Ogni anno, in Europa, vi sono circa 24.000 nuovi casi di cancro alla cervice e 11.000 decessi a causa di diagnosi mancate o ritardate. Da qui la necessità di realizzare un percorso multidisciplinare ottimale per la prevenzione, diagnosi e trattamento del cervicocarcinoma che consenta di diffondere adeguatamente informazioni sul legame tra Papillomavirus e cancro alla cervice.
Le lesioni da HPV sono facilmente diagnosticabili e soprattutto curabili definitivamente prima che compaia un tumore invasivo del collo dell’utero.
La maggior parte delle donne entra in contatto con il Papilloma virus con l’inizio della vita sessuale. Si tratta infatti di un virus molto aggressivo. La percentuale è molto alta, si parla del 70-80% delle donne . Le infezioni da HPV sono generalmente transitorie e la maggior parte delle pazienti, circa l’85%, sviluppa le difese immunitarie adeguate e se ne libera spontaneamente nell’arco di qualche mese senza sviluppare alcuna malattia, come con le difese naturali si elimina generalmente il virus del raffreddore.
In Italia ogni anno si verifichino 3500 nuovi casi di cervico-carcinoma e si registrano oltre 1800 decessi dovuti a questa forma tumorale. Come nel caso di altri paesi europei, anche in Italia il tumore del collo dell’utero è la seconda forma tumorale più comune nelle donne. Questo avviene perché i programmi di screening del collo dell’utero fanno ancora affidamento quasi totale sul tradizionale Pap Test. Quest’ultimo non è in grado di rilevare sempre la presenza del virus dell’HPV, ma solamente anomalie cellulari ed eventualmente la presenza di cellule cancerose. E’ quindi importante che tutte le donne si sottopongano periodicamente al Pap test, in grado di verificare la presenza di infezione da HPV o di lesioni indotte dal virus.
La visita ginecologica e il Pap test possono far riscontrare alterazioni compatibili con la presenza di HPV, ma per identificare il tipo di HPV responsabile dell’infezione è necessario un test specifico.
Inoltre l’EMEA, l’Ente Europeo per l’autorizzazione e la vigilanza sui farmaci, ha recentemente autorizzato il primo vaccino che previene le lesioni causate da HPV 16, 18, 6 e 11, questi ultimi due responsabili del 90% circa dei condilomi genitali. La disponibilità del vaccino rappresenta un grande risultato per il futuro del mondo femminile ed è rivolto alle adolescenti ed alle giovani donne di oggi. La disponibilità di tale prodotto apre quindi la strada alla prevenzione primaria del carcinoma della cervice, da affiancare alle politiche di screening. “Nuove acquisizioni e ipotesi per un percorso multidisciplinare nella prevenzione, diagnosi e trattamento del cervicocarcinoma”, è il titolo del corso previsto per il 10 Giugno 2010 presso il Teatro Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Napoli destinato a Medici (Cat. Ginecologia e Ostetricia-Medici di Famiglia-Medicina Generale)-crediti ottenuti n°6,Ostetriche/i e Infermieri nell’ambito del programma “Educazione continua in medicina”, diretto dal Dott. Roberto Piccoli (Dirigente Medico Azienda Universitaria PoliclinicoFederico II, Responsabile Ambulatorio di Colposcopia Patologia Cervico-Vaginale e Terapia chirurgica ambulatoriale), dal Dott. Salvatore Paribello (OstetricoSpecialista e Professore a Contratto presso l’Università degli Studi di Napoli e del Molise) e dalla Dott.ssa Giuseppina Piacente (Dirigente Ostetrica e Presidentedel Collegio delle Ostetriche della Provincia di Napoli). Il corso, patrocinato dall’Università Federico II degli Studi di Napoli, dalla Seconda Università degli Studi di Napoli, dalla Federazione Italiana di Ostetricia e Ginecologia,dalla Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia, dalla Croce Rossa italiana,dall’Associazione Ginecologi Universitari Italiani, dal collegio delle Ostetriche della Provincia di Napoli, dall’ IPASVI di Napoli, rappresenta un momento importante per promuovere l’aggiornamento delle conoscenze sul vaccino, sulla malattia, sul suo profilo epidemiologico, sulle misure di prevenzione e la loro modalità di offerta/implementazione, promuovendo il massimo grado di integrazione e un alto livello di coerenza nelle azioni e nella comunicazione. Infine gli autorevoli relatori che interverranno, saranno chiamati a discutere i metodi e gli strumenti per comprendere e condividere le strategie di offerta attiva da adottare nella vaccinazione delle preadolescenti e delle modalità comunicative nei confronti delle ragazze e delle famiglie.
Dott. Salvatore Paribello
Ostetrico Specialista e Professore a
Contratto Università del Molise