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La Dieta Tisanoreica riduce “l’effetto yo-yo”

E’ stata recentemente pubblicata una nuova ricerca universitaria italiana sulla rivista scientifica internazionale “Nutrients”: nel numero di fine anno della rivista, uno studio dimostra come le diete chetogeniche dimagranti come la Tisanoreica, abbinate ai alimenti dell’agroalimentare italiano, consentano di perdere peso in maniera sana e di mantenerlo nel tempo senza il famigerato effetto “yo-yo”.
La ricerca dal titolo “Long Term Successful Weight Loss with a Combination Biphasic Ketogenic Diet and Mediterranean Diet Maintenance Protocol”, realizzata da un team composto dai Professori Antonino Bianco, Gerardo Bosco e Antonio Paoli dell’Università di Padova, dal Professor Keith Grimaldi dell’Università di Palermo, e dal Professor Alessandra Lodi, Dottoranda in neurobiologia presso l’Università di Padova che lavora alla Technical National University di Atene, descrive lo studio effettuato su 89 soggetti obesi, ambosessi, di età compresa tra i 25 e i 65 anni.
Il Professor Antonio Paoli, del Dipartimento di Fisiologia Umana dell’Università di Padova ha dichiarato: «L’attenta comparazione dei risultati della ricerca ha dimostrato come ben l’88,25% dei soggetti, dopo aver perso peso e massa grassa grazie alla dieta, è stato in grado di mantenere perfettamente il peso raggiunto fino alla totale conclusione del periodo di sperimentazione. Inoltre, sono stati registrati miglioramenti del colesterolo totale, LDL, trigliceridi e glicemia».
Gianluca Mech, imprenditore ideatore della Dieta Tisanoreica ha  commentato così la notizia: «Sono particolarmente felice dei risultati che emergono da queste ricerche perché dopo anni di disinformazione e attacchi strumentali e faziosi a questo genere di protocolli dietetici, viene una volta per tutte riconosciuto dalla Scienza che le diete chetogeniche possono essere utilizzate efficacemente per la riduzione del peso e soprattutto per scongiurare il famigerato effetto yo-yo, ovvero il rischio di riacquistare tutti i chili perduti. A patto ovviamente di non ritornare alle vecchie e scorrette abitudini alimentari: come abbiamo sempre sostenuto, l’abbinamento con l’agro-alimentare italiano di qualità è fondamentale, specie nella fase di stabilizzazione e mantenimento».
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Una corretta alimentazione migliora la vita: visite nutrizionistiche a Clinica Privata Villalba

Un’alimentazione sbagliata può avere molteplici conseguenze sulla nostra salute, oltre a provocere sovrappeso ed obesità. Può infatti dare disturbi gastrointestinali quali gonfiore addominale e reflusso gastroesofageo, alterazione dei valori del sangue come colesterolo e glicemia, sintomi vari come stanchezza cronica e insonnia, ma anche vere e proprie patologie quali diabete ed osteoporosi. Ecco perché è molto importante scegliere una nutrizione corretta. A Clinica Privata Villalba, struttura bolognese appartenente a GVM Care & Research (gruppo fondato e presieduto da Ettore Sansavini), un team di specialisti è a disposizione con la propria professionalità ed esperienza per dare ad ogni persona il consiglio giusto. Già, perché l’errore comune è pensare che la buona alimentazione sia identica per tutti. Naturalmente esistono concetti di base che valgono per chiunque, ma a seconda della composizione corporea, del metabolismo basale, dell’età, del sesso, dei disturbi e delle patologie di quel dato momento, la nutrizione corretta potrebbe essere anche molto differente da soggetto a soggetto. Perciò, per valutare tutte le possibili variabili, occorre affidarsi ad un professionista che indichi un modello nutrizionale personalizzato, in grado di risolvere specifici problemi e prevenire disturbi e patologie.

Info: Federico Perna, biologo, nutrizionista e dottore in biochimica, tel. 051-6443011.

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I disturbi dell’alimentazione diventano protagonisti di un evento artistico di grande impatto: a Napoli la performance di Giò Lacedra

Arriva a Napoli, dopo l’esordio a Milano e le tappe di Cesena e Pescara, la performance-mostra itinerante di Giovanna Lacedra “IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO”.

 

I disturbi dell’alimentazione diventano protagonisti di un evento artistico di grande impatto che vuole trasformare in arte la patologia del disturbo anoressico-bulimico: dal 14 al 21 aprile alla Galleria LineaDarte Officina Creativa, con il Patrocinio del Comune di Napoli.

 

 

 

 

 

Napoli, 14 aprile 2012: alle ore 18:00, la galleria LineaDarte Officina Creativa ospiterà “Io sottraggo. La triangolazione cibo-corpo-peso”, una performance-confessional autobiografica, ideata, scritta e agita da Giovanna Lacedra, artista di origine lucana e fiorentina di formazione, che vive e lavora a Milano.

 

L’evento, curato da Grace Zanotto, con video-sonorizzazione di Giuseppe Fiori, mette in scena, nello spazio creativo-distruttivo-creativo-rigenerativo di venti minuti, i rituali ossessivi-compulsivi che normalmente vengono consumati in segreto da chi sviluppa una patologia del comportamento alimentare, svelandone  ogni crudezza.
“E’ un atto performativo caustico, autentico, catartico e sensibilizzatore – afferma l’artista – in cui è il corpo stesso a confessare la verità che è dentro tutto il cibo divorato e rifiutato. La verità che è dentro tutto il nutrimento sottratto e vomitato. La vera patologia è la piaga del disamore. La corrosione del contatto. La voragine di una mancanza. L’incolmabile precipizio dentro il cuore e nello stomaco. Perché nei disturbi del comportamento alimentare non è l’appetito a essere disturbato, ma l’anima, l’emotività, il vuoto affettivo, la relazione”.

 

Giovanna Lacedra ha deciso di prendere tra le mani la materia informe della propria sofferenza per trasformare in arte la patologia del disturbo anoressico-bulimico e per sensibilizzare le coscienze verso un disagio troppe volte sottovalutato o, peggio ancora, tenuto nascosto.

E così, può capitare che una donna, artigliando nelle sabbie mobili della propria fragilità, si ritrovi sotto le unghie briciole di coraggio. Un coraggio inaspettato ma utile per gridare il proprio dolore, il proprio disagio, la propria fame. Può capitare che una donna, confessando se stessa, con la parola, con l’azione, con il corpo, riesca a prestare la propria voce, la propria rabbia e la propria speranza a milioni di altre donne che invece tacciono. Per paura o per vergogna. O per non disturbare. Perché a tutt’oggi, scandalosamente, i disturbi del comportamento alimentare sono ancora sottovalutati, superficializzati, e ignobilmente derisi. Patologie che uccidono, sono lette come capricci.

 

Una mostra in cui nulla più si nasconde, e ogni crudezza si svela: a integrare le tematiche affrontate dalla performance, una sequenza di foto-reportage che hanno catturato dettagli di un corpo in spigoloso dissolvimento e le intime pagine dei diari scritti nei mesi più deliranti della patologia.

 

Trasformare in arte la patologia.

Fare in modo che il corpo, da anni ostaggio di rituali ossessivi, da anni contenitore di vuoti affettivi, di assenze e di mancanze, da anni vittima e carnefice di se stesso, diventi racconto espressivo e creativo di una tra le più paradossali malattie: il disturbo anoressico-bulimico.

Mangiare niente come mangiare tutto. Svuotarsi come ingombrarsi.

Mettere dentro il mondo intero, o il mondo intero rifiutare.

Sbranare pulsionalmente l’amore che non si ha. O scegliere stoicamente la rinuncia.

Controllare il corpo per illudersi di controllare la vita intera.

Operare calcoli minuziosi, e istituire una vera e propria aritmetica del desiderio.

Sottrarsi chili per sottrarsi ai desideri. Scarnificarsi e rischiare la vita, pur di rendersi visibili. Fingersi inarrivabili, perché il contatto è già una ferita.

Non ho bisogno di niente. Non ho bisogno di cibo. Non ho bisogno di te

 

IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO.

IO SOTTRAGGO è atto performativo caustico, autentico, catartico e sensibilizzatore. Un atto in cui è il corpo stesso a confessare la verità che è dentro tutto il cibo divorato e rifiutato.

La verità che è dentro tutto il nutrimento sottratto e vomitato.

La vera patologia: la piaga del disamore.

La corrosione del contatto. La voragine di una mancanza. Incolmabile precipizio dentro al cuore e nello stomaco. Perché nei disturbi del comportamento alimentare non è l’appetito a essere disturbato, ma l’anima, l’emotività, il vuoto affettivo, la relazione.

Anoressia, Bulimia, Bing Eating, Obesità. Malattie della nutrizione. Malattie dell’amore.

Perché il nutrimento cui si anela, quello stesso nutrimento che si teme, e che spinge a divorare bestialmente tutto e più di tutto, cibo cotto, cibo crudo, perfino cibo congelato, prima dolce e poi salato… quel nutrimento, non sarà mai cibo. Mai.

Inutili orge alimentari si alternano a digiuni ascetici: corse al massacro, per il corpo e per l’anima, schiaccianti quanto vacue al fine di anestetizzare una fame insaziabile. Un flusso di vacuità non arginabile.  Perché è l’amore il nutrimento primario che chiamiamo all’appello, con un grido che dalle fauci si perde in corridoi infiniti, e senza ascolto. E’ l’amore, e non il cibo, il nutrimento che ci affama.

Il cibo non è che una dipendenza e un’astinenza. È il sintomo di una patologia.

Ma la verità è altrove: è nel bisogno di non aver bisogno. È nell’inesauribile fame di tutto. È in quell’anoressia che nel tempo massimo di un infinitesimo, si trasforma in bulimia, Perché la bulimia, in realtà, è sempre stata lì appostata, ad aspettare il momento della resa. La bulimia in realtà è quel mostro che brama e trama dietro le quinte dell’anoressia.

 

 

 

 

Foto di Massimo Prizzon

http://img713.imageshack.us/img713/9536/giovannalacedraiosottra.png

 

 

 

 

 

 

Dai diari in mostra:

 

14 Maggio  2005

“Voglio diventare la trama di me stessa. Devo diventare quello che c’è sotto.

Si può incontrare la verità delle cose… quando si impara a levare il superfluo.

 

 

4 Luglio 2005

“Lasciarsi morire di fame. Sottrarsi al mondo.

 Farlo con coscienza. Sceglierlo, ogni giorno, con vocazione.

Oggi: 475 Kilocalorie.”

 

22 Luglio 2005

“ Ore 9.00: Kg 40.8. Anche dopo i dieci vasetti di yogurt ingurgitati, il  mio peso è rimasto invariato. Ho paura del tempo, soprattutto quando non scorre. Devo pianificarlo. Devo controllarlo. Ore 18.00: Kg 40.7”

 

 

 

28 Luglio 2005

“Sento il cuore rallentare… freddo e formiche tra le costole…sento la mia bradicardia…il formicolio nella testa… le gambe di gesso… la vita che si slaccia da me…”

 

 

 

SCHEDA TECNICA


 

IO SOTTRAGGO.

LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO

di Giovanna Lacedra

a cura di Grace Zanotto

 

Galleria LineaDarte Officina Creativa

Via Domenico Soriano 34 –Napoli

 

con il Patrocinio del Comune di Napoli

 

Live performance: sabato 14 aprile 2012, ore 18.00

Mostra diari, foto e video: dal 14 al 21 aprile – dalle 16.00 alle 19.00

Ingresso libero

 

Infoline: 081 5494271

www.lineadarte-officinacreativa.org

[email protected]

[email protected]

 

 

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Il calendario “Twelve: dodici donne” per sensibilizzare sul tema dell’obesità

Una Vita su Misura è un progetto nato in collaborazione con l’editore Springer per affrontare il delicato tema dell’obesità.

In Italia il problema colpisce 5 milioni di persone e di queste 1 milione e mezzo sono obesi patologici.

Scopo di Una Vita su Misura è informare e sensibilizzare sulla consapevolezza che l’obesità è una malattia da cui i può guarire attraverso un percorso di cure adeguate e individuali, un approccio multidisciplinare e tanta forza di volontà.

A questo link, http://www.unavitasumisura.it/, troverete tutte le informazioni sulla sua attività, news, approfondimenti, schede informative, racconti di uomini e di donne che hanno affrontato la malattia.

Una Vita su Misura sostiene Twelve: dodici donne, una mostra fotografica realizzata nella scorsa primavera dall’associazione no profit Insieme Amici Obesi di Marina Biglia http://www.unavitasumisura.it/sezioni/attualita/index.html.

Twelve: dodici donne ha raccolto le storie di dodici donne sorridenti, felici, piene di vita e che per qualche giorno hanno giocato a far le dive. Con forza e tenacia, queste 12 donne hanno affrontato e vinto l’obesità e oggi hanno finalmente una nuova vita… una vita su misura!

Le immagini che le rappresentano e le parole che raccontano la loro storia, portano l’attenzione sul loro vissuto in modo da essere da stimolo a chi finora ha desistito nel prendere una decisione e farsi curare. Spiega Marina Biglia, presidente di Insieme Amici Obesi “La mia è una storia come quella di tanti, la storia di una bambina poi diventata donna e madre, e che ha sempre cercato di rendersi visibile agli occhi del mondo e in particolare di sua madre[…]. Con Twelve vogliamo raccontare molte storie, come la mia, per aiutare, concretamente, coloro che si trovano ancora in questa condizione e vogliono uscirne”. 

Gli scatti presentati alla mostra, oggi sono stati presentati in un Calendario online scaricabile gratuitamente a questo indirizzo http://www.unavitasumisura.it/sezioni/attualita/calendario/ cliccando su Pay per Tweet o per Facebook. Attraverso un messaggio su Facebook o su Twitter, chi deciderà di scaricare il calendario parteciperà ad un’operazione di sensibilizzazione nei confronti di questa grave patologia.

Visitate anche la Pagina Facebook: http://www.facebook.com/unavitasumisura e guardate i video dell’iniziativa http://www.unavitasumisura.it/sezioni/il-video/video02/index.html.

Scaricate il calendario e sostenete la lotta contro l’obesità.

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Milano, Loggia dei Mercanti (Piazza Duomo) dal 19 al 29 maggio 2011

E’ stata inaugurata ieri, 19 maggio, alle 17,30 presso la Loggia dei Mercanti (Piazza Duomo), la prima mostra fotografica in Italia dedicata al tema dell’obesità.
“Twelve: Dodici donne”, è una iniziativa voluta dall’Associazione no profit Insieme Amici Obesi in occasione della Giornata Europea dell’Obesità e patrocinata dall’Assessorato alla Salute del Comune di Milano.
Per la prima volta 12 donne, di diverse realtà italiane, raccontano, con le immagini e le parole come hanno affrontato l’obesità e hanno vinto la loro battaglia personale.
L’evento è stato moderato da Carlo Gargiulo, medico di medicina generale, e ha visto la partecipazione del prof. Federico Vignati, Segretario Sezione Lombarda della Società Italiana Obesità, di Marina Biglia, Presidente dell’Associazione Insieme Amici Obesi, di Federica Marassi, una delle 12 donne che hanno partecipato al progetto, e del dott. Giorgio Milesi, Amministratore Delegato Johnson & Johnson Medical, che ha sostenuto questo progetto innovativo.
“ La Società Italiana di Obesità ha accolto con grande piacere l’invito dell’Associazione Amici Obesi a patrocinare questa iniziativa. Il rapporto fra Società Scientifica e Associazione di Pazienti è fondamentale per rispondere adeguatamente ai bisogni di coloro che vivono questa patologia. Da sottolineare che in Italia questa patologia registra circa 5 milioni di obesi e circa 16 milioni di soggetti sovrappeso. L’informazione e la sensibilizzazione giocano un ruolo importante quanto si parla di patologie così presenti. E’ un obiettivo del nostro statuto e quindi compito della nostra Società scientifica sostenere questa collaborazione”.
L’associazione Insieme Amici Obesi cui Marina Biglia fa capo nasce nel 2005, per supportare le persone obese ad affrontare la patologia e per confrontarsi con gli altri malati, anziché, erroneamente, isolarsi e rinchiudersi, per proteggersi dal mondo esterno. Tra i suoi scopi, inoltre, emerge la volontà di informare sul problema e sulle sue possibili cure, fornendo anche indicazioni sui percorsi terapeutici, per affrontare quella è che una vera e propria malattia, al pari di altre, nella sfera dei disturbi del comportamento alimentare.
“Twelve: dodici donne” si inserisce fra le attività di sensibilizzazione che l’Associazione porta avanti da diversi anni. Con questo progetto vogliamo essere ancora più diretti ed incisivi perché attraverso le nostre storie e le nostre immagini vogliamo stimolare le persone che soffrono di questa patologia e aiutarle a comprendere che possono riappropriarsi della loro vita. Noi vogliamo trasmettere a tutti la nostra rinascita e quindi la possibilità della loro rinascita e abbiamo voluto farlo ironizzando su noi stesse e posando come delle vere modelle. – ha affermato Marina Biglia , Presidente dell’Associazione
Progetti di questa importanza possono essere realizzati quando possono contare su partnership solide, come in questo caso.
“La mission sociale di Johnson & Johnson Medical è racchiusa nel Credo, il nostro “manifesto” etico, che definisce anche le nostre responsabilità nei confronti della comunità in cui l’Azienda opera. Responsabilità verso la comunità che si traduce anche nella promozione di iniziative per il diritto delle persone alla visibilità sociale del proprio percorso di emancipazione e ad una buona qualità della vita. Abbiamo quindi accolto con favore di sostenere il progetto Twelve perché va proprio in questa direzione” .
L’esposizione, aperta fino al 29 maggio, sarà un’occasione per scoprire attraverso le immagini che dall’obesità si può guarire e per avvicinare questa patologia alle persone, attraverso le storie di 12 donne che rappresentano un universo ben più ampio presente nel nostro Paese.
Parlarne aiuta a vincere la sfida: ti aspettiamo alla mostra!

Insieme Amici Obesi – Marina Biglia
[email protected]
Tel. 327 1730756
Per informazioni e conferme:
Ufficio Stampa – Blu Wom Milano
[email protected]
Tel. 0287384640

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Obesità: Quando la Liposuzione Può Ridare la Gioia di Vivere

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  • 3 Gennaio 2011

Una giovane mamma di 26 anni aveva tentato più metodi e possibilità per tentare di riacquistare la linea, affrontando i vari sistemi di dimagrimento, ma tutti con esito negativo. Aveva anche giustamente deciso di contattare uno psicologo per sottoporsi a sedute terapeutiche che l’aiutassero almeno ad accettarsi così com’era; ma anche questo tentativo aveva dato esito negativo.
Dopo vari tentativi, è stata visitata dal dr. Roberto Ruggero che ha potuto tranquillizzarla con la promessa che sarebbe tornata com’era una volta. A questo punto i suoi occhi tristi hanno cominciato a sorridere di nuovo. Dopo qualche tempo si è sottoposta a una serie di esami clinici per affrontare i quattro interventi chirurgici necessari per ottenere i risultati prospettati:

1° intervento: liposuzione completa della gamba e fianco di destra. La paziente il giorno dopo è ritornata al lavoro senza problemi.

2° intervento: dopo 10 giorni dal primo intervento e previ accertamenti con esami clinici dello stato di salute della paziente, è stata eseguita una liposuzione completa della gamba e fianco di sinistra. Anche stavolta la paziente il giorno dopo è ritornata al lavoro senza problemi.

3° intervento: dopo 10 giorni dal secondo intervento e previ accertamenti con esami clinici dello stato di salute è stata eseguita liposuzione completa dello stomaco, addome, e fondo schiena. Ritorno al lavoro dopo 2 giorni.

4° intervento: dopo 15 giorni dal terzo intervento, è stata eseguita una liposuzione completa delle braccia, e un’addominoplastica. La paziente dopo 15 giorni è ritornata alla sua vita normale (quella che conduceva prima di avere i figli) con grande gioia e tanta voglia di vivere.

Dopo circa un mese dall’ultimo intervento, le è stata prescritta una dieta basata esclusivamente sul controllo dell’alimentazione e senza nessun farmaco. In conclusione si è ottenuto di riportare il peso a 65 kg, il tutto nel giro di 4 mesi e senza grande sofferenze. Ora la graziosa mamma va anche in discoteca!

Dott. Roberto Ruggero
Chirurgo Estetico
Venezia Padova
Tel. 327.686.1222
www.chirurgiaesteticaruggero.it

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Il SETTORE MODA SCOPRE LE CONFORMAZIONI “OBESO ED EXTRA-OBESO”

Il SETTORE MODA SCOPRE LE CONFORMAZIONI “OBESO ED EXTRA-OBESO”

A pochi giorni dal termine degli Obesity Day (10-11 ottobre) grazie alla matura coscienza promossa dall’ADI, le aziende del T/A sono chiamate da una call-to-action ad allineare maggiormente la produzione con le reali esigenze di un mercato in cui le conformazioni obeso ed extraobeso compaiono sempre più di frequente

Da ben 10 anni la ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) analizza, studia e monitora la popolazione italiana prestando accurata attenzione al loro “conto corrente” espresso in chili…in questo senso gli italiani sono diventati più ricchi in soli due lustri.

Dieci anni non sembravano un lasso di tempo abbastanza lungo per individuare stravolgimenti nei trend, spesso però le comode aspettative vengono tradite, ed è così che ad una semplice suddivisione di queste tendenze per gendre, salta subito all’occhio che l’uomo ha superato la donna nella produzione di questo particolare bene. Se nel conto generale, considerando la fascia d’età più a rischio (dai 35 ai 74 anni) un italiano su dieci risulta obeso e uno su tre sovrappeso, è nello specifico che si evidenziano i maggiori cambiamenti, infatti gli uomini sovrappeso sono passati dal 19% sul totale maschile del 2000 al 25% del 2010, le donne invece tengono salda la loro posizione attestandosi intorno al 24% sul totale della popolazione femminile. Queste percentuali sono facilmente interpretabili considerando gli aspetti sociologici e psicologici del reale; il sesso (di taglia) forte è portato a trascurarsi riconoscendo un ruolo di predominanza all’impiego sull’attività fisica e sull’alimentazione corretta non da bar anche se, rincuorato dai recenti studi della danese Aahrus University che ha individuato nel reservatrolo il flavonoide contenuto nella buccia dell’uva, l’ennesima prodigiosa proprietà del vino rosso: riuscire a contrastare la probabilità dell’insorgere dell’obesità…legittimando così, almeno in parte il consumo di alcolici da pasto. Il gentil sesso riconoscendo anch’esso importanza al settore lavorativo, tende invece ad una reazione contraria, privilegiando la bella presenza che in una società sicuramente non a stampo matriarcale le è richiesta.

Il dato veramente preoccupante riguarda però l’obesità infantile che risulta continuamente in crescita a causa della vita sedentaria, dei videogame e di un’alimentazione che si allinea sempre più a quella globalizzata perdendo la sua connotazione”mediterranea”…il concetto di globalizzazione unito a quello di società industrializzata del benessere inevitabilmente si carica di adiposità da diffondere lungo gli ingranaggi del sistema.

E’ in questo contesto di continuo mutamento ma non di incertezza, avendo ben presente il lido che all’orizzonte emerge, che tutti gli ambiti del vivere si adattano e si migliorano in un ciclo di virtuosa ergonomia…ma è sul finire della melodia che accompagna questo ragionamento che una domanda cautamente si fa strada: proprio tutti gli ambiti fanno parte di questo loop in fieri?

Ovviamente alcuni settori tendono all’auto-poiesi o addirittura all’ascetismo fine a sé stesso. Mentre il mondo tende “all’ingrasso”, il fashion business mette in produzione collezioni continuamente pensate per individui inesistenti o esistenti all’interno di piccoli segmenti in cui difficilmente non si riscontrano problematiche alimentari.

Cad Modelling Ergonomics, da anni, rifacendosi alla “Teoria delle Conformazioni ®” teorizzata dal suo fondatore il Signor Silvio Quattrocolo nel 1978, sviluppa manichini antropometrici in grado di riprodurre fedelmente le conformazioni ed i volumi che rispecchino la popolazione. E’ grazie ad un database creato in decenni che lo staff di Cad Modelling Ergonomics è in grado di monitorare l’andamento statistico dei volumi corporei degli Italiani creando poi gli strumenti perfetti per assistere quelle aziende che ripensando eticamente il mercato cercano di impostare la produzione sull’uomo piuttosto che su di un modello da proporre.

I Formax ® sono i protagonisti di questa silenziosa rivoluzione che conta oltre 400 imprese di ogni dimensione. Questi manichini antropometrici per la fase di modellistica e prototipazione esistono anche in versione obeso ed extra obeso. La famiglia “sovrappeso” targata Cad Modelling Ergonomics vede nel Plumpy ® uno dei maggiori interpreti del concetto delle conformazioni, Plumpy ® è infatti un “timido ragazzo paffuto”di vetroresina che vuole essere vestito come un giovane e non come un adulto, evitando così di vedere sminuite la sua età e la spensieratezza che gli competono e che si palesano anche attraverso l’abbigliamento che indubbiamente concorre a costruire l’identità dell’individuo. Sotto l’indumento, l’uomo.

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Essere magri non vuol dire essere sani e soprattutto belli !

Potremmo anche chiamare questo breve articolo “Pillole di saggezza”.
In quanto è entrato nel gergo di tutti noi la frase “Se fossi magro come te !” o similari, quando ci si riferisce a problemi di sovrappeso o addirittura obesità.
La frase è scorretta come quando chiediamo: “C’è nessuno ?”, che a rigor di logica dovrebbe essere: “C’è qualcuno ?”, in quanto nel primo caso come si fa a ricevere risposta da “Nessuno?”.
Questo a significare che l’essere magri è condizione negativa, ossia siamo in presenza di una persona che è al di sotto della normalità del peso in rapporto alla statura, al sesso e all’età.
Infatti come: ‘grasso’, ‘sovrappeso’, ‘obesità’ e ‘grave obesità’ sono correttamente utilizzati per chi è in eccesso di peso e centimetri, così sono i termini: ‘magrezza’ o ‘sottopeso’ e ‘grave magrezza’ o ‘denutrizione’ per definire la casistica opposta.
Quindi ?
Quindi si dovrebbe correttamente dire: “Beato te che sei così normopeso !” mentre appunto si dice erroneamente: “Beato te che sei così magro!”.

Emiliano Dix

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Chi mangia piano resta sano e va lontano…con gli anni !

Personalmente non sono per coloro che poi ti vengono a dire a muso duro:”Te l’avevo detto…!” perché sono più per l’agire ed il cercare di aiutare qualcuno concretamente, oltre che coi consigli verbali (o scritti).

Quindi quando ho appreso che questa “filosofia” veniva sposata anche da tutti i miei colleghi, beh è stata una bella sorpresa, in quanto è una filosofia impegnativa e non credevo che vi fossero così tante persone che la condividevano, e per di più in pochi metri quadri !

Ecco perché ora a malincuore scrivo che noi l’avevamo già detto, anzi scritto ! che il mangiare lentamente è un ‘segreto’ basilare per il dimagrimento durevole !

Riporto dal testo già pubblicato in tempi non sospetti: “La digestione inizia dalla bocca, ergo masticate bene ed adagio, otterrete minor carico di lavoro per lo stomaco, una migliore digestione, e gusterete il cibo gratificandovi !”

Ora è sulla cresta dell’onda della cronaca tramite ogni media, Internet in primis, che dei ricercatori dell’Istituto Karolinska di Stoccolma hanno messo a punto un “tachimetro” della velocità con cui mangiamo, perché altri studi hanno verificato che chi è affetto da sovrappeso ed obesità nella stragrande maggioranza dei casi non mangia ma inghiotte il cibo (da inghiottire = ingoiare, deglutire senza la masticazione).

Questo per ribadire che i consigli “nostrani”, spesso frutto di una saggia civiltà contadina, con radicate e consolidate radici nel tempo, finchè non ricevono l’ “imprimatur” da qualche università o istituto di ricerca straniero, non vengono da noi Italiani, recepiti e messi in pratica !

In altre parole ci meravigliamo e plaudiamo quando gli stranieri ci vengono a dire che hanno scoperto, o certificano la scoperta, dell’acqua calda…

Gabriele Goldoni

Uff. Rapporti col Pubblico

ArteSlim

Mail: [email protected]

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La grande abilità del mangiar male dell’uomo moderno.

Per dieta si intende l’insieme delle regole della sana alimentazione umana ed animale, e non quella sfilza di precetti (spesso a carattere proibitorio) che si devono seguire per dimagrire.
Ciò precisato è buffo, ma non per questo meno preoccupante, come l’uomo del 21° secolo, ipertecnologico e super informatizzato si stia “suicidando” perché non sa più alimentarsi correttamente.
Infatti si ingeriscono più calorie di quelle che si consumano, proprio perché adesso invece della zappa e del martello si usano mouse e connessioni internet super veloci, e poi invischiati in una vita iper frenetica si ingoiano con l’imbuto i cibi senza nemmeno più masticarli per il tempo necessario, dimenticando che la digestione inizia proprio in bocca !
Poi ci si nutre quasi esclusivamente di carne, e carne di taglio pregiato ( che fa pure male al portafogli!!!) dimenticandosi di frutta e verdura di stagione, perché in essi vi sono i componenti nutritivi necessari per l’alimentazione corretta e gli agenti di difesa dai mali di stagione: un esempio: l’anguria viene matura in estate quando è più necessario re-idratarsi…e tutte le verdure dai colori di tonalità rossa che contengono il beta carotene per la protezione dai raggi solari più intensi e quindi più nocivi, con l’effetto di potenziare le difese della cute da tali danni tramite l’abbronzatura…
Non vanno poi sottovalutati i cibi coltivati sempre più intensamente e senza scrupoli badando al portafogli del produttore più che alla salute del consumatore, basti pensare ai pomodori importati dalla Cina, ove il 70% delle acque (anche quelle irrigue perciò!) è contaminato da metalli pesanti e non solo !!!
A tutto ciò va aggiunta la perdita della saggezza popolare, della cultura contadina, che ci faceva mangiare un piatto di pasta e fagioli, più poveri e meno alla moda del filetto di vitello (importato dall’Argentina…) ma sicuramente più sano ed equilibrato.
Infine non bisogna dimenticare che nelle diete vanno considerati anche i liquidi, ed ecco che la sana acqua viene sostituita da bibite gassate e ricche di dolcificanti ( non sempre viene infatti usato lo zucchero !) ed a un buon bicchiere di vino ricco di antiossidanti viene sostituita la più “modaiola” birra, con gli effetti che ben vediamo.
Ecco quindi che siamo in grado di mandare sonde su Marte ma non ci sappiamo nutrire…col rischio che semmai contatteremo gli extra terrestri non ci saranno più i terrestri !

Gabriele Goldoni
Uff. Rapporti col Pubblico
Arte Slim
[email protected]

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La chirurgia per eliminare l’obesità

Un’Italia sempre più “in carne” e un ricorso sempre maggiore alla chirurgia. Secondo gli ultimi dati rilevati, ogni anni 5.000 italiani vanno “sotto i ferri” per subire operazioni legate ad uno stato di obesità. La popolazione italiana, complice la sedentarietà e l’eccessiva alimentazione, “sfonda” spesso le bilance, con la conseguenza di doversi per forza sottoporre, prima o poi, ad un intervento chirurgico che diventa essenzialmente un salvavita a determinate condizioni perché, quando si raggiungono livelli molto alti di peso, si è a rischio di patologie legate proprio all’obesità stessa. Se è vero che il rischio per questi interventi è molto baso (circa lo 0.5%) è anche vero che prima di arrivare a pesare più di 200 chili ci si può fermare e si può intervenire adeguatamente. Lo sport, la corretta alimentazione, sono i “medicinali” più naturali che esistano, in grado di regalare non solo una figura invidiabile ma anche una buona salute.

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Domenica 26 Aprile, si terrà il 2° Seminario organizzato dall’Asl Na1 in collaborazione con Daphne Lab

Si terrà il 26 Aprile all’Ospedale S.Paolo di Napoli, l’incontro “Nutrizione ed intolleranze alimentari, interpretazioni e protocolli”, il secondo dei seminari organizzati dall’Asl Napoli 1 in collaborazione con Daphne Lab e Daphne Formamentis.

Il seminario, questa volta prenderà in considerazione le numerose differenze tra le allergie alimentari e le intolleranze alimentari, le nuove tendenze di queste patologie, i passi avanti fatti dalla ricerca in fatto di diagnosi e terapie.

Il dott. Luigi Di Vaia, titolare dei laboratori Daphne Lab, esporrà ai partecipanti, i diversi effetti sull’organismo delle allergie alimentari, che agiscono sul sistema immunitario, aumentandone la reattività e quelli delle intolleranze alimentari, che agiscono, invece, sul sistema metabolico rallentandone le reazioni.

L’aumento vertiginoso dei casi di intolleranze alimentari, soprattutto nei soggetti giovani, va ricercato nelle nuove, insane abitudini alimentari e quotidiane. Il seminario prenderà in considerazione l’andamento di queste patologie, i sintomi e gli effetti sull’organismo, i nuovi test ad altissima affidabilità e le terapie più efficaci.

Il seminario, si terrà all’Ospedale S. Paolo Asl Napoli 1, quartiere Fuorigrotta, dalle ore 9,00 alle ore 13,30. Verrà rilasciato attestato di partecipazione.

Prossimo appuntamento con i seminari, Domenica 31 Maggio 2009, con l’incontro “Disbiosi intestinale e drenaggi stagionali nell’ ottica della MTC”.

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