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7 Gennaio 2015

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PRN: La ricercatrice Ingeborg Hochmair e il Professor Erwin Hochmair – fondatori di MED-EL – e Blake Wilson, Advisor di MED-EL, hanno ricevuto il Russ Prize 2015 dalla National Academy of Engineering

La ricercatrice Ingeborg Hochmair e il Professor Erwin Hochmair – fondatori di MED-EL – e Blake Wilson, Advisor di MED-EL, hanno ricevuto il Russ Prize 2015 dalla National Academy of Engineering

 
[2015-01-07]
 

INNSBRUCK, Austria, January 7, 2015 /PRNewswire/ —

Il premio è la più alta onorificenza nel campo dell’ingegneria biomedica

– Cross reference: Picture is available at epa european pressphoto agency (http://www.epa.eu) and http://www.presseportal.de/pm/62623/ –

La National Academy of Engineering ha annunciato oggi che i pionieri dell’ingegneria biomedica e co-fondatori di MED-EL Medical Electronics GmbH, Ingeborg Hochmair, ricercatrice, e il Professor Erwin Hochmair hanno ricevuto il Fritz J. and Dolores H. Russ Prize 2015, per aver creato gli impianti cocleari che donano l’udito a chi è affetto da sordità. Ingeborg è CEO di MED-EL, leader mondiale nel campo degli impianti uditivi. Il premio è stato condiviso anche con: Blake Wilson, professore alla Duke University, Advisor di MED-EL e direttore del laboratorio di ricerca di MED-EL negli Stati Uniti con sede a a Durham (Carolina del Nord); il Professor Graeme Clark dell’Università di Melbourne; il Professore Emerito Michael Merzenich dell’Università della California, a San Francisco. Il Russ Prize sarà presentato al ricevimento di gala alla National Academy of Sciences a Washington il 24 febbraio 2015.

     (Photo: http://photos.prnewswire.com/prnh/20150701/724065-a )

     (Photo: http://photos.prnewswire.com/prnh/20150701/724065-b )

La vita di circa 450.000 persone di ogni età in tutto il mondo è cambiata – e in molti casi, trasformata – grazie alla visione e al lavoro di tanti ricercatori, ingegneri e chirurghi. L’impianto cocleare è stato, e rimane, il primo intervento che va a sostituirsi a un senso umano: l’udito.

Agli Hochmair sono stati riconosciuti grandissimi meriti nell’ingegneria biomedica per lo sviluppo degli impianti cocleari.

“La nostra missione aziendale da sempre coincide con i nostri obiettivi personali: superare la perdita dell’udito che ostacola la comunicazione e la qualità della vita”, ha affermato Ingeborg. “Il primo sistema di impianto cocleare multicanale fu realizzato da una piccola equipe di ingegneri; oggi il nostro team di sviluppo è composto da circa 250 tra ingegneri e fisici, che lavorano tutti con passione a nuovi progressi tecnologici per gli impianti uditivi già esistenti e per quelli futuri”.

“Progettare e sviluppare ulteriormente gli impianti uditivi è stato estremamente interessante perché coinvolge diversi campi della scienza e dell’ingegneria, come la progettazione di circuiti, la microelettronica, la radio frequenza, l’ingegneria meccanica, la scienza dei materiali, l’information technology, lo sviluppo di software e l’acustica, oltre alle complessità fisiologiche associate al lavoro con il corpo umano”, ha commentato Erwin. “Ma è molto più di una sfida dell’ingegneria. L’idea di aprire il mondo del suono alle persone che vivono in silenzio, in passato, sarebbe stata considerata ridicola; è straordinario, invece, pensare ai numerosi neonati, bambini e adulti di tutto il mondo a cui si sono aperte nuove possibilità grazie a questa tecnologia”.

Il successo che ha fatto la storia

Nel 1975, Ingeborg Hochmair, ricercatrice in ingegneria elettrica e Erwin Hochmair, professore alla Technical University di Vienna, sotto richiesta del professore Kurt Burian, direttore della ENT-Clinic dell’Università di Vienna, iniziarono a lavorare allo sviluppo dei primi impianti cocleari. L’impianto era dotato di otto canali, un livello di stimolazione di 10.000 impulsi al secondo per canale, otto generatori di corrente indipendenti e un elettrodo flessibile che poteva essere inserito dai 22 ai 25mm nella coclea. Questo ha portato al primo intervento chirurgico di impianto cocleare multicanale e micro-elettrico al mondo, avvenuto a Vienna, in Austria, il 16 dicembre del 1977. Il professor Kurt Burian realizzò i primi interventi.

Nel corso degli anni successivi sono proseguite le attività di ricerca e sviluppo con i primi pazienti affetti da disabilità uditive. Attraverso una versione modificata del primo dispositivo, il successivo traguardo nello sviluppo di impianti cocleari fu raggiunto nel 1979: la comprensione delle parole e delle frasi senza lettura labiale in un ambiente tranquillo con un piccolo processore audio. La dimensione dei processori e il loro settaggio interno sono stati continuamente migliorati. Entro il 1985 i risultati ottenuti su pazienti adulti sordi sottoposti a impianto hanno mostrato che il 60% era in grado di comprendere parzialmente il linguaggio parlato senza lettura labiale.

Gli Hochmair fondarono MED-EL e iniziarono ad assumere i primi dipendenti nel 1990. Qualche anno più tardi, nel 1994, fu lanciato l’impianto COMBI 40. Fu il primo impianto cocleare multicanale ad alti impulsi al mondo, creato specificamente per implementare l’innovativa strategia di codifica del suono Continuous Interleaved Sampling (CIS) con alti livelli di stimolazione, ideata da Blake Wilson. La CIS scoperta e sviluppata dal dottor Wilson ha completamente trasformato il modo in cui viene rilevato il suono attraverso la tecnologia dell’impianto cocleare, portando così le prestazioni al livello successivo. La CIS rimane ancora oggi lo standard di riferimento per i sistemi di processore audio degli impianti cocleari. Attualmente la maggior parte delle nuove strategie di codifica sono basate su CIS o su suoi ulteriori sviluppi.

Uno sguardo al futuro

Oggi MED-EL è leader mondiale nel campo degli impianti uditivi. La dottoressa Ingeborg continua a gestire l’azienda come CEO; gli Hochmair e il dottor Wilson continuano a collaborare nelle attività di ricerca. I primi esperimenti di impianto cocleare hanno portato allo sviluppo di nuove tecnologie per curare le disabilità uditive, tra cui la stimolazione elettrico-acustica e impianti al tronco cerebrale. Sebbene prima a portata limitata, l’adozione degli impianti cocleari continua a diffondersi nel mondo. Resta tuttavia la necessità di migliorare l’accesso a questa tecnologia che ha la potenzialità di migliorare la vita di diversi milioni di persone in tutto il mondo.

Parlando a futuri ricercatori e ingegneri biomedici, Ingeborg ha dichiarato: “Viviamo in uno dei momenti più emozionanti della storia per quanto riguarda la ricerca e sviluppo nel settore biomedico. I risultati ottenuti grazie ai progressi tecnologici sono stati eccezionali e hanno offerto nuove possibilità per le persone con disabilità uditive di diverso livello e genere. Quello che sembrava impossibile solo una generazione fa, oggi non solo è possibile, ma è diventato routine. Ci sono ancora così tante innovazioni da realizzare e ancora tante scoperte da compiere”.

Ingeborg e Erwin Hochmair, insieme a tutta la famiglia MED-EL, si congratulano con tutti i partecipanti al Russ Prize di quest’anno.

Il Russ Prize 

Il Fritz J. and Dolores H. Russ Prize è nato nell’ottobre 1999 e prende il nome dall’esimio ingegnere Fritz Russ e da sua moglie Dolores Russ, che fondarono insieme i Systems Research Laboratories.

La National Academy of Engineering (NAE), parte delle National Academies of Science, ha istituito il premio su richiesta dell’Università dell’Ohio per onorare i Russ per la loro dedizione all’insegnamento e all’ingegneria. Fritz Russ si laureò all’Università dell’Ohio nel 1942 in ingegneria elettronica.

Il Russ Prize, premio biennale, è un’onorificenza per le invenzioni nel campo dell’ingegneria biomedica che hanno migliorato significativamente la condizione umana. Questo riconoscimento, vuole sensibilizzare il pubblico e fargli apprezzare il contributo che l’ingegneria apporta alla salute, al benessere e alla qualità della vita di ciascuno di noi. Il Russ Prize inoltre, ha l’obiettivo di incoraggiare la collaborazione tra gli ingegneri ed i medici/biologi.
Per ulteriori informazioni: http://www.nae.edu/Projects/Awards/RussPrize.aspx

A proposito di MED-EL 

MED-EL Medical Electronics, ha sede in Austria, è leader mondiale nel campo degli impianti per l’udito, con 29 filiali in tutto il mondo. L’azienda a conduzione familiare è una delle pioniere del settore. I due scienziati austriaci Ingeborg e Erwin Hochmair hanno sviluppato i primi impianti cocleari micro-elettronici multicanale del mondo nel 1977. L’impianto cocleare era e rimane la prima sostituzione di un senso umano, il senso dell’udito. Nel 1990 hanno posto le basi per la crescita della società quando hanno assunto i primi dipendenti. Ad oggi, l’azienda è cresciuta fino ad avere più di 1500 dipendenti in tutto il mondo.

Oggi MED-EL offre la più ampia gamma di soluzioni impiantabili al mondo, in grado di trattare diversi gradi di disabilità uditive, inclusi impianti cocleari, impianti per l’orecchio medio e impianti a conduzione ossea, così come un sistema combinato per la stimolazione elettrica e acustica, protesi acustiche e impianti al tronco encefalico. Persone in oltre 100 paesi hanno riacquistato la possibilità di udire grazie all’aiuto di un prodotto di MED – EL . http://www.medel.com

Contatti stampa 

FleishmanHillard Italia

Laura Meroni: [email protected] / +39(0)2-31804707 / +39-335-7683270

Alessandra Fremondi: [email protected]  / +39(0)2-31804706 / +39-347-4740800

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Epifania sotto il segno del risparmio: un turista su 5 partirà all’inizio di gennaio per spendere meno

Se a Capodanno non si bada a spese, i più accorti preferiscono l’Epifania: è questo, in sintesi, il trend emergente nei primi giorni del 2015. Secondo le analisi del portale Casevacanza.it (http://www.casevacanza.it) il 22% dei vacanzieri italiani ha scelto la settimana in cui cade la Befana per partire, visto che il risparmio medio, rispetto ai giorni di Natale e Capodanno, arriva quasi al 30%. Non cambiano però le località più prenotate, che restano quelle montane, vere regine dell’inverno anche grazie al clima più rigido degli ultimi giorni.
Ma dove andranno gli Italiani per l’Epifania? Stando alle rilevazioni del portale di affitti turistici – che ha monitorato tanto le ricerche quanto le prenotazioni effettuate per questa settimana – le mete scelte per trascorrere l’Epifania sono all’insegna della tradizione, ma con un occhio al portafogli. Bandite le mete del turismo di lusso, sono le località montane più accessibili a farla da padrone; reggono le principali città d’arte, per le quali i flussi turistici non conoscono bassa stagione.
Sul podio delle destinazioni più ambite troviamo Livigno, Roma e Canazei. La località lombarda è una delle più prenotate di tutta la stagione invernale e anche nella settimana dell’Epifania la richiesta si mantiene altissima, nonostante prezzi medi di circa 100 euro a notte per un appartamento con quattro posti letto; Roma è una delle destinazioni preferite da chi sceglie di soggiornare in casa vacanza, vuoi per un’offerta molto ampia, vuoi perché queste strutture offrono prezzi concorrenziali rispetto agli alberghi: in questa settimana si spendono mediamente 90 euro a notte. Canazei è, invece, solo la prima delle diverse località del Trentino Alto Adige che, in questi mesi, stanno registrando ottimi afflussi per ciò che concerne le case vacanza. Qui, nel dettaglio, nella settimana della Befana si spendono in media 110 euro a notte.
Scorrendo la classifica delle località che hanno intercettato la maggiore domanda si rileva una maggiore concentrazione in Lombardia, Trentino Alto Adige e Piemonte, ma non manca l’interesse degli italiani nei confronti del Centro (in Abruzzo richiestissime sono Roccaraso e Ovindoli) e nel Sud Italia, con un alto numero di prenotazioni nell’area del Parco dell’Etna.
Oltre a Roma, l’altra città d’arte presente nella classifica delle prenotazioni per l’Epifania è Firenze, dove i prezzi medi per questa settimana ammontano a 110 euro per notte.
«Il settore degli alloggi extra alberghieri ha ormai assunto, anche per le località e per i periodi invernali, una rilevanza notevole – ha dichiarato Francesco Lorenzani, responsabile di Casevacanza.it. – Le case vacanza sono apprezzate sempre di più non solo perché rappresentano un’opportunità di risparmio ma anche perché sono ritenute più pratiche per chi si muove con bambini o anziani e per i grandi gruppi, che soprattutto nel periodo invernale la fanno da padrone. Rispetto a gennaio 2014, registriamo una crescita della domanda pari al 32%.»

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Le bacche di acai, un valido aiuto per dimagrire

Le bacche di acai sono dei frutti di colore violaceo, visivamente molto simili ai grappoli di uva, prodotti dalle palme della foresta pluviale brasiliana. Negli ultimi tempi stanno trovando largo impiego nel campo delle diete dimagranti. Poichè tali bacche sono deperibili in poco tempo, tuttavia non pervengono fino a noi integralmente, ma riconvertite in forma di capsule e compresse dall’industria degli integratori alimentari, dopo che ne è stata liofilizzata la polpa.

Le bacche di Acai sono ricche di vitamina A, C, calcio, ferro e numerosi polifenoli. Tutte sostanze che, oltre a coadiuvare le diete, supportano in maniera ottimale anche l’attività fisica e sportivi. gli integratori a base di bacche di Acai, infatti, sono altamente energizzanti.

Sono preziose anche per la salute: ricche di omega 3 e radicali liberi, preservano l’invecchiamento dei tessuti e della pelle e riducono i livelli di colesterolo nell’organismo.
Possiedono naturali proprietà antinfiammatorie. Purificano l’intestino e l’apparato digerente.
Non solo dunque un prezioso supporto alle diete e ai propositi di dimagrimento, ma una salutare fonte di benessere a 360 gradi. Del resto, sono stati proprio gli indigeni della foresta amazzonica i primi ad utilizzare le bacche di Acai a scopo terapeutico.

Torniamo però a focalizzarci sulle proprietà dimagranti. Perchè le bacche di Acai risultano così efficaci?
Anzitutto, essendo ricche di fibre, accrescono il senso di sazietà riducendo di conseguenza il consumo smodato di cibo. Secondariamente, essendo ricche di aminoacidi, accelerano il metabolismo agevolando il processo di dimagrimento.

A questo punto gli scettici si staranno chiedendo se il loro consumo comporta delle controindicazioni. Domanda lecita, ma la risposta è scontata: nessuna controindicazione; anche perchè le bacche di acai sono un prodotto assolutamente naturale.
Semmai è doveroso consigliarvi una piccola avvertenza: gli integratori a base delle nostre bacche non sono tutti uguali. Prima di acquistarne uno, leggete sempre l’etichetta e accertatevi della sua effettiva composizione. Ecco perchè, oltre a capsule e compresse, si consiglia anche il loro consumo sottoforma di succo o spremuta.

In virtù di tutte le proprietà fin qui elencate le bacche di Acai, abbinate ad un’alimentazione sana ed equilibrata, e ad una moderata attività fisico – sportiva (compatibile alle vostre condizioni di forma e di salute), vi aiuteranno ad ottenere risultati eccezionali in tempi davvero rapidi.

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Come sbiancare i denti in modo naturale

Il vostro sorriso da un po’ di tempo ha perso smalto e brillantezza? Non disperate, fortunatamente esistono molteplici modi per sbiancare i denti in casa, in maniera low cost ed assolutamente naturale, senza dover ricorrere ai costosi rimedi dell’odontoiatria estetica. Andremo adesso a suggerirvene qualcuno.
La prima cosa da tenere sempre a mente, però, è che la preservazione e difesa del bianco naturale dei vostri denti passa anzitutto dalla vostra tavola. Non solo il fumo infatti, ma anche il consumo eccessivo di determinati cibi concorre a macchiare lo smalto dei vostri denti.

Cibi da evitare

Ecco perchè occorre limitare e ridurre drasticamente il consumo di caffè, tè, vino, cioccolato e bevande zuccherate in generale. Di contro, altri alimenti si rivelano preziosi alleati nella difesa e smacchiamento dei vostri denti; è il caso di frutta e verdure croccanti come mele, sedano, carote o cavolfiore che, incrementando la salivazione, neutralizzano naturalmente gli acidi che vanno ad intaccare lo smalto della dentatura.

Bicarbonato di sodio

Il più famoso, ma forse anche abusato, sbiancante naturale è il bicarbonato di sodio. La sua efficacia è indiscutibile, tanto è vero che le stesse case farmaceutiche lo aggiungono spesso alla composizione dei dentifrici sbiancanti; tuttavia va utilizzato con moderazione, senza eccedere, pena tutta una serie di effetti collaterali (dal sanguinamento delle gengive all’ipersensibilità dentinale) che vanno a minare l’equilibrio e la salute della nostra bocca. Questo perchè il bicarbonato di sodio esercita la sua azione sbiancante, principalmente, per abrasione.

Salvia

Un altro efficace sbiancante naturale, con meno controindicazioni rispetto al bicarbonato di sodio, è la salvia. Masticare delle foglioline di salvia non solo va a contrastare le macchie formatesi sulla superficie esterna dei nostri denti, ma si rivela anche un efficace rimedio contro l’alitosi.

Fragole

Un ulteriore agente chimico naturale che protegge lo smalto dei nostri denti è l’acido malico, ne sono particolarmente ricche le fragole. Per sfruttarne al meglio le potenzialità, ce ne consiglia l’impiego producendo in casa una sorta di pasta di fragole. Tagliate e schiacciate una fragola; la polpa così ottenuta va passata sui denti e mantenuta per cinque minuti buoni, dopo di che andate a risciacquare la bocca.

Avvertenze

Anche per questo, al pari degli altri rimedi naturali consigliati sopra, il consiglio è comunque di non abusarne. E’ sufficiente ricorrervi un paio di volte a settimana per apprezzarne significativamente i risultati.
Se questi rimedi naturali non dovessero essere efficaci, il nostro consiglio è quello di provare uno dei tanti kit per lo sbiancamento dentale fai da te che si possono acquistare su internet, hanno un costo accessibile a tutti e consentono di risparmiare parecchio rispetto ad una seduta di sbiancamento professionale fatta dal dentista.
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Forskolin, il fiore che aiuta a dimagrire

Per perdere peso, si sa, non esistono rimedi miracolosi, in grado di assicurare la silhouette perfetta senza il minimo sacrificio. Dimagrire è possibile solo seguendo un’alimentazione sana e bilanciata, modificando lo stile di vita e dedicando qualche ora all’attività fisica. La natura può sicuramente dare una mano a ritrovare la forma fisica con rimedi fitoterapici e integratori alimentari, ma non può sostituirsi alla dieta dimagrante prescritta dal dietologo o dal nutrizionista.
Tra i principi di origine vegetale, in grado di favorire la perdita di peso e l’eliminazione dei pannicoli adiposi, un posto di rilievo spetta al forskolin, una sostanza presente nella radice di una pianta perenne di origine asiatica, il Coleus Forskohlii. Questo principio attivo, utilizzato in passato nella medicina ayurvedica per la cura di diversi disturbi del sistema respiratorio e cardiocircolatorio, è oggi impiegato come rimedio efficace per la perdita di peso, se abbinato a un regime alimentare ipocalorico.

Come agisce il forskolin sull’organismo

Il principale meccanismo che rende il forskolin un valido alleato nella lotta ai chili superflui è legato alla sua capacità di incrementare l’attività metabolica, stimolando una maggiore produzione di ormoni tiroidei rilasciati nel circolo sanguigno. L’aumento del ritmo del metabolismo nei soggetti in sovrappeso si traduce in una perdita di peso più veloce e permette di ottenere una più facile riduzione della massa grassa a beneficio della massa magra. 
Dai recenti studi condotti sul forskolin è emerso, inoltre, che questo principio attivo scatena una serie di reazioni chimiche a livello cellulare, capaci di aumentare l’azione lipolitica di alcuni enzimi che spingono le cellule adipose a liberare energia e a sciogliersi. Il forskolin è considerato un eccellente brucia grassi, completamente naturale, perché permette di consumare una maggiore quantità di calorie nell’arco della giornata, grazie alla sua capacità di aumentare l’azione termogenica dell’organismo. Inoltre, aiuta le cellule adipose a migliorare la loro capacità di respingere il grasso, evitandone l’accumulo.

Dosaggio e controindicazioni

Gli integratori di forskolin realmente efficaci sono quelli che contengono il 10-20% di principio attivo. Si presentano sottoforma di compresse o di polvere da sciogliere nelle bevande o nello yogurt. Per ottenere risultati apprezzabili nella riduzione dei chili di troppo, la dose consigliata è di 50 mg al giorno da ripartire in due o tre somministrazioni. Seguendo la posologia consigliata è possibile perdere in due mesi fino a 5 kg di peso.
Il forskolin è un principio attivo naturale, generalmente ben tollerato, che non presenta effetti collaterali per il soggetto sano che lo assume. La sua somministrazione è sconsigliata nei soggetti che soffrono di pressione bassa, di acidità gastrica, di ulcere allo stomaco. Il suo ricco contenuto di iodio stimola l’attività della tiroide, pertanto è controindicato nei soggetti interessati da disfunzioni metaboliche, oltre che durante la gravidanza e l’allattamento.
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Le virtù del Riso Acquerello

Il Riso Acquerello è il primo riso “invecchiato” prodotto in Italia, coltivato nella Tenuta Colombara di proprietà della Famiglia Rondolino. Attraverso l’impiego di metodi di produzione che combinano tradizione e innovazione, questo peculiare tipo di riso acquista delle caratteristiche che lo rendono unico nel panorama delle varietà di riso in circolazione.

Grazie in particolare al suo processo di invecchiamento, le caratteristiche nutrizionali del riso vengono mantenute anche durante il processo di cottura: quando il riso viene cotto, i chicchi conservano al loro interno l’amido, le proteine e le vitamine, senza che queste sostanze si disperdano nell’acqua. Il risotto presenta quindi una minore collosità che esalta il gusto di ogni piatto.

Il Riso Acquerello è un prodotto sano, naturale ed “extra“: è infatti così denominato per la percentuale straordinariamente bassa di chicchi rotti (solo l’1,5% circa), secondo la particolare classificazione che prende in esame la qualità del riso in funzione della presenza (o in questo caso assenza quasi totale) di difetti dei chicchi.

La capacità di esaltare il sapore del risotto in ogni tipologia di preparazione non è l’unica caratteristica speciale del Riso Acquerello. Questa varietà di riso infatti si segnala anche per le ottime virtù nutrizionali, tanto che si può consigliare nella dieta di persone affette da diverse patologie. Il ridotto contenuto di sodio riduce l’insorgenza di disturbi cardiovascolari; l’alto contenuto di amilosio invece riduce l’indice glicemico e dona un senso di sazietà, caratteristica ideale per diete ipocaloriche.

In definitiva il Riso Acquerello esalta il sapore ed è ideale per una dieta sana ed equilibrata, per tutta la famiglia, da poter consumare ogni giorno da grandi e piccoli, per tutto l’anno.

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Pubblicati i risultati del progetto europeo TOPAS (Tool Platform for Patent Analysis and Summarization)

Il 15 Dicembre sulla prestigiosa rivista Word Patent Information è stato pubblicato il paper finale del Progetto Europeo TOPAS (Tool for Patent Analysis and Summarization).

I brevetti, documenti sempre più rilevanti nell’economia globalizzata, stanno infatti crescendo di numero in modo sempre più rapido e questo richiede una metodologia efficace di analisi che possa assistere l’esperto umano.

Il Progetto TOPAS (Tool Platform for Patent Analysis and Summarization), cofinanziato dall’Unione Europea nel periodo 2011 al 2013 nell’ambito del settimo programma quadro, si è proposto di studiare il problema dell’analisi semantica dei brevetti per estrarre rapidamente informazioni utili all’esperto brevettuale.

I partner del progetto TOPAS sono stati, oltre alle Università di Stoccarda e L’Università Pompeu Fabra di Barcellona, l’azienda tedesca Bruegmann Software, l’azienda spagnola IALE e l’azienda Italiana IntelliSemantic. Il progetto TOPAS ha visto anche la partecipazione di importanti advisor, tra cui lo stesso EPO, cioè l’Ufficio Europeo dei Brevetti).

La prima fase del progetto TOPAS ha riguardato lo studio linguistico delle caratteristiche dei brevetti Europei, in Inglese, Tedesco e Francese, ed è stato effettuato su un campione rappresentativo di tecnologie Green.

Il progetto TOPAS ha quindi sviluppato delle tecnologie multilingua per risolvere dei problemi specifici per i documenti brevettuali, quali la segmentazione degli stessi nei componenti più significativi, ad esempio descrizione dell’arte nota, la estrazione, la interpretazione di entità specifiche, quali le misure, la identificazione di una entità testuale ad una specifica categoria, ad esempio sostanza, metodo o apparato.

Questo ed altri risultati intermedi sono combinati tra loro fino ad arrivare al risultato finale del riassunto automatico, ovvero di una sintesi generata automaticamente delle informazioni più rilevanti di un brevetto.

Il dimostratore di alcune tecnologie del progetto è stato realizzato dal partner italiano IntelliSemantic, azienda specializzata nella realizzazione di applicazione semantiche, in particolare nella Patent Informatics. Il dimostratore in particolare mostra la “patent segmentation”, ovvero la suddivisione delle diverse sezioni caratteristiche dei brevetti.

Da tali sezioni sono poi sono estratte le entità delle diverse classi semantiche di interesse nei brevetti: ad esempio, le entità nominali della classe semantica dei materiali e delle sostanze piuttosto che dei processi, oppure le entità relative ad unità di misura, e così via.

Le tecnologie del progetto TOPAS, unite a quelle nate dalla ricerca IntelliSemantic, verranno utilizzate nelle prossime versioni dei propri software, in particolare nella Business Intelligence brevettuale.

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L’importante scelta di un hosting per il proprio sito internet

Quando si affronta la creazione di nuovi siti web uno dei punti fondamentali da affrontare è la scelta di un servizio di hosting adeguato alle nostre esigenze. Nel web le offerte sono numerose, per questo erroneamente si pensa che la questione sia affrontabile scegliendo l’offerta più economica. In realtà il servizio di hosting influenza molto il lavoro del futuro web master, certe volte rendendo la vita quasi impossibile se si è scelto un servizio di pessima qualità.

Il nostro consiglio quindi è di fare una scelta oculata osservando attentamente le opinioni di chi ha già utilizzato il servizio e rendendosi conto di quali siano i suoi punti di forza e i suoi difetti.

Quando si sceglie un hosting solitamente si ha la possibilità di fare una  registrazione dei domini,anche in questo caso bisognerà scegliere con molta attenzione il nome di indirizzo rendendo più facilmente rintracciabile il proprio sito. Andrà scelta l’estensione adeguata, utilizzando .it per siti che si trovano in Italia e . com se si ha intenzione di creare un sito di categoria commerciale.

Proprio nel caso di un sito commerciale, il servizio di hosting scelto dovrà essere quello più performate possibile, capace di gestire il flusso di numerose visualizzazioni contemporaneamente. La scelta quindi dovrà necessariamente cadere tra gli hosting dedicati che risulatano molto più veloci e stabili rispetto a quelli condivisi. La miglior scelta che si possa fare, con un minimo di spesa in più è quella dei cloud hosting.

I cloud hosting offrono la possibilità di archiviare i contenuti del proprio sito internet su di un server molto potente ed esclusivo, capace di gestire qualsiasi soluzione e offrendo il massimo di velocità possibile.

I migliori servizi per i cluod hosting vengono offerti oggi giorno da Hosting99, un’azienda leader del settore, che a poco prezzo permette di portarsi a casa un servizio professionale e stabile, proprio ciò che serve per un sito con un costante flusso di visitatori.

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Materasso Memory MELODY, il riposo una priorità

Per tutte quelle persone che pensano che il bisogno più importante di una persona sia il cibo, ribadiamo affermando che è vero, tuttavia non meno importante dei cibo, esiste un momento nel quale sia le funzioni del cervello che quelle del nostro corpo si rigenerano, il sonno è un bisogno primario dell’uomo.
Si sono condotti molti esperimenti per determinare quanto sia importante un sonno regolare e quali siano gli effetti in quelle persone che ne vengono private, la privazione del sonno causa nelle persone reazione tra le più disparate, parliamo di un’irritazione diffusa che può sfociare anche in comportamenti aggressivi.
La mancanza di sonno mina tutto il nostro equilibrio, la nostra vita sociale è per prima cosa il risultato di un delicato equilibrio tra una vita intensa, in alcuni casi molto stressante e il giusto riposo che sappiamo dare al nostro corpo e alla nostra mente.

Materasso Memory Foam, un aiuto al sonno

Per questo motivo, per garantire al nostro corpo il giusto riposo è necessario per prima cosa che si possa dormire nella maniera più corretta possibile, garantendo al nostro corpo e alla nostra mente quelle ore di sonno che servono a favorire la rigenerazione.
Rigenerarsi vuol dire per prima cosa affrontare la giornata nel modo migliore, riuscire ad esprimere il nostro più alto potenziale, per fare tutto questo, non basta solo essere stanchi ed avere sonno, occorre poter riposare nel modo più giusto, sul materasso più adeguato.

Materasso Memory Foam, aderenza al corpo

Vi ricordate i vecchi materassi a molla? Se non riuscivate a prendere sonno non erano certo i migliori alleati del nostro riposo, quelli più vecchi spesso scricchiolavano con un suono molto fastidioso che non aiutava a dormire, nel migliore dei casi non erano rumorosi ma rigidi e poco propensi a offrire ai punti del nostro corpo la giusta tensione.

Quella fastidiosa sensazione che accompagna un sonno agitato è sempre stato legato al non riuscire a trovare una posizione corretta, un problema legato alla tensione nel nostro corpo, per fortuna i materassi memory moderni esprimono una concezione molto diversa del sonno e di come questo debba essere vissuto dal nostro corpo.

Materasso Memory Foam, distribuzione ottimale del peso corporeo

Avete mai sentito parlare di distribuzione ottimale del peso corporeo? Si tratta di un principio sul quale sono costruiti i materassi moderni, il principio è quello legato alla forma del nostro corpo, invece di offrire una rigidezza fastidiosa e una resistenza in tutte quelle situazioni in cui in fase di sonno, cerchiamo la postura più adatta, il principio della distribuzione ottimale ribalta completamente questa visione.
Il nostro corpo trova nel materasso un alleato, costruito secondo materiali che rispettano la sua forma e i punti di tensione, una migliore circolazione vuol dire un riposo migliore, il materasso accompagna la forma del nostro corpo, accogliendolo, il bello è che la sua struttura, gli consente di riprendere la sua forma originale ogni volta che non viene utilizzato.
Non resistenza ma accoglienza è la filosofia del memory foam, costruito per voi e intorno a voi.

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Staffe per TV: come sceglierle?

Qual è il metodo migliore per sfruttare un ottimo supporto da televisore? Di staffe per TV ne esistono veramente un sacco: da muro o da soffitto, manuali, motorizzati, mobili e fissi. Si differenziano, tra di loro, per peso, modello e prezzo: quale scegliere?

Per prima cosa, è importante considerare la grandezza della televisione: per televisori molto grandi e pesanti è certamente sconsigliato adoperare sostegni troppo piccoli ed esili. Si consiglia, per tanto, l’adozione di un attacco fisso, perché molto stabile, facile da installare senza l’intervento di un tecnico e, cosa non meno importante, anche piuttosto economico, puoi vedere, confrontare e scegliere il miglior supporto per TV su staffetv.gescitta.it

Nel caso di uno spazio piuttosto ristretto, invece, sono consigliate le staffe mobili, comode anche per allontanare la televisione da fonti di luce quali lampade o finestre, fastidiose per la risoluzione dell’immagine: tuttavia, i sistemi mobili, inclinabili e girevoli, sono complicati da installare e molto più costosi rispetto ai fissi. Nel caso in cui non vi fosse l’effettiva necessità di montare una staffa mobile, è sempre meglio ripiegare su una fissa: consideriamo che la posizione migliore per guardare la TV è quella frontale, di lato la visione comporta uno sforzo notevoli dei muscoli oculari.
Certo, la differenza, in tutti questi casi, la fa sicuramente la parete: se questa non è adatta, solida e robusta a sufficienza, si può andare in contro a spiacevoli incidenti! È consigliato, per questo motivo, montare le staffe per la TV su pareti in cemento armato o di mattone pieno.
Considerata, comunque, la delicatezza della manovra, poiché spesso e volentieri richiede nozioni di muratura, è fortemente consigliato, nei casi soprattutto di staffe difficili da montare, l’intervento di un professionista del settore: pensiamo, per esempio, alle staffe motorizzate. Queste, più delle altre, richiedono una serie di nozioni imprescindibili per salvaguardare la nostra sicurezza, quella degli altri e quella della…TV!

Le soluzioni che esistono in commercio sono pensate non solo per essere funzionali, ma anche per integrarsi alla perfezione con lo stile e l’arredamento della casa: per esempio, nel caso delle staffe fisse, possono essere in acciaio, satinate o addirittura in legno.

Dal punto di vista economico, a seconda del modello prescelto per la nostra televisione, dovremo andare ad affrontare prezzi molto differenti tra di loro: è ovvio che una staffa fissa costerà nettamente meno delle altre soluzioni! Tuttavia il prezzo non deve essere l’unico fattore di scelta: funzionalità, sicurezza, design e spazio disponibile sono le principali categorie da tenere sott’occhio per potersi godere un po’ di relax, in santa pace, davanti alla propria TV.

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Imetec Bellissima Revolution BHS1 100

Vi proponiamo la recensione della piastra per capelli Imetec Bellissima Revolution BHS1 100, cercando di mettere in luce i punti forti e quelli un po’ più deludenti del prodotto.

La piastra per capelli Imetec Bellissima Revolution BHS1 100 ha un enorme vantaggio dalla propria parte: quella di integrare sia la funzionalità lisciante, che quella per arricciare i capelli. Si presenta con un design molto grintoso e accattivante, in nero satinato con rifiniture bluastre che danno al corpo complessivo della piastra un aspetto veramente unico. È realizzata in materiali buonissimi, è leggera al punto giusto e maneggevole, perfetta per realizzare acconciature lisce, mosse, ondulate o con ricci ben definiti.

La piastra per capelli Imetec Bellissima Revolution BHS1 100 è molto facile da utilizzare: in pochissimi passi sarà possibile ottenere il look desiderato, selezionando la temperatura e impostando la rotazione del cilindro: Bellissima Revolution di Imetec darà tutto il resto. Con la funzione Automatic Rotating Styling e al riscaldamento automatico del cilindro, in pochi passi saremo perfette. L’utilizzo è molto intuitivo e semplice, grazie anche alla maneggevolezza della piastra che nel complesso risulta leggera ed ergonomica al punto giusto.

La tecnologia che anima la piastra per capelli Imetec Bellissima Revolution BHS1 100 è veramente molto interessante: oltre all’Automatic Rotating Styling è presente il sistema chiamato Integrated Heating System: in poche parole, la piastra si riscalda velocissimamente e, a ogni passaggio, illumina e definisce ogni singola ciocca. Grazie al Bi-Directional Cylinder, inoltre, è possibile realizzare il look perfetto per ogni occasione, grazie al doppio verso di rotazione. Le temperature disponibili sono addirittura 10, dal minimo di 120 °C al massimo di 210 °C, controllabili per mezzo del display LCD integrato. Per attivare la rotazione automatica, è presente un tasto sul manico ottimo da impostare: occorre soltanto un po’ di pratica per imparare a gestire correttamente la rotazione giusta per realizzare riccioli e boccoli.

La Imetec Bellissima Revolution BHS1 100 è una piastra per capelli che appartiene alla fascia medio-alta: il prezzo al quale è possibile acquistarla potrebbe, infatti, risultare abbastanza elevato. Consigliamo, tuttavia, di approfittare delle ottime offerte online che puoi trovare su www.piastrepercapelli.info per portarsi a casa questo splendido gioiello in grado di ridar vita a tutti i tipi di capelli. È ottima da maneggiare, completamente impostabile a seconda delle necessità di stile personali, si riscalda velocemente e può sia lisciare che arricciare. C’è solo da imparare a capire come impostare correttamente la funzione rotante!

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Logistica Milano: le 3 regole per un lavoro efficiente e redditizio

Logistica Milano è un termine che appare ostico per via della difficoltà con cui si cerca di affibbiargli una definizione specifica. L’enorme visione con cui viene definita questa materia  trova delle abissali differenze riguardo ai molteplici rami a cui questo termine di riferisce e in cui opera. Ciò nonostante esiste una versione che è riuscita a conciliare alcuni dei diversi punti di vista; la seguente definisce la logistica come l’insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nell’azienda i flussi di materiali e le relative informazioni originarie presso i fornitori, per arrivare alla consegna dei prodotti terminati al cliente o al servizio post-vendita. Secondo la Society of Logistic Engineers la logistica è "arte e scienza dell’organizzazione, della progettazione e dell’attività tecnica riguardante i requisiti, la definizione, la fornitura e le risorse necessarie a supportare obiettivi, piani ed operazioni".
L’applicazione moderna della logistica Milano all’interno delle aziende, consiste in una scelta di servizi di variabile ampiezza che può essere compresa dalla gestione integrata dei magazzini a 360°, come ricezione e controllo di qualità e quantità dei prodotti, stock per il posizionamento, controllo dei flussi di entrata e uscita, alle lavorazioni extra come ad esempio imballaggi, confezionamento, etichettatura, termo retrazione, blisteratura, nonché di servizi di deposito conto terzi e gestione documentale ed archiviazione. Per mezzo di software applicativi di gestione, oggi viene assicurato il funzionamento perfetto della gestione logistica integrata dei magazzini. Ciò permette di soddisfare le specifiche esigenze e ottimizzare le risorse in modo da permettere un controllo continuativo e costante di monitoraggio delle giacenze in essere dal punto di vista quantitativo e soprattutto qualitativo.
La logistica Milano deve essere competente di tecniche della movimentazione, di pianificazione aziendale e degli acquisti, della legislazione, oltre che di tecniche relative alla gestione delle merci e al controllo della qualità e della produttività. Non meno importanti una buona conoscenza delle tecnologie informatiche, una particolare attitudine all’attività analitiche e organizzative, oltre a creatività, flessibilità e rapidità decisionale.  Infine, servono una predisposizione ai rapporti umani, carattere dinamico, capacità di problem solving, autonomia, flessibilità e creatività. Lo scopo principale e primario della logistica è quello di massimizzare il livello di servizio al cliente finale, ottimizzando contestualmente i costi operativi ed il capitale impegnato. È di sostanziale importanza sottolineare che, nei progetti di SCM, la collaborazione gioca un ruolo primario. È proprio attraverso questa collaborazione che si arriva a migliorare alcune funzioni come: la previsione della domanda, necessario al fine di comprendere più approfonditamente le esigenze dei consumatori;
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La nanna del bebè e il baby monitor

Tra i dubbi principali che affliggono i genitori, la questione riguardante il sonno è sicuramente una delle principali preoccupazioni: un bambino che dorme bene, tranquillo e rilassato, comporta un sonno tranquillo anche per il resto della famiglia.

Il baby monitor, figura costantemente vicina al letto di mamma e papà, è una sicurezza enorme: trasmettendo in presa diretta l’audio, o il video nel caso di dispositivi più evoluti, permette di intervenire nel caso in cui ve ne fosse la necessità. Chiaramente, il ritmo sonno-sveglia è molto diverso da quello di un adulto, esattamente come diversi sono i bisogni di un piccolo: la sveglia dipende, in primis, dalla fame! Con un buon baby monitor audio o video al proprio fianco e un po’ di adattamento ai bisogni del neonato, per i primi quattro mesi, le cose si sistemeranno nel corso del tempo: una volta compresi i ritmi del piccolo, saremo in grado di organizzarci sia per la note che per il giorno.

Dare delle abitudini regolari è essenziali: per prima cosa, è consigliabile non far dormire il piccolo nel proprio letto durante la notte, perché potremmo fargli male involontariamente. Nonostante ciò, qualche riposino durante il giorno a stretto contatto con lui, favoriranno il contatto fisico tra piccolo e genitore. La posizione della nanna è molto importante: il bambino deve riposare di fianco o sulla schiena, evitando fortemente la posizione a pancia in giù.

Nei primi mesi di vita, quando le poppate sono frequenti anche durante il periodo notturno, il piccolo starà in una culla vicino a mamma e papà: verso il quarto mese di vita è essenziale fornirsi un ottimo baby monitor per la notte, in modo da poter intervenire prontamente nel caso di pianti o colpi di tosse. Il lettino può fare la differenza sul suo sonno: per prima cosa non deve essere troppo grande perché, imparando tra il quarto e il sesto mese di vita a spostarsi indipendentemente durante la notte, potrebbe andare a sbattere contro le sbarre del letto. I paracolpi possono essere un buon aiuto, ma hanno delle controindicazioni: per prima cosa possono accumulare polvere e batteri e, inoltre, non danno modo al piccolo di scoprire e osservare lo spazio attorno a sé.
Per la notte, la stanzetta deve essere tranquilla e poco illuminata: la lucina per la notte integrata nel baby monitor è un valido aiuto per il suo relax, perché solitamente di un colore caldo e tenue al punto giusto. La temperatura, osservabile sempre per mezzo del baby monitor, grazie al display che solitamente è integrato, non deve superare i 20 °C, poiché il caldo disturba il sonno.

Anche la pratica del biberon e del ciuccio per farlo addormentare sono abitudini dolorose, poi, da far scomparire: per il suo relax, al contrario, è indicato sfruttare una melodia dolce e tranquilla come quella di una ninna nanna. Anche in questo caso il baby monitor viene in aiuto perché quasi tutti i modelli integrano ninna nanne carine e rilassanti. Il baby monitor è uno molto importante per la sicurezza del bambino e la tranquillità dei genitori, è essenziale scegliere il modello giusto per farlo puoi leggere le molte recensioni su www.miglioribabymonitor.it

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La Rinaldi presenta i Bourbon Whiskey Heaven Hill.

La Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna ha acquisito la distribuzione dei Bourbon Whiskey dell’americana Heaven Hill.

 

Heaven Hill Distilleries, Inc. è un’azienda familiare del Kentucky; fondata nel 1934 dai fratelli Shapira, è la più grande realtà indipendente attualmente in attività nel mercato statunitense dei distillati. Oggi nei suoi stabilimenti di Louisville sono stoccati oltre 900mila barili in invecchiamento, sotto la supervisione del Master Distiller Craig Beam (discendente del leggendario “Jim” Beam). La filosofia Heaven Hill è da sempre basata sul rispetto della tradizione più autentica nel campo della produzione del Bourbon Whiskey: ciò ha conferito all’azienda, nel tempo, un patrimonio inestimabile di grande reputazione internazionale, e le ha consentito di costruire rapporti solidi e duraturi con un’ampia rete di distributori specializzati in tutto il mondo.

 

Questi sono i prodotti che vanno ad arricchire il portafoglio Rinaldi:

 

EVAN  WILLIAMS  BLACK  LABEL

  • Categoria:      Kentucky Straight Bourbon Whiskey.
  • Provenienza: Louisville, Kentucky – Stati Uniti.
  • Gradazione alcolica: 43 % vol.
  • Esame visivo: Colore mediamente ambrato.
  • Esame olfattivo: Bouquet aereo, con note di      vaniglia e di menta.
  • Esame gustativo: Sentori di quercia, di zucchero di      canna e di caramello.
  • Sensazioni finali: Retrogusto armonico e molto      prolungato.
  • Suggerimenti d’uso: Da bere liscio, on the rocks, o nei cocktail (p.es.      Highball, Evan & Cola, Evan & Branch).

 

 

EVAN  WILLIAMS  SINGLE  BARREL  MILLESIMATO 

  • Categoria:      Kentucky Single Barrel Vintage Bourbon Whiskey.
  • Provenienza: Louisville, Kentucky – Stati Uniti.
  • Gradazione alcolica: 43,3 % vol.
  • Esame visivo: Colore dorato, con delicate sfumature      ambrate.
  • Esame olfattivo: Note profonde di caramello e di      legna (quercia).
  • Esame gustativo: Palato gradevolmente speziato, con      sentori di quercia, miele, mela e arancia.
  • Sensazioni finali: Retrogusto che si dissolve      morbidamente in un lungo finale.
  • Suggerimenti d’uso: Da servire liscio o in      miscelazione (p.es. Old Fashioned, Manhattan).

 

 

ELIJAH  CRAIG  12  ANNI 

  • Categoria:      Kentucky Straight Bourbon Whiskey.
  • Provenienza: Louisville, Kentucky – Stati Uniti.
  • Gradazione alcolica: 47 % vol.
  • Esame visivo: Colore oro antico, tendente      all’ambrato.
  • Esame olfattivo: Bouquet pieno, con note dolci di      quercia tostata, di toffee, di frutta speziata, di resina.
  • Esame gustativo: Palato ampio e incredibilmente      morbido, con ricordi di frutta passita, di spezie e di erba tagliata.
  • Sensazioni finali: Chiusura di grande lunghezza,      con sfumature di quercia lievemente tostata e di crème caramel.
  • Suggerimenti d’uso: Da apprezzare liscio.

 

 

Per informazioni: Fratelli Rinaldi Importatori S.p.A., tel. 051 4217811, fax 051 242328, e-mail [email protected], www.rinaldi.biz.

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Lampade fluorescenti, un tubo che irradia ottima luce

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  • 7 Gennaio 2015

Tutti noi sappiamo come una corretta illuminazione sia in grado di poter trasformare gli ambienti. Può dare un senso di profondità maggiore come pure di spazio, e questo con delle semplici modiche. Oggi grazie alle lampade fluorescenti, le quali sono una grande famiglia di sorgenti luminose, si può avere una giusta illuminazione che risulta essere in grado di aiutarci nel creare una perfetta intima atmosfera.

Le lampade fluorescenti consumano pochissima energia e sono anche molto luminose. Le lampade fluorescenti risultano essere talmente convenienti che in Europa da sole riescono a soddisfare quasi interamente le domande di illuminazione artificiale. La loro vita media utile è talmente lunga che sono divenute sempre più le soluzioni ideali tanto per il settore privato quanto per quello pubblico.

Le lampade fluorescenti hanno davvero una elevata possibilità di applicazione. D’altra parte le possiamo ritrovare nella illuminazione di gallerie, di strade, come pure di stadi, impianti sportivi, ristoranti, uffici, strutture alberghiere e negozi, ma anche per uso privato. Senza contare poi che le lampade fluorescenti trovano la loro applicazione anche nell’allevamento di animali e nella coltivazione di piante.

Le diverse versioni di design e le molteplici tonalità di luce offerte da tale tipo di lampada permettono quindi di poter essere utilizzate nei più disparati e diversi ambienti.

Il concetto di lampade fluorescenti ad uso commerciale venne ad essere sviluppato durante la prima metà del secolo scorso. Anche se ciò avvenne negli Anni Trenta, è da ricordare che l’idea che per questa tipologia di lampada era già sorta verso la fine del XIX secolo. Non si può parlare di un inventore delle lampade fluorescenti, in quanto esse risultano essere il frutto di un progetto sviluppatosi con il contributo di più inventori.

L’elemento centrale che le caratterizza è dato da un tubo di vetro sigillato. Il tubo contiene una piccola porzione di mercurio e un gas inerte, generalmente argon, mantenuta sotto pressione molto bassa.  Il tubo contiene anche una polvere di fosforo, rivestito lungo l’interno del vetro. Il tubo, inoltre, ha due elettrodi, uno per ciascuna estremità, che sono collegati ad un circuito elettrico. Il circuito elettrico è collegato alla corrente alternata di alimentazione.

Quando si accende la lampada, la corrente scorre attraverso il circuito elettrico agli elettrodi. I raggi ultravioletti creati all’interno delle lampade fluorescenti vengono, quindi, trasformati in luce visibile che possiamo pertanto vedere. Quindi, le lampade fluorescenti sono tubi di vetro sottili rivestiti, sulle loro superfici interne, con materiale fluorescente. Le lampade fluorescenti compatte – che sono diverse dalle fluorescenti tubolari in quanto sono costituite da uno o più tubi ricurvi e corti oltre ad avere delle più contenute dimensioni – risultano essere, in ambito domestico, quelle maggiormente comuni in quanto sono in grado di fornire una illuminazione diffusa, efficiente, oltre a consentire di avere un consumo inferiore ai tradizionali sistemi di illuminazione.

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Hosting e Domini, cosa sono e a che servono

Hosting e domini, solitamente si fa un po’ di confusione tra i due termini, per questo è necessario fare chiarezza, intanto possimo tranquillamentre dire per in neofiti, che si tratta di due termini che sono estremamente legati alla creazione di un sito internet.

Il dominio non è altro che il nome con cui si indentifica un determinato sito internet, differenziandolo dalla moltitudine di siti disponibile sull’intera rete, di fatto per poter visualizzare i contenuti di un sito bisognerà inserire nella barre degli indirizzi del nostro browser di navigazione, proprio il nome del dominio. Di fatto quindi il nome del dominio non è altro che l’indirizzo internet di un sito.

Quando si registra un dominio, si sceglie anche un tipo di estensione che serve per categorizzare il nostro sito a seconda delle varie località in cui ci si trova o a seconda del tipo di attività che svolge, ecco alcuni esempi:

  • it per l’Italia,
  • es per la Spagna
  • org per le organizzazioni
  • gov per enti governativi
  • net per le eti
  • com per esercizi commercial

Lhosting invece è uno spazio di archiviazione di memoria virtuale sul quale giaciono i dati del sito in questione, tutti i contenuti vengono inseriti su dei computer perennemente collegati ad internet e richiamati nel momento in cui si accede al sito. In quel momento in dati tenuti all’interno del server vegono spediti al computer di chi vuole visitarlo e di conseguenza se ne visualizzano i contenuti.

In molti casi quando si acquista un servizio di hosting si acquista anche la possibilità di registrare un dominio per il nostro sito.

 

Tra i vari servizi della rete noi abbiamo testato quello offerto da Hosting99 e abbiamo riscontrato molti vantaggi nel suo utilizzo, da un punto di vista economico ha molti tipi di servizi diversi adatti a tutte le esigenze, inoltre da un punto di vista della professionalità è quanto di meglio si può trovare sulla rete. Infatti in molti hanno voluto esprimere la propria opinione su Hosting99, eccone alcune:

http://www.ciao.it/Hosting99_it__Opinione_1727112

http://www.ciao.it/Hosting99_it__Opinione_1732341

http://www.ciao.it/Hosting99_it__Opinione_1764894

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L’aceto Balsamico di Modena: più che un condimento è una pozione magica

Tra i condimenti italiani più apprezzati in Italia e nel mondo un posto speciale spetta sicuramente all’Aceto Balsamico di Modena: le sue innumerevoli proprietà benefiche, il suo sapore intenso e al tempo stesso delicato, i suoi mille usi quotidiani ne fanno uno dei prodotti più sani e più buoni nel panorama gastronomico del Belpaese.

Cucinare con l’aceto balsamico di Modena aiuta a stare in forma perché è un grande alleato nella lotta contro l’iperglicemia e il diabete, regolando l’assorbimento di glucosio e aiutando l’organismo a ritrovare il suo equilibrio fondamentale.

L’ingrediente che possiamo definire “magico” di questo condimento è l’acido acetico: una sostanza che grazie alla quale si rallenta il processo di svuotamento dello stomaco limitando la completa digestione dell’amido e bruciando più velocemente i grassi nel sangue. Un aiuto in più anche contro l’obesità.

L’altro grande pregio dell’Aceto Balsamico di Modena è il suo sapore: il suo gusto delicato lo rende ideale per non solamente per il condimento delle insalate ma anche per impreziosire carne, pesce, frutto e dolci, esaltando il sapore di ogni pietanza, tanto della cucina italiana quanto di quella internazionale.

L’aceto balsamico non smette di stupire. Si segnala infatti anche come ottimo battericida e potente antinfiammatorio naturale, in particolare in caso di crampi, artrosi e dolori muscolari. Favorisce la digestione, calma il mal di testa e la tosse in modo naturale e può essere utilizzato dagli sportivi anche come energizzante. L’aceto balsamico non solo rende più sani ma anche più belli: aiuta i capelli ad acquistare una maggior lucentezza e la pelle a mantenersi giovane e compatta, grazie alla sua azione sebo-normalizzante particolarmente utile per chi ha la pelle grassa.

E non è tutto: anche in casa l’aceto balsamico può essere utilizzato come disinfettante naturale, diluito in acqua per lavare i pavimenti o puro per detergere mobili e materassi. Grazie al suo profumo fresco e gradevole è perfetto anche come deodorante naturale, in grado di tenere lontani gli insetti e di donare una piacevole sensazione di freschezza.

Insomma, l’aceto balsamico di Modena più che un condimento sembra davvero una pozione magica, un elisir da assumere quotidianamente per una vita di benessere e armonia, per tutta la famiglia.

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L’impatto dell’era digitale sulla stampa grafica

L’avvento di internet ha rivoluzionato il mondo della stampa grafica: l’era digitale ha introdotto nuove soluzioni per nuovi servizi che sono andati a sovrapporsi ai vecchi e talvolta a sostituirli.

La fetta maggiore della domanda nel settore della stampa è da sempre legata principalmente al mondo della pubblicità, cosicché il ricorso via via maggiore a forme di comunicazione digitale ha provocato un progressivo calo della domanda della stampa convenzionale. Si stima che dal 2000 in poi la richiesta di stampe pubblicitarie sia calata di oltre il 50%, con i professionisti del marketing sempre più orientati verso i canali digitali per la diffusione delle rispettive campagne. Ciò ha portato un grande fermento tecnologico nel mondo della stampa, con la diffusione di stampanti sempre più funzionali per rispondere alle diversificate necessità dell’industria della comunicazione.

Nonostante sia cresciuto il ricorso ai canali digitali, la stampa pubblicitaria non ha comunque mai smesso di essere utilizzata, riuscendo a ritagliarsi il proprio spazio come valore aggiunto nelle campagne multicanale. Basti considerare che, ad esempio, l’indice di risposta alla posta diretta risulta tuttora circa 30 volte maggiore rispetto a quello della posta elettronica.

Molti editori infatti hanno risposto al rapido aumento delle pubblicazioni digitali offrendo servizi di stampa online sempre più vantaggiosi, come la stampa digitale on-demand e stampe a tiratura limitata. Altre soluzioni innovative e in rapida crescita sono legate ai servizi di stampa interattiva (codici QR, realtà aumentata, ecc.), attraverso tecnologie che facilitano l’integrazione della stampa nella comunicazione.

Internet ha indubbiamente aumentato le opportunità di personalizzazione, al tempo stesso però ha visto crescere anche la competizione tra i nuovi attori della comunicazione digitale, anche considerando il fatto che, grazie alla possibilità di inviare online grandi quantità di dati in formato digitale, i clienti non necessitano di essere fisicamente vicini ai fornitori di servizi. Questo vale ovviamente anche per le tipografie che hanno quindi la possibilità di integrare fra le proprie proposte servizi di stampa digitale, ricevendo online il materiale da stampare e riuscendo quindi a rivolgersi a un pubblico di riferimento geograficamente molto più ampio rispetto a un tempo.

In conclusione, l’industria delle arti grafiche si trova in una fase di trasformazione senza precedenti, a causa dell’arrivo di internet e dei media digitali, con i conseguenti cambiamenti nella domanda dei consumatori. Ciò comporta la necessità di adattarsi velocemente al nuovo contesto e di riuscire a distinguersi dalla massa dei fornitori di servizi di comunicazione, che si tratti di canali digitali o di tipografie. E proprio grazie a internet, la tecnologia in grado di facilitare questa evoluzione esiste. Il mondo dell’editoria ha solo bisogno di rendersi conto che il futuro sarà digitale e multicanale, è cambiare mentalità per riuscire ad approfittare della straordinaria quantità di nuove applicazioni e opportunità di crescita e sviluppo del settore.

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Nasce la sesta benefit corporation italiana

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  • 7 Gennaio 2015

Da oggi nel ristretto circolo delle Benefit Corporation italiane ed europee c’è anche Little Genius International® (www.littlegenius.it), azienda nata come scuola per nativi digitali da un’idea della dr.ssa Ruhma Rinaldi (educatrice esperta in sviluppo sostenibile e sociologia della medicina, oltre che moglie del sottoscritto). L’obiettivo perseguito insieme negli anni era quello di realizzare una struttura che favorisse, nei propri alunni, un’educazione volta ad enfatizzare e incoraggiare l’analisi critica, il pensiero creativo, l’opportunità e la libertà di pensiero, iniziando o migliorando la lingua inglese nei bambini attraverso una metodologia specifica e strumenti didattici sviluppati appositamente.

Questa interessante avventura aveva anche altri obiettivi, in particolare, sul piano imprenditoriale, l’intenzione era di fare innovazione molto spinta nel settore educativo fornendo metodologie focalizzate sulle generazioni di nativi digitali e fondando un’”Impresa marcatamente Etica”: etica nei rapporti con i clienti ma anche in quelli con i fornitori, collaboratori e dipendenti; intimamente connessa con il tessuto sociale e ambientale del territorio in cui nasceva. E questa è proprio la filosofia delle Benefit Corporation (B corp) nate come idea per creare un modello imprenditoriale che sia la soluzione di sintesi tra le società for profit e quelle no profit.Questo, in un’ecosistema d’impresa come quello italiano in cui anche gli enti preposti al sostegno d’impresa per statuto, invece di aiutare le imprese, le ostacolano con burocrazia pedante o ben peggio.

In questo contesto la Little Genius è riuscita a creare un metodo unico a livello globale denominato ICE® Infinite Child Evolution e cedibile a qualunque scuola che ne richieda l’uso in licenza; idee, metodi e marchi depositati che ora ne fanno un’azienda di punta sul piano dell’innovazione di settore, non tanto in Italia in cui all’innovazione c’è attenzione solo nei ns circoli di ‘esperti’ e per il resto rimane una buzz word in bocca a politicanti e arrivisti, quanto sul piano internazionale come spesso capita, avendo ricevuto riconoscimenti da Università e centri ricerca esteri e anche ‘repliche’ più o meno legittime dato che negli anni si è volutamente lasciato che il metodo e il brand stesso si diffondessero secondo una logica ‘open source’, fatto che oggi, data la filosofia applicata in maniera strutturata di B Corp si è preferito portare a profitto-beneficio attraverso un piano di licensing a pagamento che rende anche più agevole il controllo qualitativo e la garanzia che i proventi generati dall’uso di metodi, marchi e strumenti siano correttamente utilizzati (molte scuole Little Genius nate nel mondo – Qatar, Mauritius, Vietnam, USA, India ecc. –  stanno invece puntando al mero profitto sfruttando nome e metodo).

Little Genius International® è, dunque, a partire da dicembre 2014, una Benefit Corporation riconosciuta e certificata a livello internazionale (www.bcorporation.net/community/little-genius-international). È solo la sesta in Italia ad ottenerla e quella che ha conseguito il punteggio tra i più alti fino a questo momento.

Cosa vuol dire essere una Benefit Corporation (B Corp)? Qualcuno la definisce una Terza Via tra le aziende for profit e le realtà no profit. Storicamente le seconde sono quelle depositarie delle iniziative a favore del bene comune inteso nel suo senso più alto, mentre le prime agiscono soltanto per massimizzare i ricavi e minimizzare gli sforzi, addirittura, arrivando anche a forme di vero e proprio danno sociale e ambientale, spesso al limite od oltre il livello dell’agire criminale.

La Terza via è il For benefit, la B Corp, ossia una società che pur essendo attenta al profitto si struttura a agisce per essere non solo un motore dell’economia, ma anche del benessere sociale, del progresso della collettività, del rispetto e del miglioramento dell’ambiente.

In questo quadro, la Little Genius ha da sempre attuato scelte attente al contesto in cui opera, sia organizzando e promuovendo attività a favore di soggetti deboli o disagiati, sia scegliendo i propri fornitori tra le aziende del territorio (quindi favorendo l’economia locale), sia ancora, operando in un edificio in bioarchitettura unico in Italia e attuando una rigorosa campagna di risparmio energetico e di utilizzo di materiali ecologici e riciclabili. Proprio lo stesso edificio che ospita la scuola è tra i più avanzati d’Italia sul piano della bioarchitettura, unico ‘edifico che respira‘.

 

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Il Pane Carasau, la deliziosa carta da musica

Il territorio italiano è particolarmente ricco di varietà di pane. Una dei più caratteristiche e gustose è originaria della Sardegna: il pane Carasau. Molto amato sia dagli isolani sia dai turisti, il pane Carasau affascina il palato per la miriade di combinazioni culinarie che questa delicata sfoglia di pane rende possibile.

Realizzate con farine di grano duro, le sfoglie di pane Carasau sono dorate, croccanti e molto saporite, ideali come ottimo accompagnamento per assaporare ancora meglio le tante altre specialità della Sardegna, come le carni o i pregiatissimi formaggi dell’isola.

Per la sua peculiare somiglianza con i fogli di pergamena, il pane Carasau è anche noto come “carta da musica”, o più semplicemente come “carta musica”, e può essere gustato in tantissime varianti, fra cui vale la pena di segnalare il pane Gattiau (quando viene condito con olio e sale tipici della Sardegna), oppure il pane Frattau (tipica lasagna sarda preparata con strati di pane Carasau, salsa di pomodoro, pecorino grattugiato e carni miste). Molto comunemente questo tipo di pane viene utilizzato per accompagnare altre pietanze, come ad esempio il riso o le uova in camicia.

Molto peculiari sono anche le origini del pane Carasau, su cui non si sa davvero molto. Si pensa che furono gli arabi a introdurlo nell’isola e con l’andare del tempo sia diventata una consuetudine per gli abitanti del luogo preparare il pane in questa particolare forma, tanto da diventare una delle specialità più tipiche della gastronomia sarda. Il suo successo fu probabilmente dovuto alla facilità di conservazione, consentendo ai pastori che dovevano condurre le greggi verso l’entroterra dell’isola di avere a disposizione pane per diversi giorni.

Oggi il pane Carasau è molto apprezzato oltre che per il suo sapore anche per la straordinaria leggerezza, caratteristica che lo rende indicato nelle diete ipocaloriche: una sola sfoglia ha un peso di circa 20 grammi, ottimo per coloro che desiderano mantenere una linea perfetta senza dover per questo rinunciare ai piaceri della buona cucina.

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Il pane Gattiau: sapori buoni e genuini della Sardegna

Il pane è uno degli alimenti base della nostra dieta quotidiana: è buono, genuino e senza quei conservanti che fanno male al nostro organismo. Esistono diverse varietà di pane, fra cui alcune particolarmente raccomandate per chi è intollerante al lievito: come ad esempio il pane Carasau, la famosa “carta da musica” tipica della Sardegna.

Esiste anche una variante meno conosciuta del pane Carasau, ma forse ancor più saporita: il pane Gattiau. Questo tipo di pane, anch’esso tipico della cucina sarda, si prepara seguendo la ricetta originale del pane Carasau però utilizzando un tipico olio dell’isola e sale proveniente dalle saline di Cagliari.

Il pane Gattiau è buonissimo sia da solo, come antipasto o come aperitivo appetitoso, sia come accompagnamento, arricchendo il sapore di secondi piatti di pesce o di carne, di formaggi o verdure.

Grazie alla particolare tecnica di preparazione, il pane Gattiau risulta avere una sfoglia ancora più dorata e croccante rispetto al pane Carasau classico. Non mancano inoltre varianti realizzate con farine di cereali che non contengono glutine, in modo da assicurare proprio a tutti la possibilità di assaporare questa specialità sarda.

Oggi il pane Gattiau si può trovare in tutta Italia e si può acquistare online in modo facile e conveniente. L’importante è prestare attenzione e scegliere prodotti di qualità, perché la vera bontà di qualsiasi cibo è dettata dalla freschezza e dalla genuinità degli ingredienti utilizzati: anche per il pane Carasau e il pane Gattiau è quindi meglio cercare il marchio di qualità DOP, unica vera garanzia di bontà e freschezza.

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APOLOGIA DEL COLORE mostra di arte contemporanea Milano

« APOLOGIA DEL COLORE » di Afran e Giovanni Cavalleri a cura di Alessia Locatelli

VERNICE: 15 GENNAIO 2015 | ore 19:00

Spazio Ex-Fornace
Alzaia Naviglio Pavese 16, Milano (MM Porta Genova)

Dal 16 al 30 gennaio 2015 (LUN-VEN h. 16-22, SAB-DOM h. 10-22) sarà il colore a difendersi negli spazi dell’Ex Fornace.

«Apologia del colore» è un progetto di mostra Bi Personale che riunisce nello spazio Ex-Fornace di Milano, dal 16 al 30 Gennaio 2015, due artisti: Afran e Giovanni Cavalleri.
Le creazioni di tali artisti, apparentemente distanti e antitetiche, sviluppano in realtà un dialogo sinergico intorno alle stessa tematica; differenti chiavi di lettura della medesima realtà anche se punti di vista diversi, riflesso delle rispettive origini e dei rispettivi percorsi.
La ricerca di Giovanni Cavalleri presenta colori campionati da una realtà, sia essa soggetto tangibile, esperienza o sensazione, e li dispone in composizioni regolari che ne esaltano la capacità espressiva.
Il colore dunque è protagonista e strumento. Spesso è dipinta solo la parte centrale della tela: i margini svelano il supporto rompendo l’illusione della corrispondenza tra “quadro” e soggetto dipinto e dichiarando la totale autonomia del colore. Questa serie rappresenta il tentativo di isolare un soggetto, di mettere in evidenza cosa ha davvero valore, cosa importa e possiede una dignità che va ricordata affinché non si perda nel caos del rumore e della comunicazione.
I lavori di Afran, caotici e sovraccarichi al punto da dare una sensazione di saturazione ansiogena,
ristagnano sull’aspetto superficiale e vacuo della forma e ne denunciano il potere incontrollato e incontenibile sulla società contemporanea, in frenetica corsa verso l’impoverimento dell’identità.
Entrambi i punti di vista mettono in evidenza quanto sia fondamentale e prioritario oggi trovare nuovi punti di riferimento.

BIO Artisti
AFRAN, Francis Nathan Abiamba, nasce a Bidjap, in Camerun nel 1987. Dopo aver frequentato l’Istituto di Formazione Artistica di Mbalmayo, si diploma in ceramica. Coltiva la pittura, sua grande passione, presso gli atelier dei più grandi pittori camerunesi e congolesi. Nel 2006 si apre all’arte contemporanea grazie a Salvatore Falci, professore di arti visive all’Accademia di Belle Arti di Carrara (Bg). Dopo numerosi concorsi ed esposizioni collettive, nel 2008 presenta la sua prima personale al Centro Culturale Spagnolo di Bata, in Guinea Equatoriale, terra nella quale si era recato alla ricerca delle sue radici. Questa mostra apre la porta a tutta una serie di esposizioni personali e collettive tra Guinea Equatoriale, Camerun, Spagna e Italia, dove ora risiede. La Public Art –installazioni e performance- rappresenta attualmente il linguaggio più coerente ed adeguato alla sua ricerca attorno alla tutela dell’identità culturale nel mondo contemporaneo.

GIOVANNI CAVALLERI, nasce a Seriate (BG) nel 1991. Dal 2009 realizza lavori di arte pubblica e nel 2012 partecipa alla rassegna Lecco Street View (Catalogo Silvana Editore, 2012).
Completa gli studi classici nel 2010, anno in cui coltiva la passione per la pittura, la grafica e il colore, influenzato dal pensiero di Josef Albers e Wassily Kandinsky.
Nel 2014 ottiene il diploma in Graphic Design presso l’Istituto Europeo di Design di Milano.
Vive e lavora tra Bergamo e Milano.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:

Giovanni T – 342 50 44 392 E – [email protected]
Afran – 340 82 89 702 E – [email protected]
Per info sulle opere in mostra: [email protected]
www.facebook.com/apologiadelcolore

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Cartomanti a Varese? Ecco un validissimo servizio!

Vivete a Varese e siete alla ricerca di validissimi cartomanti? Cercate cartomanti a Varese? La risposta che stavate cercando è proprio in questa pagina e il servizio giusto per voi è rappresentato da Cartomantiditalia.it, uno dei più grandi portali interamente dedicato alla lettura delle carte e dei tarocchi che accoglie operatrici esoteriche di grande rilevanza nazionale.

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Tra i cartomanti a Varese più bravi e disponibili, con il quali creerete , fin dalle primissime battute, un rapporto esclusivo, ricordate questi nomi, Krishna e Rosita! Krishna è un cartomante sensitivo di grande fama, con un esperienza consolidata nella lettura delle carte e dei tarocchi da oltre venti anni. Lavoro, carriera, affari, amore: tantissimi sono gli interrogativi che potrete sciogliere con lui. Si tratta di un cartomante serio e disponibile, che vi incoraggerà a seguire la strada più giusta e meno tortuosa per vivere al meglio.

Infine, vi è Rosita, una bravissima operatrice esoterica, conosciuta ed apprezzata per le sue doti e per le sue predizioni veritiere nei più disparati campi, dal lavoro ai problemi economici e a quelli sentimentali. Grazie ai suoi oltre quindici anni di esperienza e approfondimento, Rosita è venuta a contatto con tantissime persone e ciò le ha permesso di diventare una cartomante davvero professionale.

E per sincerarvi che quanto appena detto è vero, seguite il link che segue e buon consulto a tutti http://www.cartomantiditalia.it/cartomanti-in-lombardia/cartomanti-a-varese/ . Non attendete, chiamate subito: i cartomanti di questo grande portale saranno pronti a prestarvi ascolto con attenzione per aiutarvi a ritrovare la strada smarrita!

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Problemi di scarico nel bagno con i wc nuovi? ecco la soluzione

Forse non siete al corrente che molte abitazioni, in fase di sostituzione dei sanitari, alcuni modelli non possono essere installati per la distanza dello scarico dal muro, e bene si tutto vero !!  fino a poco tempo fa era un gran rompicapo. Nostra moglie sceglieva il modello di wc dei suoi sogni e poi l’idraulico gli fa sapere che non si può installare. La sorpresa o meglio l’innovazione è che dopo innumerevoli segnalazioni, oggi le aziende di produzione di sanitari, stanno producendo i wc con scarico regolabile da 6 cm fino a 20 cm.  Ci limitiamo senza ulteriori informazioni a mandarvi sul nostro sito Bagnochic, e su un articolo scritto per rispondere con dei suggerimenti validi e articoli pronti per l’acquisto online.

 

 

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Bagnochic tutto per realizzare un bagno

Forse non sai, che da poco tempo hai la possibilità di acquistare i sanitari bagno, lavabi e tutto quello che riguarda il mondo dell’arredo bagno, direttamente online. Acquistando in un intero distretto ceramico hai il miglior design a disposizione mai visto, scegli su oltre 5000 articoli uno differente dall’altro e sicuramente puoi trovare il lavabo, il wc, il box doccia che fa per te. Bagnochic.com, non un semplice negozio online, ma un intero distretto che si riversa online a soddisfare tutte le esigenze dell’utente alla ricerca dei più particolari articoli in ceramica per il bagno. Puoi trovare sanitari ridotti di profondità fino a 43 cm dal muro, lavabi stretti di ogni forma e misura, per realizzare anche il bagno più piccolo. non vi resta che visitarci per apprezzare, la grande quantità di articoli per il bagno. Non trovi solo i prodotti ma suggerimenti ai tenti dubbi prima di rinnovare il bagno. Essendo in loco avete a disposizione tecnici competenti in materia, per cui le risposte non saranno vaghe ma ben dettagliate.

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Facile.it: RC auto in aumento per oltre un milione e mezzo di italiani

Mentre non è ancora chiaro come e in che misura il ddl di Riforma del codice delle assicurazioni stradali modificherà i premi degli automobilisti italiani, è certo che per molti di loro l’anno nuovo sia già contrassegnato da rincari; secondo le rilevazioni del portale per la comparazione di assicurazioni auto Facile.it (http://www.facile.it), saranno oltre un milione e mezzo gli italiani che, per aver provocato un incidente nel corso dell’ultimo anno, saranno costretti a pagare un premio assicurativo più elevato.
Facile.it, che ha analizzato oltre 500.000 preventivi effettuati sul sito negli ultimi 30 giorni, ha rilevato come dopo il calo registrato nel 2014 sia tornata a crescere, sia pur leggermente, la percentuale di automobilisti penalizzati per aver causato un sinistro: oggi rappresentano il 4,09% degli utenti alle prese con il rinnovo della loro assicurazione, un anno fa erano il 3,67%. In numeri, si stima che a pagare un premio maggiore saranno 300mila italiani in più del gennaio 2014.
Per quanto riguarda le differenze che emergono dal punto di vista socio-demografico si conferma la tendenza che vede le donne più maldestre (o più oneste, dipende dai punti di vista) rispetto agli uomini; mentre tra questi ultimi la percentuale di chi denuncia sinistri con colpa si ferma al 3,73%, cambieranno classe di merito ben il 4,76% del totale delle donne. A livello di età, è chiaro che i meno penalizzati dal cambio classe siano i più giovani (peggiorerà la propria condizione il 3,29% di chi ha meno di 30 anni), mentre la performance peggiore si registra tra i più adulti: oltre i 65 anni cambierà classe di merito il 5,40% degli automobilisti.
Considerando invece la categoria professionale dichiarata in fase di preventivo, anche quest’anno sono i liberi professionisti a chiedere più spesso l’intervento della compagnia assicuratrice, e ad esserne penalizzati con un cambio di classe: tra di loro la percentuale arriva al 5,38%. Li seguono a ruota i medici e gli infermieri, anch’essi con una percentuale superiore al 5% (precisamente il 5,26%); i più prudenti sono (e sarebbe stato strano il contrario) i vigili urbani e gli appartenenti alle forze armate: tutori dell’ordine e delle strade, sono quelli che cambieranno meno di tutti la propria classe di merito.
Se si prendono in esame le differenze tra le regioni italiane, dopo il secondo posto registrato lo scorso anno la Toscana torna a riprendersi lo scettro di regione più “indisciplinata”. Qui, infatti, la percentuale di automobilisti che hanno dichiarato di aver causato un incidente nel 2014 è tornata a superare il 5% (è al 5,40%), seguita dalla regione Lazio, che l’anno scorso era terza (e adesso registra il 5,35% di cambi classe), e dalla Liguria che è terza con il 5,08% di cambi. Fanalino di coda la Calabria (solo il 2,40% degli automobilisti ha dichiarato di aver avuto un incidente con colpa) e la Puglia (2,59%).
Come spiega Mauro Giacobbe, Amministratore Delegato di Facile.it, «tanto per chi ha causato incidenti quanto per chi, nello scorso anno, non ha fatto sinistri e quindi migliora la sua classe di merito, il confronto delle diverse offerte proposte dalle compagnie resta uno strumento indispensabile cui ricorrere in fase di rinnovo della propria polizza, visto che dalla comparazione è possibile ottenere un risparmio che arriva fino al 65%».

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Pavimento laminato, un’alternativa economica e funzionale al parquet tradizionale

Il cosiddetto “laminato” è un’alternativa davvero ottima al tradizionale parquet, essendo un pavimento che ne ripropone l’estetica in modo impeccabile, presentando tuttavia delle peculiarità tecniche differenti e soprattutto avendo un costo notevolmente inferiore.

Qualora si fosse interessati a questo particolare pavimento si può fare affidamento su un’azienda molto affermata in questo settore, quale Interni2000.
Interni2000 ha sede a Terni, in Umbria, ed in oltre 20 anni di storia si è sempre distinta per la qualità dei propri prodotti e per la professionalità del proprio servizio, garantendo sempre consegne celeri e puntuali.
Interni2000 propone una gamma vastissima di pavimentazioni: pavimenti resilienti, in pvc, in sughero, parquet, ed anche appunto dei pavimenti laminati di ottimo livello.

Ma quali sono le caratteristiche di questo prodotto?
Questo particolare pavimento non è realizzato propriamente in legno, al contrario viene prodotto sottoponendo a specifiche lavorazioni truciolati ed altre materie prime a fibra di legno; l’effetto estetico tuttavia è perfetto, e le superfici di questo prodotto presentano il medesimo stile e la stessa tonalità di colore del legno vero e proprio.

Come detto, la spesa da prevedere per questi pavimenti è molto inferiore rispetto al parquet, tuttavia questo non è certo l’unico motivo per il quale il pavimento laminato rappresenta certamente una soluzione molto interessante.
Questo pavimento, difatti, riesce a conservarsi al meglio negli anni, resistendo in modo ottimale all’usura, alle temperature molto elevate o molto basse, all’esposizione diretta ai raggi solari, allo stesso tempo favorisce il mantenimento dell’igiene, rendendo più semplici le pulizie.

I pavimenti di questo tipo, peraltro, sono ottimi anche per le ristrutturazioni, avendo uno spessore molto sottile che ne consente la collocazione diretta sul vecchio pavimento, evitando di dover eseguire lavori costosi e complessi.
Se si scelgono dei pavimenti laminati è molto importante assicurarsi che rispondano in modo ottimale alla cosiddetta “normativa classe 1”, riguardante il livello di infiammabilità dei materiali da costruzione.

Interni2000 può abbinare, a questi e ad altri pavimenti, degli zoccolini da applicare alla base del muro realizzati nel medesimo materiale, per regalare uno splendido design.

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Woodstar Milano – La natura come ispirazione.

Woodstar Milano è il nuovo brand italiano che realizza orologi da polso e accessori in legno naturale, privi di elementi tossici e/o chimici. I prodotti del brand sono il risultato di uno studio accurato di moda e design, che utilizza principalmente materiali naturali ed ecosostenibili.
La nuova collezione “Amazon 2015” presenta orologi da polso di alta qualità, con movimento Svizzero Ronda e dettagli esclusivi, come la chiusura a scomparsa del cinturino, e il quadrante in Texture HD (nei modelli Kickwa e Siona). La collezione è ispirata ai popoli che vivono nella foresta amazzonica, e più precisamente prendono il nome di Kickwa, Siona, Secoya, Murui, tutti popoli che vivono nella foresta del Brasile. Woodstar (nome e logo del brand) prende spunto invece da una specie di uccelli della famiglia dei Colibrì che vivono nelle foreste tropicali, che sono diventati un simbolo di biodiversità e simpatia. Infatti sono tra gli uccelli più piccoli del mondo, con una dimensione non superiore ai 7-8 cm.
La missione del brand è la sensibilizzazione all’acquisto di prodotti ecosostenibili e a basso impatto ambientale. Il legno utilizzato per la produzione dei prodotti viene ricavato in aree ad abbattimento controllato, dove, alla fine di ogni raccolto, gli alberi vengono ripiantati per ricominciare un nuovo ciclo di vita. Questo sistema riduce al minimo l’impatto ambientale e protegge le foreste e i boschi naturali.
E’ possibile avere maggiori dettagli e informazioni sui prodotti Woodstar attraverso i siti ufficiali e nelle pagine dei social network dedicate al brand.

Sito ufficiale: Woodstar.it

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Non ci si capisce un F.I.CO. secco.

Presso il CAAB – Centro Agro Alimentare di Bologna sono in partenza i grandi lavori che condurranno alla realizzazione di F.I.CO., ovvero la Fabbrica Italiana Contadina: per usare le parole dei responsabili del progetto, “il più grande centro al mondo per la celebrazione della bellezza dell’agro-alimentare italiano”. Un investimento da più parti definito epocale per la città di Bologna: al punto da sollecitarci alcune modeste riflessioni personali, che cercheremo di sintetizzare nei brevi paragrafi qui di seguito.

 

  1. INTRODUZIONE

Aristotele diceva che l’uomo è un essere sociale, e questo lo sappiamo fin dagli anni della scuola. In tempi più vicini a noi, gli psicologi sociali hanno aggiunto che l’uomo è anche un essere gregario, vale a dire che molto spesso procede per imitazione dei suoi simili. Non ci ha sorpreso quindi l’unanimità di consensi che ha accolto, fin dal suo nascere, l’idea di F.I.CO.: ma quando tale unanimità – come in questo caso – è plebiscitaria, immediata ed entusiasta (anzi, giuliva, come la famosa oca), allora c’è forse qualcosa che non quadra. Quando soggetti che se li andate a trovare non vi offrono nemmeno un caffè si dicono subito disposti a corrispondere oboli di milioni di euro, allora c’è forse qualcosa che non quadra. Quando persone che si sono sempre disinteressate di agricoltura e di enogastronomia prendono a sdottoreggiare in ogni momento e in ogni salsa, neanche fossero replicanti di Gualtiero Marchesi o reincarnazioni del compianto Gino Veronelli, allora c’è forse qualcosa che non quadra. Per cercare di capirci un po’ di più, abbiamo provato a suddividere alcune considerazioni di buon senso in altrettante sezioni distinte, traendo poi poche, provvisorie valutazioni finali.

 

  1. UN PO’ DI      STORIA

Il nucleo urbano che sarebbe diventato Bologna esiste da circa 3mila anni. Con l’andar del tempo vi si sono avvicendati i villanoviani, gli etruschi, i galli boi, i romani; dopo la caduta di Roma ci sono stati i secoli bui, l’età comunale, l’età signorile, la dominazione papale, la parentesi napoleonica, ancora i papi, l’unità con l’Italia.

Dopo 3mila anni di storia, come si vede molto variegata, e con tutte le sue torri, le sue chiese, i suoi palazzi, la sua antichissima università, la sua fiera, le sue tante attività industriali, artigianali, commerciali e libero-professionali, oggi la città di Bologna ha un saldo turistico annuale di circa un milione di arrivi e di circa due milioni di presenze. Per fare un veloce raffronto con le due maggiori città italiane, Milano arriva a 6,8 milioni di visitatori annui e Roma, poco distante, a 6,7 milioni (fonte: Global Destination Cities Index, 2014). Questi sono i fatti, e come dicono i telefilm americani non sono in discussione.

 

  1. UN PO’ DI      NUMERI

Stando a quanto dichiarato ufficialmente (da ultimo, sul “Quotidiano Nazionale” del 21 dicembre 2014), i visitatori annui stimati per F.I.CO. saranno 6 milioni; anche se ricordiamo, tempo fa, di aver letto stime ben più alte, nell’ordine dei 10 milioni annui. Ma fermiamoci ai 6.

Se dividete 6 milioni per 365 (i giorni dell’anno), avete 16.438: il pubblico medio di una media squadra di serie A, quando gioca in casa; oppure l’affluenza media totale di una media fiera professionale. Ogni giorno dell’anno, estate e inverno, sabati e festivi compresi, senza soste: vi par possibile, a occhio?

Sei milioni e passa, come abbiamo visto, sono i visitatori annui di Milano e di Roma. Ma vediamo anche qualche cifra di raffronto a livello internazionale, che ci può aiutare a mettere le cose nella giusta prospettiva.

Sui 7 milioni di visitatori annui si attesta la Tour Eiffel di Parigi, uno dei monumenti più conosciuti e più visitati al mondo. A 6 milioni si collocano il Metropolitan di New York e i Musei Vaticani. Attorno ai 5 milioni ci sono il British Museum, la Tate Modern e la National Gallery, tutti a Londra.  Quattro sono i milioni di visitatori annui della Statua della Libertà di New York.

Per tornare all’Italia, il Colosseo di Roma supera i 5 milioni e mezzo di visitatori annui, Pompei è sui 2 milioni e mezzo e la Galleria degli Uffizi di Firenze, con tutti i suoi Giotto, Botticelli, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio ecc., non arriva ai 2 milioni.

Per finire, il primo parco a tema italiano, Gardaland, registra ogni anno 2,7 milioni di visitatori.

Ora, se le cifre sono queste, come si pensa di poter balzare, a Bologna, dal milione di arrivi (frutto dei 3mila anni di storia e di reputazione della città) ai sei milioni di F.I.CO.? Per riprendere le parole di Andrea Segrè, ideatore di F.I.CO., forse puntando sulla sua “alta suggestione: orti e campi, stalle e acquari, officine di produzione, laboratori, banchi serviti, grocery, ristoranti”? Alta suggestione? Si pensa di moltiplicare i milioni di turisti con orti, stalle e acquari?

Mah…

 

  1. UN PO’ DI      LOGISTICA

Le attrattive internazionali di cui si è detto sopra si trovano nel pieno centro di alcune grandi metropoli (Parigi, New York, Londra). F.I.CO. sorgerà invece nella lontana periferia di una media città come Bologna: in una location di rara bruttezza – ma qui, direte voi, interverranno i grandi lavori a rinnovare e ad abbellire il tutto – non esattamente vicina al tessuto storico petroniano.

E a questo punto entra in gioco la logistica, vale a dire il previsto sistema di collegamenti di F.I.CO. alla città. “La Repubblica – Bologna” del 21 dicembre 2014 ha titolato, al riguardo: “Minibus, treno o People Mover? Il rebus dei trasporti”. In parole povere, quando aprono i cantieri non si sa ancora che fine faranno i collegamenti. “Stiamo studiando” dice il Sindaco: e questo ci fa tremar le vene e i polsi, considerando quanto avviene (o meglio, non avviene) da decenni su questo fronte. Ricordate termini quali “alta velocità”, “variante di valico”, “passante autostradale”, “sopraelevata”, “metropolitana leggera” – per non dire di Civis e di Crealis? Che cosa vi evocano? Tempi non brevi e non certi, anche quando i rispettivi progetti sono effettivamente partiti…

Bene, per F.I.CO., stando a quanto è dato di capire dalla stampa, siamo ancora in alto mare.

Mah…

 

  1. UN PO’ DI      FONETICA

Lasciateci ora abbandonare per un attimo i fatti (brutti e cattivi, e notoriamente caratterizzati dall’avere la testa dura), per venire ad argomenti più leggeri. Come ad esempio la fonetica, che si occupa di suoni. Suoni? State a vedere, anzi a sentire.

Bologna, che circa un anno fa ha sdegnosamente rifiutato nel suo brand alcune sue icone tradizionali, come le Due Torri e i portici (salvo poi inserirvi una cangiante tigelliera modenese), Bologna dicevamo per F.I.CO. si è accodata senza batter ciglio, anzi con convinzione, alla moda petulante, e imperante, presso molte istituzioni culturali: la moda dell’acronimo.

Dicesi acronimo un nome formato con le lettere iniziali di altri nomi, leggibile come se fosse a sua volta un’unica parola. Ad esempio FIAT, Fabbrica Italiana Automobili Torino, oppure USA, United States of America.    

Prendete alcune rispettabili istituzioni culturali come il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, il Museo d’Arte di Gallarate, il Museo d’Arte Moderna di Bologna, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma, il Museo d’Arte Contemporanea DonnaRegina di Napoli. Sapete che cosa diventano quando usano i loro ricercati acronimi? PAC (un pacco?), MAGA (Maga Magò? Maga Maghella? Maga Circe?), MAMBO (balliamo?), GNAM (mangiamo?), MAXXI (Che cos’è? Una t-shirt?), MADRE (non tocchiamo la mamma, per favore!).

Allo stesso modo, la Fabbrica Italiana Contadina diventa F.I.CO. E quando chiederete a qualcuno di vostra conoscenza dove va, vi sentirete rispondere: vado a F.I.CO. Attenti a non fraintendere, con il finale della parola.

Mah…

 

  1. UN PO’ DI      SEMANTICA

Dopo aver giocato con il suono, giochiamo ora con il significato. Trascriviamo dalla “Enciclopedia degli Alimenti” (Bologna, 1993): “Il fico è un alimento zuccherino, impropriamente chiamato frutto, perché in realtà la parte diffusamente consumata è il sicone dell’infiorescenza della pianta, molto diffusa nell’area mediterranea. Può essere consumato fresco oppure essiccato, procedimento che può avvenire al sole, in forno, in essiccatoi ad aria, o infine appassito. I più celebri fichi sono quelli di Smirne, quelli greci e quelli italiani, in particolare i calabresi e i pugliesi, i francesi, gli spagnoli e i californiani, soprattutto se essiccati”.

Come si vede, non c’è alcun riferimento a Bologna. Per fortuna i significati simbolici, almeno quelli, sono in prevalenza positivi: nell’antichità classica il fico era associato tradizionalmente alla fecondità e all’abbondanza, mentre per i buddisti era simbolo di illuminazione (si veda ad esempio l’”Enciclopedia dei Simboli”, Milano, 1991). O forse è da privilegiarsi il significato gergale: probabilmente chi ha studiato il nome pensava che si sarebbe trattato di un progetto fico, di un luogo fico, di un momento di socialità fico…Ulteriore, scontato avviso agli italofoni: declinate il nome, i suoi aggettivi, i suoi attributi ecc. rigorosamente al maschile.

Mah…

 

  1. PER FINIRE

Da questo guazzabuglio di osservazioni, direte voi, è possibile trarre delle conclusioni, pur se provvisorie? Probabilmente no. Quel che ci interessava indicare, se non proprio mostrare, era l’altro lato del F.I.CO., quello che spesso, per non dire sempre, resta in ombra nelle dichiarazioni ufficiali.  Ovvero, pinkfloydianamente parlando, the dark side of the fig.

Allora: il progetto, per quanto affascinante sulla carta, pare quantomeno ambizioso, molto ambizioso, sul piano della sua capacità di attrazione turistica. Al limite dell’irrealtà, stando almeno alle cifre disponibili. In più, si configura come un corpo fisicamente staccato dalla città, non inserito né contiguo al centro cittadino, e non ancora collegato; e non si sa quando e come lo sarà. Venendo ad aspetti più futili come il suono e il significato del suo nome (futili per modo di dire, perché chi decide la visita a centinaia o a migliaia di chilometri di distanza spesso si basa sul puro nome, o poco più: nomina nuda tenemus, diceva uno che se ne intende), non sembra che ci sia stato uno sforzo particolare in merito: magari gli stranieri saranno colpiti dalla brevità e dalla facilità dell’acronimo, ma gli italiani si porranno verosimilmente molte domande…

Più che il F.I.CO., a noi il progetto in divenire evoca l’immagine dell’iceberg. L’iceberg è una grande massa di ghiaccio galleggiante, alla deriva nel mare; la sua caratteristica è quella di rimanere, per circa il 90% del suo volume, sotto la superficie marina.

Ecco, a nostro avviso il progetto F.I.CO. ha svelato alla stampa la sua parte emersa. Ma il suo corpaccione sommerso ancora non lo conosciamo, anche perché poco o nulla sappiamo della sua genesi, al di là dei bla-bla di circostanza. Solo il tempo, notoriamente galantuomo, potrà fare maggiore chiarezza.

Per il momento, non abbiamo problemi a dichiarare che del progetto non abbiamo praticamente capito un F.I.CO. secco.

Piero Valdiserra

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