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Luglio 2007

Comunicati

Provincia Segreta

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  • 25 Luglio 2007

I segreti di Twin Peaks è stata una delle più innovative serie televisive degli anni Ottanta, che ha avuto il pregio di rendere famoso David Lynch, controverso regista americano sottovalutato dal mondo del cinema fino a quando, con lo straordinario successo di questo lavoro, non si è conquistato l’attenzione del pubblico e della critica.Aveva esordito nel1977 con Eraserherad – la mente che cancella, una pellicola tanto particolare da spingere Mel Brooks a ingaggiare questo giovane talento per la regia di Elephant Man. In effetti quest’ultimo ottenne otto nomination agli oscar, fra le quali uno proprio per la regia.

Del 1984 è invece l’ambizioso Dune, che non raggiunse il successo sperato; la delusione diventò ancora più amara quando si seppe del trionfo de Il ritorno dello Jedi, che Lynch aveva rifiutato per portare a compimento il suo kolossal. Due anni dopo uscì Velluto blu, in cui si tratteggia il duplice volto della provincia americana indagato poi a fondo con Twin Peaks, progetto nato da un’idea della figlia di Lynch autrice de Il diario segreto di Laura Palmer.

Nella cittadina statunitense di Twin Peaks viene ritrovato il cadavere di Laura Palmer, interpretata da Sherly Lee. L’omicidio della bella studentessa diciassettenne dà inizio alle indagini dell’ispettore Cooper (Kyle Maclachlan), che scopre la faccia nascosta dell’apparente gioiosa comunità. Nel succedersi degli episodi, alla ricerca di movente e assassino, si dipana l’antica matassa che vede avvicendarsi diversi sospettati fra personaggi detestabili e simpatici, in un clima volutamente ambiguo. La stessa vittima, a prima vista una normale ragazza della porta accanto, sembra nascondere un’esistenza sotterranea molto lontana dal classico stereotipo della brava e bella liceale. Sotto il velo della buona società americana compare quindi una verità ben diversa, fatta di legami e segreti sordidi, di personaggi che, comportandosi al limite della follia, inducono addirittura  a pensare che dietro tutto questo non-senso ci siano gli alieni. Le atmosfere e la trama psicologicamente intriganti, permeate di elementi di sapore hitchcockiano, esularono dal cliché in voga nel 1990 per dare inizio ad un filone originale, con aspetti tipici della telenovela e spunti particolari convogliati in serie successive con X-files. E’ indubbio che le 30 puntate di Twin Peaks siano state contrassegnate dai risvolti belli e brutti del primo esperimento, che all’inizio assume dimensioni trionfali e via si adegua alle esigenze di mercato volte a sfruttare ogni aspetto remunerativo di un simile prodotto, perdendo così progressivamente di valore.

Nello stesso anno Lynch riconferma il suo talento dirigendo Cuore selvaggio, seguito nel 1992 da una pellicola in cui parla ancora di Laura Palmer, Fuoco cammina con me!

La sua filmografia più recentemente annovera lavori come Strade perdute del 1997, Una storia vera del 1999 e Mulholland Drive del 2001, con il quale ha ottenuto una nuova nomination agli oscar.

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Radio Days

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  • 17 Luglio 2007

Certo non si può dire che iniziare il cammino verso la notorietà alla radio ostacoli il raggiungimento di un brillante futuro televisivo. Al contrario, l’esordio radiofonico sembra proprio portare fortuna, visto che alcuni dei volti più noti e amati del grande schermo provengono da quel mondo.

E’ quasi doveroso iniziare il nostro excursus con un personaggio scomparso da pochi anni, ma ancora fortemente presente nei ricordi del pubblico: Corrado Mantoni, per tutti semplicemente Corrado. Di lui abbiamo apprezzato l’ironia garbata, lo stile sobrio privo di aggressività e prepotenza, l’innata simpatia. Il suo nome è legato, non a caso, ad alcune delle più apprezzate trasmissioni televisive: da Canzonissima 1970, in coppia con Raffaella Carrà, a La Corrida. I suoi inizi però risalgono addirittura all’immediato dopoguerra: era la voce di Corrado quella che, nel 1944, da Radio Naja parlava ai soldati di ritorno dal fronte. Pochi anni dopo è sempre lui a firmare il primo varietà radiofonico di successo, Oplà, un programma in cui il parlato e la musica si alternavano armoniosamente. Dopo questa affermazione Corrado continuerà a creare altre fortunate trasmissioni, Sorella radio, La trottola, La Corrida, per poi passare negli anni sessanta alla televisione, di cui rimarrà protagonista indiscusso fino alla sua scomparsa, avvenuta l’8 giugno 1999.

Da molti considerato il suo naturale erede, Gerry Scotti mostra analogie con Corrado sia nello stile sia nel percorso professionale. Anch’egli esordisce come conduttore radiofonico: nel 1976 lavora a Radio Milano International e all’inizio degli anni Ottanta diviene la prima voce della mitica Radio Deejay. Il debutto televisivo avviene poco dopo con Dee Jay Teleision, il primo programma di videoclip della televisione italiana. Da lì la sua carriera è tutta in ascesa. Oggi Gerry Scotti è sicuramente un pilastro delle reti Mediaset che non rimane limitato alla conduzione, ma trova spazio anche nella fiction. E’ lui infatti il protagonista, insieme a Maria Amelia Monti, della sit-com Finalmente soli.

Da questo gruppo, di cui sembrano far parte soltanto grandi talenti, non può essere escluso Fiorello, sebbene la sua formazione appaia più poliedrica e molto legata al mondo dei villaggi-vacanze. Importantissima per lui, comunque, è stata anche l’esperienza radiofonica. Dopo aver lavorato come falegname, muratore e quant’altro, Fiorello compie il grande salto e si trasforma in dj per Radio Marte, emittente della Sicilia orientale, riuscendo a trasmettere 70 ore di musica non stop. Da allora il suo amore e il suo legame con la radio non si sono più interrotti. Fiorello infatti ha fatto parte, neanche a dirlo, della scuderia di Radio Deejay e alla radio è tornato recentemente con Viva Radio Due in coppia con Marco Baldini, suo grande amico.

 Altro nome di spicco del panorama televisivo, musicale e radiofonico italiano è Renzo Arbore, che finalmente è tornato in TV. Sicuramente non sono stati dimenticati i suoi programmi cult: Alto gradimento, Quelli della notte, Indietro tutta. A questo punto non rimane che dire: grazie radio.

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Radionuclidi pericolosi

Pericolo Radon

Il pericolo radon è legato alla radioattività dei tre elementi prodotti in sequenza dalla disintegrazione di questo elemento, cioè polonio, piombo e bismuto. L’inalazione delle particelle di polvere su cui aderiscono i cosiddetti figli del radon diventa un serio rischio per la salute in quanto questi elementi emettono particelle alfa, altamente energetiche, che possono causare danni all’epitelio bronchiale e possono provocare il cancro polmonare.

Infatti, il radon, più esattamente i suoi figli, rappresenta la seconda causa di questo tipo di cancro dopo il fumo delle sigarette.

Cosa si intende per radionuclide?

In natura esistono elementi caratterizzati da differenti pesi atomici. Precisamente gli elementi con lo stesso numero atomico (numero di protoni nel nucleo) aventi un differente numero di massa (ovvero con un numero neutroni differenti) sono detti isotopi. Alcuni di questi sono stabili (ad esempio l’isotopo pesante dell’Idrogeno conosciuto come Deuterio) altri, invece, sono instabili e perciò si frammentano per mezzo di decadimenti radioattivi (come avviene per l’isotopo più pesante dell’Idrogeno, il Trizio). Il decadimento radioattivo non è altro che la perdita di energia o materia o di entrambi da parte di isotopi pesanti instabili sotto forma di particelle e radiazioni. Quelle possibili sono:
a)   particelle alfa : nuclei di elio (2 protoni e 2 neutroni)
b)   particelle beta : elettroni o positroni
c)   particelle gamma : radiazioni elettromagnetiche a elevata energia.
L’attività di una sorgente radioattiva si esprime nel Sistema Internazionale, in becquerel (Bq), unità di misura definita come numero di decadimenti per secondo, quindi omogenea alla frequenza, che di esprime in Hz.

Una seconda unità di misura di attività che è stata molto usata ma ora dichiarata fuori norma, è il curie (Ci): quantità di materiale radioattivo che decade alla stessa velocità di 1 g di radio.

L’uomo L’uomo è sottoposto a radiazioni ionizzanti che provengono continuamente da fonti naturali ed artificiali. Questo stato è chiamato “radiazione di fondo“.

L’82% di questa esposizione di fondo proviene da fonti naturali. Il Radon produce il più grande contributo alla radiazione di fondo con il 55% della dose annuale media. La radiazione cosmica (8%) e la radiazione terrestre (8%) fanno parte della naturale esposizione di fondo a cui l’uomo è sottoposto ogni anno.

Il 18% proviene da fonti artificiali. Di questi, il 15 % proviene dalla medicina diagnostica (Raggi X) e dalla medicina nucleare.

Alcune radiazioni hanno anche effetti terapeutiche tanto che

esistono classificazioni delle acque in base alla radioattività atte a conoscere il potere terapeutico.

L’Uranio è un metallo pesante che si trova in piccole quantità in rocce, suolo, aria, acqua e cibi. Nella sua forma naturale, l’uranio è costituito da 3 isotopi, 235U, 234U e 238U con una netta prevalenza (99.2745%) dell’isotopo 238.

A causa della sua grande vita media (4,46·109 anni), l’ 238U ha una attività molto bassa. Per utilizzarlo nei reattori nucleari, o nelle armi nucleari, è necessario arricchire l’uranio naturale con gli isotopi fissili 235U e 234U. Il materiale che ne deriva è noto come uranio arricchito, e la sua concentrazione di 235U in peso varia fra il 2% ed il 90%.

Il materiale di scarto di questo processo è noto come uranio impoverito (DU = depleted uranium), e contiene meno dello 0.7% di 235U. Il DU è meno radioattivo dell’uranio naturale di circa il 40%, e di circa un ordine di grandezza meno dell’uranio arricchito.

L’uranio impoverito, che emette particelle alfa e beta, con una attività di soli 14.8 mBq/mg, è classificato nella fascia più bassa di rischio fra gli isotopi radioattivi. Per confronto, le attività specifiche dei due radioisotopi che maggiormente contribuiscono al fondo di radiazione ambientale, 40K e 222Rn, sono di circa 400 mBq/mg e 8 GBq/mg, rispettivamente. Ma è pur sempre radioattivo e la sua importanza è notevole dal momento che è presente in elevatissime quantità distribuite in tutti i continenti.

Il DU possiede delle uniche proprietà fisiche quali la densità elevatissima (19 g/cm3, 1,7 volte maggiore della densità del piombo) ed una notevole duttilità.

Inoltre, l’uranio è piroforico, e quindi delle piccole particelle prendono spontaneamente fuoco a contatto con l’aria. 

L’importante presenza di stabilimenti nucleari che producono energia (circa il 40% dell’energia elettrica americana è prodotta in centrali nucleari), permette agli USA di possedere circa 560.000 tonnellate di “materiale di scarto” derivante da questi processi (uranio impoverito) sotto forma di esafluoruro (UF6). 

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