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La soluzione che rivoluzionato la votazione elettronica: il sensore finger print

L’introduzione del sensore biometrico finger print è, senza dubbio, tra le principali innovazioni che hanno rivoluzionato il settore della votazione elettronica.

Nel 2009 l’Eurel Informatica S.p.a., già da tempo concentrata a elaborare soluzioni legate alla Tessera di Riconoscimentper la votazione elettronica, è stata la prima a introdurre questa soluzione nell’aula della Camera dei deputati.

Il sofisticato strumento biometrico, noto anche con il nome di voto elettronico “anti pianisti”, fu accolto con grande entusiasmo.

Come funziona il sensore biometrico fingerprint?

Il sistema, installato sul Terminale di voto, è altamente selettivo ed affidabile e si basa sulla raccolta di un Pattern.

Una volta memorizzato sulla Tessera di riconoscimento, il pattern, ricavato dalle minuzie caratteristiche di ciascuna persona, viene utilizzato in fase di abilitazione al voto per il confronto con quello letto dal sensore posto sul terminale  del votante.

In pratica il terminale verrà abilitato al voto solo se il confronto tra i dati biometrici contenuti nella tessera e quelli del dito del deputato risulterà positivo.

L’assemblea, inoltre, potrà decidere In ogni momento, in base alle esigenze dell’aula, se utilizzare o meno il sistema.

La tecnologia finger print, utilizzata offre una serie di vantaggi indiscutibili:

  • univocità del voto espresso
  • certificazione dell’identità del votante
  • rendere ancora più trasparente l’attività politica
  • evitare operazioni di voto illecite e il fenomeno dei cosiddetti “pianisti”

Il sensore biometrico Fingerprint,  utilizzato dall’Eurel Informatica S.p.a., è in grado di memorizzare più di duemila pattern diversi diversi ed identificare in tempo reale il pattern in meno di un secondo.

Una funzionalità che è destinata a diventare indispensabile per l’automazione delle attività legislative di importanti parlamenti.

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Nelle Sale Duca di Montalto del Palazzo Reale a Palermo Il muro ha un suono

È una mostra da vedere e ascoltare quella che, dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012, il Palazzo Reale di Palermo, sede del Parlamento Siciliano, dedica a BIOS Vincent, giovane artista trapanese che vive e lavora tra la Cina e l’Italia. Il muro ha un suono, a cura di Martina Cavallarin, è la prima personale dell’artista a Palermo, atteso ritorno nella terra d’origine dopo le recenti esperienze artistiche in Cina, a Boston e a Berlino.

 

BIOS costruisce per gli spazi del Palazzo Reale un percorso del tutto inusuale, che si snoda dal piano inferiore, in cui si è accolti dai video con i gli atti performativi dell’artista, fino alla sala centrale del piano superiore, dove una labirintica installazione composta da oltre 40 opere di grandi dimensioni avvolge il visitatore in spire materiche dalle forti cromie che prendono il sopravvento e conducono alla grande parete di fondo interamente coperta da un lavoro di notevoli dimensioni emozionali.

 

 

Di fronte ai pannelli cosparsi di cemento o lasciati quasi a vivo, perforati da proiettili di vari calibri, Magnum, piombini, Lupara, e alle installazioni a parete con numeri, parole, lettere, segni violentati dall’uso determinato e mirato di armi da fuoco, ci si lascia trasportare dall’eco del sibilo lacerante e invisibile di uno sparo, di risposte mai date, di doni inaspettati, di una speranza disillusa o di un ricordo cancellato.

 

BIOS guarda il mondo dal buco inflitto dai proiettili sulle sue superfici trattate e la sua arte appare da autodidatta, ma è mutuata invece da un preciso percorso culturale, da codici antichi come la grafica o la letteratura medievale, le incisioni, l’arte sacra e un immaginario visionario – afferma la curatrice della mostra Martina Cavallarin.

 

BIOS ha una ricerca personale che indaga nella dimensione del sociale concentrandosi su temi spigolosi come l’aborto, l’ecologia, le sopraffazioni, la violenza, le barriere fisiche e mentali, attraverso un’arte che si avvale di performance – in cui i cacciatori sparano virtualmente sulla preda, metafora per eccellenza, o in cui l’artista impersona i “pinocchio” e ne simula crocefissioni – e di installazioni a parete, quadri che si fanno scultura nell’accogliere gettate di colore, scarnificazioni, oggetti circondati da numeri che sono un logo –  come il 194, cifra che evoca la legge sull’aborto – o parole, lettere, scritte.

 

“Quelli di Vincent sono i muri della vita che raccontano la storia degli uomini che l’hanno vissuta. – scrive l’architetto Michele Premoli Silva che ha realizzato il progetto espositivo – Muri che, come quelli delle case nei luoghi di combattimento o di conflitto, segnati dalle raffiche dei proiettili che vi hanno inciso il loro alfabeto, restano lì a ricordare che tra quel muro e chi sparava probabilmente sono state interrotte delle vite. BIOS ha scelto di raccontare la vita del Mondo attraverso il muro”.

 

La mostra è patrocinata dalla Regione Sicilia, dall’Assemblea della Regione Siciliana e dalla Fondazione Federico II, e promossa dall’Associazione Sicilia Promotion, con il contributo di Galleria Affiche Milano e Galleria 71 Palermo. Sponsor d’eccezione URSA Italia SrL.

 

 

BIOS Vincent

è nato a Erice, Trapani, il 24.11.1976

 

Installazioni di grande formato a parete e mixed media sono le tecniche utilizzate nella sua ricerca, che si focalizza sulla dimensione del sociale, su temi spigolosi come l’aborto, l’ecologia, le sopraffazioni, la violenza, le barriere fisiche, mentali e la memoria sorda e necessaria. Al momento è impegnato nel processo di installazioni ambientali nelle quali è previsto l’utilizzo di sorgenti di energia rinnovabile. Dal 2000 il suo lavoro è stato presentato in varie mostre collettive e personali in Italia e all’estero.

Vive e lavora tra Milano e la Cina e collabora con diversi studi di Architettura nello sviluppo di progetti tra arte e architettura.

 

 

SCHEDA INFORMATIVA

 

 

BIOS Vincent | Il muro ha un suono
a cura di Martina Cavallarin

 

dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012

inaugurazione 13 gennaio 2012 ore 19:00

Palazzo Reale, Sale Duca di Montalto

Piazza Indipendenza, 1 – 90129 Palermo

 

Con il patrocinio di:

Regione Sicilia | Assemblea della Regione Siciliana | Fondazione Federico II

 

Sponsor:

URSA Italia Srl

 

Con il contributo di: Galleria Affiche – Milano | Galleria 71 – Palermo

 

Organizzazione: Associazione Sicilia Promotion

Direzione scientifica: Scatola Bianca – Venezia

Progetto espositivo: Studio Premoli Silva

Concept comunicazione e progetto grafico: Tosi comunicazione

 

Orario di apertura: lun-sab: 8:30-17:40; dom e festivi: 8:30-13:00 (la biglietteria chiude un’ora prima del museo)
Ingresso: 3 euro
Informazioni: www.federicosecondo.org

Mail: [email protected]

Tel: +39 091_6262833

 

Accompagna la mostra un prestigioso catalogo edito dalla Fondazione Federico II Editore in tre lingue – italiano | inglese | cinese – con testi critici a cura di Martina Cavallarin | Micol Di Veroli | Michele Premoli Silva

 

 

Ufficio stampa
Flavia Lanza | ph. +39 340_4265760 |mail: [email protected]

 

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