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13 Dicembre 2015

Comunicati

Come pagare le tasse on line in sicurezza

Come pagare le tasse on line in sicurezza

Le votazioni elettroniche e il pagamento delle tasse on line hanno in comune l’esigenza della carta di identità elettronica. Esistono molti esempi esempi concreti di consultazioni italiane (in varie università e all’Inps) in cui si è fatto ricorso alla scheda digitale.
Un’articolata proposta tecnica è stata elaborata a Bari nell’ambito del progetto PASS “Integra”, per la formazione all’uso corretto delle tecnologie informatiche dei funzionari della Pubblica Amministrazione. Un gruppo di lavoro coordinato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari ha presentato al Ministero dell’Interno uno studio di fattibilità per un sistema elettorale online con firma digitale. Il progetto prevede la creazione di un software che consenta alla Prefettura di aggiornare e verificare costantemente i risultati parziali che arrivano dai comuni. Un sistema particolarmente robusto, basato su un’architettura hardware e software inattaccabile dai pirati informatici e a prova di black out.
Tornando ai vantaggi, è indubbio che il voto elettronico risulta particolarmente utile per chi non può recarsi al seggio. Non soltanto le persone svantaggiate. Pensiamo agli italiani all’estero, a cui il Parlamento ha finalmente concesso il diritto di voto. Questi cittadini potrebbero partecipare alla consultazione attraverso chioschi telematici installati nei consolati e nelle ambasciate.
Resta comunque il problema di fondo: per votare online è  necessario introdurre una normativa specifica e dotare tutti i cittadini della carta di identità elettronica. La città svizzera di Ginevra lo ha già fatto ed è stata la prima nel mondo a potersi esprimere via Internet già a partire dalle elezioni federali del 3 marzo 2002.
Pagare le tasse è un dovere civico non particolarmente piacevole e quasi mai facile. Il cittadino deve sapersi destreggiare tra miriadi di norme e regolamenti, conteggi, moduli da compilare, file estenuanti agli sportelli.

Molto è cambiato in questi anni, proprio grazie all’informatizzazione dell’amministrazione fiscale. Oggi è già possibile compilare la dichiarazione dei redditi via Internet, sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze – finanze.it, che si sta trasformando in un portale di servizio. In attesa del giorno in cui tutti i rapporti tra cittadino e fisco potranno essere regolati per via telematica, possiamo già risparmiare tempo e denaro con la compilazione del modello Unico online  uniconline.finanze. it.
Tramite Uniconline, si possono presentare queste dichiarazioni: Iva periodica; lva annuale; 770; Unico persone fisiche; Unico società di persone; Unico società di capitali; Unico enti non commerciali; 730.
Nel caso in cui un datore di lavoro abbia più di trenta dichiarazioni da presentare, deve inviarle in più fasi. Sempre online si pagano i tributi e si può chiedere il rimborso con accredito sul proprio conto corrente bancario. I risultati sono più che lusinghieri, come attestano le tabelle pubblicate dai ministeri.
Il servizio è stato esteso ai cittadini residenti all’estero, grazie a un accordo di collaborazione con i consolati, mentre a ottobre 2001 il Ministero ha attivato, sempre sul sito di Unico online, un servizio di assistenza telematica che segue il contribuente, passo dopo passo, nella compilazione del documento.

Agenzia delle Entrate
Il fisco deve rispondere entro 120 giorni, altrimenti scatta il meccanismo del silenzio-assenso, cioè significa che è valida la tesi di chi ha presentato la richiesta. Purtroppo l’interpello è possibile soltanto tramite raccomandata, e non si capisce perché anche questa operazione non possa svolgersi via Internet. Evidentemente la burocrazia non riesce ancora a sbarazzarsi del tutto delle scartoffie e dei timbri. E invece possibile la trasmissione per via telematica delle fatture, dice l’Agenzia per le entrate (risoluzione 107 del 4 luglio 2001), ma questi documenti devono comunque essere stampati e registrati.

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Segnali positivi dal mondo agro-alimentare: un ricco dopo-Expo, nuove campagne in difesa del cibo italiano e un nuovo presidente di Assocamerestero proveniente dal settore alimentare

Una serie di segnali di cambiamento positivo giungono dal mondo agro-alimentare italiano. Sull’onda del grande Esposizione Universale di Milano focalizzata, con temi e sotto-temi trasversali, a tutte le culture e Paesi, l’Italia gode di un rinnovata creatività ed intraprendenza nel comparto agro-alimentare nel mondo: migliaia di incontri b2b nei sei mesi dell’Esposizione, l’immersione e la condivisione con un pubblico di milioni di persone, le decine di iniziative che contraddistinguono il dopo-Expo in atto, la partenza di vari progetti a protezione del Made in Italy insieme all’elezione di Gian Domenico Auricchio come presidente di Assocamerestero (è la prima volta per un imprenditore del settore alimentare). Questa serie di risultati giungono alla fine di un anno, il 2015, che vedrà probabilmente confermarsi la cifra record di 36 miliardi di valore dell’export nel comparto agro-alimentare

La Carta di Milano, le iniziative di WE –Women for Expo, il proliferare delle start up nel campo agro-alimentare (175): ecco una serie di segnali di positivo cambiamento dal mondo agro-alimentare italiano. Sull’onda della grande Esposizione Universale di Milano focalizzata su un tema – per la prima volta nella storia degli Expo – che è trasversale a tutte le culture e Paesi, l’Italia gode di un rinnovata creatività ed intraprendenza nel settore food: le migliaia di incontri b2b nei sei mesi dell’Esposizione, l’immersione e la condivisione con un pubblico di milioni di persone, le decine di iniziative che contraddistinguono il dopo-Expo, la partenza di vari progetti a protezione del Made in Italy nel mondo insieme all’elezione di Gian Domenico Auricchio a Presidente di Assocamerestero (è la prima volta per un imprenditore del settore alimentare). E, nel 2015, l’export del comparto agro-alimentare toccherà probabilmente la cifra record di 36 miliardi di euro (erano 27 miliardi nel 2014).

Gian Domenico Auricchio, 58 anni, amministratore delegato della Auricchio, azienda impegnata dal 1877 nella produzione e commercializzazione dei prodotti caseari, è il nuovo presidente di Assocamerestero. E’ stato eletto a capo dell’Associazione delle 79 Camere di commercio italiane all’estero (CCIE) e di Unioncamere. E’ la prima volta che Assocamerestero, presente in 54 Paesi e attiva sui temi dell’internazionalizzazione e della promozione delle eccellenze italiane, viene guidata da un imprenditore di un’azienda leader dell’agroalimentare Made in Italy, con stabilimenti in Italia e nel mondo. Intervistato relativamente al Progetto “Valorizzazione e promozione del prodotto agroalimentare italiano autentico” che vede il coinvolgimento di 9 Camere di Commercio Italiane all’Estero operanti in Stati Uniti, Canada e Messico, per la realizzazione (nel biennio 2016-2017) di una serie di iniziative promozionali, in Italia e all’estero, ha affermato: “credo che le Camere di commercio italiane all’estero siano una piattaforma straordinaria per sostenere l’ulteriore diffusione del nostro Made in Italy nel mondo, in raccordo con l’azione promozionale svolta dal Governo e dall’Ice, agendo come importante collegamento con il sistema camerale in Italia, con le associazioni imprenditoriali e il sistema fieristico” e ha concluso sottolineando come “nel mondo esiste una significativa domanda di Italia ancora tutta da intercettare”.

 

https://www.facebook.com/assocamerestero

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Che cosa è la votazione elettronica o votazione digitale

Che cosa è la votazione elettronica o votazione digitale

Riguardo il voto da casa, via Internet, è stato avviato il progetto True-Vote, finanziato dalla Direzione Generale per la Società dell’Informazione della Commissione Europea nell’ambito del programma IST (Information Society Technologies). Cinque i paesi coinvolti: Gran Bretagna, Italia, Francia, Finlandia e Olanda. Anche questo sistema si basa sulla firma digitale, che garantisce la riservatezza e la libertà di espressione del cittadino.
La sperimentazione sulla votazione elettronica avverrà nell’ambito di piccole comunità o associazioni di utenti, che useranno una smart card per la fase di identificazione, autenticazione e firma del documento elettronico di consultazione.
Il dibattito sul voto elettronico è comunque appena avviato, e non mancano le perplessità sui tempi reali di attuazione del passaggio dalla scheda al computer. Ottimista il Garante per la privacy Stefano Rodotà, che in un’intervista a Mediamente.it sostiene “il voto elettronico è destinato sicuramente a rendere più agevole l’attività del cittadino. Quando si potrà votare da casa propria, usando la rete, sarà più facile il ricorso allo strumento della consultazione elettorale. Caleranno le spese ma si porrà un problema di sicurezza: evidentemente si tratta di evitare che voti due volte la stessa persona o che nella trasmissione dei dati – dalla cabina elettorale al centro dove sono raccolti – ci siano interferenze. Una volta assicurata la sicurezza, il voto elettronico dovrebbe consentire una crescita della partecipazione politica a condizione però che questo non faccia nascere nuove disuguaglianze tra coloro che sanno utilizzare i nuovi mezzi e coloro che non lo sanno fare”.
Insiste sulla garanzia assoluta per la sicurezza il dirigente del servizio elettorale del Ministero dell’Interno Aldo Vaccaro: “secondo le indicazioni contenute nella legge, oggi l’elettore deve presentarsi al seggio munito della tessera elettorale e deve essere riconosciuto dal presidente del seggio, che poi gli consegna la scheda e la matita. A questo punto, l’elettore va in cabina e vota. Con la votazione elettronica l’elettore, attraverso il tesserino di riconoscimento elettronico, verrà identificato immediatamente, dopodiché si potrà recare in cabina senza alcun altro documento, perché sul video impiantato nella cabina elettorale troverà subito, già visiva, la scheda per votare. Con il touch screen, toccando il contrassegno che si intende votare, comparirà immediatamente sul video una croce, che indica il voto. A questo punto l’impianto darà automaticamente i nomi dei candidati ai quali l’elettore può esprimere la sua preferenza. Infine la macchina dirà: Tu elettore hai votato per questa lista, hai espresso le tue preferenze per questi candidati. Se tutto è giusto, convalida la tua elezione. Basterà quindi schiacciare un tasto di convalida e il voto verrà automaticamente assimilato e per sicurezza, andrà a posizionarsi nella memoria della macchina in modo assoluta-mente casuale. Questo significa che non accadrà mai che il voto del primo elettore che va a votare, andrà a finire sulla prima posizione di memoria della cabina. Il voto, nel rispetto della nostra Costituzione, è sempre segreto”.
Il dibattito sul voto elettronico è politico e giuridico allo stesso tempo. Il portale Diritto&Diritti ha istituito un osservatorio sul voto telematico, a cura dell’avv. Vincenzo Tedesco diritto.it.

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