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La scelta del tappeto giusto

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  • 23 Giugno 2010

Uno dei più importanti oggetti d’arredamento è senza dubbio il tappeto, ma occorre saperlo collocare adeguatamente in casa, per farlo risaltare al meglio ma senza rovinarlo.

Una appropriata collocazione è indispensabile non solo per valorizzare al meglio questi bellissimi manufatti, ma anche per conferire quel tocco di eleganza e gusto ad ogni ambiente della casa. Non è difficile arredare con i tappeti casa e ufficio, basta seguire qualche accorgimento e liberarsi da alcuni assurdi stereotipi. Non è raro, ad esempio, trovare chi sostiene che le tinte dei tappeti debbano abbinarsi rigorosamente a quelle di altri particolari dell’arredo: il colore dei divani, la laccatura dei mobili, la tonalità del copriletto e chissà cos’altro ancora. Ma questa convinzione è totalmente errata, poiché l’effetto cromatico d’insieme va valutato prendendo in considerazione ben altri parametri.
È essenziale innanzitutto considerare il colore del pavimento su cui è sempre bene che l’esemplare risalti e spicchi, perciò è meglio preferire giochi cromatici in contrasto: tappeti dalle tonalità più scure o molto vivaci per marmi e parquet chiari o biondi, esemplari dai colori brillanti e luminosi o pastello per superfici più cupe. La calda vibrazione cromatica del cotto si accosta con sicuro effetto ad esemplari in cui predomina il rosso ruggine.

Fondamentale è la luce; naturale o artificiale è un elemento da cui non si può prescindere per valutare i giochi di colore creati con l’inserimento di un manufatto annodato. Un elemento da considerare quindi anche prima di andare in qualsiasi negozio di tappeti classici o contemporanei che siano. Se in qualche angolo la luce è scarsa sarà sempre necessario ricorrere a esemplari dalle tinte chiare, magari con un bel fondo avorio. Quanto mai errata è anche la convinzione che porta a preferire tappeti rosa o azzurri per le camere da letto, riservando toni rossi o vivaci agli altri locali.

Per quanto concerne la collocazione dei tappeti è assolutamente necessario fare in modo che essi non vengano coperti da mobili che compromettano la percezione di gran parte dei disegni; se è proprio inevitabile adagiarvi sopra delle sedie o un tavolo, si abbia almeno l’accortezza di non coprire mai parti essenziali dell’impianto decorativo, come il medaglione centrale. Ai nostri giorni il design mette a disposizione vari tipi di arredi con superfici di trasparente cristallo, quanto mai adatti per essere collocati anche sopra i più bei tappeti, poiché permettono di ammirare ogni loro particolare.

Tenere puliti i propri tappeti non è solo fondamentale dal punto di vista igienico, ma permette di conservarli meglio nel tempo. Un prolungato ed eccessivo deposito di polvere può infatti compromettere seriamente la struttura e i colori, facilitando anche l’annidamento di dannosissimi parassiti. Tuttavia ogni intervento di pulizia tappeti va eseguito rispettando alcuni accorgimenti, sia nel caso di tappeti nuovi che antichi. È sbagliato, ad esempio, appendere i tappeti per poi batterli con un battipanni, in quanto questa operazione, decisamente molto violenta, spezza la lana del vello. Infine nessun tappeto va lavato in lavatrice o affidato con superficialità alla pulitura a secco effettuata da ditte non specializzate. Un manufatto annodato può essere lavato in casa rispettando alcuni metodi insegnati dalla tradizione, ma se tale procedimento risulta eccessivamente faticoso o se non si possiede lo spazio necessario per effettuarlo, è sempre bene rivolgersi a centri qualificati.

Articoli a cura di Martina Meneghetti
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Cura, lavaggio e riparazione dei tappeti

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  • 28 Maggio 2010

Il tappeto è un oggetto che riesce sicuramente a dare un tono all’ambiente, ravvivando una stanza e rendendola più accogliente e più ricca.

Nonostante l’importanza che rivestono all’interno di ogni stanza, spesso i tappeti sono, per loro natura, maltrattati: posti sotto i mobili e calpestati continuamente, i tappeti rischiano di rovinarsi, se non vengono sottoposti ad attente cure periodiche e se non vengono puliti e spazzati nella giusta maniera. Bisogna inoltre tener presente che in molti casi il tappeto, oltre ad essere un complemento d’arredo, è anche un oggetto prezioso, e a maggior ragione deve essere protetto e trattato come si deve.

Non è facile generalizzare quando si parla di tappeti, tante sono le tipologie che si possono trovare sul mercato, e a seconda del tappeto che si possiede, della stanza in cui è posto, del materiale con cui è fatto e del suo livello di preziosità, il modo di pulirlo e trattarlo può variare (certamente un tappeto persiano viene generalmente trattato con più cura rispetto ad un semplice scendiletto…), ma ci sono alcuni accorgimenti che vanno bene per pressoché tutti i tipi di tappeti.

Per evitare che il nostro tappeto si rovini, dobbiamo stare attenti, innanzitutto, a dove lo posizioniamo: sarebbe meglio evitare le stanze troppo umide, piccole e buie, perché i tappeti sono fatti con sostanze organiche che necessitano di aria. Se lo mettete nell’ingresso, o in altre stanze in cui c’è più viavai di persone, inoltre, sappiate che il tappeto sarà più soggetto all’usura: un fattore da tenere presente soprattutto nel caso di tappeti antichi, molto preziosi, o fragili.

Scelta la stanza giusta in cui posizionarlo, bisogna fare attenzione alla polvere, alle macchie e a possibili rotture e strappi. Per quanto riguarda la polvere, sarebbe opportuno toglierla almeno una volta la settimana. Per farlo nel migliore dei modi, dimenticate il battipanni, che oltre ad essere faticoso può anche rovinare i tappeti, e avvaletevi di una scopa in saggina o di una scopa elettrica, facendo attenzione a non rovinare le frange, particolarmente delicate. La rimozione settimanale della polvere non è però sufficiente a mantenere i tappeti puliti: almeno un paio di volte l’anno passate il tappeto con un panno umido bagnato con acqua tiepida e aceto, o un po’ di shampoo neutro o ammoniaca, seguendo la direzione del vello e stando attenti a non bagnarlo troppo. Per un lavaggio tappeti completo è però opportuno rivolgersi a degli specialisti, e sottoporli a pulitura almeno una volta ogni 3-4 anni. Nel caso in cui si formino delle macchie, è meglio toglierle subito. La procedura cambia a seconda del tipo di macchia: se si tratta di unto, per esempio, si può usare del borotalco, mentre se si è sporcato il tappeto con delle bevande o sostanze zuccherate basta usare abbondante acqua.

Anche per quanto riguarda la riparazione del tappeto la parola d’ordine è agire subito. Naturalmente è sempre meglio rivolgersi a dei professionisti (le piccole riparazioni in genere non sono troppo costose), per evitare di peggiorare la situazione. Tanto più il tappeto è prezioso, poi, tanto più è importante rivolgersi a degli esperti: i restauratori di tappeti riescono a far rinascere a nuova vita un tappeto la cui trama si sta disfacendo o che presenta buchi e strappi.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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