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Moratoria debiti PMI: disponibili i moduli per effettuare le domande

La moratoria debiti PMI permetterà a migliaia di imprenditori, di tirare un sospiro di sollievo. L’accordo tra ABI, rappresentanti delle imprese e Governo, rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno per le numerose piccole e medie imprese italiane. I moduli per effettuare la domanda per accedere ai benefici previsti dall’accordo, sono già disponibili. Positivo il commento di Rete Imprese Italia, sigla che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti sull’accordo: ”Con questo accordo – ha affermato il Presidente di Rete Imprese Italia Guerrini – si riconferma la positiva cooperazione tra banche e imprese, volta a creare un clima di fiducia in una fase ancora molto difficile per l’economia nazionale e mondiale e soprattutto, per le nostre piccole e medie imprese”. Il Presidente Guerrini ha sottolineato gli aspetti più importanti dell’accordo che richiama le parti in causa a sviluppare, nei prossimi mesi, ulteriori soluzioni per agevolare lo sviluppo delle imprese nazionali. Tema molto importante è quello dell’accesso al credito: “La moratoria darà un aiuto concreto per supportare le aziende in crisi di liquidità e oberate da costi burocratici e produttivi in continua crescita, a cominciare dal caro-carburante”, ma bisogna immaginare altre soluzioni che consentano uno sviluppo a lungo termine. Complice la crisi, spiega la Cia-Confederazione italiana agricoltori, allo stato attuale, ben due imprese agricole su tre risultano indebitate e tre su dieci corrono il rischio di dover chiudere i battenti, uscendo definitivamente dal mercato, o forse anche peggio, di finire nella rete dell’usura e della criminalità organizzata. Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre commenta: “La sospensione del pagamento delle rate dei mutui in scadenza   e l’allungamento della scadenza dei debiti, sono un grande aiuto che arriva alle pmi dalle banche e dal Governo, tuttavia, la questione più problematica è legata all’erogazione del credito, che in Italia, negli ultimi mesi,  si è praticamente interrotta o è diventata proibitiva. Se nelle prossime settimane altri 100 miliardi di euro saranno erogati dalla Bce alle banche italiane,  a tassi di interesse bassissimi, è giusto che questi soldi, che appartengono alla popolazione europea e quindi anche a quella italiana, vengano prestati a famiglie ed imprese, con gli stessi tassi agevolati concessi dalla BCE e non a tassi pribitivi,  per far sì che il nostro sistema economico non collassi definitivamente”. Vediamo nello specifico i vantaggi concessi alle aziende dalla moratoria debiti pmi. Sospensione dei finanziamenti: i pagamenti della quota capitale delle rate dei mutui, possono essere sospesi fino a 12 mesi, mentre i pagamenti della quota capitale prevista nei canoni di leasing finanziario possono essere interrotti per 12 o 6 mesi. L’accordo di sospensione può anche essere di tipo retroattivo per un massimo di novanta giorni. La sospensione si applica a tutte le tipologie di mutui, ipotecari e non, in essere alla data del 28 febbraio. Allungamento dei finanziamenti: è possibile allungare la durata dei mutui, prorogando le scadenze del credito a breve termine fino a 270 giorni e le scadenze del credito agrario di conduzione, fino a 120 giorni. Gli Istituti bancari si impegnano altresì a sostenere le imprese concedendo finanziamenti proporzionali all’aumento di capitale da parte delle stesse. Altro tema scottante è quello del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Emma Marcegaglia, ha ricordato infatti che nel Mezzogiorno del Paese, uno dei motivi principali di fallimento delle imprese è il mancato pagamento da parte della pubblica amministrazione. Oltre alla benvenuta moratoria debiti pmi, quindi, bisogna fare qualcosa di concreto per porre rimedio anche a questo problema, che pure, assieme all’accesso al credito, grava sulle spalle delle imprese.

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Moratoria Debiti PMI: in arrivo nuove agevolazioni per le PMI

La Moratoria Debiti PMI è stata firmata dall’ABI e così, le piccole e medie imprese italiane potranno beneficiare nuovamente della sospensione delle rate, per tutte le linee di credito aperte. La decisione è stata presa per aiutare le imprese a respirare in un momento di difficoltà, garantendo loro il credito di cui hanno bisogno per uscire dalla crisi economica in atto.
L’ accordo è stato siglato a Palazzo Altieri, sede dell’Associazione bancaria italiana, dai rappresentanti dell’ABI e delle Associazioni d’impresa, alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera e del Vice Ministro dell’Economia, Vittorio Grilli e prevede l’apertura delle richieste di sospensione delle rate dei mutui, a fronte delle obiettive difficoltà economiche e di accesso al credito nelle quali versano le PMI. La Moratoria Debiti PMI, da quanto preannunciato, riguarderà tutte le linee di credito aperte dalle imprese, in modo tale da permettere a tutte le aziende nazionali, di godere della sospensione delle rate di mutui e leasing. Potranno usufruire dell’accordo sia le imprese che negli scorsi anni si erano già avvalse dell’agevolazione e della sua proroga, sia quelle aziende che finora non hanno mai aderito all’iniziativa, in quanto, magari, nelle precedenti edizioni, non avevano presentato la domanda in tempo utile. L’Accordo segue le linee già tracciate dall’ABI e dalle Associazioni di categoria negli scorsi anni: la prima intesa per una moratoria dei debiti delle Pmi, infatti, era stata raggiunta nel 2009, anno nero per l’economia, a causa dello scoppio della crisi economica. Il protrarsi delle difficoltà economiche hanno reso necessari i continui rinnovi della moratoria sui mutui bancari ed i dati, oggi, mostrano che circa 260 mila imprese ne hanno già beneficiato, recuperando ben 15 miliardi di euro di liquidità. Alle somme concesse dalla Moratoria Debiti PMI in questi ultimi anni, vanno sommate le agevolazioni concesse dalle banche anche sul fronte dei mutui alle famiglie, a cui hanno avuto accesso anche gli imprenditori.

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Mutui: l’Abi proroga la moratoria

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  • 28 Dicembre 2010

La scadenza del provvedimento di sospensione dei mutui era stata fissata per il 31 gennaio 2011. Un bel regalo per tutti gli imprenditori e i capi famiglia in difficoltà. Poi l’Associazione Bancaria Italiana ha deciso di fare ancora di più: l’Abi ha chiesto la proroga di sei mesi per la moratoria sui mutui per  favorire l’aiuto alle piccole medie imprese e alle famiglie.

L’annuncio ufficiale è stato dato da Giuseppe Mussari, presidente dell’Associazione bancaria, che ha parlato della richiesta di proroga delle sospensioni come una ridefinizione intelligente delle misure adottate in precedenza, le quali verranno riviste, in accorso e collaborazione con il Ministro delle Finanze Giulio Tremonti, dopo una valutazione delle esigenze delle piccole medie imprese con prospettive di crescita, ma ostacolate da problemi di liquidità.

Grazie all’Abi l’inizio del 2011 partirà con prospettive economiche positive, almeno dal punto di vista delle piccole e medie imprese. Mussari ha tenuto a precisare“ queste aziende potranno godere di una rimodulazione delle scadenze e degli impegni sia per quanto concerne sia il capitale sia le garanzie”. A questo punto l’obiettivo delle autorità è quello di perfezionare il nuovo accordo entro il 31 gennaio, cioè prima che scada il termine.

L’Abi intende prorogare di almeno sei mesi anche il piano che riguarda le famiglie in difficoltà, in modo da sospendere il pagamento delle rate del mutuo chiedendo alle banche che fanno parte dell’associazione di non applicare commissioni a coloro che vanno occasionalmente in rosso per importi di lieve entità: l’esempio tipico è l’incongruenza che si può verificare tra pagamento di una bolletta e accredito dello stipendio. Una decisione, quella di sospendere le rate per i clienti in difficoltà, che secondo il presidente Mussari risponde a un’esigenza  “stare vicino alle famiglie italiane che comunque vantano una qualità del credito alta”.

In Italia, infatti, se si prende in considerazione il calcolo rata mutuo per ogni individuo, la rata disponibile è pari al 16% del reddito: cioè se l’immobile vale 100 il credito è 65 mentre la media Ue è del 70%. “In prospettiva c’è il rischio che i tassi aumentino – dice Mussari –  anche perché le richieste di mutuo a tasso variabile sono tantissime: questo è  un rischio che il cliente deve comprendere bene“. Qualunque decisione venga presa secondo l’Abi non sarà un cartello – per cui ciascuna banca agirà discrezionalmente – e servirà “a rendere migliore la trasparenza e il rapporto coi clienti”. Anche se, mette in risalto Mussari, questo costerà qualcosa alle banche (circa 25 euro a operazione). Il quadro tracciato da Mussari corrisponde perfettamente a quello dipinto dal rapporto mensile dell’Abi secondo cui i finanziamenti bancari alle famiglie per acquistare abitazioni continuano a salire (a ottobre +8,2% che sale all’8,3% nel caso del mutuo prima casa) grazie a tassi di interesse bassi e a una volatilità dei mercati che rende il mattone sempre più bene rifugio. Anche i finanziamenti alle pmi aumentano (+0,5%, valore che raggiunge il +1,7% per le famiglie produttrici) mentre restano deboli i prestiti alle aziende più grandi (la domanda resta fiacca).

Fonte Mutui.it

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