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3 Aprile 2013

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Affascinante storia dei dintorni di Riccione

Una vacanza a Riccione può essere trascorsa in tanti modi differenti, tra i tanti, per esempio, è possibile decidere di organizzare interessanti escursioni per visitare gli affascinanti borghi medievali dei dintorni.

Borghi e castelli, dalle strutture antiche, che furono volute dalle signorie succedutesi nei secoli.

Potrete scegliere tra gli itinerari più interessanti promossi dagli hotel 3 stelle di Riccione e godere di meravigliosi panorami che sperimenterete sulle verdi colline della Romagna, dove sono posizionati i caratteristici borghi storici che sapranno accogliervi con piacevoli degustazioni di prodotti locali in grado di allietare le vostre papille gustative.

Tra stupende emozioni potrete vivere panorami incantevoli e affascinanti momenti carichi di storia, in tutto ciò potrete decidere di soggiornare nei migliori hotel a Riccione.

Dal mare di Riccione si intravede la Repubblica di San Marino, distante solo 20 chilometri, circa. Si tratta di uno degli stati più piccoli del pianeta ma con tanta storia dentro. Le mura di cinta sono collegate da quattro “porte” medievali, all’interno delle quali, monumenti ed elementi di elevata storicità possono essere visti da chiunque.

La struttura è tipicamente medievale, composta da torri di avvistamento, la Basilica del Santo, il Monastero di Santa Chiara, la Porta e la Chiesa di San Francesco, la piazzetta del Titano, Piazza della Libertà, dove c’è il Palazzo Pubblico e uno spiazzo dal panorama incantevole.

Più a sud rispetto a Riccione si arrocca un altro piccolo borgo, ovvero Gradara, un castello medievale che si fregia di strutture ed elementi affascinanti, che hanno partecipato all’intricata storia d’amore di Paolo e Francesca, decantati con solennità nell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.

Il castello di Gradara è nelle Marche, non molto distante dal confine romagnolo, si tratta di un’architettura militare del XIV secolo che divenne dimora delle più importanti signorie che hanno fatto la storia d’Italia, come i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere.

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Hotelmaryfleur.com, un albergo a 2 stelle con gestione familiare a Viserba di Rimini

L’hotel di Rimini 2 stelle Mary Fleur è online con un portale completamente rinnovato, vi sarà utile per trovare tutte le informazioni più utili per progettare il vostro soggiorno romagnolo. Qui potrete ricercare e selezionare tutte le offerte e i servizi che possono rispondere ad ogni vostra necessità e che possono rendere le vostre vacanze indimenticabili.

In questo modo potrete pianificare con molta semplicità la vostra vacanza all’insegna della comodità, inoltre, sarà utile tenere d’occhio le fantastiche offerte proposte da questo albergo interamente votato al biologico all’eco-compatibilità.

Nella frazione di Viserba di Rimini troverete un clima tranquillo ideale per le famiglie e per gli anziani che vengono a trovare da queste parti il giusto equilibrio psico-fisico dando importanza a tutto ciò che è la cura del corpo e della mente.

Questo sito web è stato realizzato e posizionato dalla web agency ShComunication, che mette a disposizione servizi di web marketing a Rimini studiando e analizzando le esigenze della vostra azienda.

Nel portale potrete conoscere i dettagli di tutto ciò che questo eco-hotel mette a disposizione e in che modo tiene in considerazione della filosofia naturalistica. Potrete apprezzare in questo contesto un’atmosfera che rispetta la natura in ogni sua funzione. Non mancheranno le informazioni sui punti d’interesse principali da visitare, sia della zona dell’entroterra che della riviera.

La grande attenzione e dedizione nei confronti dei più piccoli è fondamentale per la riuscita delle vacanze, infatti, le pappe anticipate, l’attenzione alle intolleranze, maggiore spazio per passeggini o semplicemente i seggiolini per le biciclette, sono tutti servizi che l’hotel è in grado di mettere a disposizione.

Sport, svago, cura del corpo, della mente e lo stare bene in famiglia, sono tutti elementi che fanno parte di una formula del benessere ben specifica, che non di rado si inserisce in un contesto di attenzione alla natura.

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il vetro e il vino

L’uso della bottiglia per conservare il vino è una scelta eccellente, perché il vetro preserva ottimamente nel tempo le caratteristiche  organolettiche dei vini. Il vetro presenta anche altri vantaggi: non cede sapori al vino e consente , grazie alla sua trasparenza , di distinguere il colore del contenuto. Ai tempi dei Romani  il  vino era conservato in botti di legno fino al momento del consumo, quando, travasato in anfore , veniva portato a tavola. Nel Rinascimento il vino si vendeva in anfore o in botti ed era compito degli osti provvedere al resto: bicchieri, caraffe, bottiglie. A quei tempi, la vera bottiglia di vino adatta al trasporto e alla conservazione non esisteva. Il vino veniva fatto invecchiare nelle botti e questa lunga permanenza nel legno aveva cattive ripercussioni sulla qualità. Il felice matrimonio del vino con la sua compagna storica è datato 1660, anno in cui in Inghilterra Sir Kenelm Digby brevettò bottiglie di vetro panciute , molto più resistenti  di quelle presenti allora sul mercato, con una cordicella che legava e bloccava un tappo di sughero. Visita il sito ladelizia.com pinot grigio friuli chardonnay

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Il made in Italy trionfa con New Design Porte

Il made in Italy trionfa con New Design Porte in quanto esempio di creatività, eleganza e gusto italiano. È un esempio di azienda produttiva che esporta il made in Italy inteso come ricercatezza dei materiali, stile unico ed artigianale delle porte.

La New Design Porte nasce per iniziativa di persone con grande esperienza nel settore del mobile. È un’azienda alla continua ricerca di uno standard qualitativo elevato con le sue porte moderne.Riesce ad usare macchinari tecnologicamente avanzati e a mantenere allo stesso tempo inalterate le tecniche tipiche della produzione artigianale realizzando porte interne uniche.

In New Design Porteè importante la collaborazione del cliente in quanto è possibile personalizzare ed esaudire ogni richiesta e se necessario offre un servizio di consulenza di architettura d’interni, per soddisfare al meglio le sue esigenze, grazie alla flessibilità dell’azienda.


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Concorso “Inglesina, 50 anni di storie d’amore”

Il concorso che premia le migliori storie d’amore delle famiglie italiane mettendo in palio fantastici premi e un super-premio finale:  una FIAT 500L accessoriata con prodotti Inglesina.

Il 14 febbraio 2013 ha preso il via il Concorso “Inglesina, 50 anni di storie d’amore”  che l’Azienda vicentina dedica alle storie d’amore delle famiglie Italiane.

L’occasione è il 50° anniversario del marchio fondato nel 1963 ad Altavilla Vicentina da Liviano Tomasi, che in queste 5 decadi ha accompagnato genitori e figli alla scoperta del mondo offrendo carrozzine, passeggini e prodotti inconfondibilmente made in Italy dedicati ai bimbi.

Il concorso si svolge on-line e durerà fino al 15 aprile 2013 secondo queste modalità: chi desidera partecipare deve semplicemente registrarsi sul sito concorso50.inglesina.it oppure accedere tramite l’app Facebook Connect; scegliere la categoria a cui appartiene, ovvero  “Già Mamma” per le famiglie che hanno già figli, o “Presto Mamma” per le famiglie con una mamma in dolce attesa; all’interno di un calendario che va dal 1963 al 2013, anni di attività di Inglesina, ogni utente potrà caricare una fotografia, un video o un mini-racconto di 140 parole, che testimoni per le “già mamme”, un momento speciale della loro “storia d’amore” con Inglesina ed il loro piccolo erede e, per le “presto mamme”, un momento d’amore legato alla dolce attesa. I contenuti caricati sul sito saranno valutati da una qualificata giuria che decreterà i vincitori finali entro l’8 maggio 2013.

I premi vedranno, nella FIAT 500L accessoriata con prodotti Inglesina, il SUPER PREMIO assegnato al “miglior contenuto” in assoluto, indipendentemente dalla tipologia (foto, video o racconto) e dalla categoria di appartenenza (“Già mamme” o “Presto mamme”).

Tre premi speciali verranno assegnati al miglior contenuto per tipologia: 1 iPad alla miglior fotografia, 1 iPhone al miglior video ed 1 eBook al miglior mini-racconto. Un po’ di quella tecnologia che, come le “già mamme” sanno, conquista l’attenzione non solo dei grandi ma anche dei più piccoli.

Ma le sorprese non finiscono qui, in quanto sono previsti altri 51 premi che gratificheranno i migliori contenuti di ogni anno del calendario: passeggini Trip corredati di ombrellino e sacca porta passeggino per le “presto mamme” e collane di perle “Miluna” per le “già mamme”.

Modalità di partecipazione e regolamento del Concorso “Inglesina, 50 anni di storie d’amore” sono consultabili in qualsiasi momento sul sito concorso50.inglesina.it.

Per informazioni:

L’Inglesina Baby S.p.A.

Tel. 0444-392200

[email protected]

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Impariamo ad evadere

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  • 3 Aprile 2013

Speriamo arrivino presto, non dico tanti, ma almeno quindici gradi, una temperatura più mite e clemente. Con l’arrivo della  primavera si possono iniziare a usare i colori pastello che questo

anno hanno la meglio nelle collezioni di molti brand, anche per quanto riguarda le borse da donna.

Ma forse il colore dovremmo dipingercelo addosso, qualche ora di sole potrebbe toglierci quel colorito pallido e segnato che ci ha tenuto compagnia per tutta la stagione invernale che minaccia di non finire.

Che voglia, voglia di passare dalla 24 ore carica di documenti alle borse da donna super colorate estive, quelle dove mettere il telo e gli occhiali da sole , il libro e tanta voglia di rilassarsi.

Che voglia di evadere dalla città e scoprire se ancora qualche piccolo posto ancora nuovo c’è, un paesino vicino nel quale non siamo mai stati, che proprio non abbiamo mai sentito nominare

e che invece ci potrebbe regalare una semplice bella giornata, un pranzo di cucina casalinga o sofisticata che sia, ma che non ci aspettavamo, sono le sorprese semplici a farci ancora sorridere.

Manca poco, iniziamo a cambiare il nostro guardaroba e a preparare gli accessori ma cambiamo soprattutto la testa e impariamo ad evadere.

Seovenezia.it gestisce la campagna web marketing di Fashionutlet.it

 

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Turismo religioso. Boom delle prenotazioni in Argentina.

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  • 3 Aprile 2013

Si fa sentire l’effetto del Papa sul turismo religioso e i pellegrinaggi in Argentina. Anche se l’economia dell’Argentina non cresce come in passato, sicuramente è previsto un boom di prenotazioni per il turismo religioso per la Settimana Santa in Argentina.

Le varie agenzie l’hanno definita la “papamania” che sta colpendo il paese natale di Papa Francesco. Le chiese sono tornate affollate con un tempo e gli argentini che sono profondamente cattolici hanno ripreso a frequentare i luoghi di culto.

In Argentina è abitudine viaggiare a Pasqua ma quest’anno è previsto un boom di prenotazioni e molti alberghi sono al completo. Nel Tandil ogni anno 300.000 persone prendono parte alla via crucis, a Lujan c’è la grnade Basilica del patrono dell’Argentina e a San Nicolas c’è un’immagine della Madonna molto popolare.

Anche Buenos Aires, città natale del Papa Francesco, vuole beneficiare degli effetti positivi della sua elezione. La città ha organizzato diversi tour di pellegrinaggio guidati e gratuiti a lui dedicati che toccheranno la cattedrale, il luogo dove ha vissuto il Papa e le chiese di San Ildefonso e di San Francesco.

Inoltre in tutto il paese diverse tour operator stanno organizzando viaggi religiosi e pellegrinaggi in tutto il paese.

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RivaTour, agenzia viaggi di Riva del Garda – eventi, congressi, meeting e attività culturali

agenzia viaggi riva del gardaL’organizzazione di congressi in Trentino, sul lago di Garda, è supportata dalla società Riva del Garda Fierecongressi e dall’agenzia di viaggi di Riva del Garda RivaTour, che forniscono un servizio personalizzato studiato ad hoc per esigenze dell’evento.

La professionalità dello staff dell’agenzia è a disposizione per offrire la propria consulenza a 360°, dalla selezione dei fornitori e delle location per cene di gala, momenti conviviali, all’organizzazione di attività di team building e programmi sociali per accompagnatori.

La pluriennale esperienza nell’incoming congressuale ha permesso di elevare la qualità di servizi, fornendo strumenti web agli organizzatori che permettono di gestire tutte le fasi del congresso o dell’evento aggregativo in genere, alleggerendo la parte gestionale in maniera significativa.

In particolare, lo staff di RivaTour fornisce servizi innovativi, oltre ai tradizionali servizi incoming, come quelli di Web booking alberghiero personalizzato con le speciali convenzioni degli hotel del territorio; Sistema on line di prenotazione degli shuttle bus da e per gli aeroporti e le stazioni ferroviarie; Web booking delle escursioni programmate per congressisti e accompagnatori; Sistema di registrazione all’evento da effettuarsi tramite web dotato di e-commerce che consente anche l’iscrizione a pagamento.

Per preventivi sui servizi congressuali in Trentino, consultate il sito web ufficiale www.rivatour.it

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Integratori alimentari e Vitamina D: una buona profilassi a tutte le età

profilassi ambientaleEnvicon è una realtà che da oltre 10 anni si occupa dello sviluppo e vendita di prodotti specifici per la profilassi ambientale. L’obiettivo delle sue ricerche è quello di creare un ambiente domestico libero da polvere e allergeni, causa principale delle malattie allergiche, e aiutare le persone a ridurre i sintomi di allergia attraverso l’igiene personale e dell’abitazione.

Oltre ad una ampia di gamma di prodotti per la casa, che comprende detergenti antibatterici per il corpo, coprimaterassi, piumini e trapunte in tessuto barriera, aspirapolveri a vapore, detersivi per la pulizia profonda, sacchi nanna per bebé in tessuto 100% naturale, ecc., Envicon propone l’integratore alimentare Auxilie® immuplus, che contiene 400 UI di Vitamina D3 per compressa,ed è disponibile sia nella versione deglutibile e masticabile al gusto di panna e fragola per i più piccini.

La Vitamina D è un pro-ormone indispensabile a tutte le età, che viene introdotto nel corpo attraverso l’esposizione al sole. Poiché il nostro organismo non è in grado di produrlo in proprio, spesso è necessario assumerla, attraverso i cibi, o, appunto, l’ integratore alimentare Auxilie® immuplus.
Secondo le stime e gli studi più recenti il 20% dei giovani sani, il 40% delle donne in menopausa e l’80% dei degenti presentano un deficit di vitamina D.

Ormai quasi tutte le società scientifiche condividono la necessità di dosi adeguate di Vitamina D a tutte le età: 200 unità al giorno dopo il 20°mese, da 400 a 600 negli adulti e fino a 800 dopo i 70 anni.

Per dare “benzina” alla Vitamina D l’ideale sarebbe rimanere esposti almeno 30 minuti al giorno con braccia e gambe al sole, ma senza filtro solare che inibisce l’azione degli UV. Tuttavia dopo i 75 anni per fermare l’osteoporosi non basta neanche più questa profilassi ed “è prima di questa età che bisogna far luce sull’importanza della Vitamina D per tutte le età, tanto da fare diventare il suo utilizzo, nei cibi arricchiti o in supplemento, una buona abitudine quotidiana da abbinare al movimento.
E ancora la vitamina D può contrastare le malattie autoimmuni aumentando le difese immunitarie, ridurre le malattie cardiovascolari e come ha dimostrato la letteratura scientifica, avere anche un effetto anticancro, perché la vitamina D ostacola l’angiogenesi, la formazione di nuovi vasi sanguigni a favore del tumore.

Per informazioni e approfondimenti sulla profilassi ambientale Envicon visitate il sito web www.antiacaro.eu

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Traslochi a Udine: hai pensato a tutto?

Sono molte le persone che decidono di traslocare ad Udine, prima di tutto in relazione a particolari opportunità lavorative e secondariamente per l’alta vivibilità della città. Traslocare però è sempre una seccatura e sono molte le cose a cui pensare. Ecco un elenco di servizi da sfruttare per rendere il vostro trasloco più agevole.

Un caso particolare che può capitarvi è quello di dover spostare grossi mobili, non smontabili e che per le loro dimensioni non si possono trasportare a mano o in ascensore. In questo caso è opportuno affidarvi ad un’azienda che si occupi di noleggio piattaforme aeree ad Udine. Queste piattaforme mobili, con o senza operatore vi consentiranno di trasportare i vostri mobili anche a piani molto elevati.

Uno dei casi più semplici è il caso del noleggio  di un furgone, il classico veicolo commerciale per intenderci. Il costo per questo servizio è quasi sempre molto vantaggioso e vi consente di tenere il mezzo per una giornata intera. Questo ridurrà il tempo di trasferimento di scatoloni e valigie, e ridurrà al minimo il numero di viaggi in macchina.

Infine se non tutto quello che avete in casa vi serve e volete spostarlo nella nuova abitazione potete affidare l’”obsoleta zavorra” ai cosiddetti robivecchi o svuota cantine che saranno ben lieti di potervi aiutare nello smaltimento di vecchi mobili, oggetti e soprammobili.

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Alberghi pensione completa per una vacanza wellness in Valle d’Aosta – Cervinia

alberghi cerviniaCerchi una vacanza nel cuore della Cervinia? Natura incontaminata e paesaggi incantevoli per chi desidera il relax, piste da sci, impianti sportivi e sentieri per chi ama lo sport e il movimento. Una vacanza in Cervinia regala momenti di relax assoluto ed è occasione di attività sportive a stretto contatto con la natura.

Tra gli albeghi in Cervinia, l’hotel Bucaneve ti accoglie in un ambiente caldo che richiama le atmosfere da tipico chalet di montagna, ma con un occhio di riguardo al design moderno. Legno e luce sono gli elementi predominanti.

Le camere dell’hotel coniugano lo stile tradizionale del legno e dei tessuti con quello moderno di tutti i comfort che esse offrono: televisore con Sky Tv, frigo bar, connessione a internet in banda larga. I loro ambienti assicurano sonni rigeneranti.

L’amore per la tradizione e per il territorio e ciò che esso offre è rispecchiato anche nelle proposte gastronomiche: ricche colazioni a buffet con freschissimi prodotti tipici, dagli affettati ai formaggi, dal pane alle confetture, e molto altro ancora.
Il ristorante propone poi deliziose combinazioni di prodotti locali e stagionali rivisitati in chiave moderna.

Altri servizi offerti dall‘hotel Bucaneve: parcheggio gratuito, bus navetta da e per gli impianti sportivi, servizio noleggio di attrezzature sciistiche

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La Galleria Lo Magno festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento

Modica (RG) – Vent’anni fa nasceva la Galleria Lo Magno con annesso laboratorio di cornici su iniziativa di Giuseppe Lo Magno. Per celebrare l’importante anniversario la Galleria Lo Magno organizza una mostra collettiva intitolata “Il silenzio delle nuvole” e articolata in due momenti – una in primavera, l’altra in autunno – con tutti gli artisti che, in questo arco di tempo, hanno collaborato con la Galleria. La mostra è a cura di Antonio D’Amico.
Più che di una collettiva si tratta di una mostra-evento, cui prenderanno parte quasi quaranta importanti artisti. La mostra, oltre a tracciare un bilancio del lavoro svolto dalla Galleria sulla scena artistica e culturale locale, servirà anche a instaurare un interessante confronto tra i generi (pittura, scultura, fotografia, installazioni) e tra le linee di tendenza dell’arte contemporanea.
La prima parte della mostra, dal 7 aprile al 18 maggio, sarà dedicata agli artisti “storici” della Galleria (Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Giuseppe Atanasio Elia, Francesco Balsamo, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Alessandro Finocchiaro, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Salvatore Paolino, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro). Il vernissage è fissato alle ore 19.00.
La seconda, dal 29 settembre al 26 ottobre (vernissage ore 19.00), darà spazio agli artisti “giovani”, cioè a dire con quegli artisti che solo da poco tempo sono entrati a far parte della Galleria: Umberto Agnello, Maria Buemi, Giovanni Blanco, Daniele Cascone, Andrea Cerruto, Giuseppe Diara, Fulvio Di Piazza, Emanuele Giuffrida, Carlo e Fabio Ingrassia, Filippo La Vaccara, Andrea e Marco Mangione, Gianni Mania, Davide Nido, Cetty Previtera, Floriana Rampanti, Giovanni Viola e William Marc Zanghi.
“La Galleria Lo Magno – scrive Antonio D’Amico nel testo introduttivo del catalogo – ha camminato fin qui in un tempo lungo 20 anni e adesso apre gli album dei ricordi per mostrare le identità artistiche più importanti che hanno accompagnato questo percorso”. “Lo Magno – continua il curatore – in 20 anni ha accompagnato la bellezza ad entrare nelle case e adesso ci invita ad entrare nella sua galleria per immergerci in un mondo visivo silente dove i pensieri regnano sovrani e ci restituiscono il fascino del vero”.
Le mostre potranno visitarsi tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.

Info e contatti
Galleria Lo Magno
Via Risorgimento, 91, Modica (RG)
Tel.:0932 763165
mail: [email protected]
web: www.gallerialomagno.it

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Aprire un attività redditizia senza spendere un capitale?

Sicuramente con i periodi di crisi attuali è difficile pensare di intraprendere un attività. Sono poche le risorse economiche oltre al fatto che il rischio di fallimento è alto. Tra i pochi settori che spiccano in questi anni, troviamo quello relativo alle sigarette elettroniche, si spende poco, si guadagna poco e forse è una moda del momento. In ogni caso consiglierei di intraprendere un attività più stabile nel tempo. Avete mai pensato di aprire una posta privata? Da qualche anno grazie alla legge di liberalizzazione è possibile aprire un ufficio postale privato in grado di offrire gli stessi servizi offerti da poste italiane, azienda ormai privata. Sarà capitato un pò a tutti aspettare lunghe file in posta per poi ritrovarsi degli operatori allo sportello lenti e incapaci. Una posta privata è di gran utilità per l’utente che vuole risparmiare tempo e denaro. Allora perchè non dovrebbe funzionare un impresa del genere? Ormai in Italia esistono network che permettono di aprire in Franchising un ufficio postale con una somma accettabile, occupandosi dell’arredamento, degli aspetti tecnici e legali. Purtroppo nel caso del franchising si è vincolati a pagare un canone mensile o annuale, in base a quali sono i contratti. Una soluzione migliore sarebbe quella di affiliarsi ad un network, avete sentito mai parlare di EuroPoste? (www.europoste.eu). Prima di parlarvi di questa azienda mi sembra opportuno precisare che un network non impone dei canoni, si paga una cifra iniziale e basta, a differenza del franchising che come dicevo prima non rendono l’imprenditore del tutto autonomo. Adesso passiamo ad Europoste, perchè è un network che si distingue? Oltre al vantaggio di avviare un attività in modo indipendente, con europoste è possibile contare su servizi da business, considerando che si tratta solo di servizi aggiuntivi, eppure permettono di mandare avanti un attività anche in assenza dei rischiestissimi servizi di posta. Tra questi troviamo i servizi di grafica e web, quindi la realizzazione di siti web, loghi, coupon, bigliettini da visita, depiliant, ecc. Ma non finisce qui, grazie ad EuroPoste è possibile offrire servizi relativi alle ricariche telefoniche (wind, vodafone, tim, tre e addirittura postemobile), gestire la biglietteria eventi, vendere articoli d cancelleria, ecc. Non vi sembra ottimo? Un attività con tutti questi punti di forza non può fallire. Prima di tutto questo consiglio di scegliere bene la zona su cui operare.

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LDO conforme a FMEA da 45V presenta una corrente di riposo IQ di soli 3µA

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  • 3 Aprile 2013

Linear Technology Corporation presenta l’LT3007, l’ultimo di una famiglia di robusti LDO micropower ad alta tensione basati su PNP con una corrente di riposo ultrabassa di soli 3µA. La capacità di alta tensione di ingresso dell’LT3007 che va da 2,0V a 45V con una tensione di uscita regolabile compresa tra 0,6V e 44,5V, consente il funzionamento in un’ampia varietà di ambienti applicativi. Il pinout dell’LT3007 è conforme a FMEA (Failure Mode Effects Analysis), l’uscita è uguale o inferiore alla tensione di regolazione durante un evento di cortocircuito dei pin adiacenti oppure se un pin viene lasciato oscillare. La corrente di riposo di 3µA del dispositivo e quella di shutdown (<1µA) consentono un consumo di corrente molto ridotto in standby, rendendo il circuito integrato una scelta eccellente per le applicazioni che non richiedono lo spegnimento oppure quelle che necessitano di una capacità moderata in uscita e una elevata tensione di ingresso, come ad esempio il monitoraggio remoto e la memoria a bassa corrente alimentata a batteria per mantenere attivi i sistemi che richiedono un'operatività prolungata. L'LT3007 fornisce fino a 20mA di corrente in uscita con una corrispondente tensione di dropout di soli 300mV. La tolleranza della tensione di uscita è regolata sull'intervallo ±2% per linea, carico e temperatura. Il circuito integrato ottimizza la stabilità e la risposta al transiente con condensatori ceramici di uscita a bassa ESR di soli 2,2µF. Il circuito di protezione interno fornisce protezione in caso di inversione della polarità della batteria, oltre che inversione sull'uscita e dall'uscita all'entrata, nonché limitazione della corrente e a livello termico per garantire solidità. L'LT3007 viene offerto nelle versioni E e I in un package SOT-23 a 8 conduttori con 3 pin dotati di fusibili sull'aletta di terra per prestazioni termiche avanzate nelle versioni fissa e regolabile. I prezzi del dispositivo di grado E partono da $1,20/cad. per 1.000 pezzi. Per maggiori informazioni, visitare la pagina www.linear.com/product/LT3007. Riepilogo delle caratteristiche: LT3007 • Fault tolerant per FMEA o Uscita uguale o inferiore alla tensione di regolazione durante il cortocircuito dei pin adiacenti o se un pin viene lasciato fluttuante • Corrente di riposo ultrabassa: 3µA • Range VIN: da 2,0V a 45V • VOUT regolabile: da 0,6V a 44,5V • Tensioni di uscita fisse: 1,2V, 1,5V, 1,8V, 2,5V, 3,3V, 5V • Tolleranza dell'uscita: ±2% su linea, carico e temperatura • Bassa tensione di dropout: 300mV a pieno carico • Corrente di uscita: 20mA • Stabilità con condensatori di uscita ceramici a bassa ESR (minimo 2,2µF) • Corrente di shutdown: <1µA • Inversione della batteria, inversione dell'uscita e protezione contro l'inversione della corrente • Limitazione della corrente e a livello termico • Package TSOT-23 a 8 pin con caratteristiche termiche avanzate Linear Technology Inclusa nell'indice S&P 500, Linear Technology Corporation da oltre trent'anni progetta, produce e commercializza un'ampia gamma di circuiti integrati analogici ad alte prestazioni per le principali aziende di tutto il mondo. I prodotti Linear Technology rappresentano un "ponte" tra il mondo analogico e l'elettronica digitale per le soluzioni del settore industriale, automotive e delle comunicazioni, i dispositivi di rete, i computer, la strumentazione medicale, i prodotti di largo consumo e i sistemi militari e aerospaziali. Linear Technology produce inoltre sistemi di power management, conversione dati e condizionamento dei segnali, circuiti integrati RF e per interfacce, sottosistemi µModule e dispositivi di rete con sensori wireless. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.linear.com. LT, LTC, LTM, Linear Technology, il logo Linear e µModule sono marchi registrati di Linear Technology Corp. Tutti gli altri marchi sono di proprietà dei rispettivi titolari.

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Finalmente on-line il Sito del Circolo Tennis Don Bosco di Rovigo

E’ proprio il caso di dire: finalmente ! Perché dopo tanti mesi è cliccabile il nuovo sito del CT Don Bosco Rovigo.

Nel nuovo sito del CT Don Bosco si potrà essere sempre aggiornati sulle attività sportive svolte dai soci e dalla Club School certificata e riconosciuta dalla F.I.T. opera da oltre 35 anni e in cui gravitano 130 sportivi tra ragazzi e adulti. Molte le manifestazioni previste per il 2013 tra cui gli shootout già realizzati per i soci e simpatizzanti in occasione delle festività natalizie e del carnevale, un torneo sociale programmato dal 22 al 30 Giugno, un torneo FIT dal 6 al 14 Luglio, il torneo amatoriale “Memorial Franco Gallini“ dal 22 Agosto al 1 Settembre e un Torneo Vintage con racchette di legno programmato per il 7/8 Settembre pv.

Molte altre attività ed iniziative che intendono coinvolgere i frequentatori del circolo bollono in pentola e proprio il sito, diventerà la bacheca virtuale per tutti i soci e simpatizzanti.

A breve, all’interno del sito si potrà anche sfogliare un ricco archivio storico di foto di eventi e manifestazioni svolti all’interno degli impianti di Viale Marconi risalenti agli anni ‘70/’80.

Il nuovo Sito è realizzato dalla società EnForma Solutions di Rovigo che sviluppa siti web, e-commerce, portali, ecc.

Tutto il Direttivo dell’ASD CT Don Bosco aspetta i vostri numerosi click all’indirizzo: http://www.ctdonbosco.it

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EXCLUSION DIET MATURE: dieta equilibrata per i cani non più giovani

Una particolare attenzione deve essere data all’alimentazione della vita di un cane in età avanzata: a partire da una certa età la nutrizione deve essere più attenta a sostenere i vari apparati del nostro amico animale. L’invecchiamento, infatti, è un processo irreversibile, percettibile ai nostri occhi solo quando appaiono segni esteriori evidenti. Esso, tuttavia, inizia prima della comparsa di questi segni, con modificazioni della funzionalità di molti organi.

Il cane anziano necessita di un’alimentazione altamente appetibile per poter far fronte alla variazione del gusto dovuta all’avanzamento dell’età. Il cane maturo ha bisogno inoltre di un ridotto apporto calorico per la progressiva riduzione del metabolismo e di proteine di altissima qualità per favorirne la digestione. Il cibo deve essere ricco di fattori antiossidanti contro il danno cellulare per supportare il sistema immunitario.

La linea Exclusion Mediterraneo Mature contiene i migliori ingredienti della tradizione mediterranea, è un alimento completo a base di carni bianche di pollo, carne altamente digeribile, il granoturco e il riso come fonti di carboidrati. Inoltre l’olio di oliva, il pomodoro, il melograno, i piselli e la cicoria completano la ricetta.

La carne è disidratata in quanto fornisce un apporto proteico superiore rispetto a quella fresca a parità di quantità. La cicoria e la fibra di pisello migliorano la digestione bilanciando la flora batterica. L’olio di oliva migliora la lucentezza del pelo e ne riduce la forfora. I licopeni del pomodoro e i bioflavonoidi del melograno aiutano a combattere il danno ossidativo cellulare, infine la presenza di zinco, manganese e rame migliorano l’assorbimento intestinale dei minerali, il sistema immunitario e il metabolismo.

Anche per la linea Mature si ha la suddivisione in taglie Small, Medium e Large.

Exclusion pone sempre attenzione nell’alimentare il nostro amico a quattro zampe soprattutto quando comincia a non essere più un giovanotto.

www.facebook.com/exclusiondorado

Novella Donelli – Ufficio Stampa Jit
0459698304
[email protected]
http://justintimesrl.wordpress.com

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Anna Paola Cibin: l’artista del velluto e del vetro.

Le opere d’arte si guardano, noi le possiamo anche toccare. La sensazione del velluto è unica, se a questa uniamo i colori, i nostri due sensi sono appagati. Ecco come si potrebbero narrare le opere di Anna Paola Cibin in poche parole.

L’artista nasce a San Donà di Piave (Venezia) nel ‘74, dopo essersi specializzata in arte della tessitura e design, studia con maestri vetrai di Murano, ed è nel 1997 che inizia lo studio della stampa su velluto, esperienza nella quale trova la propria identità artistica.

Le sue opere, uniche e originali, riutilizzano l’uso di antiche polveri per la tintura e la lavorazione del velluto che da bianco si trasforma in colori ed effetti. I suoi arazzi “li stampa, li macchia, li arricchisce” di foglie d’oro e d’argento e con l’inserimento di particolari in vetro di Murano. Il velluto è pura magia e il colore è un continuo giocare con il vetro che appare e scompare a seconda del punto di osservazione. Il velluto e il vetro, nella loro essenza tattile, apparentemente distanti e in contraddizione, assecondati con sensibilità, risultano invece, vicini e complementari.

Ed è così che dalle città più importati, a livello artistico, quali la stessa Venezia, Milano e Firenze. Anna Paola espone a Londra e Parigi fino ad arrivare a Singapore.

Nel 2011 a  Venezia, Isola di San Servolo, lo Studio “VelvetLagoonVelvet”, nel contesto della Biennale d’Arte di Venezia è un divenire delle profondità della laguna dove protagonisti sono i pesci, soli o in gruppo, reali o immaginari in cui l’artista immerge il visitatore in un esaltazione dei sensi. Nel 2012 le opere raggiungono l’esposizione a livello internazionale.

Vorrei concludere con le parole di Rossana Pittelli, esperta d’arte presso l’Istituto di Cultura di Londra in occasione della presentazione del progetto all’IMAGO Art Gallery e degli artisti che ne hanno fatto parte, compresa Anna Paola Cibin, che dice: “…il mio più profondo apprezzamento va a queste dieci giovani promesse: le loro Opere sono quello che in definitiva dà vita a questa celebrazione della diversità e della coesione, da sempre prerogativa del nostro paese, l’Italia.
A queste menti libere ed incorrotte, a queste intelligenze sbrigliate, tedofori del nostro futuro artistico, non posso che non augurare BUONA FORTUNA.

www.annapaolacibin.it
https://www.facebook.com/annapaola.cibin?ref=ts&fref=ts

Novella Donelli – Ufficio Stampa Jit
0459698304
[email protected]
http://justintimesrl.wordpress.com

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Vivoeco, pannolini lavabili, detergenti ecologici, prodotti ecologici per la casa

E’ on line il negozio dei migliori prodotti italiani ecologici, dalla detergenza per la casa, agli articoli per l’infanzia vivoeco.it vi propone tante soluzioni per risparmiare in tempo di crisi. Utilizzare i pannolini lavabili anzichè i tradizionali usa e getta vi permette un risparmio che puo’ arrivare tranquillamente ai 2000 euro per la spesa dei pannolini. Con i pannolini ecologici inoltre risparmiate tonnellate di rifiuti che nell’ambiente impiegano centinaia di anni prima di dissolversi. Visitate la sezione dedicata ai pannolini ecologici lavabili nel sito http://www.vivoeco.it trovate tantissimi colori e taglie e tante, tantissime istruzioni su come fare per lavarli, per asciugarli, per tenerli a lungo.

Per i detergenti ecologici ci sono tanti prodotti che vi permettono di risparmiare e fare le pulizie di casa risparmiando davvero. I detergenti ecologici da noi proposti sono concentrati e hanno una durata maggiore dei tradizionali, e la pulizia è davvero superiore.

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Arriva in Italia Taylor’s Scion

Nel 2008, presso le cantine di una famiglia di viticoltori della Valle del Douro che stava terminando la propria attività, la Taylor’s scoprì due botti molto vecchie, dal contenuto assolutamente straordinario: un Porto risalente alla metà del XIX secolo, cioè all’epoca precedente la fillossera, in condizioni organolettiche ancora perfette.

 

Nel 2009 la Taylor’s acquistò le due botti e decise di imbottigliarne il contenuto, e di venderlo ai collezionisti di tutto il mondo con il nome di SCION.

 

Dal 2013 un numero limitatissimo di bottiglie di Taylor’s SCION è finalmente disponibile anche per l’Italia. La presentazione è degna dell’unicità assoluta di questo Porto:

 

  • Il decanter da      75 cl. è in cristallo lavorato a mano;
  • L’astuccio singolo che      lo contiene è in pregiato legno di teak, e riprende il design e le      finiture delle cassette per vino in uso nel XIX secolo;
  • Ogni astuccio contiene anche un libro illustrato in edizione limitata, che      racconta in tutti i particolari il ritrovamento sensazionale delle due      botti di Taylor’s SCION;
  • Ogni astuccio singolo in legno è racchiuso in      un’elegantissima confezione esterna in      cartone nero.

 

Taylor’s SCION sta ricevendo i giudizi più entusiastici da parte di tutte le principali riviste di vino del mondo. Un’ennesima, autorevole conferma della sua unicità, che consente di degustare ancora oggi un fantastico Porto di oltre 150 anni, ottenuto da vecchie vigne portoghesi che oggi non esistono più.

 

Fondata nel 1692, la Taylor’s è da sempre sinonimo di vini di Porto di eccellenza. Azienda ancora oggi a conduzione familiare, proprietaria delle Quintas (tenute) più pregiate della regione portoghese dell’Alto Douro, la Taylor’s produce le sue uve e i suoi vini di Porto con quella accuratezza e quella competenza che la rendono assolutamente unica al mondo. Apprezzati dai conoscitori di tutti i continenti, i suoi prodotti ottengono regolarmente i maggiori riconoscimenti alle aste, nelle competizioni internazionali e sulla stampa specializzata di ogni Paese.

 

I vini di Porto Taylor’s sono distribuiti in esclusiva per l’Italia dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna (tel. 051 4217811, fax 051 242328, e-mail [email protected], www.rinaldi.biz).

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Roberta Biagi: online la Collezione di Abbigliamento Donna Primavera/Estate 2013

Abiti, Gonne, Camicie, Jeans, Cappotti e Giubbini Donna della Collezione di Abbigliamento Donna per la Primavera/Estate 2013: gli articoli sono disponibili sullo store online e possono essere acquistati con Carta di Credito, Contrassegno (solo in Italia) e PayPal. Per i primi che acquisteranno, inoltre, in regalo una cintura in pelle Made in Italy disegnata da Roberta Biagi.

Roberta Biagi firma abiti e collezioni dal mood giovane e dinamico, che mettono in risalto la femminilità e la personalità di chi li indossa. I capi Roberta Biagi sono caratterizzati da bon ton ed abiti rètro style, tagli moderni ed accattivanti.

Fondamentali i dettagli: inserti in tessuto, pelliccia, pelle; zip, bottoni e stampe fantasia, cinture ton sur ton. Sono loro a fare la vera differenza tra uno stile anonimo e un perfetto urban style.

Per la Primavera e l’Estate Roberta Biagi ha disegnato abiti, pantaloni e camicie in tessuti fluidi, morbidi e leggeri.

Roberta Biagi firma il total look ideale per diverse occasioni, dal lavoro alla vita privata.

Il total look perfetto per il venerdì, tra ufficio e serata fuori con gli amici?

Giacca in fresco lana

Taglio classico e mood moderno per la giacca da donna con la scollatura profonda per mettere in risalto il décolleté. Da indossare anche senza top o camicia. Giacca Donna modello con contrasti realizzata in fresco lana.

http://shop.robertabiagi.com/it/giacca-donna-fresco-lana.html

Pantaloni in fresco lana
Pantalone Donna modello con fusciacca e contrasti in rete realizzata in fresco lana. Taglio classico e moderno si fondono nel pantalone per donna firmato Roberta Biagi: fusciacca e design aderente creano un contrasto di grande effetto finale. Da indossare su sandali dal tacco vertiginoso.

http://shop.robertabiagi.com/it/donna-pantalone-fresco-lana.html

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Vacanze intelligenti e risparmio su QuitePeople.it

In un paese fortunato come l’Italia, questo binomio è assolutamente da coniugare, vista anche la ricchezza delle località e delle opere che si possono vedere, abbinate a qualcosa che non fa mai male come le tradizione culturali ed enogastronomiche che madre natura ha profuso nella nostra terra.

E’ universalmente accettato che il 50% dei giacimenti culturali, come oggi vengono chiamati i siti storici, sono patrimonio italiano. Se volessimo volgere il nostro sguardo al bacino euro- mediterraneo, questa percentuale salirebbe al 66%, cioè a circa due terzi dell’intera ricchezza del mondo. Un’altra considerazione che non viene quasi mai valutata dagli economisti e dai giornalisti che sfornano, quasi quotidianamente, sentenze sull’economia del Bel Paese, sono queste ricchezze non calcolate nel prodotto interno lordo (PIL).

Eppure forniscono copiosi movimenti di denaro, posti di lavoro, quasi agganciati ad una scala mobile dei valori, perché tutto ciò che si muove attorno a loro, viene periodicamente rivalutato. Ma, per ritornare all’obbiettivo di come godere al meglio delle nostre prossime vacanze, vale la pena considerare per un risparmio vero le distanze da percorrere dalla nostra abituale residenza che sono da tenere in somma considerazione. In primis i tempi di percorrenza e la densità dei siti, monumenti, opere d’arte delle località da vedere. Ci sono molte città italiane che si possono girare anche a piedi o al massimo utilizzando qualche mezzo pubblico. Inoltre accanto ai siti da visitare, studiare i piatti da gustare, nelle dovute pause fra una visita e l’altra. Non c’è nulla di meglio di abbinare, nel raccontare ai propri familiari o negli incontri con gli amici al ritorno l’esperienze vissute a tavola.

Vale la pena di ricordare che per visitare solo i siti che si trovano ai lati della cosiddetta “Autostrada del sole” che percorre l’Italia da Nord a Sud non basterebbe una vita. Dalla Lombardia all’Emilia, dalla Toscana all’Umbria al Lazio, dalla Campania alla Calabria. Ci sono ricordi storici, monumenti, montagne, vulcani. Poi a tavola c’è veramente la difficoltà della scelta: dai vini ai salumi, dai tortellini alle bistecche fiorentine, dalle paste alle pizze ai dolci, ai profumi della Calabria (il bergamotto) essenza che è alla base di altri profumi. Delle isole ne riparleremo in un’altra puntata.

Oggi la diffusione dei Qpon, con la loro flessibilità d’uso, nei tempi e nei modi che vengono incontro all’esigenze delle famiglie, si può veramente abbinare una vacanza intelligente ad un risparmio notevole senza nulla togliere al piacere di un periodo di riposo. Il sito QuitePeople.it con la vasta scelta di località alla portata di tutte le borse, come ad esempio vacanze in Sicilia o vacanze in Calabria o ancora vacanze in Puglia oggi in Italia rappresenta veramente quanto di più funzionale ci sia sul mercato.

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Baby Bazar e Mercatopoli in Festa il primo weekend di aprile

Baby Bazar Party e Mercatopoli Day in tutti i negozi dell’usato d’Italia il prossimo weekend del 6 e 7 aprile. Baby Bazar e Mercatopoli festeggiano la primavera con tante iniziative in tutto il Paese.

Si svolgerà il prossimo weekend di inizio aprile la grande festa di tutti i punti vendita d’Italia dei network Baby Bazar e Mercatopoli, per dare il benvenuto alla Primavera e accogliere l’arrivo della bella stagione. I punti vendita che aderiranno all’iniziativa, da nord a sud, con modalità e orari scelti singolarmente, apriranno le loro porte con laboratori e spettacoli, musica e buffet. Il tutto gratuitamente e a ingresso libero per tutti.

Si scopre il mondo dell’usato, durante il weekend dedicato a Baby Bazar e Mercatopoli, per avvicinarsi a un consumo più consapevole abbattendo gli sprechi. Ecco dunque che nei Baby Bazar d’Italia si svolgeranno laboratori per bimbi e genitori, mostre di disegno, spettacoli con clown e mimi e tanta tanta allegria. Accompagneranno gli eventi buffet, caramelle, gadget per i più piccini e imperdibili offerte per i loro genitori. Tanti, infatti, i tavoli delle occasioni e le promozioni dedicate, specialmente sull’abbigliamento.

Nei Mercatopoli, invece, insieme ai laboratori, dimostrazioni con giocolieri e clown e tanta musica, insieme alle grandi occasioni e i mercatini di solidarietà per aiutare chi ne ha bisogno. Buffet e grandi torte firmate Mercatopoli, poi, renderanno il momento della festa ancor più conviviale, per celebrare davvero la primavera insieme a Mercatopoli.

Guadagno e risparmio sono alla base del concetto dei negozi dell’usato Baby Bazar e Mercatopoli. Grazie al sistema del conto vendita la merce viene esposta nei punti vendita, con cura e attenzione da parte degli operatori. Gli oggetti esposti, infatti, sono attentamente selezionati e scelti, per garantire a chi compra e acquista un’elevata qualità della scelta. I prezzi, ovviamente, sono competitivi e consentono di risparmiare, oltre che di salvaguardare l’ambiente riducendo consumi e rifiuti.

Baby Bazar e Mercatopoli vi aspettano dunque il primo weekend di aprile, per fare festa insieme e celebrare la bella stagione.

Per maggiori informazioni e per conoscere tutti i negozi dell’usato Mercatopoli e Baby Bazar che aderiscono all’iniziativa  www.babybazar.it – www.mercatopoli.it.

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NEROSPINTO BORDERLINE DESIGN WEEK

Noi ci innamoriamo dell’anima, ma per vivere ci servono i corpi”

 

Sabato 13 aprile a partire dalle ore 19.00 la prestigiosa location Spazio Giulio Romano 8 aprirà il proprio sipario all’evento “Nerospinto Borderline Design Week”, svelando le quinte scenografiche di un mondo sensuale e poetico.

 

Un appuntamento emozionale dedicato alle relazioni amorose, alle alchimie dell’anima, all’eros, alla sensibilità dei rapporti umani. Una coinvolgente atmosfera che vuole intrigare ed ammaliare lo sguardo legando i protagonisti del progetto e gli spettatori alla tematica dell’amore.

Amore, eros e suggestive alchimie fra arte, moda, musica, cibo e design saranno le proposte che stimoleranno un “incontro/scontro” creativo nella centralissima Porta Romana.

 

Oggetti di design, creazioni di moda, reading poetici e musicali: un contenitore emotivo fatto di esperienze fisiche, sguardi, profumi, sensazioni. Gli artisti e i performer coinvolgeranno il pubblico presente in momenti di esplorazione sensoriale, corteggiamento poetico e sensuali carezze visive.

 

All’evento hanno aderito più di venti fashion designer, artisti e poeti che hanno trasformato il progetto in un vibrato di idee, di forme accomunate dalla tematica erotico-amorosa sempre in perenne evoluzione e variazione, capace di seminare fertili ideali e raccogliere  proposte di nuovi creativi dell’anima.

 

 

Nerospinto è un caleidoscopio di parole, suoni, forme, immagini:

 

 

Alessio Minarda

Arianna Di Nuzzo

Barbara Nolli

Caira design

DB living

Elga Jazz

Estratti di Porpora

Koinè

Leonardo Chiti

Leone Landolina

Marika Guida

Mauro Lacqua

Preziosa Jewels

Quinto Ego

Rossana Dalla Rosa

Sperimentàle

So’ White

Studio Amoenus

Tarty creation

VirgoImage

Zushii.

 

 

dress code della serata: indossa la tua maschera migliore

 

Per chi scarica l’applicazione Uber durante l’evento potrà usufruire di uno speciale promocode che dà diritto a due corse da 15 euro l’una.

 

 

 

 

Si ringrazia:

 

Cristina Triggiani

Davide Manico

Lino Maggioni

Monica Gorza

Pier Giovanni Bellotto

Roberta Donato

 

Nerospinto Bordeline design week: è un progetto curato dall’Associazione Culturale Rosaspinto.

 

 

In collaborazione con: Collettivo Pirate Jenny , Gaia360, FreakShow,  Trendee Me,

Uber, Yeep

 

 

Si ringrazia per il supporto: Catering Grash, Intimo Annamaria, Ladurée, Lelo, The Sticker Family

 

 

Nerospinto Bordeline Design Week sostiene la causa di ASA- Associazione  Solidarietà AIDS

 

 

 

 

Per info:

[email protected]

340 1197983

333 8864490

 

www.nerospinto.it

www.rosaspinto.it

 

Sabato 13 aprile 2013, dalle ore 19.00

c/o Spazio Giulio Romano 8

MM Porta Romana

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Incontro con Maurizio Vuerli a Udine

Il giorno venerdi’ 5 aprile p.v. presso il Ristorante-Pizzeria “Al Garden” sito in Viale Leonardo da Vinci,n.ro 100 in Udine, alle ore 19.30, il Consigliere provinciale uscente Sig. Maurizio Vuerli ,incontrera’ alcuni amici rappresentanti della Societa’ Civile,quali uomini impegnati nel volontariato della difesa dei diritti umani,LIDU, rappresentanti di associazione e della comunita’ locale.Il Consigliere Provinciale uscente Maurizio Vuerli, gia’ Sindaco del Comune di Paularo dal 2006 al 2011 impegnato in associazioni di impegno sociale quale la LIRA, l’IPA e L’ACAT Udinese Onlus. Vuerli si candida al Comune di Udine quale Consigliere Comunale e Consigliere Provinciale nel Collegio n.3 di Udine. Temi della serata sono:
impegno e vigilanza per la difesa delle donne e dei bambini,sicurezza,logistica di movimento ed Ambiente,occupazione e mondo del lavoro .

A Cura di Antonello Quattrocchi

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Cessione del quinto dello stipendio e Cessione del quinto della pensione

La cessione del quinto è il prestito ideale per i dipendenti pubblici e i pensionati – pensionati INPS e pensionati INPDAP – che hanno bisogno di liquidità finanziaria per attività, acquisti ed iniziative. A differenza di altre forme di prestito personale, la cessione del quinto è più flessibile ad esigenze diverse. In particolare, la cessione del quinto:

– può essere richiesta anche in presenza di altri prestiti o debiti e da colori che sono iscritti alle liste del CRIF (cattivi pagatori);
– può essere richiesta per qualsiasi motivo perché è un prestito senza finalità di spesa.

La cessione del quinto si distingue in cessione del quinto dello stipendio e cessione del quinto della pensione. La cessione del quinto dello stipendio è il prestito personale che possono chiedere i dipendenti pubblici e statali e i dipendenti privati. Il prestito personale via cessione del quinto è la soluzione finanziaria particolarmente conveniente per i dipendenti pubblici e statali, vista la particolare natura del finanziamento. Con la cessione del quinto, in particolare, a garantire per il dipendente è l’Amministrazione presso cui lavora. Nel caso di pubblici e statali, l’Amministrazione è un Ente Pubblico o una Pubblica Amministrazione, più solida di una azienda. Una garanzia forte che spinge le società e gli operatori finanziari ad applicare tassie condizioni economiche più vantaggiose.

Discorso simile anche per i pensionati, per i quali a garantire sono gli Enti Previdenziali che erogano la pensione, come l’INPS e l’INPDAP. I pensionati, in particolare, usufruiscono di particolari vantaggi grazie alle Convenzioni INPS e INPDAP, apposite convenzioni stipulate dagli enti previdenziali per garantire la massima trasparenza ai pensionati interessati alla cessione del quinto.

Tra gli operatori che si occupano di prestiti via cessione del quinto, cessione del quinto dello stipendio e cesisone del quinto della pensione per dipendenti pubblici e statali, pensionati INPS e INPDAP, Finanzio Facile ® è presente su tutto il territorio nazionale con una capillare rete di vendita e distribuzione dei prodotti finanziari.

Per ricevere un preventivo gratuito o fissare un appuntamento senza alcun impegno, è necessario compilare la form di contatto da qui. Un operatore della rete contatta entro due ore il cliente per fissare un incontro o per un appuntamento telefonico.

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La gestione strategica del recruitment e della selezione del personale

di Maurizio Siciliano
Il contesto ipercompetitivo e globalizzato delle economie più sviluppate, ha prodotto anche
una profonda trasformazione dei tradizionali compiti affidati alle funzioni HR delle
aziende. Negli ultimi 15 anni, queste funzioni da una logica di amministrazione e controllo,
sono passate ad una logica di sviluppo e collaborazione strategica. Sia nelle grandi imprese
che nelle piccole e medie soprattutto, il capitale umano ha assunto un ruolo di risorsa
critica, superiore alle risorse tecnologiche, finanziarie ed economiche. Pertanto, oggi la
funzione HR, che sia integrata in azienda, soprattutto nelle medie e grandi, o sia gestita in
outsourcing, come nelle piccole, ha il compito fondamentale di valorizzare il capitale
umano esistente ed integrarlo con ulteriori talenti, funzionali allo sviluppo strategico
deciso dall’impresa. Infatti, in questo approccio il vantaggio competitivo di un’impresa è
costruito sulle persone che ne fanno parte, attraverso le competenze di cui sono depositarie
e della loro disposizione a coinvolgersi nell’impresa stessa. Risulta pertanto evidente, che il
recruitment e l’inserimento di persone che hanno le competenze e le motivazioni ad
eccellere nei diversi ruoli all’interno dell’organizzazione aziendale, sono attività
fondamentali per garantire un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo. Se
l’organizzazione non riesce ad individuare ed attrarre le persone eccellenti, le relative
prestazioni tendono ad essere negative e la funzione manageriale mostra limiti di
sostenibilità funzionale e finanziaria.
Il processo di recruitment e selezione di talenti, in questo contesto mostra un notevole
livello di complessità e criticità. Non si tratta solo di individuare una persona per una
posizione, come spesso si è portati a credere. Bisogna valutare con attenzione ed analiticità
l’impatto del talento all’interno dell’impresa e dei processi organizzativi e valutare con
attenzione non solo le dimensioni tecniche dei candidati, ma soprattutto le loro dimensioni
“emotive” e il loro impatto in un’ottica di sviluppo potenziale della posizione da ricoprire e
delle performance da generare. La selezione non deve essere necessariamente orientata a
ricercare i migliori in assoluto ma ad individuare coloro che mostrano un elevato livello di
congruenza con i valori e le norme dell’organizzazione e la posizione da ricoprire.
Nell’ottica anche di una maggiore adesione a modelli organizzativi piatti che privilegiano
l’efficienza e il taglio di costi, le aziende non necessitano unicamente di competenze
tecnico-specialistiche, ma contemplano nei candidati capacità di problem solving
strategico ed operativo, insieme a capacità gestionali, relazionali e di flessibilità. Per questo
motivo, oggi il recruitment e la selezione non possono più solamente concentrarsi sulla
“ricerca” ma devono sviluppare “politiche attrattive” che incoraggino, in una strategia di
selezione continua, l’autoselezione anche attraverso strategie proattive di attrazione di
candidati talentuosi. Non più selezione per coprire posizioni quindi, ma “selezione
strategica continua”.
A questo scopo, diventa fondamentale che l’impresa sviluppi il concetto di “Employer
Branding” ovvero “una strategia di marketing finalizzata a creare un’immagine aziendale
coerente con l’identità dell’impresa come employer (luogo di lavoro), in sintonia con il
target di riferimento e ben distinta da quella dei competitors, attraverso la quale attrarre e
fidelizzare le persone di talento. La grande sfida per il futuro sarà la capacità dell’azienda
di gestire ed integrare al meglio i suoi diversi ruoli: come realizzatore di profitto mediante
la produzione di beni e servizi, come realtà socialmente responsabile grazie ad un
comportamento sempre più etico e come “luogo di lavoro” dove i dipendenti attuali e
potenziali possano trovare il piacere di lavorare” (Amendola).
Il fine ultimo della strategia di employer branding, come sostiene il prof. Padula, “è quello
di allineare i comportamenti e gli stili cognitivi delle persone con la vision e i valori propri
dell’organizzazione e, quindi, indurre i collaboratori ad essere i portatori stessi dei valori
aziendali e a sostenerli. L’idea di fondo è che quando i dipendenti/collaboratori
comprendono a pieno e apprezzano i loro brand, non solo riescono meglio a fornire
l’auspicata brand experience ai consumatori e agli altri stakeholder, ma offrono all’azienda
un livello di impegno e motivazione senz’altro superiori. In questo contesto, riveste un
ruolo fondamentale la comunicazione interna, che dovrebbe puntare alla creazione di una
loyalty testimoniale, quindi far divenire il personale il vero testimonial dell’azienda.
Dobbiamo rilevare, comunque, che le strategie di employer branding hanno una duplice
valenza: attrarre persone interessate e interessanti ma anche stimolare un comportamento
di autoselezione ex ante, da parte dei potenziali candidati, in modo da rendere più
efficiente il vero e proprio processo di selezione. Le aziende che comprendono le
potenzialità dell’employer branding attraggono i candidati ideali e fanno dei loro
collaboratori i fautori più potenti del “successo” presente e futuro. L’employer image
rappresenta, infatti, una risorsa intangibile non facilmente imitabile dai concorrenti,
poiché integra fra loro il messaggio relativo alle caratteristiche proprie della posizione
lavorativa con le componenti, più emotive e profonde, tipiche di ogni cultura aziendale”.
In conclusione, il valore aggiunto delle attività di recruitment e selezione in un’ottica che
sposa le strategie di sviluppo dell’azienda, diventano fondamentali nell’attuale contesto di
crisi. Una funzione HR che non persegua questi obiettivi è fuori dal mercato e bene farebbe
l’azienda ad esternalizzare tali processi tramite operazioni di outsourcing. Allo stesso
modo, l’obiezione che afferma che politiche di questo tipo valgono solo per le grandi
imprese strutturate, risulta infondata. Le piccole e medie imprese, proprio per la loro
elevata flessibilità e per la potenziale adesione a servizi di consulenza HR in outsourcing
bene si adattano a progettare strategie di recruitment e selezione, che rispondano in modo
flessibile alle mutevoli condizioni del mercato e alle diverse strategie di sviluppo
dell’impresa.

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Gli errori che possono portare un’impresa al fallimento

di Maurizio Siciliano
Nelle scorse settimane, mentre discutevo con colleghi sulle cause dei possibili fallimenti di
un’impresa, ho cominciato a leggere un libro, che avevo ricevuto tempo fa, di Trias de Bes,
“Il libro nero dell’Imprenditore”, dedicato a coloro che vogliono iniziare un’attività
imprenditoriale ma che, secondo me, è molto utile anche per chi conduce un’azienda.
Nel testo ci sono alcune considerazioni che ci possono far dire che, a volte, i motivi di un
fallimento sono piuttosto semplici.
L’autore fa alcune considerazioni già piuttosto note agli addetti ai lavori ma che sono
importantissime:
· il 90% dei nuovi progetti imprenditoriale fallisce entro i primi 4 anni di attività;
· gli errori più gravi di chi gestisce un’impresa non sono solo errori di gestione, ma
ERRORI STRATEGICI DI BASE;
· gli errori insegnano più dei successi, come la maggior parte delle cose;
· mentre ogni successo ha una sua storia peculiare, tutti i fallimenti sono da
ricondurre ad una serie di motivazioni che hanno tutti un comune denominatore.
Pare che, in quest’ultimo motivo, de Bes identifichi i Fattori Critici di Fallimento, FCF, in
antitesi anche ai più noti Fattori Critici di Successo di scuola McKinsey, ovvero, gli errori
che ogni imprenditore deve evitare di commettere.
Si inizia con l’analizzare i motivi che sono alla base di un progetto di “start-up” ma che non
sono sufficienti per avere successo. Per de Bes, in genere, chi si butta in una nuova
impresa:
· è senza lavoro;
· odia o disprezza il capo o l’azienda nella quale lavora;
· vuole gestire meglio vita privata e professionale ed aspira ad una maggiore libertà;
· desidera guadagnare molto di più;
· vuole sfidare se stesso e il mondo che lo circonda;
· vuole fare qualcosa che gli piace.
De bes, a questo punto, afferma un principio che sostengo da tempo e cioè, che il motivo
della spinta a intraprendere una nuova attività è poco rilevante per il conseguimento del
successo: ci vogliono, motivazione, volontà ed illusione – sogno.
Il primo FCF è quindi chiarissimo: “…iniziare una nuova attività imprenditoriale con un
motivo ma senza motivazione”.
Il secondo FCF è: “ …non avere un carattere da imprenditore”. Solo chi ama il rischio e sa
gestire l’imponderabile, può fare questo tipo di percorso personale e di vita.
Il terzo FCF è: “…non essere lottatore, non avere spirito combattivo”. I risultati non
coincidono quasi mai con le aspettative ed è necessario avere persistenza ed una notevole
capacità di ridefinire progetti ed attività.
Il quarto FCF è: “…fare affidamento sui soci quando se ne potrebbe fare a meno… meglio
soli che male accompagnati… ”. Un socio che non apporti effettivo “valore” all’impresa non
serve. Il valore sono risorse, lavoro e produttività… Il resto è noia.
Il quinto, il sesto e il settimo FCF, fanno sempre riferimento all’incauta decisione di
imbarcare dei soci nell’impresa: l’autore, infatti, elenca tra gli errori, “non decidere in
anticipo cosa fare quando ci si divide”, “…fare parti uguali quando non tutti contribuiscono
in uguale misura…” e “…mancanza di fiducia e comunicazione con i soci…”.
Quando ci sono dei soci, bisogna mettere nel conto che in futuro le cose potrebbero
cambiare, come in tutte le relazioni. L’entusiasmo può lasciare il posto alla demotivazione
ed è giusto predisporre prima le basi di un’eventuale separazione indolore per l’impresa.
L’ottavo FCF è: “…pensare che il successo dipenda dall’idea…”. Questa è un’illusione tipica,
tanto che molti innalzano improbabili recinti di sicurezza per difendere la loro idea, il
“know-how”, per evitare che qualcuno la copi. Invece, le idee devono essere condivise,
confrontate e cambiate se necessario. I punti deboli e critici di un progetto è meglio che
vengano fuori prima, in modo che siano rapidamente risolti. Conta come si realizza l’idea e
quanto si è flessibili nel modificarla.
Il nono FCF, sembra quasi banale: “…introdursi in settori che non piacciono e che non si
conoscono…”.
Seguono altri FCF molto importanti che hanno a che fare con i bisogni personali e le
ambizioni materiali. Fare l’imprenditore significa anche sapere rinunciare e non
considerare l’azienda come un “bancomat”. Non bisogna mai togliere ossigeno all’attività a
favore di se stessi o di futilità.
Di conseguenza, il successivo FCF afferma: “…mettersi in proprio senza tenere conto
dell’impatto che questo avrà sull’equilibrio della vita…”. Fare l’imprenditore può essere il
migliore mestiere del mondo ma comporta anche molte privazioni e bisogna essere
preparati.
Un altro FCF che propongo anche io da anni è: “…creare modelli di attività che non creino
utili in tempi brevi ed in modo sostenibile”. Sia in passato che oggi, mi presentano progetti
ed idee molto carenti su questo punto e per questo scarto l’idea e sconsiglio di
intraprendere la strada. Questo è un punto molto difficile e delicato da spiegare,
soprattutto a chi vive il momento dell’entusiasmo dell’idea. Molti che hanno intrapreso
l’attività, nonostante questo evidente fattore critico presente, oggi potrebbero testimoniare
che non ne è valsa la pena o, peggio, che la loro vita è cambiata e non in meglio.
L’ultimo FCF è ”…avere temperamento da imprenditore e non da capo impresa e non
capire in tempo quando è il caso di ritirarsi”. Ogni azienda ha un suo ciclo di vita: nascita,
sviluppo, consolidamento. Consolidare significa, però, continuare a crescere. Tutte queste
fasi, difficilmente stanno sempre in capo alla stessa persona, che deve avere la creatività
dell’imprenditore e la capacità gestionale del manager. Chi non ha queste doti deve
abilmente passare la mano per la sopravvivenza dell’impresa e del suo reddito, cosa
difficile a farsi… L’azienda che ha la fortuna di avere questo imprenditore-manager è
certamente ancora lì a scrivere la storia del suo futuro.

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Come si misura la performance dei manager?

di Paola Danese
Mi è capitato tra le mani il testo che raccoglie le lezioni inedite di Drucker ed è stato uno
spunto di riflessioni che voglio condividere:
Già alla fine degli anni 60 Drucker mette in evidenza quanto la responsabilità delle azioni
di una qualsiasi grande organizzazione che operi nel contesto economico o sociale, nel
perseguimento degli obiettivi che si è assegnata, non sia un concetto astratto e indefinito,
ma sia in capo ad un dirigente che è puntualmente identificabile; ne deriva che le
performance di quei grandi gruppi industriali o delle grandi organizzazioni, che negli Stati
Uniti prima che in Italia hanno iniziato a far sentire la loro presenza, erano una
conseguenza delle decisioni e della gestione di singoli dirigenti.
Affascinato da queste realtà che caratterizzavano i nuovi tempi (stiamo parlando degli anni
Sessanta) Drucker ha iniziato ad occuparsi del problema della performance dei gruppi
manageriali e non l’ha più abbandonato.
Abbiamo già parlato in questa sede anni fa dei knowledge workers come Drucker li
definisce: i “lavoratori della conoscenza” –quelli che fanno lavorare il cervello- per
distinguerli dai “lavoratori delle braccia” –quelli che fanno lavorare i muscoli. Ecco la
grande novità che irrompe sullo scenario aziendale e sociale con gli anni 60: fino a qualche
anno prima la grande industria produttiva era riuscita a rendere misurabile qualsiasi
performance al proprio interno e quindi ad ottimizzare processi, rendimenti e costi: tutto
stava dentro ad una griglia definita, quantificabile, “contabile”.
Con gli anni 60 ci siamo trovati per la prima volta faccia a faccia con problematiche
complesse che richiedevano, per essere risolte e superate, competenze nuove: non solo
competenze tecniche ma qualcosa che ancora rimaneva fumoso, indefinito; erano evidenti
le differenze tra un’organizzazione funzionante e una che barcollava, ma non si riusciva
ancora ad identificare il comune denominatore del successo che rimaneva, quindi, non
replicabile.
Sembra incredibile quanto un elemento tanto importante per la produttività rimanga a
tutt’oggi ancora in buona parte oscuro: anche Drucker, consulente e ispiratore di milioni di
manager e leader nel mondo (è considerato a livello mondiale il più grande pensatore di
management di tutti i tempi), termina la lunga parabola della sua esistenza con questo
quesito ancora totalmente aperto: come si misura la performance manageriale?
Come consulente incontro aziende e titolari di azienda quotidianamente e non c’è giorno in
cui non mi vengano sottoposti quesiti riguardanti le performance dell’azienda o dei singoli
collaboratori. Il quesito però è solo parziale: gli strumenti infatti per la quantificazione del
profitto o del guadagno che questo o quel collaboratore sono in grado di generare per
l’azienda, la misurazione dello scostamento dei loro risultati da quelli attesi sono ormai
facilmente monitorabili e quindi correggibili e questo spesso da un nuovo senso di
sicurezza al management che torna a vacillare nel momento in cui però, e quel momento
prima o poi arriva per tutti, questo viene messo di fronte alle sue responsabilità di
manager: rendere produttivo il collaboratore.
Come si può allora valutare performante la prestazione di un manager? Ad una prima
analisi le caratteristiche che deve aver maturato sembrano essere, tanto più nella realtà
italiana costituita prevalentemente da un tessuto produttivo di piccole e medie aziende a
gestione praticamente familiare, quelle dell’imprenditore: rapidità nella decisione e
nell’esecuzione, capacità di vision, intuito, senso strategico, forte determinazione.
Eppure ogni giorno incontro imprenditori capaci e lungimiranti, che hanno un fiuto per il
business innato, che nella gestione dei collaboratori sembrano uno splendente
transatlantico che si arena nelle acque basse.
Negli anni Settanta Drucker diceva che il manager “dovrà imparare tutto da sé, perché gli
accademici non gli daranno aiuto”. Nella quotidianità ci si accorge quanto in effetti
l’università non riesca a dare contributi sostanziali alla creazione di cultura manageriale:
dal colloquio con il neo laureato e pluri-masterizzato che sente come un diritto
l’inquadramento da dirigente e lo stipendio di giada, al corso del solito formatore d’aula
che ha messo insieme qualche elemento di PNL e pensa di poter risolvere i problemi di
gestione del personale con una bella giornata di formazione a pioggia.
La realtà è che le competenze necessarie per far sì che un gran numero di persone,
ciascuna delle quali svolge una mansione differente, lavori in maniera coordinata, sono
numerose, specifiche e complesse e riguardano solo in parte ed in maniera minoritaria le
abilità che esercita tutti i giorni l’imprenditore quando si confronta con il mercato o con i
suoi stakeholder.
Oggi lavoriamo e ci confrontiamo con una forza lavoro che non solo ha una composizione
diversa da quella del passato: ha un titolo di studio di scuola superiore e spesso anche di
più. Questi giovani che si buttano nell’agone hanno imparato moltissimo ma, e questo
conta più di tutto, hanno mutato le loro aspettative.
Cito testualmente Drucker perché è illuminante:
“in primo luogo, si aspettano che il management sia razionale. Si aspettano che i
comportamenti del management siano quelli che hanno appreso a scuola. Ora, sia io che
voi sappiamo che questa è una pura e semplice illusione. Tuttavia, essi si aspettano che ci
sia un metodo per prendere le decisioni -che non ci si limiti a dire loro “fate così perché ve
lo dico io”. Si aspettano che ci sia un ragionamento, che ci sia qualche motivazione in ciò
che fa il management. Si aspettano tutto ciò e, perbacco, lo otterranno. Perché vi prego di
non scordarvi che vivranno ancora quando noi non ci saremo più. Si aspettano che ciò che
hanno imparato venga messo i pratica. Si aspettano di dare il loro contributo e di
guadagnarsi da vivere. Hanno creduto sinceramente a tutto ciò che abbiamo predicato; può
anche essere sciocco da parte loro, ma i giovani credono fermamente a ciò che i genitori e
gli insegnanti dicono. E noi abbiamo detto loro di aspettarsi razionalità dal management.
Abbiamo detto di prepararsi a sfide impegnative. Abbiamo detto di aspettarsi
comportamenti responsabili. E loro si aspettano tutto ciò. Soprattutto, dovremo imparare
a mettere all’opera queste energie straordinarie. Francamente non riesco ancora a vedere
un posto dove tutto ciò possa essere messo in pratica. Però credo che abbiamo il dovere,
innanzitutto verso noi stessi, di impegnarci in tale direzione.”
Forse non esiste ancora la griglia perfetta dove inserire i dati di rendimento del manager
per valutarne le prestazioni, ma certamente partendo da ciò che i nostri collaboratori si
aspettano da noi, dal contributo che vogliono e sono disposti a dare per riuscire, possiamo
disegnare un percorso da seguire, uno scenario auspicabile che dobbiamo dipingere giorno
dopo giorno, con la consapevolezza che la responsabilità della risposta sta sempre in chi
pone la domanda.

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I Vincitori: una miscela di talento e determinazione? Si, ma non solo!

di Elena Pierini
Come si fa ad arrivare al successo? È solo questione di talento e determinazione?
Malcolm Gladwell riesce a dare una risposta osservando le persone giunte all’apice del
successo come: campioni dello sport, geni della scienza, virtuosi della musica, uomini
d’affari multimilionari.
Gladwell analizza le loro doti individuali ma anche e soprattutto i dettagli delle loro
biografie.
Vediamo come, riporto alcuni esempi.
L’hockey canadese è una meritocrazia. Se hai la stoffa e sei disposto a darti da fare per
sviluppare il tuo talento il sistema ti premierà, nell’hockey il successo si basa sui meriti
individuali.
A metà degli anni Ottanta uno psicologo canadese, Roger Barnsley, attirò per primo
l’attenzione sul fenomeno dell’età relativa.
Osservando l’organico dei Medicine Hat Tigers nel 2007, spicca ai nostri occhi che il 40%
degli atleti era nato tra gennaio e marzo, il 30% tra aprile e giugno, il 20% tra luglio e
settembre e il 10% tra ottobre e dicembre.
Non c’è bisogno di un’analisi statistica, basta semplicemente guardare l’organico della
squadra.
Quindi? I segni del Capricorno, dell’Acquario e dei Pesci sono i migliori? No, non è una
questione di zodiaco.
Per vincere talento, passione, lavoro duro e determinazione sono basilari, tuttavia anche
un bel vantaggio di diversi mesi di allenamento e maturità in più certamente aiutano.
Ma esiste il talento innato? Certo!
Non tutti i giocatori di hockey nati in gennaio finiscono per fare i professionisti. Solo
alcuni: quelli che hanno talento e preparazione.
Sarai tu il prossimo Michael Jordan? Quando sei nato?
Anche un ricercatore australiano afferma che potrebbe dipendere da quando sei nato.
Secondo Adrian Barnett, il mese di nascita di una persona può infatti avere impatto su
salute e forma fisica.
I risultati del suo studio sono stati pubblicati in un libro, “Analysing Seasonal Health
Data”, analizzando i compleanni dei giocatori professionisti della Australian Football
League (Afl), Barnett ha riscontrato che un numero sproporzionato è nato nei primi mesi
dell’anno, mentre quelli nati negli ultimi mesi, specialmente a dicembre, sono pochi.
In Australia l’anno scolastico comincia a gennaio.
“I bambini più alti hanno un ovvio vantaggio quando giocano”, spiega Barnett: “Se sei nato
a gennaio, hai 12 mesi di crescita di vantaggio rispetto ai tuoi compagni nati nei mesi
successivi, quindi nascere il 31 dicembre o il 1 gennaio potrebbe fare una grande differenza
nella tua vita”.
I risultati, ha spiegato, rispecchiano quelli di altri studi internazionali che hanno
riscontrato un legame tra data di nascita vicina all’inizio dell’anno scolastico e chance di
diventare un giocatore professionista in sport come hockey, football, pallavolo e basket.
Un altro studio importante riguardante l’argomento del talento è portato nei primi anni
’90 dallo psicologo K. Anders Ericsson e due colleghi all’accademia d’élite della musica di
Berlino. Con l’aiuto dei professori dell’accademia, hanno diviso i violinisti della scuola in
tre gruppi.
Nel primo gruppo c’erano le stelle, quelli con potenziale per diventare i migliori al mondo.
Nel secondo c’erano quelli semplicemente “bravi”. Nel terzo, infine, quelli che difficilmente
sarebbero diventati musicisti professionisti, e che avevano intenzione di diventare
insegnanti di musica. A tutti è stata posta la stessa domanda: nel corso della tua carriera,
da quando hai preso per la prima volta in mano un violino, quante ore di esercizio hai
fatto?
Tutti, in tutti e tre i gruppi, avevano cominciato a suonare più o meno alla stessa età,
intorno ai cinque anni. Nei primi anni tutti si esercitavano sulle due o tre ore a settimana.
Ma intorno agli otto anni cominciavano ad emergere le vere differenze. Quelli che poi
sarebbero diventati i migliori della classe hanno cominciato ad esercitarsi più di tutti gli
altri. In effetti, all’età di vent’anni i violinisti “d’élite” avevano totalizzato più di diecimila
ore di esercizio. Il secondo gruppo era sulle ottomila, ed il terzo poco più di quattromila.
Quello che colpisce nello studio di Ericsson è che non si è trovato nessun musicista
“naturale” che galleggiasse senza sforzo tra i migliori esercitandosi molto meno di loro, né,
specularmente, alcuno sfortunato che, pur sforzandosi più di tutti gli altri, non avesse
quello che serviva per arrivare al massimo.
La ricerca suggerisce che una volta che un musicista è abbastanza capace da entrare in una
scuola di musica, quello che fa la differenza è quanto si esercita.
Inoltre, i migliori dei migliori non si limitano a lavorare più, né molto di più. Lavorano
molto, molto di più.
L’idea che l’eccellenza in un compito complesso richieda un minimo di esercizio è emersa
molte altre volte negli studi al riguardo. I ricercatori, in effetti, si sono accordati su quello
che credano sia il numero magico per essere davvero capaci: diecimila ore.
Anche i Beatles, uno dei più famosi gruppi rock della storia, prima della loro esperienza ad
Amburgo non avevano nessuna regola quand’erano in scena.
Quando si conclusero i vari viaggi ad Amburgo, avevano suonato dal vivo circa 1200 volte
ed erano diventati ciò che sono diventati.
Come mai?
L’importanza di Amburgo risiede nella semplice quantità di tempo che il gruppo fu
costretto a suonare.
John Lennon in un’intervista disse: “A Liverpool non avevamo mai suonato più di un’ora,
invece ad Amburgo ci è toccato suonare per otto ore e più di una volta, così abbiamo
dovuto per forza imparare a suonare in una maniera nuova”.
Un’occasione straordinaria simile a quella dei giocatori nati a gennaio, febbraio e marzo.
Lewis Terman, psicologo statunitense, nel 1921 decise di fare dell’analisi dei ragazzi dotati
la missione della sua vita. Quei genietti furono ribattezzati “Termites” ed erano in possesso
di un QI (Quoziente Intellettivo) superiore a 140, che per una persona normale è tra gli 80
ed i 100.
Purtroppo dopo alcuni anni, nonostante le aspettative molto elevate, ben pochi “Termites”
erano diventati personaggi famosi a livello nazionale, mentre alcuni di loro avevano lavori
ordinari con redditi non eccezionali e sorprendentemente parecchi erano dei falliti.
Per avere successo nel lavoro, il QI non è tutto.
Chi a scuola è sempre stato bravo non necessariamente sarà più adatto ad un certo tipo di
lavoro rispetto a chi era uno studente scarso. Infatti, i classici test di intelligenza effettuano
la misura del QI in base alle tradizionali capacità logico-matematiche, verbali e spaziali,
evidenziandone però i limiti quando il QI è considerato un indicatore per prevedere il
successo che una persona otterrà nella vita professionale e sociale. Frequentemente si
verificano casi in cui persone con un QI alto ottengono scarsi risultati nel campo del lavoro
e nell’ambito delle relazioni sociali. Ciò ha dimostrato che l’intelligenza intesa come puro
raziocinio rispecchia solo una porzione delle più generali capacità che permettono ad un
individuo di affrontare e risolvere i problemi di tutti i giorni. La conseguenza è che il
giudizio ottenuto a scuola tende a mettere in luce solo un tipo di intelligenza più generale,
a discapito di eventuali inclinazioni più spiccate del singolo.
Si pensi ad una persona particolarmente intelligente, professionalmente preparata, ma
intrattabile ed asociale. Le mancanze a livello relazionale potrebbero notevolmente
compromettere un futuro professionale probabilmente brillante e promettente.
Tornando allo psicologo statunitense, i “Termites” divenuti famosi erano coloro che
avevano conquistato il successo e provenivano in maniera preponderante dalla classe
media o alta, mentre i falliti viceversa venivano dai quartieri poveri.
Terman dà ragione all’argomentazione di Annette Lareau, secondo cui conta veramente il
modo in cui i vostri genitori si guadagnano da vivere e quali sono i presupposti della loro
classe di appartenenza.
La sociologa Annette Lareau, qualche anno fa, ha condotto una ricerca su un gruppo di
alunni di terza elementare. Scelse scolari bianchi e neri provenienti da famiglie povere e
facoltose.
I genitori della classe media tentano di valutare e promuovere i talenti, le opinioni, le
capacità del bambino in modo attivo. I genitori poveri ritengono, al contrario, che sia loro
responsabilità dei figli ma lasciano che crescano e si valorizzino per conto proprio.
La conseguenza dei due diversi modi di educare fa si che i bambini poveri siano spesso più
educati, meno piagnucolosi, più creativi nell’uso del proprio tempo ed hanno un senso di
indipendenza ben sviluppato.
Il bambino della classe media, pieno di impegni, è esposto ad una serie di esperienze che
mutano costantemente. Impara a lavorare in gruppo e ad affrontare ambienti molto
strutturati, gli insegnano ad interagire senza difficoltà con gli adulti e ad esprimere la
propria opinione se necessario. Si comportano come se avessero diritto di dar corso alle
priorità individuali, di interagire attivamente in un contesto istituzionale e di agire nel
proprio interesse per ottenere vantaggi.
Allora, come si fa ad arrivare al successo?
Il talento e la determinazione non assicurano il successo, ma devono essere accompagnati
da altri elementi e circostanze, spesso bizzarri e quasi sempre sottovalutati, ma che fanno
parte di noi, di tutte le nostre esperienze e di tutto ciò che ci circonda sin dall’infanzia. Si
tratta del mese di nascita, delle ore di allenamento e preparazione, della classe di
appartenenza, della cultura, del momento storico, del tessuto economico e sociale: tutte
quelle circostanze e scelte, anche banali, che abbiamo davanti ogni giorno, ma che
delineano il nostro profilo di vincitore o di perdente.

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La Vendita non più arte, ma scienza: la disciplina diventa il rituale del successo

di Michele Natali
Nel mondo degli affari non succede niente fino a che non si vende qualcosa, si vende
affinché la fabbrica possa produrre ciò che è stato ordinato, il prodotto o servizio sia stato
consegnato, gli stipendi possano essere pagati e quel nuovo sistema informatico di cui c’era
bisogno possa essere finalmente acquistato. C’è vendita anche quando ci si reca in banca a
chiedere un prestito o un estensione del fido; bisogna riuscire a “vendere” alla banca la
capacità di ripagare un debito: una vendita c’è sempre e comunque sia che si
venda al cliente un si o che sia lui a vendere un no!
Il venditore vecchio stampo è passato di moda, non si vende più alla vecchia maniera, i
tempi sono cambiati. In questi ultimi anni dobbiamo cambiare il modo in cui vendiamo o
non venderemo abbastanza per realizzare i nostri obiettivi.
La crisi internazionale e precedenti recessioni hanno imposto un cambiamento nel
processo di vendita di cui tutto il mondo degli affari se ne avvantaggerà per lungo tempo.
Per ottenere risultati ora è necessario vendere qualcosa a qualcuno per 2 volte oppure
riuscire a vendere qualcosa a qualcuno che ci porterà qualcun altro.
Il nuovo modo di vendere, in ogni caso, passa attraverso l’applicazione di metodi vecchi:
occorre sempre conoscere tutte le tecniche e le strategie di vendita, ma sarà necessario
utilizzarle in un modo diverso, in modo amichevole, sincero; in un modo che evidenzi
quanto la cosa più importante sia rendersi utili e non vendere.
La vendita di per sé non è un arte! Vendere è scienza: diventa una risposta pronta, una
composizione di parole, di frasi di tecniche per convincere un contatto ad acquistare e
come per la scienza c’è bisogno di fare esperimenti prove per stabilire che cosa funzioni
meglio e quali teorie abbiano la resa pratica migliore.
Le nuove regole sono semplici e si possono mettere in pratica subito; utilizzarle è il primo
passo ma la sfida sarà quella di diventare bravi nel loro utilizzo.
In un economia che si può definire del 12 settembre, post new economy, in cui si sono
perse molte certezze, l’ansia ci accompagna: per alcuni sarà il panico, ma è proprio in
questi momenti che ci si costruisce il successo Come? Vendendo e lavorando mentre tutto
il mondo attorno si lamenta.
In che modo? Alla base di tutto ci sta la preparazione e lo studio e poi di seguito
elenchiamo una serie di suggerimenti che non devono costituire belle parole da mettere nel
cassetto, ma azioni da compiere con metodo e dedizione se si vuole vendere con successo
in questi “tempi duri e nuovi”.
1) Difendere i clienti a costo della vita. Gli altri venditori stanno puntando sui
nostri clienti come tigri affamate. E’ giunto il momento di investire tempo e denaro
per sviluppare le relazioni e non dimenticarsi di loro. Che cosa succederebbe se la
concorrenza ci togliesse 2 dei nostri migliori clienti? Abbiamo una strategia per
essere certi che ciò non accada?
2) E’ la relazione che conta non i soldi. Quando gli affari non si sviluppano tutti
provano ad accaparrarsi nuovi clienti offrendo prezzi più vantaggiosi. Abbiamo la
grande opportunità di instaurare delle relazioni che valgono; aiutiamo quindi i
clienti a sviluppare la propria attività dando loro idee vantaggiose ed interessanti.
La ricerca esclusiva di nuovi clienti ci rende più vulnerabili tralasciando quelli già
acquisiti: quali nuovi sistemi abbiamo creato per costruire una relazione?
3) Partecipare ad eventi sociali più di quanto abbiamo fatto fino ad ora.
Questa è la maniera migliore per consolidare relazioni già esistenti e costruirne di
nuove. Bisogna sviluppare una buona rete: se non ci dedichiamo almeno quattro
ore a settimana a questa attività perderemo il vantaggio rispetto a chi lo farà.
Abbiamo elaborato un piano d’azione della durata di un anno per stabilire e
mantenere relazioni con clienti e contatti?
4) Costruire una buona reputazione, sarà grazie a quella che ci
riconosceranno. Ciò che abbiamo fatto negli anni passati ha costruito la
reputazione che abbiamo oggi. La sfida più grande nei periodi duri è fare il
possibile per crearsi una reputazione impeccabile. Non piaceremo a tutti ma i
nostri successi futuri dipendono dal fatto di avere clienti che ci ADORANO. Che
cosa si dice di noi quando non ci siamo?
5) Prendere decisioni in previsione di chi si vuole diventare e non in base
ai soli guadagni immediati. E’ meglio prendere decisioni pensando alla
persona che vorremo diventare, piuttosto che alla nostra situazione attuale, in
questo modo le azioni saranno dirette verso relazioni a lungo termine e non al
risultato immediato. Quando realizziamo una vendita stiamo facendo un
compromesso a breve termine o prendendo un impegno a lungo termine?
6) Impiegare più tempo a progettare soluzioni è meglio che lamentare
problemi. Questo è il momento di prepararsi ed essere al meglio e non si può
farlo se continuiamo a lamentarci. La buona notizia è che la stragrande
maggioranza di persone continuano a lamentarsi, quindi resta un abbondante
spazio di manovra per avere successo: le persone continuano a comprare anche se
c’è la crisi, comprano meno ma comprano. Le vendite verranno concluse dai più
PREPARATI e MOTIVATI.
7) Non spendere ma investire (nel tempo, nei soldi, negli affari ed in ogni
cosa che si fa). Sarebbe facile mettere la testa sotto la sabbia e sperare che tutto
torni come prima. Ma la realtà non cambia quindi ci conviene utilizzare ciò che
abbiamo a disposizione per costruire pensieri positivi, nuove informazioni e nuove
strategie per realizzare un ottima rete di contatti in modo da garantirci i risultati
negli affari. Quanto tempo investiamo ogni giorno in noi stessi?
8) Creare una differenza tangibile tra noi e gli altri. Occorre lavorare sotto
questo aspetto ogni giorno. Occorre cambiare tutto, ogni cosa da ordinaria deve
diventare straordinaria : Che cosa c’è di memorabile in noi? In che cosa siamo
diversi dagli altri? Bisogna aggiornare tutto quello che si dice tutto quello che si fa.
Ogni comunicazione diretta ai clienti deve essere incredibile.
9) Bisogna imparare la gioia del rifiuto. Ci si esercita facendo tante telefonate:
molta gente risponderà NO. Che cosa facciamo quando ci sentiamo rispondere
NO? Come potremmo o dovremmo rispondere?
10) Occorre lavorare mentre gli altri dormono. Prima ci si sveglia, più
possibilità si avrà di migliorare e di battere la concorrenza. Meglio essere
mattinieri che nottambuli. Forse non tutti, ma solitamente al mattino si pensa con
più chiarezza. Come impieghiamo le nostre ore mattutine? Cosa potremmo fare di
diverso?
11) Mettere gli obiettivi davanti agli occhi e ripeterli almeno 2 volte al
giorno. La formula per ottenere gli obiettivi può essere diversa per ognuno, ma la
verità del detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” risulta sempre valida.
Diventa utile scrivere i nostri obiettivi e leggerli almeno 2 volte al giorno fino a
quando non vengono raggiunti. Può diventare funzionale ed importante la
suddivisione degli obiettivi in piccole azioni quotidiane; ad esempio mettere da
parte 1000€ risparmiandone 3 al giorno, chiudere 30 vendite facendo 5
appuntamenti quotidiani. Se ci proponiamo piccoli goal giornalieri e li
raggiungiamo va da sé che il grande goal è alla nostra portata. Quali piccoli-grandi
passi possiamo muovere ogni giorno per raggiungere il nostro GRANDE obiettivo?
12) Scommettere su se stessi sapendo che non spetta alla società, spetta a
noi. Assumersi la piena responsabilità e la proprietà assoluta del nostro lavoro
delle nostre abitudini dei nostri clienti e di noi stessi. Chi stiamo incolpando per
cose che invece dovrebbero essere sotto la nostra responsabilità?
13) E’ importante ritrovare la tenacia che avevamo a 4 anni, quando
chiedevamo ai nostri genitori di comperarci un giocattolo e non
volevamo sentirci dire di No. Quante volte abbiamo ottenuto quel giocattolo?
Stiamo realizzando altrettante vendita? Eravamo tenaci allora ed ora? Stiamo
rinunciando troppo facilmente? Per cosa varrebbe la pena combattere di più?
14) La presenza sul web deve essere dominante. Il web è uno strumento per
velocizzare gli affari: si ha la possibilità di apparire 24 ore su 24, 7 giorni alla
settimana e 365 giorni all’anno; per la facilità di comunicare, pianificare,
preparare resoconti, avere un database sempre disponibile e soprattutto
condividere informazioni che aiutino gli altri a costruire la Loro attività. Che cosa
c’è di incredibile nel nostro sito Web?
Ora tutto ciò che occorre fare è diventare esperti in ognuna di queste strategie e la nostra
quota di mercato non la perderemo.
Ricordiamoci quindi di non tralasciare i nostri clienti e fornitori attuali; facciamo tutto ciò
che è possibile per conquistare la lealtà dei nostri clienti, perché la concorrenza è affamata
e si aggira come una volpe in cerca delle nostre galline! Prendiamo provvedimenti nuovi
per far si che i nostri clienti rimangano fedeli.
Ricordiamoci quindi Vendere è una disciplina. Non nel senso militare del termine, ma
in quello di devozione: una dedizione personale verso la realizzazione, che può esistere
solamente in presenza di una buona disciplina. Si intende il controllo che nasce da dentro,
non delle regole imposte dall’esterno; anche qui non parliamo della fatica della disciplina
ma della gioia della stessa.
La disciplina non è altro che il processo quotidiano di focalizzazione sui
propri obiettivi. E’ combattere fino a farcela.
Quindi due cose semplici ma essenziali: Risposte facili e lavoro duro
ricordando che:
La disciplina è il rituale del successo.

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