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Raccontare Verona con lo Storytelling. Lanciato al 1° Forum Internazionale la grande iniziativa.

Verona, Ottobre 2015 – Una forte partnership quella tra To Be Verona ed AirDolomiti che lancia una nuova emozionante  dinamica per raccontare Verona ed il suo territorio. Un’importante sede per questa nuova iniziativa che ha visto il suo annuncio al termine dei lavori del 1° Forum Internazionale di To Be Verona, positivo e coinvolgente appuntamento che ha raggruppato a sé tutte le realtà più influenti del panorama di business turistico italiano. Si chiamerà “I racconti di Verona”, lo Storytelling che ha lo scopo di raccogliere le storie dei cittadini, turisti e tutte le persone che amano la città di Verona e il suo intero territorio.

Un’idea simpatica ed accattivante per far conoscere Verona in modo più informale, direttamente dagli occhi e “dalla penna” di chi la vive o la visita. Una Verona più vera, diretta e dettata dalle emozioni più personali.
“Bisogna emozionare, prima,  informare e catturare dopo […] sicuramente Verona deve pensare che il vero souvenir che un turista, un visitatore, deve portare via, è una cartolina immateriale e questa si chiama ricordo” ha affermato durante il Forum Annamaria Milesi, massima esponente del marketing dei fattori immateriali in Italia, giornalista e collaboratrice de IlSole24ORE.

“Creiamo insieme la storia di Verona!” questo chiede To Be Verona agli utenti, di raccontare la propria storia, il proprio ricordo, secondo la tecnica preferita, che sia caricando una foto o un video su Instagram utilizzando, in versione grafica o artistica, #tobeveronastory, oppure inviando tutto a [email protected].

Il concorso si svolgerà dal 24 Ottobre 2015 fino al 15 gennaio 2016. Le tre storie migliori saranno pubblicate sulla rivista inflight di AirDolomiti. Una collaborazione, quella con la compagnia aerea, che aiuterà questo importante progetto a “volare alto” e a raggiungere anche mete lontane.

Sul sito www.tobeverona.it sarà creata una pagina dove verranno inserite le storie di Verona dei partecipanti. Ogni settimana verranno pubblicate e saranno condivise con i followers sui vari social networks di To Be Verona (Facebook, Twitter, Instagram).

Sicuramente l’emozione di una foto vincente su Instagram e online, in generale, deve trasmettere qualcosa: curiosità, stupore, sdegno, sofferenza. Il sentimento è alla base della fotografia e grazie al photo contest che ha visto le premiazioni proprio al termine dei lavori del 1° Forum Internazionale di To Be Verona, un Visual Storytelling che ha dato una grande spinta per raccontare Verona in maniera diversa, un’insolita città vista attraverso l’obbiettivo, anche non professionale, ma emozionale degli utenti.

Ambassador speciale per quest’importante iniziativa di Storytelling, uno dei personaggi più famosi,  riconosciuto in tutto il mondo e legato all’immagine di Verona, che già ha partecipato allo Storytelling con grande successo. Nei prossimi giorni verrà svelato il suo nome.

To Be Verona
Via Pancaldo 32
37138 Verona
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Press office Terzomillennium
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[email protected]
T. 045 6050601

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Wildix inaugura l’era del Permission Marketing

Milano, 19 febbraio 2015Wildix, azienda multinazionale che opera nel settore delle telecomunicazioni, specializzata in soluzioni di Comunicazione Unificata, si fa pioniera di un nuovo modo di concepire e implementare il marketing per il canale, con l’obiettivo di creare valore reale, dando supporto concreto e visibilità mirata.

Tale strategia nasce dalla consapevolezza che le problematiche spesso riscontrate dal canale si manifestano nella difficoltà di individuare nuove opportunità di business e nel constatare che il ciclo di vendita dei prodotti e servizi in ambito UC è spesso molto lungo.

In tale senso il pacchetto di attività di marketing territoriale sviluppato da Wildix e proposto ai partner dell’azienda, si articola sostanzialmente in 3 step.

Permission Marketing

E’ la vera novità del programma Wildix rivolto al canale e si basa su di una modalità di marketing definita negli anni 2000 da Seth Godine, ex marketing director di Yahoo.

L’idea alla base di tale attività si concretizza nella possibilità di inviare a potenziali clienti una serie di comunicazioni di valore per attirare l’attenzione sulla soluzione proposta, ma solo ed esclusivamente se il cliente ha dato il proprio permesso a ricevere tali informazioni. Non si tratta quindi di newsletter, ma di contenuti personalizzati e non invasivi legati agli interessi dei potenziali clienti per coinvolgerli, così, in un processo che, occupando attivamente il lungo tempo che può passare dall’offerta alla vendita, indirizzi il cliente in modo naturale verso la soluzione proposta dal partner. Con regolarità il cliente riceverà via email contenuti mirati ai suoi interessi e quando arriverà il momento di scegliere e di comprare si rivolgerà, molto probabilmente, a chi l’ha informato con costanza e professionalità fino a quel momento. 

Brand awareness

Wildix si interfaccia costantemente con i propri partner per valutare ed enfatizzare i loro maggiori casi di successo, affinché questi acquisiscano visibilità e autorevolezza non solo nel settore di riferimento, ma anche nel territorio di appartenenza e in cui operano. Raccontare i propri risultati è in tal senso un’arma vincente per essere visibili sul territorio e guadagnare fiducia sul mercato.

Più opportunità di business

I dati di mercato dimostrano che l’85% delle persone consultano internet prima di acquistare e, per un vendor, non è più sufficiente avere un buon sito o essere presente sui social media; bisogna agire in modo mirato, consapevole e targettizzato.

Per supportare i partner in modo strategico e al passo con le evoluzioni del web marketing e contribuire così all’individuazione di nuove opportunità di business per loro, Wildix mette a disposizione strumenti di marketing territoriale come Google AdWords, affinchè siano visibili, in modo mirato e concentrato nel territorio di azione, sul motore di ricerca più usato in Europa, Google.

“Non dobbiamo mai dimenticare che uno degli strumenti più forti che un’azienda ha a disposizione per farsi conoscere e scegliere è il marketing”, commenta Stefano Osler, CEO di Wildix. “Dobbiamo però anche tenere presente le evoluzioni di tale strumento e adeguarci in modo efficace ai nuovi paradigmi di comunicazione orientata alla vendita. Ecco perché abbiamo elaborato questo nuovo progetto di Trade Marketing; vogliamo offrire ai nostri partner i migliori strumenti del passato (Success Story e Roadshow), quelli più potenti del presente (Web Marketing e Google AdWords) e quelli che domineranno il futuro (Permission Marketing)”, conclude Osler.

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Informazioni su Wildix

Fondata nel 2005 a Trento, Wildix è attiva nello sviluppo di soluzioni VoIP e di applicazioni di Unified Communications, ovvero la possibilità di comunicare in diversi modi, come voce, dati e testo, attraverso un unico strumento con un’interfaccia unificata. Wildix fa della Ricerca e Sviluppo uno dei capisaldi delle proprie attività, consentendo di poter proporre al mercato soluzioni e prodotti evoluti e costantemente aggiornati tecnologicamente, configurandosi come soluzioni ideali per gestire la comunicazione nelle realtà di diverse dimensioni, dallo studio professionale alla grande azienda. A oggi, Wildix ha una rete indiretta composta da circa 150 partner certificati e qualificati e 4.000 impianti installati in tutta Italia.

Per maggiori informazioni: Web, Twitter, Facebook

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Premio Tagliacarne 2011 AISM alla Persona a Francesco Aletti Montano

Il 6 Ottobre la Villa Recalcati di Varese ha ospitato la cerimonia di consegna del premio Tagliacarne AISM (Associazione Italiana Marketing) 2011. Durante questo evento si è tenuta una tavola rotonda in cui in i partecipanti hanno discusso sulle “Nuove formule di marketing per il territorio. Emozionare e valorizzare con i supporti tradizionali e digitali” .

Emozione, tecnologia e condivisione queste le parole chiave emerse nel corso della Tavola Rotonda “Nuove formule di marketing per il territorio – Emozionare e valorizzare con i supporti tradizionali e digitali” che si è tenuta giovedì 6 Ottobre 2011 alle ore 14.30 presso Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese, con la partecipazione delle istituzioni della Provincia, di esperti di marketing territoriale e coordinata da Fabrizio Bellavista. Dopo il saluto di Francesca Brianza Assessore Turismo e Cultura della Provincia di Varese e di Franco Giacomazzi, Presidente AISM gli interventi si sono succeduti con le testimonianze di Adriano Facchini, che ha portato la sua esperienza sul territorio acquisita con il Consorzio Agrario di Parma, di Paola Della Chiesa, Direttore del Turismo della provincia di Varese, di Andrea Dossena, responsabile rapporto sul commercio estero e internazionalizzazione Prometeia, di Walter Giorgio Scott, già professore di marketing presso l’università Cattolica Sacro Cuore Milano e di Massimo Giordani, esperto di digital world, Coordinatore del dipartimento di Marketing Turistico e Territoriale di AISM, che ha proposto la comunicazione digitale come elemento trasversale.

Al centro dell’evento la Cerimonia di Consegna del Premio Tagliacarne 2011 alla Persona a Francesco Aletti Montano con la partecipazione dell’ing. Dario Galli Presidente della Provincia di Varese. Questa la motivazione: “per aver sapientemente recuperato un ampio territorio della Provincia di Varese, il Borgo di Mustonate, realizzando un innovativo progetto turistico di qualità fondato su un’offerta integrata di residenza, sport equestri, cultura e recupero dei sapori locali. Francesco Aletti Montano ha infatti saputo coniugare la tradizione del luogo con il rispetto dell’ambiente tramite tecnologie “green” in un’ottica di imprenditoria sostenibile e di Marketing Territoriale che valorizza le potenzialità di richiamo dell’area”.

 AISM (Associazione Italiana Marketing) è l’Associazione senza fini di lucro che per prima in Italia si è impegnata a sviluppare e promuovere le professionalità nell’ambito del Marketing.

Tra gli associati – Imprese, Professionisti, Accademici – figurano protagonisti della cultura e dell’economia nazionale e multinazionale, in rappresentanza dei diversi settori che insieme collaborano a progetti ed iniziative volte a dare risalto alla cultura di marketing quale elemento strategico di cerniera e di acceleratore per l’eccellenza dell’impresa e della professione individuale.

AISM opera su tutto il territorio nazionale, finalizzando la sua attività alle realtà locali con il supporto di Delegazioni Regionali., mentre i Dipartimenti di Studio dell’Associazione garantiscono la necessaria focalizzazione su specifiche discipline del Marketing orientate alle imprese, ai manager e ai consulenti.

Risale al 1985 l’istituzione del Premio Tagliacarne il più importante riconoscimento nell’ambito del Marketing destinato a Persone ed Istituzioni che hanno svolto un ruolo significativo nella diffusione ed applicazione della cultura di Marketing in Italia.

Sono stati insigniti del Premio Tagliacarne, tra gli altri, Pietro Guindani di Vodafone, Mario Moretti Polegato Patron di Geox, La Camera Nazionale della Moda Italiana, Massimo di Risio di DR Motor e il COI Consorzio Ottico Italiano Gruppo GreenVision ed oggi Francesco Aletti Montano.

Francesco Aletti Montano discende dalla famiglia di banchieri dal 1826. Dopo la laurea in Economia all’università Bocconi diventa agente di cambio alla Borsa Valori di Milano nel 1989 e negli anni successivi è fondatore e amministratore delegato della Aletti & Co., società di intermediazione mobiliare, successivamente trasformata in Banca Aletti & C. di cui è amministratore delegato sino al 2001, anno in cui viene ceduta al Banco Popolare. nel frattempo dal 2005 al 2007 diventa Campione italiano di “attacchi pariglie” cioè di corsa con le carrozze, cosa che non gli impedisce di proseguire la carriera finanziaria: dal 2005 al 2010 diventa infatti Vice Presidente di UBS Italia e in quegli anni diventa cavaliere della Repubblica. Iscritto al Registro dei Revisori Contabili, è però anche imprenditore agricolo.

www.aism.org

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Evento con degustazione emozionale il 6 ottobre alla Villa Recalcati di Varese

Domani giovedì 6 Ottobre, presso la Villa Recalcati di Varese, avverrà la consegna del ‘Premio Tagliacarne 2011’ dell’Associazione Italiana Marketing -AISM a Francesco Aletti Montano, eletto ‘uomo marketing dell’anno’; Montano, insieme all’erede Arturo Rossi, si sta impegnando per recuperare e promuovere i prodotti della Distilleria Rossi d’Angera (azienda fondata sul Lago Maggiore nel 1847,  unica in Italia a ricevere il riconoscimento del Brevetto della Real Casa Savoia nel 1931, con cui distingue tutte le proprie grappe e liquori). Durante la cerimonia di premiazione si svolgerà una Tavola Rotonda sulle “Nuove formule di Marketing per il TerritorioEmozionare e valorizzare con i supporti tradizionali e digitali” in cui parteciperanno, tra gli altri, Adriano Facchini, fondatore del ‘Glocal Award’, già Direttore del Consorzio Agrario di Parma e Alessandra Lanza Responsabile Analisi e Ricerca Economica Prometeia e Presidente Gruppo Economisti di impresa. Al termine, alle ore 17, ci sarà il trasferimento alla Barricaia del Borgo di Mustonate (a pochi minuti da Villa Recalcati) per la conclusione dell’evento. Qui si terrà un ‘Momento Emozionale e di Degustazione’ attraverso l‘assaggio della nuova linea ‘Luxury Spirits’ Rossi D’Angera, con la presenza di Savinelli Pipe e Sigari e l’accompagnamento musicale di un maestro con un Clavicembalo Bizzi, progettato e costruito a pochi km dal Borgo.

 Informazioni e contatti:

Segreteria AISM

[email protected]

www.aism.org

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Marketing territoriale, una strategia per lo sviluppo

reggioemilia

La Provincia di Reggio Emilia ha avviato un confronto per decidere linee di indirizzo condivise e rilanciare il territorio, anche attraendo nuove e ulteriori risorse dall’esterno

Reggio Emilia, 18 gennaio 2011 – Il “marketing territoriale” come insieme di strategie che, partendo da una visione organica del territorio, valorizzano le eccellenze; danno strumenti e occasioni di efficienza, creatività; organizzano e raccolgono le diverse potenzialità presenti per il perseguimento di comuni obiettivi; conferiscono visibilità e appeal a un’area tali da permetterle di attrarre anche nuove e ulteriori risorse dall’esterno. Partendo da questa convinzione, la Provincia di Reggio Emilia ha radunato questa mattina in una gremita Aula Magna dell’Università di Modena e Reggio tutti coloro che – nel pubblico come nel privato – si occupano di promuovere Reggio Emilia in Italia e nel mondo, per offrire strumenti di riflessione e discussione in grado di favorire l’assunzione di linee di indirizzo condivise. A sollecitare il dialogo ed il confronto, la stessa presidente della Provincia, Sonia Masini, insieme ad Angelo Baiocchi, docente di marketing aziendale e pubblico all’Università La Sapienza di Roma ed esperto di comunicazione; Marco Ferrari, fondatore di Image Communication, già vice presidente relazioni esterne di Starwood Hotels, e Carlo Cambi, giornalista e professore di marketing.

“Sono diverse le modalità con le quali Reggio Emilia ha oggettivamente promosso se stessa in Italia e nel mondo attraverso l’istruzione, l’economia, il welfare, le istituzioni – ha detto la presidente della Provincia Sonia Masini aprendo i lavori – Le scuole dell’infanzia rappresentano certamente la cifra interpretativa più significativa di un modello di successo riconoscibile anche attraverso altri importanti fattori. Penso alla forza delle istituzioni ed al legame con l’atto di nascita dell’identità nazionale – come il recente successo dell’apertura delle celebrazioni per il 150esimo dell’Unità d’Italia nella giornata del Tricolore ha testimoniato – o alla qualità dell’accoglienza, della nostra ospitalità e della nostra gastronomia. E ancora alla diffusione del Made in Italy attraverso una miriade di medie, piccole e piccolissime imprese o agli straordinari risultati ottenuti, in particolare in campo socio-sanitario, grazie alla costruzione di un sistema di welfare che non solo ha reso possibile l’esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza, ma è stato capace di attrarre – nel tempo – professionalità ed intelligenze.
“Forse proprio per la molteplicità degli aspetti riconducibili al “marchio Reggio Emilia” è però paradossalmente difficile trovare un logo, un simbolo unitario che rappresenti l’eccellenza dell’intera dimensione provinciale, senza sacrificare gli aspetti importanti di ogni sua parte. Eppure è sempre più diffusa ed avvertita la necessità di una sintesi comunicativa che metta in valore le diverse esperienze e favorisca un marketing territoriale capace di promuovere sempre più Reggio Emilia fuori dai propri confini, attraendo – contemporaneamente – talenti, visitatori, risorse.
In sostanza, dobbiamo trovare nuove strategie in grado di promuovere ulteriormente il buon nome di Reggio Emilia, favorendone la trasformazione in business nei diversi settori. E’ per riflettere e programmare azioni e progetti condivisi che la Provincia di Reggio Emilia – dopo un primo passaggio con il Comune di Reggio Emilia e la Camera di commercio – ha promosso questo confronto, finalizzato ad individuare – in tempi rapidi – le nuove forme che consentano alla nostra bella provincia di raggiungere nuovi traguardi di qualità in ogni campo”.

Marco Ferrari, fondatore di Image Communication, società specializzata nel marketing territoriale e turistico già vice presidente relazioni esterne di Starwood Hotels (la più grande catena alberghiera del mondo) è quindi intervenuto per gettare le basi del marketing territoriale. Affrontando il tema “La costruzione del brand di un territorio e della sua immagine”, Ferrari ha aperto una riflessione sull’importanza della percezione del valore del proprio territorio che hanno le persone che lo abitano, così come quelle che lo possono fruire per le bellezze e le eccellenze, o che possono apprezzare i prodotti tipici di assoluta qualità.
“La costruzione del brand di un territorio e la sua immagine inizia dall’identificazione dei valori di fondo che il territorio stesso esprime e che hanno, appunto, un impatto emotivo sulla collettività – ha detto – Costruire un brand è uno sforzo collettivo che richiede non solo una squadra affiatata, ma un lavoro in “partnership” con una continua condivisione organizzata tra le attività individuali dei partecipanti”.
Per costruire un brand è quindi “fondamentale la collaborazione, così come viene richiesto un processo creativo basato su una visione originale in grado di generare un impatto emotivo sul mercato”.
“L’innovazione è fondamentale per fornire al brand la trazione necessaria sui mercati – ha concluso Ferrari – Occorre poi coltivare un brand collegabile con i valori espressi complessivamente dal sistema Italia, unico nel suo genere, proponendosi come prosecuzione del viaggio in un sistema turistico complesso che ha come ingresso le grandi città d’arte ed è in grado di offrire, attraverso il territorio, una molteplicità di esperienze come nessun altra destinazione al mondo.”.

Angelo Baiocchi, presidente della filiale italiana di una multinazionale della comunicazione e professore di marketing, ha calato i principi del marketing territoriale nella realtà di Reggio Emilia, indicando il percorso da compiere e le scelte da fare. Per Baiocchi il marketing “è un’attività che consiste in una serie di azioni volte a rendere attrattivo alla gente un prodotto o un servizio con lo scopo finale di farli acquistare: la comunicazione, gli interventi sul patrimonio infrastrutturale, l’offerta di servizi sono alcune azioni che si possono adottare per sviluppare il grado di attrattività dell’area geografica che ci interessa”. “Certo – ha proseguito Baiocchi – in un contesto di sempre maggiore competitività dei territori, l’obiettivo che ci poniamo è attrarre risorse umane, turisti ma anche talenti e capacità, e risorse economiche, investimenti, commesse, capacità di vendita e di esportazione. Per questo è fondamentale che i soggetti coinvolti nel marketing territoriale condividano un comune lavoro di squadra e le istituzioni elettive del territorio concordino obiettivi in senso alto: le istituzioni democratiche devono avere un ruolo di coordinamento, di “capotavola”. Molti sono già i soggetti, sia pubblici che privati che ciascuno con il suo marketing si coordina con il marketing territoriale complessivo. Quindi occorre proporre un’azione coordinata per elaborare strategie condivise, predisporre piani operativi dove indicare un’organizzazione (chi fa che cosa). Tutto questo per aumentare la visibilità del territorio reggiano, attrarre maggior turismo, attrarre maggiori risorse economiche e maggiori investimenti”.
Le strategie che si possono mettere in atto, secondo Baiocchi, sono due: “turistica” e “business”. “Quella turistica mette in rilievo la linea ‘territorio – turismo – ambiente’, valorizzando il patrimonio storico monumentale, paesaggistico, prodotti eno-gastronomici – ha spiegato – Ci sarà attenzione ai servizi, ad itinerari e pacchetti da comunicare e da vendere, realizza e comunica eventi, mette a punto una stategia di valorizzazione dei prodotti enogastronomici. La comunicazione si rivolgerà ad un target di potenziali consumatori e verso operatori turistici, tour operator, stampa e web specializzati”.
Nel caso, invece della strategia business, “la valorizzazione è centrata sulla vitalità economica del territorio, sulle produzioni e sui vantaggi infrastrutturali, oltre che sulle competenze”. I target di riferimento, in questo caso, sono le aziende, gli imprenditori, gli investitori e la comunicazione si indirizzerà verso gli operatori economici e finanziari; verso e attraverso i media significativi nell’area economico – finanziaria.
“Dovremmo porci domande su quali sono i fattori attrattivi e differenzianti di Reggio Emilia; quali sono i fattori più competitivi esistenti, e ancora quali potenzialità siamo in grado di esprimere – ha proseguito Baiocchi – Le macro direzioni di lavoro che spingono il nostro agire dovrebbero tener conto dell’accoglienza, della simpatia, dell’ospitalità, della qualità della vita e dei servizi che il nostro territorio è in grado di esprimere in relazione ad una qualità tutta italiana. Così come si dovrebbe saper valorizzare le cose belle e buone del nostro territorio come il paesaggio, l’ambiente, la storia, i monumenti, la cultura, Canossa (con l’evocazione carismatica) il Tricolore, l’enogastronomia, i prodotti tipici. E ancora dovremmo saper comunicare e mettere in valore la capacità e la serietà delle persone, la cultura del fare, le infrastrutture, le condizioni dele nostre imprese e del lavoro, i valori di relazione e di etica che il nostro territorio è in grado di esprimere”.
Per suggerire ipotesi di lavoro, secondo Baiocchi è fondamentale “conoscere il marcato e i target, decidere e lavorare al prodotto e saperlo comunicare, mantenendo le promesse”. “La strategia condivisa deve essere coerente, univoca e prolungata e i ruoli dei diversi attori essere chiari e con scadenze precise – ha concluso – Non possiamo non tener conto oggi dell’importanza della comunicazione web e del fatto che oggi tutti possano volendo pubblicare, così come non possiamo prescindere dal fatto che agiamo in un contesto dove la comunicazione è fondamentale. Per concludere e per sintetizzare le scelte in modo efficace ed efficiente è necessario scegliere: un simbolo, un segno, una parola, delle parole che siano in grado di evocare ed aggiungere appeal al nostro territorio. Dopo la scelta da parte di qualcuno, tutti i soggetti coinvolti devono lavorare al raggiungimento degli obiettivi”.

A moderare il dibattito è stato Carlo Cambi, giornalista, scrittore e docente di Teoria e Politica del Turismo all’Università di Macerata (e curatore della collana “Le terre del Carlino” con lo speciale dedicato a Reggio Emilia), che ha definito “i reggiani cittadini affidabili che si occupano di cosa concrete con serietà e determinazione”. “E’ nel vostro Dna fare le cose bene e con uno sguardo alla comunità: infatti a Reggio si vive bene, c’è una imprenditoria diffusa, di qualità. Quello che posso suggerire ai reggiani è di creare un “Love Mark”, un marchio che non crei immagine, ma piuttosto susciti immagine per il proprio territorio”.
Sono quindi intervenuti Giovanni Arata dell’Apt Emilia-Romagna che ha sottolineato l’importanza dei social network e la necessità, per Reggio come per chiunque voglia promuovere il proprio territorio, di cercare il più possibile collaborazioni, a partire appunto dall’Apt regionale.
Donatella Prampolini, presidente Confcommercio, ha ricordato come “con la Provincia si sia iniziato un dialogo da tempo perché sentiamo forte la necessità di “vendere” il prodotto Reggio Emilia”. “Noi reggiani forse non amiamo troppo Reggio o non abbastanza, così come siamo troppo frastagliati sul fronte della promozione, c’è bisogno di un coordinamento e di qualcuno che possa prenderci per mano, se questo ruolo intende assumerselo la Provincia noi ci stiamo”, ha detto, ribadendo poi la “necessità di fare formazione, perché è importante insegnare ai ragazzi ad amare il territorio”.
Dopo i tre simpatici – e molto significativi – aneddoti raccontati da Mario Bernabei per far comprendere le potenzialità del Castello, e più in generale delle terre, di Canossa, il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi ha ricordato il lavoro sul marketing territoriale da tempo avviato da Palazzo Allende a Reggio, “dove esistono 58.000 imprese su 580.000 abitanti, e dunque è chiaro che si tratta di un turismo d’affari”. “Io presiedo l’Unione di Prodotto, è già nel termine sta la volontà di identificare un buon prodotto da vendere, come gli interventi di questa mattina hanno sottolineato, in una strategia di rete sul territorio – ha aggiunto – Però in Emilia Romagna esiste una legge, la numero 7, rivolta ai privati e dedicata al turismo, ma nella nostra provincia negli ultimi cinque anni non ha partecipato nessun soggetto privato”. Da qui “un appello al settore privato perché si unisca a quel sistema di cui fanno già parte gli enti territoriali e la Provincia”.

La presidente Sonia Masini ha quindi chiuso i lavori “di una mattina ricca che ha messo a fuoco una strategia e ha consentito di trovare nuove strade”. “Reggio Emilia è conosciuta, abbiamo fatto molto, il motto che più ci rispecchia è “vulom bas”, stiamo cioè con i piedi per terra – ha detto – Noi vorremmo però anche alzarci e andare dove meritiamo di stare, ma tutti insieme. Il punto, dunque, è passare da una promozione individuale ad una collettiva, aggiungendo qualcosa di nuovo al nome di Reggio Emilia”. “Noi oggi apriamo un discorso, non vogliamo dare soluzioni, ma al massimo entro due, tre mesi vorremmo chiudere questo discorso”, ha aggiunto, annunciando l’avvio di una serie di confronti e di lavoro comune già nei prossimi giorni. “Chiediamo a tutti delle idee, vogliamo che sia un percorso condiviso – ha concluso – Dobbiamo lavorare insieme, non ci sarà parte di Reggio Emilia che si salva se Reggio Emilia regredisce”.

A cura dell’Ufficio Stampa della Provincia di Reggio Emilia
Corso Garibaldi, 59
Tel. 0522.444151 (F. Macchi) – 444134 (S. Mannari)
mail: [email protected]

o Stampa della Provincia di Reggio Emilia – Corso Garibaldi, 59

Tel. 0522.444151 (f.macchi) – 444134 (s.mannari) mail: [email protected]

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Intervista a 360 gradi sul marketing territoriale e emozionale

L’opinione di Gianandrea Abbate, Francesco Gallucci e Fabrizio Bellavista su “Il marketing emozionale e il turismo fra teoria, storie di successo e progetti innovativi”, titolo del convegno del 30 novembre organizzato dal Dipartimento di Neuromarketing di AISM & POPAI Italia

Il marketing territoriale sta diventando uno degli asset più importanti della strategia turistica di ogni Paese e tanto più dell’Italia, che ha una affluenza di circa 80 milioni di visitatori all’anno. All’interno di qualsiasi strategia di marketing, non solo territoriale, poter avvicinare e comprendere le potenzialità emozionali di un brand città o di un brand paese fa certamente la differenza.

Oggi 30 Novembre 2010 si svolgerà un convegno organizzato dal Dipartimento di Neuromarketing di AISM & POPAI Italia su questi temi, con l’intento di approfondire le dinamiche del marketing emozionale applicato al primo settore economico italiano, il turismo, dal titolo “Il marketing emozionale e il turismo fra teoria, storie di successo e progetti innovativi” (presso Popai Italia – Piazzetta Umberto Giordano, 4, dalle 16.00 alle 18.00).

Ecco cosa pensano sull’argomento un esperto di psicoliguistica, Giandrea Abbate, presidente Istituto Psycho Research e due relatori del convegno, Francesco Gallucci, Presidente 1to1Lab e coordinatore del Dipartimento AISM di Neuromarketing e Fabrizio Bellavista, partner Psycho Research e vice presidente Premio Cultura di Rete.

“Nelle nostre ricerche” afferma Giandrea Abbate “emerge come dato consolidato una maggiore convergenza verso il particolare, il vicino, cioè il locale: il marketing territoriale si trova a dovere rilevare e comunicare questa carica emotiva diffusa e deve trovare driver emozionali e segni distintivi al pari di un brand. Tutte le regioni d’Italia hanno nelle nostre mappe di posizionamento psicolinguistico connotazioni specifiche che le differenziano l’una dall’altra: questo permette ai brand territoriali di emergere dalla ‘marmellata comunicativa’ che caratterizza il settore”.

Francesco Gallucci sostiene anche che “nella confusione mediale e nell’iperofferta di prodotti sia nei punti vendita sia sui siti web nella Rete l’esperienza e la fiducia nei brand è spesso il riferimento di salvataggio per ognuno di noi, per orientarci e decidere. Ma non basta; conta molto nella decisione la comprensibilità del messaggio erogato e la sua capacità di trasmettere significato. Il filosofo Edgard Morin afferma che i contenuti di un messaggio devono essere pertinenti, devono toccare le corde della sensibilità profonda delle persone. Se una pubblicità, una marca, un prodotto non riescono a farlo non avranno alcuna possibilità di creare engagement, cioè il coinvolgimento emozionale che può portare il consumatore ad entrare in sintonia con il brand, il prodotto o la pubblicità”.

Conclude il discorso Fabrizio Bellavista: “capire l’anima profonda di un brand città o di un brand nazione è essenziale per comunicare correttamente i suoi plus. Nell’arena globale, avere i giusti feedback dalle ricerche psicolinguistiche o dalle indagini di neuromarketing e coniugarli con le statistiche sempre più approfondite che ci pervengono dal mondo digitale, significa poter fare strategie di marketing territoriale molto focalizzate ed efficaci in modo da fare la differenza nei confronti dei competitor”.

SAVE THE DATE

“Il marketing emozionale e il turismo fra teoria, storie di successo e progetti innovativi”

30 Novembre 2010

Milano, presso Popai Italia – Piazzetta Umberto Giordano, 4

Ore 16.00 – 18.00

Il programma degli interventi è così suddiviso:

Daniele Tirelli – Presidente Popai Italia;

Franco Giacomazzi – Presidente AISM;

Francesco Gallucci – Coordinatore Dipartimento Neuromarketing AISM e Presidente 1to1 lab  “Il neuromarketing e il coinvolgimento emozionale del cliente”;

Massimo Giordani – Direttore Popai Digital e Amministratore Delegato Time & Mind  “Iperconessioni fra atomi e bit”;

Fabrizio Bellavista – Partner Istituto Psycho Research Milano “Il marketing territoriale e le città emozionali”;

Emilio Becheri – Amministratore Delegato Mercury e Professore Università Firenze “Dall’offline all’online, conoscere per pianificare”;

Paolo Poponessi – Vice-presidente Commonlands “Luoghi, paesaggi e identità emozionali, i nuovi paradigmi dell’attrattività turistica”;

Riccardo Trecciola – R&D Manager 1to1 lab “La comunicazione turistica online, misurare l’efficacia emozionale dei siti web con il neuromarketing”.

La partecipazione è gratuita e su invito; all’evento è possibile intervenire confermando a [email protected].

http://www.aism.org/index.php?option=com_content&view=article&id=567%3A30112010-incontro-dipartimento-di-neuromarketing&catid=40%3Adipartimenti-tematici&Itemid=111

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LA WEBZINE DEL BUONTURISMO su www.turismoeterritorio.com i pareri di manager, amministratori, giornalisti

Perché in Italia non c’è una politica di attrazione degli investimenti nel turismo? Il turismo locale avrà la meglio su quello globale? Le imprese sapranno reagire al monopolio delle microvacanze?
E poi che cosa è il turismo per quelli che ci lavorano dentro?
Queste sono alcune delle domande che chi lavora nel turismo (e quindi lo deve anche studiare), si pone spesso e la webzine dà le sue prime risposte, anche con una serie di interviste fatte ad hoc a manager pubblici e privati, giornalisti, esperti.
La nuova rivista on line turismoeterritorio.com si propone di lavorare per “un buon turismo scritto e parlato”, gli vuole dare una casa, dove si possa parlare in modo corretto, puntuale, documentato, con professionalità, competenza, attenzione.
Non ci sono molte occasioni per fare questo, i media in genere si sono fermati ai rapporti tra meteorologia e turismo, fa sempre notizia il grande esodo (anche se non c’è più da anni), e poi a tenere banco sono sempre le vacanze, poco importa chi e che cosa c’è dietro.
Si cercherà di dire e di riportare chi ha detto cose sensate. Benvenuti a tutti quelli che si sentono di dare una mano: articoli lunghi e corti, video, interviste a personaggi noti e non noti, segnalazioni di cose belle o brutte, tutto sarà visionato, molto sarà pubblicato.

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