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30 Marzo 2009

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2008: boom dei prestiti personali in forma di Cessione del quinto dello stipendio.

La crisi che ha colpito l’economia mondiale sembra non intaccare un settore in continua crescita come quello dei prestiti personali. In Italia durante tutto il 2008 i prestiti personali hanno fatto registrare un incremento del 10,9 per cento rispetto al 2007. In aggiunta, anche la diffusione delle carte di credito a rimborso rateale non ha subito un arresto ma, al contrario, lo scorso anno é salita del 7,2 per cento.

In questo quadro in continuo sviluppo, però, la tipologia di finanziamento che annovera le percentuali di crescita più elevate é senza ombra di dubbio la ‘Cessione del quinto dello stipendio’. Nel 2008 il guadagno complessivo apportato da questo tipo di finanziamento é stato di 5,315 miliardi di Euro, con un aumento totale di sottoscrizioni del 39,3 per cento rispetto al 2007.

Ma quali sono le ragioni di questo improvviso successo della ‘Cessione del quinto’? “Anzitutto – precisa Mattia D’Agostino, Amministratore Unico di Quinto Rapido, un Franchising di mediazione creditizia che conta ben 60 filiali in tutta Italia – è un mercato ancora vergine. Nasce nel 1950 solo per i dipendenti pubblici e, soltanto più di recente, s’è allargato anche agli addetti delle aziende private e ai pensionati”.

Ma questo non può essere sufficiente a spiegare il boom che, nel 2008, ha investito questo settore. “Infatti – continua l’esperto – c’è il discorso dei tassi, che si sono ancorati a quelli dei prestiti personali, colmando il gap originario di 5-6 punti, e che sono stati ultimamente ritoccati al ribasso dalle società erogatrici, quale risultato della concorrenza. Infine, c’è la facilità di accesso al prodotto: la Cessione del quinto non tiene conto della solvibilità del richiedente, quanto quella dell’azienda per cui egli stesso lavora”.

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Metamorfosi di un centro congressi

Un convento lusso per eventi d’eccezione: una definizione che si adatta perfettamente al centro congressi di Villa Medici Giulini, un eden di serenità bellezza alle porte di Milano che diffonde l’atmosfera di un antico convento, creando un distacco dalla realtà esterna. Le strutture del centro congressi sono una parte completamente indipendente del complesso monumentale di Villa Medici, in origine una villa-fattoria, tipica della Lombardia del ‘600, acquistata nel 1980 da Fernanda Giulini, diplomata al Conservatorio di Milano e figura importante dell’imprenditoria milanese. Sua l’idea di trasformare la villa in una casa museo per ospitare la sua preziosa collezione di antichi stru-menti a tastiera, riproponendo la tradizione settecentesca dei concerti in villa. Nel lussuoso centro congressi o negli spazi all’aperto di Villa Medici Giulini ogni evento trova l’ambientazione migliore.

Una location esclusiva e flessibile
Il centro congressi di Villa Medici Giulini è composto da un insieme di lussuose sale e salette per sottogruppi, perfettamente insonorizzate e dotate delle attrezzature indispensabili all’attività convegnista, che offrono una grande duttilità di allestimento per adeguarsi alle varie tipologie di eventi. La Sala dei Cavalieri, lo spazio più ampio e funzionale, dispone di dotazioni hi-tech, tra cui uno schermo 250×280, videoproiettore, teleconferenza, traduzione simultanea in più lingue e lavagna luminosa. Può essere allestita a ferro di cavallo, a banchi di scuola e a platea, e accogliere fino a 120 persone. Questa hotel sala convegno prende luce dalle finestre che, a nord, si affacciano sulle montagne del Lecchese e, a sud, su un incantevole giardino di rose. Anche la Sala dell’Organo Toscano, che deve il nome all’antico strumento che la impreziosisce,è molto spaziosa ed ideale per una disposizio-ne a ferro di cavallo, mentre l’adiacente Sala dell’Organo Napoletano, strumento che ha il registro degli usignoli, è adatta a coffee-break e a servizi di segreteria. Per i seminari residenziali, il centro congressi dispone di 20 camere lussuose, arredate in modo diverso una dall’altra tanto da trasmettere la percezione di trovarsi in un’antica dimora, rafforzando quell’alone di serenità di cui è permeato l’intero complesso. Infine in tutte le sale è disponibile la connessione Internet a banda larga, e a richiesta anche wireless.

Musica, gala e vitti rari per concludere con stile
Anche le due splendide sale da pranzo del centro congressi Milano, collegate fra loro e arredate in modo omogeneo e lussuoso, possono essere allestite in maniera flessibile, per esempio a tavolo imperiale o a tavolo manageriale.
Decorate da pitture a grisaille che raccontano la storia di Amore e Psiche, le sale sono adatte sia a piccole cene, con tavolo disposto al centro dello spazio, sia a ricevimenti importanti per oltre cento ospiti. Ma non è tutto. Anche il curatissimo giardino di Villa Medici Giulini può trasformarsi, durante un meeting, nello stupendo scenario di un ricevimento a cielo aperto. Particolarmente apprezzata dagli ospiti la cena di gala organizzata a conclusione di un evento. Realizzata con un menù molto ricercato, la cena è anche l’occasione di conoscere i pregiati vini di Gavi La Marchesa, una tenuta di proprietà della famiglia Giulini (albergo sala meeting). Ecco allora Io Chardonnay Brut Doc, un spumante leggero per aperitivi e dessert, il Gavi Doc, adatto ad alimenti leggeri. il Monferrato Claret Doc, ideale per i piatti freddi e, infine, il Monferrato Rosso, un vino rosso rubino vinificato in un vero Chateau La Mar-chesa, perfetto con secondi piatti di carni bianche e rosse. Villa Medici Giulini può regalare altre emozioni. In occasione di un evento davvero eccezionale anche la conclusione è straordinaria: la villa, una realtà strettamente privata, apre i cancelli per offrire agli ospiti un seducente percorso nella musica con un concerto itinerante durante il quale vengono suonati diversi strumenti musicali della collezione, tutti in uno stato di conservazione praticamente perfetto.

Villa Medici Giulini
Ufficio: corso di Porta Nuova 15, Milano
Tel. 335.295939 – Fax 02.6555576
via Medici 6 – 20040 Briosco (MI)
[email protected]
www.villamedici-giulini.it
Fernanda Giulini

FONTE: Meeting e Congressi, Settembre 2004

Distribuito da
Prima Posizione – Risolvere crisi economia italiana

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Roma: L’arte nell’uovo di Pasqua 1 Aprile 2009


Una delle usanze più diffuse durante il periodo pasquale è lo scambio di uova decorate e di cioccolata, che spesso contengono delle sorprese e fanno felici soprattutto i bambini. La tradizione di regalare uova, non solo di cioccolata, ha origini molto antiche, ed è legata alla simbologia dell’uovo: già prima della venuta di Cristo, l’uovo era infatti considerato come il simbolo della vita e della rinascita, e con l’avvento del Cristianesimo questo oggetto ha cominciato a simboleggiare la resurrezione di Cristo e la rinascita dell’uomo, diventando l’oggetto più rappresentativo del periodo pasquale.

Ed è proprio in questo periodo, più precisamente dal primo di aprile, che a Roma si svolgerà una mostra dedicata a questo oggetto dall’alto valore simbolico. La mostra, intitolata “L’arte nell’uovo di Pasqua”, si propone di presentare oltre 40 opere realizzate da importanti artisti (pittori, scultori e stilisti) italiani e internazionali, che sono stati chiamati ad esprimere la propria creatività utilizzando le tecniche artistiche e i materiali a loro più congegnali, ed avendo come unica “limitazione” quella di doversi attenere alla forma dell’uovo. I risultati raggiunti nelle scorse edizioni della mostra (l’evento si svolge dal 2002) hanno fatto di questa manifestazione un appuntamento dal grande valore artistico e culturale, e ha richiamato negli hotel economici di Roma un gran numero di appassionati d’arte.

Questa mostra porta avanti e dà nuova linfa alla tradizione delle uova decorate, nata già in tempi antichi, quando uova di gallina venivano ornate in modo rudimentale, diffusasi poi nel Medioevo, quando si cominciarono a creare delle uova artificiali decorate con argento, platino e oro, e divenuta una forma d’arte grazie anche alle uova dell’orafo Fabergé, che alla fine dell’Ottocento cominciò a creare delle uova speciali per gli zar.

“L’arte nell’uovo di Pasqua” non nasce però solo come mostra d’arte, ma soprattutto come evento benefico, che mira a sostenere importanti iniziative umanitarie. Ogni anno le opere, che dopo l’inaugurazione vengono esposte per poter essere ammirate dagli appassionati d’arte e dai turisti in vacanza a Roma, vengono infatti vendute, e i proventi sono devoluti ad un importante progetto benefico, che varia di anno in anno, e non è un caso che siano proprio delle opere a forma di uovo, simbolo di vita e di rinascita, a portare un contributo a importanti cause benefiche. L’edizione del 2009 della mostra si svolgerà a favore dell’associazione Atena Onlus, impegnata nella ricerca nel campo della neurochirurgia: i proventi derivanti dalla vendita delle opere serviranno dunque a finanziare la ricerca e la costruzione di laboratori per cercare o migliorare la cura di alcune gravi malattie.

Questa iniziativa ha riscosso molto successo sin dalla prima edizione, richiamando sia molti turisti, che approfittano dell’occasione per trascorrere un weekend in un campeggio economico a Roma, sia molti personaggi dello spettacolo, dello sport, del giornalismo, che ogni anno si prestano gratuitamente alla promozione dell’evento, evento che ha riscattato l’uovo di Pasqua dalla condizione di mero oggetto commerciale che aveva assunto negli ultimi tempi, dimostrando da un lato come possa ancora trasformarsi in oggetto d’arte, e restituendogli dall’altra il suo valore come simbolo di vita, rinascita e quindi speranza.

Data: dal 1 Aprile 2009
Dove: Palazzo delle Esposizioni, Roma, Italia
Articolo a cura di Trenet Srl – Web Agency Veneto

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Madre Segreta a Creatives Are Bad 2009

Brief, Soluzione e Motivo del Rifiuto… insostenibile. La cronostoria del rifiuto preconcetto (?) di una comunicazione visiva quanto mai attuale e necessaria, presente in esclusiva nella tappa Creatives Are Bad 2009 dal 2 al 5 Aprile a Cava De’ Tirreni (Salerno).

Tra i relatori del dibattito inaugurale incentrato sul dialogo Autori/Committenti (e conseguenti difficoltà comunicative) che ci sarà nella giornata del 2 Aprile, Alex Badalic è l’unico che ha ottimizzato la promozione della mostra evento Creatives Are Bad attraverso una panoramica di progetti rifiutati dalle Committenti: dal Brief alla Soluzione proposta e alle motivazioni del Rifiuto, il Responsabile di AAA Creatives ha divulgato e condiviso alcuni dei casi di studio tra i più significativi che saranno esposti nell’edizione di Cava De’ Tirreni. Uno dei casi che hanno attirato l’attenzione di Badalic e portato alla condivisione del percorso Brief/Soluzione/Rifiuto con l’autore di questo articolo si conclude con la sentenza perentoria della Committente ”Un messaggio visivo troppo forte“.
A rendere questo caso di studio significativo è il ruolo sociale ricoperto dalla Committente: con la motivazione “un messaggio sociale troppo forte“, la Provincia di Milano rifiuta la campagna pensata per Madre Segreta, il servizio della Provincia creato per favorire la conoscenza delle Leggi riguardanti la maternità. Un rifiuto che prende le distanze, in controsenso, dalla realtà visiva del nostro vivere quotidiano.

La Provincia di Milano offre un sostegno concreto alle donne, favorendo la conoscenza delle leggi riguardanti la maternità rispetto alle possibilità di anonimato del parto. Questo il concept del servizio Madre Segreta di cui EsseBlu curò nel 1998 l’immagine coordinata e la comunicazione visiva. La nostra storia inizia a partire dalla seconda metà del 2005. Il 19 Luglio del 2005 la newsletter della Presidenza del Consiglio dei Ministri riportava:

CAMPAGNA CONTRO L’ABBANDONO DEI NEONATI

”Non abbandonarlo puoi partorire senza dare il tuo nome. Il suo futuro sarà protetto”, è questo lo slogan della campagna di Informazione contro l’abbandono dei neonati promossa dal Ministero per le Pari opportunità assieme alla Commissione per le pari opportunità fra uomo e donna. Gli obiettivi dell’iniziativa sono: aiutare le donne che aspettano un figlio e che sono in difficoltà ad evitare gesti estremi come quello di abbandonare il proprio bambino; informare le donne che si può partorire in tutti gli ospedali senza lasciare il proprio nome, anche se si è immigrate clandestine; informare le donne che il bambino sarà accudito e dato in adozione ad una coppia italiana. Per far conoscere alle donne tutte le opportunità offerte dal nostro Paese saranno distribuiti un milione di opuscoli e 250 mila locandine nelle Asl, nei servizi sociali dei comuni e nelle associazioni che si occupano di assistenza alle donne. Gli opuscoli informativi e le locandine sono realizzati in quattro lingue: italiano; inglese; spagnolo; francese; arabo …

Nel Dicembre del 2005, la Provincia di Milano sottolinea la campagna di sensibilizzazione del claim “non abbandonarlo puoi partorire senza dare il tuo nome. Il suo futuro sarà protetto” attraverso il servizio Madre Segreta di cui tratta ampiamente il Numero 4 della Rivista Istituzionale della Provincia di Milano:

All’800.400.400 rispondono 25 operatrici volontarie specializzate affiancate dai professionisti del servizio, in grado di orientare e aiutare le donne tutelandone la privacy e la dignità.

[…] La nascita di un bambino è spesso un evento lieto. Purtroppo, però, in alcuni casi una gravidanza può essere indesiderata e creare angosce e problemi. Proprio per far fronte a queste difficoltà, la Provincia di Milano ha attivato dal 1996 il servizio “Madre segreta”. Esistono numerose leggi che tutelano il neonato e la madre e sono stati istituiti numerosi servizi a sostegno della famiglia, ma spesso per le donne in difficoltà è molto complicato accedervi, anche a causa del disagio provocato dal timore di un giudizio sociale negativo. “Madre segreta”, in un’ottica di prevenzione, offre un sostegno concreto alle donne, favorendo la conoscenza delle leggi riguardanti la maternità, anche rispetto alla possibilità di anonimato del parto; inoltre facilita l’accesso ai servizi, nel rispetto della privacy per la migliore tutela madre e del nascituro […]

E’ importante dare il giusto risalto ad un passaggio del testo:

“Madre segreta”, in un’ottica di prevenzione, offre un sostegno concreto alle donne, favorendo la conoscenza delle leggi riguardanti la maternità, anche rispetto alla possibilità di anonimato del parto; inoltre facilita l’accesso ai servizi, nel rispetto della privacy per la migliore tutela madre e del nascituro.

Per quale motivo si sottolinea il discorso “anche rispetto alla possibilità di anonimato del parto” ? La risposta “dovrebbe” essere scontata facendo l’eco al Governo: perché c’è un problema che tocca tanto l’aborto clandestino quanto l’abbandono dei neonati. Ora, le favole ci hanno abituati a credere che la madre che “rifiuta” suo figlio alla nascita è propensa ad abbandonarlo di fronte alle porte di una Chiesa, di un Monastero, foss’anche all’interno di un confessionale, volendo. Le favole, appunto. La realtà di tutti i giorni (che ha mosso la campagna di sensibilizzazione del Governo), quella stessa con cui ci confrontiamo in muto dialogo di fronte alla televisione, ce ne racconta un’altra… ogni volta che arriva all’orecchio di una redazione una situazione “tipo”, si è sicuri che:

Madre Segreta si muove per fornire quell’informazione che manca (e che offre in chiusura, per quanto può, il servizio proposto via YouTube) in situazioni di maternità insostenibile. Un servizio di sensibilizzazione rispetto alle Leggi che tutelano madre e neonato e di cui c’è ignoranza in diversi contesti sociali (non ultimo, naturale, quello dell’immigrazione). Fin qui la straordinaria opera della Provincia di Milano. Poi, inizia l’anacronismo comunicativo. Nel 2006, EsseBlu riceve un nuovo incarico: modificare il messaggio allo scopo di allargare la comunicazione a chi vive sul territorio (Italiano o straniero che sia) al fine di arginare il fenomeno dell’abbandono dei neonati. Perché di fenomeno si tratta.

A fronte di un contesto geoculturale definito, la soluzione proposta da EsseBlu è chiara e diretta: “ Abbiamo proposto una campagna d’urto di facile lettura con un testo minimalista che si proponesse con la stessa efficacia in tutte le lingue utilizzate. Le immagini sono immediate e descrittive e a nostro avviso prive di aggressività”.

No. La Provincia di Milano rifiuta il concetto minimalista, d’impatto, di facile “assimilazione” visiva. Troppo diretto. Troppo Chiaro. Troppo lineare. In sintesi, il motivo del rifiuto: “La campagna non è stata realizzata perché la Provincia di Milano ha giudicato il messaggio visivo comunque troppo forte e crudo”. Eppure la televisione generalista, le redazioni telegiornalistiche e non, offrono (a notizia calda) un messaggio visivo ben più impattante e spiazzante a un “target” (ché qui di obiettivi cerebrali si tratta) che (si) è ricettivo ma che (chiaramente) non rappresenta la fascia sociale cui il messaggio dovrebbe essere destinato. Controsensi.

Creatives Are Bad - Road to Cava De' Tirreni Salerno April 2009

Organizzata da MTN Company in collaborazione con Comunitàzione.it, la mostra/evento Creatives Are Bad propone un confronto tra creativi e committenti per un dialogo aperto unico nel suo genere “per riflettere e confrontarsi su problematiche comuni e per interrogarsi sui perché celati dietro ogni rifiuto rifilato dai clienti” – un incipit di esempio in quei casi di studio proposti da NGT a Torino – “le problematiche legate alla cultura in comunicazione dei propri interlocutori, al modo in cui i creativi comunicano con loro, all’effettivo livello qualitativo delle proposte, alla cultura progettuale di ogni agenzia o studio di progettazione“.

Per maggiori informazioni:

website www.creativesarebad.com
blog ufficiale http://blog.creativesarebad.com
Creatives Are Bad International at facebook

MTN Company Corso Mazzini 22, 84013 Cava de’ Tirreni (SA)
Segreteria organizzativa (ore 9.00-13.00 e 14.30-18.30)
tel 0893122124
fax 0893122125
cell. 392.4402468
mail info [at] creativesarebad.com

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 Noleggio Operativo

Che cosa è il noleggio operativo?

Il noleggio operativo è un’operazione a medio e lungo termine, adatta a tutti i Clienti che hanno la necessità di usufruire di attrezzature, senza doverle per questo acquistare direttamente, risolvendo così alcune problematiche relative alla dotazione di quei prodotti IT ad elevata obsolescenza.Il noleggio operativo permette infatti di seguire l’innovazione tecnologica in maniera più semplice e di rimanere sempre aggiornati in base alle effettive esigenze aziendali, eliminando tutte le problematiche di carattere fiscale, contabile e legale.

Quali sono i vantaggi del noleggio operativo?

Il noleggio operativo unisce il beneficio del pagamento dilazionato alla possibilità di aggiornare gli apparati nel tempo, in base alle effettive esigenze aziendali. Garantisce inoltre ammortamento abbreviato dei beni, nessun rischio di obsolescenza a suo carico e ovviamente una più precisa pianificazione dei costi aziendali.

Che cosa comprende la formula di noleggio operativo.

Il Cliente, mediante la sottoscrizione di un contratto unico, si garantisce la disponibilità:

• dell’apparecchiatura;

• del servizio tecnico e assistenza.

Cosa succede alla fine del contratto di noleggio?

A fine noleggio il Cliente ha la facoltà di:

• sostituire l’apparecchiatura con un nuovo prodotto;

• prolungare il noleggio, mantenendo l’apparecchiatura, ad un canone ridotto;

• effettuare un «Equipment upgrade» sui prodotti noleggiati, aggiungendo nuovi componenti, con un semplice adeguamento del canone;

• rendere l’apparecchiatura.

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Intervista a J.F. Englert

Lo scrittore americano JF Englert ha rilasciato un’esclusiva intervista su Libri da leggere, blog di recensioni di libri e interviste agli scrittori.

L’intervista è stata condotta da Daniele Imperi, che negli anni passati aveva già intervistato Terry Brooks, Andrea Camilleri e Bernard Cornwell.

JF Englert è l’autore della serie dedicata a Randolph, il cane senziente che ama leggere Dante e risolvere misteri.

In Italia sono già usciti i primi due romanzi della serie: Elementare, Randolph (A Dog About Town) e Randolph, un cane molto diplomatico (A Dog Among Diplomats). In America sta per uscire il terzo volume, A Dog At Sea.

Nell’intervista veniamo a conoscere come Englert ha scritto le sue storie, a chi si è ispirato ed altre interessanti curiosità sul mondo particolare di Randolph.

Leggi l’intervista a JF Englert su Libri da leggere.

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Bottega d’Arte Riproduzione icone sacre

Una bottega d’Arte nel cuore di Arezzo

www.bottegadartetoscana.it

Silvia Salvadori nasce nel 1978 a Sinalunga, nel cuore della Toscana; Diplomata presso l’Istituto d’Arte “Duccio di Buoninsegna” e Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, vive a lungo nella città del Palio dove stabilisce un legame, spirituale e materiale, con le superstiti Botteghe d’Arte, ultime depositarie della tradizione pittorica dei maggiori artisti delle scuole toscane del Medioevo e del Rinascimento.Con la loro scuola Silvia Salvadori crea una continuità ideale, facendo rivivere nella propria mano un sapere pressoché perduto. Il caldo riflesso degli ori, dei broccati delle vesti, il rapimento estatico dei santi, il mistico scambio di sguardi fra la Vergine e il Bambino, la ricchezza della simbologia cristiana, ricreati con il talento, la raffinatezza e la dedizione tornano a vivere nelle opere che Silvia Salvadori riesce a riprodurre, attraverso lo stesso “saper fare” artistico dei Maestri medievali e l’utilizzo di tavole di pioppo e di tiglio, dell’oro zecchino in foglia e in polvere, decorato e inciso per mezzo di bulini appositamente forgiati dagli ultimi mastri incisori, dei pigmenti naturali legati al tuorlo d’uovo, seguendo le ricette tratte dal libro dell’arte di Cennino Cennini (1370-1440).

Riproduzione Icone Sacre di Cimabue, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, Sano di Pietro, Giotto, Spinello Aretino,Giovanni di Paolo, Perugino, Taddeo Gaddi e Piero della Francesca.Nascente da un interesse che è prima di tutto studio accurato e sapiente e continua sperimentazione, che si estende all’intera Toscana del tempo, da Arezzo coi tesori nascosti delle sue chiese, a Firenze e al suo medioevo dell’arte, forse per troppo tempo oscurato dai fasti del Rinascimento, per tornare a Siena con l’arte sacra delle sue icone e la pittura civica delle Biccherne, le copertine in legno istoriato dei registri contabili della stagione comunale. L’opera di Silvia Salvadori è forse quell’ultima, preziosa testimone in grado di conservare e tramandare una Cultura che è storia di un popolo di una terra e dell’anima, ancora capace di suscitare in noi la Meraviglia.
Silvia Salvadori realizza riproduzioni Icone Sacre di pregio dei più importanti artisti medievali toscani: Cimabue, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, Sano di Pietro, Giotto, Spinello Aretino e Piero della Francesca.

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