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L’industria e produzione di abbigliamento più puntuale nei pagamenti rispetto alla media delle aziende italiane

Nel primo trimestre 2014 il settore dell’industria e produzione di abbigliamento si è dimostrato più puntuale nei pagamenti ai fornitori della media delle aziende italiane. Infatti il 43,2% delle imprese del settore (circa 83.000 imprese analizzate, concentrate soprattutto in Toscana, 21,4%, Lombardia, 16,5%, e Veneto, 11,2%) ha rispettato i termini prestabiliti, con un gap positivo di 5,2 punti percentuali sulla media italiana (38%) e un’ottima performance rispetto al 2010, quando le aziende virtuose erano appena il 27,3%.

E’ quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 relativo alle imprese della filiera tessile, abbigliamento e accessori (che include anche il commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori) aggiornato a marzo 2014 e presentato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese italiane in tutti i principali settori.

Proseguendo nell’analisi si vede che il 44,2% delle aziende produttrici ha pagato entro il mese e solo il 12,6% ha saldato con oltre 30 giorni di ritardo, contro il 16,1% della media italiana (ma erano appena il 5,4% nel 2010, quindi il peggioramento in 4 anni è stato di 7,2 punti percentuali). Sempre a confronto con il 2010 i ritardi gravi sono cresciuti addirittura del 271% per quanto riguarda l’industria della pelle (da 3,1% a 11,5%) le cui aziende costituiscono il 22,7% del settore (il resto è suddiviso tra 20,8% di industrie tessili e 56,5% di industrie di abbigliamento e altri prodotti tessili), formato nella quasi totalità da micro (87,1%) e piccole (11%) realtà. Considerando le abitudini di pagamento in relazione alla macro area geografica di appartenenza, le situazioni più critiche sono localizzate al Centro e al Sud e Isole, dove i ritardi superiori al mese hanno raggiunto rispettivamente il 13,6% e il 26,1% (nel Sud e Isole le aziende puntuali arrivano appena al 30%).

Invece, il settore del commercio al dettaglio, per quanto riguarda abbigliamento e accessori, ha mostrato un trend opposto: appena il 36,3% delle imprese ha rispettato i tempi prestabiliti, con un saldo negativo di 1,7 punti percentuali rispetto alla media delle aziende italiane, e ben il 21,3% ha pagato con oltre un mese di ritardo (oltre 5 punti percentuali in più rispetto alle altre aziende italiane e addirittura 14,5 in più se si considera la performance del settore nel 2010), ma nei “super ritardi” il settore degli accessori per abbigliamento e indumenti intimi femminili ha superato il 28%.

Si tratta di circa 139.000 imprese analizzate che si concentrano maggiormente in Campania (13,8%), Lombardia (11,6%) e Lazio (11%) e sono rappresentate totalmente da micro (97,9%) e piccole (1,9%) imprese, suddivise tra abbigliamento per donna, abbigliamento e accessori per uomo e ragazzo, accessori per abbigliamento e indumenti intimi femminili, abbigliamento per bambini, abbigliamento in genere, scarpe, pelliccerie, articoli e accessori per abbigliamento n.a.c.

Anche in questi settori le macro aree geografiche di maggiore sofferenza sono il Centro e il Sud e Isole, dove i ritardi oltre i 30 giorni hanno raggiunto rispettivamente il 24,3% e il 28,7%, mentre i pagamenti puntuali si attestano appena al 30%.

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