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Arte, cultura e tradizione nel tappeto più grande del mondo

Il tappeto da sempre rappresenta un complemento d’arredo irrinunciabile ma non solo, il tappeto riveste anche un ruolo sociale soprattutto quando si parla di tappeti antichi e pregiati lavorati a mano.

Avendo un’origine antica e vantando una tradizione artigianale che ha forgiato grandi opere e grandi artisti è inevitabile che il mondo dei tappeti in pelle o in qualsiasi altro materiale sia ricco di curiosità e vicende curiose che ne hanno scandito la storia e l’importanza sociale. Basti pensare ai numerosi arazzi di origine orientale che si possono trovare all’interno di molte residenze occidentali, molti dei quali risalgono alla storia rinascimentale legata alla colonizzazione e quindi alle importazioni da paesi orientali come la Cina e tutti i paesi caucasici. Ognuno di questi oggetti gode di una storia particolare e unica, come particolare è la loro lavorazione e unica la mano che li ha creati.

Sicuramente uno degli aneddoti che più hanno destato stupore nella contemporaneità dei tappeti moderni è sicuramente quello che riguarda il tappeto più grande del mondo che, fedele alla tradizione storica, ha origini orientali. Commissionato nel 1996 dal Gran Sultano Qaboos per la decorazione della maestosa Gran Moschea di Muscat in Oman, questo tappeto è entrato nella storia per aver superato tutti i primati fino ad allora raggiunti nella realizzazione dei tappeti.

Il Sultano aveva infatti ordinato non solo la realizzazione del tappeto stesso ma anche nello studio preliminare delle dimensioni, la forma, la decorazione e il successivo trasporto, il tutto nel minor tempo possibile. Un’opera mastodontica se si considera che la casa produttrice oltre ad elaborare il progetto ha dovuto anche dotarsi di telai appositi per la lavorazione e mezzi per il trasporto dello stesso verso la moschea.

Il tappeto per il Sultano Qaboos sarebbe infatti diventato il tappeto più grande al mondo grande ben 4.434 metri quadrati, con una larghezza di 60,90 metri e una lunghezza di 70,50 metri. Il tappeto per la realizzazione è stato suddiviso in 48 pezzi per un peso complessivo di ben22 tonnellate. Un’opera gigantesca che ha richiesto l’intervento di 500 esperti annodatori di tappeti e arazzi che, per diminuire al massimo i tempi necessari, hanno lavorato a turni. Inoltre molti sono stati gli ostacoli da aggirare in quanto la struttura della moschea in questione è molto ricca di colonne e altre decorazioni che hanno reso ancora più impegnativa l’intera opera. Un grande lavoro di collaborazione che ha visto intervenire e collaborare le competenze di artigiani, architetti esperti manifatturieri anche per la manutenzione e il lavaggio tappeti, insomma un esercizio di collaborazione e cooperazione a tutto tondo.

Imponente è stato il lavoro degli artigiani che hanno realizzato il motivo decorativo del tappeto: un elaborato medaglione centrale ispirato alla cupola della moschea Isfahan. La realizzazione è avvenuta nella provincia di Khorasan (nel nord est dell’Iran) per un totale di 12.000 ore lavorative. Un’opera mastodontica che ha visto la sua completa realizzazione nel 2000, per quanto riguarda la parte tecnica completata nel montaggio dei 48 pezzi da parte di esperti annodatori iraniani, e il 5 maggio 2001 con l’inaugurazione da parte del Sultano della moschea. L’opera è ammirabile tutt’oggi all’interno della Gran Moschea di Muscat.

A cura di Martina Celegato

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