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Wok Marco organizza le Cene della Solidarietà a favore dell’UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti

Dopo lo sgradevole fatto di cronaca che ha visto coinvolta la signora di Feltre non vendente a cui è stato negato l’ingresso ad un ristorante di Treviso, l’imprenditore Marco, titolare della catena di ristorazione Wok Marco, ha deciso di programmare una settimana di solidarietà devolvendo in beneficenza l’incasso di quattro serate a partire da lunedì 11 giugno fino a giovedì 14 giugno. Presso i 4 ristoranti Wok Marco del Veneto, precisamente l’11 giugno nel ristorante di Cadoneghe (Pd), il 12 giugno a Due Carrare (Pd), il 13 a Marcon (Ve) e il 14 giugno a Preganziol (Tv), infatti, si terranno le Cene della Solidarietà i cui incassi verranno devoluti a favore della UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Venerdì 15 giugno si terrà la cena conclusiva a Marcon, a cui sono state invitate tutte le autorità e le istituzioni locali, oltre al presidente dell’UICI e alla signora Zanella, protagonista della discriminazione, oltre a tutta la stampa locale e nazionale, per una serata di beneficenza e di grande solidarietà, durante la quale Marco consegnerà personalmente l’intero ricavato dell’iniziativa.

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Wok Marco la più grande catena di wok-sushi del Veneto esprime solidarietà a Simona Zanella con una cena di beneficenza

“Il caso della signora Simona Zanella, la non vedente che non è stata fatta entrare in un ristorante per colpa del suo cane-guida, mi ha molto scosso”. A parlare Marco (Hu Lishuang), titolare della prima catena italiana del Veneto wok-sushi (Wok-Marco). “Mi sono messo in contatto con lei e con il presidente della Uic-Veneto (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) per portare subito la mia solidarietà personale e di tutta la comunità cinese.Con il presidente Girardi mi sono messo d’accordo che nei prossimi giorni organizzerò una serata di sensibilizzazione sociale presso il nostro Wok-Marco di Treviso, a cui inviteremo tutte le categorie politiche, economiche e sociali, e la popolazione di Treviso, che al di là di questo brutto fatto, so essere gente di grande cuore e di grande solidarietà.Io sono in Italia da 28 anni, e devo molto a questo Paese dove sono nati anche i miei figli. E so che questo Paese è capace di stringersi per combattere le discriminazioni che talvolta si presentano.Spero che piccoli gesti come questo possano aiutare: tutti noi dobbiamo essere più attenti, non solo per il rispetto delle leggi, ma in primo luogo per il rispetto delle persone che mai devono sentirsi discriminate.Mi sto già attivando per organizzare questa serata di beneficenza e di sensibilizzazione sociale a favore dell’Unione Italian Ciechi e degli ipovedenti di Treviso, e porto ancora la solidarietà di Wok-Marco e della comunità cinese verso la signora Simona, che sarà nostra ospite d’onore con il suo bellissimo cane-guida”.Nel corso della settimana precedente alla serata di sensibilizzazione Wok-Marco ha deciso di devolvere alla UIC l’incasso del lunedì sera del Ristorante di Cadoneghe, del martedì del Ristorante di Due Carrare, del mercoledì del Ristorante situato a Marcon e del giovedì del Ristorante di Preganziol.La catena Wok-Marco è nata nel 2007 a Preganziol del Terraglio, nelle vicinanze di Treviso, e oggi è composta da 4 ristoranti tra Treviso, Padova e Marcon-Venezia.

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Novità sul menù del Ristorante Zero di Cattolica: Tartare Giapponesi, Cruditè mediterranee di pesce, Sushi e Cucina Romagnola.

Ristorante Zero di Cattolica non mette confini al gusto, realizzando ricette che attraversano il Mediterraneo e arrivano fino al lontano Oriente.
Volendo trovare una definizione alla cucina di Ristorante Zero si potrebbero utilizzare parole come “contemporanea” e “cosmopolita”, dove culture e sapori si fondono per dare vita a qualcosa di nuovo.
Le proposte del menù sono tantissime e spaziano da piatti più tradizionali ad altri tipici della cucina etnica, per sperimentare nuovi gusti.
Nello splendido scenario del lungomare di Cattolica potrete assaggiare specialità di pesce crudo, come il “Trio di Crudità” e le “Tartare Mediterranee”.
Particolarità del Ristorante Zero è il menù giapponese, che comprende Roll Maki, piatti di Sushi misto e filetti di pesce tagliati a Sashimi, da consumare anche nella versione “combinazione completa”.
Se vi è venuta voglia di gustare delizioni rotolini di pesce, alghe e vegetali accompagnati da saporita salsa di soia, preparati secondo l’originale tradizione orientale dallo chef Fred Rohan Amarasekara, allo Zero potrete farlo, godendo di una splendida vista sul mare.
Novità di quest’anno sono le Tartare Giapponesi a base di filetto di tonno e avocado, riso Sumeshi, uova di salmone, oltre alla specialità di Salmone con Riso Venere e Salsa rosa di Soia piccante.
Ogni piatto è realizzato dal maestro Amarasekara in modo da esaltarne il sapore, seguendo le tecniche e la disciplina della scuola culinaria giapponese.
Ristorante Zero non propone solo sushi, ma anche cucina romagnola, in modo da accontentare i palati più tradizionalisti con i piatti tipici freschi e leggeri, come i classici spiedini di pesce, magari accompagnati da piadina oppure l’ottimo fritto misto di pesce con erbette aromatiche.
Tra le ricette tipicamente romagnole troviamo anche la celebre grigliata mista o gli squisiti tagliolini allo scoglio dell’Adriatico.
Il menù è semplice, incentrato su alcune specialità.
L’attenzione per i dettagli è una delle caratteristiche principali di Ristorante Zero. Niente è lasciato al caso, nemmeno il numero dei piatti inseriti nel menù.
Volutamente si è deciso di non proporre un numero eccessivo di portate, affinchè il cliente non si perda tra le sue pagine, offrendo solo alcune gemme preziose della cucina romagnola, rese inconfondibili dal tocco della cuoca Debora Gregorini e dalla maestria di Amarasekara per quanto riguarda il sushi.
Elemento che accomuna tutte le portate del menù è la particolare creatività, che viene espressa attraverso la scelta di ogni materia prima e ogni ingrediente.
Al Ristorante Zero si incontrano due avanguardie gastronomiche: romagnola e giapponese, con il sushi.
Tutto questo in una location unica, che vi permetterà di assaporare questi squisiti piatti mentre godete della vista del mare.
Al Ristorante Zero potrete fare anche questo, grazie alla terrazza panoramica.
In una splendida posizione, viene frequentato anche durante la pausa pranzo da chi lavora e desidera rilassarsi gustando uno squisito tagliolino allo scoglio, di fronte all’azzurro del mare e ai profumi delle erbe aromatiche.
Ristorante Zero, il luogo ideale per trascorrere incantevoli serate estive e momenti romantici, ritagliandovi uno spazio lontano dalla routine e dalla confusione della città.

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Festival del Giappone a Berlino

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  • 23 Ottobre 2008

Il Giappone è un paese caratterizzato da una storia e cultura antichissime da una parte, e da un’incredibile capacità di guardare al futuro, al tecnologico, a tutto ciò che è moderno dall’altra.

Entrambe le anime del Giappone stanno riscuotendo un interesse sempre maggiore nei paesi occidentali: basta pensare ai numerosi ristoranti di sushi, ai negozi di mobili giapponesi, ma anche ai tantissimi oggetti tecnologici che usiamo ormai quotidianamente e ai manga, cartoni e videogame con cui trascorriamo spesso e volentieri il nostro tempo libero, per capire che l’interesse verso il paese del Sol Levante è in continua crescita.

Non stupisce dunque che una delle capitali europee più multiculturali e più attenta ai nuovi trend, Berlino, ormai da qualche anno si occupi di tutto ciò che riguarda la cultura e le tradizioni del Giappone organizzando un vero e proprio Festival del Giappone e mettendo a disposizione una vera struttura organizzativa anche per prenotare alberghi economici di tutta la città. L’edizione del 2008 del Festival si svolgerà dal 14 al 16 Novembre alla Postbahnhof (presso l’Ostbahnhof), un edificio recentemente restaurato che anticamente ospitava la stazione ferroviaria della posta, e che oggi si sviluppa su due piani e si compone di due club e di un tendone particolarmente animato che ospiterà circa 50 espositori e un centinaio di eventi, attirando più di 10.000 visitatori interessati a scoprire o ad approfondire la propria conoscenza della cultura nipponica.

L’evento verrà aperto da un discorso del Professor Willibald Veit, direttore del Museo d’Arte Asiatica, che introdurrà i visitatori nel paese del Sol Levante. Il calendario degli eventi che seguirà è davvero molto fitto, e nei tre giorni in cui si svolgerà il Festival i visitatori potranno scegliere tra spettacoli di danza, assaggi di piatti giapponesi, sfilate di moda e molto altro ancora, e non parteciperanno solo passivamente all’evento, anzi, avranno l’opportunità di prendere parte a workshop e seminari, e il tutto sarà compreso nel prezzo del biglietto.

Per quanto riguarda l’ambito gastronomico, anche se non molto economico ed indicato per chi frequenta campeggi a Berlino, un ruolo importante verrà giocato dal sushi, piatto ormai conosciutissimo in tutto il mondo, ma ci sarà anche molto di più: il cuoco giapponese Takao Udagawa preparerà direttamente sul posto anche udon (spaghetti di grano tenero), misu (zuppa a base di soia) e molto altro ancora, il tutto annaffiato dal tipico tè verde, da Calpico (limonata giapponese), birra giapponese e molte varietà di saké, che potrete gustare anche durante i vari appuntamenti di assaggio che si svolgeranno nei tre giorni.
Grande spazio verrà dato anche alla moda giapponese, sia tradizionale, con sfilate di kimoni, che più contemporanea, con sfilate di Hello Kitty (personaggio che ormai imperversa ovunque) ma anche con un occhio particolare al Cosplay, la pratica diffusa in Giappone di travestirsi impersonando vari personaggi, soprattutto manga e di anime. Chi si presenterà in cosplay (termine che deriva dalle parole inglese “costume”, ossia costume e “play”, ossia recitare), avrà anche uno sconto sul prezzo del biglietto.

I visitatori del Festival potranno anche approfondire la propria conoscenza della musica e della danza giapponesi, grazie alle esibizioni di cori tradizionali giapponesi, ai suonatori dei tamburi daiko e agli spettacoli di kabuki, una forma di danza-teatro tradizionale. Ci sarà spazio anche per esibizioni di samurai e per le arti marziali, dalle più famose, quali il karate e il kendo, alle meno praticate in Europa, come l’aikido, ma anche per dimostrazioni di attività di tutt’altro genere: dai massaggi shiatzu ai laboratori di origami e calligrafia, i visitatori potranno davvero immergersi completamente nella cultura giapponese.

Berlino, città multietnica e multiculturale, ospita anche quest’anno il Festival del Giappone, che attira sempre migliaia di visitatori. Se vuoi conoscere a fondo questa città dai mille volti e allo stesso tempo immergerti nella cultura orientale, prenota una delle stanze albergo Berlino economiche.

Biglietti: da 13 a 33 euro
Date: 14-16 Novembre 2008
Dove: Postbahnhof, Berlino, Germania

Distribuzione a cura di Michele De Capitani
Prima Posizione Srl – Analizzare sito

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Sushi che passione!

Cena di Natale a base di involtini di primavera, riso alla cantonese e pollo alle mandorle: una tipica famiglia italiana con tanto di nonnina ottuagenari sceglie il menù cinese per la festa più tradizionale del bel paese! Non è fantascienza ma una delle pubblicità con cui una nota marca di torroncini, lo scorso Natale, ha rivendicato la propria intramontabile presenza nelle case degli italiani (pur scegliendo di mangiare cinese, la famigliola non rinunciava infatti ai classici dolcetti Condorelli).

Scelta azzardata? Paradosso? Visione futuristica portata alle sue estreme conseguenze? Sicuramente i cultori della made in Italy e della cucina nostrana avranno storto il naso ma è innegabile che questa pubblicità ha colto una tendenza crescente nel nostro Paese, vale a dire quella della passione per le cucine esotiche.

Più di duemila ristoranti etnici tra cinesi, giapponesi, indiani, egiziani, eritrei, messicani e tailandesi: se è ero che la coltura dei popoli passa anche attraverso la cucina, noi italiani siamo degli insaziabili curiosi, alla continua scoperta di nuove tradizioni. In pratica non facciamo che viaggiare senza muoverci da casa il take away poi è un vero e proprio giro turistico fra le pareti dei nostri comodi appartamenti!).

Cous cous, sushi, tempura, sashimi: parole che abbiamo sentito pronunciare almeno una volta e che ci rendono un pò cittadini del mondo! Ma non basta! Dobbiamo anche imparare a cucinare esotico per i nostri amici: ecco allora gli arnesi giusti, le bacchette, il wok, i coltelli giapponesi dalle lame molto taglienti!

Una vera passione quella per le cucine esotiche. Le più gettonate però sono orientali: quella cinese è ormai ovunque (a Milano i primi ristoranti cinesi nacquero alla fine degli anni ’70) mentre la giapponese è entrata nel nostro mercato con un profilo più sofisticato. I ristoranti giapponesi all’estero, infatti, sono nati subito come ristoranti di lusso: in gran parte si tratta di locali di qualità, con ottimo servizio e abbastanza costosi. Del resto, la loro è una cucina la cui caratteristica primaria è quella di non alterare la freschezza, il sapore, il colore, la consistenza e la stagionalità di ogni cibo; i giapponesi la definiscono con l termine “sappari” che vuol dire pulita, ordinata e leggera. Mangiare giapponese significa sopratutto mangiare pesce crudo ma non bisogna spaventarsi: il pesce crudo infatti ha un sapore che anche chi detesta il pesce riuscirà ad apprezzare.

L’importante è non lasciarsi coinvolgere da chi sceglie il pesce palla (in giapponese “fugu“) come versione cullinaria della roulette russa: è un pesce velenoso che può portare alla morte per arresto respiratorio.

Fa molto giapponese, invece, evitare di conficcare verticalmente le bacchette nella ciotola del riso, non bucare il cibo con le bacchette e mangiare il sushi non appena servito come segno di rispetto per lo chef e la sua arte.

Insomma, non dovrebbe essere poi così difficile imparare il bon ton della cucina nipponica: se riusciamo ad arrotolare gli spaghetti nostrani niente ci dovrebbe spaventare in quanto ad arnesi da cucina!

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