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Museo Gipsoteca Canova: grandi apprezzamenti per l’arte pittorica di Cristina Madeyski

Nell’ambito della corposa mostra collettiva dal titolo “Riflessioni Contemporanee” allestita nello storico contesto istituzionale del Museo Gipsoteca Canova a Possagno e inaugurata dal Professor Vittorio Sgarbi il 17 gennaio scorso, sta ottenendo positivi apprezzamenti la pittrice Cristina Madeyski, che rientra nel selezionato novero degli artisti di spicco partecipanti alla prestigiosa iniziativa. L’esposizione organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes rimarrà in loco fino al 10 febbraio 2015 ed è visitabile con ingresso libero al pubblico.

Per la Madeyski la materia pittorica funge da riempitivo e le permette di convogliare la sua ricerca evolutiva in un’avvincente sperimentazione, che si snoda, mediante il flusso di movimento dinamico, in un gioco ad intreccio tra spazio e materia, presenza e assenza, alternando nella costruzione narrativa delle suggestive sovrapposizioni figurali, che creano un’unità sinergica in armonioso equilibrio, avvicinando e accorpando gli elementi compositivi in un coreografico mosaico ad incastro, che scaturisce da una volontà di assoluta perfezione elaborativa. Nella sua arte d’impronta filosofica e surrealista vuole esternare messaggi subliminali, che lo sguardo attento e sensibile dell’osservatore deve saper cogliere e introiettare.

Su di lei è stato commentato “È il motore esistenzialista, che cattura e conquista la sua attenzione, così come lo studio accurato e l’analisi meticolosa della psiche e dell’animo umano in tutte le sue articolate e complesse sfaccettature più nascoste e celate. In lei si riscontra l’amore appassionato di Francis Bacon per la gestualità di poetico e sentimentale lirismo l’interesse verso l’Espressionismo tedesco, caratterizzato dalla dedizione per la concezione emozionale dell’arte e per la tensione al conseguimento di una propria soddisfazione, al raggiungimento di un compiacimento personale attraverso l’occhio, l’espressione interiore e psicologica, che fungono da motore trainante e da volano propulsore per la poliedrica propensione progettuale e creativa”.

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Le creazioni di Cristina Madeyski in mostra per la collettiva “Riflessioni Contemporanee”, inaugurata con la presenza del critico Vittorio Sgarbi

Particolarmente apprezzata la mostra “Riflessioni Contemporanee” allestita all’interno del Museo Gipsoteca Canova a Possagno inaugurata con la presenza del noto critico d’arte Vittorio Sgarbi il 17 Gennaio 2015. Straordinarie le creazioni di Cristina Madeyski che si distinguono per bellezza ed originalità. Organizzata dal manager Salvo Nugnes, la mostra resterà in loco fino al 10 febbraio 2015

 

La Madeyski nasce a Trieste nel 1945 e si interessa alla fotografia fin da giovane, nel 1980. Si dedica in particolare alla macrofotografia, una tecnica fotografica che permette di ottenere immagini di soggetti molto piccoli tramite forti rapporti di ingrandimento, per poi passare ad altri soggetti con l’avvento delle moderne macchine digitali e per approdare, infine, alla pittura. L’artista lascia giocare forme e colori in espressioni di libertà che offrono le visioni più straordinarie dei soggetti. Partecipa a numerose mostre in Italia e all’estero e vince molti concorsi nazionali e internazionali. Espone in diversi contesti internazionali in Australia, in Austria, in Florida e a New York (Stati Uniti), a Mosca (Russia), a Malta, a Berlino (Germania), a Kiev (Ucraina) e ancora in ambiti nazionali a Ferrara, Treviso, Vercelli, Pistoia, Longarone (BL). Nel 2009 a Sarasota, in Florida, vince il I° Premio Internazionale, ottenendo anche la cittadinanza onoraria per motivi artistici.

 

Su di lei è stato scritto: “La materia pittorica funge da riempitivo e le permette di convogliare la sua ricerca evolutiva in un’avvincente sperimentazione che si snoda, mediante il flusso di movimento dinamico, in un gioco ad intreccio tra spazio e materia, presenza e assenza, alternando nella costruzione narrativa delle suggestive sovrapposizioni figurali, che creano un’unità sinergica in armonioso equilibrio, avvicinando e accorpando gli elementi compositivi in un coreografico mosaico ad incastro, che scaturisce da una volontà di assoluta perfezione elaborativa”.

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