premio per dire no al bullismo!

 

Un nuovo premio per valorizzare le buone prassi di contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole e nelle organizzazioni giovanili. Le domande si devono presentare entro il 30 maggio 2019.

 

Secondo alcuni dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) nel nostro Paese un ragazzino su due è vittima di episodi di bullismo. Inoltre l’età più a rischio risulta quella compresa tra gli 11 e i 17 anni e gli atti di prepotenza colpiscono in prevalenza le femmine rispetto ai maschi con differenze anche tra Nord e Sud Italia. Il fenomeno, infatti, è più diffuso nelle regioni settentrionali dove la media dei ragazzi colpiti raggiunge il 23% e supera il 57% se si considerano anche le azioni di bullismo sporadiche.

 

Gli strumenti per affrontare il bullismo

Di fronte a un’emergenza come questa, sono necessari nuovi strumenti che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo e il cyberbullismo che può avvenire attraverso la rete.

Uno strumento idoneo di contrasto è la nuova prassi di riferimento UNI/PdR 42:2018, che si applica non solo a tutti gli istituti scolastici e formativi, ma anche alle varie attività assimilabili alla scuola (centri di formazione professionale, centri diurni, convitti, centri sportivi-ricreativi, centri giovanili, …).

 

Il lancio del premio “Bullis-NO!”

Proprio per favorire il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole e nelle organizzazioni giovanili, la Fondazione AiFOS – realtà filantropica fondata nel 2016 dalla società cooperativa Aifos Service e da AiFOS (Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro) – indice, con la collaborazione di Bureau Veritas, il premio “Bullis-NO!”.

 

Verrà premiata la migliore “buona prassi” di implementazione di un sistema di gestione contro il bullismo e/o il cyberbullismo, sviluppata all’interno di un’istituzione scolastica o di un’organizzazione rivolta ad utenti minorenni, ispirata alla prassi di riferimento UNI/PdR 42:2018.

Infatti le principali “agenzie educative” sono le famiglie, le scuole e le altre organizzazioni rivolte ad utenti minorenni che sono chiamate a svolgere il loro compito formativo, individuando i rischi ai quali i minori sono esposti e mettendo in campo buone prassi che abbiano l’obiettivo di eliminarli e/o ridurli, mettendo in pratica il corretto agire per accrescere il livello di benessere di bambini e ragazzi.

 

La nuova prassi di riferimento

Ricordiamo che la prassi di riferimento UNI/PdR 42:2018Prevenzione e contrasto del bullismo – Linee guida per il sistema di gestione per la scuola e le organizzazioni rivolte ad utenti minorenni” individua i criteri per prevenire e contrastare il bullismo e definisce, dunque, le caratteristiche per un sistema di gestione che affronti e prevenga il rischio di comportamenti violenti nei confronti di minori e di condotte dannose alla formazione della loro personalità.

 

Fornendo alle organizzazioni idonee linee guida per applicare in modo efficace le prescrizioni sul bullismo e sul cyberbullismo, la prassi UNI/PdR 42:2018 è uno strumento utile per individuare i rischi di bullismo esistenti, comunicare le strategie antibullismo e rafforzare la fiducia nei confronti delle scuole e delle organizzazioni che ospitano minori.

 

Regolamento del premio e invio delle domande

Le buone prassi che possono essere premiate dalla Fondazione dovranno riguardare interventi di implementazione di un sistema di gestione contro il bullismo e/o il cyberbullismo realizzati da istituzioni scolastiche e organizzazioni rivolte ad utenti minorenni.

 

Il premio Bullis-NO! – il regolamento:

https://www.fondazioneaifos.org/FILES/bandi/2019/bullismo/Regolamento-Premio-BULLIS-NO!.pdf

 

La Fondazione metterà a disposizione:

  • un premio economico per la migliore buona prassi realizzata;
  • 2 giorni/uomo di audit offerte a titolo gratuito da parte di Bureau Veritas Italia, al fine di ottenere la certificazione;
  • la diffusione dei risultati conseguiti dal progetto vincitore.

 

Per partecipare al bando è necessario compilare e inviare la “Manifestazione d’interesse” entro le ore 24.00 del 30 maggio 2019, salvo eventuali proroghe, tramite l’apposito modulo che può essere scaricato dal sito della Fondazione.

 

Il premio Bullis-NO! – il modulo “Manifestazione d’interesse”:

https://www.fondazioneaifos.org/FILES/bandi/2019/bullismo/Manifestazione-d-interesse-Premio-BULLIS-NO!.pdf

 

La documentazione richiesta nella “manifestazione d’interesse”, a dimostrazione della effettiva implementazione del sistema di gestione, dovrà poi essere inviata entro il 31 dicembre 2019 all’Ufficio di Segreteria della Fondazione.

 

Le buone prassi saranno poi preselezionate da una Commissione e una tra queste verrà scelta dal CdA della Fondazione AiFOS, secondo il proprio insindacabile giudizio, sulla base della conformità dei progetti proposti ai seguenti criteri:

  • aderenza alle finalità del bando;
  • chiara individuazione di obiettivi, metodologie ed azioni;
  • grado di innovatività del progetto;
  • accuratezza dell’analisi del contesto d’intervento e dei bisogni dei beneficiari del progetto;
  • sostenibilità economica/progettuale dell’iniziativa;
  • coerenza con la buona prassi di riferimento UNI/PdR 42:2018 – Linee guida per il sistema di gestione per la scuola e le organizzazioni rivolte ad utenti minorenni.

 

La Fondazione AiFOS pubblicherà sul proprio sito la buona prassi vincitrice, beneficiaria del contributo, entro il 30 febbraio 2020.

 

Link della Fondazione AiFOS per avere ulteriori informazioni sul bando e sulla prassi di riferimento: https://www.fondazioneaifos.org/index.php/premio-bullis-no

 

 

Per informazioni:

Fondazione AiFOS – Palazzo CSMT – via Branze, 45 – 25123 Brescia – tel. 030.6595037 – https://www.fondazioneaifos.org/ – [email protected]

 

 

 

07 febbraio 2019

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Notizie dal mondo

Regalare un viaggio è un’idea alternativa per il regalo di laurea

Quando le vacanze sono vicine arriva anche il momento di pensare a cosa regalare per le festività. Infatti, ogni anno dedichiamo tanto tempo all’acquisto dei regali, specialmente sotto natale. Non solo, ogni festa è buona per comprare un regalo, o meglio, anche per riceverlo.

Tra le tante feste in cui si scambiano doni ci sono il compleanno, la festa del papà, la festa della mamma, San Valentino e la festa di laurea. Ognuno di queste è l’occasione per comprare qualcosa di nuovo alle persone che sono intorno a noi.

A volte non è necessario comprare dell’oggettistica, ma anche delle esperienze. Infatti, ci sono molti pacchetti che permettono di trascorrere una giornata in mezzo alla natura o a qualche tipo di sport estremo, come il rafting o la scalata.

Non solo, per ogni tipo di festa si può dire che il regalo cambia, ma il pensiero sincero alla base deve rimanere. Infatti, molti regali permettono di approfondire e consolidare una relazione. Di fatto, regalare un viaggio è il forse il modo migliore per permettere all’altra persone di vivere un’esperienza nuova.

Un viaggio è una valida idea regalo

Ci sono vari motivi per cui un buono viaggio è un ottimo tipo di regalo. Prima di tutto si permette all’altra persona di vivere un’esperienza differente, esplorando una nuova città o un nuovo stato. Non solo, si potrebbero incontrare anche nuove opportunità e conoscere persone con una storia differente dalla nostra.

Dopo tutto, regalare un viaggio oggi è semplice. Agenzie di viaggio e compagnie aeree low cost mettono a disposizioni tanti tipi di pacchetti a prezzi economici. La rivoluzione del trasporto aereo ha permesso di viaggiare a costi sempre più contenuti e oggi è possibile volare dall’altra parte del mondo con differenti compagnie aeree.

Inoltre, quando si parte per un viaggio lungo è importante prepararsi. Quando si va in un altro continente è importante organizzare il viaggio in tutte le sue forme, inclusi trasporti e le cose da visitare. Inoltre, ci sono molte guide di viaggio che offrono preziosi consigli su cosa pianificare e cosa vedere.

Poi, ci sono tante altre cose che rendono perfetto un viaggio. I compagni di viaggio sono uno di queste. Infatti, è importante viaggiare con chi ci troviamo bene perché passeremo con questa persona tanto tempo e per molti giorni di fila.

Prenotare un viaggio da regalare

Prima di tutto, se c’è l’intenzione di regalare un viaggio bisogna considerare anche in quale tipo di occasione. Infatti, il momento della laurea è perfetto perché permette di staccare la mente e rilassarsi dopo mesi di intenso lavoro accademico e di prendere dei giorni di libertà prima di iniziare un nuovo capitolo nella vita.

Per regalare un viaggio è necessario sapere quali posti ha già visitato la persona che lo riceverà. In questo modo, è possibile escludere alcune destinazioni e scegliere quelle giuste. Il passo finale è quello di optare per un pacchetto già confezionato o acquistare dei buoni da spendere per la sistemazione e il volo in aereo.

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Gronda di Genova: 37 realtà associative sostengono il progetto di Autostrade per l’Italia

Il progetto di Autostrade per l’Italia della Gronda autostradale di Ponente ha una finalità fondamentale per il traffico urbano ligure e dell’intera Penisola: la sua cantierizzazione è oggi sostenuta dal manifesto di 37 realtà associative locali, che si sono recentemente espresse a favore del progetto.

Autostrade per l'Italia

Autostrade per l’Italia: il manifesto pro Gronda

Tra i soggetti che hanno sottoscritto il manifesto a sostegno della cantierizzazione del progetto Gronda autostradale di Ponente ci sono i rappresentanti locali di Cgil, Cisl e Uil, Cna, Spediporto, Coldiretti, Confartigianato e Confesercenti. L’opera di Autostrade per l’Italia, allo stato attuale, comporta un investimento di 4.3 miliardi di euro. Il manifesto “Perché sì alla Gronda” è stato firmato il 18 gennaio 2019 da 37 realtà associative di Genova e della Liguria: si è reso necessario in seguito al cosiddetto piano “sblocca-cantieri”, che potrebbe non comprendere il progetto della Gronda di Genova. I cantieri sarebbero dovuti iniziare con il nuovo anno. Vista la situazione attuale del traffico urbano ligure e dell’intera Penisola, la realizzazione dell’opera diventa sempre più necessaria: il progetto affidato ad Autostrade per l’Italia prevede la realizzazione di 72 chilometri di nuovi tracciati autostradali (54 in galleria) e 13 nuovi viadotti, oltre all’ampliamento di 11 viadotti esistenti. Dal 13 agosto 2018 il progetto esecutivo è al Mit: ci sono le autorizzazioni e tutto è pronto per la cantierizzazione.

Autostrade per l’Italia: l’iter del progetto

Il progetto della Gronda autostradale di Ponente ha preso il via nel 2002 con i primi studi di fattibilità, per poi essere sottoposto a Dibattito Pubblico nel 2009: il coinvolgimento dei cittadini appartenenti alle zone interessate al tracciato ha permesso di migliorarlo grazie ai suggerimenti dei partecipanti e ha inoltre rafforzato la consapevolezza in merito all’opera. il Dibattito Pubblico, realizzato da Autostrade per l’Italia in collaborazione con il Comune di Genova, rappresenta il primo esperimento di questo tipo in Italia. Nel 2014 il progetto Gronda è stato accolto positivamente dalla Valutazione di Impatto Ambientale. L’Italia è riuscita a ottenere l’autorizzazione dell’Unione Europea per il finanziamento dell’opera senza ulteriori costi a carico dei cittadini e dello Stato. La concessione di Autostrade per l’Italia è stata allungata di 4 anni. Nel 2015 è stato inserito nel Piano Urbanistico del Comune di Genova, mentre nel settembre 2017 il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti approva il progetto definitivo, dichiarando la pubblica utilità dell’opera.

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Pagamenti: 16 milioni di italiani preferiscono ancora il contante

Nonostante i tentativi fatti per cercare di ridurne l’utilizzo, gli italiani sembrano non voler rinunciare a banconote e monete e, secondo l’indagine commissionata da Facile.it (https://www.facile.it/), il 37% della popolazione adulta, pari a circa 16 milioni di persone, preferisce ancora pagare con denaro contante piuttosto che utilizzare carte di credito, bancomat o prepagate.

L’analisi, realizzata per Facile.it dall’istituto mUp Research in collaborazione con Norstat su un campione rappresentativo della popolazione italiana con età compresa tra i 18 e i 74 anni, aveva l’obiettivo di fotografare le abitudini dei consumatori in materia di pagamenti. Ecco i risultati

Le preferenze degli italiani

Se, come detto, indagando i desideri degli italiani emerge che più di uno su tre (37%) dichiara di preferire il denaro contante alle carte di pagamento elettroniche, le percentuali cambiano sensibilmente in base alle caratteristiche sociodemografiche del campione.

La prima differenza è legata al genere e, a dispetto dei luoghi comuni che sovente ritraggono mogli intente a strisciare la carta di credito in preda ad attacchi di shopping compulsivo, sono proprio le donne a preferire in misura maggiore i contanti (40%) rispetto agli uomini (34%).

Da un punto di vista territoriale, invece, emerge che banconote e monete sono maggiormente apprezzate al Meridione (41%), mentre sono le regioni del Nord-Ovest (31%) a manifestare la più bassa percentuale di gradimento per il contante.

Se si guarda, infine, alle fasce di età, emerge che la predilezione per i contanti diminuisce al crescere dell’età; se tra i giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni il 43% preferisce utilizzare denaro contante, tra gli adulti nella fascia 65-74 la percentuale scende al 31%

Quanto effettivamente si usano i contanti

Passando dai desideri alle reali abitudini degli intervistati, il quadro resta sostanzialmente invariato e dall’indagine emerge che per ogni 100 euro di spesa 43 euro vengono pagati con denaro contante. Anche in questo caso, suddividendo il campione in base alle caratteristiche sociodemografiche, emergono delle differenze importanti. Le donne, ancora una volta, sono quelle che non solo desiderano usare, ma effettivamente anche pagano più spesso in contanti (46€ contro il 41€ del campione maschile); al Meridione (45€) monete e banconote si usano di più che nelle regioni del Nord-Ovest (35€) mentre l’uso del denaro contante diminuisce al crescere dell’età.

Quando si utilizzano i contanti

Alla domanda “per quali spese usa i contanti?”, la casistica più ricorrente, indicata dal 70% degli intervistati, è legata alle spese di piccolo taglio, mentre per quelle più grosse vengono utilizzate le carte elettroniche. Il 18% dei rispondenti ha dichiarato di utilizzare banconote o monete solo se è l’unico metodo di pagamento accettato e, ancora, il 12%, pari a 5 milioni di persone, ammette che per qualunque spesa, indipendentemente dall’importo, sceglie come prima opzione il pagamento con il contante.

In contanti…. anche all’estero

L’amore degli italiani per il contante travalica anche i confini nazionali; secondo l’indagine di mUp Research e Norstat per Facile.it, sono quasi 14 milioni (33% del campione) i consumatori che dichiarano di usare banconote e monete anche durante i viaggi all’estero.

Più nello specifico, il 24% sceglie di prelevare prima della partenza una somma di contanti sufficiente a coprire i costi della vacanza mentre il 9%, pari a 4 milioni di persone, opta per prelevare la moneta locale direttamente nel Paese di destinazione, noncurante delle possibili commissioni bancarie per il prelievo o per il tasso di cambio che potrebbe essere svantaggioso. 24,5 milioni quelli che, invece, scelgono di partire con la minima somma necessaria di contanti, per poi pagare tutto con carte elettroniche.

 

 

* Metodologia: n. 1.023 interviste CAWI con individui in età 18 anni ed oltre su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta in età 18-74 anni + n.411 interviste CAWI ad un campione di individui in età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della popolazione dell’area metropolitana di Milano. Indagine condotta a novembre 2018.

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La biografia e gli incarichi professionali del giurista e professore ordinario Nicolò Zanon

Nicolò Zanon ha ricevuto il titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2017, riconoscimento che si fonda su un’esperienza professionale di ampio respiro come giurista e come docente presso importanti Atenei. Attualmente è Giudice della Corte costituzionale.

Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: la formazione e gli anni della docenza

Classe 1961, Nicolò Zanon è originario di Torino, dove si laurea in Giurisprudenza presentando una tesi in Diritto pubblico comparato. In seguito, consegue il titolo di dottore in ricerca in Diritto comparato presso l’Università di Firenze. Tra il 1991 e il 1996 è ricercatore nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Torino, ma al contempo completa il suo percorso formativo all’estero, attraverso soggiorni di studio in Francia e Germania. In parallelo all’esperienza come assistente di studio del Giudice costituzionale prof. Valerio Onida, Nicolò Zanon. attualmente è Professore ordinario (fuori ruolo, in ragione dell’incarico quale Giudice costituzionale) di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo milanese.

Nicolò Zanon: la produzione scientifica e gli incarichi giuridici

L’attività scientifica di Nicolò Zanon si basa principalmente su temi riguardanti la posizione costituzionale dei parlamentari e la loro tradizionale libertà da vincoli di mandato, oltre che sulle problematiche legate al diritto regionale, alla giustizia costituzionale e alla tutela dei diritti fondamentali sia nell’ordinamento italiano che in quelli stranieri. È autore di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste giuridiche italiane e straniere. È stato editorialista per importanti quotidiani come “Il Sole 24 Ore”, “Il Giornale” e “Libero”. Nel 1998 diventa componente del “Gruppo di lavoro per la Riforma dello Statuto regionale” su nomina del Direttore generale della Presidenza della Regione Lombardia. Entra in seguito a far parte del comitato di redazione della rivista “Ideazione”, del comitato scientifico della rivista “Quaderni costituzionali” e del comitato scientifico della rivista “Percorsi costituzionali”. È membro del Comitato Legislativo della Regione Lombardia da ottobre 2000 a luglio 2010. Nicolò Zanon ha fatto parte del board “Riforme e garanzie” della Fondazione Magna Carta e ha fornito consulenza alla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Si è impegnato a livello associativo come membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Italiana per la ricerca contro il cancro (FIRC), oltre a essere stato componente dell’Ufficio studi dell’Unione delle Camere Penali Italiane e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Rosselli di Torino. Eletto componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura nel 2010 dal Parlamento in seduta comune, ha ricevuto il titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2017. Attualmente è Giudice della Corte costituzionale su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, carica che ricopre dal 18 ottobre 2014.

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Roberto Casula: tre decenni di successi nel settore energetico

Dopo essersi laureato in ingegneria a Cagliari, si è trasferito per lavoro vivendo tra Asia e Africa e giungendo in ultimo al top management di Eni S.p.A. L’iter di Roberto Casula dimostra concretamente come l’esperienza sul campo sia premiante per la scalata ai vertici societari nelle realtà multinazionali.

Roberto Casula

Roberto Casula: le prime esperienze professionali

Roberto Casula nasce nel capoluogo sardo nel 1962, laureandosi in Ingegneria Mineraria nel 1988 presso l’Università di Cagliari. In seguito, trova subito un’occupazione presso Agip S.p.A., dove rimane fino al 1991. In questo lasso di tempo è incaricato dell’amministrazione delle prove di produzione e acquisizione dei dati sui pozzi e della verifica del comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi, compiti che presto diventeranno il principale oggetto del proprio lavoro in azienda. Nel 1992 viene trasferito negli uffici della controllata del gruppo Agip Angola Ltd, che si trovano a Luanda, città capitale dell’omonimo stato dell’Africa Centro-Occidentale: qui ha come task primaria la gestione delle operazioni di mantenimento e sviluppo. Nel 1997 Roberto Casula ha la possibilità di rientrare per lavoro in Italia, chance che coglie avendo in assegnazione un progetto di arrangiamento produzione e sviluppo sempre dentro Eni S.p.A. Oltretutto questa nuova job title gli permette di occuparsi dei processi commerciali e operativi delle nazioni dell’Africa Occidentale e del Medio Oriente.

Gli ultimi incarichi del dirigente Roberto Casula

Agli inizi degli anni 2000, Roberto Casula cambia di nuovo posizione nel Gruppo Eni, progredendo nella scalata alla società: prima è infatti Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto in Iran e in seguito Manager delle fasi 4 e 5 del programma nominato Giant South Pars Gas. Per gestire più da vicino questi piani di lavoro, si trasferisce a vivere a Teheran, capitale della Repubblica Islamica dell’Iran. Ritornato per breve tempo in Italia nel 2004, si sposta nuovamente a Tripoli, capitale libica, dove è prima assunto come Managing Director per il Nord Africa e poi come Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana. In qualità di vicepresidente senior, Roberto Casula a partire dal 2011 porta Eni a concludere diversi fondamentali contratti commerciali in differenti stati africani. Il riconoscimento da parte dell’azienda per gli sforzi profusi sul campo giunge nel luglio 2014, quando viene appuntato al ruolo di Chief Development Operations & Technology Officer, riferendo in questo modo in merito alle attività tecniche, operative, project e di ricerca e sviluppo in prima persona all’Amministratore Delegato.

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