Archives

Comunicati

la Potenza della Materia, la Forza del Colore, la Poetica del Segno

la Potenza della Materia, la Forza del Colore, la Poetica del Segno

un progetto di Marina Zatta

 

Artisti:

Silvano Debernardi, Jeanfilip, Giovanni Mangiacapra, Armando Palumbo, Tina Parotti

 

Inaugurazione 1 luglio ore 18.30

 

Soqquadro presenta alla Galleria Gard una mostra dedicata ai maggiori “Strumenti” della creazione di un’opera d’Arte: la Materia, il Colore e il Segno. Una Materia densa o impalpabile, un Colore monocromo o uno spazio coloristico variegato, un Segno spesso o sottile, ogni scelta che un’Artista compie non si relazione solo all’estetica, ma crea le fondamenta del Racconto e del Pensiero.

 

Nel lavoro di Silvano Debernardi il Segno e la Materia coincidono nelle striature di pneumatici impresse sulla tela. Nell’opera esposta il rosso si fa contrasto allo sfondo, per sottolineare con forza la simbologia della segnalazione/segnaletica dei Fuochi che si diramano lungo la via.

 

Jeanfilip utilizza nelle sue tele forti contrasti di Colore narrati con una Materia densa, corposa, che non solo riempie la tela ma vi emerge, si sporge in opere spesso di grandi dimensioni che trascinano lo spettatore in molteplici sensazioni, con un gioco di invadenza dello spazio attraverso il Colore.

 

Giovanni Mangiacapra evolve una poetica del Colore, sviluppata da molti anni, con la scelta di un fondo “altro” che si fa prepotente ed integra la narrazione con la Materia del cartone riciclato, nuova e contemporanea, legandosi al discorso dell’EcoArte.

 

Armando Palumbo inserisce, nelle sue foto bianche e nere, brevi note di Colore sbiadito: in una delle foto la figura di un Uomo, rappresentato con un colore ingrigito, sdraiato davanti al mare solcato da una barca, si contrappone e compenetra con la Natura sottolineando la simbologia del Viaggio attraverso la sua personale staticità.

 

In questa mostra Tina Parotti espone i suoi fiori realizzati con sagome di legno: il bidimensionale diviene così   tridimensionale e l’utilizzo dei Colori vivi, arancio, rosso, viola, sottolinea con forza il gioco di lieve spessore, rimarcato dall’esposizione pendula che permette alle opere di ruotare.

 

Nel periodo espositivo si svolgeranno tre eventi letterari e un’esposizione di Moda e Accessori:

5 luglio e 12 luglio 2016 ore 19.00 “Se ne leggono di tutti i Colori!”

Brevi escursioni, veloci letture e quattro chiacchiere su la letteratura gialla e noir

Curatrice Chiara Calò

 

15 settembre 2016 ore 18.00 presentazione del libro: “Ai miei occhi” – Autrice Donna L’Ary – Edizioni Alpes – Presentazione di Marina Pompei

 

Date: dal 1 al 15 luglio e dal 1 al 15 settembre 2016

Orari 18.00/21.00

Galleria GARD via dei Conciatori 3/I

Info: cell. 333.7330045 – [email protected]www.soqquadroarte.it

 

Staff organizzativo: Silvia Cicio

Moda: Zero Spaccato – Dani Sol & Marina Zatta

Collaborazione letteraria: Libreria Ubik di Monterotondo

No Comments
Comunicati

Un pavimento in cotto è un omaggio alla materia

pavimento_cottoIl pavimento in Cotto Impruneta è una soluzione costruttiva che offre valore e consistenza alla propria abitazione. Un testimone silenzioso del trascorrere dei secoli, delle evoluzioni in ambito architettonico e di quell’equilibrio assolutamente naturale sancito dall’incontro tra l’acqua e la migliore argilla al mondo.

Il termine latino materia o materies corrisponde nei suoi significati al greco hyle che è il vocabolo che indica il “materiale con cui si può costruire qualcosa” (letteralmente “selva” e quindi “legna”, “legname” e per estensione “materiale da costruzione”). Aristotele sosteneva che la materia fosse composta da 4 elementi: terra, aria, acqua e fuoco, gli stessi che descrivono pienamente l’essenza fisica del cotto.

Partendo dal presupposto basilare che la materia è il fondamento per cui tutte le cose esistono, la sostanza prima di cui tutte le altre sostanze sono formate e osservando tanta dell’architettura presente nel nostro paese e oltre, si comprende il ruolo da protagonista interpretato dal cotto nella storia dell’architettura mondiale.

Dal semplice mattone delle epoche più arcaiche si è giunti oggi a proporre sul mercato mattonelle per il rivestimento orizzontale e verticale che uniscono una funzionalità e un’estetica che esaltano la materia con cui sono realizzate. L’abbandono, anche se parziale, della produzione artigianale e l’adozione di sistemi e tecniche industriali garantisce controlli di alta qualità, generando un’innovazione in molteplici ambiti e permettendo di orientarsi alla terracotta per caratterizzare l’architettura del futuro, con approcci orientati a tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità dei processi produttivi.

No Comments
Comunicati

Nelle Sale Duca di Montalto del Palazzo Reale a Palermo Il muro ha un suono

È una mostra da vedere e ascoltare quella che, dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012, il Palazzo Reale di Palermo, sede del Parlamento Siciliano, dedica a BIOS Vincent, giovane artista trapanese che vive e lavora tra la Cina e l’Italia. Il muro ha un suono, a cura di Martina Cavallarin, è la prima personale dell’artista a Palermo, atteso ritorno nella terra d’origine dopo le recenti esperienze artistiche in Cina, a Boston e a Berlino.

 

BIOS costruisce per gli spazi del Palazzo Reale un percorso del tutto inusuale, che si snoda dal piano inferiore, in cui si è accolti dai video con i gli atti performativi dell’artista, fino alla sala centrale del piano superiore, dove una labirintica installazione composta da oltre 40 opere di grandi dimensioni avvolge il visitatore in spire materiche dalle forti cromie che prendono il sopravvento e conducono alla grande parete di fondo interamente coperta da un lavoro di notevoli dimensioni emozionali.

 

 

Di fronte ai pannelli cosparsi di cemento o lasciati quasi a vivo, perforati da proiettili di vari calibri, Magnum, piombini, Lupara, e alle installazioni a parete con numeri, parole, lettere, segni violentati dall’uso determinato e mirato di armi da fuoco, ci si lascia trasportare dall’eco del sibilo lacerante e invisibile di uno sparo, di risposte mai date, di doni inaspettati, di una speranza disillusa o di un ricordo cancellato.

 

BIOS guarda il mondo dal buco inflitto dai proiettili sulle sue superfici trattate e la sua arte appare da autodidatta, ma è mutuata invece da un preciso percorso culturale, da codici antichi come la grafica o la letteratura medievale, le incisioni, l’arte sacra e un immaginario visionario – afferma la curatrice della mostra Martina Cavallarin.

 

BIOS ha una ricerca personale che indaga nella dimensione del sociale concentrandosi su temi spigolosi come l’aborto, l’ecologia, le sopraffazioni, la violenza, le barriere fisiche e mentali, attraverso un’arte che si avvale di performance – in cui i cacciatori sparano virtualmente sulla preda, metafora per eccellenza, o in cui l’artista impersona i “pinocchio” e ne simula crocefissioni – e di installazioni a parete, quadri che si fanno scultura nell’accogliere gettate di colore, scarnificazioni, oggetti circondati da numeri che sono un logo –  come il 194, cifra che evoca la legge sull’aborto – o parole, lettere, scritte.

 

“Quelli di Vincent sono i muri della vita che raccontano la storia degli uomini che l’hanno vissuta. – scrive l’architetto Michele Premoli Silva che ha realizzato il progetto espositivo – Muri che, come quelli delle case nei luoghi di combattimento o di conflitto, segnati dalle raffiche dei proiettili che vi hanno inciso il loro alfabeto, restano lì a ricordare che tra quel muro e chi sparava probabilmente sono state interrotte delle vite. BIOS ha scelto di raccontare la vita del Mondo attraverso il muro”.

 

La mostra è patrocinata dalla Regione Sicilia, dall’Assemblea della Regione Siciliana e dalla Fondazione Federico II, e promossa dall’Associazione Sicilia Promotion, con il contributo di Galleria Affiche Milano e Galleria 71 Palermo. Sponsor d’eccezione URSA Italia SrL.

 

 

BIOS Vincent

è nato a Erice, Trapani, il 24.11.1976

 

Installazioni di grande formato a parete e mixed media sono le tecniche utilizzate nella sua ricerca, che si focalizza sulla dimensione del sociale, su temi spigolosi come l’aborto, l’ecologia, le sopraffazioni, la violenza, le barriere fisiche, mentali e la memoria sorda e necessaria. Al momento è impegnato nel processo di installazioni ambientali nelle quali è previsto l’utilizzo di sorgenti di energia rinnovabile. Dal 2000 il suo lavoro è stato presentato in varie mostre collettive e personali in Italia e all’estero.

Vive e lavora tra Milano e la Cina e collabora con diversi studi di Architettura nello sviluppo di progetti tra arte e architettura.

 

 

SCHEDA INFORMATIVA

 

 

BIOS Vincent | Il muro ha un suono
a cura di Martina Cavallarin

 

dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012

inaugurazione 13 gennaio 2012 ore 19:00

Palazzo Reale, Sale Duca di Montalto

Piazza Indipendenza, 1 – 90129 Palermo

 

Con il patrocinio di:

Regione Sicilia | Assemblea della Regione Siciliana | Fondazione Federico II

 

Sponsor:

URSA Italia Srl

 

Con il contributo di: Galleria Affiche – Milano | Galleria 71 – Palermo

 

Organizzazione: Associazione Sicilia Promotion

Direzione scientifica: Scatola Bianca – Venezia

Progetto espositivo: Studio Premoli Silva

Concept comunicazione e progetto grafico: Tosi comunicazione

 

Orario di apertura: lun-sab: 8:30-17:40; dom e festivi: 8:30-13:00 (la biglietteria chiude un’ora prima del museo)
Ingresso: 3 euro
Informazioni: www.federicosecondo.org

Mail: [email protected]

Tel: +39 091_6262833

 

Accompagna la mostra un prestigioso catalogo edito dalla Fondazione Federico II Editore in tre lingue – italiano | inglese | cinese – con testi critici a cura di Martina Cavallarin | Micol Di Veroli | Michele Premoli Silva

 

 

Ufficio stampa
Flavia Lanza | ph. +39 340_4265760 |mail: [email protected]

 

No Comments