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Vuoi perdere peso ? … Ingrassa !

Le incomprensioni (per gli esterofili misunderstandings) sono alla base di colossali disastri in tutti i campi.
Un esempio famoso: durante una missione spaziale fra il centro di controllo Europeo e quello di coordinamento USA (la missione era congiunta) in fase di atterraggio di una sonda, su un satellite di Giove, le distanze erano misurate ed inviate dagli Usa col sistema metrico anglosassone, quello dei pollici, piedi e yarde per capirci, ma in Europa  venivano interpretate col sistema metrico decimale.
Risultato: la sonda si schiantò al suolo, in quanto quando la sonda si trovava a 200 yarde dal suolo per i tecnici in Usa, mentre in Europa al centro di comando risultavano 200 metri, ancora troppo presto per attivare i razzi di frenata, e quindi la sonda che in realtà distava dal suolo 182 metri circa, si trovò col non avere sufficiente spazio (reale) d’atterraggio una volta accesi i razzi d’arresto !
Per tornare al nostro peso corporeo, una incomprensione del linguaggio comune è la seguente: le proteine pesano più dei grassi.
In realtà si vuole comunicare che il peso specifico delle proteine è maggiore di quello (peso specifico) dei grassi, perché (come un indovinello sciocco insegna) 1 Kg di ferro pesa come 1 Kg di piume !
Solo che il chilo di ferro è di dimensioni di una palla da tennis (forse anche meno), il chilo di piume occupa lo spazio di un cuscino !
Al che,  se volete perdere peso ( a parità di massa corporea )

INGRASSATE !!!

Sembrerà assurdo… ma così è.
Perché anche nel nostro corpo 1 chilo di muscoli pesano come un chilo di grasso, il problema consiste nel fatto che il grasso occupa più spazio !
Noi suggeriamo quindi di: non badare solo al responso della bilancia ma anche a quello dello specchio !
E porsi quindi la seguente domanda (che sembra scontata, ma non lo è !):

“ Voglio perdere peso o voglio perdere centimetri? O tutt’e 2 le cose ?! ”

Perché poi, se chi vi segue nella dieta, imposta un determinato percorso, c’è il rischio di non ottenere il risultato desiderato e schiantarsi… col morale.

Emiliano Dix

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mima, la bellezza è essenziale


Una storia che nasce a Milano qualche anno fa quando due giovani studenti, lei spagnola, lui olandese, si incontrano nella capitale del Design: Yolanda mentre frequentava un master in moda e Davy Kho come designer allo Studio Sowden, di cui poi diventa socio. Davy e Yolanda, intanto, si sposano, hanno due bambini e, molto presto, cominciano a girare il mondo, Milano (dove nasce il loro primo figlio), Olanda, Parigi e attualmente Spagna, disegnando fin da subito prodotti per rinomati marchi (da macchinette per il caffè a interni per aeroplani, telefoni, arredi per bambini) e affermandosi sempre più nel mondo dei designer. Nel 2000 Davy insieme a Hiroshi Ono allestisce una mostra in Corso Garibaldi durante il Salone del Mobile ottenendo un grande successo.

Il lancio di mima in Italia è l’occasione di riportare Davy e Yolanda a Milano per presentare al Salone questo nuovo progetto: la bellissima linea di prodotti mima, ispirata proprio dalla nascita dei loro figli.
La bellezza è il filo conduttore della linea mima, ed è alla base di ogni scelta. La cura di ogni minimo particolare e le sofisticate scelte di materiali e tessuti fanno di mima un prodotto unico e esclusivo, che coniuga bellezza, essenzialità e praticità puntando dritto alle esigenze di mamme e papà.

Mima è oggi un emergente brand spagnolo, che quando ha presentato i suoi passeggini alla Fiera Kind & Jugend 2009 di Colonia, ha lasciato tutti a bocca aperta, generando una reazione di grande sorpresa.

Il modello kobi vince, infatti, immediatamente il primo premio per l’innovazione all’interno della categoria passeggio.

Adesso, dopo un lungo lavoro, per mettere a punto e raffinare tutti i dettagli, mima fa finalmente capolino a Milano esordendo al Fuorisalone 2011 in zona Tortona, nella zona di Milano dove nascono storie di design destinate al successo.

Insieme a kobi, nasce xari, un passeggino che cresce insieme alla famiglia.

Infatti, grazie alla seconda seduta opzionale, kobi segue le varie fasi evolutive della vita del bebè, i primi passi, l’arrivo di un fratellino..Grazie al sistema “carrycot inside”, il seggiolino si può convertire in una culla letteralmente in 15 minuti…e viceversa!!

Xari è, invece, un passeggino più compatto, più adatto per famiglie con un solo bimbo, ma con la possibilità di fruire anch’esso del sistema “carrycot inside”.

Le prossime idee di mima sono in questo momento in fase creativa da parte di Davy e Yolanda, che non tarderanno a presentarcele!

A proposito di mima
Mima è stata fondata nel 2009 e opera nelle vicinanze di Valencia, in Spagna.
Il nome del brand nasce dal verbo spagnolo Mimar che significa coccolare e che, infatti ben racchiude la mission di mima, cioè sviluppare prodotti intelligenti e belli che facciano sentire speciali sia i bimbi sia i genitori.

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