il gigante sfregiato, enrico vanzina, libri gialli, barbara braghin, coeconews
E’ uscito il primo giallo del grande sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, Enrico Vanzina, intitolato “Il gigante sfregiato”.
Il protagonista è Max Mariani era un avvocato della Roma-bene, con una Porsche fiammante e una casa nei quartieri alti.
Adesso è uno scalcinato detective privato che vive di espedienti, beve litri di vodka e ha un debole per le ragazze facili.
Eppure ha fiuto, e per risolvere un caso è il migliore sulla piazza.
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Quando un ex rugbista con la passione per le risse chiede il suo aiuto, Max non esita neanche un secondo: il gigante sfregiato, di nome Sandrone, vuole sfuggire a una donna senza scrupoli, decisa a farlo fuori.
E poco importa se quella bionda con la passione per i soldi facili e qualche nemico di troppo offrirà un lauto compenso proprio a Mariani per trovarle Sandrone.
Già, perché Max è fatto così: è avido, cinico e arrogante, e soprattutto adora ficcarsi nei guai, meglio se accompagnati da un mucchio di soldi.
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Enrico Vanzina, sceneggiatore e produttore. Figlio di Steno, insieme al fratello Carlo è vissuto nel mondo del cinema fin dall’infanzia, frequentando abitualmente personaggi del calibro di Totò, Ugo Tognazzi, Mario Monicelli, Ennio Flaiano, Mario Camerini e Dino Risi, i cui figli Marco e Claudio sono loro amici d’infanzia.
Dopo aver frequentato la scuola francese Chateaubriand di Roma, diplomandosi nel 1966, si è iscritto a Scienze Politiche all’Università di Roma laureandosi nel 1970.
L’esordio nella carriera cinematografica risale al 1974 come aiuto regista del padre nel film “La poliziotta”.
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Nel 1976, ha iniziato a scrivere sceneggiature e da allora ha collaborato con i maggiori esponenti della commedia all’italiana. Nel corso degli anni ’80 e ’90 ha firmato insieme al fratello i più grandi successi al botteghino italiano, film molto amati dal pubblico ma spesso stroncati dai critici nostrani.
Nel 1986 ha fondato, sempre con il fratello Carlo, la casa di produzione Video 80 e da allora oltre alla produzione cinematografica si è dedicato anche a quella televisiva (“I ragazzi della III ^ C”, 1986; “Amori”, 1987; “Anni ’50”, 1998; “Anni ’60”, 1999).
Nei primi anni ’90 ha collaborato con la Penta Film. Ma il cinema non è la sua unica occupazione. Ha scritto la pièce teatrale “Bambini cattivi” portata in scena da Giuseppe Patroni Griffi.
Ha collaborato per diversi anni con Il Corriere della Sera e Il Messaggero, ha portato in stampa i libri “Le finte bionde”, “Colazione da Bulgari” e “La vita è buffa” e tiene corsi di sceneggiatura.
Barbara Braghin