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7 Luglio 2017

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Vacanze ad ischia? Ischiaprenota.com offre prenotazioni a prezzi scontatissimi.

Comunichiamo la nascita di un nuovo servizio dedicato ai clienti che vogliono effettuare una prenotazione on line di un hotel ad ischia.
Il sito www.ischiaprenota.com offre prenotazioni a prezzi scontatissimi sia last minute, sia pacchetti promozionali.
Date uno sguardo nel caso voleste prenotare un hotel ad ischia o semplicemente prenotare un traghetto.
Passare le Vacanze a Ischia significa approfitttare delle sue splendide opportunità. Il mare, certo, ma non solo. L’isola d’Ischia è ricca di storia, si sviluppa nell’interno con una natura rigogliosa e offre mille occasioni di svago e di relax. I Greci antichi, che la sapevano lunga, impiantarono a Ischia i primi vigneti e per primi hanno goduto delle fonti termali. Qui il piacere di vivere e sentirsi bene, è una tradizione ancora attuale.

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Paris Air Show: interni personalizzati grazie alla stampa 3D

Utilizzando le funzionalità della stampante 3D Stratasys J750 e i materiali funzionali e resistenti della serie FDM di Fortus, i progettisti e gli ingegneri aerospaziali possono davvero esplorare nuovi orizzonti nel campo della progettazione di interni personalizzati. È quello che Stratasys ha messo in mostra presso lo stand dell’annuale Paris Air Show.

 

In questi casi la stampa 3D viene utilizzata per velocizzare i processi e quindi simulare con precisione le caratteristiche estetiche finali di apparecchi e accessori personalizzati come i sedili del bracciolo, i sistemi di intrattenimento interattivo, i video e le console remote.

 

Utilizzando un mix di tecnologia di prototipazione rapida offerto dalle stampanti 3D Stratasys – sia PolyJet che FDM – i visitatori dello stand sono stati in grado di sperimentare non solo l’aspetto reale di questi disegni, ma anche la loro prestazione funzionale integrata nell’ambiente globale di aeromobili.

 

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Officine Padrin produce e lavora plastica ad iniezione dal 2009 con assoluta professionalità

Dal 2009, Officine Padrin di Casorate Sempione offre un servizio di produzione e lavorazione di materie plastiche di qualità made in Italy. La squadra di specialisti di Officine Padrin realizza un’ampia gamma di prodotti tramite tecnica di stampaggio a iniezione plastica.

Officine Padrin nasce nel 2009 a Casorate Sempione (Varese).
Nonostante sia di giovane fondazione, l’azienda è nota nel campo di produzione e
lavorazione di materie plastiche tanto da aver espanso il suo business collaborando con importanti leader di diversi settori.
Tramite la tecnica di stampaggio a iniezione plastica, Officine Padrin è in grado di realizzare un’ampia gamma di prodotti a prezzi competitivi.

Stampaggio plastica iniezione

La produzione di materie plastiche

Officine Padrin realizza prodotti di assoluta qualità e precisione grazie allo stampaggio di plastica ad iniezione.
L’azienda è riuscita ad allacciare ottimi rapporti con grandi aziende di molteplici settori, che ogni giorno si affidano alla sua professionalità per la realizzazione elementi per idro pulitrici, macchine ghiaccio, accessori per narghilè, complementi di arredo casalinghi in plastica, componenti elettrici e molto altro.
Il processo industriale utilizzato consiste nel portare a temperatura di fusione la materia prima per poi darle una forma specifica iniettandola ad alta pressione in uno stampo precedentemente progettato.
Una volta raffreddato, il prodotto potrà passare alla rifinitura in modo da eliminare le imperfezioni e raggiungere i massimi standard qualitativi.

La cura ai dettagli nella lavorazione di materie plastiche

Officine Padrin riserva la massima attenzione ad ogni singolo pezzo prodotto.
Il reparto di rifinitura si occupa di esaminare ogni realizzazione nei minimi particolari per individuare ed eliminare ogni irregolarità e donare al prodotto la massima qualità, precisione e cura nei dettagli, come da richiesta del cliente.
Dalla commissione del progetto alla consegna del prodotto finito, Officine Padrin offre un supporto grazie al costante servizio d’assistenza che tiene aggiornato il cliente sulle varie fasi della lavorazione e risponde con cortesia a dubbi e domande.
Officine Padrin vanta forte esperienza maturata presso una grande azienda di stampaggio a iniezione plastica ed è in grado di fornire preziosi consigli per creare prodotti della massima qualità a prezzi convenienti.
Chiedi subito un preventivo, e affidati alla qualità di Officine Padrin!

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Il saturimetro professionale per il tuo ambulatorio medico

I saturimetri sono dispositivi medici di straordinaria importanza per monitorare le condizioni fisiche in cui versa un paziente. Semplici da utilizzare, dal costo accessibile e non invasivi nel loro funzionamento, queste apparecchiature – dette anche pulsiossimetri – permettono di misurare in pochi istanti il livello di ossigenazione del sangue.

Questo parametro fondamentale viene espresso in funzione delle quantità di emoglobina legate all’ossigeno; in condizioni di normalità la saturazione è uguale o superiore al 95%, il che significa che quasi tutta l’emoglobina sta trasportando ossigeno.

Quando il valore della saturazione si abbassa rispetto alla norma, allora è possibile che vi siano delle patologie polmonari in corso, delle alterazioni a livello respiratorio oppure altri fenomeni che rendono necessario un tempestivo trattamento medico.

Per funzionare il saturimetro si basa su un meccanismo piuttosto semplice: mediante la spettrofotometria viene rilevata la differenza nell’assorbimento delle radiazioni nel rosso (emoglobina legata) e nelle frequenze dell’infrarosso (emoglobina libera), il che permette di misurare con precisione quale sia la percentuale di emoglobina che sta trasportando ossigeno rispetto al totale.

Per quanto riguarda il loro funzionamento, i saturimetri sono dotati di sensori montati su una piccola clip che si aggancia al dito o al lobo del paziente; i risultati vengono visualizzati su un display collegato (generalmente portatile e di piccole dimensioni) e, a seconda del modello, è possibile misurare istantaneamente e/o in continuo la saturazione.

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Imprenditori rurali diventano competitivi, pur mantenendo le autonomie e le particolarità territoriali.

Sul territorio bellunese-trevigiano, è in svolgimento il percorso formativo “Attività Agrituristica e Fattoria Didattica” che, organizzato da C.i.p.a.t. Veneto, vede un gruppo d’imprenditori impegnati nello sviluppo di nuove formule d’accoglienza, didattica, produzioni tipiche, benessere, confrontandosi, in una giornata full immersion alle Fattorie Faggioli di Cusercoli (FC), con le dinamiche rurali della Romagna.

“Nonostante la ricchezza naturalistica, culturale ed artistica del territorio nel quale sono inserite – sottolinea Fausto Faggioli, docente nell’ambito del percorso – le imprese rurali fanno scarso utilizzo delle sinergie che si possono costruire sul territorio attraverso la collaborazione pubblico-privato. Per riformulare una nuova tipologia di lavoro, è necessario quindi creare la filiera territorio: agricoltura-turismo-ambiente-cultura per costruire una proposta in cui l’Agriturismo sia, di fatto, un vero e proprio progetto culturale, una “leva” per far arrivare gli ospiti e farli sentire “a casa”, un ponte fra campagna e città.”

“Creare una proposta per rilanciare la piccola agricoltura montana, – prosegue il gruppo delle imprese – creare spazi in cui il sociale sia testimone di una tradizione ospitale che in Veneto non è mai mancata, valorizzare il prodotto tipico attraverso la costruzione di un’offerta che lo leghi al territorio. Tutto questo e altro ancora è nei nostri obiettivi per dare risposte sempre più tailor made, risposte su misura perché  l’incontro con il mondo rurale possa diventare un momento in cui sperimentare, ricercare e provare emozioni uniche.”

“In un contesto globale – aggiunge Doriano Canal, coordinatore del percorso formativo, finanziato dal PSR Veneto – si avverte sempre più la necessità di diventare competitivi, pur mantenendo le autonomie e le particolarità territoriali. Le aree rurali rappresentano contesti straordinari in cui vivere esperienze del buon vivere che possono essere riportate all’attenzione di tutti se ritornano ad essere spazi di relazione e di socialità. Aggiornare le risorse umane già operanti e formarne delle nuove è quindi l’obiettivo di questo percorso formativo.”

Continua Gimmi Ravaglia, imprenditore agricolo nell’incontro con il gruppo nella sua azienda dedita all’allevamento e alla viticoltura biologica: “Ci accomuna l’amore per la terra, la passione e il sacrificio nel rispetto della natura. Felici quindi di costruire un dialogo per uno scambio di buone pratiche che esaltino chi vive in campagna, tema oggi di forte richiamo per chi vive nelle grandi città e comunicarla al grande pubblico.”

Termina Guido Fabbri, dell’azienda agricola “Il Sole” di Santa Sofia (FC): “Siamo alla costante ricerca di una agricoltura naturale priva di pesticidi e sostanze chimiche e condividiamo con gli imprenditori di questo progetto, l’obiettivo di favorire la biodiversità con un nuovo approccio per coltivare  grani antichi duri, teneri, farro, lenticchie, ceci e in futuro il lupino bianco che trova nel nostro terreno l’habitat favorevole per la crescita naturale favoriti anche dal clima della zona, ai confini del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.”

Il gruppo di lavoro: DORIANO CANAL, FAUSTO FAGGIOLI, PAOLA PESCAROLO, MIRCO DAL GOBBO, SILVIA SOMMACAL, ILARIO TONET, EL-MEZDI-BAHAIJA, CLAUDIA CELI, WILMA PARUZZOLO, OLIVO CANAL, CLAUDIO FRANCAVILLA, MARIO BUSO.

 

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Piattaforma online Rai Play: La fiction si conferma il genere più popolare

Non uccidere” primo titolo disponibile sul sito, totalizza più di un milione di visualizzazioni: la piattaforma Rai Playregge le anteprime e le serie attirano anche in Rete.

Per lanciare il servizio di Rai Play, la RAI ha giocato e vinto la scommessa con “Non Uccidere”. La storia è nota: tutti i nuovi episodi (12) del noir targato FremantleMedia sono stati i proposti in anteprima assoluta dal 1° giugno sulla piattaforma online, Rai Play, visibili integralmente.  E’ il primo titolo della RAI a essere reso disponibile sul web, in anticipo sulla messa in onda televisiva che è iniziata il 12 giugno. Un esperimento coraggioso, voluto dall’ex direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, per consentire, come Netflix, la fruizione di una serie in un’unica botta, cosa che né Sky né Mediaset hanno mai fatto.

Alla prova dei numeri certificati del marketing aziendale, il crime con la detective Miriam Leone, nei dieci giorni antecedenti alla messa in onda tivù, ha generato più di un milione di visualizzazioni, un dato abbastanza clamoroso e la prova che alla direzione Digital sono stati bravi a predisporre l’offerta e la promozione. “Per la prima volta l’online fa un successo di questo genere: vuol dire che Rai Play è una piattaforma capace anche di reggere le anteprime e le esclusive. Ma l’altra cosa interessante emersa dalla nostra osservazione di questi mesi è che il brand fiction è fortissimo anche sul web”, dice Maria Pia Ammirati, responsabile Content di RAI Digital e direttore delle Teche Rai, considerando che l’evoluzione dell’offerta di Rai Play nei primi cinque mesi dell’anno ha raddoppiato i consumi rispetto al 2016, registrando una media mensile di 58 milioni di visualizzazioni video.

La fiction, in particolare nel primo quadrimestre, si conferma il genere più popolare raggiungendo a marzo il picco record con quasi 15 milioni di visualizzazioni totali sul mese.

Nel corposo catalogo di titolo cinematografici e televisivi e delle Teche che costituisce il vero appeal di Rai Play, la fiction viene proposta nella modalità del box set, cioè offrire la serie intera in un colpo solo. Anche “Il commissario Montalbano” è finito nel box set dando la possibilità di rivedere anche gli episodi più vecchi durante la messa in onda della nuova serie, ed è stato tolto al termine della programmazione.

Stanno invece per tornare online i “Medici”, spariti dal web dopo la programmazione dello scorso autunno per problemi di diritti.

Resta comunque il fatto che la fiction è il genere che fa i numeri più alti, migliori del film e nettamente superiori all’intrattenimento. Da annotare però che alcuni show particolari, tipo “Facciamo che io ero” di Virginia Raffaele, titolo recentissimo, hanno registrato quasi 800mila visualizzazioni, un numero importante.

La fiction però vola: tra le più viste si piazza “Che Dio ci aiuti 4”, firmato Lux Video, che ha collezionato 14 milioni 650mila visualizzazioni. Un dato straordinario per una serie che, in onda da gennaio a marzo di quest’anno, continua a macinare alla quarta stagione l’ottimo ascolto di 5 milioni di spettatori.

“Tutto può succedere 2”, in pista da aprile e tuttora in onda con una media intorno al 17%, ha totalizzato 3 milioni 700mila visualizzazioni superando “I Bastardi di Pizzofalcone”, un grande successo di RAI1 che su Rai Play si è fermato a 3milioni 100mila.

“La porta rossa”, invece, al 13% su Rai2, ha fatto banco anche sul web con 4 milioni 900mila utenti unici, persino meglio del mitico “Montalbano” (4 milioni 300mila).

“Non uccidere”, invece, ha iniziato solo ora la sua vita televisiva sulla rete di Ilaria Dallatana, con un esordio un po’ deludente (5,7%), che mette in risalto il successo dell’operazione sul web. “Un risultato in linea con le aspettative”, dice Antonella Di Lazzaro, vice direttore dell’area digital. “Dalle valutazioni del nostro marketing è emerso che non c’è stata nessuna cannibalizzazione tra l’anteprima online e la fruizione in tivù”. Di Lazzaro spiega invece come “c’è sicuramente una relazione tra la vita on air e il consumo online, perché molto semplicemente la messa in onda è come se fosse una campagna promozionale continua che accende l’interesse dell’utente. Quindi un prodotto con una serialità molto lunga – ed è il caso di “Che Dio ci aiuti” – è un titolo caldo”.

Il secondo punto del ragionamento riguarda i titoli che, a prescindere dal loro ciclo di vita televisivo, su RAI Play funzionano “perché hanno delle particolari affinità con un target di riferimento che evidentemente consuma molto web, a prescindere che sia giovane o adulto. Il fatto che una serie sia a target giovane o a target più adulto non cambia necessariamente il risultato di fruizione su RAI Play. Quello che cambia è la piattaforma: un adulto tende a consumare l’offerta su pc e il più giovane in mobilità”.

Questo anche perché, ammette il vice direttore Digital, RAI Play ha convertito tutta l’utenza del vecchio portale RAI TV, quindi è seguito da un target adulto, e si stanno facendo degli esperimenti per allargare la platea.

LA FICTION AMERICANA PROSSIMA AVVENTURA

Dal 16 al 26 maggio si sono svolti a Los Angeles gli Screenings in cui le major americane presentano l’episodio pilota della nuova produzione seriale che occuperà gli schermi dei network e dei cable nella stagione 2017-2018. Da sempre è l’appuntamento fondamentale per compratori, distributori e programmatori mondiali, che vi accorrono come alla Mecca perché il prodotto a stelle e strisce è per eccellenza globale e conoscere in anticipo le tendenze che domineranno il mercato dà la sensazione di stare al centro del mondo, e aiuta anche a verificare la coerenza delle proprie scelte e convinzioni.

Per avere un’idea a grandi linee di che cosa si è visto, le proposte più interessanti e i titoli più trendy, ma anche di chi sono i creativi e gli studios che firmano la nuova stagione, abbiamo parlato con i dirigenti della RAI, di Sky, di Fox e del MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo), che sono dei veterani dell’evento. Un’opinione abbastanza condivisa è che agli Screenings 2017 è mancata la serie che fa gridare al miracolo. L’anno scorso, per esempio, avevano tutti magnificato il crime Hbo “The Night of” per la qualità di un racconto degno del miglior cinema indipendente americano e un’interpretazione da Serie A di John Turturro e del pakistano Riz Ahmed. Quest’anno invece Hbo e Showtime, le due pay per i palati fini, non hanno tirato fuori neanche un titolo e c’è stato meno prodotto cable, che è quello un po’ più smart. La parte del leone l’ha fatta il prodotto più pop e largo di Cbs, Nbc, Abc e Fox, “che è stato abbondante, con una qualità di livello alto e molto diversificato nel genere e nel target, e questo è un valore”, precisa Marco Spagnoli, giornalista e critico cinematografico, che è consulente del Mia e ha sempre curato la selezione americana del RomaFictionFest. “Ho visto una grande offerta: tanta action, molta fantascienza, supenatural, sitcom, mistery, crime, thriller e molte ibridazioni. Mi pare tutto meno che una stagione di ripiegamento o di transizione”.

Militari e supereroi sono i nuovi trend del racconto americano. Sparite le serie politiche, attenuata l’ossessione del gender, diminuiti anche i reboot di grandi successi cinematografici all’Arma letale’, entrano in scena loro. Come se, archiviata l’era Obama, le major si fossero immediatamente sintonizzate sui valori del trumpismo, sposati dalla nuova maggioranza del Paese, preparando vagonate di serie dedicate a corpi speciali dell’esercito impegnati in pericolose missioni antiterrorismo. Serie muscolari che vedono in azione studi diversi. Se Cbs, in genere sensibile al filone army, proporrà ‘Seal Team’ e ‘Valor’, pensata per il suo canale giovanile The Cw, in aggiunta a ‘Swat’ prodotta da Sony, su Nbc prenderà il via la più spettacolare The Brave’, fino alla più intimista ‘Six’ della Weinstein Company per A&E, diretta al canale History.

Dalle divise al supernatural abbonda il prodotto per soli uomini. Supereroi in tutte le salse e ogni tipo di superpoteri hanno una casa e un logo che si chiama Marvel. Fatto esplodere al cinema il fenomeno degli X-Men, la società è attivissima sul fronte tivù da quando a capo di Marvel Television è stato messo il famoso scrittore di fumetti Jeph Loeb, che sta facendo un grande lavoro per diversificare caratteri, target e poteri. Marvel ha presentato parecchi titoli, diversi uno dall’altro, non appoggiandosi alla stessa major. Sul fronte mainstream ‘The Gifted’ con gli X-Men ragazzini braccati dall’Fbi, è prodotto da 20th Century Fox e diretto alla generalista Fox, mentre ‘Inhumans’, personaggi dotati di poteri eccezionali, uscirà a settembre, primo esperimento del genere, nelle sale Imax prima di andare in onda su Abc.

Ma il titolo più fresco e in perfetto stile Marvel si annuncia ‘Cloak & Dagger’, pensato per andare in onda su Freeform, il canale Abc per i millennial: due adolescenti, dopo un trauma, acquisiscono dei superpoteri. Si parla di supereroi ma in realtà è una storia di ragazzi che richiama il tema della diversità. Lei è una ragazza wasp e lui un afroamericano.

Ci sono la nuova Shonda Rhimes e il ritorno del guru di ‘Dr. House’ David Shore. Il nuovo legai a marchio Shon- daLand (produttore di ‘Grey’s Anatomy’, ‘Scandal’, ‘Le regole del delitto perfetto’) si chiama ’For thè People’ e seguirà le storie di un gruppo di avvocati di un tribunale federale di New York, che lavorano sia per la difesa sia per il pubblico ministero su casi anche di forte rilievo pubblico, con gli inevitabili intrecci sentimentali dei protagonisti.

Grande curiosità ha suscitato ‘The Good Doctor” (è un format coreano) che la Sony ha affidato al papà di ‘House’ per creare un altro personaggio estremo: sempre medico, ma questa volta autistico. Potrebbe sembrare quasi uno spin off di ‘Dr. House’, ma nel nuovo medicai a prevalere è la chiave emotiva.

Per i palati più esigenti, ‘Absentia’ prodotta da Sony per il suo network Axn, e ‘The Sinner della Cbs Television che sarà trasmesso dal servizio streaming di Hulu. Due serie figlie del modello narrativo alla ‘The Night Of in cui sul protagonista grava il dubbio di colpevolezza. In entrambe una donna in primo piano. In ‘Absentia’ Stana Katic, la detective di ‘Castle’, un’agente dell’Fbi rapita da un serial killer e data per morta, viene ritrovata sei anni dopo ma non ricorda niente, nemmeno dell’omicidio di cui è accusata. In ‘The Sinner’, al contrario, Jessica Biel (‘Settimo cielo’) è una donna della provincia americana che in spiaggia con il marito c con la figlia uccide a coltellate un ragazzo che non conosce. Viene arrestata, si dichiara colpevole ma non ce movente. Il poliziotto Bill Pullman è convinto che nulla è come sembra.

Si diffondono sempre di più le serie antologiche ispirate a casi reali in cui in ogni stagione viene raccontata una diversa vicenda. La 20th Century Fox ha presentato ‘Trust’, realizzato per il cable di famiglia Fx, che ricostruisce il famoso rapimento di Paul Getty Junior, avvenuto a Roma negli anni Settanta, mentre Nbc Universal lancia ‘Law & Order: True Crime’, ennesimo spin off dell’immarcescibile serie creata da Dick Wolf. In questa stagione si racconta del crimine commesso dai fratelli Menendez che ebbe un enorme risonanza negli Stati Uniti.

Grandi assenti sono stati i neo colossi della produzione Netflix e Amazon. Ma poche volte l’assenza è stata così chiassosa. Si è parlato tantissimo di ‘Electric Dreams’, la nuova serie antologica di Amazon Video prodotta con la Sony e Channel 4 di cui però non si è riuscito a vedere neanche un trailer. Con un grande cast (Steve Buscemi) sono dieci sto-rie chiuse che hanno come comune denominatore di essere tratte dai racconti brevi di Philip K. Dick e sono scritte da Ronald D. Moore, l’autore della celebre ‘Battlestar Galactica’, e Bryan Cranston.

È stato invece visto un lungo trailer di ‘Star Trek: Discovery’, serie ideata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman che debutterà in autunno su Cbs e sulla piattaforma online Cbs All Access. Fuori dell’America sarà invece disponibile per gli abbonali di Netflix. Ritorna così in tivù il celebre marchio di fantascienza con un prequel ambientato dieci anni prima dei tempi del capitano Kirk e di Spock, che vedrà due donne nei ruoli di comando della Discovery’.

Fonte: Prima Comunicazione

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Cosa sono i DAC Audio USB

Conosci la differenza tra digitale e analogico per la riproduzione musicale? La riproduzione di musica analogica utilizza particelle magnetiche per memorizzare le informazioni registrate utilizzando energia elettrica, come metodo di incisione principale. La musica digitale, usa i bit per riprodurre, nel dominio del digitale, le stesse informazioni memorizzate in precedenza. Ma, il processo digitale utilizza ancora l’elettricità nella prima parte della filiera di produzione (e dei dispositivi digitali). Attraverso questa guida sarai in grado di poter acquistare i migliori DAC Audio USB. In questo articolo si parla di come l’audio analogico viene trasformato in audio digitale in modo che la musica possa essere memorizzata nel disco rigido. Per capire meglio l’audio digitale, abbiamo bisogno di guardare la catena del segnale audio ed occorre anche familiarizzare con i termini di Frequenza di Campionamento e di Profondità di Bit.

Conversione da analogico a Digitale (e Viceversa)

I segnali audio che registriamo sono segnali analogici. Queste vibrazioni sono captate da un microfono. Il microfono poi trasforma le vibrazioni in segnali elettrici, che vengono poi trasportati dal cavo microfonico alla sezione pre-amp di una interfaccia di registrazione. Quando si parla in termini digitali, l’interfaccia di registrazione di solito ha anche un elemento di conversione A/D al proprio interno. Questo componente è quello che trasforma il segnale elettrico dal microfono e dalle sezione amplificata del pre-amp in bit digitali. Questa trasformazione è necessaria perché si desidera utilizzare i media digitali come supporto di memorizzazione (se stiamo parlando in termini di analogico, quindi la conversione A/D non è più necessaria).

Viceversa, quando si vuole ascoltare di nuovo quello che abbiamo registrato, l’audio digitale memorizzato all’interno della memoria di massa deve essere convertito in suono analogico. Il convertitore A/D (o convertitore AD/DA, per essere più precisi da Analogico a Digitale/Digital to Analog converter) legge le informazioni e crea un segnale elettrico che rappresenta le informazioni che abbiamo registrato. Questo segnale elettrico viene poi inviato ad un amplificatore audio e quindi a delle casse acustiche dotate di altoparlanti che riproducono il segnale audio amplificato, in modo che ci sia possibile ascoltare di nuovo ciò che abbiamo registrato. Tuttavia, la qualità non è sempre la stessa possono esistere differenze audio che vanno da lievi a evidenti.

Frequenza Di Campionamento nel convertitore digitale analogico DAC

Nel processo di conversione di un segnale analogico in segnale digitale, è utilizzata una frequenza di campionamento. Una frequenza di campionamento è il tasso al quale il registratore digitale (in questo caso diciamo un computer) prende “istantanee” del segnale audio è lo registra. Molto simile a come una fotocamera digitale registra immagini in movimento, catturando più immagini in una sola istanza del tempo, così fa un registratore per registrare una sorgente audio trattando singoli suoni in un istante di tempo. Nella tecnologia di registrazione, la frequenza di campionamento indica quanti campioni sono memorizzati all’interno di un secondo.

Esempi comuni di campionamento sono: 44.100 Hz, 48.000 Hz, A 96.000 Hz, e 192.000 Hz.

Questo significa che per una frequenza di campionamento di 44.100 Hz (o 44,1 kHz), 44.100 campioni vengono registrati ogni secondo. Quando dobbiamo riprodurre la registrazione, i campioni vengono letti così in fretta che si sente un flusso continuo di audio, anche se in effetti è composto da un insieme di dati distinti in diversi intervalli di tempo. Maggiore è la frequenza di campionamento, migliore sarà la qualità del suono che si può ascoltare.

Campionamento Profondità Di Bit

I fotografi avranno familiarità con il termine pixel, che è la quantità di “quadratini”, di larghezza e lunghezza, che rappresentano i colori dell’immagine in fase di scatto. Una immagini composta da 4 x 4 pixel ha solo 16 caselle di colore per rappresentare l’immagine. L’equivalente sonoro del pixel è la profondità di bit e la frequenza di campionamento. Data la spiegazione di cui sopra, abbiamo capito che la frequenza di campionamento è la “lunghezza” dell’immagine che la registrazione (o asse-x). La profondità di Bit è, quindi, la “larghezza” di quello che stiamo registrando (o l’asse y).

Questa rappresentazione in pixel o campioni è necessaria perché è così che funziona la tecnologia digitale. Queste disposizioni non si applicano nel mondo analogico (anche se il termine universale “risoluzione” si applica ancora ad entrambi i regni). Se la frequenza di campionamento determina la continuità del flusso audio, quindi la profondità di bit determina la gamma dinamica che può essere catturata.

Esempi di profondità di bit sono: 8-bit, 16-bit, 24-bit, 32-bit (floating point).

A 24-bit si è in grado di registrare in modo significativo una dinamica superiore a 16-bit. Il CD standard, è 44,1 kHz a 16 bit. La tecnologia a 24 bit, al momento, è solo utilizzata in sistemi Hi-Fi capaci di riprodurre musica liquida, utilizzando un ottimo convertitore A/D, detto anche DAC Audio.

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APAE: recupero e adozioni rettili

Sei in difficoltà con la tua Iguana, Serpente o Lucertola?

Nessun problema non temere, l’Apae (Associazione Padovana Acquariologica ed Erpetologica) può darti tutte le informazioni per curare al meglio i tuoi animali esotici e sopratutto può aiutarti a ricollocarli nel caso in cui tu non possa più tenerli. Ricordiamo infatti che abbandonare serpenti, sauri e anfibi, oltre ad essere eticamente sbagliato e a creare grossi problemi all’ecosistema, è un reato.

Per qualsiasi problematica con il tuo rettile non esitare dunque a a contattare l’associazione Apae, i migliori esperti e i più preparati professionisti quali biologi e veterinari saranno al servizio del tuo rettile.
Apae dispone inoltre di un sito molto aggiornato dove potrete seguire tutte le attività dell’associazione che si occupa tra l’altro di formazione dei suoi soci.

Vengono infatti organizzati diversi corsi e uscite in natura al fine non solo di osservare da vicino la vita di serpenti, sauri e anfibi nostrani e esotici (spesso le gite vengono organizzate anche all’estero con la collaborazione di altre associazioni), ma di formare volontari sempre più preparati e rispettosi dell’ambiente. Pertanto l’operato di Apae non si rivolge solo a allevatori, ma anche a naturalisti, appassionati e amanti della natura in genere. Apae si rivolge anche al privato cittadino attuando un vero e proprio servizio di pronto intervento gratuito, di cui chiunque può servirsi nel caso di ritrovamento di serpenti nella propria abitazione, i nostri volontari infatti intervengono tempestivamente, questo al fine di evitare causa ingiustificata paura l’uccisione del malcapitato rettile. Questo servizio è operativo per la città di Padova e per le province vicine.


Ultima ma non meno importante attività è l’istruzione che l’associazione rivolge ai più piccoli, organizzando nelle scuole, patronati, campi scuola dei veri e propri laboratori didattici dove i bambini, e anche gli adulti, hanno la possibilità di toccare con mano e di familiarizzare con serpenti, lucertole, gechi e anfibi.
Per essere soci e volontari Apae non serve abitare a Padova, l’associazione conta infatti soci in tutta Italia, addirittura in Svizzera, motivo per cui le attività vengono organizzato anche in luoghi distanti dalla sede.

Per informazioni visitate la sezione dedicata:

http://www.apaeweb.com/recuperi-adozioni-serpenti-padova/

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Il corretto smaltimento dei calcinacci

Il corretto ritiro e smaltimento dei calcinacci è un argomento molto delicato. Le normative vigenti al riguardo sono molto rigide e prevedono pesanti sanzioni da pagare e anche l’avviamento di procedure penali.

Tale rigidità mira a ridurre l’abusivismo. Nelle città sempre più spesso, infatti, si assiste a discariche a cielo aperto (naturalmente non autorizzate) oppure a cataste di detriti edili e materiale di altro genere abbandonate accanto ai cassonetti. Per procedere correttamente al ritiro e allo smaltimento dei calcinacci esistono aziende specializzate in questo tipo di lavoro, che possiedono non solo mezzi e attrezzature adeguate, ma anche le opportune autorizzazioni per il conferimento in discarica del materiale trasportato.

In seguito ad opere di demolizione, di costruzione oppure di ristrutturazione, che si tratti di un cantiere oppure di un’abitazione privata, molti sono i rifiuti edili che si accumulano e che vanno correttamente smaltiti. Molte aziende provvedono alla fornitura di cassoni scarrabili a noleggio, dove accumulare i detriti e facilitare il compito alle ditte per il ritiro di questi calcinacci.

Quando l’azienda specializzata cui ci si è rivolti avrà provveduto al ritiro dei calcinacci, si provvederà allora al loro corretto smaltimento. Esso consiste nella polverizzazione di tali detriti, separando i materiali ricavati riciclabili da quelli nocivi per l’ambiente, che andranno opportunamente smaltiti. I materiali ricavati riciclabili saranno, poi, riutilizzati per altre opere edili.

Per non rischiare di compiere un abuso e di essere perseguito penalmente, è bene rivolgersi a ditte specializzate nel settore. A Roma, per esempio, Barcar srl opera da oltre quarant’anni nel settore del ritiro e smaltimento di calcinacci e di ogni genere di materiale da risulta o detrito edile (dai calcinacci al cartongesso, dal siporex all’asfalto, dai vari tipi di metallo ai laterizi, etc.), grazie al vasto parco macchine a disposizione e alle attrezzature all’avanguardia con cui svolge il lavoro.

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Midea inaugura la nuova Training Academy per il condizionamento

Midea Italia S.r.l. ha attivato nel mese di giugno la sua training facility nella storica sede di Saronno.

Le attività della Residential Air Conditioners Training Academy della sussidiaria italiana di MIDEA sono iniziate lo scorso 14 giugno con un ciclo di seminari di formazione dedicati alla rete assistenza tecnica autorizzata.

La struttura di formazione, dislocata su di una superficie di circa 230 mq, integra un’aula per lo svolgimento della parte teorica delle sessioni di formazione, un’area espositiva e una zona dimostrativa dove è presente un campionario dei prodotti commercializzati dall’azienda – realmente installati e funzionanti – per lo svolgimento delle dimostrazioni pratiche sugli apparecchi.

“In un mercato sempre più attento alle tecnologie applicate ai prodotti” commenta Davide Caravatti Air Conditioning Product & Technical Manager di Midea Italia S.r.l., “è importante che tutti gli operatori della catena del valore possano accedere alle corrette informazioni tecniche sui prodotti e sulle loro funzionalità per l’adeguata valorizzazione degli apparecchi commercializzati; solo grazie a questo fattore sarà possibile incrementare la presenza del nostro marchio nel mercato”.

Oltre al ciclo di seminari di formazione per la rete assistenza tecnica, Midea Residential Air-Conditioner Training Academy è in grado di erogare varie attività di formazione per tutti i soggetti che operano nel settore della climatizzazione.

Midea Italia S.r.l., via Lazzaroni  5, 21047 Saronno (VA)  – Tel: +39.02.96193015 – Fax: +39.02.9624665

Ufficio Stampa: Studio Binaschi, Ripa di Porta Ticinese 39, 20143 Milano – Tel +39.02.36699126

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T-shirt e polo uomo: tutti i look.

Finalmente l’estate arriva con i suoi colori e ci permette – salvo occasioni particolari – un abbigliamento più comodo e informale. Quindi via libera a t-shirt e polo che permettono di esprimere al massimo la personalità di un uomo e soprattutto, sono pratiche e fresche.

Partiamo proprio dalla loro praticità. Indossate su dei bermuda, le t-shirt con stampe o a tinta unita sono ideali per il tempo libero. Senza contare che la t-shirt è il capo perfetto da indossare quando si fa sport, perché comodo a contatto con la pelle e facile da lavare.

Se invece preferisci uno stile casual ma d’effetto, scegli la tua t-shirt da abbinare ad un paio di jeans  skinny. Meglio scuri, se stai optando per una t-shirt bianca, sulla quale indossare anche una camicia o una felpa che ti ripari dal freddo nelle sere d’estate. Se invece ti piace osare con i colori, allora puoi esprimere il tuo estro senza paura con t-shirt a fantasia, i tuoi jeans ti salveranno! Per non passare inosservati, aggiungete i giusti accessori per completare il vostro outfit di tendenza.

Per uno stile casual-elegante, ok alle t-shirt abbinate ad un abito o indossate sotto una giacca, purché i colori non facciano a pugni tra loro. Meglio colori pastello e non troppo forti quando abbinati con capi scuri. I colori vivaci, invece, vanno bene solo se accostati a colori chiari e tinte unite.

Attenzione però a non indossare t-shirt durante occasioni troppo formali come cerimonie o eventi ufficiali, rischiereste di essere inadeguati!

Veniamo ora alle polo, altro capo di abbigliamento diffusissimo nel guardaroba di ogni uomo.  Può essere indossata al posto di una t-shirt su bermuda e jeans per uno stile più casual oppure, abbinata a pantaloni chino è sicuramente il sostituto della camicia per le occasioni di lavoro.

Nelle fantasie con i colori del mare, le polo sono spesso utilizzate come outfit per un giro in barca.

 

Se vuoi rinnovare il tuo guardaroba con T-shirt e polo alla moda senza spendere una cifra, approfitta dei saldi fino al 50% disponibili nel eStore di Claytonitalia.it e ricorda che i vantaggi Claytonitalia non finiscono qui; se ti iscrivi alla newsletter ricevi subito un codice sconto del 10% da spendere subito online.

Be smart, be Clayton

 

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Bidoni in plastica per merci pericolose

Per prodotti che richiedono una particolare cura nella movimentazione, come colle e pitture, è bene usare contenitori o bidoni in plastica di alta qualità.

 

Chi ha a che fare tutti i giorni con prodotti come colle, pitture o cloro sa quanta cura è necessaria per la loro movimentazione. La merce che esce dalla fabbrica, non è più direttamente controllabile da personale esperto, e viene trasportata e poi stoccata in condizioni spesso non ottimali.  Come garantirne, allora, l’integrità? Come evitare perdite e fuoriuscite indesiderate di prodotto e salvaguardare dunque la salute e il benessere degli operatori preposti alla sua movimentazione?

La risposta è semplice: bisogna scegliere solo contenitori o bidoni in plastica di altissima qualità, progettati e realizzati secondo precisi standard internazionali e certificati dall’azienda produttrice. Casone S.p.A., azienda specializzata nella produzione e nella vendita di contenitori in plastica, ha sviluppato una linea di recipienti e imballaggi per merci pericolose, progettata secondo la normativa comunitaria ADR.

 

 

Trasporto merci pericolose: prevenire è meglio che curare

In autostrada, ad esempio, può succedere anche al camionista più esperto di effettuare una brusca frenata. Per questo è necessario imballare alla perfezione la merce, con materiale di qualità, e stoccarla adeguatamente per il trasporto su gomma. È fondamentale che l’imballaggio sia robusto e che garantisca una chiusura ermetica: solo così la sicurezza e l’integrità sono garantite.

Casone S.p.A., con oltre 40 anni di esperienza in questo campo produttivo, garantisce l’assoluta qualità dei suoi contenitori in plastica: sono progettati per garantire ottime performance in termini di stoccaggio, sia vuoti che pieni, grazie all’ottima tenuta dei coperchi.

I coperchi prodotti da Casone hanno tantissime caratteristiche, che li rendono adatti a svariati usi industriali. Essi possono essere:

  • a pressione con sigillo di garanzia sul contenitore;
  • per termosaldatura;
  • con guarnizione per tenuta ai liquidi;
  • con bocchello versaliquidi;
  • per tintometro;
  • con perfetta tenuta per oli;
  • per riempimenti e rabbocchi;
  • per dispenser.

Come tutti gli altri contenitori di Casone S.p.A., anche i bidoni in plastica per merci pericolose possono essere personalizzati, grazie alla tecnologia IML – In-Mould Labelling, un rivestimento che consente la realizzazione di immagini in quadricromia su contenitori, e relativi coperchi, di tutte le capacità.

 

Per maggiori informazioni sull’azienda: www.casone.it.

 

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E’ allerta ghiaccio alimentare!

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  • 7 Luglio 2017

5 Luglio 2017 – Nel 30% percento dei casi, il ghiaccio di bevande di popolarissime catene internazionali come Starbucks, Costa o Caffè Nero risulta essere contaminato da batteri fecali coliformi. È quanto emerge dall’inchiesta choc condotta dalla BBC per la trasmissione Watchdog in alcune decine di caffetterie UK. Rilevazioni allarmanti che spingono INGA – Istituto Nazionale Ghiaccio Alimentare a richiamare l’attenzione anche in Italia affinché il ghiaccio alimentare sia prodotto sempre in maniera corretta e perfettamente salutare.

L’indagine della BBC ha dimostrato come la scarsa igiene degli addetti e delle macchine che producono i cubetti di ghiaccio abbia compromesso seriamente la qualità e salubrità dell’alimento, tanto che, secondo l’esperto Tony Lewis del Chartered Institute of Environmental Health, potrebbe esserci il rischio di infezioni e malattie visti i «livelli preoccupanti» di batteri fecali coliformi emersi dalle analisi.

INGA, che da sempre è in prima linea per promuovere l’adozione di precauzioni igieniche nella produzione, stoccaggio e distribuzione del ghiaccio, richiama dunque l’attenzione sul tema consapevole del fatto che non sempre il ghiaccio viene considerato come un alimento e dunque trattato con le dovute accortezze igienico-sanitarie. Per sopperire a questa mancanza, è nato il Manuale di Corretta prassi igienica per la produzione di ghiaccio alimentare, approvato dal Ministero della Salute: un documento agile ed esaustivo, unico nel suo genere, dedicato all’industria e alle medie e medio-piccole realtà commerciali di auto-produzione, con utili riferimenti anche per chi produce il ghiaccio in forma domestica.

Nei piccoli esercizi che autoproducono ghiaccio, infatti, accade che non sempre si utilizzi acqua con i requisiti necessari a renderla idonea al consumo umano, non sempre si effettuano con continuità le operazioni di sanificazione delle macchine produttrici e delle attrezzature utilizzate per lo stoccaggio, non si ha alcuna evidenza e certezza che tutti i materiali che vengono a contatto col ghiaccio siano idonei né vi sono procedure chiare e scritte su come gli addetti debbano manipolare il ghiaccio o su come vada stoccato e movimentato. In pratica, la produzione, conservazione e somministrazione di ghiaccio sono attività che oggi nella maggioranza dei casi non vengono eseguite in maniera corretta. Fondamentale è dunque fare informazione, spiegando agli addetti ai lavori, ma non solo, come va trattato questo alimento.

«Molti bar, discoteche, pub, ristoranti e altri operatori del settore turistico e ristorativo anche in Italia, producono ghiaccio che non può essere considerato alimentare, utilizzandolo, lecitamente, per raffreddare le bottiglie e illecitamente a diretto contatto con alimenti e bevande. Anche il ghiaccio prodotto da appositi macchinari, spesso risulta non a norma poiché la macchina non viene sottoposta alle necessarie operazioni di pulizia, manutenzione e sostituzione dei filtri. E in caso di produzioni domestiche, l’attenzione igienica non è certo maggiore – spiega il dott. Carlo Stucchi, presidente Istituto Italiano Ghiaccio Alimentare – Per questo, il primo passo dovrebbe essere proprio quello di includere queste importanti attività di produzione alimentare nel sistema HACCP e, contemporaneamente, lavorare per la diffusione del Manuale, uno strumento inedito per completezza, autorevolezza e specificità dei temi trattati che indica per la prima volta tutte le norme necessarie a garantire che il ghiaccio arrivi al consumatore privo di contaminanti fisici, chimici, ma soprattutto biologici».

In particolare, per la produzione domestica, INGA consiglia sempre di utilizzare solo acqua corrente appena raccolta dal rubinetto o presa da bottiglie di oligominerale non ancora aperte; evitare di toccare il ghiaccio con le mani e usare apposite pinze o un cucchiaio pulito; in caso si preparino scorte da tenere in freezer, sostituire i cubetti almeno una volta ogni 4-6 settimane; pulire spesso il vano refrigerante e lavare con un normale detersivo per piatti le vaschette ogni volta che si produce ghiaccio e, dopo averle riempite d’acqua, coprile con un foglio di alluminio per evitare contaminazioni provocate dagli altri cibi presenti nel congelatore; refrigerare rapidamente l’acqua posta nelle vaschette a -18°C; conservare ad almeno  5 -10 °C sotto lo zero per evitare liquefazioni e ricongelamenti; utilizzare il ghiaccio conservato in ciascuna vaschetta in una volta sola (scartare quello non immediatamente utilizzato); fare attenzione del macchinario usato per tritare il ghiaccio e nel caso di frigoriferi provvisti di preparatore automatico di ghiaccio, si consiglia di seguire le procedure di manutenzione e sanitizzazione dell’apparecchio, contenute nei libretti d’istruzione.

Nel caso di produzione industriale, invece, l’iter da rispettare è più complesso e prevede specifiche attenzioni rispetto alla provenienza dell’acqua (rete o pozzi), l’attivazione di piani di controlli, la manutenzione costante degli impianti, l’utilizzo di materiali idonei al contatto con l’acqua, nonché l’adozione di specifiche modalità di filtrazione e di disinfezione con radiazioni UV.

Ancora, per l’autoproduzione, si consiglia di: inserire nel proprio sistema HACCP almeno un’analisi annuale della potabilità dell’acqua nei punti di utilizzo e di gestire le macchine per l’autoproduzione del ghiaccio tramite contratti di assistenza a cura della ditta fornitrice; inoltre, è bene posizionare tali macchine in ambienti idonei e puliti; fare attenzione ai serbatoi di polmonazione dell’acqua e, al momento dell’acquisto, richiedere al fornitore le dichiarazione di conformità CE e la dichiarazione di conformità dei materiali utilizzati. È poi opportuno prevedere un programma di pulizia e sanificazione anche attraverso lo smontaggio delle parti di macchinario più a rischio contaminazione e avviare la raccolta del ghiaccio subito dopo la produzione in contenitori idonei al contatto con gli alimenti secondo la vigente legislazione; tali contenitori devono essere mantenuti puliti e sanificati e, una volta riempiti di ghiaccio, se non adeguatamente isolati, devono essere deposti in congelatore a – 10 °C al fine di evitare liquefazioni e sviluppi microbici. Nel caso di produzione e stoccaggio per più giorni i contenitori devono essere identificati con un numero di lotto o data di produzione e durante l’utilizzo gli operatori devono sempre rispettare le corrette prassi igieniche per la manipolazione degli alimenti utilizzando attrezzi dedicati.

In alternativa, si può acquistare il ghiaccio confezionato già pronto all’uso da aziende certificate come le molte esistenti in Italia, in particolare in Sicilia – regione in cui il Manuale affonda le sue radici -, tra cui si ricorda IceCube, primo produttore in Italia di ghiaccio alimentare confezionato, che ha collaborato alla creazione e diffusione del Manuale. Ulteriori informazioni su www.ghiaccioalimentare.it

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A Palazzo Creberg un’installazione site-specific di Giovanni Bonaldi sul tema delle stagioni. Dall’8 luglio al 1 settembre.

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  • 7 Luglio 2017

Bergamo, Luglio 2017 – La Fondazione Credito Bergamasco ospita un’installazione site-specific appositamente creata per gli spazi del Palazzo storico dall’artista bergamasco Giovanni Bonaldi. Bonaldi ha sviluppato una personale interpretazione dell’avvicendarsi delle quattro stagioni narrandole come parte di un misterioso racconto tratto dal grande libro della Creazione. Aperto e squadernato come se a ciascuna pagina dipinta corrispondesse una ben precisa stagione, al suo interno ha collocato, secondo un’ordinata mappa mentale, tutti i regni dei viventi, celandoli o mostrandoli, a seconda della classificazione, nella rispettiva staticità o in perpetuo dinamismo.

«Ho visitato più volte lo studio di Giovanni Bonaldi mentre era al lavoro sulle opere di questa mostra» commenta Angelo Piazzoli, Segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco e curatore di Stagioni «una “camera incantata” colma di una serie infinita di oggetti eterogenei che rispecchiano la sfaccettata personalità dell’artista. Tutto nel suo studio ha una funzione importante: è un “contorno” ispiratore che si aggiunge ai molti libri d’arte religione, filosofia, che Bonaldi legge avidamente setacciando e trattenendo informazioni che al momento giusto riversa nei suoi dipinti sotto forma di brevi citazioni. È nel suo studio che si può capire nel profondo Giovanni Bonaldi, artista di grandi qualità tecniche e intellettuali».

Completano l’installazione due grandi lavori “mobili” su ruote che mostrano al pubblico i progetti della prima versione delle copertina del libro immaginato da Bonaldi e i piccoli bozzetti con le prove per le pagine interne. «…perché tutto inizia da qui, dal disegno e dall’appunto grafico» scrive nel saggio in catalogo la curatrice Paola Silvia Ubiali, «Disegno come silenzioso e libero esercizio mentale che trascende la ferrea disciplina, ma serve a stabilire connessioni con il proprio database di informazioni, emozioni e vissuto personale, disegno quindi come filosofia applicata, potremmo dire. Appunto grafico invece come modalità calligrafica nel vero senso della parola, ovvero “bella scrittura”, usata nel tentativo di afferrare alcuni frammenti dei numerosi pensieri che gli turbinano nella mente prima che si zavorrino in qualche sperduto anfratto cerebrale».

La mostra è corredata inoltre da un percorso retrospettivo in Loggiato con lavori realizzati negli ultimi anni che riprendono il tema della natura, argomento da sempre profondamente sentito da Giovanni Bonaldi. In particolare si segnala Emanazione dalla struttura metafisica dell’Albero con neve (2012-2013) un grande polittico di quasi tre metri, composto da quattro scomparti allineati nei quali Bonaldi mette in luce un elemento di grande valenza simbolica per le civiltà di tutti i tempi: l’albero, ovvero il fondamentale collegamento tra cielo e terra. Sempre in Loggiato verranno ospitati anche due importanti lavori del 2015 ispirati alla figura di Palma il Vecchio: Il suono del cielo nel canto di una nuvola e Rosso-Castello con gli occhi in su da casa Palma, laiche pale d’altare che riprendono le striature dei tramonti palmeschi come sfondo dei paesaggi orografici della Valle Serina.

La Fondazione Credito Bergamasco ringrazia le aziende Fertil S.r.l. di Calcinate e Filtrec S.p.A. di Telgate per il sostegno all’organizzazione della mostra Stagioni.

L’inaugurazione della mostra Stagioni si terrà sabato 8 luglio alle ore 18 presso il Salone principale di Palazzo Creberg con discorsi dei curatori, Angelo Piazzoli e Paola Silvia Ubiali, e dell’artista Giovanni Bonaldi. Sabato 8 luglio, il Palazzo resterà straordinariamente aperto fino alle ore 22, in occasione di Art2Night, la quarta edizione della notte bianca dell’arte della città di Bergamo. Da lunedì 10 luglio, l’esposizione sarà invece visitabile durante gli orari di apertura della filiale del Credito Bergamasco di Largo Porta Nuova (da lunedì a venerdì, dalle 8.20 alle 13.20 e dalle 14.50 alle 15.50).

Venerdì 7 luglio, alle ore 18, sempre presso il Salone principale di Palazzo Creberg, si terrà invece l’evento inaugurale con presentazione ufficiale dell’edizione 2017 di Art2Night.

Per l’occasione, il gruppo artistico Antiche Contrade presenterà “Il Purgatorio di Dante: nel paradiso terrestre con Beatrice”, uno spettacolo di narrazione e musica basato sul canto XXX del Purgatorio di Dante Alighieri, con la voce narrante di Bruno Pizzi, intermezzi musicali di Jacopo Ogliari (violino), Aurelio Pizzuto (violoncello), Fulvio Manzoni (pianoforte) e con interventi scenici a cura di Teatrandum.

L’ingresso è libero per entrambe le serate.

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Brave Models TFW, l’Agenzia chiamata a far parte della Giuria per l’Evento

Brave Models porta il suo know-how in Polinesia. La famosa Agenzia di Moda Italiana è stata chiamata infatti, come ogni anno, dall’Organizzazione polinesiana per far parte della Giuria per l’Evento Tahiti Fashion Week. Un’occasione importante per promuovere la moda e la cultura locale con sfilate, concorsi ed eventi dal sapore internazionale, e per scoprire nuovi volti.

Brave Models vola in Polinesia confermando la sua fama a livello internazionale. A conferma del suo successo Brave Models è infatti l’unica agenzia a far parte della giuria durante la “Tahiti Fashion week”, che come ogni anno seleziona nuovi volti da lanciare a livello internazionale.

Brave Models ha partecipato a questa speciale di tre giorni dedicata interamente al mondo della moda, un’occasione unica di incontro tra la realtà locale delle isole Polinesiane e il gusto internazionale del settore

Brave Models presente a Tahiti ha supervisionato casting, spettacoli, prove e coaching professionale di eccellenza che caratterizzano l’evento, dove la maggior parte della squadra è volontaria, dietro la guida degli organizzatori Alberto Vivian, direttore artistico, e Laurence Joutain, direttrice operativa della manifestazione.

Oltre alle sfilate, la Tahiti Fashion Week ospita uno speciale concorso dedicato alle modelle che prendono parte all’evento. La vincitrice del concorso di quest’anno, Victoria, è stata selezionata da Brave Models ed annunciata durante una speciale serata di gala a chiusura dell’evento.

Victoria, nonostante i 16 anni e la poca esperienza nel settore, ha dimostrato di avere tutte le potenzialità secondo Brave Models per poter intraprendere la carriera di modella e, a tal proposito, si recherà a Milano dove, grazie alla sua agenzia BRAVE MODELS , muoverà i primi passi nel mondo della moda.

Alberto Vivian su di lei dichiara: “E’ conforme agli standard internazionali. Questa è una grande opportunità per lei, se la prenderà seriamente, avrà tutte le possibilità.

Una collaborazione questa, tra Brave Models e la Tahiti Fashion Week, che dura ormai da qualche anno ed è destinata a regalare ancora più soddisfazioni!

Fonte: Hine Magazine

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Ulteriori chiarimenti in materia di distacco transnazionale

Nuovi chiarimenti riguardanti il tema del distacco transanzionale sono stati forniti dall’Ispettorato nazionale del lavoro nel caso in cui il distacco stesso interessi una pluralità di operatori economici e faccia riferimento agli stand temporanei in contesti come fiere, mostre, manifestazioni commerciali ed eventi congressuali.

Per ritenere che un distacco transanzionale sia lecito è fondamentale che vi siano in essere rapporti contrattuali ben definiti tra impresa straniera distaccante, soggetto distaccatario e destinario finale della prestazione. E’ inoltre fondamentale che rispetto a quanto precisato che vi sia un effettivo rapporto di lavoro tra il lavoratore distaccato e l’impresa straniera distaccante.

In riferimento allo stand temporaneo allestito in occasione di ferie, mostre, manifestazioni  commerciali ed eventi congressuali non può essere qualificato come sede o filiale in Italia dell’azienda straniera. In tali casi non è applicabile il D. Lgs. 136/2016. Il decreto, invece, è applicabile nell’ipotesi di esecuzione di appalti per montaggio, smontaggio dello stand, eventuale realizzazione delle strutture espositive e invio di lavoratori in Italia da parte dell’allestitore straniero.

La normativa del decreto viene applicata senza alcuna eccezione, anche al di sotto degli 8 giorni, per i lavori di costruzione, montaggio e smontaggio, vale a dire per i lavori edili riguardanti la realizzazione, il riattamento, la manutenzione, la modifica o eliminazione di edifici.

Per ulteriori informazioni riguardo alla tematica sopra esposta, è possibile scaricare l’intera circolare sul distacco transanzionale presente sul sito di Studio Borghi, studio di elaborazione buste paga e consulenza del lavoro a Milano con un team payroll e di esperti consulenti del lavoro a supporto delle strategie di business delle aziende clienti.

 

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Tanabata, la settima notte

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  • 7 Luglio 2017

Bergamo, 5 luglio 2017 – Sabato 8 luglio, in occasione della Notte Bianca dell’Arte, aria d’oriente a Bergamo con il Giappone protagonista alla 255 Raw Gallery, in via Torquato Tasso 49/c.

Ancora una volta la piazzetta Pomodoro di Palazzo Zanchi, diventerà la casa ideale per ospitare un angolo di Giappone, portando una delle festività più importanti della tradizione nipponica nel cuore di Bergamo. 

A partire dalle 20.00, nella galleria nata per promuovere il mondo digitale, del design e della grafica ma capace di accogliere le proposte espositive più variegate, verrà celebrata la magica notte delle stelle, Tanabata Matsuri, una delle cinque gosekku (五節句), ovvero uno dei momenti topici del calendario nipponico.

L’iniziativa nasce grazie alla collaborazione tra due associazioni culturali: Kokoro l’associazione per la diffusione della cultura giapponese che, nell’ottobre 2016, vide la luce proprio negli spazi della 255 Raw Gallery e RGB,  l’associazione  culturale no profit promotrice degli eventi della 255 Raw Gallery.

La tradizione – La serata prende ispirazione dalla Tanabata Matsuri durante la quale si celebra il compimento di un desiderio, ovvero l’incontro di due innamorati: Orihime (Vega) e Hikoboshi (Altair), due stelle separate da un dio ostile (Tentei, il padre di lei). Orihime, stella del cucito e della tessitura, costretta su una sponda della via Lattea e Hikoboshi, stella dell’agricoltura, relegata sulla sponda opposta, con la sola possibilità di incontrarsi nel settimo giorno del settimo mese dell’anno, la notte tra il 7 e l’8 luglio, festa di Tanabata. Pare infatti che, da allora, da milioni di anni, nella stessa notte, tutti i desideri espressi e scritti su piccole strisce di carta chiamate tanzaku siano destinati a compiersi entro 3 anni. 

Il programma – La serata si aprirà alle 20.00 con la lettura della dolce favola di Tanabata, che sarà replicata intorno alle 22.00 mentre le volontarie di Kokoro, avvolte nello Yukata, meraviglioso chimono estivo, intratterranno il pubblico nel confezionamento di origami. Chi lo desidera, avrà l’occasione ideale per trovare risposta a qualsiasi curiosità sulle tradizioni nipponiche. Gli ospiti, senza limiti d’età, potranno scrivere il prorpio desiderio su una piccola striscia di carta e appenderlo a una delle piante di bambù all’interno del cortile di Palazzo Zanchi

L’iniziativa rientra in Art2Night, organizzata dalla divisione Arte & Culture di Proloco Bergamo, in collaborazione con Teamitalia, manifestazione che accende la città con la Notte Bianca dell’Arte, l’evento che richiama ogni anno in una notte d’estate migliaia di persone, in un percorso attraverso le bellezze artistiche della nostra città.

Prima e dopo – Ma l’iniziativa avrà un prologo e un seguito. Insieme alla 255 Raw Gallery, via Tasso e parte di via Pignolo inizieranno a respirare aria d’oriente già dal dal primo luglio, quando i negozianti dell’Associazione Borgo Tasso e Pignolo daranno il via alla distribuzione dei piccoli custodi di desideri, i tanzaku, che potranno essere appesi proprio dal 1 luglio con il loro messaggi nelle decine di piante di bambù distribuite per le vie del Borgo. L’allestimento colorerà le vie fino al 15 luglio. 

Per info – L’evento Tanabata, la settima notte è reso possibile grazie al sostegno dell’agenzia Dugongo e alla collaborazione di Release 38 una nuova realtà di via Pignolo che abbina il mondo delle due ruote a quello delle birre artigianali, entrambe di origine giapponese. Per informazioni: www.255.gallery, pagina Facebook.com/rawgallery255 [email protected]

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Il lungolago di Como torna libero!

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  • 7 Luglio 2017

Como, 5 luglio 2017 – Il lago di Como torna ad essere visibile dalla passeggiata a comaschi e turisti.

Grazie alla campagna #rivogliamoilnostrolago lanciata dal quotidiano La Provincia con una doppia mobilitazione (la consegna a Palazzo Chigi di 60.208 cartoline nel 2016 e l’affissione di migliaia di lucchetti, la scorsa primavera, lungo tutta l’area del cantiere), venerdì 29 giugno le recinzioni sono state eliminate.

La Regione Lombardia, infatti, a seguito delle richieste arrivate dalla cittadinanza, si è attivata per rimuovere le orribili barriere e sistemare la pavimentazione, in attesa della ripresa dei lavori per le opere anti-esondazione il cui cantiere non partirà prima del prossimo anno e durerà al massimo per due anni.

LE CAMPAGNE – Determinante, per l’eliminazione delle grate, è stato l’intervento dei cittadini che, grazie alla campagna lanciata dal quotidiano La Provincia, ha chiesto a gran voce lo sbocco della situazione.

La prima mobilitazione è del maggio 2016 con oltre 60mila cartoline realizzate dall’artista comasco Pierpaolo Perretta (Mr Savethewall) raffiguranti il lago «ingabbiato» o le panchine con vista palizzate in legno firmate da comaschi e turisti e consegnate da una delegazione de La Provincia alla Presidenza del Consiglio.

Iniziativa di straordinario successo – che ha rimesso le istituzioni attorno al tavolo – a cui è seguita quella che nel marzo scorso ha visto l’affissione di 60mila lucchetti colorati sulle recinzioni, per chiedere di restituire il lago alla città.

Entrambe le mobilitazioni hanno avuto il sostengo in massa di comaschi, turisti e personaggi famosi (tra gli altri: Javier Zanetti, Gianluca Zambrotta, Andrea Vitali, Davide Van De Sfroos, Carlo Recalcati, Loris Capirossi, Daniel Libeskind, Stefano Boeri, Oscar Farinetti, Federico Moccia) esasperati dalla vicenda e desiderosi di far tornare il lago all’antico splendore.

IL LUNGOLAGO RITROVATO – La passeggiata ora è fruibile quasi completamente (due porzioni resteranno inaccessibili a causa della struttura del cantiere).

LA STORIA – La vicenda delle paratie inizia nel 1995 quando la giunta comunale di Como approva il primo progetto per la costruzione delle paratie anti-esondazione sul lungolago. Per ridurre i costi, al posto delle paratie mobili compaiono alcune barriere fisse. Undici anni più tardi, l’aggiudicazione dell’appalto va all’impresa veneziana Sacalm. I lavori partono l’8 gennaio del 2008. Durata prevista: 1.085 giorni. Costo ipotizzato: 12 milioni di euro. Già nel 2009 c’è il primo scandalo: si scopre la costruzione del muro e la notizia fa il giro del mondo. Nel 2010, dopo numerose proteste, inizia la demolizione del muro sul lungolago.
I lavori continuano fino al 2012 quando vengono fermati dall’Amministrazione comunale, convinta che sia necessario rivedere il progetto.

Nel gennaio del 2016, l’Anticorruzione boccia la variante al progetto perché non rispetta le norme e la spesa è arrivata a 33 milioni di euro. La Procura ordina perquisizioni, indagando amministratori e arrestando alcuni tecnici comunali. Oggi sono tutti a processo (compresi i due ex sindaci Stefano Bruni e Mario Lucini). A dicembre 2016, Regione Lombardia revoca al Comune l’incarico di stazione appaltante e risolve il contratto con l’azienda che aveva vinto la gara undici anni prima. L’ultimo capitolo è della scorsa primavera, quando Regione Lombardia apre un bando per lavori di manutenzione e sistemazione provvisoria della passeggiata. Per completare l’opera serviranno un nuovo progetto e un nuovo appalto. Il cantiere dovrebbe ripartire nel 2018, ma il presidente della Regione garantisce che il lago non sarà più oscurato.

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Grande caldo: come difendersi

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  • 7 Luglio 2017

Bergamo, 5 luglio 2017 – Le settimane di giugno e luglio 2017 sono le più calde degli ultimi 15 anni, con temperature che salgono fino a 37-38 gradi. Ats Bergamo spiega i comportamenti adeguati per proteggersi dal caldo torrido, in caso di attività fisica e sul luogo di lavoro.

I FATTORI – La stagione estiva determina l’innalzamento della temperatura ambientale, con ondate di calore che, alterando l’equilibrio dell’organismo. Nonostante i soggetti più a rischio siano solitamente gli anziani e i bambini, è importante che tutta la popolazione adotti stili di vita adeguati.

INFORMAZIONE – È importante poter conoscere anticipatamente quando sono previste ondate di calore consultando il bollettino Humidex http://www2.arpalombardia.it/siti/arpalombardia/meteo/previsionimeteo/humidex/Pagine/Humidex.aspx che viene trasmesso quotidianamente da ARPA Lombardia alll’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo che, in caso di emergenza, invia tempestivamente istruzioni pratiche alle diverse istituzioni territoriali con l’obiettivo di pianificare e attivare piani di emergenza, rivolti soprattutto a soggetti fragili. Inoltre, Ats Bergamo ha attivato un sistema di allerta al fine di gestire il recepimento e la trasmissione delle informazioni sulle previsioni meteorologiche e i messaggi di allarme ed emergenza «ondate di calore». Attività a cui si aggiunge il servizio di informazioni telefoniche fornite a tutta la cittadinanza con il numero verde 800/844999 (attivo sino al 31 agosto dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 16,00).

«Diventa fondamentale – sottolinea il dottor Pietro Imbrogno, direttore dell’area Igiene e Sanità pubblica, Salute Ambiente di Ats Bergamo – imparare a prevenire le situazioni di potenziale pericolo che possono aumentare non solo in rapporto alle caratteristiche biologiche dei singoli, ma anche in base alle condizioni atmosferiche come temperatura, umidità, ventilazione, inquinamento. Semplici abitudini comportamentali e misure di prevenzione possono contribuire a ridurre notevolmente le conseguenze nocive determinate dalle ondate di calore e da inquinamento da ozono. Inoltre, l’individuazione preventiva dei cittadini a rischio medio-alto consente di gestire al meglio fenomeni di emergenza, valutando eventuali ricoveri di sollievo o servizi a domicilio sostituivi».

Sul portale di Ats Bergamo, al link http://www.ats-bg.it/servizi/menu/dinamica.aspx?ID=23608&bo=true, è consultabile un’apposita sezione con collegamenti, informazioni e approfondimenti utili da cui scaricare l’opuscolo «Solo il bello del caldo».

CONSIGLI PRATICI

–        Non uscire di casa nelle ore più calde della giornata, soprattutto dalle ore 11.00 alle 18.00. Qualora si dovesse uscire nelle ore più calde, non dimenticare di proteggere il capo con un cappello di colore chiaro, gli occhi con occhiali da sole, la pelle con creme solari ad alto fattore protettivo;

–        Indossare un abbigliamento adeguato, preferibilmente di fibre naturali e leggere che permettano la traspirazione della cute;

–        Rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro;

–        Fare bagni, docce, bagnarsi viso e braccia con acqua fresca per ridurre la temperatura corporea;

–        Ridurre il livello di attività fisica all’aperto nelle ore più calde della giornata (soprattutto se le concentrazioni di ozono sono elevate);

–        Bere almeno 2 litri di acqua al giorno con regolarità e alimentarsi in maniera corretta, prediligendo cibi leggeri e con alto contenuto di acqua quali frutta e verdura (salvo diversa indicazione del medico curante);

–        Adottare alcune precauzioni se si esce in macchina: finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione prima di iniziare un viaggio, arieggiando l’abitacolo prima di entrarvi se l’auto è rimasta esposta al sole;

–        Quando si parcheggia l’auto non lasciare mai, nemmeno per pochi minuti, persone (soprattutto neonati e bambini) o animali nell’abitacolo;

–        Conservare correttamente i farmaci, leggendo le indicazioni riportate sulle confezioni;

–        Alle persone anziane o con patologie croniche, si consiglia di consultare il proprio medico per adottare le adeguate precauzioni.

CALDO E ATTIVITA’ FISICA – È bene, inoltre, prestare attenzione all’attività sportiva. Per quanto svolgere un’attività fisica porti notevoli benefici alla salute generale della persone, in caso di caldo torrido, potrebbe causare problemi all’organismo. All’atleta amatoriale si consiglia di fare sport nelle ore meno calde della giornata, alla mattina presto o di sera.

«Durante l’esercizio fisico, il lavoro muscolare produce energia, parte della quale deve essere dissipata sotto forma di caloreSe non fossero presenti i meccanismi termoregolatori che consentono la dispersione di calore, durante l’esercizio fisico la temperatura corporea aumenterebbe di 1 grado ogni 5 minuti di attività. La forma più importante di dispersione del calore, è quella che avviene attraverso la sudorazione e le successive fasi di evaporazione. In situazioni con temperature elevate, però – precisa il dott. Imbrogno – si riduce l’efficacia dei vari meccanismi di termoregolazione corporea. L’unico meccanismo che rimane vantaggioso è quello della evaporazione del sudore, ma esso è fortemente influenzato dall’umidità ambientale, in quanto se l’umidità è elevata, l’aria già carica di particelle d’acqua tende a non riceverne altre».

L’OZONO – Uno dei principali imputati per le sofferenze provocate dalle alte temperature è l’ozono. Può, infatti, provocare irritazione delle vie aeree (trachea, bronchi, ecc.), maggiore possibilità di sviluppare allergie e infezioni respiratorie, nonché difficoltà a respirare.

In estate, l’ozono al suolo raggiunge livelli maggiori a causa di un irraggiamento solare più elevato, di condizioni di alta pressione, assenza di venti e quindi stagnazione dell’aria negli strati bassi dell’atmosfera. ARPA Lombardia, per questo, ha avviato uno specifico piano d’azione per l’ozono ai sensi dell’art. 10 comma 1 del d.lgs n. 155 / 2010 con precise indicazioni rispetto alle azioni preventive da attuare per ridurre l’inquinamento o l’esposizione all’inquinamento da ozono. Molto importante, infatti, sarebbe poter limitare l’emissione di ossidi di azoto nei processi di combustione a temperatura elevata, come nei motori dei veicoli e nei processi industriali. Ma anche il singolo cittadino può concorrere alla limitazione della formazione di ozono:

–        riducendo l’uso degli autoveicoli privati, soprattutto se diesel;

–        utilizzando in modo condiviso l’automobile, per diminuirne i chilometri totali percorsi e quindi le relative emissioni;

–        usando una guida non aggressiva, con velocità compresa tra i 70 km/h e i 90 km/h in ambito extraurbano e in autostrada;

Per un rapporto dettagliato su come ridurre le emissioni da Ozono si rimanda all’inventario regionale delle emissioni in Lombardia basato sul database INEMAR e consultabile alla pagina http://www.inemar.eu/.

RISCHIO ESPOSIZIONE A TEMPERATURE SEVERE NEI LAVORI ALL’APERTO – Regione Lombardia ha formulato, come ogni anno, le indicazioni per la gestione di emergenze in caso di elevate temperature ambientali, rivolte anche alle attività lavorative a intensa attività fisica all’aperto. Ats Bergamo ha sviluppato un apposito piano individuando le misure preventive rivolte al target di popolazione più a rischio, reperibile sul sito web al seguente link: http://www.ats-bg.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=13408

E’ molto importante verificare le previsioni e le condizioni meteorologiche, al fine di valutare il rischio, tenendo presente che il rischio è sempre più elevato quando il fisico non ha avuto il tempo di acclimatarsi al caldo; l’acclimatamento completo richiede dagli 8 ai 12 giorni e scompare dopo 8 giorni.

CALDO E ACQUA: 10 CONSIGLI PER EVITARE LO SPRECO

Un decalogo di buone pratiche per evitare di sprecare inutilmente una risorsa sempre più rara e preziosa

  1. Quando ti lavi i denti usa un bicchiere, ma soprattutto apri il rubinetto esclusivamente per bagnare e sciacquare lo spazzolino: consumerai solo 2 1itri d’acqua. Non lasciare scorrere l’acqua, ne consumeresti almeno 9 litri.
  2. Chiudi il rubinetto quando ti insaponi. Non aprire completamente il rubinetto quando lavi le mani: basta un filo d’acqua. In questo modo consumerà solo 4 litri d’ acqua.
  3. Installa gli aeratori ai rubinetti. Si tratta di dispositivi che riducono della metà il flusso dell’acqua. Incredibilmente, sebbene il flusso sia ridotto, il getto sembrerà più forte poiché l’aria viene mescolata con l’acqua in uscita. Si potranno ridurre fino a oltre 1.000 litri al mese i consumi di una famiglia composta da 4 persone. Un aeratore a basso flusso costa poco (circa 3 – 4 euro) e si può trovare in qualsiasi negozio di ferramenta o materiale idraulico.
  4. Non stare sotto la doccia a lungo e non riempire troppo la vasca da bagno. Per la doccia si consumano in media 30-50 litri, mentre per il bagno quasi 150 litri. Nella doccia sarebbe opportuno installare un aeratore.
  5. Attenzione ai rubinetti che gocciolano: falli riparare subito, altrimenti sprecherai 5 litri di acqua al giorno.
  6. Non lavare la frutta sotto l’acqua corrente: basta riempire una bacinella per lavare la frutta. Non aprire a lungo il rubinetto per avere l’acqua più fresca: basta tenere due bottiglie in frigorifero.
  7. I piatti e le stoviglie possono essere lavati riempiendo un catino: si consumeranno solo circa 20 litri d’acqua, risparmiando 90 litri. Ricordati che anche l’acqua di cottura della pasta va benissimo per lavare i piatti.
  8. Fai funzionare gli elettrodomestici, lavatrice e lavastoviglie, solo a pieno carico, scegli il programma “economico”; non usare il prelavaggio per i programmi a 90° C e ricorda: la lavatrice impiega da 90 a 160 litri per ogni ciclo di lavaggio.
  9. Se hai un giardino ricorda che in estate è bene irrigare le piante al mattino presto o di sera: così eviti che l’acqua evapori prima di raggiungere le radici. I fiori vanno bagnati con gli innaffiatoi e non con il tubo di gomma. Per arbusti e piante si possono utilizzare gli impianti a doccia: si immettono piccole quantità d’acqua, ma con ritmo costante. Evita di innaffiare oltre misura, ma solo quando ce n’è bisogno. Lascia le foglie tagliate sul terreno, in modo da prevenire, nei periodi di siccità, l’inaridimento del prato. Questo accorgimento diminuirà l’impiego di acqua per irrigarlo.
  10. È meglio lavare le automobili in una stazione self-service, perché si risparmia molta acqua. Lavandola con un tubo di gomma si consumano più di 400 litri.
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Affettatrici di design nelle case degli italiani

Che siano grandi o piccole, meccaniche o elettriche, le affettatrici di design si stanno diffondendo rapidamente nelle case degli italiani!

 

Se avrete la possibilità di vedere qualche fotografia delle cucine delle vostre bisnonne, noterete senza dubbio la “povertà” di strumenti a disposizione delle massaie e l’austerità degli ambienti, molto spartani e di certo poco confortevoli. Rispetto alle cucine così come le conosciamo noi oggi, così piene di accessori ed elettrodomestici, le cucine di un secolo fa sembrano preistoria!

Tuttavia, c’è uno strumento che potrebbe fungere da filo conduttore tra le cucine antiche e quelle moderne, e con il quale si potrebbe tracciare la storia dell’evoluzione delle cucine e del loro design: l’affettatrice. Inventata da Wilhelmus van Berkel a Rotterdam nel 1898, l’affettatrice ebbe subito un enorme successo, dapprima negli ambienti professionali come le botteghe dei macellai e poi anche nelle case. Certo, 100 anni fa non tutti potevano permettersene una: all’epoca l’affettatrice era uno strumento da considerarsi senza dubbio di lusso.

Con il boom economico della metà del Novecento anche l’affettatrice entrò nelle case, insieme ad altri numerosi elettrodomestici. Oggi si pensa ad essa come a un oggetto non più solamente funzionale, ma come un vero e proprio status symbol di chi la possiede. L’affettatrice viene allora riscoperta come oggetto di design, se ne cercano esemplari rari e da collezione, ed oltre a svolgere validamente il proprio dovere funge anche da complemento d’arredo per cucine sempre più di tendenza ed esteticamente attraenti.

In virtù di questa nuova gioventù dell’invenzione di Berkel, molte aziende hanno pensato bene di riprodurre dei modelli vintage stilizzati che riproducono fedelmente vecchie affettatrici meccaniche a volano, impreziosite magari da dettagli cromati e vernici retrò. Di affettatrici di design oggi è pieno il mercato: per questo, se avete intenzione di acquistarne una, è bene che vi rivolgiate ad un produttore degno di nota!

 

Tomaga Imperial I33: design made in Italy

L’affettatrice meccanica a volano Tomaga Imperial I33 è un’invenzione di Poligoni Design, azienda artigiana di Fidenza (Parma) con esperienza nel mondo della progettazione e realizzazione di cucine professionali. L’Imperial I33 è liberamente ispirata al modello L’Artigiana B33, realizzato a Parma nel 1950. Poligoni riedita e riproduce quest’affettatrice meccanica a volano di alta gamma, in una versione vintage stilizzata, destinata a una clientela di privati e di professionisti esigenti.

 

Affettatrice di design Tomaga Imperial I33

 

 

È un prodotto unico e d’eccezione, realizzato artigianalmente e totalmente assemblato a mano (237 componenti meccanici – 8 ore di assemblaggio per affettatrice). L’affettatrice Imperial I33 è un oggetto dall’estetica incomparabile, caratterizzato dalla grande qualità dei materiali e delle rifiniture, ingombro limitato e grande capacità di taglio.

 

Per informazioni tecniche: www.poligoni.eu.

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Dibevit Import porta in Italia un sorso di Hawaii

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  • 7 Luglio 2017

Milano, 5 Luglio 2017 – Spiagge mozzafiato, onde da surfisti, natura tropicale: le Hawaii sono il luogo dell’immaginario. Un paradiso ambito da molti viaggiatori che oggi, dal cuore dell’Oceano Pacifico, si avvicina più che mai ai lidi italiani, grazie a Dibevit Import, da vent’anni leader nazionale nell’importazione e distribuzione di birre speciali provenienti da tutto il mondo. Nella sua quotidiana caccia a birre d’eccellenza, infatti, Dibevit Import è sbarcata nell’Aloha State per portare in Italia quattro birre dall’ineguagliabile fascino esotico.

Le quattro referenze sono figlie del birrificio Kona Brewing che dal 1995 ha aperto i battenti sulla più grande delle isole, quella che dà il nome all’arcipelago stesso, detta anche, per l’appunto, Big Island. Le sue produzioni avvengono sia sull’isola che sul continente americano sempre con un controllo scrupolosissimo da parte della casa madre che impone anche la modifica dell’acqua al fine di rispettare le caratteristiche organolettiche della sorgente hawaiiana. La gamma di prodotti offerta è molto vasta e diversificata e Dibevit Import, al momento, ha selezionato le varietà Longboard Lager, Fire Rock Pale Ale, Big Wave e Hanalei Island Ipa.

La prima è la bestseller locale: la Longboard Lager è una chiara di bassa fermentazione da 4,6% vol, molto equilibrata e beverina, con una delicata nota di luppolo che si coglie nell’aroma e nel delicato retrogusto. La Fire Rock Pale Ale, invece, è ambrata, 5,8% vol, in perfetto equilibrio tra i malti caramellati e l’amaro del luppolo, resa ancora più accattivante dai profumi agrumati che si colgono facilmente al naso. Sono queste le prime due birre prodotte dal Kona Brewing e restano ancora saldamente in cima al gradimento degli hawaiiani, a tavola come durante piacevoli momenti di relax.

La terza etichetta che sarà possibile assaggiare anche in Italia è la Big Wave, una golden ale da 4,4% vol in cui la composizione di luppoli da aroma (Galaxy e Citra) contribuisce a regalare un bouquet tropicale che difficilmente passerà inosservato. Infine, per gli amanti dei profumi esotici: Hanalei Island Ipa, una vera specialità. Si tratta di una birra di alta fermentazione da 4,5% vol costruita attorno a luppoli aromatici come Millennium, Galaxy e Azacca, arricchita dagli ingredienti di una bevanda molto popolare sulle isole: il POG, ovvero di un mix di passion fruit, arancia e guava. Il risultato è una birra rinfrescante ed esotica, piacevolmente sorprendente per il palato. 

«Il mito di queste isole che uniscono Oriente e Occidente ha affascinato intere generazioni: dai film di Hollywood prima, alle serie televisive poi, passando per documentari e riviste di viaggio. Chi non ha sognato di trascorrere del tempo sotto una palma, ascoltando una musica rilassante e sorseggiando una fresca bevanda? Siamo certi di aver realizzato un piccolo, grande, desiderio di tanti portando in Italia quattro varietà di birre di grande qualità. Quattro referenze uniche, così come unica è la terra da cui nascono, perfette per essere sorseggiate in qualsiasi momento della giornata. Per staccare dalla routine, per viaggiare almeno con la fantasia, immaginando di essere stesi al sole di quella che Mark Twain definì “la più incantevole flotta di isole che abbia mai gettato l’ancora in un oceano”»  ha commentato Davide Daturi di Dibevit Import.

www.dibevit.it   –   www.bieretheque.it   –   www.beviresponsabile.it

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Da 20 anni Dibevit Import mette a disposizione di grossisti e locali pubblici di tutta Italia una vasta gamma di prodotti selezionatissimi del panorama birrario internazionale e glistrumenti più idonei per la loro corretta somministrazione, anche attraverso corsi specializzati. Nel portafoglio di Dibevit Import ci sono circa 200 birre, importate da diversi Paesi europei, oltre alle italiane (Birra Moretti Selezione Riserva da 75cl: Grand Cru, Lunga Maturazione, Grani Antichi; Ichnusa Speciale e la gamma Cervisia: Camallo, Mozzo, Ciurma). Leader nell’importazione dei prodotti delle più importanti birrerie belghe e tedesche e principale partner dei prodotti di linea ingleseDibevit Import (www.dibevit.it) è una società del Gruppo HEINEKEN Italia.

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Fisioterapia contro l’artrosi: cosa si può fare per attenuare il dolore.

COS’È L’ARTROSI E QUALI NE SONO LE CAUSE?

L’artrosi è una patologia diffusissima: si calcola che una persona su due ne sia colpita a partire dalla mezza età. Spesso non ci sono sintomi e il problema avanza silenziosamente senza rivelare la propria presenza.

Quello che accade è che si crea un’anomalia dei tessuti preposti ad attutire gli urti tra le ossa: questo provoca una produzione di osso patologico intorno a quello normale, i cosiddetti osteofiti, deformazioni ossee dette anche becchi artrosici.

L’artrosi non è una vera e propria malattia, ma un processo fisiologico inevitabile dovuto all’invecchiamento delle ossa e all’usura delle articolazioni. Tant’è vero che esistono anche artrosi generate da determinate attività lavorative dove si utilizzano ripetutamente determinate articolazioni.

I sintomi, alquanto fastidiosi e invalidanti, sono: rigidità delle articolazioni, limitazione dei movimenti, dolore alle articolazioni, in particolare subito dopo il risveglio e poco prima di coricarsi.

In alcune persone esiste una predisposizione genetica all’artrosi, infatti spesso troviamo più persone della stessa famiglia che ne soffrono. Oppure ancora può essere la conseguenza di un evento traumatico o il risultato di processi infiammatori.

Fortunatamente non tutte le forme di artrosi sono causa di dolori. Un esempio è l’artrosi alla colonna vertebrale: pur essendo un evento predisponente, chi ha l’artrosi alla colonna può constatare che in alcuni momenti ha dolori mentre in altri sta bene.

Uno dei più importanti fattori di rischio è rappresentato dal sovrappeso o obesità, ma anche la scarsa attività fisica, la presenza di traumi pregressi o interventi chirurgici subiti alle articolazioni. Le donne, infine, sembrano avere una maggiore predisposizione, come chi ha già una storia familiare di artrosi.

Gli esami strumentali utili per diagnosticare in maniera certa l’artrosi sono le radiografie (RX) e, in casi specifici, risonanza magnetica (RMN) e TAC.

COSA PUO’ FARE PER TE LA FISIOTERAPIA?

Purtroppo non esiste una cura definitiva per l’artrosi, ma esistono vari modi per prevenirla, rallentarne l’evoluzione per diminuire o evitarne le complicazioni.

La principale prevenzione consiste nel mantenere una buona meccanica articolare adottando uno stile di vita dinamico. Attività fisica ed esercizi mirati possono aiutare molto: il movimento facilita l’ossigenazione dei tessuti e contribuisce a trascinare via le scorie. Ciò è parte attiva nel rallentare in maniera considerevole l’evoluzione dell’artrosi in fase iniziale.

 

Quando invece è presente una situazione già conclamata la migliore strategia è quella di agire su tutti quei fattori collaterali che contribuiscono a provocare ulteriori problemi e in questo la fisioterapia può davvero fare la differenza. Nella fase acuta di maggior dolore, con un’articolazione gonfia e tumefatta, si ricorre alle terapie fisiche, come la TECARTERAPIA, con un’azione antidolorifica e drenante.

Successivamente si passa alla TERAPIA MANUALE per alleviare i sintomi e migliorare la funzionalità articolare.

Le tecniche manuali consistono in MASSAGGI decontratturanti, MOBILIZZAZIONI delle articolazioni, MANIPOLAZIONI del sistema fasciale e connettivale con l’obiettivo di un’azione antalgica e di una correzione dello schema motorio.

In contemporanea verrà studiato un PROGRAMMA DI ESERCIZI, che verrà poi insegnato al paziente in modo che possa svolgerlo anche a domicilio, per mantenere i benefici della seduta fisioterapica.

Chi è colpito da artrosi può trarre sicuramente beneficio dalla fisioterapia e migliorare così la propria qualità di vita.

Noi di Fisioterapia Filanda Corielli teniamo molto al tuo benessere e il nostro centro medico riabilitativo in provincia di Vicenza è un punto di riferimento nel territorio per la riabilitazione motoria, neurologia e delle disfunzioni interne.

Vuoi risolvere il tuo problema? Prenota subito una valutazione con i nostri professionisti!

 

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