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Pure Bros Spa: la società leader nel mondo delle telco

Pure Bros mobile Spa in questa prima parte del 2018 conferma la tendenza positiva degli scorsi esercizi ed entro la fine dell’anno si prospetta un’ulteriore ed importante crescita.

Per l’azienda leader nel settore dei servizi digitali il 2018 rappresenta e rappresenterà un anno cruciale, di svolta e di cambiamento. Già in questi primi 5 mesi sono state costruite solide fondamenta, ma siamo solo all’inizio.

 

Infatti, sono previsti considerevoli investimenti a 360 gradi che riguarderanno tutte le aree: dal rafforzamento del team di lavoro, inserendo figure estremamente competenti del mondo della progettazione e della programmazione, fino ad arrivare all’ampliamento delle strutture e al rinnovamento degli strumenti di lavoro con dispositivi tecnologici di ultimissima generazione. La crescita di Pure Bros va a pari passo con lo sviluppo tecnologico.

 

Basti pensare che questa società è il punto di riferimento per le più importanti telco presenti sul territorio nazionale e collabora con tv e media per la gestione di servizi relativi al televoto. Inoltre, da notare come alcune aziende di nuova formazione abbiano deciso di affidarsi a Pure Bros per entrare nel mondo delle telecomunicazioni dalla porta principale ed avere la possibilità di evolvere e progredire nel minor tempo possibile.

 

In un periodo di difficoltà per l’economia italiana, ma anche per quella mondiale in generale, i numeri di Pure Bros sono in controtendenza evidenziando importanti ricavi e considerando che si tratta di una delle poche società che invece di adoperarsi in tagli del personale è alle “prese” con assunzioni e collaborazioni.

 

Infine, Pure Bros non solo opera in Italia, ma ha deciso di “andare alla conquista” anche del Sud America. Attualmente è presente in Brasile ed in Messico e nell’immediato futuro potrebbero aprirsi nuovi scenari. Infatti, i Chief Executive Officers hanno deciso di programmare ingenti investimenti sia in Argentina che in Colombia.

 

Pure Bros diventerà sempre più una realtà internazionale e per la società sarà un onore poter continuare ad esportare l’orgoglio hi-tech italiano in tutto il mondo.

 

Chi è Pure Bros Mobile

 

Pure Bros Mobile Spa è un gruppo italiano leader nei servizi integrati per gli operatori di telefonia mobile nazionali e internazionali, nello sviluppo di servizi digitali di mobile marketing e mobile payment, applicazioni mobili e piattaforme per l’interattività e “voting” televisivo su reti di telecomunicazioni.

 

La sua mission, in qualità di aggregatore (hub), è quella di incrementare e migliorare gli obiettivi di business delle telco nel mondo digitale, con la messa a disposizione di piattaforme tecnologiche per l’offerta di prodotti e servizi digitali erogati da Content Provider verso gli utenti finali.

 

Pure Bros è nel mercato dal 2005 e da allora mette a disposizione delle Aziende, in un contesto B2B, la sua forte esperienza e le sue competenze nel settore mobile.

 

Il suo punto di forza è l’integrazione di Content Provider con tutti i principali Operatori di Telefonia, nazionali ed internazionali.

 

 

Fonte: PURE BROS MOBILE News Room

Photo credits – Kyle Glenn via Unplash and Marvin Meyer viaUnsplash

 

Ufficio Stampa – Pure Bros Mobile SpA
Email: [email protected]
Tel.: 068600320
Web: purebros.it
Facebook: https://www.facebook.com/purebros/
Twitter: https://twitter.com/purebrositalia
LinkedIn: https://www.linkedin.com/company-beta/736967/

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PURE BROS SBARCA IN MESSICO CON TELCEL

Pure Bros sbarca con i suoi servizi digitali in Messico e lo fa stringendo una partnership con l’operatore telefonico messicano Telcel

Roma, 10 maggio 2017 – Pure Bros gruppo italiano leader nello sviluppo di servizi digitali, applicazioni e piattaforme per l’interattività e Voting televisivi su reti di telecomunicazioni mobili, annuncia l’ingresso in Messico per l’integrazione ed erogazione di servizi e soluzioni digital con Telcel, il principale operatore di telecomunicazioni dell’America Latina.

L’accordo ha l’obiettivo di supportare l’internazionalizzazione di servizi e soluzioni digital del gruppo Pure Bros nell’area centroamericana e prevede l’interconnessione diretta tecnica e contrattuale con Telcel.

Pure Bros: i vantaggi della strategia sudamericana

Si tratta di un importante passo avanti che posiziona il gruppo Pure Bros in modo ancora più forte sul mercato latino americano. Un accordo che si inquadra nella precisa strategia di rafforzamento ed innovazione sul mondo dei servizi digital, mobile payment e content marketing video platform.

Pure Bros opera già stabilmente in Brasile dove è un brand riconosciuto per serietà, affidabilità e performance, l’espansione in Messico rappresenta solo un altro tassello al percorso di crescita del gruppo che prevede entro al fine del 2017 l’ingresso in altri paesi ad alto potenziale digital come Argentina e Colombia.

Chi è Pure Bros

Pure Bros è leader italiano nei servizi integrati per gli operatori di telefonia mobile nazionali e internazionali. La sua mission aziendale è quella di incrementare e migliorare gli obiettivi di business delle telco nel mondo digitale.

Pure Bros è nel mercato dal 2005 e da allora fornisce competenze ed esperienza ai fornitori di contenuti digitali affinché si implementino le strategie sul mobile e si monetizzino, in maniera facile, i beni digitali, considerati attualmente una delle risorse più importanti nei mercati attuali.

Il suo punto di forza, infatti, è proprio l’integrazione dei Content Provider con gli Operatori di Telefonia.

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Pratici consigli per pianificare la migrazione al VoIP della pubblica amministrazione locale

Nonostante esistano normative che prevedono l’adozione del VoIP presso qualsiasi ente della pubblica amministrazione, lo status attuale denota una particolare lentezza nel completamento del processo di migrazione, cui si contrappone la migrazione “silenziosa” delle linee telefoniche da analogiche a VoIP condotta dai Carrier già negli scorsi anni ma in modo ancora più palese con i nuovi profili di connettività internet lanciati nel 2014. A fronte di questo sviluppo, non c’è motivo di temporeggiare ulteriormente sull’adozione del VoIP: ecco alcuni pratici consigli per la PA locale.

Milano – Com’è noto, la finanziaria del 2008 ha imposto alla Pubblica Amministrazione l’adozione del VoIP senza però definire una scadenza precisa per il completamento di suddetta migrazione, con la conseguenza che solo il 43% della PA centrale ed il 24% della PA locale risulta essersi dotata di soluzioni e terminali VoIP (cfr. ultimo monitoraggio VoIP condotto dall’AgID, aggiornato alla fine del 2012). Eppure nel corso di questi anni abbiamo assistito ad una migrazione silenziosa al VoIP da parte dei maggiori Operatori Telefonici, affiancatisi oggi agli ormai numerosi Carrier VoIP presenti a livello nazionale e regionale con nuovi profili di utenza internet e telefonica.

Sebbene la legge del 2008 preveda un processo di adozione di questa tecnologia morbido e diluito nel tempo, gli enti pubblici dovrebbero cominciare quanto prima a valutarne l’impatto soprattutto a fronte dei vincoli in termini di bilancio stanziabile per le leggi di stabilità susseguitesi negli anni, oltre che degli obblighi inerenti la razionalizzare gli acquisti della PA. Considerando le tempistiche dell’iter decisionale nella PA, sarebbe decisamente raccomandabile, iniziare già oggi a prepararsi alla migrazione, affinché essa possa essere condotta con la certezza di avvalersi di una alternativa a prova di futuro e in grado di soddisfare le esigenze particolari della singola amministrazione.

Volendo restringere il campo alla PA locale e, nello specifico, alle amministrazioni comunali, l’implementazione di un nuovo sistema per la telefonia basato sul protocollo IP implica un’attenta valutazione delle attuali necessità dell’ente con la conseguente elaborazione del profilo funzionale della nuova infrastruttura di telefonia che dovrebbe prendere in considerazione anche i futuri sviluppi sia in termini di utenti, sia in termini di integrazione tra telefonia e computer. Ad oggi risulta infatti che solo una minima percentuale della PA dotata di soluzioni VoIP si avvalga di soluzioni di messaggistica istantanea e di gestione delle presenze, sebbene proprio questi strumenti semplifichino notevolmente la comunicazione con i cittadini ottimizzando la reperibilità degli interlocutori.

Criteri per la selezione

In primo luogo è necessario identificare le esigenze funzionali della singola amministrazione, anche attraverso workshop condivisi tra più comuni, ove scambiare opinioni ed esperienze, ove già esistenti: il nuovo impianto telefonico e i nuovi terminali IP devono infatti assicurare da un lato la fruibilità di funzioni molto utilizzate, tra cui l’inoltro di chiamata e la chiamata di gruppo, e dall’altro la possibilità di avvalersi, attraverso i telefoni, delle funzioni “comfort” più sensate per la singola amministrazione, come spesso presenti nei centralini IP. I nuovi telefoni dovranno essere intuitivi onde evitare una migrazione difficoltosa alla nuova tecnologia: anche le funzioni più eccelse non saranno utilizzate se il loro impiego richiede procedure complesse. Un altro elemento che i responsabili del progetto dovrebbero considerare in fase di selezione è la possibilità di collegare i telefoni ai PC dei collaboratori. In questo modo è possibile avviare una telefonata con un semplice click nella rubrica dei contatti o direttamente dall’applicazione per la posta elettronica.

Il secondo elemento chiave per la scelta di un nuovo impianto telefonico é naturalmente il numero degli addetti. Sul mercato esistono piattaforme VoIP adeguate a qualsivoglia dimensione dell’infrastruttura. Tali soluzioni variano tra loro fortemente in termini di costi di acquisto e manutenzione. Essenzialmente è possibile distinguere tra due tipologie di sistemi: centralini IP installati in loco e sistemi ospitati nei data center del Provider.

Centralino IP in loco o hosted? Attenzione agli standard aperti!

Il beneficio di un IP-PBX implementato in loco è il costo operativo relativamente basso del sistema, una volta installato, laddove però il costo iniziale per l’acquisto del centralino risulta relativamente elevato, se si considerano le spese per installazione e configurazione dell’impianto. Inoltre il centralino andrebbe dimensionato in modo superiore alle effettive esigenze del momento, per poter ospitare eventuali interni e telefoni aggiuntivi in futuro, evitando così costose estensioni della capacità dell’impianto.

Optando per un centralino IP installato in loco, i comuni dovrebbero fare altresì attenzione all’impiego di sistemi basati sugli standard aperti (SIP), evitando da subito di trovarsi in situazioni di dipendenza dal produttore o dall’installatore dell’impianto, oltre che eventuali problemi di compatibilità tra il centralino ed i terminali selezionati. L’uso di soluzioni VoIP basate sullo standard SIP consentono di combinare qualsiasi dispositivo di qualsivoglia produttore. Inoltre non ci si deve dimenticare che, di norma, la manutenzione e cura della soluzione acquisita è responsabilità di chi la utilizza. Ciò implica che sarà necessario assicurarsi il know-how necessario a gestirla (costo improbo in presenza di sistemi “proprietari” non basati su SIP) o acquistare di volta in volta i servizi di specialisti in grado di manutenere l’infrastruttura.

Nel caso di un centralino IP impiegato in modalità hosted invece la manutenzione dell’impianto telefonico e l’assistenza tecnica sono a carico dell’Operatore. Al di là del fattore “comodità” e del fatto che, di norma, la maggior parte dei Provider di servizi VoIP „hosted“ utilizza piattaforme basate su SIP, il vantaggio primario di questa variante risiede nella sua immensa scalabilità. Il canone viene calcolato per utente, in questo modo il comune pagherà solo per servizi di cui ha effettivamente fruito. Grazie all’automatizzazione dei processi di configurazione dei telefoni tramite auto-provisioning, conducibile anche da remoto, qualora il comune impieghi telefoni dotati di tale funzionalità, è possibile implementare nuovi interni in un battibaleno, e – fatto salvo la spesa per l’acquisto del nuovo terminale IP – il comune non deve affrontare costi hardware aggiuntivi. Inoltre i comuni beneficiano di una maggiore prevenzione contro eventuali interruzioni del servizio. Gli “hoster” garantiscono infatti a livello contrattuale una disponibilità dell’infrastruttura del 99,9%, ne consegue che configurano i propri impianti in modo talmente ridondato da azzerare simili eventualità. Nel caso in cui invece si verifichino problemi con un centralino IP installato in loco, volendo ipotizzare il peggio, nessun addetto sarà raggiungibile attraverso la linea “fissa” fino all’intervento risolutore del tecnico.

Sicurezza delle conversazioni

Che sia installato in loco o ospitato nel data center di uno operatore, l’infrastruttura VoIP deve garantire la massima sicurezza delle conversazioni. Da un lato quindi il sistema dovrà essere protetto in modo adeguato contro eventuali attacchi provenienti da internet, dall’altro gli stessi telefoni devono supportare la cifratura del traffico „voce“ e integrare possibilmente un proprio sistema di sicurezza in grado di evitare che potenziali attacchi alla rete vengano sferrati dai malintenzionati proprio attraverso i terminali IP presenti. Nel caso di un impianto “hosted” sarà necessario assicurare massima protezione del flusso di dati che transita dalla propria rete alla rete del provider, dato che chi eroga il servizio protegge di norma in modo eccellente i propri sistemi contro gli attacchi di hacker. Per mettere in sicurezza tale traffico, il terminale IP impiegato dovrebbe assolutamente supportare il protocollo SRTP (Secure Realtime Transport Protocol), inoltre è necessario proteggere in modo affidabile la connessione con il centro di calcolo del provider tramite VPN.

Condividere infrastrutture esistenti

Un ulteriore fattore di risparmio sui costi di acquisto e manutenzione dell’infrastruttura VoIP può essere l’utilizzo di reti e Operatori già impiegati a livello regionale. Il comune dovrà solo verificare che tale Operatore eroghi anche servizi di telefonia VoIP in modalità hosted. Chi già oggi ha implementato reti appannaggio della PA regionale, offre già by default linee dati altamente performanti e sicure. Poter utilizzare tali Operatori anche per l’hosting del proprio centralino IP, magari condividendo tale centralino tra più comuni e/o enti, non solo consentirebbe ai comuni di non investire in firewall o altri sistemi di sicurezza ad hoc per proteggere il centralino, ma di beneficiare di conversazioni a costo zero tra i vari enti connessi sfruttando la rete esistente, risparmiando quindi ulteriormente, dato che le telefonate tra i diversi enti non avrebbero luogo attraverso la rete pubblica. Peraltro, la condivisione del PBX tra più comuni si rivela ideali per enti di piccole dimensioni, per i quali l’acquisto di un proprio centralino IP potrebbe rivelarsi improbo rispetto alle effettive necessità.

Per trovare la soluzione più economica senza però scendere a compromessi in termini di qualità della soluzione e dei terminali IP impiegati, i comuni devono comunque analizzare accuratamente tutte le possibilità a loro disposizione e soppesare le effettive esigenze. Una preparazione accurata li protegge non solo contro investimenti errati ma assicura una corretta migrazione. Sulla base di tale pianificazione i comuni potranno poi presentare i bandi di gara necessari e scegliere l’offerta più adeguata.

Perché aspettare fino all’ultimo quando è possibile beneficiare di una moderna soluzione VoIP sin da subito?

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