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E’ NATA LA PRIMA GRAPPA DI AMARONE DELLA DISTILLERIA MAROLO

Comunicato stampa

E’ NATA LA PRIMA GRAPPA DI AMARONE

DELLA DISTILLERIA MAROLO

A settembre arriva lo “spirito” piemontese dal cuore veneto.

Settembre 2015 – La materia prima arriva dal Veneto mentre naso, mani e palato sono rigorosamente piemontesi: è questo l’inedito ed intrigante mix della nuova Grappa di Amarone della distilleria Marolo di Alba.

Paolo Marolo, insieme al figlio Lorenzo, continua con passione ed entusiasmo nella conduzione della distilleria regalando ogni anno agli appassionati grappe originali ed esclusive. Quest’autunno i riflettori saranno puntati su un nuovo prodotto che va ad arricchire una gamma di altissimo livello: la Grappa di Amarone. Un distillato insolito in terra di Langa ma che proprio per la sua originalità appassionerà sicuramente gli estimatori delle grappe Marolo.

L’idea di realizzare questo prodotto è nata sei anni fa dall’amicizia di Paolo Marolo con alcuni piccoli produttori di Amarone. Da una parte un maestro nell’arte della distillazione, dall’altra un mix di uve autoctone venete che, dopo un sapiente appassimento di diversi mesi, danno vita ad un celebre vino apprezzato in tutto il mondo: il risultato non poteva che essere una grappa di estrema eleganza e nobiltà.

Essa ha rappresentato una sfida doppiamente emozionante per la distilleria Marolo racconta Lorenzo: “Innanzitutto dal punto di vista esperienziale perché ci siamo potuti confrontare con un vitigno importante di un’altra regione e poi dal punto di vista tecnico perché ci siamo cimentati per la prima volta con la distillazione di una vinaccia da uve appassite”.

La tecnica di produzione impiegata è stata quella che da sempre caratterizza la famiglia Marolo, ovvero la distillazione discontinua a bagnomaria per assicurare morbidezza e tipicità al prodotto. Mentre l’invecchiamento non poteva che essere in fusti di rovere francese per un periodo di quattro anni. È nata così una grappa dai profumi fruttati di ciliegia, pesca, frutta rossa ma anche balsamici, che ricordano la menta e l’anice. Il tutto armonizzato da una nota ammandorlata tipica dell’appassimento delle uve. Perfetto come digestivo, magari accompagnato da un sigaro, si abbina a formaggi erborinati e a dolci al cioccolato.

La golosa nota di ciliegia che caratterizza in modo particolare questa grappa è stata anche decisiva nella scelta dell’etichetta: il disegno, selezionato tra i bozzetti donati dall’artista Gianni Gallo a Paolo Marolo, raffigura infatti una succosa ciliegia accompagnata da un intrigante scarabeo.

Prodotta in un numero limitato di bottiglie da 70 cl e con un tenore alcolico di 45% sarà distribuita in Italia e all’estero.

 

 

 

WELL COM srl

Via Rio Misureto, 8 – 12051 Alba (Cn) – Italy

tel. +39 0173 362958 – [email protected]

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Luxury Experience firmata Rossi D’Angera

La storica distilleria italiana, che dal 1847 produce grappe e distillati d’autore, presenta una nuova collezione Luxury, in edizione limitata, che ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo trend nel mondo dei superalcolici.

La storia potrebbe iniziare così: sulle sponde del Lago Maggiore, ad Angera, dal 1847, si producono grappe che rappresentano la sintesi perfetta tra artigianalità, sapere antico e spirito italiano. Anni e anni di studi e di perfezionamenti della Famiglia Rossi, oggi pienamente rappresentata da Arturo Rossi,  si sono intrecciati negli ultimi tempi con la visione imprenditoriale di un manager proveniente dal mondo dell’alta finanza, Francesco Aletti Montano e l’amabile esperienza nel mondo dei distillati, insita nel suo stesso DNA, di Antonella Bocchino.

Una sinergia vincente che ha portato alla realizzazione di un sogno, un’inedita linea di grappe e liquori, capace di dare grande dignità e spessore al mondo della grappa, al suo stesso nome e alla sua italianità più pura.

E’ nata così la Collezione Luxury firmata Rossi d’Angera finalmente in grado di competere in fascino e qualità  con i più blasonati distillati del mondo.

Le nuove grappe Rossi d’Angera hanno a lungo dialogato con i più pregiati legni di piccole botti come le grandi eaux-de-vie d’oltre confine, ricavandone quel tratto e quell’eleganza che le rendono irripetibili.

Grazie ad oltre 160 anni di lunga tradizione nella produzione di liquori, la Rossi d’Angera ha dato vita anche ad una linea di Spirits per esaltare gusti e profumi tipici dei frutti ormai rari del territorio e per dare voce a colori e sapori delle stagioni, seguendo metodi rigorosamente artigianali ma con lo sguardo orientato ad un consumo moderno.

Nascono così Persichina, Sciresa e Suadus. La base del prodotto è costituita da grappa di Moscato d’Asti elevata in barriques di Allier per 18 mesi, sapientemente sposata al puro succo dei frutti altamente selezionati nel territorio di origine: pesca, ciliegia e miele di acacia.

E’ possibile prenotare una “tasting luxury experience Rossi d’Angera” nel Borgo di Mustonate, antico borgo rurale del ‘700, affacciato sul Lago di Varese e a pochi Km da Milano, dove il vostro viaggio può iniziare su una carrozza che vi accompagnerà fino alla Barricaia del Puntale, la panoramica barriquerie dove riposano le annate più preziose di queste grappe in edizione limitata.

 

www.rossidangera.it

Per info e prenotazioni:

[email protected]

 

 

 

CONTATTI:

Rossi d’Angera Distillatori Srl.

Via Puccini, 20 – 21021 Angera (VA) – Lago Maggiore

www.rossidangera.it – www.borgodimustonate.it

 

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A Chiaverano (TO) ottava edizione di Grapperie Aperte all’insegna della tradizione e dell’ecologia.

Domenica 2 ottobre, a Chiaverano (TO), la Distilleria Revel Chion apre le porte ai visitatori e all’ecologia.

 

Nell’ambito della consueta manifestazione nazionale “GRAPPERIE APERTE”, giunta alla ottava edizione, la Distilleria Revel Chion ha deciso di dedicare questa giornata al tema Grappa ed Ecologia, mostrando ai visitatori come anche la produzione della grappa possa avvenire nel totale rispetto della natura: grazie all’avvio del nuovo impianto fotovoltaico dell’azienda, infatti, l’intero ciclo di produzione che verrà illustrato ai visitatori sarà alimentato esclusivamente da energia elettrica autoprodotta, evitando l’emissione in atmosfera di otto tonnellate di Co2 all’anno. Si completa così un percorso produttivo che già da anni vede la Distilleria impegnata nella tutela dell’ambiente, utilizzando esclusivamente vinacce dell’Alto Piemonte, acqua delle fonti chiaveranesi e destinando i residui della distillazione ad usi agricoli e per la produzione energetica alternativa.

 

Le Distilleria resterà aperta per le visite guidate agli alambicchi e alle cantine di invecchiamento dalle 9 alle 18.

 

Ai visitatori, oltre alla degustazione di Grappa, verrà offerta nel pomeriggio una merenda con la Mousse di Tomino alla Grappa, una ricetta che abbina in una spuma di formaggio saporita e raffinata i due tipici prodotti della storia di Chiaverano.

Come ormai tradizione consolidata, infine, la Distilleria Revel Chion  continuerà a contribuire alla cultura della sicurezza sulle strade offrendo, a coloro che dovranno guidare l’automobile o la motocicletta, una confezione assaggio di grappe da degustare a casa.

 

 

Per ulteriori informazioni: Alessandro Revel Chion 0125 54808

 

Chiaverano, 26 settembre 2011

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La Storia d’Italia tra grappa e distillati. Alessandro Revel Chion ci parla di come si è fatta l’Italia partendo dai vitigni piemontesi

Ci siamo. Tra pochi giorni si aprirà il sipario sull’evento clou che l’Istituto Grappa Piemonte ha pensato per questo anno in cui si celebra il percorso storico della nostra Nazione unita.

Alessandro Revel Chion, presidente dell’Istituto ci illustra questo interessante evento denominato:

Alambicco 150 – Storia di un’Italia Unita e Distillata che si svelerà venerdì 16 settembre, ospitato nel programma della grande manifestazione astigiana Douja d’Or, e sarà il convegno «Lambiccar d’Italia, le Storie e i Volti della Grappa» ad aprire la giornata-evento a Palazzo Borello, nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Asti in piazza Medici: alle ore 10, dopo i saluti delle autorità, si alterneranno alcuni distillatori a raccontare le loro storie attraverso una chiacchierata informale che incrocerà le epoche e gli eventi italiani dal 1861 ad oggi; al convegno saranno protagonisti anche due giovani distillatori: il piemontese Paolo Beccaris e la toscana Priscilla Occhipinti che sveleranno la loro visione imprenditoriale proiettata verso il futuro ed inoltre, un altro motivo per non mancare all’appuntamento sarà la parentesi dedicata alla figura di Romano Levi, il noto grappaiolo di Neive scomparso alcuni anni fa al quale verrà conferito un riconoscimento alla memoria e che verrà ricordato attraverso la proiezione di un bellissimo documentario. Per i partecipanti, il buffet compenserà l’attesa prima della partenza verso le Rotte della Distillazione: per chi vuole, alle ore 14 da piazza Catena partirà, infatti, un pullman che arriverà alla Distilleria Montanaro di Gallo d’Alba e, successivamente, alla Distilleria Beccaris di Costigliole d’Asti per le visite guidate agli impianti. Il rientro ad Asti è previsto per le 19 circa. Alle 21 saremo invece al Palazzo dell’Enofila dove nel padiglione 4 si svolgerà la degustazione guidata di grappe Dai Vitigni che han fatto l’Italia, ispirata allo storico viaggio di Garibaldi: insieme ad alcuni piatti rappresentativi delle Regioni interessate si assaggeranno grappe da vinacce piemontesi, liguri, toscane e siciliane.

Per facilitare la ricerca di luoghi ed orari, si allega il programma con le varie tappe della giornata, ricordando che è possibile partecipare a tutti gli appuntamenti o anche ad uno soltanto. Il convegno è libero a tutti e anche il viaggio in pullman verso le distillerie è gratuito ma i posti sono limitati ed è importante prenotarlo al più presto con una mail a [email protected]. Per partecipare alla degustazione guidata della sera si deve, invece, telefonare al n. 0141.535259 (lun-ven 8.30-12.30), il costo è di 8 euro, fino ad esaurimento posti.

Vi attendiamo numerosi ai diversi appuntamenti di questo evento attraverso il quale si potranno conoscere i volti e le storie personali dei mastri distillatori, i luoghi di produzione e i preziosi sapori delle grandi grappe.

Infine vi invitiamo, fin da ora, a visitare le distillerie che domenica 2 ottobre aderiranno alla annuale

manifestazione Grapperie Aperte (l’elenco è disponibile sul sito www.grapperieaperte.it). Sarà possibile visitare anche la Distilleria Revel Chion a Chiaverano (TO) dalle 9.00 alle 18.00 per vedere come anche la produzione della grappa possa avvenire nel totale rispetto della natura assaporarne i prodotti ricavati.

(Fonte: Distilleria Revel Chion)

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Prepariamoci a trascorrere un buon inverno assaporando la grappa e i distillati italiani. Da oggi Revel Chion è anche sul web

Cosa c’è di più bello e rilassante che assaporare i prodotti tipici frutto del lavoro di generazioni di quei piccoli artigiani del gusto, vanto della nostra Italia, dopo una giornata di lavoro da soli o in compagnia? L’estate che, piano piano, entra nell’autunno a ricolorare le foglie e a spargere nell’aria un profumo di castagne e di mosto d’uva. Quell’uva dalla quale la Distilleria Revel Chion, da 7 generazioni, ricava la grappa e i distillati che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

Da quest’anno la Distilleria Revel Chion promuove, attraverso il web, alcuni prodotti in esclusiva per avvicinare la tradizione all’innovazione. Questi prodotti li possiamo trovare in una confezione base e una confezione premium, sempre con la qualità Revel Chion che si caratterizzano per una lavorazione ancora su antica ricetta, ma con gli accorgimenti e le sicurezze alimentari richieste dalla legislazione italiana.

 

La classica Grappa d’Ciavran, la speciale Grappa della Serra riserva e il liquore ottenuto dalla Grappa della Serra e puro Miele fanno parte della confezione base.

Mentre le rinomate Grappa di Erbaluce Passito, la Grappa della Serra riserva Barrique e l’acquavite di Vino Erbaluce sono alla base della confezione premium di questa proposta della Distilleria Revel Chion.

 

La distilleria si trova nel comune piemontese di Chiaverano, a due passi dalla Valle d’Aosta nel Canavese con il più grande anfiteatro morenico d’Europa. Un paesaggio dove l’opera di generazioni hanno saputo usare, in armonia con l’ambiente, le risorse di un territorio ricco di bellezze naturali. Armonia che ritroviamo nei prodotti Revel Chion.
(Fonte: Distilleria Revel Chion)

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Distilleria Revel Chion: dal 1850 le migliori grappe e i migliori distillati del Canavese da oggi sul web

La distilleria Revel Chion nasce dalla terra e dal lavoro di sette generazioni che, senza mai abbandonare Chiaverano nella fertile provincia di Ivrea, hanno via via adeguato l’azienda alle esigenze del momento senza mai tradire le origini e le tradizioni di famiglia.

Alcuni dei prodotti più rinomati della DISTILLERIA REVEL CHION PER LA PRIMA VOLTA IN VENDITA SUL WEB e prodotti con l’antica ricetta di famiglia dal 1850. Ricetta tramandata di generazione in generazione come voleva l’antica tradizione di famiglia, da sempre nel Canavese e, per la precisione, a Chiaverano (TO).

Sono ben due le proposte esclusive per il Web che la Distilleria Revel Chion promuove, una confezione base e una confezione premium

I prodotti della Distilleria Revel Chion si caratterizzano per una lavorazione ancora su antica ricetta, ma con gli accorgimenti e le sicurezze alimentari richieste dalla legislazione italiana.

La classica Grappa d’Ciavran, la speciale Grappa della Serra riserva e il liquore ottenuto dalla Grappa della Serra e puro Miele fanno parte della confezione base.

Mentre le rinomate Grappa di Erbaluce Passito, la Grappa della Serra riserva Barrique e l’acquavite di Vino Erbaluce sono alla base della confezione premium di questa proposta della Distilleria Revel Chion.

(Fonte: Distilleria Revel Chion)

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La grappa come ingrediente per piatti dolci e salati

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  • 13 Giugno 2011

La grappa non è solo un ottimo prodotto italiano da bere e degustare, può essere anche un ingrediente da usare per rendere speciale molti piatti, sia dolci che salati.

Tutti sanno che la grappa è un prodotto tipicamente italiano, realizzato tramite speciali alambicchi per grappa, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Ciò che forse non tutti sanno è che la grappa non è solo ottima da degustare da sola, magari dopo cena o insieme agli amici, ma anche mischiata ad altri ingredienti per formare dei piatti davvero unici e sorprendenti. E se pensate che la grappa si presti solo ad essere aggiunta nella preparazione di alcuni dolci, vi sbagliate di grosso: la grappa possiede infatti delle caratteristiche e peculiarità che la rendono adatta anche ad essere aggiunta quando preparate primi, secondi e pietanze salate in genere.

Certo i puristi della grappa potrebbero storcere il naso di fronte al suo uso per scopi diversi dalla semplice e pura degustazione, e sicuramente quando si usa la grappa per cucinare sarebbe probabilmente meglio evitare di usare delle varietà di grappe particolarmente preziose, che indubbiamente perderebbe qualcosa della sua unicità se mescolata ad altri ingredienti, ma questo non significa che la grappa non si debba utilizzare in cucina. D’altra parte anche il vino viene spesso impiegato nella preparazione di risotti, sughi, piatti a base di carne e quant’altro, e l’aggiunta di un tocco di grappa, esattamente come capita con il vino, non può certo essere vista di cattivo occhio se concorre alla preparazione di un piatto sublime.

Come detto, l’uso della grappa in cucina è contemplato sia nel caso di pietanze dolci che salate. Cominciamo dai dolci, per i quali probabilmente l’associazione con la grappa risulta più evidente anche a chi non se ne intende molto né di grappa né di cucina. La grappa è utilizzata per preparare, per esempio, le frittelle, i dolci tipici del carnevale, ma anche altri tipi di torte, come la ciambella con la frutta secca o i tortini al cioccolato, e per aromatizzare le marmellate. Sempre restando nell’ambito dolciario, c’è da dire che la grappa si presta non solo ad insaporire i cibi, ma anche a conservarli: se non avete mai provato la frutta – ciliegie, pesche, uva – conservata sotto spirito con la grappa vi siete sicuramente persi un’esperienza gustativa unica.

Come succede per le marmellate, l’acquavite può essere impiegata anche per aromatizzare le verdure, come per esempio gli asparagi, e per insaporire molti cibi. Esistono moltissime ricette che prevedono l’uso della grappa, e in poche righe si possono citare solo alcuni esempi che magari possono stuzzicare la fantasia di chi legge e convincervi a mettervi ai fornelli per provare a realizzare voi stessi questi particolari piatti. Partendo dai primi, si può provare il risotto con scampi, fragole e grappa, un piatto speciale da offrire e gustare in occasioni, appunto, speciali. Un altro primo interessante preparato con l’acquavite sono gli gnocchi di patate e mele alla grappa, un piatto ricco e goloso. Per quanto riguarda i secondi, ci si può indirizzare verso i petti di pollo al burro e salvia sfumati con la grappa, un piatto semplice e veloce, o verso il roast beef di manzo al pepe verde, spezie e grappa, un piatto un po’ più elaborato ed ugualmente gustoso.

Visto? La grappa in cucina è un ingrediente utile e versatile, che si presta ad essere usato in situazioni e contesti diversi, e non solo ad essere sorseggiata.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – concorrenza mercato

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Specialità italiane conosciute nel mondo: l’esempio della grappa

La grappa è un prodotto tipico italiano. Di origine antica, la grappa si trova sul mercato in diverse varianti.

L’Italia è sicuramente un paese ricco di prodotti enogastronomici tipici amati in tutto il mondo. Vino, pasta, pizza italiani sono diventati dei veri e propri simboli dell’italianità nel mondo, ma tra i prodotti tipici italiani non si possono non citare le grappe.

La grappa è infatti un prodotto unicamente italiano, e a dirlo non è solo la storia, ma anche una legge: il regolamento 1576/89 dell’Unione Europea, infatti, sancisce la possibilità solo per l’acquavite italiana di fregiarsi del nome di grappa. Il decreto 297/97 della Repubblica Italiana, inoltre, definisce tutte le norme di produzione e di degustazione.

D’altra parte il legame tra grappa e italiani è a dir poco annoso, e non si può negare che la produzione della grappa sia una tradizione tipicamente italiana, una tradizione che nei secoli è entrata a far parte del bagaglio culturale ed enogastronomico del belpaese. L’origine della grappa va ricercata intorno all’anno Mille, quando la Scuola Salernitana effettuò un’opera di decodificazione delle regole della concentrazione dell’alcol attraverso la distillazione. Lo scopo primario dei distillati in questo periodo era di tipo medico, in quanto venivano utilizzati nella cura di varie patologie. Di acquavite di vinacce si comincia a parlare nel XV secolo, ma le prime testimonianze di studi compiuti sulle vinacce giunte fino a noi risalgono ad un periodo successivo, più precisamente al XVII secolo. A portare avanti questi studi furono i Gesuiti, e Francesco Terzi Lana in particolare. Per arrivare ad una prima distinzione netta tra i distillati alcolici, però, bisogna aspettare fino al XIX secolo, quando cominciarono a delinearsi con più chiarezza le caratteristiche della grappa italiana.

La grappa come la intendiamo e come viene prodotta in ogni distilleria grappa al giorno d’oggi è definita come l’acquavite ottenuta dalla distillazione diretta delle vinacce, ossia le bucce degli acini e i semi. In commercio esistono diversi tipi di grappe, ma non è così facile effettuare una classificazione precisa delle grappe. Le grappe si distinguono infatti per provenienza geografica, per il tipo di vitigno o di alambicco usato per la distillazione e in base a molte altre variabili. In generale, però, basandosi sulle caratteristiche organolettiche dei diversi tipi di grappe, oltre che sulla loro denominazione geografica, è possibile distinguere tra grappa giovane, giovane aromatica, affinata in legno, affinata in legno aromatica, invecchiata, invecchiata aromatica, aromatizzata. La grappa giovane aromatica si distingue dalla grappa giovane “semplice” perché, a differenza di quest’ultima, caratterizzata solo dagli aromi derivanti dal vitigno e dalla fermentazione, quella aromatica deriva da un vitigno aromatico o semiaromatico, come possono essere il Moscato, il Traminer, la grappa amarone e così via. La grappa affinata in legno, invece, deve le proprie particolari caratteristiche all’affinamento in botti di legno, come pure la grappa affinata in legno aromatica, che però si differenzia dalla prima in quanto ricavata da vitigni aromatici o semiaromatici. La grappa vecchia o invecchiata può definirsi tale se mantenuta in contenitori di legno per non meno di 12 mesi, mentre se rimane nei contenitori di legno per almeno 18 mesi si parla di grappa riserva o stravecchia. Se la grappa invecchiata è ottenuta da vitigni aromatici o semiaromatici, si chiamerà grappa invecchiata aromatica. La grappa aromatizzata, infine, si contraddistingue per delle caratteristiche organolettiche derivanti dall’utilizzo di principi aromatizzanti vegetali.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – organizzazione turismo

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Il processo di distillazione di liquori e acquaviti

La produzione di acquaviti e liquori è una parte importante del sistema industriale di questo paese. Tuttavia occorre fare una distinzione fra i due preparati.

Acquaviti e liquori sono entrambe bevande dall’elevata gradazione alcolica, prodotte con tecniche molto diverse: le prime sono distillati di prodotti fermentati, le seconde sono ottenute per semplice miscelazione o infusione. Le bevande liquorose o liquori sono miscele di alcol etilico o acquavite con acqua, zucchero, aromi, essenze, oli essenziali oppure provenienti da vini particolari come l’amarone classico.

Le tecniche di preparazione sono varie: si può fare una infusione della pianta o dell’erba aromatica nel liquido alcolico zuccherato; si può distillare il liquido alcolico contenente la sostanza vegetale, estraendone così l’aroma; oppure si miscelano semplicemente alcol o acquavite, aromi, acqua e zucchero.
La molteplicità delle materie prime determina una notevole varietà di bevande, preparate con ricette spesso gelosamente custodite dai produttori o addirittura brevettate.
La gradazione alcolica è variabile, generalmente è compresa tra il 20% e il 50%.
Tra i liquori più famosi ricordiamo il limoncello, il nocino, il laurino, le grappe aromatizzate, il gineprino, ecc.

Con il nome di acquaviti si comprendono tutte le bevande alcoliche fermentate e distillate come la classica grappa Veneto. Il procedimento utilizzato per produrre le acquaviti prevede la distillazione di miscele fermentate, contenenti alcool a bassa gradazione, che vengono concentrate per ottenere alcool ad elevata gradazione.
La distillazione è un processo basato sulla diversa temperatura di ebollizione di liquidi si diversa composizione, che permette di separare i diversi componenti di una miscela liquida.

Il primo rudimentale strumento per produrre distillati venne chiamato alambicco, e la sua invenzione è attribuita al chimico islamico Jabir ibn Hayyan, tra l’VIII secolo ed il IX secolo. L’alambicco consiste in una caldaia in cui scaldare la miscela da separare, un condensatore in cui i vapori che si separano dalla miscela bollente vengono raffreddati ed un contenitore che raccoglie i vapori condensati, arricchiti delle sostanze aventi punto di ebollizione inferiore. Ripetendo questa operazione diverse volte si può concentrare sempre di più la soluzione aumentando la gradazione alcolica della stessa.
Nel fare la distillazione, vengono scartate la prima e l’ultima frazione di distillato, testa e la coda, poiché contengono sostanze nocive come l’alcol metilico (metanolo) e altri alcoli diversi dall’etilico, si utilizza invece il cuore, costituito da alcol etilico e acqua.
La normativa vigente stabilisce per le acquaviti una gradazione alcolica tra il 30% e l’86%, il tasso di alcol metilico tollerato dipende dal tipo di acquavite.

Queste tecniche artigianali sono molto antiche, ma sono tuttora diffuse in Italia, soprattutto per quanto riguarda le acquaviti come la grappa barrique. Distillare significa letteralmente estrarre ”goccia e goccia”, quindi in senso più ampio ricavare l’essenza, vale a dire lo ”spirito”, da qualcosa. Ed è esattamente questo il senso e il valore dell’antichissima arte della preparazione dei liquori. Quello che mastri distillatori e produttori di acquaviti e liquori si propongono di fare è offrire a appassionati, esperti e consumatori una vetrina di eccellenza, dove la qualità e la varietà delle acquaviti, venga offerta nel suo splendore.

A cura di Martina Meneghetti
Prima Posizione Srl – Traffico sul sito

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