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Il migliore vino rosso umbro che non tutti conoscono

L’Umbria, in Italia centrale, è una regione di lussureggianti colline, villaggi e città storiche come Orvieto e Assisi. La sua produzione annuale di vino è inferiore a un terzo della vicina Toscana e la rende la quarta più piccola regione produttrice di vino, in termini di volume. Situato nel cuore della penisola italiana, è avvolta dai vicini della Toscana, delle Marche e del Lazio, ed è infatti l’unica regione italiana con nessuna linea costiera, né un confine internazionale.

 

Il principale vino rosso umbro

Orvieto, è la più famosa città vinicola dell’Umbria. A metà del 2010 solo il 17% circa dei vini prodotti era di livello DOC, anche se la qualità e la provenienza dei vini rossi della regione Umbria sono in aumento. Questo investimento ha migliorato notevolmente il vino basato sul Sangiovese (la principale varietà rossa della regione), ma molti dei nuovi vini di alta qualità sono Cabernet, Sauvignon, Merlot e Pinot Nero per i rossi, o Chardonnay per i bianchi.

Il clima dell’Umbria è simile a quello della Toscana – inverni freddi e piovosi, estati secche con abbondante sole. L’eccezione a questa è l’area a ovest di Perugia, dove le temperature sono moderate dalle acque del Lago Trasimeno (il più grande lago della penisola italiana).

Anche se meglio conosciuto per i suoi vini bianchi, i due DOCG dell’Umbria sono per i vini rossi. L’uva nativa Sagrantino si è guadagnata un posto di rilievo nella zona di Montefalco, creando vini di grande profondità e potenza, quindi non è stata una sorpresa quando Montefalco Sagrantino ha ricevuto la classificazione DOCG nel 1992. Il secondo dei vini DOCG della regione è il Torgiano Rosso Riserva. Esistono 11 DOC e 6 IGT (Allerona, Bettona, Cannara, Narni, Spello e Umbria IGT in tutta la regione). Si tratta di vini corposi e molto buoni di qualità, apprezzati in vari territori.

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I migliori vini rossi veneti da degustare a pranzo o per il dessert

La produzione di vino rosso in Veneto è molto ricca, in quanto questo territorio giace su un suolo pieno di sostanze nutritive che favoriscono la crescita di uva adatta per dar vita ad ottimi vini. Grazie ad un clima che varia tra quello mediterraneo e quello alpino, è possibile, nella regione Veneto, produrre vini di buona qualità. Vi sono differenti tipologie di vino rosso che è possibile assaggiare in questo territorio e si contraddistinguono per delle sfumature diverse e molto saporite. Tra i vini principali c’è il Bardolino Superiore, il Cabernet, il Merlot, il Chiaretto, il Friularo, il Groppello riserva, il Marzemino, il Passito, Valpolicella, il Barbera di Gambellara e l’Amarone della Valpolicella.

 

Le caratteristiche dei vini rossi veneti

I vini rossi veneti hanno un sapore leggero e sono differenti in base al territorio in cui l’uva viene coltivata. Uno dei vini più famosi è il Bardolino Superiore che viene prodotto in provincia di Verona, con le uve di Corvina Veronese ed altre varietà in percentuale minori ed ha un profumo delicato ed un sapore leggermente amarognolo. Si tratta di un prodotto che è adatto come vino da pasto. Inoltre c’è il Cabernet. Questo vino rosso Veneto, viene prodotto con le uve di Cabernet Franc o Sauvignon, o Carmenere. Si tratta di un vino che ha un colore rosso carico, dal sapore asciutto ed intenso ed è un vino ideale per l’arrosto ed in generale per accompagnare i pasti. Inoltre c’è il famoso Merlot: questo vino rosso Veneto viene prodotto nell’omonimo vitigno e nella sua versione rosso secco, prende il nome di Merlara Merlot DOC. È un vino solitamente invecchiato, ideale per i pasti e dal sapore morbido ed equilibrato. Tra gli altri vini particolari della zona c’è il Valpolicella DOC, che viene prodotto soprattutto nei comuni di Negrar, Fiumane, Sant’Ambrogio e San Pietro Incariano. È un vino adatto per accompagnare i pasti. Infine, c’è il Passito di Bagnoli di Sopra che è un vino da fine pasto rosso e originario del Veneto, che si contraddistingue per il marchio DOP ed è prodotto nei comuni di Bagnoli di Sopra, la cui coltivazione dell’uva è favorita dal clima complice.

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Qual è il miglior vino rosso del Trentino Alto Adige

Non si può ignorare la tradizione vinicola del Trentino Alto Adige soprattutto, per quanto concerne i vini rossi, in quanto questa regione, insieme al Veneto e insieme alla Lombardia, è un tipo di regione che deve fare i conti nella produzione del vino con un clima, comunque non proprio favorevole. C’è da dire però che, nella produzione del vino rosso Trentino Alto Adige, ci sono diverse sorprese che vale la pena citare soprattutto per dei tipi di passioni vinicole che hanno dato delle caratteristiche e particolare di prestigio alle proprie produzioni.

 

Elenco dei migliori vini rossi del Trentino Alto Adige

 

Tra i migliori vini rossi del Trentino Alto Adige, non si può non citare il vino rosso Blauburgunder Pinot Nero, un sapore davvero particolare con una sorta di retrogusto spumante di tipo brut, ed è ideale soprattutto per l’aperitivo, perché questo tipo di vino, può essere comunque considerato una riserva.

Tra gli altri vini da non sottovalutare, c’è anche il Cabernet Lagrein che è un tipo di vino rosso del Trentino Alto Adige color rubino ed ha un sapore secco e morbido allo stesso tempo tanto da essere un vino ideale per i pasti. Inoltre non si può non prendere in considerazione il vino dei colli di Bolzano, che è un tipico vino rosso del Trentino Alto Adige, molto apprezzato soprattutto perché questo tipo di vino rosso Trentino, ma un colore fruttato e soprattutto, un sapore pieno che lo rendono ideale per diversi tipi di pasti. Tra le altre cose, bisogna ricordare che esistono anche altri tipi di Lagrein, come quello rosato oppure il classico, che è realizzato con un particolare processo di invecchiamento. Infine non deve mancare un assaggio del Marzemino Trentino, che è un tipo di vino realizzato con la bacca rossa ed è molto aromatico ed infine anche il meranese di collina altrettanto famoso, perché realizzato nelle colline che fanno da corona alla città di Merano.

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Vini italiani abbinati ai piatti di un pranzo

Tracciando una regola generale, il gusto di un piatto è caratterizzato fondamentalmente da quattro fattori quali sapidità (l’intensità di sapore), aroma (percepito sia per mezzo delle narici sia per via retro nasale, ovvero quando mastichiamo e deglutiamo il boccone), grassezza (produzione di sensazioni di untuosità e morbidezza) e dolcezza (è percepita dalla punta della lingua e viene immediatamente avvertita). Queste caratteristiche hanno una corrispondenza in altrettante qualità dei vini italiani online:

  • Alcol;
  • Profumo;
  • Astringenza;
  • Morbidezza.

Seguendo questa corrispondenza, ad un cibo più saporito dovrà essere accompagnato un vino con un tasso alcolico più elevato; il profumo del vino dovrà avere una corrispondenza con l’aroma del piatto; la grassezza sarà compensata dall’accompagnamento di un vino dalla buona acidità e tannicità; il grado di dolcezza, infine, richiederà un vino morbido e dolce.

La sequenza da seguire, consigliata dall’enoteca online migliore, nel servire i vini italiani online a tavola è la seguente:

  1. Spumanti secchi;
  2. Vini bianchi secchi giovani e fruttati;
  3. Vini bianchi secchi aromatici;
  4. Vini bianchi secchi maturi e strutturati;
  5. Vini rosati;
  6. Vini rossi novelli;
  7. Vini rossi mediamente invecchiati;
  8. Vini rossi molto maturi;
  9. Spumanti dolci, come lo spumante toscano;
  10. Passiti;
  11. Vini liquorosi.

 

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La regola principale è quella secondo cui si deve partire dai toni più leggeri e passare pian piano a quelli più marcati.

È sbagliato iniziare un pranzo con un antipasto ricco di sapori decisi e successivamente consumare un primo delicato e morbido: è consigliabile invece una progressione che vedrà cucina e cantina avanzare in modo parallelo. Vi sono alcune regole cardini di comportamento come quella riguardo ai vini bianchi impiegati solitamente per aprire il pranzo, mentre solo successivamente vanno serviti prima i vini rosati e poi i vini rossi.

I vini italiani online a bassa gradazione alcolica precedono quelli con maggior grado alcolico. I vini più secchi precedono i vini amabili o decisamente dolci. I vini da bere freddi o freschi vanno serviti prima di quelli a temperatura ambiente.

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L’azienda vinicola La Fralluca porta il suo vino a “Note di Vermentino”

Il Vermentino Filemone prodotto da La Fralluca sarà tra i vini della costa toscana protagonisti della manifestazione “Note di Vermentino”, in programma a Suvereto, in provincia di Livorno, il 28 giugno 2015.

L’azienda vinicola La Fralluca, presente sulle colline di Suvereto da dieci anni, partecipa a “Note di Vermentino”, una kermesse esclusiva dedicata al vino Vermentino prodotto nella costa toscana in programma il 28 giugno 2015 nel comune di Suvereto.

La manifestazione, partecipata dalle aziende vinicole della costa toscana, prevede banchi di degustazione di ottimi vini Vermentini prodotti nei vigneti di Suvereto, e offre al pubblico anche la possibilità di acquistare bottiglie di vino. Sono previsti, inoltre, assaggi di pesce e di verdure tipiche locali, e musica con la band “Epidemie de Moustache”.

La Fralluca è tra le aziende vinicole partecipanti e porterà alla kermesse il suo Vermentino, il Filemone.

La manifestazione “Note di Vermentino” è organizzata dall’Ente Valorizzazione di Suvereto, e si svolgerà sabato 28 giugno 2015 dalle ore 18,30 presso il Chiostro di San Francesco a Suvereto.

Nata nel 2005 a Suvereto, nel cuore dell’alta Maremma e della costa toscana, l’azienda vinicola La Fralluca produce da un decennio vini toscani rossi e vini toscani bianchi di qualità. L’azienda occupa un’estensione di circa 45 ettari di terreno collinare, posto a 120 metri sul livello del mare. Risale al 2009 la realizzazione tra i vigneti della cantina, utilizzata per la preparazione e la maturazione dei vini.

L’interno processo di vinificazione avviene secondo la tradizione, con pulizia, precisione e tempestività, prestando la massima cura a non alterare le caratteristiche che rendono unica l’uva e ottimo il vino. Tutti i processi dell’azienda, dalla vendemmia alla vinificazione, sono biologici, naturali ed ecosostenibili.

 

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Pietrasanta Vini d’Autore – Terre d’Italia: La Fralluca è tra i protagonisti

L’azienda vinicola La Fralluca, situata lungo la costa toscana, partecipa anche quest’anno, per la terza edizione, all’evento “Pietrasanta Vini d’Autore – Terre d’Italia”, in programma domenica 17 e lunedì 18 maggio 2015 a Pietrasanta (Lucca). Presenti oltre 70 produttori di vino provenienti da tutta Italia, con ben 350 vini in degustazione.

È in programma domenica 17 maggio e lunedì 18 maggio 2015 nella suggestiva cornice del chiostro della chiesa di S. Agostino, nel centro storico di Pietrasanta, in provincia di Lucca, la terza edizione di “Pietrasanta Vini d’Autore – Terre d’Italia”. Si tratta di evento molto importane e atteso per gli appassionati di vino e per gli stessi produttori. E anche quest’anno, per la terza volta, l’azienda vinicola La Fralluca non poteva mancare all’appuntamento.

Da Suvereto, nel cuore dell’Alta Maremma e della costa toscana, dove si estendono 10 ettari di vigneti, La Fralluca porterà a Pietrasanta i suoi prodotti e i suoi valori, a cominciare dalla sostenibilità e dal rispetto della tradizione. Tutti i processi dell’azienda vinicola, dalla lavorazione della terra alla vinificazione, passando per la vendemmia, avvengono secondo pratiche biologiche e naturali, riducendo l’impatto ambientale. È questa filosofia, che si ritrova in tutte le bottiglie della Fralluca, che sarà esposta a Pietrasanta il 17 e il 18 maggio.

Ad attendere il pubblico di Pietrasanta sarà un vero e proprio raduno di produttori, provenienti da tutta Italia. Sono ben 70, infatti, le aziende che prenderanno parte all’evento, che vedrà presenti, nel chiostro di S. Agostino, nella piazza del Duomo della cittadina versiliese, vini del Friuli e del Trentino, vini della Sardegna e della Sicilia, dell’Emilia Romagna e della Liguria, del Piemonte e della Lombardia, della Puglia e del Veneto, dell’Umbria e delle Marche, dell’Abruzzo, della Campania e della Basilicata, oltre naturalmente ai pregiati vini toscani, come quelli de La Fralluca appunto. Per un totale di ben 350 vini in degustazione, tutti a disposizione dei visitatori.

I vini presenti sono stati accuratamente selezionati tra i migliori del territorio italiano.

Durante la kermesse, cui sarà possibile partecipare pagando un biglietto di ingresso (25 euro intero, 20 euro ridotto), i produttori esporranno bottiglie e calici, raccontando i segreti che si celano dietro ogni vigna e ogni cantina.
La manifestazione, che vedrà anche la presenza di stand gastronomici con prodotti tipici toscani e non solo, è organizzata da “L’AcquaBuona”, in collaborazione con il Comune di Pietrasanta.

Tante le novità presentate dai produttori per l’occasione. L’azienda La Fralluca porterà al “Pietrasanta Vini d’Autore” la nuova annata (2014) di Vermentino: il vino toscano Filemone.

Negli ultimi mesi La Fralluca ha partecipato a molti eventi dedicati al vino: il 29 e 30 novembre scorso ha preso parte all’iniziativa “MareDiVino” a Livorno; il 1° e il 2 marzo a “Terre di Toscana”; dal 22 al 25 marzo al prestigioso Vinitaly.

 

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Il Grecale – Sapori Mediterranei

IL GRECALE

 

Soffia forte un vento di matrice mediterranea che invade il centro di Milano con un mix di colori, profumi e sapori. Sensazioni che è possibile ritrovare recandosi al ristorante “Il Grecale”, via Giuseppe Mercalli (ang. via San Francesco d’Assisi); un luogo dove la grande storia culinaria propria del Sud d’Italia rivive in piatti preparati con grande maestria, nel rispetto della tradizione senza dimenticare la qualità: ingredienti sempre freschi, che arrivano direttamente dai luoghi d’origine. Dai formaggi tipici alle carni passando per il pane e i dolci rigorosamente fatti in casa fino ad arrivare al pesce. L’olio é prodotto dalla famiglia del co-proprietario Giuseppe Palermo e ogni ingrediente viene trattato dallo staff de “Il Grecale” con rispetto e competenza con l’aggiunta di un pizzico di originalità. Tradotto: c’è spazio per ogni palato. La lista dei vini e’ degna di rispetto: bianchi delicati, rossi strutturati, rosè e Bio.

La filosofia del Sud rivive anche nello spazio materico circostante, con un’armonia che si viene a creare tra il pavimento in legno scuro, il prezioso rivestimento in Pietra di Modica delle pareti e il gran tocco finale dei lampadari esclusivi, a forma di rosa, appositamente disegnati per il locale. Il risultato è un ambiente caldo e accogliente. Come caldo e accogliente è il Sud da sempre regno della buona cucina.

 

Il Grecale

via Giuseppe Mercalli (ang. via San Francesco d’Assisi), Milano

https://www.facebook.com/ilgrecale

https://www.facebook.com/pages/Il-Grecale-Milano-SaporiMediterranei/259408904074247

 

Ufficio Stampa Rosaspinto

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+39 3338864490

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Piemonte a tavola: vini e sapori tradizionali

Il Barbera Doc è uno dei vini più versatili e rinomati del teritorio piemontese,  ideale da sorseggiare a tutto pasto nelle occasioni informali come in quelle più importanti. Ottimo anche in abbinamento ai formaggi stagionati, questo vino si rende ideale anche per il momento di un aperitivo tradizionale.

Si distingue per il sapore pieno e armonico, il profumo piacevolmente fruttato, e il colore rosso rubino, che tende al granato con l’invecchiamento; un volta portato alla bocca questo vino sprigiona un sapore asciutto e corposo che lo rende davvero unico.

Il vino barbera è utilizzato anche nella preparazione di ricette tradizionali, come il brasato al barbera o il risotto al barbera e salsiccia.
Vediamo come preparare quest’ultimo.

Ingredienti: 500 g riso, 2 bicchieri e mezzo di barbera, 1,5 l brodo vegetale, 2 scalogni, 1 rametto rosmatrino, 250 g salsiccia, 2 manciate di parmigiano reggiano, 2 noci di burro

Preparazione

Soffriggete in padella la salsiccia insieme allo scalogno: tostatevi poi il riso per qualche minuto aggiungendo il rosmarino. Sfumate con il vino e poi iniziate la cottura del riso versando il brodo pian piano.
Mescolate bene durante l’intero procedimento: appena prima di togliere dal fuoco unite una noce di burro per rendere il risotto più cremoso. Infine spolverate con abbondante parmigiano e decorate con qualche rametto di rosmarino.

Consumando un buon risotto come questo e sorseggiando una barbera di qualità conoscerete alcuni tra i migliori sapori della tavola piemontese!

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Il dolcetto d’alba: un rosso piemontese molto apprezzato

Sapore asciutto, gradevolmente mandorlato, colore rosso rubino intenso, con spuma fragrante e dolciastra, vino conviviale per eccellenza, questo è il Dolcetto d’Alba. Quando si parla di questo vino rosso del Piemonte vengono in mente feste di campagna, atmosfera gioviale ed il buon cibo tipico della zona dell’Alto Montefeltro, luogo d’elezione dei vitigni “Aleatico, Moscato Nero e Brachetto”. Il Dolcetto d’Acqui viene prodotto in 23 comuni dell’Alto Monferrato, un’area viticola che si sviluppa prevalentemente intorno ai due centri maggiori di Acqui Terme e di Ovada, ed è ottenuto dal vitigno omonimo, che si presume originario di questa zona, anche se la sua storia è abbastanza complessa. I primi documenti relativi al vino DOC Dolcetto risalgono alla fine del ’700, quando nelle “Istituzioni” del Conte Nuvolone, vicedirettore della Società agraria di Torino, si parlava di un vino denominato “Dosset“, chiamato così perché il vitigno Dolcetto cresce bene sui “dossi”, o “duset” in piemontese. Il “Dolcetto” è ritenuto dolce dai profani, mentre si tratta di un vino assolutamente secco e con sapore leggermente amarognolo; in realtà è l’uva da cui deriva ad essere molto dolce, tanto da essere stata apprezzata in passato come ottima uva da tavola. Questo superbo vino piemontese è ricercatissimo al di là dell’Atlantico, dove gode di ottima fama, sia come vino da dessert sia come vino adatto per accompagnare succulenti piatti di cacciagione.

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I più venduti della settimana: Bolla Cabernet Sauvignon, Mount Gay 1703 Old Cask Selection, Jever pilsner.

Questa settimana R2M vi offre dei prodotti unici nel loro genere, il rum prodotto dalla più antica distilleria al mondo, il Mount gay 1703 Old Cask Selection frutto di una attenta miscela di light e heavy rum, uno dei migliori Cabernet Sauvignon del Veneto, quello prodotto dalla cantina Bolla che ha alle spalle 125 anni di esperienze  e una delle migliori e più amare pilsner che possiate trovare, la Jave pilsner.

Nel nord-ovest della Germania al confine con l’Olanda nasce da una piccola azienda agricola i, la”Friesische Jever zu Brauhaus” fondata da Diedrich König nel 1848, una delle Pilsner più amare al mondo. Fin dall’inizio ha giocato un ruolo importante l’installazione del primo sistema di approvvigionamento idrico a Jever infatti quello che rende speciale questa birra è l’acqua con la quale viene prodotta, la sua purezza e morbidezza rende possibile aggiungere più luppolo, ed è proprio questa tecnica che distingue Pilsener Jever dalle altre birre.

Il suo colore è chiaro, limpido tipico delle pilsner è caratterizzata da un aroma fruttato con sentore di miele e luppolo.

Può essere servito come aperitivo o accompagnato a cibi leggeri come pesce, insalate o pasta.

Nel Veneto, nella zona del Piave, viene prodotto dalla cantina Bolla il Cabernet Sauvignon che nel rispetto delle tradizioni viene conservato in botti di rovere per almeno cinque mesi. Ha una gradazione di 12,5% vol. è di  un colore rosso rubino con riflessi vellutati, il suo profumo è speziato e fruttato tipico del vino giovane, caratterizzato da un sentore di frutti di bosco specie come liquirizia, vaniglia e chiodi di garofano. Il gusto è aromatico è robusto, pieno e caldo.

Ideale da accompagnare a dei secondi importanti come le carni rosse cucinate alla griglia o allo spiego, a formaggi stagionati o a primi piatti saporiti. Ottimo anche come vino da meditazione, va servito ad una temperatura che va dai 16/18° La Mount Gay è una delle più antiche distillerie di Rum al mondo, nasce nel  1703 nelle isole Barbados, proprio dedicato al suo anno di nascita nasce Mount Gay 1703 Old Cask Selection, un rum pieno ma equilibrato, secco  e ricco di aromi maturi. Famoso in tutto il mondo è il maggior prodotto di esportazione delle Barbados. E’ di colore  brillante invecchiato in botti dai dieci ai trenta anni presenta un intenso e ricco bouquet di quercia, caramello uniti  alla perfezione con a note di banana matura, frutta e spezie delicate. Al momento della degustazione lascia un piacere morbido al palato con un finale intenso e prolungato, il  1703 Old Cask Selection  è secondo la Ultimate Spirits Challenge 2010 il migliore rum al mondo. Tutti questi prodotti potete trovarli in offerta questa settimana su R2M, potete inoltre partecipare ai nostri gruppi d’acquisto, prenotando e condividendo questa offerta con i tuoi amici potrai  risparmiare fino al 41%

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Il barolo borgogno: grande vino astigiano

“Tu sei giovane….e non sai che tre nasi son quel che ci vuole per bere il Barolo”.
Con questi versi Cesare Pavese, descrisse il Barolo Borgogno, vero gioiello della terra della Langhe, dove sotto le viti e la terra rossa, le foglie nascondo un segreto: il nobile Barolo.
Questo soave vino piemontese rosso ricavato in purezza dalle uve Nebbiolo, tipiche dalla zona. Il nome Nebbiolo deriva da nebbia, proprio perché l’uva matura quando le colline sono avvolte dalle prime nebbie autunnali, oltre che per il colore grigio/argento degli acini. Per questi motivi, nelle Langhe il Barolo è meglio noto con il nome di “Nebbiolo” .
Il nome Barolo è successivo e deriva dalla famiglia “Faletti” marchesi di Barolo che ne iniziarono la produzione. Fu proprio la Marchesa di Barolo l’artefice del successo di questo nobile e robusto vino. Secondo la tradizione popolare, Re Carlo Alberto chiese alla Marchesa perché “non gli avesse mai fatto gustare quel suo famoso vino del quale tanto aveva sentito parlare”.
Qualche giorno dopo i torinesi assistettero ad una strana processione: videro passare per via Nizza a Torino una lunga fila di carri, ciascuno con il suo carico di vino. I carri erano diretti a Palazzo Reale, sede della Corte.
I carri contenevano ben trecentoventicinque botti, una per ogni giorno dell’anno, sottratti i quaranta giorni di quaresima.
Questo vino piacque moltissimo al Re, tanto che ne divenne anche egli produttore nelle sue terre di Verduno. In pochi anni i produttori di Barolo aumentarono a tal punto che la produzione dovette spostarsi nelle vicine terre d’Alba.
Oggi invece gustiamo questo vino sulla tavola dei migliori ristoranti di Asti.

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Prodotti tipici alimentari: é nata la filiera corta online

Con la filiera corta, Il Cantonale diventa il primo ed unico punto di incontro tra piccole realtà di produttori e consumatore finale, che promuove la cultura dei prodotti tipici del nostro territorio e dei luoghi dai quali provengono.
Filiera corta significa permettere al produttore di stabilire il prezzo di vendita, significa eliminare tutti quei passaggi che fanno lievitare il prezzo, consentendo al consumatore di conoscere da vicino i prodotti tipici del nostro territorio ad un prezzo conveniente.

Il Cantonale custodisce tutti i segreti e la passione che il piccolo artigiano trasferisce ai propri prodotti, rendendoli in questo modo unici ed inimitabili.
Chi accede al sito, ha l’opportunità di far parte di un gruppo di persone che sono alla ricerca non solo dei prodotti tipici italiani ma anche di conoscere da vicino tutti i particolari che contraddistinguono l’essenza di un prodotto alimentare.
Il Cantonale raccoglie tutta la passione ed il piacere di fare le cose secondo natura, proprio come si facevano una volta; propone prodotti alimentari locali tipici del territorio italiano ed introvabili nella grande distribuzione, in quanto ottenuti su scala ridotta e di altissima qualità, ognuno diverso dall’altro a seconda della zona di provenienza, dell’andamento climatico e ad un’infinità di variabili che combinate assieme ci regalano ogni volta sensazioni diverse.

Chi sceglie il Cantonale fa una scelta consapevole, i nostri clienti fanno parte di un progetto, che permette al consumatore di risparmiare garantendo una giusta distribuzione del reddito.

Per l’acquisto di prodotti tipici alimentari ora sai dove andare: www.ilcantonale.it

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