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Unibg: approvato il piano strategico triennale 2020-2022

Dopo il parere positivo del Senato Accademico lunedì 16 dicembre e l’approvazione all’unanimità del CDA martedì nel tardo pomeriggio, l’Università degli Studi di Bergamo ha varato il piano strategico 2020 – 2022, grazie al quale l’Ateneo delinea le linee d’azione in ambito di didattica, ricerca, terza missione e infrastrutture.

Un piano che delinea il nuovo volto dell’Università degli studi di Bergamo con nuovi spazi a disposizione degli studenti e al servizio della comunità, ma anche un notevole arricchimento dell’offerta formativa, grazie all’introduzione di nuovi corsi di laurea e percorsi in ambiti strategici.

Ma soprattutto, l’Università ha deciso di introdurre il numero “sostenibile e programmato”, dimensionato sulle infrastrutture e sul personale docente e tecnico-amministrativo.  Una sperimentazione che nell’anno accademico 2020\2021 coinvolgerà le lauree triennali e l’anno successivo, salvo diverso avviso, anche le lauree magistrali.

Il numero “programmato e sostenibile” individuato per ogni singolo corso di laurea triennale, è in linea con la media elevata di immatricolati dell’ultimo triennio con alcune eccezioni che riguardano i quattro corsi di laurea più affollati, per i quali si è fissato un numero calmierato ma coerente con il numero registrato nell’a.a. 2018/2019. UniBG conta infatti 24mila iscritti, con un forte incremento degli stranieri (in crescita del 74,5%) e degli studenti fuori sede, (il 45% circa di iscritti da fuori provincia). In particolare l’anno accademico attuale registra un +15% sugli iscritti totali rispetto allo scorso anno e un +50% rispetto al 2012.

Una scelta a garanzia della qualità della didattica e della centralità dello studente in tutte le dimensioni della vita universitaria – sottolinea il Rettore Remo Morzenti Pellegrini che aggiunge – a conferma della massima attenzione al singolo studente, alla sua formazione e alla sua crescita con possibilità di approfondimento e di recupero per rimanere al passo con il percorso di studi scelto”.

Per le prove di selezione per l’ammissione ai corsi di laurea triennali, l’Università si avvarrà infatti delle soluzioni proposte dal CISIA (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso). La nuova metodologia garantisce test differenziati per i diversi corsi di laurea, i TOLC (Test OnLine CISIA), che gli studenti hanno la possibilità di svolgere senza vincoli geografici e temporali. Il test infatti, è completamente informatizzato e può essere sostenuto in qualsiasi sede universitaria, tra le oltre 50 consorziate e nelle date ritenute migliori per lo studente all’interno di due sessioni, quella primaverile (da inizio febbraio fino al 24 aprile 2020) e quella estiva (entro il 31 agosto 2020).

Il TOLC ha la doppia funzione di test di selezione e test di valutazione delle competenze iniziali (TVI), così che lo studente potrà colmare eventuali debiti formativi, in anticipo rispetto all’inizio delle lezioni. Un modo per valutare le proprie conoscenze e un mezzo per orientare gli studenti della scelta del percorso più adatto alle proprie esigenze e competenze.

Nel piano strategico promosso dall’Università, sono stati inoltre toccati tre aspetti fondamentali, punti cardine del processo di sviluppo dell’Ateneo: la tecnologia, imprescindibile nello sviluppo delle capacità e dello spirito critico di ogni persona; la persona, sempre al centro dell’operato dell’Ateneo le cui azioni sono volte a valorizzarne e tutelarne le specificità e a favorirne l’operato all’interno della società e la società stessa, dove l’Ateneo opera e come tale è imprescindibile la relazione con essa e la comprensione delle sue dinamiche di cambiamento.

Tutte le informazioni dettagliate sono disponibili sul sito dell’Ateneo all’indirizzo: www.unibg.it

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Italiani tradizionalisti, incoerenti, ma curiosi: a That’s Mobility i risultati dell’indagine Presa in pieno! Gli italiani e le colonnine di ricarica

Il dato di maggior rilievo che emerge dall’indagine è che gli italiani (60,5%) non passano all’auto elettrica perché pensano che sia difficile fare rifornimento e quindi la paura di restare senza energia è il secondo motivo deterrente (57,5%). Se aggiungiamo che il 60% delle donne vorrebbe poter fare la ricarica dal benzinaio risulta chiaro che prima di tutto c’è un gran bisogno d’informazione. Questi sono solo alcuni dei risultati scaturiti dal sondaggio “Presa in pieno!”, i cui risultati completi e le soluzioni ai problemi evidenziati verranno affrontati a That’s Mobility, in programma a Milano il 25 e 26 settembre.

Milano, 11 settembre 2018 – Il Global EV Outlook 2018 pubblicato dalla IEA non considera l’Italia tra i primi 20 mercati al mondo per immatricolazioni di veicoli elettrici o per infrastrutture di ricarica. Il settore è in espansione anche nel nostro Paese e ogni giorno sono annunciate nuove iniziative; sembra però mancare una svolta decisiva. Come convincere gli italiani a salire a bordo?

Nasce da questa domanda l’inchiesta Presa in pieno! Gli italiani alle prese con le colonnine di ricarica. Ideata e condotta da Nuova Energia in collaborazione con That’s Mobility, tra il 9 luglio e l’8 agosto ha coinvolto oltre 1.000 soggetti al di sopra dei 18 anni. L’inchiesta ha interessato l’intero territorio nazionale, con una segmentazione delle risposte in base a sesso, età, posizione lavorativa e area geografica. Tutt’altro che scontati i risultati.

Nella scelta di una nuova auto il tipo di alimentazione risulta essere il primo fattore (28,7 per cento delle risposte) e sopravanza il prezzo (27,2 per cento). Potenza e velocità “scompaiono” (solo il 4 per cento); anche linea ed estetica sembrano avere un peso marginale. Si afferma, invece, la sicurezza (12,9 per cento). Infine, un italiano su dieci ha dichiarato: “Non comprerei più un’auto di proprietà!”.

Punti deboli dell’alimentazione elettrica rispetto alle tradizionali? Immaginandosi alla guida di una e-car (e potendo dare più di una risposta) il 61 per cento del campione ha optato per la “difficoltà di fare rifornimento”; il 58 per cento per il rischio di “rimanere senza carica”.

In generale, gli italiani mostrano una conoscenza e una consapevolezza ancora molto superficiali, come confermano le risposte su autonomia, costi e durata della ricarica. Peraltro, non emerge una maggiore apertura da parte della generazione Millenial. Anzi…

Tra i suggerimenti per favorire la diffusione della e-mobility (si potevano dare fino a un massimo di tre risposte) ha prevalso “l’offerta di incentivi economici sull’acquisto del mezzo”, distaccando di poco l’obbligo di “installare colonnine nei distributori di benzina esistenti” e di “installare le colonnine nei parcheggi di tutti i supermercati”.

Il dato è molto interessante: il consumatore non sembra ancora pronto a un cambio di mentalità e vuole continuare a comportarsi come alla guida di un’auto tradizionale. Tanto è vero che una significativa percentuale (un’intervista su quattro) lamenta nel fare il pieno la “mancanza di una alternativa al self service”!

Un’analisi più approfondita delle risposte ha rivelato numerosi casi di incoerenza. Ad esempio soggetti che vorrebbero incentivi all’acquisto, ma non considerano il prezzo una barriera; che chiedono tariffe agevolate sul kWh, ma sono convinti che già oggi si possa fare un pieno con pochi euro; che pensano di poter fare il tragitto Milano-Roma senza alcuna sosta, ma vedono nella scarsa autonomia il maggior problema delle e-car.

Serve dunque tanta, tanta informazione in più. L’indagine, in particolare, suggerisce di “lavorare” sulle colonnine di ricarica cercando di renderle un oggetto più a portata di mano del consumatore (non solo in termini di diffusione sul territorio).

Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia commenta: “Gli spunti dell’indagine condotta da Nuova Energia aprono a infinite opportunità. L’occasione offerta dalla manifestazione consente di rispondere alle perplessità espresse dagli italiani, soprattutto in termini di difficoltà di fare rifornimento e disponibilità di punti di ricarica per auto elettriche in condominio e nelle aree urbane ed extraurbane. A That’s Mobility verranno presentate le iniziative degli operatori in grado di soddisfare la richiesta, e che porteranno nel prossimo futuro all’installazione di migliaia di colonnine di ricarica su tutto il territorio nazionale.”

Tutti i risultati e le opportunità di mercato saranno presentati il prossimo 26 settembre, alle ore 16.30, nel corso di THAT’S MOBILITY, il nuovo evento dedicato alla mobilità elettrica che si svolge il 25 e 26 settembre 2018 presso il MICO Milano Congressi, Gate 14-15, Via Gattamelata, 5. Ingresso gratuito previa pre-registrazione su https://www.thatsmobility.it/it-it/thats_mobility.html.

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IP Security Forum. Protezione delle infrastrutture Critiche

MILANO – Quando si protegge un’infrastruttura critica, le tecnologie che si utilizzano possono essere il cavallo di Troia per attacchi informatici dagli effetti potenzialmente devastanti.

Quali precauzioni? Ne parlerà ad IP Security Forum Antonmarco Catania, Rappresentante Legale di GSG International, nella sua relazione “Sicurezza intrinseca delle tecnologie a protezione delle infrastrutture Critiche”, analizzando nello specifico il caso della protezione in ambito aeroportuale.

L’evento per eccellenza dedicato all’IP Security arriva a Milano giovedì 31 marzo, presso il Centro Congressi Stella Polare di Fiera Milano-Rho, portando con sé grandi novità e tante conferme.

Punto di riferimento per la crescita e l’aggiornamento dei soggetti interessati all’IP Security – installatori, system integrator, progettisti e utenti finali – la rassegna prosegue di anno in anno il proprio percorso di miglioramento, con il contributo dei numerosi partecipanti, sempre più coinvolti, insieme a sponsor e relatori, nella definizione di un evento a misura di convegnistica ed esposizione.

È ancora possibile registrarsi e partecipare anche ai due corsi di formazione organizzati da Ethos Academy: “Videosorveglianza e privacy 2016”, corso di aggiornamento sulle novità in tema di videosorveglianza e privacy, sotto la consulenza scientifica ed il patrocinio di Federprivacy, e “Norme CEI Sistemi antintrusione e antirapina”, rivolto a Progettisti, Installatori e System Integrator, organizzato in collaborazione con la Gazzoli Engineering.

 

 

Per le registrazioni è già attivo il seguente link:

http://www.ipsecurityforum.com/

 

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Fabrizio Palenzona in una lettera al Sole 24 Ore: Infrastrutture per la crescita del Paese

Fabrizio Palenzona, presidente dell’Aiscat, commenta l’articolo di Alberto Meomartini in materia di Infrastrutture e regolamentazioni statali per la crescita economica del Paese

Fabrizio Palenzona in una lettera al Sole 24 Ore:
“Merita di essere ripreso e approfondito il contributo di Alberto Meomartini in materia di infrastrutture, apparso domenica sul Sole 24 Ore. Il segno che, in un paese dominato dal gossip e dal qualunquismo, intorno al tema dell’economia si riuniscono ancora persone di buon senso che prescindono dagli interessi della piccola politica e si preoccupano del futuro è, di per sé, una notizia.
UniCredit ha sviluppato una seria ipotesi di rinnovamento della disciplina delle infrastrutture largamente coincidente con quella desumibile dalle affermazioni di Meomartini”.

Continua Fabrizio Palenzona:
“Per trasformare l’idea in fatti, UniCredit ha promosso un progetto per la realizzazione di un corridoio europeo fra Trieste, Monfalcone e Monaco di Baviera: prima e, al momento unica, iniziativa concreta in grado di fare concorrenza ai corridoi francesi, spagnoli e sloveni, e ai porti del Nord Europa.
Un intervento in larghissima misura finanziato con risorse private, e senza alcuna garanzia dello stato, in virtù di un’alleanza con il primo vettore mondiale (al momento in stand-by per il sorgere di un progetto analogo promosso dal governo, localizzato a pochi chilometri). Perché una politica infrastrutturale non si caratterizzi per un uso irrazionale e talune volte improduttivo delle risorse, ma sia significativamente ancorata ai traffici veri, occorre tuttavia che si realizzino alcune condizioni, che speriamo il nostro paese sia in grado di garantire.

La prima condizione è una reale ed effettiva apertura del mercato, oggi, soprattutto nel caso dei porti, sostanzialmente chiuso. Evidenti barriere di accesso hanno precluso ai porti più importanti di essere competitivi. Sembra quasi che non si voglia svilupparli, per tutelare locali rendite di posizione e inefficienze.
Inoltre è indispensabile che si rispettino le regole europee in materia di aiuti di stato. Se un’impresa privata investe capitali propri non può vedere sorgere una infrastruttura concorrente a pochi chilometri realizzata con capitali pubblici. In questo senso le scelte di politica dei trasporti dell’Unione europea meritano di essere condivise e attuate.

La seconda condizione è la certezza e la tutela del legittimo affidamento. Se lo stato modifica unilateralmente i contratti in essere, dà luogo a un grave pregiudizio all’impresa che ha pianificato la realizzazione della specifica opera alterando il sinallagma contrattuale, innalzando così una barriera di accesso che scoraggia drammaticamente qualunque investitore a intervenire sul mercato italiano dei servizi e dei capitali. Certezza e tutela del legittimo affidamento sono i prerequisiti di una politica delle infrastrutture alla quale, francamente, non siamo abituati. Le imprese straniere stanno ben lontani da un paese non regolato, dove non si vive la concorrenza e dove, specialmente, gli investimenti non sono tutelati.

La terza condizione, che in parte si ricongiunge alla prima, è la sussidiarietà orizzontale. Lo stato non deve intervenire nella costruzione di infrastrutture se il privato riesce da solo in virtù delle sue alleanze con il traffico. Semmai lo stato deve mantenere, anche nella materia delle infrastrutture, un ruolo di regolazione pubblica e di controllo del rispetto delle regole.



Bisogna dire chiaro ai cittadini che tutto si paga, nulla è gratis
: le opere e i servizi pubblici, le opere di compensazione le paghiamo tutti con le tasse. Le infrastrutture realizzate con soldi privati le paga, in tutto o in gran parte, chi le usa e si sa bene quanto e a chi costano.
Vanno premiati i territori che intendono essere competitivi e sono pronti a investire per conseguire questo obiettivo. Il federalismo sotto questo profilo è un valore costituzionale, ed è la premessa per selezionare dove realizzare le infrastrutture di coesione. E la logica va invertita: i sindaci non devono più affannarsi a chiedere compensazioni, ma piuttosto a sollecitare la realizzazione delle infrastrutture nei loro territori. A meno che non preferiscano la marginalizzazione economica e sociale che sta caratterizzando, proprio per questo motivo, importanti aree del paese.

Da ultimo, le norme vanno modificate imponendo un’accelerazione sia per quanto attiene alla realizzazione delle opere sia per quanto attiene agli assetti urbanistici. E semplicemente non dovrebbe essere più tollerato che un’opera pubblica essenziale per la coesione si realizzi nei tempi a tutti noti. In questo senso il project financing, salve le norme sul mercato interno, deve essere immediatamente attivabile con la garanzia del risultato e in un tempo assolutamente certo.
Nel nostro paese non si vive, da anni, in una dimensione di crescita. Troppo spesso ogni scelta risponde più a considerazioni legate a interessi del momento, che a esigenze concrete e reali di crescita, di cui la maggior parte si disinteressa totalmente. La demagogia è nemica del bene comune e distrugge la speranza di futuro dell’Italia

(Fonte: IlSole24Ore)

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Acqua “E’ Ora” ed etilometri per sensibilizzare i giovani sui pericoli degli alcolici

Torino, 5 giugno 2009 – Ieri sera, all’incontro su sicurezza stradale e infrastrutture organizzato dal Pdl (svoltosi a partire dalle ore 20.30 al Patio Club di corso Moncalieri 346/14), dal titolo “Se Guidi non Bevi. Se Bevi non Guidi” e alla discoteca La Rotonda al parco del Valentino, sono stati distribuiti degli etilometri e le bottigliette d’acqua “E’ Ora” di Claudia Porchietto.
Si tratta di un’iniziativa della candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, Claudia Porchietto, che intende così sensibilizzare i giovani sui rischi che si corrono mettendosi alla guida sotto gli effetti dell’alcol.
All’incontro al Patio Club saranno presenti, tra gli altri, i sottosegretari Bartolomeo Giachino e l’on. Guido Crosetto, il sen. Aldo Scarabosio, l’on. Mario Valducci, il sen. Enzo Ghigo, l’on. Vito Bonsignore (vice capogruppo al Parlamento europeo del PPE) e l’on. Agostino Ghiglia.
“Ogni anno nel nostro Paese migliaia di persone perdono la vita in incidenti stradali – ha aggiunto Claudia Porchietto – e, solo nella nostra provincia, nel 2007, secondo una statistica Istat, i decessi e i feriti a causa di incidenti sono stati 11.459, di cui il 59% su strade provinciali. Di questi, secondo le statistiche mediche, il 20% possono essere riferiti a situazioni legate all’eccesso di alcool. E’ quindi prioritario far capire ai nostri giovani che guidare dopo aver bevuto troppo è molto pericoloso. La Provincia, su questo problema, si deve impegnare a fornire collegamenti sicuri, con strade che siano in perfette condizioni. Tramite la collaborazione con le scuole guida, poi, è possibile dare un impulso verso una migliore educazione stradale. Detto ciò, rimane prioritario mantenere sempre alto il controllo sull’abuso di alcolici”.

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