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IL FUTURO DELL’OSTEOPATIA AL SENATO

Finalmente un po’ di chiarezza per gli osteopati!

IL FUTURO DELL’OSTEOPATIA AL SENATO

Si è svolta il 6 marzo 2015 a Roma, presso il Senato della Repubblica, una conferenza informativa che pone il riconoscimento dello status professionale dell’osteopata come punto fondamentale per la sua tutela e per il suo futuro

di Andrea Carfi

Promossa dall’U.O.I. (Unione Osteopati Italiani), con la collaborazione del C.P.O. (Comitato Promotore per la formazione delle competenze dell’Osteopata) e di Confosteopatia (Confederazione Istituti di formazione degli Osteopati), la conferenza informativa che si è svolta il 6 marzo 2015 a Roma presso l’Istituto Santa Maria in Aquiro (Senato della Repubblica), grazie al personale interessamento del Senatore Domenico Scilipoti Isgrò, ha fatto emergere questioni chiave legate al ruolo e all’immagine sociale dell’osteopata come libero professionista, fissando un percorso definito e chiaro per la professione.

Gli interventi dei relatori si sono concentrati sull’importanza della tutela del professionista osteopata, sui concetti di aggregazione, assistenza, consapevolezza come punti cardine dello status di osteopata (Nausicaa Oliverio D.O. Presidente U.O.I.), sulla necessità, per le scuole di osteopatia, di imporre degli elevati parametri standard di qualità per la formazione (Dario Silvestri D.O., Vice Presidente Confosteopatia), sull’esigenza di stabilire delle regole deontologiche  per la professione (Avv. Maria Teresa Bergamaschi, presidente C.P.O) e sulla consapevolezza dell’esistenza di opportunità governative, regionali e statali che possono portare al riconoscimento della professione di osteopata (Avv. Prof. Roberto Emanuele de Felice).

“Che meraviglia capire finalmente, in modo chiaro ed approfondito, qual è la strada da percorrere per il riconoscimento dello status professionale di osteopata”: questo è ciò che ha espresso con entusiasmo Nausicaa Oliverio D.O. (Presidente U.O.I.) dopo la conclusione della conferenza, mentre Paola Sommaiuolo D.O. (Vice Presidente C.P.O.) ha aggiunto che “sostenere il piacere della conoscenza rappresenta la spinta aggregante che rende l’uomo libero di diritto; questa è la visione rivoluzionaria del CPO, la consapevolezza che diviene il motore dell’agire”.

Cultura, informazione, trasparenza e chiarezza sono state le parole chiave che, durante la conferenza, si sono imposte come linee guida per le prossime iniziative di questo “trait d’union” (Unione Osteopati Italiani, Comitato Promotore per la formazione delle competenze dell’Osteopata e Confosteopatia): iniziative che si preannunciano capitali per l’osteopatia nel suo immediato futuro.

 

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L’affermato architetto Cesare Feiffer riceve una prestigiosa targa di riconoscimento alla carriera dall’assessore alla cultura e dal Prefetto di Treviso

Durante la raffinata serata di gala per i festeggiamenti dei 150 anni della Croce Rossa, che si è svolta in data Venerdì 10 Ottobre a Treviso, nel rinomato Auditorium Fondazione Cassamarca di Treviso, con il concerto della rinomata orchestra “I Solisti Veneti” diretta dal Maestro Claudio Scimone, il noto architetto Cesare Feiffer è stato insignito di un premio istituzionale di merito alla carriera, dall’Assessore alla Cultura Luciano Franchin e dal Prefetto di Treviso Maria Augusta Marrosu “Per l’intensa attività operativa nel settore della conservazione del patrimonio architettonico ambientale”.

 

Feiffer è docente di restauro architettonico presso la facoltà di architettura dell’Università di Roma tre e dal 1999 dirige la famosa rivista di settore “Recupero e Conservazione”.

 

Feiffer ha dichiarato “Ho sempre cercato di unire la riflessione critica sui temi della disciplina del restauro alla pratica professionale”. Questo significativo messaggio di riflessione espresso è frutto della sua quotidiana esperienza di architetto-restauratore, che non dimentica di dare importanza e fondamento critico ad ogni azione e tiene sempre presente l’obiettivo finale dell’intervento di restauro. Che consiste nella conservazione della materia del manufatto. Feiffer dimostra concretamente le tesi da lui perorate facendo parlare i suoi progetti e le sue realizzazioni, dietro la cui eleganza e apparente semplicità si cela in realtà un complesso e sistematico meccanismo organizzativo scandito da tempi, successive fasi d’avanzamento e continui movimenti di confronto con la committenza.

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La Corte Suprema inglese riconosce la validità del matrimonio celebrato in una Chiesa di Scientology

Formulata una nuova definizione di religione

La Corte Suprema inglese ha riconosciuto ad una donna il diritto di celebrare il proprio matrimonio in una Chiesa di Scientology. Nella sentenza, i giudici hanno formulato una nuova definizione giuridica di religione.

I cinque giudici della Corte Suprema hanno cancellato una sentenza della Corte d’Appello che impediva a Louisa Hodkin di sposarsi in una Chiesa di Scientology e hanno affermato che l’edificio è un “luogo di culto”. Dopo che l’Ufficio di Stato Civile britannico si era rifiutato di trascrivere nel registro il matrimonio avvenuto nella cappella della Chiesa di Scientology di Londra, Louisa Hodkin aveva intrapreso azioni legali in base alla Legge n. 1855 sulla Registrazione dei Luoghi di Culto.

L’odierna sentenza riforma quella emessa negli anni ’70, nella quale si affermava che le pratiche di Scientology non erano di natura religiosa perché non contemplano la “venerazione di Dio o di un Essere Supremo”. Lo scorso anno, il giudice della Corte d’Appello, sig. Justice Ouseley, aveva dichiarato di doversi attenere a quella sentenza e aveva rigettato il ricorso presentato, chiedendo però alla Corte Suprema di valutare la questione in quanto la sentenza emessa negli anni ‘70 era problematica perché, implicitamente, poteva essere applicata anche ai buddisti che, parimenti, non adorano Dio.

Con una sentenza che crea un importante precedente, i giudici hanno affermato: “La religione può essere descritta come un sistema di credenze che va al di là della percezione sensoriale o dei dati scientifici; un sistema che è condiviso da un gruppo di fedeli e che spiega quale sia il ruolo del genere umano nell’universo, insegnando loro come vivere in conformità con tale sistema di credenze.”

“E’ stato un percorso lungo e faticoso, ma la sentenza della Corte Suprema ha fatto sì che ne valesse la pena. Siamo davvero felici di poterci sposare e ringraziamo le nostre famiglie e gli amici per la loro pazienza e sostegno” ha detto Louisa Hodkin.

Questo riconoscimento ufficiale si aggiunge a quello ottenuto in Olanda l’ottobre scorso e, rimanendo ancora in ambito europeo, a quelli dei governi di Slovenia, Svezia, Portogallo e Spagna.

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PREMIO VAJONT: IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELLA VALLE DELLA SCIAGURA, IL RICONOSCIMENTO NATO PER NON DIMENTICARE

Il progetto del Premio Vajont, nasce da un’idea di Salvo Nugnes, Direttore di Agenzia Promoter, nonché manager di noti personaggi, che, essendo molto legato a quelle terre fin dalla prima giovinezza, ha voluto attivarsi, per imprimere nella memoria questo terribile disastro che ha contato, quasi 2000 vittime e che la storia tramanda come una delle inondazioni più tragiche.

Si terrà a Longarone, il Premio Vajont, il riconoscimento, dedicato a tutte le vittime di tragedie accadute ieri e oggi, creato allo scopo fondamentale di sensibilizzare, far riflettere e approfondire, il tema del disastro del Vajont, al preciso fine di non dimenticare ciò che è successo.

Un comitato di esperti ed intellettuali, formato da personaggi illustri del panorama italiano, premierà le personalità che più sono distinte a livello sociale e umanitario, nei campi del volontariato, della scienza, dell’ingegneria, della cultura e dell’arte, durante una cerimonia di forte risonanza a livello nazionale, che ripercorrerà le fasi di una dramma così imponente, affinché non venga riposto nel dimenticatoio.

Nell’immaginario di molti, la diga del Vajont, progettata dall’ingegner Carlo Semenza e costruita tra il 1957 e il 1960 lungo il corso del torrente omonimo, si ruppe in quanto mal costruita. Non tutti infatti sanno che, ciò che successe il 9 Ottobre 1963, fu ben altro. Si ruppe a seguito di una colossale frana, di una parte del monte Toc, che cadde facendo tracimare l’acqua contenuta nell’invaso e generando un’onda talmente imponente da inondare il fondovalle veneto, tra cui la città di Longarone, portando morte e devastazione.

Una ricca lezione e un importante impegno, quindi, per il Premio Vajont, finalizzato alla conoscenza e alla commemorazione, per non permettere che errori del genere si ripetano in futuro, perché il passato non va ignorato, bensì bisogna imparare da esso.

Premio Vajont. Per non dimenticare.

 

 

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Il Consorzio Tutela Lugana Doc ha ottenuto il prestigioso “Erga Omnes”

Il ruolo del Consorzio Tutela Lugana Doc è da oggi ancora più rilevante e rafforzato. Grazie infatti al riconoscimento delle funzioni “Erga Omnes” ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole (con D.M. 15128 del 4 luglio 2012), la Doc del Basso Garda diviene ancor più il punto di riferimento per i produttori del Lugana e gli operatori della filiera. Tale riconoscimento è tanto prestigioso quanto importante, e fa si che le attività del Consorzio si avvalgano del contributo non più solo delle aziende socie ma anche di tutti coloro che producono vino Lugana. Il Consorzio, avendo così come interlocutori tutti i produttori a prescindere dalla partecipazione associativa, acquista ancor più forza nel proseguire la propria infaticabile azione, garantendo promozione, tutela e vigilanza del marchio con ancor più incisività e efficacia. E’ un passo epocale, frutto della serietà, passione e dedizione con cui la Doc gardesana, fin dall’inizio della propria attività, ha lavorato contribuendo a valorizzare e tutelare un prodotto unico e straordinario come il vino Lugana: un vino dalle enormi potenzialità che incontra il favore di fette di mercato sempre più ampie. E, grazie alle funzioni “Erga Omnes”, ancora più ampio sarà lo sforzo promozionale che contribuirà ad arricchire di impegni un’agenda già fitta.

Interessanti gli eventi in programma da qui alla fine dell’anno: come l’immancabile partecipazione al Salone del Gusto di Torino, dal 25 al 29 ottobre, dove la Doc presenterà in degustazione i propri vini e il nuovo Presidio in collaborazione con l’Associazione Slow Food dedicato al Carpione: un salmonide d’acqua dolce tipico delle acque del Garda la cui esistenza è seriamente minacciata dal pericolo di estinzione e necessita quindi di un intervento deciso e urgente di salvaguardia. A seguire, la splendida cornice dell’Hotel Westin Palace di Milano, ospiterà il 26 novembre prossimo la degustazione di Lugana: ben 31 aziende produttrici interverranno presentando le proprie etichette e offrendo ai convenuti un’esperienza sensoriale imperdibile. L’evento è ideato in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier Lombardia.

www.consorziolugana.it
https://www.facebook.com/consorzioluganadoc?fref=ts

 

Novella Donelli – Ufficio Stampa
Tel 0459698304
[email protected]
http://justintimesrl.wordpress.com

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