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1 Dicembre 2016

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Teste di Kondom: l’iniziativa social per sensibilizzare i giovani sul sesso sicuro

Più di 3000 casi di contagio HIV in Italia. Per fortuna, di AIDS si muore di meno, ma il contagiato è costretto a convivere con una bassissima qualità di vita. Primo dicembre 2016: Giornata Mondiale della lotta contro l’AIDS, per condividere al meglio l’impegno di questa giornata il sito komdom.it scende in campo con la campagna “Teste di kondom” (https://testedi.kondom.it/) con la quale il sito invita a cambiare la propria immagine del profilo sostituendola con quella di “Teste di Kondom”, tramite la web app, volta a sensibilizzare l’attenzione dell’opinione pubblica internauta e, soprattutto, quella di età giovanile, la più a rischio di contagio,  a vivere la sessualità in modo più consapevole. La campagna mira giocosamente a focalizzare l’attenzione del pubblico sul tema della sessualità sicura e quindi sull’uso sistematico e corretto del profilattico, in quanto unico sistema di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili, fra cui l’HIV.  I dati ci mostrano come il problema HIV non riguardi solo alcune categorie ritenute a rischio, come tossicodipendenti, prostitute e omosessuali, ma che esso concretamente riguarda ognuno di noi. Importante dunque è anche l’attività di  sensibilizzazione, avviata da kondom.it, sul corretto uso del profilattico, per evitarne la rottura, eventualità che si propone solo se il profilattico è stato conservato in modo non idoneo o se non si sono seguite le corrette procedure di utilizzo. All’iniziativa online hanno aderito diverse personalità pubbliche, condividendo la campagna, come Sebastian Gazzarini, web entertainer e inviato delLe Iene; i suoi video trovano spazio su HIP HOP TV e ha scritto il libro “Mamma, sono diventato una webstar!”; come Gianmarco Valenza, web entertainer ed ex tronista di Uomini e Donne e come i The Frenchmole, famoso gruppo di youtubers i cui video sono indirizzati principalmente a un pubblico giovane.

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Come usare la forza della proiezione positiva nella tua attività di network marketing?

Dai numerosi argomenti che ho il privilegio di affrontare nell’ambito formativo per la mia crescita molto probabilmente la tecnica della forza della proiezione positiva mi rimane ancora una delle tante che rileva di maggior impatto.

1) Il potere di contemplare

Credo e sostengo che la mente è il laboratorio dove vengono elaborati tutti gli elementi di qualsiasi progetto.

E niente non può essere realizzato consapevolmente se prima non era pensato, immaginato, pianificato per poi messo in pratica .

Per cui determina un passaggio inaggirabile per raggiungere ogni meta molto più efficacemente

2) Una storia vera

Nelle prossime righe ti condivido un aneddoto dove questa tecnica è stata applicata e mi aspetto che ne prendi begli appunti.

Me lo sono ispirato da Zig Ziglar ed è relata come segue:

[” Una casa editrice mise un piano di espansione commerciale e ogni 6 mesi un incaricato alla vendita venne assunto. Inizialmente formato in azienda al livello teorico e poi affiancato ad un suo collega esperto poiché applicasse le tecniche apprese.

Una volta assunto il giovane pareva impaurito di morte. Prima di scendere sul campo il  dirigente capo lo chiamò e lo disse:
“Figliolo ascoltami ti mando di fronte di un cliente. Ma lasci che ti avverta che è uno dei più spregevoli, meschini, caproni con l’alito cattivo della terra
Ti farà credere che ti spaccherà la testa, la masticherà, e sputerà i pezzi
Ma ricordati che cane che abbaia e morde dentro di se è un insicuro
Resisti ai suoi insulti e replicalo che sei un venditore alle prime armi perché poi farà ciò che ha sempre fatto: di acquistarti qualcosa, non  molto ma qualcosina se lo comprerà”

Così caricato il giovane venditore attraversò la strada molto ottimista di realizzare il suo primo ordine.
Con entusiasmo si presentò al cliente e tutto quello che fece circa 10 minuti è da dire a se stesso “ mantieni la calma, mantieni la calma”
Dopo essere introdotto nel discorso disse : ” Si si  Signore La capisco molto bene e comprendo la sua posizione…. ma noi abbiamo riservato per Lei una straordinaria offerta e siamo in grado di offrir La qualcosa che nessuno è in grado di propor La ”
La trattativa andava così tra proposte e rifiuti e finalmente il cliente firmò l’ordine ; ma no il solito piccolo ordine  ma addirittura il più grande della storia dell’azienda.

Il giovane è eccitato e corse verso il suo capo e lo mostrò il contratto
“ Lei avevi ragione quel caprone puzzolente  è un vero duro ma Lei mi aveva avvertito
Garda qua abbiamo il più grande ordine della storia della nostra azienda “
Il capo diede una occhiata e lo rispose
“ Caspita figliolo sei andato alla persona sbagliata
Il tizio che tu sei andato è il peggio di tutti, è il più taccagno abitante da tutta l’intera città
Sono più di 15 anni che cerchiamo di venderlo qualcosa ma non ha mai ceduto, neanche per un centesimo e tu sei il primo a farlo aprire il portafoglio !

Ora la mia domanda è cosa ci possiamo imparare da questa storia?
Secondo te dove che stata fatta la vendita ?
Forse il giovane venditore andò solo dal cliente a metter per iscritto l’ordine e che la vendita era già anticipata nella sua mente 

Che il suo capo ha agito sul condizionamento per farlo credere che in ogni caso qualcosa il cliente lo comprerà
E proprio così !

Ora se tu rifletti un po noterai che la tua attività cresce proporzionalmente a come ci pensi I limiti che dai a te stesso e alla tua capacità di prosperare sono molto quelli che risultano in evidenza 

Per potere sorpassarti bisogno aver l’audace di pensare diversamente, di pensare in grande, di aspettare il meglio 

Ti condivido alcuni prassi della mia esperienza

Innanzitutto  bisogna impegnare a lavorare su te stesso pian piano ( ricordati che non sei il prodotto o l’attività che promuovi; tu rappresenti il valore che hai e che trasmetti sul mercato ! )

  • Crei una immagine forte che ti rappresenta ( forse conosci qualcuno nel tuo campo di attività in cui vorresti  essere; allora cerchi a modellarlo, acquisì i suoi comportamento per essere la persona che vuoi essere, il leader con valore da trasmettere
  • Programmati e agisci come la persona che vuoi essere

Per approfondire questa tematica visiti l’articolo sulla neuro-plasticità 

3) Come fare concretamente ?

In pratica per applicare questa tecnica:  prima di incontrare un potenziale cliente o un potenziale collaboratore ti suggerisco di:

  1. Prepari l’incontro mentalmente, definisci precisamente cosa vuoi ottenere ( il tuo obiettivo) 
  2. Immaginati nel migliore modo di chiudere la trattativa
  3. Immaginati di superare tutte le eventuali obiezioni
  4. Agisce con convinzione vibrando con tutta l’energia che hai ( perché convincer un interlocutore richiede energia, è un trasferimento di emozioni)

Così facendo noterai che diventi maggiormente più autorevole nella tue presentazioni, nelle tue interviste ma sopratutto ti divertirai di un sacco acquisendo questa consapevolezza

E vero che richiede coraggio sopratutto all’inizio e sicuramente non viene assimilata dalle notte al giorno seguente ma proseguendo a metterla in pratica  riuscirai a superare un passo di gigante nel tuo sviluppo personale e professionale

 

Il tuo sapere è potere

Al tuo successo !

Magueye

Foto tratte da Google immagine

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PIER MAZZOLENI “GENTE DI TERRA” È IL NUOVO ALBUM DEL CANTAUTORE BERGAMASCO

Un disco che abbraccia la canzone popolare d’autore descrivendo un mondo e un tempo assediati dalla mancanza di libertà creativa dalla quale, chi crede ancora nel potere dei sogni, cerca di scappare.

Quinto disco – il suo quarto in studio di Mazzoleni – “Gente di terra” raccoglie le sensazioni e le sfaccettature di un autore che ha bisogno di scoprire se stesso e il mondo che lo circonda, tentando di scappare dalla mancanza di creatività che colpisce questo tempo. Non ci sono muri o linguaggi complicati, né bavagli o fili conduttori: ogni canzone ha un suo perché e proprio per questo motivo il disco può essere considerato un album in cammino. Il viaggio di una società in espansione che ha, spesso, paura del cambiamento.

Pier Mazzoleni si espone a sonorità nuove e diverse dalle sue precedenti esperienze, staccandosi dal jazzy che lo aveva contraddistinto.

 

«E’ una scelta obbligata e al contempo naturale”, dice lui stesso, “per non cadere nell’obbligo di un arrangiamento scontato. Ho sentito il bisogno di spaziare e uscire allo scoperto perché l’anima mi tormentava da un po’ con la canzone popolare. E mi sono aperto alle collaborazioni. Ventura oltre che essere un bravo scrittore è anche un amico e mi sono trovato subito in linea con il suo modo di percepire la vita, con il suo scrivere». PIER MAZZOLENI

Ascolta l’album su Soundcloud

Le potenzialità di questo album, orchestrato o proposto acustico al solo pianoforte e voce, sono diverse. E’ un disco versatile e giovane che sceglie di lasciare poco spazio all’improvvisazione strumentale. Come se tante pedine cangianti componessero un quadro che a ogni ascolto appare diverso.

Ascolta e scarica l’album

Track by track

  1. Un giorno un uomo. Un tributo, dal sapore spirituale, e non religioso, all’uomo che ha saputo percorrere i suoi sogni e gli ideali. Quell’uomo che ha attirato a sé le più svariate genti solo con la forza della parola.
  2. Dolce Maddalena. La storia di una donna in cerca dell’amore del suo Dio. È il suo sentimento più puro che si mischia con l’enfasi di un amore carnale. La chitarra si lancia in un susseguo di note spagnoleggianti.
  3. Volo. Il viaggio di chi sa allontanarsi dal mondo caotico per ritrovare se stesso. “La vita è un viaggio”, dice l’autore, e certamente è così. La vita è il più bel viaggio del mondo, da compiere senza pregiudizi. 
  4. Uomo di legno. Una traccia del percorso mistico, parte sostanziale di questo album. Un brano che scorre a suon di canzone popolare, sull’incedere arpeggiato della chitarra. È la vicenda di un uomo “di terra e di mare”, come si canta.
  5. Gente di terra. Il fischio iniziale, le voci a rincorrersi come in un grande mercato, gli strumenti atipici, sono i primi segnali della canzone Gente di terra. Una infinita marcia sul globo tra amare illusioni di piedi in movimento e voci che hanno ancora coraggio di farsi sentire. Gente a cui “la vita promette”, mentre “la morte la osserva”, come scrive Pier. 
  6. Il terrorista Jo. Il disco è in buona parte un concept album, Il terrorista Jo evidenzia quel senso di profonda amarezza di un uomo evaso dalla galera; uomo innocente a suo dire. Quando tutti lo considerano un criminale lui grida “Non sono io quello là no non sono io”. Per affinità, l’autore, accosta questa storia alla stessa vita di Dio.
  7. Una rosa che non c’era. In Una rosa che non c’era si respira un’atmosfera di pace. Si evince anche qui che questo è un progetto in forte movimento. La fisarmonica trasporta il brano in una dimensione popolare ricca di pathos.
  8. Sono Dio. Forse l’apice di questo percorso. È proprio Dio che racconta il quotidiano, senza cliché, è una voce aperta e priva di caos. La melodia facile si unisce alle metafore testuali. L’assolo giunge al momento propizio per essere gustato in totale libertà. 
  9. Esmeralda. Una ballata d’altri tempi. Caustica ma reale, il cui protagonista, Sigismondo, sa di essere il carnevale di fronte alla donna che ama, da lui paragonata al Natale. Nella parte finale un flauto dal sapore medievale si lancia in un dolce e magico giro di valzer. 
  10. Cambiamento. Lo specchio dei nostri giorni. Una canzone nella quale i logori e ormai ammuffiti conformismi si scontrano contro chi ha desiderio di evoluzione, chi ha necessità di cambiare le cose. La strofa è in italiano e il ritornello in lingua portoghese. “È solo uno sguardo che trasforma il mondo”, sussurra alla fine l’autore, su una chitarra spagnola suadente. La stessa frase viene riproposta nel ritornello, chiave di tutto. 
  11. Per chi. Una poesia fatta di frasi da ricordare, da appendere come tanti post-it, pezzi di vita quotidiana. Un mutamento agognato, quello a cui Mazzoleni ambisce per un mondo che hai il dovere di rinnovarsi. Un’altra canzone di viaggio, in cammino, per chi sa come viaggiare. 

BIO

Pier Mazzoleni è un cantautore che miscela la sua storia alle composizioni, raccontate con pochi ed essenziali elementi, con l’emozione costante del rapporto col pubblico. Racconta testi che profumano di mare, di orizzonti e ironie metropolitane, di club fumosi, di amori, di sè e di ciò che ne rappresenta il contrario.

Le sue canzoni sono intrise e grondanti di jazz e di swing, di ritmi latini, di America, di ricordi e di passioni, di storie comuni. Ma anche e soprattutto di racconti popolari e di attenzione per i più deboli.

Muove i primi passi nella musica a 9 anni, come fisarmonicista popolare, e ben presto grazie alla tecnica acquisita, passa alla musica classica con il suo strumento. Ottiene buoni piazzamenti in alcuni concorsi regionali. I Fratelli Toti e Mino Spallino del gruppo Le piccole ore, lo scoprono e lo fanno partecipare al dopo Festival di Sanremo ripreso in tv da La Bussola di Viareggio, nel Febbraio del 1983 (a quindici anni); lì Pier si esibisce con il gruppo dei Made in Italy con i quali presenta la compilation Discotangotanz, prodotta dall’etichetta Alpharecord di Milano. Segue una tourneè di concerti e dirette radio-televisive in Italia con la partecipazione al programma Domenica in presentato da Pippo Baudo. Il periodo successivo, serve per sperimentare alternative alla musica; risulterà logoro ma al tempo stesso fervido di creatività. Ogni elemento viene trattato con cura; dietro allo chansonnier, c’è tanto lavoro, a corollario di un aspetto genuino. A Pier appartiene una voce forte nel timbro a tratti dolce e teatrale che sa esprimere il significato delle parole; come a sottolinearlo, quasi aspetto dominante delle sue canzoni: “La musica che scrivo è accompagnamento ai miei testi, che però vivono di armonia e con essa si intrecciano”. I testi scorrono lungo un asse immaginario, in una dimensione intuitiva e spesso da Crooner. E non è raro scorgere nei suoi scritti parole, modi di dire o inflessioni francesi, reali o inventate. Pier esce allo scoperto con tutte le carte che può giocare; quella del musicista, del cantante e autore, quella del teatrante.

Gli è naturale la formula del “Solo voce-pianoforte”. In concerto Pier libera se stesso, il che contribuisce a creare un ponte continuo con il pubblico.

Costituisce il “PM Acoustic Quartet” gruppo attraverso il quale, oltre al suonare i brani più importanti della musica italiana (soprattutto le canzoni della scuola genovese, e su tutte quelle di Luigi Tenco con cui ha un legame forte e indissolubile), sperimenta generi alternativi e collabora con musicisti del panorama pop jazz italiano. E’ direttore del Centro Emotivo Musicale, la scuola di musica da lui fondata a Bergamo nel 2003, presso cui insegna pianoforte e fisarmonica.

È ospite di Red Ronnie per l’intervista e concerto sul palco dei Miti della musica di Bologna.

E’ finalista al Premio Donida 2010.

Nel gennaio e febbraio 2013, in trio (con il percussionista senegalese Dudù Kouate e l’hammondista-fisarmonicista Alberto Sonzogni), porta in giro il tour teatrale “È un uomo” in cui, con la formula a lui più congeniale del teatro canzone, presenta i brani dei suoi dischi, nella duplice veste di cantautore/pianista e attore recitante. La regia dello spettacolo è della regista Rai Silvia Barbieri. Escono diverse recensioni, su tutte quelle su Il Giorno e sul Corriere della sera.

A ottobre 2013 tiene alcuni concerti in duo acustico, piano e chitarra, a Parigi e a Saint Baux in Normandia prodotti da La fabrica quoi.

Il 20 dicembre 2014 è sul palco del Pala Facchetti di Treviglio con Paolo Vallesi, Andy dei Bluvertigo e Luca Napolitano per un omaggio a Jenni Cerea.

Il 21 marzo 2015 è ospite al “Primo Memorial Luigi Tenco” presso il Teatro della Ruggine di Acquiterme, dove presenta una sua rivisitazione jazz di Vedrai vedrai e alcune sue composizioni dal disco La tua strada.

Ha formato una orchestra a suo nome di 9 elementi, a metà tra il jazz e la classica.

Il 28 maggio 2014 ha visto la pubblicazione, con la casa editrice David and Matthaus, Dicembre mai cercato, il suo primo romanzo, presente nei cataloghi Feltrinelli e Mondadori. Tra ottobre e dicembre 2014 ha tenuto 15 presentazioni, quasi tutte con concerto a seguire. Pier è autore di diversi racconti brevi e di circa 200 poesie, scritte in un intervallo di tempo che va dal 1998 a oggi e non ancora pubblicate. Portano la sua firma i progetti musicali, primo tra i quali “L’Isola canzoni d’autore” del 2006, disco pop jazz, condiviso con un piccolo gruppo di musicisti di chiara fama. Registrato tra Maggio e Giugno 2009 “La tua vera identità”, il suo secondo lavoro, un cd con 12 brani, di cui Pier è compositore e produttore artistico. Il terzo disco dal titolo “La tua strada”, uscito a Gennaio 2012, è stato registrato tra Giugno e Settembre 2011 e contiene 13 canzoni inedite. Il nuovo lavoro, il cui il singolo omonimo è uscito in diverse radio italiane, è scritto, composto e pre-prodotto dallo stesso autore, per l’etichetta Oddtimesrecords e distribuito da Egea Italia. Il 29 marzo 2016 è uscito il suo secondo romanzo, Il destino di Ippolita, edito dalla casa editrice Silele. Il suo quarto album di inediti, Gente di terra, è lo specchio del nostro tempo, è il riflesso di popoli che si spostano sulla superficie del globo; sono le voci degli uomini in cammino, uomini che cercano il loro posto. A fronte di altri uomini che hanno paura del cambiamento. E questo nuovo lavoro è anche la parola spirituale di qualcuno che si è sacrificato per l’umanità.

Contatti e social

Facebook

https://www.facebook.com/piermazzoleni

Canale Youtube

https://www.youtube.com/channel/uclhksiz6llksvcyywvvtoyw

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A Cori la 7^ Rassegna di Polifonia Corale ‘Henning Nielsen’

Domenica 4 Dicembre, alle ore 18, nella Chiesa di Sant’Oliva, il tradizionale evento prenatalizio intitolato al professore e tenore danese e cittadino onorario di Cori, organizzato dal Coro Polifonico Lumina Vocis. Si esibiranno anche: il Coro A.N.A. di Latina e il Coro Note Moleste di Civitavecchia.

Domenica 4 Dicembre, alle ore 18, la Chiesa di Sant’Oliva ospiterà la 7^ Rassegna di Polifonia Corale ‘Henning Nielsen’, consueto appuntamento prenatalizio intitolato al tenore danese e cittadino onorario di Cori prematuramente scomparso nell’autunno del 2010. Un momento di incontro tra gruppi corali che hanno in comune la passione per il canto polifonico, il desiderio di analisi e studio di generi musicali antichi, moderni e contemporanei.

Henning Nielsen, professore di musicologia all’Università di Arhus, da anni residente a Cori, si era appassionatamente dedicato alla musica corale, esibendosi con il Coro Polifonico Lumina Vocis diretto dal M° Giovanni Monti, giunto all’11° anno di attività e che organizza l’evento con il Patrocinio dell’Associazione Regionale Cori del Lazio e del Comune di Cori, il contributo della BCC di Roma – filiale di Cori ed altri sponsor, nell’ambito della manifestazione ‘Cori: dell’Olio e delle Olive 2016’.

Oltre al Coro Polifonico Lumina Vocis di Cori, dalla Cappella del SS. Crocefisso si esibiranno altre due corali. Il Coro A.N.A. di Latina diretto dal M° Roberto Stivali, presenta il proprio originale repertorio, fondato, oltre che su brani della tradizione più classica, su nuove elaborazioni di musiche popolari e su composizioni originali, facendosi promotore dei valori e delle tradizioni culturali dell’Agro Pontino. Il Coro Note Moleste di Civitavecchia (Roma) affidato alla direzione del M° Giovanni Cernicchiaro, è una realtà giovanile composta da una ventina di ragazzi tra i 15 e i 40 anni e propone un repertorio che comprende musica polifonica sacra e profana dal ‘500 ad oggi ed arrangiamenti di musica pop, rock e jazz.

L’iniziativa vuole promuovere la polifonia corale amatoriale sacra e profana e trasmettere, attraverso la musica, lo stimolo affinché la cultura, in tutte le sue forme e manifestazioni, sia rivalutata ed incentivata. L’attività musicale corale a carattere non professionale è uno degli elementi che caratterizzano e possono tramandare la tradizione culturale di una comunità nonché i valori storici, artistici, sociali di cui essa è portatrice e che permeano il suo territorio. Si tratta di riconoscerne l’importanza e dotarla del sostegno necessario a salvaguardarne l’enorme potenziale volontaristico.

Marco Castaldi

Addetto Stampa & OLMR

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Tecnologia del pannello e risoluzione dei monitor per pc

Il monitor per PC è un elemento fondamentale nel momento in cui si decide di assemblare da zero il proprio computer. In base alle varie tipologie di utilizzo è possibile accedere ad una gamma di prodotti mirati allo svolgimento ideale dell’impiego stesso. Tipologie di pannello, grandezze o risoluzioni: c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Vediamo però oggi di guidarvi all’acquisto del miglior monitor PC che fa al caso di ognuno di noi.
La totalità dei display attualmente in commercio è di tipo LCD (a cristalli liquidi, con retroilluminazione a LED o a fluorescenza) ma non tutti i display LCD sono uguali. In base al tipo di pannello utilizzato, possono distinguersi in TN, IPS e VA. I monitor TN (abbreviazione di Twisted Nematic) sono noti per i loro bassissimi tempi di risposta (fino a 1ms) e per il fatto che sono spesso disponibili a buon prezzo. Sono quelli più indicati per i videogiochi e per la visualizzazione di contenuti in 3D. I monitor IPS (In Plane Switching) invece sono più orientati al mondo della produttività e della multimedialità, in quanto rendono i colori in maniera migliore rispetto ai TN ma hanno tempi di risposta quasi sempre alti. I monitor VA offrono un buon angolo di visione e un buon contrasto, ma hanno tempi di risposta non proprio bassissimi e la riproduzione dei colori non è perfetta come sui pannelli IPS. Inoltre possono soffrire del fastidiosissimo effetto ghosting. Si suddividono in monitor pc PVA (Patterned Vertical Alignment) ed MVA (Multi-domain Vertical Alignment) che hanno neri e contrasti ancora più marcati rispetto ai primi. Questo tipo di pannello va preso in considerazione soprattutto in ambito lavorativo.
Per quanto riguarda la risoluzione di questa periferica per pc, bisogna dire che a risoluzioni più elevate corrispondono sempre dettagli più nitidi. Allo stesso tempo, però, per sfruttare adeguatamente delle risoluzioni elevate, occorre anche utilizzare dei pannelli dotati di dimensioni appropriate.
Per una risoluzione Full HD, formata da 1.920 pixel orizzontali per 1.080 pixel verticali, la scelta della diagonale può ricadere da un minimo di 22 ad un massimo di 27 pollici, con un rapporto d’aspetto pari a 16:9. Questa risoluzione può andare bene per giocare con i videogiochi o per guardare dei film ma potrebbe non essere adeguata se con il monitor ci si deve lavorare ogni giorno; per risoluzioni più elevate, quindi a partire da 2.560 x 1.440 pixel, ovvero a partire da una risoluzione Quad HD (chiamata anche Wide Quad HD o semplicemente WQHD), si consiglia di non scendere mai al di sotto dei 27 pollici di diagonale. Queste risoluzioni, in genere, si prestano bene soprattutto per chi ha la necessità di lavorare con foto e video; per risoluzioni Ultra HD, chiamate anche 4K, è sconsigliabile scendere al di sotto dei 30 pollici di diagonale. Queste risoluzioni di solito possono essere impiegate in ambito professionale ma scheda video permettendo anche per godersi i videogiochi di ultima generazione con il massimo dei dettagli possibili.

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Open minds al premio Roberta Foglino per ricordare l’omonima professoressa scomparsa

Ad un anno dalla sua scomparsa, l’Istituto Marcelline Tommaseo, ha fondato il Premio Roberta Foglino per mantenere vivo il ricordo di una professoressa che con la sua passione per la cultura e le lingue ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori e nelle menti di tutti, studenti e professori: una docente che ha fatto dell’insegnamento una vera e propria passione, che prima di tutto era una donna che con il suo amore per la vita e la ricerca del bello in essa ne ha fatto una propria ragione esistenziale e un biglietto da visita.

Alunna dello stesso Istituto, dalle elementari fino alla maturità di liceo linguistico sperimentale, è stato qui che Roberta ha trovato la miccia che ha fatto esplodere il suo amore per le lingue proseguendo i suoi studi all’Università Cattolica di Milano dove si è brillantemente laureata in Lingue e Letterature. Sbocco che le ha permesso poi di poter ritornare nella stessa scuola dove per anni ha seduto, ma stavolta non tra i banchi, ma davanti in cattedra. La professoressa Foglino, inoltre, non ha solamente svolto l’attività di docente – mestiere per la quale è felicemente ricordata – ma anche guidato per diversi anni il dipartimento di Lingue e Culture.

La sua carriera è stata una strada che ha percorso con tutta la dedizione, la sensibilità e l’amore possibile per l’insegnamento, un’eredità incredibile che è testimoniata anche dai diversi video su YouTube lasciati dai suoi amati studenti come necrologi: i ragazzi la ricordano come una donna dalla personalità seria e professionale, ma sempre pronta a stimolarli, così tanto da far mettere in gioco le loro stesse capacità e potenzialità, e sfruttare a pieno i loro talenti.

Il premio – stando a quanto riportato dal sito web ufficiale – curato dal Liceo Linguistico dell’Istituto Marcelline Tommaseo, e rivolto agli stessi studenti di scuola secondaria di 1° e 2° grado della città di Milano e Provincia, è nato dalla collaborazione di Christine Reinhold (attrice e produttrice di cinema e teatro), Derek Allen (professore di inglese presso l’Università Statale di Milano. Giornalista, attore e doppiatore), Arturo Cattaneo (professore ordinario di Letteratura Inglese presso l’Università’ Cattolica del Sacro Cuore), Paco Simone (direttore editoriale di ARPANet), Antonio Di Bella, Nicoletta Fattobene e Martina Molteni (Nòema –  Creative Italian Family), Amina Piciotti e Lidia Pavone (CBO Communication by Objectives), Claudia (Open Minds), Gian Maria (MisterGo Imparare Viaggiando), ai quali vanno tutti i più vivi ringraziamenti. Dallo stesso sito un ringraziamento speciale va a Massimo Santoli, che ha voluto e sostenuto il premio, oltre che un elogio senza fine alla indimenticabile personalità di una professoressa, di una donna che ha sempre saputo tirare fuori il meglio e il massimo a chiunque gli fosse accanto, non solo studenti.

L’istituzione del premio Roberta Foglino infatti vuole rendere omaggio all’amore per la cultura, per il raccontare, ma soprattutto, per la lingua inglese che la professoressa ha trasmesso ai ragazzi in tutti questi anni: l’iniziativa, aperta a tutti gli studenti da 12 a 19 anni, si suddivide in un concorso letterario, dove i ragazzi presenti in gara dovranno infatti scegliere tra il creare un racconto oppure produrre un cortometraggio. Entrambe le creazioni dovranno essere esclusivamente in lingua inglese, originali ed inedite, e seguire un preciso schema: si dovrà infatti prendere a riferimento le formule del racconto breve e del visual storytelling, metodi innovativi, amati dai giovani, oltre che sorprendentemente efficaci strumenti di comunicazione – quest’ultimo, per chi non lo sapesse, è un particolare un particolare stile di scrittura creativa che è in grado di sapere trascinare il lettore in un universo di immagini mentali fantasiose.

La parola chiave dell’evento sarà “aiming high”, che tradotto significa “puntare in alto”: verrà affrontato il concetto della realizzazione dei propri sogni e di progetti da condividere con gli altri, al quale i concorrenti dovranno attenersi e tirare fuori il meglio possibile, senza limiti di interpretazione.

I lavori più meritevoli saranno pubblicati, e i concorrenti selezionati rigorosamente secondo due precise categorie di appartenenza – junior e senior, suddivisi in base a criterio di età per le loro rispettive sezioni – short story e visual storytelling. Il giudizio della giuria prenderà in esame il rispetto dei criteri di buon contenuto e stile ben curato, logicità, coerenza, originalità, coinvolgimento della storia e una buona caratterizzazione dei personaggi all’interno di essa, senza dimenticare di porre l’attenzione alla correttezza linguistica e alla ricchezza lessicale. La giuria è nominata dal Comitato esecutivo, composto dal Preside del Liceo Linguistico e da due Docenti, di cui uno di Inglese, che oltre a organizzare l’evento può annualmente attribuire premi speciali.

Per i più giovani, appartenenti alla categoria junior, saranno messi a disposizione come premi per il primo classificato di ciascuna sezione che consiste nella scelta tra un buono libri o un pacchetto di 4 ore di conversazione con un docente di madrelingua inglese. Di questa categoria saranno inoltre pubblicate le 4 short stories e 4 i video più apprezzati dalla giuria.

Per i più grandi, appartenenti alla categoria senior, vi saranno tre premi in ordine per ciascun classificato: i primi potranno svolgere un viaggio studio di una settimana in Inghilterra; i secondi riceveranno un pacchetto di 6 ore di conversazione con un docente di madrelingua inglese; il terzo della sezione short story avrà la possibilità di poter partecipare alle proiezioni del Milano Film Festival del 2017 insieme a un docente di madrelingua inglese, mentre il terzo della visual storytelling riceverà una videocamera in palio. E anche per questa categoria saranno pubblicati rispettivamente 7 video e short stories più apprezzati dalla giuria.

Tutte le opere saranno pubblicate in versione cartacea e digitale per la ARPANet Edizioni: i diritti del Premio sono riservati e i diritti d’uso per il nome e delle immagini dovranno avere l’autorizzazione del Presidente del Comitato Esecutivo.

Le iscrizioni sono aperte a tutti gli studenti dalla prima media alla quinta superiore che frequentano l’istituto, rispettivamente suddivisi nelle categorie junior (che va dai 12 ai 15 anni), e la categoria seniore (che comprende gli studenti dai 16 ai 19 anni). L’iscrizione al premio richiede una quota di partecipazione di 20,00 euro, che deve essere interamente versata entro il 31 gennaio attraverso il sito web ufficiale.

Le opere dovranno essere inviate per mezzo posta elettronica entro e non oltre il 28 febbraio 2017 all’indirizzo [email protected], indicando nell’oggetto il titolo dell’opera in questione.

Ciascuna mail dovrà includere al suo interno una breve descrizione dell’opera in massimo 100 parole e un altrettanto breve autopresentazione dell’autore dell’opera in massimo 70 parole. Entrambi questi due contenuti devono essere rigorosamente scritti in lingua inglese. L’opera dovrà essere inedita in ogni suoi elemento e contenuto, e, ovviamente, in lingua inglese. Ciascun partecipante potrà aderire ad una sola sezione: non sarà quindi permesso a ciascuno studente di poter partecipare a due sezioni in contemporanea.

La cerimonia di premiazione avrà luogo venerdì 19 maggio 2017 alle ore 18 presso il medesimo Istituto, sito in Piazza Tommaseo 1, a Milano. Potranno prendere parte a questo evento tutti coloro che hanno partecipato e contribuito all’evento, insieme ai loro famigliari e amici. I nomi dei vincitori saranno comunicati il giorno stesso nel corso della premiazione.

Tutte le informazioni possibili sono contenute nelle pagine del sito www.premiorobertafoglino.com, che mette a disposizione degli utenti tutti i contatti utili e le informazioni necessarie per poter partecipare al concorso. Dal sito è inoltre possibile scaricare liberamente in formato pdf il regolamento.

Parteciperà al concorso la scuola di inglese Open minds, prima scuola a Milano ad insegnare inglese sistematicamente a domicilio, offrendo il proprio pacchetto di lezioni private di conversazione ai vincitori del concorso. La celebre scuola, già nota per i suoi corsi di alta qualità a prezzi ottimi, si riconosce e si distingue da tutta la concorrenza per aver adottato, nel corso di questi anni, un innovativo metodo comunicativo e di insegnamento dell’inglese che permette agli studenti di poter capire, parlare e studiare l’inglese senza l’impiego di noiosi quanto astrusi e complessi sistemi di apprendimento.

Una metodologia di apprendimento intelligente e innovativa come quella della stessa professoressa Foglino, ed è proprio con la sua partecipazione al concorso Open minds intende rendere omaggio alla stessa amata docente scomparsa, e permette, in onore del suo stesso amore per la cultura e il sapere, attivare quest’iniziativa per permettere ai ragazzi più meritevoli e desiderosi di apprendere, di poter studiare, approfondire e potenziare le loro capacità in lingua inglese.

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Come equipaggiare la mountain bike per un viaggio

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  • 1 Dicembre 2016

Solitamente si pensa alla bicicletta come uno strumento di svago per il tempo libero, occasionalmente per gli spostamenti in città (quando le città lo permettono), generalmente mai si pensa alla bici per fare un viaggio. Eppure, la bicicletta ed in particolar modo la mountain bike può essere un mezzo ideale per il cicloturismo e i lunghi spostamenti. La mountain bike, inoltre, è molto più comoda della bici da strada per affrontare un viaggio grazie alla seduta più eretta, alla robustezza e alla possibilità di equipaggiarla con un bagaglio leggero. Chi pensa di fare cicloturismo in mountain bike, oltre a procurarsi il corretto abbigliamento mountain bike, deve anche pensare all’equipaggiamento del mezzo stesso.

Cosa serve per attrezzare una MTB per un viaggio

I viaggi organizzati dalle agenzie che propongono tour in bicicletta, offrono uno spostamento in autobus verso la destinazione prescelta, forniscono le mountain bike già allestite, si effettua il tour in bici con una guida e poi si torna in hotel per prepararsi alla tappa successiva. Ma come fare se il tour lo si organizza da soli effettuando gli spostamenti più grandi con il mezzo privato?

Premesso che i vantaggi di un viaggio indipendente permette la libertà di studiare percorsi montani di percorrenze e tipologie diverse, scegliere i dislivelli, i tempi e le velocità di percorrenza, contenere il budget, adeguare il tracciato alle proprie capacità ed esigenze, per fare un viaggio in ogni caso godibile è opportuno prestare attenzione ad una serie di passaggi riguardanti l’allestimento della mountain bike a cominciare dai copertoni che per queste occasioni devono presentare un disegno a tasselli bassi e fitti con una sezione di 2,1’’ di larghezza e di mescola molto dura in modo da prolungare la durata e ridurre il rischio di forature. Le sospensioni da utilizzare sono quelle di una MTB front sospended equipaggiata con comando per il bloccaggio della compressione della forcella. Le mountain bike non sono naturalmente dotate di fori per alloggiamenti di portapacchi, però è possibile attrezzarle con delle borse o bikepacking piuttosto capienti, però devono essere scelte in base alla misura della propria bici, perché non sono “universali”: una borsa sbagliata rischia di non poter essere montata o di ostacolare il funzionamento della bici o la comodità di guida. Ideali sono le borse da fissare alla sella, facendo sempre attenzione a scegliere quelle idonee per le sospensioni della propria MTB, per evitare il contatto tra borsa e copertone. Lo stesso vale per la scelta del porta borraccia. La sella di una MTB è ideale per viaggiare perché è robusta, con imbottitura deformabile per attutire i sobbalzi; tuttavia, bisognerà adeguare la scelta al tipo di viaggio: percorrenza di lunghi tratti seduti o frequenti fuori-sella? La sella deve sostenere il bacino o assorbire le vibrazioni di un terreno irregolare? A seconda delle proprie valutazioni si opterà per il sellino più idoneo al viaggio scelto. È bene dotare la propria MTB con parafanghi e luce, però ogni modello ha il suo a seconda dell’azienda produttrice e con i relativi costi.

Infine, è buona norma controllare freni, trasmissione, catena, pedali e tutto quanto riguarda la normale manutenzione della propria bici.

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