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10 Giugno 2007

Comunicati

Accademia “Ivan Francescato” di Tirrenia

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  • 10 Giugno 2007

Studio alla mattina, campo o palestra al pomeriggio. Viaggio nel “college” del Coni dove nascono i Bergamasco del futuro che, tanto per iniziare, hanno già vinto un mondiale…

Attualmente sono 24 i ragazzi, nati tra l’87 e l’89, gli studenti -rugbisti del centro Coni. Il “Centro di sviluppo per l’alto livello” è stato intitolato a Ivan Francescato, il tre quarti centro azzurro morto per arresto cardiaco a 31 anni. Successo il 19 Gennaio 1999. Poco più di un anno dopo, l’Italia avrebbe debuttato nel Sei Nazioni, gotha ovale nel quale era entrata grazie al XV allenato da George Coste e di cui Ivan, il minore di quattro fratelli (gli altri erano Bruno, Nello e Rino), tutti finiti in Nazionale, era il volto sfrontato, il talento puro. Dietro quella sua immagine da selvaggio con il ciuffo c’era l’umanità e l’educazione di un rugbista nato mediano di mischia nel Tarvisium. Di una mischia che, retrocedendo perennemente, lo costringeva a inventarsi ogni volta giocate astute e imprevidibili finte. Quelle che poi avrebbe esibito una volta diventato centro.

Storia a parte, tra le 12 stanze doppie, la palestra, la sala pesi e i due campi da gioco (il terzo, in sintetico misto, pronto a breve termine), il gruppo  si è cementato con le cene in pizzeria del mercoledì sera e con il sistema di autodisciplina gestito dal comitato dei saggi” composto da 5 ragazzi. In questo gruppo manca un vero leader ma a questa età non è facile trovarlo. L’autodisciplina, poi, è l’unco metodo che funziona perchè se un “grande” alza sempre la voce il ragazzo, più di tanto, non matura. Ecco allora il decalogo che regolamenta orari da rispettare, abbigliamento da indossare e comportamenti da tenere. Chi sgarra, paga una simbolica multa. Per chi si presenta sovrappeso, invece, sopratutto all’inizio della stagione, si organizzano corse sulla spiaggia all’alba di una giornata che dopo avrebbe previsto altre due sedute tra campo e palestra.

I risultati non mancano: Tra i primi Frutti del centro Coni pisano c’è la promozione nel gruppo A dei Mondiali Under 19, in cui, solo nella decisiva finale contro il Canada, 12 titolari e quattro panchinari erano made in Tirrenia. Eppure l’organizzazione del centro Coni è diversa da quelle inglesi e francesi. Oltre Manica, ogni club ha una propria Academy e i ragazzi vengono seguiti un paio di volte alla settimana dai tecnici federali. I transalpini, invece, dalla decina di strutture regionali esistenti scelgono i 26-28 della futura Under 19 che si allenerà nel centro federale di Marcoussisi, lo stesso della Nazionale Maggiore.

Anche il bilancio scolastico, in attesa degli esami estivi, soddisfa i responsabili. Studenti iscritti alle superiori e qualcuno all’università, qualcuno si fa mandare tramite posta elettronica gli esercizi da svolgere così da poter sostenere la maturità. Le mail, d’altronde, così come Skype ed internet in generale, sono presenze fisse nelle camere ipertecnologiche attrezzare per i ragazzi.

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