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Coroca ti aiuta ad ottenere un risarcimento danni per infortunio sul lavoro

La tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro costituisce un elemento essenziale della qualità della vita. Purtroppo la cronaca giornaliera è un resoconto drammatico di morti bianche, di incidenti sul lavoro, nei cantieri, nelle fabbriche.

In particolare, quella degli infortuni nei cantieri edili è una consuetudine che non accenna ad arrestarsi, e che vede coinvolti, in numero sempre maggiore, lavoratori italiani e stranieri che pagano il prezzo di mancati percorsi di formazione preventiva e di scarsa conoscenza della normativa vigente in materia di sicurezza.

Spesso i lavoratori non sanno nemmeno che, a seguito di incidente o danno subito, possono richiedere ed ottenere un adeguato risarcimento danni per infortunio sul lavoro. E invece, la casistica dovrebbe incoraggiare ad intraprendere il percorso del riconoscimento del danno e del suo eventuale risarcimento: il problema degli infortuni riguarda ogni ambito di lavoro e basta considerare che nel 2010 sono state ben 770mila le denunce di infortunio, di cui quasi mille con esiti di morte.

Chi è vittima di un incidente sul lavoro, di danni aziendali od altri tipi di infortuni, può rivolgersi a Coroca Medical Division, un team di medici specialisti, organizzati e coordinati da un direttore medico, presente nelle principali città italiane. La commissione di professionisti di Coroca è composta da chirurghi, medici internisti o legali, neurologi, neuropsichiatri, odontoiatri, ortopedici, in grado di analizzare con attenzione il caso proposto, verificare il tipo di danno riportato dall’interessato, valutarne la gravità e certificarne le cause e le conseguenze. L’assistenza di Coroca, ad esempio nel caso si voglia richiedere un risarcimento danni per infortunio sul lavoro, è completa in ogni singolo passaggio della controversia, sanitaria e legale, ed è rivolta a tutte le persone danneggiate che non conoscono le giuste procedure di risarcimento o che non sanno quali passi intraprendere per ottenerlo in maniera efficace e in tempi brevi.

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Il Presidente Napolitano:“Le morti sul lavoro sono un fenomeno inaccettabile”

L’attività di sorveglianza sanitaria svolta da aziende come Sapra Sanità sui luoghi di lavoro è fondamentale per aumentare la prevenzione e ridurre gli incidenti sul lavoro.

“Non si può abbassare la guardia, è necessario continuare a contrastare con determinazione la piaga del lavoro nero al quale si accompagnano fenomeni di sfruttamento”. Così Giorgio Napolitano nel messaggio all’Anmil. Gli infortuni sul lavoro e le morti bianche costituiscono un “fenomeno sempre inaccettabile”, dice il Capo dello Stato. La loro riduzione nel 2010 deve essere considerata “una tappa” del percorso volto ad assicurare “la piena osservanza di tutte le norme a garanzia della salute e dell’integrità dei lavoratori”.

Nel messaggio inviato in occasione della 61/ma giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro il presidente della Repubblica spiega che “pur nella crisi economica generale che negli ultimi anni ha colpito il nostro Paese e tutto il mondo occidentale, non può abbassarsi la guardia riducendo gli investimenti nel campo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. E’ perciò necessario continuare a contrastare con determinazione la piaga del lavoro nero al quale troppo spesso si accompagnano forme di sfruttamento e di violazione delle norme a tutela della sicurezza. Il tragico crollo di Barletta che ha provocato la morte di giovani donne costrette a un lavoro nero vergognosamente sottopagato ha gettato luce su pratiche intollerabili.”

E’ di fondamentale importanza l’attività svolta da aziende come Sapra Sanità nell’ambito della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro: il lavoro di sorveglianza sanitaria eseguito dai medici competenti nelle aziende mira a ridurre a zero gli incidenti sui luoghi di lavoro.

Il rapporto appena presentato dall’Inail conferma l’andamento positivo che sottolinea la crescente attenzione alla prevenzione e alla sicurezza sul lavoro.

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Rapporto INAIL 2010: infortuni in calo

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  • 25 Agosto 2011

Il 5 luglio 2011 l’INAIL ha presentato alla Camera il Rapporto Annuale 2010, un rapporto con l’analisi dell’andamento infortunistico dell’anno 2010.

Il rapporto evidenzia che, per la prima volta dal dopoguerra, la soglia dei morti sul lavoro è scesa sotto i mille casi (980), in calo del 6,9 % rispetto all’anno 2009.

Dopo il calo record di infortuni del 2009 (10%) dovuto principalmente agli effetti della crisi economica e del calo occupazionale, anche nel 2010 gli infortuni denunciati all’INAIL (775 mila) registrano una flessione, dell’1,9% rispetto al 2009.

E’ da osservare che i dati dell’INAIL non tengono ovviamente conto dei cosiddetti lavoratori in nero, che l’ISTAT ha stimato per il 2009 in quasi 3 milioni.

Il calo degli infortuni si è concentrato nel comparto dell’agricoltura, che ha registrato una diminuzione del 4,8% degli incidenti e del 10% dei casi mortali e dell’industria (rispettivamente -4,7% e -10%). Il comparto dei servizi, invece, ha fatto registrare una sostanziale stabilità degli infortuni (+0,4%) e un calo del 3% degli incidenti mortali.

Particolarmente rilevante è il dato relativo al settore delle costruzioni, che fa registrare una diminuzione di circa 10mila infortuni (-12,4%). Una sensibile riduzione si registra anche nei settori dell’industria pesante come la metalmeccanica (-3,5%).

Nel 2010 gli incidenti in itinere sono diminuiti di 5mila unità, con un calo del 4,7%, mentre gli incidenti mortali in itinere sono scesi del 10,9%.

Tra i lavoratori stranieri sono aumentati gli infortuni dello 0,8%, mentre i casi di morte sono calati del 4%. Il 40% degli infortuni agli stranieri e il 50% dei casi mortali sono registrati tra i lavoratori della Romania, Marocco e Albania.

Il maggior numero di denunce per infortunio sono registrate in Lombardia (133mila casi), Emilia Romagna (106mila) e Veneto (87mila casi).

Il Molise è la regione più “virtuosa” che registra un calo dell’8,9% degli infortuni, mentre in Lombardia si è registrato il calo più rilevante dei casi mortali (riduzione del 30%), seguita dal Lazio (-8,7%).

Le denunce di malattie professionali anche nel 2010 sono aumentate, con un incremento del 22% rispetto al 2009.
In particolare sono aumentati i casi di malattie dell’apparato muscolo-scheletrico, passate da diecimila casi del 2006 a 26mila del 2010, e legate principalmente a sovraccarico biomeccanico o a movimenti ripetuti.

L’aumento del numero di denunce di malattie professionali degli ultimi anni è legato sia ad una serie di iniziative promosse dall’INAIL, al fine di sensibilizzare i lavoratori e i datori di lavoro al ricorso alla tutela assicurativa, sia all’inserimento di diverse malattie professionali nelle nuove tabelle.

Il Ministro Maurizio Sacconi, commentando il bilancio emerso dai dati forniti dall’INAIL, ha esaltato l’importanza della cultura della sicurezza, che nel nostro Paese è in crescita, e ha sottolineato la necessità di porsi obiettivi ancora più ambiziosi per il futuro.

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