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Infortuni domestici: più di 2 milioni nel 2022. L’emergenza continua. Lavorare sulla prevenzione.

INCIDENTI DOMESTICI: 2 MILIONI 448 MILA NEL 2022 IN ITALIA

IN POCHI GIORNI, TRA VENETO E FRIULI, DUE VITTIME PER UN CAMBIO DI LAMPADINA IN CASA: SI TRATTA DI UN CINQUANTENNE DI RONCHIS IN COMA E DI UN 78ENNE DI SPINEA CHE HA PERSO LA VITA NELLA TARDA MATTINATA DI IERI.

MA IL DRAMMA NON CONOSCE CONFINI GEOGRAFICI E COLPISCE TUTTA L’ITALIA DA NORD A SUD DEL PAESE.

EPPURE LA GRAN PARTE DEGLI INCIDENTI POTREBBE ESSERE EVITATA.

IN CASA, COME AL LAVORO, MANCA LA CULTURA DELLA SICUREZZA. FACCIAMO INFORMAZIONE E FORMAZIONE ATTRAVERSO I MEDIA TRADIZIONALI, MA ANCHE CON I SOCIAL PERCHÉ SIMILI TRAGEDIE NON DEVONO RIPETERSI.

QUESTA È UN’EMERGENZA NAZIONALE IN CUI SI DEFINISCONO NITIDAMENTE GLI IDENTIKIT DELLE VITTIME: DONNE, BAMBINI E ANZIANI.

Intervento di Mauro Rossato Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering.

Nella tarda mattinata di ieri 27 novembre a Spinea nel veneziano un uomo di 78 anni ha perso la vita cambiando una lampadina in terrazza. Ha perso l’equilibrio ed è precipitato. Mentre, è di pochi giorni fa la notizia di un cinquantenne in Friuli Venezia Giulia che, per compiere lo stesso tipo di intervento, è caduto dalla scala sulla quale era salito. Ha battuto la testa e ha immediatamente perso conoscenza, finendo in coma. Prima di lui a settembre, sempre a causa di una caduta dall’alto in casa, ha perso la vita un 67enne nel padovano.

Ma questi sono solo alcuni dei più recenti e gravi incidenti che accadono tra le mura domestiche ogni giorno nel nostro Paese.

Perché la casa, il rifugio più sicuro per eccellenza, è in realtà uno dei luoghi più pericolosi della quotidianità. E a dirlo come spesso accade, accanto alle notizie di cronaca, sono le indagini statistiche.

Le più recenti rilevazioni ISTAT relative all’ultimo trimestre del 2022 hanno contato 612 mila incidenti domestici e 549 mila persone che hanno subito ferite o sono morte. Un’emergenza evidentemente sottovalutata dal momento che, attraverso una proiezione annuale, si parla di circa 2 milioni 500 mila incidenti in quattro trimestri.

Milioni di infortunati tra i quali, stando sempre alle più recenti indagini ISTAT disponibili, ma relative agli anni precedenti, danno una percentuale di decessi pari allo 0,3%. Percentuale che, applicata ai dati del 2022 (2.196.000 persone coinvolte) porterebbe a 6.588 vittime per il 2022.

Secondo l’ISTAT nel 2022, più del 64,3% degli incidenti domestici vede come vittima una donna, il 22% ha più di 80 anni. Oltre il 5% degli incidenti coinvolge i bambini e adolescenti da 0 ai 14 anni.

In base ai dati raccolti dal sistema SINIACA (Sistema Informativo Nazionale Incidenti in Ambienti di Civile Abitazione), istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), gli incidenti domestici più frequenti sono le cadute (una persona su due e soprattutto donne anziane) che possono provocare non solo danni fisici, e conseguente disabilità, ma anche disturbi psicologici, ansia e depressione dovuti alla paura di cadere nuovamente. Mentre, i principali fattori che determinano le cadute in casa sono: lavori domestici, scale (fisse o removibili), sedie, sgabelli, pavimenti lisci, bagnati o sconnessi, fili elettrici o prolunghe, tappetini per il bagno, ostacoli vari (sporgenze e spigoli, piedini o gambe dei mobili), illuminazione insufficiente, assunzione di farmaci, in grado di provocare sonnolenza, disturbi motori e visione confusa, malattie come l’osteoporosi.

Gli ambienti più pericolosi sono: la cucina (20%), soggiorno e camera da letto (26%), scale (10%), bagno (7%), a causa di superfici scivolose o bagnate di sanitari, vasca, doccia, pavimento, altri locali interni (8%), garage e cantina (13%), giardino e altre aree esterne alla casa (6%).

Ma se le principali cause di infortunio si conoscono, com’è possibile che non si riesca ad invertire la tendenza?

Data la frequenza degli infortuni a dir poco sottostimata, occorre pensare ad un piano di prevenzione più accurato e mirato con campagne efficaci che vadano dalla scuola alla famiglia anche attraverso i media tradizionali e i social. Questo contribuirebbe alla diffusione di corretti stili di vita, con particolare attenzione alle categorie a maggior rischio, ovvero donne, bambini e anziani.

Senza il sostegno di un’informazione capillare nel nostro Paese, infatti, continueremo anno dopo anno a rileggere le statistiche e a ritrovare ancora milioni di infortuni.

Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering

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Corso in presenza: valutazione del rischio elettrico e norma CEI 11-27

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Corso in presenza: valutazione del rischio elettrico e norma CEI 11-27

Un corso in presenza a Brescia il 19 aprile 2023 si soffermerà sulle novità della edizione 2021 della norma CEI 11-27, affronterà le fasi della valutazione del rischio elettrico e presenterà le principali misure di prevenzione attuabili.

 

Come ricordato dalla norma CEI 11-27, pubblicata dal Comitato Elettrotecnico Italiano, il datore di lavoro, prima di eseguire qualsiasi operazione sugli impianti elettrici o in loro presenza, deve condurre la valutazione dei rischi. Questa valutazione, che ha una funzione molto importante in ogni luogo di lavoro per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, deve essere orientata all’individuazione di idonee misure di prevenzione. E deve specificare chiaramente le procedure da adottare per eseguire le diverse attività e le misure, precauzioni e protezioni necessarie per garantire la sicurezza.

 

Ricordiamo che se l’articolo 82 del Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) vieta i lavori elettrici sotto tensione, ne consente tuttavia l’esecuzione quando affidata a lavoratori riconosciuti dal datore di lavoro come idonei per tale attività secondo le indicazioni della pertinente normativa tecnica. Ed è dunque importante conoscere anche i contenuti aggiornati – quinta edizione del 2021 – della norma CEI 11-27Lavori su impianti elettrici”.

 

Ci sono corsi in presenza che parlano della valutazione del rischio elettrico e delle misure di prevenzione alla luce della normativa vigente? Ci sono percorsi formativi che permettono di conoscere le novità apportate dalla quinta edizione della norma CEI 11/27?

 

Il corso in presenza su rischio elettrico e norma CEI 11-27

Per favorire la prevenzione dei rischi elettrici nel mondo del lavoro l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 19 aprile 2023 un corso di 8 ore in presenza dal titolo “La valutazione del rischio elettrico e la CEI 11/27 edizione V”.

 

Il corso si pone l’obiettivo di illustrare la valutazione del rischio elettrico nei diversi step e spiegare le principali misure da attuare al termine della valutazione.

Nel percorso formativo sono affrontate anche le maggiori novità introdotte dalla nuova edizione 2021 della norma CEI 11-27 (edizione V).

 

Il docente del corso è Alessio Celeste, formatore qualificato per la sicurezza sul lavoro, esperto nelle verifiche di impianti elettrici negli ambienti di lavoro.

 

La norma CEI 11-27 relativa ai lavori su impianti elettrici

I lavori elettrici devono essere intesi – come indica la quinta edizione della Norma CEI 11-27 come tutte quelle operazioni ed attività di lavoro sugli impianti elettrici, ad essi connesse e vicino ad essi. E, dunque, siamo di fronte a lavori elettrici non solo nei lavori sotto tensione, i lavori svolti su impianti elettrici mantenuti in tensione, ma anche:

  • nei lavori su impianti elettrici messi fuori tensione
  • nei lavori svolti nelle immediate vicinanze di parti di tensione non protette (conduttori nudi).

 

La novità della norma, che non si applica ai lavori sotto tensione su impianti a tensione superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua, riguardano diversi aspetti dei lavori sugli impianti elettrici.

 

Ad esempio, alcune modifiche riguardano le definizioni di alcune figure come la persona designata alla conduzione dell’impianto elettrico durante l’attività lavorativa (RI), la persona o unità responsabile della realizzazione del lavoro (URL) e la persona preposta alla conduzione dell’attività lavorativa (PL).

Inoltre, sono presenti:

  • precisazioni e indicazioni in merito al lavoro elettrico, ai controlli funzionali, all’organizzazione dei lavori elettrici e alle relative comunicazioni;
  • precisazioni e chiarimenti sulla formazione e l’aggiornamento degli addetti ai lavori elettrici;
  • aggiornamenti relative alle esclusioni dei lavori sotto tensione;
  • ulteriori informazioni per il lavoro in sicurezza (inserimento dell’Allegato H).

 

I contenuti del corso e le informazioni per iscriversi

Il corso di 8 ore in presenza “La valutazione del rischio elettrico e la CEI 11/27 edizione V” si terrà, dunque, a Brescia il 19 aprile 2023 – dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30 – presso AiFOS Service in via Branze 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia.

 

Durante il corso saranno affrontati i seguenti argomenti:

  • brevi cenni di fisica: l’elettricità, i sistemi elettrici;
  • rischio elettrico: IEC 60479-1 effetti dell’elettricità sul corpo umano; statistica: le cause più comuni di folgorazione;
  • la valutazione del rischio elettrico: D.Lgs. 81/2008 La valutazione del rischio passo per passo, CEI 11-27: La valutazione delle distanze;
  • la scelta delle attrezzature e dei Dispositivi di Protezione Individuale: attrezzature isolate e isolanti: tipologie, procedure d’uso e manutenzione, DPI per il rischio elettrico: tipologie, procedure d’uso e manutenzione;
  • la formazione per gli addetti la nuova edizione CEI 11-27: PES, PAV, idoneità al lavoro sotto tensione in BT;
  • procedure di lavoro a seguito della valutazione: CEI 11-27: lavori fuori tensione, sotto tensione e in prossimità.

Durante il corso verranno svolte anche esercitazioni con attrezzature e dispositivi di protezione individuale (DPI).

 

La partecipazione al corso vale come 8 ore di aggiornamento per RSPP, ASPP, Formatori seconda area tematica, Coordinatori. Corso valido per HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro) e Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/la_valutazione_del_rischio_elettrico_e_la_cei_11_27_edizione_v

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

16 marzo 2023

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Un corso sull’uso e la gestione della voce nella vita professionale

Comunicato Stampa

Un corso sull’uso e la gestione della voce nella vita professionale

In un corso in presenza a Brescia il 18 aprile 2023 sarà possibile acquisire una nuova consapevolezza tecnica per ottenere una voce più solida e resistente e migliorare la fiducia e l’espressione anche in ambito professionale.

 

Le capacità comunicative e gli strumenti per una buona comunicazione diventano ogni giorno, a livello professionale, sempre più importanti.

L’evoluzione della tecnologia e l’accelerazione dovuta alle emergenze sanitarie hanno, ad esempio, aumentato la diffusione di webinar, dei corsi di formazione online e delle attività a distanza rendendo sempre più evidente l’importanza della voce. Se già nello spazio fisico la voce era un mezzo privilegiato, ora, nello spazio virtuale e in sostituzione della nostra presenza fisica, deve emergere ancor più con tutta la sua potenza e solidità.

 

Ma quanto tempo dedichiamo in ambito professionale alla cura e alla preparazione della voce?

Un errore comune è quello di considerare la voce uno strumento naturale e darne per scontate le sue potenzialità, ma solo chi si misura con l’esercizio della voce può immaginare i grandi margini di miglioramento e di sviluppo che la voce può avere.

 

Esistono tecniche per usare al meglio la nostra voce? Ci sono corsi in presenza che ci permettono di conoscere e migliorare l’uso e la gestione della voce nella vita professionale?

 

Un nuovo corso sull’uso della voce nella vita professionale

Proprio per migliorare l’uso e la gestione della voce, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 18 aprile 2023 a Brescia un corso di 8 ore in presenza dal titolo “L’uso della voce nella vita professionale”.

 

Il corso offre la possibilità di scoprire la propria identità vocale, ottenere una voce più solida e resistente, gestire la voce attraverso una nuova consapevolezza, accrescere la fiducia in sé stessi grazie alla conoscenza della voce, migliorare l’espressione ed affinare la sensibilità per l’ascolto.

 

Il corso, caratterizzato da una metodologia didattica attiva, ha l’obiettivo di favorire un’adeguata gestione della voce attraverso una nuova e idonea consapevolezza tecnica.

 

Il docente del corso è Francesco Sorichetti, vocal coach che ha scelto di dedicarsi alla formazione della voce dopo un’attività professionale pluriennale come cantante lirico.

 

Conoscere la voce per evitare i rischi del mestiere

Ogni docente o chi, a diverso titolo professionale, si trova a dover parlare in pubblico, rischia di rovinarsi le corde vocali se non usa correttamente la sua voce.

Infatti disturbi e anche danni alle corde vocali possono essere un frequente problema per chi, da anni, è chiamato quotidianamente o in modo molto frequente ad impiegare la voce: semplici abbassamenti di voce ma anche polipi alle corde vocali rappresentano i più frequenti “rischi del mestiere” insiti in molte professioni.

 

Imparare a gestire correttamente la propria voce permette non solo di prevenire i problemi e di gestirli in casi di affaticamento, ma anche di avere una potenza e una espressività vocale maggiore senza sforzo.

 

Lo studio della tecnica vocale deve diventare un cammino di sviluppo personale attraverso il quale:

  • migliorare il suono, la gestione del volume e la resistenza della voce
  • parlare o cantare con maggiore sicurezza e fiducia
  • gestire meglio l’emotività
  • diventare coscienti dei propri meccanismi e automatismi
  • sperimentare un maggior benessere quotidiano grazie a una migliore respirazione e percezione di sé
  • potenziare la capacità di ascolto, di espressione e di interazione con l’ambiente di lavoro.

 

Informazioni e programma del corso in presenza

Il corso di 8 ore “L’uso della voce nella vita professionale” si terrà a Brescia il 18 aprile 2023 – dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30 – presso AiFOS Service in via Branze 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia.

 

Alcuni dei temi affrontati e degli esercizi che si terranno durante il corso:

  • gli elementi alla base di una buona emissione di voce: respiro, sostegno del suono, proiezione attraverso la maschera
  • scoprire le caratteristiche e le possibilità della propria voce
  • esercizi per sviluppare il volume, il timbro, la brillantezza e la resistenza
  • esercizi di lettura e ascolto
  • analisi dell’atteggiamento
  • simulazione di situazioni reali dove sono richiesti usi diversi della voce
  • esperienza di uso corale della voce

 

La partecipazione al corso vale come 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, Formatori qualificati (area 3) e Coordinatori alla sicurezza. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (area organizzativa-gestionale) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (area organizzativa-gestionale).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/l_uso_della_voce_nella_vita_professionale

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

 

09 marzo 2023

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Serratura a cilindro europeo: cosa fare quando si blocca

Serratura a cilindro europeo: cosa fare quando si blocca

Una serratura bloccata è sempre un problema, sia quando ci si trova chiusi dentro che chiusi fuori: se poi si tratta di una serratura a cilindro europeo le cose si possono complicare visto che si tratta di modelli particolarmente resistenti e difficili da sbloccare a meno di non essere professionisti del settore come lo sono, ad esempio, i tecnici di Fabbro Firenze. Ma cosa fare quando una serratura a cilindro europeo si blocca?

 

Cos’è una serratura a cilindro europeo

Per comprendere meglio il motivo per cui il blocco di una serratura a cilindro europeo può rappresentare un problema non semplice, è necessario sapere che questo tipo di serrature è stato progettato per garantire un’elevata resistenza ai tentativi di effrazione. Presenta una fenditura più piccola rispetto alle serrature classiche che permette una maggiore resistenza in caso di tentativi di forzatura. Dal punto di vista meccanico si tratta di serrature caratterizzate da una serie di elementi che ne rinforzano particolarmente la struttura, come ad esempio i rinforzi anti-strappo, le spine anti-trapano o altri elementi che garantiscono una resistenza particolare contro gli attacchi effettuati con un gran numero di strumenti che gli scassinatori possono utilizzare.

Tuttavia, l’elevata qualità di questo tipo di serrature, la loro resistenza e soprattutto la capacità di resistere alle forzature possono non bastare ad evitare che si verifichino dei blocchi che non permettono più di aprire la porta. Prima di arrivare a un blocco completo, poni attenzione in caso di irrigidimento della serratura stessa: se ti accorgi che per ruotare la chiave nella toppa fai fatica, infatti, rivolgiti subito a un fabbro prima che il problema degeneri e si trasformi in un vero e proprio blocco della serratura.

 

Serrature a cilindro europeo: cause di blocco e come comportarsi

Parlare di blocco della serratura a cilindro europeo è un po’ limitante; esistono infatti numerose cause che possono dare, come risultato, il blocco della serratura. Di seguito potrai trovare alcune delle più comuni situazioni in cui ci si trova con un blocco e potrai comprendere cosa fare in tali casi.

Per prima cosa devi considerare la possibilità che la serratura a cilindro europeo si sia bloccata per un semplice malfunzionamento. Può infatti accadere che si verifichino difetti di fabbricazione per cui la serratura non è in grado di assicurare una corretta apertura e chiusura. Per evitare che queste situazioni si verifichino è sempre bene che controlli, al momento dell’acquisto della serratura, che essa funzioni perfettamente. Se ancora prima dell’installazione senti che la chiave fa una certa difficoltà nel girare chiedi subito al fabbro presso cui hai acquistato la serratura di procedere con un cambio.

In alcuni casi, il blocco può essere causato da un impedimento fisico: polvere e sporco se vanno ad accumularsi all’interno degli ingranaggi possono essere motivo più che sufficiente per bloccare la serratura. In tal caso devi ricordare che prevenire è meglio che curare e procedere con una costante pulizia e manutenzione della serratura, soprattutto se vivi in una zona molto polverosa.

Infine, un’altra possibilità di blocco della serratura può essere dato da un tentativo di effrazione non andato a buon fine. In tal caso si può verificare che gli scassinatori, pur non riuscendo ad aprire la serratura, l’hanno comunque danneggiata per cui quando si cerca di infilare la chiave ci si ritrova con una doppia possibilità: la chiave non entra proprio nella toppa, oppure entra ma non gira, evidenziando in tal modo il blocco della serratura.

Se è vero che le serrature a cilindro europeo sono altamente sicure ed efficienti, è altrettanto vero che in caso di blocco non esistono soluzioni fai-da-te per cercare di procedere con lo sblocco: l’unica possibilità è quella di chiamare un fabbro che potrà intervenire utilizzando strumenti specifici e tutta la sua competenza.

Per concludere, quando si blocca una serratura a cilindro europeo nella maggior parte dei casi non ci sono molte possibilità di riuscire a ripristinare il suo corretto funzionamento, se non quella di rivolgersi a un fabbro esperto che, dopo aver aperto la porta, dovrà procedere con il cambio della serratura per una maggiore sicurezza.

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Domenico Marigliano referente Movimento spontaneo genitori siciliani poliziotto penitenziario in pensione. “una sola polizia per garantire la sicurezza”

Una sola polizia per garantire la sicurezza nelle carceri: è la proposta che verrà presentata , nei prossimi mesi . A proporla Domenico Marigliano, sposato, padre di due figli, e Referente per le tematiche sociali  e portavoce del movimento spontaneo genitori siciliani per i diritti dei minori ,nato a Portici 51 anni fa, risiede con la famiglia a Marsala , prima viveva a. Bologna dove lavorava presso l’istituto penitenziario la “Dozza” in qualità di assistente capo della polizia penitenziaria dal 1993 fino al 2015 poi messo in pensione per problemi di salute.

Quando ha aderito e perchè a collaborare con questo movimento spontaneo di genitori siciliani ? Le motivazioni, le idee, le sensazioni all’inizio di questa sua avventura….

“Il mio impegno e la mia scesa in campo per  dare il mio umile contributo è avvenuta quando ho conosciuto persone umili che nella loro sofferenza aiutavano e proponevano progetti a favore di chi soffre, il mio contributo e’ basato sopratutto sulle questioni di giustizia e di sicurezza, queste persone mi hanno  fatto partecipe, per somme linee, dei loro  progetti  volti ad aiutare le famiglie, il popolo,i lavoratori,  a difendere chi ha subito delle ingiustizie, in qualunque forma esse siano. Per chiunque abbia Indossato una divisa l’unico scopo è quello di rincorrere sempre la verità e la vera Giustizia. Le sensazioni e le idee che mi hanno condotto a far parte di questo progetto , sono la sincerità e sopratutto le persone che fanno parte di questa squadra, gente semplice, gente che giorno…. dopo giorno lottano contro le ingiustizie e le difficoltà che la vita ci mette davanti, gente con mille problemi,ma che hanno sposato la causa della vera libertà di garantire il rispetto delle idee del diritto civile e sociale, valori che ci spettano di diritto e che nessuno ci potrà mai togliere. L’esperienza acquisita nel mio lavoro mi porta ad offrire delle seconde chance a chi sbaglia , a chi ha subito delle ingiustizie, per questo ho fiducia, chi crede nella vera giustizia, chi crede nel vero valore della famiglia che oggi sembra perso, valori per i quali molti hanno perso la propria vita e che restano prioritari per la vita quotidiana. Oggi, invece, i giovani tutto questo l’hanno dimenticato. Oggi conta fare soldi facili, fare carriera in tv , i veri valori sono stati messi da parte anche da i nostri politici che pensano solo al Dio denaro e alla loro poltrona. Il mio contributo e’ quello di cercare di riportare  alla luce il diritto civico e sociale che è stato messo in disparte e che oggi serve a dare forza ed a cementare la nostra società”.

La sicurezza della persona è un diritto irrinunciabile per ogni società civile, ritiene che questo aspetto sia oggi garantito in Italia? Quali sono i suoi programmi e progetti nel settore….?

“Vorrei solo dire che per risolvere questo problema bisogna, prima di tutto, risolvere i problemi della disoccupazione giovanile, del precariato, dell’immigrazione clandestina, perché se si risolvono questi temi, tutto diventa facile. Il problema dei contrasti tra varie razze etniche non avviene solo perché ci sono uomini di colore diverso, di religione diversa ma in realtà, avvengono perché ci sono uomini a quali si riservano diversi trattamenti”, molti gridano spesso che chi parla in questo modo sia razzista. Non è così
Questoo modo di pensare di molti, lo fanno esclusivamente solo per creare odio e metterci l’uno contro l’altro. Ripeto il cittadino italiano che si lamenta di queste situazioni non lo fa perché è razzista, ma lo fa perché vede un modo diverso d’intervento per migliorare la situazione dei migranti, lasciando famiglie italiane alla canna del gas.

La sua esperienza di agente penitenziario rappresenta un vademecum fondamentale per il suo nuovo impegno, quali sono gli aspetti e le esperienze che potrebbero servirgli di più in questo difficile compito?

“Per avere sicurezza bisogna anche aiutare chi soffre e chi ha bisogno di essere aiutato, sopratutto i giovani. Nell’ambito del sociale abbiamo molti progetti per le famiglie in difficoltà, nell’ambito della sicurezza, invece, abbiamo elaborato un progetto globale che punta a dare più forza alle persone che ogni giorno si battono per noi sulle strade, mettendo in pericolo la loro vita per pochi euro e per il bene della nostra nazione. Abbiamo in mente di promuovere un’unione effettiva di tutte le polizie, coordinate da un unico ministero, che regoli anche i corpi di polizia privata. I vigilantes, ad esempio, sono agenti sempre messi in disparte e sfruttati che giorno dopo giorno rischiano la vita e che nessuno ha mai considerato, come la polizia penitenziaria, la forestale, i corpi della polizia municipale, i carabinieri, i finanzieri, la polizia di stato. Vorrei sottolineare questo concetto: facendo un unico ministero e unendo tutti, esperienze, professionalità ed attrezzature, sarebbe possibile anche un grande risparmio economico per le casse dello stato ed un conseguente sgravio fiscale per le nostre tasche”.

Ha elaborato un progetto composito per rendere più umani e funzionali gli istituti di pena italiani, può spiegarci per somme linee il suo piano?

” Il compito di un agente penitenziario è cambiato, oggi, infatti, non si fa solo vigilanza ed apertura e chiusura delle celle, oggi le sue funzioni sono molto simile a quello degli psicologi, nel carcere ci sono etnie diverse, e bisogna capire le loro usanze,le loro priorità , le loro difficoltà, e questo conduce ad una grande ed esclusiva conoscenza dell’essere umano. Il nostro impegno è quello di dare una seconda chance a chi ha sbagliato la frase che ci viene insegnata e ripetuta è: “… vigilare e redimere” un impegno per riuscire a riportare il detenuto che ha sbagliato a relazionarsi con la società. Il corpo della polizia penitenziaria è in piena difficoltà, mancano risorse umane, mezzi, strutture e non solo agenti ma anche il personale civile, come ragionieri, medici,psicologi, educatori. Il  progetto che viene portato avanti   e’ una proposta di legge che cambia la situazione della giustizia e delle detenzioni sopratutto per i minori, vuole riformare il carcere partendo da una nuova denominazione: il “carcere industria”, ossia: un istituto di pena visto come un’industria, dove tutti lavorano, dove vengono retribuiti e dove le spese di mantenimento vengono pagate dagli stessi detenuti, mentre oggi è tutto a carico dei contribuenti, per quelli che sono agli ultimi anni di detenzione la possibilita’ di passarli in comunita’ a lavorare e aiutare le persone in difficolta’ portando il loro contributo alla societa’ che hanno derubato, per i minori un progetto di rinserimento con il lavoro, lo studio, la vita in comune con gli altri cercando di insegnarli il vero sognificato di famiglia . Per la realizzazione del progetto basterebbe poco. E’ necessario che il Governo stipuli un accordo di massima con la Confindustria che preveda la realizzazione di una linea produttiva anche all’interno degli istituti, prevedendo aiuti economici a chi condividerà questo progetto. Con questa operazione alle casse dello Stato avranno un notevole sgravio economico…. Allo stato attuale, infatti, ogni detenuto costa all’incirca trecento euro al giorno, in Italia la popolazione carceraria è pari all’incirca a settantamila unità, basta fare due conti e si comprende l’entità del risparmio giornaliero e quello annuo. Soldi che possono essere messi a disposizione per altre attività, creando nuovi posti di lavoro per i giovani e dando risorse alla ricerca, alle scuole, alle famiglie, al sociale, etc.etc e sopratutto ci sarebbe un grandissimo calo delle tasse”.

D. M.

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Dossena (BG) nuova capitale dell’estate sicura 2020

È uno dei borghi più autentici della Lombardia, depositario di un patrimonio antichissimo, quale quello delle miniere, e custode di grandi tradizioni enogastronomiche. Dossena, il primo nucleo abitato nato in val Brembana, diventa quest’anno meta ambita per tutti coloro che apprezzano il “turismo lento e sostenibile”, nonché destinatario di un piano di riqualificazione e valorizzazione per 2,6 milioni di euro attivato in collaborazione con Regione Lombardia.

Dossena intercetta le nuove esigenze degli italiani che, segnati dalla crisi di Covid-19, hanno radicalmente mutato le loro abitudini estive, tornando a preferire un turismo di prossimità alla scoperta di luoghi autentici, spesso inesplorati e, perché no, vicini a casa. Luoghi contraddistinti da tranquillità e sicurezza. Nasce da qui, la voglia di investire nel suo sviluppo turistico, promuovendo interventi di varia natura che ne esaltino l’identità culturale e le peculiarità storiche, artistiche e paesaggistiche.

Saranno valorizzate le sue miniere, famose in tutto il mondo e oggetto di interesse finanche di Leonardo Da Vinci che su incarico del governatore di Milano, Charles d’Ambryse, ne tracciò le mappe intorno al 1509. Mappe che oggi sono conservate nella biblioteca reale di Windsor a Londra. Tutt’oggi infatti, le cavità sotterranee che conducono ai giacimenti, scavate a mano negli anni ’20, sono considerate delle vere e proprie opere d’arte, nonché luoghi che hanno contribuito a “esplorare il futuro”: intorno al 1950, infatti, la fluorite che veniva estratta dai giacimenti veniva inviata alla NASA e usata come uno dei principali componenti dei combustibili dei razzi per le missioni lunari.

Ma anche a livello gastronomico Dossena riserva grandi sorprese. Basti pensare al famoso “Ol minadur” il formaggio affinato nella cantina delle miniere, reso speciale proprio dalla bassa temperatura e dall’alta umidità presente all’interno delle cave. Condizioni atmosferiche che gli regalano una struttura morbida, cremosa e un aroma unico. Visitare Dossena significa infatti anche gustare un piatto locale, magari al tramonto, godendosi gli scorci mozzafiato che il paese offre, soggiornando nel suo albergo diffuso, altra peculiarità del territorio, ovvero un albergo “orizzontale” che offre servizi comodi, sicuri e di alta qualità in diversi luoghi.

A soli 35 km da Bergamo, con il suo migliaio di abitanti, Dossena è infatti pronto a ospitare turisti che sappiano apprezzare la magia della natura. Vanno in questa direzione anche i nuovi interventi previsti. Con il Parco delle Orobie sarà riqualificata l’area “Wilderness” tra il monte Ortighera e la Val Parina, là dove la natura fa il suo corso senza essere intaccata dall’uomo. Sulla Val Parina nascerà il punto panoramico “il Becco” che esalterà le bellezze naturalistiche della vallata, in perfetta armonia con l’ambiente circostante. Un luogo pensato per essere il punto d’arrivo di un percorso fisico, ma anche il punto di partenza di una riflessione più ampia del rapporto tra uomo e natura. Il centro del paese sarà invece collegato all’area del vecchio tiro al piattello con un ponte tibetano, una passerella lunga 500 metri, alta 150, la più alta d’Europa. Con partenza dalla mulattiera dietro la chiesa parrocchiale, la vista sarà mozzafiato: di fronte i monti Alben e Gioco, a nord l’abitato di Dossena e a fondovalle San Pellegrino Terme. Infine, sarà attivato un percorso ciclopedonale, in rete con Serina, Oltre il Colle e San Giovanni Bianco: oltre 200 chilometri fra piste forestali e sentieri o brevi tratti di strade a transito limitato, con quattro punti di ricarica e noleggio e-bike. Un percorso ideale per le famiglie e per tutti coloro che amano “perdersi” nei boschi e per gli alpeggi, apprezzando le strutture agricole e agrituristiche del territorio.

A fronte di un costo complessivo per la realizzazione degli interventi di circa 2,6 milioni di euro, Regione Lombardia ha messo a disposizione 1 milione di euro a valere sul bilancio regionale 2019-2021; la restante quota sarà invece garantita dal comune con fondi proprie e con contributi (bandi statali, enti e fondazioni).

“In questa estate insolita – afferma l’Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, Lara Magoni crediamo sia vincente puntare anzitutto sui nostri laghi e sulle nostre montagne, luoghi immersi nella natura e che permettono di vivere le proprie esperienze in sicurezza e all’aria aperta. Prosegue poi l’impegno per quella Lombardia segreta sulla quale stiamo investendo fin dal principio del mio mandato: borghi e angoli della nostra regione poco conosciuti, ma meravigliosi e accoglienti. Dossena è una perfetta sintesi di entrambi, con l’aggiunta di un investimento creativo e lungimirante da parte di un capace gruppo di giovani. Un turismo esperienziale e originale, che messo a sistema con le tante altre attrattive della Val Brembana, dalle terme ai percorsi di montagna, possano aiutare a rilanciare il territorio in un’estate che sarà all’insegna sia del turismo active che di quello di prossimità. Siamo pronti a riscoprire la nostra regione con questa estate di vacanze in Lombardia”.

“L’attenzione che Regione Lombardia rivolge ai piccoli comuni – dichiara l’Assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, Massimo Sertori resta sempre alta, con una politica lungimirante e rispettosa delle esigenze e delle peculiarità del territorio. Il mio assessorato ha assunto l’impegno di contribuire a valorizzare e a tenere in vita queste piccole realtà, spina dorsale dell’intero Paese. Il comune di Dossena è una di queste e come Regione Lombardia ci stiamo impegnando, anche economicamente, a supportarlo, tutelarlo e a promuoverlo”.

“Dopo il periodo di lockdown – conclude Sertorisi sta registrando un incremento del turismo di prossimità e anche per Dossena è un’occasione da non perdere: una location suggestiva da riscoprire, un’espressione di straordinaria identità passata e futura, senza dimenticare un’offerta gastronomica di qualità. Sono convinto che sarà una destinazione importante.”

Un lavoro di squadra che punta a far riscoprire Dossena quale esempio virtuoso di comunità montana, resiliente, autentica, sostenibile.

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Come montare un videocitofono senza fili

Come montare un videocitofono senza fili

Il videocitofono senza fili è senz’altro una delle più utili invenzioni dei nostri ultimi tempi. Esso, difatti, permette di poter avere un sistema di videocitofonia anche in quegli edifici per i quali la loro naturale struttura non permetterebbe di fissare i videocitofoni tradizionali.

La sicurezza al giorno d’oggi è una delle prerogative fondamentali della vita di tutti noi e pertanto all’interno della propria casa, più che altrove, chiunque di noi vuole sentirsi protetto e al sicuro. Il videocitofono è proprio una di quelle apparecchiature di cui tutti abbiamo bisogno per garantirci un adeguato standard di sicurezza, riuscendo con esso a controllare, in tempo reale e spesso anche da fuori casa, chi chiama e suona dal portone di ingresso.

Come funziona il videocitofono senza fili

Il videocitofono senza fili è un’apparecchiatura molto più semplice di quello che si possa immaginare. Esso funziona (come dice lo stesso nome) senza fili, collegando le due unità di cui esso è composto attraverso le onde radio. Il suo collegamento è garantito, sicuro e protetto al 100%. Grazie al videocitofono senza fili, si può parlare al citofono dall’interno del proprio appartamento (o locale) con chi si trova all’esterno, si può aprire il portone ed anche accendere l’illuminazione esterna. Chiaramente si possono visionare anche le immagini video dell’esterno, attraverso l’apposita telecamera collocata sull’unità esterna. Molti degli ultimi videocitofoni addirittura possono essere collegati tramite la rete wifi, attraverso un app dedicata, sul proprio smartphone, tablet o personal computer, in modo da poter gestirne l’apparecchiatura anche a distanza, in qualsiasi momento e da qualsiasi posizione in cui ci si trovi.

Come montare il videocitofono senza fili

Il videocitofono senza fili è composto da due unità: quella esterna e quella interna. L’unità esterna in allumino, è quella sulla quale sono posizionati la pulsantiera, la telecamera, l’altoparlante ed anche il sensore LED ad infrarossi che serve per garantire la giusta visibilità nelle ore notturne. Questo componente va incassato nella parete esterna della casa oppure fissato su uno dei muri adiacenti all’ingresso dell’appartamento (o del locale). L’unità interna, invece, è simile ad un piccolo schermo sul quale vengono riprodotte le immagini che vengono catturate dalla telecamera esterna e attraverso il quale si sente l’audio. I modelli di ultima generazione sono quasi tutti dotati di sistemi touch, danno la possibilità di gestire le luci di ingresso e possono anche dare la possibilità di registrare dei brevi messaggi audio e di conservare i filmati per un determinato lasso di tempo, grazie alla scheda di memoria interna presente e fornita in dotazione.

I videocitofoni senza fili non necessitano di lunghi e costosi lavori di installazione perché essi non hanno bisogno né di cablaggi, né di cavi e né di importanti opere murarie per il loro montaggio. Tuttavia è opportuno chiamare persone competenti che possano eseguire il montaggio in modo corretto. Per chi vive nella zona del capoluogo piemontese e comuni limitrofi e ha bisogno di questo tipo di servizio, il supporto di servizi come quello di Elettricista Torino è affidabile e veloce.

Parlando dell’installazione pratica, i due componenti vanno semplicemente installati sulle pareti di proprio interesse tramite delle semplici viti. Proprio per questo possono essere montati anche nelle residenze d’epoca, nei rustici e nei locali che non permettono la realizzazione di impianti via cavo. I videocitofoni sono collegati direttamente ai conduttori di elettricità già preesistenti e connettono la loro unità esterna con quella interna attraverso le onde radio. La loro tecnologia IP (protocollo di comunicazione internet), inoltre, garantisce la connessione a smartphone, tablet e pc.

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Come funziona il bonus infissi 2020

Come funziona il bonus infissi 2020

Grazie al Decreto rilancio nel 2020 gli italiani possono contare su una serie di detrazioni, utili per risparmiare sulla ristrutturazione o sulla eventuale riqualificazione delle abitazioni.

Vediamo, quindi quali sono i requisiti e in che modo si può accedere a questo bonus.

 

Requisiti necessari per ottenere il bonus infissi 2020

Per poter accedere a questa agevolazione fiscale l’immobile deve essere in possesso di 3 requisiti fondamentali:

L’immobile, per poter beneficiare del bonus, deve essere esistente al momento della sostituzione, in regola con il pagamento dei tributi e dotato di regolare impianto di riscaldamento.

Possono beneficiare delle detrazioni sia i proprietari dell’immobile che i locatari o chiunque abbia un qualunque diritto di godimento dell’immobile.

 

Detrazione infissi 2020: requisiti tecnici

Per poter accedere alle agevolazioni, prima ancora di procedere alla sostituzione degli infissi, è necessaria una perizia regolarmente redatta da un tecnico specializzato e iscritto all’albo; nel documento redatto deve essere indicato il valore di trasmittanza degli infissi sostitutivi. Per aiutarti in questa operazioni puoi affidarti a servizi di assistenza tecnica specializzata. In ogni città ce ne sono diversi: se ti trovi nel capoluogo piemontese puoi contare sull’aiuto di Fabbro Torino, che offre servizi di consulenza e riparazione tecnica con fabbri a domicilio.

 

Quali spese sono comprese nel bonus

Per poter beneficiare del bonus infissi 2020, la sostituzione deve apportare un miglioramento termico del’edificio, sono dunque comprese: finestre, tende da sole, persiane e avvolgibili e porte d’ingresso o la sostituzione dei vetri.

 

A quanto ammonta il bonus infissi

Il contribuente che avrà effettuato questo tipo di intervento potrà portare in detrazione il 50% delle spese sostenute.

Potranno, invece beneficiare del Superbonus del 110% solo le persone che abbineranno la sostituzione degli infissi in un contesto più ampio che prevede altri lavori volti al miglioramento termico dell’edificio.

 

Modalità di pagamento

Il titolare dovrà effettuare il pagamento tramite bonifico nel quale saranno riportate: causale, codice fiscale di chi godrà della detrazione, il codice fiscale e la partita iva del beneficiario del pagamento, numero e data della fattura.

Una volta portati a termine i lavori ed effettuato il pagamento sarà necessario inviare all’ENEA tutta la documentazione entro 90 giorni dall’effettiva fine dei lavori. Tutti i documenti tecnici, infine, dovranno essere accuratamente conservati per poter essere presentati in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi.

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MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT e BIE – BIOMASS INNOVATION EXPO posticipate dall’8 all’11 settembre 2020 in Fiera Milano

Milano – 25 febbraio 2020, MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT, la fiera leader mondiale nell’impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili e BIE – BIOMASS INNOVATION EXPO previste inizialmente dal 17 al 20 marzo sono posticipate dall’8 all’11 settembre 2020 a seguito dell’evoluzione epidemiologica del coronavirus (COVID-19) in Italia.

Dopo aver monitorato costantemente l’evoluzione della diffusione del coronavirus Covid-19 e seguito scrupolosamente tutte le direttive emanate dalle Autorità competenti, Reed Exhibitions Italia ha deciso di posticipare le due manifestazioni.

“La salute dei nostri clienti, partner e dipendenti è la nostra maggiore priorità. A seguito dei recenti sviluppi della situazione in Italia e in particolare in Lombardia, e tenendo conto dell’ordinanza emessa da Regione Lombardia e dal Ministero della Salute di sospendere “[…] manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato”, ci siamo confrontati con clienti e partner in questi ultimi giorni e abbiamo deciso di riprogrammare i nostri eventi a settembre” – dichiara Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia.

“Non è stata una decisione presa con facilità; i nostri clienti, partner e il team in Italia hanno lavorato duramente all’organizzazione delle due manifestazioni ma, per quanto ci dispiaccia dover posticipare, è essenziale per noi dare priorità massima alla salute e alla sicurezza di tutti coloro che sono coinvolti. Il nostro obiettivo rimane poter garantire il maggior valore a tutti coloro che parteciperanno a MCE e BIE a settembre ed essere sempre al servizio dell’industria nelle migliori condizioni di tranquillità e serenità. Su queste basi, nelle prossime settimane, lavoreremo affinché la nostra community resti sempre connessa, supportandola nel superare questo difficile periodo.

Tutto il team di MCE e BIE è a disposizione di clienti, stakeholder, buyer, visitatori e professionisti per ogni necessità o richiesta e per gestire la transizione al nuovo periodo di svolgimento.

 

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San Martino Buon Albergo: installata l’area fitness al parco Casa Pozza

Un parco pensato per il benessere del cittadino attraverso uno stile di vita salutare, tra relax e attività fisica.

Per questo motivo sono stati installati 7 attrezzi fitness con 11 postazioni al parco urbano di Casa Pozza nel comune di San Martino Buon Albergo. Un parco in cui ora sarà possibile coniugare tanto le esigenze ricreative e ludiche quanto quelle sportive.

Questo intervento è il primo di una serie programmati dall’amministrazione comunale per l’anno 2020 che garantiranno maggiore sicurezza e decoro nei luoghi pubblici del territorio: sistemi di apertura temporizzata nei parchi, nuovi giochi, tavoli e panche.

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Notte di San Silvestro a San Martino Buon Albergo: limiti ai botti per la sicurezza dei cittadini

San Martino Buon Albergo si prepara a festeggiare la notte di San Silvestro salutando l’anno 2019 e dando il benvenuto al 2020 e, come ogni anno, l’Amministrazione Comunale ricorda ai cittadini l’importanza dell’utilizzo in sicurezza dei botti.

L’ordinanza comunale in vigore dal 2010 impone il divieto assoluto di far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo, ed altri prodotti pirotecnici esplodenti classificati di 4^ e 5^ categoria in tutti i luoghi (coperti e scoperti, pubblici o privati) in cui si svolgano manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, all’interno di asili, scuole, ospedali, uffici pubblici, ricoveri di animali e nel raggio di 500 metri da tali strutture, e, infine, in tutte le vie, piazze, aree e parchi dove siano presenti o in transito persone.

In occasione di festeggiamenti, gli organizzatori delle feste dovranno garantire una sorveglianza assidua tramite il proprio personale e far intervenire, se necessario, le forze dell’ordine.

L’ordinanza comunale, inoltre, raccomanda di acquistare i prodotti esclusivamente presso rivenditori autorizzati, di non raccogliere artifici inesplosi, di tenere lontani artifici non adatti ai bambini e di accendere i botti solo ed esclusivamente in zone isolate.

Rispetto al tema della vendita, l’Amministrazione ricorda che è consentita esclusivamente nel rispetto dei limiti e delle modalità stabilite dalla legge oltre ad essere subordinata alla condizione che presso ogni punto vendita siano installati un numero idoneo di estintori.

L’ordinanza completa è disponibile al seguente link https://www.comunesanmartinobuonalbergo.it/upload/11/OrdinanzaPirotecnici2.pdf

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Quali sono le serrature più sicure in commercio?

Nella nostra casa è molto importante pensare alla sicurezza, in particolar modo bisogna adoperarsi per cercare di rendere l’accesso a ladri o malintenzionati più difficile possibile.

Una delle soluzioni è sicuramente quella di acquistare una serratura che sia sicura.

Secondo gli standard una serratura abbastanza sicura deve resistere almeno 5 minuti al tentativo di scasso.

Qui verranno suggerite le diverse tipologie: quelle più sicure e quelle che invece è bene evitare.

 

Serrature da evitare

Alcuni tipi di serratura sono poco sicure:

 

  • chiave seghettata tradizionale: è la più vecchia e la conosciamo tutti, tra tutte è la meno sicura.
  • chiave a doppia mappa standard: il primo tipo tipo di serratura per le porte blindate, dopo molto tempo è divenuta obsoleta.
  • chiave punzonata: il modello successivo della precedente e non è molto sicura.

 

Se hai bisogno in fretta di assistenza dopo che hai ricevuto una brutta visita in casa tua, puoi rivolgerti ad un servizio di pronto intervento serrature a Roma grazie al quale potrai risolvere velocemente il tuo problema.

 

Serrature più sicure: una piccola lista di modelli

In commercio sono presenti principalmente due tipi di serrature che posso garantirti con successo una sicurezza che terrà i ladri lontani dai tuoi beni:

 

  • cilindro europeo di sicurezza: offre una sicurezza molto alta e possiede anche la tecnologia anti-bumping.
  • serratura digitale biometrica: non richiede l’utilizzo di una chiave e garantisce un grado di sicurezza molto alto dal momento che si basa sul sistema di riconoscimento biometrico.

 

Per far montare la serratura sulla propria porta è bene chiedere assistenza ad un servizio che offra un pronto intervento serrature o comunque un’assistenza su appuntamento: in questo modo potrai beneficiare di una buona installazione della serratura ed evitare problemi. 

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Il Ruolo della Serratura nella Sicurezza della Casa

La serratura rappresenta la prima difesa per garantire l’inviolabilità della nostra casa, siamo sicuri questa sia all’altezza di resistere ad eventuali effrazioni di malintenzionati.
Ma come possiamo essere certi che la nostra serratura sia veramente sicura se non siamo professionisti esperti di serrature ?
Uno dei principali aspetti che si deve considerare è l’età della serratura della nostra porta di accesso alla casa, serrature molto vecchie sono molto più a rischio dalle effrazioni in quanto ben conosciute dai malintenzionati che hanno avuto il tempo di essere a conoscenza di metodi efficaci per forzare le serrature più vecchie.
Le serrature meno sicure sono facilmente individuabili, di seguito ne elenchiamo le caratteristiche in modo che possiate confrontarle con quelle della serratura di casa vostra e valutare l’effettiva sicurezza della vostra porta di casa.
Nel caso trovate analogie tra la serratura della vostra porta di ingresso e quelle elencate di seguito potete rivolgervi ad un’azienda come HM Service di pronto intervento fabbro urgente Siena, Pisa, Grosseto e in tutta la zona della Toscana.
La serratura che si apre con chiave seghettata è la più conosciuta da ladri e malintenzionati, oltre a questo è la meno sicura in quanto è anche la semplice da duplicare.
La serratura con chiavi a doppia mappa rappresenta un sistema standardizzato piuttosto sicuro ma che a causa del continuo aggiornamento dei malintenzionati può risultare vulnerabile.
Se avete questo tipo di serrature per renderlo più sicuro potete applicare un defender di sicurezza antitrapano e antistrappo che protegga il cilindro esterno.
La serratura a cilindro europeo con chiave punzonata è sicuramente più sicura delle precedenti ma solo se si tratta di una marca di qualità che garantisce la sufficiente resistenza ai tentativi di scasso dei ladri più esperti.
Se confrontando queste caratteristiche vi rendete conto che la vostra serratura coincide con quelle meno sicure valutate la possibilità di sostituirla con una più aggiornata e sicura, soprattutto se avete necessità di proteggere oggetti di valore o somme di denaro che siete soliti custodire in casa.
Se le vostre esigenze di sicurezza sono particolarmente elevate prendete in considerazione anche la possibilità di montare di montare una serratura digitale.
Le serrature digitali si aprono e si chiudono con un semplice codice, un impronta digitale o con lo smartphone, questo metodo neutralizza la possibilità di essere aperta con una chiave contraffatta.

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Lucca Comics & Games | Al via dal 27 luglio le selezioni per gli addetti ai servizi

Sono professionisti con comprovata esperienza nella gestione della folla, esperti che hanno imparato a gestire anche le situazioni più difficili, ma anche giovani alla ricerca di un impiego temporaneo che possa metterli alla prova. Parliamo degli addetti ai servizi: gli angeli custodi dei grandi eventi. Coloro che garantiscono il corretto svolgimento di fiere, concerti, manifestazioni come il Lucca Comics & Games, uno dei più celebri festival al mondo dedicato a fumetti, videogiochi, giochi, cinema d’animazione, illustrazione e serie tv, in programma dal 30 ottobre al 3 novembre 2019.

Negli anni, la figura dell’addetto ai servizi si è notevolmente evoluta a seguito dell’esigenza di prestare sempre maggiore attenzione allo svolgimento di attività in luoghi pubblici. Si tratta di un ambito progressivamente più riconosciuto e valorizzato, con cui si cimentano anche molti giovani con la certezza che un’esperienza di questo tipo potrà mettere in luce alcune loro attitudini, inerenti in particolare alle cosiddette soft skills, sempre più importanti alla fine di un futuro impiego. Si pensi alla gestione dello stress, al rapporto interpersonale con i colleghi e con gli ospiti dell’evento, alla responsabilità con cui devono condurre ogni loro azione.

A ogni mansione corrisponde un profilo, selezionato in base all’età, all’esperienza pregressa, alla formazione specifica, alla conoscenza del settore, alle abilità linguistiche e molto altro. Il “dietro le quinte” di un grande evento come Lucca Comics & Games, infatti, contempla numerose operazioni spesso invisibili ma fondamentali per la sua riuscita. C’è il controllo degli accessi, le attività di reception, la regolazione dei flussi in entrata e uscita, la verifica della regolarità dei biglietti, l’ordinamento delle code. Uno spettro molto ampio di operazioni che abbraccia anche la sicurezza, con la consapevolezza che la stessa presenza degli addetti serve spesso già di per sé come importante deterrente contro comportamenti inadeguati.

La regia di tali attività per Lucca Comics & Games è affidata a GSI Security Group, realtà nata nel 2004 e diventata uno dei punti di riferimento nel settore della sicurezza.
Coloro che fossero interessati a partecipare in qualità di addetti al servizio possono presentare la loro candidatura a partire dal 27 luglio sino al 31 agosto.
Per candidarsi, è necessario inviare il proprio CV in formato europeo allegando il documento di identità tramite il sito: www.luccacomicsandgames.protevogroup.com

La società si occuperà della selezione i profili più idonei considerando i seguenti requisiti: maggiore età, esperienze pregresse in manifestazioni o spettacoli simili, conoscenza di lingue straniere, residenza nel Comune di Lucca o limitrofi, partecipazione a corsi di formazione utili o comunque di supporto allo svolgimento di particolari mansioni (pronto soccorso, prevenzione incendi, formazione professionale, ecc.), buona propensione ai rapporti interpersonali, forte motivazione a svolgere il compito assegnato. I candidati ritenuti più interessanti verranno chiamati per un colloquio per la verifica dell’attitudine motivazionale alla mansione richiesta.

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Sicurezza urbana: aumenta la presenza della vigilanza armata privata al fianco degli agenti pubblici

Un tempo erano porte blindate e sistemi d’allarme, oggi è la vigilanza armata privata. Gli italiani si sentono sempre più esposti al rischio criminalità e, di conseguenza, si orientano verso nuovi modelli di protezione. Un trend che si è fatto sempre più evidente negli ultimi anni: dal 2011 al 2017, gli addetti alla vigilanza privata sono cresciuti del 16,7%. E la Toscana è una delle aree più sensibili: nel centro Italia, infatti, il 35,9% delle famiglie teme di subire un reato (dati 1° Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia realizzato dal Censis con Federsicurezza).

Una percezione, questa, che aumenta ulteriormente nelle zone costiere, in cui nel periodo estivo, ai furti in villa o nelle seconde case, si affiancano furti delle barche. Si pensi a Viareggio, Forte dei Marmi, Pietrasanta. Non è un caso che la Squadra Mobile di Lucca, solo nel 2018, abbia aumentato il numero degli arresti di oltre il 150% rispetto all’anno precedente. Gli italiani, del resto, hanno paura e ciò fa sì che molti di loro siano favorevoli all’introduzione di criteri meno rigidi per il possesso di un’arma da fuoco per la difesa personale. Le licenze per porto d’armi, infatti, sono aumentate del 20,5% rispetto al 2014 e complessivamente si conta un’arma da fuoco nelle case di quasi 4,5 milioni di italiani.

Ma i rischi della pistola facile sono alti. Per questo, in tanti decidono di rivolgersi alle agenzie private, costituite da professionisti del settore, abituati a gestire lo stress che una situazione di pericolo può comportare. È il caso di GSI Security Group, realtà nata nel 2004 e presto diventata uno dei punti di riferimento nel settore della sicurezza. GSI, avvalendosi delle norme di legge, è in grado attraverso la sua rete di poter soddisfare le esigenze su tutto il territorio nazionale. In particolare opera in Lombardia (provincia di Bergamo, Como, Milano, Monza – Brianza) e in Toscana. Ed è proprio in questa regione e nel territorio di Lucca e Massa Carrara che sta rafforzando le proprie attività. Per farlo, lavora non solo con nuclei operativi costituiti prevalentemente da ex personale dell’Esercito Italiano, ma anche con tecnologie all’avanguardia. Le autovetture dedicate alla sorveglianza sul territorio, ad esempio, sono dotate di tablet di bordo che consentono di intervenire in maniera tempestiva ed efficace e dispone di un servizio tele/radio/video collegato 24 ore su 24 agli impianti di ogni proprietà così da rilevare incidenti e intrusioni.

«Come dimostrato dal Rapporto Censis sulla sicurezza, gli italiani hanno fiducia nelle forze dell’ordine, ma le considerano sottodimensionate e male equipaggiate di fronte alla complessità della criminalità moderna. Ciò fa sì che il nostro ruolo sia sempre più importante. Aumentano le richieste della nostra presenza a difesa di un bene o come protezione preventiva in determinate situazioni. Per questo, realtà come la nostra si trovano a operare sempre di più in maniera complementare e integrativa rispetto agli agenti di pubblica sicurezza. Una tendenza che aumenterà nei prossimi anni» – dichiara Elena Fialdini, coordinatrice regione Toscana, ricordando che l’azienda rafforzerà ulteriormente le proprie attività, consolidando i piantonamenti, aumentando i collegamenti remoti con aziende e privati, e potenziando le tecnologie della sicurezza.

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Scuole, sicurezza degli edifici e infortuni: promossi con voti buoni i plessi bergamaschi

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  • 13 Giugno 2019

Bergamo, 12 giugno 2019 “La scuola è finita e i plessi della provincia di Bergamo sono quasi tutti promossi per quanto riguarda la sicurezza degli edifici (alta) e gli infortuni degli studenti (di lieve entità), ma le vacanze estive possono essere l’occasione giusta per mettere mano ad alcune carenze in vista della ripresa a settembre”.

Così Sergio Piazzolla (Responsabile Area Specialistica Igiene e Sicurezza del Lavoro – Ufficio Direzione UOS Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro di ATS Bergamo) fotografa la situazione degli istituti comprensivi della Bergamasca, oggetto di vigilanza periodica da parte dei tecnici dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, al termine dell’anno scolastico 2018/2019.

Dal 2003 al 2018 la nostra attività di vigilanza nelle scuole ha interessato 572 edifici dei circa mille del territorio. Le “materie” oggetto di verifica sono igiene e sanità pubblica, sicurezza sul lavoro, sicurezza termica e sicurezza elettrica. Nel 2018 il risultato è stato positivo per il 71,8% delle trenta scuole controllate fra statali, paritarie o private, di ogni ordine e grado (esclusi università e asili nido)”, spiega Piazzolla.

Le verifiche effettuate negli ultimi anni evidenziano la pressoché totale risoluzione di 16 situazioni rischiose riscontrate in passato, mentre altre 22 sono state quasi risolte: “Questo risultato è frutto da una parte di un percorso culturale e di sensibilizzazione alla prevenzione che il mondo scolastico bergamasco ha vissuto in questi quindici anni e, dall’altra, del fatto che gli istituti scolastici imparano a utilizzare in autonomia e ripropongono il metodo di controllo utilizzato da Ats – commenta Piazzolla – Si tratta di un grosso passo avanti per il mondo scolastico (e dei proprietari degli edifici, che sono essenzialmente Comuni e Provincia), molto rilevante dal punto di vista di un percorso di miglioramento continuo dei livelli di sicurezza delle scuole, iter condiviso e convinto, seppur lento”. Solo cinque le contestazioni fatte per mancanze gravi dal 2003 al 2018, segno che un’attività costante nel tempo porta a una situazione sostanzialmente priva di grandi criticità.

Per quanto riguarda invece le persone che popolano il mondo della scuola, a Bergamo e in provincia ogni giorno di lezione gli alunni infortunati sono stati circa 10 nel 2018 su circa 140.000 (erano, sempre al giorno, 12,5 nel 2011, 11,2 nel 2016 e 11,5 nel 2017; il dato riguarda solo le statali perché Inail non registra gli infortuni nelle paritarie, ndr). Il luogo in cui avvengono più infortuni è la palestra.

Infortuni ‘gravi’ non se ne registrano almeno sin dal 2007, a riprova che vi è adeguata attenzione alle strutture scolastiche. Il giudizio complessivo sulle scuole bergamasche è per questo abbastanza soddisfacente”, aggiunge Piazzolla.

Vari episodi di incidenti, sfondellamenti o lesioni delle strutture edilizie scolastiche, avvenuti negli ultimi anni a livello nazionale, hanno evidenziato l’importanza di mantenere un’adeguata vigilanza e attenzione sulle strutture scolastiche, per consentire tempestivi ed efficaci interventi preventivi, “per questo ricordiamo ai Dirigenti Scolastici, ai responsabili della sicurezza nelle scuole ed ai proprietari di sfruttare la pausa estiva per interventi sugli allarmi antincendio, per sistemare serramenti e parapetti, senza dimenticare certificazioni, segnaletica e Piani di Emergenza”, suggerisce Piazzolla.

Avere scuole sempre più sicure è un obiettivo che tutti vogliono centrare, tanto che per il 2019 a Bergamo e provincia – a seguito di specifiche richieste inoltrate dai proprietari degli edifici scolastici al Ministero dell’Istruzione per disporre di fondi necessari per interventi antincendio sull’edilizia scolastica – è stata destinata la quota maggiore rispetto alle altre province: ben un quarto dei fondi destinati alla Lombardia. Una testimonianza dell’attenzione degli enti locali a questa problematica. Ats Bergamo ha anche proposto e attivato un tavolo mensile con i responsabili del servizio di prevenzione e protezione delle scuole cui partecipano 44 referenti, con lo scopo di tenere alta l’attenzione, e l’aggiornamento, sugli aspetti di salute e sicurezza. Inoltre, unica realtà in Lombardia, Ats Bergamo riunisce una volta all’anno la conferenza di servizio dei presidi e degli RSPP per fare il punto sui controlli effettuati, sui miglioramenti conseguiti nonché sulle situazioni critiche riscontrare.

Infine “come Agenzia di Tutela della Salute confermiamo gli ottimi rapporti con tutte le istituzioni coinvolte e in particolare con l’Ufficio scolastico provinciale che l’altra settimana ha ospitato il nostro Collegio di Direzione – conclude Massimo Giupponi, Direttore generale di Ats Bergamo – Proseguiremo insieme per portare avanti e implementare i tanti punti di lavoro in comune a partire dal tema della sicurezza a tutti i livelli”.

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kit videosorveglianza esterno: protezione e sicurezza garantite!

 

 

Il kit videosorveglianza esterno, è un sistema di sicurezza di cui non poter fare a meno. E’ adattabile a qualunque tipo di ambiente esterno, giardino, cortile o balcone.

Garantiscono protezione e sicurezza agli ambienti che vivi tu e la tua famiglia! La sicurezza al primo posto!

 

La sicurezza prima di tutto!

 

Il kit videosorveglianza esterno, garantisce sicurezza e protezione!

Quali sono gli elementi imprescindibili per un kit videosorveglianza per esterni? Telecamere, supporti di memorizzazione, videoregistratore. Per quello che riguarda l’installazione servono cavi, staffe e alimentatori.

In commercio si trovano diverse tipologie di apparecchiatura per kit videosorveglianza.  Tra gli elementi di base, le telecamere sono fondamentali. Grazie a queste puoi ‘’avere il controllo della situazione’’. Inoltre, è possibile scegliere il kit secondo il numero di telecamere potrai effettuare l’accesso e seguire la zona che desideri. Potrai scegliere tra telecamere tradizionali via cavo o telecamere wireless (senza fili).

Permettono di registrare in assenza di luce. Molte tra le telecamere sono dotato di infrarossi. Il materiale delle telecamere per esterni deve essere resistente alle intemperie o alle variazioni di temperatura. Devono essere resistenti agli agenti atmosferici come pioggia o neve. Inoltre, è possibile richiedere le versioni fisse o quelle motorizzate. 

 

 

Con queste ultime puoi gestire i comandi da consolle, interfaccia software o dvr con interfaccia seriale.

Le telecamere IP senza fili, funzionano in ambienti esterni o legati al sistema centrale.

Inoltre, le telecamere possono essere wireless cioè con connessione internet che permette di vedere tramite specifiche App quello che succede in casa tua quando ti trovi in vacanza o distante da casa. Potrai avere il controllo da remoto, semplicemente collegandosi da smartphone, pc o tablet. Le immagini possono essere registrate su pc in memorie esterne.

Giardini, balconi, cortili interni come  monitorare gli ambienti esterni? Le telecamere IP wireless, sono studiate specificamente per ambienti esterni; possono riprendere e registrare le immagini oppure vederle in diretta. Le  telecamere HD, hanno un alta definizione, le immagini sono chiare e limpide. Alcune dispongono di LED. Questo permette una videoregistrazione notturna, al buio.

Le telecamere per esterni  hanno un alta definizione e  grazie al sistema infrarossi a LED possono riprendere e registrare immagini al buio. Potrai collegarti da remoto tramite App che ti permetteranno di monitorare gli ambienti esterni come giardini, parcheggi e cortili.

 

Un kit completo!

 

 

Il kit videosorveglianza protegge la tua casa!

Funzionano in autonomia o associate a sistema centrale. Questo sistema è pratico perché potrai avere sempre la situazione sotto controllo. Potrai vedere immagini registrate dalle telecamere su pc, smartphone o tablet. Inoltre, le immagini sono registrate sul oc o in apposite memorie esterne o registratori video (DVR).

Il kit videosorveglianza è un pacchetto completo, che contiene telecamere, memoria esterna, tutto l’occorrente per montarlo in autonomia, risparmiando così sui costi di montaggio.

Sono moltissimi i tipi di apparecchiatura in commercio! Basta scegliere quella più adatta a te o meglio all’ambiente esterno in cui desideri collocarla!

Con il  kit videosorveglianza per  esterno la protezione e la sicurezza sono garantite!

Dormi sogni tranquilli scegli un kit videosorveglianza per esterni!

 

 

 

 

 

 

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Sicurezza in auto: ecco le cattive abitudini di cui abbiamo nostalgia

Oggi, anche grazie a normative legali stringenti e maggiore senso civico, quasi tutti gli italiani sono a conoscenza dei rischi enormi che si corrono nel mettere in atto comportamenti scorretti quando si viaggia in auto o in moto ma, inutile negarlo, la stessa consapevolezza non esisteva negli anni ‘70 e ’80. Facile.it, il principale sito italiano di comparazione del settore assicurativo, ha voluto scoprire non solo quali erano i comportamenti sbagliati di allora e quali sono quelli ancora messi in atto ma, anche, quelli che in tutta onestà…un pochino ci mancano. Ecco i risultati del sondaggio condotto a ottobre 2017.

Le cinture di sicurezza, dopo anni ahinoi…

Partendo dal passato, forse non sorprende più di tanto scoprire che il 70% dei rispondenti dichiara che fra gli anni 70 ed 80 nei viaggi in auto con la famiglia nessuno usava le cinture di sicurezza. La legge italiana ne rese obbligatori gli attacchi nel 1976, ma solo nel 1988 anche l’uso effettivo. Da allora, per fortuna, di strada se ne è fatta tanta ed oggi solo il 7% di chi ha risposto al sondaggio afferma di continuare a non allacciare la cintura di sicurezza. La situazione, purtroppo, cambia notevolmente se dai sedili anteriori ci spostiamo a quelli posteriori; in questo caso viaggiano senza cintura addirittura l’86% dei rispondenti.

Quando i bambini viaggiavano in braccio

Papà, mi fai guidare? Mamma posso sedermi davanti con te? Quanti bambini dicevano così negli anni 80? Tanti a giudicare dalle risposte date al questionario di Facile.it. Secondo i dati il 26% dei bambini di allora ha viaggiato in braccio al genitore sul sedile del passeggero ed il seggiolino cui oggi ancoriamo i nostri figli era poco meno di un miraggio, lo usavano meno del 45% dei genitori. Abitudini sbagliate, senza se e senza ma che, però, a molti mancano.

Tre intervistati su quattro dichiarano di rimpiangere i viaggi fatti sdraiati sul sedile posteriore senza curarsi delle cinture, poco meno di uno su 3 (37%) quelli in cui, addirittura, ci si sdraiava sulla cappelliera o si giocava con le spalle al finestrino o, nel 12% dei casi ci si faceva trasportare nel bagagliaio e, magari (9%) durante il viaggio si passava con assoluta disinvoltura da lì ai sedili e viceversa.

Il capitolo due ruote

Le cattive abitudini stradali viaggiavano, e tuttora viaggiano, anche su due ruote. Oltre un intervistato su cinque (21%) dichiara che, da bambino, andava in moto tranquillamente con uno dei genitori anche prima di aver compiuto i 5 anni, nel 26% dei casi non usava il casco e, quando era in sella allo scooter con mamma e papà…viaggiava schiacciato fra di loro! (20% del campione). La consapevolezza del pericolo, però, a quanto pare su due ruote viaggia meglio e, fra tutti i comportamenti elencati, l’unico ancora praticato (appena dal 5% dei rispondenti) è quello di portare sullo scooter anche bambini con meno di 5 anni di età.

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IP Security Forum Bari. Vincoli normativi nelle più recenti applicazioni di videosorveglianza

BARI – Il prossimo venerdì 26 maggio, a Bari, IP Security Forum proporrà tante opportunità per i professionisti dell’IP e della sicurezza, nella diciannovesima edizione dell’evento per eccellenza dedicato all’IP Security.

 

Tra i vari argomenti che saranno affrontati, anche le più recenti applicazioni di videosorveglianza nel pieno rispetto dei vincoli normativi e legali attinenti alla privacy e alla tutela dei dipendenti. A trattare il tema Denis Pizzol, Project Manager, R&D Customization di Hikvision Italy.

 

Analisi dello sviluppo tecnologico concepito non esclusivamente al miglioramento dei prodotti, ma soprattutto orientato al pieno rispetto dei vincoli nomativi e legali nei casi di riprese critiche per i temi della tutela dei lavoratori e della privacy (ad esempio nei luoghi di lavoro, nel territorio da parte dei privati, nelle case di riposo).

 

Punto di riferimento per la crescita e l’aggiornamento dei soggetti interessati all’IP Security, IP Security Forum prosegue di anno in anno il proprio percorso di miglioramento, con il contributo dei numerosi partecipanti, sempre più coinvolti, insieme a sponsor e relatori, nella definizione di un evento a misura di convegnistica ed esposizione.

 

 

Per le registrazioni è già attivo il seguente link:

http://www.ipsecurityforum.com/

 

 

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IP Security Forum Bari. Percorsi di certificazione professionale

BARI –  Negli ultimi anni, le certificazioni delle figure professionali hanno avuto un importante incremento e un sempre maggiore riconoscimento sul mercato, in quanto costituiscono uno strumento di misurazione oggettivo delle conoscenze, competenze ed abilità dei professionisti.

 

È l’argomento che tratterà in occasione di IP Security Forum Bari, Maria Fernandez, Business Unit Manager di TÜV Examination Institute, nella sua relazione “Percorsi di certificazione professionale per il settore sicurezza: un efficace strumento per valorizzare le proprie competenze”, venerdì 26 maggio, presso il Nicolaus Hotel & Conference Center di Bari.

 

Obiettivo dell’intervento presentare il nuovo percorso volontario di certificazione dedicato ai professionisti del settore della sicurezza.

Con lo sviluppo di tecnologie sempre più evolute e l’emanazione di norme che regolano il loro utilizzo, la competenza tecnica e di governance nel settore della videosorveglianza sono oggi elementi fondamentali per differenziarsi dal mercato globale e per proporre un servizio completo di qualità.

 

Per saperne di più l’appuntamento è giorno 26, alla diciannovesima edizione dell’evento per eccellenza dedicato all’IP Security.

 

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IP Security Forum Bari. Le reti a banda larga via satellite

BARI – La protezione da remoto delle infrastrutture e dell’ambiente è diventata sempre più importante, considerata la quantità crescente di siti non protetti permanenti o temporanei in vari settori aziendali e pubblici. Le soluzioni proposte da NOITEL ITALIA, in collaborazione con Eutelsat Broadband, consentono di attivare in pochi giorni linee Internet Satellitari anche in aree in digital divide, offrendo un’opportunità di connessione veloce ovunque, e garantendo sempre l’attivazione di sistemi di sicurezza e la gestione del traffico dati in una logica di Business Protection.

 

Di reti a banda larga via satellite e del loro ruolo nella garanzia della sicurezza di rete, parlerà ad IP Security Forum Bari il prossimo 26 maggio Enrico Oliveri, Direttore Commerciale di Noitel Italia.

 

“La piattaforma Business DS4.0 è stata realizzata – spiega Oliveri – per offrire ai nostri partner System Integrator ed Installatori una gestione completa dei servizi Broadband per Fibra, Satellitare, Ponti Radio e Sim M2M, un sistema semplice e funzionale per gestire i propri clienti in autonomia, verificando in tempo reale coperture e qualità delle connessioni per linee primarie e secondarie come backup utilizzando un unico IP, inoltre la piattaforma permette di fare provisioning di tutti i servizi e monitoraggio sulle SIM M2M.”

 

 

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Integrazione dei sistemi di diffusione sonora ad IP Security Forum Bari

BARI – Ad IP Security Forum, l’evento per eccellenza dedicato all’IP Security che il prossimo 26 maggio farà tappa a Bari, si parlerà anche di integrazione dei sistemi di diffusione sonora con i sistemi di videosorveglianza e antintrusione.

 

Ad intervenire sul tema Filippo Gambino, Amministratore Delegato di Ermes Elettronica, che descriverà la soluzione adottata per consentire un immediato primo intervento del personale di un centro di controllo remoto, al fine di contrastare un tentativo di intrusione in aree critiche all’interno di un perimetro aeroportuale. La soluzione proposta potrà essere trasferita nella messa in sicurezza di strutture ad elevato rischio come centrali elettriche, dighe, depositi di carburante e simili.

 

Punto di riferimento per la crescita e l’aggiornamento dei soggetti interessati all’IP Security – installatori, system integrator, progettisti e utenti finali – IP Security Forum prosegue di anno in anno il proprio percorso di miglioramento, con il contributo dei numerosi partecipanti, sempre più coinvolti, insieme a sponsor e relatori, nella definizione di un evento a misura di convegnistica ed esposizione.

 

Tante le opportunità in più per i professionisti dell’IP e della sicurezza che vogliono rispondere alle sfide di un mercato in continua evoluzione, per comprendere come utilizzare le proprie competenze in modo creativo, tale da integrare tecnologie alternative, e da offrire ai clienti nuovi applicativi.

 

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Sicurezza antincendio ad IP Security Forum Bari

BARI – La progettazione della sicurezza antincendio di un edificio prevede misure di prevenzione e protezione. Le misure di prevenzione tendono a limitare la probabilità di accadimento di un incendio, mentre quelle di protezione sono necessarie per limitare i danni e le conseguenze nel caso si versificasse.

 

Tra i temi principali della nuova edizione di IP Security Forum – il prossimo 26 maggio, presso il Nicolaus Hotel & Conference Center di Bari – c’è la sicurezza antincendio, argomento di grande interesse per gli addetti ai lavori, che sarà trattato da Piergiacomo Cancelliere, Phd, Direttore Vice Dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nella relazione “La progettazione, installazione e manutenzione degli impianti di rivelazione ed allarme incendio a servizio degli edifici”.

 

L’intervento si propone di illustrare i principi per la corretta progettazione degli IRAI, Impianti di Rivelazione ed allarme Incendio.

Secondo Cancelliere, fra le misure di protezione attive più efficaci giocano un ruolo di primaria importanza gli impianti capaci di sorvegliare l’edificio in modo da accorgersi prima possibile di un incendio, al fine di diffondere l’allarme ed attuare tutte le misure di contenimento per la gestione e risoluzione dell’emergenza in atto.

 

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Sicurezza Integrata 2.0 ad IP Security Forum Bari

BARI – La rapida convergenza dei sistemi di sicurezza con quelli IT è un dato di fatto nel nostro mercato. La connettività ed integrabilità oggi raggiunte stanno contribuendo alla continua evoluzione dell’intero settore, abbattendo sempre più le barriere tra sistemi tradizionalmente diversi.

 

Ne parlerà a IP Security Forum Bari, il prossimo 26 maggio, Andrea Natale, Coordinatore gruppo “sicurezza integrata” Anie Sicurezza nella sua relazione “Sicurezza Integrata 2.0: trasformare la conoscenza in competenza”.

 

Trasformare la conoscenza in competenza per guadagnare un differenziale competitivo rispetto ad operatori non professionali, formandosi non solo sulle tecnologie innovative ma anche sulle regole di progettazione, installazione e manutenzione degli impianti, che l’utenza finale vuole sempre più potenti e performanti, quindi contemporaneamente anche più vulnerabili ed esposti a rischi, se realizzati senza una corretta preparazione.

 

“Le aziende del comparto ANIE Sicurezza in particolare – spiega Natale – stanno costruendo una rete di esperienze, best practices e confronto reciproco,  indipendentemente dalla propria esperienza sviluppata su una tecnologia specifica di sicurezza o sui servizi ad essa legati, perché hanno compreso quale sia il valore crescente dell’integrazione funzionale nell’evoluzione degli edifici e nelle logiche di gestione dei loro utenti.”

 

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Formazione a IP Security Forum Bari. Corso di aggiornamento Videosorveglianza e Privacy

BARI – Tante opportunità in più per i professionisti dell’IP e della sicurezza che vogliono rispondere alle sfide di un mercato in continua evoluzione all’IP Security Forum, il 26 maggio presso il Nicolaus Hotel & Conference Center di Bari, dove i partecipanti potranno anche assistere ad alcune pillole formative, curate da docenti di comprovata capacità comunicativa.

 

Tra i quattro corsi di formazione attivati in questa diciannovesima edizione (che si svolgeranno in forma integrale il 25 maggio) c’è il Corso di aggiornamento sulle novità in tema di Videosorveglianza e Privacy, tenuto da Marco Soffientini, Coordinatore nazionale del Comitato Scientifico di Federprivacy, esperto di Privacy e Diritto delle Nuove Tecnologie, contrattualistica e proprietà industriale.

 

Il corso non richiede alcun requisito particolare, e si rivolge agli installatori di sicurezza e non solo, in modo che possano giungere al nuovo Regolamento privacy già in possesso delle conoscenze minime che la legge tuttora prevede. Si inizia alle 9 di giovedì 25 maggio, e si finisce alle 13.30, con un test conclusivo superato il quale verrà rilasciato un attestato che darà il diritto di accedere al corso specialistico “Privacy Officer e consulente della privacy nel settore della videosorveglianza” riconosciuto da TÜV Italia, senza dover svolgere il test di ammissione, necessario per la successiva certificazione. In caso di mancato superamento dell’esame finale invece, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

 

Organizzato sotto la consulenza scientifica ed il patrocinio di Federprivacy , il corso è a numero chiuso e riconosciuto da TÜV Italia ed è valido ai fini dell’aggiornamento formativo richiesto per il mantenimento della certificazione per “Privacy Officer e Consulente della Privacy” corrispondente a 3 crediti formativi.

 

Si terrà solo al raggiungimento di un minimo di 25 partecipanti.

 

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Formazione a IP Security Forum Bari. Obblighi, responsabilità civile e penale per gli operatori del settore sicurezza

BARI – Quali sono gli obblighi e le responsabilità derivanti dalle molteplici normative che trovano applicazione nel settore della sicurezza? Se ne parlerà all’interno della diciannovesima edizione di IP Security Forum, che giorno 26 maggio si svolgerà a Bari, presso il Nicolaus Hotel & Conference Center.

 

Organizzato da Ethos Academy, “Obblighi, responsabilità civile e penale per gli operatori del settore sicurezza” è uno dei quarto corsi di formazione in programma nell’evento per eccellenza dedicato all’IP Security.

Giorno 26 i partecipanti avranno la possibilità di assistere ad alcune pillole formative del corso ufficiale che si terrà il giorno precedente, 25 maggio, dalle 14 alle 18.30, e si rivolge agli operatori del settore della sicurezza e, in particolare, a progettisti e installatori di sistemi di antintrusione/antirapina e videosorveglianza, che vogliano operare nel rispetto della leggi vigenti ed offrire ai loro clienti sistemi e servizi che siano compliance alle norme di settore.

 

Docente Roberta Rapicavoli, avvocato, esperta del settore della privacy, del diritto informatico e del diritto applicato ad internet e alle nuove tecnologie.

 

Si esamineranno le normative di settore di maggiore interesse (quali il DM 37/2008 in materia di attività di installazione di impianti elettrici all’interno degli edifici e il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro), evidenziando gli obblighi sussistenti in capo ai vari soggetti coinvolti ed individuando i profili di responsabilità derivanti dalla loro inosservanza, con un taglio pratico e con esempi concreti tesi a meglio chiarire alcuni dei profili di maggiore rilievo per gli operatori del settore sicurezza.

 

Il corso è a numero chiuso e si terrà solo al raggiungimento di un minimo di 10 partecipanti.

Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di competenza al superamento dell’esame finale, e un attestato di partecipazione in caso di mancato superamento della prova.

 

 

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Infissi e sicurezza: ecco le caratteristiche da considerare per acquistare finestre inespugnabili

(Intervista a Marco Pavanello sulla sicurezza degli infissi)

Con il costante aumento della criminalità e i piccoli furti in casa, sempre più famiglie desiderano sentirsi al sicuro essendo certe di avere una casa “a prova di ladro”. Una delle preoccupazioni maggiori sono le entrate principali di una casa, le porte e le finestre.

In particolar modo i serramenti in legno, pur avendo molti pregi, nell’immaginario comune sono più fragili e più facilmente violabili da un eventuale tentativo di effrazione. Infatti, siamo sempre stati portati a pensare che il legno sia un materiale debole, poco resistente, insomma il perfetto incentivo per il malvivente di turno. Ma è davvero così?

Partiamo con una premessa. Dalle statistiche, emerge che i maggiori furti avvengono tra le 12.00 e le 20.00. Più dell’80% degli scassinatori passa dalle finestre.

Come avviene lo scasso?

Siamo portati a immaginare il tipico ladro che utilizza un piede di porco per forzare la finestra, o additittura per infrangerne il vetro: nulla di più lontano dalla realtà. Secondo le statistiche, i ladri entrano dalle finestre utilizzando dei piccoli arnesi, come semplici cacciaviti. Per la precisione quasi il 70% degli scassi alle finestre avviene con cacciaviti con lama di lunghezza tra i 6 e i 12mm.

Quali sono gli elementi che vengono presi di mira?

Principalmente vediamo come il telaio sia l’elemento più gettonato dai malviventi, seguito dalle finestre posizionate a ribalta e la rottura del vetro o la rotazione della maniglia.

  1. Sentiamo cosa ne dice Marco Pavanello, Direttore Commerciale della Pavanello Serramenti

A fare la differenza sono le proprietà intriseche del legno, che permettono all’infisso di resistere efficacemente e di essere durevole nel tempo.

Ma non è solo il materiale (legno, alluminio o PVC) a determinare la resistenza del serramento, bensì anche le ferramenta che giocano un ruolo fondamentale nel fattore sicurezza di una finestra.

Le ferramenta non sono altro che tutte le parti metalliche dell’infisso che tengono unite anta e serramento. Ricordiamo che secondo le statistiche i ladri utilizzano dei cacciaviti per scardinare proprio le ferramenta. Di conseguenza, solamente agendo su questo elemento è possibile escludere la maggior parte dei malintenzionati, ovvero tutti coloro i quali utilizzano piccoli arnesi per manomettere le finestre.

In Pavanello Serramenti utilizziamo le ferramenta antieffrazione Maico, certificate con il marchio di qualità RAL, che garantiscono un’apertura confortevole dall’interno, garantita per oltre 10.000 aperture senza difetto (2 aperture al giorno per 14 anni), ma anche una notevole resistenza alle sollecitazioni esterne. Non solo: Pavanello Serramenti è l’unica azienda italiana ad utilizzare per tutti i propri prodotti i meccanismi con trattamenti TRICOAT (Maico), che permettono di garantire le ferramenta per 15 anni. Si tratta di meccanismi potenziati con 3 strati protettivi che consentono di preservare le ferramenta anche nelle condizioni più estreme. Ciò si rivela un vantaggio per la sicurezza: il TRICOAT infatti non si ossida, mantenendo le ferramenta stabili e durature nel tempo, garantendo così la stessa sicurezza del prodotto appena acquistato anche dopo anni.

 

  1. Un privato che vuole acquistare dei serramenti per sentirsi più protetto nella propria abitazione come può effettuare la sua scelta? Quali sono le caratteristiche da tenere presenti riguardanti la sicurezza di un serramento?

 

Sono tre gli elementi da tenere in cosiderazione per scegliere un infisso sicuro: materiali, assemblaggio e installazione. I materiali devono essere di qualità e certificati secondo i più recenti standard del settore, al fine di garantire non soltanto la resistenza degli infissi alle intemperie e al tempo, ma anche la loro robustezza in caso di effrazioni. Nel caso dell’assemblaggio è necessario assicurarsi del corretto montaggio delle parti che costituiscono l’infisso in sede di creazione. Anche se questo parametro dipende molto dai processi produttivi, dalle tecnologie e dalla manodopera proprie dell’azienda costruttrice, è facile assicurarsi della qualità degli infissi anche presso i vari rivenditori. Il terzo fattore da considerare è quello relativo all’installazione. Spesso questo è uno dei punti più critici e meno considerati quando si parla di infissi: molte volte infatti l’installatore non è della stessa ditta dell’infisso o in altri casi non conosce nel dettaglio tutte le caratteristiche e le funzionalità della finestra in questione. Di conseguenza, spesso si può incorrere in problemi più o meno gravi, che possono andare da una vite traballante fino a cedimenti o rotture di elementi che in realtà sono studiati per essere garantiti anni. In Pavanello lo sappiamo e abbiamo studiato una soluzione: gli infissi vengono installati da personale selezionato e formato direttamente da Pavanello Serramenti. In questo modo, oltre a garantire la corretta procedura di installazione dell’infisso, è stato possibile ottimizzare i tempi e ridurre a zero gli eventuali problemi legati all’installazione dell’infisso nella casa o nell’appartamento.

In Pavanello offriamo tre gradi di sicurezza: sicurezza di base, sicurezza con ferramenta AHS e sicurezza CR2.

1 – Sicurezza di base

Pavanello usa già di base una sicurezza antieffrazione. Infatti, per costruire finestre che proteggano dagli scassinatori non serve cambiare meccanismi, perché tutti i punti di chiusura della ferramenta Multi-Matic (utilizzate dagli infissi Pavanello) sono già dei meccanismi di tipo a “fungo” autoregolante. In questo modo la testa dei funghi si incastra negli scontri di sicurezza sul telaio e ne ostacola di conseguenza lo scardinamento.

2 – Sicurezza con ferramenta AHS

Come step ulteriore, Pavanello offre serramenti che sfruttano la ferramenta certificata RAL a 200 e 300Nm: sono dei valori che corrispodono a scassi provocati rispettivamente da un cacciavite con lama larga da 8 e da 14mm (quindi come visto in precedenza in grado di prevenire il 70% degli scassi).

3 – Sicurezza CR2

L’80% degli scassi avviene sul telaio. Come proteggere anche dal restante 20%?
Pavanello possiede la certificazione CR2, che certifica l’intera finestra: non solo ferramenta, ma anche assemblaggio, installazione, vetro e maniglie a prova di ladro.

Ma spesso avere una finestra a prova di ladro non basta: per una sicurezza in più è possibile collegare l’infisso ad un sistema di allarme. Pavanello Serramenti offre due tipologie di allarmi.

I kit a sorveglianza d’apertura e quelli a sorveglianza di chiusura.

Il primo è il classico allarme che viene attivato quando l’anta lascia il telaio, ma presenta una serie di limiti. Ad esempio, se l’anta della finestra è aperta ma appoggiata al telaio, l’allarme non scatta (questo perché la parte magnetica dell’allarme è montata sull’anta ed è quindi fissa).

Il secondo kit è più evoluto e supera il limite dell’allarme a sorveglianza d’apertura. La sorveglianza di chiusura è progettata in modo da far scattare l’allarme quando si aziona la maniglia (cioè quando la ferramenta si muove). Con questo tipo di allarme non è possibile “ingannare” il sensore in quanto l’allarme può scattare anche con l’anta chiusa ma con la maniglia aperta.

 

  1. Come verificate l’effettiva resistenza dei vostri serramenti ai tentativi di scasso?

In Pavanello Serramenti siamo molto attenti al tema della sicurezza: proprio a questo proposito abbiamo studiato diversi test che ci permettono di analizzare la resistenza e la durabilità di tutti i nostri serramenti sia in caso di intemperie sia in caso di tentativi di effrazione (per tutte le finestre certificate CR2). Nel nostro stabilimento effettuiamo dei test rigorosi, scientifici e precisi per controllare diversi parametri degli infissi e delle loro parti simulando molti scenari avversi – dai danni provocati dalle intemperie fino ai tentativi di scasso veri e propri. Ci accertiamo che tutti i materiali utilizzati e testati in laboratorio mantengano le stesse caratteristiche anti-effrazione anche a distanza di anni, in modo che gli eventuali malintenzionati facciano la stessa fatica che farebbero su un infisso appena montato.

Le ultime collezioni (tra cui Sinthesi 2.0) vantano livelli di sicurezza nettamente superiori a quelle passate. Lavoriamo costantemente per studiare i nostri prodotti e renderli il più sicuri possibili affinché i nostri clienti possano essere sempre un passo avanti ai ladri. Dormire sonni tranquilli non dovrebbe essere un optional, soprattutto quando si parla di finestre: esse sono i nostri occhi sul mondo, e proprio per questo è necessario essere certi della loro sicurezza. Sempre.

 

Francesco Pastoressa
Ufficio Stampa L’Ippogrifo®
Tel. +39 040 761404
www.ippogrifogroup.com

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Formazione a IP Security Forum Bari. Corso “Norme CEI Sistemi Videosorveglianza”

BARI – Per la diciannovesima edizione di IP Security Forum, l’evento per eccellenza dedicato all’IP Security, la formazione si è fatta in quattro, con ben quattro corsi per i professionisti dell’IP e della sicurezza, che nella sessione pomeridiana di venerdì 26 maggio potranno partecipare ad una sessione di pillole formative dei quattro corsi propedeutici al percorso di certificazione CEI – TÜV Italia, erogate da docenti di Ethos Academy.

 

Giovedì 25 invece, la giornata sarà interamente dedicata ai corsi. Tra questi “Norme CEI Sistemi Videosorveglianza”, che si terrà dalle 14 alle 18.30.

Organizzato da Ethos Academy in collaborazione con Gazzoli Engineering, il corso si rivolge a Progettisti, installatori e System Integrator che vogliano proporre ai loro clienti Sistemi di Sicurezza nel rispetto di quanto stabilito dalle norme vigenti, ed a Responsabili della Sicurezza e Utilizzatori che vogliano disporre degli strumenti per valutare correttamente i Sistemi loro proposti.

 

Fornire ai partecipanti la conoscenza delle Norme Tecniche da rispettare nella progettazione, nella realizzazione e nell’utilizzo dei Sistemi di Videosorveglianza, l’obiettivo del corso, che approfondirà in particolare la Norma IEC 62676-1-1: Prescrizioni di Sistema (Componenti), che definisce le prescrizioni di sistema relative ai diversi componenti che costituiscono i Sistemi di Videosorveglianza; e la Norma IEC 62676-4: Guide di Applicazione, che definisce i criteri e le raccomandazioni per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio e la manutenzione dei Sistemi di Videosorveglianza.

 

Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di competenza al superamento dell’esame finale, e un attestato di partecipazione in caso di mancato superamento della prova.

 

 

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Formazione a IP Security Forum Bari. Corso “Norme CEI Sistemi antintrusione e antirapina”

BARI – L’evento per eccellenza dedicato all’IP Security è anche un importante momento di formazione. Così all’interno di IP Security Forum Bari, nella sessione pomeridiana di venerdì 26 maggio, verranno erogate da docenti di Ethos Academy, alcune pillole formative dei quattro corsi propedeutici al percorso di certificazione CEI – TÜV Italia.

 

Il primo di questi è Norme CEI Sistemi Antintrusione e Antirapina, organizzato da Ethos Academy in collaborazione con la Gazzoli Engineering, che si terrà in forma integrale il giorno precedente l’evento, giovedì 25 maggio, dalle 9 alle 13.30.

Destinatari del corso progettisti, installatori e system integrator, che vogliano proporre ai loro clienti Sistemi di Sicurezza nel rispetto di quanto stabilito dalle norme vigenti, ed a Responsabili della Sicurezza e Utilizzatori che vogliano disporre degli strumenti per valutare correttamente i Sistemi a loro proposti.

 

Obiettivo della formazione fornire ai partecipanti la conoscenza delle Norme Tecniche da rispettare nella progettazione, nella realizzazione e nell’utilizzo dei Sistemi Antintrusione e Antirapina. In particolare la Norma CEI 79-3: Prescrizioni Particolari per Impianti di Allarme, che stabilisce i criteri da seguire nella progettazione, pianificazione, esercizio, installazione, messa in servizio e manutenzione degli impianti di Allarme Intrusione e Rapina (I&HAS) installati in edifici e permette di stabilirne il livello di prestazione. E la Norma CEI EN 50131-1: Prescrizioni di Sistema (Componenti), che definisce le prescrizioni di sistema relative ai diversi componenti che costituiscono gli impianti  di Allarme Intrusione e Rapina  (I&HAS).

 

Alla fine del corso sarà rilasciato un attestato di competenza al superamento dell’esame finale, e un attestato di partecipazione in caso del mancato superamento dell’esame finale.

 

 

Per le registrazioni è già attivo il seguente link:

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