Archives

Comunicati

Paesaggi in chiave surreale per Maurizio Scarpellini alle mostre veneziane curate da Vittorio Sgarbi

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi racchiude una serie di importanti esponenti del panorama attuale all’interno di una variegata esposizione in collettiva diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, che si svolge dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 nell’incantevole scenario di Venezia presso due edifici antichissimi, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. I personaggi coinvolti hanno fama internazionale: Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Nel selezionato parterre di presenze si annovera il pittore Maurizio Scarpellini con un’interessante serie di dipinti ispirati dal surrealismo figurativo, proposti in formula di originale rivisitazione personalizzata, che hanno ricevuto particolari apprezzamenti elogiativi.

Sull’artista è stato commentato “Le opere di Scarpellini sono rielaborazioni in chiave surreale e fantastica di tematiche d’impronta mistica e simbolista, attraverso elementi e soggetti collocati in prospettiva tridimensionale e inseriti all’interno di ambientazioni immaginarie, appartenenti a una dimensione irreale. In questa coinvolgente trasformazione dell’oggetto in trasfigurazione simbolica, il significato resta da decifrare da parte dell’osservatore, che diventa così complice dell’elaborazione stessa del messaggio da divulgare. Rifugge i canoni estetici tradizionali per enfatizzare il potere allusivo della creazione artistica, disseminando indizi di un altro mondo, tutto da scoprire e reinterpretare”.

 

Scarpellini racconta “Il mio laboratorio è una villa sul mare da me ristrutturata, per accogliere appassionati d’arte. Mi reco lì quotidianamente per trovare la giusta ispirazione e progettare sempre idee innovative. È un posto unico, speciale, dove mi sento particolarmente ispirato soprattutto durante la stagione invernale”. Egli predilige l’uso dell’acrilico per riprodurre forme e soggetti in dimensione tridimensionale, che si alternano a sfondi di paesaggi. La sua produzione è arricchita anche da sculture ricavate da legna e tronchi recuperati in riva al mare.

No Comments
Comunicati

Richiami marini per le opere in vetro di Daniela Forti per Spoleto incontra Venezia

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” ha aperto i battenti con forte successo di pubblico e di critica sotto l’esperta curatela di Vittorio Sgarbi e la gestione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. E’ allestita dal 27 Settembre al 24 Ottobre 2014 nel contesto veneziano di due pregevoli strutture secolari, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich e raduna un ricco entourage di esponenti illustri del panorama attuale del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Al suo interno è possibile ammirare le preziose creazioni in vetro realizzate con esclusiva lavorazione artigianale della rinomata artista Daniela Forti.

Attraverso la fusione del vetro e del cristallo la Forti approda ad una sua personale interpretazione e rivisitazione, avvalendosi di una metodologia innovativa, che rende i suoi lavori unici ed inconfondibili, coniugando insieme fantasia ideativa, forme e colori in una composizione armoniosa ad intreccio dalla dinamica plasticità strutturale. Le sculture vengono modulate e forgiate tramite la luce, che trasmette intensa energia vitale alle rappresentazioni, anche in virtù del gioco della luminosità trasparente sapientemente utilizzato dall’artista per dare ulteriore movimento e fluidità all’insieme.

Sulle componenti peculiari della sua ricerca stilistica è stato commentato “Le sue creazioni in vetro possiedono una valenza decorativa e artistica assai pregevole e sono il risultato di una raffinata e sapiente espressione di artigianato manifatturiero rimasto incontaminato e puro nei secoli. Sono opere di eccellente esecuzione, che obbediscono ai migliori canoni della tradizione, eseguite su disegni progettuali esclusivi, curate nel minimo dettaglio di resa e realizzate con scrupolosa lavorazione in ogni fase elaborativa. Per la Forti il vetro è come un simbolico oggetto del desiderio, che contiene in sé un mondo costruito sulla luce e i suoi molteplici riflessi, un materiale che si presta ad essere plasmato, forgiato, piegato, curvato, modellato dalla sua fantasia di sognatrice“.

No Comments
Comunicati

Spoleto incontra Venezia: Dipinge da quando era piccolissima e ancora oggi è una grande emozione, dichiara Alessandra Turolli nell’intervista qui di seguito

Dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, le originali opere materiche di Alessandra Turolli, sono in esposizione presso lo storico Palazzo Falier (San Marco 2906) a Venezia, nel contesto delle grandi mostre “Spoleto incontra Venezia” con la curatela del Prof. Vittorio Sgarbi e la direzione del manager Salvo Nugnes. La rinomata pittrice ha rilasciato un’altra interessante intervista sul suo modo di fare arte.

D: Per Lei l’arte è stata una valvola di sfogo nella Sua vita?
R: Decisamente. Dipingere è tantissimo per me esce, nel farlo, la mia gioia, la mia tristezza, le mie illuminazioni e le mie ombre. E’ puro sfogo dell’anima.

D: A quale corrente artistica s’ispira?
R: A nessuna in particolare. Le mie opere sono attualmente molto materiche e come dichiara giustamente il Professor Vittorio Sgarbi, tendo all’esoterismo al simbolismo e al misticismo.

D: Qual è l’emozione più forte che le ha dato creare una Sua opera?
R: Il mio primo deserto sassoso. Con luci ed ombre… alla fine mi sono commossa e stupita nel contempo.

D: Come concepisce l’arte?
R: Senza l’arte alla vita mancherebbe la parte più poetica, emozionante e coinvolgente.

D: Cosa l’ha spinta a dipingere?
R: Fin da piccolissima cercavo di fare quello che allora riuscivo; poi a 12 anni ho vinto un premio di pittura e sono ancora qui con la stessa meravigliosa emozione.

No Comments
Comunicati

Daniela Grifoni presenta le sue opere magmatiche alle mostre veneziane curate da Vittorio Sgarbi.

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” sta riscuotendo forte clamore e risonanza mediatica internazionale, sotto l’autorevole curatela del professor Vittorio Sgarbi e la direzione del noto manager produttore Salvo Nugnes. L’esposizione si svolge dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 nella meravigliosa Venezia, racchiusa tra le secolari mura aristocratiche di Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich con una carrellata di personaggi importanti, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. La rinomata pittrice Daniela Grifoni è stata selezionata nell’esclusivo gruppo di partecipanti alla pregevole iniziativa e sta ottenendo positivi riscontri d’interesse.
Descrivendone l’innato estro creativo è stato scritto “Nelle opere della Grifoni trapela il senso di un paesaggio interiore, che disordinando e scardinando ogni prospettiva tradizionale si sostituisce alla verità, come risultato di un lento, graduale e progressivo stratificarsi e sedimentarsi di segni e tonalità, nel corso di una virtuale ‘Navigazione controcorrente’ alla ricerca di una diversa realtà del vivere, in totalizzante armonia con l’atto creativo pittorico. Per lei riconoscersi artista è sentirsi differente dalla folla senza volto, solitaria e afona, così pure da quella onnipotente. Le sue forme magmatiche non sopprimono il caos, ma anzi lo espongono dinanzi a una spietata presa di coscienza sociale e collettiva”.
Osservando i dipinti si ha l’impressione, che ogni cosa, ogni elemento possa trovare una collocazione diversa da quella attuale in uno scenario vivo, aperto e in continuo divenire, che la Grifoni ha appositamente organizzato, affinché l’occhio attento del fruitore lo completi, chiudendo un “cerchio magico intercomunicante” di appagamento estetico e contemplazione meditativa. Le creazioni sono concepite come “brandelli di vita” non certo come banali oggetti di pura decorazione ed esibizione, in cui la vita recuperando una calzante metafora “E’ un gomitolo, che qualcuno ha aggrovigliato” e il sapere è perennemente sterile se si richiude in se stesso e diventa conoscenza inerme, mentre l’azione reattiva e dinamica diffonde i semi prolifici della speranza positiva.

No Comments
Comunicati

Siro Polazzetto presenta i suoi sassi dai volti arcaici alle mostre veneziane curate da Sgarbi

La grande mostra veneziana di “Spoleto incontra Venezia” sta ricevendo ottimi consensi di pubblico e critica. Dopo il mega vernissage inaugurale in data 27 Settembre resterà allestita fino al 24 Ottobre 2014 con la curatela del professor Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. Le location ospitanti sono due luoghi secolari simbolo dell’alta nobiltà, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Nella selezionata cerchia dei personaggi spiccano Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Lo scultore Siro Polazzetto è stato inserito nel novero dei rinomati nomi presenti in esposizione con una serie di creazioni di matrice etnica e cosmopolita.
Polazzetto guarda al passato, ma non perde di vista il futuro e ciò si denota dalle opere in stile maschere totemiche dalle forme arcaiche, intrise di forte simbologia, che rimandano i soggetti da lui realizzati alla società contemporanea e alla visione dell’uomo moderno, che si proietta sulle cose circostanti.
Di lui è stato scritto “È un maestro e un tecnico. Dalla frequentazione quotidiana con l’arte antica in qualità di esperto restauratore ne deriva il desiderio di cimentarsi con un’espressione propria, senza imitazioni e neppure plagi, ma con la visione delle immagini che lo circondano costantemente. Riesce a spaziare all’interno di una varietà di tecniche e materiali, di cui sfrutta ogni intrinseca qualità espressiva. La sicurezza delle pennellate quando dipinge, l’abilità nel creare forme di poliuretano, che abbiano una vita animale, la maestria nel riprodurre fisionomie in resine simili a vetro testimoniano l’innato talento e l’estro fantasioso”.
Molto significativo il contributo di Polazzetto con l’incarico di restauratore permanente di Mosaico nella Basilica di San Marco a Venezia dal 1973. Come membro onorario della prestigiosa “Scuola di Mosaico” ha lavorato nella realizzazione di importanti composizioni per vari paesi stranieri, tra cui il Kuwait, la Nigeria, l’Arabia Saudita.

No Comments
Comunicati

Miriam Covielli Lucchini nell’esclusivo gruppo di partecipanti a “Spoleto incontra Venezia”

Tanti elogi meritati per la pittrice Miriam Covielli Lucchini, inserita nell’esclusivo gruppo di partecipanti alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” dove sotto l’esperta curatela del critico Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes si avvicendano nomi di spicco del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì, in esposizione presso due stupendi edifici veneziani di secolare tradizione, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014.

La Lucchini adotta uno stile piacevole, ricercato e rigoroso. Il suo è un genere tendente all’Astrattismo Geometrico, dove l’informale prevale con invenzioni compositive interessanti e imprevedibili, in una costante ricerca di nuove forme. Ne deriva un’energia creativa d’intenso impatto visivo. È un continuo scoprire d’idee innovatrici, di dimensioni irreali e fantastiche, in cui nulla è lasciato mai al caso, ma risponde a un proporzionato senso degli equilibri dell’architettura narrativa. L’eleganza e la finezza nel tratto insieme alla vivacità nel dinamismo progettuale ne solcano il segno stilistico riconoscibile e coerente.

Nella produzione si delinea il messaggio di riflessione, che la guida recuperando l’arcaica concezione diffusa tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, per cui gli artisti stanchi di indirizzarsi verso la natura e il mondo naturale tendevano a rivalutare e rivalorizzare la posizione dell’uomo e dell’umanità, approfondendo e scandagliando l’analisi interiore e psicologica, per individuare e cogliere i motivi scatenanti del mal d’essere e del mal di vivere, così fortemente radicato in essi. La Lucchini spiega “Pittura e scrittura dialogano insieme, si accompagnano, si sorreggono in reciproca sinergia per tacito accordo. La mia pittura s’impone, non è sommessa, ma volutamente urlata e gridata con vigoroso e prorompente slancio attraverso la distorsione, la deformazione, la lacerazione della realtà operata mediante segni crudi e colori urlanti”.

No Comments
Comunicati

Alle mostre di Spoleto incontra Venezia le incantevoli creazioni di Nicola Sacco

“Spoleto incontra Venezia” la grande mostra veneziana sotto l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi, sta riscuotendo altissima risonanza mediatica, accorpando in formula di esposizione collettiva una pregiata e variegata serie di opere appartenenti a personalità di lustro internazionale, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì, Pier Paolo Pasolini. L’evento, diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, si svolge dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 ed è accolto tra le sontuose mura di due magnifiche location di origine aristocratica, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Il noto pittore Nicola Sacco, che rientra nel novero esclusivo degli artisti ospiti, ha proposto per l’occasione delle interessanti creazioni pittoriche con ottimi consensi a suo favore.

Sacco rivolge sovente l’attenzione alla veduta naturalistica, contenente delle simbologie di matrice contemporanea, in un multiforme tracciato di sovrapposizioni di elementi figurativi e cromatici. La passione e l’amore per la natura e per l’ambiente territoriale circostante sono il filo conduttore di un percorso pittorico condotto in modo chiaro, lineare, preciso, armonico e ben fruibile per l’osservatore. Ogni opera riflette un proprio contenuto preciso in termini di significato e presenta una serietà e una disciplina nell’utilizzo sapiente e coscienzioso dei colori e dei giochi plastici, sinonimo di una ricerca visionaria condotta dentro i binari di un’esperta e bilanciata conoscenza degli scenari riprodotti.

Su di lui è stato commentato “Tramite le sue narrazioni visive proietta l’osservatore in un mondo assai variegato e ricco di colori. Il linguaggio cromatico davvero ricercato le tematiche di rilievo ne evidenziano l’indole dall’intenso spessore. È riuscito ad elaborare una segnica assolutamente personalizzata, avvalendosi soprattutto di tonalità e sfumature calde e avvolgenti. La luce domina sull’oscurità, che viene solo accennata, ma le tenebre e il buio scompaiono. Le tele sono strumento per esprimere e divulgare profondi sentimenti emozionali, di cui sacco diventa portavoce con la propria ricerca stilistica”.

No Comments
Comunicati

Note magiche e surreali nelle opere di Alessandro Serra alle mostre “Spoleto incontra Venezia”

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi ha inaugurato con ottimi riscontri in data 27 Settembre nella suggestiva Venezia e resterà allestita fino al 24 Ottobre 2014. L’esposizione diretta dal manager produttore Salvo Nugnes è racchiusa tra le secolari strutture nobiliari di Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich nel fulcro della città lagunare e accoglie le creazioni di nomi altisonanti tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Il giovane pittore di talento Alessandro Serra è stato scelto per esporre accanto a questi importanti personaggi, ottenendo lodevoli consensi con la sua arte ispirata da magiche atmosfere fiabesche, di matrice surreale e onirica.
Su di lui è stato dichiarato “Tra le atmosfere surreali e fantastiche si mescola il desiderio fantasioso di descrivere e raccontare la gioia di vivere, la forza della vita, raffigurata da una dimensione simbolica in cui tutto appare sublime e leggero, ogni peso e scansione cronologica viene annullata, ponendo soggetti, cose ed elementi su uno stesso piano in condizione di atemporalità. Spunti ironici e grotteschi si fondono all’interno delle scenario come metaforiche proiezioni interiori dell’uomo. Serra trasforma la realtà per facilitarne l’approccio e agevolare l’osservatore a identificarsi in essa, mettendosi anche in discussione. Vuole trasmettere un messaggio di serenità da costruire pensando positivamente, con un ritorno allo spirito di fanciullezza, che apre la strada verso un allegro carico di energia nel rapporto tra l’Io e il mondo circostante e al contempo è intriso di forti e radicati meccanismi introspettivi di coscienza”.
In Serra convivono lo studio della tradizione pittorica classica dei grandi maestri con uno faccettato tessuto iconografico, in cui si inseriscono tutte le componenti tipiche del surrealismo, permeate da una costante ricerca di effetti sorprendenti e inaspettati e caratterizzati dalla presenza di figure elaborate con pennellate pazienti e ben definite, esaltate dal raffinato gioco di luci e chiaro-scuro, tra echi di Dalì e Magritte e rimandi metaforici e allegorici.

No Comments
Comunicati

Francesco Siclari impreziosisce con i suoi contributi artistici la mostra “Spoleto incontra Venezia”

All’interno dell’eterogenea vetrina internazionale della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, sono raggruppate opere di rinomati esponenti del panorama attuale, come Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Le location predisposte per contenere la prestigiosa esposizione collettiva sono due importanti dimore nobiliari di Venezia, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich, visitabili a ingresso libero dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014. Nell’esclusivo contesto il noto scultore Francesco Siclari è stato scelto per presentare alcune interessanti creazioni artigianali di altissimo livello qualitativo.

Nel descriverne il virtuosismo ideativo è stato dichiarato “Siclari concepisce la scultura come fosse un racconto, che scaturisce dalla semplicità di sentimenti archetipi. È una scultura immediata, il cui processo creativo meditato intellettualmente, non deriva solo dalla necessità di rappresentare un progetto fissato su bozzetto. Le sue sculture sono l’equivalente di uno sgorgare di parole, di confidenze. Attraverso esse può comunicare i pensieri più intimi, che spesso rimangono imprigionati nelle contingenze del vissuto quotidiano. Modella la materia con plasticità restituendole lo spazio dimensionale di mimesi della realtà, a cui l’arte scultore si richiama da sempre”.

È un artista molto prolifico, che negli anni si è dedicato alacremente a un’attività densa di approfondimenti, stimolazioni visive e contenutistiche, restando sempre fedele alla propria linea di condotta, che consiste nell’individuazione di un filone di verismo attento alla dimensione della realtà, ma tradotto e riconducibile a un’autentica narrazione poetica, che lo influenza. È sostenuto da una tecnica formale avanzata, possiede strumenti espressivi ineccepibili, che nascono da un’istintiva e innata capacità elaborativa e da una padronanza acquisita e consolidata dall’esperienza teorica e pratica, oltre che dagli insegnamenti appresi dai maestri, che l’hanno preceduto. Si rende fautore di rappresentazioni stilistiche dalla massa materica corposa e densa, dai volumi pieni e ben marcati, che nel contempo offrono il plusvalore di prestarsi ad una multiforme interpretazione personale e soggettiva.

No Comments
Comunicati

I chakra di Alessandra Turolli in esposizione a Venezia

Molto apprezzata l’arte di Alessandra Turolli, che fino al 24 Ottobre 2014, espone le sue tele materiche nel prestigioso contesto delle mostre “Spoleto incontra Venezia” con la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager Salvo Nugnes, presso lo storico Palazzo Falier. Di seguito una nuova intervista all’artista.

 

D:Attualmente a quale produzione artistica si sta dedicando?

R: In questo periodo mi sto dedicando con molta passione alle vibrazioni cromatiche dei colori, legate alla filosofia ayurvedica dei chakra.

 

D: Cosa ne pensa del ruolo nella società dell’arte oggi?

R: Penso che l’arte, in quanto linguaggio di portata universale, costituisca un preziosissimo strumento di “dialogo cosmopolita” che ci lega tutti.

 

D: Qual è il suo messaggio?

R: È proteso a divulgare l’amore per l’arte in toto e a poter offrire il mio piccolo contributo tangibile a questa finalità primaria.

 

D: Che cos’è per lei l’ispirazione?

R: “Il delirio artistico” che inconsciamente guida la mia mano sulla tela

 

No Comments
Comunicati

“Spoleto incontra Venezia”: il famoso Palazzo Tucci di Lucca affianca in qualità di sponsor la nota artista Daniela Forti nella mostra curata da Vittorio Sgarbi

Nell’esclusivo parterre di presenze all’interno della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, spicca la talentuosa artista Daniela Forti, affiancata per l’occasione da uno sponsor di forte prestigio, la Residenza d’Epoca Palazzo Tucci di Lucca. L’esposizione, dal 28 settembre al 24 ottobre 2014, è allestita tra le possenti mura di Palazzo Falier, nobile dimora veneziana del XV secolo affacciata sul Canal Grande.

 

Il Palazzo Tucci deve la sua attuale connotazione a un antenato degli odierni proprietari, Giuseppe Tucci, il quale verso la metà del 1700 decide di ristrutturare l’edificio in cui la famiglia risiedeva già da più di due secoli, adeguandolo ai nuovi criteri architettonici. Il Palazzo, che sorge in un’area compresa all’interno della cerchia muraria Romana, ha l’ingresso principale posto sulla Via Cesare Battisti, la facciata davanti è caratterizzata da un vasto portale di accesso, sormontato dallo stemma araldico della famiglia. Sulla facciata posteriore una lapide ricorda, che lì è nato il celebre musicista Alfredo Catalani, alle cui opere sono state dedicate le camere della residenza.

 

L’atrio d’ingresso è suddiviso in due vani. Dal secondo vano, coperto con una volta ovale impostata su due colonne parte un’ampia scala, che conduce direttamente al portale di accesso del piano nobile, decorato da modanature e sormontato da una finestra ovale. Un ampio ambiente d’ingresso introduce all’appartamento di rappresentanza, che presenta decorazioni a stucchi dorati e dipinti, che ripropongono un repertorio tardo settecentesco o d’impronta neoclassica, segno che la loro decorazione si è protratta nel tempo ed è stata realizzata gradualmente.

 

L’unico ambiente a presentare una fisionomia diversa è il salone principale, dove compare una decorazione ad affresco sul soffitto, in cui sono raffigurate flora e le quattro stagioni. Sulle pareti ai lati della porta d’ingresso due grandi tele sono inserite dentro cornici di stucco, mentre altre tele sono collocate sopra ciascuna delle porte, che si aprono sul salone. I soggetti di tutti i dipinti sono derivati dalla mitologia e dalla storia classica e sembrano potersi ricondurre al pittore lucchese Giovanni Domenico Paladini. Senza dubbio Palazzo Tucci è tra le più illustri dimore storiche e d’epoca dell’intero territorio nazionale e occupa a buon diritto un posto d’onore.

No Comments
Comunicati

Spoleto incontra Venezia: Intervista a Jacqueline Domin in occasione della sua partecipazione alle grandi mostre

In occasione della sua partecipazione alle prestigiose mostre di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi, la fotografa Jacqueline Domin ha rilasciato una breve intervista per parlare della sua arte. Le sue opere sono in esposizione presso lo splendido Palazzo Rota – Ivancich, situato a pochi passi da Piazza San Marco, a Venezia, fino al 24 Ottobre 2014

D: Attualmente a quale produzione artistica si sta dedicando?

R: Mi occupo di fotografia.

D: Cosa ne pensa del ruolo nella società dell’arte oggi?

R: È una boccata di ossigeno. Qualunque forma d’arte in un mondo così velocizzato e automatizzato ti permette di soffermarti, lasciandoti andare alle emozioni e alla riflessione. L’arte rende l’uomo libero.

D: Qual è il messaggio che tiene particolarmente a diffondere?

R: Siamo figli dell’acqua e delle stelle, arrivati per ultimi su questo splendido pianeta. Non siamo superiori a nessuno: rispettando il diverso per quello che è, anche fosse una lucertola, faremmo del bene a noi stessi.

D: Come si definisce?

R: Mi piace definirmi una testimone e una grande osservatrice.

D: Che cos’è per Lei l’ispirazione?

R: È uno stato intimo di felicità pura, di pienezza e di voglia di partecipare.

No Comments
Comunicati

Intervista alla rinomata pittrice Jacqueline Domin in occasione delle mostre di Spoleto incontra Venezia

In occasione della sua partecipazione alle prestigiose mostre di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi, la fotografa Jacqueline Domin ha rilasciato una breve intervista per parlare della sua arte. Le sue opere sono in esposizione presso lo splendido Palazzo Rota – Ivancich, situato a pochi passi da Piazza San Marco, a Venezia, fino al 24 Ottobre 2014 

D: Attualmente a quale produzione artistica si sta dedicando?

R: Mi occupo di fotografia.

D: Cosa ne pensa del ruolo nella società dell’arte oggi?

R: È una boccata di ossigeno. Qualunque forma d’arte in un mondo così velocizzato e automatizzato ti permette di soffermarti, lasciandoti andare alle emozioni e alla riflessione. L’arte rende l’uomo libero.

D: Qual è il messaggio che tiene particolarmente a diffondere?

R: Siamo figli dell’acqua e delle stelle, arrivati per ultimi su questo splendido pianeta. Non siamo superiori a nessuno: rispettando il diverso per quello che è, anche fosse una lucertola, faremmo del bene a noi stessi.

D: Come si definisce?

R: Mi piace definirmi una testimone e una grande osservatrice.

D: Che cos’è per Lei l’ispirazione?

R: È uno stato intimo di felicità pura, di pienezza e di voglia di partecipare.

No Comments
Comunicati

Il siciliano Nicolò Morales approda a Venezia e presenta “Ricostruzione” alla mostra “Spoleto incontra Venezia”

Alle prestigiose mostre di “Spoleto incontra Venezia” è possibile ammirare le magnifiche opere di ceramica dell’artista Nicolò Morales. La mostra, curata dal Prof. Vittorio Sgarbi, con la direzione del manager Salvo Nugnes, è visitabile a Palazzo Rota Ivancich, nei pressi di Piazza San Marco, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014. In esposizione i noti nomi di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì, e PierPaolo Pasolini in una retrospettiva fotografica di Roberto Villa.

Nicolò Morales si definisce  un “curioso” sperimentatore delle arti visive, depositario della millenaria tradizione ceramica di Caltagirone. Egli vanta un’esperienza trentennale iniziata da giovanissimo. Ogni sua singola opera è espressione di lavoro manuale ed intellettuale, di sentimento e di emozioni. La collezione di Nicolò Morales rievoca oggetti antichi nelle forme e nei decori, nonché nelle tecniche di lavorazione e nel reperimento delle materie prime.

Nel suo opificio si possono apprezzare le protomaioliche in decorazioni federiciane della Corte di Svevia risalenti al XIII secolo, e i vasi antropomorfi, testimonianza della sconfitta dei Saraceni ad opera della Lega Santa nella Battaglia di Lepanto del 1571. Morales è abilissimo nell’unire l’arte plastica a quella decorativa: ne sono un chiaro esempio le produzioni barocche di lavabi da sacrestia e i vasi trionfali del XVII- XVIII secolo.

Le sue opere però, pur essendo legate alla tradizione mediterranea, sono originali e di straordinaria attualità. Nell’operato di Morales vi è la ricreazione di vasi in smalto turchino, di lumi, lucerne antropomorfe, piatti, e moltissime altre opere che completano e rendono unica nel suo genere la sua collezione. Negli ultimi anni Nicolò Morales ha ideato e creato una linea contemporanea sperimentale, espressione del suo estro, che ha attirato l’attenzione di insigni architetti, critici, e artisti con i quali ha collaborato e collabora a livello nazionale e internazionale.

No Comments
Comunicati

“Spoleto incontra Venezia”: Leonardo Frigo propone le sue originali creazioni tra arte e musica

Appuntamento altisonante con la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura del critico Vittorio Sgarbi con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. L’evento di portata internazionale si svolge nella meravigliosa Venezia dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, tra le possenti mura di due antichissimi edifici aristocratici, Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich. Tra i nomi di prestigio presenti in esposizione Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì e altri esponenti autorevoli del panorama attuale. L’artista Leonardo Frigo rientra nell’esclusivo novero degli artisti partecipanti all’iniziativa con la sua arte ispirata dall’amore e dalla passione per la musica e gli strumenti musicali.

Commentandone lo spiccato estro creativo è stato scritto “Nelle sue creazioni Frigo recupera il contesto musicale mediante l’utilizzo di veri e propri strumenti adattati come superficie pittorica, liberando l’arte dalle forme figurative più convenzionali e trovando nell’espressione artistica un completamento a quella musicale e viceversa, in un’armoniosa e vibrante commistione. Le opere nella loro raffinata finezza compositiva appaiono semplici, pulite, lineari, essenziali e aprono una finestra sul suo mondo interiore, catturando il suo essere e la sua essenza d’inguaribile e fantasioso sognatore. Gli strumenti trasformati in visioni scultoree fondono arte e musica con mirabile spirito d’inventiva, per trasportare il fruitore in una realtà parallela diversa da quella puramente estetica e materiale, fatta di slanci emotivi, visionarietà astratta e raffigurazione simbolica di una dimensione spirituale e introspettiva“.

L’osservatore viene trasportato a un approccio graduale e approfondito dell’oggetto musicale, trasformato dall’abile disegno stilizzato eseguito da Frigo, per assaporarne e capirne lentamente la coinvolgente magia sinergica delle sonorità, che conserva in essa messaggi salienti, racchiusi nell’affascinante linguaggio “dell’involucro sonoro dipinto”. Accostando questi due mondi così simili e affini si libera dall’elemento naturalistico e imitativo e si svincola da riferimenti strettamente concettuali. È portavoce di un processo comunicativo e conoscitivo chiamato sinestesia, dove l’espressione artistica diventa suono, offrendo la possibilità di percepire l’opera attraverso più sensi, da quello visivo a quello uditivo, dal tattile all’olfattivo, in una chiave di lettura, che si rinnova e si evolve ad altissimi livelli interpretativi.

No Comments
Comunicati

“Spoleto incontra Venezia”: l’interessante ricerca pittorica informale di Giuseppe Oliva in esposizione

Il pittore Giuseppe Oliva, già presente con successo a “Spoleto Arte” è presente nel novero degli artisti selezionati per le grandi mostre di “Spoleto incontra Venezia” allestite nella spettacolare cornice della città lagunare con la curatela del critico Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014. Il famoso Palazzo Rota-Ivancich, situato a pochi passi da Piazza San Marco, accoglie una collettiva di altissima portata, con l’esposizione di opere appartenenti a personaggi altisonanti, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì e un’inedita carrellata fotografica in omaggio a Pier Paolo Pasolini. 

Il percorso di Oliva si inserisce nel recupero del viscerale legame d’unione con i contesti marini puri e incontaminati, luoghi incantevoli dalle ammalianti atmosfere, che ricordano la sua adorata terra d’origine, la Sicilia, rievocati con una vena di appassionato lirismo poetico. Attraverso i dipinti rielabora con la mente vivaci spunti di riflessione esistenziale, che appartengono al variegato cammino delle memoria trasferito sulle tele.

In ogni dettaglio minimale, in ogni minuzioso particolare trova elementi integranti, che diventano parte di un tutto unitario e omogeneo, nel quale la dimensione di macrocosmo si trasforma in microcosmo e viceversa. Si delinea una fusione perfetta tra la densa consistenza della materia e l’armoniosa mescolanza delle sfumature tonali, stese vigorosa abilità gestuale. Sgarbi lo ha definito “Artista denso e intenso nella pittura a spatola, che si muove sopra una gamma molto astratta, quasi come si può vedere nei quadri su Cassis”.

La sua è una pittura scultorea: utilizza spatolate materiche e sferzanti, stende con generosa abbondanza colori intensi, corpulenti, capaci di raffigurare i pezzi di mare, di dare voce alle brezze marine, di restituire profumi di erbe, di prati, di boschi, di paesaggi rigogliosi, immersi nel silenzioso fluttuare delle nuvole, spronando lo spettatore a entrare in una emozionante prospettiva fantastica, in un itinerario onirico tra sogno e realtà.

No Comments
Comunicati

Il simbolismo e le allegorie nelle opere di Alessio Serpetti a “Spoleto incontra Venezia”

Dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, sono in allestimento le prestigiose mostre “Spoleto incontra Venezia” curate da Vittorio Sgarbi e dirette dal manager Salvo Nugnes, presso lo storico Palazzo Rota-Ivancich, situato a pochi passi di Piazza San Marco, a Venezia. Nel novero degli artisti, tra grandi nomi come Dario Fo, José Dalì e Eugenio Carmi, troviamo anche Alessio Serpetti.

 

Serpetti nasce a Roma nel 1975 e fin dall’infanzia manifesta il suo amore per il disegno, tanto che a 9 anni è già allievo del Maestro Carlo Marcantonio, per quanto riguarda tecniche grafiche e pittoriche, dapprima presso l’Accademia Prenestina del Cimento, poi alla Scuola d’Arte “Casa Romana”. Curioso sapere che, solamente un anno dopo inizia ad esporre i suoi lavori, elaborando, nella prima metà degli Anni Novanta, una poetica figurativa del tutto personale, profondamente legata al vero, ma al tempo stesso carica di simbolismi, che conduce soprattutto sull’immagine femminile di cui riesce a rendere, attraverso una profonda capacità introspettiva, le varie espressioni emotive e gestuali proprie del nostro tempo.

 

Alessio Serpetti, ispirato soprattutto dalla poetica simbolista e surrealista, dalla gestualità delle figure preraffaellite, dall’uso caravaggesco della luce e dalle rappresentazioni della vanitas del Seicento olandese, orienta la sua ricerca verso un surrealismo scenografico notturno ed enigmatico, intriso di lirismo e ricco di allegorie di carattere onirico e teatrale.

 

Di lui dicono “Esegue le opere con tecnica impeccabile, degna di un pittore di antica tradizione, con meticolosa e doviziosa raffinatezza nel tratto, con la scrupolosa attenzione di chi vuole rappresentare con lucida esattezza e precisione anche il minimo dettaglio narrativo e dare enfasi formale alle spettacolari immagini visionarie. Nei dipinti riscopre iconografie medievali e rinascimentali, simboli archetipi e miti dimenticati, in una raffigurazione che appare come la riproduzione virtuale di un lungo viaggio notturno, di uno sprofondamento in un mondo sommerso e sotterraneo, dove sopravvivono le creature e le divinità, che popolano e animano la nostra sfera onirica e fantastica”.

No Comments
Comunicati

Intervista al noto pittore Giuseppe Oliva in occasione delle mostre di Spoleto incontra Venezia

Il pittore Giuseppe Oliva, già presente con successo a Spoleto Arte, partecipa alle grandi mostre di Spoleto incontra Venezia allestite a Palazzo Rota-Ivancich a pochi passi da Piazza San Marco, con la curatela del critico Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014. Di seguito l’intervista all’artista.

D: Come nasce l’occasione di partecipare a questo importante evento espositivo?

R: L’occasione nasce sicuramente dall’aver conosciuto l’azienda Promoter Arte ed in particolare Salvo Nugnes, che ha avuto e continua ad avere fiducia in me, attratto dai miei azzurri e geometrie cromatiche. Proprio grazie a lui ho esposto le mie opere già due volte a Padova e recentemente a Spoleto, per cui non posso che ringraziarlo pubblicamente.

D: È la prima volta che espone a Venezia?

R: Si è la prima volta e ne sono profondamente felice. È una grande occasione che mi emoziona tantissimo. Per un artista, eventi come quello di Venezia, rappresentano non solo un’opportunità, ma sicuramente una fonte di grande soddisfazione personale, quale riconoscimento per i risultati ottenuti.

D: Quali opere espone e quale orientamento tematico seguono?

R: Espongo 7 opere, e tutte e 7 hanno come protagonista il mare come fonte di inesauribili emozioni: Trasparenze, Calma: oltre i riflessi, Percezioni di un tramonto, Riflessi: magia di colori, Movimento di azzurri: un incontro, Emozioni di azzurro, Mare. geometrie cromatiche. In tutte, come del resto in tutta la mia produzione, è sempre presente la ricerca del particolare e cioè il tentativo di focalizzare una parte del tutto, non tanto per estraniarsi dal mondo e dalla realtà circostante, ma anzi per addentrarsi ed avvicinarsi alla realtà stessa in modo sempre più forte ed incisivo. Si tratta di scorci di mare, del mio mare di Sicilia, che rievocano ricordi e praticamente scorci e pezzi della mia vita, emozioni di un tramonto, di un riflesso o semplicemente del suo inconfondibile azzurro. Non un paesaggio, assente qualsiasi ipotesi di forma, ma un sovrapporsi di colori stesi in modo denso semplicemente con una spatola, che in diverse occasioni ho definito come il sismografo delle mie emozioni, e cioè l’appendice meccanica che riesce a trasferirle ed impressionarle sulla tela. Ultimamente mi sono dedicato ai riflessi, e cioè a dare vita ad una sorta di realtà distorta, non per evitarla, ma per capirla meglio. In questo modo credo di essere riuscito a riassumere ed incorniciare la capacità di andare oltre, di pensare fantasticando, rimanendo però attaccati alla realtà, al proprio presente, consapevoli che ogni geometria cromatica che la natura ci offre, altro non è che l’espressione poetica della nostra quotidianità, un modo per entrare sempre più prepotentemente dentro la realtà stessa e conoscerla sempre di più nei suoi meandri più reconditi: una trasfigurazione del reale che esalta la realtà.

D: Quando e come è avvenuto il suo approccio al mondo dell’arte?

R: E’ una passione che mi porto dietro da tantissimi anni. Ho cominciato a dipingere da ragazzino, ma la vera maturazione l’ho avuta alcuni anni fa, quando ho cercato di dare un senso filosofico al mio lavoro: la ricerca del particolare per catturare la realtà che ci circonda, e tentare di entrare nei suoi meandri più reconditi, scorci di mare, di cielo di nuvole, sempre con spatolate dense e materiche .

D: Un commento di riflessione in parallelo tra Spoleto e Venezia, come poli di eccellente portata, nella divulgazione dell’arte e della cultura con fama internazionale?

R: Quando si parla di Venezia e Spoleto, si parla in effetti di due poli culturali di eccellenza che non hanno, a mio avviso, paragoni al mondo, e sono luoghi in cui si respira l’arte in tutte le sue manifestazioni. Come dicevo, sono reduce da Spoleto e devo dire che è stata veramente un bellissima esperienza. In ogni angolo una mostra, un concerto, il tutto all’interno di un palcoscenico naturale, che è già di suo una “grande opera d’arte”. A Venezia è ancora più bello perché oltre all’arte e alla sua storia, ci si trova dinanzi alla poesia della natura, che renderà ancora più emozionante l’evento. L’incontro di queste due realtà credo che sia un evento importantissimo innanzitutto da un punto di vista culturale, ma anche e soprattutto quale giusto e meritato riconoscimento ad entrambe le realtà per il loro ruolo svolto in tutti questi anni in campo artistico e culturale.

D: È compiaciuto di esporre accanto a illustri nomi del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì e altri nomi di spicco del panorama contemporaneo?

R: Sicuramente sono onorato, ma soprattutto emozionato di esporre accanto a grossi ed affermati artisti, del calibro di Fo, Carmi e Dalì, ma consapevole dell’importanza dell’evento nel suo complesso, come palcoscenico per mostrare al mondo intero con rispettosa modestia il tuo lavoro, i risultati che hai raggiunto, la tua concezione del colore; ed è sicuramente molto ma molto più stimolante, sapendo che nella sala accanto alla tua sono esposte le opere di grandissimi artisti. La loro presenza è sicuramente, fonte di emozione e di grande soddisfazione ma anche e soprattutto uno sprone per affrontare il futuro e cercare di raggiungere i loro traguardi.

D: Se dovesse dare una breve definizione sul concetto di arte in generale?

R: L’arte è sicuramente la capacità di far emergere le proprie emozioni e riuscire in qualche modo a trasferirle agli altri. Quando lo sguardo di chi si trova dinanzi ad una tela si trasforma necessariamente in osservazione, in quello cioè che viene definito giudizio critico, e percepisce appieno il messaggio dell’artista, quello è sicuramente il momento in cui le emozioni dell’autore, i suoi ricordi e tutto ciò che li accompagna emergono prepotentemente dando vita a delle sensazioni che si sviluppano e continuano a percepirsi in modo autonomo. Questo è il sogno di ogni artista: emozionare. Per cui a mio avviso, in senso molto generale è arte tutto ciò che riesce ad emozionare, a far capire ciò che ha spinto l’autore a realizzare una determinata opera, il suo pensiero ed il suo stato d’animo quando si è approcciato a realizzarla.

D: Ci sono degli artisti e/o delle correnti, che apprezza in modo particolare?

R: La corrente che ho apprezzato e continuo ad apprezzare è di certo l’Impressionismo, che mi ha in qualche modo formato da un punto di vista artistico. Da questi pittori ho imparato a capire l’importanza del colore e la sua carica espressiva sia nel tocco che nella presenza della materia, che rappresenta quasi una sorta di appendice, di contatto che l’artista vuole creare e mantenere con chi osserva una tela ed è ciò che ho cercato e sto cercando di fare: dense ed intense spatolate per dare vita e corpo ad una emozione. Negli ultimi anni ho avuto modo di approfondire anche quella che viene definita “arte concettuale”, ben lontana dai miei lavori, ma da cui ho tratto comunque un insegnamento, e cioè che è sicuramente bello ed affascinate esprimere un idea, una propria concezione filosofica attraverso i colori e l’intensità della materia. Nessuna forma, ma semplicemente l’uso più o meno intenso di alcuni colori per esprimere delle emozioni e dei concetti.

No Comments
Comunicati

L’arte figurativa e il manierismo di Aldo Falchi a “Spoleto incontra Venezia”

Nel contesto della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” che si svolge con acclarato apprezzamento all’interno di due rinomate strutture veneziane, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, è possibile ammirare opere di artisti illustri tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì con la curatela del critico Vittorio Sgarbi e l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes.

Nel novero esclusivo dei partecipanti si inserisce l’affermato scultore Aldo Falchi, orientato verso l’arte figurativa per una predisposizione innata e per l’esempio del padre pittore Paride scomparso nel 1995 e anch’egli nella cerchia dei selezionati per il prestigioso evento, in ricordo commemorativo al suo prezioso operato artistico.

 

Nel 1993 il Professor Arnaldo Maravelli ha scritto di lui “Ma l’avventura artistica di Aldo Falchi ormai ininventariabile per la generosa prodigalità, con cui ha profuso nello spazio e nel tempo, annovera ancora opere su opere di squisita fattura e di commossa e commovente forza evocativa, espressione eccelsa delle genialità artistica mantovana e universale, che per essere appartata dalle mode e dalle effimere voghe di un tempo malato di distrazione e di frettolosa superficialità, non ancora compresa e valorizzata nella sua poderosa importanza qualitativa e quantitativa”.

 

Il Professor Benvenuto Guerra dichiarò nel 1988 “Considerando la vasta e complessa produzione di Aldo Falchi si rimane vivamente impressionati dal mai sopito spirito di ricerca e dall’alta e costante qualità delle opere da lui realizzate come disegnatore e come scultore”.

 

Nel parlare del suo talento stilistico Renzo Margonari disse nel 1983 “Certo Aldo Falchi non ha nulla a che spartire con le ricchezza dell’avanguardia: è invece un moderno manierista. Lo determina in questo rifiuto una troppa viva passione per la finezza e la bella fattura. Tra l’avventura e la qualità estetiche egli ha decisamente scelto la qualità”.

No Comments
Comunicati

“Spoleto incontra Venezia” presenta Damisela Pastors Lugo

Tra gli artisti in mostra a “Spoleto incontra Venezia” è presente anche la pittrice Damisela Pastors Lugo con le sue opere visibili a Palazzo Rota-Ivancich, storico edificio nobiliare nei pressi di Piazza San Marco. La prestigiosa mostra con la curatela del Prof. Vittorio Sgarbi e la direzione del manager Salvo Nugnes, si terrà in loco fino al 24 Ottobre 2014.

 

Damisela Pastors Lugo è una pittrice di origine cubana che inizia a dipingere in giovane età manifestando sin da subito una vena eclettica che la porta ad esprimersi nelle più svariate tecniche tra cui il disegno, l’acquerello, l’olio e l’acrilico. La raffinatezza e la precisione della tecnica unita ad uno stile estroverso e ricco di fantasia, fanno di Damisela un’artista unica e di spiccata personalità nell’ambito delle arti figurative contemporanee. La pittrice ama da sempre definirsi “innamorata delle mucche” ed il profondo affetto, che da sempre prova nei confronti di questo importante e materno mammifero, l’ha condotta a realizzare le opere della collezione “Vaquitas Pintadas”.

 

La ricerca tenace ed ostinata di rappresentare uno stesso soggetto dai più svariati punti di vista e nelle più inimmaginabili sfaccettature, colloca quest’originalissima pittrice al di fuori degli schemi tradizionali, ed il suo stile si rivela, già al primo sguardo, unico e inimitabile. Le mucche sono più o meno visibili o mimetizzate sulla tela con tecniche miste e spesso inusuali, come per esempio l’opera “Vaquita moneda” nella quale il soggetto è delineato da un collage di monete su tela.

No Comments
Comunicati

Il rinomato Massimo Mariano alle grandi mostre di “Spoleto incontra Venezia”

È un appuntamento culturale imperdibile quello della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” con l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi, in corso dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 nello splendido scenario veneziano, all’interno dello splendido Palazzo Falier, residenza nobiliare risalente al XV secolo, sul Canal Grande. Tra le personalità in esposizione vi sarà anche l’artista Massimo Mariano.

Mariano è un pittore di Montecassiano, splendido borgo medievale in provincia di Macerata, dove vive e lavora tuttora, alternando numerosi viaggi all’estero. Da sempre viaggiatore e cittadino del  mondo, è proprio durante uno dei suoi soggiorni a Parigi che inizia a eseguire i primi schizzi, dedicati alla popstar Madonna. Le sue prime opere sono alimentate dal forte bisogno di dare sfogo espressivo alla sua inquietudine interiore, realizzate senza alcuna specifica formazione tecnica, salvo ciò che aveva imparato dagli studi adolescenziali presso la Scuola d’Arte, presto abbandonati. Quando Massimo Mariano torna a Montecassiano ha modo di dedicarsi all’arte come mai aveva potuto fare prima, alla pittura innanzitutto, ma anche alla scultura, alla poesia e alla musica, secondo una concezione totale dell’espressione che non pone limiti alla sua prorompente voglia di comunicare.

L’arte rimane comunque un rifugio intimo, fino a quando, durante una visita notturna di Vittorio Sgarbi a Montecassiano, Mariano si presenta al Professore convincendolo a seguirlo nel suo studio. Sgarbi rimane impressionato dall’istintività e dall’originalità creativa di Mariano, da lui subito definito un “nuovo Ligabue”.

Il parallelo con il più celebre artista emiliano, è la propizia formula critica che accompagna i primi successi di rilievo conseguiti da Mariano. La sua pittura, con una matrice espressionista d’impronta brut, abbina la virulenza di una componente cromatica pastosa, dai contrasti marcati, a un’estrema varietà di soluzioni compositive, che dall’iniziale primitivismo popolare si muove progressivamente verso orizzonti figurativi sempre più sofisticati.

No Comments
Comunicati

Il disegno tridimensionale di Tina Marzo a “Spoleto incontra Venezia”

A “SPOLETO INCONTRA VENEZIA” ESPONE L’ARTISTA TINA MARZO

 

Nel novero degli artisti partecipanti all’esposizione “Spoleto incontra Venezia” troviamo la pittrice Tina Marzo, nota per i suoi meravigliosi ritratti. La grande mostra è in allestimento a Palazzo Rota-Ivancich, nei pressi di Piazza San Marco, a Venezia, dal 28 Settembre al 24 ottobre 2014, con la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes.

 

Tina Marzo ha da sempre avuto una grande passione per il disegno realistico e tridimensionale.  La pittrice è nata a Specchia Gallone, un piccolo paesino nel Salento, in provincia di Lecce. La sua arte varia dal ritratto con grafite naturale a disegni eseguiti con matite colorate, ed è cresciuta in lei anche la passione per il “disegno anamorfico tridimensionale”.

 

L’artista realizza una serie di disegni deformati a mano libera ottenendo una straordinaria illusione ottica che inganna la mente con personaggi che fuoriescono dal foglio di carta, entrando così in relazione con lo spazio reale circostante. Si tratta perciò di ritratti in tre dimensioni che cercano spazio al di fuori del supporto, dando al fruitore che li osserva l’illusione della realtà.

 

Di lei dicono “La scelta dei soggetti selezionati da immortalare, spazia anche tra le icone celebri della nostra epoca, personaggi ed esponenti famosi e protagonisti della scena pubblica, abituati a mostrarsi e nel contempo a nascondersi, modulando e deformando di volta in volta i tratti della propria personalità, così come accade nelle opere proposte dalla Marzo, che a stento vengono trattenute e delimitate dalla cornice di contorno, protendendosi ben oltre alla superficie pittorica.

No Comments
Comunicati

In esposizione a “Spoleto incontra Venezia” l’artista Rosario Tedesco – Partner la Fondazione Giambattista Vico

L’artista Rosario Tedesco è attualmente in esposizione alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia“, curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes. L’evento è in allestimento dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 nel nobile Palazzo Rota-Ivancich, nei pressi di Piazza San Marco. Il talentuoso fotografo è presente in quest’occasione con il supporto commerciale della Fondazione Giambattista Vico.

La Fondazione Giambattista Vico si propone come centro attivo d’iniziative, punto d’incontro di persone e istituzioni accomunate dall’intento di restituire la figura del filosofo Vico all’universo contemporaneo, all’Europa, all’Italia e alla sua città. La Fondazione nasce nel 1999 per volontà di Elena Croce e grazie all’appassionato impegno di Vincenzo Pepe, Gerardo Marotta ed Alfonso Andria. Si tratta di un Istituto di Alta Cultura della Regione Campania, e fin dalla sua nascita si è fortemente impegnata per il recupero, la valorizzazione e la promozione dei beni culturali e ambientali della Campania, recuperandone la memoria storica e riscoprendone le bellezze artistiche e naturali. In questi anni la Fondazione G.B. Vico ha lavorato con dedizione al recupero degli spazi del Castello De Vargas Machucca di Vatolla (SA) che oggi è sede di seminari, convegni, mostre. Si tratta proprio del castello nel quale, alla fine del ‘600, il giovane Vico elaborò il proprio pensiero filosofico. Esso è diventato un modello di turismo culturale e attualmente è la sede del Museo Vichiano; Inoltre, è anche sede della Biblioteca del Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano che conta oltre ventimila volumi specialistici dedicati alla cultura ambientale, alla filosofia e alla storia sociale.

La Fondazione Giambattista Vico promuove innumerevoli attività: seminari, convegni, master, borse di studio, spettacoli teatrali, concerti di musica classica, coinvolgendo varie Università sia italiane che straniere; ha inoltre istituito il Premio annuale internazionale Giambattista Vico che è destinato a personalità del mondo della cultura o a studiosi vichiani. Tra gli obiettivi della Fondazione G.B. Vico ci sono la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, la ricerca scientifica, l’apertura di nuovi musei e la promozione della cultura e dell’arte. Inoltre ha come scopo la divulgazione del pensiero filosofico di Giambattista Vico e la formazione delle nuove generazioni.

No Comments
Comunicati

Tomoko Fait esposta alle grandi mostre di “Spoleto incontra Venezia”

ALLE MOSTRE DI “SPOLETO INCONTRA VENEZIA” ESPONE L’ARTISTA TOMOKO FAIT

 

L’artista Tomoko Fait è stata selezionata per partecipare alle mostre “Spoleto incontra Venezia“. L’esposizione, curata dal Professor Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, è visitabile a Palazzo Rota-Ivancich, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 e vede la presenza, inoltre, di molti artisti illustri, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi e José Dalì.

 

Tomoko nasce nel 1961 in Giappone, nei dintorni della città portuale di Fukuoka, da una famiglia della media borghesia di religione buddista. Il padre, ex militare sopravvissuto alla guerra, ha ritrovato il suo impiego nella rinascente industria locale delle costruzioni navali, la madre si occupa della casa e dell’educazione dei figli. Tomoko, ragazza irrequieta e insofferente nei confronti di ciò che la tradizione ancora suggerisce per le giovani giapponesi, s’allontana dalla famiglia per non rientrarvi più appena raggiunta la maggiore età.

 

È in Israele, nei due anni in cui frequenta la scuola d’arte di Tel-Hai, che scopre la facoltà di esprimersi con i segni e i colori, anzi, di farlo come se il dono naturale della pittura lo avesse posseduto da sempre e si fosse trattato soltanto da scoprirlo dentro di sé. Da allora per la sua creatività non c’è stato riposo, né sollievo per la frenesia produttiva che la vede indifferente al passato delle ore, del giorno, della notte. Le sue originali opere rimandano a lontani labirinti, a mondi fluttuanti e sospesi. Coloratissime o in bianco e nero, le sue tele mostrano un’attenzione estrema al dettaglio, una minuzia di particolari e un lavoro puntuale con la china completamente nuovo. Dal 2002 Tomoko vive in Italia, dove ha già tenuto quattro personali.

No Comments
Comunicati

“Spoleto incontra Venezia”: Radio Monte Carlo partner ufficiale del mega evento curato da Vittorio Sgarbi

In occasione della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” la mitica Radio Monte Carlo si conferma partner ufficiale dell’evento curato dal professor Vittorio Sgarbi con la direzione del noto manager produttore Salvo Nugnes. L’iniziativa si svolge nella suggestiva cornice veneziana all’interno di due illustri location nobiliari, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con nomi altisonanti del panorama odierno tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì.

 

Le origini di Radio Monte Carlo network risalgono al 1966 come rete indipendente e dal linguaggio libero e informale, che coinvolge e cattura milioni di radioascoltatori e tutt’oggi è considerata un punto di riferimento imprescindibile per i suoi fedelissimi fans italiani e stranieri. Dal 1987 Alberto Hazan, proprietario dell’allora Rete 105 acquista i diritti di marchio per la parte italiana di Radio Monte Carlo, che attualmente trasmette in lingua italiana dagli studi di Milano e di Monaco per l’Italia e di Principato di Monaco e Costa Azzurra per la Francia.

 

A partire dal 2005 in un’ottica di differenziazione del prodotto, è stato lanciato un nuovo canale radiofonico chiamato RMC2, Radio Monte Carlo 2, ricevibile in modulazione di frequenza su alcune città italiane e nel Principato di Monaco. Inoltre, esiste anche un’altra emittente, Radio Monte Carlo Swiss, che trasmette in tedesco sul comprensorio della Svizzera.

 

No Comments
Comunicati

La talentuosa Barbara Cappello a “Spoleto incontra Venezia”

“SPOLETO ARTE INCONTRA VENEZIA”: PRESTO IN MOSTRA LE RIEVOCAZIONI TRASFORMISTE DI BARBARA CAPPELLO

 

È un evento di valenza e portata internazionale la grande mostra “Spoleto incontra Venezia” allestita dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 con la curatela di Vittorio Sgarbi e l’organizzazione direttiva del manager produttore Salvo Nugnes, con la partecipazione di nomi altisonanti tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, Josè Dalì. All’interno delle secolari mura del maestoso Palazzo Ivancich, situato a pochi passi da Piazza San Marco, a Venezia sarà esposta l’arte trasformista e futurista di Barbara Cappello.

 

La particolarità che contraddistingue le sue opere è l’interazione di elementi fotografici con altri di natura meramente grafica, partendo dalla realtà per arrivare alla surrealtà. Il corpo come tema centrale della sua ricerca diventa protagonista. Esso si articola, si confronta, esprime e contrasta dentro le linee fisiche femminili e maschili, con il mondo animale e vegetale acquatico e terrestre. L’evoluzione della vita entra nei suoi lavori ed esprime concetti, pensieri, trasformazioni, metamorfosi, sensazioni, emozioni. Questo corpo, così conosciuto e sconosciuto al contempo, le si mostra come un libro mai scritto, trasformandosi così in un terreno fertile in cui esternare liberamente la propria vocazione artistica.

 

La Cappello spiega “Estrapolare dalle immagini della carne altre forme, sia vegetali sia animali, astratte o materiali, è un suggerimento, che il corpo preso in esame mi comunica. Ogni corpo è diverso da un altro: per sesso, per età, per vissuto, per provenienza e ognuno è unico e irripetibile, ma all’interno di esso si svela una molteplicità di contenuti, i quali talvolta non hanno alcuna pertinenza tra essi. Dunque mi domando, se questo involucro a cui siamo abituati, sia effettivamente tale e conservi quindi svariati messaggi di vite e di vita“.

 

E prosegue aggiungendo “Spesso mi torna in mente una frase di Milan Kundera, tratta dal libro -L’insostenibile leggerezza dell’essere- che dice -ma chi non pensa al proprio corpo ne diventa più facilmente vittima-. Personalmente, ritengo di fondamentale aiuto questa citazione, non solo per conoscere il corpo, bensì per farlo conoscere anche all’altro, agli altri, perché forse più lo impariamo e più saremo in grado di rispettarlo e di rispettare, annullando le violenze dettate da una sorta di ignoranza“.

No Comments
Comunicati

“Spoleto incontra Venezia”: Lo storico Gruppo Donelli Vini consolida la sua collaborazione di partnership

Nel contesto della prestigiosa mostra di “Spoleto incontra Venezia” curata dal critico Vittorio Sgarbi e organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes si è creata una positiva sinergia collaborativa con la storica Azienda Vinicola Donelli, tra i media partner principali dell’esclusivo evento, che si svolge nella magnifica città lagunare dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, tra le nobili mura dei secolari Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich.

 

La storia del gruppo Donelli Vini risale al 1915 quando il fondatore Adolfo Donelli decide di trasformare la sua passione per il vino in vera professione, creando un lambrusco di alta qualità, che ottiene subito ampi consensi da parte della nutrita clientela, espandendo la sua fama ben oltre i confini della terra modenese d’appartenenza.

 

Le sapienti tecniche di vinificazione utilizzate sono l’inimitabile risultato di un’esperienza affinata e perfezionata nel tempo attraverso generazioni, che da sempre perseguono la stessa missione: creare vino eccelso, sul quale spiegano “Il desiderio di far conoscere il lambrusco nel mondo ci ha resi un’azienda vocata all’esportazione e di fama internazionale, nella quale le più moderne tecnologie sono al servizio della tradizione. L’amore per il territorio e i suoi prelibati vini ci rendono così fieri cantori delle nostre tradizioni. L’intuizione e la grande determinazione ci portano a vivere e a considerare il vino a 360° legandoci allo sport e alla cultura. Molte sono le nostre prestigiose collaborazioni e sponsorizzazioni in tutto il mondo. Da parecchi anni l’azienda è anche fornitore ufficiale esclusivo per vini e aceto balsamico della scuderia Ferrari sui circuiti di Formula 1 ed è presente nei massimi campionati sportivi italiani”.

No Comments
Comunicati

La creatività di vetro muranese di Stefano Dalla Valentina a “Spoleto incontra Venezia”

STEFANO DALLA VALENTINA PORTA LE SUE OPERE IN MOSTRA A “SPOLETO INCONTRA VENEZIA”

 

Ha aperto i battenti “Spoleto incontra Venezia, in allestimento dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con la presenza in esposizione di esponenti del calibro di Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, Eugenio Carmi, José Dalì e l’esperta curatela del critico Vittorio Sgarbi. L’evento diretto dal manager Salvo Nugnes è allestita nel sontuoso Palazzo Falier, costruito nel Xv secolo sulle rive del Canal Grande a Venezia. Nel novero del selezionato parterre di  partecipanti è inserito Stefano Dalla Valentina che espone la sua pregiata arte del vetro muranese, imparata sul modello degli insegnamenti paterni nel contesto della storica azienda di famiglia.

 

Da sempre innamorato del mare, apneista e istruttore subacqueo, prende spesso volentieri spunto dal mondo sommerso per realizzare le sue originali opere e collabora altri designer per la progettazione e creazione di particolari idee nel campo. Dapprima preferisce cimentarsi con la tecnica dell’oro graffiato e della decorazione a smalto, poi si rivolge ai vasi e alle sculture.

 

Sull’attività svolta spiega “In azienda sotto il marchio di -Linea Valentina- oltre alla tecnica del soffiato offriamo anche prodotti in vetro masello, cioè massiccio. Le nostre sculture vengono sviluppate utilizzando come nel soffiato, tecniche quali filigrane, murrine, reticello, calcedonio. Il vetro soffiato è da sempre parte integrante nella produzione di famiglia. La mia ultima creazione si chiama -relitto con squali- e unisce le mie più grandi passioni: vetro e mare“.

 

Sull’Isola di Murano racconta “La vecchia Amurianum, così era stata denominata l’isola un tempo cresceva di prestigio tanto da non essere considerata una delle isole di Venezia, ma godeva di una certa indipendenza. Con l’editto dogale del 1291, Murano fu dichiarata vera e propria area industriale e divenne ben presto la capitale della produzione vetraria mondiale. Il mestiere veniva tutelato attraverso sanzioni, che vietavano l’esercizio a chi non fosse iscritto all’arte e a chi volesse trasferirsi all’estero”.

No Comments
Comunicati

La costruzione geometrica e simbolica di Giovanna Da Por Sulligi alle grandi mostre di “Spoleto incontra Venezia”

“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: GRANDI APPREZZAMENTI PER LA RAFFINATA ARTE PITTORICA DI GIOVANNA DA POR SULLIGI

 

Spoleto incontra Venezia” la grande mostra a cura di Vittorio Sgarbi, ha inaugurato con grande clamore e risonanza mediatica in data 27 Settembre e resterà allestita fino al 24 Ottobre 2014 presso due sedi storiche veneziane di forte rilievo pubblico, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich, con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. In esposizione personaggi illustri del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì.

 

Nel novero dei nomi importanti presenti spicca anche la pittrice Giovanna Da Por Sulligi, la cui ricerca nella scia di uno stile moderno e contemporaneo inserisce nelle rappresentazioni particolari suggestioni geometriche, di costruzione simbolista e figurativa, scaturite dalla sfera dell’immaginario e dalle sollecitazioni del suo mondo intimo e spirituale. Nella piena padronanza ed essenzialità della pennellata si muove intorno al simbolismo magico cercando di cogliere e rievocare, in una forma visibile e concreta, delle idee e dei significati non manifesti.

 

Di lei è stato scritto “La sua è una pittura colta, intrigante, che coniuga e racchiude analogie e significati, sentimenti opposti ed emozioni nascoste, che si annidano nei meandri di un simbolismo, che prima nasconde e poi rivela le verità delle cose. L’artista dunque considera qualsiasi oggetto e soggetto rappresentato non in quanto tale, ma come segno simbolico dell’idea concettuale insita in esso. È il suo animo a dettare la partitura narrativa e l’opera sembra quasi un pretesto per dare forma al dettato interiore, per fornire un -luogo di approdo- alla ricerca introspettiva, senza per questo rinnegare e rifiutare l’immagine reale, bensì parte proprio da quella o dal ricordo che ne deriva con l’intento di rivisitarla, rielaborarla, riedificarla, trasformandola in visione intimista, ricca di pathos e senso del mistero”.

No Comments
Comunicati

“Spoleto incontra Venezia”: Pubbliservice azienda leader nel settore grafico conferma il suo sodalizio come partner

Si conferma il sodalizio di Pubbliservice in qualità di partner della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” curata da Vittorio Sgarbi con la gestione direttiva del manager produttore Salvo Nugnes, che si svolge dal 28 settembre al 24 ottobre nella spettacolare cornice veneziana di Palazzo Falier e di Palazzo Rota-Ivancich.

 

Pubbliservice, con sede a Mogliano Veneto (TV), si propone come riferimento di settore per tutto quello che riguarda la stampa di materiale cartaceo e non, dai flyer pieghevoli e dépliant fino all’oggettistica. L’attenzione dello staff preposto specializzato e qualificato ai massimi livelli è rivolta al cliente, per dare forte efficacia alla comunicazione, studiando e proponendo sempre la soluzione più funzionale e conveniente sul piano economico. L’intento primario è di incontrare e soddisfare le particolari richieste clientelari tramite due principi base applicati: ottimizzazione di stampa e ottimizzazione nella scelta dei supporti, mantenendo inalterata la qualità del prodotto finale.

 

Al riguardo i referenti aziendali sottolineano: “Offriamo tecnici esperti in comunicazione in grado di fornire al cliente le corrette informazioni in merito a materiali, tecniche di stampa e formati da utilizzare, nonché assistenza nell’identificazione del target su cui operare, scegliendo in modo ben mirato il prodotto o il pacchetto di prodotti più efficaci. Il riconoscimento di un’azienda e dei suoi prodotti e servizi avviene attraverso una serie di elementi comunicativi coordinati: Il logo o marchio, i colori, i contrasti cromatici, la gabbia grafica. Un coordinamento visivo coerente, che passando attraverso gli stampati, le insegne esterne, i mezzi di trasporto, la presentazione dei prodotti e servizi nelle fiere, il web e la grafica, ne qualificano il livello sul mercato e la differenzia rispetto ai competitors“.

 

Per info visitare il sito www.pubbliservice.info .

No Comments