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24 Agosto 2010

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Ville per vacanze Firenze a Siena e Volterra – Toscana

Toscana da Firenze e Siena a Volterra Apri gli occhi e ti accorgi di sognare, sulla tua destra verdi colline, sulla tua sinistra un castello che domina il paesaggio, circondato da un borgo medioevale. Mentre provi a stropicciarti gli occhi i ricordi riaffiorano e con loro la consapevolezza di essere in arrivati in Toscana. Con gioa esclami: il viaggio notturno ne è valso proprio la pena! Allungando lo sguardo all’orizzonti scopri una terra piena di meraviglie formata da tanti piccoli e caratteristici paesi con una lunga storia da raccontare che aspettano solo il turista che abbia la curiosità di ascoltarli. La Toscana non va solo guardata ma merita di essere osservata, solo soffermandosi si potranno cogliere a pieno i motivi per cui tutto il mondo ne parla. Per elencarli tutti un grande libro non sarebbe sufficiente, mi limiterò qui a mensionarne alcuni: il palio di Siena: una competizione fra le contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale che si svolge 02 luglio ed il 16 agosto di ogni anno. Il Ponte Vecchio di Firenze: uno dei ponti più famosi del mondo. Attraversa il fiume Arno nel suo punto più stretto. Dove gli innamorati appendono il loro lucchetti in segno di eterno amore.le torri di San Gimignano e la famosissima Torre pendente di Pisa. I giovani vorranno sicuramente mensionare la strada di twilight da ripercorrere a Volterra. Dopo questo tuffo tra arte e cultura la giornata si può chiudere in bellezza soggiornando in una romantica villa con piscina, lontano da occhi indiscreti, al centro di frutteti e oliveti. E così tra un bagno nella piscina privata ed un caldo idro-massaggio all’aperto, con lo sguardo verso l’orizzonte il cielo si tinge di rosso come emozionato nell’agurarvi una buonanotte. Un viaggio in Toscana non si dimentica facilmente.

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A Civitavecchia con “La Via della Felicità”

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  • 24 Agosto 2010

Centinaia di copie distribuite per un appello al rispetto e alla fiducia reciproca

Roma 24 Agosto 2010 – A Civitavecchia approda “La via della Felicità”, codice morale laico basato sul buon senso contenente 21 precetti per condurre verso il rispetto e la fiducia reciproca.

Nella mattinata di lunedi 23 agosto, nella cittadina del litorale nord romano, i volontari dell’associazione “La Via della Felicità di Roma e Mediterraneo” hanno regalato diverse centinaia di copie dell’omonimo opuscolo con la dedica e l’augurio per una vita felice. Ogni persona ha ricevuto copie aggiuntive da donare a sua volta ai propri cari e amici per poter loro augurare un’esistenza felice.

Redatta nel 1981 dall’umanitario L. Ron Hubbard, “La Via della Felicità” rappresenta un appello al buon senso per ripristinare i valori morali essenziali al di là del credo, della razza, dell’appartenenza per creare un mondo di fiducia, onesta e rispetto.

Per informazioni:
www.thewaytohappiness.org
[email protected]

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Se gli animali in città creano problemi: le città italiane in guerra con ratti e piccioni

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  • 24 Agosto 2010

Uno dei problemi che molte città italiane si trovano ad affrontare riguarda la presenza di un numero eccessivo di animali non proprio amati, come i piccioni e i ratti.

Camminando per le strade di molte città italiane non si può non notare la presenza massiccia di piccioni, che si aggirano tra i tavolini dei bar all’aperto alla ricerca di qualche briciola o sorvolano le teste degli ignari passanti. Allontanare piccioni è diventata la parola d’ordine di molte città italiane, ma i piccioni non sono gli unici animali a turbare la quiete dei nostri centri storici: molte sono le città, soprattutto in estate, che si vedono costrette ad affrontare la questione dell’allontanamento topi.

Roma, tanto per fare un esempio illustre, ha già lanciato l’allarme topi: complici il caldo e i cassonetti pieni di rifiuti, quest’estate i topi sembrano aver proliferato alla grande nella capitale, mettendo a rischio anche l’attività di molti ristoratori e proprietari di locali, che spesso vedono passare tra le gambe dei propri clienti questi animali. E questo accade in zone centralissime, assai frequentate dai turisti, come Trastevere e Castel Sant’Angelo, dove i topi si muovono anche di giorno, quasi incuranti dei turisti che visitano la città. Una vera e propria emergenza, che sta rendendo necessarie delle misure straordinarie di derattizzazione.

Come detto, però, i topi non sono i soli animali indesiderati a popolare le città italiane, colpite anche dal proliferare di piccioni, che oltre ad essere veicoli di malattie sono anche pericolosi per le case e i monumenti, in quanto i loro escrementi non solo li sporcano, rendendo necessario l’intervento di un’impresa pulizie civili, ma li corrode causando dei danni gravissimi. Moltissime sono le misure adottate dalle diverse città italiane per contrastare il problema e bloccare il proliferare di questi uccelli, dai falconieri al divieto di dar loro da mangiare. Si cerca insomma di ovviare al problema dei piccioni senza doverli sterminare, ma limitandone l’invasione con metodi più soft. Niente a che vedere con la catapulta cattura-piccioni sperimentata a Barcellona, una città – non italiana – in cui, secondo gli esperti, il numero di piccioni è dieci volte superiore al livello sopportabile. La tecnica usata a Barcellona permette di intrappolare i volatili in una specie di rete, per poi sopprimerli con il gas. Nelle città italiane, soprattutto in quelle più turistiche, vige invece il divieto di dar da mangiare ai volatili, con multe anche piuttosto salate, ma a questa misura preventiva se ne aggiungono anche altre, volte a risolvere il problema dove si è già presentato.

Molto in voga sono i falconieri, che riescono ad allontanare i volatili senza torcer loro un capello, anzi una piuma. In teoria i falchi caccerebbero i piccioni per nutrirsene, ma i falchi che di solito vengono utilizzati per liberare determinate zone dall’assedio dei pennuti sono addestrati ad inseguire i piccioni, e non ad ucciderli. E allontanando i piccioni dai centri storici si può evitare che imbrattino strade e monumenti rendendo necessari particolari servizi pulizia per ripulire ciò che i piccioni hanno sporcato. I falchi vengono di solito liberati la sera, quando i piccioni tornano al nido, per turbarne la quiete e costringerli a cercare un’altra sistemazione. I primi risultati si possono raggiungere anche dopo poche uscite, ma i tempi possono essere anche più lunghi.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – consulente marketing

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Risparmiare sulla bolletta della luce in estate e non solo

Se mai ci fosse un momento migliore per risparmiare sull’energia elettrica sarebbe l’estate. Probabilmente questa affermazione sarebbe potuta essere considerata vera prima dell’avvento in massa dei condizionatori d’aria e del loro utilizzo, a volte, spropositato.

Infatti d’estate molto probabilmente, date le temperature tropicali, si utilizzerà di meno lo scaldabagno e molto probabilmente anche il forno, visto che l’alimentazione estiva è per la maggior parte fatta di piatti freddi.

Altre piccole accortezze, che dovrebbero far parte delle buone abitudini di ogni consumatore mediamente attento alle proprie tasche ed ai costi delle proprie bollette, possono essere adottate ma non solo in estate, sarebbe ottimo che fossero abitudine comune. L’esempio più classico è quello della spia di accensione della televisione (presente anche nello stereo, nel caricabatterie del cellulare, nel computer ecc ecc) malgrado non porti ad un consumo eccessivo di corrente; assicurarsi di tenerla spenta una volta spento l’elettrodomestico fa sì che si possano risparmiare cifre interessanti, se calcolate su base annuale e tenendo conto di tutti gli elettrodomestici che utilizziamo e che hanno, per indicarci lo stato di stand by, questo led luminoso acceso.

Tuttavia, l’elettrodomestico che mette a dura prova anche il più attento risparmiatore è il condizionatore. Infatti con l’estate arriva, nostro malgrado, anche il gran caldo e l’aria condizionata diventa un refrigerio irrinunciabile anche nelle abitazioni private. Salvo poi trovarsi in bolletta della luce un costo esorbitante.

Anche con il condizionatore c’è modo di risparmiare ma perché sia effettivo e duraturo è necessario avere delle buone abitudini già dalla fase di installazione. Il punto in cui l’impianto di climatizzazione viene installato infatti è importante per il consumo futuro, la sua pulizia è altresì importante non solo per risparmiare sulla bolletta di energia elettrica ma soprattutto per la propria salute. Infine ma non per importanza, mantenere efficienti i propri infissi può aiutare a massimizzare i benefici provenienti dall’aria condizionata.

Dal 2004 diversi studi dimostrano che la rapida diffusione di impianti di climatizzazione ha fatto aumentare del 2% annuo il consumo di energia elettrica in ambito domestico, questo tema riveste una certa importanza dal punto di vista della sostenibilità dell’ambiente, i climatizzatori si sono diffusi nelle nostre case a causa dell’effetto serra ma il loro utilizzo contribuisce ad aumentare il calore esterno peggiorando, in tal modo, le conseguenze dell’effetto serra.

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Scopri le meraviglie della Riviera Ligure

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  • 24 Agosto 2010

La pittoresca Riviera Ligure è una delle zone più panoramiche d’Italia e offre scogliere a picco sul mare e gli splendidi paesini delle Cinque Terre, che non possono mancare nell’itinerario di chi ha in mente una vacanza on the road.

Che si viaggi in treno o in automobile, sarà necessario scendere per affrontare le ripide discese che portano a paesini che sembrano incastonati nella roccia. Lo sforzo sarà premiato con le bellezze che questi luoghi hanno da offrire e soprattutto con le delizie della cucina, che qui, più che nelle grandi città. Ha conservato la sua essenza italiana e locale. Non bisogna però temere di arrivare in zone impervie o desolate, perché Vernazza, Riomaggiore e Manarola sono meta di tantissimi turisti che le visitano in ogni periodo dell’anno.

Esiste anche l’opportunità di scoprire la storia e le origini di questi luoghi attraverso una guida locale, che mostrerà come ancora si possano identificare le tracce dei tempi romani. Ma la storia di questi luoghi non si è fermata alla caduta dell’Impero Romano e quindi si avrà la possibilità di scoprie tesori di più recent epoche, tra i quali alcuni castelli medievali costruiti sulle scogliere.

Ma in Ligura, oltre alle visite culturali, c’è la possibilità di trascorrere una vacanza tutta mare, spiaggia e sport d’acqua con la certezza di trovare il giusto mix di relax e divertimento per tutta la famiglia, dai più piccolo ai più grandi. E se il mare non è la vostra passione, l’entroterra ligure offre alcuni sentieri molto conosciuti, che portano in luoghi dove apprezzare alcune delle tante bellezze naturali dell’Italia del nord.

La Liguria, quindi, è una regione tutta da scoprire, ma che spesso viene dimenticata dai turisti diretti verso le più celebri Roma o Pisa. Per esplorarla si può scegliere un noleggio auto a Genova, il capoluogo della regione, e da lì partire alla volta delle Cinque Terre, o Rapallo, Portofino, La Spezia e Chiavari.

Visitare Genova e la Liguria è un’esperienza che lascia a bocca aperta, per le bellezze naturali e culturali di tutta la Liguria. Genova coi suoi musei e gli importanti palazzi signorili dimostra quanto importante sia stata questa città nella storia d’Italia e quanto abbia influito sulla cultura del paese. Inoltre, nascosti nei tanti vicoletti della città si possono scoprire ristoranti che vi faranno conoscere la profumata cucina ligure coi suoi tanti piatti di mare e di terra.

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Affidarsi ad un professionista per le traduzioni legali

Una traduzione sbagliata, non precisa, può diventare un problema molto serio. Non solo in campo legale, è una notizia dell’ultima ora a far tornare alla mente l’importanza di una traduzione corretta, alla lettera, in ogni settore.

In campo legale, ora che anche la giustizia ha a che fare con materiale proveniente da altre nazioni e scritto in altre lingue, come in campo medico è necessario affidarsi a professionisti di provata competenza, non a traduttori improvvisati che sanno ben poco della lingua in cui sono scritti i testi e dell’argomento oggetto di traduzione.

La notizia è della bambina ricoverata all’ospedale di Prato in preda ad una crisi perché le era stata somministrata una dose eccessiva di antistaminico, l’errore è scaturito da una traduzione sbagliata, il medico dello stesso ospedale aveva prescritto 3 gocce del medicinale, l’interprete ha invece tradotto 3 cucchiaini causando in tal modo l’errore della madre che avrebbe potuto mettere in gravissimo pericolo la bambina.

Le conseguenze di una traduzione sbagliata, non corretta alla lettera, può causare significativi danni. In campo medico sanitario è fondamentale essere prudenti affidandosi a professionisti che siano competenti non solo della lingua oggetto di traduzione ma anche della specializzazione medica in quel momento interessata.

La traduzione legale necessita, come nel precedente e in altri casi, di questa doppia competenza: ovvero che il traduttore del testo legale in oggetto abbia le idee chiare sul tema che si sta in quel momento trattando e allo stesso tempo, sia un profondo conoscitore della lingua in cui quel testo è scritto. Non ci si improvvisa traduttori di testi legali specialistici, una traduzione di questo genere richiede approfondite competenze in campo linguistico e nella materia specifica oggetto della traduzione.

Non ci si può improvvisare traduttori specializzati, è meglio affidarsi a chi in campo di traduzioni legali ha una comprovata esperienza.

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Una fiera della natura con gli abiti di fiori e foglie

Che le piante e soprattutto i fiori abbiano sempre avuto un grande fascino per l’uomo, questo è risaputo da tutti, questi vengono venduti e prodotti per tanti scopi, dal semplice ornamento, all’utilizzo in farmacologia ed erboristerie.

Ma perché utilizzarli solo per i consueti scopi, quando si possono fare mille altri utilizzi di questi splendidi oggetti, come ad esempio vestirsi di fiori e foglie, circondare ed ornare il proprio corpo di una fiera della natura, per altro completamente biodegradabile e naturale, cosa che di questi tempi è molto utile.

Quest’anno è un piccolo eccesso della moda, è quello di vestirsi, dalla testa ai piedi, di magnifici fiori e foglie, decorandosi così in un modo diverso e completamente nuovo.

I fautori di questa moda, che ha portato alla ribalta questo nuovo uso di questi magnifici prodotti della natura, rendendo il corpo di chi li indossa un mero manichino al servizio dell’esposizione di piante e fiori di cui si è vestiti, vivono in America e precisamente sono artisti di Boston, che fanno parte dei Winston Flowers, famosi per aver in parte allestito i luoghi dove si è tenuto il matrimonio di Chelsea Clinton, ma anche perché sono stati premiati per i loro lavori da una delle più importanti riviste di settore a livello mondiale, ovvero la Florist’s Review.

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Verona da scoprire: 2000 anni di storia e cultura

Passeggiando per Verona si notano edifici e monumenti che ne testimoniano la storia: è ricca di interesse culturale in vari ambiti, ed è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: vale senz’altro la pena di visitarla.
Prima di tutto, bisogna trovare un albergo; un hotel 3 stelle a Verona in pieno centro o fuori dal centro storico: un hotel a san michele Extra, quartiere di Verona, per godersi un po’ di tranquillità senza perdere i vantaggi della città. una volta trovato l’albergo, si può iniziare a scoprire Verona.
Di verona centro città tutti conoscono l’Arena e il balcone di Giulietta; dormire a Verona però significa avere la possibilità di scoprire tutto il resto: l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità in virtù della sua struttura urbana e della sua architettura, considerate esemplari per lo sviluppo ininterrotto durante i suoi duemila anni di storia. Questo permette l’individuazione di vari stili architettonici che testimoniano i diversi periodi storici che la città ha vissuto, racchiudendo così in una città che rappresenta un eccellente modello di città fortificata esempi di architettura che ci danno la possibilità di toccare con mano i diversi periodi storici vissuti in Europa negli ultimi venti secoli.
Quindi, si parte: mappa di Verona alla mano, si può iniziare a girare. Le offerte per verona sono tantissime, in tutti gli ambiti: dallo storico al musicale, dall’artistico al letterario, la città offre tutto a chi lo vuole scoprire. Tappe obbligate sono naturalmente l’Arena, che ospita il famoso festival lirico nel periodo estivo, la cui regina incontrastata è Aida, ma anche concerti di altro genere, per accontentare i gusti di tutti; e poi non può mancare una capatina al balcone di Giulietta, meta di tutte le coppie che, romanticamente, vogliono mettere il loro sentimento al pari di quello dei giovani Giulietta e Romeo, ovviamente senza includere la loro fine tragica.
Con questo alcuni pensano che Verona abbia finito le sue cartucce, ma naturalmente basta girare per le strade per vedere quante cose ci siano ancora da vedere; una tappa interessante è la Biblioteca Capitolare, per esempio, nella quale è custodito il cosiddetto “Indovinello veronese”, che recita così:

“Se pareba boves, alba pratàlia aràba
et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba”

ovvero “teneva davanti a sé i buoi, arava i bianchi prati, ed un bianco aratro teneva ed un nero seme seminava”. La soluzione? Lo scrivano, che con l’aratro bianco (la sua penna) trainato da buoi (le dita) lascia semi neri (l’inchiostro) sui prati bianchi (le pagine). L’importanza di questo indovinello sta nel fatto che è scritto in una lingua che potrebbe essere il primo esempio di volgare: questo documento potrebbe quindi essere il primissimo testimone della nascita della lingua italiana, essendo stato scritto tra la fine dell’VIII e l’inizio del IX secolo. L’uso del condizionale è d’obbligo, comunque, perché i critici sono ancora in fase di studio sul fatto che sia realmente un esempio di volgare e non di tardo latino.
Per avere un’idea generale della città, comunque, la si può dividere in diverse epoche, per ognuna delle quali si può ricordare un monumento, tra i tanti, rappresentativo: l’epoca romana, con l’Arena, già nominata, e porta Borsari; l’epoca medievale, di cui ricordiamo la Basilica di San Zeno, e quella scaligera, con la Piazza dei Signori. Infine, l’epoca veneziana ci lascia Porta Nuova, mentre l’arsenale di Franz Josef I può rappresentare il periodo austriaco.

A cura di Lia Contesso
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Il ritorno della classe e del galateo

Negli ultimi tempi fioriscono sempre di più sia nei giornali che nel web le rubriche che parlano di classe, gusto e galateo.
Se a qualcuno sembrano argomenti datati si sbaglia perché non solo sono temi molto ricercati sia dai giovani che dai datori di lavoro che vedono la classe come il fiore all’occhiello del buon manager e la buona educazione elemento fondamentale per la buona riuscita nella vita e nel lavoro. Numerosi sono i corsi che fioccano nei vari enti di formazione lavoro che si propongono di fornire almeno le regole base di comportamento come materia corollaria nella formazione professionale ed aziendale.
Il galateo nato come manuale di comportamento a metà del ‘500 per paziente opera dell’allora vescovo di Sessa Aurunca Galeazzo Florimonte, negli ultimi anni gli esperti del settore si sono dovuti tenere al passo con tempi e soprattutto con la tecnologia che, soprattutto nei più giovani ma non solo, ha introdotto comportamenti, gesti e consuetudini che solo fino a pochi anni fa’ erano impensabili. Quindi all’interno di questi corsi full immersion viene affrontato con particolare attenzione il tema del cellulare: niente urla o schiamazzi al in nessun luogo, soprattutto non quando si è in fila per i musei, bar, luoghi affollati o comunque nel raggio di qualche metro dai padiglioni auricolari di qualsiasi altra persona. Per le donne regola base deve essere quella di non rifarsi il trucco o i capelli (anche se questo consiglio non vale solo per le donne!!) sbattendo in faccia a chiunque specchietti, spazzole o qualsivoglia altro oggetto utile.
Ma il galateo va anche oltre il semplice comportamento tenendo conto di discipline parallele come il modo di vestire, la gestualità e tutto quello che dagli specialisti viene definito linguaggio paraverbale o non verbale con particolare attenzione per la buona gestione dell’intelligenza emotiva. Per quanto riguarda il vestiario innumerevoli sono i consigli sciorinati giorno per giorno, consigli che però cozzano inevitabilmente con le mode del momento diventando così arcaici e bacchettoni. Una breve sintesi: no ai pantaloni “alle ginocchia” che oltre a non essere eleganti perdono di qualsiasi utilità, va bene essere spigliati nel lavoro ma l’importante è non esagerare, idem per le gonne troppo corte soprattutto se abbinate a fisici non proprio longilinei, infatti per le donne la regola da seguire sempre e comunque è quella della finezza e della classe, quindi no a maglie troppo aderenti o troppo larghe, no a cravatte non abbinate alle camicie, se proprio non si è in possesso di una cravatta che si abbini e non si vuole investire in questo capo uscire senza.
Ma è a tavola, durante i pranzi di lavoro, che le regole del bon ton si scatenano in tutta la loro fierezza perché sia, il detto “dimmi come mangi e ti dirò chi sei” ha sempre avuto ragione soprattutto con clienti e fornitori dove anche quando meno ce lo aspettiamo siamo sotto esame. Quindi mai mangiare con ingordigia, masticare a bocca aperta o facendo rumore, fare la scarpetta sul piatto, appoggiare i gomiti sul tavolo o tenere il telefonino sul tavolo. E ultima, ma fondamentale regola da rispettare, mai mai mai usare lo stuzzicadenti. Alcune piccole nozioni che, se note, si possono mettere in atto senza problemi!
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Posizionamento su baidu

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Server8: Open Bladeserver Platform made in Italy

Server8 è la prima piattaforma Bladeserver che ti permette di usare Hw standard

I Blade Server negli ultimi anni hanno innovato il concetto di Server: consentono di risparmiare spazio e di avere una gestione integrata delle proprie macchine.
Innovare il concetto di Blade Server oggi si può: con Server8 dici addio ai formati proprietari, ti svincoli dal produttore nella fase post-vendita, sei libero di aggiornare quando e come vuoi le tue macchine, il tutto risparmiando sia in fase di acquisto, sia in fase di aggiornamento, sia nella gestione.

Server8 è un sistema Case + Blade: il Case di 6U è in formato rack 19″ standard. Alloggia 8 Blades ed è provvisto di 8 ventole di raffreddamento.
I Blade sono piattaforme configurabili con Motherboard Mini Itx, Flex Atx e Micro Atx, e ti danno così una vasta gamma di scelte possibili: soluzioni AMD su Socket AM3, o Intel Socket 775 o 1156. Ogni Blade è provvisto di alimentatore Industrial PC: le tue macchine così saranno indipendenti le une dalle altre, e potrai scegliere se popolare il Case con configurazioni omogenee o diverse fra loro.

Essendo una struttura aperta agli standard di mercato, Server8 è sempre pronto per le novità:
fra le ultime, una nuova piastra Asus su SkAM3. Estremamente economica, può essere configurata anche con le ultime Cpu AMD a 6 Cores.
Su Intel, segnaliamo le Motherboard Supermicro X8SIL (disponibili anche con IPMI integrato) e Intel DQ57TM, per sfruttare le ultime Cpu su Sk1156 della famiglia i3, i5, i7 e Xeon Quad Core

Server8 è così uno strumento adatto a diverse professionalità del mondo IT: dai Providers, ai fornitori di Servizi web-based, agli studi di Rendering.
Sul sito www.server8.it troverai sia una descrizione delle possibilità di configurazione, sia la possibilità di acquistare Server8 in versione pre-configurata che in versione OEM.

Sul nostro Shop, dopo esserti registrato, potrai vedere i prezzi di tutto il listino.
Per gli Operatori IT è prevista una Pricelist dedicata.

Da oggi è disponibile anche il nuovo servizio di Assembling On Demand: se non hai convenienza ad impiegare manodopera qualificata per assemblare i tuoi Server, ma vuoi continuare ad approvvigionarti dai tuoi fornitori di fiducia, lascia che lo facciamo noi per te!
Come funziona?
Quando acquisti uno o più Case Rack Full in versione OEM (con 8 Blade col solo alimentatore), scegli anche il nostro servizio di Assemblaggio.
Poi, acquista come sempre il tuo hw dal tuo fornitore e fallo recapitare a noi, oppure mandaci il tuo hw usato che vuoi reimpiegare in un’architettura più efficiente per spazio e consumi.
Noi di BrainBox assembleremo i tuoi Blade nel modo migliore e verificheremo che l’hw da te acquistato funzioni correttamente, per lasciarti una gestione più semplice di eventuali resi.

Approfitta della PROMOZIONE in corso fino al 31 Agosto: tutti i Case OEM (quindi non configurati, provvisti solo di alimentatori) sono a prezzo speciale.

Visitaci su www.server8.it
Scrivici a [email protected] per qualsiasi informazione, per dubbi di possibili configurazioni o per richieste di personalizzazione

BrainBox risponde. Sempre

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Viaggio verso un ipotetico ritorno alle usanze antiche, alla scoperta di uomini e mulini e varietà di cereali autoctone e antiche

A Tavola vi porta nel mese di settembre alla scoperta dell’Italia del grano, tema tanto attuale quanto dibattuto, dal Piemonte alla Campania, dove generazioni di famiglie di mugnai propongono varietà di cereali autoctone e antiche differenti a seconda del territorio.

“La nostra scelta – ci spiega Mattea Guantieri direttore di A Tavola – è ben precisa.  Andare a vedere le varietà di cereali antiche, prodotte con le macine di pietra. I nuovi mulini tornano al passato per entrare nelle cucine dei migliori ristoranti e conquistare i laboratori di panificatori e pastai. Infatti oggi, secondo un affascinante quanto suggestivo processo inverso, è nuovamente la pietra a tornare in auge per la sua caratteristica di frantumare il chicco senza scaldarlo troppo, mantenendone così inalterate le proprietà organolettiche. Al frumento si sono affiancate moltissime varietà di cereali autoctone e antiche, che erano rimaste nascoste nelle pieghe della storia nelle differenti zone d’Italia. Per rendercene conto pensiamo semplicemente che il 90% delle oltre 400 varietà di grano diffuse fino a prima della Seconda Guerra mondiale è andato perduto. Varietà e storie, quelle che raccontiamo, che nel tempo della globalizzazione e dell’appiattimento alimentare ci ricordano come sia fondamentale difendere e valorizzare le differenze”.

Ecco perché A tavola ha scelto di lanciare su facebook, una discussione, cui vi invitiamo a partecipare, riguardante la recente vicenda legata al raid ambientalista ad opera delle tute bianche e dei centri sociali avvenuta il 9 agosto nel campo transgenico di Vivaro nel pordenonese.

Da nord a sud Italia A Tavola propone una dettagliata mappa dei mulini e delle qualità dei cereali. Siamo andati ad approfondire l’attività dei mulini natanti quando c’era un tempo in cui la gente di pianura portava le granaglie a macinare navigando sul Po perché i mulini distavano dalla terra un braccio di fiume. In evidenza, anche la storia di un seme nobile con una particolare storia alle spalle: il grano “Senatore Cappelli” chiamato così in onore del senatore abruzzese Raffaele Cappelli, promotore nei primi del ‘900 della riforma agraria che ha portato alla distinzione tra grani duri e teneri. E’ un frumento duro, aristato, il più adatto per fare le pappardelle di una volta. Il pastaio Giovanni Fabbri, che ha ereditato dal bisnonno l’antica tradizione della pasta artigianale, con quel frumento, produce una tiratura limitata di pappardelle e stracci, preparate secondo le ricette antiche.

Come ogni mese A Tavola, la rivista per gli appassionati di territorio e gastronomia diretta da Mattea Guantieri, offre il proprio punto di vista per far scoprire al lettore luoghi e tradizione, convinta che qualità dei prodotti, biodiversità e forte radicamento territoriale siano le armi vincenti per combattere la sfida contro un omologante futuro.

Contatti Ufficio Stampa

045 584525

[email protected]

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Cliniche Vitaldent: condizioni privilegiate per i soci della Fisoc

Gli associati della Fisoc (Osservatorio culturale che si occupa di tematiche economiche, sociali e interculturali) potranno godere nelle Cliniche Vital Dent di uno sconto pari al 5% sull’intero costo dei trattamenti effettuati, con pagamento immediato del preventivo. La stessa politica sarà adottata nei confronti del nucleo familiare. Oppure, in alternativa allo sconto, è possobile scegliere un’ esclusiva formula di finanziamento in 36 mesi.

A ció si aggiunge la possibilità di fruire di 19 prestazioni odontoiatriche gratuite, tra cui i trattamenti di igiene orale e le visite di controllo semestrali, successive alle cure.

Per godere dei trattamenti odontoiatrici a condizioni privilegiate è sufficiente contattare il centro Vital Dent più vicino, che potete trovare su internet all’indirizzo www.vitaldent.com/it o telefonando al numero verde 800 913266.

Sará sufficiente presentarsi al centro Vital Dent come associato Fisoc ed esibire in originale il tesserino identificativo dell’anno in corso.

Vital Dent è un network internazionale di cliniche odontoiatriche che, da quasi 20 anni, mette alla portata di tutti cure e servizi specialistici fra i più moderni e avanzati d’Europa.

La rete Vital Dent conta oggi 400 centri, ubicati in Spagna e Portogallo, ed è ora in Italia, nelle principali città.

Presso i Centri Vital Dent sono a disposizione di tutti cure completamente personalizzate, tecniche e metodi all’avanguardia e servizi di odontoiatria integrale che permettono di risolvere e prevenire tutti i problemi di salute dentale.

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Tachipirina: cambiano sul foglietto illustrativo i dosaggi consigliati.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) dallo scorso febbraio ha deciso di rendere più chiare le informazioni sulle dosi dei medicinali.
Tra gli effetti dovuti a questa decisione è sicuramente da considerare la modifica dei folgietti illustratibi della Tachipirina e di altri medicinali contenenti paracetamolo, da solo e in associazione con altri principi attivi (come Efferalgan, Tachiflu, Sinegrip).
Il pericolo legato all’uso di tali farmaci, secondo l’agenzia, risiederebbe proprio nel dosaggio. Risulterebbe infatti facile superare le dosi di paracetamolo tollerabili dall’organismo in quanto tale principio è contenuto in più farmaci venduti al pubblico con nomi diversi. L’ eccesso nell’uso di paracetamolo, stando a quanto diffuso dall’agenzia, potrebbe provocare danni considerevoli a fegato e a reni.
Disponibile in commercio come farmaco da banco, acquistabile pertanto senza prescrizione medica, la tachipirina trova impiego nel trattamento dei sintomi dolorosi in genere: cefalea, mal di denti, dolori muscolari, dolori osteo-articolari, dolori mestruali, interventi chirurgici di piccola entità. Inoltre, la Tachipirina viene impiegata nella cura degli stati febbrili in genere.
Come si vedrà nei nuovi foglietti illustrativi, l’AIFA consiglia di non assumere paracetamolo per un periodo superiore a tre giorni di seguito, Dopo i tre giorni, se i sintomi persistono, è necessario consultare il medico, che valuterà la situazione e l’opportunità di proseguire col farmaco.


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Xanax: la forza del principio attivo dell’Alprazolam

Stando ad alcune ricerche svolte nell’ambito della psicologia e della psicoterapia, gli ansiolitici sembrano confermarsi i farmaci in assoluto più usati al mondo, dopo i comuni anti-infiammatori.
Ansia, attacchi di panico gravi e persistenti, difficoltà a prendere sonno o presenza di un sonno disturbato da prolungati risvegli notturni, hanno come conseguenza la stanchezza, l’irritabilità, la difficoltà a svolgere il proprio lavoro ed in generale provocano un peggioramento della qualità della vita.
Se da una parte uno dei migliori modi per affrontare i problemi di ansia e panico è quello di affidarsi a terapie cognitivo-comportamentali, dall’altra spesso risulta utile affidarsi anche al sostegno di appositi farmaci in grado di ridurre la quota di ansia durante il giorno e di facilitare il buon sonno nelle ore notturne.

I farmaci più usati sono le benzodiazepine al cui gruppo appartiene anche l’Alprazolam, conosciuto anche con il nome commerciale di Xanax. Stando a quanto riportato nel foglietto illustrativo, lo Xanax e’ indicato nel trattamento di disturbi d’ansia, attacchi di panico con o senza evitamento fobico. E’ anche indicato per bloccare o attenuare gli attacchi di panico e le fobie nei pazienti affetti da agorafobia. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio. Esso ne attenua i sintomi (tachicardia, malessere, sudorazione), ma deve esserne evitato l’uso prolungato oltre le due settimane poiché il farmaco può indurre dipendenza. Per questo motivo è importante che il dosaggio ottimale dello Xanax venga individualizzato a seconda della gravità dei sintomi e della risposta soggettiva del paziente e soprattutto sotto indicazione terapeutica del proprio medico. A Pistoia tale farmaco può essere reperito presso la Farmacia Del Belvedere e la Farmacia Nuova.

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Le olimpiadi che cambiarono Roma, Hotel al centro, nuove strade ed infrastrutture

Roma festeggia quest’anno il 50esimo anniversario delle Olimpiadi, la manifestazione sportiva più importante al mondo che si tenne dal 25 Agosto all’11 Settembre 1960 nella Città Eterna.

La selezione della città avvenne nel 1955, ovvero 5 anni prima dell’evento, il ballottaggio fu Losanna, Detroit, Budapest, Bruxelles, Città del Messico e Tokyo, la prima di queste fu l’altra semifinalista.

Grazie a questi giochi la città di Roma cambiò radicalmente, facendola crescere e portandola alla metropoli che conosciamo oggi, infatti furono pensati e poi attuati tantissimi lavori pubblici che permisero di far riprendere la città dalla Seconda Guerra Mondiale, ancora viva nei ricordi e nelle struttura della città, ed anche per renderla più vivibile.

Furono infatti anni d’oro per la città, fu ristrutturata la circolazione, progettando e realizzando strade come l’Olimpica e rendendo a senso unico il lungotevere, fu inaugurato il primo tratto di metropolitana, dove il primo convoglio partì il 9 Febbraio 1955, inaugurato con il benestare del Presidente della Repubblica Luigi Enaudi, fu anche aperto l’aeroporto di Fiumicino, anche se solo 5 giorni prima dell’inizio delle manifestazioni.

Oltre alle strutture per migliorare la viabilità e le porte d’accesso alla città, ci fu una grossa spinta commerciale, con la costruzione di nuovi Hotel a Roma centro, fu inaugurato il Fungo quello che diventò il ristorante panoramico di Roma, uno sviluppo senza eguali, che permise a Roma di rientrare di diritto tra le capitali europee.

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Ricordate il Piano Casa? Eccolo un anno dopo.

E’ già passato un anno dall’entrata in vigore della norma chiamata Piano Casa, attuata dal governo italiano tutt’ora in carica.

La norma, volta al rilancio dell’attività edilizia ossia uno dei settori più colpiti dalla crisi, prevedeva agevolazioni nei lavori di ampliamento, demolizione e ricostruzione a fronte del riconoscimento di incentivi volumetrici anche in deroga alle preesistenti norme in materia di architettura e regolamentazione urbanistica. A regolamentare questa nuova legge oltre ai limiti imposti dalle norme statali e dalle norme regionali un ruolo fondamentale è stato rivestito dai comuni ai quali era delegato in toto il controllo e monitoraggio delle costruzioni e delle richieste. E questa tripla normativa a quanto emerge dalle statistiche rese pubbliche i primi di agosto hanno reso le procedure talmente lente e burocratizzate che le richieste sono state poche e soprattutto poco consistenti.

Solo due infatti sono state le regioni che hanno effettuato un costante monitoraggio delle richieste, entrambe del nord Italia: cioè Veneto e Lombardia. In Lombardia, come è emerso dai dati resi noti dallo stesso Ente Regione, 896 sono stati i Comuni che hanno emanato la loro delibera in merito ma poche sono state le richieste pervenute dai cittadini: 73 DIA e 60 permessi per la costruzione edifici residenziali.
In Veneto invece 475 Comuni su 581 (ben l’81%) hanno deliberato nei Consigli Comunali a riguardo del piano casa ma non vi è stata però particolare ricezione delle norme riguardanti l’erogazione di incentivi per la costruzione di abitazioni con applicati i principi di bioedilizia e risparmio energetico.

Deludente è stata invece la richiesta di interventi in Toscana: dalle stime che davano almeno 4000/5000 come certe per il primo anno ne sono pervenute solamente 400. Gli esperti affermano che le ragioni di questo flop sono da attribuire a cause di duplice natura: da un lato la crisi che sembra non terminare e dall’altro le normative della stessa Regione Toscana che risultano essere altamente restrittive soprattutto per quanto riguarda gli interventi nei centri urbani, nei condomini e case a schiera.

Ma visto l’esito deludente che tale piano casa nazionale ha avuto non solo in queste tre regioni analizzate ma in tutta Italia gli esperti sono andati a sondare le varie cause possibili che non sono da attribuire solamente alla crisi ma che, naturalmente hanno altri fattori che intervengono a sfavore dell’avvio della norma come previsto. I rappresentanti del settore edilizio hanno infatti sottolineato come la fetta commerciale che più doveva reagire e approfittare della norma Piano Casa Lombardia, Veneto e Toscana in particolare ma in tutte le Regione in maniera più generale ha subito fortissime restrizioni da parte dei Comuni che deliberando a riguardo hanno posto dei limiti troppo restrittivi.

La norma infatti, rivolta soprattutto all’ampliamento delle villette, è stata fortemente limitata dalla deliberazione del piano casa regionale e locale per parte di comuni e Regioni che per motivi di salvaguardia ambientale (le villette sovente sono presenti in zone di pregio) hanno vietato interventi che sarebbero andati ad intaccare l’habitat circostante e la sua forma.
Inoltre è da prendere atto che il governo ha solo emanato la norma senza prevedere l’erogazione di contributi per l’ampliamento e/o il restauro delle abitazioni fattore che, sempre a causa della crisi, ha dissuaso gli italiani dall’intaccare i risparmi per investirli in immobili.

Gli economisti dicono che la parte più consistente delle richieste per ampliamento e riqualificazione edilizia verrà presentata nei primi mesi dell’anno prossimo e terrà conto anche dei principi della bioedilizia e del risparmio energetico.
A cura di Martina Celegato

Prima Posizione Srl

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ISPRITZ IS ON THE ROAD!

ISpritz, l’Aperitivo possibile ovunque, buono sempre, sceglie una nuova via per la propria comunicazione e SCENDE IN STRADA!

E’ questo il concept dell’operazione iSpritz on Truck, la nuova campagna promozionale del nuovissimo marchio veronese: per tutta l’estate una flotta di 10 camion percorrerà strade e autostrade del nord Italia, da Torino a Venezia, per portare iSpritz a tutti i vacanzieri e naturalmente refrigerio a chi ancora lavora: il retro decorato dei 10 mezzi ripropone la famosa mano gentile che porta alla bocca un invitante bicchiere di iSpritz con, sulla sinistra, l’ormai mitica bottiglia nell’allegro colore arancio.

Da questa iniziativa parte un nuovo, divertente gioco: chi avvista il camion iSpritz in autostrada, può esserne testimone con un semplice click. Basterà scattare e pubblicare le foto collegandosi alla pagina facebook: una gara al “chi ne ha visti di più” che farà letteralmente “volare” iSpritz in tutta Italia… perché iSpritz è possibile ovunque. Sempre!

Per maggiori informazioni:

www.ispritz.it

Un mix equilibrato ad arte per soddisfare ogni palato, sia quello che ama uno Spritz più dolce che quello che lo apprezza con un retrogusto più amaro.

www.cantineriondo.com

Campagna promozionale powered by Muovo Advertising On Truck

Muovo realizza e gestisce campagne promozionali dinamiche in movimento su tutta la rete stradale del territorio nazionale.

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Mastopessi: il lifting per il seno.

La Mastopessi non è così conosciuta (almeno con il suo nome “tecnico”) come invece la “sorella maggiore” Mastoplastica.
La Mastopessi se la chiamiamo invece: “Lifting per il seno” ecco che tutti esclamiamo: ”Ah sì, la conosco…” poi nel segreto dei propri pensieri si aggiunge: “Ma parla come mangi !”…

Tale intervento ha come obiettivo l’eliminazione dell’inestetismo chiamato: ptosi mammaria, ossia ri-alzare il seno per ridargli turgore, sensualità e non ultimo togliere parecchi anni al look delle donne ! Infatti in inglese “To lift ha tra i molti significati anche quello di:  alzare”…

Adesso spieghiamo anche il significato di “ptosi mammaria”.

Partiamo dal più semplice ossia dall’aggettivo “mammario” che sta a significare tutto ciò che riguarda la mammella, o ghiandola mammaria o seno o tette per il “vulgus”…
Ptosi, in medicina, indica l’abbassamento di un organo, rispetto alla sua naturale sede anatomica, a causa della forza di gravità, che ha la meglio su quei muscoli, tendini e tessuti in generale che non la contrastano più così efficacemente.
Principale causa della vittoria della gravità ? La vecchiaia !
Ma per il seno, una causa, o meglio con-causa, è l’allattamento al seno della prole.
Questa attività infatti porta il seno a gonfiarsi per il latte, prima, dilatando la pelle, che poi resta “abbondante” rispetto al seno tornato a dimensioni più contenute finito l’allattamento.
Così le mammelle che hanno come unico alleato contro la forza gravitazionale la pelle si trovano ad afflosciarsi ed abbassarsi.
La Mastopessi principalmente non fa altro che togliere l’eccesso di cute, proprio per tornare ad avere un seno anatomicamente in postura corretta.
Spesso, finchè si hanno le “mani in pasta”, a tale intervento si abbina una mastoplastica (vale anche il contrario si capisce…) così da rendere l’intervento un capolavoro che ridona sensualità, giovinezza e turgore alle donne  ancora giovani, che altrimenti apparirebbero più vecchie di quanto in realtà non siano, con la figura sgraziata dal seno basso, cadente e  “svuotato”, senza contare la presenza di possibili smagliature sempre per il discorso che la pelle si è stirata all’aumentare delle dimensioni del seno per l’allattamento potendo così esibire uno smagliante bikini o per le più audaci un top-less (vista la stagione).

Emiliano Dix

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JDBC – Java ed i Database

Una delle principali preoccupazioni nello sviluppo della maggior parte dei software è la necessità di curare l’interfacciamento della propria applicazione con una base dati.
In realtà JAVA ci offre numerose possibilità per accedere ai database: potremmo gestire tutto il lavoro internamente (scrivendo il codice necessario), oppure possiamo utilizzare le classi specifiche per l’accesso a quest’ultimi. Queste “classi” costituiscono JDBC: lo standard di accesso ai database per Java.
Esistono svariati tipi di database che possono essere utilizzati, ognuno ha i suoi punti di forza e di debolezza, Java consente di usarli praticamente tutti mediante l’utilizzo di una serie di classi che fungono da interfaccia astraendo le reali caratteristiche di ognuno di essi.

Tralasciano l’esistenza di database basati su una logica ormai deprecata ( ad esempio “Flat File” ), o su logiche relativamente meno utilizzate, poniamo l’attenzione sui cosidetti RDBMS.
Il termine Relational database management system (RDBMS) (sistema relazionale per la gestione di basi di dati) indica un sistema software progettato per consentire la creazione e manipolazione efficiente di database (ovvero di collezioni di dati strutturati) solitamente da parte di più utenti.
A seguire la lista di alcuni tra i più famosi RDBMS:
• Cloudscape
• Firebird SQL
• HSQLDB
• Ingres
• MaxDB
• MySQL
• PostgreSQL
• SmallSQL
• SQLite
JAVA per la gestione ottimale di quest’ultimi utilizza JDBC.

JDBC, e’ un “livello di astrazione” definito da SUN che fornisce ad una applicazione (java ovviamente) un’insieme di classi per l’accesso e l’utilizzo di database.
In pratica, JDBC ci consente di utilizzare un database semplicemente invocando la creazione di una classe driver, che ci fornira’ una serie di classi standard. Tramite i metodi di queste classi (metodi che sono specificati dalle interfacce indicate nello standard JDBC), siamo in grado di accedere ai nostri dati, leggerli e modificarli. Il tutto senza preoccuparci piu’ di tanto del tipo di database o dello specifico dialetto SQL utilizzato. Il nostro driver si occupera’ di tradurre il tutto e fornirci i risultati.
L’architettura di JDBC, così come quella di ODBC, prevede l’utilizzo di un “driver manager”, che espone alle applicazioni un insieme di interfacce standard e si occupa di caricare a “run-time” i driver opportuni per “pilotare” gli specifici DBMS. Le applicazioni Java utilizzano le “JDBC API” per parlare con il JDBC driver manager, mentre il driver manager usa le JDBC driver API per parlare con i singoli driver che pilotano i DBMS specifici. Esiste un driver particolare, il “JDBC-ODBC Bridge”, che consente di interfacciarsi con qualsiasi driver ODBC in ambiente Windows.
Per completezza ricordo che ODBC è un’interfaccia nativa alla quale si può accedere tramite numerosi linguaggi. Nel caso di Microsoft Windows, questa libreria è una DLL.
In aggiunta al software ODBC, c’è bisogno di un driver specifico per poter accedere ad ogni diverso tipo di DBMS. ODBC permette ai programmi che lo usano di inviare ai database stringhe SQL senza che ci sia bisogno di conoscerne le API proprietarie. Genera automaticamente richieste che il sistema di database utilizzato sia in grado di capire ( in tal modo, i programmi possono connettersi a diversi tipi di database utilizzando più o meno lo stesso codice ).

Brevemente, a seconda del funzionamento, i driver JDBC si dividono in vari tipi:
Driver di tipo 1 (type 1 driver)
Questo tipo di driver traduce i metodi di chiamata JDBC in chiamate dirette verso un’altro driver fornito da un’altro produttore, cio’ significa che entrambi i driver devono essere presenti perche’ l’applicazione possa funzionare.

Si noti che la presenza di livelli multipli tra i due driver puo’ peggiorare le prestazioni del sistema. Un tipico esempio di driver di questo tipo e’ il bridge Jdbc/Odbc.
Driver di tipo 2 (type 2 driver)
Questo tipo di driver traduce le chiamate JDBC in chiamate alle API native del database stesso. Le prestazioni sono solitamente migliori di un tipo 1. Possono esserci pero’ dei problemi di distribuzione in quanto il driver puo’ richiedere la presenza di librerie del database stesso (che non sempre possono essere distribuite senza un’apposita licenza) oppure l’installazione sul client di software specifico del database (client software) che potrebbe essere piuttosto costoso.
Driver di tipo 3 (type 3 driver)
Questo tipo di driver e’ il piu’ comune da trovare, il driver traduce le chiamate JDBC in chiamate ad un database-server usando le API di comunicazione sulla rete (socket). L’unico problema pratico e’ che e’ richiesta la presenza di un database server o di una applicazione che ne emuli il funzionamento.

La configurazione richiede la conoscenza dell’indirizzo IP del server o del suo nome (se e’ presente un DNS nella rete) e della porta che il server usa per ricevere chiamate.

Driver di tipo 4 (type 4 driver)
Questo tipo di driver traduce le chiamate JDBC in chiamate dirette al server usando le API della rete. Il driver e’ (in sostanza) specifico per il singolo database. Questo tipo di driver presenta gli stessi problemi del tipo 3 sopramenzionato.

JDBC e’ composto da varie classi che “cooperano” per fornire l’accesso ai dati del database.
In prima linea viene il Driver, che interpreta tutte le funzioni richiamate e le ‘traduce’ per il database, il Driver deve essere caricato in memoria, una volta fatto questo e’ possibile utilizzarne le funzioni per creare una Connection, che incapsula il vero e proprio collegamento al database. Una Connection e’ necessaria per poter fare qualunque altra cosa.
Una volta ottenuta la Connection siamo in grado di usare quest’ultima per produrre Statement, che verranno a loro volta usati per ottenere ResultSet, i quali contengono i dati.
Non e’ sempre necessario l’uso di un ResultSet. Se vogliamo semplicemente eseguire delle modifiche sui dati (usando una UPDATE, INSERT o DELETE), possiamo utilizzare il metodo executeUpdate() direttamente sullo Statement.
Il driver viene caricato in memoria in due modi.

Usando un caricamento esplicito:

Class.forName(“nome.della.classe.del.driver”);

Oppure usando DriverManager per eseguire il caricamento:

DriverManager.registerDriver(new nome.della.classe.del.driver());

In entrambi i casi il nome della classe del driver e’ necessario, tale nome e’ (di solito) riportato nella documentazione che accompagna il driver stesso.
Una volta che il driver e’ in memoria possiamo usare DriverManager per ottenere una connessione al database, per fare cio’ ci serve un URL al database ( il percorso per accedere al database ).
Un esempio di URL potrebbe essere il seguente:
jdbc:mysql://localhost/

Una volta che abbiamo il nostro URL possiamo usare la DriverManager.getConnection() per ottenere una connessione al database. Se qualche cosa e’ sbagliato (URL o altro), otterremo una eccezione.
A seguire un esempio di una classe che può essere di aiuto nell’instanziare/chiudere una connessione:
import java.sql.*;
import java.util.*;

public class Connetti{

Connection con;
Statement st;
String dbSchema=null;
String driver=null;
String dsn=null;

/** Connette il software al db utilizzando i paramentri presenti in resources/parametri.properties    */
public void connect(){
//—————————Parametri
Properties properties = new Properties();
try{
properties.load(Connetti.class.getResourceAsStream(“resources/parametri.properties”));
driver=properties.getProperty(“driver”);
dsn=properties.getProperty(“dsn”);
dbSchema=properties.getProperty(“dbSchema”);
}catch(Exception ex){
System.err.println(“File properties non trovato.” + ex.getMessage());
System.exit(1);
}

try{
Class.forName(driver);
con=DriverManager.getConnection(dsn);
}catch(Exception e){
System.out.println(e.getMessage());
System.out.println(“Driver: ” + driver + “\nDsn=” + dsn);
}
}

public void disconnect(){
try{
con.close();
}catch(Exception e){
System.out.println(e.getMessage());
}
}

public Connection getConnection(){
return con;
}
}
Nel file resources/parametri.properties è opportuno inserire chiavi del tipo:
dbSchema=MYDBSCHEMA
driver=sun.jdbc.odbc.JdbcOdbcDriver // Driver Generico
dsn=Jdbc:odbc:NOMEDB //DNS di sistema / utente
In questo caso di è utilizzato un DNS precedentemente creato.

Per creare un driver ODBC su sistemi operativi Windows è necessario operare come segue:
1. dopo aver fatto doppio clic sull’icona “origine dati ODBC” dal pannello di controllo di windows, apparirà una finestra dalla quale bisogna scegliere il tipo di base di dati a cui ci si deve connettere.
2. Dopo aver cliccato su aggiungi, viene richiesto di scegliere il tipo di file del nostro database
3. Cliccando su fine, è possibile dare un nome all’origine dati e impostare il path del database da utilizzare.
Al termine di questa operazione il sistema operativo ha creato un file .dsn con il nome e tutti i riferimenti al nostro database, pronto per essere quindi utilizzato nelle nostre applicazioni.

Qualora non si voglia utilizzare un DNS di sistema/utente è possibile specificare come chiave dns una stringa simile alla seguente ( es:  mysql ):
jdbc:mysql://localhost/nomeDB?user=nomeUtente&password=pwdUtente
La classe Connetti potrà essere gestita molto agevolmente mediante una classe di esempio che la estende:
import java.sql.*;
import java.util.*;

public class EseguiQuery extends Connetti
{

public int esegui(String query){
try{
//System.out.println(query);
connect();
st=con.createStatement();
int num=st.executeUpdate(query);

return num;
}catch(Exception e){
System.out.println(e);
return 0;
}finally {
if (con != null){
try {
st.close();
disconnect();

}catch (Exception E){

}
}
}
}//end  esegui
Una volta ottenuta la connessione in ogni caso possiamo interrogare il database inviandogli una SELECT:
Per prima cosa costruiamo un PreparedStatement:

String sql=”SELECT * FROM nomedellatabella WHERE nomecampo=?”;
PreparedStatement p=conn.prepareStatement(sql);

Una volta ottenuto il PreparedStatement possiamo inserire il parametro di filtratura usando uno dei metodi setXxxxxx(), a seconda che il nostro parametro di filtro sia un numero o una stringa.

L’utilita’ del PreparedStatement rispetto al costruire una stringa SQL “a mano” e’ che gestisce lui le conversioni rispetto ai parametri passati in ingresso e dei vari formati numerici. Inoltre aggiunge i vari apici se necessario.

p.setString(“questo e’ il filtro”);

Una volta impostati tutti i parametri, possiamo eseguire la query ed ottenre un ResultSet in risposta:

ResultSet r=p.execute();

Il ResultSet potrebbe essere vuoto o contenere ‘n’ record, per controllarne il contenuto si verifica se il metodo next() ritorna true o false:

while(r.next()) {
// eseguo il controllo dei dati
}
Attenzione: per motivi di portabilita’ tra i vari driver, i campi da un ResultSet possono essere letti solo nell’ordine in cui sono dichiarati nella SELECT ed una sola volta. Esistono driver che consentono di aggirare tali limitazioni, ma per evitare problemi e’ sempre meglio seguire le specifiche.  SQL SERVER ad esempio risente di tale problematica.
L’accesso ai singoli campi del ResultSet puo’ essere fatto sia usando il nome del campo, sia usando un numero progressivo:

rs.getXXXX(1); // ritorna il primo campo
rs.getXXXX(“nomecampo”); // ritorna il campo “nomecampo”

Le funzioni getXxxxx() convertono automaticamente il tipo di campo nel tipo richiesto.

Una volta concluso l’utilizzo del ResultSet, possiamo chiuderlo per distruggere il corrispondente cursore e liberare risorse, ricordiamoci che il ResultSet e’ connesso ad uno Statement, quindi chiudere lo Statement equivale a chiudere anche il cursore. Ma fare le cose pulite e’ sempre meglio, quindi:

r.close(); // chiude il ResultSet
s.close(); // chiude lo Statement

Per completezza riporto un esempio web ( è possibile testarlo mediante un qualsiasi Application Server, Apache Tomcat in primis ).
L’esempio riportato in seguito aggiunge al database un record il cui campo è contenuto in una variabile dalla pagina JSP, che può quindi provenire da un form o da un’elaborazione dati:
<html><head>
<title>Esempio inserimento riga nel DataBase</title>
</head><body>
<%- deve essere importata il package java.sql.* per eseguire
le istruzioni SQL -%>
<%@ page language=”java” import=”java.sql.*” %>

<%
int valore = 25; //valore di esempio
int esito; //esito aggiornamento
Connection conn = null;

//carica il file di classe del driver per il ponte Odbc
Class.forName(“sun.jdbc.odbc.JdbcOdbcDriver”);

//crea la connessione con l’origine dati
conn = DriverManager.getConnection(“jdbc:odbc:miodb”,””,””);

//crea lo statement
Statement st = conn.createStatement();

//esegue l’aggiornameto o l’inserimento
esito = st.executeUpdate(“INSERT INTO tab1 (dati) values (“+valore+”)”))
//se esito è uguale a 1 tutto è andato bene
if (esito == 1)
out.println(“inserimento eseguito correttamente”);
else
out.println(“inserimento non eseguito”);
rs.close();
conn.close();

%>
</body>
</html>

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Come proporsi nell’email marketing per hotel

Ciao, Come va?
Spero ti vada bene…
Voglio comunicarti oggi che ho trovato un articolo di Chris Brogan esperto di media marketing che parla del modo di avvicinare a approcciare i clienti con il web marketing.
Ecco cosa dice:
C’è un cambiamento che sta per avvenire nel mondo dell’email marketing e secondo quello che dicono gli esperti del settore… “Il servizio clienti è il Nuovo Marketing”.
Nel momento in cui aiuti i tuoi clienti e ti prendi cura di loro, essi stanno bene con te. Quando i tuoi clienti stanno bene con te, allora ti seguiranno e ti accoglieranno.
Attraverso l’email marketing, senza preoccuparti più di tanto, spedisci lo stesso messaggio a tutta la lista clienti, ora questo non basta più.
Non ti stai prendendo cura di loro.
Non li riconosci e non li stai rispettando.
Come cambiare in meglio questo approccio al cliente nelle campagne email marketing con un nuovo modo di comunicare. Come fare in modo che tu possa conoscere il tuo cliente e rispettarlo?

In riferimento alle persone

Marketing vecchio stile
Il vecchio tipo di marketing si basava sul trovare acquirenti per vendere i prodotti. Dare la caccia senza mai fermarsi e colpire i potenziali clienti con messaggi fino a quando decidono  di acquistare. Più numeroso era il numero dei clienti, maggiore era la resa.

Il nuovo marketing è molto simile.

  • Incontra persone che sono interessate ai tuoi argomenti.
  • Apri un dialogo con queste persone prima di proporre loro qualsiasi cosa allo scopo di conoscerli.
  • Poi fai una offerta se ha senso, se veramente quello che proponi e interessante per loro.

Se vuoi servire i tuoi clienti, questi suggerimenti che troverai ti serviranno moltissimo e saranno utilissimi nel tuo email marketing.

Inizia un rapporto prima di cominciare a vendere

Le comunicazioni e i rapporti che inizierai con i tuoi clienti dureranno anni, in questo modo puoi investire del tempo per fareamicizia con ogni uno di loro.

  • Manda ad ogni iscritto alla tua lista un messaggio per ringraziarlo per l’adesione. Deve essere veloce e piccolo allo stesso tempo.
  • Un tocco personale viene sempre apprezzato dalle persone.
  • Nella risposta automatica prima di tutto esprimi sinceramente la tua speranza che lui troverà interessante la tua email.
  • Nelle successive email, lancia una sfida ai tuoi lettori, chiedigli di riflettere  sulla loro vita e sui loro obiettivi. Non proporre nessuna vendita per ora. Manda loro un paio di messaggi per un feedback e poi rispondigli.

Man mano che tu introduci prodotti e servizi, spiega come molti di loro prima o dopo acquisteranno da te sostenendoti e diventando tuoi fan.

Come fare per saperne di più sulla tua lista?

Il modo migliore per sapere notizie sui tuoi  clienti è quello di fare loro domande.
Potresti:

  • Inviare una email con domande relative alle loro preferenze.
  • Coinvolgere i tuoi iscritti a social network, come Facebook o Twitter
  • Utilizzare un form grafico di risposta alle domande che li aiuti a rispondere con facilità

Una domanda interessante da fare alla tua lista è: “Perché leggete le mie  (e-mail)?” Le risposte che otterrai dai tuoi lettori ti aiuteranno a ripensare completamente ai contenuti dei tuoi articoli.

Fare le offerte, solo se ha senso farle!

Assicurati che ogni prodotto che presenti alla tua lista sia una cosa che il tuo pubblico vuole. Quindi:

  • Introdurre prima del tempo il lancio di ogni prodotto/servizio, fino al lancio del prodotto stesso.
  • Ringrazia i clienti esistenti per i loro acquisti passati. Questo servirà a stabilire un livello di intimità e ricorda che ha fiducia in loro.
  • Potresti segmentare la tua lista – dividendo la lista in, nuovi abbonati,  maturi e vecchi. Ogni segmento potrebbe apprezzare le tue offerte diversificate. Dopo ogni due o tre mesi, reimposta  i segmenti.

Tieni bene in mente

La chiave del nuovo marketing è una costruzione di relazioni a doppio senso, devi dare fiducia nei rapporti con la tua lista.
Se vuoi che loro acquistino da te è necessario che tu abbia il loro sostegno direttamente dalle loro parole, dalle loro idee e dalla loro buona volontà.
Prima di potere iniziare a vendere i vostri servizi/prodotti è necessario che tu superi le resistenze.
Come dire,  in un rapporto tra maschio e femmina.
“Non chiedermi di baciarti, prima di avere avuto almeno un appuntamento”.

Autore
Giuseppe Lunardi

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Mostra “La Dolce Vita” ai Mercati di Traiano di Roma

Fino al 4 novembre sarà possibile visitare, nella splendida cornice dei Mercati di Traiano a due passi dal Colosseo, la mostra fotografica “La Dolce Vita. 1950 – 1960. Stars and celebrities in the Italian Fifties”. Vista la vicinanza con il più grande anfiteatro dell’epoca romana, si potrà dormire presso uno dei tanti b&b Colosseo.

La mostra vuole essere un omaggio ad uno dei periodi più esaltanti della capitale, con gli occhi del mondo puntati sulla città eterna, con gli sfarzi, gli eccessi, la celebrità ed il divismo dello show business che qui si autocelebrava: Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, Vittorio Gassman e Lucia Bosè, Maria Callas e Aristotele Onassis sono solo alcuni dei protagonisti della grande stagione della Dolce Vita romana.

Ma attraverso le foto si fissa anche l’occhio sulla società italiana che vuole uscire dalla Guerra e ricominciare a vivere: un’Italia ferita eppure con tanta voglia di cambiare.

La stessa voglia che invade e permea la vita mondana, non solo delle grandi stelle del cinema internazionale. Il popolo italiano balla in discoteca, frequenta il cinema, compra dischi e rotocalchi e, leggendo proprio questi ultimi, si appassiona alla vita pubblica e privata delle celebrità internazionali scoprendole con i continui pettegolezzi.

Lo sguardo attento della macchina fotografica le riprende, ferma le immagini dei loro matrimoni, dei concerti, delle uscite e degli amori, lasciandoli per sempre nell’immaginario collettivo non solo degli anni ’50, ma anche per i decenni e per le generazioni successive.

La mostra è aperta da martedì a domenica dalle ore 9.00 alle 19.00. La biglietteria chiude un’ora prima. Il costo del biglietto di ingresso è di € 9.

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Micam Shoevent: il trionfo del Made in Italy

All’interno di un’azienda è fondamentale per il suo buon funzionamento che la gestione informatica avvenga nel migliore dei modi.
Questo diviene ancora di più fondamentale importanza se si parla di manifatture e di qualificare all’interno del mercato internazionale. Le aziende italiane infatti hanno un must in più da potersi giocare per vincere la crisi: il brand italiano. E’ indiscusso infatti che il Made in Italy da sempre sia rassicurante per i consumatori sia italiani che stranieri. E’ questo il caso dello storico marchio di calzature toscane Moratti che torna con grande successo al Micam Shoevent che avrà luogo alla fiera di Milano, sita a Rho, tra il 19 e il 22 settembre prossimo.

L’evento, rivolto alle fasce alte dei consumatori internazionali di calzature, si propone come una sfida al mercato internazionale che con la sua forte competitività e riduzione dei costi ha costretto a chiudere molte manifatture e realtà artigianali del settore presenti in Italia. Organizzato dall’ANCI, cioè l’associazione dei calzaturieri in Italia mira a favorire il lavoro dei produttori che potranno esporre al suo interno l’intera gamma di proposte per la prossima primavera estate in modalità alternativa agli altri eventi fieristici. Lo Shoevent infatti inaugurerà la domenica per chiudere il mercoledì, scelta atta a favorire proprio il lavoro degli operatori. Evento di riferimento per la moda e per il mondo del fashion fin dalla sua prima edizione lo Shoevent ha permesso alle manifatture italiane di alto livello di poter vendere e mostrare i propri prodotto ai buyer internazionali che da sempre apprezzano il made in Italy in ogni sua forma ma soprattutto per il controllo qualità.

All’interno della manifestazione fieristica è prevista la presenza di circa 1600 espositori tra cui sarà presente una rappresentanza di 580 espositori stranieri. Fra questi una selezione particolare è dedicata all’interno dell’Area Visitors della manifestazione che ospita uno speciale stand dedicato ai designers stranieri del settore selezionati dagli organizzatori della fiera. Rispetto allo scorso anno inoltre la disposizione dei padiglioni è stata modificata per favorire la visione di tutti gli stand presenti, con una suddivisione più accurata e che tiene conto dei vari settori calzaturieri: calzature donna sofisticata, donna trendy, donna e uomo lusso ed elegante, calzature miste, moda giovane, calzature bambino e per concludere accessori per negozi.

Inoltre, sempre per incentivare il mercato e pubblicizzare la manifestazione nel centro di Milano sarà allestito il Micam Point chiamato “Profumi & Saperi dell’industria calzaturiera Italiana” dove verranno illustrate le sapienti e tradizionali procedure, le rimanenze finali e l’organizzazione aziendale dell’industria calzaturiera italiana. Verranno infatti esposte le varie fasi della produzione di una calzatura sia a mano che industriale con la possibilità di visionare la finitura ed effettuare il test del piede.

Il marchio toscano infatti si propone di assumere al suo interno tutta la filiera di produzione della calzatura italiana per garantire un lavoro altamente specializzato in tutte le sue fasi senza appoggiarsi a industrie che producono o assemblano all’estero. Come hanno sottolineato recenti casi di cronaca infatti il prodotto italiano, dal settore alimentare a quello industriale ma in particolar modo quello calzaturiero, è frequentemente vittima di imitazione e contraffazione fatto che spinge sempre più aziende italiane ad appoggiarsi a certificati di garanzia per assicurare ai clienti il miglior prodotto in commercio attraverso una gestione magazzino accurata che permetta una distribuzione capillare e una produzione che perlomeno risponda agli standard manifatturieri italiani.
A cura di Martina Celegato

Prima Posizione srl

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Affitti studenti Chieti: la nuova proposta di Italia Affitti per gli universitari.

L’inizio del nuovo anno accademico è alle porte e sono molti gli studenti a Chieti che cercano un appartamento nelle vicinanze dell’università che sia economico e confortevole. La ricerca dell’appartamento ideale è sempre difficile visti i tanti studenti iscritti alle università, e purtroppo ci si trova spesso ad accontentarsi di un appartamento modesto, costoso o troppo distante dalla zona universitaria.

Italia Affitti franchising immobiliare viene incontro a queste esigenze proponendo da oggi tantissimi affitti studenti Chieti nelle zone universitarie a prezzi davvero convenienti. Grazie alla vasta scelta di affitti studenti Chieti che Italia Affitti ha a disposizione, da oggi sarà quindi più semplice trovare l’immobile adatto alle proprie esigenze e poter vivere pienamente il clima universitario.

Per cercare l’affitto Chieti ideale basta collegarsi sul sito Italiaaffitti.it e indicare i criteri desiderati nell’apposito modulo di ricerca presente nell’home page. Ad esempio sul sito è possibile impostare un tetto massimo per il canone di affitto o visualizzare soltanto le case Chieti con determinate caratteristiche, come il numero di stanze. Per gli studenti sarà quindi semplice e immediato avere una panoramica degli appartamenti ideali.

Oltre agli affitti studenti Chieti, Italia Affitti ha anche a disposizione tanti appartamenti nelle zone limitrofe, ideali per chi non ha l’esigenza di abitare vicino all’università e vuole risparmiare ulteriormente sul prezzo dell’affitto.

Pompeo Pipoli
Area Web Marketing
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Italia Affitti s.a.s
Corso Umberto I, n.18
65100 Pescara PE
Tel: 0854219081
www.italiaaffitti.it

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Le ricette di cucina per eccellenza

Per essere in forma e in salute bisogna considerare la propria alimentazione e il modo di getirla. Ma come orientarsi nel mondo enormemente largo che fa capo alle ricette in cucina ? Qual è il giusto mezzo tra le nuove tentazioni vegetariane e la cucina della nonna, mediterranea e casereccia? E perché non consumare anche cibi eccitanti ed etnici oppure le raffinatezze portate dalle ricette francesi?

Oramai nei supermercati si trova di tutto per poter osare ogni tipo di ricetta: dalla farina di manioca alla sauer sahne (panna acida), dagli spaghetti di riso ai “vermicelli” asiatici con le variazioni al kamut.

Consumare in modo consapevole e moderato i cibi vuol dire combinarli in modo armonioso: le ricette che vengono da lontano, quelle che sono parte della nostra storia nazionale e/o familiare oppure quelle prelibate che sono frutto di scuole e chef famosi non sono altro che alchimie di colori e sapori che contribuiscono a stimolare gusto e appetito: studi medici hanno dimostrato che mangiare un cibo che ci piace molto stimola la produzione di endorfine.

Il gusto del cibo e il piacere di mangiare: cosa sono le ricette primariamente, se non attenzione alle quantità e alla miscelazione degli alimenti?

Ma sono anche precise testimonianze della storia: pensate all’evoluzione del burro e dell’olio come condimenti, all’introduzione del pomodoro dalle Americhe, che adesso sono tipici della cucina mediterranea. Il pane e la pizza, la pasta e le nuove tendenze vegetariane come il tofu, oppure il recupero di tipologie di granaglie “antiche”, eppure così saporite e presenti nelle ricette regionali come il farro.

Le ricette sono e saranno sempre terreno per la creatività dell’uomo: prescindere che tu sia un cuoco esperto o un novizio alle prime armi, c’è la fuori un mare di idee in cucina che ti aspetta. Il piatto più gustoso? A volte è una ricetta che fa venire le lacrime agli occhi e sommerge di ricordi, come la torta della mamma o i biscotti al latte. Buoni proprio come quelli di tua nonna. E’ la ricetta che ti permette di farli è lì, a testimoniare che nulla è perduto.

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Ville con piscine – riscoprire il turismo in Toscana

 

Il turismo in Toscana deve ripartire dai singoli paesi e dalla volontà delle amministrazioni locali.
Investire sull’industria può spesso portare alla deturpazione del territorio, al contrario, il turismo, porta sempre dei benefici al territorio. E’ ormai dimostrato: i paesi convertiti in paesi-turistici hanno visto , anno dopo anno: un miglioramento di servizi, strade sempre più in ottimo stato palazzi, musei e centri storici ristrutturati. Nello stesso tempo gli abitanti del luogo si sono visti raddoppiare o triplicare il valore della propria abitazione.
Adesso che vi siete convinti dell’importanza del turismo vi chiederete perchè il titolo di questa pagina parla di piscine. Come in ogni settore per riuscire ad emergere, è fondamentale differenziarsi non è infatti sufficiente investire, è necessari investire nella giusta direzione rispondendo a quelle che sono le esigenze del turista. La parole magiche sono due: mare e piscine, questo è ciò che il turista cerca in estate! Vista la difficoltà nel portare il mare dove non c’è, l’unica soluzione è costruire una piscina. Anche le agenzie più esclusive stanno investendo su ville e agriturismi con piscina. Una casa isolata con piscina riesce a rendere l’ambiento molto più esclusivo rispetto a un appartamento al mare. La villa con piscina richiede però investimenti iniziali ed alti costi di manutenzione, sarebbe per questo necessario da parte di provincie, comuni e regioni, finanziare la costruzione di piscine. Questo potrebbe essere un ottimo punto di partenza pe rendere la propria regione (la Toscana nel mio caso) il fiore all’occhiello della nostra magica Italy.

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