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CULTURA DEI RISCHI, PRESENTAZIONE DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE, RICERCA E STUDIO

Mercoledì 29 giugno, ore 15.30, Auditorium “De Carlo” Monastero Benedettini – Catania

CULTURA DEI RISCHI, PRESENTAZIONE DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE, RICERCA E STUDIO

Primo incontro di sensibilizzazione verso la prevenzione da criticità derivanti da catastrofi naturali e dai settori sanitario, imprenditoriale e finanziario

CATANIA – Dagli eventi naturali catastrofici al timore per il terrorismo, dalle incognite dei mercati finanziari ai pericoli in ambito sanitario: il concetto di “rischio” è entrato prepotentemente nella vita della società contemporanea, eppure la cultura su questo tema appare ancora insufficiente, dal punto di vista collettivo e soprattutto politico. Da questa riflessione prende spunto il convegno “La Cultura dei rischi tra scelte individuali e relazioni sociali”, in calendario mercoledì 29 giugno alle 15.30 presso l’Auditorium “G. De Carlo” al Monastero dei Benedettini di Catania. L’iniziativa è organizzata dal “Centro di documentazione, ricerca e studi sulla cultura dei rischi”, con il patrocinio dell’Università e del Comune di Catania, degli Ordini professionali degli Architetti, Commercialisti, Ingegneri, Medici e Psicologi.

«In questa occasione presenteremo pubblicamente alla comunità il Centro Studi – ha commentato il suo presidente, l’economista Antonio Pogliese – il nostro obiettivo è quello di avviare un percorso che porti a un’adeguata presenza della cultura del rischio nei settori chiave: alcuni ambiti come la sanità, le assicurazioni e il sistema bancario hanno già intrapreso una direzione in tal senso ma bisogna estendere questa consapevolezza a tutti gli attori economici e sociali, avvalendosi di diversi saperi e discipline. La sfida più importante per individui, imprese e attori sociali – ha continuato – è trovare soluzioni locali a problemi globali. Approfondiremo le tematiche del rischio in tutte le sue declinazioni, con il contributo importante di intellettuali dell’area umanistica, che analizzeranno gli aspetti culturali, psicologici, etici e sociali del fenomeno».

Interverranno per i saluti: il rettore dell’Università degli Studi di Catania, e presidente onorario del Centro Giacomo Pignataro, al quale verrà affidata inoltre la relazione di sintesi; il sindaco Enzo Bianco; i presidenti degli Ordini: Massimo Buscema (Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Catania), Santi Maria Cascone (Ingegneri Catania), Fulvio Giardina (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi), Giuseppe Scannella (Architetti PPC Catania), Sebastiano Truglio (Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania).

Dopo la presentazione del Centro e l’introduzione ai lavori a cura di Antonio Pogliese, il giornalista de “La Sicilia” Vittorio Romano modererà gli interventi programmati di: Giancarlo Magnano di San Lio, direttore Dipartimento di Scienze Umanistiche (Unict); Santo di Nuovo, direttore Dipartimento di Scienze della Formazione (Unict); Orazio Licciardello, ordinario di Psicologia sociale nell’Ateneo catanese e vicepresidente del Centro studi sui rischi; Carlo Pennisi, ordinario di Sociologia del Diritto (Unict); Leone Calambrogio, docente di Esegesi biblica presso l’Istituto superiore di Scienze religiose “San Luca” di Catania.

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La Federazione degli Ordini degli Ingegneri chiede alla Regione maggiore ascolto sui dispositivi normativi di rilevanza tecnica

La Federazione degli Ordini degli Ingegneri della Regione Friuli Venezia Giulia, organismo che riunisce i vertici dei quattro Ordini Provinciali e deputato a gestire i rapporti proprio con la Regione, si è riunito ieri per affrontare alcune delle questioni più urgenti che stanno coinvolgendo la categoria e per dare voce ad un forte segnale corale in merito alle ultime decisioni al vaglio della Giunta regionale in tema di edilizia.

La recente approvazione da parte della Giunta regionale del Regolamento relativo ai soggetti abilitati alla certificazione VEA, di sostenibilità energetico ambientale degli edifici, è stata emanata senza alcun preventivo coinvolgimento delle categorie di settore, che si troveranno nella quotidianità ad interpretare e attuare quanto il legislatore ha prescritto. Ciò costringe una volta di più a constatare come provvedimenti che coinvolgono pesantemente i professionisti dell’area tecnica, sia liberi professionisti che dipendenti pubblici e privati, vengono presi senza intraprendere la via del colloquio e del coinvolgimento preventivo con le categorie stesse.

Nel caso della VEA, poi, la Regione, con l’istituzione dell’obbligo di frequentazione di corsi e di iscrizione ad un albo regionale, ha creato di fatto una nuova professione, nonostante spetti unicamente alla legislazione statale creare nuovi profili professionali, individuandone requisiti e titoli abilitanti e istituendo un registro regionale ad hoc. Le norme regionali potrebbero, pertanto, prefigurare l’ipotesi di incostituzionalità, come accaduto in Puglia, ove il TAR di Bari ha accolto il ricorso degli ingegneri pugliesi contro l’obbligo dei corsi per Certificatori Energetici. Tutto questo quando è stato invece recentemente abolito, in nome della concorrenza e del libero mercato, l’albo dei collaudatori che notoriamente rivestono un ruolo di rilevante importanza, pari se non addirittura superiore a quello dei certificatori VEA.

Per altro, anche quando viene dato corso alle audizioni in Consiglio regionale, le convocazioni avvengono in tempi così a ridosso dell’approvazione del dispositivo da rendere remota la possibilità di incidere sui testi già predisposti. Nella prassi operativa tale modo di procedere si traduce in difficoltà interpretative che potrebbero essere significativamente ridotte, se fosse consentito a chi opera concretamente nell’ambito specifico, di dare il proprio contributo preventivamente, senza con questo voler fare invasioni di campo, ma nel rispetto delle competenze e dei ruoli.

E’ per questo che vogliamo richiamare l’attenzione del legislatore regionale sulla necessità di ripristinare uno stabile e continuativo coinvolgimento delle categorie professionali – dichiara l’Ing. Natalucci, Presidente Federazione Ordini Regionenell’ambito del dibattito riguardante la discussione, il confronto e la messa a punto di qualsiasi dispositivo normativo che presenti ricadute significative, dirette e indirette, per la “comunità” degli ingegneri, in un’ottica di tutela del più generale interesse collettivo, cui anche gli Ordini sono istituzionalmente preposti.”

L’esercizio della professione prevede competenze in grado di sostenere l’assunzione di responsabilità non limitatamente di ordine tecnico ma anche e non secondariamente di ordine sociale ed economico, nonché di responsabilità nel caso specifico dell’ingegneria, correlate alla sicurezza, all’incolumità pubblica e privata, alla tutela delle risorse naturali.

Mentre poco si sa del Piano di Tutela della Acque, in questo momento i regolamenti attuativi sia della nuova legge relativa alle costruzioni in zona sismica che del codice dell’edilizia sono in fase di avanzata stesura: si auspica che in questo specifico contesto sia possibile giungere ad un proficuo confronto con le categorie professionali e imprenditoriali che operano sul territorio, dal quale raccogliere ogni possibile indicazione per limitare appesantimenti procedurali in netto contrasto con l’invocata tendenza allo snellimento del quadro normativo tecnico, alla semplificazione e velocizzazione degli iter burocratici.

Siamo tutti chiamati a dare risposte al cittadino, per il quale è incomprensibile come qualsiasi realizzazione, anche modesta, richieda un impegno temporale, eccessivo e penalizzante, con evidenti riflessi anche di tipo economico conclude l’Ing. Nataluccifino all’assurdo che vede talvolta il tempo per il completamento materiale dell’opera addirittura inferiore a quello trascorso per l’acquisizione dell’autorizzazione a procedere.

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Confindustria, Ingegneri e AICQ in Convegno a Udine su “Risorse umane e qualità del lavoro: una nuova cultura per prestazioni di successo”

Giovedì 17 giugno, presso Palazzo Torriani, sede Confindustria, in collaborazione con l’AICQ Associazione Italiana Cultura Qualità, l’Ordine degli Ingegneri di Udine organizza un convegno dal titolo “Risorse umane e qualità del lavoro: una nuova cultura per prestazioni di successo”: un momento d’incontro tra il mondo industriale, consulenziale e professionale che risultano alleati nella ricerca di nuove strategie nell’ambito delle risorse umane, in quanto contemporaneamente portatori di esigenze, conoscenze e best practice.

Il convegno, che si terrà giovedì 17 giugno dalle 16.00 alle 18.00 presso Palazzo Torriani, organizzato da Confindustria Udine, dall’Ordine degli Ingegneri di Udine e dall’Associazione Italiana Cultura Qualità, nasce con l’obiettivo di riuscire ad individuare i sistemi gestionali delle risorse umane e far luce su come vadano adattati per rispondere alle esigenze delle dinamiche del mondo di lavoro oggi.

La pesante crisi dell’economia occidentale sta incidendo in modo molto profondo sulla strategia, sull’organizzazione e sui sistemi gestionali delle imprese, – sostiene l’Ing. Perrottainoltre tutti i fattori di produzione tendono ad essere gestiti in modo molto diverso dal recente passato sotto la spinta della competizione mondiale. Nel campo specifico delle risorse umane si accavallano molteplici esigenze, che richiedono nuove risposte: da una parte c’è l’esigenza di rinnovare profondamente la cultura organizzativa, passando dal “mansionarismo” alle competenze, cioè da un organico di buoni esecutori ad uno di persone competenti, autonome, responsabili – conclude Perrotta – dall’altra l’esigenza di rispettare i vincoli imposti dai contratti, dalle leggi e dalla responsabilità sociale, che diventa particolarmente stringente nel caso della mobilità dei lavoratori anziani e dell’accesso al lavoro dei giovani.”

A seguito dell’apertura dei lavori ad opera del dott. Alberto Bobbo, Presidente AICQ Triveneto, dell’Ing. Elena Moro, Presidente Ordine Ingegneri Udine e del dott. Claudio Magon, capogruppo aziende “Terziario avanzato” di Confindustria Udine, sono previsti i seguenti interventi:

_ Ing. Raffaele Perrotta, consigliere Ordine Ingegneri Udine: “I fattori di successo per le prestazioni delle risorse umane”

_ dott. Giorgio Paladin, AD “Uomo e impresa” Gruppo Umana: “Problematiche di inserimento di persone in mobilità e con contratti atipici”

_ Vincenzo Missio, Presidente CdA CoVeCo srl, membro comitato Piccola Industria Confindustria Udine: “Cultura d’impresa e valorizzazione nelle dinamiche di accoglienza e di entrata”

_ Andrea Beltrami, Presidente CdA FormTeam srl: “Il processo di allineamento dei comportamenti: dal saper fare al saper essere

_ Ing. Piero Dettin, Presidente Comitato “Risorse umane e qualità del lavoro” di AICQ: “Il processo di delega”

Al termine degli interventi si terrà un dibattito aperto al pubblico e seguire un rinfresco per tutti i partecipanti.

Per maggiori informazioni, contattare la segreteria organizzativa Ordine degli Ingegneri della Provincia di Udine tramite email [email protected] o al numero telefonico 0432-505305, oppure scrivendo a [email protected]

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Aperte le iscrizioni al “Corso La nuova Normativa Tecnica delle Costruzioni D.M. 14.01. 2008”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Udine

L’Ordine degli Ingegneri di Udine ha organizzato un Corso di aggiornamento in tema di norme tecniche, progettazione e verifica di strutture in calcestruzzo armato e in muratura in zona sismica. Sono dunque aperte le iscrizioni del corso, con inizio previsto venerdì 4 giugno, che potrà partire solo al raggiungimento di n. 120 iscritti.

Il corso, organizzato dalla Commissione Strutture in coordinamento con la Commissione Geotecnica dell’Ordine degli Ingegneri, si propone di illustrare le principali innovazioni, introdotte dalle Nuove Norme tecniche per le Costruzioni D.M. 14.01.2008, relative alla progettazione e verifica di strutture in calcestruzzo armato e in muratura in zona sismica. A quasi un anno dall’entrata in vigore delle norme stesse, più complesse di quelle precedentemente in uso, le lezioni vogliono essere soprattutto un’occasione di approfondimento dei maggiori problemi emersi durante la loro prima applicazione.

La prima parte sarà dedicata ai materiali, alle azioni, alla progettazione strutturale degli elementi costruttivi agli Stati Limite Ultimi e di Esercizio, con taglio applicativo, esempi di calcolo e particolare attenzione a dettagli di progettazione esecutiva per garantire un comportamento duttile in condizioni di collasso.

La seconda parte affronterà le problematiche della progettazione sotto azioni sismiche delle strutture a telaio e a pareti in c.a., delle strutture in muratura e delle fondazioni superficiali secondo principi della gerarchia delle resistenze. Ampio spazio sarà dato alla presentazione e discussione degli aspetti critici di applicazione della nuova normativa.

Il corso comprende 32 ore di lezione, suddivise in blocchi di 4 ore, ed una lezione conferenza finale sull’attività del gruppo di Lavoro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che si occupa degli aspetti critici rilevati dalla prima applicazione delle norme.

I corsi che si potranno sostenere pagando la quota di € 120 e che avranno inizio il giorno venerdì 4 giugno 2010, si terranno presso la sede ENAIP di Pasian di Prato, ed avranno inizio solo al raggiungimento del numero di 120 partecipanti.

Per informazioni rivolgersi all’Ordine degli Ingegneri di Udine, tel. 0432-505305.

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Presentazione del libro “Il patrimonio salvato”, martedì 25 maggio presso la Libreria Friuli a Udine

Martedì 25 maggio alle ore 18.00, presso la Libreria Friuli a Udine, si terrà la presentazione de “Il patrimonio salvato”: volume scritto dall’ing. Roberto Gentilli e dal prof. Giorgio Croatto, che propone una documentata rievocazione delle diverse fasi dell’intervento in seguito al terremoto del ’76 in Friuli. La presentazione, oltre all’intervento degli autori, vedrà la partecipazione dei proff. Edino Valcovich e Francesco Chinellato.

Oltre milleottocento edifici, sparsi in centosette comuni, da Claut a Drenchia – salvati da una sicura rovina o demolizione – sono ancora integri e presenti, a testimoniare quell’impresa che fin’ora era rimasta quasi dimenticata in un “vuoto di riflessione, per molti versi inspiegabile” come scrive il prof. Edino Valcovich nella presentazione del volume “Il patrimonio salvato”, curato dall’ing. Roberto Gentilli e dal prof. Giorgio Croatto, per Editrice Forum.

Il 33° anniversario dei terremoti del Friuli vede, oltre alla rievocazione dei momenti più emozionanti ed emotivi di quegli eventi, anche un inizio di valutazione sui criteri della ricostruzione post-sismica, come adottati dalla nostra Regione allora, e come ora messi in atto in Abruzzo da parte della Protezione Civile.

Uno degli aspetti più evidenti di questa non facile occasione di studio – che comunque potrà essere conclusa solo fra qualche anno – può essere ricondotto allo slogan di allora: “Com’era e dov’era”, confrontato con la pur rapida ed esemplare realizzazione delle “new-towns” intorno al capoluogo abruzzese. In questo quadro si inserisce la rievocazione dello straordinario ed estesissimo intervento, promosso ed attuato allora dalla Regione per il recupero e la valorizzazione di quello che fu possibile salvare dalla moltitudine di edifici tipici dell’architettura spontanea preesistenti nella zona terremotata.

Questo lavoro, di quasi quattrocentocinquanta pagine ricche di grafici, rilievi e progetti di una selezionata serie di edifici, propone oltre ad una documentata rievocazione delle varie fasi – tecniche, politiche ed amministrative – dell’intervento, anche una riflessione sui risultati raggiunti – commenta uno degli autori, l’Ing. Roberto Gentilli – come occasione per una rilettura dell’architettura spontanea nel nostro territorio, tema sostanzialmente non più trattato in forma organica dopo gli storici studi condotti da Scarin, Marinelli e Gortani.”


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